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Marcello Pamio

Cochrane Collaboration è una iniziativa internazionale no-profit indipendente, nata con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative all’efficacia e alla sicurezza degli interventi sanitari.
Ho sempre ammirato il gruppo Cochrane per via dell’oggettività e imparzialità nei loro rapporti.
Un lavoro certosino portato avanti da circa 280.000 tra operatori sanitari (medici, epidemiologi, ecc.), ricercatori e rappresentanti di associazioni di pazienti in oltre 100 paesi del mondo.
Non avendo fondi per fare ricerca laboratoristica producono e sviluppano documenti di sintesi, denominati “revisioni sistematiche” sulla efficacia e sicurezza degli interventi sanitari di tipo preventivo, terapeutico e riabilitativo. In pratica analizzano, facendo pelo e contropelo, tutti gli studi pubblicati su un determinato argomento. Alla fine i risultati di queste revisioni sistematiche vengono pubblicate in un database elettronico chiamato «Cochrane Library».
I lavori sono eccezionali per via dell’assoluta trasparenza e indipendenza dai capitali privati, come per esempio quelli delle industrie farmaceutiche. Questo almeno fino a ieri…

Il 22 settembre 2016 nel sito ufficiale il Cochrane si annuncia che hanno ricevuto «una sovvenzione di $1,15 milioni dalla Fondazione Bill & Melinda Gates» (1).
In pratica la donazione servirà per sostenere le attività del gruppo, con un focus specifico però sulla salute materna e infantile. Mark Wilson, CEO di Cochrane ha dichiarato che sono «lieti e onorati di ricevere questa concessione». (2)
Forse ad essere più felici saranno le lobbies che con quattro spiccioli sono riuscite finalmente a togliersi una spina dal fianco. Una enorme spina che avevano impiantata da molti anni.
Cochrane infatti ha sempre dato molto fastidio al Sistema, proprio per la sua imparzialità e per le revisioni sistematiche, che guarda caso, sistematicamente dimostravano l’incompletezza e la fallacità di tanti studi scientifici pubblicati. Non ci sono molte istituzioni al mondo in grado di eseguire tali revisioni. Purtroppo da oggi c’è né una in meno…

Bill & Melissa Gates
Da molti anni la Fondazione Bill & Melissa Gates sotto la falsa veste della filantropia sostiene la campagna di depopolazione e le vaccinazioni di massa.
Non è dietrologia questa, perché basterebbe leggere e/o ascoltare attentamente le sconcertanti dichiarazioni di William Henry Gates III, meglio noto come Bill Gates, per prenderne coscienza.

Per esempio un suo intervento a TED nel febbraio del 2010 fa letteralmente impallidire.
Sul palco ha trattato il classico tema molto caro ai neo-eugenetisti: il riscaldamento globale.
Ovviamente sono le attività umane a causare l’innalzamento del livello di anidride carbonica, e quindi del Global Warming, per cui è l’uomo (visto come un cancro) che sta portando alla distruzione l’intero pianeta!
Se l’ipotesi di partenza è questa ovviamente la soluzione per risolvere questo gravoso problema e salvare il globo intero è la riduzione della popolazione mondiale. Il discorso non fa una piega, anche se sappiamo benissimo che il global warming è un’invenzione sinarchica per scopi demografici e di controllo sociale.
Il patron della Microsoft oltre alla semplice analisi fornisce pure una sintesi, cioè gli strumenti da adottare: vaccinazioni di massa e “servizi sanitari orientati alla riproduzione”, che tradotto farebbe più o meno “controllo delle nascite e aborti”.

Le sue parole esatte non lasciano spazio a dubbi:
«Prima di tutto, abbiamo la popolazione. Il mondo oggi ospita 6,8 miliardi di abitanti, e tale cifra sta crescendo speditamente verso i 9 miliardi. Ora, se davvero facessimo uno splendido lavoro in relazione a nuovi vaccini, sanità e servizi sanitari orientati alla riproduzione (aborti), noi potremo probabilmente ridurre quest’ultimo numero di una percentuale valutabile intorno al 15%»

Come detto per evitare il gravissimo riscaldamento globale è necessario ridurre la popolazione mondiale con farmaci/vaccini e aborti.
Se fanno impallidire e scandalizzare ancora oggi i discorsi di Adolf Hitler sulla razza, cosa dovremo dire nell’ascoltare un miliardario che riprende in mano le teorie malthusiane sulla depopolazione?
Colui che ha costruito un impero miliardario sulla Silicon Valley, su computer che non sono certo ad impatto zero nell’ambiente, oggi è il paladino dell’ambientalismo radical chic. La realtà è molto diversa: abbiamo a che fare con un vero e proprio eugenetista con la fissa per il controllo delle nascite.

Domenica 13 maggio 2018 vari quotidiani hanno pubblicato a pagina intera il suo accorato appello: «SOS pandemia. Sistema globale per difenderci». (3)
Bill Gates si è rivolto ai grandi del mondo dicendo che si devono «creare in fretta vaccini e cure». (4) Ma per cosa?
Le sue farneticazioni sono state riportate pari-pari dai media mainstream totalmente prostrati al Sistema. Nessuna intervista (con qualche domanda scomoda) di qualche giornalista, solo banale traduzione delle sue parole. Neanche fosse il Dalai Lama.
«Se la storia ci ha insegnato qualcosa è che ci sarà un’altra pandemia globale che seminerà la morte. Quest’anno ricorre il centenario dell’influenza del 1918, che uccise circa 50 milioni di persone in tutto il mondo (…). Se oggi si diffondesse nell’aria un agente patogeno altamente contagioso e letale come quello dell’influenza nel 1918, nel giro di sei mesi morirebbero quasi 33 milioni di persone in tutto il mondo». (5)

E’ necessario investire su altri approcci «come farmaci antivirali e terapie con anticorpi».
Il messaggio è chiarissimo!

«L’anno scorso alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera ho chiesto ai leader mondiali di immaginare che da qualche parte nel mondo ci sia un’arma, che esiste già, in grado di uccidere milioni di persone» (6)

L’oracolo di Seattle oltre ad uno scenario apocalittico fornisce la solita soluzione trita e ritrita: «sviluppare, testare e rilasciare nuovi vaccini nel giro di pochi mesi, invece che anni». (7)
Della serie: a che servono i test di sicurezza di un farmaco/vaccino? E’ tempo perso e milioni di persone rischiano la pellaccia nel frattempo. Meglio saltare i test e sperimentare direttamente sulle persone: tutto tempo risparmiato.

Conclusione
Il filantropo ha finalmente gettato la maschera…
Innanzitutto come fa Gates a prevedere che arriverà una nuova pandemia, calcolando con esattezza non solo i tempi (6 mesi) ma anche il numero di morti (33 milioni di persone)? Forse con i suoi 90 miliardi di dollari di patrimonio personale si è fatto costruire una sfera di cristallo che gli permette la chiaroveggenza?
Oppure ha accesso a informazioni che noi comuni mortali non possiamo immaginare? Informazioni per esempio sulla guerra biologica e/o batteriologica. Solo chi mette volutamente in circolazione agenti patogeni è in grado di sapere in anticipo le cose che accadranno…
A Monaco ha detto ai leader che “esiste già un’arma in grado di uccidere milioni di persone”, più che un appello sembra una vera e propria minaccia…
Dovremo seriamente preoccuparci per qualche epidemia causata da agenti patogeni coltivati nei laboratori militari di massima sicurezza? O rientra nel terrorismo mediatico il cui scopo è proseguire con le campagna di vaccinazioni di massa

Paradossalmente se fosse vero il primo caso, stona alquanto la sua falsa preoccupazione per le sorti del mondo in preda ad un virus letale, visto che propugna la riduzione della popolazione. Per Bill Gates infatti gli abitanti del pianeta sarebbero cresciuti troppo causando il riscaldamento globale, quindi ben venga l’influenza Spagnola 2018 o qualche altro virus a decimare la popolazione…
Tornando alla Cochrane: quanto tempo impiegheranno per occuparsi anche loro di denatalità? Magari con una bella revisione che dimostri l’importanza dei vaccini per il controllo delle nascite…
Nel frattempo si sono messi in perfetta armonia con le nuove direttive. Qualche giorno fa, esattamente il 9 maggio 2018, hanno infatti pubblicato i risultati di uno studio controllato e randomizzato secondo il quale vi sarebbero «nuove prove che mostrano come i vaccini contro il papilloma virus umani (HPV) proteggono dalle lesioni cervicali le giovani donne in particolare tra i 15 e i 26 anni» (8)
Quindi secondo il Cochrane Collaboration i vaccini anti-HPV sono utilissimi perché proteggono le giovani donne dalle lesioni alla cervice uterina.
Poco importa se questi vaccini possono manifestare effetti collaterali gravissimi e devastanti; come pure poco importa se due tra i cinque autori dello studio sono stati consulenti delle industrie che spacciano farmaci e vaccini come la GlaxoSmithKline, Merck, e Janssen. (9)

Note

(1)   http://www.cochrane.org/news/cochrane-announces-support-new-donor
(2)   Idem
(3)   «Il Piccolo», 13 maggio 2018
(4)   Idem
(5)   Idem
(6) Idem
(7) Idem
(8) http://www.cochrane.org/news/scientific-expert-reaction-new-cochrane-review-hpv-vaccine-cervical-cancer-prevention-girls-and
(9) Idem


Marcello Pamio

Andiamo direttamente al punto senza perdere tempo in preamboli e convenevoli. I tempi lo richiedono.
Da molti decenni la medicina allopatica e la scienza in generale si sono fuse con l’apparato industriale, creando un unico corpo, un Moloch in grado di dettare legge, controllare gli studi scientifici, decidere le linee guida internazionali e perfino i protocolli terapeutici.
Un sistema ferreo, ancorato rigidamente a un paradigma obsoleto, che blocca mani e piedi ai medici impedendo loro di praticare l’Ars medicandi, e nega la possibilità agli scienziati seri di fare ricerche e studi fuori dal concordato, dal “politicamente corretto”.
Risultato: il sistema agonizzante, che prosegue a singhiozzo, attacca tutto quello che sfugge al controllo o che esce dal binario prestabilito.
Questo Sistema marcescente sguazza ovviamente nella creazione e nel mantenimento delle malattie.
Se un’azienda vende farmaci, i suoi clienti saranno i malati.
Una persona in salute non fa business; un sano è un abominio che non dovrebbe esistere.
La malattia invece è linfa vitale per le vendite delle loro droghe: farmaci di sintesi brevettati.
Poco importa se questi farmaci sono una delle prime cause di morte (forse la prima in assoluto) nel mondo occidentale. Questo “danno collaterale” per loro è del tutto accettabile se di mezzo ci sono migliaia di miliardi ogni anno.
La Natura, non si sa ancora per quanto, non è brevettabile, per cui i derivati naturali sono un pericolo.
Gli attacchi che il Sistema sta facendo a tutto il mondo naturale sono chiarissimi e ora anche motivati.

Calano vaccini e chemio…
Detto questo, il dato oggettivo è che sempre più persone stanno obiettando le vaccinazioni pediatriche e le terapie oncologiche.
Sempre più persone si sono spostate dai farmaci chimici ai rimedi naturali: fitoterapia e omeopatia in primis.
Il passaggio è stato un atto dovuto visto che la medicina allopatica spegne chimicamente il sintomo, non guarisce risolvendo la causa, con in più tutti i gravissimi effetti collaterali delle droghe.
La gente ha finalmente mangiato la foglia e sta andando oltre alle idiozie che i giornalisti proni e i medici collusi ci raccontano sul cancro: oggi si continua a morire sempre di più per questa patologia, e a dircelo è a Vita stessa, non certo le balle dell’oncologia.
Molti stanno anche capendo che forse la causa di tutte queste morti è da additare più alla cura che alla malattia stessa...
Questa presa di coscienza è devastante per il Sistema, è veleno allo stato puro.
Il cancro e i vaccini sono due dei pilastri fondamentali per le lobbies. Nel caso del cancro infatti, non esiste una patologia più interessante dal punto di vista degli introiti: un malato oncologico può costare da 400mila al milione di euro ogni anno...
I vaccini, squilibrando il sistema immunitario, predispongono a qualsiasi patologia (autoimmune, infiammatoria e cronico-degenerativa) per cui sono l’apripista per il mercato della malattia. Il cavallo di Troia delle lobbies…

Sferrato l’attacco finale
Viene da sé che le lobbies dovevano passare al contrattacco, impedendo lo sfacelo.
Non possono certo permettersi il lusso di farsi sfuggire i clienti/pazienti, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche dal punto di vista sociale e psicologico: potrebbero infatti innescare un effetto domino a cascata di dimensioni colossali.
Cosa succederebbe se per esempio i genitori iniziassero a osservare che i bambini non vaccinati sono molto più sani e vitali di quelle povere creature bombardate da una mole spaventosa (oltre 53 vaccini nei primi 3 anni di vita) di sostanze tossiche?
Se le persone iniziassero a vedere guarigioni dal cancro con metodi naturali, non brevettabili e soprattutto privi di effetti collaterali?
L’impatto sarebbe incalcolabile. O meglio, loro lo hanno previsto e calcolato un simile scenario, ecco perché stanno facendo di tutto per impedirlo.

A morte quello che funziona e non è brevettabile!
Stanno attaccando tutto quello che non è brevettabile, quindi sfruttabile economicamente, ma anche quello che funziona! Ricordiamo che loro vivono solo con le malattie.
L’omeopatia è attualmente usata da circa 9 milioni di persone in Italia (forse anche di più) e circa 100 milioni in Europa. Siccome funziona deve essere stroncata. Ci stanno provando da vari punti di vista.
Il recentissimo attacco da parte della casta dei camici bianchi (Fnomceo) è a dir poco scandaloso. Secondo la Federazione degli ordini dei medici «l’omeopatia non ha basi scientifiche, è un placebo».
Chiaro? Né più né meno dell’acqua fresca.
La scheda tecnica sull’omeopatia è stata compilata da un certo Salvo di Grazia, un ginecologo che passa le sue giornate, pensate un po’ voi, a smascherare le bufale...
Uno che sa di omeopatia come la Lorenzin sa di salute.
Tanto per capirci, è come se il ministro Fedeli avesse redatto un lavoro in cui critica il linguaggio dell’Accademia della Crusca, la più prestigiosa istituzione linguistica del paese.
Da oggi potremo annoverare tra i supereroi mascherati della Marvel anche i nuovi vendicatori smaschera-fake, che lavorano giorno e notte (stipendiati da chi?) per ripulire il mondo dalle menzogne sanitarie.
Un altro tassello che mette in luce l’attacco mirato è che nel 2016 l’AIFA ha fatto entrare i prodotti omeopatici nel prontuario farmaceutico, ma le aziende che vogliono commercializzare i loro prodotti devono richiedere l’autorizzazione come si fa per i farmaci allopatici.
Disturbo bipolare o c’è dell’altro? L’AIFA autorizza la vendita nel prontuario di “acqua fresca”, richiedendo per tale “acqua” però la procedura di registrazione che si fa per i farmaci veri e propri.
Riconoscimento ufficiale da una parte, ma colpo pesante dall’altra, perché molte aziende hanno migliaia di prodotti diversi (in base alle diluizioni) e servono molti soldi per ogni prodotto.
Infatti circa la metà degli omeopatici saranno esclusi dal commercio. Guarda caso…

Dopo l’omeopatia toccherà alle piante
Questo attacco, esattamente come per i vaccini, è solo uno dei tanti tasselli.
La fitoterapia usata da millenni, contemplata da tutte le culture e tradizioni del pianeta funziona e siccome non è brevettabile rappresenta un grave problema.
L’inquisizione moderna, ci ha già provato in passato ma a breve tornerà a scatenarsi sulle piante.
Se non ci svegliamo prima dall’anestesia mentale in cui ci hanno fatto sprofondare.

Medici omeopati dove siete?
Rivolgo un altro appello ai medici omeopati, perché quello precedente fatto sui vaccini è finito nell’oblio.
Medici omeopati dove siete? La testa è ancora sotto la sabbia o il silicium?
Il rimedio potrebbe essere “SVEGLIARINA 30 CH” ogni due ore.
Eravate stati avvisati per tempo: i vaccini sono solo uno dei passaggi, poi si sarebbero “occupati” di tutte le medicine non convenzionali e/o complementari. Tutte nessuna esclusa e una alla volta: omeopatia, medicina antroposofica, ecc.
Con i vaccini non vi siete esposti per paura di ripercussioni professionali, ma ora che toccano il vostro pane quotidiano cosa farete?
Il paradosso è che avete il coltello dalla parte del manico ma non lo vedete.
Se è vero che ci sono almeno 9 milioni di persone (forse di più) che vengono nei vostri ambulatori, calcolando anche i parenti, potreste essere uno dei più numerosi e quindi influenti movimenti politici del paese. Tanto forte da cambiare le leggi e far chiudere una volta per tutte gli ordini professionali.
Fino a ieri il vostro motto era Nimby (“Not in my backyard”), cioè “non nel mio giardino”.
Oggi però è arrivato il momento di unire le forze e contrattaccare il Sistema perché se continuerete ad assentarvi invece di muovervi, il vostro giardinetto sarà raso al suolo e irrorato di Glifosato…
Ma nonostante tutto, alla fine della fiera, ringrazieremo anche in questo caso le potentissime forze oscure che si sono messe in moto e che stanno attaccando perché ci mettono nella condizione di fare il salto di qualità e soprattutto il cambio di paradigma!!!


Marcello Pamio e Nassim Langrudi 

L’eresia è «la negazione di alcuni dogmi o verità di fede insegnati dalla Chiesa» (1)
In un passato non molto remoto chi veniva macchiato di “eresia” finiva molto male, perché l’eresia andava estirpata con ogni mezzo, soprattutto violento.
E’ San Tommaso che oltre a dare le basi fondamentali dell’insegnamento scolastico odierno definisce il termine “eresia”. Definizione poi formulata dai teologi.
L’eresia «si può manifestare in una negazione o in un dubbio positivo che riduca la certezza a semplice opinione», ma il vero problema è nel dubbio «perché scrolla l’adesione all’insegnamento della Chiesa».
In soldoni l’eresia minava le fondamenta di tutta la costruzione religiosa. Dice il saggio: «chi la fa l’aspetti» e l’umorismo cosmico non ha impiegato tanto nel dare una lezione di vita.

Oggi molti preti sono in odore di eresia, e non c’entra minimamente l’osceno mondo della pedofilia, degli abusi sessuali e tutto quello che ruota attorno...
Il riferimento è al rovesciamento delle sacre scritture, alla negazione di quello che è scritto nel Nuovo Testamento.
I Ministri di Dio in teoria sono qui per compiere l’alta missione che Gesù avrebbe affidato a loro. Questi uomini di fede dovrebbero possedere amore per tutte le anime, mitezza, umiltà di cuore, zelo e abnegazione.
Si identificano con il pastore pronto a lottare per salvare le sue pecorelle grazie alla Luce delle Verità eterne.
Il servizio dei preti è trasmettere la tradizione che viene da Gesù stesso: vegliare sull’unità della comunità che gli è stata affidata.

In pratica il prete «occupa il posto di Gesù in mezzo ai suoi fratelli» (2).
Un posto molto scomodo, perché se Gesù tornasse sicuramente prenderebbe a calci nel didietro molti degli attuali pastori.
Oggi abbiamo preti che nascondendosi dietro una legge vergognosa, classista e incostituzionale buttano letteralmente e fisicamente fuori dalle loro scuole delle piccole creature innocenti, la cui colpa è avere dei genitori che hanno rifiutato le vaccinazioni.
Mentre Gesù cacciava i mercanti dal tempio, i suoi emissari moderni cacciano i bambini da scuola! Effettivamente qualcosa è cambiato…
I preti che dovrebbero «vegliare sull’unità della comunità che gli è stata affidata», stanno fomentando l’odio, il rancore e le divisioni tra genitori della comunità.
I preti che dovrebbero amare «tutte le anime» e lottare «per salvare le pecorelle», stanno mandando delle anime purissime al macello.
Eppure nel vangelo è scritto chiaramente: «lasciate stare i bambini e non impedite che vengano a me, perché Dio dà il suo Regno a quelli che sono come loro».

Magiche sono le parole di Gesù riportate nel vangelo di Matteo.
I preti così facendo stanno allontanando le famiglie dall’insegnamento della chiesa e stanno disconoscendo il Regno dei Cieli, che secondo il Cristo è dei bambini!
Come d’altronde dovrebbero reagire quei genitori che si vedono rifiutare nella scuola del parroco il proprio figlio? Dovrebbero porgere l’altra guancia o capire l’assoluta e vergognosa incoerenza di colui che dovrebbe essere il portavoce dell’Amore personificato?
Numerose sono le testimonianze di questi giorni di genitori che riportano fatti incresciosi che si svolgono in quelle scuole d’infanzia ed asili nido parrocchiali, federati Fism (Federazione Italiana Scuole Materne, ovvero Cei: «La FISM è componente della Consulta per la Pastorale della Scuola e del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica della Conferenza Episcopale Italiana»).

Dunque, la Fism sembra avere voce in capitolo per quanto riguarda “l’indirizzo” che la scuola cattolica deve avere.
Evidentemente qualcuno ha deciso che la scuola cattolica debba avere tra i suoi precetti anche la fedeltà al piano vaccinale imposto da un governo non eletto.
Poco importa che i vaccini contengano, tra le altre cose, materiale biologico proveniente da feti abortiti: questo è ritenuto di secondaria importanza, infatti la Pontifica Accademia per la Vita, la CEI e all’Associazione Medici Cattolici Italiani, ritengono che «in considerazione del fatto che le linee cellulari attualmente utilizzate sono molto distanti dagli aborti originali e non implicano più quel legame di cooperazione morale indispensabile per una valutazione eticamente negativa del loro utilizzo» (3).
Come parlare di prescrizione di peccato!

E’ imbarazzante constatare dunque come le vaccinazioni di massa siano ormai divenute un nuovo dogma anche religioso.
Cos’abbia a che fare il paventato “effetto gregge” delle vaccinazioni con la Chiesa Cattolica non si sa. Forse si tratta di un fraintendimento sul significato dell’attività pastorale...
Stride parecchio la faccenda a chi frequenta le istituzioni e la comunità religiosa da sempre: e difatti molti genitori di bambini ingiustamente ed illecitamente allontanati da scuola, hanno chiesto se dunque si dovessero ritenere allontanati, per le stesse motivazioni, anche dai vari appuntamenti religiosi imprescindibili: la comunione, la cresima, il catechismo…..

«Mi scusi Don, mi sta forse dicendo che mio figlio rappresenta un pericolo per la comunità ma solo entro le mura dell’asilo? Com’è possibile che lei stesso mi dica che invece non ci sono problemi entro le mura dell’aula di catechismo?».
Spiazzate le reazioni dei parroci, forse un barlume di razionalità che li fa rendere conto dell’assurdità e dell’incoerenza del loro messaggio, ma subito spazzato via dalla consapevolezza che chi “comanda” ha ormai deciso: i bambini non in regola vanno espulsi dalle scuole!
Costi quel che costi. Forse costerà più di quanto messo in preventivo, perché ormai anche chi inizialmente difendeva Fism e preti («devono seguire la legge»…) ha dovuto aprire gli occhi: il Presidente regionale FISM Veneto Stefano Cecchin, bacchetta le Ulss dalle pagine dei quotidiani veneti, perché queste ultime dovrebbero smettere di consigliare la via della mediazione, per consentire ai bambini di finire l’anno scolastico, ormai quasi al termine, e lancia accuse di disobbedienza civile! (4)

Dunque oggi è un presidente Fism a decidere se e quando i vaccini siano essenziali ed in quale misura possa esistere un pericolo, non più un dirigente dell’ente preposto alla salute; è un componente delle istituzioni ecclesiastiche ad accusare, puntare il dito e decidere di discriminare.
Piccola precisazione: la legge 119 non indica da nessuna parte che i bambini vadano espulsi in corso d’anno, né incarica le scuole d’infanzia di assumersi tale onere!
Quindi quale disobbedienza civile?
Disobbedienza al nuovo Dogma, semmai. E allora farebbe meglio a parlare di condanna per ideologie non condivise.
Come reagiranno le famiglie cattoliche che hanno come unica colpa quella di esercitare il diritto al libero pensiero e alla libertà individuale, dinanzi a questi comportamenti e contraddizioni?

Sono passati 80 anni esatti e purtroppo la storia si sta ripetendo: nel 1938 con le leggi razziali hanno espulsi i bambini dalle scuole in quanto ebrei; nel 2018 con la legge Lorenzin hanno espulso dalla scuola i bambini perché non vaccinati.
Sembra che nel 1938 papa Pio XI inviò prima una lettera a Mussolini e poi al re Vittorio Emanuele III per fermare le leggi razziali. Ovviamente senza risultati.
«Ma questo è enorme! Ma io mi vergogno… mi vergogno di essere italiano. Io, non come Papa, ma come italiano mi vergogno! Il popolo italiano è diventato un branco di pecore stupide» (5)
Oggi Papa Bergoglio non solo fa pubblicamente dichiarare dal portavoce del vaticano che i vaccini «sono un dovere sociale» (6) ma si fa anche fotografare mentre instilla il vaccino contro la poliomielite a un ragazzino di 5 anni in Messico.
Il dovere sociale non è quello di difendere i più deboli, le anime innocenti, coloro a cui è destinato il Regno dei Cieli?
«Ma questo è assurdo! Io mi vergogno… mi vergogno di essere italiano. E i cattolici, quelli veri, dovrebbero vergognarsi di avere una chiesa tanto asservita ai poteri quanto lontana dai bambini»
Però non tutto il male viene per nuocere, e il lato positivo è che i preti e la chiesa hanno oramai svelato il loro vero volto…

Note

1) «Eresia» secondo l’enciclopedia Treccani 2) «Il prete chi è?», www.famigliacristiana.it/articolo/il-prete-chi-e.aspx 3) http://www.academiavita.org/_articles/324195660-vaccini_nota_amci_pav_cei.php 4) http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2018/05/06/news/bimbi-non-vaccinati-sospesi-da-domani-1.16802870 5) Annotazione dell’udienza accordata al padre Tacchi Venturi dal Papa Pio XI il 23 ottobre 1938. 6) «Vaticano: no all’eutanasia, i vaccini sono “un dovere sociale”», www.lastampa.it/2017/02/06/vaticaninsider/vaticano-no-alleutanasia-i-vaccini-sono-un-dovere-sociale-TkB5XHu7ENuHWWGq999LJL/pagina.html


Marcello Pamio

Molti pensano alle lobbies del farmaco come a delle industrie che costantemente lavorano nei loro laboratori sotterranei per cercare il rimedio miracoloso in grado di debellare ogni malattia.
Visione tanto stupenda quanto assurda.
Sarebbe bellissimo avere a disposizione una cura per il diabete, così da aiutare oltre 415 milioni di persone nel mondo che diventeranno, secondo le previsioni, 642 milioni nel 2040.
Sarebbe ancor più meraviglioso sconfiggere il cancro, che colpisce ogni anno circa 17 milioni di persone mietendo oltre 9 milioni di morti.
Per non parlare delle malattie cardiovascolari.
Se ciò avvenisse sarebbe certamente per l’uomo un miracolo, ma una catastrofe economica inaudita per quelle stesse industrie. La cosa peggiore che possa accadere loro perché si vedrebbero ridimensionati i fatturati di miliardi di dollari ogni anno. Impensabile anche perché chiuderebbero la stragrande maggioranza delle aziende nel mondo.
La realtà è che le società che vendono farmaci e/o vaccini sono alla disperata ricerca di persone malate da drogare con i loro prodotti.

Parola di Goldman
Questa è l’amara realtà, che ci piaccia o meno, e la conferma arriva da una delle più potenti banche private d’investimento del mondo: la Goldman Sachs (GS).
Alla domanda se è conveniente curare i pazienti, l’onesta risposta della Goldman è stata un lapidario no! «Se guariscono non si guadagna più».
L’analista della GS Salveen Richter in un report per i clienti del biotech si è chiesto se fosse «un business model sostenibile curare i pazienti»
Ecco la risposta nel documento ufficiale The Genome Revolution: «la possibilità di somministrare una ‘cura one shot’ è uno degli aspetti più attraenti della terapia genica (…). Tuttavia tali trattamenti offrono una prospettiva molto diversa per quanto riguarda i guadagni, se confrontato con i guadagni che ci sono nelle terapie croniche» .
Il cliente ideale è quindi il malato cronico, ossia la persona costretta a prendere farmaci per tutta la vita. Grasso che cola per la sgrinfie malefiche di chi specula sulla malattia!

Il caso dell’epatite C
L’esempio dell’epatite è (fulminante ci starebbe bene) è illuminante.
Il farmaco per l’epatite C funziona e i profitti ovviamente calano...
Il trattamento per l’epatite C della Gilead Sciences ha raggiunto tassi di guarigione del 90% e negli USA le vendite hanno raggiunto un picco di 12,5 miliardi di dollari nel 2015. Poi il profitto ha iniziato a crollare e la Goldman Sachs stima che le vendite per il 2018 saranno inferiori ai 4 miliardi dollari. Se un farmaco funziona provoca il crollo degli introiti.

Ricerca & Sviluppo
La conferma che alle case farmaceutiche non interessa guarire i malati, ma solo vendere droghe, arriva dai dati ufficiali in merito alla Ricerca & Sviluppo (Research and Development, R&D).
La sezione Ricerca e Sviluppo è il ramo importantissimo di una impresa che si occupa dello studio delle innovazioni tecnologiche volte a migliorare i prodotti e a crearne di nuovi.
Le aziende farmaceutiche spendono ogni anno in marketing più del doppio di quello che spendono in R&D. Quindi invece di spendere miliardi per produrre nuovi prodotti terapeutici funzionanti, spendono miliardi di dollari in pubblicità, per corrompere medici (comparaggio), per organizzare eventi, stampare materiale (libri, articoli), ecc.
Questa è la pistola fumante che dimostra come alle potentissime multinazionali interessi solo creare malati, mantenere le malattie croniche e corrompere i medici che dovranno spacciare i loro farmaci.

Conclusione
Il report elaborato da una delle banche più potenti del mondo è molto interessante perché conferma che sviluppare farmaci che funzionano non conviene ai produttori.
Sarà questo il motivo per cui le principali aziende stanno producendo vaccini e nuovi farmaci ma solo per il cancro? Non a caso la maggior parte dei farmaci “innovativi” sono quasi tutti in ambito oncologico. Come mai?

Ricordiamo che un paziente oncologico costa circa 400.000 dollari ogni anno, superando spesso e volentieri il milione. Se teniamo conto che tra i pazienti nuovi e i vecchi stiamo parlando di centinaia di milioni di persone, il business diventa faraonico.
Idem per i vaccini. Nonostante le idiozie sparate dai giornalisti venduti dei media mainstream che continuano a ripetere come pappagalli indottrinati e ignoranti che i vaccini sono di marginale interesse per le lobbies, le punturine sono un mercato che arriverà - secondo il report del «Grand View Research» (1) - entro il 2024 a 77,5 miliardi di dollari.
Stiamo parlando di una crescita del 10,3% annuo dal 2013 (2).
Tra in principali protagonisti figurano AstraZeneca, Novartis, Johnson&Johnson, Pfizer e GSK.
La Glaxo è indubbiamente la più potente e interessante nel settore vaccini, anche perché recentemente la Novartis ha comprato il reparto oncologia dalla GSK per 14,5 miliardi di dollari, vendendo al gruppo britannico per 7,1 miliardi di dollari la sua divisione vaccini. (3) Quindi la GSK rimane la più potente casa farmaceutica legata ai vaccini.
Le principali nuove applicazioni dei vaccini - sempre secondo il report - includeranno allergie, autismo, cancro e altre malattie infettive. Per esempio il segmento vaccini contro il cancro si espanderà con una crescita annuale superiore all’11,8% a causa della forte domanda di prodotti contro varie forme di tumore. (4)
In tutto questo calcolo mancano i danni e tutte le altre patologie indotte, provocate e/o slatentizzate dalle vaccinazioni di massa che faranno aumentare il numero di malati e quindi la vendita di altri farmaci. I vaccini sono il nuovo Eldorado…
Convincere i sani di essere malati; creare nuove patologie o slatentizzarle; cronicizzare quelle che già esistono. Ecco la vera mission delle industrie farmaceutiche.

Fonte
www.affaritaliani.it/…/curare-i-pazienti-non-conviene-lo-sp…, Andrea Pensotti.

Articolo CNBC:
www.cnbc.com/…/goldman-asks-is-curing-patients-a-sustainabl…

Note

1) Grand View Research, https://www.grandviewresearch.com
2) «Vaccini, mercato mondiale a 77,5 miliardi di dollari entro 2024». PharmaKronos, AdnKronos salute 17 aprile 2018
3) «Novartis compra l’oncologia di GSK e cede a quest’ultima i vaccini»www.aboutpharma.com/…/rivoluzione-novartis-acquisisce-l-on…/
4) Idem

Marcello Pamio

Con la scusa delle libertà l’uomo sta sempre più violentando la parte intima della natura.
Oggi sempre più coppie di genitori fanno crescere i propri figli senza “differenze sessuali”.
Non mi riferisco all’insegnamento del rispetto del diverso ma alla nuova moda, o per meglio dire alla nuova follia, che va sotto il nome di “educazione gender free”.
La Montessori era una vecchia decrepita, per non parlare di Steiner e dell’educazione waldorf: sono visioni dell’uomo antiquate e stantie che non valgono più, perché oggi per far crescere i bambini in salute e libertà è necessario eliminare il sesso.
Ma attenzione a non parlare di “castrazione” o di “violenza” però, perché altrimenti si potrebbero scomodare i “guardiani delle libertà”, le varie lobbies arcobaleno o la sinarchica LGBT...
Nei documenti ufficiali di questi bambini, alla voce “sesso” è riportato: «sconosciuto» o «neutro».
Questa sì che è vera libertà! D’altronde i termini “maschio” e “femmina” sono desueti e vanno abbandonati quanto prima perché ledono il libero sviluppo individuale. Esattamente come la festa del papà e della mamma che vanno cancellate perché violentano i diritti dei bambini che per esempio hanno due mamme o due papà.

Il discorso non fa una piega.
“Libertà di sesso” significa avere la facoltà di decidere come usare quello con cui si è nati. Più semplice e naturale di così… Se nasci col pisellino non è detto che tale “attrezzo” possa servirti in futuro, e la stessa cosa vale se nasci con la vagina. Sono solo organi, né più né meno come un’unghia del piede.
L’organo sessuale di cui la Natura ci ha dotato è infatti casuale e può essere dismesso se ci si convince o se ci convincono che siamo “altro”.
Quindi basta con queste assurdità, oggi non deve più esistere il sesso maschile o femminile, perché tutto deve essere “fluido”. Ma quanto è bello e libertario poter passare da uno all’altro, in maniera fluida, a seconda di come ci si sveglia alla mattina? Ci alziamo la mattina con una maggiore sensibilità? Perfetto, si apre l’armadio e si sceglie una bella gonna colorata. Apriamo gli occhi e avendo dormito male siamo incazzati col mondo? Un bel giubbotto in pelle con le borchie ci farà entrare nella giusta armonia.

Nascendo in famiglie dove i genitori sono due lesbiche o due gay (che hanno affittato un utero) o dove i genitori lasciano nella totale confusione, i segnali ambientali ed evolutivi (epigenetica) che si riceveranno saranno diversi, discrepanti e caotici.
Se nasciamo col pisello tra le gambe, ma i segnali ambientali stimolano verso una femminizzazione, non c’è problema: una operazione e qualche ormone ben assestato e il gioco è fatto.
Nasciamo invece con la vagina ma i segnali ambientali stimolano verso una mascolinizzazione, anche in questo caso chirurgia e farmaceutica fanno miracoli.
E tutto torna nell’ordine delle cose.

Per fortuna inoltre oggi è possibile anche bloccare per tempo con la chimica, bombardando a suon di ormoni di sintesi il bambino/a fino alla pubertà, cioè fino all’adolescenza, lasciando così libera quell’anima di scegliere il sesso che più gli risuona. Che dire: questo sì che è vero progresso scientifico.
Questi poveri genitori sono convinti che facendo crescere il proprio figlio/a senza la confusione del sesso potranno godersi al meglio un’infanzia libera da idee di genere, idee preconcette.
Idee deleterie su come vestirsi, agire, giocare e comportarsi.
Le industrie ovviamente sfruttano tale demenza (non senile) producendo bambole asessuate: la Barbie, anche se è esageratamente anoressica, ricorda troppo le femmine, mentre Ken è troppo maschile, per cui mancava una bambola fluida per non deviare negativamente i piccoli verso uno o l’altro sesso. Avremo bambole dove il sesso sarà intercambiabile e sostituibile esattamente come si cambia un vestitino.

Il livello è così infimo che questi genitori arrivano perfino a celare il sesso del piccino/a perfino ai nonni e agli amici. Non si sa mai che i vecchi possano influenzare negativamente il nipotino/a…
Quindi anche la scelta del nome non è semplice, visto che non si può certo chiamarlo/a Anna o Paolo, d’altronde sono nomi che celano il sesso.
I «gender creative» stanno aumentando nel mondo perché stanno aumentando i decerebrati e mentecatti tra gli adulti che confondono la libertà con l’abominio. Non esistono altri termini per definire al meglio questi scriteriati incoscienti che stanno creando e coltivando veri e propri mostri.
Non a caso uno dei papà ha dichiarato di aspettare con ansia il momento di «vedere i frutti del nostro lavoro».
Questo individuo ovviamente ha le idee un po’ confuse perché si lavora la terra e non certo una creatura spirituale perfetta come un bambino. Siamo noi adulti che apprendiamo dai figli. Sono i figli i veri e grandi maestri, ma solo se vengono lasciati crescere secondo le perfette Leggi della Natura, e non secondo le idiozie di malati di mente.

Negare le differenze sessuali è gravissimo e pericoloso, perché è percependo tali differenze che si impara, tra le altre cose, a sviluppare un pensiero sano.
Tutto questo ovviamente rientra in un piano massonico volto a modificare antropologicamente e spiritualmente l’essere umano. Creare un’umanità priva di identità, di valori, di religiosità e di modelli, è estremamente funzionale per il Sistema che vuole controllare il pianeta. Un gregge amorfo di perfetti sudditi.
Nella speranza che non vi siano più dubbi sul fatto che tale abominio va benissimo al Sistema, la prova sta nel fatto che questi genitori non solo non vengono arrestati per crimini contro l’evoluzione e l’infanzia, o visitati da qualche bravo psichiatra, ma addirittura vengono prese in considerazione le loro folli richieste arrivando a modificare i documenti ufficiali.
Mentre i genitori che per il bene del proprio figlio decidono non di castrarlo sessualmente creando danni irreversibili al suo sviluppo, ma di evitare i vaccini vengono perseguitati dalla legge, multati e impedito alle loro creature il diritto di istruzione. Come sempre: due pesi e due misure.
Castrare i propri figli, nel nome delle libertà, è politicamente corretto, evitare che i propri figli subiscano un danno dai vaccini è invece un crimine efferato.
Il mondo sta andando proprio alla rovescia.

Marcello Pamio - tratto dal libro «Malattie, vaccini e la storia dimenticata»

Era il marzo del 1885 e dopo un lungo rigido inverno la città manifatturiera di Leicester in Inghilterra si godeva una delle prime belle giornate di primavera.
A migliaia dalle zone limitrofe, dalle cittadine circostanti si sono riuniti in protesta contro ciò che sentivano come una legge ingiusta imposta da loro governo britannico.
Sebbene la vaccinazione contro il vaiolo fosse in uso sin dal 1800, il governo non aveva introdotto alcun obbligo prima dei decreti del 1840 e del 1853.
La legge del 1853 mise in piedi l’apparato governativo per esigere che ogni bambino fosse vaccinato entro tre mesi dalla nascita. Attraverso una serie di leggi nel corso degli anni il governo britannico aveva, al tempo della protesta di Leicester, reso un crimine il rifiuto della vaccinazione antivaiolosa punibile con contravvenzioni o carcerazione.

Il «Vaccination Act» del 1867 consolidò le leggi esistenti in tema di vaccini e istituì una contravvenzione per i genitori che non avessero presentato i propri figli alla vaccinazione entro tre mesi dalla nascita.
A dispetto dell’azione del governo per assicurare un altissimo tasso di vaccinazione, una massiccia epidemie di vaiolo colpi non soltanto Leicester ma tutta l’Inghilterra e altre parti del mondo nei primi anni Settanta del 1800.
L’epidemia di Leicester comportò migliaia di casi di vaiolo e centinaia di morti scuotendo fin nel profondo la fiducia di molte persone nei poteri protettivi del vaccino.
«Deve colpire l’osservatore riflessivo quanto assai singolare sia il fatto che tutte le recenti epidemie di vaiolo siano apparse fra popolazioni in cui le leggi che obbligano al vaccino siano state portate avanti con rigore sistematicità. Il 96% dei nuovi nati a Londra sono protetti dal vaccino» (1884, “Leicester Mercury”).

Le leggi all’inizio erano state approvate dopo che le persone avevano rifiutato il vaccino una volta notate le conseguenze negative. In seguito, si erano sottomesse a causa delle nuove leggi e tuttavia erano ancora colpite da epidemie mortali di vaiolo. Dopodiché, sempre più persone si erano andate ribellando.
Per quanto fosse contrario alla logica, il governo aveva deciso di incrementare il tasso di vaccinazione ricorrendo a ufficiali sanitari che avrebbero perseguitato i genitori che rifiutassero di vaccinare i propri figli.
«Le azioni penali nelle città aumentarono dalle 2 del 1869 alle 1.100 e più nel 1881, e il totale in quei 12 anni fu di oltre 6.000. Di queste 64 avevano portato l’arresto e 193 il pignoramento» (“British Medical Journal”, 18 dicembre 1948)
Le contravvenzioni ricadevano in modo sproporzionato sui poveri che, se non potevano permettersi di pagare la penalità per non aver ottemperato alla legge vaccinale, sarebbero stati costretti a compensare il pagamento dovuto con pignoramenti e vendita dei propri beni.
A causa degli esiti gravi e talvolta fatali della procedura e del sostegno decisivo del governo alla vaccinazione forzata per mezzo di contravvenzioni e arresti, le persone erano motivate alla rivolta. In gran numero si riversano sulle strade di Leicester per protestare…

Al tempo della dimostrazione migliaia di procedure penali venivano condotte contro i genitori che rifiutavano la vaccinazione per i figli.
«Al momento ci sono più di 5000 persone citate in giudizio per essersi rifiutate di adempiere alla legge…le citazioni in giudizio per l’anno 1884 non erano state che 7, ovvero un po' più di uno ogni due mesi, mentre al momento ogni settimana vengono fatte udienze o disposte convocazioni in numero di 45» (“The Times”, 24 marzo 1885).
Era un’atmosfera festosa con la musica e centinaia di bandiere e striscioni dispiegati che dicevano cose come «la libertà è un nostro diritto di nascita e libertà è ciò che chiediamo», «le leggi oppressive rendono la gente scontenta», «i tre pilastri della vaccinazione: Frode, Forza e Follia», e «non imploriamo più, noi pretendiamo il controllo sui nostri figli.
Sia le scenografie, sia i motti erano molto copiosi. Una rappresentava una effigie del dottor Jenner con l’iscrizione “infanticida”, un’altra era un intero corteo funebre che consisteva in una bara su un catafalco aperto, persone in lutto, ecc., e l’iscrizione “Un’altra vittima del vaccino”...»
(“The Leeds Mercury”, 24 marzo 1885).

Il lungo corteo di 2 miglia sfilò due ore per la città ricevendo il sostegno a sé stante ed entusiasta delle persone in vari punti lungo il percorso. I cittadini dimostrano il loro sostegno agitando striscioni con bandiere e moti lungo la strada. Gli organizzatori dell’evento stimano che il numero dei partecipanti fosse stata fra gli 80.000 e i 100.000.
«Molti dei presenti avevano sofferto per via delle leggi, e tutto quello che chiedevano era che in futuro, loro e i propri figli, potessero essere lasciati in pace. Una vasta e crescente porzione del pubblico era dell’opinione che il miglior modo di sbarazzarsi del vaiolo e malattie analoghe fosse l’utilizzo di molta acqua, buon cibo, case luminose e arieggiate, assicurandosi che la giunta comunale tenesse le strade pulite e le fogne in buono stato». («Leicester: sanitation versus vaccination», 1912).
Queste persone impavide volevano poter decidere per la propria salute e quella dei propri figli e così combattevano per l’autodeterminazione.
«La spaventosa mortalità da vaiolo in una Leicester del tutto vaccinata e presumibilmente ben protetta, negli anni 1871-72, ebbe l’effetto di distruggere la fede della gente nel vaccino “protettivo”. Il risultato fu che i poveri come i ricchi, i lavoratori e gli aristocratici, e le autorità municipali iniziarono a rifiutare il vaccino per i propri figli e per se stessi. I rifiuti proseguirono fino al 1890 quando, anziché il 95%, la vaccinazione raggiunse solo il 5% circa di tutti i nuovi nati» (“Twentieth Century Magazine”, 16 gennaio 1911).

La reazione pubblica culminò in Inghilterra nella grande manifestazione di Leicester del 1885.
Quello stesso anno la giunta municipale di Leicester, che aveva fatto pressione per la vaccinazione attraverso l'uso di contravvenzioni e arresti, venne sostituita da una nuova giunta che si opponeva all’obbligatorietà del vaccino. Già nel 1887 i tassi di copertura vaccinale erano scesi al 10%.
Il «Metodo Leicester» si affidava alla quarantena per i pazienti affetti da vaiolo e alla disinfezione completa delle loro abitazioni.
«Il Metodo consiste in questo: non appena emerge un caso di vaiolo, il medico, il proprietario sono obbligati a dichiararlo subito in municipio, pena una sanzione. Per telefono viene subito chiamata l’ambulanza preposta ai casi di vaiolo, che si occupa di tutte le procedure del caso, è così, nell'arco di poche ore, il malato è al sicuro in ospedale. La famiglia e gli abitanti della casa vengono messi in quarantena, in ambienti confortevoli e la casa viene disinfettata da cima a fondo. Il risultato è che sotto ogni aspetto la malattia viene debellata in modo pronto e completo a un costo esiguo». (“The Times”, 24 marzo 1885)

Per quanto fosse chiaro che il “Metodo Leichester” era superiore al vaccino, coloro che con forza sostenevano la validità della vaccinazione, che credevano che l’immunità goduta dalla città di Leicester fosse momentanee e che prima o poi la cittadina avrebbe sofferto di una vasta epidemia di vaiolo.
Sir D. Corrigan, medico esponente del comitato del 1871 affermo a proposito del Vaccination Act: «un bambino non vaccinato è come un sacchetto di polvere da sparo che potrebbe far esplodere l’intera scuola e pertanto non dovrebbe essere ammesso a scuola a meno che non sia vaccinato» (“Twentieth Century Magazine”, 16 gennaio 1911).
«Saranno i bambini non protetti coloro sui quali il flagello si abbatterà con maggior forza, e le campagne circostanti patiranno le conseguenze di un epidemia». (“Boston Medical and Surgical Journal”, 16 aprile 1885).
La profezia che alla fine sarebbero stati flagellati da un disastro non si avverò mai.

Leicester godette di un miglior successo contro il vaiolo rispetto ad altre città inglesi con alti tassi di vaccinazione. Nel 1893 il vaiolo esplose nei distretti ben vaccinati di Mold nel Flintshire, in Inghilterra, ebbero un tasso di mortalità 32 volte più alto di quello di Leicester.
Persino dopo 30 anni dal successo dell’esperimento di Leicester, vi erano coloro i quali ancora pensavano che alla fine un disastro avrebbe colpito «gli sciocchi non protetti» che non erano a favore della vaccinazione.
Un articolo dal 1914 sono “New York Times” affermava: «possiamo predire senza timore di sbagliare che una terribile resa di conti si abbatterà sull’Inghilterra. Potrebbe essere giusto affermare che questo sia il sistema della natura per eliminare gli sciocchi che non hanno abbastanza buon senso per vivere in moderne comunità, ma tra i defunti ce ne saranno molti che sono stati tratti in inganno da uomini considerati esperti degni di fede» (“New York Times”, 5 aprile 1914).
La vaccinazione contro il vaiolo è stata sospesa quasi 100 anni più tardi, ma il fatto che la pratica fosse superflua e avesse causato inutili sofferenze e morte non fu mai riconosciuto o ammesso. Invece nonostante tutti i gravi problemi che aveva generato, e la mancanza di prove che ne dimostrano l’efficacia, è ancora difesa come esemplare nel promuovere la fede odierna nei vaccini.

Il 1948 pose fine alla vaccinazione obbligatoria in Inghilterra.
Dopo l’epidemia del 1872 a Leicester i tassi di vaccinazione insieme a quelli di mortalità da vaiolo scesero. Al contrario di quel che gli entusiasti del vaccino dicono oggi, la mortalità complessiva dei bambini diminuì dopo il 1885 mentre il tasso di vaccinazioni precipitarono. Decenni di rigide leggi sulla vaccinazione non fecero assolutamente nulla per migliorare la generale aspettativa di vita dei bambini nelle varie fasce di età.
«Contrariamente alla convinzione popolare, il vaiolo non è stato eradicato dalla vaccinazione di Massa» (“History Today”, marzo 1999).
L’esperimento durato più di 60 anni non solo ha attestato il successo del metodo, ma ha anche dimostrato che il pensiero scientifico considerato comprovato poteva essere in errore.
Nel 1911 il dottor J. W. Hodge disse: «l’esperienza della non vaccinata Leicester apre gli occhi alla gente e rappresenta una spina nel fianco per tutti i vaccinisti del mondo. Ecco una grande città manifatturiera con una popolazione di quasi un quarto di milione di abitanti, che ha dimostrato, con la prova cruciale di un’esperienza che dura ormai da più di un quarto di secolo, che una popolazione non vaccinata è di gran lunga meno suscettibile al vaiolo, e di gran lunga meno afflitta da quella malattia, da quando ha abbandonato la vaccinazione, rispetto a quanto lo fosse al tempo in cui il 95% dei nuovi nati erano vaccinati e la popolazione adulta era vaccinata più volte» (“Twentieth Century Magazine”,16 gennaio 1911).

Per ordinare il libro www.librisalus.it/libri/malattie_vaccini_e_la_storia_dimenticata.php


Marcello Pamio

Che Big Pharma domini la ricerca medica globale è forse inevitabile, dato i 70 miliardi di dollari che ha da spendere ogni anno per trovare nuovi prodotti.
Per influenzare medici e pubblico poi le società dispongono di somme ancora maggiori.
In base al quadro proposto dalla dottoressa Marcia Angell sulla spesa complessiva delle industrie farmaceutiche la cifra destinata a marketing e amministrazione si aggira intorno ai 155 miliardi di dollari l’anno.
Si tratta in realtà di somme teoriche perché le case farmaceutiche custodiscono gelosamente i dettagli delle loro spese e la linea di demarcazione tra ricerca e marketing è a dir poco flessibile. Gli studi clinici volti a monitorare la sicurezza dei farmaci già sul mercato, sono di norma finanziati con i fondi per la Ricerca e Sviluppo (R&D). Ma si sa che fungono anche da veicoli di marketing, poiché servono a presentare i farmaci ai medici il prima possibile nel corso della loro vita limitata.
Il fatto stesso che questi prodotti si differenziano solo in base alla ricerca implica che le due funzioni siano necessariamente collegate. Anzi, in certa misura, la ricerca è marketing.
Gli studi clinici vengono condotti in preparazione al momento in cui il farmaco viene lanciato sul mercato. Questi studi sono progettati senza perdere di vista gli obiettivi di marketing perché la cosa più importante è che il prodotto goda di un sostegno forte dal punto di vista clinico.
Gli studi post-marketing, condotti dopo il lancio, passano a consolidare la piattaforma di marketing su cui si baserà ogni mossa per la conquista di una fetta del mercato.

La prima cosa che deve fare una casa farmaceutica è creare una tesi a favore dei suoi prodotti, il che significa progettare gli studi sia prima dopo l’approvazione per presentarli nella migliore luce possibile. Da direttore del «British Medical Journal» il dottor Richard Smith evidenziò alcuni degli espedienti più diffusi dalle case farmaceutiche:

Evitare di testare il farmaco contro un altro farmaco perché potrebbe non reggere il confronto;

Testarlo contro un piccolo gruppo di concorrenti per far vedere che non è da meno;

Fare il confronto con una dose troppo bassa o troppo alta di un’altra terapia in modo tale che questo risulti meno efficace o dia luogo ad effetti collaterali;

Riferire i risultati degli studi solo quando fanno fare bella figura. Pubblicare i risultati utili a sei mesi ma sotterrare quelli poco brillanti a 12 mesi.

Condurre gli studi in vari paesi, pubblicando i risultati separatamente per dare l’idea che il farmaco sia sostenuto da un gran numero di studi;

Continuare a ripubblicare gli studi positivi, gli altri studi si possono seppellire in una rivista sconosciuta;

Comunicare alle riviste che si acquisteranno ristampe per un milione di sterline nel caso in cui recensiscono il prodotto in modo favorevole…

 

E questo è solo l’inizio del procedimento.
Una volta in possesso dei dati clinici auspicati, bisogna spargere la voce. Il direttore di «The Lancet», dottor Richard Horton definisce queste pratiche riciclaggio di informazioni sporche.
Ecco come funziona.

Una società farmaceutica patrocina un convegno scientifico. Alcuni relatori sono invitati a parlare di un prodotto in cambio di un profumato ingaggio (di solito diverse migliaia di sterline).

Vengono scelti in base alle loro già note opinioni su un farmaco, oppure si sa che tendono ad accontentare le esigenze della società che li paga.

Si svolge il convegno e il relatore presenta il discorso. Una società di comunicazione specializzata registra la conferenza e la converte in un articolo per la pubblicazione, di solito nell’ambito di una raccolta di paper scaturiti dal simposio. Questa raccolta viene poi offerta una casa editrice specializzata per una cifra che può raggiungere le centinaia di migliaia di sterline.

La casa editrice cerca infine una rivista autorevole per pubblicarvi i paper basati sul simposio, in genere come supplemento alla rivista.

Il punto fondamentale è che, su un mucchio di giornali che si atteggiano a riviste scientifiche manca del tutto la revisione paritaria. Quel procedimento per cui altri scienziati competenti nel campo assicurano che il lavoro scientifico sia il più possibile immune da pregiudizi e distorsioni è, in altre parole inesistente.

Il processo di pubblicazione è stato ridotto a un’operazione di marketing travestita da scienza legittima - afferma Horton. Le società farmaceutiche hanno trovato il modo di eludere le norme di controllo della revisione paritaria. In troppi casi riescono a seminare letteratura settoriale di lavori scientifici di bassa qualità che possono poi usare per promuovere i loro prodotti presso i medici.
Le case farmaceutiche ci stanno imbrogliando – dichiara Smith. Ci arrivano articoli con su i nomi dei medici spesso scopriamo che alcuni di loro sanno poco o niente di quanto hanno scritto. Quando ce ne accorgiamo respingiamo il documento, ma è molto difficile. In un certo senso l’abbiamo voluto noi insistendo e ottenendo che si debba rendere esplicito ogni coinvolgimento di società farmaceutiche. Non hanno fatto altro che trovare il modo di aggirare l’ostacolo e agire di nascosto.

Pratiche simili sono ampiamente dimostrate. Si stima che quasi la metà di tutti gli articoli pubblicati sulle riviste siano stati scritti da ghostwriter.
Questa scienza passa a ogni livello di divulgazione, interpretata in ciascuna circostanza da persone che non hanno alcun incentivo a mettere in discussione la scoperta delle case farmaceutiche. D’altronde è con i soldi di queste ultime che a tutti gli effetti si pagano gli stipendi di chi scrive per i professionisti del settore, perché comprano gli spazi pubblicitari su cui si leggono tutte le pubblicazioni, sia online sia su carta. L’informazione sugli studi clinici e sui convegni scientifici è influenzata in ogni angolo dall’idea generale che è meglio non sputare nel piatto in cui si mangia.
Tutto ciò che è sconveniente per questi importanti committenti è relegato a uno spazio limitato perché è così che il Sistema funziona. Per i marketing team delle case farmaceutiche, i giornalisti svolgono un ruolo cruciale. Come per i medici, a nessuno si chiede di agire in modo immorale; solo di accettare ingaggi di gran lunga superiori a qualsiasi altra offerta immaginabile.
Un bravo giornalista scientifico che conosce anche bene il settore può guadagnare migliaia di euro dollari o sterline a progetto, anziché centinaia. Sono soldi facili e in genere molto ambiti. Oltretutto si tratta di un lavoro semplificato, perché i giornalisti ricevono già pronte le informazioni, il taglio da dare al pezzo e, se destinato al grande pubblico, i case study da presentare e i medici da intervistare. Spesso già tutto organizzato, trasporti e appuntamenti. Il giornalista non fa altro che mettere insieme il tutto…

Testimonial e influencer in busta paga…
L’impiego di personaggi famosi come testimonial dei farmaci è un valido esempio di come le regole siano distorte per adeguarsi alle norme sociali, perché è una pratica su cui è quasi impossibile vigilare.
Milioni di telespettatori avevano visto ad esempio l’attrice Kathleen Turner sulla CNN e sulla Abc parlare della sua artrite reumatoide e consigliare un sito web di informazione sull’argomento. Quello che non potevano sapere era che sia lei, sia il sito web erano stati finanziati dalla Immunex, società produttrice del farmaco contro l’artrite Enbrel.
E quando Lauren Bacall raccontò di un’amica che era diventata cieca in seguito alla degenerazione maculare e aveva trovato benefici da Visudyne, pensò bene di non specificare che la Novartis, casa produttrice del farmaco, le aveva pagato un compenso.
L’entità di questi compensi è segreta, ma si pensa che in gioco ci siano milioni.
Quando Pelè, in una serie di interviste concesse in Gran Bretagna, suggerì agli uomini di parlare alle compagne dei propri problemi sessuali, nessuno fece cenno al contratto che il calciatore aveva firmato con la Pfizer.
Pare che Kirk Douglas, Pierce Brosnan e di Angela Bassett prendono tutti il Pravachol, la statina della Bristol Meyer Squibb.
La Wyeth ha scelto la cantante Patti LaBelle per promuove la terapia ormonale sostitutiva Prempro e ingaggiato Debbie Reynolds e Rita Moreno, stelle dei musical, per spingere le donne a fare l’esame densitometrico.
Sia l’ex candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti Bob Dole che il calciatore Pelè hanno invece pubblicizzato il Viagra della Pfizer.
All’epoca la Merck spese più di 150 milioni di dollari l’anno per promuovere il Vioxx, più di quanto era stato speso per pubblicizzare marchi molto noti quali la Pepsi-Cola e la Budweizer, anche in questo caso solo negli USA.

Oggi quanti medici o esperti vari, che ubiquitariamente occupano i canali televisivi e i giornali di Regime, che osannano farmaci e vaccini sono nella busta paga delle lobbies farmaceutiche?
Quanti borioni e sborioni di turno, che accattano a siringa spianata i genitori che giustamente mettono in discussione una pratica medica rischiosissima e massificata come quella vaccinale, ricevono ogni anno finanziamenti dalle industrie produttrici?

Tratto da «Big Pharma: come l’industria farmaceutica controlla la nostra salute», di Jacky Law

La stavo attendendo con trepidazione da molti anni e finalmente l’agognata revisione è arrivata. Dopo ben due settenni le linee guida del JNC7 (settimo rapporto del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure) per l’ipertensione decise dalle società scientifiche di cardiologia americane sono state ritoccate. Ovviamente in ribasso

Marcello Pamio

La stavo attendendo con trepidazione da molti anni e finalmente l’agognata revisione è arrivata.
Dopo ben due settenni le linee guida del JNC7 (settimo rapporto del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure) per l’ipertensione decise dalle società scientifiche di cardiologia americane sono state ritoccate. Ovviamente in ribasso.

La nuova «soglia di normalità» è stata fissata a 120/80 mmHg.
Forse non tutti conoscono i valori soglia e pochi masticano i milligrammi di mercurio (mmHg), ma con questi nuovi criteri 1 americano su 2 rientrerà nella categoria degli ipertesi! Ennesimo e memorabile regalo alle lobbies del farmaco durante il recentissimo congresso dell’American Heart Association.
La pubblicazione delle nuove linee è avvenuta quasi in contemporanea su Hypertension e Journal of the American College of Cardiology.

Rispetto all’ultima edizione del 2003 del JNC scompare la categoria «pre-ipertensione», precedentemente indicata da valori di 120-139 mmHg per la sistolica e 80-89 mmHg e il livello di «normalità» non è più 140/90 ma addirittura 120/80.
Non tremano solo i polsi col battito arterioso, ma è tutto il mondo a tremare. Della serie tutti i pre-ipertensivi, cioè quelli col piede sull’ipertensione sono diventati di punto in bianco malati a tutti gli effetti.
Malati naturalmente da curare con le droghe.

Hanno già fatto dei conti: con il nuovo «valore di normalità» la schiera degli ipertesi schizzerà in su di un 14%, portando gli interessati solo negli States dal 32% al 46% della popolazione.
A triplicare saranno soprattutto gli ipertesi sotto i 45 anni, mentre le donne in questa fascia d’età raddoppieranno “soltanto”...
Su una popolazione di 320 milioni circa 150 milioni sono malati. Le industrie godono.

LA NUOVA CLASSIFICAZIONE
Oggi la pressione è «normale» se risulta inferiore a 120 su 80 mmHg.

- pressione elevata: sistolica 120-129 mmHg e diastolica < a 80 mmHg.
- ipertensione di Stadio 1: sistolica 130-139 mmHg o diastolica 80-89 mmHg.
- ipertensione di Stadio 2: sistolica ≥ 140 mmHg o diastolica ≥ 90 mmHg.

La nuova classificazione è una vera e propria ecatombe che non riguarderà solo l’America ma tutto il mondo, perché i parametri del Comitato JNC7 vengono poi accolti dall’intera comunità scientifica globale e applicati in tutti i paesi, Italia compresa.
Quindi anche qui da noi assisteremo ad una epidemia di ipertensione in persone sanissime e senza alcun problema cardiovascolare.

CONFLITTO D' INTERESSI
I «valori di normalità» vengono decisi da gruppi di medici, ricercatori, professori ed esperti, detti panel, che si riuniscono in un simposio o un congresso.
Sulle spalle di questi medici grava una responsabilità enorme, e cioè la salute di miliardi di persone, visto che i colleghi di tutto il mondo si baseranno sui parametri decisi da loro.
Per cui sarebbe molto importante sapere se coloro che decideranno se siamo «sani» o «malati» abbiano o meno collegamenti con le industrie che producono farmaci. Purtroppo li hanno sempre.

Partiamo dal capo del panel: il dottor Aram V. Chobanian ha ricevuto finanziamenti da Bristol-Myers Squibb, Boehringer Ingelheim, Merck, Pfizer e Pharmacia. Inoltre è stato consulente per Abbott, AstraZeneca, Bristol-Myers Squibb, GlaxoSmithKline, Merck, Pfizer e Pharmacia.
Il dottor Barry L. Carter del Comitato NCJ 7 è stato un consulente di Brystol-Meyer Squibb.
Il dottor William C. Cushman ha ricevuto finanziamenti da Astra-Zeneca, Merck, Pfizer, Aventis, dalla GlaxoSmithKline e Boehringer Ingelheim, e ha fatto da consulente per Bristol-Myers Squibb, Sanofi, GlaxoSmithKline, Novartis, Pfizer, Solvay, Pharmacia, Takeda.
Il dott. Joseph L. Izzo del Comitato Esecutivo è stato relatore di Boehringer-Ingelheim, Merck, Pfizer, Astra-Zeneca, Solvay, Novartis, Forest e Sankyo. Ha ricevuto finanziamenti da Boehringer-Ingelheim, Merck, Astra-Zeneca, Novartis, GlaxoSmithKline, ed è stato consulente per Merck, Astra-Zeneca, Novartis.
Altri due medici del Comitato Esecutivo, i dottori Daniel W. Jones e Barry J. Materson, figurano intrallazzati con le industrie. Il primo ha fatto il consulente per Pfizer, Bristol-Myers Squibb, Merck e Novartis, il secondo per Merck, GlaxoSmithKline, Novartis, Bristol-Myers Squibb, Pfizer, Pharmacia, Boehringer-Ingelheim e Solvay.
Anche la dottoressa Suzanne Oparil, sempre del Comitato Esecutivo, ha ricevuto finanziamenti da Abbott Laboratories, Astra-Zeneca, Aventis, Boehringer-Ingelheim, Bristol-Myers Squibb, Eli Lilly, GlaxoSmithKline, Novartis, Merck, Pfizer, Sanofi, GD Searle, Wyeth-Ayerst, Solvay. E’ stata consulente di Bristol-Myers Squibb, Merck, Pfizer, Sanofi, Novartis e WyethAyerst e tra le altre cose figura anche nel Consiglio di Amministrazione della Texas Biotechnology Corporation.
Il dottor James R. Sowers ha ricevuto finanziamenti da Novartis e Astra-Zeneca, mentre il medico Jackson T. Wright ha ricevuto onorari come relatore da Aventis, Bayer, Bristol-Myers Squibb, Merck, Norvartis, Pfizer, GlaxoSmithKline e Solvay e finanziamenti direttamente da Aventis, Bayer, Bristol-Myers Squibb, Merck, Norvartis, Pfizer, GlaxoSmithKline e Solvay. Puntualmente, come sempre accade, una buona parte degli esperti che decidono vita e morte delle persone non risultano scevri da conflitti di interessi economici e finanziari con le industrie che vendono farmaci!

I colleghi in camice bianco questo non lo sanno, e se anche lo sapessero lo ignorerebbero in automatico perché oggi non è permesso mettere in discussione il paradigma della Scienza ufficiale, quella «basata sull’evidenza», cioè quella fagocitata e controllata dalle lobbies.
Uno lo fa a proprio rischio e pericolo, perché verrà escluso dal Sistema oppure radiato.

L’altro grosso problema è il popolo-gregge.
Purtroppo la maggior parte delle persone prende per oro colato quello che simili Comitati decidono, anche perché è stato inoculato dentro l’inconscio collettivo che la prevenzione è fare esami diagnostici da mattina a sera (i cui parametri sono decisi da loro e sono sempre in ribasso).
Il risultato di questa diabolica strategia di marketing è che le persone saranno convinte di essere malate, anche quando non lo sono!
Attualmente centinaia di milioni di persone sanissime stanno prendendo farmaci tossici e pericolosi perché convinti dal Sistema (e dagli esami diagnostici che questo mette a disposizione) di essere ammalate.
Una volta lo schiavo aveva la catena al piede o era rinchiuso in una gabbia, ed era consapevole della propria condizione. Oggi le persone respirano e trasudano paura da ogni cellula, immersi tra esami, screening e visite mediche.
Moderni schiavi che non sanno di esserlo perché la catena e le sbarre sono nella loro mente.

Anagrammando e contestualizzando il grandissimo Goethe: il miglior suddito per il Sistema è lo schiavo che pensa di essere libero, mentre per l’industria farmaceutica il miglior cliente è il sano che pensa di essere ammalato…

 

Per maggiori informazioni sulla strategia di marketing che crea milioni di malati ogni anno, si rimanda al libro: “La fabbrica dei malati”.

Marcello Pamio

Nel libro “La fabbrica dei malati” spiego nel dettaglio come avviene la creazione di milioni di nuovi malati ogni anno. Sto parlando di persone oggettivamente sane che diventano da un giorno all’altro malati da curare con farmaci e droghe. Sono i moderni schiavi dell’Industria farmaceutica.
Una delle strategie principe per la creazione di nuovi malati è proprio l’abbassamento dei cosiddetti “valori di normalità”, ossia quei parametri che stabiliscono se una persona è sana oppure no. Glicemia, trigliceridi, colesterolo, ipertensione, ecc.
Panel, gruppi di esperti rappresentati da baroni universitari, opinion leader (pagati profumatamente per la loro influenza tra i colleghi) si riuniscono in congressi e decidono le linee guida che saranno osservate da tutti i medici del mondo.
Stabiliscono quindi i famosi protocolli.
Una responsabilità enorme perché decidono se una persona è sana o malata.
Ovviamente la responsabilità va di pari passo con il livello di coscienza. Se infatti una persona non ha coscienza, non si pone alcun problema etico e morale nelle proprie valutazioni e decisioni, ed è certamente e più facilmente corruttibile dai soldi, dalla brama di fama e potere.

Le linee guida
Le linee guida ufficiali per i livelli di colesterolo ematico stabilivano il limite massimo di 200 mg/dL (qualche laboratorio spinge per 190 mg/dL).
I range considerati normali: Hdl: 40 - 80 mg/dL; Ldl: 70 - 180 mg/dL; Colesterolo totale: 120 - 220 mg/dL.
La Società europea di cardiologia (ESC) si è riunita a Roma proprio in questi giorni stilando le nuove linee guida internazionali, rivoluzionando in basso (ovviamente) i parametri del colesterolo.
Secondo la casta dei cardiologi il limite massimo del colesterolo Ldl va dimezzato, senza se e senza ma. Non esiste più alcun dubbio, ne sono certi.
Fino a ieri le indicazioni variavano a seconda del rischio personale legato a vari fattori, quali la familiarità, le malattie cardiache e lo stato di salute, e comunque il colesterolo “cattivo” (Ldl) non doveva mai superare i 190 mg/dL.
Da oggi NON dovrà mai superare quota 100 mg/dL e attenzione non solo nelle persone a rischio, ma praticamente in TUTTE.
Una generalizzazione e massificazione assai rischiosa per l’uomo della strada ma molto interessante per chi produce le statine…
Abbassando il valore del colesterolo Ldl ovviamente si abbasserà tutto anche il colesterolo totale, creando decine di milioni di nuovi malati. Molto probabilmente il colesterolo totale diventerà di 180 mg/dL...
Tale abbassamento non è strano visto che il mantra dei cardiologi ortodossi è: “Abbassare il colesterolo il più possibile!”
Si arriverà al punto che non servirà più alcun limite massimo perché le indicazioni, i protocolli saranno quelli di abbassare il colesterolo sempre di più. Follia disumanizzante di una medicina interventista assai lucrosa.

Lo studio che contraddice
Interessante è sapere che solamente due mesi fa uno studio pubblicato sul British Medical Journal affermava esattamente il contrario: il colesterolo alto non è un fattore di rischio per le malattie cardiache negli anziani!
Va precisato che il Bmj è uno dei pochissimi giornali accreditati, se non l’unico, sganciato dall’Industria chimica: non riceve finanziamenti e pubblicità diretta. Quindi è sempre stato una spina nel fianco dell’establishment.
Secondo lo studio, il colesterolo alto avrebbe un effetto protettivo contro diverse malattie tra cui il cancro.
Questa la conclusione di un gruppo internazionale di esperti che ha passato in rassegna 19 diversi studi sull’argomento condotti su 68.000 persone.
Quindi non sarebbe vero il legame tra alti livelli di colesterolo Ldl (il terribile colesterolo cattivo) e le malattie cardiache nelle persone sopra i 60 anni.
Infatti il 92% degli anziani con colesterolo alto ha vissuto a lungo o più a lungo di chi aveva livelli bassi di colesterolo!
E nel rimanente 8% della popolazione studiata non è stata trovata alcuna associazione.
Secondo i ricercatori pertanto bisogna “rivalutare la prescrizione di statine, i cui benefici sono stati esagerati”.
Tra le ricerche prese a sostegno ve ne sono due condotte su un campione complessivo di 140.000 persone, per 10 e 30 anni, che hanno rilevato un’incidenza più bassa di cancro in chi aveva il colesterolo più alto e una minore mortalità negli individui con una storia familiare di colesterolo alto.
Da una parte ci dicono che il colesterolo va abbassato sempre più, dall’altra che il colesterolo alto invece protegge l’uomo da malattie gravi, tra cui il cancro! Chi ha ragione?

Il nuovo farmaco che dimezza il colesterolo Ldl
E’ assai interessante sapere cosa bolliva nella pentola dell’Industria chimica precedentemente al congresso della Società di cardiologia europea…
La pentola - esattamente come il cappello del mago - conteneva nuovi e miracolosi prodotti. Erano lì pronti per l’umanità.
Il CHMP, Comitato dei Medicinali per Uso Umano dell’EMA, ha espresso parere favorevole per evolocumab (Rephata), messo a punto da Amgen e alirocumab (Praluent) prodotto dalla Sanofi, i primi farmaci anticorpo monoclonali per il trattamento dell’ipercolesterolemia.
La coincidenza veramente sorprendente è che il valore del colesterolo Ldl con questi farmaci viene più che dimezzato, esattamente come le ultimissime raccomandazioni dei cardiologi europei.
Il mago questa volta ha superato se stesso.
I cardiologi per salvaguardare la salute pubblica decidono per il dimezzamento del colesterolo cattivo e miracolosamente sono pronti dei farmaci che fanno esattamente questo.
Ma cosa volete di più?
Ecco un esempio degli stupefacenti miracoli che avvengono in medicina.
Anche perché servono circa 10 mesi per la procedura di autorizzazione alla messa sul mercato da parte dell’ente preposto (FDA, EMEA, ecc.).
Sapete questo cosa significa? Era tutto calcolato da tempo.
Anche il prezzo di questi prodotti è veramente stupefacente…
La Amgen ha reso noto il prezzo al quale sarà venduto in alcuni paesi europei il Rephata (evolocumab): in Gran Bretagna il prezzo è di 340 sterline per una singola confezione (sic) che dura meno di un mese (28 giorni), equivalenti a circa 6780 dollari per un anno di terapia.
Meno della metà del prezzo fissato per il mercato americano dove costa la bellezza di 14.100 dollari. In Austria e Finlandia la terapia annuale costerà tra gli 8220 e i 8820 dollari. Nel nostro Paese devono ancora decidere.
Il Praluent costerà invece 13.200 dollari a paziente per un anno di terapia.
Un mercato ricchissimo grazie ai nuovi farmaci e soprattutto illimitato grazie al dimezzamento del colesterolo!
Chi pagherà il nuovo salasso? Ovviamente i Sistemi Sanitari Nazionali oramai sul precipizio dell’abisso…

Soldi ai medici e associazioni
L'industria farmaceutica è finalmente obbligata a riportare on-line tutti i contributi versati ai medici, alle società scientifiche e alle associazioni di malati.
Finora tutto è sempre rimasto avvolto da un'ombra di mistero. A chiederlo il Codice di trasparenza della Federazione europea dei produttori.
Il giro d'affari è miliardiario.
I mezzi usati sono sempre i soliti: attraverso l'utilizzo di società scientifiche o ospedali dove lavorano medici e dirigenti, aziende che organizzano incontri, agenzie di viaggio, alcune associazioni di pazienti e chi si occupa della formazione. L'industria chimico-farmaceutica arriva a tutti i protagonisti della filiera, da chi stila le linee guida per l'uso dei farmaci, a chi li prescrive (i medici) e poi li assume (il destinatario della ricetta). Il tutto in modo perfettamente legale.
Novartis e Pfizer per esempio hanno versato contributi a rispettivamente 3.500 e 2.000 operatori della salute per congressi o "consulenze".
I contributi più importanti però arrivano alle "organizzazioni sanitarie", per mezzo di sponsorizzazioni o semplici "donazioni".
L'associazione degli ematologi ha ricevuto 170.000 euro dalla Jansenn e quella dei reumatologi 312.000 euro dalla Pfizer.
Ma guardo caso c'è anche l'associazione dei cardiologi che ha ricevuto 400.000 euro dalla Amgen, proprio quella dei nuovi farmaci contro il colesterolo...

Magie in camice bianco
Il giochetto di prestidigitazione è sempre il medesimo?
In laboratorio producono una molecola chimica ben precisa (attenzione non un nuovo principio attivo, ma copie di altri già esistenti leggermente modificati), quindi preparano il medicinale e poi creano il problema sanitario, la malattia specifica per quel farmaco.
Il solito problema-reazione-soluzione.
Il problema è il colesterolo alto che va dimezzato, la reazione sono i congressi dei cardiologi, gli articoli (veline) alle agenzie stampa, e infine la soluzione è bella e pronta: i farmaci monoclonali! Meccanismo diabolicamente perfetto.

Il colesterolo è così pericoloso?
Esistono tantissimi articoli (vedi link sotto) ben fatti su questo argomento, però un accenno è importante per capire di cosa stiamo parlando.
Mi baserò sul libro “Colesterolo: menzogne e propaganda” del cardiologo francese Michel de Lorgeril.
Per il ricercatore del CNRS il colesterolo è diventato il nemico numero uno nella prevenzione delle malattie cardiovascolari perché fa comodo a tutti: gli interessi economici in gioco sono enormi, soprattutto dopo l’arrivo delle statine.
Non è un caso che i farmaci anti colesterolo rappresentano uno dei più grandi affari del mercato sanitario mondiale.
Il colesterolo interessa anche le industrie agroalimentari con i loro prodotti presumibilmente anticolesterolo (margarine, yogurt, ecc.).
Va superata anche la distinzione tra colesterolo buono e cattivo perché si tratta di semplici idiozie. Vi sono studi clinici recenti che mostrano come l’aumento del colesterolo buono e l’abbassamento di quello cattivo non proteggono dalle malattie cardiovascolari.
La pistola fumante sono tutti quei pazienti in cura con statine che muoiono lo stesso (forse a causa dei farmaci) a seguito di attacchi cardiaci. Dove stanno la prevenzione e la protezione?

Quindi l’aumento del colesterolo non è di per sé una causa di problemi cardiovascolari.
Il colesterolo può essere letto come una alterazione dello stile di vita nei parametri biologici, vera e unica causa della malattie cardiovascolari.
Il colesterolo è un semplice indicatore di rischio. Tutto qua.
Tutti gli studi clinici pubblicati dopo il 2005 sono negativi sulla questione.
Il tasso di colesterolo si può ridurre con l’assunzione di farmaci (che bloccano la sintesi del colesterolo nel fegato), ma se contemporaneamente lo stile di vita non cambia, il rischio rimane lo stesso.
Se per esempio una persona continua a fumare, ad essere sedentaria, ecc. pensando di essere protetto dalla statina, essa andrà probabilmente comunque incontro ad un disastro.
E’ bene pertanto che le persone lo sappiano: le statine non forniscono alcuna protezione!
Abbassano il colesterolo senza alcun effetto sulla mortalità.
Molti studi sulle statine sono molto sospetti a causa del coinvolgimento delle industrie.
Infatti il programma ALLHAT del 2002, l’unico sponsorizzato da istituzioni pubbliche indipendenti e non dalle lobbies, non mostra alcuna protezione malgrado il colesterolo basso.

In ultima analisi le statine, presentate come la panacea per tutti i mali, hanno numerosi effetti collaterali.
Per le persone attive, sembrano influenzare la qualità della vita causando dolori muscolari e depressione, nel lungo termine esiste un aumentato rischio di cancro specialmente nelle persone con più di 60 anni.
Lo studio PROSPER del 2002 mostra maggior incidenza di cancro e numero di morti per cancro nei pazienti che usavano la pravastatina, rispetto alle persone senza trattamento.

Colesterolo e infiammazioni
Il colesterolo è quasi del tutto endogeno, prodotto dal fegato.
Il corpo lo produce di riflesso quando vi sono infiammazioni in circolo.
Il problema quindi non è il colesterolo: esso sarebbe la soluzione che sta cercando di mettere in atto l’organismo per guarire.
Il vero pericolo è l’infiammazione delle pareti delle arterie e se questo viene ignorato (come fanno i medici), il colesterolo può accumularsi ostacolando il flusso del sangue verso il cuore o verso il cervello, sfociando in un attacco cardiaco o un ictus. La colpa ovviamente cadrà sul colesterolo.
Ma la colpa è del colesterolo che cerca di spegnere gli incendi o dello stile di vita che ha creato le infiammazioni?
Le fonti di infiammazione sono diverse. Quando nel corpo c’è un livello alto di ossidazione, contemporaneamente si attivano i radicali liberi.
Il colesterolo Ldl si ossida nel corpo grazie al consumo di grassi artificiali (margarine), oli parzialmente o totalmente idrogenati, oli vegetali prodotti a caldo, cibi geneticamente modificati, una dieta con molti zuccheri e cereali raffinati, alcool e tabacco.
Anche la presenza di metalli pesanti come mercurio (vaccini, amalgame, ecc.), alluminio (farmaci, vaccini, pentole, ecc.), piombo (benzine, vernici, ecc.), ecc. creano numerose infiammazioni.

A cosa serve il colesterolo?
Va detto semplicemente che il colesterolo è di vitale importanza per la salute umana.
- Ogni singola cellula nel corpo è composta da colesterolo;
- il colesterolo aumenta l’integrità della membrana della cellula e fornisce alle cellule la necessaria robustezza e stabilità;
- ogni ormone steroideo è composto da colesterolo;
- la capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D dipende dal colesterolo;
- il colesterolo è un antiossidante, uno spazzino dei radicali liberi e spegne le infiammazioni;
- i sali biliari, fondamentali per la digestione e l’assimilazione dei grassi, sono composti da colesterolo;
- il sistema immunitario necessità del colesterolo per riparare le cellule danneggiate;
- il colesterolo sostiene la memoria; ecc. ecc.

Ci sarebbero ancora tante altre informazioni importanti sul colesterolo.
Ma questo certamente basta per affermare che la pratica medica che cerca di eliminarlo dall’organismo con ogni mezzo è follia allo stato puro.
Chi ci guadagna in tutto questo non è certo l’uomo, il quale invece sarà sempre più schiavo del Sistema, sempre più ammalato, bensì l’Industria che spaccia droghe.
L’Industria che crea malati e che vende malattie!

 

Dottor Walter Last*

Recentemente ho ascoltato un premiato e accreditato ricercatore affermare che gli steroidi e gli immuno-sopressori utilizzati nei trattamenti di patologie autoimmuni mostrano seri effetti collaterali e non sono molto efficaci. Ciò mi riporta alla mente la mia stessa esperienza in questo settore.
Inizialmente ho avuto solo risultati positivi. Artrite reumatoide, diabete di tipo-1, psoriasi, miastenia grave, sclerodermia, lupus eritematoso sistemico e altre patologie croniche degenerative e autoimmuni sparirono entro alcune settimane o qualche mese. Alla base dei miei successi l’aver prescritto a tutti una dieta purificante di cibo crudo fresco.
Ma più tardi ho incontrato pazienti che non facevano molti progressi. Gradualmente ho realizzato che i pazienti resistenti alla dieta erano pazienti comunemente affetti da candidosi sistemica dovuta a una moltitudine di otturazioni di amalgame di mercurio o a trattamenti odontoiatrici canalari e spesso erano sotto effetto di corticosteroidi specialmente di prednisone. Frequentemente avevano anche diversi motivi per non poter seguire una stretta e adeguata dieta purificante, come impegni di lavoro o erano sottopeso.
Ho tentato diverse soluzioni cliniche ma nessuna offriva gli stessi risultati della dieta purificante con cibo fresco e crudo come per i pazienti precedenti.

La natura delle patologie autoimmuni

La teoria medica prevalente riguardo le malattie autoimmuni è che il sistema immunitario ad un certo momento inizia ad attaccare le cellule e gli organi sani senza apparentemente alcuna valida ragione. Il risultato di questo attacco sono infiammazioni locali o estese che causano la maggior parte dei danni.
Di conseguenza, i trattamenti medici comuni sono atti a sopprimere tali infiammazioni e il sistema immunitario in generale. Comunemente, i corticosteroidi vengono prescritti in aggiunta a potenti farmaci anti-infiammatori

La medicina naturale ha un punto di vista differenti sulle patologie autoimmuni. Numerosi ricercatori hanno dimostrato che nelle patologie autoimmuni alcuni organi e tessuti vengono attaccati da microbi carenti di pareti cellulari, pleomorfi o mutevoli. La tipologia di microbi spazia da piccoli nanobatteri a micoplasmi attraversando varie forme batteriche tra cui funghi e grandi unità multi-cellulari.
Gli stessi microbi sono presenti anche nel cancro. Come analogia possiamo vedere i tumori come grandi unità multi-cellulari che nascono da forme fungine molto simili ai funghi che crescono in un sistema sotterraneo di radici. I tumori fungini sono relativamente innocui: ciò che invece causa maggior danno è il sistema invasivo di radici.

Uno dei primi ricercatori ad occuparsene fu il professore tedesco di microbiologia Guenther Enderlein, il quale descrisse nel 1925 le differenti fasi dei microbi che normalmente sono presenti nelle piccole unità proteiche colloidali.
In molte patologie degenerative, specialmente nel cancro e nelle malattie auto-immuni, tali unità proteiche si evolvono in cocchi e in altre forme batteriche superiori sfociando, infine, in funghi.

Prima di lui, nel diciannovesimo secolo, il professore francese Antoine Bechamp, medico batteriologo già descrisse microbi simili e li battezzò con il nome di microzimi. Indipendentemente, perlopiù senza conoscere ognuno i lavori degli altri, molti altri ricercatori incluso Royal Raymond Rife, Wilhelm Reich, Virginia Livingston-Wheeler, Alan Cantwell e Gaston Naessens, descrissero gli stessi fenomeni.
I microbiologi ortodossi sono consapevoli della presenza di tali microbi ma hanno un dogma che afferma che essi non possano cambiare forma. I seguaci di questa teoria si aspettano che microbi definiti siano associabili alla stessa patologia. Ciò piace molto alle aziende farmaceutiche…

Ma la forma degli organismi pleomorfi dipende molto dalla vitalità delle cellule affette. Più malsane sono le cellule, ghiandole e organi, più evoluti e aggressivi diventano questi organismi. Di conseguenza, i ricercatori constatano l’esistenza di differenti microbi presenti in differenti stadi degenerativi della patologia mentre i microbiologi ortodossi negano che suddetti microbi abbiano a che fare con essa.
Ad ogni modo, la Space Study Board delle Accademie Nazionali Statunitensi è ancora libera dalle case farmaceutiche e tratta argomenti riguardanti gli organismi pleoformi.
I microbi pleoformi sembrano attaccare in maniera predominante le cellule più deboli o gli organi o i tessuti  più stressati. Questa debolezza sembra essere causata da un accumulo di metalli pesanti e da accumulo di scarti cellulari, da deficienze nutrizionali, da debolezza genetica o da uno stress emotivo o da una combinazione di questi.
Ad esempio, una carenza di zinco rende la prostata vulnerabile, la carenza di iodio intacca la ghiandola tiroidea e la carenza di manganese intacca il timo. Sopperire a tali mancanze di nutrienti aiuta a superare attacchi a ghiandole e organi.

Prodotti di scarto cellulare

Al fine di superare le malattie autoimmuni è importante capire da dove provengono questi microbi pleoformi. Diversi tra i ricercatori sopra menzionati hanno trasposto alcune teorie sulla loro genesi.
Il corpo continua a riciclare le cellule ed i loro componenti. E’ stato stimato che 3 milioni di globuli rossi vengono riciclati ogni secondo. Le cellule contengono un gran numero di piccoli organismi e organelli cooperativi, principalmente mitocondri che producono energia, in aggiunta al DNA e all’RNA dei nuclei. Normalmente tutti questi vengono riciclati senza problemi.

Quindi se le cellule e gli organi sono malati e malsani, anche alcuni degli organelli, gli acidi nucleici e le proteine divengono anormali. Per questo non possono essere incorporati nelle normali cellule sane e quindi vengono accumulati e decomposti come residui cellulari o spurghi. Ma essi sono organismi molto piccoli che vogliono preservare la loro esistenza. Diversi ricercatori tra cui Wilhelm Reich scoprirono che la scintilla di vita in queste forme di vita basiche è indistruttibile. Anche se scaldate fino all’incandescenza esse si trasformano nuovamente in nuove forme per avere una ulteriore possibilità.
Sembra che i virus nascono dalle particelle di RNA circondate da pareti cellulari, mentre i micoplasmi derivano dai frammenti di DNA senza una parete cellulare definita. I nanobatteri probabilmente si sviluppano dai mitocondri danneggiati in quanto entrambi possiedono materiale genetico. Da queste forme primitive possono sorgerne di più complesse come batteri e funghi. Per tale ragione i microbi che causano gli attacchi autoimmuni si sviluppano principalmente all’interno degli spurghi cellulari depositati dentro a cellule e organi.

Una larga parte di questi scarti cellulari sono composti di acidi grassi polinsaturi ossidati e perossidati o polimerizzati e da una combinazione di questi con proteine degradate. Inclusi sono anche i metalli, come il mercurio, il ferro e l’alluminio.
Residui con grassi ossidati sono comunemente chiamati pigmenti anziani e più scientificamente lipofuscina.  Si ritiene che molta o buona parte di questi detriti provenga da mitocondri degradati e da pareti cellulari difettose. Nella pelle vecchia i lipofuscina possono essere visibili come macchie marroni dell’età.

Un altro prodotto di scarto è chiamato ceroide e si pensa sia collegato ad una deficienza di vitamina E, mentre gli amiloidi sono residui proteici che si accumulano principalmente nel cervello o nelle cellule nervose. L’Alzheimer, il morbo di Parkinson e la Sclerosi Amiotrofica laterale ne sono pieni. Nel morbo di Parkinson tali residui si accumulano principalmente nelle regioni produttrici di dopamina nel cervello. Fino al 70% del volume delle cellule nervose può essere formato da tali scarti dopodiché c’è la morte, sebbene perdano le loro normali funzioni molto tempo prima.

Pertanto questi scarti cellulari intaccano le funzioni cellulari e la salute generale del sistema, in vari modi: interferiscono con il percorso dei nutrienti dentro le cellule e negli scarti metabolici fuori dalle cellule, avvelenano la catena respiratoria dei mitocondri o il processo ossidativo della produzione energetica e causano un calo di energia, interferiscono con la capacità di trasmissione delle cellule nervose e con le normali funzioni delle cellule muscolari e procurano la materia principale da cui sorgono i microbi pleoformi che causano gli attacchi autoimmuni.
Alcune ricerche mediche hanno dimostrato che rimuovendo gli scarti proteici o le proteine danneggiate dalle cellule si mantengono gli organi giovani e sani. Ciò significa che per prevenire la formazione di organismi pleoformi e per evitare la formazione di malattie degenerative dobbiamo purificare le cellule rimuovendo  scarti e lipofuscina.

La connessione dentale

C’è inoltre un fattore importante che causa il deterioramento delle cellule e il relativo accumulo di residui. Parte è dovuto ad un sovraccarico di proteine danneggiate e grassi, come quelle che derivano da un sovrariscaldamento e da un riscaldamento con microonde, o da un’ossidazione causata da un calo di antiossidanti e problemi risultanti da un calo di enzimi digestivi. Ma c’è anche un’altra questione che riguarda i problemi metabolici risultanti dal mercurio e da altri metalli e sostanze tossiche.
Il mercurio generalmente è considerato il metallo più tossico a cui siamo più comunemente esposti ed è anche una causa di avvelenamento costante per la sua presenza all’interno delle nostre bocche. La DAMS (ovvero la Sindrome Dentale di Amalgama da Mercurio) è un gruppo di sostegno per i pazienti che fornisce una vasta documentazione sulla tossicità del mercurio e di supporto tramite test e trattamenti.

Per esempio la documentazione mostra che l’amalgama con mercurio è la causa dei fattori determinanti di 30 condizioni croniche di salute, incluse tutte le malattie autoimmuni e mostra 60,000 casi clinici di guarigione o miglioramento dopo aver sostituito l’amalgama.
Un altro documento conferma che buona parte delle condizioni autoimmuni come la Sclerosi Multipla e la Tiroidite sono primariamente causate dal mercurio dell’amalgama dentale e la sostituzione di questa porta numerosi benefici.

Il mercurio e altri metalli tossici causano danno in due modi: interferendo direttamente con i processi metabolici e formando composti metal-proteici che il sistema immunitario riconosce come invasore estraneo e al quale reagisce con una forte opposizione immunitaria. L’organo nel quale si accumulano principalmente questi complessi metal-proteici è il primo soggetto al così chiamato attacco autoimmune.
E’ molto importante che l’amalgama venga rimossa secondo gli standard sviluppati dai dentisti olistici. L’estrazione dei denti è il metodo migliore. In uno studio condotto in Germania si attesta che l’estrazione dei denti ha portato uno stato di guarigione pari all’85% a confronto del 16% ottenuto dalla convenzionale sostituzione dell’otturazione.

Anche altri metalli odontoiatrici possono causare allergie e problemi immunitari, nei quali, molte volte, è  implicato il nichel proveniente da acciaio chirurgico. Durante la sostituzione dell’amalgama si raccomanda di prendere chelanti metallici, come grandi dosi di vitamina C (come ascorbato di sodio o acido ascorbico neutralizzato), zeoliti e composti sulfurei, specialmente N-Acetil-Cisteina e acido alfa-lipoico, ma anche aglio, cipolla e la famiglia delle Brassicacee (cavoli, rape, ecc.).
I dentisti e il governo degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell’Australia sono soliti aggiungere il fluoro nell’acqua pubblica, causando una serie innumerevole di problemi alla salute. I filtri convenzionali non eliminano il fluoro. Ciò può essere fatto solo con la distillazione, la depurazione a osmosi inversa o usando acqua alcalina degli ionizzatori.
Altri maggiori problemi delle otturazioni o riempimenti canalari sono le tasche di infezione mascellari, detti anche cavitazione, che spesso rimangono dopo le convenzionali estrazioni dentali. Le cure canalari spesso generano una continua corrente di batteri altamente patogeni, in aggiunta creano interferenze nel percorso dei meridiani dell’agopuntura che tendono ad affliggere specifiche parti del corpo. Per una sicura guarigione è necessario rimuovere tali sostanze odontoiatriche seguendo una adeguata terapia antimicrobica.

Terapia antimicrobica

Nei decenni recenti la prevalenza di candidosi e di infezioni funginee sistemiche hanno raggiunto livelli epidemici.
Quanto routinariamente inizio a chiedere ai pazienti di effettuare semplici test di rilevamento dei funghi, molti di essi rimangono terrificati dai risultati fortemente positivi. Non è da sorprendersi che buona parte degli individui prenda antibiotici o farmaci simili senza alcuna protezione contro i funghi. Mentre la medicina convenzionale ritiene che questo sia un problema di minore importanza, io invece non ho alcun dubbio che si tratti di una delle cause maggiori di patologie nella nostra società.
Questa tipologia di farmaci tendono a sopprimere i lattobacilli intestinali  a favore dei funghi. La risultante sovracrescita dei funghi danneggia le pareti intestinali creano l’entrata nel sangue di proteine in digerite o digerite parzialmente.
Quello che ne può risultare è una forte reazione infiammatoria di tipo allergico. Le persone con il lupus (L.E.) sono particolarmente soggetto a forti allergie.
Di conseguenza la dieta con cibo grezzo crudo combinata ad una sanificazione dentale non sono sufficienti a contrastare le patologie autoimmuni se è pure presente un problema sistemico di funghi o micosi.

I pazienti devono prima sanificare l’intestino ripristinando la dominanza dei lattobacilli, devono eliminare cibi che causano reazioni allergiche e purificare il sangue e le mucose dalla micosi. Ciò può essere fatto con un severo programma antimicrobico che elimina o riduce considerevolmente non solo i funghi ma anche i batteri patogeni, i virus, i parassiti e gli organismi pleoformi.
Sanificare il tratto gastrointestinale significa eliminare batteri dannosi e funghi con una dose adeguata di microbicidi e, prima di ingerire qualunque carboidrato utilizzare una alta dose di probiotici, preferibilmente di fermenti costituiti da lattobacilli naturali.
I trattamenti antimicrobici richiedono dei percorsi terapeutici da protrarsi per alcune settimane.

Il trattamento che preferisco è lo psillio con bicarbonato di sodio in aggiunta iodio come per esempio la soluzione di lugol o iodoral per almeno 3 settimane seguito da un periodo di MMS. Se l’MMS non è disponibile o causa effetti collaterali, anche alte dosi di assenzio (artemisia) o di Pau D’Arco o foglia di olivo possono essere utilizzate in aggiunta ad altri rimedi antimicrobici.
Inoltre il sistema immunitario può necessitare di essere migliorato attraverso particolari nutrienti, specialmente con il selenio, zinco, magnesio, iodio, vitamina D (sole) e in alcuni casi con colostro.
Prima di iniziare con il programma terapeutico suggerisco di fare un semplice test di Saliva come segue. Immediatamente dopo essersi alzati, prima di mangiare o bere qualunque cosa, riempite un bicchiere di acqua a temperatura ambiente. Sputate della saliva dentro al bicchiere d’acqua. Poi verificate di volta in volta fino ad un’ora per vedere cosa accade con la saliva sputata. Se sono presenti funghi noterete tre cose o una combinazione di esse:

1) Filamenti come “gambe” che penetrano attraverso l’acqua verso il fondo del bicchiere partendo dalla saliva che galleggia in superficie;
2) Saliva torbida che si accumula sul fondo del bicchiere;
3) Una parte torbida della saliva rimane sospesa nell’acqua.

Più velocemente i filamenti crescono e prima la saliva affonda nell’acqua maggiore sarà la presenza di candida. Se non vi sono filamenti e la saliva nuota sulla superficie dopo un’ora probabilmente non avete una micosi sistemica ma non si esclude dei problemi localizzati all’intestino o alla vagina o una disbiosi.
Ad ogni modo, a prescindere dal risultato, il primo passo per superare le malattie autoimmuni deve essere la sanificazione intestinale e un programma antimicrobico sistematico.

Problemi con farmaci antinfiammatori

Le infiammazioni causano molto sconforto in concomitanza di malattie autoimmuni e il prednisone è il farmaco d’elezione perché un potente antiinfiammatorio. Il problema è che il sistema immunitario lavora producendo infiammazioni! Questi farmaci spengono sì le infiammazioni ma sopprimono il sistema immunitario impedendo così di guarire. Per non parlare degli effetti collaterali, tali droghe mantengono i pazienti costantemente malati e in graduale fase di deterioramento.
La terapia naturale è preposta ad attivare il sistema immunitario per prevenire qualunque attacco all’organismo. Il sistema immunitario lavora producendo “infiammazioni benefiche” che si espandono nell’area. Ciò permette alle cellule immuni di muoversi facilmente entro “il campo di battaglia” e di eliminare e rimuovere gli invasori cosicché le cellule malate possano essere sostituite da cellule sane.

Pertanto il prednisone e tutti gli altri farmaci cortisonici immuno-soppressori, agiscono direttamente contro gli sforzi delle terapie naturali di sostegno al sistema immunitario, impedendo di compiere il loro dovere.
Il prezzo da pagare per guarire l’organismo è indurre un momentaneo aumento delle infiammazioni.
Esiste però un modo per evitare tutto ciò.
Comunemente il dolore e le infiammazioni spariscono dopo tre giorni di purificazione con cibo crudo.
Tale purificazione è anche efficace perché oltre a rimuovere i residui cellulari provoca un’iperattività del sistema immunitario.

Grazie poi a terapie antimicrobiche e alla sanificazione dentale è possibile ridurre gradualmente i farmaci antinfiammatori. Dopo il terzo giorno di purificazione è possibile gradualmente ridurre il numero di farmaci, fino ad eliminarli completamente dopo tre settimane.
Inoltre, più l’organismo è in acidosi e maggiori saranno i dolori e le infiammazioni. E’ per tanto necessario alcalinizzare l’organismo con la spirulina, succhi o polvere di erbe di cereali (grano, orzo, ecc.) o vegetali a foglia verde o attraverso una soluzione ionizzata di acqua alcalina.

Potrete inoltre neutralizzare gli acidi con dolomite, bicarbonato di magnesio o prendendo il bicarbonato di sodio singolarmente o lo psillio in acqua. Temporaneamente è possibile assumere mezzo cucchiaio da tè di bicarbonato di sodio sciolto in un bicchiere di acqua fino a 7 volte al giorno a stomaco vuoto, circa 2 o 3 ore prima dei pasti.
Come regola generale, se c’è dolore, questo serve ad alcalinizzare l’organismo.
E’ raccomandabile protrarre la dieta purificante o semi-purificante fino a ché i farmaci, specialmente il prednisone, saranno completamente eliminati. Se ciò non fosse possibile è suggeribile ripetere la dieta ad intervalli regolari di tempo. In casi gravi il processo di guarigione, inclusa la sanificazione dentale, può richiedere alcuni anni.

La purificazione tramite cibo crudo

Gli effetti benefici del cibo crudo sono supportati dalle ricerche tradizionali. Ad esempio il Dr. Israel Brekhman dimostrò che la prospettiva di vita di animali nutriti con cibo crudo è di 2-3 volte superiore agli stessi nutriti con cibi cotti.
Un altro problema del cibo cotto è che causa leucocitosi digestiva. Ciò significa che avviene un aumento del numero dei globuli bianchi dopo aver ingerito cibo cotto ma non dopo aver ingerito cibo crudo. L’aumento dei leucociti causa una reazione da parte del sistema immunitario che diviene iperattivo mentre con il cibo crudo permane forte ma rilassato.

Il Dr. Edward Howell fu un pioniere nel dimostrare l’importanza degli enzimi presenti nel cibo crudo per la longevità della vita, per la salute del sistema immunitario e nel prevenire e curare patologie autoimmuni e altre degenerative.
Studi sulla limitazione delle calorie sull’espressione genetica degli animali mostrano che una crescita del  400%  nell’attivazione dei geni anti-invecchiamento con una limitazione del 40% di calorie. Molti di questi effetti benefici avvengono solo alcune settimane dopo aver iniziato una dieta povera di calorie e buona parte dei processi degenerativi legati all’invecchiamento risultano addirittura invertiti. Ciò conduce ad una diminuzione di infiammazioni e stress mentre il fegato riacquista l’abilità di disintossicarsi da farmaci e da altre sostanze chimiche assimilate.

Tale ricerca conferma il ruolo centrale della purificazione con cibo crudo per guarire le malattie autoimmuni e degenerative. Lo scopo immediato di questa purificazione è rimuovere gli scarti proteici, i grassi danneggiati e i metalli pesanti dalle cellule. Pertanto la dieta dovrà essere ridotta in proteine e grassi per permettere agli enzimi solitamente dediti alla digestione di grassi e proteine, di essere utilizzati per la rimozione delle scorie cellulari. E’ molto d’aiuto in questi casi utilizzare integratori di enzimi o cibi ricchi di enzimi come la papaya.
Ciò significa che la dieta purificante consiste principalmente in carboidrati e deve essere povera di calorie in modo che nulla possa essere convertito in grasso. Pertanto invece che pasti completi è suggeribile effettuare piccoli pasti più frequenti ogni qualvolta si avverta fame. L’esperienza mostra che il cibo purificante deve essere altamente energico pertanto fresco, crudo e preferibilmente biologico. Da notare, inoltre, che buona parte dell’energia proviene dalla fase liquida, dai succhi e non da nutrienti solidi.

Individui con patologie autoimmuni spesso hanno un sistema digestivo debole. Ciò significa che il cibo deve essere facilmente digeribile, come frutta fresca, succhi di verdura fresca, una combinazione di verdure in foglia, germogli e cibo adeguatamente fermentato.
Non è semplice adeguarsi a tale tipologia di dieta, molti individui necessitano di aiuto e supporto da parenti e amici. E’ preferibile iniziare la purificazione nelle stagioni calde quando c’è cibo fresco maggiormente disponibile. La cosa migliore è acquistare una buona macchina per fare centrifughe. Normalmente tale dieta purificatrice va protratta per 3 settimane ma è possibile iniziare con periodi di 2 fino a 7 giorni.

Il livello energetico inizialmente alla dieta può sembrare basso e si avrà spesso l’esigenza di riposare, possibilmente all’aria aperta, in giardino o in veranda. Solitamente il secondo giorno è il peggiore, dopo di questo si noterà un progressivo aumento della vitalità. E’ possibile percepire senso di nausea o cefalea e sentirsi deboli agli primi stadi della dieta. Se preferibile, è possibile ridurre questi effetti ingerendo una piccola dose di cibo cotto senza però interrompere la dieta.
Mantenete l’intestino attivo e pulito per ridurre i malesseri e le cefalee. E’ importante constatare un discreto movimento intestinale giornaliero. Se ciò non accade inserire nella dieta più bicchieri di acqua con aggiunta di psillio o di altri lassativi naturali oppure farsi qualche clistere.

ATTENZIONE: La perdita di peso durante la purificazione può indurre un rilascio di pesticidi e residui chimici da parte dei grassi immagazzinati ed in fase di eliminazione. Ciò può causare un malessere generale: se vi sentite male ritornate ad una normale dieta e tentate la purificazione in un secondo momento.
E’ inoltre possibile che si acutizzino sintomi legati a patologie precedenti o a problemi di salute esistenti e che ciò causi uno stress temporaneo all’organismo. In questo caso ingerite un po’ di cibo cotto per riequilibrare la situazione.

Cibi purificanti

Probabilmente il più efficace cibo purificante è il succo di erba di grano inizialmente introdotto da Ann Wigmore e disponibili presso diversi Hippocrates Health Centers. Si può estrarre succo dal grano, dall’orzo o dalla segale o da qualsiasi erba soffice. Un bicchiere di succo di erba di grano sorseggiato durante il giorno è eccellente. La clorofilla sembra avere tra i più grandi poteri di guarigione e di purificazione.
Anche succhi di altri vegetali a foglia sono altrettanto efficaci, combinati con una adeguata quantità di succhi estratti da vegetali dolci come la barbabietola e la carota.
Aggiungere al bicchiere di succo anche un cucchiaio da tè di lecitina granulare o di olio di semi di lino spremuto a freddo per migliorare l’assorbimento del carotene e per espellere i calcoli dal fegato. In tutto utilizzate 6 cucchiai da tè di olio di semi di lino all’interno di succhi o nelle insalate. Conservare l’olio proteggendolo dall’ossidazione spremendo capsule di vitamina E all’interno delle bottiglie dopo aperte.

Gli acidi grassi nell’olio di semi di lino in combinazione con gli amminoacidi solforati aiutano a porre rimedio all’azione ossidante nei mitocondri. Pertanto è molto importante utilizzare cibo ricco di zolfo per questo scopo che per la disintossicazione dai metalli pesanti.
Utilizzate cibo fermentato ogni giorno, il mio preferito è a base di polline. Aggiungere alcuni cucchiai da tè di polline e alghe in polvere come la spirulina, clorella o erba di grano dentro ad  un litro di acqua da bere come combinazione di base. Tenete questo mix al caldo per alcune ore e utilizzatelo quando inizia a schiumare e ad avere un sapore acido. Refrigeratene una metà da riutilizzare per la combinazione successiva.
Essendo il sapore piuttosto acido utilizzate sufficiente polvere di dolomite, bicarbonato di sodio per renderne il sapore accettabile. Durante la purificazione bevete sempre un bicchiere abbondante di acqua priva di cloro e/o fluoro con psillio e bicarbonato per facilitare l’attività intestinale.

Potete mescolare ulteriori quantità di spirulina, erba di grano, erba di orzo in polvere e semi di lino freschi all’interno di succhi o di composti fermentati. In altri momenti, durante il giorno, mangiate frutta fresca cruda in piccole quantità ad intervalli, in momenti ben distanziati l’uno dall’altro, e di insalata con germogli. Se non potete masticare i germogli macinateli. Se avete l’esigenza di cibo caldo durante la sera, potete provare la zuppa di cipolle o, occasionalmente, quella di patate.

Previsioni e conclusione

Nessuno può garantire che questo programma di disintossicazione possa avere successo in tutti i casi, in particolar modo in presenza di patologie autoimmuni esistenti da lungo tempo. Ma anche in questi casi è sempre preferibile operare con il fine di avere qualche miglioramento piuttosto che proseguire in un progressivo deterioramento.
Più sforzi farete e più i risultati saranno evidenti. In aggiunta alla questione dell’amalgama dentale precedentemente menzionata, qui sotto elenco una serie ulteriori di terapie autoimmuni.
Dr. Johanna Budwig (biochimica) ideò una serie di terapie adatte non solo al cancro ma anche alle malattie autoimmuni basato nel riparare il metabolismo dell’energia ossidante nei mitocondri usando fiocchi di latte fermentati in aggiunta all’olio di semi di lino e al cibo crudo.
Il Dr. Carey Reams (biofisico) attestò di aver curato diversi diabetici di entrambi i tipi con una terapia di 3 settimane a base di succo di limone e la stessa la utilizzò per curare patologie cardiovascolari e come prevenzione per gli infarti.  Egli dedicò anche molta attenzione al tema dell’eliminazione delle scorie cellulari che verificava misurando la presenza di albumina nelle urine.

Negli anni  e il Dr. Emanuel Josephson sviluppò una terapia a base di manganese per la miastenia grave. Tra tutti egli descrisse un caso in un uomo anziano che dapprima manifestò i sintomi del lupus eritematoso e dopo alcuni anni sfociò nel morbo di Parkinson. La miastenia grave apparse molto dopo. Una terapia nutrizionale che includeva il manganese aiutò a ridurre i sintomi di tutte e 3 le patologie.
Gerald Green nel Regno Unito offriva cure erboristiche per malattie autoimmuni basate principalmente in estratti di assenzio e altri estratti di piante antinfiammatorie per sradicare gli effetti devastanti  della Candidosi sistemica. Tale terapia era anche basata su una dieta povera di zuccheri e povera di lieviti.
In aggiunta a terapie specifiche è importante condurre con successo una vita sana riducendo influenze dannose di:

- Acqua ricca di cloro e fluoro
- Cibo lavorato con l’aggiunta di additivi chimici
-Friggere o scaldare nel microonde all’interno di contenitori di alluminio
-Esposizione dannosa alle microonde degli apparecchi telefonici
-Stazioni che trasmettono microonde all’interno delle abitazioni come telefoni cordless o apparecchi wifi/modem per internet
-Inquinamento elettromagnetico specialmente nelle camere da letto
-Luce Fluorescente
- Sostanze stupefacenti a scopo medico e non
-Emozioni e pensieri negativi

Spesso le malattie autoimmuni e altre patologie degenerative sono scomparse ingerendo i nutrienti di cui l’organismo era scarso o eliminando cibi infiammatori che causavano intolleranze, funghi (candida), amalgame dentali e otturazioni canalari o utilizzando la purificazione con cibo crudo.
Per ottenere risultati consistenti e considerevoli risultati benefici alla salute raccomando di utilizzare tutti questi metodi, preferibilmente in una sequenza che parte dalla sanificazione intestinale e dalla terapia antimicrobica e termina con una purificazione di 3 settimane attraverso una dieta efficace.

*Walter Last, biochimico, ricercatore, nutrizionista e naturopata australiano.

Traduzione per www.disinformazione.it a cura di Lorenza Veronese

NOTE DI CODA

(1)      Dr Carola Vinuesa, Senior Research Fellow, The John Curtin School of Medical Research, Australian National University Canberra ACT, reported in the ABC Radio National Science Show 18/10/08 http://www.abc.net.au/rn/scienceshow/stories/2008/2390468.htm

(2)      Cantwell, Alan: The Cancer Microbe. Aries Rising, Los Angeles 1990. Also see Cantwell, A: Do Tuberculosis-Type Bacteria Cause AIDS? NEXUS 2008; 15(5); and http://ariesrisingpress.com/ for more articles by Dr Alan Cantwell

(3)      Bird, Christopher: Pasteur or Bechamp? Pleomorphic Organisms. http://www.herbdatanz.com/pasteur_or_bechamp-pleomorphic_organisms-1.htm, also NEXUS 1992; 2(7)

(4)      http://www7.nationalacademies.org/ssb/nanopanel2kajander.html

(5)      Reich, Wilhelm: The Cancer Biopathy. Farrar, Straus, Giroux, NY, 1973

(6)      Scott, Donald W: Avian Flu or Mycoplasma Pandemic? NEXUS 2006; 13(1)

(7)      Pearson, Durk and Sandy Shaw: Life Extension, (Part 2, Chapter 8). Warner Books, NY 1982

(8)      http://en.wikipedia.org/wiki/Lipofuscin

(9)      Scienceblog.com 11-08-2008: Researchers correct decline in organ function associated with old age.http://www.scienceblog.com/cms/researchers-correct-decline-organ-function-associated-old-age-17120.html

(10)   DAMS Fact Sheets on Mercury Exposure from Amalgam and Adverse Health Effects. www.flcv.com/indexd.html  and www.flcv.com/indexa.html

(11)   http://www.flcv.com/damspr3.html

(12)   http://www.flcv.com/damspr12.html

(13)    Windham, Bernard: Mercury from Amalgam Fillings is a Common Cause of MS, ALS, PD, SLE, RA, MCS,AD, etc. http://www.flcv.com/ms.htm

(14)   http://www.flcv.com/fluoride.html

(15)   Meinig, G.E: Root Canal Cover-Up. Bion Publ. 1993, www.ppnf.org/catalog/ppnf/Articles/Rootcanal.htm, and http://www.flcv.com/damspr11.html

(16)   Last, Walter: Dental Problems. http://www.health-science-spirit.com/dental.html

(17)   Last, Walter: Candida and the Antibiotic Syndrome. http://www.health-science-spirit.com/candida.html

(18)   Last, Walter: Are Most Diseases Caused by the Medical System? http://www.health-science-spirit.com/medicaldisease.html

(19)   Last, Walter: Lupus Erythematosus. http://www.health-science-spirit.com/lupus.html

(20)   Last, Walter: The Ultimate Cleanse. http://www.health-science-spirit.com/ultimatecleanse.html

(21)   Susan Schenck: The Live Food Factor. 1st Impression Publishing, 2006; contains a summary of over 50 published scientific studies proving the advantages of a raw diet.   http://www.rawguru.com/store/raw-food/live_food_factor_susan_schenck.html

(22)   Kouchakoff, Paul: The Influence of Food Cooking on the Blood Formula of Man. Proceedings: First International Congress of Microbiology, Paris 1930. Dr Kouchakoff worked at the Institute of Clinical Chemistry in Lausanne when he discovered this phenomenon in the late 1920’s. http://www.seleneriverpress.com/media/pdf_docs/37_INFLUENCEOFCOOKING.pdf

(23)   Howell, Edward: Enzyme Nutrition. Avery, 1985. http://www.squidoo.com/enzyme-nutrition

(24)   Reversing Aging Rapidly With Short-Term Calorie Restriction. Interview with Dr. Stephen R. Spindler, professor of biochemistry at the University of California, LE Magazine December 2001, http://www.lef.org/magazine/mag2001/dec2001_cover_spindler_01.html

(25)   See Ann Wigmore Natural Health Institute at http://www.annwigmore.org/ and Dr. Ann Wigmore Raw Living Food Diet Program Directory at http://www.annwigmore.com/
(26)   For more information on diets, recipes and cleansing see the first two chapters of my free web-book Healing Foods at http://www.health-science-spirit.com/contents.html

(27)   www.healingcancernaturally.com/budwig_protocol.html. Here you also find details of the 3 Budwig books that have been translated into English

(28)   Interview with Dr Reams, see http://www.brixman.com/REAMS/hypoglycemia.htm

(29)   Josephson’s book is still in print by A-albionic Research under the title: Thymus, Manganese and Myasthenia Gravis, see www.msen.com or www.addall.com. However, it is written as a scientific monograph and difficult for most readers to understand. Amazingly, there is no indication that this method has been tested in a clinical trial, despite Josephson having presented it before the American Association for Advancement of Science at the Harvard School of Public Health in 1946.

(30)   Green, Gerald: Breaking Trough the Untouchable Diseases. Sagax Publishing, Monmouth, UK, 2008, also see http://www.autoimmune-herbalist-geraldgreen.co.uk


Marcello Pamio

Ce ne siamo già occupati altre volte in passato: gli errori medici sono la terza cause di morte nel mondo Occidentale, dopo le malattie cardiovascolari e il cancro.
Quello che esce da un recente studio pubblicato dal British Medical Journal ha però dell’incredibile: l’errore medico non è incluso nei certificati medici e nelle statistiche riguardanti le cause di morte! Questo significa una sola cosa: i numeri delle morti che noi tutti conosciamo sono sottostimati. Quindi le cause iatrogene potrebbero risalire il podio diventando la seconda o addirittura la prima causa di morte al mondo.
Ovviamente i media tacciono. Argomento tabù, gli sponsor sono sacri. Farmaci killer spietati? Assolutamente no, le droghe non si toccano, gli interessi economici sotterrano le morti che passano in secondo piano. Esattamente come i morti civili nelle guerre: danni collaterali.
Oggi la realtà è la seguente: probabilmente i farmaci uccidono più delle guerre.
A fare un po’ di luce due ricercatori Martin Makary Michael Daniel che hanno cercato di stimare il contributo dell’errore medico sul tasso di mortalità americano.
La loro ricerca è stata pubblicata il 3 maggio scorso dal prestigiosa e accreditata rivista britannica (British Medical Journal, 3 maggio 2016; 353).

La lista annuale delle cause più comuni di morte negli Stati Uniti è stilata dal CDC, il Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie.
Tale lista utilizza i certificati di morte compilati da medici, agenzie funebri e medici legali.
Uno dei maggiori limiti del certificato di morte è che esso fa affidamento al codice ICD di assegnazione internazionale della Classificazione delle Patologie che causano la morte.
Ciò che ne risulta è che le cause di morte non associate ad un codice ICD, come ad esempio fattori legati a errori dell’uomo o del sistema, non vengono menzionati!
I due ricercatori hanno analizzato la letteratura scientifica sugli errori medici per identificare il loro contributo nella mortalità negli USA in relazione alle cause elencate dal CDC.

Morte da attenzioni mediche
L’errore medico è stato definito un atto inconsapevole o un processo che non raggiunge il risultato aspettato (errore di esecuzione), o l’utilizzo di un piano di azione errato per raggiungere uno scopo (errore di pianificazione) o una deviazione del processo di cure che può o meno causare danno al paziente.
Il danno al paziente può provenire da un errore medico a livello individuale o di sistema.
Ci focalizziamo su eventi letali evitabili per sottolineare il range dei potenziali miglioramenti da mettere in atto.
Il ruolo dell’errore può essere complesso.

Mentre molti errori sono non-consequenziali (non portano cioè a conseguenze gravi per la salute), in altri casi un solo errore può determinare la morte in qualcuno con un’aspettativa di vita lunga o può accelerarne la fine.
Il seguente caso dimostra come un errore possa contribuire alla morte di una persona.

Caso: ruolo svolto dall’errore medico nella morte di una paziente
Una giovane donna guarì dopo aver subito un intervento di trapianto andato a buon fine. Successivamente, venne ricoverata nuovamente per alcuni disturbi non specificati che vennero studiati sottoponendola ad un iter di esami intensivi, alcuni dei quali non necessari, inclusa una pericardiocentesi. Giorni dopo, in seguito ai suddetti esami, dovette tornare in ospedale per un’emorragia intra-addominale e un arresto cardiopolmonare. L’autopsia rivelò che l’ago inserito durante la pericardiocentesi aveva escoriato il fegato causando un pseudoaneurisma che sfociò in una rottura dello stesso e nella conseguente morte della donna.
Il certificato di morte riportò che la causa del decesso era da ricondursi ad una patologia cardiovascolare della paziente.

Quanto è grande il problema?
Negli Stati Uniti la più comune fonte che riporta stime di decessi annuali causati da errori medici è un report datato 1999 molto limitato e obsoleto dell’Istituto di Medicina (IOM).
Tale report descrive una media di 44.000 – 98.000 decessi annuali.
La conclusione non si basava su una ricerca primaria condotta dall’istituto stesso ma su uno studio di pratica medica condotto ad Harvard nel 1984 e su uno studio del 1992 condotto in Utah e in Colorado.
Già nel 1993, Leape, un investigatore che si occupava dello studio di Harvard pubblicò un articolo secondo il quale le stime riportate in tale studio erano troppo basse, sostenendo che il 78% anziché il 51% delle 180.000 morti iatrogene effettivamente riscontrate erano evitabili (alcuni sostengono che tutte le morti iatrogene siano evitabili).
Questa incidenza più elevata è stata conseguentemente supportata da studi che affermano che il report IOM del 1999 ha sottostimato l’entità del problema.

Un altro report del 2004 riguardante i decessi di pazienti ricoverati associati all’Agenzia per la Qualità nella Sanità e per la Verifica della Sicurezza del Paziente riferita alla popolazione con assistenza sanitaria, stimò che 575.000 decessi sono stati causati da errori medici tra il 2000 e il 2002 che sono circa 195.000 morti all’anno (tavola 1).
Allo stesso modo il Ministero della Salute degli Stati Uniti esaminando gli archivi dei ricoverati nel 2009 riportò che 180.000 decessi tra coloro aventi assicurazione sanitaria erano dovuti a errori medici. 12
Utilizzando metodi simili, le pubblicazioni mediche di D.C. Classen descrivono una media di 1,13%. 13
Se questa media venisse applicata a tutte le ammissioni registrate negli ospedali statunitensi nel 2013 15  il numero delle morti diventerebbe più di 400.000 all’anno, e cioè 4 volte maggiore alle morti stimate dal IOM.

Similarmente, pubblicazioni di C.P. Landrigan (Classes e Landrigan hanno cooperato a pubblicazioni riguardanti la Sicurezza del Paziente) hanno riportato che lo 0,6% delle ammissioni ospedaliere in un gruppo di ospedali della Carolina del Nord nell’arco di 6 anni (2002-2007) sono risultate letali a causa di eventi avversi ed è stato stimato che il 63% fosse causato da errori medici. 14
Riportati ad una media nazionale questi dati si traducono in 134.581 morti annuali di pazienti a causa di una scarsa cura del paziente.
Da notare che nessuno di questi studi menziona le morti di pazienti curati esternamente, ovvero quelle risultanti da errori su pazienti curati a casa o assistiti nelle loro case oppure di pazienti curati in ambulatori esterni o cliniche private.

Una rivista specializzata redatta da James stimò gli inconvenienti in campo medico utilizzando una analisi ponderata e descrisse un range pari a 210.000 – 400.000 di morti annuali associate ad errori medici tra i pazienti ricoverati negli ospedali. 16
Noi abbiamo calcolato una media di decessi causati da errori medici di 251.454 per anno, utilizzando gli studi sviluppati sul report dell’IOM del 1999, valutando anche le ammissioni ospedaliere registrate nel 2013 negli Stati Uniti.
Crediamo che anche la nostra ricerca non sia del tutto realistica e sia molto riduttiva, in quanto si basa per lo più su documenti o ricerche che comunque riguardano esclusivamente i decessi di pazienti in ospedale.
Nonostante le nostre supposizioni fatte estrapolando dati di studi effettuati sul più ampio range di popolazione statunitense possibile, emerge sempre di più la quasi totale assenza di dati nazionali evidenti e la conseguente necessità di una sistematica analisi di questo problema.
Confrontando le nostre stime con quelle del Centro Clinico di Controllo e Prevenzione (CDC) nazionale se ne deduce che gli errori medici sono la terza causa più comune di decessi negli Stati Uniti. (fig 1).2

Cause di decessi negli Stati Uniti, anno 2013
Basandoci sulle nostre stime gli errori medici sono la 3° causa di morte negli Stati Uniti

Elenco delle principali cause di morte nel 2013:

-        Malattie cardiache: 611.000

-        Cancro:                  585.000

-        Errori medici:          251.000 (tra gli errori medici non sono registrate le morti al di fuori degli ospedali).

-        Suicidi:                   41.000

-        Incidenti:               34.000

-        Armi da fuoco:        34.000

Le priorità della Salute
Abbiamo stimato che gli errori medici siano la 3a causa di decessi negli Stati Uniti e pertanto ciò richiede la dovuta attenzione. Gli errori medici che conducono alla morte del paziente sono sottostimati e poco conosciuti anche in molti altri paesi, incluso il Regno Unito e il Canada. 20 21
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) 117 nazioni codificano i decessi utilizzando la classifica standard ICD (che esclude l’errore umano) come metodo primario di valutazione. 22
Il metodo ICD ha una ridotta capacità di individuare l’errore umano. Al massimo ci sono alcuni codici che includono un qualche aspetto legato al ruolo di eventuali errori che possano aver influenzato l’evoluzione della patologia, come ad esempio la codifica legata a patologie anti-coagulanti possibilmente sviluppatesi come effetto collaterale di un’overdose di farmaci.
Quando un errore medico sfocia nella morte del paziente, sia l’aspetto psicologico della morte che i problemi legati alla somministrazione della cura dovrebbero essere analizzati.
La questione degli errori medici non deve essere svincolata dall’approccio scientifico. Una più appropriata analisi tecnica del ruolo dell’errore medico nella morte del paziente potrebbe aumentare la consapevolezza e guidare alla collaborazione tra diverse realtà nonché ad un maggiore investimento su Ricerca e Prevenzione.

Contributi e Fonti:  Martin Makary è lo sviluppatore della checklist post operatoria, precursore della checklist chirurgica istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Makary è un chirurgo oncologo al John Hopkins Hospital e autore di “Unaccountable”, libro che tratta la trasparenza di informazioni nella sanità.
Micheal Daniel è un allievo specializzato nella Ricerca per la Sicurezza del Paziente al John Hopkins ed è particolarmente coinvolto nella Ricerca e Analisi dei Servizi Sanitari.
Questo articolo è nato da una discussione tra loro riguardante la scarsità di fondi a disposizione per supportare un servizio di qualità e di sicurezza relativo alle “altre” cause di morte (ovvero l’errore medico).

Male anatomy of human organs in x-ray view

Marcello Pamio

Il fegato è l’organo più grosso del corpo umano e ha svariate funzioni una più importante dell’altra, ma se dovessimo sintetizzare il suo ruolo principale dovremo restringere il campo all’assimilazione, alla depurazione e all’immagazzinamento dell’energia.
Tutto quello che viene assorbito dall’intestino tenue passa nel fegato dove subisce l’ultima trasformazione prima di entrare nella circolazione sanguigna, cioè prima di entrare nella nostra sfera più intima (il sangue appunto), prima di diventare “noi stessi”. E’ quindi l’organo di passaggio che umanizza il cibo trasformando il mondo esterno, con le sue forze e le sue forme, in noi stessi.
Prima di arrivare al fegato la sostanza non è ancora “nostra”, ma lo diventerà dopo tale passaggio.

Il fegato, oltre a trasformare il cibo in “io”, neutralizza tutto quello che è indesiderabile per poi eliminarlo (detossificazione) tramite la bile. Dall’altra parte, quello che non viene usato nell’immediato viene immagazzinato per un uso futuro, come riserva di energia.
Oltre a tutto questo il fegato neutralizza sia le tossine di origine esterna, cioè quelle provenienti dagli alimenti, sia quelle di origine interna, cioè quelle provenienti dal corpo stesso (catabolismo).
Infine il fegato produce numerosi enzimi, sali e globuline (anticorpi) oltreché ormoni.

E’ responsabile della “consistenza” del sangue, della sua composizione e anche del suo colore.
Il suo ruolo si materializza nel ricevimento di una duplice alimentazione sanguigna: una proveniente dalla vena epatica che lo nutre di ossigeno e l’altra dalla vena porta che convoglia in esso le sostanze che escono dall’intestino tenue.

Dal punto di vista fisico il fegato è un organo del ricambio (come reni, intestino...) ma la sua caratteristica particolare è di essere totalmente permeato di liquido quindi di forze vitali o eteriche. Ed è proprio per questo motivo che il fegato è l’organo per eccellenza del rapporto diretto con il corpo eterico, e pertanto la sua salute dipende dalla salute del corpo eterico stesso.
Essendo completamente intriso nel liquido ha la possibilità unica nel suo genere di rigenerarsi: un pezzetto di fegato è in grado infatti di ricrescere e questo è dovuto alle pure forze vitali, le quali hanno una intrinseca capacità rigenerativa.

Questa potenzialità rigenerativa deve però essere tenuta nel corretto equilibrio, altrimenti potrebbe sfociare in un processo tumorale. Le forze astrali nel fegato evitano che s’ingrossi o diminuisca eccessivamente. E’ bene sapere che le forze eteriche hanno sempre la tendenza a crescere verso l’esterno e la loro crescita è tenuta sotto controllo dalle forze astrali.
L’azione dell’Io la troviamo come sempre nel calore. Il fegato deve essere sempre mantenuto al caldo.
Se la zona epatica dovesse raffreddarsi per un qualsiasi motivo l’organo potrebbe indurirsi, e se s’indurisce significa che è devitalizzato, ha perso forze vitali. A questo punto comincerebbe a non essere più attivo dal punto di vista rigenerativo…
Viceversa bisogna fare attenzione a che non si riscaldi troppo: l’alcool per esempio è una bomba di calore per il fegato e ne provoca l’infiammazione e la degenerazione.

Essendo l’organo con un diretto rapporto con le forze eteriche, è deputato alla distribuzione dell’elemento liquido, per cui quando una persona si gonfia c’è una cattiva distribuzione dei liquidi pertanto il fegato è squilibrato.

L’astrale in rapporto al fegato.
Quando le forze astrali non permeano correttamente il fegato si possono generare problemi psichici come la depressione.
Se per un qualsiasi motivo il fegato non riuscisse più ad avere una corretta funzionalità, le forze astrali non riuscendo a permearlo completamente, si “solleverebbero” salendo e invadendo il polo della coscienza (la zona alta dell’organismo: la testa).
La funzione e il movimento del corpo astrale è una lemniscata, un otto o infinito che entra ed esce a livello mediano. Esce, prende il mondo esterno, entra dentro per essere elaborato e poi esce di nuovo.
Questo processo è un giusto rapporto col mondo esterno.

Se però il corpo astrale non riesce a mettersi a disposizione delle forze astrali che vanno verso l’esterno e neppure di quelle che devono permeare il fegato a causa di una sua funzionalità corrotta, rimangono “sospese” facendo sì che non riusciremo ad avere un corretto rapporto con il mondo esterno.
La malattia dell’anima è quando si perde il mondo esterno o il mondo esterno si perde in noi. Questa situazione si chiama depressione! Cos’è la depressione se non la perdita del rapporto col mondo esterno?

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese
L’energia nel corpo umano circola in un ciclo circadiano seguendo uno schema ben preciso.
In questo ciclo, l’orario di massima attività del fegato va dalle 1 alle 3 di mattina. Si tratta della fase in cui l’energia yang sta crescendo ma bisogna stare attenti a non sprecarla. Molto importante è quello che mangiamo prima di andare a dormire. Quando ci si sveglia, oppure non si riesce ad addormentarsi in questo orario, può essere causato dalla rabbia o dalla frustrazione latenti che stanno mettendo sotto pressione il fegato mentre cerca di disintossicare da queste emozioni.

Secondo la Metamedicina
Il fegato è il serbatoio dell’energia accumulata sotto forma di glicogeno che poi si trasformerà in glucosio. Questa energia ci permette di realizzare i nostri desideri.
Il trattato base della medicina cinese tradizionale, il Su-wen, attribuisce al fegato il sapore amaro e il colore verde. E’ il “generatore delle forze”, il “generale che elabora i piani”. Ecco perché nell’antica Cina si mangiava il fegato dei nemici per appropriarsi del loro coraggio.
La parola fegato deriva da ficatum che in latino significa fico, esattamente il frutto con cui s’ingrassava purtroppo il fegato d’oca. Il fico però è il simbolo della fecondità e dell’abbondanza; quando l’abbondanza viene a mancare si manifestano frustrazioni di ogni genere. Non a caso è nel fegato che avviene la trasmutazione del desiderio materialista in aspirazione spirituale con il risultato dell’Illuminazione, di una nuova saggezza circa le decisioni da prendere. Sotto quale albero il Buddha ricevette l’illuminazione, se non il fico?

La radice ebraica di fegato invece è kavèd il cui senso è “peso”, “fardello” che per estensione significa “essere di peso”, essere importante. In questo senso il fegato è considerato il più nobile degli organi.
Se non siamo in grado di prendere decisioni o se accettiamo cose indigeste per mancanza di coraggio, il fegato è l’organo interessato. Essendo questo l’organo del ricambio ed essendo la volontà in rapporto al ricambio, un problema di fegato comunque influisce sempre sulla volontà!
Tutto quello che nella nostra vita ci è difficile digerire, collegato alla collera, può generare problemi epatici. Il fegato è il focolaio della collera repressa.

Il fegato inoltre è un organo sensibile all’immagine che abbiamo di noi stessi o che di noi diamo agli altri. Il fegato può essere leso quando l’immagine che abbiamo di noi viene messa in discussione.
Le epatiti per esempio ci mettono di fronte alle nostre contraddizioni in quanto riguardano contemporaneamente l’immagine che abbiamo di noi stessi e il nostro desiderio di possedere.
Anche il cancro al fegato è frequente nelle persone che vivono collere represse o discordie a seguito del desiderio di possedere correlato con la propria immagine sia nel contesto materiale (testamenti, soldi, ecc.) sia rispetto a situazioni affettive.

Il fegato, come detto prima, adegua il cibo perché lo si possa “far nostro”: adatta le esperienze esistenziali al nostro Io. Di fronte ad aggressioni, ingiustizie, ma anche preoccupazioni, la lingua chiama in causa la bile: “ci rodiamo il fegato e la bile”, “ingoiamo la bile”, “ci facciamo un fegato amaro”, “non abbiamo fegato”, ecc.
In questa frasi si può cogliere il rifiuto di adattarsi, un miscuglio di paura, collera e ribellione. L’epatite è una infiammazione che esprime la nostra collera nei confronti di una situazione che giudichiamo ingiusta o alla quale non riusciamo ad adattarci. Collere troppo spesso represse o trattenute all’interno addenseranno l’energia del fegato rischiando di trasformarsi nei casi peggiori in cirrosi o in cancro: testimoni di questa cristallizzazione, dell’autodistruzione e del rifiuto della propria esistenza o di se stessi.

Il fegato per mezzo della bile elimina l’emoglobina dei globuli rossi e le tossine liposolubili, quelle che si sciolgono nei grassi. Tutta questa bile non viene eliminata immediatamente e in buona parte viene riassorbita dall’intestino tenue e reimmessa nel fegato per esserne nuovamente eliminata. Che si tratti di preoccupazioni o collera, la bile è il luogo delle contrarietà rimuginate. E quindi, grazie alla bile, il fegato ci rimanda all’amarezza e alla collera che bisogna evacuare e a tutto ciò che non abbiamo digerito nelle nostre esperienze esistenziali.
Un fegato in disequilibrio può avere ripercussioni a livello di percezione e pensiero (scarsa memoria, ci si dimentica di fare le cose) e anche a livello di sentimenti (non si riesce a fluire completamente verso l’esterno per via di blocchi). Si può avere un problema a livello di espressione del mondo dei nostri sentimenti e potremo avere problemi di volontà.
Non a caso il serbatoio della memoria è proprio il corpo eterico, quindi un indebolimento del corpo eterico si ripercuote a vari livelli e principalmente nella memoria.
Infine, per via della sua funzione di “magazzino” del corpo, il fegato è sensibile a tutti i conflitti di “mancanza”. Per esempio: mancanza di cibo, di soldi, mancanza dei legami di sangue, mancanza d’amore, di rispetto, ecc.

Come aiutare il fegato
E’ necessario lavorare sempre su più livelli, ma le cose importanti sono essenzialmente due: dare forze vitali al corpo fisico ed equilibrare il corpo astrale.
Se da una parte diamo forze vitali al corpo fisico, quest’ultimo riprende ad avere una corretta vita vegetativa; dall’altra se si riequilibra il corpo astrale, questo si collega nel giusto modo con la parte fisico-eterica, permettendo alle forze dell’Io di compenetrare e organizzare correttamente i processi. Se il corpo astrale è “sconvolto”, l’Io farà molta più fatica a metterlo a posto. Se è troppo impegnato per sistemare l’astrale, le forze usate per questo lavoro non saranno più disponibili per collegarsi e sistemare la parte fisico-eterica.

Quindi è importante sempre partire dal corpo fisico, vitalizzandolo.
Esistono degli ausili molto utili per questo scopo: per uso interno lo sciroppo di betulla (che contiene una sostanza, la betulina, che ha una potente azione antiinfiammatoria, diuretica e depurativa) e la fragaria vitis (nata dalla mescolanza della fragola di bosco con le foglie di vite, è utilissima in tutte le patologie epatiche), mentre per uso esterno il decotto di achillea millefoglie e l’olio di ricino sotto forma di impacchi caldi nella zona epatica alla sera oppure i cataplasmi di argilla.

Per il fegato ma anche per la cistifellea esiste una pianta molto interessante che si chiama Chelidonia, il cui soprannome non a caso è “grande luce”. Si tratta quindi di vedere chiaro dentro di noi, soprattutto nei nostri desideri, nelle motivazioni, nelle responsabilità.
La Chelidonia era già stata riportata nella teoria delle Segnature dell’alchimista rinascimentale Paracelso per la sua similitudine tra il suo lattice giallastro e appunto la bile.
Il fitopreparato Chelidonium curcuma - prodotto su indicazioni del filosofo e scienziato Rudolf Steiner - è indicato per tutte le malattie delle vie biliari.

Eliminare l’alcool, gli zuccheri raffinati e le cioccolate (che apportano troppo calore), ridurre drasticamente tutte le proteine di origine animale (carne, pesce, uova e soprattutto latte e formaggi) i cui grassi appesantiscono enormemente fegato e cistifellea rallentandone le funzionalità e creando seri ristagni.
Prediligere un’alimentazione a base di vegetali crudi e cotti, cereali integrali e legumi a seconda della stagionalità e della temperatura esterna. Quindi più cibo cotto in autunno-inverno e più crudo in primavera-estate; aumentare il consumo di tutte le erbe amare (per l’analogia con il “sapore” amaro del fegato) che i campi ci regalano, come per esempio il dente di leone (tarassaco), l’ortica, ecc.
Abbondare di succhi freschi di frutta e verdura ogni santo giorno. Esistono infine molte piante epatoprotettrici: carciofo, cardo mariano, tarassaco, chelidonia, rafano nero, rosmarino, acetosa, fitolacca e aloe.

Marcello Pamio - 4 ottobre 2015 - tratto da Effervescienza inserto di Biolcalenda