Vai al contenuto

Ennesima sentenza contro Big Pharma! Johnson&Johnson (J$J) dal talco all’amianto agli oppiacei


Marcello Pamio

Lo sanno anche i bambini che le lobbies della chimica e farmaceutica sono un vero e proprio oligopolio, che detto in altri termini suona più o meno come “banda a delinquere”.
L’ultima condanna interessa la Johnson & Johnson che deve sganciare 572 milioni di dollari per rimediare alla devastazione creata dall'epidemia nello stato dell’Oklahoma.
Una epidemia di virus? No, è responsabile di aver alimentato “soltanto” la crisi degli oppioidi!
Avete letto bene: da oggi il curriculum di Big Pharma deve essere aggiornato perché oltre ad intossicare, avvelenare e uccidere milioni di persone nel mondo, ora sappiamo anche che li drogano!

Questa è la storica decisione del giudice distrettuale della Contea di Cleveland, Thad Balkman, nel primo processo contro un produttore di oppioidi che produce anche farmaci…
Ci sono altre 2.000 azioni legali avviate negli States contro diversi produttori, distributori e rivenditori dei medicinali incriminati, ritenuti responsabili della morte di 400.000 persone solo negli Usa dal 1999.
Secondo il giudice, che ha avviato l’azione legale nel 2017, la J&J ha avuto un ruolo attivo negli sforzi dell’industria farmaceutica per spingere i medici a superare la loro riluttanza nel prescrivere gli oppioidi.

Come li abbia convinti non ci vuole una laurea in medicina per capirlo, la tecnica ha un nome preciso: comparaggio! Regalini come smartphone, tablet, penne, viaggi, congressi in qualche paradiso, cenette ad hoc, ecc.
Possiedono miliardi di buone motivazioni per convincere un camice bianco della bontà del loro prodotto.

La multa di 572 milioni di dollari sembra imponente per una sola azienda, ma si tratta di quisquilie per un mostro che ha incamerato negli ultimi vent’anni decine e decine di miliardi di dollari.
Stiamo parlando di una società privata che solamente nel 2018 ha fatturato oltre 81 miliardi di dollari!
Cosa vuoi che sia mezzo miliardo? Sicuramente è stata più impegnativa la condanna della giuria di St. Louis dell’anno scorso che ha imposto alla J&J (J$J) una multa di 4,7 miliardi di dollari per il talco contaminato da amianto.

La pena comprende “danni compensativi e punitivi” alle 22 donne che hanno puntato il dito sull’asbesto (amianto) presente nel talco, come responsabile del loro cancro alle ovaie.
La giuria aveva stabilito prima i danni compensativi a 550 milioni di dollari, ovvero circa 25 milioni per ognuna delle donne rappresentate, ma poi ha deliberato i danni punitivi quantificandoli in 4.14 miliardi, portando così il totale ad un fantasmagorico 4,69 miliardi di dollari, una delle sanzioni più imponenti della storia.

La fedina della J&J è sempre stata abbastanza nera, né più né meno come quella delle altre con-sorelle.


["Il muro della vergogna"]

Ricordo infatti che a gennaio 2012 alla società del New Jersey venne comminata una multa di 158 milioni di $, ad aprile 1,1 miliardi di $ e ad agosto sempre dello stesso anno altri 181 milioni di $ per la vendita off-label del «Risperdal» (Risperidone è un principio attivo antipsicotico).
La vendita «off-label», cioè «fuori etichetta» (al di fuori delle condizioni autorizzate dagli enti) è giustamente vietatissima negli Stati Uniti d’America.
Ma per Big Pharma le leggi sono fatte per essere disattese, e infatti in 8 anni (dal 2004 al 2012) le società che costituiscono la Piovra tentacolare della chimica e farmaceutica sono state multate per 37 miliardi di $, soltanto per l’utilizzo off-label di alcuni psicofarmaci. Figuriamoci tutto il resto…

Tornando all’Oklahoma, questo Stato risulta non a caso uno dei più colpiti dalla crisi degli oppioidi, e i numeri non lasciano spazio a nessun dubbio: fra il 2015 e il 2018 sono state prescritte 18 milioni di ricette per oppioidi. Cifra folle se pensiamo che la popolazione è solo di 3,9 milioni di persone.
Dall’anno 2000, oltre 6.000 residenti sono morti per overdose di oppioidi.
Il giudice ha proseguito dicendo che la colpevolezza è dimostrata non solo dall’aumento dei tassi di dipendenza e dalle morti per overdose, ma anche «dalla Sindrome di astinenza neonatale» diffusa sempre nello Stato.
Quindi a rimetterci in salute non sono soltanto i pazienti-clienti, ma anche i loro innocenti figli…

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. OK Ok