Il fegato è l'organo della forza e della depurazione. Si tratta della ghiandola più grande del corpo umano e prende il nome proprio dal suo peso: kabèd che significa appunto pesante, grave. In molte culture il fegato è considerato l’organo connesso con il coraggio, la determinazione e l’energia vitale; per la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) è responsabile della capacità di trovare strategie per far fronte alle sfide della Vita. Le sue principali funzioni sono infinite. Eccone qualcuna: secerne la bile, immagazzina la B12, raccoglie ferro e rame, produrre eparina, depura e disintossica da tossine, immagazzina i carboidrati sotto forma di glicogeno, ecc. L'organo epatico deriva dal foglietto embrionale endoderma controllato e gestito dal tronco encefalico (paleoencefalo), e dal punto di vista biologico il conflitto che lo interessa deriva dalla percezione che ci manchi qualcosa di vitale (il boccone: denaro, cibo, lavoro o famiglia). Le vie biliari invece trasportano la bile dal fegato all'intestino e si attivano quando viviamo rabbia e rancore, cioè quando non riusciamo a sopportare certe situazioni. Il vissuto biliare è una forte incazzatura nel territorio: un risentito di ingiustizia per contrarietà con qualcuno nel clan (famiglia) o nel territorio (lavoro). Diventa per cui vitale aiutare fegato e vie biliari a scaricare queste tensioni! La MTC da millenni insegna che ogni stagione corrisponde ad un elemento e ad un organo (che in quel periodo esprime al meglio la sua vitalità). Bene la primavera è la stagione del legno e guarda caso del fegato. Quindi questo è il periodo migliore dell'anno per depurarci alleggerendo il carico a questi due organi cruciali.
Come depurare il fegato? Ovviamente la base è sempre la stessa: scaricare le tensioni con una intensa attività fisica e/o sessuale 😉; mandare a fare in culo quando serve; adottare al bisogno la famosa trinità (badile, sacco nero e abili 🤣); una sana alimentazione disintossicante accompagnata da una corretta idratazione (quasi nessuno beve a sufficienza). Infine la Natura ci viene in aiuto con molecole naturali, come quelle contenute nei seguenti prodotti: EPADEPURA e DEPURTOX (questi due vanno sempre abbinati per potenziarne gli effetti) e CLORELLA! Personalmente la faccio sempre nei due equinozi: primaverile e autunnale!
Il primo segnale del dismetabolismo di carboidrati e lipidi è la steatosi epatica. Il glucosio che arriva con la dieta nella cellula epatica ha due strade: produrre energia o depositarsi sotto forma di glicogeno. A digiuno un individuo utilizza circa 200 grammi di zuccheri nelle 24 h e quindi è necessario un apporto di glucosio continuo per garantire ai tessuti l’energia sufficiente. L’omeostasi del glucosio, cioè la stabilità della sua concentrazione plasmatica, dipende dall’assorbimento intestinale, dall’utilizzazione dei tessuti e dal dispendio energetico.
Tutte queste operazioni passano obbligatoriamente attraverso il fegato. Tra gli ormoni interessati ci sono l’insulina e il glucagone. L’insulina trasporta il glucosio nelle cellule per dare l’energia immediata, favorire l’accumulo di glucosio e di lipidi nel fegato e nei tessuti adiposi per costituire la riserva energetica, il glucagone scinde il glicogeno epatico e lo trasforma in nuovo glucosio da immettere in circolo, e metabolizza alcuni aminoacidi (i ramificati) sempre per produrre zucchero. Per questo motivo l’attività fisica di primo mattino a digiuno è importante: consuma lo zucchero proveniente dalle riserve di glicogeno e di lipidi, e quindi non solo favorisce il consumo dei depositi di grasso ma riduce l’accumulo di glicogeno nel fegato prevenendo la steatosi. L’attività invece svolta dopo pranzo smaltisce soltanto il glucosio alimentare lasciando inalterati i depositi.
Il digiuno prolungato e l'esclusione prolungata di carboidrati dalla dieta (regime chetogenico) costringe l’organismo a rimuovere i suoi depositi di glicogeno e/o di lipidi per avere l’energia sufficiente a mantenersi in vita. Il fegato per primo, smaltisce le sue riserve di glicogeno, poi quelle dei trigliceridi accantonati nei tessuti adiposi, per ricavarne i gliceridi (carboidrati) e mantenere la glicemia costante. Lo smaltimento dei grassi produce corpi chetonici che il cervello utilizza per ricavare energia! Se la quantità di carboidrati apportati con la dieta è eccessiva - e questo è vero per la maggior parte delle persone - il glucosio fa fatica ad entrare nelle cellule e la glicemia sale. L'ingresso nelle cellule infatti, principalmente nell’epatocita, è il frutto di una sequenza di meccanismi complessi che si alternano a seconda delle necessità metaboliche. Il glucosio deve entrare nel mitocondrio per iniziare la cascata metabolica che porta alla produzione di energia (ciclo di Krebs). Ma per entrare nel mitocondrio lo zucchero deve superare due ostacoli: la membrana cellulare e quella del mitocondrio stesso.
Una proteina presente sulla membrana cellulare fissa il glucosio, poi si ha l’azione di due enzimi endocellulari (chinasi) che captano la molecola di glucosio la ossidano (fosforilazione) e la trasportano fino all’interno del mitocondrio. E’ in questo ultimo passaggio che interviene l’insulina attivando una delle chinasi. Il glucagone sostiene la glicemia perché favorisce l'aumento del glucosio; questo garantisce che anche a digiuno lo zucchero sia comunque presente e disponibile in circolo. Ci penserà poi l’insulina a farlo sparire dal sangue facendolo entrare nelle cellule! Tutta questa perfezione serve a mantenere la glicemia costante. Purtroppo ci sono molti intoppi. L’epatocita è saturo di glucosio e/o di glicogeno e nessun altro zucchero può entrare nella cellula; il glucagone funziona troppo o l’insulina funziona troppo poco, e infine l'eccesso di carboidrati e il consumo energetico basso (poco movimento). Tutto questo per dire che la nutrizione chetogenica gioca un ruolo fondamentale!
Per fortuna anche la Natura ci viene in aiuto! I due integratori naturali LIPO SIN (Curcuma, Cannella, Arancio amaro, Zenzero e Pepe nero) e SIN GLUCOL (Berberis, Aglio nero, Cannella, Coenzima Q10, Cardo e Pepe nero) favoriscono proprio lo stimolo metabolico ed il metabolismo di zuccheri e lipidi…
La depurazione del fegato è essenziale per il buon funzionamento del corpo e della mente! Molto spesso infatti dopo una seria depurazione si possono vedere sparire disturbi fisici, e assistere al ritorno dell'energia. Ovviamente dopo i bagordi invernali, e con l'arrivo della bella stagione è il momento ideale! Il fegato neutralizza tutto quello che è indesiderabile, e quello che non serve viene immagazzinato come riserva di energia. Siccome produce enzimi, proteine, anticorpi e ormoni, è responsabile della “consistenza” del sangue, della sua composizione e colore. E' l'organo del ricambio, ma la sua peculiarità è di essere permeato di liquido, quindi di forze vitali (eteriche), ed è proprio per questo motivo che l'energia dipende da esso! Visto il rapporto con le forze eteriche è deputato alla distribuzione dei liquidi, per cui se ci si gonfia (edemi) il fegato è certamente squilibrato. Ma anche la volontà umana è in rapporto con il ricambio, per cui un problema epatico si riflette perfino nella nostra volontà! Se ci sentiamo bloccati nella Vita; se non sappiamo cosa fare, la depurazione è vivamente consigliata! Il serbatoio della memoria sta nel corpo eterico, quindi un indebolimento del fegato si ripercuote a vari livelli e principalmente nella memoria. Tutti validissimi motivi per depurare più volte all'anno l'organo di Dio. Il nome in ebraico è infatti Kaved, che letteralmente significa "pesante", nel senso di rendere onore, "dargli peso, importanza". Il fegato purificando il Sangue dalle impurità (zavorra) ci permette di elevarci verso il Cielo…
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Il fegato è la ghiandola più grande del corpo umano. Stiamo parlando di un organo del peso di oltre 1,5 kg le cui numerose funzioni sono vitali.
Il sangue che esce dallo stomaco e dall'intestino non passa direttamente nel torrente venoso per giungere al cuore, ma viene convogliato al fegato attraverso una fittissima rete di capillari, sfocianti poi nella vena porta (1). Altro sangue che riceve il fegato giunge dall'arteria epatica.
Il sangue di entrambe queste sorgenti (intestini e arteria epatica) nel fegato viene ripulito e filtrato dalle varie sostanze pericolose; i nutrienti messi da parte e usati nel processo metabolico, per poi finire nelle vene sovraepatiche e gettato nella grossa vena cava che lo porterà al cuore, e da qui in tutto l'organismo.
Il fegato è una fabbrica metabolica a dir poco strabiliante, continuamente all'opera e il calore prodotto al suo interno contribuisce anche al riscaldamento del corpo.
Ecco alcune delle funzioni del fegato:
trasforma gli alimenti trasportati dal sangue;
produce e secerne la bile;
elabora proteine importanti (fibrinogeno, albumine, globulina);
raccoglie ferro e rame, utili per la produzione delle cellule rosse del sangue;
detossifica le sostanze nocive assorbite dal sangue;
trasforma e immagazzina i carboidrati sottoforma di glicogeno;
gioca un ruolo essenziale nell'immagazzinamento e metabolismo dei grassi.
I DUE TESSUTI DEL FEGATO
Le cose dette fino a questo punto sono conoscenze risapute perfino dalla fisiologia canonica, quello che invece non viene preso in considerazione è che il fegato attraverso reti neurali specifiche è in relazione con DUE parti del cervello: il Tronco Encefalico (emiparte destra) e la Corteccia Grigia.
Tanto per capirci: le “funzioni” vere e proprie del fegato, quindi il suo “senso biologico”, risiedono in queste due aree cerebrali!
Quindi ci sono due aree cerebrali diverse per due tessuti (endoderma ed ectoderma), con due risentiti (conflitti) che possono manifestarsi in due tumori differenti...
FEGATO ENDODERMICO
La prima area, il Tronco encefalico governa la parte di fegato (epatociti) che deriva dal tessuto più arcaico, l’endoderma. Le sue funzioni sono: ACCUMULAREglucosio (zucchero) sotto forma di glicogeno e DEPURAREil sangue che arriva dall’intestino dalle “schifezze” e dalle tossine scaricandole con la bile.
Ora le vediamo entrambe seppur molto superficialmente:
1) ACCUMULATORE
Un “epatopatico comportamentale” si presenta come un ACCUMULATORE, una persona che non butta via nulla, che vive sempre nella sensazione che gli manchi qualcosa di vitale (soldi, beni materiali, ecc.).
In questo tessuto il tumore (adenocarcinoma) è a forma di una o più palline rotondeggianti e piene di glicogeno e bile (casualmente le funzioni governate dal tronco).
Il conflitto è:
"MANCANZA DEL BOCCONE VITALE"
Mentre una volta l'uomo faceva il conflitto di mancanza del boccone vitale quando realmente non aveva da mangiare, oggi purtroppo il termine “vitale” è diventato soggettivo e dipende dalle credenze e dai condizionamenti (famiglia, religioni, società) che abbiamo vissuto.
Il “vitale” è ogni qualvolta nella vita, cioè nel cervello, formiamo una rete neurale specifica collegata con un bisogno. I veri bisogni dell'essere umano sono: ARIA-ACQUA-CIBO-SONNO-SESSO (questo ultimo da intedersi non solo come fisicità, ma anche come relazioni). Tutto il resto NON E' VITALE.
Oggi purtroppo l'uomo moderno considera “boccone vitale” non solo il cibo, ma anche tutto quello che viene vissuto come tale! Qui arrivano i problemi, perché se siamo cresciuti in una famiglia dove i soldi erano visti come basilari, dove il percepito del denaro era vitale, se da adulti vivremo un qualsiasi conflitto di mancanza, o una perdita economica (fallimento), il Tronco si attiverà arrivando a generare un adenocarcinoma al fegato. Stessa identica cosa se la mancanza interessa l'auto, il rapporto di coppia, la famiglia, ecc.
Un esempio per tutti potrà chiarire il meccanismo. Se perdiamo improvvisamente il lavoro perché ci licenziano o perché fallisce la fabbrica (cose che accadono in Italia molto spesso), il cervello per superare il conflitto aumenta la funzione epatica creando accumuli di grasso (fegato steatosico) e glicogeno (zucchero). Statisticamente sarebbe molto interessante osservare i dati epidemiologici del cancro (o altre patologie) al fegato nelle persone lasciate a casa dal lavoro, rispetto alla media nazionale.
In soluzione, il tumore viene caseificato grazie all'intervento di funghi e micobatteri, oppure finisce incistato con formazione di cisti.
Una cosa importante da tenere in seria considerazione in questa fase risolutiva, è che si può formare ascite, un liquido sieroso che gonfia l'addome. Questo siero è ricchissimo di proteine per cui ogni volta che viene incoscientemente aspirato dal medico che ignora queste Leggi, il cervello lo riforma continuamente. Più liquido aspirato e maggiori saranno le proteine scippate da muscoli e organi andando di fatto a debilitare e dimagrire l'organismo in generale.
Ovviamente è tutta colpa del cancro se la persona viene consumata fino alla morte...
2) DEPURATORE
La seconda importante funzione del fegato è la disintossicazione e depurazione costante del sangue.
Ogni 4 minuti circa il sangue fa un giro completo del corpo, passando attraverso il fegato.
Tale ghiandola deve “supportare” e “sopportare” tutte le schifezze che gli arrivano costantemente dal sangue che esce dagli intestini.
Per cui se viviamo situazioni in cui ci sentiamo INCAPACI DI SOPPORTARE gli eventi, il fegato si attiva...
"INCAPACITA' DI SOPPORTARE QUELLO CHE SI STA VIVENDO"
FEGATO ECTODERMICO
Il secondo tessuto ectodermico è collegato alla Corteccia Grigia che governa le Vie Biliari, le quali risentono e si aprono quando si è “incazzati”, rabbiosi, pieni d’ira e sempre nella sensazione di essere incastrati in una situazione spiacevole. Può essere una costrizione lavorativa, relazionale, un'identità non riconosciuta, ecc.
In questo tessuto il tumore (carcinoma) mostra molte lesione più fusiformi (dotti) con cellule prive di glicogeno e bile.
CIRROSI ED EPATITE
Anche le classiche manifestazioni patologiche del fegato dipendono dal tessuto interessato.
La cirrosi per esempio è legata all'endoderma (quindi “boccone vitale”) e deriva da continue recidive di un conflitto appunto di “mancanza”.
L'epatite, sempre più diffusa nella società moderna, è legata al tessuto ectodermico, e rappresenta la fase di risoluzione di un forte conflitto di Rabbia/Rancore delle Vie Biliari.
FEGATO: L'ORGANO DI DIO
Il termine “fegato” deriva dal latino “ficus”, cioè fico, l’unico frutto che secondo i vangeli viene dato da mangiare al Cristo. Quindi un frutto divino? Sembra proprio di sì perché con le foglie di fico Adamo ed Eva nascondevano la loro “dimensione” umana: prima erano esseri spirituali, ma con il fico si “accorgono” di essere terreni...
In ebraico Fegato si dice KaVoD, che significa “peso”, “onore”, “qualcosa di greve”, “rispetto”, etc. In gemiatria ebraica convertendo KaVoD in numeri si ottiene 26, lo stesso numero della parola Jahwè. Il fegato è l’organo che purifica il Sangue (44) dalle sue impurità e ci permette di vivere (44-26=18 questo numero è Vita in ebraico).
Quindi forse il fegato è l’organo che ci permette di elevarci a Dio? Di trovare la nostra parte più spirituale, se e solo se però ci liberiamo dalla zavorra materialistica, cioè dalla sensazione che ci “manchi qualcosa”?
Dall’altro il fegato ectodermico “parla” anche del bisogno di “cambiare noi stessi” e non gli altri.
La Rabbia ed il Rancore si generano infatti dall’ira che proviamo quando vogliamo che qualcuno o qualcosa cambi, all'esterno di noi. Quindi invece di cambiare noi stessi per primi, cerchiamo di far cambiare gli altri (cosa impossibile), e questa impotenza e frustrazione generano appunto rabbia e rancore...
CONCLUSIONE
Una patologia al fegato endodermico, qualsiasi essa sia (cirrosi, cancro, ecc.) sta portando alla luce una “mancanza vitale”!
Quindi la domanda da porsi è: “COSA CI MANCA?”, “DOVE CI SENTIAMO MANCARE?”
Un qualsiasi conflitto che interessa il fegato ci mostra che una parte di noi è saldamente ancorata ad una materialità, a certi tipi di bisogni (spesso non realmente vitali) che impediscono l'evoluzione, impediscono di diventare divini. Ecco perché il fegato viene detto l'organo di Dio...
E' utile sapere per una maggiore comprensione del senso biologico che molte persone hanno trovato giovamento da patologie epatiche recitando il Salmo 23:
IL SIGNORE E' IL MIO PASTORE: NON MANCO DI NULLA!
Discorso religioso a parte, recitando queste due righe centinaia di volte al giorno, potrebbe accadere qualcosa di veramente miracoloso, che non ha nulla di mistico: il cervello infatti si potrebbe alla fine convincere che NON manca nulla di vitale...
Uscendo dall'aspetto biblico una persona potrebbe sostituire la frase da ripetere ogni giorno con la più neutra:
LA MIA VITA E' PIENA. HO TUTTO QUELLO CHE MI SERVE NON MI MANCA NULLA!
Ringrazio per la collaborazione, le informazioni scientifiche sulle connessioni mente-corpo il dottor Matteo Penzo e la “Scuola del Sintomo” (www.daleth.it)
Nel suo ultimo libro (“Colesterolo: menzogne e propaganda”), un cardiologo e ricercatore al CNRS, il dottor Michel de Lorgeril mette un bastone tra le ruote. Secondo lui, far abbassare il colesterolo non serve a niente, buono e cattivo non avrebbe alcun senso e le statine sarebbero addirittura inutili.
In breve secondo lui, il colesterolo permetterebbe soprattutto alle industrie di fare un sacco di soldi...
Colesterolo redditizio per i laboratori
D: Perché il colesterolo è così diffamato? R: Dr. Michel de Lorgeril: "Il colesterolo è diventato il nemico numero uno nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, perché fa comodo a tutti. Gli interessi economici in gioco sono enormi, soprattutto dopo l’arrivo delle statine. Le aziende farmaceutiche hanno fatto di gran lunga i loro conti. I farmaci anti colesterolo rappresentano uno dei più grandi affari del mercato mondiale. Contribuiscono a oltre 1 miliardo di euro nel deficit della previdenza sociale.
Anche le industrie agroalimentari beneficiano di questo, con le loro margarine e yogurt presumibilmente anticolesterolo.
Interessa anche molti medici che così possono praticare una medicina per così dire sistematica"
2. Colesterolo buono e cattivo "di altezza"
D: I termini buono e cattivo, o tasso normale che senso hanno? R: Dr. Michel de Lorgeril: "Il concetto di colesterolo 'buono' e 'cattivo' è una panzana. Pure Walt Disney con la strega cattiva e la fata bella cercano di nascondere le debolezze della teoria del colesterolo. Vi sono studi clinici come Illuminate del 2007, che mostrano come l'aumento del colesterolo buono e l’abbassamento di quello cattivo non proteggono dalle malattie cardiovascolari!
Quanto al tasso normale di colesterolo, si parla sempre di una media. Per i parametri biologici o fisiologici, ci sono le medie e delle differenze. Una persona può avere dei valori medi verso l’alto odei valori medi verso il basso, senza avere per questo un problema di salute. "
I pericoli del colesterolo sono una credenza?
D: Perché siete contrari alla teoria comunemente accettata sui pericoli del colesterolo? R: Dr. Michel de Lorgeril: "Secondo questa teoria, il colesterolo è tossico per le arterie.
Rappresenterebbe la principale causa di infarti, ictus e complicanze cardiovascolari.
Più il colesterolo aumenta e maggiore è il rischio. Viceversa più il suo tasso è basso e più il pericolo diminuisce. Alcuni fautori di questa teoria, raccomandano quindi di abbassare al massimo il colesterolo. Ma queste sono solo delle ipotesi senza validazione scientifica. Sono credenze indotte dalle industrie farmaceutiche e alimentari. E non hanno una base razionale. "
Colesterolo e infarto: nessun rapporto?
D: Il colesterolo alto non è sinonimo di malattia cardiovascolare? R: Dr. Michel de Lorgeril: "L’aumento del colesterolo non è di per sé una causa di problemi cardiovascolari. Esso può per contro essere letto come una alterazione dello stile di vita nei parametri biologici, vera e unica cause della malattie cardiovascolari. Chiaramente, il colesterolo è un semplice indicatore di rischio.
Numerosi studi vanno in questa direzione.
Dagli anni '70, i dati mostrano che la mortalità cardiaca rimane generalmente la stessa, a prescindere dal livello di colesterolo nel sangue.
Il nostro stile di vita e le nostre condizioni di esistenza, diminuiscono l’aspettativa e speranza di vita, non il colesterolo. "
Far abbassare il colesterolo non serve a niente
D: Il livello di colesterolo non fornisce alcuna protezione? R: Dr. Michel de Lorgeril: "No, far abbassare il tasso di colesterolo non serve a niente. Tutti gli studi clinici pubblicati dopo il 2005 sono stati negativi sulla questione. Il tasso di colesterolo si può ridurre con la dieta o l'assunzione di farmaci. Ma se contemporaneamente, lo stile di vita non cambia, il rischio rimane lo stesso. Se per esempio una persona continua a fumare, pensando di essere protetto dalla statina, essa andrà verso il disastro"
Statine: nessuna prevenzione
D: Le statine aiutano a proteggere dalle malattie cardiovascolari? R: Dr. Michel de Lorgeril: "No, non forniscono alcuna protezione. Abbassano il colesterolo ma senza alcun effetto sulla mortalità. Molti studi su questi farmaci restano sospetti a causa del coinvolgimento delle industrie farmaceutiche. Il programma ALLHAT del 2002, il solo sponsorizzato da istituzioni pubbliche indipendenti, non mostra alcuna protezione malgrado il colesterolo basso.
Tutti gli studi dopo il 2005 non mostrano alcun effetto sulla mortalità, a parte il recente e molto controverso studio Jupiter. Sul rischio di ictus, non c’è nessuna prova o dato scientifico dell’utilità delle statine. Stessa cosa nell’insufficienza cardiaca"
Gli effetti collaterali delle statine
D: Ci sono rischi per i pazienti che assumono le statine? R: Dr. Michel de Lorgeril: "Le statine hanno numerosi effetti collaterali. Per le persone attive, sembrano influenzare la qualità della vita causando dolori muscolari e depressione. A lungo termine, esiste anche un aumentato rischio di cancro, specialmente nelle persone con più di 60 anni. Lo studio PROSPER del 2002 mostra maggior incidenza di cancro e numero di morti per cancro nei pazienti che usavano la pravastatina, rispetto alle persone senza trattamento.
Attenzione però, i pazienti non devono interrompere il trattamento farmacologico senza prima parlarne con il loro medico.
Ma la prescrizione di statine sembra peggiore del sangue infetto in termini di numeri. Ben 7 milioni di francesi prendono questi farmaci inutilmente. "
Le vere cause delle malattie cardiovascolari
D: Se il colesterolo non c’entra, cosa provoca gli infarti? R: Dr. Michel de Lorgeril: "L’infarto viene quando c’è un’arteria coronaria completamente bloccata. Nella maggioranza dei casi, la causa è un coagulo di sangue. La formazione del coagulo dipende da tre fattori: l'aggregazione delle piastrine sanguigne, la coagulazione e la fibrinolisi, un meccanismo anti coagulo. Il colesterolo interviene in uno di questi fenomeni. Quanto alle lesioni aterosclerotiche, esse intasano le arterie in parte, ma mai completamente. Il colesterolo rappresenta al massimo il 10% di queste lesioni. Quindi 10% di una parziale ostruzione, che non è essa stessa responsabile dell’infarto. "
Come proteggere il cuore e le arterie
D: Quali misure dovrebbero essere prese per proteggersi dalle malattie cardiovascolari? R: Dr. Michel de Lorgeril: "Tutte le malattie cardiovascolari sono malattie legate allo stile di vita. Da qui l'importanza di agire in particolare su tre fattori: fumo, esercizio fisico e dieta.
Chiaramente, non fumare e cercare di respirare aria pulita. Si dovrebbe anche effettuare una adeguata attività fisica.
Per l’alimentazione, la dieta mediterranea ha dimostrato la sua efficacia clinica. In sintesi, una dieta ricca di cereali non raffinati, frutta e legumi freschi, legumi secchi, noci e frutta essiccata, olio d'oliva e erbe aromatiche.
Perché il mondo medico rimane in silenzio
D: Perché molti medici non condividono i loro dubbi sul colesterolo e statine? R: Dr. Michel de Lorgeril: "In primo luogo, non hanno accesso ai media. Ma se molti medici non dicono nulla, è anche per paura. Uno dei più grandi epidemiologi mondiali ha appena letto il mio lavoro sullo studio Giove, che riguarda l'uso preventivo delle statine. Ha detto che approva e mi sostiene. Ma si rifiuta di co-firmare il mio articolo. Il motivo: l'università per cui lavora ha contratti con l'industria farmaceutica… Per quanto riguarda i medici di base, molti non hanno il coraggio di esprimere i loro dubbi a pazienti per paura di essere criticati dal cardiologo dell’ospedale. "
Fonti:
- Colesterolo, bugie e la propaganda, il dottor Michel de Lorgeril, ed. Thierry Souccar 2008 delorgerilm20071001ent1
- Effetti del Torcetrapib nei pazienti ad alto rischio di eventi coronarici, Barter PJ et al, N Engl J Med 2007 ..
- colesterolo HDL, livelli molto bassi di colesterolo LDL ed eventi cardiovascolari, Barter PJ et al, N Engl J Med, 2007.
- i risultati principali in pazienti ipertesi moderatamente ipercolesterolemici randomizzati a pravastatina vs consueta attenzione: l'ALLHAT-LLT, ALLHAT Collaborative Research Group, JAMA, 2002.
- Rosuvastatina nei pazienti anziani con insufficienza cardiaca sistolica, Kjekhus J et al, N Engl J Med 2007
- Pravastatin in individui anziani a rischio di malattia vascolare (PROSPER): un trial randomizzato controllato, Pastore J et al, Lancet, 2002 ..
- Alte dosi di atorvastatina vs simvastatina a dosaggio standard per la prevenzione secondaria efficace infarto del miocardio. Lo studio IDEAL: uno studio controllato randomizzato, Pedersen TR et al, JAMA, 2005 ..
- è relazione betweens colesterolo e rischio di morte prematura per malattia coronarica continuo e graduale? Accertamenti 356,222 screenees primarie del MRFIT, Stamler J et al, JAMA, 1986 ..
- Dieta mediterranea, tradizionale factoring rischio e il tasso di complicanze cardiovascolari efficace infarto del miocardio - Relazione finale del Lyon Diet Heart Study, De Lorgeril M et al ., Circulation, 1999
Durante 25 anni come chirurgo toracico, la mia vita è stata dedicata con passione a trattare le malattie del cuore; ho dato a diverse migliaia di pazienti una seconda possibilità di vita.
Poi qualche anno fa ho preso la decisione più difficile della mia carriera di medico. Ho lasciato la chirurgia che amavo, per avere la libertà necessaria di dire la verità sulle malattie cardiache, l'infiammazione, le statine e gli attuali metodi di trattamento di tali malattie.
E’ stato un momento emozionante per un giovane cardiochirurgo negli anni Ottanta. Una nuova tecnica chirurgica, la chirurgia di bypass è stata l'unico trattamento efficace per le persone con grave malattia coronarica. La nostra capacità di salvare vite umane aumentando i rischi di un intervento chirurgico, è diminuita con il miglioramento delle tecniche e delle tecnologie.
Durante la mia carriera come chirurgo ho eseguito più di 5000 interventi di bypass coronarico.
Il consenso ufficiale al tempo (e anche oggi) era che alti livelli di colesterolo nel sangue erano la causa del deposito graduale (colesterolo) nei vasi sanguigni.
Come medici avevamo (e abbiamo) due strade terapeutiche: abbassare il livelli di colesterolo nel sangue o eseguire una operazione per deviare il sangue intorno alla placca accumulata nelle arterie, ristabilendo così il flusso sanguigno e la funzione del muscolo cardiaco.
A parte la ricerca del mezzo più efficace nel ridurre il colesterolo nel sangue, non vi era praticamente ricerca per determinare la vera causa della placca. All’interno della comunità medica si era installata la semplice idea che è sufficiente il controllo dei grassi saturi e del colesterolo.
Le statine - i farmaci che il medico prescrive enfaticamente se il vostro colesterolo è leggermente alto - e Bernie Madoff (il famigerato truffatore finanziario) hanno lasciato nella loro scia molte vittime innocenti, e molti seguaci sinceri ma illusi.
Ed entrambi sono enormi truffe perpetrate sui creduloni.
Le statine rappresentano un mercato globale di oltre 30 miliardi di dollari l'anno, e questo da numerosi anni. Inoltre, lo screening e il trattamento per il colesterolo costano circa 100 miliardi di dollari l'anno, senza alcun beneficio evidente per le vittime, voglio dire i pazienti.
Non so se Madoff ha avuto l'intento di frodare fin dall’inizio, ma dalla lettura dei rapporti, sembra che le cose gli sono sfuggite di mano, e ha continuato a mentire per tenere il denaro che circolava nelle sue casse e per perpetuare il suo stile di vita molto sontuoso.
Anche per i produttori di statine non sono sicuro se avevano o meno intenzione di frodare dall'inizio, ma non erano certo disposti a rinunciare a un mercato annuale di 30 miliardi dollari tanto facilmente.
Ci sono molti medici sinceri, ben intenzionati e profondamente convinti che continueranno a sostenere la teoria che il colesterolo alimentare e di grassi saturi sono la causa della malattia cardiaca. Essi continueranno a credere che i farmaci per abbassare il colesterolo sono il trattamento di successo per prevenire le malattie cardiache, nonostante uno studio pubblicato sull'American Heart Journal (gennaio 2009) che ha analizzato ben 137.000 pazienti ricoverati presso gli ospedali degli Stati Uniti con un attacco di cuore. Nel 75% dei casi queste persone avevano un colesterolo "normale".
Questa visione ha continuato a darmi fastidio durante tutta la mia carriera chirurgica ospedaliera. L'idea che una sostanza naturale, vale a dire il colesterolo, possa causare la malattia cardiaca non mi ha mai convinto. Vedo pazienti che ritornano per un secondo intervento chirurgico di bypass a pochi anni di distanza dal primo, nonostante un normale tasso di colesterolo in tutto il periodo.
In sala operatoria, avevo sempre osservato l'infiammazione attorno all'arteria coronaria...
Grazie ad un marketing massiccio, i produttori di statine hanno sapientemente influenzato e controllato la politica pubblica sulla prescrizione di statine facendola diventare il protocollo ufficiale di cura. Chiunque critica queste politiche o è in disaccordo viene etichettato come un eretico, ignorante e ridicolizzato.
La U.S. Food and Drug Administration (FDA), il National Cholesterol Education Program, l'American Heart Association e molti centri accademici sono diretti e influenzati da medici che ricevono benefit diretti o indiretti da parte dei produttori di statine. La loro influenza è così forte che di recente la FDA ha approvato il Crestor®, una statina per il trattamento di pazienti con colesterolo normale. Alcuni di questi universitari sono stati chiamati a trattare bambini con le statine.
Purtroppo il marketing ha davvero trionfato nella medicina.
Trattare o tentare di prevenire le malattie cardiache con le statine è pericoloso e fraudolento per due motivi:
1) Gli effetti secondari gravi, mortali e invalidanti sono in gran parte ignorati dalla professione medica e taciuti dai produttori di statine. Questi effetti secondari sono stati brillantemente documentati dal Dr. Duane Graveline e da altri medici coraggiosi che hanno osato parlare contro la religione ufficiale del colesterolo e dei grassi saturi.
2) Continuare a concentrarsi sul trattamento inefficace distoglie l'attenzione dalla reale comprensione della malattia di cuore, e dà ai pazienti un falso senso di sicurezza che impedisce loro di fare cambiamenti nello stile di vita che potrebbero davvero prevenire e invertire malattie cardiache.
Si considerare anche gli elementi seguenti:
1) Non c’è alcuna prova che le statine aiutino le donne di qualunque età!
2) Non c’è alcuna prova che le statine aiutino le persone con più di 65 anni
3) L'unico gruppo di pazienti che possono - e sottolineo "possono" - ottenere un beneficio, sono uomini di mezza età che hanno già avuto un infarto. E' incredibile vedere tutta la letteratura medica che è finanziata dai produttori di statine, e distribuito negli uffici dei medici da parte dei giovani rappresentanti entusiasti che sostengono che le statine sono utili.
Il molto pubblicizzato studio JUPITER - che ha portato la FDA ad approvare il Crestor ® per le persone con livelli di colesterolo normali - ha mostrato che il trattamento di 100 persone per 3 anni con Crestor ® "può" aver impedito un infarto.
Tuttavia, l'approvazione che è stata concessa e diversi milioni di persone sono state esposte ai rischi delle statine senza alcun beneficio, fatta eccezione per il produttore di Crestor®.
Ecco il motivo per cui ho chiamato la terapia con le statine la truffa più grande e pericolosa di quella di Bernie Madoff, almeno le sue vittime hanno solamente perso denaro, non la salute.
Benché Direttore del Gabinetto e capo della Chirurgia in un grande ospedale cardiologico, ho scoperto che non potevo cambiare la medicina, poco importa quanto ho denunciato e dichiarato, non importa quante prove ho raccolte in merito al colesterolo che non è un problema e che il trattamento del colesterolo con farmaci era contro-producente.
Così ho preso quella decisione difficile di lasciare la mia pratica chirurgica per avere la libertà di parlare, scrivere e insegnare la verità sulle malattie cardiache. Ho scritto un libro “La guarigione della malattia cardiaca”, nel quale spiego che la vera causa della malattia cardiaca è l'infiammazione. Infatti senza infiammazione, il colesterolo non si accumula nella parete del vaso sanguigno per causare la placca con la conseguenza eventuale di un infarto e morte.
Il diabete in cifre Nel mondo ogni 10 secondi una persona muore per cause legate al diabete e 2 si ammalano.
Negli ultimi 20 anni la malattia è aumentata di ben 7 volte e questo è il motivo che ha spinto le Nazioni Unite a definire il diabete una vera e propria epidemia.
I dati effettivamente non lasciano spazio a dubbi: nel mondo oltre 285 milioni di persone ne soffrono e 344 milioni sarebbero potenzialmente a rischio di svilupparlo.
Secondo le previsioni ufficiali dell’OMS entro il 2030 i diabetici raggiungeranno l’astronomica cifra di 520 milioni di persone!
Oltre mezzo miliardo di persone nel mondo Occidentale soffriranno per una malattia legata ad una alimentazione errata e soprattutto abbondante, e nel Sud del mondo oltre 1 miliardo di persone non hanno accesso al cibo e all’acqua.
Loro muoiono per mancanza di cibo e noi stiamo morendo per eccesso di cibo.
Qui da noi in Italia, secondo l’International Diabetes Federation (Idf), il 6% della popolazione sarebbe diabetica, il che corrisponde a oltre 4.000.000 di persone!
La spesa sanitaria per il diabete ovviamente è colossale e varia tra i 202 e i 422 miliardi di dollari ogni anno, ma potrebbe, entro il 2025, superare il tetto dei 559 miliardi di dollari.
Sorge a questo punto una domanda spontanea: con cifre a undici zeri ogni anno, è veramente possibile e credibile che l’Industria del farmaco voglia veramente guarire il diabete?
Creazione di malati Sapendo che per l’Industria del farmaco il diabete rappresenta un guadagno tra i più importanti, è bene chiedersi quanti di questi milioni di persone sono realmente malati e quanti invece sono stati convinti di esserlo.
Fino all’anno 2000 il “valore normale” della glicemia, cioè la quantità di zucchero libero nel sangue era di 140 mg/dL, poi un gruppo di esperti con a capo un consulente di Aventis, Eli Lilly, Glaxo, Novartis, Merck e Pfizer (tutte ditte che ci guadagnano molto nel diabete) abbassarono la glicemia a 126 mg/dL.
Si è “normali” se la glicemia è al di sotto di 100 mg/dL; si parla di alterata glicemia a digiuno se i valori sono compresi tra 100 e 126 mg/dL. Oltre il valore di 126 mg/dL si parla di diabete.
Un apparente e banale abbassamento di soli 14 mg/dL (da 140 a 126) comportò la creazione di decine di milioni di nuovi malati: persone sane il giorno prima e dopo a rischio serio di diabete.
E’ indubbia la degenerazione dello stile di vita basato su alimenti morti, raffinati, pastorizzati che sta provocando inequivocabilmente la crescita del diabete e di tutte le cosiddette malattie da progresso, ma dall’altra c’è la ferrea volontà di far aumentare il numero di malati per un tornaconto economico.
Diabete gestazionale Sempre più donne gravide si vedono affibbiare la diagnosi di diabete gestazionale o gravidico.
Tale diabete consiste in un’alterazione del metabolismo del glucosio che viene diagnosticata per la prima volta durante la gravidanza.
E’ risaputo che durante i nove mesi tutto l’equilibrio ormonale viene messo a dura prova. In questo ambito alcuni ormoni prodotti dalla placenta ostacolano l’azione dell’insulina, l’ormone secreto dal pancreas che ha il compito di abbassare la concentrazione di glucosio nel sangue.
Non a caso verso la fine della gravidanza, a parità di calorie introdotte con il cibo, una donna produce una quantità di insulina 3 volte superiore alla quantità prodotta da una donna della stessa età ma non gravida.
Tra la 24ma e la 28ma settimana di gravidanza i medici di norma prescrivono esami del sangue per la maggior parte delle donne che potrebbero essere soggette a diabete.
Se il valore glicemico a digiuno alla prima visita è compreso tra 92 mg/dL (anche se qualche laboratorio mette l’asterisco già a 90 mg/dL) e 126 mg/dL si parla di diabete gestazionale.
Le donne con valori glicemici superiori a 90-92 mg/dL dovranno essere sottoposte al test da carico con 75 g di glucosio con verifica dei valori glicemici all’inizio, dopo un’ora e dopo due ore.
Abbassando costantemente la glicemia a digiuno (in questo caso da 100 mg/dL a 90 mg/dL) il risultato è che aumentano le diagnosi di diabete gestazionale. Non è un caso infatti se oggi a sempre più mamme viene diagnosticato tale squilibrio metabolico, con rischi enormi non tanto per la disturbo in sé ma soprattutto per la paura della mamma il cui riverbero negativo sulla creatura che sta crescendo è oggettivo e fuori da ogni discussione.
Dall’insulina ai farmaci antidiabete Nel 1922 a Stoccolma venne conferito ai ricercatori Barting, Best e Macleod il premio Nobel per la scoperta dell’insulina.
La commercializzazione di questo ormone di sintesi, dal 1923 in poi, è opera della casa farmaceutica statunitense Eli Lilly che, alla fine della seconda Guerra Mondiale, importò dalla Germania il metadone inventato dai nazisti con il nome di Dolophine, in onore di Adolf Hitler, e prodotto dall’enorme colosso dell’industria chimica IG Farben.
E’ la stessa casa farmaceutica che ha prodotto l’elisir di eroina, l’LSD una delle più potenti sostanze psichedeliche conosciute e il Prozac.
La Lilly lanciò nel 1982 la prima insulina da DNA ricombinante: fu il primo farmaco al mondo creato con questa tecnologia.
Oggi per il diabete, oltre alla nota insulina esistono prodotti come: Tolbutamide, Tolazamide, Clorpropramide, Acetoesamide, Gliburide, Glipizide, Glimepride, Metformina, Fenformina, Buformina, Repaglanide, Acarbosio, Miglitol, Glucagone… Poche corporazioni della chimica e farmaceutica, tra loro interconnesse da fili economici e azionari, gestiscono l’intero mercato del diabete.
Gruppi potentissimi come Eli Lilly, Pfizer, Merck, Roche, Sanofi-Aventis e Bayer ogni anno, guadagnando miliardi di dollari, controllano la vita di centinaia di milioni di persone.
Epidemiologia docet Il “Bollettino dell’Accademia di Medicina di New York” del settembre 1933, riporta i dati ufficiali dal 1871 al 1932, e scrive: “…per le persone di entrambi i sessi, il tasso di mortalità del diabete a New York è passato dal 2,1 per 100.000 abitanti nel 1866, a 29,2 nel 1932”. Il numero totale delle morti perciò “è aumentato da 15 nel 1866 a 2.116 nel 1932”.
Il rapporto continua dicendo che “ …un aumento distinto nel numero di morti per diabete si sta verificando non solo al Nord Ovest, ma in tutti gli Stati Uniti, come dimostrano le statistiche di mortalità delle altre città”
In poco meno di sessant’anni perciò, dal 1866 al 1932, i pochissimi e sporadici casi di diabete sono diventati qualche migliaio solamente nella città di New York per diventare, con una terribile accelerazione negli ulteriori 70 anni, 1 morto ogni 10 secondi!
Questi sono dati epidemiologici importanti che inquadrano una crescita esponenziale del fenomeno.
Cos’è successo nella società tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo per aggravare così drasticamente la situazione?
Le due guerre mondiali certamente non hanno giovato al benessere psicofisico e sociale di centinaia di milioni di persone ma non ne sono state la vera causa.
Zuccheri, cereali raffinati e grassi idrogenati Sempre più medici e ricercatori seri sono concordi nel ritenere che la degenerazione dello stile di vita, nonché l’industrializzazione dell’alimentazione, sono tra le cause principali del diabete.
La nascita e la commercializzazione dei cereali raffinati da una parte e dei grassi idrogenati dall’altra è avvenuta proprio agli inizi del XX secolo, parallelamente all’aumento dei casi di diabete.
Al medico russo Chaterine Kousmine (1904-1992) va il merito di aver compreso che gran parte delle malattie cronico-degenerative erano conseguenza indiretta di un’alimentazione degradatasi progressivamente nel tempo, soprattutto a seguito dell’introduzione nella catena alimentare di alimenti innaturali come lo zucchero bianco, i cereali raffinati e i grassi idrogenati.
All’inizio del secolo scorso l’industria ha iniziato per scopi commerciali a raffinare lo zucchero e i cereali, andando così ad eliminare tutte quelle sostanze che risultano essere basilari e fondamentali per la vita: vitamine, minerali, enzimi, fibra, ormoni...
Quindi i cereali da alimento importante e completo sono stati trasformati in zucchero (amido allo stato puro) per cui mangiarli significa non solo non apportare nulla all’organismo (calorie vuote) ma anzi deprivarlo delle proprie riserve di sali minerali (ossa, denti, unghie, capelli, ecc.) perché fortemente acidificanti.
La medesima industria, non contenta, ha creato letteralmente ex novo i famosi e tristemente grassi idrogenati.
Il motivo è sempre lo stesso: commerciale.
Essendo solidi a temperatura ambiente si possono trasportare con estrema facilità, possono essere facilmente lavorati, sono inalterabili dall’ambiente esterno, non irrancidiscono e durano a lungo nel tempo. Cosa si può desiderare di più da un grasso?
La tecnica dell’idrogenazione venne introdotta nel 1912 proprio allo scopo di rendere solidi e commerciabili gli oli liquidi.
Tra i grassi idrogenati estremamente pericolosi per la salute, vanno annoverate le margarine, gli oli industriali prodotti ad alte temperature (quelli che riempiono le mensole nei supermercati) che trasformano la struttura molecolare dell’acido linoleico da cis-cis a cis-trans. La cis é una forma utilizzabile per l’organismo umano, la trans una forma non utilizzabile o utilizzabile con danni.
Purtroppo per tutti noi i grassi idrogenati sono ubiquitari e si trovano ovunque nei prodotti da forno di tipo industriale: merendine, pastine, biscotti, dolci, ecc., nelle pietanze precotte, pollo o pesce impanato, patatine fritte, pizze pronte, minestre in scatola, miscele per torte, ecc.
Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità una persona adulta dovrebbe ingerire meno di 2 grammi al giorno di grassi cis-trans per non rischiare seriamente la salute.
Sappiamo bene il ruolo giocato da questa associazione negli interessi delle lobbies…
Il punto è che tale soglia massima non dovrebbe esistere perché i grassi idrogenati creano danni anche in quantità molto inferiore.
Quali sono le conseguenze per la salute? Disturbi cardiocircolatori, obesità, danni alle cellule con rischio di tumore, malattie autoimmuni, insulino-resistenza e diabete.
Uno dei principali problemi dei grassi idrogenati è che non possono essere riconosciuti correttamente dall’organismo e quindi per le cellule sono letteralmente tossici.
Non è un caso che fanno diminuire le HDL, il colesterolo buono e alzano quello cattivo (LDL), interferiscono sia con l’insulina aumentando il rischio diabete che con il sistema immunitario e la detossificazione epatica; aumentano anche le patologie infiammatorie.
Agiscono negativamente sulla importantissima membrana delle 70 trilioni di cellule predisponendo non solo alla resistenza insulinica ma anche a qualsiasi patologia infiammatoria e degenerativa.
Nel libro “La fabbrica dei malati” spiego nel dettaglio come avviene la creazione di milioni di nuovi malati ogni anno. Sto parlando di persone oggettivamente sane che diventano da un giorno all’altro malati da curare con farmaci e droghe. Sono i moderni schiavi dell’Industria farmaceutica.
Una delle strategie principe per la creazione di nuovi malati è proprio l’abbassamento dei cosiddetti “valori di normalità”, ossia quei parametri che stabiliscono se una persona è sana oppure no. Glicemia, trigliceridi, colesterolo, ipertensione, ecc.
Panel, gruppi di esperti rappresentati da baroni universitari, opinion leader (pagati profumatamente per la loro influenza tra i colleghi) si riuniscono in congressi e decidono le linee guida che saranno osservate da tutti i medici del mondo.
Stabiliscono quindi i famosi protocolli.
Una responsabilità enorme perché decidono se una persona è sana o malata.
Ovviamente la responsabilità va di pari passo con il livello di coscienza. Se infatti una persona non ha coscienza, non si pone alcun problema etico e morale nelle proprie valutazioni e decisioni, ed è certamente e più facilmente corruttibile dai soldi, dalla brama di fama e potere.
Le linee guida Le linee guida ufficiali per i livelli di colesterolo ematico stabilivano il limite massimo di 200 mg/dL (qualche laboratorio spinge per 190 mg/dL).
I range considerati normali: Hdl: 40 - 80 mg/dL; Ldl: 70 - 180 mg/dL; Colesterolo totale: 120 - 220 mg/dL.
La Società europea di cardiologia (ESC) si è riunita a Roma proprio in questi giorni stilando le nuove linee guida internazionali, rivoluzionando in basso (ovviamente) i parametri del colesterolo.
Secondo la casta dei cardiologi il limite massimo del colesterolo Ldl va dimezzato, senza se e senza ma. Non esiste più alcun dubbio, ne sono certi.
Fino a ieri le indicazioni variavano a seconda del rischio personale legato a vari fattori, quali la familiarità, le malattie cardiache e lo stato di salute, e comunque il colesterolo “cattivo” (Ldl) non doveva mai superare i 190 mg/dL.
Da oggi NON dovrà mai superare quota 100 mg/dL e attenzione non solo nelle persone a rischio, ma praticamente in TUTTE.
Una generalizzazione e massificazione assai rischiosa per l’uomo della strada ma molto interessante per chi produce le statine…
Abbassando il valore del colesterolo Ldl ovviamente si abbasserà tutto anche il colesterolo totale, creando decine di milioni di nuovi malati. Molto probabilmente il colesterolo totale diventerà di 180 mg/dL...
Tale abbassamento non è strano visto che il mantra dei cardiologi ortodossi è: “Abbassare il colesterolo il più possibile!”
Si arriverà al punto che non servirà più alcun limite massimo perché le indicazioni, i protocolli saranno quelli di abbassare il colesterolo sempre di più. Follia disumanizzante di una medicina interventista assai lucrosa.
Lo studio che contraddice Interessante è sapere che solamente due mesi fa uno studio pubblicato sul British Medical Journal affermava esattamente il contrario: il colesterolo alto non è un fattore di rischio per le malattie cardiache negli anziani!
Va precisato che il Bmj è uno dei pochissimi giornali accreditati, se non l’unico, sganciato dall’Industria chimica: non riceve finanziamenti e pubblicità diretta. Quindi è sempre stato una spina nel fianco dell’establishment.
Secondo lo studio, il colesterolo alto avrebbe un effetto protettivo contro diverse malattie tra cui il cancro.
Questa la conclusione di un gruppo internazionale di esperti che ha passato in rassegna 19 diversi studi sull’argomento condotti su 68.000 persone.
Quindi non sarebbe vero il legame tra alti livelli di colesterolo Ldl (il terribile colesterolo cattivo) e le malattie cardiache nelle persone sopra i 60 anni.
Infatti il 92% degli anziani con colesterolo alto ha vissuto a lungo o più a lungo di chi aveva livelli bassi di colesterolo!
E nel rimanente 8% della popolazione studiata non è stata trovata alcuna associazione.
Secondo i ricercatori pertanto bisogna “rivalutare la prescrizione di statine, i cui benefici sono stati esagerati”.
Tra le ricerche prese a sostegno ve ne sono due condotte su un campione complessivo di 140.000 persone, per 10 e 30 anni, che hanno rilevato un’incidenza più bassa di cancro in chi aveva il colesterolo più alto e una minore mortalità negli individui con una storia familiare di colesterolo alto.
Da una parte ci dicono che il colesterolo va abbassato sempre più, dall’altra che il colesterolo alto invece protegge l’uomo da malattie gravi, tra cui il cancro! Chi ha ragione?
Il nuovo farmaco che dimezza il colesterolo Ldl E’ assai interessante sapere cosa bolliva nella pentola dell’Industria chimica precedentemente al congresso della Società di cardiologia europea…
La pentola - esattamente come il cappello del mago - conteneva nuovi e miracolosi prodotti. Erano lì pronti per l’umanità.
Il CHMP, Comitato dei Medicinali per Uso Umano dell’EMA, ha espresso parere favorevole per evolocumab (Rephata), messo a punto da Amgen e alirocumab (Praluent) prodotto dalla Sanofi, i primi farmaci anticorpo monoclonali per il trattamento dell’ipercolesterolemia.
La coincidenza veramente sorprendente è che il valore del colesterolo Ldl con questi farmaci viene più che dimezzato, esattamente come le ultimissime raccomandazioni dei cardiologi europei.
Il mago questa volta ha superato se stesso.
I cardiologi per salvaguardare la salute pubblica decidono per il dimezzamento del colesterolo cattivo e miracolosamente sono pronti dei farmaci che fanno esattamente questo.
Ma cosa volete di più?
Ecco un esempio degli stupefacenti miracoli che avvengono in medicina.
Anche perché servono circa 10 mesi per la procedura di autorizzazione alla messa sul mercato da parte dell’ente preposto (FDA, EMEA, ecc.).
Sapete questo cosa significa? Era tutto calcolato da tempo.
Anche il prezzo di questi prodotti è veramente stupefacente…
La Amgen ha reso noto il prezzo al quale sarà venduto in alcuni paesi europei il Rephata (evolocumab): in Gran Bretagna il prezzo è di 340 sterline per una singola confezione (sic) che dura meno di un mese (28 giorni), equivalenti a circa 6780 dollari per un anno di terapia.
Meno della metà del prezzo fissato per il mercato americano dove costa la bellezza di 14.100 dollari. In Austria e Finlandia la terapia annuale costerà tra gli 8220 e i 8820 dollari. Nel nostro Paese devono ancora decidere.
Il Praluent costerà invece 13.200 dollari a paziente per un anno di terapia.
Un mercato ricchissimo grazie ai nuovi farmaci e soprattutto illimitato grazie al dimezzamento del colesterolo!
Chi pagherà il nuovo salasso? Ovviamente i Sistemi Sanitari Nazionali oramai sul precipizio dell’abisso…
Soldi ai medici e associazioni L'industria farmaceutica è finalmente obbligata a riportare on-line tutti i contributi versati ai medici, alle società scientifiche e alle associazioni di malati.
Finora tutto è sempre rimasto avvolto da un'ombra di mistero. A chiederlo il Codice di trasparenza della Federazione europea dei produttori.
Il giro d'affari è miliardiario.
I mezzi usati sono sempre i soliti: attraverso l'utilizzo di società scientifiche o ospedali dove lavorano medici e dirigenti, aziende che organizzano incontri, agenzie di viaggio, alcune associazioni di pazienti e chi si occupa della formazione. L'industria chimico-farmaceutica arriva a tutti i protagonisti della filiera, da chi stila le linee guida per l'uso dei farmaci, a chi li prescrive (i medici) e poi li assume (il destinatario della ricetta). Il tutto in modo perfettamente legale.
Novartis e Pfizer per esempio hanno versato contributi a rispettivamente 3.500 e 2.000 operatori della salute per congressi o "consulenze".
I contributi più importanti però arrivano alle "organizzazioni sanitarie", per mezzo di sponsorizzazioni o semplici "donazioni".
L'associazione degli ematologi ha ricevuto 170.000 euro dalla Jansenn e quella dei reumatologi 312.000 euro dalla Pfizer.
Ma guardo caso c'è anche l'associazione dei cardiologi che ha ricevuto 400.000 euro dalla Amgen, proprio quella dei nuovi farmaci contro il colesterolo...
Magie in camice bianco Il giochetto di prestidigitazione è sempre il medesimo?
In laboratorio producono una molecola chimica ben precisa (attenzione non un nuovo principio attivo, ma copie di altri già esistenti leggermente modificati), quindi preparano il medicinale e poi creano il problema sanitario, la malattia specifica per quel farmaco.
Il solito problema-reazione-soluzione.
Il problema è il colesterolo alto che va dimezzato, la reazione sono i congressi dei cardiologi, gli articoli (veline) alle agenzie stampa, e infine la soluzione è bella e pronta: i farmaci monoclonali! Meccanismo diabolicamente perfetto.
Il colesterolo è così pericoloso? Esistono tantissimi articoli (vedi link sotto) ben fatti su questo argomento, però un accenno è importante per capire di cosa stiamo parlando.
Mi baserò sul libro “Colesterolo: menzogne e propaganda” del cardiologo francese Michel de Lorgeril.
Per il ricercatore del CNRS il colesterolo è diventato il nemico numero uno nella prevenzione delle malattie cardiovascolari perché fa comodo a tutti: gli interessi economici in gioco sono enormi, soprattutto dopo l’arrivo delle statine.
Non è un caso che i farmaci anti colesterolo rappresentano uno dei più grandi affari del mercato sanitario mondiale.
Il colesterolo interessa anche le industrie agroalimentari con i loro prodotti presumibilmente anticolesterolo (margarine, yogurt, ecc.).
Va superata anche la distinzione tra colesterolo buono e cattivo perché si tratta di semplici idiozie. Vi sono studi clinici recenti che mostrano come l’aumento del colesterolo buono e l’abbassamento di quello cattivo non proteggono dalle malattie cardiovascolari.
La pistola fumante sono tutti quei pazienti in cura con statine che muoiono lo stesso (forse a causa dei farmaci) a seguito di attacchi cardiaci. Dove stanno la prevenzione e la protezione?
Quindi l’aumento del colesterolo non è di per sé una causa di problemi cardiovascolari.
Il colesterolo può essere letto come una alterazione dello stile di vita nei parametri biologici, vera e unica causa della malattie cardiovascolari.
Il colesterolo è un semplice indicatore di rischio. Tutto qua.
Tutti gli studi clinici pubblicati dopo il 2005 sono negativi sulla questione.
Il tasso di colesterolo si può ridurre con l’assunzione di farmaci (che bloccano la sintesi del colesterolo nel fegato), ma se contemporaneamente lo stile di vita non cambia, il rischio rimane lo stesso.
Se per esempio una persona continua a fumare, ad essere sedentaria, ecc. pensando di essere protetto dalla statina, essa andrà probabilmente comunque incontro ad un disastro.
E’ bene pertanto che le persone lo sappiano: le statine non forniscono alcuna protezione!
Abbassano il colesterolo senza alcun effetto sulla mortalità.
Molti studi sulle statine sono molto sospetti a causa del coinvolgimento delle industrie.
Infatti il programma ALLHAT del 2002, l’unico sponsorizzato da istituzioni pubbliche indipendenti e non dalle lobbies, non mostra alcuna protezione malgrado il colesterolo basso.
In ultima analisi le statine, presentate come la panacea per tutti i mali, hanno numerosi effetti collaterali.
Per le persone attive, sembrano influenzare la qualità della vita causando dolori muscolari e depressione, nel lungo termine esiste un aumentato rischio di cancro specialmente nelle persone con più di 60 anni.
Lo studio PROSPER del 2002 mostra maggior incidenza di cancro e numero di morti per cancro nei pazienti che usavano la pravastatina, rispetto alle persone senza trattamento.
Colesterolo e infiammazioni Il colesterolo è quasi del tutto endogeno, prodotto dal fegato.
Il corpo lo produce di riflesso quando vi sono infiammazioni in circolo.
Il problema quindi non è il colesterolo: esso sarebbe la soluzione che sta cercando di mettere in atto l’organismo per guarire.
Il vero pericolo è l’infiammazione delle pareti delle arterie e se questo viene ignorato (come fanno i medici), il colesterolo può accumularsi ostacolando il flusso del sangue verso il cuore o verso il cervello, sfociando in un attacco cardiaco o un ictus. La colpa ovviamente cadrà sul colesterolo.
Ma la colpa è del colesterolo che cerca di spegnere gli incendi o dello stile di vita che ha creato le infiammazioni?
Le fonti di infiammazione sono diverse. Quando nel corpo c’è un livello alto di ossidazione, contemporaneamente si attivano i radicali liberi.
Il colesterolo Ldl si ossida nel corpo grazie al consumo di grassi artificiali (margarine), oli parzialmente o totalmente idrogenati, oli vegetali prodotti a caldo, cibi geneticamente modificati, una dieta con molti zuccheri e cereali raffinati, alcool e tabacco.
Anche la presenza di metalli pesanti come mercurio (vaccini, amalgame, ecc.), alluminio (farmaci, vaccini, pentole, ecc.), piombo (benzine, vernici, ecc.), ecc. creano numerose infiammazioni.
A cosa serve il colesterolo? Va detto semplicemente che il colesterolo è di vitale importanza per la salute umana.
- Ogni singola cellula nel corpo è composta da colesterolo;
- il colesterolo aumenta l’integrità della membrana della cellula e fornisce alle cellule la necessaria robustezza e stabilità;
- ogni ormone steroideo è composto da colesterolo;
- la capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D dipende dal colesterolo;
- il colesterolo è un antiossidante, uno spazzino dei radicali liberi e spegne le infiammazioni;
- i sali biliari, fondamentali per la digestione e l’assimilazione dei grassi, sono composti da colesterolo;
- il sistema immunitario necessità del colesterolo per riparare le cellule danneggiate;
- il colesterolo sostiene la memoria; ecc. ecc.
Ci sarebbero ancora tante altre informazioni importanti sul colesterolo.
Ma questo certamente basta per affermare che la pratica medica che cerca di eliminarlo dall’organismo con ogni mezzo è follia allo stato puro.
Chi ci guadagna in tutto questo non è certo l’uomo, il quale invece sarà sempre più schiavo del Sistema, sempre più ammalato, bensì l’Industria che spaccia droghe.
L’Industria che crea malati e che vende malattie!
Il fegato è l’organo più grosso del corpo umano e ha svariate funzioni una più importante dell’altra, ma se dovessimo sintetizzare il suo ruolo principale dovremo restringere il campo all’assimilazione, alla depurazione e all’immagazzinamento dell’energia.
Tutto quello che viene assorbito dall’intestino tenue passa nel fegato dove subisce l’ultima trasformazione prima di entrare nella circolazione sanguigna, cioè prima di entrare nella nostra sfera più intima (il sangue appunto), prima di diventare “noi stessi”. E’ quindi l’organo di passaggio che umanizza il cibo trasformando il mondo esterno, con le sue forze e le sue forme, in noi stessi.
Prima di arrivare al fegato la sostanza non è ancora “nostra”, ma lo diventerà dopo tale passaggio.
Il fegato, oltre a trasformare il cibo in “io”, neutralizza tutto quello che è indesiderabile per poi eliminarlo (detossificazione) tramite la bile. Dall’altra parte, quello che non viene usato nell’immediato viene immagazzinato per un uso futuro, come riserva di energia.
Oltre a tutto questo il fegato neutralizza sia le tossine di origine esterna, cioè quelle provenienti dagli alimenti, sia quelle di origine interna, cioè quelle provenienti dal corpo stesso (catabolismo).
Infine il fegato produce numerosi enzimi, sali e globuline (anticorpi) oltreché ormoni.
E’ responsabile della “consistenza” del sangue, della sua composizione e anche del suo colore.
Il suo ruolo si materializza nel ricevimento di una duplice alimentazione sanguigna: una proveniente dalla vena epatica che lo nutre di ossigeno e l’altra dalla vena porta che convoglia in esso le sostanze che escono dall’intestino tenue.
Dal punto di vista fisico il fegato è un organo del ricambio (come reni, intestino...) ma la sua caratteristica particolare è di essere totalmente permeato di liquido quindi di forze vitali o eteriche. Ed è proprio per questo motivo che il fegato è l’organo per eccellenza del rapporto diretto con il corpo eterico, e pertanto la sua salute dipende dalla salute del corpo eterico stesso.
Essendo completamente intriso nel liquido ha la possibilità unica nel suo genere di rigenerarsi: un pezzetto di fegato è in grado infatti di ricrescere e questo è dovuto alle pure forze vitali, le quali hanno una intrinseca capacità rigenerativa.
Questa potenzialità rigenerativa deve però essere tenuta nel corretto equilibrio, altrimenti potrebbe sfociare in un processo tumorale. Le forze astrali nel fegato evitano che s’ingrossi o diminuisca eccessivamente. E’ bene sapere che le forze eteriche hanno sempre la tendenza a crescere verso l’esterno e la loro crescita è tenuta sotto controllo dalle forze astrali.
L’azione dell’Io la troviamo come sempre nel calore. Il fegato deve essere sempre mantenuto al caldo.
Se la zona epatica dovesse raffreddarsi per un qualsiasi motivo l’organo potrebbe indurirsi, e se s’indurisce significa che è devitalizzato, ha perso forze vitali. A questo punto comincerebbe a non essere più attivo dal punto di vista rigenerativo…
Viceversa bisogna fare attenzione a che non si riscaldi troppo: l’alcool per esempio è una bomba di calore per il fegato e ne provoca l’infiammazione e la degenerazione.
Essendo l’organo con un diretto rapporto con le forze eteriche, è deputato alla distribuzione dell’elemento liquido, per cui quando una persona si gonfia c’è una cattiva distribuzione dei liquidi pertanto il fegato è squilibrato.
L’astrale in rapporto al fegato. Quando le forze astrali non permeano correttamente il fegato si possono generare problemi psichici come la depressione.
Se per un qualsiasi motivo il fegato non riuscisse più ad avere una corretta funzionalità, le forze astrali non riuscendo a permearlo completamente, si “solleverebbero” salendo e invadendo il polo della coscienza (la zona alta dell’organismo: la testa).
La funzione e il movimento del corpo astrale è una lemniscata, un otto o infinito che entra ed esce a livello mediano. Esce, prende il mondo esterno, entra dentro per essere elaborato e poi esce di nuovo.
Questo processo è un giusto rapporto col mondo esterno.
Se però il corpo astrale non riesce a mettersi a disposizione delle forze astrali che vanno verso l’esterno e neppure di quelle che devono permeare il fegato a causa di una sua funzionalità corrotta, rimangono “sospese” facendo sì che non riusciremo ad avere un corretto rapporto con il mondo esterno.
La malattia dell’anima è quando si perde il mondo esterno o il mondo esterno si perde in noi. Questa situazione si chiama depressione! Cos’è la depressione se non la perdita del rapporto col mondo esterno?
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese L’energia nel corpo umano circola in un ciclo circadiano seguendo uno schema ben preciso.
In questo ciclo, l’orario di massima attività del fegato va dalle 1 alle 3 di mattina. Si tratta della fase in cui l’energia yang sta crescendo ma bisogna stare attenti a non sprecarla. Molto importante è quello che mangiamo prima di andare a dormire. Quando ci si sveglia, oppure non si riesce ad addormentarsi in questo orario, può essere causato dalla rabbia o dalla frustrazione latenti che stanno mettendo sotto pressione il fegato mentre cerca di disintossicare da queste emozioni.
Secondo la Metamedicina Il fegato è il serbatoio dell’energia accumulata sotto forma di glicogeno che poi si trasformerà in glucosio. Questa energia ci permette di realizzare i nostri desideri.
Il trattato base della medicina cinese tradizionale, il Su-wen, attribuisce al fegato il sapore amaro e il colore verde. E’ il “generatore delle forze”, il “generale che elabora i piani”. Ecco perché nell’antica Cina si mangiava il fegato dei nemici per appropriarsi del loro coraggio.
La parola fegato deriva da ficatum che in latino significa fico, esattamente il frutto con cui s’ingrassava purtroppo il fegato d’oca. Il fico però è il simbolo della fecondità e dell’abbondanza; quando l’abbondanza viene a mancare si manifestano frustrazioni di ogni genere. Non a caso è nel fegato che avviene la trasmutazione del desiderio materialista in aspirazione spirituale con il risultato dell’Illuminazione, di una nuova saggezza circa le decisioni da prendere. Sotto quale albero il Buddha ricevette l’illuminazione, se non il fico?
La radice ebraica di fegato invece è kavèd il cui senso è “peso”, “fardello” che per estensione significa “essere di peso”, essere importante. In questo senso il fegato è considerato il più nobile degli organi.
Se non siamo in grado di prendere decisioni o se accettiamo cose indigeste per mancanza di coraggio, il fegato è l’organo interessato. Essendo questo l’organo del ricambio ed essendo la volontà in rapporto al ricambio, un problema di fegato comunque influisce sempre sulla volontà!
Tutto quello che nella nostra vita ci è difficile digerire, collegato alla collera, può generare problemi epatici. Il fegato è il focolaio della collera repressa.
Il fegato inoltre è un organo sensibile all’immagine che abbiamo di noi stessi o che di noi diamo agli altri. Il fegato può essere leso quando l’immagine che abbiamo di noi viene messa in discussione.
Le epatiti per esempio ci mettono di fronte alle nostre contraddizioni in quanto riguardano contemporaneamente l’immagine che abbiamo di noi stessi e il nostro desiderio di possedere.
Anche il cancro al fegato è frequente nelle persone che vivono collere represse o discordie a seguito del desiderio di possedere correlato con la propria immagine sia nel contesto materiale (testamenti, soldi, ecc.) sia rispetto a situazioni affettive.
Il fegato, come detto prima, adegua il cibo perché lo si possa “far nostro”: adatta le esperienze esistenziali al nostro Io. Di fronte ad aggressioni, ingiustizie, ma anche preoccupazioni, la lingua chiama in causa la bile: “ci rodiamo il fegato e la bile”, “ingoiamo la bile”, “ci facciamo un fegato amaro”, “non abbiamo fegato”, ecc.
In questa frasi si può cogliere il rifiuto di adattarsi, un miscuglio di paura, collera e ribellione. L’epatite è una infiammazione che esprime la nostra collera nei confronti di una situazione che giudichiamo ingiusta o alla quale non riusciamo ad adattarci. Collere troppo spesso represse o trattenute all’interno addenseranno l’energia del fegato rischiando di trasformarsi nei casi peggiori in cirrosi o in cancro: testimoni di questa cristallizzazione, dell’autodistruzione e del rifiuto della propria esistenza o di se stessi.
Il fegato per mezzo della bile elimina l’emoglobina dei globuli rossi e le tossine liposolubili, quelle che si sciolgono nei grassi. Tutta questa bile non viene eliminata immediatamente e in buona parte viene riassorbita dall’intestino tenue e reimmessa nel fegato per esserne nuovamente eliminata. Che si tratti di preoccupazioni o collera, la bile è il luogo delle contrarietà rimuginate. E quindi, grazie alla bile, il fegato ci rimanda all’amarezza e alla collera che bisogna evacuare e a tutto ciò che non abbiamo digerito nelle nostre esperienze esistenziali.
Un fegato in disequilibrio può avere ripercussioni a livello di percezione e pensiero (scarsa memoria, ci si dimentica di fare le cose) e anche a livello di sentimenti (non si riesce a fluire completamente verso l’esterno per via di blocchi). Si può avere un problema a livello di espressione del mondo dei nostri sentimenti e potremo avere problemi di volontà.
Non a caso il serbatoio della memoria è proprio il corpo eterico, quindi un indebolimento del corpo eterico si ripercuote a vari livelli e principalmente nella memoria.
Infine, per via della sua funzione di “magazzino” del corpo, il fegato è sensibile a tutti i conflitti di “mancanza”. Per esempio: mancanza di cibo, di soldi, mancanza dei legami di sangue, mancanza d’amore, di rispetto, ecc.
Come aiutare il fegato E’ necessario lavorare sempre su più livelli, ma le cose importanti sono essenzialmente due: dare forze vitali al corpo fisico ed equilibrare il corpo astrale.
Se da una parte diamo forze vitali al corpo fisico, quest’ultimo riprende ad avere una corretta vita vegetativa; dall’altra se si riequilibra il corpo astrale, questo si collega nel giusto modo con la parte fisico-eterica, permettendo alle forze dell’Io di compenetrare e organizzare correttamente i processi. Se il corpo astrale è “sconvolto”, l’Io farà molta più fatica a metterlo a posto. Se è troppo impegnato per sistemare l’astrale, le forze usate per questo lavoro non saranno più disponibili per collegarsi e sistemare la parte fisico-eterica.
Quindi è importante sempre partire dal corpo fisico, vitalizzandolo.
Esistono degli ausili molto utili per questo scopo: per uso interno lo sciroppo di betulla (che contiene una sostanza, la betulina, che ha una potente azione antiinfiammatoria, diuretica e depurativa) e la fragaria vitis (nata dalla mescolanza della fragola di bosco con le foglie di vite, è utilissima in tutte le patologie epatiche), mentre per uso esterno il decotto di achillea millefoglie e l’olio di ricino sotto forma di impacchi caldi nella zona epatica alla sera oppure i cataplasmi di argilla.
Per il fegato ma anche per la cistifellea esiste una pianta molto interessante che si chiama Chelidonia, il cui soprannome non a caso è “grande luce”. Si tratta quindi di vedere chiaro dentro di noi, soprattutto nei nostri desideri, nelle motivazioni, nelle responsabilità.
La Chelidonia era già stata riportata nella teoria delle Segnature dell’alchimista rinascimentale Paracelso per la sua similitudine tra il suo lattice giallastro e appunto la bile.
Il fitopreparato Chelidonium curcuma - prodotto su indicazioni del filosofo e scienziato Rudolf Steiner - è indicato per tutte le malattie delle vie biliari.
Eliminare l’alcool, gli zuccheri raffinati e le cioccolate (che apportano troppo calore), ridurre drasticamente tutte le proteine di origine animale (carne, pesce, uova e soprattutto latte e formaggi) i cui grassi appesantiscono enormemente fegato e cistifellea rallentandone le funzionalità e creando seri ristagni.
Prediligere un’alimentazione a base di vegetali crudi e cotti, cereali integrali e legumi a seconda della stagionalità e della temperatura esterna. Quindi più cibo cotto in autunno-inverno e più crudo in primavera-estate; aumentare il consumo di tutte le erbe amare (per l’analogia con il “sapore” amaro del fegato) che i campi ci regalano, come per esempio il dente di leone (tarassaco), l’ortica, ecc.
Abbondare di succhi freschi di frutta e verdura ogni santo giorno. Esistono infine molte piante epatoprotettrici: carciofo, cardo mariano, tarassaco, chelidonia, rafano nero, rosmarino, acetosa, fitolacca e aloe.
Marcello Pamio - 4 ottobre 2015 - tratto da Effervescienza inserto di Biolcalenda