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Marcello Pamio

Il fustigatore dei cattivi, il finto guru della blue economy, l’ideatore del Vaffa, il garante del Movimento 5 stelle ha ricevuto l’illuminazione sulla strada di Genova.
Giuseppe Pietro Grillo, dopo i bagordi delle festività e dopo l’Epifania (etimologicamente appunto «apparizione» e «manifestazione») ha compreso che la Scienza, quella con la esse maiuscola, va difesa a spada tratta.
Per fare questo, essendo carnevale, ha tolto la sua maschera per indossarne subito una in tema e si è messo a braccetto con coloro che ha sempre criticato e attaccato.

«Mi impegno - ha proclamato il diversamente-coerente - a non sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica».
Basterebbe rivedere i suoi video passati per capire che gli è accaduto qualcosa di grave.
Si può sempre, per amor di dio, cambiare idea, ma in questo caso Grillo ha cambiato anche il DNA…

Quindi l’ex comico ha sottoscritto il «Patto per la Scienza», già firmato dall’ex premier Matteo Renzi e dal virologo Roberto Burioni.
In questo Patto al punto 2 è scritto qualcosa di assai intrigante perché la «pseudoscienza» e la «pseudomedicina», che secondo loro metterebbero a repentaglio la salute pubblica, sono quelle del «negazionismo dell’Aids, dell’anti-vaccinismo, delle terapie non basate sull’evidenza scientifica, etc.».
Sottoscrizione memorabile quella di Grillo, visto che nei suoi spettacoli proprio lui parlava spesso di Aids, di vaccini e di scoperte scientifiche e/o mediche non riconosciute e al limite dell’eresia.
Quando la coerenza si fa persona…

Nel punto 3 invece tutti i firmatari si impegnano a «governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati che con affermazioni non-dimostrate ed allarmiste creano paure ingiustificate tra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica». Stanno tutti avvallando, compreso Grillo e il suo Movimento, la radiazione di tutti quei medici che mettono in discussione il pensiero unico, il verbo dettato dalle lobbies farmaceutiche.
Se critichi i vaccini vieni radiato; se critichi i protocolli oncologici vieni bruciato, ecc.
La dittatura sanitaria è bella che manifesta, e infatti le radiazioni si stanno già verificando senza questo ridicolo Patto per la Scienza: cosa accadrà quando il documento verrà recepito dal governo, quello ovviamente del Cambiamento?

La conclusione è positiva, perché se sono arrivati a dover compilare e far sottoscrivere a burattini e marionette il «Patto per la Scienza», il significato è chiarissimo: il Sistema è giunto al suo stadio terminale!
La scienza, quella seria e vera, non quella avariata, collusa o burionata, si è sempre basata sul dubbio, sull’indagine, sull’approvazione ma anche sulla confutazione. Questa scienza non ha bisogno certo di pietosi «Patti di alleanza»!
Detto questo comunque, per accelerare il processo degenerativo del Sistema, spero venga firmato da tutte le parti in gioco.
A carnevale ogni idiota vale…

 

Qualche spunto per riflettere...

https://www.youtube.com/watch?v=J7zwTtzh9c4&feature=youtu.be

Di seguito il Patto:

1) «Mi impegno a sostenere la Scienza come valore universale di progresso dell’umanità, che non ha alcun “colore politico”, e che ha lo scopo di aumentare la conoscenza umana e migliorare la qualità di vita dei nostri simili»;

2) «Mi impegno a non sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica (negazionismo dell’Aids, anti-vaccinismo, terapie non basate sull’evidenza scientifica, etc.)»;

3) «Mi impegno a governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati che con affermazioni non-dimostrate ed allarmiste creano paure ingiustificate tra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica»;

4)«Mi impegno ad implementare programmi capillari di informazione sulla Scienza per la popolazione, a partire dalla scuola dell’obbligo, e coinvolgendo media, divulgatori, comunicatori, ed ogni categoria di professionisti della ricerca e della sanità»;

5) «Mi impegno affinché si assicurino alla Scienza adeguati finanziamenti pubblici, a partire da un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base».


Paolo Gulisano - «La Nuova Bussola Quotidiana» http://lanuovabq.it/it/gli-affari-del-grande-vaccinatore-e-ora-di-vederci-chiaro

In una intervista il dimissionario presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Gualtiero Ricciardi, accusa il ministro Salvini di posizioni antiscientifiche solo per aver sostenuto la libertà vaccinale, ma evita di raccontare i suoi legami con le case farmaceutiche produttrici di vaccini e con il Pd, che gettano un'ombra inquietante su certe politiche vaccinali e sugli affari che si muovono in questo mondo.

Negli scorsi giorni ha dovuto rispolverare la sua consumata esperienza di attore per spiegare le sue repentine dimissioni da presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Parliamo di Gualtiero Walter Ricciardi, medico, docente universitario, collaboratore di varie organizzazioni a carattere scientifico, e in gioventù attore. Prese parte infatti in ruoli minori a diversi film di ambientazione partenopea, dove il mattatore era il celebre Mario Merola, il re della sceneggiata napoletana. I titoli dei film dove recitò Ricciardi sono tutto un programma: Io sono mia, L’ultimo guappo, Il mammasantissima.

Ricciardi ha da tanti anni lasciato le scene e i set, ma se dovesse mettersi nuovamente davanti ad una macchina da presa il suo film dovrebbe intitolarsi Vaccinator. Ricciardi infatti negli anni scorsi è stato una sorta di braccio armato delle politiche sanitarie dei governi Renzi e Gentiloni. Fu chiamato ai vertici della Sanità italiana dal Ministro Lorenzin nel 2014, come Commissario Straordinario dell’Iss, per poi diventarne l’anno seguente presidente, sempre su indicazione della Lorenzin. Una scelta evidentemente di carattere non solo meritocratico, ma anche politico.

La politica Ricciardi l’aveva corteggiata a lungo: socio fondatore di Italia Futura di Montezemolo, si candida poi con Scelta Civica di Monti, ma resta fuori dal Parlamento. Viene recuperato dal PD, che come detto gli affida un ruolo cruciale, un ruolo di cui egli stesso ebbe a vantarsi nel settembre 2017 alla festa del Pd di Firenze, rivendicando la sua parte da protagonista nella legge che ha imposto dieci vaccini obbligatori. Per lui, per altro, ci volevano tredici vaccini obbligatori: avrebbe aggiunto anche lo pneumococco, oltre all’anti-meningococco B e C, contenuti nel decreto iniziale. E Ricciardi, in qualità di presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha partecipato anche al Piano nazionale sui vaccini, apripista della legge. Nonostante queste significative collaborazioni politiche, Ricciardi nell’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: «Guai se la politica interferisce con la scienza».

Già, perché ora lo scenario politico è cambiato, e a Ricciardi il Governo attuale proprio non va giù, ma con dei distinguo: «Malgrado il buon rapporto personale con la ministra della Salute Giulia Grillo, la collaborazione tra l'Istituto e l'attuale governo non è mai decollata. Al contrario, su molti argomenti alcuni suoi esponenti hanno sostenuto posizioni ascientifiche o francamente antiscientifiche». Quale sia il bersaglio del professore diventa sempre più esplicito nel proseguo dell’intervista: «È chiaro che quando un vicepresidente del Consiglio (Matteo Salvini, ndr) dice che per lui, da padre, i vaccini sono troppi, inutili e dannosi, questo non è solo un approccio ascientifico». Inoltre, prosegue l’ex attore, «Dire in continuazione che i migranti portano malattie è senza fondamento e mette in difficoltà le istanze tecniche, costrette a una specie di autocensura per non contraddire il livello politico».

Insomma, il motivo per cui Ricciardi si sarebbe dimesso è Salvini che vorrebbe la libertà vaccinale (come nella maggior parte dei Paesi Europei) e che dice che i migranti portano malattie. Lo scienziato, anziché dimostrare con fatti e prove che il Vice Premier ha torto, si stizzisce e se ne va sbattendo la porta. Dopo anni di collaborazione con esponenti politici, improvvisamente Ricciardi vuole che i politici stiano lontani dalla Sanità. Una affermazione quantomeno contraddittoria. D’altra parte, oltre a quelli politici ci sono in gioco ben altri interessi quando si parla di salute, e in particolare in quello che è stato il principale campo d’azione di Ricciardi, cioè i vaccini.

Sull’ex presidente dell’Iss sono da tempo in corso indagini per la valutazione dei suoi conflitti di interesse. E’ ormai da tempo accertato che ha fatto da consulente per le case farmaceutiche sui loro vaccini. Per un incarico assunto in Europa, Ricciardi dovette stilare la sua dichiarazione di interessi presso la Commissione europea in data 28 marzo 2013. Il documento rivela che l’ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ebbe a stilare gli HTA (Health Technology Assessment), cioè la valutazione dell’impatto sulla salute, di una serie di vaccini per le case farmaceutiche. Quello che balza agli occhi è che l’ultimo vaccino per cui fece da consulente fu quello contro il Meningococco B, che è stato poi inserito nel Piano nazionale sui vaccini, nonostante il parere contrario di molti ricercatori dello stesso Istituto Superiore di Sanità. Fece da consulente, inoltre, per i vaccini contro il papilloma virus, che nell’ultimo piano vaccinale è stato inserito anche per i maschi. Come anche è stato inserito nel piano nazionale sui vaccini cui ha partecipato l’antipneumococcico, per cui lui è stato consulente per diverse aziende.

Ad inizio dicembre, i membri del gruppo di lavoro Vaccino Veritas hanno inviato al ministro della Salute Giulia Grillo una richiesta di attivazione di una Commissione d’Inchiesta Ministeriale per «valutazione conflitti d’Interesse e omissione di peculiari informazioni a garanzia della tutela della Salute Pubblica, nonché dell'integrità, indipendenza e trasparenza della Pubblica Amministrazione» a carico di Ricciardi.

Il Codacons ha presentato una diffida urgente e pubblicato tutti i rapporti intercorsi tra Ricciardi e le aziende farmaceutiche produttrici di vaccini. L’eco di queste richieste di chiarimenti è arrivata fino in Inghilterra: il prestigioso British Medical Journal lo scorso 17 dicembre ha pubblicato un articolo dal titolo «Un alto dirigente della sanità pubblica italiana affronta le accuse di non aver reso pubblici i suoi rapporti con le case farmaceutiche».
In realtà il professor Ricciardi queste accuse non le ha neppure menzionate nell’intervista al Corriere della Sera, e l’intervistatore si è ben guardato dal citarle. E’ molto più facile accusare il cattivissimo Salvini, reo di tutti i mali, compreso magari il volerci vedere chiaro nel grande affare delle vaccinazioni.


Marcello Pamio

Alla premiazione dei Golden Globes vengono riunite tutte le star del mondo dell’intrattenimento: cinema, musica, televisione.
Le «Palle d’oro» sono il premio assegnato dall’Associazione Stampa estera di Hollywood e la cerimonia si svolge nei saloni del Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills a Los Angeles, a sole 10 miglia dal Monte Lee dove si erge la famosissima scritta "Hollywood" lunga oltre 100 metri.
Fin qui nulla di strano, visto che la kermesse avviene ogni anno dagli anni Cinquanta.

La notte degli sfarzi irriverenti è stata però sconvolta da una strana e un poco ambigua gag.
Quest’anno i conduttori sono stati Sandra Oh e Andy Samberg.
Ad un certo punto Sandra Oh se ne esce avvertendo i superVip seduti comodamente in platea di arrotolarsi le maniche «perché state tutti per farvi il “flu shot”»!
Mentre lo diceva un gruppo di finti “dottori” e “infermieri” sono usciti brandendo siringhe e tentando (per finta) di fare le vaccinazioni antinfluenzali alle celebrità.
«Questi sono tutti infermieri professionisti dal Rite Aid di Echo Park. Se siete antivaccinisti, mettetevi un fazzoletto sopra la testa e vi salteremo. Costa solo 15 dollari ragazzi, ringraziateci»
Il tutto è stato corroborato dalla canzone LMFAO «Shots».
L’attrice Linda Cardellini ha poi confermato a Vanity Fair che gli aghi ovviamente erano falsi.
Le immagini video hanno immortalato il candidato al Golden Globe Willem Dafoe perché è stato uno degli obiettivi dei finti dottori, e la sua reazione ha decisamente fatto parlare.

Propaganda vestita da gag…
La gag durante il Golden Globe fa pensare molto.
Inscenare una finta vaccinazione ad un galà trasmesso in una diretta fa capire che sono alla frutta.
Per non parlare dello scandaloso annuncio agli anti-vaccinisti in sala, cioè a quelli che hanno l’ardire di mettersi contro il Sistema padronale. «Se siete antivaccinisti, mettetevi un fazzoletto in testa e vi saltiamo», il tutto condito dalle risate isteriche del conduttore.
Le star e gli attori in sala, almeno stando alle immagini riprese, erano del tutto ignari della scenetta, per cui da una parte sembra che abbiamo voluto “fare la conta” degli attori per così dire affidabili.
Della serie «o con noi, o contro di noi».

Dall’altra parte sfruttare una ghiottissima occasione mediatica vista da 20 milioni di americani per inneggiare alle vaccinazioni, fare propaganda.
Il risultato però, vedendo le immagini, è stato controproducente per le menti malate che hanno pensato e organizzato quella finta vaccinazione. Le facce tra l’attonito e il preoccupato degli attori avvicinati dalle siringhe, fa ben sperare che ancora qualcuno, anche all’interno della massonica Hollywood, sa ragionare con la propria testa!

 

«Propaganda nazista ai Golden Globes 2019»
http://www.medicinapiccoledosi.it/vaccini/propaganda-nazista-ai-golden-globes-2019/


Marcello Pamio

«La peste suina africana dilaga in Europa, 9 nazioni colpite»
Così ha aperto il quotidiano «Il Messaggero» il 19 dicembre 2018.
È quanto sarebbe emerso dalla conferenza ministeriale tenutasi a Bruxelles e convocata con urgenza dal commissario alla salute Vytenis Andriukaitis.
Gli untori questa volta sono i cugini dei maiali, i cinghiali.
Il Commissario europeo spiega che «in diverse regioni d’Europa la popolazione di cinghiali si è sviluppata in modo incontrollato, questo ha un ruolo importante nella diffusione e persistenza della malattia».[1]
Suini e cinghialate a parte, il messaggio del Sistema è chiarissimo: occhio che è in arrivo la mortale influenza H1N1.

La strage suina…
Nel mondo sono centinaia di migliaia le morti per influenze varie, eppure bastano una manciata di casi isolati per innescare il pandemonio.
Quando infatti i media si focalizzano, accendendo i riflettori, bastano pochissimi casi mirati per scatenare il panico tra i sudditi-non-pensanti.
Tra la fine del 2018 e l’inizio del nuovo anno i media hanno - non a caso - iniziato a martellare ed amplificare casi di morte avvenuti presumibilmente a seguito dell’influenza suina.
A fine dicembre una giovane giornalista americana di 26 anni, Bre Payton è stata prima ricoverata per complicanze respiratorie e poi morta a causa, dicono, del virus H1N1 e della meningite.
Dal giorno di Natale è in coma Robert Brennan, un ragazzo di 14 anni ricoverato in condizioni disperate nel reparto di terapia intensiva all’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool. Rischia di morire, ma anche se sopravvivrà il suo cervello ha riportato danni irreversibili[2]. Anche in questo caso si parla del virus H1N1.
Questo è l’inizio della fine…

Un po’ di storia
Facciamo un salto indietro nel tempo, a febbraio 1976 negli Stati Uniti d’America.
In quel periodo la tv mandava in onda continuamente spot pubblicitari per terrorizzare i sudditi americani e convincerli a farsi vaccinare contro l’influenza suina!
Scomodarono perfino il presidente Gerald Ford, il quale impose per legge il vaccino dopo che la presunta epidemia colpì la base militare di Fort Dix nel New Jersey, uccidendo 19 militari.
Ovviamente fu una chiara False-Flag, perché si sono scordati di dirci che molto probabilmente la vera causa delle morti è da imputare ai numerosi vaccini somministrati ai soldati… Non a caso il 27 aprile 2009 (quando ancora erano liberi di scrivere), il quotidiano «Time» riportava che il vaccino del 1976 provocò dozzine di morti e gravi effetti collaterali come la Sindrome di Guillan-Barré (progressiva paralisi agli arti), ma non solo: ci furono addirittura più morti (oltre 30) per colpa del vaccino che per il virus dell’influenza suina.[3]

La maggior parte delle persone però non ha una memoria storica, e difatti la storia si sta ripetendo.
I media veicolano solo notizie terroristiche, e i responsabili della salute pubblica, invece di fare ordine e chiarezza, spingono alle vaccinazioni di massa. Big Pharma intanto sfrega gli artigli…

Affari d’oro per Big Pharma
Forse la colossale presa in giro della finta pandemia di influenza suina del 2009 non è bastata.
La cosa certa è che ha permesso alle industrie di diventare sempre più potenti!
Ricordo che in quell’anno una delle maggiori banche d’investimento, J.P. Morgan (dell’impero Rockefeller), aveva calcolato le prenotazioni fatte dai governi «alle 3-4 aziende in grado di produrre il vaccino su larga scala, almeno 600 milioni di dosi».[4]
Non solo: sempre secondo J.P. Morgan, si dovevano sommare altre 350 milioni di dosi, che avrebbero fatto lievitare le vendite di vaccini a circa 1 miliardo di dosi. Questo solo per i vaccini!
Capito cos’è realmente stata l’operazione H1N1?

Il bottino dei vaccini è stato spartito tra i quattro big della farmaceutica: GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Novartis e Astra Zeneca, a cui va aggiunto anche quello dei medicinali dove ha primeggiato Roche con il mitico Tamiflu e ancora la Glaxo con il Relenza.[5]
Qualcuno all’epoca aveva parlato di sicurezza del vaccino contro l’A-H1N1?
Macché: «sulla sicurezza del vaccino non si scende a compromessi» aveva proclamato Keiji Fukuda, vicedirettore generale dell’OMS![6] 
Per coerenza, dall’11 giugno 2009 la stessa OMS ha innalzato il livello di sicurezza a 6, cioè il massimo dell’allerta: in una simile emergenza l’Organizzazione sovranazionale può legittimamente «costringere» i sudditi a farsi vaccinare, a limitare gli spostamenti e può imporre quarantene.

Infine per assicurare le centinaia di milioni di dosi entro l’autunno - scrive il britannico «The Guardian» - l’EMA (l’ente europeo dei farmaci) aveva permesso alle società produttrici di scavalcare la fase dei test su larga scala sugli uomini. D’altronde si era in piena pandemia, le strade avevano montagne di cadaveri accatastati…
In pratica l’Agenzia europea ha autorizzato, scavalcando ogni concetto di sicurezza, la «procedura rapida» perché appunto vi era la «pandemia» con livello 6.
Ci stupiamo che oggi l’EMA non intervenga nello scandalo delle analisi effettuate sui vaccini pediatrici?
La pandemia di influenza suina è stata ed è una truffa colossale assai pericolosa.
Truffa perché Big Pharma con la paura incamera miliardi di dollari; pericolosa perché nasconde un grossissimo problema di salute pubblica: i vaccini ed i veleni chimici che contengono.

Note

[1] «La peste suina africana dilaga in Europa, 9 nazioni colpite. “Abbattere i cinghiali”», https://www.ilmessaggero.it/salute/medicina/peste_suina_europa_cinghiali_19_dicembre_2018-4183187.html   

[2] «Influenza suina, 14enne in coma dal giorno di Natale. La madre: «Se sopravviverà avrà danni permanenti» https://www.ilmessaggero.it/mondo/influenza_suina_coma_14_anni_natale_cervello-4213372.html

[3] «How to Deal with Swine Flu: Heeding the Mistakes of 1976» , Time, 27 aprile 2009, www.time.com/time/health/article/0,8599,1894129,00.html

[4] «Virus A, affari d’oro per Big Pharma. Il vaccino vale 10 miliardi di dollari», Maurizio Ricci, La Repubblica del 22 luglio 2009

[5] Idem

[6] “Influenza A, preoccupazione sul vaccino”, 27 luglio 2009, “Il Gazzettino”

Marcello Pamio

Gli ospedali si mantengono saldamente al primo posto per pericolosità…
Ogni giorno infatti circa 20 persone muoiono per infezioni ospedaliere, e ogni tre giorni invece un neonato subisce un danno sempre all’interno di un ospedale.
L’ultima fotografia che interessa la drammatica condizione dei bambini negli ospedali è stata scattata da AmTrust una società «assicurativa di riferimento in Italia per professionisti e piccole medie imprese».  Stiamo parlando di una delle principali assicurazioni attive nel campo della medicina.

In un Comunicato stampa del 23 ottobre 2018 AmTrust ha presentato i risultati dell’«Osservatorio Baby Case 2018»
L’analisi è stata condotta su oltre 900 casi accaduti e denunciati tra il 2010 e il 2017 all’interno di 138 strutture del SSN assicurate dalla Compagnia.
Se in 7 anni sono stati denunciati 900 casi di malasanità significa, come detto in apertura, che ogni 3 giorni 1 bambino subisce un danno!
Dati purtroppo sottostimati, perché AmTrust ha potuto registrare e seguire ovviamente solo i casi denunciati e solo quelli nelle strutture da loro assicurate. E tutti gli altri? Per esempio i danni non denunciati? Non sempre i genitori hanno la forza di reagire chiedendo giustizia; tenendo conto - spiega sempre AmTrust - che la maggior parte delle denunce arriva diversi anni dopo la nascita!
E i danni accaduti in altre strutture? Il Ministero della salute cataloga ben 1386 di strutture di ricovero pubbliche e private in Italia…

La situazione è allarmante ma, per fortuna, si sta edulcorando un po’, stando alle cifre del 2018 che lasciano intravedere una lieve flessione, una inversione di tendenza.
Felicissimi per questa tendenza a ribasso, ma non possiamo stabilire se sia dovuta a un netto ed improvviso miglioramento delle condizioni ospedaliere, o magari agli effetti psicologici nefasti indotti dalla Legge Lorenzin (L.119/2017 sull’obbligo vaccinale), che ha fatto lievitare enormemente la pressione sia sulla classe medica che sui genitori, facendo sì che nessun camice bianco si arrischi più a parlare male dei vaccini (figuriamoci associargli un danno), e forse sortendo lo stesso risultato anche sulle denunce di malasanità!
Giusto oggi, ad esempio, leggiamo che in una sola settimana ben 4 neonati sono morti all’interno dello stesso ospedale di Brescia.[1]
Ovviamente la direzione sanitaria esclude l’esistenza di un nesso fra gli episodi. Il primario del centro Gaetano Chirico afferma: «Non è epidemia, non c’è alcun focolaio, il rischio è di generare timori e allarmi infondati».[2] Sarà sicuramente come dice, ma stranamente tutti i neonati erano ricoverati nello stesso reparto di terapia intensiva…
Anche perché lo stesso reparto era stato chiuso l’estate scorsa dopo la morte di un neonato per un’infezione causata da un misterioso germe.
Ricordiamo però che il problema nazionale è il morbillo e coloro che non si vaccinano!

 

[1] https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/brescia-un-altro-neonato-morto-in-ospedale-e-il-quarto-in-pochi-giorni_3184168-201902a.shtml

[2] «Brescia, neonato muore in ospedale per un’infezione: disposta l’autopsia. È il terzo caso in una settimana», https://www.corriere.it/cronache/19_gennaio_06/brescia-neonato-muore-ospedale-un-infezione-disposta-l-autopsia-terzo-caso-una-settimana-31ce2d30-119c-11e9-9792-87746038bd2f.shtml


Vincenzo D’Anna

All’insaputa di molti, nel nostro Paese si sta consumando una vera e propria battaglia tra coloro i quali invocano la libertà di proteggere il proprio corpo dalle ingerenze dello Stato etico, e quanti, all’opposto, sostengono questa specie di tiranno che pretende di stabilire quale sia il bene da garantire al popolo. Un’espropriazione forzosa, insomma, del diritto di auto-determinazione con i cittadini trasformati in “sudditi obbedienti”, ancorché in nome del bene che la Nazione intende garantire loro anche con la prassi della vaccinazione obbligatoria.

A nulla vale che ci sia un aperta violazione dell’art.32 della Costituzione che pure vieta l’imposizione di trattamenti sanitari. In questo caso però si tratta di ben altro, perché qui si paventa un imminente quanto inesistente pericolo epidemico che renderebbe obbligatoria la pratica vaccinale volta a proteggere la salute pubblica, che, in quanto tale, gode della priorità rispetto alle singole libertà individuali. Un ragionamento ineccepibile se fosse vera la premessa.

Fortunatamente, infatti, l’epidemia di morbillo di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi, è del tutto inventata e come fattore epidemico e pericoloso per la salute pubblica, è del tutto irrisoria. Non esiste la definizione di epidemia per patologie come il morbillo, malattia esantematica a prognosi fausta che ha infettato milioni di bambini e che ha indici di morbilità (numero di casi) e di complicanze gravi e/o mortali al di sotto di decine di altre ben più gravi patologie che pure falcidiano l’umanità. Allora da cosa discende questa “forzatura” scientifica e politica giunta addirittura a consentire all’Ordine dei Medici di radiare coloro i quali nutrivano perplessità e dubbi sulla sicurezza, non sulla efficacia si badi bene, della pratica vaccinale? Perché stuoli di medici sono stati zittiti con il bastone quando la Scienza, fin dal giorno in cui è nata, si è sempre basata sul dubbio, sull’indagine, sull’accertamento continuo fatto di studio, approvazione o confutazione dei saperi acquisiti o tramandati da studiosi di epoche precedenti? Perché per i vaccini si dovrebbe tornare alla teoria Aristotelica dello Ipse Dixit, cioè della verità assoluta ed immutabile, in aperto contrasto con la scienza moderna?

Eppure l’Epistemologia (ricerca della verità) scientifica ci insegna che tutto progredisce per conferme oppure falsificazioni dei risultati.

Perché, allora, si ha paura di quanti avvertono che i vaccini non sono sicuri fino a quando non si scoprirà la loro esatta composizione, quella degli additivi, dei conservanti, degli adiuvanti e degli scarti di produzione di cui essi sono composti? Perché iniettarli nei corpi di bimbi appena nati oppure ad appena tre mesi di vita, quando il loro sistema immunitario e le difese organiche sono notoriamente immaturi ed incompleti? Perché, nonostante le polemiche, l’Aifa (Agenzia per il Farmaco) non pubblica gli esami di certificazione e di qualità che sono per legge propedeutici alla commercializzazione di medicinali come, appunto, i vaccini che presentano eventi avversi anche gravi e mortali, come le stesse avvertenze allegate ammoniscono? Perché sostanze come alluminio (nelle creme) e formaldeide sono state ritirate dal commercio in quanto tossiche ma intanto continuano ad essere presenti nei vaccini?

Di recente ricerche commissionate e pagate da un’associazione di genitori contrari all’obbligo vaccinale, hanno evidenziato che alcuni di questi prodotti conterrebbero decine di impurità e di sostanze potenzialmente tossiche e/o nocive e tuttavia gli scienziati hanno pensato bene di irridere tali analisi senza tuttavia esibire gli esami che pure gli organi di controllo di qualità e sicurezza avrebbero dovuto realizzare!

Come mai? E come mai il presidente dell’istituto superiore di Sanità si è dimesso perché in aperto conflitto d’interesse con decine di consulenze ben retribuite dai produttori di vaccini ed il tutto è stato fatto passare come una forma di protesta contro il governo reo di aver assunto posizioni anti-scientiste? Perché nonostante le varie denunce né le procure, né i Nas hanno agito per rendere pubbliche le procedure dei controlli di legge? Perché si continua a tollerare un lacuna giuridica che consente ai produttori di vaccini di non dover eseguire tutti gli esami sul prodotto finito?

Sono questi i quesiti sistematicamente ignorati da stampa e mondo accademico in Italia dove una schiera di pseudo esperti dà per vero e provato quel che forse vero e sicuramente provato non è. È nell’interesse dei cittadini ignorare queste cose?

Nel nostro Paese c’è molta gente che teme per la libertà ma essendo la libertà una conquista di tutti i giorni, non possiamo accettare che essa venga delegata agli interessi della politica politicante e della scienza finanziata e perciò tacitata dalla Big Pharma di turno.

Vincenzo D'Anna, Presidente Ordine Nazionale Biologi


Marcello Pamio

Nel Medioevo gli alchimisti erano alla perenne ricerca della «pietra filosofale», cioè di quella sostanza catalizzatrice capace di risanare la materia per poter giungere all’immortalità e trasformare i vili metalli in pregiato oro.
Oggi Bill Gates fa la supercazzola a Paracelso, perché il patron della Microsoft è andato oltre l’alchimia: è riuscito infatti a trasformare la merda in oro!
All’inizio di novembre 2018 è volato a Pechino, alla fiera di tre giorni chiamata «Reinveted Toilet Expo», per parlare di acqua potabile ricavata da feci e urine umane.

Molto interessante è scoprire che il miliardario oltre a lavorare alacremente per vaccinare miliardi di persone all’interno del progetto di depopolazione, s’interessa di cacca!
All’«Expo cinese dei cessi» ha infatti presentato «Omniprocessor»: il suo water, capace di purificare l’acqua e fertilizzare i campi con le deiezioni umane.
La «Fondazione Bill & Melissa Gates» ha investito la modica cifra di 200 milioni di dollari per sette anni di lavoro per sfornare un bel cesso fotovoltaico, che non necessita di allacciamento fognario né tanto meno di acqua. Viene appunto alimentato da un solo pannello solare ed è in grado di trasformare le feci in acqua pulita e fertilizzanti solidi!

Ecco come funziona: feci e urine vengono stipate in un contenitore sotto il pavimento e un pannello fotovoltaico attiva un reattore biochimico che purifica i rifiuti attraverso degli elettrodi.
Una reazione elettrochimica scompone le deiezioni nei vari componenti, separando l’idrogeno, la componente fertilizzante e l’acqua, resa pulita. Un altro meccanismo immagazzina l’idrogeno come energia nelle celle a combustibile. Il fertilizzante viene raccolto per scopi agricoli e l’acqua finisce in un serbatoio per essere riutilizzata, cioè bevuta, dice lui.
Bill Gates alla fiera ha parlato brandendo un bel vasetto ripieno di escrementi.
Tranquilli non le ha mangiate in pubblico, le ha semplicemente usate a scopo educativo, per spiegare agli attoniti spettatori che quella piccola quantità di feci potrebbe «contenere fino a 200 trilioni di cellule di rotavirus, 20 miliardi di batteri di Shigella e 100mila uova di vermi parassiti».

Come sempre le (ossimoriche) promesse sono quelle di cambiare in meglio il mondo, di risolvere il problema dei servizi sanitari, ridurre la mortalità per scarsa igiene….
Viene sinceramente un po’ da ridere, sapendo che quelle parole escono dalla bocca di chi da decenni propugna le teorie del cambiamento climatico (la cui causa primaria sono le attività del “cancro” chiamato uomo), della sovrappopolazione mondiale e di come il numero delle persone dovrebbe essere ridotto drasticamente. D’altronde le sue parole non lasciano spazio a molti dubbi: «Il mondo oggi ospita 6,8 miliardi di abitanti, e tale cifra sta crescendo speditamente verso i 9 miliardi. Ora, se davvero facessimo uno splendido lavoro in relazione a nuovi vaccini, sanità e servizi sanitari orientati alla riproduzione (aborti s’intende), noi potremo probabilmente ridurre quest’ultimo numero di una percentuale valutabile intorno al 15[1]

Ora con un cesso solare, Bill Gates vorrebbe farci credere di voler ridurre la mortalità per infezioni (sarebbero infatti oltre 500 mila bambini che ogni anno ne muoiono).


Ma per fortuna oggi esiste il «solar water»: lo metti dove vuoi perché non necessità di scarichi fognari. Ti siedi comodamente sopra, caghi, urini e poi se hai sete ti abbeveri.
Ovviamente se ti scappa di sera, bisogna stringere le chiappe almeno fino a mattina, perché il pannello funziona col sole…

Nessun genio ha calcolato che se una persona beve poco, esattamente come quel miliardo di sfortunati che non hanno accesso nemmeno all’acqua, urinerà anche poco, e quindi non potrà bere la sua urina depurata.
La realtà dei fatti è che per risolvere il problema alla radice non servono vaccini e nemmeno bidet futuristici, ma è necessario permettere alle popolazioni di estrarre acqua pulita dal sottosuolo, autoprodursi cibo sano e sfruttare le risorse che possiedono.
Miliardi di persone muoiono ogni anno infatti per serie carenze nutrizionali e per la mancanza di acqua corrente!
Tutto viene scientemente mantenuto in tale stato, perché non fa comodo a nessuno liberare quelle popolazioni dalle schiavitù economiche, finanziarie e dittatoriali. Tantomeno ai falsi profeti della filantropia.

Se le popolazioni africane riuscissero a scrollarsi di dosso le colonizzazioni e le dittature eterodirette dall’Occidente (francesi, olandesi, inglesi, americani, ecc.), che li stanno spolpando e violentando da secoli, il continente nero diventerebbe la potenza economica numero uno al mondo!
La terra sotto i loro magri e neri piedi è pregna di oro, diamanti, uranio, gas, acqua, minerali come il coltan, ecc. Esattamente tutto il bendidio che serve al benessere e alla tecnologia dell’obeso e ingordo bianco occidentale…
Quindi Bill Gates non potendo fare soldi vendendo pozzi per l’acqua o sistemi per l’irrigazione e la coltivazione dei terreni, si è inventato il water per meglio schiavizzare le popolazioni, dando loro una tecnologia alla quale non possono certamente accedere. Cosa faranno infatti i negretti quando l’elettronica, sotto il loro culo, si romperà? O quando il pannello solare non funzionerà bene o sarà da sostituire? Andranno direttamente Bill e la mogliettina Melinda con il kit del piccolo elettricista?
Faranno corsi di aggiornamento on-line per quelli che nelle capanne di fango del Mali hanno un accesso a internet con Skype? Per non parlare dell’inquinamento provocato da milioni di cessi che finiranno buttati per la strada.

Ma chissenefrega, basta fare soldi, mantenendo la schiavitù...
E di soldi ce ne sono tanti che girano. Gates ha infatti spiegato che i servizi igienici reinventati, in piccoli volumi, potrebbero costare fino a 10.000 dollari, ma ha aggiunto che il prezzo si abbasserà rapidamente.
Più crescerà la domanda meno costerà, e quando i costi diminuiranno, potrà diventare accessibile alle singole famiglie a un prezzo finale che si aggirerà sui 500 dollari!
Capito? Centinaia di milioni di cessi da 500/1000 $ acquistati cadauno, magari da qualche organizzazione sovranazionale caritatevole e/o umanitaria (unicef, fao, ecc.) per gli sfortunati del mondo.
Chi ha detto che con la merda non si possono fare i soldi?

 

Note:

[1] Intervento di Bill Gates a TED nel febbraio del 2010

Marcello Pamio

Come detto nell’articolo precedente, la slavina scatenata dalle analisi chimiche e biologiche su alcuni lotti vaccinali si sta avvicinando a valle! L’aria che tira sa di cambiamento...
Ma è una gran brutta aria per coloro che si abbarbicano e arrampicano sugli specchi dei grattacieli dell’establishment.
Nonostante le evidenze laboratoristiche e la richiesta da più parti di chiarimenti ufficiali, l’Aifa, l’Agenzia che paghiamo con i nostri risparmi e tasse, invece di basarsi sul precetto ippocratico più sacro per la medicina: «Primum non nocere», e sul «principio di precauzione» si limita a difendere il Sistema.

L’Aifa infatti, per voce del capo ufficio stampa Fabio Mazzei, scrive al direttore Il Tempo, il quotidiano colpevole di aver scritto il 23 dicembre scorso un articolo dal titolo: «Analisi choc su due lotti di vaccini» in cui hanno intervistato il Presidente dell’ordine dei biologi Vincenzo D’Anna.
L’Aifa prende subito le distanze specificando che «tutti i medicinali, devono rispettare gli standard di produzione previsti dalle autorità nazionali e internazionali che ne garantiscono l’elevata qualità e riproducibilità. In assenza di tali requisiti, nessun vaccino può essere autorizzato e immesso in commercio».

Come sempre, alle parole non seguono mai i fatti, i dati concreti, gli studi. Nulla di nulla. Solo citazioni dell’ortodossia scientista: “autorità”, “requisiti”, “certificati”… Il solito blablabla.
Perché la parola chiave è fiducia. I sudditi devono fidarsi del Sistema, per questo motivo il Sistema NON può essere messo in discussione, da nessuno.
L’Aifa quindi ricorda che «le autorità preposte effettuano controlli durante tutto il ciclo produttivo del vaccino. Inoltre, prima della distribuzione sul mercato, ogni singolo lotto è sottoposto a un ulteriore doppio controllo effettuato, in modo indipendente, sia dall’azienda produttrice che da una rete internazionale di laboratori accreditati, a loro volta controllati da altri enti (in Italia l’Istituto Superiore di Sanità)».
Risponde a tono il direttore Franco Bechis dicendo che da par loro non sono in discussione «i controlli effettuati dall'Istituto superiore della Sanità» e neppure la validità o meno dei vaccini.

Il punto cruciale - che come sempre non viene preso in considerazione - è che possano esserci in giro lotti o campioni di lotti vaccinali contraffatti e inefficaci per non dire dannosi per la salute pubblica.
«Basterebbe - conclude con semplicità Franco Bechis - ripetere quelle analisi con tutti i metodi che ritenete più opportuni e ogni dubbio sarebbe sciolto».
Sarebbe troppo complesso e troppo dispendioso per le casse pubbliche? Macché, sono scusanti per gli utili idioti: se le analisi le ha commissionate un’associazione come il Corvelva, rifarle per qualche laboratorio accreditato e con tutte le certificazioni del mondo sarebbe una passeggiata e non costerebbe nulla. Quello che manca è ovviamente la volontà!

Quindi torniamo alla parolina magica: fiducia.
Dobbiamo fidarci di coloro che permettono l’entrata in commercio di farmaci, anche se dopo moltissimi di questi vengono ritirati per aver danneggiato e/o ucciso persone.
Qualche banale esempio?

Secondo dati Aifa, nel 2016 sono stati ritirati in Italia i seguenti farmaci:[1]

Redoff, Clobetasolo Pierre Fabre, Almotriptan Sandoz, Sertralina Sandoz, Montelukast Teva Italia, Pantoprazolo EG, Potassio Cloruro FKI, Aria Sol, Enalapril Zentiva, Desogestrel Zentiva, Pergoveris, Helixate Nexgen, Kogenate Bayer, Nacrez, Enciela, Leponex, Irbentens, Ossigeno, Azitromicina Zentiva, Glucagen Hypokit, Lescol, Prostigmine, Itraconazolo EG, Cerchio Cuore SP, Diapatol - Diidergot - Ekuba - Indamol – Stemetil, Fluimucil, Visuglican, Yondelis, Adoport, Glucosio Baxter, Zorac, Enalapril Mylan Generics, Enalapril Teva Italia, Naprilene, Lanex, Rifadin, Biogermin, Cuprum Oxydulatum rubrum, Morfina Cloridrato S.A.L.F., Etacortilen, Taxotere, Netildex, Surfactal, Morfina Cloridrato, Locabiotal, Magnesio Solfato, Eugastran, Levogenix, Procalin e Mucosalin, Pantoprazolo, Miozac, Daktarin, Furosemide, Efracea, Pentacol

Nel 2017 sono stati ritirati in Italia i seguenti farmaci[2]:

Mundoson Fluido, Ibifen, Leustatin, Gentamicina Solfato, Acido Zoledronico, Colchicina Lirca, Biochetasi, Atorvastatina Pfizer, Gentamina B. Braun, Gentamina Solfato Italfarmaco, Gentomil, Riopan, Epaviten, Oxo, Pentaglobin, Uman Albumin – IgVena, Salazopyrin EN, Edronax, Furosemide Galenica Senese, Tiklid, Mirtazapina Zentiva, Lisomucil Tosse Mucolitico, Telmisartan e Idroclorotiazide Zentiva, Acido acetilsalicilico e vitamina C Angelini, Mucosolvan, Riopan, Halcion, Diclofenac Almus, Ecomì, Venosmine, Valeriana Arkocapsule, Talwin, Albiomin 5% e 20%, Fastjekt, Levofloxacina Krka, Ischemol A, Gentamicina Solfato Fisiopharma, Antispasmina colica, Mitomycin C, Telmisartan e Idroclorotiazide Zentiva, Annister, Aspirina – AlkaEffer, Guttalax, Paracetamolo Sandoz, Paracetamolo Pensa, Paracetamolo EG, Metformina EG, Metformina Mylan Generics.

Nel 2018, anno ancora incompleto, sono stati ritirati in Italia i seguenti farmaci[3]:

Buccolam, Bosentan Medac, Bicavera, Airol, Taxime, Aliflus, Zorias, Lynparza, Optimark, Zinbryta, Reminyl, Acido Zoledronico Medac, Toliman, Clorexan, Clorexidina e Alcool Etilico Sanitas, Broncomnes, Enterogermina, Zerinolflu, Valsartan Almus - Valsartan HCT Almus, Valsartan Pensa - Valsartan HCT Pensa, Valpression- Combisartan, Valsartan Alter, Valsartan e HCT Ranbaxy, Valsartan e HCT Teva Pharma, Valsartan Aurobindo, Cantensio - Valsartan DOC Generici - Valsartan e HCT DOC Generici, Valsartan Tecnigen - Valsartan e HCT Tecnigen, Valsartan EG - Valsartan e HCT EG, Valbacomp – Alsartir, Valsartan Zentiva - Valsartan e HCT Zentiva, Valsodiur Pressloval – Validroc, Valsartan Sandoz - Valsartan e HCT Sandoz, Intratect, Guttalax, Ambromucil, Palexia

Dobbiamo fidarci di questi individui?
I loro saranno pure prodotti «certificati e conformi alle procedure e ai requisiti condivisi a livello europeo e internazionale sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili», ma sempre porcherie rischiose per la salute rimangono.
Stiamo parlando di 62 farmaci ritirati nel 2016, 54 nel 2017 e 40 nel 2018, quindi per un totale di oltre 150 farmaci ritirati dal commercio nell’ultimo triennio, per un qualche motivo.
Ricordo che tutti questi farmaci hanno superato i requisiti degli standard internazionali…

A questo punto qualcuno potrebbe ergersi dal letargo cerebrale dicendo che questi dati rappresentano la pistola fumante, cioè indicano senza dubbio che la farmacovigilanza funziona in Italia.
Peccato che la maggior parte dei lotti ritirati è avvenuto dopo segnalazione volontaria della ditta produttrice!
In conclusione non si capisce bene a cosa serva l’Agenzia italiana del farmaco, l’ente nazionale, pagato dai contribuenti che alla fin fine non controlla, come dovrebbe, i farmaci e i vaccini immessi nel nostro territorio.

Fonte:

[1] http://www.aifa.gov.it/content/difetti-di-qualità?fbclid=IwAR2SsvbsN5cvzdqZXiknZ4dYjiLKv7Rph7tDiSqbItXARQ-syulaWhVqf9s

[2] http://www.aifa.gov.it/content/difetti-di-qualità?fbclid=IwAR2SsvbsN5cvzdqZXiknZ4dYjiLKv7Rph7tDiSqbItXARQ-syulaWhVqf9s

[3] http://www.aifa.gov.it/content/difetti-di-qualità?fbclid=IwAR2SsvbsN5cvzdqZXiknZ4dYjiLKv7Rph7tDiSqbItXARQ-syulaWhVqf9s


Marcello Pamio

Lo sapevo con assoluta precisione matematica che le analisi chimiche e biologiche effettuate dall’associazione Corvelva, avrebbero scoperchiato il Vaso di Pandora e dato la spintina iniziale alla pallina di neve che si trovava in cima alla montagna innevata…
Una piccola pallina che sta diventando una valanga inarrestabile, e quando arriverà a valle si trascinerà dietro molte cose e molte persone.
Il vecchio farà posto al nuovo paradigma...

Un enorme plauso va al Presidente dell’ordine dei biologi, Vincenzo D’Anna, perché la sua presa di posizione ufficiale è a dir poco epocale e va contro ogni previsione.
L’establishment è stato spiazzato e per questo sta attaccando con ogni mezzo.
La cosa certa è che D’Anna non può essere additato con l’etichetta tanto amata e usata dal Sistema, quella di No-Vax, anche perché lui, da biologo crede eccome all’efficacia dei vaccini. Il presidente specifica nell’intervista del quotidiano Tempo di oggi 23 dicembre 2018, che «non è manco a tema l’utilità o meno dei vaccini, in queste analisi di laboratorio. L’indagine è stata sulla qualità della realizzazione dei prodotti messi in commercio».

Le analisi hanno «rilevato decine di impurità in più lotti. E al momento sono state individuate 43 sostanze improprie, nel senso che lì non si sarebbero dovute trovare». Sostanze come anticrittogamici, diserbanti, antibiotici, antimalarici…
La conclusione di D’Anna è coerente e assolutamente condivisibile: «bisogna che le agenzie ripetano queste analisi, facciano i controlli e rendano pubblici sia i risultati che il loto giudizio».
Per agenzie s’intendono quegli enti (Ema, Aifa, Iss, ecc.) che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo dopo quanto sta venendo fuori) controllare i farmaci e i vaccini prima che entrino in commercio.

Ed è esattamente quello che tutti si auspicano, a parte i soliti «cervelli-non-in-fuga»…
Personaggi come il «diversamente-umile» Roberto Burioni e il collega «gine-bunker» Salvo Di Grazia, non si smentiscono mai e prendono posizioni prone al Sistema a prescindere.


Di Grazia ama riempirsi la bocca di «bufale», non campane, ma mediatiche.
«Un quotidiano riprende i ridicoli risultati di una pseudo analisi di vaccini per farne notizia», e si lancia nella classica invettiva a dir poco risibile: «ora o i produttori denunciano chi sparge queste falsità o la magistratura controlla o stanno manipolando la realtà».
Innanzitutto definire «ridicoli» dei risultati di analisi biologiche e chimiche eseguite da un serio laboratorio, senza avere per le mani dei controesami che dimostrino la loro fallacità, è da arroganti e irresponsabili. Se poi teniamo conto che a parlare è un medico iscritto a un ordine, è ancora più grave dal punto di vista deontologico.
Di mezzo c’è la salute pubblica di milioni di persone, bambini e neonati in primis, per cui il principio di precauzione dovrebbe essere sacrosanto.

Secondo, forse il Di Grazia troppo preso dall’embolo, non ha capito che sarebbe auspicabile da tutti una denuncia da parte dei produttori, così in tribunale sarà possibile fare maggiore chiarezza.
Quindi al distratto ginecologo posso dire che NESSUNO è così fesso da denunciare qualcuno, anche perché i produttori sanno perfettamente che ciò sarebbe controproducente e non solo per l’immagine…
La bella notizia per noi è che se invece le analisi saranno confermate, la denuncia civile e penale potrebbe interessare proprio il dottor Di Grazia in persona, per aver da una parte denigrato («ridicoli risultati», «pseudoanalisi») i lavori, e dall’altra, in quanto medico, aver partecipato, con il suo comportamento, a mettere a rischio la salute pubblica.

Con il dottor Gianni, non può mancare il dottor Pinotto.
Burioni, da maestro venerabile quale è, supera tutti quanti.
«I nostri vaccini, quegli stessi usati in tutto il mondo, sono efficaci, sicuri, puliti e non contaminati».
Punto. Se lo dice il medico che passa il tempo a offendere il mondo intero, come non crederci? In fin dei conti lui è l’oracolo di Pesaro.
Peccato che nessuno di questi presentino prove, documenti, studi, conferme scientifiche della sicurezza vaccinale. Tutti sanno che sono sicuri per default.
Quindi loro non devono presentare nulla, ma lo pretendono da tutti gli altri. Come mai questa dissonanza?

Continua Bubù, «le prove così presentate - riferendosi alle analisi vaccinali - non sono inoppugnabili, sono semplicemente ridicole e, per chi se ne intende anche solo minimamente, fanno tenerezza per l’ingenuità di chi ha condotto queste ricerche».
Il «Roberto-tenerone» quindi, senza portare alcuna prova documentale, si abbarbica in pseudogiri di parole che mostrano per l’ennesima volta la sua vacuità scientifica.
La chicca, come il caffè, arriva sempre alla fine: «i vaccini sono sicuri ed efficaci fino a prova contraria». Chiaro? Ma la prova contraria non esiste e non esisterà mai, perché qualsiasi analisi venga presentata è «un concentrato di sciocchezze ed errori sperimentali, dei quali qualcuno dovrà presto vergognarsi, perché presto verranno smascherate e sbugiardate».
Anche se il termine «vergogna» non esiste nel suo dizionario, vale per Burioni la stessa cosa detta per Di Grazia: se non saranno «smascherate e sbugiardate» le analisi, e quanto prima, sarà responsabilità loro, professionale e giuridica…

In conclusione, dato che gli enti di controllo (Aifa, Ema, Iss) sono del tutto assenti o fanno orecchie da mercante, ci auguriamo che quanto prima un magistrato o un procuratore prenda la siringa al balzo innescando una serie di controlli in laboratorio seri e doverosi.
Mi auguro che anche gruppi come i Nas, invece di essere usati per scovare il piccolo untore negli asili, possano venire usati per scoprire le adulterazioni in prodotti che verranno inoculati su milioni di esseri umani. Visto che da gennaio del 2017 hanno costituito il Nucleo Carabinieri Aifa per la tutela della salute, e possono svolgere accertamenti e verifiche sulle «spesa farmaceutica e sulla tracciabilità del farmaco per la prevenzione ed il contrasto alle truffe in danno del Servizio Sanitario Nazionale e regionali» e «monitorare gli eventi avversi connessi l’uso dei farmaci».
In questo caso se le analisi saranno confermate abbiamo a che fare con prodotti farmaceutici non conformi alla legge, e quindi rientrano, oltre in un quadro di pericolosità, anche nel «danno al servizio sanitario»...

Marcello Pamio

A dicembre si respira lo spirito natalizio: le città s’illuminano, i negozi pullulano di addobbi e le nostre case si riempiono del profumo di dolci appena sfornati.
Insomma un’atmosfera magica e carica di tradizioni.
Per la religione cristiana il natale corrisponde alla nascita del bambin Gesù, per i riti pagani alla festa del Sol Invictus, l’astro invitto (invincibile) che sconfiggerà la tenebra.
La festa infatti corrisponde al solstizio invernale e quindi è dedicata al Sole, a commemorazione della nascita del mondo, che segnava il ciclo dell’anno nuovo.
Il rinnovamento e la pulizia che avviene nel periodo del Natale, si fa sentire non solo nella profondità dell’anima umana, ma anche nelle istituzioni pubbliche. Una fresca aria di rinnovo...

A dicembre 2014 il ginecologo Sergio Pecorelli si è dimesso da presidente dell’Aifa perché accusato di un presunto conflitto di interessi di «livello 3» (il più elevato), per la sua partecipazione a due Fondazioni e a una società di venture capital. Pecorelli avrebbe ricoperto il ruolo di advisor dei fondi di investimento «Principia sgr», in grado di investire centinaia di milioni di euro in diversi settori, tra cui quello medico e farmaceutico.

Il 5 dicembre 2018 il ministro della Salute Giulia Grillo azzera con un colpo di bacchetta il Consiglio Superiore di Sanità. Il mandato sarebbe dovuto durare tre anni. Praticamente rimangono in carica solo i membri delle istituzioni, quindi quelli del ministero stesso, dell’Aifa e dell’Istituto superiore di sanità.

Il 19 dicembre 2018 il dottor Gualtiero Walter Ricciardi si è dimesso dall’incarico di direttore dell’Istituto Superiore di Sanità ufficialmente per ritornare all’attività di ricerca e insegnamento.
Ma è lampante che ad aiutarlo nella decisione è stato il presunto conflitto di interesse. L’ex presidente dell’Iss avrebbe infatti collaborato per alcune società di lobbying nel settore farmaceutico, oltre ad avere consulenze per case farmaceutiche per diversi prodotti, tra cui il vaccino contro il meningococco B (poi divenuto obbligatorio, anche su spinta dello stesso Ricciardi).

Il ministro della salute Giulia Grillo e tutti coloro che parteciperanno alle elezioni, hanno una possibilità (e quindi responsabilità) straordinaria, perché il momento storico è catartico.
Vedremo quindi se questa importante ventata di cambiamento sarà costruttiva per il Paese, o se al posto dei membri del Consiglio di sanità e dell’uscente capo dell’Iss verranno posizionati individui ancor più corrotti e collusi con il Sistema metastatizzato…
Nella seconda ipotesi sarà il segnale inequivocabile che l’attuale «governo del cambiamento» è stato messo al potere proprio perché il cambiamento non avvenga!

Marcello Pamio

I vaccini sono sicuri? Domanda retorica, ovviamente per la visione ufficiale, anche se è mal posta.
La domanda corretta secondo l’establishment, dovrebbe essere: «i vaccini fanno bene o benissimo»?
Stando invece ai risultati delle analisi biologiche e chimiche finanziate dall’associazione Corvelva, quello che salta fuori dalle fialette vaccinali supera il film horror più spinto.
Questi «farmaci biologici» dovrebbero contenere SOLO antigeni (virus e/o batteri), adiuvanti e pochissimo altro, in pratica dovrebbero essere esenti da tossine e contaminanti, perché la loro sicurezza è prioritaria, e invece sono delle vere e proprie zozzerie, discariche pregne di sostanze anche sconosciute e a livelli preoccupanti.

Stiamo parlando della presenza abnorme di DNA, animale (pollo, bovino, ecc.), umano (cellule diploidi fetali) e batterico.
I virus contenuti in alcuni vaccini hanno subìto centinaia di mutazioni dando origine a qualcosa di diverso dall’originale. Addirittura alcuni virus il laboratorio non è stato in grado di trovarli nelle fiale, come quello della rosolia e della polio.
La cosa che invece è saltata agli occhi è stata la quantità industriale di proteine allergizzanti oltre a centinaia di sostanze chimiche diverse (farmaci, pesticidi, alcaloidi, ecc.).

Ha ancora senso parlare di sicurezza?
Ma nonostante dal vaso di pandora scoperchiato stia uscendo di tutto e di più, il verbo impone che i vaccini sono sicurissimi ed innocui.
Così sicuri, che qualche giorno fa la ULSS6 di Padova ha spedito a farmacisti e addetti alla prevenzione una e-mail privata informando che nel nuovo portale è «stata inserita la voce "segnalare una reazione avversa da farmaco" con il link al portale VIGIFARMACO per la segnalazione on-line delle sospette reazioni avverse da farmaco o vaccino». Come mai parlano di «reazioni avverse» e «vaccini»?

Che sia stato un gravissimo errore del webmaster, o anche questi farmaci possono avere effetti collaterali?
Lo trovo strano, perché stando alle dichiarazioni dei burioni, lopalco e villani di turno, sembra che l’acqua potabile sia molto più pericolosa di un tossico vaccino inoculato nel corpo di un neonato.
Nella stessa e-mail si avverte pure che «i medici e gli altri operatori sanitari sono tenuti a segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse», e che «la definizione di reazione avversa comprende qualsiasi "Effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale.
Il comunicato termina con una precisazione molto interessante: «NON è necessario avere la certezza della correlazione tra farmaco e reazione avversa».

Qual è il senso di questa comunicazione partita dalla ULSS6 e destinata ai farmacisti?
Il portale Vigifarmaco è attivo da anni, ma evidentemente non così conosciuto dagli addetti del settore - benché sia proprio a loro che viene demandato il compito di rendere la farmacovigilanza uno strumento efficace.
Se i vaccini sono sicuri perché la necessità di un promemoria sul compito di segnalare le sospette reazioni avverse?
Forse si stanno accorgendo che così sicuri proprio non sono...
Per caso si stanno verificando sempre più reazioni avverse nell’ultimo periodo, grazie alla legge 119/2017 che ha fatto aumentare esponenzialmente il numero dei vaccini obbligatori, e vogliono monitorarle? O forse si sono resi conto che sempre più cittadini sono costretti a farla da sé, la segnalazione, trovando spesso un muro di gomma o personale impreparato?

Ripetiamo l’ultimo passaggio della ULSS6, proprio perché stiamo assistendo ad una gravissima e pericolosa superficialità e menefreghismo da parte di medici ospedalieri e/o pediatri: «i medici e gli altri operatori sanitari sono TENUTI a segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse» e «NON è necessario avere la certezza della correlazione tra farmaco e reazione avversa».
Chiaro?


Marcello Pamio

Il dottor Pierluigi Lopalco ha pubblicato qualche giorno fa un articolo che merita tutta la nostra attenzione.
Si è chiesto cos’hanno in comune le tre parole «chirotteri», «chiropratici» e «chiromanti», «oltre alla comune radice greca, cheir = mano»?
Partendo da una ironia fuori dal comune, ha spiegato che i «chirotteri sono gli unici mammiferi che riescono a volare (…) e che possono però rappresentare un pericolo per l’uomo essendo potenziali portatori di un virus terribile: quello della rabbia».
Va precisato che pure l’uomo vola e, grazie all’attuale periodo, è sempre più rabbioso, ma l’autore si sta riferendo ai pipistrelli!

Sappiamo bene che a Lopalco, quando parla di virus, si alza la glicemia ematica e l’estro artistico parte per la tangente. Solo con lo zucchero nel sangue riesce a tener testa e far impallidire perfino George Romero, il padre cinematografico degli Zombi. I pipistrelli infatti sarebbero portatori di un virus, il «più letale che esista». Chiaro?
La scena dell’articolo, con una dissolvenza incrociata, si sfuma per continuare la narrazione con tinte sempre più fosche: «in assenza di profilassi la progressione verso la morte è praticamente certa». Viene da sé che la profilassi è la vaccinazione, «dopo il graffio o il morso di un animale infetto», precisa Stanley Lopalco.
A questo punto, il nostro cala l’asso, e va a toccare le corde più profonde dell’animo umano elencando una serie di persone, tra cui l’immancabile bambino, uccisi dal morso del vampiro alato.
Il mondo non è più lo stesso, da oggi grazie alla sua precisa disamina, le persone staranno col naso all’insù, ma non per osservare le scie chimiche o le magiche stellate notturne, ma per controllare che non piombi dall’alto il nero e orbo kamikaze letale.

Dall’immagine del mammifero più pericoloso che esista in natura (dopo l’uomo che non si vaccina ovviamente), Lopalco entra poi nel cuore del discorso, e cioè l’attacco alle «medicine alternative o, come si preferisce farle passare, complementari».
I pazzi che infatti ricorrono a queste pseudo-medicine «come minimo, rischiano un ritardo diagnostico che potrebbe avere serie conseguenze».
Se le medicine non convenzionali possono ritardare una diagnosi, mettendo a rischio la vita delle persone, figuriamoci cosa possono provocare le manipolazioni chiropratiche!
Detto fatto: la truce storia di una certa Katie May che a seguito di un dolore al collo va da un chiropratico, ma poco dopo il trattamento subisce un ictus che la porterà al decesso. Secondo l’autopsia la causa sarebbero state le manovre al collo fatte dal chiropratico.
La logica è sempre la stessa: se una persona muore dopo aver seguito i protocolli ufficiali, è morta per la malattia (la colpa è sua che non ha risposto alle terapie); se invece una persona muore dopo aver usato la medicina complementare, la causa è quest’ultima. Il discorso certo non fa una piega!

Ogni anno, nel mondo, l’ictus uccide 6 milioni di persone e in Italia colpisce circa 200.000 persone! Stiamo parlando, secondo i dati ufficiali, della terza causa di morte e prima per invalidità.
Dovremo avvisare il dottor Lopalco che per quanti operatori chiropratici ci siano, le morti per ictus forse dipendono da altre cause. Cause sulle quali la medicina baronale brancola nel buio più totale. Cause che medici come Lopalco non solo non conoscono ma di cui neppure si interessano, forse perché più intrigati e interessati a dare la caccia al chirottero o al virus di turno.
Conclude il suo prezioso articolo, consigliando ai lettori di non fidarsi «dei chirotteri, ma neanche dei chiropratici» e visto che era in tema neppure «delle chiromanti».

Mancava che proponesse al mondo accademico l’importanza di sterminare tutti i chirotteri e di aggiungere alla lista già folle di vaccini obbligatori, anche quello contro il virus della rabbia.
Detto questo, osservando le morti iatrogene, cioè quelle provocate da errori medici, da farmaci sbagliati ed effetti collaterali dei farmaci stessi, il dato che salta fuori è che i camici bianchi sono tra le prime cause di morte al mondo. Quindi statisticamente il rischio di morire è molto più alto andando dal medico, piuttosto che giocando con un pipistrello dopo essere andati dal chiropratico.
Ovviamente questo è vero se la morte non era stata prevista dalla chiromante di turno.

In conclusione, tornando al titolo del presente articolo, mi domando: cos’hanno in comune comparaggio, aggiotaggio e baronaggio?
Il filo che le unisce è da una parte la cupidigia, l’arroganza e la brama di potere e soldi, dall’altra la violazione della legge!
Comparaggio è la corruzione del medico che s’impegna ad agevolare, a scopo di lucro, la diffusione di prodotti farmaceutici, punibile dalla legge. Aggiotaggio, si tratta di una speculazione, punibile dalla legge. Baronaggio, si intendono le truffe, i favori e gli abusi di potere all’interno delle università.

Per correttezza di informazione e per maggior trasparenza, andrebbe specificato, ogni qualvolta l’esimio dottor Pierluigi Lopalco scrive o viene intervistato che egli ha preso soldi per collaborazioni esterne con le aziende farmaceutiche.
Nel 2015 la GlaxoSmithKline ha pagato Lopalco 459,62 euro come «rimborso spese di viaggio». Poca roba si potrebbe dire, ma l’anno seguente si è rifatto perché ha ricevuto dalla GSK ben 2315,58 euro, di cui 700 euro per «corrispettivi» e 1615,58 per «spese contrattuali».
Con questo non si sta dicendo che un medico e/o ricercatore non deve prendere soldi dai produttori di farmaci, ma è sacrosanto per le persone sapere che chi osanna i vaccini è pagato dal principale produttore di queste pericolose droghe.