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Marcello Pamio 
 
Mentre il simpatico ministro Matteo Salvini vuole sapere su facebook «Come va la vostra mattinata», in giro per le scuole Waldorf d’Italia i NAS fanno irruzione.
Da quello che sta emergendo, i Nuclei Anti-Sofisticazioni dei carabinieri sono andati a fare visita a varie scuole steineriane del Veneto, Emilia, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Liguria.
Il motivo dei controlli è, ufficialmente la «Verifica requisiti igienico sanitari», cioè se e come vengono somministrati pasti ai bambini.
 
La domanda sorge spontanea: i NAS, all’unisono si sono mobilitati in svariate regioni, di punto in bianco solo per la salute dei nostri piccoli "studenti"?
Sembrerebbe che in Toscana ci siano stati dei problemi con del cibo scaduto e questo avrebbe fatto partire un filone per controllare le scuole, soprattutto (guarda caso) le Waldorf.
Dando per vera la notizia del cibo scaduto, è interessante sapere che la partenza è avvenuta in Toscana, una regione non proprio casuale…
Diciamo però che come motivazione lascia un po’ a desiderare, anche perché stranamente i controlli sono iniziati dopo la scadenza del 10 marzo 2019. Non è curiosa come coincidenza? E come mai i carabinieri non stanno controllando TUTTE le scuole, ma i riflettori si sono accesi sui frigoriferi delle Waldorf?
 
Precisiamo subito che i controlli sono avvenuti sia in scuole paritarie che in semplici associazioni di genitori!!!
Nelle paritarie, oltre all’igiene alimentare hanno preteso anche i nomi degli iscritti e i documenti vaccinali dei bambini; dati che neppure la scuola potrebbe tenere, visto che si tratta di materiale sensibile.
La cosa interessante, che dovrebbe far comprendere i veri motivi dei controlli, è che nelle associazioni i militari hanno voluto sapere i nomi dei bambini e se veniva somministrato loro del cibo, ma alla risposta negativa, non hanno minimamente controllato o aperto nessun frigorifero e/o dispensa! I Nas si fidano sulla parola, o il loro incarico era quello di conoscere i nomi dei piccoli frequentatori e portare un messaggio ben preciso ai responsabili?
 
Molto probabilmente l’ordine di controllare è partito dall’alto, cioè il piano (dichiarato pubblicamente qualche tempo fa) è quello controllare TUTTE quelle nuove realtà scolastiche/educative che sono nate dopo la Legge 119/2017. Ricordiamo infatti che i Nas fanno capo al Ministero della Salute!
Per essere onesti sembrano le classiche intimidazioni in stile mafioso: state all’occhio che noi vi controlliamo!
 
Ma sono proprio questi i problemi seri dell’Italia che richiedono la mobilitazione dei carabinieri?
Il Sistema c’ingozza come maiali, dandoci da mangiare merda legale, regolarmente distribuita nei supermercati; poi per curarci ci avvelenano con farmaci e vaccini tossici, e per mandare giù tutta sta sbobba, ci danno da bere acqua pregna di sostanze cancerogene come i distruttori (o perturbatori endocrini tipo pfas, pfoa, ecc.) e infine, per non farci mancare nulla, ci riempiono i polmoni con aria contenente particolato, metalli e nanoparticelle neurotossiche.
Ma giustamente i carabinieri dei NAS vengono spediti negli asili Waldorf per controllare che il formaggio quark o la ricotta vaccina non siano scaduti.
Poi mi ricordo che siamo in Italia, e tutto torna al suo posto...
Quindi possiamo rispondere al gentile Salvini, dicendo che va tutto bene, grazie e buon appetito!


Marcello Pamio

La Toscana, si sa, è sempre stata una regione molto particolare, gestita da partiti politici non casuali…
Per esempio è qui che, nel 2015, esplodono i primi casi di meningite che danno il via alla ribalta mediatica della questione vaccini. Si saprà poi che la maggioranza di questi casi si era verificato in soggetti regolarmente vaccinati…
Nello stesso anno, a dicembre, la multinazionale britannica GSK dice di voler chiudere la società di Verona licenziando oltre 300 ricercatori, per poi dichiarare il 13 aprile 2016 di voler investire 1 miliardo di euro in Italia, o per essere più precisi, in Toscana...

E sempre qui pulsa il cuore del business dei vaccini: a Siena per la R&S (Ricerca & Sviluppo) e a Pisa per la produzione vera e propria di queste droghe.
Infine con oltre 26.000 iscritti, la Toscana detiene il record nazionale di fratellini massoni...
Interessante come regione, non c’è che dire!

GSK parla toscanaccio …
Notizia fresca di ieri (28 marzo 2019): la multinazionale britannica GSK, ha inaugurato a Rosia (immagine sotto), vicino a Siena dove possiede il polo mondiale di produzione dei vaccini, un centro controllo qualità hi-tech, che permetterà di ridurre drasticamente i tempi e il numero dei controlli sui vaccini (passeranno in media da 120-125 a 20-25). Il tutto ovviamente senza intaccare la qualità, anche perché quando GSK parla di qualità, è meglio non proferire parola…


L’investimento è assai corposo: stiamo parlando di 42 milioni di euro!

Il dottor Rino Rappuoli, colui che ha inventato il vaccino anti-meningococco B e amministratore delegato GSK Vaccines Italia ha dichiarato che «investire più di 40 milioni in un centro di questo genere vuol dire avere fiducia nel futuro: il nuovo edificio è all’avanguardia per i vaccini di adesso, ma soprattutto è pronto per la qualità del futuro».
La fiducia nel futuro va letta come la totale e assoluta consapevolezza che i governi italiani continuino supinamente ad agevolare gli interessi di Big Pharma, a discapito della salute pubblica.
Un futuro certamente distopico quello sognato e agognato dagli azionisti delle multinazionali del farmaco, un domani scintillante dove al posto delle stelle vi sono infezioni, focolai e vere e proprie epidemie, in modo tale da avere uno stato di tensione continuo che giustifichi, da una parte leggi sempre più repressive e obblighi anticostituzionali che violano ogni sacrosanto diritto, e dall’altra garantire lo spaccio sistemico e cronico dei loro vaccini...
Ricordiamo sempre che la multinazionale GSK guadagna miliardi ogni anno vendendo farmaci e vaccini, per cui se non esistessero malattie e infezioni, chiuderebbe all’istante.
Vaccini, sempre meno sicuri e sfornati a ritmo sempre più accelerato, perché se il nuovo centro in Toscana, per quanto hi-tech, ridurrà i tempi e il numero dei controlli, è ovvio che la sicurezza verrà meno!

Prima rete nazionale
Nasce sempre in Toscana, la prima rete di industrie farmaceutiche: un importante esperimento di politica industriale territoriale, ideato da Kpmg.
Kpmg non è una onlus, ma un network olandese di società indipendenti affiliate alla svizzera KPMG International Cooperative, specializzato nella revisione ed organizzazione contabile, che fornisce servizi professionali alle imprese.
La Kpmg fa parte delle Big Four, cioè delle quattro grandi società che si spartiscono a livello mondiale il mercato delle revisioni.
I fondatori di questa nuova rete sono Molteni, Kedrion, Eli Lilly e GSK Vaccines.
Il presidente piddino della Toscana Enrico Rossi gongola, visto che la regione ha avuto un ruolo importante nel facilitare questo risultato.
Questo è solo uno dei tasselli di un progetto completo a più ampio respiro che si chiama Pharma Valley and Devices. Guarda caso un progetto proposto sempre dalla Kpmg di cui sopra...

Alla firma del contratto erano presenti: il presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori; il presidente della Fondazione Toscana Life Sciences e di RetImpresa, Fabrizio Landi; per Eli Lilly Italia Huzur Devletsah, upcoming President and General Manager Italy Hub, e Cristiano Demolli, Sesto Manufacturing Site Senior Director; per Molteni l’ad Giuseppe Seghi Recli; per Kedrion Biopharma Danilo Medica (Italy Country Manager); per GSK Vaccines l’ad, Rino Rappuoli.
L’intesa nasce nell’ambito dell’iniziativa Toscana Pharma & Devices Valley, che coinvolge una trentina di imprese farmaceutiche presenti in Toscana.
Tutte queste imprese concorreranno alla realizzazione della terza e più innovativa piattaforma logistica italiana, che troverà posto all’interno dell’interporto livornese Amerigo Vespucci.

Con un investimento di circa 60-80 milioni di euro, verrà attrezzata un’area di 125.000 metri quadrati di superficie, la metà dei quali verranno edificati, per realizzarvi tra l’altro 21.000 metri quadrati di magazzini con ambienti a temperatura controllata, adatti allo stoccaggio dei prodotti farmaceutici, come i vaccini.
La capacità di immagazzinamento è stimata in 38.000 posti pallet iniziali, tre quarti dei quali capaci di tenere temperature tra i 15 e i 25° ed un quarto tra i 2 e gli 8°.
Il 70% delle scorte riguarderà le materie prime e il confezionamento, il 30% i prodotti finiti, che verranno movimentati al ritmo di 52.000 pallet l’anno.
Interessante sapere che l’80% è destinato ad essere esportato fuori dall’Italia mentre il 20% interesserà il mercato nazionale.
Il 23% del totale sarà movimentato per via area, attraverso l’aeroporto pisano Galileo Galilei.

Questo è senza dubbio un colpo industriale a dir poco geniale: con ben sedici baie tra carico e spedizione merci, e circa 6.000 metri quadrati di uffici, la Toscana si avvia a diventare uno dei poli industriali più importanti d’Italia.
Certamente ad alti livelli sanno perfettamente che le politiche nazionali spingeranno verso la crescita esponenziale della vendita di farmaci e soprattutto di vaccini. Anche perché le dirigono loro.
D’altronde, non dobbiamo dimenticare che l’Italia è stata designata «Capofila mondiale per le vaccinazioni», guarda caso nel settembre 2014 (l’allora governo del premier Matteo Renzi che in Toscana è nato e cresciuto anche come politico) quando l'ex ministro Beatrice Lorenzin si recò a Washington per siglare l’accordo.
I risultati ottenuti da allora sulle politiche sanitarie italiane sono sotto gli occhi di tutti, ora stiamo assistendo ai risultati in politica economica…o forse è tutto un caso, e chi vede qualcos’altro è il solito complottista?


Marcello Pamio

Attenzione: La contea di Rockland, New York, ha dichiarato lo stato di emergenza per un’epidemia di morbillo! Attualmente nell’area sono stati confermati, stando a quello che riporta la BBC, 153 casi di morbillo (la popolazione della contea di Rockland è di circa 330.000 persone).
E se questo non bastasse, con una disposizione d’urgenza ha vietato per 30 giorni, a tutti i ragazzi sotto i 18 anni non vaccinati, di frequentare spazi pubblici come scuole, centri commerciali, ristoranti, negozi e luoghi di culto come chiese, sinagoghe e moschee.
Questa “trentena”, entrata in vigore alla mezzanotte tra il 26 e il 27 marzo scorso, riguarda tutti gli spazi nei quali si radunano più di dieci persone, il tutto per impedire il dilagare del virus.

La cosa interessante è che ad ottobre 2018, a seguito di un primo allarme per 96 casi registrati, nella medesima contea erano stati vaccinati (vedere immagine sotto) con il trivalente MMR (morbillo, parotite, rosolia) ben 8097 individui di tutte le età! Curioso che a seguito di vaccinazioni a tappeto, anziché ridursi, i casi di morbillo siano invece aumentati...
Come sempre negli States non si va per il sottile: chi viola tale divieto rischia una multa fino a 500 dollari e la reclusione fino a sei mesi di carcere.


Quello che sta avvenendo nella contea di Rockland interessa principalmente la comunità ebrea ultraortodossa, e segue altre - per così dire - “epidemie” già registrate negli stati di Washington, California, Texas ed Illinois.

Quanto manca alla mobilitazione della FEMA (l’Ente federale per la gestione delle emergenze), dell’intelligence e della NSA, cioè la Sicurezza Nazionale?
Prendiamo atto che i nuovi nemici per gli Stati Uniti d’America non sono più i militanti dell’ISIS o di Al-Qaeda, ma sono dei microscopici terroristi che al posto del mitragliatore e delle bombe, usano delle subdole capsidi proteiche contenenti terribili acidi nucleici…

Da New York a Philadelphia
Sulla scia dell’emergenza morbillo nella contea di Rockland, a Philadelphia oltre 100 studenti sono stati infettati da parotite.
Alla Temple University verrà installato uno dei due ambulatori mobili per la vaccinazione che avverrà mercoledì prossimo, dato che il numero di casi di parotite nella comunità universitaria continua a crescere.
Attualmente vi sarebbero 105 casi, dei quali 18 confermati e il resto probabili.
Il punto che nessuno sottolinea adeguatamente è che quasi tutti gli studenti infettati erano vaccinati contro questa malattia!


I medici si parano il didietro dicendo che il vaccino MMR spesso si indebolisce quando le persone sono adolescenti o ventenni, ma che ovviamente la migliore difesa contro la diffusione rimarrà sempre il vaccino.
Ironia della sorte, è lo stesso vaccino MMR (parotite, morbillo, rosolia) che è stato imposto nella Contea di Rockland per combattere il morbillo!
Fa sorridere il discorso dei medici che il vaccino MMR si “indebolirebbe” nei giovani, perché dicendo così mettono in discussione la logica utilizzata nella contea di Rockland, dove stanno vaccinando ragazzi sotto i 18 anni, non avrebbe molto senso!

Focolaio di morbillo nel 2001
Sarà incomprensibile per gli encefali dei televenditori e teleimbonitori di minchiate televisive (detti esperti), ma il morbillo, come tutte le malattie infettive esantematiche, è endogeno, per cui avrà sempre un andamento sinusoidale, cioè mostrerà sempre picchi di focolai e periodi meno virulenti. Sempre e indipendentemente dalla copertura vaccinale della popolazione.
Ricordiamo infatti il focolaio di morbillo verificatosi a New York City nel 2001.ì
Tutti i casi riscontrati avevano una precedente evidenza di immunità al morbillo, e i risultati di laboratorio hanno indicato risposte immunitarie secondarie.
Tale rapporto documenta la trasmissione del morbillo da un individuo immunizzato, confermando la fallacità del vaccino.
Ma ovviamente questo nessuno ce lo ricorda, perché il mantra è sempre lo stesso: vaccinare sempre, tutti, e sempre di più!

Il vero problema è il morbillo?
L’Italia a livello europeo detiene tantissimi primati negativi: primo posto per tumori in età pediatrica e primo posto per obesità infantile. Abbiamo anche il podio per mortalità da infezioni ospedaliere, con 10.000 morti all’anno!
Con una siffatta strage annuale, il problema è il morbillo?
Stessa cosa anche negli altri paese industrializzati. Ogni anno migliaia di cittadini adulti di New York si ammalano, e talvolta muoiono, per malattie come influenza e polmonite, che continuano a rappresentare la TERZA CAUSA DI MORTE nella città di New York. Per non parlare dello stato di salute dei cittadini statunitensi legato a problematiche correlate a pessima alimentazione e stili di vita.
Ma i riflettori si accendono solo sul virus del morbillo.

Il grafico qui sopra del CDC, mette in evidenza che nel 2014 nello stato di NY ci sono stati 667 casi di morbillo tra la popolazione, ma stranamente non ricordo leggi marziali, divieti di respirare e campane a lutto. Forse perché, oggi, l’ordine di scuderia è di sfruttare qualsiasi occasione per spingere l’inasprimento delle leggi sull’imposizione vaccinale? Allora si spiegherebbe anche perché, nello stesso momento, in Italia venga presentato un «Piano di eradicazione del morbillo» che prevede misure assurde come l’esclusione da gare sportive o da servizi come la protezione civile a chi è senza vaccini; in Europa si gridi all’emergenza morbillo ormai da mesi con numeri di casi/popolazione ridicoli; ed ora negli Usa si segua addirittura la linea della segregazione dei soggetti non vaccinati… ovviamente tutto per il “bene pubblico”, ci mancherebbe. Forse è il caso di rendersi conto che, più semplicemente, le vaccinazioni e la loro imposizione fanno parte oggi delle priorità di un’agenda mondiale che punta, ahinoi, alla limitazione delle libertà individuali più elementari e per farlo si stanno usando tutti gli espedienti, ivi compresi far passare per gravi emergenze di sanità pubblica una delle più comuni malattie dell’infanzia, in grado di dare immunità a vita, tramutatasi nel corso degli anni in mortale nemico dell’umanità…


Marcello Pamio

Fino a qualche tempo fa il Sistema, per soverchiare e bloccare la crescente tendenza dei genitori a mettere in dubbio le vaccinazioni coatte usava come scusante mediatica il fatto che il bambino non vaccinato poteva, a scuola, mettere a repentaglio la salute dei bambini ipervaccinati.
Questa ridicola scusante è stata soppiantata quando sono iniziate a sorgere domande spontanee sull’utilità dei vaccini. Perché, se un bambino vaccinato può prendere qualche malattia infettiva da uno non vaccinato, allora a cosa servono questi farmaci? E come proteggono la collettività?

Ora il nuovo grimaldello adottato dal Sistema sono i bambini immunodepressi, utili a far leva direttamente sulla pancia e le emozioni dei belanti sudditi-non-pensanti.
Nessuno vuole giudicare e/o commentare l’immane tragedia di una famiglia colpita da simili problematiche. Certamente però, ci sono alcune domande che meritano una risposta seria e circostanziata.

Qual è la causa - o le cause - dell’aumento di bambini immunodepressi nel nostro Paese?
Comprendere i motivi per cui un bambino o ragazzo va incontro ad una immunodepressione potrebbe essere interessante per fare vera prevenzione.
Ma sappiamo che la prevenzione primaria, non sviluppando PIL, non viene presa in considerazione…

Dov’erano i bambini immunodepressi prima della legge Lorenzin (nr. 119/2017)?
Sembra che tali bambini non esistessero prima del 2017, e la prova è che nessuno li ha mai tirati in ballo! Oggi invece sono diventati un toccante problema nazionale, come mai, tutto d’un tratto?

I bambini immunodepressi hanno diritto ad andare a scuola?
La propaganda vergognosa del Sistema sottolinea ed evidenza che tutti i bambini immunodepressi hanno il diritto sacrosanto all’istruzione, come gli altri. Verissimo e legittimo.
Nessuno però ha il coraggio di dire che UN BAMBINO REALMENTE IMMUNODEPRESSO NON POTRA’ MAI ANDARE A SCUOLA, e questo non dipende dalla presenza o meno di bambini non vaccinati, ma dal fatto che per un organismo immunodepresso, qualsiasi ambiente che non sia la tenda ad ossigeno dell’ospedale, è foriero di rischi anche letali.
Anche se in una scuola TUTTI i bambini fossero vaccinati secondo la vigente imposizione (10 vaccini + 4), e se per assurdo fossero completamente coperti anche gli insegnati, i dipendenti delle segreterie, e perfino i postini che recapitano le missive, ecc, un bambino immunodepresso comunque non potrebbe MAI accedervi perché nell'ambiente circolano CENTINAIA DI AGENTI PATOGENI diversi (virus, batteri, microbi, micobatteri, ecc.) per i quali non esiste un vaccino.
Un qualsiasi agente patogeno è assolutamente rischioso per chi è gravemente ammalato.

Con una copertura vaccinale del 100% un bambino immunodepresso potrebbe andare in giro?
Se 60 milioni e 590 mila italiani venissero ipoteticamente vaccinati contro tutte le malattie per le quali esiste oggi un vaccino, un bambino immunodepresso potrebbe andare tranquillamente a scuola?
La risposta, come detto prima, è assolutamente no! E non solo, ma non potrà neppure andare al cinema, a teatro, al parco, al supermercato.
Quindi è ora di finirla con tale criminale propaganda ufficiale che vorrebbe far credere al popolo-bue che le vaccinazioni sono un atto doveroso per proteggere questi poveri bambini.

Vaccinazione corrisponde a immunità?
Ancora oggi la maggior parte delle persone e ahinoi anche dei medici, confondono vaccinazione con immunizzazione.
Perfino un personaggio come il dottor Alberto Villani, presidente della SIP Società Italiana di Pediatria, perpetua simili castronerie: «in un mondo normale si è tutti protetti perché vaccinati» dice il famoso pediatra.
Villani commette un grave errore: continuare ad affermare e sostenere che «vaccinazione = protezione» è veramente rimarchevole, perché denota ignoranza o malafede. Questa uguaglianza è stata smentita dai fatti e dalla vita stessa. VACCINARE NON IMPLICA IMMUNITA’, e infatti i cosiddetti «no-responder» o «bad-responder» sono la pistola fumante! Quanti sono, esami alla mano? Nessuno lo sa.
Non a caso, moltissimi bambini e/o adulti dopo il vaccino risultano privi dei titoli anticorpali nel sangue e quindi ufficialmente NON sono coperti dalla malattia. Chiaro?

E’ vero che un immunodepresso NON PUÒ vaccinarsi?
Solo in parte: esistono controindicazioni, limitate a casi particolari di immunosoppressione grave, per i soli vaccini a virus vivo. La gran parte dei vaccini pediatrici, secondo i protocolli sanitari, possono e anzi devono essere somministrati anche agli immunodepressi.
Quale rischio possa portare questa pratica non è oggetto della discussione, il punto è che le motivazioni sopra riportate, usate dal Sistema per imporre i vaccini alla popolazione sana, non stanno più in piedi se si pensa che quegli stessi soggetti possono tranquillamente vaccinarsi.
Dunque, se proprio si vuole credere alla bontà ed efficacia di questi farmaci, se questi vaccini proteggono dalla malattia, non si capisce la necessità di sbattere fuori da scuola i bambini sani.

Chi decide che esistano bambini di serie A e di serie B?
Infine andando oltre l’ipocrisia, sappiamo tutti perfettamente che se ci proponessero di assumere un farmaco che comporta anche gravi rischi per la salute, allo scopo di proteggere una esigua minoranza di individui malati, nessuno di noi lo farebbe! Ebbene chi stabilisce che un bambino sano che, dinnanzi ad un ragionevole dubbio sulla sicurezza di questi farmaci, non viene vaccinato (con tutti i distinguo qui riportati), abbia meno diritti di un bambino malato? Perché a questo bambino sano è possibile negare la scuola, definito invece diritto sacrosanto per quello malato?
Chi può arrogarsi un simile diritto?


Marcello Pamio

Secondo la "prestigiosa" rivista Famiglia Cristiana, al prete «è affidata la stessa missione che Gesù ha dato agli apostoli». E grazie all’aiuto dello Spirito Santo il prete «può essere guida e capo di una comunità: in questo assomiglia a Gesù».
Quindi secondo il settimanale cattolico, oggi un prete assomiglia a Gesù!!!
Una responsabilità enorme, anche se sarebbe più corretto parlare di ipocrisia magistrale.
Se teniamo conto che nella comunità odierna i bambini non vaccinati vengono illegittimamente e incostituzionalmente lasciati a casa dalle scuole gestite dai preti, viene da sé che se Gesù duemila anni fa scacciò i mercanti dal tempio, oggi prenderebbe a calci nel culo gli apostoli della fede!
Non solo, ma visto che tali violenze nei confronti dei bambini, cioè dei destinatari del Regno-di-Dio, vengono perpetrate per non perdere le priorità acquisite (scuole paritarie), cioè per non perdere gli agognati finanziamenti pubblici, l’affare assume una connotazione a dir poco vomitevole!

Questo racconto di Natale sarà ancora più indicativo della incoerenza dei preti cattolici…

Pecora nera alla Grotta di Betlemme

C’era una volta una pecora diversa da tutte le altre: era nera. Veniva derisa perché in un gregge tutto bianco spiccava come una macchia di inchiostro su un lenzuolo!
Le altre pecore le gridavano dietro: «pecora sbagliata, non sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?».
La pecora nera non ne poteva più e decise di uscire dal gregge andandosene sui monti da sola. Una sera vide lontano una grotta illuminata da una debole luce.
«Chi sei?», le domandò una voce appena fu entrata.
«Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dal gregge».
«La stessa cosa è capitata a noi! Anche per noi non c'era posto con gli altri nell'albergo. Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è nato un bel bambino. Eccolo!».
La pecora nera era piena di gioia. «Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!».
La pecora si avvicinò stretta al bambino e lo accarezzò con la sua lana.
Gesù si svegliò e le bisbigliò nell’orecchio: «Proprio per questo sono venuto: per le pecore smarrite!».
La pecora si mise a belare di felicità. Dal cielo gli angeli intonarono il «Gloria»…

Oggi la pecora nera è rappresentata dai bambini i cui genitori hanno deciso consapevolmente di non vaccinare. Ma mentre Gesù è venuto proprio per le “pecore smarrite”, oggi i preti, per infimi interessi economici, portano al massacro queste povere pecore!

 

Pubblico l'articolo tratto dalla pagina Facebook del Corvelva

LA SOLIDARIETA' ECCLESIASTICA ALLE DISCRIMINAZIONI DI LEGGE

Anche oggi non si smentiscono i vertici clericali e don Lorenzo Celi, direttore dell'ufficio diocesano pastorale della scuola di Padova, tiene a rassicurare moralmente i propri parroci. Egli infatti esprime loro "vicinanza e piena solidarietà" nel compito di esclusione dalle scuole materne Fism.
Se ne deduce che, invece, ai bambini non siringati a dovere e per questo esclusi dal sistema scolastico, non ritenga di esprimere alcunché; d'altra parte egli tiene a ribadire che sarebbero i genitori ad auto-escludersi perchè rei di opporsi "a quanto dispone la legge", e aggiunge "per ragioni personali".
Ribadisce, il don, che all'art.3 la legge prevede l'esclusione (??? dov'è scritto nella legge, don ???), più in là si corregge parlando di espulsione e poi di sospensione (eh! la chiarezza della Legge!), ma soprattutto si premura di utilizzare un bel giro di parole per ricordare il rischio di "perdita della parità scolastica con tutte le conseguenze a ciò correlate" (leggasi contributi economici).
Credo che questo sia lo snodo fondamentale che spiega tutto il comportamento della chiesa e delle fism dal 2017 ad oggi...
Personalmente preferisco non esprimermi sulla condotta dei preti in tutta questa
vicenda dei vaccini obbligatori, dico solo che la storia insegna, a chi vuole intendere.
Mi auguro però che le persone possano imparare molto da questa condotta; d'altra parte, se le vaccinazioni sono diventate dogma, se la scienza è divenuta fideismo, quali attori migliori dei preti in campo, per difendere la sacralità della magica soglia di immunizzazione?
Ieri come oggi, oscurantismo è la parola chiave: si oscurano i diritti, il libero pensiero, la libertà di espressione e quando c'è bisogno di seppellire la libera coscienza (le "ragioni personali"), si trovano sempre buoni alleati in chi è allenato agli "atti di fede".
Mi raccomando: la dottrina, il catechismo, la messa la domenica.
La COERENZA, soprattutto.

Ecco la lettera di Lorenzo Celi


Marcello Pamio

Sponsorizza i libri del medico no-vax: bufera su amazon“, così titola “Il gazzettino”.
Ancora una volta i libri del dottor Roberto Gava finiscono al centro delle polemiche.
E nelle polemiche potevano mancare le sparate del presidente dell’ordine dei medici di Treviso, il dottor Luigino Guarini? Ovviamente no. Quando si tratta di difendere lo status quo e salvaguardare l’immagine dei vaccini, è sempre in prima linea.
«Amazon riesce a mercificare anche la disinformazione scientifica, facendo business su tutto».
«Le persone comuni - continua il medico - che non hanno competenze scientifiche in campo medico hanno il diritto di non sapere, sono fermamente convinto che proprio per questo bisogna tutelarle. La disinformazione va in qualche modo controllata».

Parole apparentemente semplici, che nascondono invece una pericolosissima deriva autoritaria: la volontà di censura.
Affermare che le persone comuni non hanno competenze e vanno tutelate, è un modo forbito per dire che i sudditi sono intrinsecamente ignoranti e per questo motivo devono essere indottrinati (tutelati). La disinformazione, cioè quelle conoscenze che escono dal paradigma, quelle che si scontrano con il mono-pensiero e i dettami dell’establishment medico-scientifico, devono venire censurate (controllate).

Quanto fastidio da sapere che il libro "Le vaccinazioni pediatriche" del dottor Roberto Gava è primo nelle vendite di Amazon?

Forse il dottor Guarini, dovrebbe togliere dal comodino il libro Fahrenheit 451 per lasciare posto al Giuramento di Ippocrate, versione antica però.
Le parole del presidente dell’ordine rappresentano esattamente il mondo pensato dal grande Ray Bradbury nel suo romanzo del 1951, il cui titolo indica la temperatura di autoignizione dei libri.
Uno dei mondi più distopici mai conosciuti, dove il fuoco viene usato per distrugge la cultura, la conoscenza, la poesia, le arti e tutto quello che il Sistema aborrisce.
Una società dove tutti i cittadini rispettosi della legge devono utilizzare SOLO la televisione per istruirsi, informarsi e vivere serenamente.
Proprio per questo motivo la tv è l’oracolo usato dal governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, quello che è bene e quello che è male. Tutto il resto è eresia da estirpare.

Nella visione di Bradbury le persone devono a tutti i costi mantenere uno stato di «felicità apparente», in cui tutti sono uguali, non per pari dignità, ma per omologazione dei desideri e dei pensieri.
Sudditi ideali senza una propria individuale personalità, ma solo riempiti di idee preconcette e prefabbricate dalla stessa società.
Coloro che mettono in discussione il Verbo vengono isolati ed emarginati da tutti.
Ray Bradbury, morto a 91 anni il 5 giugno del 2012 è riuscito ad assistere alla realizzazione della sua precognizione, perché oggi la realtà lo ha superato.
Proprio per questo motivo consiglio agli amministratori di Amazon, per rimediare al gravissimo errore di vendere libri non allineati, di raccogliere tutti i libri su vaccini e vaccinazioni, che non siano stati scritti ovviamente da marionette del Sistema, e di bruciarli esponendoli al pubblico ludibrio.

Concludo però ricordando l’indicativa storia del protagonista del romanzo, il pompiere Guy Montag, il quale nella prima parte del racconto dà fuoco ai libri e pure alle persone, ma poi la sua vita cambia grazie ad una donna e nel finale lo si vede mentre scappa dal governo, con il libro dell’Ecclesiaste, che dice: «C’è un tempo per ogni cosa; un tempo per demolire e un tempo per costruire, un tempo per tacere e un tempo per parlare».
Il dottor Guarini dovrebbe capire che il tempo per parlare è finito, per cui farebbe l'interesse generale se tacesse. La cosa più difficile per lui e per l’intero establishment, è accettare l’arrivo pure del tempo della demolizione del paradigma scientifico che tentano inutilmente di difendere…

 

PS: Se volete fare crescere l'incazzatura al Sistema, ordinate on-line il libro del dottor Roberto Gava in modo da mantenerlo stabilmente al primo posto nelle vendite su Amazon...
Cliccate qui oppure qua sotto
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Marcello Pamio

«L’annuncio di Fabio Franchi su Facebook è delirante e ho attivato i controlli del caso.
Voglio rassicurare i cittadini dicendo che in Italia non c’è spazio per sperimentazioni fai da te!”
E se lo dice con un tweet il ministro della salute Giulia Grillo, allora c’è da stare tranquilli. Fiuff…stavo proprio per pensar male...
Come non fidarsi, d’altronde, dell’onorevole pentastellata che nel 2017 attaccava e inveiva contro Beatrice Lorenzin per il decreto poi convertito nella sciagurata legge 119 sull’obbligatorietà dei vaccini e che oggi ne è la sostenitrice più incallita? La coerenza, come sempre, viene prima di tutto.

La situazione italiota è così allo sbando che ultimamente la Lorenzin sostiene addirittura la Grillo negli attacchi ai cosiddetti no-vax. Della serie: il nemico del mio nemico, è mio amico!
Queste sono le classiche notizie che schiudono il sarcofago dove è conservata la politicamente-nulla Lorenzin, ridestandone momentaneamente la coscienza. Rimane in ibernazione letargica per mesi e poi, di punto in bianco, si sveglia per twittare o postare su Facebook attacchi contro i novax.
Prima di ritornare nell’oblio, ecco cos’ha scritto la liceale ex ministro sul caso del dottor Franchi: «Reclutamento di cavie umane, bambini, via facebook, per esperimenti. Non è una news da qualche paese del terzo mondo, ma è tutta made in Italy. Che il protagonista sia un medico no-vax è solo un’appendice della follia in cui sta degenerando il nostro paese», terminando poi con l’auspicio che il ministro «faccia valutare se ci sono gli estremi per un affondamento giudiziario».
Se parliamo di follia, i neuroscienziati dovrebbero studiare approfonditamente il suo cervello per capire meglio come avviene dal punto di vista neurosinaptico l’involuzione dell’uomo…

Tornando alla Grillo, non mi risulta che l’attento ministro abbia attivato controlli nei confronti dell’epidemiologo, nonché collaboratore GSK, Pierluigi Lopalco, il quale l’8 febbraio scorso, non da una pagina facebook ma in un congresso all’università di Modena Reggio Emilia, ha dichiarato che «bisogna vaccinare i bambini volontari», e che «il test sui vaccini si fa su decine di migliaia di bambini». (vedi articolo)
Avete capito come funziona il Sistema? In Italia non ci può essere spazio per sperimentazioni fai da te, perché le sperimentazioni su cavie, cioè su neonati “volontari”, le possono fare solo loro negli ambulatori delle ASL!
Per cui se dichiari pubblicamente che i vaccini vengono testati su decine di migliaia di neonati inconsapevoli, anzi “volontari”, va tutto bene, se però hai la sfrontatezza di ironizzare sulle sperimentazioni cliniche, o peggio ancora hai il coraggio di analizzare il contenuto vaccinale, e richiedere la pubblicazione delle analisi di controllo (che ANCORA NESSUNO HA PORTATO ALLA LUCE), allora vieni attaccato, sputtanato dai giornalai, dai servi pennivendoli del Sistema, subendo perfino gli accertamenti dal ministro.
Se ancora non fosse chiaro chi può usare le cavie umane, leggete il titolo del comunicato n.31 di oggi, datato 26 febbraio 2019, del Ministero della salute: «Test HIV su minori senza consenso dei genitori, sì del garante Infanzia al ministro grillo per collaborazione su nuove regole»

Et voilà il governo del cambiamento…


Marcello Pamio

L’8 febbraio scorso all’Università di Modena e Reggio Emilia si è tenuta una giornata dal titolo «VacciniaMO», un incontro rivolto agli studenti degli Istituti superiori di Modena.
Si tratta del secondo appuntamento organizzato dalla facoltà di medicina e chirurgia Unimore, d’altronde per il Sistema risulta d’importanza vitale indottrinare le giovani coscienze e plasmare i loro freschi cervelli sul tema vaccinale. Voglio impedire che diventino esseri senzienti e soprattutto pensanti…
Ospiti Maria Santoro che ha aperto le danze, poi a seguire il dott. Stefano Zona, infettivologo di Unimore, il prof. Francesco Galassi, paleopatologo dell’Università di Zurigo e Flinders University, e la dott.ssa Elena Varotto, antropologa forense dell’Università di Catania. Poi è stata la volta del prof.  Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa, del prof. David Galbraith, biologo vegetale dell’Università di Tucson in Arizona, del prof, Marcello Pinti, immunologo di Unimore e infine del prof. Andrea Cossarizza, patologo generale sempre di Unimore.

Due parole sull’esimio Lopalco sono d’obbligo visto che gira un video sul suo intervento.
L’epidemiologo dopo aver ironizzato su coloro che mettono in discussione la sicurezza dei vaccini, parte con pseudospiegazione scientifica, per cercare di fare luce sul problema.

«Per mettere in commercio un vaccino servono da 8 a 10 anni di ricerca, questo significa che bisogna vaccinare i bambini volontari e bisogna vedere quanto il vaccino sia sicuro e quanto sia efficace. Dopo tutta questa fase di ricerca, il vaccino viene commercializzato. Cioè il test sui vaccini si fa su decine di migliaia di bambini. Dopodiché viene commercializzato e si fa quella fase che si chiama farmacovigilanza, cioè si guarda anche dopo la commercializzazione, se questo vaccino causa per esempio effetti collaterali che non avevamo osservato negli studi clinici».

Secondo l’esperto, decine di migliaia tra bambini e neonati volontariamente si sono fatti inoculare, dopo ovviamente aver firmato col dito intriso nel latte materno il foglio del consenso informato.
Il termine «volontari» al posto di «cavie umane» ha un impatto decisamente diverso sulla psiche degli studenti presenti.
Lui si difende: «I test sui minori sono imposti dalla legge come ultimo passo. Ma sono i genitori a decidere». Ora è tutto più chiaro! La legge lo impone, ma è solo l’ultima spiaggia, anche se non sappiamo bene cosa ci sia prima, però alla fine sono i genitori che decidono.
Ricapitolando: i bambini sono volontari, ma è la legge che lo impone, però sono i genitori che decidono! Forse il dottore dovrebbe farsi visitare da uno bravo.

Quanti genitori presterebbero alla Scienza il corpo del proprio figliuolo per testare un farmaco di cui non si conosce nulla?  Purtroppo questo avviene inconsapevolmente ogni giorno nelle ASL...
Come spiega benissimo il dottor Stefano Montanari «per controllare l’efficacia di un vaccino occorre una popolazione enorme», questo perché non si tratta solo di verificare se i soggetti siano guariti con la somministrazione del farmaco, ma anche verificare se non si sono ammalati di qualcosa.
Forse Lopalco non sa o fa finta di non sapere, che l’attuale farmacovigilanza, come viene praticata è in grado di riscontrare una frazione miserrima degli effetti avversi, il tutto per minimizzare la loro pericolosità oggettiva.
La verità è che non esistono studi randomizzati a doppio cieco sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini: servirebbe seguire per lunghissimo tempo due gruppi di «cavie», l’uno vaccinato l’altro no, e verificarne lo stato di salute nel tempo, e l’eventuale protezione offerta dal vaccino contro le malattie per le quali si è vaccinato. Questo non è mai avvenuto, per ovvi motivi. Pertanto quanto detto da Lopalco non ha alcun senso.

«Una sperimentazione del genere - continua Montanari - comporterebbe tempi lunghissimi e nessuna, assolutamente nessuna azienda farmaceutica lo fa né mai avrebbe intenzione di farlo».
Anche in questo caso, il Lopalco di turno, esattamente come la cricca ipervaccinista-a-prescindere, non ha esibito nessun documento ufficiale, nessuno studio di sicurezza che comprovi le sue e le altre esternazioni pubbliche. Dovrebbe far riflettere…
Un’altra cosa che dovrebbe far pensare è che il dottor Lopalco figura sulla busta paga della GlaxoSmithKline, la principale azienda produttrice di vaccini!
Nel 2015 la GSK ha pagato Lopalco 459,62 euro come «rimborso spese di viaggio», l’anno seguente ha ricevuto ben 2315,58 euro (700 euro per «corrispettivi» e 1615,58 per «spese contrattuali»).
Nel 2017 il professore pisano ha sicuramente lavorato bene perché la GSK ha sganciato 3549,20 euro, di cui 1928,40 per «corrispettivi» e 1620,80 per «spese contrattuali o servizi di consulenza incluso viaggi e alloggi».
Se non bastasse, ha ricevuto dalla francese Sanofi nel 2017 per due consulenze, la modica cifra di 1350,00 euro e 2233,98 euro.

Questi sono i dati ufficiali pubblicati dalla Glaxo grazie all’EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations), al codice di trasparenza delle industrie, che però va sempre ricordato, è su base volontaria, quindi la maggior parte dei soldi che le lobbies elargiscono a medici, professori, istituti, università e centri di ricerca potrebbe essere sommersa…

Con questo non si sta dicendo che un medico e/o ricercatore non possa prendere soldi dai produttori di farmaci, ma è un diritto per le persone e per gli studenti che ascoltano l’oratore, venire a conoscenza che colui che parlando di vaccini è pagato dal principale produttore di vaccini!

Articoli inerenti:

“La gaffe dello scienziato sui vaccini: sperimentiamo su bambini volontari”, “La Verità” 17 febbraio 2019

“Il legame sospetto tra prof e aziende”, D.ssa Maria Antonietta Gatti, “Il Tempo” 17 febbraio 2019

 


Marcello Pamio

Non ho mai pagato in vita mia il balzello chiamato canone Rai, ma dopo gli ultimi accadimenti televisivi che purtroppo ho perduto, sto seriamente pensando di diventare un bravo e onesto contribuente.
Ebbene sì mi piacerebbe infatti contribuire a pagare lo stipendio a Wladimiro Guadagno, per gli amici Luxuria, per le sue precise lezioni di transgender dedicate ai ragazzini, e poter ricevere comodamente sul divano di casa le invocazioni sataniche della vergine sanremese, al secolo Virginia Raffaele.
Della serie: la Vergine che invoca Satana, simbolicamente è geniale!

Mentre rifletto sul da farsi, il mondo accademico sta riflettendo sulle analisi vaccinali...
A Pavia i professori dell’ateneo bloccano gli esami di Stato per protesta contro le posizioni sui vaccini del Presidente dell’ordine dei biologi Vincenzo D’Anna.
Il prof. Carlo Alberto Redi, decano del dipartimento di Biologia e uno dei più importanti genetisti italiani (dicono i media mainstream) condivide pienamente la protesta, affermando che «l’ordine nazionale sta facendo delle scelte che non suonano scientifiche. È giusto boicottare gli esami, spero che l’esempio venga seguito dalla comunità scientifica».
Che dire? Sono pienamente d’accordo con il decano Redi.

Non solo mi auguro che si blocchino tutte le università, anche quelle non sanitarie, ma spero in una protesta ancor più forte: l’auto-sospensione e/o licenziamento in massa di tutti i docenti che non vogliono promuovere le analisi di quei farmaci che vengono inoculati su centinaia di migliaia di neonati. Diamo un segnale deciso a quel pericoloso brodo antiscientifico che sta crescendo.
Diciamo una volta per tutte: la Scienza Vera, quella assolutamente non democratica, perché dovrebbe promuovere esami e analisi dei farmaci e vaccini che sono in commercio da anni?
Se vengono usati sulla popolazione, neonati inclusi, da anni sicuramente i test di sicurezza da qualche parte ci sono. Eccheccazzo!
Le istituzioni (Aifa, Iss, Ema) quindi fanno benissimo a non pubblicare gli studi perché da una parte sarebbe come piegarsi alle intimidazioni di potenti gruppi e associazioni di lobbisti come il Corvelva, e dall’altra darebbero il fianco ad altri attacchi vergognosi da parte sempre dell’antiscienza.

Solo un povero mentecatto infatti potrebbe dubitare delle industrie produttrici, che spendono miliardi di euro per debellare tutte le malattie del globo. O forse state pensando che ci vogliono ammalati?
Dietrologia becera a parte, l’ultima bella notizia arriva proprio dal Corvelva, l’associazione veneta colpevole di aver eseguito privatamente gli assurdi quanto inutili esami vaccinali: restituiranno infatti all’Ordine Nazionale dei Biologi la donazione che avevano ricevuto proprio per eseguire i test.
Questo dimostra che non tutto il male vien per nuocere; e siccome è bene quel che finisce bene, sono dell’umore giusto per andare a comperare la tv e pagare il canone rai, anche perché se a Sanremo hanno invocato nientepopodimenoché satana, non oso immaginare chi potranno invitare prossimamente a “Porta a Porta”….

Articolo 

https://www.corvelva.it/it/speciali-corvelva/comunicati/corvelva-rinuncia-al-contributo-dell%E2%80%99ordine-nazionale-dei-biologi.html

Interessantissima intervista audio al dottor Roberto Petrella, medico ginecologo, da parte di Marcello Pamio (12 febbraio 2019) su Radio Gamma 5

Ecco alcuni stralci...

Donne con batteri vaginali e/o candida (cosa questa diffusissima e normale) che eseguono il test per l'HPV (papilloma virus) o il Pap-Test, possono avere fino al 90% di FALSI POSITIVI!  Detto in altre parole: 9 donne su 10 avranno un diagnosi poco piacevole, ma non hanno assolutamente nulla (falso positivo)!!!

Circa il 50% delle bambine e/o ragazzine che fanno il vaccino anti-HPV possono andare incontro a insufficienza ovarica, amenorrea, alterazioni ovulazione che possono predisporre a infertilità futura...

https://soundcloud.com/marcello-pamio/vaccini-papilloma-quello-che-non-dicono

Marcello Pamio

Quando uno è disperato e non sa più che pesci pigliare, le minchiate sgorgano dalla bocca come l’acqua da una fonte di montagna…
Le ultime sparate del «diversamente umile» sono memorabili.
Voli pindarici - senza portare nulla di scientifico come sempre - che però precipitano in un vero e proprio negazionismo, che non ha nulla a che vedere con gli ebrei, anche se è riuscito a tirare in ballo il rabbino capo di Roma...
Mi riferisco ovviamente all’immarcescibile Roberto Burioni e al suo ultimo articolo intitolato: «L’ultima scemenza dei no-vax: i vaccini sono contro la religione».
«Gli antivaccinisti non sanno più cosa inventarsi, pur di sostenere le loro teorie indifendibili e così tirano in ballo anche la spiritualità. A rispondergli per le rime ci pensa Riccardo Di Segni, medico e Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma».
Innanzitutto diciamo al genialoide che ha trovato una cattedra come docente SOLO al San Raffaele (il che è tutto dire), che il tema vaccinale non è teorico e indifendibile, ma un argomento serissimo che merita ogni dibattito anche aspro, visto che tali farmaci vengono inoculati in neonati sani e indifesi. Ma d’altronde avere il rispetto per la salute e per la Vita da chi è abituato ad offendere tutto e tutti, è impensabile.

Comitato di Bioetica
Di errori il nostro virolprodigo ne compie a iosa, ma quello di tirare in ballo il rabbino Riccardo Di Segni solo per esacerbare l’annoso problema dei vaccini e i feti abortiti, non ha eguali.
Nell’intervista (da lui stesso citata) del 31 gennaio scorso dal titolo: «Bioetica. Supersoldati, umani e robot: forzare i limiti della natura si può? Fino a dove?» pubblicata dal Bet Magazine Mosaico, il sito ufficiale della Comunità ebraica di Milano, il rabbino NON parla minimamente di vaccini, ma del suo lavoro nel Comitato di Bioetica.
Dal 2006 infatti egli fa parte del «Comitato Nazionale di Bioetica», un organo del governo italiano che fa consulenze. Il CNB ha negli anni affrontato numerosi argomenti, dalle questioni legate all’inizio e fine vita ai problemi connessi a emergenze sociali, come le vaccinazioni, tematiche inerenti la farmacologia ecc.
Per esempio, quando è stato chiesto loro un parere sul rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei prodotti omeopatici, il CNB stesso ha espresso l’indicazione che il termine “medicinale” fosse sostituito da “preparato” e che le etichette indicassero: «Preparato omeopatico di efficacia non convalidata scientificamente e senza indicazioni terapeutiche approvate».
Il dottor Di Segni ha espresso la sua convinta contrarietà non solo dal punto di vista scientifico, ma affermando che chi assumesse questi preparati trasgredirebbe il divieto della Torah di compiere atti magici. Avete purtroppo letto bene: «i preparati omeopatici infatti si basano su sostanze che, diluite, dovrebbero continuare ad assicurare risultati benefici. Tali sostanze sono però così estremamente diluite da risultare di fatto inesistenti configurando quindi la loro assunzione come ricorso a un atto magico».


Quindi un ebreo che usasse un omeopatico sarebbero eretico, in piena violazione delle sacre scritture!
Cosa direbbero oggi i revisori della Torah se sapessero che la Food and Drug Administration sostiene l’utilizzo del placebo per testare l’efficacia delle terapie farmacologiche?
Il dottor Di Segni sa che il placebo è lo standard di riferimento negli studi di nuovi farmaci, basati sulla prova di efficacia («Evidence-based Medicine»)?
Quindi l’autorizzazione dei farmaci chimici che tutti gli ebrei del mondo usano, è concessa solo in funzione di un atto magico (placebo). Come infatti i rabbini possono spiegare l’effetto placebo?
Ma torniamo al discorso vaccini e religioni, usato indiscriminatamente da Burioni per poi partire con la ridicola filippica sull’omeo-magia.

Feti e linee cellulari
L’anti-somaro per eccellenza, dovrebbe girare le sue offese ai dirigenti e ai ricercatori delle industrie chimiche, perché sono loro stessi che confermano l’esistenza delle linee cellulari derivate da feti abortiti. Sono le lobbies che producono i vaccini che lo scrivono nel veritino (detto anche bugiardino).
Il dottor Stanley Plotkin, chiamato «godfather of vaccines» cioè il «padrino dei vaccini» è la massima autorità mondiale in questo campo ed è stato consulente per molti anni alla Sanofi.
In una dichiarazione giurata il medico ha spiegato che sono 76 i feti abortiti che utilizzati nelle sperimentazioni che hanno dato origine alle cosiddette «linee cellulari» usate per coltivare successivamente i virus vaccinali.
Da questi feti, tutti abortiti al terzo mese o più di gravidanza le industrie hanno prelevato campioni di tessuto, come per esempio ghiandola pituitaria, polmoni, pelle, milza, cuore, ecc.

Terreni di coltura
I terreni di coltura cellulari umani e animali più utilizzati sono: WI-38, MRC-5 e VERO.
WI-38 (Winstar Institute 38) indica cellule fibroblasti di polmone umano espiantate nel 1964 da un feto femmina svedese abortito perché la famiglia riteneva di avere già troppi figli. Questa linea cellulare viene utilizzata per far crescere i virus di morbillo, parotite, rosolia, varicella ed herpes zoster.
MRC-5 (Medical Research Council 5) indica cellule polmonari umane provenienti da un feto maschio di 14 settimane abortito nel 1966 perché la mamma ventisettenne inglese era internata per “motivi psichiatrici”. Questa linea viene usata per epatite A, epatite B, tifo, polio, difterite-tetano-pertosse, vaiolo, rabbia ed herpes zoster, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
VERO è l’unica linea non umana ma animale, le cellule infatti derivano dai reni di una scimmia verde africana.
Oltre alle cellule di feti umani, i vaccini presentano moltissime sostanze di origine animale.
Per esempio la gelatina derivata dalla pelle di maiale in alcuni vaccini a virus vivi serve da stabilizzatore per proteggere i virus contro gli effetti della temperatura (troppo freddo o troppo caldo).
L’albumina umana sierica è la proteina del sangue utilizzata come stabilizzatore in uno dei vaccini per la varicella (Varilrix).
I vaccini inoltre possono contenere tracce di proteine d’uovo, e questo perché il virus dell’influenza viene coltivato su uova di galline.
Va ricordato infine che ai microrganismi usati poi per la produzione di vaccini è necessario fornire loro sostanze nutritive alla crescita: derivati da prodotti ovini e bovini (aminoacidi, glicerolo, gelatina, enzimi, siero del sangue, latte, ecc.)

Conclusione
Ringrazio il dottor Burioni di esserci, perché la sua esistenza bipolare è importantissima: da una parte egli è funzionale al Sistema, e dall’altra alimenta la crescita del contro-Sistema. Ogni volta che parla e/o scrive, cresce il numero delle persone che capiscono e discernono la Verità dalle minchiate.
Al capo rabbino di Roma, nonché medico allopata, auguriamo di continuare a occuparsi di bioetica, di «atti magici» come per esempio l’omeopatia, perché così facendo quei 10-13 milioni di blasfemi eretici italiani potranno diventare 15-20 a breve.
Eticamente parlando, farebbe invece una migliore figura se avvertisse gli ebrei della presenza nei vaccini di terreni di coltura cellulari da feti umani abortiti e pezzi di animali come suino, bovino, scimmia e ovino.
I cattolici sono già stati rassicurati dalle parole dei santissimi intermediari tra loro e Dio: non serve infatti darsi pena se si inocula nel corpo del figlio dei virus coltivati su cellule di feti abortiti, perché non sono stati mica loro a costringere ad abortire quelle donne, quindi il male è stato commesso da qualcun altro...
Anche gli ebrei e i musulmani non devono darsi pena se dentro i vaccini vi sono, oltre ai feti abortiti pure i derivati di animali come suini, bovini e pollame, perché i vaccini mica si mangiano, vengono solo iniettati nel sangue dei loro figli...


Marcello Pamio

Secondo l’Istat il 2016 è stato un anno deflattivo, cioè vi è stata una diminuzione a livello generale dei prezzi, che ha generato un incremento del potere di acquisto.
Oggi invece, sempre secondo gli esperti, siamo in recessione, che è l’opposto della crescita economica, quindi un periodo caratterizzato da livelli di attività produttiva più bassi (Pil che cala).
Infine c’è lo spread che sale e scende (a comando) più o meno come le montagne russe.
In tutto questo bailamme, estremamente funzionale al Sistema, vi è un settore industriale costante che non viene minimamente scalfito da andamenti macroeconomici.
Le industrie della chimica e farmaceutica continuano a macinare e crescere indifferentemente da tutto…

Report GSK
La GlaxoSmithKline, il gigante globale delle droghe, ha appena pubblicato il report finanziario del 2018.
Gli azionisti della GSK come Vanguard Group, BlackRock, State Street e pochissimi altri stanno certamente brindando con i migliori champagne del globo, perché l’incremento del profitto operativo è stato del 34%.

La vendita dei vaccini è aumentata addirittura del 14%, con incassi pari a 5,9 miliardi di sterline, oltre 6,7 miliardi di euro. Soltanto la vendita del nuovo vaccino contro l’herpes-zoster Shingrix ha fatto incamerare 784 milioni di sterline, quasi circa 900 milioni di euro! Stiamo parlando di un vaccino autorizzato da pochissimo tempo!
Tra un cin-cin e una tartina al caviale, forse la crème de la crème, si sta augurando che aumentino le epidemie di varicella, dato che il virus che causa il Fuoco di Sant’Antonio è lo stesso della normalissima malattia esantematica infantile?
Dico questo perché il vaccino Shingrix costa la modica cifra di 280 dollaroni verdi, per cui se aumentano le fastidiosissime infezioni, crescono anche gli utili miliardari.
Le vendite globali di farmaci sono state per 30,8 miliardi di sterline, con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente.

L’amministratore delegato Emma Walmsley ha dichiarato: «GSK ha migliorato le prestazioni operative nel 2018 con una crescita delle vendite di gruppo».
La signora Emma si è dimenticata di ringraziare pubblicamente la liceale Beatrice Lorenzin che grazie alla sua scellerata legge ha permesso a colossi come Glaxo, Sanofi e combriccola, di incrementare le vendite dei vaccini, e anche il medico Giulia Grillo che sta portando avanti le medesime linee guida.
Forse i dirigenti sono così umili e discreti che i ringraziamenti preferiscono farli privatamente, magari su qualche conto cifrato…

Oltre alla Glaxo anche alla Sanofi, i cui azionisti (gira e rigira gli stessi) stanno festeggiando con trombette, coriandoli e cotillon.
Il gigante francese ha infatti riferito che il reddito netto del quarto trimestre è raddoppiato a 254 milioni di euro rispetto ai 126 milioni di euro dell’anno precedente.

L’utile sempre netto è stato di 1,36 miliardi di euro, rispetto a 1,33 miliardi di euro.
Le vendite sono cresciute del 3,5% portando gli incassi a 9 miliardi di euro.
A trainare la locomotiva come sempre i vaccini, e i dati parlano chiaro: le vendite delle punturine per neonati (ma non solo) sono aumentate del 9,7%!

Questi dati ufficiali, smontano una volta per tutte le idiozie sparate da qualche povero mentecatto che ancora ha il coraggio di dire pubblicamente che i vaccini non rappresentano un settore redditizio!
Che alle industrie questi «farmaci biologici» non sono convenienti…