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Marcello Pamio - 15 settembre 2025

Vedo sempre più persone con problematiche che interessano l'apparato cardiovascolare: dall'ipertensione, alla tachicardia per arrivare a cose molto meno piacevoli...
Bisogna sapere una cosa: il cuore è l’organo essenziale per la Vita.
E' posizionato al centro dell’organismo proprio perché rappresenta il luogo di raccolta, di passaggio e di distribuzione sia fisico che psichico.
In pratica il corpo - come il cuore - pulsa e vive al suo ritmo.
Ritmo che contiene il segreto della vita stessa.
Stiamo parlando del vero e proprio “motore” animatore di tutto l’essere!
Se poi ci aggiungiamo che il sangue bagna tutte le cellule e tutti gli organi, un "problema" al cuore rimanda a un coinvolgimento completo di tutto l’essere!
Un coinvolgimento nell’ambito di emozioni (rabbia, collera, gioia...), desideri, nella gioia di vivere, nella nostra identità e nel senso di responsabilità e unità con il clan (sangue).
Come tutti i muscoli, anche quello cardiaco riguarda gli sforzi che facciamo per riuscire ad affrontare la vita, a lavorare, a vivere e ad essere felici.
Per cui se ci accolliamo un enorme carico per esempio lavorativo (affettivo, relazionale...), che supera le capacità intrinseche del muscolo, questo ci darà dei segnali importanti che saranno etichettati come patologie (cuore grosso, ipertensione, aritmie, fibrillazioni, problemi alle valvole...).
Se il conflitto è troppo intenso o troppo lungo nel tempo allora può verificarsi il classico "scompenso cardiaco" con tutte le conseguenze che la perdita di equilibrio e armonia tra i due ventricoli comporta (acqua nei polmoni, ristagno di liquidi...).
Se invece la situazione supera una determinata soglia di resistenza fisiologica individuale (ognuno ha la sua) il cedimento inevitabile si chiama "infarto miocardico". Sempre più diffuso nella nostra società.
La medicinah ufficiale brancolando nel buio più totale (come sempre) non può comprendere come mai persone con le coronarie pulite, il colesterolo basso e senza alcun fattore di rischio (fumo, alcol...) fanno infarti a gogò.
Solo la conoscenza delle Leggi Biologiche è in grado di colmare questa ignoranza.
Scusate ma ha senso lavorare 16 ore al giorno, caricarsi di responsabilità (e per questo non dormire bene) per soldi, per essere riconosciuti o per senso del dovere, o peggio ancora per sensi di colpa?
Ricordate che tutto quello che esce dalla biologia (logica della vita) torna indietro come un boomerang!

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L’identikit dell’iperteso secondo la psicosomatica è l’iperattivo sempre sul punto di esplodere, un impulsivo e sanguigno che fa di tutto per trattenersi. “Sempre in guerra” è il suo motto.
Ma il ferreo autocontrollo che la società richiede fa trattenere le emozioni spesso violente e la pressione interna è destinata a salire!
Dal punto di vista biologico invece non esiste una ipertensione, ma ci sono varie tipologie di pressione alterata, dalla più blanda a quella più pericolosa e insidiosa di origine surrenalica.

Ipertensione funzionale di un’attivazione biologica
Nella fase fredda simpaticotonica, cioè quando siamo in pieno conflitto attivo spesso ci può essere una ipertensione perfettamente funzionale alla risoluzione del “problema”. Serve sangue, glucosio e ossigeno infatti per uscire da una situazione difficile come per esempio una “lotta” (lavoro, casa, relazioni, ecc.). E’ l’ipertensione meno pericolosa.

Ipertensione da recidive a carico dei vasi
Sia nell’arteriosclerosi che nell’aterosclerosi (due condizioni spesso confuse tra loro) ci può essere un aumento pressorio. Nella prima c’è l'indurimento e l'ispessimento delle arterie, per cui i vasi avendo una minore elasticità fanno aumentare la pressione all'interno; nell'aterosclerosi si ha formazione di placca. Una legge dell’idraulica descrive la conservazione della massa in un sistema idraulico chiuso: se l’area del condotto si restringe (per le placche) la velocità del fluido e la pressione aumenteranno per mantenere costante la portata.
La gravità della pressione è direttamente proporzionale alla rigidità dei vasi (sclerosi) e alla riduzione del lume.
Entrambe condizioni sono causate da continue recidive di conflitti di “svalutazione” nel territorio.

Ipertensione da attivazione del pericardio
Il pericardio è una pelle interna, una membrana sierosa che avvolge il muscolo cardiaco.
La sua funzione è quella di proteggere il cuore. Per cui ce abbiamo la percezione di “attacco al cuore”, inteso come trauma reale (operazione, biopsia, colpo, pugno, ecc.) o metaforico/simbolico (tradimento, separazione, ecc.), nella fase di conflitto attivo il pericardio cresce e si ispessisce.
In fase di risoluzione tali ispessimenti verranno smantellati dai microbi con possibile versamento pericardico (liquido). Questa fase verrà chiamata “pericardite”.
Continue recidive conflittuali (di ”attacco al cuore”) possono rendere difficoltoso il ritorno sanguigno e causare un innalzamento del valore pressorio soprattutto diastolico (la minima).

Ipertensione da attivazione surrenale
Questa tra tutte è la più grave condizione, perché determina una forte alterazione della pressione, con la minima che può raggiungere valori altissimi e quindi pericolosi!
Il vissuto collegato alle surreni è uno stress estremo, la percezione di non avere via di scampo, di non avere via di uscita da una situazione. Da qui la necessità del cervello di mettere in atto uno sforzo sovrumano per liberarsi da questa situazione ritenuta insostenibile.
Il tessuto midollare surrenalico cresce in pieno conflitto per aumentare la produzione di catecolamine: adrenalina, noradrenalina e dopamina per avere tutto il carburante utile alla fuga.
Uscendo dalla situazione il conflitto cessa come pure l’aumento ormonale e la pressione!

Ipertensione da attivazione renale
Come nel precedente caso anche nelle reni possiamo avere una forte alterazione dei valori pressori.
Il conflitto qui è in relazione all'acqua, ai liquidi in senso generale. Aver subito una inondazione, un allagamento, aver rischiato l’annegamento, ecc.
Il sentito è quello di non essere capaci di drenare via i liquidi in eccesso.
In pieno conflitto c’è la necrosi del parenchima renale con ipertensione importante compensatoria, proprio per garantire la produzione di urina ed l’aumentato drenaggio dei liquidi.
Risolto il conflitto le aree di necrosi vengono riparate con la formazione di cisti liquide.
L'ipertensione rimane ma con il progredire del tempo le cisti si riempiono di tessuto funzionale in grado di produrre urina e favorire il deflusso dell'acqua.

A parte le ultime due attivazioni (reni e surreni), le altre hanno la loro radice nella svalutazione!
In senso generale quando la pressione sale rimanda ad un incompleto rilassamento dei muscoli che circondano i piccoli vasi, ossia a qualcosa che ci impedisce di mollare, di rilassarci e di distenderci.

Siamo in costante tensione: siamo sotto pressione!

Ma questa pressione la viviamo come una svalutazione e riguarda un problema preciso in ambito famigliare, relazionale, lavorativo, un problema di identità (riconoscimento) o un desiderio insoddisfatto.
Da un altro punto di vista è come ci fosse una cristallizzazione che indurisce i vasi facendo aumentare la pressione arteriosa. Il tutto può essere associato a rabbia e rancore, quindi collera perché non riusciamo a venirne fuori.

Il cuore è grande poco più di un pugno chiuso e pesa solo 300 grammi.
Anatomicamente è formato da quattro cavità: atrio e ventricolo destri e atrio e ventricoli sinistri, tra loro perfettamente isolati da una parete detta setto.
Ogni atrio comunica con il sottostante ventricolo tramite un’apertura, l’orifizio atrio-ventricolare.
Tra atrio e ventricolo destro si trova la valvola tricuspide, mentre nella stessa posizione ma a sinistra c’è la valvola bicuspide detta mitrale.

L’ottimale irrorazione sanguigna del cuore viene garantita dal circolo coronarico, cioè dalle arterie poste a forma di corona tutto attorno al muscolo cardiaco. Forniscono sangue, quindi ossigeno e altri elementi energetici per il corretto funzionamento.
Ci hanno sempre detto che il cuore funziona come una specie di pompa che spinge all’interno di canali (arterie e vene) il sangue per raggiungere tessuti e organi. Visione meccanicistica ma funzionale.
Per il suo scopo tale muscolo lavora ritmicamente, contraendosi e rilassandosi a intervalli regolari.

La diastole è la fase di rilassamento (aspirazione), durante la quale le camere si riempiono di sangue, mentre la sistole è la fase di contrazione (espulsione) durante la quale il sangue viene spinto fuori verso la periferia.

Quanto appena detto rientra nel paradigma, ma qualche decennio fa un medico ha messo in discussione tutto, rovesciando questa visione.
Si tratta del cardiologo spagnolo Francisco Torrent-Guasp (1931-2005) che ha dedicato la vita a studiare il cuore, scoprendo qualcosa di stupefacente: il cuore non è una pompa!
Dopo aver esaminato migliaia di cuori è giunto alla conclusione che il muscolo cardiaco non è un insieme di parti separate ma un’unica fascia muscolare e fibrosa continua arrotolata su sé stessa in una forma elicoidale.

Il muscolo cardiaco NON crea pressione ma vortici: genera movimento attraverso la torsione, l’aspirazione e la dinamica del flusso.
Il sangue quindi non verrebbe spinto dalla pressione del muscolo/pompa ma il flusso si muoverebbe secondo leggi molto più sottili e armoniose: differenziali di pressione, campi di torsione, vortici, campi elettromagnetici e risonanze. Non pulsa come una pompa, ma si muove contraendosi in un avvitamento che spinge il sangue, facendolo ruotare a spirale all’interno dei vasi sanguigni.

Possiamo immaginare questa lunga striscia di tessuto fibroso che si arrotola a formare i ventricoli, e che ad ogni battito si srotola e si riavvolge, creando un movimento ottagonale spiraliforme che accompagna il sangue lungo il suo viaggio all’interno del corpo umano.

Torrent-Guasp ha in pratica dimostrato quando affermato da Rudolf Steiner (1861-1925) nel lontano 1920. Il filosofo e scienziato austriaco aveva fatto notare ai medici dell’epoca che il cuore non è una pompa che costringe del sangue inerte a muoversi con la pressione, ma che il sangue ha una sua propria dinamica biologica, come si può vedere nell’embrione, e si dà un’ulteriore spinta con le forze “indotte” dal cuore.

Questa “nuova” visione apre scenari pazzeschi sia nella diagnosi che nella terapia delle cosiddette malattie cardiovascolari…

Il sangue non è un liquido qualsiasi ma un vero e proprio tessuto vivente allo stadio colloidale, costituito da componenti cellulari in sospensione nel plasma.
Un organo in grado di registrare tutto quello che viviamo dal punto di vista fisico, emotivo, spirituale e quantistico!
Il sangue circola all'interno dei vasi sanguigni portando ossigeno e nutrienti ai tessuti, procedendo a rimuovere tossine e anidride carbonica.
Deriva dal foglietto embrionale mesoderma, controllato dalla sostanza bianca per cui il suo vissuto è sempre legato ad una "svalutazione".

SENSO BIOLOGICO
Il senso biologico è diversificato: respirazione (trasporta ossigeno alle cellule e anidride carbonica dalle cellule), nutrizione (trasporta nutrienti), regolazione (delle secrezioni ghiandolari), difensivo (globuli bianchi), termoregolatore ed escretorio (portare i rifiuti affinché siano filtrati ed eliminati).
Detto questo il sangue si relaziona sempre con la famiglia, con il clan di appartenenza per via della condivisione dei "legami di sangue". Per cui qualsiasi sua alterazione (leucopenia, anemia, leucemia, trombocitopenia, ecc.) rappresenta una svalutazione in seno alla famiglia!
Ci sentiamo svalutati nel profondo fin dentro il midollo, struttura questa non a caso considerata la più intima dell'uomo, all'interno dello scheletro c'è il tessuto ematopoietico deputato alla sintesi degli elementi figurati del sangue: globuli bianchi (granulociti, linfociti, monociti), globuli rossi e piastrine.

Microscopia del sangue vivo in campo oscuro.
I cerchi bianchi con sfondo nero sono gli eritrociti (globuli rossi), i puntini piccolissimi che lampeggiano e si spostano sono particelle di grasso e zucchero che finiscono nel circolo sanguigno.
Al centro i due corpuscoli bianchi sono neutrofili, di cui quello a destra è schiacciato dai globuli rossi.
A sinistra invece potete vedere un linfocita "attivato", cioè un globulo bianco che ha inglobato qualcosa di sospetto e anomalo per l'organismo!
Osservare il sangue (microcosmo) è osservare il macrocosmo: magia allo stato puro!
Il sangue non è un liquido ma un tessuto "vivente" costituito per il 55% da plasma (di cui il 90% di acqua), 41% da eritrociti e 4% tra piastrine e globuli bianchi.
Le molecole di acqua esagonali (veri e propri cristalli liquidi) giocano un ruolo specialissimo nella funzione del sangue: "registratore elettromagnetico" di tutto quello che viviamo dal punto di vista fisico (alimentazione, veleni, tossine, sieri, ecc.), emotivo, quantistico e spirituale!
Tutto viene registrato.

"Il sangue è l'espressione dell'Io", Rudolf Steiner

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Sangue dal vivo con la microscopia in campo oscuro

Quello che vedete nell'immagine sopra è il sangue in microscopia in campo oscuro.
I cerchietti bianchi rappresentano gli eritrociti (globuli rossi) e dovrebbero essere perfettamente circolari con un diametro di 5 micron circa.
Si vedono invece i globuli con forme variegate (condizione purtroppo normale ma non sana), ma la cosa che balza agli occhi sono i numerosi agglomerati fibrinici (cerchiati in rosso) che non dovrebbero essere presenti (se ingrandite l'immagine vedrete meglio).

Fibrina precipitata nel sangue

La fibrina è una proteina plasmatica prodotta dal fegato che partecipa alla formazione di coaguli di sangue…
La sua presenza indica infiammazione ematica, condizione questa molto insidiosa perché l'organismo potrebbe mettere in atto programmi biologici di compensazione. Ecco perché si dovrebbe risolvere quanto prima aumentando l'idratazione cellulare (acqua da bere) e integrando le Vitamine del Gruppo B, l'acido folico però nella forma chelata.

L'integratore naturale VITA-B contiene Niacina, Inositolo, PABA, vitamine B1, B2, B5, B6, B12, Biotina e Acido folico chelato.
Molecole e vitamine idrosolubili che intervengono nella produzione cellulare di energia, fondamentali nel metabolismo di grassi e proteine. Essenziali per il normale funzionamento del sistema nervoso e della cellula, utile per la salute di pelle, capelli, occhi, bocca e fegato.
Se associato al potente CIRCOLA FLU che contiene Nattokinasi, Ginko Biloba, Centella e Inositolo i risultati sulla circolazione, il microcircolo, l'eccesso di fibrina e i pericolosi coaguli saranno estremamente interessanti!!! 

ORDINALI SUBITO

Marcello Pamio - 1 settembre 2023
"Il sangue è un succo molto peculiare", diceva Johann Wolfgang von Goethe nel Faust…
Eh già…un liquido molto peculiare, soprattutto per i vampiri delle lobbies farmaceutiche!
Mi dispiace dirvelo, ma il sangue è un business spaventoso.
Il sangue delle sacche - quelle donate amorevolmente dalle persone - in minima parte viene usato per scopi nobili: la maggior parte viene venduto al miglior offerente.
Ora finalmente è uscito un documentario su questo argomento. Una inchiesta tedesca mandata in onda dal canale franco-tedesco Arte dal titolo “Le business du sang“.
Il video spiega come in Svizzera il sangue donato alla Croce Rossa (monopolista della raccolta) viene venduto a imprese private. Come detto, solo una piccola parte del sangue finisce a veri malati bisognosi, il resto (oltre l’80%) va nei laboratori di Big Pharma, che usa il plasma per estrarre proteine e chissà cos'altro. Lo scopo ovviamente è nobile: sfornare droghe legali, cioè farmaci costosissimi per alleviare ai subumani le pene (create da loro stessi).

Attualmente a livello mondiale solo quattro multinazionali (Octapharma, Baxter, CSL Behring e Grifols) si spartiscono la torta.
Secondo Forbes l’amministratore delegato di Octapharma, Wolfgang Marguerre, vanta un patrimonio di 6 miliardi di dollari.
Ma non è tutto, la cosa ancora più schifosa è sono riusciti a creare un nuovo mercato. Il sangue infatti arriva da disperati pagati 60 dollari per DUE litri di sangue. Avete capito? Gente messa male, spesso sono drogati o alcolisti che arrotondano facendosi svenare. Così per pochi spicci si fanno togliere il sangue, scusate volevo dire il "succo peculiare"!
Trenta dollari a litro. Tanto vale la Vita Umana?

Marcello Pamio - 16 febbraio 2023
Purtroppo continuano le scorribande di ciarlatani venditori di fumo che analizzano il sangue con la microscopia in campo oscuro in maniera a dir poco malavitosa!
Il grande Günther Enderlein è il padre di questa tecnica che permette di osservare il sangue dal vivo grazie ad uno speciale condensatore che disperde la luce facendola riflettere sul campione in modo angolare o radiale. E' l'unico esame in grado di fare questo: vedere il sangue ancora vivo fuori dal corpo!
La tecnica però deve essere eseguita perfettamente altrimenti i risultati sono fuorvianti e destabilizzanti.
Una delle cose più importanti che viene insegnata (e che TUTTI devono sapere dal più esperto all'ultimo arrivato come il sottoscritto), è che la goccia di sangue VA OSSERVATA AL CENTRO del vetrino e NON IN PERIFERIA! Quando questo semplice ma basilare precetto non viene rispettato, i risultati sono errati.
Per quale motivo i venditori di fumo mostrano il sangue sempre e solo nella periferia? La risposta è semplice: sono in totale malafede!
I globuli rossi del sangue nella parte periferica, tra il peso del vetrino e l'entrata dell'ossigeno, coagulano creando agglomerati, impilamenti, ecc. SONO ARTEFATTI, non c'entra nulla il siero genico e il test va rifatto, e rifatto ancora se servisse. Così a me hanno insegnato e così è logico!
Se invece si è moralmente disonesti perché l'unico intento non è aiutare realmente le persone ma vendere loro rimedi fantasmagorici per le proteine Spike, braccialetti miracolosi o tappeti volanti, allora si mostrano nel video impilamenti, blocchi eritrocitari a dir poco spaventosi. Lo scopo è ovviamente quello di impaurire, perché solo così hanno la garanzia di vendere qualunque cosa. Ma questo modo di agire privo di correttezza e dignità, è criminoso!
Con la microscopia in campo oscuro NON si vedono i sieri genici, non si vede il grafene (se mai dovesse esistere), ma la condizione del sangue che riflette il nostro stile di vita (alimentazione, idratazione, terapie chimiche, stress, ossidazione, ecc.).
Tutto ciò non toglie nulla al fatto che i cosiddetti "vaccini" anti-Covid provocano e continuano a provocare morti e gravi effetti collaterali, ma questi NON sono verificabili con la microscopia in campo oscuro, ma con il quadro clinico e sintomatologico.
Ho scritto questo per un dovere morale nei confronti dei seri ricercatori che usano correttamente la meravigliosa microscopia in campo oscuro!

Marcello Pamio

E’ conosciuto almeno dagli anni Trenta del secolo scorso anche se in letteratura uno dei primi a parlare di adrenocromo fu Aldous Leonard Huxley (1894-1963) nel suo libro “Le porte della percezione: paradiso e inferno” del 1954.
Huxley è stato uno scrittore visionario ma soprattutto uno sperimentatore. Oltre alla saggistica infatti si è dedicato alla meditazione filosofica indotta dalle droghe: egli era convinto che la felicità e l’infelicità altro non fossero che il frutto di reazioni chimiche all’interno dell’organismo umano.
Questa sua visione della vita lo portò a sperimentare estesamente su sé stesso gli effetti di molte droghe (mescalina, LSD, ecc).
L’adrenocromo - ha scritto - “è un prodotto della decomposizione dell'adrenalina, può produrre molti dei sintomi osservati nell'intossicazione da mescalina. Ma l’adrenocromo probabilmente si forma spontaneamente nel corpo umano. In altri termini, ciascuno di noi può essere capace di fabbricare minute dosi chimiche di ciò che si ritiene provochi profondi cambiamenti nella coscienza. Alcuni di questi cambiamenti sono simili a quelli che si verificano nella più caratteristica peste del ventesimo secolo, la schizofrenia”. Aveva perfettamente ragione Huxley quando scrisse che “si forma spontaneamente nel corpo umano”, e dopo vedremo come si produce e soprattutto perché...

A riportare alla ribalta mediatica l’adrenocromo ci ha pensato il romanzo “Paura e disgusto a Las Vegas” scritto da Hunter Stockton Thompson nel 1971, da cui hanno tratto il demenziale film “Paura e delirio a Las Vegas” con Johnny Depp, in cui si parla espressamente della droga descrivendola come uno psichedelico dagli effetti simili all’LSD, anche se “la mescalina al confronto è un gingerino”...

Brevetto chimico
Il 26 febbraio 1985 gli Stati Uniti hanno assegnato il brevetto numero 4,501,923 all’inventore inglese Deryck F. Boot che lavorava per la Minnesota Mining and Manufacturing Company, meglio nota come 3M Co., la potentissima corporation americana che produce oltre 60.000 prodotti industriali di ogni tipo (mascherine, adesivi, abrasivi, dispositivi di protezione individuale, pellicole per vetri, prodotti dentali, materiali elettrici ed elettronici, prodotti medici, software sanitari ecc).
Il brevetto descrive un processo per preparare l'adrenocromo comprendente adrenalina ossidante o un suo sale.

Oggi in medicina l’adrenocromo viene somministrato per via endovenosa per curare soggetti epilettici, mentre sotto forma di adrenocromo monosemicarbazone (carbazocromo) viene utilizzato come emostatico nelle emorragie capillari per trattarne la fragilità, ma in questa forma è totalmente privo di azione simpaticomimetica e quindi del tutto inutile per gli scopi tanto desiderati e ricercati dall’élite...

Adrenocromo
Cos’è in realtà questa sostanza, e perché è così ambita?
L'adrenocromo, la cui formula è C9H9NO3, è il potente precursore ormonale dell'adrenalina secreto dal corpo in grandi quantità in momenti di intensa paura, rabbia o pericolo di vita. Lo scopo è quello di ottimizzare la risposta adrenalinica dei muscoli e dei nervi, proteggere i tessuti e gli organi dai rigori della scarica di adrenalina, ottimizzando al meglio il meccanismo di combattimento o fuga come risposta alla paura umana in situazioni di estrema necessità come quelle legate alla sopravvivenza.
Si può pensarlo come un potentissimo additivo per il carburante della “macchina umana” di fronte ad un pericolo. Sembra non esserci nulla di simile sulla terra.
Possiede, tra le altre cose, capacità rigenerative dei tessuti, sarebbe in grado di ripristinare la reattività nervosa e la funzione cognitiva.

Miracolo dell’orecchio del coniglio e del cuore della rana
In uno studio belga pubblicato nel 1946, i clinici furono in grado di usare una perfusione di adrenocromo acquoso per riportare in vita l'orecchio di un coniglio congelato, consentendo ai medici di ripristinare la vascolarizzazione e la risposta dello stimolo nervoso al tessuto precedentemente necrotizzato. Cose impensabili non solo allora ma anche oggi.
I medici hanno dimostrato la capacità dell'adrenalina ossidata nel ripristinare i sistemi nervosi danneggiati, e i risultati hanno stimolato la pratica di applicare l’adrenocromo nei siti di incisione dei pazienti al fine di accelerare la rigenerazione e la guarigione dei nervi.
In un altro studio questa volta del 1939, la perfusione di adrenocromo è stata usata per rigenerare e riavviare il cuore di una rana, riportando in vita l'animale.

Bambini come “donatori”
Come detto precedentemente l’adrenocromo prodotto chimicamente è un farmaco che non ha nulla a che vedere con la sostanza endogena naturale prodotta da un essere umano in pericolo!
La cosiddetta “droga dell’immortalità” deve venire estratta direttamente dall’organismo, meglio se giovane e fresco come quello di un bambino perché con l’età la sua produzione cala.
L’altro motivo è che la sovraesposizione ripetuta all'adrenalina ossidata dell'adulto porta a nefasti effetti collaterali fisici e mentali: convulsioni epilettiche, sintomi simili al Parkinson, schizofrenia e psicosi delirante.

I bambini risultano essere la migliore “fonte” di estrazione, sia perché è più facile trovare una piccola creatura come “donatore” rispetto ad un adulto, e poi perché l'adrenocromo giovanile è bilanciato chimicamente in modo da ridurre gli orribili effetti collaterali della versione per adulti.
Vale la regola: più giovane è il “donatore” e migliore è la droga!
Per avere una maggiore concentrazione di adrenocromo è necessaria una potente scarica adrenalinica e questa si genera quando la persona e/o il bambino subisce violenza psicologica o fisica e quando viene letteralmente impaurito e terrorizzato.

Questo abominio potrebbe essere la spiegazione del pernicioso e indicibile traffico di bambini, rapimenti, sfruttamento, abusi e persino sacrifici di minori da parte di queste pericolosissime congreghe? Pochi sanno perché i media non ne parlano, ma ogni anno milioni i bambini nel mondo spariscono nel nulla: una parte torna a casa ma il restante non viene più ritrovato!
La Verità è figlia del tempo e per fortuna le cose stanno venendo fuori.
L’altra cosa che sta lentamente emergendo è che questa droga sembra essere largamente utilizzata dai membri dell’élite legati a logge pedosataniste, di cui moltissime star di Hollywood, e non solo, ne fanno parte.
In pratica l'adrenocromo ha assunto le connotazioni mitologiche della fonte dell’eterna giovinezza: il Santo Graal dei pedosatanisti luciferini che regnano purtroppo in mezzo a noi...

Conclusione
Non possiamo sapere con assoluta certezza se l’adrenocromo è una invenzione fantasiosa di qualche mente perversa o realmente la droga più ricercata e in voga dalla crème de la crème.
Ma droga a parte, la cosa certa è che esistono numerose congreghe dedicate al culto luciferino, mi riferisco alle sette pedosataniste che si dedicano alla profanazione rituale dell'innocenza infantile per il potenziamento “spirituale” da una parte (se possiamo chiamarlo così), e forse anche al potenziamento chimico-ringiovanente dall’altra.

Tutto però sta venendo fuori e i segni della verità stanno emergendo quotidianamente.
Il caso del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein è illuminante da questo punto di vista.
Epstein era un procuratore e organizzatore di questa aberrante pratica sessuale di magia nera, e il suo arresto ha permesso di scoperchiare, almeno in parte, il Vaso di Pandora.

Sappiamo nomi e cognomi dei numerosi clienti (non di tutti purtroppo) di Epstein, quelli che hanno volato con il suo jet privato “Lolita Espress” per andare a impaurire e/o violentare i bambini nella sua isoletta (Isle of Sin, l'isola del peccato)…

Il jet privato di Epstein "Lolita Express"

A questo punto chi può negare l’ipotesi che i vari personaggioni non volassero nell’isola degli orrori per partecipare alla produzione della droga?
Tra i nomi venuti alla ribalta: Bill, Hillary e Chelsea Clinton, Woody Allen, Kevin Spacey, Bill Cosby, Mick Jagger, Principe Andrea, Charles Spencer (fratello di Lady Diana),il filantropo Bill Gates, Tony Blair, Michael Bloomberg, Richard Branson, Rupert Murdoch, persino Henry Kissinger e moltissimi altri nomi della politica, della finanza e di Hollywood.

Anche il filantropo Bill Gates risulta nell'elenco passeggeri…

Nell’armonia e nell’equilibrio del Sistema, oltre a queste forze indubbiamente di tenebra si stanno muovendo anche le forze di Luce, e difatti le notizie e i nomi iniziano a trapelare...
Anche le dichiarazioni inequivocabili del presidente Donald Trump sono su questa linea.
La difesa a spada tratta dei bambini e soprattutto le azioni che sta mettendo in atto Trump (il presidente che non doveva essere eletto), indicano senza ombra di dubbio che è in atto una vera e propria guerra ai più alti livelli, o ai più bassi dipende dai punti di vista.
Uno scontro senza eguali tra il mondo umano e quel substrato occulto (Deep State) di anime perdute e totalmente pervertite.

Concludo con qualche immagine recente dei divi di Hollywood, perché stranamente il loro corpo sembra aver subito un tracollo fisico nell’ultimo periodo. Tracollo inspiegabile se si confrontano le foto con le precedenti…
Siamo di fronte alla prova che molte star sono in astinenza di qualche droga? Oppure si tratta solo di normalissimo invecchiamento fisiologico accelerato dal lockdown?

Jhonny Depp, 57 anni
Celine Dion, 52 anni
Regina Elisabetta II, 94 anni. Principe Filippo Mountbatten, 99 anni e il papa…

Esperimento sulla rana è citato in questo articolo scientifico:
https://physoc.onlinelibrary.wiley.com/doi/pdf/10.1113/jphysiol.1949.sp004305 

Esperimento sul coniglio è citato in questo articolo scientifico:
http://pharmrev.aspetjournals.org/content/1/1/1

In questo articolo si legge: "Adrenochrome causes an elective inhibition of the process, which determines the content of associative thinking. This occurs in doses that do not heighten the lability of basic processes, do not reduce excitation, and do not loose temporary connections as is the case with LSD".
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0074774208600252

Questo riguardo le possibili reazioni "psicotiche" indotte da adrenocromo:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4813425/


Marcello Pamio

Oggi parliamo di un organo molto particolare: una piccolissima ghiandola della dimensione di una noce (circa 3 centimetri) che la Natura ha cercato di occultare agli occhi e alle mani dei medici, senza però riuscirci. Non poteva certo prevedere infatti - nostra Madre - che l'uomo in camice bianco arrivasse ad infilare nel retto prima il dito medio e poi un ago lungo 18 centimetri!
Questa povera e maltrattata ghiandola si chiama prostata.

Funzione biologica
La prostata è disposta attorno alla prima parte dell’uretra, appoggiata alla vescica urinaria tramite le vescicole seminali. Sfocia nell’uretra per secernere un liquido alcalino durante l’eiaculazione.
Come mai la perfezione dell'organismo avrebbe concepito un liquido alcalino eiaculato durante il rapporto sessuale all’interno di una vagina molto acida?
Siamo di fronte ad un banale errore o ad una magistrale sapienza?
Il significato di “prostata” spiegherà l’arcano, perché in greco vuol dire «accompagnare in terra straniera». Quindi nessun errore: l’alcalinità ha proprio la funzione biologica di “proteggere” e “accompagnare” il seme maschile - rappresentato da centinaia di milioni di spermatozoi - nell’ambiente inospitale della vagina, la “terra straniera”!
Un terreno troppo acido equivarrebbe alla condanna a morte degli spermatozoi, e di conseguenza la fine della prosecuzione della specie.

La prostata cresce nella fase adolescenziale ed è particolarmente sensibile agli ormoni sessuali e proprio per questo motivo il cancro alla prostata rientra per la medicina ortodossa nei tumori ormono-sensibili.
Le patologie di maggior rilievo a carico di questa ghiandola sono l’adenoma, il carcinoma e la prostatite (infiammazione).

Origine della prostata
La prostata appartiene all’antichissimo foglietto «endodermico» e quindi risponde al conflitto del «boccone vitale». In questo caso, s’intende un «boccone» a carattere sessuale.
Senza la prostata infatti non sarebbe possibile generare una nuova vita, quindi per l’evoluzione della specie umana è una ghiandola vitale.
Vediamo quindi cosa succederebbe se un uomo dovesse vivere una problematica a sfondo sessuale.
A questo punto bisogna specificare una cosa molto importante: nel maschio erezione-piacere-eiaculazione sono un tutt'uno, non si possono disgiungere, per cui se non si ha una erezione, automaticamente non è possibile godere, eiaculare e quindi procreare!

 

 

 

 

 

Se un uomo per un qualsiasi motivo non riesce a eiaculare, la prima cosa che fa il cervello è indurre una ipertrofia della ghiandola (totalmente asintomatica) con lo scopo biologico di far aumentare la produzione di liquido seminale.
Soluzione questa perfetta per il problema, perché SE NON SIAMO RIUSCITI AD EIACULARE come voleva il cervello, allora solo un aumento della sua «funzione» potrà risolverlo.

Se però il disagio dura per molto tempo, la ghiandola può raggiungere dimensioni importanti in grado di dare molti fastidi all’uretra e alla vescica.
Questi disturbi urinari sarebbero dovuti, secondo l’ortodossia, dalla prostata che spinge sulla vescica.
Ma come mai questo avviene solo di notte? Cosa fa di giorno la prostata, dorme?
L'uretra passa nel terzo anteriore della prostata e i rigonfiamenti della stessa sono responsabili solo del 5% dei disturbi urinari, il rimanente dipende dal “detrusore” che appartiene ad un altro foglietto embrionale completamente diverso, il “mesoderma recente”.

Il mesoderma è più legato al “territorio” e alla “svalutazione”, della serie: “non riesco a marcare il territorio come vorrei”, dove il territorio sarebbe la vagina della donna!
Questo potrebbe spiegare perché alcuni uomini hanno disturbi urinari e altri no, ma soprattutto spiega perché avviene solo di notte. Durante la notte infatti il muscolo andando in vagotonia si rilassa, mentre di giorno in piena fase simpaticotonica rimane in tensione, ecco perché non si urina con la stessa frequenza di quando si va a dormire!

Se e quando il cervello non vede più il problema, l’eccedenza dei tessuti sarà smantellata da microrganismi come funghi e micobatteri, oppure incapsulata e incistata.
Ovviamente questo processo di smantellamento potrà avvenire solo se nell’organismo saranno presenti questi germi; dico questo perché, a seguito di pratiche aberranti come le vaccinazioni, l’iper-sterilizzazione degli ambienti, ecc., il patrimonio microbatterico umano è sempre più scarno, per cui quello che avviene con maggior frequenza oggi è l’incistamento del tessuto (cosa questa, però, non biologica).
Sarà forse un caso che la maggior parte dei maschi sopra una certa età presentano masse e/o formazioni nella prostata?

Incidenza e mortalità per tumore prostatico
Prostata e mammella rappresentano le sedi più frequenti di tumore, rispettivamente nei maschi e nelle femmine, con una probabilità di ammalarsi, secondo le stime ufficiali, di 1 su 9.
Il tumore della prostata da solo rappresenta il 19% di tutti i tumori diagnosticati nei maschi!
Per entrare più nel dettaglio in base all'età: nella classe 50-69 anni e negli over 70enni, è il tumore più frequente, e questo come vedremo non è un caso…

I dati ufficiali quindi non lasciano spazio a molti dubbi.
Ecco cosa dicono le statistiche sull’incidenza dei tumori alla prostata scoperti in persone morte in incidenti stradali durante gli esami autoptici, quindi morti non per malattia.

  • Uomini di età compresa tra i 40 e i 49 anni > 40%
  • Uomini di età compresa tra i 60 e i 69 anni > 70%
  • Uomini di età sopra i 70 anni                         > 80%

Questi dati confermano la bontà del detto popolare secondo cui «alcuni uomini muoiono DI cancro della prostata, ma quasi tutti muoiono CON il cancro alla prostata
Per esempio ogni anno negli Stati Uniti vengono diagnosticati 240.000 (37.000 in Italia, dati 2019) tumori alla prostata, ma il rischio di morte è del 3%.
Questo dato non santifica la cosiddetta «medicina preventiva» (gli esami non possono prevenire nulla, ma solo diagnosticare): è semmai la dimostrazione che IL 97% DEI TUMORI E’ CONSEGUENZA DELLA SOVRADIAGNOSI (vedere note)!

La conferma che questa condizione è per così dire «normale» (anche se non dovrebbe essere) arriva da ulteriori esami autoptici. In Svizzera studiando i cadaveri di persone oltre i 50 anni morte in incidenti stradali, hanno trovato:

  • Donne: tumore (in situ) al seno                   > 38%
  • Uomini: tumore (in situ) alla prostata         > 48%

Quante di queste persone non sapevano neppure di avere un tumore al seno o alla prostata?

Il problema della metastasi
La metastasi più frequente del cancro prostatico è quella ossea.
Nessuno però spiega scientificamente come un tumore che cresce nella prostata come un cavolfiore (adenocarcinoma), riesca a migrare nel sangue e, una volta giunto nelle ossa, creare dei “buchi”.
L'oncologia dovrebbe spiegare come fa una cellula a metastatizzare un organo diverso cambiando atteggiamento biologico.
La spiegazione bio-logica ha a che fare con l'origine embrionale delle ossa, che guarda caso fanno parte del “mesoderma recente”, il tessuto visto prima legato alla “svalutazione”.
Non avere una erezione può creare o no delle svalutazioni negli uomini?

Costo sociale
Il cancro è la prima spesa sanitaria mondiale.
Solo negli Stati Uniti dal 1994 al 2004 il danno economico dovuto al solo tumore alla prostata è stato di 240 miliardi di dollari. Se a questo sommiamo tutte le procedure non necessarie (biopsie, prostatectomie, pannoloni, protesi meccaniche, ecc.) la cifra raggiunge i 1000 miliardi di $.
Quindi oggi la sovradiagnosi legata alla prostata è la gallina dalle uova d'oro, perché rappresenta un business da oltre 100 miliardi di $ all’anno!

Forse il quadro inizia a prendere forma: dietro questa piccolissima ghiandola si muovono interessi economici faraonici. Da una parte abbiamo un Sistema sanitario malato che ha ingannato le persone facendo credere che un marcatore tumorale come il PSA sia un esame routinario normalissimo…
Lo ripeto ancora una volta: sopra una certa età, praticamente tutti quelli che fanno l'esame avranno un valore del PSA molto alterato!

Attivazione biologica della prostata
La prostata come detto è legata al «boccone vitale», ma entrando più nel dettaglio, parlando di attivazione di questa ghiandola, è obbligatorio tirare in ballo una «sessualità impropria», cioè una sessualità non nella norma, relativamente al rapporto di coppia, ma non solo.
Una eiaculata incompleta, cioè non portata a termine, è più che sufficiente per attivare il tessuto!
Ma anche una partner che si comporta male nei nostri confronti, o il voler fecondare più di una donna (amante e moglie per esempio) ma non poterlo fare…
Paradossalmente anche un “conflitto” traslato per cui il figlio non riesce ad avere figli e il padre si accolla simbolicamente la responsabilità organica, è interessante.

Comunque sia, la cosa centrale da capire è che il senso biologico del tumore alla prostata sta tutto nella fase conflittuale: quando il tessuto cresce con lo scopo biologico di aumentare la produzione di liquido seminale!
Questo è il senso biologico del «problema» alla prostata (chiamato adenoma, ipertrofia, tumore, cancro, ecc.).
Se invece di essere visto con gli occhi limitati e impauriti dell’uomo si usassero quelli perfetti della Natura, apparirebbe subito che non si tratta di un problema, ma di un programma biologico sensato e assolutamente perfetto!

Secondo la biodecodifica
Altri spunti di comprensione arrivano dalla decodifica biologica.
Per esempio un qualsiasi disturbo alla prostata potrebbe avere a che fare con una «perdita nella famiglia» (situazioni drammatiche di figli, partner, nipoti o altri, come per esempio un incidente, una malattia o la morte); una «castrazione simbolica» (la donna che ricatta il marito oppure il «desiderio di fare l’amore con qualcun’altra ma non si può»).
Un risentito di impotenza («devo essere all’altezza per soddisfare la mia donna più giovane di me e non so se ne sarò in grado»).

La prostata da un certo punto di vista rappresenta il «principio maschile», per cui tutto quello che ha a che fare con timori e paure legate alla «mascolinità», alla «potenza», anche alla «rinuncia» o «colpa sessuale» può attivare questa ghiandola…

Conclusione
Se è vero, come è vero che il problema dell'attivazione della prostata sta nell'aumento di funzione perché non si è eiaculato come avrebbe voluto il cervello, la logica conseguenza (o per meglio dire bio-logica), sta nel farlo in altre modalità!
Non so se sono stato abbastanza esplicito.....

Per approfondire

Articoli sulla Sovradiagnosi

"Guerra al cancro: quanti morti dal 1950 ad oggi?"

Guerra al cancro: quanti morti dal 1950 ad oggi?

"Marcatori tumorali e...creazione di malati"

Marcatori tumorali….e creazione di malati

"Cancro: la rivoluzione scientifica e il cambio di paradigma"

Cancro: la rivoluzione scientifica e il cambio di paradigma

"Si muore di cancro o di chemio"

Si muore di cancro o di chemio?

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=yoW9-vHCMWE[/embedyt]

http://www.attivazionibiologiche.info/dizionario/prostata.html

http://www.attivazionibiologiche.info/oncologia/caprostata.html

Libri da leggere

"Cancro spa", Marcello Pamio
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__cancro_spa.php

"La fabbrica dei malati", Marcello Pamio
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-fabbrica-dei-malati-marcello-pamio-libro.php


M.P.

E’ così difficile da comprendere che il cervello è appiccicato, adeso, attaccato, connesso e legato indissolubilmente al corpo? Sembra proprio di sì, e per qualcuno è quasi impossibile da concepire.
Del resto può essere comprensibile nel caso non venga usato se non per soddisfare i «bisogni vitali e fisiologici» in una sopravvivenza simile a quella di un animale in cattività: oppure potrebbe balenare il “sospetto”, ma solo momentaneo, che forse il cervello possa servire anche ad altro.
Anche chi nega questa ipotesi deve ammettere che l’uomo si può permettere il lusso di non pensare di respirare, bere, mangiare, digerire, defecare, dormire, ecc., perché qualcuno lo fa al suo posto.
Questo qualcuno è appunto il cervello! E’ il cervello infatti che genera il desiderio di “mangiare” (“fame”), di “dormire” (“sonno”), ecc., in maniera “autonoma” e soprattutto gratuita.

Ma l’uomo, nella sua stupidità e avidità, ha deciso che questo sistema “perfetto”, questo motore che pilota alla perfezione la nostra evoluzione da oltre 4 milioni di anni, non controlla alcune parti del corpo o se le controlla, questo avviene solo in alcuni momenti. Sembra cioè che il cervello sia in relazione e controlli solo “una parte”, ma non tutto, lasciando il resto al “caso”.
Esattamente come se la CPU di un computer decidesse di gestire il modem ma non la stampante, il monitor, ma non il mouse. Sarebbe follia allo stato puro in un organismo vivente.

Ed ecco che ad un certo punto arriva la cosiddetta «malattia», questa sconosciuta.
Tutti d’accordo, per esempio, che il cervello regola la funzione cardiaca, ma, se per caso il cuore inizia a «battere male» allora non è più il cervello l’origine dell’alterazione, ma il cuore stesso.
Tutti d’accordo che è il pancreas a produrre insulina e/o glucagone su “comando” del cervello, ma se si sviluppa il diabete la colpa è del malfunzionamento della ghiandola, per cui viene infusa insulina di sintesi, senza preoccuparci dell’organo supremo di comando.
E così via all'infinito, tanti sono gli esempi.

Se a questo punto qualcuno prova ad ipotizzare e dimostrare che è il cervello a comandare ogni singola cellula, organo e apparato del corpo, viene deriso e attaccato come fosse uno scemo o un ciarlatano.
Eppure…il Sistema Nervoso Autonomo CONTROLLA TUTTO, raggiunge ogni più piccola parte dell’organismo, perfino il sistema immunitario attraverso il torrente circolatorio.
Certamente non può essere un caso che la glia e il sistema immunitario derivano entrambi dallo stesso tessuto embrionale! La glia costituisce il 60% almeno del Sistema Nervoso e di quello immunitario, il quale produce citochine e altre sostanze che possono scatenare l’inferno o generare il paradiso.
Già il compagno di Candace Pert ipotizzò negli anni ’90 che il sistema immunitario fosse una specie di “digitazione” del cervello funzionale, sempre pronto ad informare il cervello di quello che accade in periferia, per poi inviare ordini di conseguenza.

Dovrebbe essere ovvio, ma non lo è, che nell'organismo umano prima vi sono i «segnali elettrici» poi quelli «chimici», e che senza corrente elettrica nel cervello il corpo sarebbe un cadavere!
Però se ti ammali, per esempio di leucemia (o di una qualunque altra malattia) il problema sta nel linfocita ovviamente, piuttosto che nel fegato o nel polmone (per le altre patologie) ...
Tutto funzionava perfettamente sino a pochi istanti prima, poi all'improvviso qualcosa cambia funzione e questo qualcosa deve essere combattuto con ogni mezzo a disposizione.

Il linfocita, che rappresenta la cellula che «ci mette in relazione» con tutto ciò che l’organismo conosce, ad un certo punto si «ammala», cambia forma e numero.
Risultato per la medicina: si è malati!
Anzi, il tessuto malato è il midollo, la centrale da cui si originano i linfociti.
E noi cosa facciamo? Senza ancora aver compreso la causa, senza saperne il perché, lo disintegriamo!
Oppure, come nelle nuovissime e costosissime terapie, si preleva il linfocita, si modifica il DNA (di cui non conosciamo nulla), si aggiungono dei recettori vari, e poi si «rimette» dentro il sangue del malato…
Ma quanto vive uno di questi linfociti? Non si sa.
Quello che però gli esperti sanno è la percentuale di successo: da 35 a 40 % nel migliore dei casi. Questo ovviamente nei pazienti che rispondono alla cura (cosiddetti «responder»), cioè quelli che reagiscono bene, ma in quelli «no responder» come la mettiamo?

Come mai invece, stando agli studi sempre decantati e osannati dai media, la sopravvivenza della leucemia linfoblastica acuta dopo la chemioterapia rasenta il 95%? Mistero.
Ci saranno recidive? Nessuno lo sa.
E’ una terapia definitiva? Nessuno lo può stabilire.
L’unica certezza è il costo: circa 1 milione di euro a terapia. Stiamo parlando della nuovissima terapia CAR-T.
Non è un po’ strano che l’establishment medico-scientifica sperimenti su cavie volontarie delle nuove terapie (costosissime) quando hanno a disposizione la chemio che (secondo loro) garantisce il 95 % di remissione della malattia? Forse qualcosa non torna…

Un’altra cosa che non torna è il fatto che tranne pochissimi casi, nessuno indaghi seriamente sull'unità centrale di controllo: il cervello appunto.
Tornando alla leucemia linfoblastica acuta, come mai è tipica dell’età pediatrica? E’ un caso che sia il tumore più frequente nei giovani.
Non potrebbe essere che sia il cervello a decidere di aumentare, diminuire, modificare i linfociti perché c’è «qualcosa da sistemare» nel modo che ha il bambino di «relazionarsi»? Proprio nel periodo in cui il piccolo dell’uomo impara a «relazionarsi», ad «esistere», e lo fa nella relazione e dalla relazione con i genitori. Sono infatti i genitori che danno al figlio il «diritto di esistere», il «diritto di vivere», permettendogli e insegnandogli a relazionarsi.
Perché prima di intossicare una creatura con chemioterapie varie, i luminari o i baroni di turno non si prendono la briga di indagare cosa stesse succedendo in famiglia, e cosa stesse vivendo quel bambino? Si sentiva amato, desiderato e voluto, oppure no? Si sentiva in «diritto di esserci» e di «esistere»? Sono semplici domande, ovviamente.
Se non mi sento in «relazione» con qualcuno, non potrebbe essere il cervello che ordina la produzione maggiore di quelle cellule che casualmente creano proprio la «relazione»?

Marcello Pamio

Tutti i grandi prezzolati esperti si sperticano nel criticare le analisi sui vaccini effettuate dal Corvelva.

Hanno sbagliato qua, hanno travisato là, questo non si doveva fare….
Tutti bravissimi a riempire d’aria i polmoni. L’ultimo è un certo Marco Bella ricercatore in chimica organica, attualmente nel Movimento Cinque Stelle.
Il deputato-professorone-provaccini ha trovato ampio spazio ne “Il Fatto Quotidiano”, giornale che apre tutte le colonne quando si tratta di difendere i pentastellini.
Il chimico, a proposito delle analisi effettuate su alcuni lotti vaccinali, attacca pontificando e sottolineando gli errori e le discrepanze, come per esempio i «confondendo palesemente due classi di composti, le ammidi e le ammine».
Risponde in maniera esemplare il Presidente dell'ordine nazionale dei biologici, il dottor Vincenzo D’Anna, il quale tira per il camice il chimico-politico che distrattamente omette di dire la cosa basilare oltreché banale: «ammina o ammide che sia, cambia poco dal momento che entrambe le sostanze sono tossiche».
Al deputato grillino, il cui compito è solo quello demolire le analisi effettuate, non importa se all’interno dei farmaci chiamati vaccini (che saranno inoculati nel corpo vergine di neonati sani), vi sono sostanze che non dovrebbero esserci a prescindere, a lui, come agli altri, interessa solo perdersi nel filo di lana caprina. 

Forse al chimico Bella sfugge che ammina o ammide o isomero o chissenefrega-2-dc, non dovrebbero esserci in un vaccino, perché poi finiranno nel sangue, nella linfa e nel cervello di un pargoletto di pochi mesi di vita, privo di un sistema immunitario maturo. Se a lui va bene dissertare sulla spettrometria, riempiendosi la bocca di sapienza e arroganza, libero di farlo ma non sulla pelle dei bambini. A noi genitori interessa solo mantenere in salute i figli. Il resto è fuffa!
Quindi tutti bravi a sparare a zero, criticare ma NESSUNO TIRA FUORI LE ANALISI DELL’AIFA e/o DELL’ISS RELATIVE ALLA SICUREZZA E ALLA FARMACO VIGILANZA DEI VACCINI. Come mai? Forse perché non esistono?
O se esistono, le hanno chiuse a chiave in qualche cassetto, perché dimostrerebbero senza ombra di dubbio che la sicurezza nei vaccini fa acqua da tutte le parti?
Una cosa è certa: più passa il tempo e più gli enti ufficiali (Aifa, Ema, ISS, ecc.) che gestiscono la salute pubblica e l’immissione in commercio di un farmaco, si allontanando dalla loro mission e dalle persone.

Anche l’onorevole Bella preferisce vedere il dito e non la Luna, perché fa sicuramente comodo anche al suo partito. 

«Se però il nostro ricercatore è così sicuro del fatto suo - conclude D’Anna - rifaccia le analisi, se può, e dimostri che gli esiti sono diversi anziché fare il correttore di eventuali ‘refusi’».
Altrimenti se ne stia zitto perché quando di mezzo c’è la salute di centinaia di migliaia di neonati e bambini, il Principio di Precauzione dovrebbe essere la condotta cautelativa obbligatoria!