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Marcello Pamio

La maîtresse di Jeffrey Epstein è stata trovata.
Ghislaine Maxwell, oltre a parlare correttamente quattro lingue, disporre di due brevetti di pilota, uno per l’elicottero e uno per il sommergibile, è l’ex fidanzata del pedofilo miliardario, nonché reclutatrice di minorenni e probabile agente Mossad.
Aveva ultimamente fatto perdere le sue tracce, ma ci ha pensato il New York Post a stanarla!
Nell’immaginario collettivo dei comuni mortali cresciuti a suon di film hollywoodiani si immagina un agente operativo dell’intelligence ebraica nascosta in qualche rifugio segreto a prova di bomba atomica in attesa di ordini cifrati dal comando centrale, oppure con parrucca e tailleur nero mentre sorseggia champagne in uno di quei ristoranti dove per prenotare bisogna essere mafiosi.

E invece dove hanno pizzicato la Maxwell? In uno squallidissimo fast-food a mangiare patate fritte e hamburger, il tutto innaffiato da un poco salutare milk-shake, vestita con quello che sembra un incrocio tra una tuta da ginnastica e un pigiama (a righe i pantaloni tra le altre cose…).
Va detto che la Ghislaine al momento non è ricercata dall’FBI, ma dopo quello che è successo (fuga/suicidio/assassinio?) all’ex compagno di letto e merende, i federali potrebbero decidere di ascoltarla.
Ma qualcosa, anche in questo caso, non torna. A stonare infatti sono proprio le immagini!

Gli scatti fatti dai giornalisti del New York Post l’hanno immortalata seduta su una panchina all’esterno di un fast food a Los Angeles.
Alcune cose risultano stonate …

  • Nella foto (di sinistra) in cui la Ghislaine guarda dritto l’obiettivo del fotografo, come se si fosse messa in posa, sopra il tavolo si vede un vassoio rosso con del residuo di cibo, due bicchieri, il cellulare, una borsa e un libro. Sulla panca alla sua sinistra si intravede l’angolo di un altro vassoio rosso che sta a indicare che ne aveva DUE. Ma nell’altra foto (a destra), ripresa lateralmente, tutti gli oggetti sopra il tavolo hanno cambiato posizione. Non solo, la Ghislaine ha avuto il tempo di mettere a fuoco il mondo inforcando gli occhiali da vista, e di far sparire il vassoio rosso (particolare sotto) che dovrebbe essere invece totalmente visibile!

Come mai queste discrepanze? Che fine ha fatto il vassoio?
La procacciatrice di bambini stava pranzando da sola o era in compagnia? Il vassoio lo ha fatto sparire lei per rendere la foto più pulita, oppure per nascondere che non era sola?
Potranno sembrare delle sciocchezze ad un occhio non allenato, ma ricordo un piccolo particolare: la Maxwell non è una persona qualsiasi, non è una star scovata da un paparazzo: è la testimone principale di uno dei più allucinanti e incredibili scandali di pedofilia degli ultimi decenni. E’ stata la compagna e socia del pedofilo miliardario Epstein.
Per cui se decide di sparire dalla scena, ma misteriosamente viene beccata da un fotoreporter, non penso che la reazione normale sia quella di mettersi in posa sistemando gli occhiali e spostando gli oggetti sopra il tavolo!  

  • La seconda cosa ambigua è che la Ghislaine stava leggendo (sempre stando alle dichiarazioni del New York Post) un libro: “The Book of Honor”, il cui sottotitolo è “The secret lives and deaths of CIA operations”, cioè “Il libro dell’onore: Le vite e le morti segrete degli operativi CIA”.

Diciamo che non è proprio la classica lettura estiva da fare sotto l’ombrellone o mentre si pranza in un fast-food ad agosto.
Anche in questo caso, per i teorici della cospirazione, quelli cresciuti a pane e film gialli, sembra un vero e proprio messaggio in codice.
Forse voleva ricordare a qualcuno che sia lei che Epstein sono agenti operativi che mantengono fino alla fine il codice d’onore?

  • Anche la location è assai interessante. Viene da chiedersi infatti come mai, con tutti i ristoranti, pizzerie, fast-food che ci sono a Los Angeles, la Ghislaine doveva andare a mangiare proprio nella catena “In-n-out”, che tradotto corrisponde a “Dentro-e-fuori”? Scelta puramente casuale dettata dalla fame, oppure simbolicamente (il dentro-e-fuori) si riferisce a qualcuno? Qualche allusioni all’ex Epstein? Oppure, esattamente come per il libro, simbolicamente sta comunicando a chi di dovere che lei e il suo amichetto stavano lavorando per l’intelligence deviata?

Non lo sapremo mai. Forse è tutta una banale coincidenza e quanto appena scritto è solo il frutto delle fantasie di una mente malata e border-line!
Lo vedremo a breve perché molte altre cose accadranno su questi canali…

Curiosità
Alla signorina Maxwell, Epstein regalò non solo il brevetto di pilota, ma anche un vero e proprio elicottero (foto sotto) per la modica cifra di 4 milioni di dollari!

Sicuramente l'ebreo miliardario non lo ha fatto per generosità o altruismo, ma perché il velivolo serviva per trasportare comodamente qualche piccola vittima nell'isola degli orrori!


Marcello Pamio

Per riuscire a vedere il quadro globale è necessario allontanarsi un po’, perché solo quando ci mettiamo alla giusta distanza la visione risulta più completa.
Ben prima che lo scandalo dell’ebreo pedofilo Jeffrey Epstein sconquassasse in lungo e in largo il mondo, la cronaca ha registrato degli accadimenti strettamente interconnessi.
A marzo 2018 vengono arrestati - dopo ben 20 anni di denunce - Keith Raniere, il guru della setta NXIVM ed una dei suoi membri, l’attrice della serie televisiva «Smallville» Allison Mack.

Tanto per cambiare l’accusa è pesantissima: traffico sessuale di minorenni e pedofilia!
Nella rete di Raniene sono cadute sia supermanager che attrici, e questo ha fatto sì che in soli 20 anni egli sia riuscito ad accumulare un patrimonio di svariati milioni di dollari.
La sua perversione non aveva limiti: le sue schiave sessuali venivano addirittura marchiate a fuoco!

 

Tre mesi dopo questo arresto, la Walt Disney finisce nella polemica per aver licenziato l’attrice Roseanne Barr (foto), perché a favore della lotta di Donald Trump contro il “cancro” del pedosatanismo.
La ragione del licenziamento non è stata ovviamente per questa sua posizione, ma per alcuni insulti rivolti a Valerie Jarrett, l’ex consigliera di Obama.
Ma Disney ha due pesi e due misure, e a luglio 2018 licenzia il regista de «I Guardiani della Galassia» James Gunn (foto a destra) per alcuni suoi tweet riguardanti pedofilia e stupri, scritti anni prima.

La cosa sconvolgente non è il licenziamento, ma la riassunzione del regista avvenuta a marzo del 2019, come se nulla fosse.
Non conosciamo le vere motivazioni del reintegro, se sono economiche, visto che ha scritto e diretto due film della Marvel che hanno incassato oltre 1,6 miliardi di $, o di altra natura, magari più occulta…
Fatto sta che l’attrice Roseanne Barr ha perfettamente ragione quando ha scritto di essere disgustata dal supporto che ha ricevuto il regista.

Comportamenti questi della Disney assolutamente coerenti, visto che hanno reintegrato pure l’attore Brian Peck, nonostante la condanna di pedofilia e diversi mesi di carcere.

 Il Daily Mail addirittura aveva reso pubblici gli 11 capi d’imputazione, tra cui: atti osceni, sodomia, penetrazione sessuale, copulazione orale, invio di materiale nocivo di minorenni maschi sotto i 16 anni, svelando così il legame fra pederastia e omosessualità. Ma sembra che alla casa di produzione di intrattenimento per bambini più famosa al mondo sembra non importare se si è pedofili o stupratori seriali.
Sembra quasi che chi difende la pederastia e la pedofilia debba essere reintegrato a prescindere, e la conferma arriva da Hollywood: i film che trattano queste tematiche vengono osannati e applauditi.
Esattamente quello che è avvenuto con il recente «Call me by your name» («Chiamami col tuo nome»).
Osservare come lavora la macchina hollywoodiana è sempre affascinante: da una parte è la fucina della pederastia e della pedofilia che incensa il mondo LGBTQ+ con sempre più film di propaganda, dall'altra nessuno al suo interno osa commentare e criticare le riassunzioni e riabilitazioni professionali di pedofili...

Ma Brian Peck non è certo l’unico attore condannato per abusi sessuali su minori e poi assunto dalla ABC (di cui la Disney è la proprietaria ufficiale) dopo la condanna.
Nel 1988, l’attore bambino Nathan Forrest Winters confessò alla madre che il regista Victor Salva lo molestava da parecchi anni. Fu riconosciuto colpevole di 5 fra 11 capi di imputazione, ammettendo di aver abusato di Winters, e la polizia lo trovò in possesso di videocassette e riviste pedo-pornografiche, ma il regista ha continuato a lavorare senza problemi. La sua ultima produzione è la serie Jeepers Creepers
L’elenco è lunghissimo, per cui suona strano vedere che un attore come Kevin Spacey viene scaricato dai produttori di «House of Cards» dopo le accuse di «molestie sessuali» verso un minorenne, ma tutti applaudono il debutto della pellicola pederasta?
Mentre Netflix annuncia che la produzione di House of Cards proseguirà senza l’Oscar, tutti i media e il cinema progressista si commuovono applaudendo «Call me by your name» che parla di un 17enne invaghitosi di un giovane uomo.
Tutto viene naturalmente tenuto sospeso sul filo del rasoio, perché un 17enne è pur sempre un minorenne, ma non è certo un bambino, e anche perché il 17enne è non solo consenziente ma appare come il più "audace" fra i due.
Strategia a dir poco geniale: fanno apparire il 17enne come il vero “provocatore”, quindi l’omoerotismo praticato con i più piccoli diventa lecito!
La conseguenza logica è che se un 17enne deve essere libero di vivere la propria sessualità come gli pare, perché non lo deve essere anche un 15enne, un 13enne o un 11enne, e via così senza nessun limite di età? Giustamente, dicono gli esperti, l’amore è amore e non dipende dall’anagrafe!

Ma chi conosce le strategie psicosociali messe in atto dalle potentissime lobbies omosessuali e/o pedofile sa bene che per ottenere l’accettazione della pedofilia è necessario far apparire il bambino «consenziente», quindi libero di scegliere e di innamorarsi di chi vuole.
Questa ingegneria sociale si chiama «Finestra di Overton».

Siamo passati dalla fase dell’autodeterminazione sessuale di ogni uomo, a quella dei diritti sessuali dei bambini: per cui se un bambino “ci sta” con un vecchio bavoso, NON è pedofilia, ma AMORE incondizionato, AMORE allo stato puro!
Giustamente per coerenza la colonna sonora del film «Mystery of Love» del cantante Sufija Steven, parla ambiguamente dell’amore fra lui e la nipote di appena 5 anni…
Il messaggio che sta passando è chiarissimo: con la scusa dell’«amore libero con chiunque», indipendentemente dal sesso e dall’età, stanno sdoganando la pedofilia!
Tra non molto dovremo finirla con lo stereotipo del cattivo, dell’orco pedofilo che stupra e abusa di bambini innocenti, perché si tratta di un atto d’amore spontaneo. Anzi, si finirà per rovesciare i ruoli: si darà la responsabilità al bambino che si è innamorato dell’uomo più grande, provocandolo, e a questo ultimo verrà riconosciuto il premio del “Buon Samaritano” per lo spirito di abnegazione, per aver soddisfatto le esigenze (anche sessuali) della piccola creatura!

Concludo riportando alla memoria due semplici esempi di messaggi subliminali che la Disney si è divertita a mettere nei suoi lavori, e forse si sta divertendo ancora…

L’8 gennaio del 1999 ha annunciato il ritiro dal mercato della videocassetta versione Home Video del cartone animato del 1977 «The Rescuers», uscito in Italia con il titolo «Le avventure di Bianca e Bernie» perché essa conterrebbe una «riprovevole immagine che passa sullo sfondo».
Dopo circa 38 minuti dall’inizio del cartone animato, mentre i due simpatici roditori planano tra i grattacieli a bordo di una scatola di sardine allacciata ad un gabbiano, in due fotogrammi appare alla finestra l’immagine di una donna in topless con la maschera sul viso satanica!

In una scena finale del cartone animato «La Sirenetta», durante il banchetto per le nozze del Principe Eric con la sirena Ariel, il granchio Sebastian assume una forma inequivocabilmente fallica…

Questa immagine sotto non è di un cartone, ma è la Gift Card della Disney...

Questi sono solo semplici esempi, ma le manipolazioni sono a centinaia.
Perché prendersi la briga di inserire consapevolmente svariati simboli, disegni, foto e immagini nei fotogrammi dei cartoni? Perché rischiare di essere scoperti e perdere la faccia? A che pro?
Si tratta dello scherzo - come hanno detto - di qualche buontempone o invece c’è un significato occulto che mira al condizionamento delle masse?
Questa ultima ipotesi è suffragata e supportata dal fatto che tutto quello che viene inserito e/o modificato ha sempre a che fare col sesso!

 

Per approfondire:

 

«La pedofilia dilaga fra i media, la politica e Hollywood», Benedetta Frigerio
http://www.lanuovabq.it/it/la-pedofilia-dilaga-fra-i-media-la-politica-e-hollywood?fbclid=IwAR0jtSMeUR2_gFtcUTFEvoHrjmVMfntCCv22bZEadysPnQ12oPbldBuCOks

«La Finestra di Overton sempre più aperta sulla pedofilia»
https://disinformazione.it/2018/07/24/finestra-di-overton-sempre-piu-aperta-sulla-pedofilia/ 


Marcello Pamio

Continuano a rotta di collo gli scandali nel mondo della pedofilia.
Dopo il misteriosissimo e ancora inspiegabile suicidio di Jeffrey Epstein, il quale è riuscito a impiccarsi con un lenzuolino di carta attaccato al letto, nel momento esatto in cui le guardie carcerarie si sono dimenticate quella sera di fare il controllo della sua cella, cosa che da protocollo dovevano fare ogni 30 minuti!
L’autopsia ha scoperto diverse fratture alle ossa del collo, tra cui l’osso ioide (alla radice della lingua) proprio vicino al pomo di Adamo.
Simili rotture si verificano negli impiccati, soprattutto se anziani, ma secondo esperti forensi sono più comuni nelle vittime di omicidio per strangolamento!

Dopo la perlustrazione delle due isole private di Epstein, avvenuta dopo oltre un mese dall’arresto del pedofilo (6 luglio scorso), lasciando tutto il tempo possibile per ripulire le varie scene…

Dopo la sparizione dell’ex fidanzata di Epstein, Ghislaine Maxwell (agente Mossad), figlia prediletta del magnate dei media Robert Maxwell (famoso agente Mossad e morto anche lui in circostanze misteriose) che gestiva la tratta delle giovani schiave sessuali, invitata perfino al matrimonio di Chelsea, la figlia di Bill Clinton, ora spunta fuori un quadro proprio dell’ex presidente degli Stati Uniti. Un dipinto che immortala Clinton, il cui nome completo è William Jefferson Blythe III, in una classica posa femminile, con tanto di vestitino blu notte e scarpette rosse col tacco.

Il quadro sarebbe stato trovato dall’FBI nelle collezioni d’arte private di Epstein: una testimonianza giurata infatti afferma di averlo visto attaccato al muro nella casa di Epstein a Manhattan.
Il ritratto è stato dipinto dall’artista australiana-americana Petrina Ryan-Kleid, ma non è ancora chiaro se Epstein lo avesse acquistato, o avesse attaccato una stampa.
L’unica cosa utile sarebbe poter parlare con questa Petrina Ryan-Kleid, prima che ci pensi qualcun altro…
Se sparirà anche lei, potremo affermare che siamo di fronte a un ritratto dipinto dal vivo di un Clinton che mostra un lato della sua vera natura? Gli piace insomma travestirsi da donna, per poi magari giocherellare con qualche bambino o qualche bambina? Ma non una donna qualsiasi...

Perfino il gossip infatti è concentrato sull'aspetto simbolico dell’abito indossato da Bill, perché da una parte è molto simile, per non dire identico a quello che portava Hillary Clinton al Kennedy Center Honors del 2009, mentre dall’altra ricorda l’abito indossato dalla stagista Monica Lewinsky…

Due donne che hanno certamente segnato dei momenti importanti nella vita di Bill: una lo ha sposato e l’altra gli ha fatto l’intervista più rilevante della sua vita…Probabilmente non lo sapremo mai, tanto più se la pittrice sparirà come Ghislaine Maxwell.
Forse alla fine era solo il giochetto di uno squilibrato di mente che ha governato l’America per ben otto anni!
Nulla di più…
Comunque sia, rimanete sintonizzati e attenti perché il vaso di pandora è stato spalancato, per cui ne vedremo ancora delle belle…


M.P.

E’ così difficile da comprendere che il cervello è appiccicato, adeso, attaccato, connesso e legato indissolubilmente al corpo? Sembra proprio di sì, e per qualcuno è quasi impossibile da concepire.
Del resto può essere comprensibile nel caso non venga usato se non per soddisfare i «bisogni vitali e fisiologici» in una sopravvivenza simile a quella di un animale in cattività: oppure potrebbe balenare il “sospetto”, ma solo momentaneo, che forse il cervello possa servire anche ad altro.
Anche chi nega questa ipotesi deve ammettere che l’uomo si può permettere il lusso di non pensare di respirare, bere, mangiare, digerire, defecare, dormire, ecc., perché qualcuno lo fa al suo posto.
Questo qualcuno è appunto il cervello! E’ il cervello infatti che genera il desiderio di “mangiare” (“fame”), di “dormire” (“sonno”), ecc., in maniera “autonoma” e soprattutto gratuita.

Ma l’uomo, nella sua stupidità e avidità, ha deciso che questo sistema “perfetto”, questo motore che pilota alla perfezione la nostra evoluzione da oltre 4 milioni di anni, non controlla alcune parti del corpo o se le controlla, questo avviene solo in alcuni momenti. Sembra cioè che il cervello sia in relazione e controlli solo “una parte”, ma non tutto, lasciando il resto al “caso”.
Esattamente come se la CPU di un computer decidesse di gestire il modem ma non la stampante, il monitor, ma non il mouse. Sarebbe follia allo stato puro in un organismo vivente.

Ed ecco che ad un certo punto arriva la cosiddetta «malattia», questa sconosciuta.
Tutti d’accordo, per esempio, che il cervello regola la funzione cardiaca, ma, se per caso il cuore inizia a «battere male» allora non è più il cervello l’origine dell’alterazione, ma il cuore stesso.
Tutti d’accordo che è il pancreas a produrre insulina e/o glucagone su “comando” del cervello, ma se si sviluppa il diabete la colpa è del malfunzionamento della ghiandola, per cui viene infusa insulina di sintesi, senza preoccuparci dell’organo supremo di comando.
E così via all'infinito, tanti sono gli esempi.

Se a questo punto qualcuno prova ad ipotizzare e dimostrare che è il cervello a comandare ogni singola cellula, organo e apparato del corpo, viene deriso e attaccato come fosse uno scemo o un ciarlatano.
Eppure…il Sistema Nervoso Autonomo CONTROLLA TUTTO, raggiunge ogni più piccola parte dell’organismo, perfino il sistema immunitario attraverso il torrente circolatorio.
Certamente non può essere un caso che la glia e il sistema immunitario derivano entrambi dallo stesso tessuto embrionale! La glia costituisce il 60% almeno del Sistema Nervoso e di quello immunitario, il quale produce citochine e altre sostanze che possono scatenare l’inferno o generare il paradiso.
Già il compagno di Candace Pert ipotizzò negli anni ’90 che il sistema immunitario fosse una specie di “digitazione” del cervello funzionale, sempre pronto ad informare il cervello di quello che accade in periferia, per poi inviare ordini di conseguenza.

Dovrebbe essere ovvio, ma non lo è, che nell'organismo umano prima vi sono i «segnali elettrici» poi quelli «chimici», e che senza corrente elettrica nel cervello il corpo sarebbe un cadavere!
Però se ti ammali, per esempio di leucemia (o di una qualunque altra malattia) il problema sta nel linfocita ovviamente, piuttosto che nel fegato o nel polmone (per le altre patologie) ...
Tutto funzionava perfettamente sino a pochi istanti prima, poi all'improvviso qualcosa cambia funzione e questo qualcosa deve essere combattuto con ogni mezzo a disposizione.

Il linfocita, che rappresenta la cellula che «ci mette in relazione» con tutto ciò che l’organismo conosce, ad un certo punto si «ammala», cambia forma e numero.
Risultato per la medicina: si è malati!
Anzi, il tessuto malato è il midollo, la centrale da cui si originano i linfociti.
E noi cosa facciamo? Senza ancora aver compreso la causa, senza saperne il perché, lo disintegriamo!
Oppure, come nelle nuovissime e costosissime terapie, si preleva il linfocita, si modifica il DNA (di cui non conosciamo nulla), si aggiungono dei recettori vari, e poi si «rimette» dentro il sangue del malato…
Ma quanto vive uno di questi linfociti? Non si sa.
Quello che però gli esperti sanno è la percentuale di successo: da 35 a 40 % nel migliore dei casi. Questo ovviamente nei pazienti che rispondono alla cura (cosiddetti «responder»), cioè quelli che reagiscono bene, ma in quelli «no responder» come la mettiamo?

Come mai invece, stando agli studi sempre decantati e osannati dai media, la sopravvivenza della leucemia linfoblastica acuta dopo la chemioterapia rasenta il 95%? Mistero.
Ci saranno recidive? Nessuno lo sa.
E’ una terapia definitiva? Nessuno lo può stabilire.
L’unica certezza è il costo: circa 1 milione di euro a terapia. Stiamo parlando della nuovissima terapia CAR-T.
Non è un po’ strano che l’establishment medico-scientifica sperimenti su cavie volontarie delle nuove terapie (costosissime) quando hanno a disposizione la chemio che (secondo loro) garantisce il 95 % di remissione della malattia? Forse qualcosa non torna…

Un’altra cosa che non torna è il fatto che tranne pochissimi casi, nessuno indaghi seriamente sull'unità centrale di controllo: il cervello appunto.
Tornando alla leucemia linfoblastica acuta, come mai è tipica dell’età pediatrica? E’ un caso che sia il tumore più frequente nei giovani.
Non potrebbe essere che sia il cervello a decidere di aumentare, diminuire, modificare i linfociti perché c’è «qualcosa da sistemare» nel modo che ha il bambino di «relazionarsi»? Proprio nel periodo in cui il piccolo dell’uomo impara a «relazionarsi», ad «esistere», e lo fa nella relazione e dalla relazione con i genitori. Sono infatti i genitori che danno al figlio il «diritto di esistere», il «diritto di vivere», permettendogli e insegnandogli a relazionarsi.
Perché prima di intossicare una creatura con chemioterapie varie, i luminari o i baroni di turno non si prendono la briga di indagare cosa stesse succedendo in famiglia, e cosa stesse vivendo quel bambino? Si sentiva amato, desiderato e voluto, oppure no? Si sentiva in «diritto di esserci» e di «esistere»? Sono semplici domande, ovviamente.
Se non mi sento in «relazione» con qualcuno, non potrebbe essere il cervello che ordina la produzione maggiore di quelle cellule che casualmente creano proprio la «relazione»?


Marcello Pamio

Finalmente la maternità surrogata a fini commerciali è diventata illegale!
Purtroppo una simile rivoluzione morale e sociale non è avvenuta nel democratico ed evoluto Occidente, ma in India.
Il Parlamento indiano ha infatti approvato un provvedimento che vieta in tutto il Paese la maternità surrogata per scopi commerciali: è permessa solo tra persone della stessa famiglia e solo per le coppie di indiani sposate da almeno cinque anni che non abbiano altri figli viventi. 
De facto, in un sol colpo la bacchetta legislativa ha messo illegali e fuorilegge oltre 30.000 cliniche private! 
Una straordinaria lezione di civiltà e amore per la Vita, in tutti i suoi aspetti, arriva dal mistico e leggendario paese. Un segnale di Luce che poteva arrivare solo da una terra lontana molto complessa e sfuggente pregna di contraddizioni.
L’India era una meta tra le più ambite al mondo per le coppie in cerca di figli, perché le povere donne indiane affittavano l’utero a prezzi molto più bassi rispetto ad altri paesi.
Non è un caso infatti che più ci si sposta nei Paesi poveri e meno le donne guadagnano per una gestazione su commissione.
Ma di cosa stiamo parlando?

Donne disperate che a causa dell’indigenza (molte hanno diversi figli e nulla da mangiare) vendono il proprio utero per denaro.
Questa è l’amara realtà che si spiaccica sulla faccia di tutti quegli idioti che continuano ancora a parlare di gesto d’amore e di altruismo.

Donne disperate che firmano un contratto legale che le costringe a cedere agli acquirenti UNA CREATURA SANA dopo la gravidanza. Se invece disgraziatamente il bambino non risulta essere sano o abortiscono oppure se lo tengono senza l’ombra di un soldino!

Donne disperate alle quali vengono impiantati fino a cinque embrioni (fecondati in vitro) alla volta, e se per caso vivono tutti, i Mengele della clinica selezionano il numero in base alle scelte dei compratori (uno, due o più figli) uccidendo con l’aborto tutti gli altri, anche se la madre surrogante è disposta a tenerseli!

Donne disperate prive di alcuna assicurazione sanitaria sono costrette al parto cesareo per ridurre i rischi del parto naturale che potrebbe danneggiare la “merce” (bambini).

Donne disperate vengono ogni anno reclutate dalle cliniche illegali per “donare”, in cambio di qualche bigliettone verde, i propri ovuli che saranno impiantati alle fattrici. Sono ragazze giovanissime senza alcuna tutela medica, costrette per mesi a cure ormonali pesantissime che mettono a rischio non solo la loro salute ma anche la stessa vita.

Il business dietro la maternità surrogata è tanto considerevole quanto drammatico, e dovrebbe spingere l’opinione pubblica a riflettere sulle derive dell’attuale politica. 
Dietro il “gesto d’amore” o il “gesto altruistico” si nascondono invece tragedie umane inenarrabili.
Sofferenze, dolori, morti, abbandoni e condizioni di vita devastanti spingono donne disperate ad accettare di affittare il proprio corpo per fare figli per i ricchi del mondo.
Il corpo sacro di una donna viene sfruttato per ottenere il massimo profitto, e la Vita sacra che cresce dentro il grembo è diventato un semplice pacco da consegnare integro al mittente!

 

Per approfondire

«Utero in affitto: l’India ferma il business della surrogata. Fuorilegge oltre 3000 cliniche private», https://revoluzione.unoeditori.com/utero-in-affitto-lindia…/


Marcello Pamio

«Il cervello è in grado di modificare la propria mappa neuronale
e il proprio funzionamento, in risposta all’attività fisica e
all’esperienza mentale»
"Le guarigioni del cervello", N. Doidge

«Mens sana in corpore sano», è la famosissima frase scritta nel I secolo d.C. dal poeta latino Giovenale.
Ma non tutti conoscono la frase completa riportata nelle Satire (X, 356): «Orandum est ut sit mens sana in corpore sano», che tradotto significa «Bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano».
Aveva ragione da vendere Giovenale, oggi più che mai, anche se sono passati quasi duemila anni, infatti bisogna pregare tantissimo e con molta intensità perché il livello di salute mentale è gravemente minacciato. E non solo quello mentale, ma anche quello del fisico.
Il riferimento è all’attuale situazione della società moderna.

Una volta l’attività lavorativa principale consisteva nel curare la terra e i campi, per cui si stava sempre all’aperto sotto le intemperie e il sole, costringendo il corpo a muoversi e a sudare.
Oggi le persone sono rinchiuse come carcerati in piccoli uffici illuminati da neon, per cui gli unici movimenti che fanno consistono nell’usare il braccio per portare alla bocca il caffè della macchinetta durante la pausa, e da seduti polso e indice per azionare il mouse.
Il sole, se questi lo vedono, è a scacchi, oppure in qualche film.
Possiamo quindi stupirci del livello di salute medio della popolazione?
Assolutamente no… e questo purtroppo riguarda tanto più i giovani.

Sempre fino a pochi anni fa, i bambini potevano fare le classiche cose da bambino: correre e giocare per le strade e le vie delle città, volare giù dagli scalini della chiesa con lo skateboard finendo, per scappare dalle ire del prete, con una slogatura ad una caviglia o un braccio rotto.
Ma erano liberi e felici. L’unico modo per bloccare un bambino sano e tenerlo chiuso in casa era un febbrone da cavallo o una malattia esantematica: tutto il resto non era un impedimento, e pur di uscire si facevano carte false...
Oggi i bambini (ipervaccinati) non possono più scendere per le strade a giocare liberamente perché tra automobili, virus, buco dell’ozono, smog, espiantatori di organi e pedofili il rischio è troppo grande. Ma anche se volessero non possono perché sono quotidianamente oberati di compiti, letture, esami, ricerche, tesine e quando finalmente mettono il naso fuori da casa è per andare a ripetizione di inglese, a lezione di karate o pianoforte, al saggio di danza o partecipare a qualche concorso di bellezza.

Questa è la giornata tipo del giovane del Terzo Millennio: movimento fisico pressoché zero!
Per la verità non è proprio zero, perché le dita della mano sono diventate negli ultimi anni molto prensili per poter navigare meglio nel web e scrivere velocemente messaggi con whatsapp…
Il paradosso è che i bambini di oggi non sanno camminare e neppure correre, ma smanettano con lo smartphone alla velocità della luce.
La cosa più incredibile è che la nostra società, invece di cercare di compensare questi gravissimi squilibri, è strutturata proprio per perpetrare simili abomini.
Mi riferisco allo sviluppo e all’evoluzione tecnologica in merito ai giochi di movimento.

Come detto prima: skateboard, monopattini e pattini a rotelle permettevano ai giovani di fare un’attività fisica ottimale. Oggi invece non è più così perché in commercio troviamo diavolerie assolutamente folli e disumane come l’overboard, il monopattino elettrico e addirittura lo skateboard elettrico!
L’overboard è quella specie di tavoletta con due ruote laterali sulla quale basta starci sopra in equilibrio per muoversi. Tecnologia stupenda, direbbe un cervello poco sveglio o il proprietario della ditta che li produce, ma la Natura ha strutturato l’uomo per muoversi!
Se non ci si muove, verranno perse le funzioni: tutto quello che in Natura non viene usato infatti, la Natura lo abbandona. Sono leggi ferree.
Per cui oggi è abbastanza frequente vedere in giro per le città bambini e ragazzi immobili come mummie muoversi sopra queste follie tecnologiche, per non parlare delle altre diavolerie come monopattino e skateboard elettrici!

Da che mondo e mondo, sia il monopattino che lo skateboard sono sempre stati attività eccelse per quanto riguarda il movimento, e non è un caso infatti che esistano gare sportive dedicate.

Ma vedere giovani che montano sopra uno skateboard elettrico e invece di spingersi con tutta la forza che hanno nelle gambe, l’unico movimento che riescono a fare è quello di accendere il telecomando wifi che comanda il motorino elettrico agganciato alle rotelle, è come bestemmiare in chiesa durante la comunione.

Movimento & cervello
Grandissimi illuminati del mondo della pedagogia, come Maria Montessori e Rudolf Steiner, hanno sempre sottolineato l’importanza del movimento (delle mani ma non solo) per un sano sviluppo del cervello, e quindi del mondo dei pensieri.
Ce lo confermano oggi i più recenti studi di neuropsichiatria e neuroscienze.
La dimensione motoria, cioè il movimento in generale, è fondamentale per lo sviluppo cognitivo: l’apprendimento è infatti collegato all’esperienza diretta, sensoriale. 
Attraverso l’osservazione e soprattutto il movimento, vengono elaborati principi necessari per lo sviluppo cognitivo.
Tramite il movimento il bambino apprende e memorizza informazioni che altrimenti sarebbe impossibile per lui interiorizzare. Questo è il motivo per cui in alcuni Paesi come Francia e Germania, da alcuni anni si insegnano le lingue proprio attraverso il movimento: a lezione i piccoli ripetono i vocaboli muovendosi, facendo delle azioni concrete, delle scene anche teatrali…
Infine va ricordato anche che il cervello per attivare i propri circuiti nervosi ha bisogno che il corpo si muova, solo così riceve quei principi nutritivi di cui ha bisogno! 

Conclusione
Se il movimento del corpo struttura e sviluppa i delicatissimi e complessi processi cognitivi: che tipo di mondo stiamo creando? Un mondo costituito da giovani immobili e bloccati sia nel corpo che nella mente? Viene in mente la visione di George Romero: un mondo fatto di morti viventi che si spostano dentro i centri commerciali con le rotelle elettriche.

Giovani che non sono più in grado di muovere il proprio corpo in modo naturale, se non attraverso ausili e apparecchiature elettriche; che non escono da casa perché sono connessi e immersi costantemente nel web…
Il mondo ideale per chi brama il Potere e il controllo globale…


Marcello Pamio

«Investo nelle persone,
che siano politici o scienziati».
Jeffrey Epstein

Sabato 6 luglio scorso il miliardario Jeffrey Epstein è stato arrestato all’aeroporto di Teterboro, in New Jersey, di ritorno da un viaggio in Francia sul suo aereo privato.
Era già stato fermato qualche anno fa, ma ora per la Procura di New York rischia fino a 45 anni di carcere per traffico sessuale e associazione a delinquere finalizzata al traffico sessuale.
Tenendo conto che è nato 66 anni fa, per lui equivarrebbe ad un ergastolo.
Il miliardario avrebbe sfruttato sessualmente decine (forse centinaia) di ragazzine minorenni, abusando di loro nelle sue abitazioni a Manhattan e Palm Beach in Florida.
L’FBI ha trovato foto incriminanti di minori dentro la sua cassaforte nella reggia di Manhattan.

Epstein ha sempre avuto il pedovizietto, e nel 2006 venne incriminato proprio per questo motivo, ma nonostante la gravità delle accuse finì a piede libero.
Secondo un’indagine del «Miami Herald», basata sui racconti delle presunte vittime rintracciate negli anni, almeno 80 donne hanno detto di essere state molestate da Epstein dal 2001 al 2006.
Erano quasi tutte ragazze povere, che provenivano da famiglie disagiate e problematiche o che vivevano in orfanotrofio; il mostro miliardario sapeva sfruttare la loro debolezza e il loro bisogno di denaro. Alcune giovani erano traumatizzate dal suicidio di genitori o amici, altre avevano madri picchiate da padri e compagni, o padri che le molestavano e picchiavano.
In tutto l’FBI raccolse i racconti di 36 ragazze che erano state molestate ma negli anni emersero nuove testimonianze che fanno pensare che le ragazze fossero almeno un centinaio.
L’inchiesta portò ad un’accusa federale di 53 pagine, che come vedremo finì a tarallucci e vino.
Ora però le cose sembrano mettersi male per Epstein…

Chi è Epstein?
Jeffrey Epstein proviene da una famiglia ebraica di Coney Island, New York.
Subito dopo aver abbandonato l’università iniziò a lavorare nella finanza con il compito di consigliare i clienti più ricchi sulle migliori strategie fiscali. Nel 1982 fondò una sua società di gestione finanziaria, la «J. Epstein & Co», poi diventata «Financial Trust Company».
Negli anni a seguire divenne miliardario e questo gli permise di instaurare quei legami con personaggi del mondo dello spettacolo, uomini d’affari e potenti, che diventeranno molto utili per il suo pedo-vizietto.
Epstein possiede una delle Isole Vergini (luogo esotico ideale per feste con bambini) e case nell’Upper East Side di Manhattan (appartamentino da 57 milioni di dollari, di circa 2000 metri quadrati in centro a New York), Parigi, New Mexico e a Palm Beach in Florida.

Il Sistema-Epstein
Epstein era noto non per il suo fondo, ma per le festine molto speciali che organizzava, del tipo «bunga-bunga».
La partecipazione alle feste era costosissima, e infatti per rientrare nell’elenco degli invitati si dovevano sottoscrivere quote, a parecchi zeri, del suo fondo offshore nelle Isole Vergini.
I soldi venivano ampiamente ricambiati, perché alle festicciole, oltre allo champagne, vi erano dei ricchi e pregiati cotillon: bambini e bambine a scelta!
I ricconi che partecipavano potevano essere agganciati da qualche ragazzina, oppure, cosa più facile, erano loro a scegliere la preda o le prede...

Il «Sistema-Epstein» funzionava perfettamente perché era protetto e supervisionato dai servizi segreti…
Le sottoscrizioni al suo fondo avrebbero dato delle garanzie: essendo in un paradiso fiscale non era obbligato a fornire la lista dei nomi, garantendo la totale sicurezza, e poi un fondo gestito in un paradiso fiscale giustificava le ingenti commissioni richieste.
Era un sistema apparentemente perfetto.
Oggi possiamo dire quasi perfetto, visto che Epstein si trova in carcere, e stando ad indiscrezioni sembra voler vuotare il sacco agli inquirenti elencando i nomi delle persone coinvolte nel losco giro di prostituzione minorile. Il tutto per avere una riduzione della pena, non superiore ai 5 anni.

La situazione di Epstein non è delle migliori e non mi riferisco alla vergognosa accusa di traffico sessuale (chiamiamolo con il vero nome: pedofilia), ma ai nomi dei personaggi interessati: nella sua agenda personale Epstein aveva i contatti diretti con la creme della creme, con pezzi da novanta come l’ex presidente Bill Clinton (secondo le registrazioni dei piani di voli ottenuti da Fox News nel 2016, Clinton avrebbe viaggiato almeno 26 volte sul famigerato jet), Tony Blair, il principe Andrea del Regno Unito (duca di York), Kevin Spacey, Alec Baldwin, Dustin Hoffman, Naomi Campbell, Bernie Ecclestone, Rupert Murdoch, Peter Soros (nipote di George Soros), Woody Allen, Henry Kissinger, Edouard de Rothschild ed Evelyn de Rothschild, e moltissimi altri, stiamo parlando di centinaia di nomi importanti.


[una pagina dell'agenda di Epstein]

Va precisato a questo punto che avere il proprio nome scritto nell’agenda di Epstein non significa necessariamente essere un pervertito. Toccherà ora agli inquirenti stabilire i collegamenti e le responsabilità, anche se i nomi sono così altolocati che il rischio che l’indagine finisca in un cassetto chiuso a chiave è molto alto.
Nell’agenda poi figurano anche moltissimi nomi italiani!

Lolita Express
«Lolita Express» è il nome del Boeing 727 privato di Epstein, con il quale trasportava minorenni per poi molestarle e violentarle nelle sue residenze di super lusso, dalle Isole Vergini al ranch di Stanley in New Mexico.
Ma l’aereo non serviva solo per trasportare vip e «carne da macello», perché anche in volo poteva accadere di tutto. D’altronde c’è posto al mondo più sicuro di un volo transatlantico?


In passato, come detto prima, Epstein riuscì a patteggiare segretamente solo 13 mesi di carcere (trascorsi in condizioni privilegiate) nonostante fosse accusato di aver abusato sessualmente oltre 30 minorenni.
L’accusa parlava chiaro: prima si faceva massaggiare, «poi le molestava e le abusava sessualmente». Alla fine buttava sul letto 100-200 dollaroni e convinceva le sue vittime a reclutare altre adolescenti, per ripartire con un nuovo giro di soprusi.

Si dichiarò colpevole solo di due accuse statali per prostituzione, fu registrato come «sex offender», risarcì le vittime identificate ma evitò il processo federale, ottenendo l’immunità per sé e i suoi complici. E questo grazie ad Alex Acosta, che all’epoca era Pubblico Ministero della Floria, e oggi è Ministro del Lavoro dell’amministrazione Donald Trump.
Ma un giudice federale della Florida ha stabilito che quel patteggiamento era illegale in quanto le vittime non furono informate, mettendo in imbarazzo il governo Trump. Imbarazzo finito qualche giorno fa con le dimissioni ufficiali di Alex Acosta!


[Alex Acosta, Ministro del lavoro]

Si dice che Acosta avrebbe ricevuto ordini dall’alto di non perseguire Epstein: era sì un pedofilo, ma ben protetto dai servizi segreti perché poteva ricattare i potenti con i video di loro assieme ai bambini.
Non è dato sapere quali sarebbero questi servizi: Cia o Mossad (o entrambi) anche se le prove propendono verso l'intelligence ebraica, e questo non solo per le origini di Epstein, ma anche per le ambigue amicizie...
Per esempio la sua socia e complice è “madame” Ghislaine Maxwell, la tenutaria di bordelli. E' la figlia del patron dei media britannici, Robert Maxwell (Mirror Group,  Pergamon Press)  e dell'informatica (Sinclair), oltrechè noto agente...(1) 
Secondo Robert Steele, esperto informatico ed ex agente della CIA, che assieme a Bill Bonney (informatico della NSA)  collabora con Trump contro il Deep State, Epstein sarebbe un agente clandestino del Mossad, assistito dalla  operativa clandestina Ghislaine Maxwell, con la missione di incastrare (grazie a riprese video dei rapporti pedofili) politici statunitensi, magistrati, celebrità, pubblici accusatori e capi di grandi imprese...
Sempre per Steele, anche Leslie Wexner, il miliardario padrone dell'impero dei reggiseno, Victoria’s Secrets, colui che ha regalato (per 1 euro) ad Epstein la casetta da 40 stanze in stile rinascimentale a Manhattan, sarebbe un agente molto attivo del Mossad.(2)
Wexner è viene definito dai media leccapiedi (esattamente come per George Soros) “filantropo”: ha fondato e finanzia la "Wexner Foundation", che ha il compito di “rafforzare la leadership ebraica”, sia con borse di studio a studenti che vogliono un master in studi rabbinici, sia a funzionari pubblici israeliani a cui paga un master in amministrazione pubblica presso la  John F. Kennedy School of Government dell’Università di Harvard...(3)
Comunque sia, Mossad o Cia per qualsiasi agenzia d'intelligence deviata, avere tra le mani i segreti inconfessabili di personaggi che contano, è grasso che cola...
Una persona ricattabile è un ottimo amico e alleato!

Vedremo se riusciranno a salvare ancora una volta la testa del miliardario oppure a “suicidarlo”.
Quale servizio d’intelligence non considererebbe un tesoro Epstein, con la sua potente clientela che caricava sul “Lolita Express” a fare sesso con bambine nella sua isola privata?

L’assassinio della senatrice dell’Arkansans
Si chiamava Linda Collins-Smith, aveva 57 anni, era stata fino al 2016 senatrice dell’Arkansas. 


L’hanno uccisa con diversi colpi di pistola il 4 giugno scorso, fuori da casa sua, nei pressi di Little Rock. Il tutto senza motivo apparente.
La cosa interessante è che la senatrice stava indagando di persona su casi di pornografia infantile in un giro criminale dell’Arkansas che comprendeva anche un traffico di affidi di bambini, con gravi responsabilità dei servizi sociali dello Stato.
Il teatro dell’omicidio è l’Arkansas, lo Stato dove i coniugi Clinton (abituali clienti di Epstein) hanno costruito le loro fortune, in modi molto discutibili. E la Collins era in procinto di denunciare Hillary Clinton stessa per tale gestione.

Epstein Vs Trump
Come nota «Bloomberg», Epstein era membro del Club di Trump, a Palm Beach, «Mar-a-Lago».
Donald lo conosceva bene e volò sul suo aereo almeno una volta.
«Conosco Jeff da quindici anni. Ragazzo fantastico» dichiarò Trump al New York Magazine nel 2002. «È molto divertente stare con lui. Si dice anche che gli piacciono le belle donne tanto quanto me, e molte di loro sono più giovani».
Donne giovani o bambine? Comunque sia, pare che ad un certo punto Donald Trump sia venuto a conoscenza della squallida condotta dell’amico e lo abbia cacciato dal club perché avrebbe «aggredito sessualmente una ragazza minorenne al club».

The Donald ha una genetica incapacità di fare politica nel modo consueto e “corretto” e un’immagine pubblica che attira come una calamita molte critiche. E’ bene ricordare che lui non doveva vincere le elezioni, perché la Sinarchia aveva riposto fiducia in Hillary Clinton.
Ma nonostante tutto è doveroso evidenziare che da quando Trump ha preso possesso della Casa Bianca, moltissimi scandali finanziari, sessuali, sanitari sono venuti e stanno venendo alla luce, soprattutto quelli riguardanti i bambini. Semplice casualità o Piano preciso?
Tutto propenderebbe verso la seconda ipotesi, e gli attacchi di Trump al «Deep State», cioè al cosiddetto «Governo ombra», sembrerebbero confermare.
In questa ottica si può capire perché il 21 dicembre 2017 il Presidente abbia firmato l’Ordine Esecutivo nr. 13818 dal titolo: «Executive Order Blocking the Property of Persons Involved in Serious Human Rights Abuse or Corruption», e cioè «Ordine esecutivo che blocca le proprietà delle persone coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani o di corruzione».
L’Ordine vuole colpire chiunque si renda colpevole di violazioni dei Diritti Umani (quindi pedofilia e traffico di uomini) e di corruzione, non solo negli USA ma anche nel mondo intero. Quindi colpisce tutti, governi esteri inclusi e pure i loro funzionari. Tutti.

Trump (e coloro che lo consigliano) sa benissimo che l’abuso di minori venduti e la pedo-pornografia toccano i vertici più alti del Governo Ombra…
Quindi il suo è stato un chiaro e profondo segnale al marciume pedosatanista che si annida nei gangli cruciali del Sistema.
Vedremo fino in fondo quanto sono inseriti nelle sale comandi. Vedremo se riusciranno a mettere tutto a tacere anche questa volta.
Ma nonostante tutto, di riflesso o per induzione, gli scandali (magistratura, affidi, ecc.) stanno uscendo in tutti i Paesi, Italia compresa.

Conclusione
Qui da noi, dopo lo scandalo della pedofilia nella alte sfere del Vaticano, c'è stato quello incredibile della magistratura (il cui zampino esterno è abbastanza visibile) che ha portato proprio in queste ore alle dimissioni di Riccardo Fuzio, Procuratore Generale della Cassazione. Poi abbiamo visto venire a galla un Sistema criminale organizzato, gestito da assistenti sociali, psicologi e magistrati per strappare i bambini alle famiglie e darli per soldi ad amici.
Fino ad oggi tutti l’avevano fatta franca, ma adesso dopo l’arresto di Epstein e l’acquisizione dei file pedofili, con nomi e cognomi nelle mani dell’FBI, staremo a vedere gli sviluppi.
Nell’ultimo periodo abbiamo assistito anche ad arresti eccellenti per pedofilia sia tra fondatori di importanti ONG, sia tra consulenti UNICEF, come Peter Newell, autore tra le altre cose della «Convenzione dei diritti del bambino» approvata dalle Nazione Unite nel 1988. L’uomo è stato condannato a sei anni e otto mesi per le violenze inflitte per tre anni di seguito a un ragazzino.
Tutta questa serie di accadimenti e arresti speciali indicano una sola cosa: è in atto un vero e proprio Piano di pulizia profonda...

Speriamo che la gola profonda di Epstein si apra per cantare a voce alta tutti i nomi dei miliardari festaioli che pagavano per abusare dei poveri bambini, prima che qualcuno gli porti in cella il caffè «corretto Sindona»(4)…
Comunque sia, anche se riusciranno, come hanno sempre fatto ad insabbiare tutto, oramai il Re è completamente Nudo.

 

 

(1) (2) (3) "Il legame di Epstein con Mossad", Maurizio Blondet, https://www.maurizioblondet.it/il-legame-di-epstein-col-mossad/

(4) Michele Sindona è stato un faccendiere, banchiere e criminale italiano, membro della loggia P2. E’ morto il 22 marzo 1986 dentro il supercarcere di Voghera dopo aver bevuto un caffè dentro la sua cella. Anche se le Procure brancolano ancora nel buio, chiaramente si è trattato di un avvelenamento. Le cose che poteva testimoniare avrebbero fatto crollare metà Italia…

 


Marcello Pamio

Il numero crescente di bambini strappati dalle loro famiglie in Italia indica una cosa sola: esiste un vero e proprio Sistema Organizzato di Abusi!
Un Sistema in grado di speculare sulla vita di innocenti creature, in cui tantissime persone e professionisti, anche i più insospettabili, sono coinvolti: medici, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, avvocati, magistrati, giudici, ecc.
I numeri sono a dir poco inquietanti.
Da una interrogazione parlamentare[1] del 2014 è emerso che nel solo anno 2010 i minorenni sottratti alle famiglie hanno raggiunto quota 40 mila (39.698)!
Queste creature sono state poi collocate dai Tribunali dei Minori in Centri di Affido Temporaneo o in altre famiglie (spesso amici degli amici), con un trend di crescita del 24% in più rispetto a 10 anni precedenti.

Si tratta di un business enorme: comuni e aziende sanitarie locali pagano per ciascun minore affidato una retta minima giornaliera che parte da 200 euro e spesso arriva a superare i 400 euro!
Tenendo conto di una media di 30.000 bambini all’anno strappati alle famiglie e una diaria di 200 euro (prendendo solo il valore più basso), il risultato è un affare colossale da oltre 2 miliardi di euro ogni anno.
Con cifre a nove zeri, il numero degli avvoltoi pronti a spolpare le piccole prede, cresce...Poco importa se in questo caso le vittime sacrificali sono delle innocenti creature.
Soldi che vengono spartiti appunto da una banda a delinquere in giacca, cravatta e camice bianco…

Gli unici a rimetterci, come sempre, sono i bambini e le famiglie alle quali queste creature vengono strappate con la forza e l’inganno, e il recentissimo caso di Bibbiano è esemplare.
Prima però di capire cosa è successo, si riportano altri casi precedenti molto rilevanti e probabilmente interconnessi: Veleno e Il Forteto.
La prima è un’inchiesta giornalistica di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli, che ha ricostruito le vicende di una presunta banda di pedofili (chiamati «Diavoli della bassa modenese») che alla fine degli anni Novanta portò all’allontanamento di 16 bambini dalle loro famiglie.
Molti dei genitori non hanno più rivisto i loro figli, alcuni si sono suicidati, altri sono espatriati, insomma, una storia terribile sotto ogni punto di vista. Nelle sette puntate pubblicate da Repubblica.it a partire dall’autunno 2017, Trincia e Rafanelli ricostruivano i fatti, mettendo in luce i molti dubbi sul ruolo svolto da assistenti sociali, psicologi e ginecologi durante le indagini, criticandone i metodi e ponendo pesantissime domande sulle conclusioni.

Il Forteto del Mugello
Le stesse domande le avremo anche dopo l’ultimo atroce scandalo avvenuto a Bibbiano e quello più datato accaduto a Il Forteto nel Mugello.
Questo ultimo si tratta di una comunità finita al centro di processi per «maltrattamenti» e «abusi sessuali» che hanno coinvolto il fondatore Rodolfo Fiesoli e parecchi suoi collaboratori.


Per moltissimo tempo, dagli anni Settanta in poi, è stata considerata una delle principali comunità di recupero per minori provenienti da famiglie disagiate, che venivano inviati dal Tribunale dei Minori di Firenze.

A questo punto va precisato che In Italia l’organico della giustizia minorile è composto da 782 magistrati, di cui 600 onorari (possono essere psicologi, medici, assistenti sociali, ecc.) che spesso risultano essere anche soci o collaboratori delle strutture di affido che percepiscono una retribuzione dallo Stato.
Quindi non è così strano quello che è emerso dalle indagini e cioè che l’allontanamento dei minori dalla famiglia era stato deciso da giudici onorari che ricoprivano anche la carica di presidente o vicepresidente delle associazioni alle quali tali minori venivano affidati, in un conflitto d’interessi a dir poco spaventoso!
Sapere che un giudice guadagna dal numero di bambini che vengono sequestrati è assai preoccupante per la società.

Tornando a Il Forteto, diverse volte questo centro è finito sotto la lente di scabrose vicende giudiziarie, con tanto di condanne pesantissime, ma nonostante questo ha sempre proseguito la sua attività, ricevendo continuamente fondi dallo Stato.
Come mai un centro in cui accadevano cose orripilanti («rapporti omosessuali obbligatori e disabili costretti a mangiare il proprio vomito»[2]) continuava ad essere sovvenzionato con denaro pubblico?

I politici e i magistrati non potevano non saperlo, eppure hanno taciuto, perché? Forse perché le “orecchie da mercante” fanno intascare soldi?
Non ci sono altre spiegazioni plausibili se non quella che il Sistema è ben ramificato e compenetra i punti nevralgici della politica, dei media, della magistratura, della finanza e ovviamente della sanità.
Non per dare una connotazione partitica, anche perché un ladro o un delinquente lo è di natura o lo diventa a prescindere dal colore della tessera partitica che ha in tasca, ma va detto che le regioni in cui sono avvenuti gli scandali citati sono tutte a gestione della cosiddetta sinistra…
Quindi non è ammissibile e soprattutto accettabile che i dirigenti del Partito Democratico non sapessero nulla, anche perché il detto “in Emilia non si muove foglia che PD non voglia” non l'ho certo inventato io...
Purtroppo il comportamento dei dirigenti del PD in questi ultimi giorni rinforza i cattivi pensieri. Invece di sguinzagliare i cani da guardia alla ricerca delle mele marce all’interno delle sezioni (se ovviamente ce ne sono) vogliono pagare (con i soldi degli iscritti) un pool di avvocati per intraprendere azioni legali nei confronti di chi li critica! Avete capito? Non rischia una denuncia chi maltratta, violenta, stupra i bambini, ma chi scrive in Rete dello scandalo di Bibbiano o del Forteto.
Sembra che a qualcuno non interessi proprio difendere i bambini, ma solo l’immagine del partito.

In effetti i parlamentari chiamati a esaminare le ragioni che hanno portato Il Forteto ad essere accreditato nonostante i provvedimenti giudiziari sono stati ben 40. Risultato? Come sempre il nulla cosmico, a parte la classica Commissione.
Dopo l’ok del Senato a settembre 2018, la Camera ha dato infatti il via libera all’istituzione di una Commissione Parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti a “Il Forteto”.
I media mainstream, come sempre accade su questi temi, ne hanno parlato solo marginalmente! Anche in queste ultime settimane, solo pochissimi quotidiani nazionali ne hanno parlato, uno tra tutti "La Verità" che ha riempito pagine e pagine sul vergognoso accadimento a Bibbiano. Mentre i grandi giornaloni, da "Il Corriere della sera" alla "Repubblica", passando per "La Stampa", erano troppo occupati a osannare la mirabolanti manovre della nave See Wacth-3, per dare spazio alle violenze sui bambini.

Dulcis in fundo, lunedì 1 luglio 2019 alle ore 21:23, qualcuno si è preso la briga di cancellare da Wikipedia il file in pdf della «Commissione Inchiesta Forteto», per cui oggi il documento ufficiale nella banca dati non esiste più!

Per quale motivo ci si deve scomodare a cancellare un’inchiesta ufficiale su Forteto?
Forse perché il recente scandalo di Bibbiano potrebbe riportarlo alla memoria? Ma se per qualcuno è un problema riportarlo in luce significa che i delinquenti che stanno dietro a Bibbiano sono gli stessi - o ne usano il medesimo sistema - di quelli che stavano dietro al primo!

Lo scandalo di Bibbiano
Per comprendere il caso di Bibbiano, è necessario fare un salto indietro nel tempo fino al 2015, perché già in quell’anno in Commissione Parità l’allora Garante per l’infanzia e l’adolescenza Luigi Fadiga mise in evidenza numeri che dimostravano come la situazione delle vittime di violenza in Val d’Enza fosse «fortemente critica». Val d’Enza e Bibbiano sono sempre in Reggio Emilia.
Nonostante queste «criticità» sottolineate dal garante, la Regione NON si attivò per risolvere nulla e neppure il successore alla carica di Garante regionale approfondì la questione. Come mai, nonostante le segnalazioni, nessuno mosse un dito?

Lo denuncia forte e chiaro l’interrogazione in Regione di Silvia Piccinini del Movimento 5 Stelle.
In pratica i rappresentanti istituzionali della Regione avevano preso a modello il sistema dell’Unione Val d’Enza per le politiche sociali per i minori.
E chi troviamo a dirigere questi delicatissimi servizi sociali dell’Unione?
Una certa Federica Anghinolfi, sulla quale la Procura sta indagando e che sembra aver giocato un ruolo centrale in tutto il perverso meccanismo.
Sentita in Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza il 14 luglio 2016, la Anghinolfi dice: «Per quanto riguarda la Val d’Enza, è un’Unione che ha 62.000 abitanti, 12.000 dei quali minorenni; in carico come area della tutela ne abbiamo circa 900, di questi circa 90 sono vittime di abusi sessuali, gravi maltrattamenti, violenza assistita e violenza psicologica».[3]
Una percentuale incredibilmente alta di bambini sotto tutela.
Troppo alta per essere vera!

Nel 2015 - si legge sempre nell’interrogazione - il Garante delineò in Commissione una situazione problematica sul distretto, con 13 minorenni vittime di violenza. Presenti a quella seduta c’erano il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, la responsabile dei servizi sociali Federica Anghinolfi e l’assistente sociale Francesco Monopoli, tutti e tre oggi agli arresti domiciliari.
Quindi coloro che avrebbero (usiamo il condizionale nell'attesa della Procura) commesso attività illecite a danno dei minori sono gli illustri rappresentanti del settore sociale invitati ad affrontare proprio il tema della violenza sui minori!
Se il controllore e il controllato sono la medesima persona, siamo di fronte alla classica follia all’italiana.

«C’era qualcosa che non andava nei servizi, ma noi avevamo le mani legate», a parlare Natascia Cersosimo infermiera e capogruppo del Movimento 5 stelle nell’Unione Comuni Val d’Enza.
Sia come politico che come infermiera aveva ricevuto segnalazioni da parte di madri e nonne, ma «purtroppo non avevamo prove concrete», racconta.
«Nel luglio 2018 in Consiglio ci è stata sottoposta una variazione di bilancio in cui si spostavano 200mila euro sul capitolo di spesa affidi e case-famiglia. Controllammo i dati e ci sembrò strana l’esplosione negli ultimi due anni dei casi di abuso e dei costi per gli affidi».

La macchina aveva iniziato a macinare strada, cioè a reperire «carne da macello» per essere poi “lavorata”. L’aumento dei casi di abuso nella regione ne era la prova: o di punto in bianco le famiglie emiliane erano diventate tutte violente, oppure qualcuno stava creando ad arte questa violenza...
Ma veniamo alla cronaca vera e propria: cos’è realmente successo a Bibbiano?
In pratica il Sistema metteva in atto un meccanismo diabolico: accusavano i genitori di pedofilia e/o violenza e/o maltrattamenti, con lo scopo di portare via i loro figli, usandoli come merce negli affidi.

Il copione
Il copione era sempre il medesimo: ad una banale segnalazione o ad una minima «rivelazione del bambino all’insegnante» relativa ad una difficile situazione in famiglia seguivano immediatamente una serie di accertamenti e provvedimenti volti a separare definitivamente il minore dalla famiglia.
Il primo passo era quindi l’allontanamento del piccolo per opera dei servizi sociali, poi partivano a raffica le relazioni (false e tendenziose) da parte di assistenti sociali all’autorità giudiziaria minorile e alla Procura della Repubblica.
Una volta messa in moto la locomotiva è assai difficile fermarla, per via della forza inerziale.

Ma affinché il treno corra lungo i binari, cioè tutto proceda nella direzione giusta, il Sistema per forza di cose deve poter contare sull’appoggio e la collusione di molte persone: medici, psicologi, assistenti sociali, avvocati, giudici e magistrati del tribunale dei minori.
La stazione termine è l’orrore, ma durante il lungo viaggio devono dimostrare che i bambini hanno realmente subito violenze: serve quindi una diagnosi di «Disturbo post traumatico da stress» (DPTS), dove lo stress sta per «abuso sessuale», «violenza», «maltrattamenti», ecc.
Una “diagnosi” psichiatrica ufficiale rende il Sistema pressoché perfetto, ed è proprio per questo motivo che nella cerchia devono far parte anche medici, psichiatri, psicologi…

Sottratto il minore in modo illegittimo e violento alle loro famiglie, necessitava fare il lavaggio del cervello ai piccoli, e cioè convincerli della cattiveria e degli abusi subiti dai loro genitori.
Essendo le violenze inesistenti, il lavoro degli esperti psicologici era proprio quello di farglielo credere, di inculcarglielo con le buone o con le cattive.
Intanto falsificavano i disegni dei bambini, creando mostri dove non c’erano e scene raccapriccianti come quella del papà che tocca i genitali alla figlia.
Solo i disegni però non possono bastare, e allora gli psicoterapeuti eseguivano sui bambini delle vere e proprie torture psicologiche: le sedute individuali erano alternate a «lavaggi del cervello mediante l’uso di impulsi elettrici», e lo scopo era «alterare lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari». Si travestivano da personaggi cattivi delle fiabe per creare il massimo del terrore nella psiche e nell’inconscio così da far sembrare mamma e papà i mostri cattivi sempre pronti a far loro del male.

Un lavoro con i controfiocchi se il tuo scopo è quello di far apparire agli occhi dei figli i propri genitori come il male assoluto! Male da estirpare con la morte, e infatti per devastare ulteriormente la psiche già labilizzata, facevano elaborare il lutto del padre con simbolici funerali. 
Come può un essere umano arrivare a tanto? Costringere con la forza e la violenza delle creature innocenti a vivere la morte di suo padre o di sua madre?
E' intervenuto Lorenzo Fontana il Ministro per le politiche famigliari, dicendo che non ci sono parole per definire quanto accaduto: «siamo di fronte a fatti agghiaccianti, di una gravità inaudita».
Un simile scandalo, di una gravità inaudita, per usare le parole del Ministro, non meritava uno spazio pubblicitario nei media mainstream? Macché, è più importante la nave pirata che sfonda il blocco militare.

La Lega ha presentato una proposta di legge che prevede, tra le altre cose, l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle case famiglia. Speriamo non rimanga la classica Commissione di carta, il solito porto delle nebbie dove tutto lentamente sfuma e svanisce nel dimenticatoio…
Le sofferenze dei bambini, di qualunque minore, non possono essere cancellate dalla nebbia che il Sistema genera, e neppure con un colpetto di gomma.
Il dovere morale di tutti quanti - a prescindere dalle ridicole bandierine partitiche - è proteggere il presente, per creare un futuro sano alle piccole creature, la cui unica colpa è quella di essere il bersaglio ideale per lo smembramento della famiglia.
Una volta distrutta la famiglia, i bambini sequestrati a norma di “legge” venivano spediti nelle case famiglia o affidati a qualche amico degli amici (individui che gestiscono sexy shop) o a qualche amica lesbica...

Il caso di Katia, la bambina affidata ad una coppia di “amichette” è magistrale.
Di mezzo sempre lei, la psicologa Anghinolfi, la quale dopo aver sottratto la piccola ai genitori naturali, l’aveva affidata ad una coppia di donne, Daniela Bedogni e Fadia Bassmaji (quest’ultima in passato aveva avuto una relazione sentimentale proprio con la Anghinolfi, e oggi è indagata).[4]
Ora la povera Katia è stata allontanata dai giudici per «vessazione» e «maltrattamenti»[5]: si legge nell’ordinanza che le donne avrebbero «imposto un orientamento sessuale» alla bimba, e il Gip descrive questo atteggiamento come un «comportamento ideologicamente e ossessivamente orientato».[6]
Ovviamente nel mondo LGBT tutto tace…

E veniamo al punto cruciale, perché lo scopo di un simile meccanismo non è solo economico ma anche ideologico!
Disintegrare l’ultimo sacro baluardo rimasto: la famiglia come valore, come centro nevralgico della società. Questo significa condannare un intero popolo alla schiavitù assoluta.
Dietrologia? Certo, come l’intervista del 2016 alla Anghinolfi nella quale sosteneva che «in questo paese è ancora troppo forte l’dea della famiglia patriarcale padrona dei figli».
Sottilmente la dirigente ci ricorda che i figli non sono dei genitori ma dello Stato.
Poi si viene a sapere che la dirigente dell’assistenza sociale, dichiaratamente lesbica, è un’attivista del movimento LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali) e tutto torna nell’ordine delle cose.
E’ in atto una vera e propria guerra in cui i bambini sono usati come arma e bersaglio. Dall’utero in affitto alla compravendita di ovuli; dall’ideologia di gender all’ipersessualizzazione dei minori; dall’amore per tutti alla pedofilia.
Alla base c’è sempre una ideologia, una visione dell’uomo altamente distorta, disumanizzata e soprattutto disorientante!

 

Note

[1] Interrogazione parlamentare presentata Francesca Businarolo (Movimento 5 stelle), Tiziana Ciprini (Movimento 5 stelle) e Mara Mucci (Gruppo Misto) il 17 luglio 2014

https://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/54521

[2] «Rapporti omosessuali obbligatori e disabili costretti a ingoiare il proprio vomito: vi racconto i miei 12 anni nella ‘setta’ del Forteto», parla Sergio Pietracito un “fuoriuscito” dopo 12 anni della setta del Forteto

https://www.tpi.it/2018/10/08/forteto-orrori-setta-intervista/

[3] http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/36/indag/c36_fuori/2016/07/14/indice_stenografico.0028.html

[4] «Attivista lgbt, dava i bimbi a coppie gay: ecco chi è la psicologa degli affidi illeciti», Cristina Gauri, “Il Primato Nazionale”,  https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/attivista-lgbt-coppie-gay-psicologa-affidi-illeciti-123073/

[5] «La piccola Katia “liberata” dalle due mamme che la prendevano a insulti», Francesco Borgonovo, “La Verità”, 2 luglio 2019

[6] «Attivista lgbt, dava i bimbi a coppie gay: ecco chi è la psicologa degli affidi illeciti», Cristina Gauri, “Il Primato Nazionale”,  https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/attivista-lgbt-coppie-gay-psicologa-affidi-illeciti-123073/

 


Marcello Pamio

I promotori della SCIENZA, quella con la esse maiuscola o cikappiana per intendersi, stanno ultimamente passando notti assai movimentate e non certo per il caldo africano o le zanzare.
Difficile immaginare anche la situazione di quei poveretti che hanno firmato il ridicolo «Patto trasversale per la Scienza», perdendo tempo e denari per costituire un’associazione il cui scopo è - pensate -  la «promozione e la diffusione della scienza e del metodo scientifico sperimentale in Italia al fine di superare ogni ostacolo e/o azione che generi disinformazione su temi scientifici».
Scrivono nello Statuto: «Scienza e Metodo Scientifico», avete letto bene? Quella che va sotto il nome di «Scienza basata sulle evidenze».

Ma cos’è successo in questi giorni? E’ arrivato l’ennesimo scandalo nella ricerca scientifica, proprio quella «Evidence-based Medicine».
La Procura di Milano ha infatti appena concluso un’indagine giudiziaria che fornisce un quadro a dir poco allucinante: mega direttori galattici (con l’abat-jour fantocciana in pelle umana), super professoroni e luminari della scienza, manipolavano i dati e documenti ufficiali per intascare milioni di euro da fondi pubblici, donazioni private e raccolta del 5 per mille.
Anche se le dita erano quasi totalmente immerse nella dolce marmellata vedremo purtroppo, alla fine, che i manigoldi se le sono leccate e ripulite prima dell’arrivo della magistratura…
La cosa ancor più incredibile è gli studi “taroccati” e “falsificati”, sono stati pubblicati dalle più prestigiose riviste scientifiche del mondo! Chiaro? Ecco qua la SCIENZA DELLE EVIDENZE.

Cosa comunque non rara, stando alle parole del dottor Richard Horton, capo-redattore della rivista «Lancet», in merito alle pubblicazioni scientifiche, in pratica ridotte ad una mera «operazione di marketing travestita da scienza legittima. Le società farmaceutiche hanno trovato il modo di eludere le norme di controllo della revisione paritaria. In troppi casi riescono a seminare letteratura settoriale di lavori scientifici di bassa qualità che possono poi usare per promuovere i loro prodotti presso i medici. Le case farmaceutiche ci stanno imbrogliando. Ci arrivano articoli con su i nomi dei medici e spesso scopriamo che alcuni di loro sanno poco o niente di quanto hanno scritto».

Qualche nome
Gli ultimi luminari indagati sono: Pier Paolo Di Fiore (dell’IFOM, il centro di ricerca dedicato allo studio della formazione e dello sviluppo dei tumori a livello molecolare), Alberto Mantovani (dell’Humanitas, l’istituto di ricerca e cura della famiglia Rocca, già trattato nell’articolo precedente), Pier Giuseppe Pelicci (dello IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia fondato da Umberto Veronesi), Marco Pierotti, Maria Angela Greco, Elena Tamburini e Silvana Pilotti (dell’Istituto Nazionale dei Tumori).

Le milionate provenivano dal Ministero della Ricerca, dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), quindi dalle nostre tasche, dai nostri risparmi!
Soltanto nel periodo tra il 2005 e il 2012, le cifre movimentate sono state decine di milioni: 9,37 milioni Di Fiore; 3,06 milioni Mantovani; 1,48 milioni Pelicci e 3,60 milioni Pierotti.

«Dalla prima analisi di polizia giudiziaria sui centri di ricerca milanesi», scrivono i PM, «emergevano nove pubblicazioni, consultabili liberamente, che contengono manipolazioni, più o meno gravi, delle immagini attestanti i presunti esperimenti». Altre indagini scoprivano «ulteriori 17 pubblicazioni che contenevano manipolazioni delle immagini».
La conclusione è shoccante: «sulle 32 analizzate, 25 pubblicazioni scientifiche sono risultate oggetto di manipolazione». Stiamo parlando di una percentuale attorno al 78%: a dir poco sconvolgente.

Ma in Italia non esiste il reato
Gli scienziati iscritti nei registri dei reati dai PM Francesco Cajani e Paolo Filippini sono stati indagati per «falso in scrittura privata, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa».
Dopo tre anni di inchiesta, i PM hanno concluso che i fatti sono stati accertati, le manipolazioni sono state provate, ma NON esiste in Italia un reato che permetta di mandarli a giudizio.
Quindi hanno dovuto chiedere al giudice dell’indagine preliminare, Sofia Fioretta, l’archiviazione del caso!

L’Italia è colonia dell’Impero, e difatti negli States, i giudici hanno spesso condannato e mandato in carcere ricercatori che avevano manipolato gli studi. Non a caso le più pesanti multe comminate alle case farmaceutiche sono state firmate da giudici americani. Da noi invece i delinquenti accademici, quelli esperti in “matematica creativa”, non solo non vengono licenziati, ma ricevono premi andando ad occupare posizioni professionali e sociali migliori di prima.
Scrivono in chiusura i due PM: «Le accertate manipolazioni, sia pure preoccupanti dal punto di vista dell’impatto scientifico, rimangono per l’attuale legislazione prive di rilevanza penale».
Sarà priva di rilevanza per l’attuale legislazione, ma queste sono gravità altamente rilevanti per la società umana: gli studi falsificati infatti permettono a Big Pharma di far entrare in commercio farmaci e veleni pericolosi.

Il caso del dottor Scott Reuben
Quello che la Procura ha scoperto è semplicemente il classico giochetto o meccanismo di truffa scientifica, e queste sono cose risapute e sempre accadute. Dire “normalità” è una parola grossa, ma non siamo tanto distanti...
Il caso del dottor Scott S. Reuben è l’emblema di tutto questo.

Scott Reuben è stato professore di anestesiologia e medicina del dolore alla Tuft University di Boston, e capo del Dipartimento per il dolore acuto al Baystate Medical Center di Springfield prima di essere condannato al carcere per frode sanitaria.
Il 7 gennaio 2010 ha ammesso candidamente di NON aver mai effettuato nessuna delle ricerche pubblicate a suo nome. La cosa strana è che ne ha pubblicate moltissime!
La Pfizer per esempio ha dato al medico ben 5 borse di ricerca tra il 2002 e il 2007, e i suoi studi hanno sostenuto l’antidepressivo Efexor come antidolorifico...
Si stima che i suoi “articoli scientifici” e le sue “ricerche” (mai fatte, ma) pubblicate dalle principali riviste scientifiche del globo, abbiano fatto da una parte incassare alle case farmaceutiche miliardi di dollari per farmaci come Vioxx, Celebrex, Efexor, Bextra, Arcoxia, Lyrica, Neurontin, e dall’altra milioni di morti per complicanze cardiache e non solo...
La rivista Scientific American ha chiamato Reuben, il Bernie Madoff in camice bianco (Madoff è il banchiere americano condannato per una delle più grandi frodi finanziarie di tutti i tempi: 65 miliardi di dollari).

E’ questa la Scienza basata sulle evidenze? Ma evidenze di chi?
L’unica cosa ampiamente evidente è che la «ricerca scientifica» è gestita e controllata da chi ha i soldi per farla: le società private. Solo queste a livello planetario hanno i denari per finanziare la maggior parte degli studi, i cui risultati saranno successivamente pubblicati nelle riviste che contano, quelle con il più alto “fattore d’impatto”.
Ma se la lobby paga, i risultati non potranno discostare dalla linea generale: dovranno infatti allinearsi al volere dei padroni…
Quindi sarebbe più corretto passare dalla «Scienza basata sulle evidenze», alla «Scienza basata sulle convenienze», dove però la convenienza non è nostra, ma di qualcun altro!

 

Per approfondire

“Ricerca sul cancro, risultati ritoccati per ottenere milioni”, Gianni Barbacetto, “Il fatto Quotidiano”, 30 giugno 2019


Marcello Pamio

I Carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia stanno procedendo con una operazione dal nome inquietante: «Angeli e Demoni». Purtroppo ad inquietare non è solo il nome…
Si tratta dell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti che, da diversi anni, avevano messo in piedi una macchina economica molto redditizia sul sistema di «gestione minori».
Agli arresti anche un sindaco del PD, vari assistenti sociali e pure psicoterapeuti di una nota associazione onlus (Centro Studi Hansel e Gretel di Moncalieri).

[Nel logo della onlus si legge: "Dalla parte dei bambini"...
Forse non hanno letto con attenzione la fiaba dei fratelli Grimm]

Tutti, chi più chi meno, banchettavano nella stessa torta, e a rimetterci decine e decine di bambini dai 5 agli 11 anni, con le loro famiglie!
Gli psicoterapeuti della onlus eseguivano sui bambini delle vere e proprie torture tali da far impallidire i medici nazisti dei lager, nonché i primi psichiatri dei manicomi.
Le sedute di psicoterapia erano alternate a «lavaggi del cervello mediante l’uso di impulsi elettrici», non sappiamo se si sia trattato di «terapia elettroconvulsivante», meglio nota come «elettroshock», ma la cosa certa è che il sistema serviva per «alterare lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari». La memoria dei bambini s’intende.

Gli psicologi e gli operatori arrivavano al punto da travestirsi da personaggi cattivi delle fiabe per meglio spaventare la psiche e l’inconscio, così da far sembrare mamma e papà i mostri e gli orchi cattivi pronti a far loro del male.
Per meglio creare l’atmosfera da film horror, usavano un macchinario collegato alla testa dei bambini tramite degli elettrodi, in grado di “leggere il pensiero”. Lo scopo era quello di raccontare a fine seduta, le cose orribili che “vedevano” nella loro mente, come violenze, soprusi, ecc.
Tutto esisteva solo nella mente malata di questi criminali pervertiti.

Molto interessante è venire a sapere che un mese fa circa, esattamente il 23 maggio 2019, il Movimento 5 Stelle Piemonte, consegnò 195.000 euro, come donazione a 11 associazioni locali, tra cui la onlus incriminata...

La tecnica usata dagli psicoterapeuti è precisa: si tratta infatti di indurre uno shock (anche mediante l’elettroshock) per riprogrammare la mente a piacimento!
Qualcuno potrebbe tirare in ballo la fantascienza, ma si tratta invece di conoscenze scientifiche sviluppate prima dagli psichiatri tedeschi, e poi proseguite fin dagli anni Cinquanta da psichiatri americani in collaborazione con la CIA, nel progetto che va sotto il nome di MK-Ultra.

[documento ufficiale desecretato del 1956,
che dimostra l'esistenza del Progetto MK-ULTRA]

A portare avanti le ricerche su queste tecniche di controllo mentale ci pensa l’Istituto Tavistock, con sede a Londra, dove i bambini con il disturbo di «Disforia di genere» finiscono per diventare cavie inconsapevoli di una sperimentazione dal vivo. La «cura» per il loro “disturbo” è la castrazione chimica…

Il piano dei «demoni»
Tornando a noi, il piano diabolico era quello di allontanare i bambini in modo illegittimo dalle loro famiglie, per poi lavargli il cervello, convincendoli della cattiveria dei genitori e/o di inesistenti abusi subiti.
Arrivavano anche a falsificare i disegni dei piccoli come prova certa degli abusi sessuali, perché per consolidare il loro business i bambini dovevano soffrire del «Disturbo post traumatico da stress» (DPTS), in questo caso lo stress sarebbe stato appunto «l’abuso sessuale». Senza una “diagnosi” il sistema non avrebbe retto.

Alla fine intascavano i fondi pubblici, per poi affidare queste piccole creature, frantumate nella mente e nell’anima, togliendole alla famiglia di appartenenza e "destinandole" ad amici e conoscenti degli operatori dei servizi sociali, tra cui titolari di sexy shop, persone con problematiche psichiche o con figli suicidi.

Secondo i Carabinieri, si registrano anche due casi accertati di stupro nelle famiglie affidatarie ed in comunità, quindi non venivano perpetrate solo violenze psichiche a dir poco atroci, ma anche violenze fisiche.
Sedici le misure cautelari emesse, 27 in tutto le persone indagate tra cui il sindaco PD di Bibbiano (Reggio Emilia) Andrea Carletti, politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi, psicoterapeuti e dipendenti dell'Unione.
Tra i destinatari di altri provvedimenti cautelari anche psicologi dell’ASL reggiana.

Sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso, ma quella più infamante e vergognosa è “maltrattamenti su minori” e “lesioni gravissime”.
Vedremo se anche in questo caso, le indagini della magistratura finiranno nel dimenticatoio (come la maggior parte dei fascicoli aperti che riguardavano abusi su minori, violenze e pedofilia) per poi far tornare tutto nell’ordine delle cose…

La Vita oramai non vale più nulla, lo sappiamo bene. Tutto è stato mercificato: dall’embrione ai feti, all’utero in affitto, agli organi espiantati, ecc. ma in questo caso, se si torturano dei bambini sottraendoli alle famiglie, con tutte le ripercussioni psicologiche/emotive che non possiamo nemmeno lontanamente immaginare, non possono esistere attenuanti.
Può il carcere fare giustizia dinanzi a simili abomini? Le cicatrici inflitte nel corpo e nella mente si possono cancellare? Non lo so, la cosa certa è che a questi «demoni» in carne e ossa, va ricordato che «il vostro peccato, vi troverà». Sempre!

 

Per maggiori informazioni

«Istituto Tavistock e il mutamento di paradigma»

«Curano per cambio di sesso bambini di 3 anni…»

«Scosse elettriche, abusi e manipolazione mentale sui minori per allontanarli dalle famiglie: 18 arresti»

 

Nel seguente articolo, tutti i nomi degli indagati.

Bufera sui servizi sociali in Val d’Enza, i nomi di arrestati e indagati
27 giugno 2019 Margherita Grassi

 

Dall’estate 2018 gli inquirenti sono al lavoro su un presunto business da centinaia di migliaia di euro attorno alla gestione e all’affidamento dei minori in carico ai servizi sociali. Decine e decine di bambini dai 5 agli 11 anni

BIBBIANO (Reggio Emilia) – I carabinieri sono arrivati in Comune molto presto. Si sono mossi discretamente, ma la gente li ha visti bene. “Cosa succede?” chiedevano i cittadini ai cronisti. Succede che dalla fine dell’estate 2018 gli inquirenti sono al lavoro su un presunto business da centinaia di migliaia di euro attorno alla gestione e all’affidamento dei minori in carico ai servizi sociali. Decine e decine di bambini dai 5 agli 11 anni.

Un’indagine che è arrivata a un primo sbocco: 16 le misure cautelari emesse, 27 in tutto le persone indagate tra medici, assistenti sociali, psicologi, dipendenti dell’Unione, decine di perquisizioni, anche domiciliari, con l’impiego di un centinaio di militari. Sei persone sono finite ai domiciliari e tra loro c’è l’arresto eccellente: quello del sindaco di Bibbiano da poco rieletto, il 46enne Andrea Carletti, che nell’Unione della Val d’Enza ha la delega alle Politiche sociali e che è accusato di abuso d’ufficio in concorso, tra gli altri, per alcuni episodi, con il direttore generale dell’Ausl reggiana, Fausto Nicolini, e l’avvocato Marco Scarpati, non destinatari di misure cautelari.

Ai domiciliari anche Federica Anghinolfi di Montecchio, 57 anni, responsabile del servizio sociale dell’Unione della Val d’Enza; Marietta Veltri, 63 anni di Quattro Castella, coordinatrice dello stesso servizio; l’assistente sociale di 35 anni Francesco Monopoli, di Correggio; i due psicoterapeuti di una onlus torinese, Claudio Foti di 68 anni e la moglie Nadia Bolognini, 50 anni.

Per altre otto persone c’è il divieto per sei mesi di esercitare attività professionali – è il caso di Nadia Campani, coordinatrice dell’Unione -, infine a Daniela Bedogni e Fadia Bassmaji è fatto divieto di avvicinarsi a una ragazzina che gli era stata affidata. Perché tra le tante ipotesi di reato a carico, a vario titolo, degli indagati c’è quella di maltrattamenti su minori oltre a frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, lesioni gravissime in relazione ai presunti danni provocati ai bambini, alcuni dei quali sono andati incontro a dipendenze e atti di autolesionismo.

Anghinolfi e Foti, per gli inquirenti, erano le figure di spicco della presunta rete. I bambini sarebbero stati indotti a riferire cose in realtà non accadute e a raccontare di abusi non subiti con ore e ore di sedute di psicoterapie e con suggestioni provocate anche con l’uso di impulsi elettrici; sarebbero stati sottoposti alle cure private della onlus torinese, la Hansel e Gretel, senza che ci fosse evidenza pubblica di questi affidamenti. Proprio gli interessi economici sarebbero al centro di questo presunto sistema che per la Procura, si legge nell’ordinanza, è “consolidato”.

Interessi che a vario titolo avrebbero legato gli indagati ai responsabili di questa onlus, come reciproci affidamenti di incarichi o consulenze o docenze, approfittando anche dei finanziamenti regionali per organizzare corsi. La Cura, centro sperimentale specialistico inaugurato a Barco nel settembre del 2016 e diventato punto di riferimento in Regione per la presa in carico dei minori, sarebbe stata una sorta di costola della Hansel e Gretel.

La Procura, col sostituto Valentina Salvi e il procuratore capo Marco Mescolini, ha notato come, meno di un anno fa, le segnalazioni da parte del servizio sociale dell’Unione di minori vittime di abusi fossero tante, e che quasi tutte finissero poi in un’archiviazione. Da lì l’inizio delle indagini e la scoperta di questi presunti falsi abusi

 

   


Marcello Pamio

Oramai è sulla bocca di tutti il caso della paziente ricoverata in un ospedale di Verona in condizioni definite «gravi ma stabili».
Paziente, che a detta degli “informatissimi” giornalisti, sarebbe una bambina di 10 anni finita in rianimazione per un’infezione da tetano.
La bambina, sempre secondo i media, non sarebbe stata vaccinata, e questo ha spinto i magistrati ad aprire un fascicolo per «lesioni colpose» nei confronti dei genitori!
In tutta questa triste storia, però rimangono molti dubbi irrisolti:

  • Chi ha violato la privacy, diffondendo le generalità (sesso, età, diagnosi) della paziente ricoverata? E con quale diritto?
    Stranamente il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Verona durante la conferenza stampa di martedì 25 giugno, si è affrettato a precisare che dalla sua Azienda NULLA è trapelato alla stampa. Per quale motivo ha fatto questa precisazione? Forse perché violare la privacy è assolutamente illegale? E se non è stato qualcuno dell’ASL, chi ha fatto uscire le informazioni?
  • Chi ha formulato la diagnosi di tetano?
    Sempre durante la medesima conferenza stampa il Direttore Generale parla ufficialmente di «caso di tetano», come se avessero stabilito la causa, e poi, rivolgendosi al Primario della Terapia Intensiva Pediatrica (quindi palesando che si tratta in effetti di un paziente pediatrico), lo definisce come un medico che «potrebbe scrivere un libro sul tetano». Ma qualche secondo dopo però, di fronte alla domanda di un giornalista, il Direttore afferma che sia lui che il preparatissimo primario NON hanno «MAI VISTO UN CASO DI TETANO». Per fortuna che poteva scrivere un libro sull’argomento…

Ora il mistero si infittisce perché non tutti sanno che la diagnosi del tetano è praticamente solo clinica (vedi Harrison, “Principi di Medicina Interna”), cioè la diagnosi la fa un medico in base alla visita e alla sintomatologia. Ma se nessuno di questi grandi “esperti” ha mai visto un solo caso di tetano, come hanno fatto a stabilire con assoluta certezza che si tratta di tetano? Non sarebbe stato più intelligente chiedere un secondo parere a qualcuno che magari ne ha già visti di casi?
Quindi tornando alla domanda centrale: chi ha fatto la diagnosi? Se un medico l’ha fatta deve anche aver firmato un documento ufficiale assumendosi tutte le responsabilità.
O dobbiamo pensare che tutta la gogna mediatica, come pure il fascicolo depositato in Procura, si basano solo su «ipotesi» di lavoro.
Hanno eseguito altri accertamenti per escludere patologie diverse dal tetano, come una TAC cerebrale, puntura lombare, ecc.?
Clostridium a parte, la realtà è che al momento attuale nessuno dei famigliari e neppure l’avvocato ha visto un solo documento firmato in cui sia scritto chiaramente la diagnosi di tetano!

  • Il problema dell’incubazione?
    Il tetano ha una latenza di 3-8 giorni: com’è possibile che la paziente si è ferita, e il giorno successivo aveva già sviluppato i sintomi gravissimi del tetano?
    L’infezione da tetano, sempre secondo la Verità dei media mainstream, sarebbe stata provocata da una banalissima sbucciata al ginocchio (cosa veramente risibile) avvenuta nello stesso luogo dove giocano ogni giorno moltissimi bambini senza alcun problema.
  • Come mai sta accadendo tutto ciò?
    Perché aggredire i genitori accusandoli addirittura di «lesione colpose»?
    La magistratura ha 90 giorni di tempo per depositare l’atto: era proprio necessario farlo nel momento in cui tutta la famiglia ha altre e più serie preoccupazioni?
    Come mai tutta questa fretta? E su cosa si basa il fascicolo, sul fatto che forse non è stata vaccinata o su una diagnosi che ancora ufficialmente non esiste?

Infine ricordiamo il caso analogo a questo accaduto un paio di anni fa a Torino. Dopo l’iter giudiziario, la diagnosi di tetano è stata sconfessata e i genitori prosciolti da ogni accusa.


Dobbiamo attendere anche qui due anni per fare un po’ di chiarezza e giustizia?
Esiste in Italia un solo magistrato mentalmente e moralmente sano in grado di far luce su questo caso? In fin dei conti lo scopo è tutelare la bambina e la sua famiglia evitando le squallide aggressioni sia mediatiche che giudiziarie.


Marcello Pamio

Gli sciacalli in natura, come tutti gli animali, hanno un loro senso biologico. Occupano una nicchia ecologica ben precisa, sono dei piccoli predatori, soprattutto mangiatori di carogne. Si gettano infatti sugli animali morti e sulle loro carcasse, spolpandole fino all'osso.
Questa è la magnificenza perfettamente regolata da Madre Natura. Esistono però degli sciacalli bipedi, cioè su due zampe, molto più insidiosi, perché non si accontentano di spolpare una preda morta, ma si divertono e godono nel vederla soffrire le pene dell’inferno.
La loro nicchia ecologica ufficialmente non esiste, perché rappresentano un abominio, per cui si nascondono e si annidano all’interno dei media, del mondo medico, della magistratura, della politica, ecc.

In pratica in ogni luogo dove è possibile manifestare al meglio la loro squallida genetica.
Con il taccuino (in pelle) da giornalisti, vergano costantemente veleno e cercano di indottrinare le masse disorientate di pecore, mentre con il camice bianco, si mescolano tra i veri Medici, per sputare verde bile su tutto quello che esce dai binari. Quelli nella magistratura fanno di tutto per mettere in cella le prede prima di rosolarle allo spiedo.
I casi di sciacallaggio stanno aumentando sempre di più, indicando chiaramente che le belve affamate e assetate di sangue, siano giunte al termine della loro esistenza.
Qualche esempio?

Il caso di Eleonora Bottaro
Emblematico e assolutamente vergognoso è il caso di Eleonora Bottaro e dei suoi genitori.
La ragazza, ammalata di leucemia linfoblastica acuta, ha rifiutato le cure ufficiali ma, poi, purtroppo è deceduta. Siccome all’epoca dei fatti aveva 17 anni, i genitori sono stati condannati a «due anni con la sospensione della pena, per omicidio colposo».
Secondo gli sciacalli, i due genitori, che poco tempo prima aveva perduto anche l’altro figlio per cause ignote, avrebbero «manipolato la figlia. La convinsero a dire “no” alle cure».
Morti entrambi i figli, sono rimasti solo loro due, e questi si accaniscono con una ferocia inaudita, tale da far impallidire quella che è funzionale nel mondo animale!
Ma come detto le belve umane si nutrono della sofferenza altrui…

La bambina di Verona
L’ultimo caso riguarda la bambina di Verona attualmente in rianimazione, anche se dalle ultime notizie non è più intubata e la prognosi è stata sciolta, per colpa dell’infezione da tetano che avrebbe contratto per una banale sbucciatura al ginocchio.
Nonostante ancora manchi la conferma ufficiale dell’isolamento del Clostridium Tetani, nonostante i tempi di incubazione non tornino (avrebbe avuto i sintomi dopo 48 ore, cosa molto improbabile), come pure non torna il decorso clinico così rapido (miracolo della medicina ufficiale), gli sciacalli hanno sferrato l’attacco avvinghiandosi con i canini sulla gola delle prede.
Le prede sono tutti i genitori che non vogliono vaccinare, e questo perché la bambina ricoverata non lo era!
In questo caso è sceso addirittura dalle spiagge pesaresi uno sciacallo di una specie in via di estinzione: lo «sciacallo dorato» (Canis Aureus Burionae), detto così per via della sua attrazione per i soldi, per le monete d’oro…

La targa dedicata ai fratellini Tremante
Un altro caso recentissimo è l’attacco alla targa che Verona (casualmente la città della bambina di sopra) ha dedicato ai fratellini Tremante, morti a seguito delle vaccinazioni.

Il papà Giorgio Tremante, scomparso da poco, ha avuto un destino che poche persone sarebbero state in grado di superare indenni: due figli morti subito dopo le vaccinazioni e un terzo danneggiato e in sedia a rotelle attaccato ad un respiratore per tutta la sua grama esistenza!
La targa non va più bene: «è un falso storico». Come mai oggi, in questo momento preciso, con tutto quello che si sta muovendo, gli sciacalli coordinati sincronicamente come se fossero un unico organismo, stanno accerchiando la targa per abbatterla? E’ un simbolo da distruggere!

A tal proposito sono intervenuti il «diversamente-umile» Roberto Burioni e il Dirigente Medico di Ostetricia e Ginecologia presso Ospedale S. Anna di Torino Silvio Viale.
Sul primo ogni commento è superfluo sul dottor Silvio Viale invece è interessante  il CV, perché si è candidato alle comunali con il PD e poi alle regionali con il partito atlantista +EUROPA della coppia Bonino/Soros.
Abbinamento perfetto e coerente quello del medico con il PD e poi con +Europa, ricordo infatti che Emma Bonino faceva abortire le donne con la pompa della bicicletta e Viale è «ginecologo, radicale e padre dell’aborto farmacologico».


La targa dedicata ai fratelli tremante sta stretta, è un falso storico, perché a loro stanno a cuore tutti i bambini…