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Marcello Pamio

Dopo gli ultimi ddl presentati in Parlamento su omofobia, pseudo-diritti delle coppie gay, ecc. vorrei sottolineare la pericolosissima deriva culturale, sociale e quindi spirituale che sta interessando l’Occidente e che contempla, tra le altre cose, la distruzione della famiglia per arrivare in ultima istanza alla legittimazione della pedofilia.
Una deriva che ha l’obiettivo occulto di distruggere in tutti i suoi aspetti l’uomo e la concezione che noi abbiamo di esso, per creare il cosiddetto Uomo Nuovo, un individuo privo di identità.

Ideologia di genere (gender)
I Poteri Forti stanno spingendo e promuovendo a suon di dollari l’idea di genere (gender).
Potremo dire addio all’identità dell’essere umano, nel suo naturale dimorfismo maschile e femminile, perché per l’ideologia gender le differenze sessuali tra maschio e femmina non avrebbero più alcuna importanza, se non dal punto di vista culturale. Pertanto non hanno senso di esistere!

L’obiettivo è rimodellare l’immagine stessa dell’uomo, imponendo a tutti, partendo dai più piccoli, una nuova concezione di sessualità ideologica.
Tra il maschio e la femmina vi sarebbero un numero indefinito di altri “generi” o “orientamenti sessuali”, tra cui l’omosessualità, il lesbismo, la bisessualità e la pedofilia; generi che sarebbero normalissimi né più ne meno come l’eterosessualità.

Questa pericolosa e assai deviante ideologia viene sovvenzionata, foraggiata e promossa dall’élite dominante in una vastissima e immensa operazione socio-culturale.
Il braccio militante di questo processo culturale sono i movimenti gay e omosessualisti.
Questi gruppi, una volta minoritari e soprattutto squattrinati, negli ultimi anni hanno acquisito un potere enorme e visto affluire fiumi di finanziamenti pubblici e privati, da parte di lobbies di altissimo livello. Per quale motivo?
Semplice: l’ideologia di genere funge da “cavallo di Troia” per manipolare e sradicare la natura stessa dell’uomo.

Lo scopo è, come detto prima, creare un Uomo Nuovo, completamente diverso dall’attuale e assolutamente innaturale: privo di ogni identità, sessuale ma non solo…
Il padre ufficiale dell’ideologia di genere è lo psichiatra sessuologo della John Hopkins University, John William Money (1921-2006), secondo il quale “l’identità sessuale è sostanzialmente un prodotto della società e pertanto duttile e malleabile alla nascita”. Il suo sogno era una sorta di democrazia sessuale in cui ogni tipo di rapporto sessuale, compresa la pedofilia, sarebbe stato promosso e legalizzato!

Money scrive: “La pedofilia e la efebofilia (amore per gli adolescenti) non sono una scelta volontaria più di quanto lo sia il fatto di essere mancini o daltonici”.
La pazzia di questo psichiatra ha raggiunto l’apoteosi quando interveniva chirurgicamente nei bambini che avevano dei peni di dimensione ridotta, operandoli per trasformarli in “bambine”. Lo scopo era dimostrare che l’identità sessuale è una “sovrastruttura culturale”.
I suoi allucinanti esperimenti ovviamente sono stati un fallimento su tutta la linea, ma nonostante questo ancora oggi qualcuno azzarda a tirare fuori le sue teorie.
La perversa visione di Money sta diventando tristemente reale, perché dopo 50 anni in cui la pedofilia è sempre stata considerata dalla psichiatria una “malattia”, oggi sembra essere un banale “orientamento sessuale”.

Lo denuncia in America l’A.F.A., l’American Family Association, una organizzazione no-profit fondata nel 1977. Secondo l’Associazione famiglia americana, la potentissima casta degli psichiatri americani (A.P.A.), distingue per la prima volta tra pedofilia e atto pedofilo: solo l’atto sessuale viene considerato “disordinato” per le conseguenze che ha sui bambini.
Possiamo accettare che «il desiderio sessuale verso i bambini è un orientamento» come tutti gli altri? La casta degli psichiatri statunitensi sta cercando di sdoganare e rendere l’atto più tremendo e miserabile che si possa commettere ai danni di un bambino, un banalissimo orientamento, una scelta sessuale? Se non è oggi sarà domani, ma anche questo rientra nel progetto…e le pressioni sono enormi.

La stampa di regime, cioè il cane da guardia che invece di controllare la politica e il potere, controlla il popolo, è stata attivata. Il 9 febbraio scorso il libero quotidiano "La Repubblica" esce con una indagine Ipsos, commissionata da "Save the children" il cui risultato sarebbe agghiacciante, se ovviamente fosse vero: 1 italiano su 3 considera "accettabile" il sesso con minori.
Siamo nella più becera propaganda: far credere alle masse, cioè al gregge disorientato, che la maggior parte degli italiani "accetta" la pedofilia.

I Poteri Forti
I loro nomi li abbiamo già elencati innumerevoli volte.
Il filantropo ebreo ungaro-statunitense George Soros non manca mai, è onnipresente.
Questo pericoloso individuo e la sua Open Society Institute, oltre a elargire quantità industriali di soldi in tutte le primavere arabe, le rivoluzioni colorate e quelle antirusse, da un po’ di anni si è rivolto anche alle organizzazioni gay.
Non potevano mancare i colleghi filantropi Bill Gates, patron della Microsoft e Jeff Bezos, patron di Amazon; il Goldman Fund, della banca ebraica privata più potente al mondo; la Rockefeller Foundation e la Fondazione Ford.
Poi vi sono alcune società molto quotate come Kodak, Chevron, JP Morgan, Toyota, Pepsi, Ubs, Ibm, Johnson&Johnson, Merril Lynch, Apple, AT&T, Nike, Chrysler, Xerox, ecc.
Per quali motivi queste società donano a fondo perduto moltissimi soldi alla causa omosessuale, ai matrimonio tra gay? Lo fanno per un ritorno economico, di immagine, per ripulirsi la coscienza? O forse c’è dell’altro…

Distruzione di famiglia e scuola
Lo scopo, come detto, è l’omologazione globale: cancellare le differenze, le diversità per renderci tutti uguali. Demolire le identità sociali, religiose, politiche, culturali e ovviamente sessuali.
Il passaggio che sta avvenendo in questo periodo è la distruzione del concetto di famiglia, perché questa strana e antiquata istituzione è un ostacolo enorme ai loro progetti.
Un uomo privo di valori e senza punti di riferimento è un uomo in balia degli eventi e quindi facilmente manipolabile.
Una raccomandazione del 2010 del Comitato dei Ministri Europeo invita ad introdurre nelle scuole appositi momenti di “sensibilizzazione” degli studenti sulle tematiche della “discriminazione” verso i gay e le lesbiche.
In Francia dall’anno 2013/2014 è stato reso obbligatorio in tutte le scuole di ogni ordine e grado un corso di insegnamento basato sull’ideologia di genere, con lo scopo esplicito di “trasformare la mentalità dei giovani”. Trasformarla in che senso e in quale direzione?

Da noi le cose non sono tanto migliori. A Venezia gli insegnanti saranno affiancati da controllori chiamati a correggere le espressioni ritenute “discriminatorie” e quindi offensive.
Tale progetto ha lo scopo di “promuovere un’educazione oltre gli stereotipi di genere, acquisendo la capacità di coglierli e saper andare oltre”.
In Veneto quindi, se qualche insegnante vorrà parlare di gay e generi sessuali, potrà farlo soltanto con l’assistenza di un tutor deputato a valutarne le parole onde correggere quelle eventualmente considerate non conformi alla linea di principio antidiscriminatoria.

Si è iniziato anche a modificare i termini della lingua italiana, sempre nella direzione del politicamente corretto: in alcuni comuni italiani nei moduli sono misteriosamente sparite le parole “padre” e “madre” per far posto alle parole molto più corrette: “genitore 1”, “genitore 2” o “coppie di fatto”. Nel progetto di legge “Matrimoni e adozione per tutti”, all’articolo V si stabilisce che le parole “marito” e “moglie” saranno sostituti da un più neutro “sposi”, mentre “padre” e “madre” dal termine genitori. Il tutto per non discriminare…

Il ruolo dell’OMS
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO) da un po’ di anni ha iniziato ad occuparsi dello sviluppo sessuale dei bambini europei.
In un documento ufficiale, a cura dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA (Federal Centre for Health Education, Centro Federale per l’Educazione e la Salute - Germania) intitolato “Standard per l’Educazione Sessuale in Europa”, l’ente sovranazionale prescrive alcune direttive a dir poco inquietanti.
Il documento in italiano, scaricabile in formato pdf, è stato curato della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica.

Da 0 a 4 anni l’OMS prescrive l’apprendimento del “godimento e piacere quando giochiamo con il nostro corpo: la masturbazione della prima infanzia”.
Da 0 a 4 anni è l’età ideale per “la scoperta del corpo e dei genitali”.
Da 0 a 4 anni è l’età ideale per “esprimere i bisogni, i desideri e i limiti, ad esempio nel gioco del dottore”.
Da 0 a 4 anni è l’età ideale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per “consolidare l’identità di genere”.
Da 4 a 6 anni è l’età ideale per la “masturbazione” e si può tranquillamente “parlare di argomenti inerenti alla sessualità”.
Da 6 a 9 anni è l’età ideale per conoscere e difendere i “diritti sessuali di bambini e bambine”.
Da 6 a 9 anni è l’età ideale “l’amicizia e amore verso persone dello stesso sesso”.
Da 9 a 12 anni è l’età ideale per sapere tutto sulla “riproduzione e pianificazione familiare”, oltreché i “diversi tipi di contraccettivi” e i “rischi e conseguenze del sesso non protetto (gravidanze indesiderate)”.

Cambiamento di sesso on demand
Proposta choc: “Blocchiamo la pubertà e indirizziamola”.
Chiesto il via libera alla Regione Toscana per aprire il fronte della diagnosi precoce nei bimbi che manifestano i disturbi. “Nei bimbi si tratta di capire se giocano ad esempio con le bambole o indossano i vestiti della sorella”.
Con questa diagnosi si potrebbe seguire la crescita prima dello sviluppo di tutti gli organi sessuali: “Ci sono farmaci che bloccano la pubertà precoce e abbiamo chiesto di estenderli anche sulla pubertà inadeguata, in modo da indirizzare subito la pubertà verso il sesso che veramente sente il paziente”. In alcuni Paesi europei questo sta già avvenendo.

Il Vu Medical Center alla periferia di Amsterdam per esempio ha sviluppato un metodo che prevede la “sospensione della pubertà” per teenager. Farmaci appositi bloccano la produzione degli ormoni sessuali e dopo un periodo che può arrivare al massimo a 4 anni gli adolescenti possono venire reindirizzati, grazie ad un'altra terapia ormonale, verso la pubertà dell’altro sesso.
In Gran Bretagna i bambini potranno cambiare sesso (sempre grazie a farmaci noti come bloccanti ipotalamici) già all’età di 9 anni.
I medici del Tavistock and Portman NHS Foundation Trust hanno appena completato un esperimento durato tre anni che ha coinvolto ragazze tra i 12 e i 14 anni.
Il marchio più noto di farmaco bloccante è il Gonapeptyl Depot usato nell’uomo per il trattamento per il cancro alla prostata e nella donna per miomi uterini ed endometriosi.

Non tutti sanno che il Tavistock Institute è formalmente una clinica di ricerca psichiatrica ed “è stato il laboratorio della guerra psicologica per l'armata britannica durante la seconda guerra mondiale".
L'oggetto degli studi più accaniti del Tavistock in questi ultimi anni è la creazione di "salti di paradigma" (paradigm shifts), ossia del mezzo per indurre nelle società valori "nuovi", attraverso eventi traumatici collettivi (turbulent environments). Non è tutto, perché l’intelligence britannica ha progettato e creato l’L.S.D. negli anni ‘50 proprio nei laboratori del Tavistock Institute di Londra. Negli anni ’60 tale droga psichedelica fu usata nelle masse per deviare e bruciare il cervello a centinaia di migliaia di persone che proprio in quel periodo si stavano risvegliando…
John Money è morto ma le sue teorie continuano a fare danni.

Vita in affitto
In tutto questo bailamme pochi prendono in seria considerazione un altro problema: l’utero in affitto.
La Vita è la Vita e da che mondo è mondo il bambino nasce da un uomo e una donna. Così avviene in Natura da milioni di anni. Oggi invece l’establishment al potere sta mettendo in discussione questa Verità e ci vorrebbe convincere del contrario, anche e soprattutto grazie a Hollywood. Sono infatti tantissimi i film in cui si vede un futuro oscuro dove i bambini sono scelti a tavolino.
I motivi di questo indottrinamento sono tanti: economico, controllo sociale e instaurazione di un Ordine Internazionale.
Una coppia di gay o una coppia di lesbiche che vogliono avere un figlio dovranno per forza di cose appoggiarsi a banche del seme private, istituti di inseminazione e uteri in prestito. Questo perché tale famiglia non è naturale dal punto di vista biologico e genitoriale.
Questa neofamiglia per le lobbies della chimica-farmaceutica e del biotech è molto più interessante della famiglia tradizionale.

Giro d'affari miliardario
Il giro di affari in miliardi di dollari all'anno è incommensurabile. Secondo Research and Market istituto leader di ricerche, il business della fecondazione artificiale si attesta nel 2012 intorno ai 9,3 miliardi di dollari e potrebbe diventare nei prossimi anni 21,6 miliardi!
Solo negli USA ci sono oltre 400 cliniche per la procreazione assistita. In questo paese il commercio di organi o parti del corpo è vietato, ma chissà come mai spermatozoi e ovuli non rientrano in tale legge…
In Ucraina, con sede a Kiev, c’è la BioTexCom – Center for Human Reproduction, una società privata per la riproduzione umana in cui è possibile scegliere nel catalogo online il tipo di fecondazione artificiale. Sapete quanto costa una Vita umana? Con soli 6.900 euro ti offrono la fecondazione eterologa* con ben due tentativi; se invece siete dei poveri squattrinati c’è il pacchetto economico da 4.900 euro con però un unico tentativo, o la va o la spacca.
Se infine il conto in banca per voi non è un problema c’è la formula “All inclusive”. Qui si va sul sicuro perché si affitta direttamente l’utero di una donna (disperata e disgraziata) che per soldi genera una vita per poi venderla al miglior offerente.
Però state tranquilli! La BioTexCom è una ditta molto seria che si impegna “a controllare che la madre surrogata (detta locataria) non svolga attività che possano mettere in pericolo la gravidanza una volta avvenuta”. Un investimento serio, nulla da dire...

Se avete tantissimi soldi da spendere potete sempre andare negli Stati Uniti e rivolgervi per esempio all’American Society for Reproductive Medicine (ASRM). Qui con 50-60 mila dollari potete anche scegliere gli ovuli di donne belle e intelligenti.
Cosa volete di più? Eugenetica alla portata di tutti!
E’ questa la futura famiglia che tutti i progressisti e democratici anelano? Due gay o due lesbiche padri-padri o madri-madri (?) di un bambino/a, comperato e fatto crescere dentro l’utero di una donna che non lo può amare perché non è suo per contratto, e che dovrà sbarazzarsene dopo nove mesi…
Questi sono i figli arcobaleno, i figli dell’amore? O sarebbe meglio chiamarli i figli dell’egoismo umano?

Conclusioni
Per evitare assurde (o volute e ignoranti) incomprensioni è bene precisare che qui non si stanno discutendo i sacrosanti diritti degli individui, di tutti gli individui. Neppure si sta correlando l'omosessualità con la pedofilia, due cose assolutamente diverse.
Una unione, intesa come famiglia, può essere tranquillamente costituita da persone dello stesso sesso, con tutti i diritti di qualsiasi altra unione, ma quando di mezzo ci sono dei bambini le cose hanno un altro risvolto.
Un bambino, per crescere e diventare un adulto sano e libero, ha bisogno di due figure ben precise: la madre (l’uovo) e il padre (il seme). Questi due ruoli, con tutte le difficoltà dei casi, con tutte le discordanze e i condizionamenti si possono criticare all’infinito, ma da che mondo e mondo sono sempre state le due figure basilari, il modello da trasmettere e che verrà emulato a loro volta dai bambini.

In natura la prole viene partorita e nutrita da una madre e protetta da un padre. La dicotomia maschile/femminile è sempre esistita e sempre esisterà: Luna (madre) / Sole (padre); Terra (madre) / Cielo (padre), ecc.
In Natura non è così semplice osservare due animali dello stesso sesso che prendono in affitto un utero di un altro animale per aumentare il focolare domestico...
Ecco perché nel Disordine Organizzato che ai piani alti stanno instaurando, sarebbe più corretto parlare di antinatura, di antiuomo.
Si sta instaurando passo dopo passo la distruzione completa dell’essere uomo, partendo dalle fondamenta della famiglia stessa, ma arrivando a tutti gli altri ambiti (spirituale, culturale, economico, ecc.).
Un uomo privo di storia e di cultura è un uomo che non conosce il passato e non sa cosa aspettarsi nel futuro, quindi non può vivere bene il presente.
Un uomo scollegato dalla propria vera e unica origine, i mondi spirituali, è un uomo che vive una falsa esistenza proiettata nella materia e per la materia, gestito e manipolato da forze molto basse.

In questo livello attecchiscono benissimo la pornografia e la corruzione delle anime grazie all’illusione del successo e del denaro…
Un uomo sradicato dalla famiglia e privo di identità sessuale è un uomo facilmente controllabile e manipolabile.
Questo Nuovo Uomo è in sintesi il suddito ideale.
Questo mondo è la fotocopia di quello descritto nel romanzo fantascientifico “Il Mondo Nuovo” del 1932, dal visionario Aldous Huxley**.
L’essere umano privato di tutta l’eredità del passato, in cui ogni aspetto della vita è omologato fino dalla nascita, in cui perfino la riproduzione viene separata dal sesso; ogni creatività e ogni spiritualità vengono annegate nella droga o nel mero piacere sessuale, sia etero che dello stesso sesso, e dulcis in fundo, praticato senza limiti di età (pedofilia).
Ecco quello che si sta affacciando al nostro mondo se non interverremo e ci sveglieremo quanto prima.

Note

* Fecondazione o surrogazione eterologa ed omologa
La surrogazione omologa sarebbe in sostanza l'uso dei gameti (ovulo e spermatozoo) della coppia eterosessuale, mentre la surrogazione eterologa è invece l'uso anche di gameti che non appartengono entrambi alla coppia eterosessuale. La surrogazione eterologa è utilizzabile anche per gli eterosessuali tramite la donazione di ovuli da donatrici.

** Aldous Huxley (1894-1963), futurologo britannico, professore al M.I.T. (Massachussetts Institute of Tecnology) di Boston. Uomo della Sinarchia globale.
Nipote di Thomas Huxley (uno dei fondatori della "Round Table", la Tavola Rotonda), fratello di Sir Julian Sorell Huxley (primo direttore dell'UNESCO, e presidente della "Eugenetics Society", la Società Eugenetica britannica).
Aldous fu membro della Fabian Society e della Golden Dawn, sperimentò in prima persona l'uso di droghe allucinogene e descrisse le sue "visioni" in due opere apologetiche: "Le porte della percezione" (1954) e "Paradiso e inferno" (1956).
L’opera più famosa rimane "Il Mondo Nuovo" (1932)

Per approfondire l’argomento:
“Unisex: la creazione dell’uomo senza identità”, Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta, Arianna editrice

Ida Magli: antropologa, filosofa e accademica italiana è scomparsa purtroppo il 21 febbraio 2016 lasciando un vuoto incolmabile nel palcoscenico non solo italiano ma anche internazionale.  I libri che consigliamo di leggere sono:
- Contro l'Europa. Tutto quello che non vi hanno detto di Maastricht, Bompiani; Omaggio agli italiani. Una storia per tradimenti, BUR;
- La dittatura europea, BUR;
- Dopo l'Occidente. Lo strapotere della finanza, la fine della politica, il tramonto della Chiesa, BUR.

Qual è l’origine di quella che Lei ha definito “la dittatura europea”?
Le origini vengono da molto lontano. Un progetto di “pace perpetua” fondato sull’omogeneizzazione di tutti i popoli e di tutti gli Stati, in primis di quelli europei, risale al primo Umanesimo ed è passato poi ai Filosofi del Settecento fino a Kant che ha scritto appunto un “Progetto di pace perpetua”. Si trattava con tutta evidenza di un discorso filosofico, un’ipotesi teorica priva di qualsiasi aggancio con la realtà, ma i politici e i finanzieri anglo-americani se ne sono serviti, alla fine della prima guerra mondiale, per lanciare, sotto l’ideale della pace, l’idea di un’unione degli Stati europei.
Un’unione federale a guida americana che in realtà doveva dare inizio ad una economia e ad un mercato mondiale.

Qual è il rapporto dare/avere fra l’Unione Europea e l’Italia?
Non credo che si possa parlare di un rapporto dare-avere. Qualcuno presenta ogni tanto un bilancio di quanto l’Italia dà all’Unione in denaro come la quota obbligatoria dell’Iva annuale, gli stipendi e le spese dell’europarlamento e quanto riceve di contributi all’agricoltura e altre cose del genere, ma si tratta ovviamente di bilanci senza senso. In che modo, infatti, si può calcolare il danno della perdita della sovranità sulla moneta, con tutto quello che ha comportato e che comporta di pagamento degli interessi (signoraggio) ai banchieri della Banca centrale europea? In che modo calcolare la perdita del proprio territorio con l’eliminazione dei confini stabilita con il trattato di Schengen? La perdita dell’indipendenza del proprio Stato con la connessa perdita del prestigio del nome di una nazione e di una civiltà che ha impresso, dal tempo di Roma in poi, il proprio volto all’Europa? Per non parlare della perdita della libertà di produzione dei propri prodotti, con l’imposizione pianificata delle colture agricole, dallo sterminio di magnifiche mucche allo scambio di frutta che viaggia da un capo all’altro del mondo per unificare pomodori cinesi e zucchine brasiliane di perfetta misura bruxelliana. Non esistono bilanci al mondo che possano fare simili calcoli.

Quali sono i lati oscuri che il progetto Europa nasconde?
Quello che non è mai stato detto chiaramente da nessuno dei nostri politici: lo scopo finale della globalizzazione, il Governo unico mondiale. La riduzione all’uguaglianza di comportamento per tutti i popoli: una sola lingua, una sola religione, una sola moneta, una sola identità, una sola cultura, un solo Stato. La “guida” sottostante a quella dei governanti sembrerebbe massonica, in quanto questi sono fin dall’inizio gli ideali massonici, ma non ne esistono prove. Personalmente però io sono convinta che la globalizzazione non sia, non possa essere la meta finale, ma piuttosto lo strumento per uno scopo ulteriore di cui non so nulla. Il motivo per il quale ritengo che la globalizzazione non possa essere la meta finale, è presto detto: non è possibile mantenere miliardi di uomini immobili nella posizione raggiunta. La lingua, per esempio, si trasforma da sé senza che nessuno ne sia consapevole e lo voglia (pensiamo, per esempio, a quanto sia diverso l’italiano di oggi dall’italiano di Dante); i legami, gli affetti fra i gruppi territorialmente più vicini diventano necessariamente più forti ( nell’affetto o nell’ostilità) che con i gruppi lontani, e così via. Insomma l’uguaglianza non perdura neanche per brevissimi periodi se non con la violenza di un potere dittatoriale (come è successo nel mondo sovietico) e, dopo il periodo della dittatura, sicuramente il governo mondiale non potrebbe sussistere.

Quali danni ha prodotto l’euro all’economia nazionale?
Talmente grandi che non è possibile calcolarli. Il passaggio alla moneta unica è stato chiamato “la rapina del secolo” ma in realtà soltanto cinque o sei banchieri, quelli che l’hanno progettata e che ne hanno incassato il frutto, sono in grado di fare un calcolo.
E’ proprio su questo fatto, ossia che i popoli non avrebbero mai potuto avere un’idea esatta, matematica, di quello che stava succedendo, che i banchieri hanno contato nel compiere la rapina. Se ci atteniamo, del resto, anche soltanto a quello che abbiamo sotto gli occhi, non possiamo sbagliarci: con uno stipendio mensile di due milioni di lire un qualsiasi cittadino italiano viveva bene, con i corrispondenti mille euro non riesce a vivere. Ma è impossibile anche calcolare il danno prodotto dall’ansia di dover utilizzare una moneta sconosciuta, il timore di sbagliare perdendo quel poco che si possiede; inoltre il raddoppio generalizzato dei prezzi che è stato dovuto, non, come si è detto, alla disonestà dei commercianti ma alla inflazione volutamente inserita, per assorbirla all’insaputa dei cittadini, nel falso valore assegnato all’euro. Un’inflazione che continuiamo a scontare senza speranza di recupero, mentre la Bce ne dichiara a stento il 2%, e che ha portato sull’orlo del fallimento i Paesi in cui era più alta, Grecia, Portogallo, Spagna, Italia. Dobbiamo assolutamente uscire dall’euro se vogliamo salvarci.

Quali danni sta producendo il trattato di Schengen su sicurezza e certezza del diritto?
Ogni Stato è stato sempre fornito di confini: non è uno Stato se non possiede un determinato territorio. Quindi, per prima cosa, l’Italia non è più uno Stato. Cosa che, del resto, è lo scopo primario dell’unificazione europea: l’eliminazione degli Stati. In concreto poi succede che non esistono né controlli per le persone né dogane per le merci, che, secondo il Trattato di Maastricht, devono circolare liberamente in tutta l’Unione. L’immigrazione è esplosa ovviamente a causa della mancanza dei confini: se uno non ha la porta non può accusare nessuno di essere entrato in casa sua, o meglio non può affermare di avere una casa propria. Chiunque sia cittadino dell’Unione può stabilirsi in Italia e ha diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative. Ma c’è chi propugna il diritto di cittadinanza e di voto anche per gli extracomunitari giunti da ogni parte del mondo quasi da invitati perché la caratteristica che accomuna da sempre tutti i nostri governanti è un assoluto disprezzo e odio per l’Italia e la volontà di calpestare, di distruggere gli Italiani chiamando gli stranieri. L’hanno fatto per duemila anni e continuano a farlo. Vengono tutti in massa, perciò, in Italia, terra sognata da secoli …

Secondo Lei il Progetto Europa è fallito prima ancora di cominciare?
Che sia fallito credo che sia cosa ormai ben visibile a tutti. In un certo senso è fallito anche prima di cominciare perché ovviamente lo scopo era quello dell’unificazione politica e l’unificazione politica di Nazioni come la Francia, l’Inghilterra, la Germania, la Spagna, l’Italia (solo per citare le più importanti), con una propria lunghissima storia di civiltà, con una propria lingua, una propria letteratura, un proprio itinerario di indipendenza non era neanche “pensabile”. I vari Kohl, Mitterand che hanno voluto a tutti i costi l’unione, hanno cominciato dalla moneta proprio perché sapevano di non poter realizzare l’unione politica. Si è trattato perciò di operazioni “a tavolino”, prive di realtà, pura finzione.
“l’Europa è un bluff” come dice il prof. Lucio Caracciolo, profondo esperto di geopolitica ma anche uomo di sinistra amico di Enrico Letta. Sì, è un bluff, ma giocato, sotto le vesti della democrazia, con la vita dei popoli, con la loro identità, con la loro libertà, con i loro affetti, con le loro ricchezze. Un crimine che ancora nessun imperatore, nessun dittatore, nessun tiranno aveva mai compiuto.

A chi attribuisce i “meriti” della nostra entrata nel sistema euro?
Non ci sono dubbi: a Ciampi e a Prodi. Con l’appoggio di tutti gli altri, ma soprattutto della sinistra che infatti ha chiamato, con una mossa a sorpresa, Romano Prodi a proprio leader, sebbene si trattasse di un vecchio democristiano, esclusivamente a questo scopo: portare l’Italia nell’euro ingannando l’elettorato, gli operai, che mai avrebbero potuto supporre che la sinistra fosse schierata dalla parte dei banchieri, dei capitalisti. A Ciampi, invece, governatore della Banca d’Italia e di conseguenza supposto grande esperto di operazioni valutarie agli occhi degli Italiani, è stato affidato il compito di svalutare la lira fino al limite del crollo e svendere quasi tutti i beni dello Stato per portare l’Italia nelle condizioni economiche accettabili da parte dell’Europa. Non so immaginare quale apposito girone dell’Inferno Dante avrebbe creato per questi due uomini se avesse avuto l’orribile disgrazia di conoscerli.

Cosa si può fare per ricostruire il sistema sociale ed economico nazionale?
Sospendere immediatamente il trattato di Schengen così da potersi difendere con tutti i mezzi possibili dall’immigrazione e dallo stanziamento nel nostro territorio di stranieri di ogni tipo. E’ inutile appellarsi all’UE come fanno i nostri ministri dell’estero e dell’interno. L’Unione europea è stata creata appositamente per distruggere le Nazioni, gli Stati, l’identità dei popoli, per cui l’immigrazione è provocata e incoraggiata come lo strumento più adatto per raggiungere questi scopi. L’Italia deve guardare in faccia questa realtà e, anche ammesso che i politici non possano dirlo apertamente, contare soltanto sulle proprie forze e approntare mezzi di difesa molto stringenti e coercitivi. Il nostro piccolissimo territorio non può ospitare neanche una persona in più (al momento dell’unità d’Italia la popolazione non arrivava ai 25 milioni, oggi supera i 60.) Esistono continenti e paesi vastissimi e quasi disabitati come il Canada, gli Stati Uniti d’America, l’Australia, l’Africa, la Russia: non ha senso che quelli che vogliono cambiare paese vengano in Italia.
Contemporaneamente alla sospensione di Schengen, l’Italia deve uscire dall’euro, riprendendosi la sovranità monetaria. Si tratta di un’operazione consigliata da molti economisti sia italiani che stranieri a tutti i paesi che hanno economie troppo diverse per poter essere omologate in un’unica linea direttiva. Avrebbe un costo, sicuramente, ma nulla in confronto ai vantaggi di breve e di lunga durata. Inoltre, dato che l’euro e la Banca centrale europea sono le uniche istituzioni concrete dell’UE, abbandonarle avrebbe il significato concreto di un giudizio negativo reale nei confronti dell’unificazione europea.

Secondo Lei l’Italia ha bisogno di ritrovare gli italiani oppure si è rassegnata?
Il problema sono i leader, i governanti, i politici di tutti i partiti, il Papa, il clero. Sono loro che – lo ripeto con forza – vogliono la distruzione dell’Italia e tendono al multiculturalismo e al mondialismo massonico. I popoli non sono in grado di prendere l’iniziativa senza una guida, senza un capo. Spero, tuttavia, che qualcuno, non so bene chi, senta l’amore per l’Italia e per la sua libertà e dia inizio alla liberazione. Nella Lega sono presenti molti fermenti contro il predominio della Banca centrale europea e contro la massoneria installata ai piani alti dell’Europa. So anche per averlo constatato di persona che esistono piccoli movimenti sparsi contro l’euro, a cominciare dall’ormai classico partito “No euro”. La mia associazione “Gli Italiani liberi” è piena di persone che vogliono la libertà d’Italia da qualsiasi dominazione straniera, compresa quella statunitense. Non abbiamo le forze economiche indispensabili per l’organizzazione di un partito, ma io spero che ci si possa mettere tutti insieme, al di là di ogni ideologia, per liberare l’Italia.

Fonte:
www.bdtorino.net - http://www.bdtorino.net/le_nostre_interviste/3142-ida-magli-a-torino-presenta-la-dittatura-europea.html

Il DNA umano è un Internet biologico, superiore, sotto molti aspetti, a quello artificiale. La più recente ricerca scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente, fenomeni quali la chiaroveggenza, l'intuizione, gli atti spontanei ed a distanza di cura, l'auto-guarigione, le tecniche di affermazione, la luce o aure insolite intorno alle persone (concretamente, dei maestri spirituali), l'influenza della mente sui modelli climatici e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di medicina completamente nuova nella quale il DNA può essere influenzato e
riprogrammato dalle parole e dalle frequenza SENZA sezionare e rimpiazzare geni individuali.
Solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato per costruire le proteine. Questo subcomplesso di DNA è quello che interessa i ricercatori occidentali che lo stanno esaminando e catalogando. L'altro 90% è considerato "DNA rottame". Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la natura non è stupida, hanno riunito linguisti e genetisti per intraprendere un'esplorazione di quel 90% di "DNA rottame". I loro risultati, scoperte e conclusioni sono semplicemente rivoluzionarie! Secondo loro, il nostro DNA non solo è il responsabile della costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino di informazioni e per la comunicazione.

I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente nell'apparentemente inutile 90%, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo motivo, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e proposizioni), la semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole grammaticali di base. Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un riflesso del nostro DNA inerente.
Anche il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il comportamento vibratorio del DNA. (Per essere breve, qui farò solo un riassunto. Per maggiori informazioni, per favore, andate all'appendice finale di questo articolo).
La linea finale è stata: "I cromosomi vivi funzionano come computer "solitonici/olografici" usando la radiazione laser del DNA endogeno". Questo significa che hanno fatto in modo di modulare certi modelli di frequenza con un raggio laser e con questo hanno influenzato la frequenza del DNA e, in questo modo, l'informazione genetica stessa. Siccome la struttura base delle coppie alcaline del DNA e del linguaggio (come si è già spiegato) sono la stessa struttura, non si rende necessaria nessuna decodificazione del DNA.

Uno semplicemente può usare parole e orazioni del linguaggio umano! Questo è stato anche provato sperimentalmente.
La sostanza del DNA vivente (in tessuto vivo, non in vitro), reagirà sempre ai raggi laser del linguaggio modulato e anche alle onde radio, se si utilizzano le frequenze appropriate.  Infine questo spiega scientificamente perchè le affermazioni, l'educazione autogena, l'ipnosi e cose simili possono avere forti effetti sugli umani e i loro corpi. E' del tutto normale e naturale che il nostro DNA reagisca al linguaggio. Mentre i ricercatori occidentali ritagliano geni individuali dei filamenti del DNA e li inseriscono in un altro posto, i russi hanno lavorato con entusiasmo con dispositivi che possono influenzare il metabolismo cellulare con le frequenze modulate di radio e di luce per riparare difetti genetici.
Per esempio il gruppo di ricercatori di Garjajeva ha avuto successo nel provare che con questo metodo si possono riparare i cromosomi danneggiati dai raggi X. Sono anche riusciti a catturare modelli di informazione di un DNA specifico e lo hanno trasmesso ad un altro, riprogrammando così le cellule su un altro genoma. In quel modo, hanno trasformato con successo, per esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra, semplicemente trasmettendo i modelli di informazione del DNA!
In quel modo, l'informazione completa è stata trasmessa senza nessuna delle disarmonie o effetti collaterali che si manifestano quando si fa l'ablazione e si reintroducono geni individuali del DNA! Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione incredibili, che trasformerà il mondo! Tutto ciò applicando semplicemente la vibrazione e il linguaggio al posto dell'arcaico
processo d'ablazione! Questo esperimento punta all'immenso potere della genetica delle onde, che ovviamente ha più influenza, sulla formazione degli organismi, che i processi biochimici delle sequenze alcaline.

I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il linguaggio, le parole e il pensiero. Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente.
Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza. La persona deve
lavorare con i processi interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il DNA. I ricercatori russi lavorano con un metodo che non dipende da questi fattori, però funziona SEMPRE, sempre e quando venga usata la giusta frequenza.
Però, quanto più è sviluppata la coscienza individuale, meno c'è la necessità di qualsiasi tipo di dispositivo! Si possono ottenere quei risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà di ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i risultati. E non finisce qui. Gli scienziati russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può causare modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così "cunicoli" magnetizzati!
I "piccoli buchi" sono gli equivalenti microscopici di quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza dei buchi neri (lasciati da stelle consumate).
Questi sono dei tunnel di connessione, fra aree completamente differenti dell'universo, attraverso i quali si può trasmettere l'informazione fuori dallo spazio e dal tempo. Il DNA attira quei frammenti di informazione e li passa alla nostra coscienza. Questo processo di ipercomunicazione è più efficace in stato di rilassamento. Lo stress, le preoccupazioni e
l'intelletto iperattivo  impediscono il successo  dell'ipercomunicazione o ne distorcono completamente l'informazione rendendola inutile. In Natura, l'ipercomunicazione è stata applicata con successo da milioni di anni. Il flusso di vita strutturato in "organizzazioni stato" di insetti lo prova drammaticamente. L'uomo moderno lo conosce solo ad un livello molto più
sottile come "intuizione". Però anche noi possiamo recuperarne a pieno l’uso.

Un esempio in Natura. Quando un formica regina è lontana dalla sua colonia, la costruzione continua con fervore e in accordo con la pianificazione.
Tuttavia, se si uccide la regina, nella colonia tutto il lavoro si ferma.
Nessuna formica sa cosa fare. Apparentemente, la regina invia i "piani di costruzione" anche da molto lontano per mezzo della coscienza gruppale dei suoi sudditi. Può stare lontana quanto vuole, fintanto che sia viva.
Nell'uomo l'ipercomunicazione si attiva quando uno improvvisamente riesce ad avere accesso ad un'informazione  che è fuori dalla propria base di conoscenze.
A quel punto questa ipercomunicazione viene sperimentata e catalogata  come un'ispirazione o intuizione. Il compositore italiano Giuseppe Tartini, per esempio, una notte sognò che il diavolo si sedeva vicino al suo letto suonando il violino. La mattina seguente, Tartini potè trascrivere il brano a memoria con esattezza e lo chiamò la Sonata del Trillo del Diavolo.
Per anni, un infermiere di 42 anni sognò una situazione nella quale era connesso ad una specie di CD-ROM di conoscenza. Gli veniva trasmessa conoscenza verificabile da tutti i campi immaginabili e alla mattina poteva ricordare. Era tale la valanga di informazioni che sembrava che di notte gli trasmettessero tutta una enciclopedia. La maggior parte delle informazioni
era fuori dalla sua base di conoscenze personali e arrivava a dettagli tecnici di cui lui non sapeva assolutamente niente.

Quando avviene l'ipercomunicazione, si possono osservare fenomeni speciali nel DNA, così come nell'essere umano. Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA con luce laser. Nello schermo si è formato un modello di onde tipico. Quando hanno ritirato il campione di DNA, i modelli di onda non sono scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di controllo hanno
dimostrato che il modello proveniva ancora dal campione rimosso, il cui campo energetico apparentemente è rimasto di per se stesso. Questo effetto ora si denomina effetto del DNA fantasma.
Si presume che l'energia dello spazio esteriore e del tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca ancora attraverso i "cunicoli". La maggior parte delle volte gli effetti secondari che si incontrano nell'ipercomunicazione, anche degli esseri umani, sono campi elettromagnetici inspiegabili nelle vicinanze della persona implicata.  In presenza dei quali i dispositivi elettronici, come attrezzature per CD e altri simili, possono essere alterati e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve lentamente, le attrezzature funzionano ancora normalmente. Molti curatori e psichici conoscono questo effetto dovuto al loro lavoro. Più si migliorano l'atmosfera e l'energia dell'ambiente più frustante è che in quel
preciso istante l'attrezzatura di registrazione smette di funzionare e di registrare. Il  riaccendere e spegnere dopo la sessione non ne ristabilisce ancora la funzionalità totale che però  il giorno dopo ritorna alla normalità. Chissà forse leggere ciò risulta tranquillizzante per molti, in quanto non ha niente a che vedere con l’essere tecnicamente incapaci, ma significa semplicemente che sono abili per l’ipercomunicazione.

Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone che l'energia al di fuori dello spazio e del tempo continua a passare attraverso gli tunnel spaziali attivati anche dopo la rimozione del DNA. Gli effetti collaterali più frequenti nell'ipercomunicazione sono dei campi magnetici vicini alle persone coinvolte. Gli apparecchi elettronici possono subire delle interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve, l'apparecchio ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori spirituali conoscono bene questo effetto.
Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero stati come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l'ipercomunicazione.
Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza stabile, possiamo creare una nuova forma di coscienza di gruppo. Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza.

Senza un'individualità distinta la coscienza collettiva non può essere usata per un periodo prolungato, altrimenti si ritornerebbe a uno stato primitivo di istinti primordiali.
L'ipercomunicazione nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa.
I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità formassero una coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero Dio! E l'umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di coscienza collettiva.
Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma  l'impresa potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il tempo. Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né d'inquinamento ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare automaticamente e in modo naturale l'energia del pianeta.

Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza.
Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle temperature estremamente basse (tra -200 e -140°C ). Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.
Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s'innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero.
Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere vengono catturate anche nelle foto. In passato di fronte a questi fenomeni luminosi si credeva che apparissero degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella comprensione della nostra realtà.
Anche la scienza "ufficiale" conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state trovate di recente anche a Rocca di Papa, a sud di Roma


Prof. Armando D’Elia

I 22 aminoacidi (20 secondo Berg, 22 secondo Sherman) esistenti, come già detto, negli alimenti si dividono, secondo la nutrizionistica ufficiale, in due categorie: quella dei 14 aminoacidi che possono essere prodotti (sintetizzati) dall’organismo umano (e che quindi non è necessario che siano presenti nei cibi) e quella degli aminoacidi chiamati “essenziali” (8 o 10) che invece, non potendo (si ritiene) essere sintetizzati dall’organismo umano, dovrebbero essere assunti con gli alimenti ( sono stati chiamati “essenziali” per indicare che sono indispensabili alla vita e quindi di importanza capitale).

Gli 8 aminoacidi “essenziali” sarebbero: fenilalanina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano, valina. Ma nella fase di crescita da alcuni sono ritenuti “essenziali”, e quindi fabbricabili dall’organismo, altri due aminoacidi, la arginina e la istidina, che l’organismo infantile non produrrebbe in quantità sufficiente.
I restanti aminoacidi, non essenziali, sarebbero (in ordine alfabetico): acido glutammico, alanina, arginina, asparagina, cisteina, glicina, istidina, norleucina, ossiprolina, prolina, serina, tirosina; la cisteina e la tirosina sono considerati “semiessenziali” perchè si possono sostituire alla metionina e alla fenilalanina.

* Secondo la cosiddetta “scienza dell’alimentazione” ufficiale le proteine (di un qualsiasi cibo) dovrebbero ritenersi in linea generale tanto più valide sul piano nutrizionale quanto più esse sono ricche di aminoacidi essenziali, i quali, sempre secondo la scienza ufficiale, conferirebbero alla proteina il “carisma” del proprio valore biologico; conseguentemente dovrebbero essere considerate di elevato valore biologico le proteine di origine animale (carne, compresa quella di pesce, latte e derivati, uova) perchè “ricche di amminoacidi essenziali, mentre le proteine vegetali consentirebbero solo per un breve periodo l’accrescimento ed il mantenimento degli individui in quanto conterrebbero quantità insufficienti di uno o più aminoacidi essenziali, quindi avrebbero un valore biologico inferiore a quello della carne e dei sottoprodotti animali.

Ecco un commento a siffatta argomentazione pseudoscientifica, espresso dai proff. Ribaldone e Bianucci: ”Secondo i dietologi, solamente le proteine animali, ossia quelle contenute nelle carni, nelle uova, nel latte e derivati, sono in grado di fornire tutti gli aminoacidi essenziali e in quantità adeguata alla necessità dell’organismo. Questa affermazione tuttavia non può mancare di destare perplessità, considerate le eccellenti condizioni di salute di persone che seguono una dieta strettamente vegetariana”.

* Diviene necessario, a questo punto, richiamarsi ad una fondamentale considerazione. Gli aminoacidi cosiddetti "essenziali” sono sintetizzati dai vegetali, loro unica sede genetica; dai vegetali, infatti, li prelevano gli erbivori (per loro unica fonte di prelievo diretto), ma anche i carnivori (per loro, però, fonte di prelievo indiretta). Gli altri aminoacidi cosiddetti “non essenziali” possono essere sintetizzati anche nel nostro organismo (oltre che nei vegetali, è ovvio), ma perchè si possa compiere tale sintesi, occorre che l’organismo disponga del gruppo aminico – NH2 (generalmente fornito dall’aminoacido essenziale attraverso l’enzima “transaminasi”) e del gruppo carbossilico-COOH che diventa disponibile in conseguenza del metabolismo dei glicidi e dei grassi. Quindi le proteine di origine animale, (prodotte, cioè, dall’organismo animale) sono il risultato di una sintesi strettamente condizionata da quella vegetale perchè è dal regno vegetale che viene assunta la quota degli aminoacidi “essenziali”, già pronti. senza dei quali nessun animale (compreso naturalmente, l’animale “uomo”) potrebbe sintetizzare proteine complete, ma soltanto proteine contenenti aminoacidi “non essenziali”, ritenute “di scarso valore biologico”.

In realtà, TRA PROTEINA DI ORIGINE VEGETALE E PROTEINA DI ORIGINE ANIMALE NON PUO’ ESISTERE DIFFERENZA CHE POSSA IN PRATICA PREGIUDICARE, PREFERENDO L’UNA O L’ALTRA FONTE, UNA CORRETTA NUTRIZIONE SOTTO L’ASPETTO AMINOACIDICO, CIOE’ PROTEICO. A differenza di come ci si comporta con gli alimenti di origine animale, che sono relativamente pochi, per l’opzione vegetale occorre una più accurata conoscenza affinchè venga soddisfatto il nostro bisogno proteico data la estesa varietà dei prodotti vegetali commestibili che la Natura ci offre. Nel capitolo che in questo lavoro verrà dedicato alla trattazione del fabbisogno proteico dell’uomo, si parlerà anche di questo argomento e se ne parlerà poi anche a proposito della antieconomicità delle proteine animali. Certamente la quota proteica dei vegetali in genere è in grado di coprire adeguatamente le nostre esigenze in fatto di approvvigionamento di proteine, tenendo sempre presente, però, che le esigenze proteiche sono esigue rispetto a quelle di glucidi, che nel metabolismo nutrizionale umano hanno importanza primaria.

* C’è subito da notare che le proteine presenti nel regno vegetale possono accumularsi (formando dei depositi, ai quali la pianta può attingere per il suo sviluppo) nei semi (di leguminose, graminacee, ecc.), con medie che vanno da un minimo del 7% del riso (graminacea) al 25% della leguminosa lenticchia. INVECE . NEL REGNO ANIMALE (E QUINDI ANCHE NELL’UOMO) LE PROTEINE NON HANNO QUESTA POSSIBILITA’ DI ACCUMULARSI E FORMARE DEI DEPOSITI DI RISERVA: PERTANTO IL RIFORNIMENTO DI PROTEINE DEVE ESSERE CONTINUO. ANCORCHE’ ESIGUO (COME VEDREMO). E QUESTA CONTINUITA’ E’ ASSICURATA DA QUELLA “UBIQUITA”‘ DELLE PROTEINE ALLA QUALE SI E’ ACCENNATO,PRESENTANDOLA COME “INFORMAZIONE INDISPENSABILMENTE PRIORITARIA” NEL CAPITOLO INTRODUTTIVO DEL PRESENTE LAVORO..

* Intanto, una prima conclusione si può trarre a proposito degli aminoacidi “essenziali”: avendo dimostrato poco prima che essi sono assunti dagli erbivori mangiando dei vegetali, ci sentiamo di concordare con H. Shelton, il quale afferma “che non v’è alcuna ragione per supporre che anche l’uomo non possa fare altrettanto nutrendosi direttamente di vegetali. Inoltre, se diamo uno sguardo al mondo animale, vediamo che in genere i carnivori non si nutrono di altri carnivori, ma di erbivori, cioè di animali che hanno costruito il loro corpo con i vegetali”.
Ma c’è di più ! Al Congresso internazionale sulle proteine tenutosi a Berna il prof. A.Abelin negò addirittura che negli alimenti destinati all’uomo sia indispensabile la presenza di aminoacidi essenziali, affermando che essi possono essere sintetizzati dall’organismo umano, come gli aminoacidi non essenziali; tanto è vero che, attraverso indagini cliniche, tali aminoacidi essenziali sono stati riscontrati in sufficienti quantità anche in individui i cui cibi ne erano totalmente privi. Il noto prof. E.Schneider commenta così questa clamorosa notizia: “Questa scoperta ha demolito tutto ciò che sinora si credeva di sapere sul metabolismo delle proteine in quanto ha dimostrato che non ha importanza il tipo di proteine assorbito, dato che la cellula vivente è capace di utilizzare ogni alimento che contenga proteine., edificando poi autonomamente quei composti di cui l’organismo ha specifico bisogno” (Schneider – La santé par les aliments – Dammarie- les – Lys, 1982).

* Il prof. Curthbertson, dell’Istituto delle ricerche di Aberdeen, nel Sud Dakota, dice: “L’idea che le proteine animali siano superiori a quelle vegetali è senza alcun fondamento. Le esperienze fatte per dimostrare la pretesa superiorità delle proteine animali hanno utilizzato proteine sottoposte in precedenza a processi selettivi e di purificazione che le avevano denaturate completamente. Peraltro, alcune di queste proteine erano sintetiche. Orbene, le proteine naturali della nostra abituale alimentazione, introdotte nel corpo umano, che è “vivente”, manifestano capacità e proprietà del tutto differenti dalle risultanze sperimentali di laboratorio”.
René Suzineau commenta così le suddette dichiarazioni di Curthbertson: “Bisogna farla finita una buona volta con il pregiudizio che proteine e carne sono sinonimi.”

Occorre inoltre tenere presente un fatto a nostro parere assai importante, cioè la capacità che ha il nostro organismo di realizzare quelle “trasmutazioni biologiche” la cui scoperta si deve al famoso fisico francese Louis Kervran, membro dell’Accademia delle scienze di New York. Secondo questa scoperta il nostro organismo, con l’intermediazione della flora intestinale, può sintetizzare anche gli aminoacidi essenziali partendo dagli aminoacidi presenti nelle proteine della frutta e degli ortaggi o da altri composti organici. Esiste indubbiamente una “intelligenza innata” del corpo umano, una intelligenza “sicura” che non ha nulla a che vedere con quella cosciente del cervello e che, essendo immensamente più sofisticata della nostra mente pensante, rende il corpo capace di produrre regolarmente tutte le proteine che gli sono necessarie, nel modo migliore, utilizzando i prodotti della digestione degli alimenti, purchè questi siano – questo è il punto ! – quelli naturali, cioè quelli che la Natura ci ha assegnato perchè confacenti alla nostra anatomia, alla nostra fisiologia, ai nostri istinti.

Sempre a proposito degli aminoacidi essenziali, non bisogna dimenticare che certi trattamenti termici (leggi “cottura”) provocano un decadimento del valore biologico delle proteine causato proprio dalla distruzione totale o parziale di codesti aminoacidi ritenuti “essenziali”. Tale distruzione è dovuta al fatto che, attraverso polimeri intermedi, le proteine vengono idrolizzate.
Ci sembra utile a questo punto riportare il giudizio che sull’argomento ha formulato il prof. Antonio Carnevale, dell’Università di Napoli: “Purtroppo l’uomo, specie nei paesi industrializzati ad alto livello socio-economico, continua a dimostrare chiara tendenza al consumo di alimenti carnei, nella convinzione che siano costituiti da “proteine nobili”, falsa credenza che trova la sua origine, oltre che nei pregiudizi, nella disinformazione scientifica. A tal riguardo, va sottolineato che non l’opinabile, ma l’oggettivo dovrebbe costituire quel patrimonio culturale scientifico che consente di nutrirsi consapevolmente, tutelando la propria salute, alla luce della ragione e dei riemergenti nostri istinti alimentari”.

- Occorre anzitutto rammentare che i dieci aminoacidi “essenziali” furono dichiarati tali in seguito a sperimentazioni effettuate da W. C. Rose, dell’Università dell’Illinois, sui topi bianchi partendo dal presupposto che i fabbisogni di questi rosicanti siano “eguali a quelli dell’uomo”. Il che non è vero, dato che già in condizioni normali il loro biochimismo fisiologico è lontanissimo da quello umano: come si vedrà fra poco, gli animali, oltre a reagire alle sostanze chimiche in modo assai diverso dall’uomo, presentano livelli di sopportazione differenti e differenti parametri di intossicazione.

Basterebbe ricordare che i topi, per crescere normalmente, hanno bisogno di un latte fortemente proteico (il “loro” latte contiene il 9,5% di proteine) mentre l’organismo umano cresce normalmente con un latte (quello umano) che contiene lo 0,9% di proteine (appena un decimo. quindi, di quello dei topi) e che permette di raddoppiare il peso del neonato umano in 180 giorni. Se, durante I’allattamento, ci si stacca da tali normali tassi proteici, si manifestano vistose turbe o per carenza o per overdose di proteine.
Se poi si prendono in considerazione le condizioni in cui tali ricerche di laboratorio sono abitualmente condotte, condizioni che stravolgono le condizioni fisio-psichiche degli animali, le riserve sulla attendibilità dei risultati così ottenuti divengono ancora più legittime.

Nonostante questo, sta di fatto che purtroppo “LE NOSTRE CONOSCENZE SUGLI AMINOACIDI ESSENZIALI RELATIVE ALLA ALIMENTAZIONE UMANA VENGONO SICURAMENTE DA ESPERIMENTI FATTI SUI TOPI BIANCHI” (da “I1 punto di vista molecolare” – Biological Sciences Curriculum Study).
In verità nessun risultato di sperimentazioni eseguite sugli altri animali può essere estrapolato e trasferito “tout court” sull’uomo. Tanto per restare sui ratti basta ricordare il famoso (anzi, “famigerato”) Talidomide. Farmaco che provocò migliaia di casi di bambini focomelici e che fu messo in commercio (e poi ritirato !) proprio perchè, sperimentato sui topi, risultò innocuo a questi rosicanti e pertanto venne con criminale leggerezza ritenuto innocuo anche per l’uomo. Invece…

Altri esempi: per scimmie e criceti la stricnina è innocua e le galline la sopportano in una quantità dieci volte superiore alla dose letale per l’uomo e questo vale – pare – anche per l’oppio. Ancora, per le pecore l’arsenico è una sostanza pressochè innocua e per conigli e criceti la penicillina è letale. Il dott. L. Goldberg (dell’Istituto Karolinska di Stoccolma) dice: “Non esiste davvero una ragione logica per trasferire sugli uomini i risultati ottenuti con sperimentazioni effettuate su animali”. Il Nobel dott. R. Koch ribadisce: “Una sperimentazione effettuata sugli animali non dà mai un’indicazione sicura”. Il prof. M. Rohrs di Hannover dichiara: “Nessun scienziato serio potrà contestare il fatto che i dati raccolti sugli animali non possono essere trasferiti sull’uomo”. Il dott. H. Stiller afferma: “L’odierna ricerca sul cancro è il capitolo più vergognoso e triste: sono state sperimentate con successo sugli animali più di 300.000 sostanze e 6.000 farmaci anticancro e tutti questi esperimenti sono falliti sull’uomo”. Qualcosa di simile c’è da aspettarsi anche per l’AIDS. E tuttavia fu proprio in seguito ad esperimenti condotti sui topi che vennero dichiarati “essenziali” gli 8 aminoacidi anzidetti. Nel contempo però vennero alla luce alcune notevoli anomalie: per esempio, la lisina, la fenilalanina e le leucina, che risultavano “essenziali” sia per l’uomo che per il ratto già adulto, non risultavano invece “essenziali” per i ratti in via di accrescimento. Altri dubbi sorsero sperimentando su animali diversi dai ratti.

- Cominciarono così a formularsi non poche riserve sulla validità per l’uomo dei dati ottenuti sui ratti. Finalmente, lo stesso W.C. Rose (prima citato), nel 1949 (a conclusione dei suoi studi) ammise che non ci si poteva affidare solo alle sperimentazioni sui ratti e che occorreva sperimentare direttamente sull’uomo, onde conoscere con maggiore attendibilità quali e quanti aminoacidi essenziali occorrono veramente all’animale “uomo”.
Il Rose stesso compose quindi una dieta speciale comprendente, a suo parere, tutti i principii alimentari presenti nei cibi, in quantità sufficiente a mantenere l’equilibrio azotato e sperimentò su individui di sesso maschile, adulti. Vale la pena, per comprovare quanto si dirà dopo, descrivere la composizione di tale dieta. Essa era basata su emulsioni acquose, prive di azoto e sottoposte poi a cottura, di amido di mais, zucchero industriale, burro, olio di mais, sali inorganici. A queste sostanze vennero aggiunti wafers ed una sospensione di aminoacidi purificati. Le vitamine erano fornite mediante olio di fegato di merluzzo, cloridrato di tiamina, riboflavina, nicotinamide, cloridrato di piridossina, acido ascorbico, tocoferolo, pantotenato di calcio, estratto di fegato, succo di limone dolcificato.

Come si vede, si tratta di una dieta assolutamente innaturale, impraticabile nella vita normale quotidiana perchè, tra l’altro, è caratterizzata dall’assunzione di sostanze che derivano da un’assurdo e deprecabile frazionamento degli alimenti offertici integri dalla Natura.
II prof. Diamond, a proposito della presenza di “aminoacídi purificati” nella dieta di Rose, della quale sostiene la inaffidabilità, commenta ironicamente :”noi mangiamo alimenti, non aminoacidi purificati ! ”

* Tuttavia lo stesso Rose, pur riconoscendo lealmente come innaturale la dieta da lui stessa composta, insistette nel sostenere la validità di una sua “tabella degli aminoacidi essenziali”, corredata con i fabbisogni giornalieri minimi dei vari aminoacidi, scegliendo, come aminoacido di riferimento, il triptofano, fatto eguale ad 1.
Secondo il Rose, qualora per un solo aminoacido non si raggiungesse il minimo, il fabbisogno azotato non potrebbe essere più coperto; anche qui, però, il Rose venne smentito da altri ricercatori, ad esempio da E. J. Nasset che sulla “Rivista mondiale di nutrizione e dietetica” (World Review of Nutrition and Dietetics) sostenne invece “che il corpo può ricuperare , con dei meccanismi particolari, qualsiasi aminoacido assente ( o presente in misura ritenuta insufficiente) attingendo alle proprie riserve”.

In seguito altre voci critiche si aggiunsero a quella di Nasset; fra loro spiccano i nomi di Terroine, Waterlow, Gjorgy i quali, nel Simposio tenutosi alla Princeton University nel 1955, portarono la critica soprattutto sulla eccessiva resa energetica della dieta di Rose (1000 kcal in più del fabbisogno normale !). Successivamente Tremolières e Jacquot nel 1957 posero in evidenza il fatto che i risultati ottenuti dal Rose non potevano avere un valore generale data la grande differenza esistente, in quanto al fabbisogno di aminoacidi, nei diversi soggetti in esperimento, (differenza addirittura, in certi casi, del 100% !), come anche in ordine alla diversa capacità di sintesi. Tali critiche serrate indussero finalmente il Rose ad ammettere che i risultati da lui ottenuti dovevano essere ritenuti validi “limitatamente alle “condizioni sperimentali” e, a proposito delle obiezioni riguardanti le diverse capacità di sintesi, dichiarò che i suoi esperimenti avevano solo il carattere di un “tentativo di valutazione” (concetto da lui espresso con la famosa frase “strickly tentative values”.

Nonostante tali pesanti limiti ed i conseguenti interrogativi sulla validità dei predetti esperimenti, oggi in pratica tutta la dietologia ufficiale “continua assurdamente ad accettarne i risultati”, come constata uno dei maggiori nutrizionisti italiani, il prof. Gino Secchi. Che dire di questa assurda situazione ?.
Peraltro, nell’alimentazione ordinaria le proteine si completano tra di loro ed inoltre il loro valore reale è condizionato dalla compresenza sinergica di vitamine (essenziali per l’assorbimento delle proteine), enzimi e sali minerali.

* Da aggiungere che nel 1951 fu introdotto un nuovo mezzo di valutazione, chiamato “Essential Amino Acids Index” (indice degli aminoacidi essenziali, in sigla EAAI), con il quale si utilizza la composizione chimica in aminoacidi delle proteine per formulare un giudizio sul valore biologico delle proteine prese in esame. Praticamente, facendo uguale a 100 la composizione in aminoacidi delle proteine dell’uovo, si rapporta a tale dato il contenuto in aminoacidi essenziali delle varie altre proteine.

- La International Society for Research on Nutrition and Vital Statistics (Società Internazionale di ricerca sulla nutrizione e statistica sulla vita), che conta circa quattrocento membri tra medici, biochimici, nutrizionisti e naturalisti, nel Congresso tenuto a Los Angeles nel 19v0, proclamò la necessità di una revisione radicale delle tabelle, oggi in uso, dei fabbisogni presunti di proteine da parte dell’uomo, essendo ormai maturata la necessità di riesaminare tutto alla luce di più moderne acquisizioni.

- E’ necessario a questo punto sottolineare che TUTTE le sostanze nutritive si formano nel regno vegetale, anche LE PROTEINE, a cominciare naturalmente dagli aminoacidi che le costituiscono, COMPRESI. QUINDI GLI AMINOACIDI ESSENZIALI. Le proteine passano con gli alimenti, nel corpo degli animali, e si scindono, come si disse. nei vari aminoacidi costituenti per poi ricostituire le “proteine specifiche proprie di ogni animale”: questo avviene sia direttamenteeltamente (mangiando i vegetali) sia indirettamente (mangiando corpi di animali che si nutrivano di vegetali).

- Sono le piante, quindi, che fabbricano gli aminoacidi, partendo, come si vide, dall’aria, dall’ acqua e dalla terra: SENZA LE PIANTE NON POTREBBE ESISTERE VITA ANIMALE SULLA TERRA.   Si vide anche – è bene ripeterlo ! – che, studiando il ciclo dell’azoto, si comprende come le piante riescono a costruire prima gli aminoacidi e, con questi, poi le proteine, partendo da azoto inorganico, che riescono ad “organicare”.

- Comunemente il “valore biologico” delle varie proteine alimentari si ritiene possa essere più compiutamente espresso dal cosiddetto “indice di utilizzazione netta proteica” (indicato con la sigla N.P.U.) che. tenendo conto della digeribilità delle proteine, intende esprimere la percentuale di proteine realmente utilizzata dall’organismo, essendo questo in fin dei conti il dato che interessa.
Secondo la medicina ufficiale l’N.P.U. di un alimento sarebbe tanto più alto quanto più il modello degli aminoacidi delle sue proteine è vicino a quello umano; non solo, ma si sostiene – sempre dalla medicina ufficiale – che affinchè gli aminoacidi (derivati dalla scissione delle proteine ingerite) possano effettuare poi la sintesi delle proteine umane, le proteine ingerite dovrebbero contenere in partenza TUTTI gli 8 aminoacidi “essenziali” e nelle stesse proporzioni in cui si trovano nelle proteine umane; si sostiene ancora – se ne è già accennato – che solo le proteine della carne e dei sottoprodotti animali (uova, latte e derivati dal latte) sarebbero “complete” nel senso sopraddetto e qualitativamente adatte alla nutrizione ottimale dell’uomo, mentre quelle vegetali sarebbero proteine incomplete perchè carenti di uno o più aminoacidi essenziali.

Cosicché furono battezzate “nobili” le prime e declassate come inferiori  le seconde.
Ebbene, le suddette valutazioni sono da considerarsi errate. Per le seguenti ragioni.
Premesso che la digeribilità e l’assorbimento delle proteine vegetali sono eccellenti specie se sono ingerite crude (cioè senza che abbiano subito l’azione sicuramente deleteria della cottura) è assurdo ritenere che le proteine animali debbano essere preferite per il fatto che esse sono (ovviamente, dato che l’uomo è un animale) più simili a quelle del corpo umano di quelle vegetali. Harvey Diamond così commenta tale rozza ipotesi della medicina ufficiale: “In realtà questo sarebbe un ottimo motivo per mangiare il proprio vicino, ma persino il più inveterato divoratore di carne troverebbe questa prospettiva abbastanza ripugnante”; naturalmente – commento dell’autore del presente lavoro -”i dietologi dovrebbero, come logica conseguenza, consigliare l’antropofagia”.

D’altra parte esistono innumerevoli vegetariani che, assieme ad un crescente numero di vegetaliani, godono ottima salute, ciò che non si può dire di moltitudini di uomini carnivori. Osservando poi il restante mondo animale, si constata che gli animali più forti e che da secoli l’uomo utilizza per la loro forza e la loro resistenza fisica (buoi, cavalli, asini. muli, cammelli, bufali, elefanti, ecc.) si nutrono solo di vegetali, dalle cui proteine ricavano tutti gli aminoacidi necessari alla costruzione delle loro proteine specifiche.
Il gorilla, che si nutre anch’esso di soli vegetali e che è anatomicamente e fisiologicamente assai vicino all’uomo, ci offre, allo stesso fine, un altro esempio mirabile; ce ne parlano a lungo i due autorevoli primatologi John Aspinal (direttore del Centro londinese di ricerche sui gorilla) e Adrien De Schryver.

- I fatti, quindi, ci dicono che per vivere in buona salute e mantenersi in forma non è necessario mangiare nè carne (neanche quella di pesce, naturalmente) nè sottoprodotti della vita animale [latte (e derivati) e uova]. Il buon senso e la logica elementare dovrebbero a questo punto suggerire che l’importanza e l’eloquenza dei fatti dovrebbero contare più delle ipotesi o delle costruzioni teoriche, specie quando, come nel nostro caso, si può facilmente constatare che diventando vegetariani effettivamente la nostra salute migliora. Ed è proprio alla luce dei fatti che la faccenda di questi aminoacidi `’essenziali” appare alquanto strana e comunque, “discutibile”, per cui la problematica derivata e poi “imposta” dalla loro pretesa “essenzialità” è tutta da verificare, come da più parti, anche molto autorevoli, sempre più insistentemente si richiede. In conclusione, la teoria degli aminoacidi essenziali si configura sempre più come un autentico “mito” ! Sebbene tale teoria trovi ancora spazio nella nutrizionistica ufficiale, si può facilmente prevederne il prossimo crollo giacchè molte affermazioni teoriche che riguardano questi composti sono in stridente contrasto con i fatti reali: si insiste, fra l’altro, a sostenere la validità del concetto della utilizzazione proteica netta (N.P.U.) di cui prima s’è parlato (e che è pur sempre basata sugli aminoacidi essenziali).

- Si è vista inoltre la necessità della designazione di una “proteina di riferimento”; in poche parole, per potere giudicare sulla completezza o meno di una proteina, cioè sul suo cosiddetto “valore biologico” occorreva confrontare gli aminoacidi in essa presenti con quelli presenti in una proteina “campione” o, come si suol dire “di riferimento”. Già il Rose – s’è detto prima – aveva scelto il triptofano come “aminoacido di riferimento”, ma poi dei biologi decisero di ampliare tale metodica e di riferirsi ad una proteina e a questo scopo i comitati di esperti congiunti FAO-OMS rimasero dubbiosi se creare un “campione-modello” teorico (la ricorrente tentazione delle costruzioni teoriche !) oppure riferirsi ad una proteina realmente esistente. Prevalse questa seconda tesi, ma questo però non migliorò molto le cose in quanto, avendo poi deciso di scegliere tra una triade di proteine (del latte umano, del latte vaccino e dell’uovo) non fu adottata una decisione univoca e così tuttora si impiegano riferimenti diversi, con conseguenti frequenti occasioni di equivoci.

Tuttavia i consensi più numerosi furono per la proteina dell’uovo, ritenuta tra le più idonee a soddisfare le necessità plastiche dell’organismo umano: in pratica, facendo uguale a 100 la composizione in aminoacidi dei protidi dell’uovo e attribuendo a tali protidi il più alto valore biologico (97), si rapporta a questa il complesso degli aminoacidi cosìddetti “essenziali” contenuti nelle varie proteine: il risultato di tale rapporto percentuale è, appunto. il “valore biologico”, detto anche “indice chimico”.
“A questo metodo – commenta il Secchi – bisogna dare un valore relativo e teorico poichè si ritengono fra loro equivalenti i valori dei vari aminoacidi essenziali. i quali, però, in realtà non presentano caratteri di sostituibilità reciproca. Anche questo rapporto non può quindi avere un valore puramente orientativo”. Nè c’è da meravigliarsi per tale mancanza di certezze perchè da una base così incerta e inaffidabile quale è la teoria degli aminoacidi essenziali, non possono che derivare risultati egualmente incerti.

Aggiungiamo che si usano anche, come sistemi di valutazione:

- il valore biologico vero e proprio (VB), cioè la quantità di azoto proteico che, assorbito, viene trattenuto nell’organismo per i bisogni di conservazione e di crescita

- la digeribilità di una proteina (D), cioè I’azoto realmente assorbito

- l’indice di “utilizzazione netta proteica” (NPU), che è il prodotto del valore biologico per la digeribilità

- Per la nutrizione dei lattanti la proteina di riferimento adottata comunemente è quella del latte umano. Comunque, nel 1974 il National Research Council propose alla classe medica un artificioso modello di aminoacidi essenziali “purificati” (Food and Nutritional Board: Recommanded Dietary Allowances, Sth Rev.Ed., Washington) nel quale figurano le presunte quantità necessarie (all’uomo) dei diversi aminoacidi essenziali, tre dei quali (triptofano, lisina e metionina) si comporterebbero come aminoacidi “limitanti”. Per comprendere il significato dell’aggettivo “limitante”, basta pensare che anche in una proteina “completa” gli aminoacidi “essenziali” possono essere presenti in percentuali diverse e l’aminoacido che è presente in minore quantità assume le funzioni di fattore limitante e quindi il nome di aminoacido “limitante”, nel senso che tutti gli altri aminoacidi necessari a formare la nuova proteina verrebbero utilizzati non in proporzione alla loro presenza percentuale reale, ma in rapporto alla quantità dell’aminoacido “essenziale” riscontrato in minore quantità. Pertanto, la nuova proteina verrebbe prodotta solo finchè dura la scorta dell’aminoacido presente in minore misura e se un aminoacido “essenziale” manca totalmente gli altri resterebbero inattivi per le produzioni successive pur essendo egualmente utilizzati a scopo energetico. Si esporrà più avanti una motivata critica di questa tesi. Tenendo presente il modello proposto dal Food and Nutritional Board accennato nello stelloncino precedente, i suddetti tre aminoacidi “limitanti”, se riscontrati a sufficienza negli alimenti, dovrebbero costituire la condizione indispensabile perchè le proteine, contenendo tutti gli altri aminoacidi essenziali, possano dirsi “complete”.

Va da sè che applicando questo modello risultano favoriti i cibi di origine animale in quanto, come già si disse, questi contengono, ovviamente, gli aminoacidi cosiddetti “essenziali” più o meno nelle stesse proporzioni che si riscontrano nel corpo dell’animale uomo.
Risulta ormai chiaro da quanto succintamente detto finora che la teoria degli “aminoacidi essenziali”, la “teoria dell’aminoacido limitante” e la teoria della “utilizzazione netta proteica” sono tre autentici “miti”; secondo alcuni studiosi addirittura dei “FALSI PREMEDITATI” che se acriticamente applicati portano in pratica alla valorizzazione alimentare dei prodotti animali, tutelando così di fatto, i grossi interessi economici legati a filo doppio al carnivorismo, interessi che ovviamente, da una diffusione del vegetarismo riceverebbero danni certi.

Si pensi solo agli allevatori e ai commercianti di bestiame, ai fabbricanti di salumi, alle industrie dei farmaci per la zootecnia, alle catene delle macellerie, all’industria della pesca, ai mattatoi, ai cacciatori e relative industrie di armi da caccia, all’industria della surgelazione di carnami e di prodotti ittici, ecc, ecc.: un complesso imponente di poteri economici multinazionali, quindi politici (specie se a livello di lobbies) !

- Naturalmente, accanita difesa di questi “miti”, artificiosamente tenuti in vita, si avvale anche dell’opera, certo non disinteressata, di clinici e medici prezzolati che tentano di ammantare di “scientificità” la tutela,  invece, di interessi economici inconfessabili, perseguita “cinicamente” a spese della salute umana. Insomma, tutto sembra si possa ridurre ad una plateale questione di marketing, che si tenta di camuffare con argomentazioni che fanno acqua da tutte le parti. Comunque le suddette teorie, già qualificate come autentici “miti”, possono anche essere dovute, in una parte della classe medica, a semplice disinformazione. Occorre ancora aggiungere ad onor del vero che negli ambienti più seri della stessa medicina ufficiale il mito degli aminoacidi “essenziali” (sul quale si basano, a ben guardare, gli altri “miti” sopra citati) è agli sgoccioli in quanto a credibilità; in certi casi si è ai limiti della totale incredulità. Potremmo fare molti esempi di tale orientamento di dissociazione dalle teorie ufficiali. Per brevità ci limitiamo a riportare l’opinione del noto clinico italiano prof. Carlo Sirtori il quale già nel 1975 così si esprimeva: “Un tempo si riteneva che 8 fossero gli aminoacidi “essenziali”, cioè 8 quelli che dovevano essere necessariamente introdotti con i cibi, pena la cattiva costruzione dell’organismo, la sua labilità, la sua facilità ad ammalare. Ma le ultime ricerche dimostrano che sono solo due questi aminoacidi “essenziali” e precisamente la treonina e la lisina.  Questi dati sconvolgono le basi teoriche dell’alimentazione e annullano i vecchi principi.

Una altro fatto importante è che agli aminoacidi si dà oggi meno importanza che un tempo” (“Vita e Salute n. 277 – gennaio 1975).

- Occorre ancora tener presente che non si può tracciare uno spartiacque netto tra aminoacidi essenziali e non essenziali; un aminoacido può risultare essenziale per un determinato organismo e non per un altro, oppure essere essenziale per il periodo di crescita e non per il mantenimento in vita di un individuo già adulto. Inoltre è stato accertato che gli aminoacidi non essenziali sono “determinanti” nell’accrescimento. La cisteina, aminoacido non essenziale, può per esempio, sostituire sino ad un sesto della metionina, che è indispensabile per un accrescimento normale; ancora, la fenilalanina, aminoacido essenziale, può essere sostituita per il 50% dalla tirosina, non essenziale.
Tra tutti gli aminoacidi essenziali quello con più marcato carattere di essenzialità sembra essere la lisina.

- Si scelsero le proteine dell’uovo e del latte (umano o vaccino) come “proteine di riferimento” (o “standard di riferimento”, come anche si usa dire) perchè le suddette proteine furono considerate “complete”, ricche di aminoacidi essenziali e facilmente digeribili.
Ma anche le proteine della soia furono qualificate “complete” in quanto il loro modello di aminoacidi è molto vicino a quello del latte. Alle proteine di riferimento dell’uovo e del latte si fanno seguire le proteine della carne (compresa quella di pesce), considerate, assieme alle prime, “di alto valore biologico”. Il che non significa, sul piano pratico, che è indispensabile utilizzare questi alimenti per effettuare un approvvigionamento proteico sufficiente sul piano nutrizionale. Tale sufficienza può essere infatti ottenuta anche mediante cibi unicamente vegetali, opportunamente miscelati affinchè le carenze (vere o supposte) di un alimento possano essere compensate dall’altro; la validità del vegetarismo si basa anche su questa possibilità, sebbene a questo fine non ci sia bisogno di prendere troppo in considerazione la presenza o meno di questi fantomatici aminoacidi essenziali in quanto il concetto del “valore biologico” di un alimento deve basarsi su criteri molto diversi e molto più semplici e lineari, come più innanzi si dirà.

Il noto biologo Henri Dupin, a proposito degli aminoacidi essenziali” che sarebbero contenuti – sempre secondo la medicina ufficiale – nella carne, osserva che questa affermazione nacque anche in seguito ad indagini effettuate su pletorici grandi mangiatori di carne e/o su individui sottonutriti e mai su individui normali, per cui le conclusioni a favore dell’uso della carne sono poco attendibili.
Più importanti sono certamente le opinioni espresse su questo tema, così basilare, della carne “ricca di aminoacidi essenziali” da Hindlede, Richet, Oudinot, Simonet, Lederer, Durville, Dextreit, Désiré Mérien, Mosseri, Carton. Alin Kelso, ecc., i quali concordano sui seguenti punti:

1 – le indagini della medicina ufficiale sono state condotte su soggetti praticanti un regime onnivoro. per cui i risultati di tali indagini vennero certamente influenzati da questo tipo di dieta

  1. – i bisogni dell’organismo relativi ad ognuno degli amminoacidi essenziali, allo stato attuale delle ricerche, non sono stati ancora ben precisati perchè le basi sperimentali relative sono assai discutibili (Lederer) e quindi su di esse non ci può essere consenso
  2. – i rarissimi casi di carenze proteiche si debbono attribuire o a scarse capacità digestive o/e a deficiente assorbimento dei prodotti della digestione e non ad una insufficienza di proteine nella razione alimentare.
  3. – i vegetaliani (vegans), pur avendo eliminato dalla loro dieta ogni alimento di origine animale, presentano uno sviluppo fisio-psichico e un tono muscolare del tutto normali dimostrando così che l’uomo può o sintetizzare anche codesti aminoacidi essenziali o essenziali o ricavarli da alimenti vegetali. le cui proteine li contengono; così come fanno gli erbivori che sviluppano potenti muscolature senza nutrirsi di cibi di origine animale. Vengono, anche così, radicalmente smentite le affermazioni della medicina ufficiale sulla pretesa indispensabilità di proteine animali.
    E’ ormai accertato che le proteine della frutta e degli ortaggi che usualmente nutrono vegetariani e vegetaliani contengono tutti gli aminoacidi cosìddetti “essenziali” (oltre ai più importanti aminoacidi non essenziali), come evidenziato nel seguente prospetto.
    Tuttavia, la nutrizionistica ufficiale osserva che nelle proteine della frutta e degli ortaggi qualche aminoacido essenziale, essendo scarsamente presente, diventa “fattore limìtante” del valore biologico di quelle proteine; ad esempio. nell’uva l’aminoacido limitante sarebbe l’isoleucina, nella pesca il triptofano, ecc.. Naturalmente, se questo fosse vero, l’efficacia trofica del complesso aminoacidico di quel frutto o di quell’ortaggio dovrebbe risultare insufficiente e dar luogo a turbe e a carenze nello sviluppo dei crudisti in genere e dei fruttariani in particolare; ma, invece, non sono tali conseguenze negative non si sono mai verificate, ma vecchie patologie, laddove esistevano, sono scomparse essendosi determinato un generale e deciso miglioramento della salute. Questo significa che tale “osservazione” della nutrizionistica ufficiale è priva di fondamento scientifico e lo dimostrò E. J. Nasset, la cui scoperta. prima riportata, permette di confermare appieno la completezza e la sufficienza nutrizionale della dietetica vegetariana, imperniata, per quanto attiene all’approvvigionamento proteico, sul ricorso alle sole fonti vegetali

5 – per quanto attiene all’elevato grado di assorbimento dei prodotti della digestione della carne, si pretende comunemente che ciò costituisca una fatto positivo, cioè a favore dell’alimentazione carnea. Ma Désiré Mérien ci mette in guardia da tale semplicistica deduzione e propone opportunamente una diversa interpretazione e cioè che il corpo umano cerca di sbarazzarsi assai rapidamente, mediante l’aumento del grado di assorbimento, proprio di quelle sostanze che lo stesso corpo avverte come dannose e che pertanto si sforza così di avviare rapidamente agli emuntori.
Se ne ha una prova osservando gli animali carnivori i quali sono naturalmente provvisti , come è noto, di caratteristiche anatomiche e fisiologiche finalizzate alla eliminazione quanto più rapida possibile, del cibo cadaverico ingerito, evidentemente perchè questo si comporta come tossico nonostante sia stato assunto a scopo nutrizionale. Siamo quindi di fronte ad una norma biologica generale ? Parrebbe di sì; ne è convinto anche l’autore del presente lavoro, il quale osserva (a conferma della interpretazione di Désiré Mérien) che ingerendo, non solo la carne, ma un qualsiasi altro tossico (ad. es. una forte dose di caffeina) gli emuntori vengono rapidamente attivizzati: aumentano soprattutto i moti peristaltici intestinali e l’escrezione renale. E’ noto, del resto, che molte persone assumono il caffè per ovviare alla stipsi, ottenendo quasi sempre l’effetto desiderato. In sostanza, l’organismo si sbarazza di una sostanza (la caffeina) avvertita dal corpo come tossico, e, assieme alla caffeina, viene espulsa anche, come si voleva, una parte del contenuto intestinale.
Il discorso potrebbe utilmente ampliarsi, fornendoci buoni motivi di riflessione e forse nuove chiavi di interpretazione della nostra ancora poco nota fisiologia !

6 – sempre a proposito della digeribilità della carne, a favore di questo alimento si porta spesso l’esempio degli eschimesi, che si cibano quasi interamente di carne di pesce e di carne di renna. C’è a tal riguardo da osservare anzitutto che essi mangiano, è vero, molto pesce, ma crudo e cominciando però dai vegetali, alghe e licheni, contenuti negli intestini dei pesci e delle renne rispettivamente, assicurandosi, così, l’apporto vitaminico necessario per sopravvivere (le renne, peraltro, si nutrono di licheni). Altre cose importanti da notare sono che gli eschimesi vivono al massimo sino a 50 anni, che dalla trentina in su sono soggetti a malattie degenerative e, infine, che sono caratterizzati da un bassissimo livello intellettuale e da una impressionante assenza di ogni manifestazione culturale.

7 – Il ben noto medico Paul Carton confuta l’affermazione di una parte ancora cospicua della classe medica ufficiale che continua a sostenere la superiorità delle proteine animali, attribuendola alla loro ricchezza in aminoacidi “essenziali” e al fatto che l’analisi chimica di urine e feci rivelerebbe un assorbimento delle proteine animali superiore a quello delle proteine vegetali, e giudica la surriferita affermazione “del tutto secondaria, teorica e in definitiva trascurabile in quanto non tiene conto dell’alto grado di tossicità della carne, dato, questo, enormemente più importante del grado di assorbimento. Ricordiamo che a furia di non tener conto del grado di tossicità di ciò che ingeriamo, si è giunti a ritenere assurdamente che financo l’alcool è un alimento !” Carton conclude che “la scienza nutrizionale moderna si limita alla arida biochimica, ignorando deliberatamente le energie vitalizzanti e quelle devitalizzanti presenti nei diversi alimenti”.

“D’altra parte – sostiene ancora Carton – non è vero che tutti i cibi animali sono facilmente digeribili: ad esempio tutti gli organi interni (fegato, cervello, reni. animelle, cuore, ecc.) sono molto indigesti e provocano gravi malanni, come artritismo, colesterolemia, calcoli biliari e renali, ecc.”
Alin  Kelso partendo dalla considerazione che gli alimenti “naturalmente” adatti all’uomo presentano un grado assai elevato sia di assorbimento che di digeribilità (si riferisce alla frutta), sottolinea il fatto, ben noto, che i frutti dolci sono molto più digeribili, assorbibili ed assimilabili della carne e dei sottoprodotti animali. che peraltro, come si vedrà più tardi, si possono considerare sostanze tossiche per l’uomo.

- Il modello di aminoacidi poc’anzi qualificato come artificioso è tale anche perchè non sempre il valore biologico corrisponde automaticamente al contenuto in aminoacidi “essenziali” rivelato dall’analisi chimica.

Avviene infatti frequentemente che tali aminoacidi, pur essendo presenti, non sono disponibili sul piano fisiologico perchè i legami che li tengono uniti al resto della molecola proteica sono così forti da resistere agli enzimi digestivi che dovrebbero renderli liberi e quindi disponibili; pertanto tali aminoacidi non possono essere utilizzati. Interessante notare che questa inscindibilità oltre che essere inscritta nella struttura naturale originaria, può essere acquisita, cioè può sopravvenire a causa di uno o più dei seguenti tre fattori: a) riscaldamento eccessivo [ cottura (specie ad alta temperatura), torrefazione, abbrustolimento]; b) prolungato periodo di conservazione (si pensi ai surgelati e ai liofilizzati !); c) azione (per effetto di meccanismi non ancora ben chiariti) di alcuni glucidi, specie del saccarosio (zucchero industriale), dal quale occorre difendersi data la sua tossicità (l’industria conserviera ne è invasa !).

Da sottolineare in particolare l’azione della elevata temperatura sulla molecola proteica, azione radicalmente negativa sul piano nutrizionale. Le proteine -,come già accennammo – coagulano, ma questo è solo l’aspetto macroscopico. Tale coagulazione comporta, infatti, modifiche strutturali profonde, praticamente irreversibili, che conducono alla “denaturazione radicale” delle proteine stesse.
La mitologia della nutrizione dell’uomo – si badi bene – non si limita solo al mito degli aminoacidi essenziali testè illustrato; essa è immensa e per di più complicata purtroppo da abitudini e pregiudizi acquisti culturalmente, per cui si vengono a creare, a causa di tali miti, delle vere e proprie “psicosi collettive”.

Passare in rassegna in questo lavoro tutti gli altri numerosissimi miti che ìl potere deliberatamente “inventa” per dominarci attraverso una alimentazione che intossica il nostro corpo e quindi il nostro cervello (e lo rende, così, incapace di capire) è impresa che ci obbligherebbe ad aggiungere altre centinaia di pagine al testo del presente lavoro.
Per il momento, ci limitiamo a riportare quanto sui tre principali miti riguardanti le proteine ha sinteticamente scritto T.C.Fry

T.CFry è direttore dell’ Americana Health Sciences Institute”  e dirige la rivista Healthful Living, pubblicata dal “Life Science Institute”. E’ autore di vari libri, tra cui “I Live on Fruits”. Da più di 20 anni si nutre prevalentemente di frutta. Vive a Manchaca (Texas).

“Si tenga anzitutto presente – dice Fry – che i miti sulle proteine sono per la maggior parte creati ed alimentati da forti interessi economici, finalizzati allo smercio di proteine animali, cioè di carne, latte, uova e derivati del latte. Si rilegga quanto a tal proposito scrivemmo nella “Presentazione” ed in particolare nel sottocapitolo “I venditori di proteine animali”. di proteine animali”

I tre principali miti sulle proteine sono:

MITO N. 1. – PER GODERE BUONA SALUTE BISOGNA MANGIARE CARNE. Tale mito nasce dall’assunto che la migliore fonte di proteine sia la carne in quanto conterrebbe gli aminoacidi necessari nella forma più assimilabile possibile. Questa asserzione fu fatta propria financo da un eminente cosiddetto “scienziato dell’alimentazione”, Fredericks Carlton, il quale sosteneva addirittura che quanto più la composizione della carne è vicina a quella umana, tanto più è salutare per noi. Ovviamente questo è un validissimo argomento a favore del cannibalismo !
Simili argomenti vanno naturalmente a vantaggio solo degli industriali della carne. E’ risaputo infatti che gli esseri umani sono anatomicamente e fisiologicamente adatti ad una dieta composta da frutta, ortaggi e, secondo alcuni studiosi, anche di semi (genericamente indicati con il termine “noci”). Tuttavia, questa fondamentale ed indiscutibile verità scientifica, malgrado la sua evidenza, è ignorata, anzi negata, da quei curatori di interessi commerciali che sfoggiano la altisonante qualifica di “cultori di scienze alimentari”.
Certamente, se la popolazione fosse informata adeguatamente, si porrebbe fine a tale sconcio mercato; del resto, nemmeno gli animali carnivori possono vivere di sola carne. Per gli uomini, comunque, la carne risulta essere sicuramente patogena. I carnivori allo stato selvaggio consumano anche molti frutti e germogli, i gatti mangiano delle graminacee particolari, un cane nutrito solo con carne deperisce rapidamente e alla fine muore: specie se la carne è cotta.

MITO N 2 – IN OGNI PASTO DEBBONO ESSERE PRESENTI TUTTI GLI AMINOACIDI ESSENZIALI. Anche questa affermazione è assurda. Essa si basa soprattutto sulla teoria, inaccettabile. dell’aminoacido cosìddetto “limitante”.

MITO N. 3 – UNA DIETA ALTAMENTE PROTEICA E’ SALUTARE PER L’UOMO, IL CUI CORPO HA BISOGNO DI UN GRAMMO PER OGNI CHILOGRAMMO DI PESO CORPOREO. NATURALMENTE OGNI 24 ORE. In realtà, il corpo umano richiede invece un grammo giornaliero di proteine per ogni due chilogrammi di peso, riferendosi ad un uomo adulto che espleta un lavoro di medio impegno. AI reale fabbisogno di proteine abbiamo dedicato un intero capitolo; ad esso rimandiamo.
Un fabbisogno di un grammo per ogni chilogrammo di peso può ritenersi forse necessario solo per un neonato, caratterizzato, come si sa, da un rapido accrescimento (raddoppio del peso nei primi sei mesi).
Sostenere la necessità di una dieta altamente proteica anche per gli adulti significa in sostanza legittimazione (certamente non scientifica) di pratiche alimentari altamente patogene e delle quali purtroppo molti popoli della Terrà sono vittime, soprattutto gli statunitensi (USA).

H. Shelton, a conclusione di una lunga trattazione dell’argomento “aminoacidi essenziali”, nel suo libro “La scienza e la raffinata arte del cibo e nella nutrizione” sostiene che `’la distinzione fra aminoacidi essenziali e non essenziali è illusoria in quanto l’organismo riesce ad avere tutti gli aminoacidi che gli servono tramite il cibo; tutti gli alimenti, senza alcuna eccezione, contengono gli aminoacidi essenziali”.

Attribuendo ai singoli aminoacidi capacità preventive e curative e comunque la capacità di influire sulla fisiologia umana beneficamente, alcune industrie farmaceutiche (specie giapponesi e statunitensi) li hanno isolati e lanciati sul mercato, affermando di averli “sperimentati”, senza precisare come (di solito, s’intende. sui topi!).
Si sono così attribuite alcune proprietà ai seguenti aminoacidi (si citano solo le proprietà di maggior rilievo) :

  • tirosina : proteggerebbe dallo stress e dalla depressione
  • lisina : migliorerebbe le prestazioni intellettuali e svolgerebbe una azione antianemica
  • arginina: disintossicherebbe
  • metionina : regolarizzerebbe la attività cardiaca
  • valina, leucina e isoleucina, considerati “aminoacidi ramificati” (branched chain-aminoacids, in sigla BCAA), commerciati sotto il nome di “integratori proteici” : favorirebbero le prestazioni sportive. Di questi aminoacidi tratteremo approfonditamente nel cap. IV, nel quale si parlerà del rapporto tra proteine e sport; ad esso. per non ripeterci, rimandiamo il lettore.
  • triptofano: curerebbe l’insonnia e agirebbe come antidolorifico e come antidepressivo

Il lettore attento si sarà accorto che nella suddetta elencazione ci si esprime al condizionale, quasi a dubitare dell’efficacia terapeutica dei singoli aminoacidi. Ciò deriva dal fatto che le informazioni sulle pretese proprietà curative (addirittura “preventive”) di codesti aminoacidi isolati provengono prevalentemente da fonte “sospetta”, cioè proprio dalle industrie farmaceutiche che li producono e che li lanciano poi sul mercato con il compiacente avallo “scientifico” di qualche nome altisonante della medicina ufficiale.
C’è, in effetti, da parte di alcuni scienziati e ricercatori seri ed onesti, una crescente diffidenza nei riguardi del ricorso agli aminoacidi isolati, anzi si va facendo strada la convinzione della loro dannosità a causa di non indifferenti effetti collaterali che – secondo alcuni – possono costituire gravi rischi per la salute. E c’è anche chi sostiene addirittura che gli aminoacidi isolati non svolgono alcuna attività biologica, né preventiva, né curativa o di altro genere e che affermare il contrario è quindi un “bluff” a fini commerciali.

In realtà, se proprio si volesse ricorrere ad “integratori”, bisognerebbe bandire quelli, venduti nelle farmacie, costituiti da aminoacidi puri e che si cerca di fare acquistare con una pubblicità menzognera che cerca di ingenerare la paura di “rischi di carenze”, il più delle volte inesistenti; al loro posto si potrebbero usare alimenti sani e naturali, forniti di tutti gli aminoacidi utili, che agiscano nell’unica maniera efficace, cioè “sinergicamente”.
Questo suona come una ulteriore conferma della necessità di una visione “olistica” dei fenomeni biologici in genere, specialmente in quelli connessi con l’alimentazione umana, quindi anche della biochimica delle proteine. Codesta “visione olistica e sinergica” è così importante che ad essa abbiamo dovuto dedicare l’intero secondo capitolo del presente lavoro.

Si è detto e ripetuto che l’organismo umano è capace di sintetizzare gli aminoacidi non essenziali. Ferma restando la raggiunta consapevolezza che tutta la teoria degli aminoacidi essenziali è semplicemente un mito che serve gli interessi dei sostenitori di una alimentazione umana basata sulle proteine animali, necessita tuttavia spiegare COME tale sintesi endogena avviene.

Passiamo, quindi, in breve rassegna, alcune risposte a tale importante quesito:

  • H. Shelton dice: “Si ritiene che gli aminoacidi non essenziali siano fabbricati apparentemente ossidando gli aminoacidi essenziali, a meno che non vengano assunti attraverso gli alimenti- (“La scienza e la raffinata arte del cibo e della nutrizione”, pag. 37).
  • L.Travia, nel suo “Manuale di scienza dell’alimentazione” – ed. Il pensiero scientifico – Roma. 1967 – attribuisce al processo di transaminazione un valore -fondamentale per la sintesi endogena degli aminoacidi”.
  • Purves, Orians, Heller – Corso di biologia – Zanichelli – Bologna 1989: “Gli animali possono sintetizzare nuovi aminoacidi a partire da catena carboniose e da gruppi aminici -NH2 ricavati da altri aminoacidi presenti nell’organismo”. (Si ribadisce in sostanza l’importanza basilare della transaminazione).
  • M.Salustri – Fondamenti dell’alimentazione vegetariana – Giannone- Palermo, 1985: “L’organismo è capace, tramite le aminotrasferasi. Trasferire il gruppo amminico di un aminoacido sullo scheletro carbonìoso: un chetoacido. Durante l’accrescimento è bene che siano disponibili tutti gli amminoacidi, essenziali e non, in quanto l’organismo tende a sottrarsi all’aggravio metabolico della sintesi endogena degli aminoacidi che non consentirebbe uno sviluppo ottimale”.
  • H.C. Sherman – Problemi essenziali della nutrizione – Ed. scientifiche italiane – Napoli, 1948 : “Gli aminoacidi superanti la richiesta per le funzioni specifiche di costruzione o riparazione delle proteine corporee, vengono deaminati, perdono cioè il loro gruppo aminico -NH2, ed i frammenti che rimangono vengono bruciati per dare energia, o convertiti in grasso corporeo. Il corpo può sintetizzare alcuni aminoacidi cosiddetti indispensabili. Gli aminoacidi essenziali possono essere usati come generatori di altri aminoacidi, quelli non indispensabili”.
  • H. e M. Diamond – In forma per la vita – Sperling e Kupfer – Milano. 1987 :”Non lasciatevi confondere le idee sul problema degli aminoacidi: i discorsi sulla necessità di mangiare tutti gli aminoacidi essenziali in un solo pasto, o per lo meno in una sola giornata, non sono altro che sciocchezze ed oggi sono numerose le prove che attestano l’infondatezza di tale presunta necessità. DALLA DIGESTIONE DEGLI ALIMENTI E DAL RICICLAGGIO DELLE SCORIE PROTEICHE IL NOSTRO ORGANISMO ATTINGE I DIVERSI AMINOACIDI che circolano nei sistemi sanguigno e linfatico. Quando il corpo ha bisogno di aminoacidi non deve fare altro che attingerli dal sangue o dalla linfa. Questa provvista disponibile, in continua circolazione nell’organismo, è nota come POOL di aminoacidi. E’ come una banca aperta 24 ore su 24; il fegato e le cellule continuano a depositare e a prelevare aminoacidi, a seconda della loro concentrazione nel sangue. Quando il quantitativo è elevato il fegato li assorbe e li immagazzina fino al momento del bisogno.

Ma anche le cellule hanno la capacità di accumulare aminoacidi sintetizzando più proteine di quante necessitano per la loro stessa vita, per cui esse possono riconvertire le loro proteine in aminoacidi e depositarli nel pool”.

Occorre liberarsi della mitologia che si è andata creando sulle proteine. VI SONO MOLTI TIPI DI FRUTTA E DI ORTAGGI CHE CONTENGONO TUTTI GLI AMINOACIDI NON PRODOTTI DALL’ORGANISMO, PER CUI MANGIANDO REGOLARMENTE FRUTTA E ORTAGGI SI INGERISCONO TUTTI GLI AMINOACIDI DI CUI L’ORGANISMO HA BISOGNO PER CREARE LE PROTEINE NECESSARIE.

Tratto dal libro: “Miti e realtà nell’alimentazione umana. Le ragioni del vegetarismo in un’analisi scientifica del rapporto tra alimentazione e salute”

Marcello Pamio

La prestigiosa rivista medico-scientifica “Lancet”, lancia l’allarme: “Gli additivi aumentano l’iperattività e deficit di attenzione nei bambini
Chiedo scusa: ma dove sta la notizia?

Dico questo perché nel nostro piccolo, anche noi, come altri siti, riviste o libri (certamente non ufficiali e quindi senza alcun valore) denunciamo da anni additivi e aromi chimici di sintesi contenuti negli alimenti, in quanto estremamente pericolosi per la salute!
Non è la prima volta che se ne parla. Già negli anni ’70 alcune ricerche ipotizzavano che alcuni coloranti fossero legati all’iperattività”, dice Paolo Aureli, Direttore del Centro nazionale per Qualità e il Rischio alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità italiano.

Già, non è certo la prima volta, e c’è pure dell’altro: la pericolosità degli additivi non riguarda solo la presunta iperattività infantile, che aumenta in presenza di sostanze chimiche, ma tocca numerosi aspetti della vita umana infantile e adulta. Ricordo che esistono studi seri, ovviamente poco pubblicizzati, che dimostrano come bambini autistici hanno avuto un notevole miglioramento della loro condizione, eliminando totalmente gli additivi dall’alimentazione!
E’ un fatto noto che la chimica ingerita, è tanto più pericolosa quanto più delicate sono le condizioni del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario. Bambini estremamente sensibili, come gli autistici, o quelli che soffrono di un disturbo comportamentale, manifestano maggiormente la tossicità degli additivi rispetto un bambino che non ha apparentemente nulla di particolare.

La pubblicazione della ricerca, finanziata dall’agenzia britannica per la sicurezza alimentare, Food Standard Agency, secondo la quale l’assunzione di alimenti contenenti additivi chimici (in particolare coloranti) è causa di un aumento dei livelli di iperattività nei bambini di età compresa tra i 3 e i 9 anni, per tanto non è una novità, ma semmai la conferma che in molti avevano visto giusto!
Oggi, dove sono finiti coloro che anni fa, screditavano e ridicolizzavano gli avvertimenti dati sull’argomento? Forse si sono nascosti da qualche parte? o peggio ancora, riciclati come esperti di alimentazione naturale?

Ma vediamo nel dettaglio com’è avvenuta questa recente sperimentazione.
Un gruppo di 297 bambini - una parte di questi affetti da disturbi del comportamento - sono stati divisi in due gruppi separati (153 e 144). A tutti i bambini è stato dato da bere succo di frutta, ma alcuni avevano succo addizionato con un mix di additivi-E, altri invece solo succo.
Risultato: i bambini che hanno assunto sostanze le chimiche di sintesi (additivi-E), erano più rumorosiperdevano concentrazionemaggiormente impulsivi, rispetto a quelli che avevano bevuto il succo puro (indipendentemente se avevano o meno problemi di comportamento)!
Per questo motivo i ricercatori, consigliano ai genitori di non far consumare ai propri figli i seguenti coloranti: E102, E124, E122, E110 e il sodio benzoato E211.

Noi invece continuiamo a ribadire e sottolineare la pericolosità di quasi tutti gli additivi/aromi che vengono introdotti nei non-cibi.
Se un alimento è vivo, sano e buono NON ha bisogno di alcuna sostanza addizionata, perché il suo gusto è dato dalla Natura: non sarà bello esteticamente, ma la cosa importante è l’apporto nutrizionale!
Se un cibo invece è morto (come tutti quelli prodotti a livello industriale), non ha alcun gusto perché le materie prime sono poche e di scarsa qualità (molto spesso liofilizzate), ha bisogno per essere venduto di un sostegno nel gusto e nell’estetica: aromi - costruiti in laboratorio - che ingannano il cervello dando un gusto accettabile in bocca, e additivi per renderli più belli alla vista e al tatto!

L'aroma di un cibo può essere all'origine del novanta per cento del suo sapore!
Oggi gli scienziati pensano che noi esseri umani abbiamo acquisito il senso del gusto per evitare di rimanere avvelenati (le piante commestibili hanno un gusto dolce, quelle velenose amaro). Il cibo dovrebbe aiutarci a distinguere il cibo adatto da quello che non lo è. Le nostre papille gustative possono individuare una mezza dozzina di sapori base: dolce, acido, amaro, salato, aspro e unami (sapore scoperto dai giapponesi: gusto ricco e corposo che ha origine dagli aminoacidi di cibi come crostacei, funghi, patate e alghe).
Le papille però sono un mezzo di riconoscimento molto limitato se paragonato all'olfatto, che può percepire migliaia di aromi chimici diversi!
Il naso umano è più sensibile di qualsiasi strumento inventato finora. Un naso può distinguere aromi presenti in quantità di poche parti per trilione, cioè lo 0,000000000003 percento.
Non c'è dubbio che quindi il sapore sia prima di tutto l'odore dei gas rilasciati dalle sostanze chimiche che vi siete appena messi in bocca

Ecco perché lo scopo degli aromatisti in camice bianco, quelli che lavorano nelle aziende plurimiliardarie dedite alla costruzione in laboratorio di aromi, come la sconosciuta ma potentissima I.F.F., International Flavors & Fragrances (senza il suo 'lavori di sintesi', gli hamburger non saprebbero di affumicato, i milk-shake di fragola, il dentifricio di mela, ecc. ecc.) è quello di azzeccare il gusto giusto!
Una volta azzeccato l'aroma, va verificata però la "sensazione" che produce in bocca. Per questo si ricorre alla "reologia", una branca della fisica che studia il flusso e la deformazione dei materiali. Delle 'bocche meccaniche', in grado di elaborare dati provenienti da svariate sonde, misurano le proprietà reologiche di un cibo: scorrimento, punto di rottura, densità, croccantezza, masticabilità, viscosità, grumosità, gommosità, duttilità, scivolosità, levigatezza, sofficità, umidità, succosità, spalmabilità, elasticità e adesività.
E abbiamo il coraggio di chiamarlo cibo?

Vi serve un esempio concreto? Il tipico aroma artificiale di fragola (che purtroppo per noi troviamo in tutti i composti di fragole: yogurt, dolci, marmellate, ecc. che hanno nell'etichetta la scritta aromi): contiene questi ingredienti: amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo, anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato, cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato, etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato, etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina, idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato, isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato, metil-benzoato ' metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato, olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.
Può bastare? Non vi descrivo il processo vero e proprio di fabbricazione, e soprattutto i solventi che vengono utilizzati!

Lo scotto da pagare infatti non ha prezzo, perché questi ‘sostegni’ risultano essere molto pericolosi per la salute: il famoso rovescio della medaglia!
Ad eccezione di pochissimi additivi (un esempio per tutti l’acido ascorbico o vitamina C, la cui sigla è E300), è vivamente sconsigliato, soprattutto per i bambini, utilizzare cibi o bevande contenenti additivi, aromi e altre porcherie chimiche!

In commercio l’alternativa c’è, basta volerlo.
Ovviamente tutto dipende da quanta importanza diamo al cibo che mangiamo, perché se vediamo gli alimenti come un qualcosa da ingoiare quando si ha fame, e basta, allora tutte queste parole non servono a nulla.
Così facendo però continueremo a trovare gli scaffali dei supermercati pieni di cibo-spazzatura industriale!
Al contrario, se crediamo che “siamo fatti di ciò che mangiamo”, allora è ovvia l’importanza di una dieta sana, composta da cibi vivi, naturali e pieni di sostanze utili all’organismo (fitonutrienti).
Se cambiamo gli acquisti prediligendo cibi sani a spazzatura industriale, vedrete sempre meno chimica negli scaffali, questo perché le multinazionali (tranne in alcune rare eccezioni) sono costrette, pena il fallimento, a seguire le scelte dei consumatori.

Ecco in sintesi questi additivi!
coloranti (sigle da E100 a E199), sono sostanze chimiche che servono per rendere il cibo esteticamente più bello allo sguardo.
conservanti (sigle da E200 a E299) servono, lo dice il nome stesso, a rendere duraturo nel tempo (da qualche giorno a qualche anno!) un alimento.
Gli antiossidanti e regolatori di acidità (sigle da E300 a E399) servono a impedire l’ossidazione.
Gli addensanti, emulsionanti, gelificanti e stabilizzanti (sigle da E400 a E499) migliorano anch’essi le caratteristiche del cibo.
Infine gli esaltatori di sapidità (sigle da E600 a E699), tra cui il pericolosissimo glutammato monosodico (E620) rendono un cibo morto e privo di gusto, buono e appetitoso. Con l’eccitotossina chiamata glutammato monosodico, per esempio (fungendo da recettore neurale), è possibile mangiare con estremo piacere una suola di scarpe!
Negli additivi vari, cioè quelli che vanno da E900 a E999, rientrano gli edulcoranti di sintesi, cioè i dolcificanti, tra cui la sostanza più pericolosa in commercio: l’aspartame (E951).
Ma non finisce qui, perché gli additivi continuano da E1000 a E1999.

Quello che si può notare dal numero spropositato di queste sigle, per noi incomprensibili, è che siamo totalmente circondati da alimenti pregni di composti chimici di sintesi - cioè di derivazione petrolifera - di cui non si conoscono gli effetti collaterali sulla salute pubblica nel medio e lungo periodo! Ma neppure nel breve.
Ogni tanto viene pubblicata una ricerca che conferma la tossicità e/o pericolosità di una o più sostanze. Ma possiamo noi attendere che siano i responsabili della salute (sempre più spesso nella busta paga delle lobbies agroalimentari) a dirci se un additivo è cancerogeno, teratogeno (provoca malformazioni nei feti), oppure no?
Potrebbe accadere - come infatti accade - che ce lo dicano dopo decenni di utilizzo!

Impariamo allora ad usare il nostro cervello in maniera indipendente (dal tubo catodico, e dagli esperti della salute pubblica), e soprattutto a pensare fino in fondo.
Impariamo insomma a diventare i veri e unici artefici della nostra salute.
Per tanto diciamo NO a questa situazione di fatto, iniziando a comprendere l’importanza della nutrizione e prendendo coscienza del potere che abbiamo noi

Pubblicato dalla rivista “Altroconsumo”, nr. 17 1990, pag. 20-24


Marcello Pamio – 24 dicembre 2007

Il ragioniere genovese Giuseppe Piero Grillo, conosciuto come Beppe Grillo è stato scoperto da Pippo Baudo al cabaret milanese “Il Bullone” alla fine degli anni ‘70. 
Dopo aver amato e odiato la televisione, il computer e internet (lo ricordiamo nello spettacolo “Time Out” dove ha iniziato con la distruzione rituale di due computer), nel 2005 apre il suo blog (oltre 500mila accessi giornalieri che lo fa diventare uno dei siti più visitati al mondo) e subito vince il premio WWW messo in palio dal giornale di Confindustria - il quotidiano dei Poteri forti italiani - “Il Sole 24 Ore”!
Da allora il blog ha continuato a crescere e oggi, tradotto anche in inglese e giapponese, è diventato fonte biblica di informazioni per milioni di persone. 
Fin qui nulla di strano. La cosa che invece è interessante riguarda il suo editore!

L’editore di Grillo 
L’editore di Beppe Grillo oggi è la Società Casaleggio Associati di Milano. 
Nella prefazione del libro del 2004 “Web Ergo Sum” scritto da uno dei fondatori della Società, Gianroberto Casaleggio (che ha dato anche il nome alla ditta), Beppe Grillo spiega come ha incontrato quello che diventerà il suo editore di fiducia! 
Grillo scrive testualmente: «lo incontrai per la prima volta a Livorno, una sera di aprile, durante il mio spettacolo Black Out. Venne in camerino e cominciò a parlarmi di Rete. Di come potesse cambiare il mondo. (…) Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco (...)  Ebbi, lo confesso, un attimo di esitazione. Strinsi gli occhi. Casaleggio ne approfittò. 
Mi parlò allora, per spiegarsi meglio, di Calimero il pulcino nero, Gurdjieff (il famoso mago nero, uno dei maestri del cantautore Franco Battiato, ndA), Giorgio Gaber, Galileo Galilei, Anna di York, Kipling, Jacques Carelman (…) 
Tutto fu chiaro, era un pazzo. Pazzo di una pazzia nuova, in cui ogni cosa cambia in meglio grazie alla Rete. (…) Ce n'è abbastanza per rinchiuderloE' un individuo oggettivamente pericoloso e socialmente utile»[1]

Gianroberto Casaleggio (interessato a Gurdjieff!) è riuscito dove tutti avevano fallito: convertire Grillo a internet! 
Da quell’incontro infatti è nato non solo il blog di Beppe Grillo, ma anche tutti i libri e dvd, come pure e le organizzazioni dei Meet-up! 
In soldoni l’immagine mediatica (a 360 gradi) di Grillo viene gestita e controllata dagli esperti della società milanese
Addirittura Gianroberto sarebbe diventato il consigliere numero uno di Grillo, a tal punto che secondo indiscrezioni, è sua l’idea del V-Day![2] Quello che ha sparso nel mondo il verbo o virus del V-Day convincendo, attraverso il suo comico portavoce, centinaia di miglia di persone in Italia. 
Uomo (Gianroberto) sulle orme del Parsifal dichiara di voler ricercare la vera natura degli uomini”. E così, ad esempio, per le riunioni da sempre ama immergere il gruppo dirigente nel mondo cavalleresco e spirituale della leggenda di Camelot (alla scoperta di quei luoghi ha persino trascorso una vacanza). Usa una tavola rotonda attorno alla quale fa sedere i suoi manager per «parlare liberamente».[3] 
Sua è anche la gestione del sito web dell’amicone di Grillo, il Ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro.[4] 
E’ arrivato il momento di vedere chi sono questi associati, e soprattutto di cosa si occupano.

La Casaleggio Associati 
La Casaleggio Associati, nasce il 22 gennaio a Milano nei pressi della casa di Alessandro Manzoni, da cinque persone (Enrico Sassoon, Gianroberto Casaleggio, Luca Eleuteri, Davide Casaleggio e Mario Bucchich).[5] 
La “mission” ufficiale dell’azienda è «di sviluppare consulenza strategica di Rete per le aziende e di realizzare Rapporti sull’economia digitale»

L’Affare Webegg Spa 
Per capire il quadro generale, rimanendo però sempre collegati con la Casaleggio Associati , è necessario conoscere la Webegg Spa : un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende in Rete, controllata per il 59,8 % da I.T. Telecom Spa (controllata a sua volta al 100% da Telecom Italia
Ci interessa molto perché: 

Gianroberto Casaleggio è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale della Webegg.[6] 
Luca Eleuteri (socio Casaleggio) tra il 2000 e il 2003 lavorava nella Direzione Generale di Webegg.[7] 
Mario Cucchich, fino al settembre 2003 è stato Responsabile Comunicazione e Immagine del Gruppo Webegg. 
Enrico Sasoon entra il 15 gennaio 2001 nel Consiglio di amministrazione di Webegg 
Maurizio Benzi, Marketing di Webegg e stranamente, organizzatore dei Meet-up di Grillo a Milano

Su cinque soci della Casaleggio, ben quattro lavoravano per la Webegg Spa con incarichi molto prestigiosi e importanti! 
E poi cos’è successo? 
Tra giugno e agosto 2004, la IT Telecom Spa sigla un accordo con Value Partner Spa per la cessione del pacchetto azionario detenuto in Webegg Spa, pari al 69,8% del suo capitale, al prezzo di 43 milioni di euro, il restante 30,2% è posseduta da Finsiel (79,5% Telecom Italia). 
Value Partners è la più grande società di consulenza strategica di origine italiana! 
Nel gennaio 2004 quindi dopo pochi mesi, come è stato detto, i cinque fondano a Milano la Casaleggio Associati. 
Questo dato è molto interessante perché risulta che gli attuali editori di Beppe Grillo hanno lavorato fino a pochi anni fa, all’interno di una società della Telecom Italia, la stessa soggetto di attacchi (certamente giusti) da parte del comico genovese.

L’affare Telecom 
Beppe Grillo sta portando avanti da anni una campagna per “prendersi” (lui, gli editori o qualcun altro?) la Telecom Italia! 
Tale strategia è attuabile se tutti o una buona parte degli azionisti privati delegassero Grillo all’assemblea generale della società. Ecco perché dal blog ha chiesto ufficialmente una “shareaction” (“fatemi godere” dice nel suo appello): «inviatemi le vostre manifestazioni di interesse attraverso il form del modulo di adesione per consentirmi di valutare la fattibilità del progetto e tentarne la realizzazione».
«Fatemi godere. Rifatevi delle umiliazioni subite in questi anni come utenti e come azionisti. Il cda licenziato dai veri azionisti attraverso un comico. Una cosa mai vista al mondo. (…) Ragazze e ragazzi, dateci dentro. Aderite, aderite, aderite» [8]

Certamente è ”una cosa mai vista al mondo”, ma la domanda che sorge spontanea è: una volta attuato questo progetto, se mai si realizzerà, chi potrà garantire la sicurezza della ditta più importante in Italia? Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio o la Casaleggio Associati stessa? Ricordiamo che si tratta della società che ha il potere di ascoltare (esattamente quello che è successo allo stesso Grillo, che per ben 4 anni, è stato ascoltato e registrato…) tutte le telefonate, leggere tutti i fax e le e-mail sul suolo italiano… 
Per qualche miscredente, potrebbe sembrare una manovra occulta per entrare in possesso proprio di questa importantissima azienda...ed è proprio quello che sta accadendo! 
Staremo a vedere, anche se ad oggi sono decine di migliaia le persone che in buona fede, si sono affidate al nuovo "guru delle telecomunicazioni" (futuro amministratore delegato?).

Prometeus: il futuro dei media 
Torniamo alla Casaleggio Associati perché nel loro sito ufficiale (www.casaleggio.it) è pubblicato nella home page un video molto indicativo e allo stesso tempo inquietante: “PROMETEUS: IL FUTURO DEI MEDIA” (www.casaleggioassociati.it/thefutureofmedia). Video da non perdere assolutamente! 
Si tratta della visione futurista che i soci fondatori della Casaleggio hanno a livello di Media.
Il video inizia dicendo: «L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con Internet alla fine del secolo scorso…»[9] 
La visione continua con: « la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra MicrosoftAmazon compra Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme a BBCCNN e CCTV… La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020 Lawrence Lessing, l’autore di “Cultura Libera” diventa Ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. Chiunque ha un Agav (agente-avatar) che cerca informazioni, persone, luoghi nei mondi virtuali. Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. E’ reale! Nel 2027 Second Life si evolve il Spirit. Le persone diventano chi desiderano e condividono la memoria, le esperienze, le sensazioni. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri»

Il video della Casaleggio Associati termina con una immagine massonica: il triangolo con l’occhio dentro, fiammeggiante!

Non male come visione, vero? 
Un futuro illuminato (non si sa bene da che luce…), dove la vita diventa virtuale, dove si commercializza la memoria, le esperienze e le sensazioni. Ognuno avrà un avatar, un personaggio inventato, e potrà fare ciò vuole, anche quello che non potrebbe fare nella realtà… 
In pratica la nostra Vita verrà letteralmente svuotata di significato e “copiata” o “replicata” su internet. 
Lo scopo è quello di non si fare più esperienza (cioè conoscenza e quindi coscienza) sul pianeta Terra, ma su un “pianeta” che non esiste, formato da bit e byte: internet! 
Che tipo di coscienza sarà mai quella di un mondo virtuale? 
Non è che ci stanno indottrinando e preparando invece a vendere la nostra anima? 
Questo progetto chiamato Prometeus, è la visione di un pazzo da psichiatrizzare quanto prima, o invece si tratta di un piano ben preciso di controllo occulto? Per approfondire tale delicatissimo argomento, vi rimando alla nuovissima dispensa “Il segreto occulto degli Illuminati”.

Nel video della Casaleggio Associati si pubblicizza Second Life (Seconda Vita), “un mondo virtuale in 3D aperto a tutti i maggiorenni dove ogni evento della vita può essere riprodotto” [10].  
Second life è ciò che tecnicamente viene definito un M.M.O.R.P.G. ovvero un Massive Multiplayer Role Playing Game (Un Videogioco di Ruolo destinato alla Massa): immaginate un videogioco in cui possano partecipare contemporaneamente centinaia di migliaia di giocatori (se non milioni) collegati in rete, ognuno con il proprio personaggio (avatar), con un proprio conto corrente e varie proprietà mobili ed immobili. Esso è stato creato dalla Linden Lab, reso disponibile in rete nel 2003, oggi può contare quasi 8 milioni di utenti nel mondo (dato di luglio 2007[11] 
Poco si sa su questa strana piattaforma, ma nei media si sono già iniziati a denunciare episodi alquanto sgradevoli accaduti all’interno di questo “mondo secondario”, anche se la vera natura estremamente deviante non viene adeguatamente sottolineata! E’ un mondo estremamente deleterio e pericoloso per la psiche umana. 
Casualmente sia Beppe Grillo (con tanto di avatar) che Antonio di Pietro hanno il loro sito proprio in Second Life...

Dio è ovunque, è chiunque e conosce ogni cosa”, proprio come l’occhio onniveggente della massoneria (il simbolo stampato sul dollaro statunitense), usato dai creativi della Casaleggio alla fine del video. 
A proposito di luce, cerchiamo di capire come mai hanno usato un nome così particolare per tale progetto: Prometeus! 
Certamente deriva da Prometeo, figlio di Giapete e Climene, che ha sottratto il fuoco (simbolo della luce) agli Dei per riportarlo agli uomini sulla terra (dottrina della gnosi). 
Secondo l’occultista russa Helena Petrovna Blavatsky, sotto un altro aspetto, l’allegoria del fuoco (visto come luce iniziatica, ndA) può essere letta come un'altra versione della ribellione dell’orgoglioso Lucifero (dal latino LUCIFERUS, composto da “LUC-EM” = luce, e tema “FER-RE” = portare, cioè PORTATORE DI LUCE, ndA), precipitato nell’Abisso senza fondo. La maledizione di Zeus a Prometeo è lo stesso che la maledizione di Dio a Satana![12] 
Quindi secondo la maga (indubbiamente nera) Blavatsky, il fuoco o luce portato sulla terra da Prometeo è l’allegoria del fuoco o luce porta sulla terra da Lucifero!

Ecco spiegato perché il logo della Prometeus (vedi immagine sotto) è rappresentato graficamente da una fiamma (luce) che parte dalla lettera O maiuscola, quindi dal Cerchio chiuso (molto usato anche dai circoli satanici per i loro rituali).

 
Sicuramente la motivazione che ha spinto la Casaleggio a scegliere un nome e logo simili sarà un'altra, magari meno esoterica, però la strana coincidenza (per chi ci crede ovviamente) è interessante!

Partnership con Enamics 
Nel 2004 la Casaleggio annuncia la partnership con Enamics, una società statunitense fondata nel 1999, leader del Business Technology Management (BTM). 
La Enamics ha come “clienti” potentissime corporation del calibro di: Pepsico, JP Morgan, Northrop Grumman, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro USA), BNP ParibasAmerican Financial Group,[13] ecc. 
Tra queste, quella che più c’interessa è la banca d’affari JP Morgan, perché rientra nell’impero dei Rockefeller, una delle famiglie che controllano il mondo!

Davanti al Centro Rockefeller di New York si staglia - casualmente - una statua gigante di Prometeo (vedi immagine qui sotto), voluta proprio dal magnate in persona! 


Anche i Rockefeller, come i Casaleggio (chiedo venia per la comparazione), pertanto “adorano” l’arte simbolica del Prometeo! 
Fondatore della BTM Corporation è un certo Faisal Hoque, autore di numerosi best seller ed ex dirigente anziano della General Electric (anch’essa del gruppo Rockefeller) e di altre multinazionali! 
I partner della BTM tecnology sono “IBM Tivoli” di New York e “Future Considerations” di Londra. Questa ultima ha come clienti privati: Coca Cola, Barclaycard, Addax Petroleum, KPMG LLP, ecc. Nel settore pubblico invece: Carbon Trust, UNIDO (United Nations Industrial Development Organisation), London Pension Fund Authority (LFPA)[14] ecc.

E’ molto indicativo venire a conoscenza che l’editore di Beppe Grillo (nonostante le giustissime campagne contro l’inquinamento ambientale, le energie alternative, i biocarburanti, l’idrogeno, ecc.) abbia tra i partner proprio quella banca (JP Morgan), che ha interessi economici enormi in ogni dove, e soprattutto nel comparto bancario, energetico e/o petrolifero!

Che fine ha fatto il Signoraggio monetario? 
Al Beppone nazionale va il merito di essere stato il primo a denunciare la truffa del Signoraggio monetario (nel tour “Apocalisse Morbida” del 1998) e la natura privatistica della Banca d’Italia. 
In quello spettacolo ha sparato a zero sui banchieri (FazioDuisemberg, ecc.), definiti i cavalieri dell’Apocalisse, che controllano le economie planetarie, sottolineando più volte come questi signori “stampano le banconote e le prestano”. 
Avete capito bene: stampano denaro e lo prestano ai governi! 
Per non parlare del debito pubblico. Dice infatti Grillo: “e il debito? A chi li dobbiamo due milioni e mezzo di miliardi di lire?

Nonostante questo, da un po’ di anni Grillo si rifiuta, o gli è stato consigliato di non parlarne, di Signoraggio e dei banchieri durante i suoi spettacoli, perché? 
Una spiegazione la fornisce il dottor Antonio Miclavez in una recente intervista video: «ne ho parlato (si riferisce a Grillo, ndA) circa sei mesi fa e mi ha detto: “sì è molto bello, ma questo per la gente è troppo. Se è troppo poi la gente si spaventa e non lo capisce perché è troppo!”. Uguale Milena Gabanelli (Report su Rai3, ndA)»[15] 
Tralasciamo la Gabanelli per ovvi motivi, ma perché Grillo che nel 1998 sparava a zero sul Signoraggio, sulla truffa del debito pubblico e sui banchieri, oggi non dice nulla e si limita ad attaccare i politici: semplici camerieri del potere economico? Cosa è successo nel frattempo? Ha ricevuto pressioni e/o ricatti? Oppure ha cambiato idea? Nessuno lo sa ad eccezione della sua coscienza!

A cosa servono il V-day, il Mastella-day, la petizione per la Forleo o De Magistris, o quella contro Gentiloni, se il vero e unico problema è la gestione massomafiosa della emissione monetaria che rende interi paesi schiavi del sistema economico, sotto la pressione di un debito inesistente? 
Forse serve per dirottare le masse e deviarle verso lidi estremamente funzionali per il Sistema che ci controlla? 
Qual è il senso di scatenarsi per un parlamento pulito (contro i politici pregiudicati), movimentare le masse per assurde liste civiche, quando i controllori della politica sono e rimangono i grandi banchieri internazionali? Quando coloro che emettono la moneta hanno il Potere di far fare le leggi ai burattini in Parlamento, a cosa serve prendersela con la manovalanza? Forse per evitare di tirare in ballo i veri manovratori occulti?

Come disse il giornalista Paolo Barnard in una lettera intitolata “Considerazioni sul V-day”: «I nostri personaggi (…) di fatto svuotano l’Io dei loro seguaci impedendogli di divenire singole entità autonome e potenti, rendendoli (rendendoci) un esercito di anime incapaci, dunque minando la Società Civile organizzata e la speranza che essa rappresenta»[16] 
Di persone svuotate del proprio Io ce ne sono già abbastanza. E’ necessario partire da noi stessi, senza delegare il politico, il Grillo, il Travaglio, la Forleo o la Guzzanti di turno: solo così saremo padroni della nostra vita e potremo conquistare, o meglio, tirare fuori la nostra vera e unica individualità, cioè l’essenza spirituale. 
Se non ritorniamo in possesso della nostra autentica natura, il Potere continuerà a fare sonni tranquilli. «Credete veramente - continua Paolo Barnard - che il Potere sia così sciocco e impreparato da poter essere, non dico sconfitto, ma anche solo disturbato da questo sgangherato esercito alla deriva?

Al Potere, le iniziative di Grillo (inconsapevolmente ci auguriamo tutti) - portate avanti grazie alla consulenza di aziende specializzate - fanno estremamente comodo, perché il vero e unico problema che ha il Potere è il risveglio della coscienza delle Individualità. Persone libere di pensare, sentire e agire, indipendentemente dagli insegnamenti e dalle dottrine di un qualsiasi messia o maestro di vita, sono veramente pericolose! 
Concludo nella speranza che non siano vere le affermazioni di Dino Risi (che ha diretto Grillo nel film “Scemo di guerra”) al Corsera, perché secondo il regista, Grillo è più attore adesso che quando girava film. Non crede affatto a ciò che dice e scrive quotidianamente nel blog! 
Speriamo si sbagli…
Come pure mi auguro che Beppe Grillo dia un segnale di assoluta buona fede riprendendo a parlare, sia nel blog che durante gli spettacoli, di Signoraggio, Poteri forti bancari, Sovranità monetaria, OGM, ecc.

24 dicembre 2007

[1] Blog ufficiale di Beppe Grillo: www.beppegrillo.it/libri.php#web
[2] “Casaleggio, il guru web di Beppe che ama Parsifal e Adriano Olivetti”, “Il Corriere della Sera” del 18 settembre 2007, www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/18/Casaleggio_guru_web_grillo.shtml 
[3] Idem 
[4] Idem 
[5] Sito ufficiale Casaleggio Associati http://www.casaleggio.it/societa1.asp 
[6] “Key4biz”, quotidiano d’informazione su Telecomunicazioni, Media e Internet”, 27 maggio 2003  www.key4biz.it/Who_is_who/2003/05/Casaleggio_Roberto.html 
[7] Sito ufficiale Casaleggio Associati www.casaleggio.it/societa5.asp 
[8] Dal blog ufficiale di Beppe Grillo: www.beppegrillo.it/shareaction/ 
[9] Dal sito ufficiale della Casaleggio Associati www.casaleggioassociati.it/thefutureofmedia 
[10] “Quando una vita non basta: Second Life”, Lorenza Veronese, www.disinformazione.it/second_life.htm 
[11] Idem 
[12] “ La Dottrina Segreta ”, glossario, di H.P. Blavatsky 
[13] Tratto dal sito ufficiale della BTM www.btmcorporation.com/About/ 
[14] Tratto dal sito ufficiale www.futureconsiderations.com/our-clients_private-sector.html 
[15] Video con l’intervista di Antonio Miclavez http://grappaevvinci.wordpress.com/2007/12/04/il-signoraggio-e-beppe-grillo/ 
[16] “Considerazione sul V-Day”, Paolo Barnard http://www.disinformazione.it/lettera_paolo_barnard.htm