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Marcello Pamio
Durante i processi digestivi, che iniziano nella bocca proseguono nello stomaco e terminano nell’intestino tenue, il glutine viene idrolizzato in peptidi.
Ricordo che il glutine è complesso proteico pressoché indigeribile contenuto in alcuni cereali (grano, orzo, segale, farro, kamut, triticale, spelta). Il glutine è formato da due frazioni proteiche chiamate gliadine e glutenine, che forniscono ai cereali la rete elastica (colla). Le gliadine sono la componente viscosa ed estensibile, mentre le glutenine danno l'elasticità.
Il processo di digestione di questa sbobba è permesso dalle transglutaminasi intestinali, enzimi che modificano l'amminoacido glutammina.
Nelle persone celiache - secondo la narrazione dei preti in bianco - si formano anticorpi anti-transglutaminasi che sarebbero la causa del processo infiammatorio e del danno a carico dei villi.
Ufficialmente il problema dipenderebbe per il 40% dai geni (quindi dalla sfiga), per 40% dall'alimentazione e il restante 20% da fattori misteriosi (quindi sempre dalla sfiga).
Ma siamo sicuri che sia così? Ovviamente no, e infatti qualsiasi cosiddetta intolleranza alimentare, compresa la celiachia, è un binario conflittuale in cui è coinvolto un alimento che rappresenta il fattore di innesco di un Programma Biologico Sensato e Speciale.
Il conflitto iniziale, detto non a caso ”programmante”, avviene spesso durante il primo periodo di vita del cucciolo, proprio durante l'allattamento e/o slattamento! È nota infatti la correlazione fra la durata dell'allattamento al seno e il ritardo nella comparsa della celiaca.
Staccare la tetta da un cucciolo è un passaggio delicatissimo e può diventare traumatico se fatto in maniera scorretta. Il latte materno che sgorga dalle mammelle non è solo alimentazione, ma contatto con la propria divinità e quindi sopravvivenza! Staccare il capezzolo ad un neonato è sempre un conflitto importante. Se infatti il cucciolo dovesse vivere tale "distacco" e "separazione" con "contrarietà indigesta", il cervello registrerebbe tutto compresa la sofferenza. Ma se proprio in quel momento dovesse passare per l’intestino il glutine? Potrebbe avvenire l’associazione tra proteina e vissuto! Eccolo qua il binario: glutine e sofferenza da distacco con contrarietà indigesta nei confronti della mamma.
Non devo ricordare cosa le mamme danno da mangiare al cucciolo durante svezzamento: pappette a base di glutine!
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Per quale motivo l'uomo si ammala? Colpa del destino, della sfortuna, di una genetica difettosa o cosa?
E come mai si "ammala" proprio quell'organo e non un altro? Perché sul lato destro e non sinistro del corpo?
Queste domande fondamentali, per non dire vitali, rimangono ancora prive di risposta per la medicina allopatica! 
Grazie alle straordinarie conoscenze della Nuova Medicina e delle Leggi Biologiche comprenderemo che una cosiddetta "malattia" rappresenta un processo Biologico, Perfetto e soprattutto Sensato!
Se riconosciamo che Psiche, Cervello e Organo sono interconnessi e inseparabili, è evidente che quando ci "ammaliamo" stiamo vivendo qualcosa di preciso e non casuale!
Siamo di fronte a conoscenze magnifiche e affascinanti che ci permettono di comprendere quello che stiamo vivendo, con lo scopo di superare la paura e farci ritornare in equilibrio!

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Avevo perso questa interessante notizia, non tanto per Luciana Littizzetto, che detto tra noi è simpatica quanto un gatto arpionato con le unghie ai testicoli, ma per la patologia (attivazione) che ha avuto. Mi riferisco alla pancreatite!
La conduttrice si è sentita male ed è andata immediatamente al pronto soccorso ricevendo la diagnosi di "pancreatite acuta“.
Successivamente in collegamento telefonico con Fabio Fazio (l'umettatore seriale di culi), durante la trasmissione Che tempo che fa, ha spiegato ai cento sfigati che la guardano, la sua vicissitudine, ringraziando alla fine i medici. Bontà sua.
Sorvolando sulle minchiate fotoniche dette dai camici bianchi (una delle prime tre cause di morte nel mondo assieme a cancro e malattie cardiovascolari) sulla pancreatite, entriamo nel senso biologico della ghiandola e dei suoi dotti.

PARENCHIMA PANCREATICO
La ghiandola deriva dal foglietto embrionale "endoderma", controllato dal tronco encefalico (la bestia, il paleoencefalo, il cervello rettile) che gestisce il "boccone vitale". Quindi per attivare il pancreas (cancro) bisogna vivere il pesante conflitto indigesto di ignominia: una gigantesca offesa, una grandissima porcheria famigliare. Spesso storie di eredità (reali o simboliche). E' il sogno infranto che si può tradurre così: "mi hanno fottuto il sogno della mia vita". Si tratta di una porcheria estremamente più intensa e grave di quella che colpisce il colon!
Così potete comprendere come mai il cancro al pancreas è così mortale. D'altronde come si fa a ricostruire il sogno infranto? Come si fa ad uscire da una gigantesca porcheria famigliare?

DOTTI PANCREATICI
I dotti pancreatici (quelli che hanno interessato la Littizzetto) sono un'altra cosa in quanto originano dal foglietto embrionale "ectoderma" controllato dalla Corteccia encefalica che gestisce il Territorio, l'Identità e quindi le Relazioni.
In fase attiva vengono ulcerati per favorire il deflusso di potentissimi enzimi utili per digerire e trasformare una condizione estremamente rancorosa!
Eccolo qua il senso biologico!
Quando viviamo situazioni di rabbia e rancore che non riusciamo ad accettare e/o digerire, servono da una parte bile (prodotta dal fegato) e dall'altra enzimi pancreatici.
In fase di riparazione questi canali ulcerati vengono ricostruiti, ma il gonfiore dato dall'edema crea un rallentamento del flusso enzimatico che rimane a monte creando tensione nell'organo e comparsa di dolore e alterazione biochimica del sangue (iperamilasemia ed iperlipasemia).
Il vissuto della conduttrice, nonostante le battutine più o meno pietose, manifesta la sua vera natura!
Siamo nel pesante conflitto di rabbia/rancore nel territorio: rabbia verso qualcosa o qualcuno all'interno del proprio territorio, nel proprio clan (famiglia), quindi in casa e/o tra parenti e/o colleghi. Non si scampa.
Il pancreas gestisce anche il metabolismo dello zucchero, quindi simbolicamente indica la perdita della dolcezza della vita…
E' il corpo….bellezza (qua sono ironico of course), e il corpo non mente mai!

LA CONOSCENZA DELLE LEGGI BIOLOGICHE E' VITALE perché comprendendo il senso biologico di quello che stiamo vivendo viene meno la Paura della diagnosi!
Finiamola di dare la colpa agli inesistenti virus, alla genetica difettosa o peggio ancora alla sfiga! La Logica della Vita e le sue Leggi ci offrono la grande opportunità di spostarci dalla situazione che ha creato il "problema".
Così facendo potremo finalmente svincolarci dagli artigli mortali di Big Pharma e dei suoi pericolosi emissari: i camici bianchi!!!
"La Verità vi renderà Liberi", ha detto un personaggio eretico duemila anni fa…

Cosa aspetti, approfondisci le Leggi Biologiche!
A maggio faremo 5 lezioni sulle Leggi (in presenza e per chi è lontano su Zoom)…
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I tubuli collettori renali sono nati per canalizzare l'urina, regolando il deflusso o reflusso. Il programma biologico e sensato dei tubuli è stato codificato quando abbiamo avuto la necessità di trattenere il liquido più importante per la vita umana: l'acqua!
E' un conflitto di lotta per l'esistenza chiamato "profugo". Il senso biologico è quello di conservare acqua e proteine.
Quando ci sentiamo sbalzati fuori dalle nostre sicurezze, quando abbiamo il percepito di aver perso ogni punto di riferimento che ci garantisca l'esistenza, quando ci sentiamo come un pesce fuor d'acqua…
Non potendo o non riuscendo a contare sui nostri mezzi di sussistenza il cervello attiva il programma, non a caso il più utilizzato dai mammiferi.
I reni hanno cinque qualità sensoriali, quella che si attiva nel profugo è la capacità "assorbente".
In condizioni normali i reni filtrano 180 litri di sangue per produrre circa 1,2 - 1,5 litri di urina, ma prima che diventi tale il cervello, in base a quanto distanti siamo dal "nostro mare", riassorbe più o meno acqua, con il risultato che pisciamo di meno o di più.
Si può arrivare all'oliguria con poca produzione di pipì (inferiore ai 500 ml), o addirittura all'assenza nell'anuria (inferiore ai 100 ml), con l'aumento di due parametri ematici: creatinina e urea. Vengono trattenute e immagazzinate queste sostanze per i momenti di scarsità proteica, in quanto l'organismo le può trasformare in proteine attraverso l'inversione del ciclo dell'azoto.
Quella che i camici bianchi chiamano "uremia" infatti, attribuita ad un cattivo funzionamento dei reni, è in realtà una soluzione che cerca disperatamente la sopravvivenza. Stessa cosa per la creatinina, che in situazioni di emergenza aumenterà nel sangue.
Ricordo che una persona che sente la fine vicina, che respira la paura fottuta di morire, attiva il "profugo", trattiene i liquidi e si gonfia. Avete finalmente capito come mai il vecchiotto qualche giorno prima di morire non urina più? Non è un errore, ma il disperato tentativo di sopravvivere.
Dalle recenti foto del gesuita di Roma la sua condizione di profugo è chiarissima…
Sente che ci stiamo avvicinando al passaggio della soglia!

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La ghiandola pancreatica produce succhi che digeriscono grassi, proteine e amidi, mentre le cellule alfa e beta producono due ormoni: glucagone, che serve ad aumentare la glicemia e insulina, che invece abbassa lo zucchero ematico!
Le isole alfa del pancreas sono controllate dalla corteccia cerebrale sinistra (lato femminile) e producono il glucagone.
Normalmente le quantità di insulina e glucagone si mantengono in equilibrio.
In questo caso il conflitto è la paura con spavento, schifo o repulsione (sentito femminile di opposizione); spesso di fronte a sgradevoli situazioni di tipo sessuale.
In conflitto attivo cala la funzione delle cellule per cui viene prodotto meno glucagone e la conseguenza è un calo della glicemia nel sangue (ipoglicemia).
Si sente fame per compensare tale carenza. In risoluzione c'è una lenta normalizzazione del tasso glicemico.
Il senso biologico è disporre di una maggiore nutrizione (fame continua) per compensare il maggior consumo di glucosio da parte dell’organismo.

CELLULE BETA DEL PANCREAS: SENSO BIOLOGICO
Le isole beta del pancreas sono controllate dalla corteccia cerebrale destra (lato maschile) e producono l'insulina.
Il vissuto è una opposizione o resistenza (con paura) rispetto ad una situazione e/o una persona.
Se ci si deve difendere da qualcuno o da qualcosa o quando si deve prendere una decisione importante che può avere gravi conseguenze, ma si ha paura e si resiste, opponendosi!
In pieno conflitto c'è un calo della funzione delle isole beta con la riduzione dell’insulina e quindi un aumento della glicemia. Situazione che i camici bianchi chiamano “diabete mellito”.
In risoluzione avviene una lenta normalizzazione del tasso glicemico.
Il senso biologico del cosiddetto diabete sta proprio nella diminuzione dell’ormone per avere più zucchero a disposizione del cervello con lo scopo primario di risolvere il conflitto! Biologicamente parlando la glicemia alta è funzionale se siamo in opposizione o in lotta!
Il diabete diventa cronico e pericoloso se la persona recidiva rimanendo nel conflitto per anni o decenni, o perché lo ripete costantemente. Non è sano rimanere nella lotta per molto tempo!
I valori normali di glicemia possono realmente diventare elevati senza che ci sia alcun sintomo. I problemi organici (retinopatia, impotenza, problemi al microcircolo, ecc.) insorgono grazie alle insuline transgeniche gentilmente offerte da Big Pharma, e ovviamente da stili alimentari errati.

Il sangue non è un liquido qualsiasi ma un vero e proprio tessuto vivente allo stadio colloidale, costituito da componenti cellulari in sospensione nel plasma.
Un organo in grado di registrare tutto quello che viviamo dal punto di vista fisico, emotivo, spirituale e quantistico!
Il sangue circola all'interno dei vasi sanguigni portando ossigeno e nutrienti ai tessuti, procedendo a rimuovere tossine e anidride carbonica.
Deriva dal foglietto embrionale mesoderma, controllato dalla sostanza bianca per cui il suo vissuto è sempre legato ad una "svalutazione".

SENSO BIOLOGICO
Il senso biologico è diversificato: respirazione (trasporta ossigeno alle cellule e anidride carbonica dalle cellule), nutrizione (trasporta nutrienti), regolazione (delle secrezioni ghiandolari), difensivo (globuli bianchi), termoregolatore ed escretorio (portare i rifiuti affinché siano filtrati ed eliminati).
Detto questo il sangue si relaziona sempre con la famiglia, con il clan di appartenenza per via della condivisione dei "legami di sangue". Per cui qualsiasi sua alterazione (leucopenia, anemia, leucemia, trombocitopenia, ecc.) rappresenta una svalutazione in seno alla famiglia!
Ci sentiamo svalutati nel profondo fin dentro il midollo, struttura questa non a caso considerata la più intima dell'uomo, all'interno dello scheletro c'è il tessuto ematopoietico deputato alla sintesi degli elementi figurati del sangue: globuli bianchi (granulociti, linfociti, monociti), globuli rossi e piastrine.

♥️ La bellezza della Natura è che tutto è perfetto e segue una logica:
LA LOGICA DELLA VITA!

Il nostro corpo reagisce organicamente di fronte ad un evento che ci coglie impreparati.
Attraverso l'evoluzione si è strutturato nel tempo attenendosi ad un principio semplice e fondamentale: l'istinto di sopravvivenza e la lotta necessaria per la sopravvivenza stessa.
Così facendo il cervello dell'uomo si è dotato di programmi fisiologici (speciali e sensati) che gli consentono di restare in vita.
Tali programmi, chiamati "malattie", sono ormai parte integrante del corpo umano, immagazzinati nel DNA, e vengono attivati quando la Vita lo richiede.
Quindi organi e apparati “si attivano” per uno specifico evento, reale o creduto tale!

L'uomo è composto da cellule, organi e apparati. E questi derivano da tre foglietti germinativi che si formano durante le prime fasi gestazionali: il primo foglietto è quello "endodermico", poi c'è il "mesodermico" e infine "l'ectodermico".
Ogni foglietto è "controllato" da una parte del cervello (tronco, cervelletto, sostanza bianca e sostanza grigia) che corrisponde ad uno specifico "vissuto": bisogni primari di sopravvivenza, attacco o preoccupazione, incapacità e svalutazione, territorio o identità.

🕉 Siamo di fronte a conoscenze magnifiche e affascinanti che ci permettono di comprendere quello che stiamo vivendo, con lo scopo di ritornare in equilibrio!

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Marcello Pamio - 31 marzo 2023
L'Herpes Zoster è una dolorosa eruzione cutanea ricoperta di vescicole conosciuta anche come fuoco di Sant'Antonio, causata dallo stesso virus della varicella. Così dicono gli esperti: peccato che i virus, come descritti dalla medicina ortodossa non esistano. Quindi come la mettiamo?
L’herpes si manifesta a livello di pelle ma può anche interessare il derma (vescicole)!
L’epidermide deriva dal foglietto ectodermico controllato dalla corteccia, mentre il derma deriva dal foglietto mesodermico controllato dal cervelletto! Sulla pelle viviamo il “contatto sgradito” o l’ “assenza di contatto”, nel derma invece l’“attacco insudiciante”!
Nell’epidermide, mentre viviamo il conflitto si creano delle microulcerazioni che in risoluzione diventano croste secche e pruriginose; nel derma in pieno conflitto c’è invece aumento della protezione (ci si deve difendere da un attacco) con caseificazione con materiale purulento e vescicole.
La medicina etichetta tutto come herpes ma in realtà sono tessuti diversi con diversi risentiti, che però possono attivarsi entrambi!
Qual è il senso biologico? Sopportare meglio il contatto sgradito e/o l’insudiciamento con deturpazione e attacco!
Da questa lettura risulta così strano che molti sierati hanno visto apparire lo zoster post inoculo?

Disinformazione.it (https://t.me/marcellopamio)

“Il cuore conserva, cioè che l’orecchio ha inteso”
Proverbio africano

I nostri cinque sensi (tatto, olfatto, gusto, udito e vista) servono agli animali e all’uomo per esplorare il mondo circostante e sono fondamentali per la sopravvivenza!
In questa sede parleremo solo del senso dell’udito cruciale per tutti, perché se non sentiamo il pericoloso siamo morti!
Per uomo l’udito permette quindi di captare i suoni ambientali la cui valenza (non vivendo più in una foresta) è quella di collocarci e agire socialmente.
Nella comunicazione diventa il “boccone uditivo”.
L’orecchio ha anche l’incarico di evitare durante il movimento di perdere l'equilibrio, dato che è proprio questo organo che percepisce le onde sonore e le trasforma in sensazioni uditive. Le onde infatti (voce, musica, rumori, suoni) vengono captate dal padiglione, passano al condotto uditivo fino al timpano facendolo vibrare. Questa vibrazione mette in moto gli ossicini dell'orecchio medio i quali a loro volta permettono alla perilinfa e alla endolinfa di riempire il condotto cocleare. Così facendo si forma l'impulso nervoso che poi viene trasmesso al nervo acustico nella corteccia cerebrale. Qui i suoni verranno interpretati.
Le orecchie si dividono in tre parti: orecchio esterno, medio e interno.

Conflitti e patologia

I conflitti che colpiscono l'orecchio e l'udito possono essere di due tipi in base alla derivazione embriologica dei tessuti coinvolti.

→ L'orecchio medio deriva dal foglietto embrionale endodermico (controllato dal paleoencefalo il cervello rettile, cioè il tronco). Si parla non a caso di “orecchio arcaico”. Subisce i conflitti relativi al "boccone uditivo", cioè l'informazione vitale.

→ L’orecchio interno deriva dal foglietto embrionale ectodermico (controllato dal neoencefalo, la corteccia encefalica). Qui ci sono i conflitti che coinvolgono la funzione uditiva (sordità, acufeni) e si riferiscono al “non voler udire”, “non voler sentire”, “non credere alle proprie orecchie”.

INFIAMMAZIONE DELL'ORECCHIO MEDIO (OTITE)
Le due orecchie posizionate a destra e a sinistra della testa hanno due modalità di percepire il boccone vitale uditivo, indipendentemente dalla lateralità della persona:

→ ORECCHIO DESTRO: serve a cogliere dei rumori che ci servono. Quindi per esempio non ricevere le informazioni uditive desiderate. "Non odo qualcosa che vorrei udire". Non riuscire a coglierlo; non ricevere una informazione importante, ma anche qualcosa di atteso.

→ ORECCHIO SINISTRO: serve a stare in allerta per sentire i rumori di un qualcosa pericoloso per noi: il predatore in arrivo per esempio. Oppure non essere in grado di sbarazzarsi di notizie cattive e/o inquietanti. "Non voglio sentire quello che ho sentito".
Semplicemente, non essere in grado di sentire qualcosa di desiderato o non voler sentire qualcosa di fastidioso. Qualcosa non viene ascoltato o viene trascurato e si riceve un danno per questo.

Durante il conflitto attivo avviene un aumento funzionale delle "cellule uditive arcaiche", con gonfiore della mucosa e accumulo crescente di queste cellule uditive nell'orecchio medio.
Qual è il senso biologico? Migliorare l’assimilazione (a destra) o rilascio del boccone uditivo (a sinistra).
Quando il problema viene risolto, avviene la normalizzazione della funzione con caseificazione da parte di funghi o micobatteri, che si vede nell’infiammazione dell'orecchio. In questa fase di solito c’è gonfiore, dolore, secrezione purulenta, febbre, sudorazione notturna, e se il conflitto va avanti recidivando c’è anche la possibile di perforazione del timpano!
L'infiammazione ripetuta dell'orecchio medio può interessare gli ossicini e causare la perdita dell'udito (attraverso la calcificazione del tessuto connettivo-cicatriziale).

INFIAMMAZIONE DELL'ORECCHIO INTERNO (ACUFENI)
Quando il conflitto uditivo riguarda l’orecchio interno, allora si parla di “separazione uditiva” in quanto siamo nel tessuto ectodermico.
Il risentito è del tipo: «Sono separato o non voglio separarmi dalle parole di... (acufeni). Mi sento aggredito (sordità). Quello che dicono aggredisce quello che penso o sento o sono. Voglio separarmi da queste parole ingiuriose e che mi danno fastidio

→ Orecchio destro: «Non odo quello che vorrei udire». (Desiderio contrariato)

→ Orecchio sinistro: «Odo qualcosa che non voglio udire». (Azione contrariata)

PERDITA UDITO (SORDITA’)
La perdita dell'udito avviene nella parte dell'orecchio interno e il risentito è sempre legato a qualcosa che NON si vuol sentire!
Come foglietto embrionale siamo sempre nell’ectoderma quindi controllato dalla corteccia encefalica.
Durante il conflitto attivo si ha perdita funzionale dell'orecchio (sordità e/o ronzio, sibilo, acufene).
Il senso biologico è un abbassamento uditivo con riduzione funzionale dell'orecchio interno,proprio per non voler sentire ulteriormente.
Attraverso il rumore di fondo dell'acufene è come se non si volesse sentire altro!
In riparazione si ha sordità improvvisa poi recupero lento dell'udito, ma se si recidiva il conflitto allora il problema potrebbe cronicizzarsi e portare a perdita di udito.
Il "sentire delle voci" invece è una “costellazione uditiva”...

Per approfondimenti Attivazioni Biologiche www.attivazionibiologiche.info


Marcello Pamio

Dopo aver trattato il senso biologico dello stomaco, è importante conoscere il rimanente apparato gastroenterico, cioè quel “tubo” che va dalla bocca all'ano.
Stiamo parlando di un apparato molto complesso, caratterizzato da ben 5 funzioni specifiche che la Natura ha perfezionato nell'arco di milioni di anni: sensoriale, peristaltica, secretiva, assorbente ed escretiva (eliminativa).
Ogni organo che appartiene al gastroenterico può avere più funzioni diverse, ma solitamente ne ha una principale, che lo caratterizza.

Per esempio: la bocca serve per comprendere se quello che mettiamo dentro dall'esterno sia vitale o no, per cui la sua funzione specifica è la sensoria; nell'esofago invece (come in tutto il tratto intestinale) vi è la peristaltica che serve a far scivolare il boccone in avanti; nello stomaco la funzione più rilevante è quella secretiva, basilare per digerire il cibo; nell'intestino tenue e nel colon, dove avviene l'assorbimento rispettivamente dei nutrienti e dell'acqua, a far da padrona c'è la funzione assorbente; per giungere infine nell'intestino retto, il cui processo basilare è l'eliminazione, quindi si ha l'escretiva.

Conoscere queste funzioni diventa centrale per cogliere il senso biologico dell'organo o dell'apparato.
Diciamo fin da subito che il conflitto dell'apparato digestivo ha sempre a che vedere con il “BOCCONE INDIGERIBILE” (come abbiamo visto per lo stomaco), ma in questo caso assume la connotazione di una “PORCHERIA INDIGESTA”.

"PORCHERIA INDIGESTA"

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DUODENO
Dopo che il boccone esce dallo stomaco, prosegue e finisce nel primo tratto intestinale chiamato duodeno: un tubo lungo 25 centimetri (circa 12 pollici) a forma di C, che si trova tra il piloro (sfintere fatto di muscoli) e il digiuno.
Nel duodeno confluiscono i secreti dello stomaco (molto acidi) e, più o meno a metà della sua lunghezza, nella cosiddetta “Papilla del Vater”, giungono le secrezioni del fegato e del pancreas tramite i dotti biliari e pancreatici. Questi succhi ed enzimi permettono la digestione.
Il ruolo del duodeno è quello quindi di “tamponare” gli acidi.

DUODENO > TAMPONARE GLI ACIDI

Il termine “duodeno” significa “tra due uomini, tra due situazioni” e in effetti si trova tra due colossi: lo stomaco collegato direttamente e il fegato tramite le vie biliari
Anche in questo caso il conflitto è sempre legato al boccone che non si riesce a digerire, però in una contrarietà più spiccatamente famigliare!

"NON RIESCO A DIGERIRE IL BOCCONE
IN UNA CONTRARIETA' FAMIGLIARE"

Patologie del duodeno: dall'ulcera al cancro
L'ulcera duodeale è sempre più diffusa, e per comprenderne il senso è necessario sapere che la mucosa è divisa in due aree: la prima porzione è di origine ectodermica (rabbia/rancore in una relazione), mentre le altre due porzioni sono endodermiche (boccone vitale).
Sono due tessuti diversi (endoderma ed ectoderma) con DUE vissuti completamente diversi.
L'ectoderma vive un conflitto di “rabbia/rancore nel territorio” (famigliari, lavoro, ecc.) e si può avere l'ulcerazione della mucosa (nella prima parte) con dolore lancinante.
Una volta risolto si avrà la ricostruzione dei tessuti con sanguinamento.
L'endoderma invece vive il conflitto del “boccone indigesto” (seri contrasti in famiglia, al lavoro, con amici) per cui si ha l'aumento della funzione digestiva e assorbente.

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DIGIUNO
Subito dopo il duodeno c'è un pezzetto di intestino lungo circa 20 centimetri.
Questo piccolo tratto “elabora” il cibo che passa, esattamente come fa il lettore del codice a barre dei supermercati quando passa un prodotto.
Il bolo alimentare, dopo essere entrato dalla bocca e dopo aver superato stomaco e duodeno, risulta sempre più frammentato, esattamente come l'informazione che veicola.
La caratteristica principale del digiuno è proprio questa: “ANALIZZARE” ciò che passa.

DIGIUNO → ANALIZZA QUELLO CHE PASSA

Allergie alimentari
Essendo il tratto intestinale deputato all'analisi, è proprio nel digiuno che si creano i più potenti ancoraggi tra alimenti e allergie!
Il motivo è abbastanza semplice e logico. Cosa fa il cervello in ogni istante? Analizza e registra milioni di stimoli che arrivano costantemente dall'esterno e dall'interno.
Quando passa nel digiuno per esempio una proteina (glutine, caseina) il Sistema sta anche registrando tutti i vissuti...

DIGIUNO ASSOCIA ALIMENTO A STIMOLO ESTERNO

Il risultato si chiama “ancoraggio”. In pratica avviene un collegamento, un'associazione tra un alimento e uno o più vissuti, e questo può scatenare un'intolleranza o anche un'allergia grave.
L'esempio del neonato è illuminante.
Se il cucciolo d'uomo mentre sta mangiando caseina o glutine vive una “porcheria indigesta” perché la mamma si è allontata da lui o perché gli ha tolto la tetta o perché non viene tenuto in braccio come lui vorrebbe, ecc. il digiuno può fare l'associazione: caseina/glutine = sofferenza (porcheria).
Quindi per quel cervello (bambino o adulto che sia) ogni volta che nel digiuno passa caseina o glutine, si riattiva la sofferenza perchè “la mamma è assente”...
Perché gli esempi si riferiscono sempre e solo alle proteine? Perché normalmente sono le proteine a passare per prime nel digiuno, e questo spiega il motivo per cui le allergie non interessano mai o quasi mai grassi o carboidrati, ma sempre la parte proteica!
Quindi la prima cosa che passa viene associata al vissuto.

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INTESTINO TENUE
Nell'intestino tenue, di cui fanno parte sia il digiuno che l'ileo, il conflitto è:

"NON RIESCO AD ASSORBIRE
QUELLO CHE MI STA ACCADENDO"

Il bambino di pochi mesi non può capire perché la mamma se ne va via (per lavoro) lasciandolo solo o in balia di un'estranea (nonna o babysitter), come pure non può capacitarsi del perché viene tenuto a distanza dal petto dandogli da bere un liquido animale mediante una tettarella finta di lattice, invece del caldo capezzolo. Quello che però il suo cervello vive e registra è una sofferenza: una porcheria indigesta, che crea un ancoraggio con quello che sta passando in quel preciso momento nel digiuno...
Il cervello dei neonati è praticamente governato dal Tronco Encefalico, quindi vive di bisogni primari, per cui fa la PORCHERIA INDIGESTA.

Una “porcheria” che non riusciamo a far passare (a perdonare).
Allargando il discorso, possiamo dire che tutto il tratto intestinale parla di profonda INGIUSTIZIA!
Quando si vive una porcheria indigesta il cervello fa aumentare un po' la sottomucosa con lo scopo di assorbire meglio la “porcheria” e, quando viene risolto il conflitto, la parte in più viene distrutta e durante la digestione può formare gas intestinale (flatulenze, ecc.).

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INTESTINO CRASSO
Se il sentito dell'intestino tenue è una PORCHERIA INDIGESTA, nell'ultimo tratto del colon questa è ancora più pesante, più “sporca”, una vera e propria “porcata”.

PORCATA INACCETTABILE/INDIGERIBILE

Nell'intestino tenue vi sono i malassorbimenti, cioè gli assorbimenti sbagliati di tutto quello che è vitale e che facciamo nostro, nel colon invece riassorbiamo l'acqua (9 litri di acqua) ed eliminiamo gli scarti.

Cancro, stipsi, morbo di Crohn

Stipsi: la persona stitica vive tutto come una porcheria indigesta, tutto come “porcata”, ed è incapace di lasciare andare e soprattutto di perdonare..
Il colon (vedi immagine sopra) è diviso in tre parti: ascendente, trasverso e discendente, ognuna di queste gestisce il riassorbimento di circa 3 litri di acqua. Se per un conflitto si attiva una delle tre parti, supponiamo il tratto trasverso, la sua funzione aumenta di molto, per cui aumenterà anche la velocità di transito, ma l'organismo per compensazione farà diminuire la funzione delle altre due (tratti ascendende e discendente), con il risultato che l'intestino nel suo complesso rallenterà la funzione e si avrà la stipsi.
La stitichezza è un problema diffusissimo tra la popolazione, e questo dato indica una cosa sola: sempre più persone vivono conflitti nella propria vita, attivando una o più parti del colon...

Morbo di Crohn: durante il conflitto di porcheria indigesta alcune parti del colon si gonfiano e la funzione di quel tratto, come è stato detto, aumenta, ma le altre due diminuiscono.
Quando si va in risoluzione, il Sistema va a digerire la parte in più che è stata creata per migliorare l'assorbimento del colon, mediante caseificazione. Coloro che soffrono di Crohn continuano a recidivare il problema. Le recidive conflittuali si realizzano quando il conflitto attivo e la soluzione si alternano ogni giorno, in un'escalation pericolosa.
Per esempio se una persona vive una porcheria a lavoro, quando alla sera torna a casa lo risolve, ma la mattina seguente ritorna a lavoro e si riattiva. Poi alla sera..
Questo circolo vizioso, se non viene interrotto, danneggia la mucosa provocando scariche diarroiche con pus e sangue.

Cancro: se la “porcata” che il cervello ha vissuto è molto grossa, oltre all'aumento della funzione di assorbimento vista prima, il cervello potrebbe far crescere la sottomucosa con l'intento biologico di aumentare la funzione escretiva, cioè deve eliminare la porcata. Questo prende il nome di adenocarcinoma.

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INTESTINO RETTO
Abbiamo detto che il colon riassorbe l'acqua ed espelle le feci, cioè le deve buttare fuori (endoderma) e non a caso la funzione è sia assorbente che escretiva, ma più ci si avvicina all'ano, più il sentito dell'ectoderma (ultimi 12 centimetri) è particolarmente preciso: l'ho preso nel didietro!

Mucosa ectodermica
In fase di conflitto di una porcheria che non si riesce ad evacuare si ha l'ulcerazione della mucosa con lo scopo di allargare il condotto per farlo passare. A conflitto risolto avviene la ricostruzione del tessuto ulcerato con la comparsa di scariche nelle feci di muco e sangue.
Il retto nell'uomo e anche negli animali ha a che fare con l'identità, e quindi con il riconoscimento della posizione e ruolo nel clan (famiglia, lavoro, amicizie, ecc.).
Forse ora è più chiaro il gesto di annusarsi il culo tra i cani: questi animali sanno per istinto che nella zona del retto c'è l'identità, una specie di impronta genetica unica.
E questo è proprio il motivo per cui un conflitto nell'intestino retto riguarda sempre la perdita di identità, “non so qual è il mio ruolo o il mio posto”. Le emorroidi sono il classico esempio.

Mucosa endodermica
Il conflitto dell'ultima parte del retto non è più una “porcheria subita”, ma “l'ho preso nel culo”.
Si tratta di un conflitto vile e ripugnante: una gravissima ingiustizia!

"L'HO PRESO NEL DIDIETRO"

Sarebbe di interesse generale poter chiedere a tutte le persone con un cancro del retto o dell'ano se 6-8 mesi prima della diagnosi, avessero o meno vissuto una pesante fregatura (con tutte le sfumature del caso: economica, relazionare, professionale, lavorativa, famigliare, ecc.)...

Ringrazio per la collaborazione, le informazioni scientifiche sulle connessioni mente-corpo il dottor Matteo Penzo e la “Scuola del Sintomo” (www.daleth.it)


Marcello Pamio

Il mercato italiano dei prodotti venduti in farmacia chiudeva il 2018 con un fatturato totale di 24,4 miliardi di euro, registrando soprattutto una crescita del consumo di farmaci oncologici.
Esattamente come negli anni precedenti, i prodotti per il sistema cardiovascolare si sono confermati quelli con la maggior spesa.
Tra le 10 categorie di farmaci più prescritti nel 2018 si collocano al primo posto gli inibitori della pompa acida (farmaci per gastrite, ulcera, reflusso gastrico, ecc.).
Ecco i dieci gruppi terapeutici più prescritti l'anno scorso.


La spesa globale dei farmaci continua a crescere anno dopo anno.
Attualmente è circa 1200 miliardi di dollari (nel 2018), e le previsioni dicono che si arriverà a 1500 miliardi entro il 2023. Cifre annuali!

I 10 gruppi terapeutici a maggior spesa nel 2018
1) sistema cardiovascolare
2) apparato gastrointestinale e metabolico
3) sistema nervoso
4) sistema respiratorio
5) antimicrobici generali per uso sistemico
6) sangue ed organi emopoietici
7) sistema muscolo-scheletrico
8) sistema genito-urinario ed ormoni sessuali
9) farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
10) ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline

Ora vediamo le dieci categorie più usate

Le 10 categorie terapeutiche più prescritte nel 2018
1) inibitori di pompa protonica (acidità gastrica)
2) inibitori della hmg coa reduttasi (colesterolo alto)
3) ace inibitori non associati (ipertensione)
4) betabloccanti, selettivi, non associati (ipertensione)
5) antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina (anti-trombotici)
6) vitamina d ed analoghi (ossa)
7) derivati diidropiridinici (ipertensione)
8) antagonisti dell'angiotensina II (ipertensione)
9) biguanidi (diabete)
10) antagonisti dell'angiotensina II e diuretici (ipertensione)

In Italia - e la situazione non è molto diversa negli altri paesi occidentali - tra le categorie più prescritte vi sono i farmaci per i disturbi dello stomaco (gastrite, reflusso, iperacidità, ecc.).
Nel solo mese di settembre 2019, secondo i dati Federfarma, tra i primi sei farmaci venduti, ben tre sono inibitori di pompa protonica:

  • PANTOPRAZOLO
    Numero fustelli venduti: 3.089.743
    Valore commerciale: € 20.573.113,80
  • LANSOPRAZOLO
    Numero fustelli venduti: 1.684.140
    Valore commerciale: € 11.869.362,82
  • OMEPRAZOLO
    Numero fustelli venduti: 1.735.553
    Valore commerciale: € 11.073.788,36

Come mai gli italiani ingollano sempre più farmaci per problematiche gastriche?
La dieta mediterranea non è il migliore regime alimentare mondiale? O forse c'è dell'altro?
Per cercare di dare una risposta, è necessario conoscere come funziona lo stomaco, comprenderne il “senso biologico”...

LO STOMACO QUESTO SCONOSCIUTO
Lo stomaco è un organo situato tra l'esofago e il duodeno e fa parte del tratto gastro intestinale.
La sua superficie è costituita da una mucosa (e sottomucosa) che secerne succo gastrico per la digestione.
L'entrata si chiama cardias e non è una vera e propria valvola, ma uno sfintere fatto da muscoli, esattamente come l'uscita, chiamata piloro.
Subito dopo il piloro c'è il duodeno.
Qual è la funzione funzione principale dello stomaco? Accogliere il cibo che proviene dall'esofago.
Il cibo è anche l'informazione esterna, l'evento o la relazione, che da fuori viene portato dentro per essere assorbito e poi assimilato.
Infatti grazie all'azione dei succhi molto acidi, il cibo (o l'informazione) subisce la prima importante digestione. Le varie secrezioni gastriche contengono muco, enzimi proteici (pepsina) e acido cloridrico.
Inoltre il succo gastrico contiene il famoso “fattore intrinseco” che permette il riassorbimento della vitamina B12.

I DUE TESSUTI DELLO STOMACO
E' importante distinguere due zone specifiche dello stomaco: la piccola curva e la grande curva.
La piccola curvatura origina da un tessuto “ectodermico”, mentre tutto il restante deriva dal tessuto endodermico, anche se vi sono frange ectodermiche. Questa differenza diventa fondamentale per comprendere da una parte la funzionalità dell'organo, dall'altra le sue “problematiche” o manifestazioni patologiche.

PICCOLA CURVA (assorbente)
Questa zona risponde a conflitti di “CONTRARIETA' INDIGESTA”, ed ha a che fare con il nostro mondo relazionale.
Il conflitto che riguarda questa zona ha a che fare con persone e/o situazioni lavorative con le quali dobbiamo convivere, nelle quali ci sentiamo incastrati.
Il maschio in questa zona fa rabbia/rancore per contrarietà nel territorio (familiare o lavorativo), mentre la donna mancina fa il conflitto per l'identità, il non sentirsi per esempio riconosciuta nel suo ruolo e posizione...
Il carcinoma si origina solo nel tessuto di derivazione ectodermica, per cui sarà sicuramente più facile trovarlo nella piccola curva, anche se potrebbe formarsi nelle zone dello stomaco dove vi sono frange ectodermiche.

GRANDE CURVA (secretiva)
La grande curvatura rappresenta tutto lo stomaco restante e risponde a conflitti di “BOCCONE VITALE INDIGESTO”.
Qui siamo in piena sopravvivenza, dove il boccone è assolutamente vitale!
Il conflitto è molto forte perché il “BOCCONE E' TROPPO GROSSO DA DIGERIRE”
Grosse contrarietà familiari e/o lavorative, qualcosa che proprio non digeriamo più!
Il risentito potrebbe essere: “HO INGOIATO IL BOCCONE, MA NON RIESCO A DIGERIRLO”, non va giù...
Nella grande curva si può formare l'adenocarcinoma.

IL SENSO BIOLOGICO DELLO STOMACO
Quando viviamo una situazione veramente difficile da “digerire”, il cervello attiva l'organo e nel caso dello stomaco, essendo costituito da due tessuti diversi, avremo due diverse attivazioni.
Se il conflitto riguarda un “boccone vitale indigeribile”, si attiva la grande curva con un aumento di funzione secretiva (succhi gastrici, enzimi, ecc), il cui senso biologico è migliorare la digestione del “boccone”. Arrivando alla formazione di un adenocarcinoma, che non a caso fa aumentare di molto la secrezione. Nella grande curva NON c'è dolore gastrico!
Se invece il conflitto ha sempre una connotazione di indigeribilità ma non riguarda un boccone vitale, perché ha più a che fare con le relazioni (famiglia per esempio), allora la mucosa prima si ulcera, per poi venire ricostruita e riparata se si risolve il conflitto.
I dolori gastrici (bruciori) avvengono solo nella piccola curva!

STOMACO & COMPRENSIONE
Lo stomaco quindi deve digerire il “cibo-evento-relazione“, deve far proprio, e da un certo punto di vista deve COMPRENDERE, cioè CUM-PRENDERE, prendere dentro.
Per cui tutte le persone che hanno problematiche allo stomaco, sono PERSONE IN-COMPRESE, o almeno questo è ciò che percepisce il loro cervello.

DIETRO LO STOMACO → PERCEPITO DI NON ESSERE COMPRESI

Il MITICO HELICOBACTER PYLORI
Lo stomaco è un organo programmato per sviluppare un'acidità anche molto intensa: il pH infatti varia molto e può raggiungere valori inferiori a 2.
Con una simile acidità nessun batterio sarebbe in grado di resistere!
Quindi come fa l'Helicobacter a sopravvivere? Possiamo credere alla favoletta secondo la quale il terribile microbo si protegge dall'ambiente ostile nascondendosi sotto la mucosa?
O forse sarebbe più corretto parlare di micobatterio? Ricordo che i funghi e i micobatteri sono gli esseri viventi più antichi della Terra e quindi possono resistere a pH così bassi.
La realtà è che in soluzione di un conflitto dello stomaco, l'organismo necessita di questi germi (micobatteri) per caseificare il tumore. Solo allora il cervello attiva l'Helicobacter Pylori...
Fare la guerra chimica a questo microrganismo estremamente funzionale per l'ecologia organica, è non solo un assurdo, ma è soprattutto anti-biologico!

CONCLUSIONE
Le vendite di farmaci sono oggettive e mettono in luce un quadro allarmante: uno dei problemi più diffusi tra la popolazione italiana riguarda la digestione e lo stomaco in particolar modo!
Svariati milioni di italiani non digeriscono qualcosa o qualcuno (o entrambi) nella propria vita, ma invece di cambiare, mettendosi in azione modificando l'alimentazione e/o cambiando lavoro, compagno o compagna, ingurgitano droghe per anni o decenni, con la vana speranza che il problema si risolva grazie alla chimica!
Questa si chiama follia.
In pratica navighiamo nell'oceano su una nave con un incendio a bordo, e invece di andare alla ricerca del focolaio iniziale per spegnerlo definitivamente, spacchiamo con un martello la sirena per non sentire più il rumore fastidioso, con i risultati che stiamo vedendo tutti...


Marcello Pamio

I risultati di una recente ricerca italiana pubblicata l’8 gennaio 2019 sul «Journal of Neuroscience Research» (J Neuro Res. 2019;1-11) sono estremamente interessanti e confermano in pieno (anche se nessuno lo dice) le «Leggi biologiche» codificate dal compianto dottor G. R. Hamer.
Oggi è eresia nominare pubblicamente l’innominabile, e infatti chi ha il coraggio di parlare delle scoperte rivoluzionarie del medico e teologo tedesco, finisce per essere messo alla gogna mediatica e/o radiato....

Lo studio ha preso in esame 84 persone alle quali è stato diagnosticato il PTSD, cioè il Disturbo Post-Traumatico da Stress. Parolona pregnante che non significa assolutamente nulla, ma che serve a medici, psicologi e psichiatri per cercare di spiegare il profondo disagio interiore vissuto da una persona.
Secondo i ricercatori questo PTSD può scatenare malattie cardiovascolari, cancro e sindrome metabolica. Avete letto attentamente? La «malattia emotiva» che colpisce spesso chi vive un evento traumatico/conflittuale particolarmente intenso, drammatico e pericoloso sarebbe l’innesco e/o la causa di patologie gravissime come il cancro o l’infarto.

Il gruppo di persone prese in esame è stato suddiviso in base al tipo di trauma vissuto: 39 vittime di attacchi terroristici, combattimenti bellici, rapimenti e torture e 45 vittime di altri eventi traumatici, come incidenti stradali, di caccia, o persone che avevano provato un forte trauma in seguito alla morte di una persona cara.
Il dottor Andrea Fagiolini[1], uno dei principali autori dello studio e direttore del Dipartimento di Salute Mentale e UOC Psichiatria dell’azienda ospedaliero-universitaria di Siena, spiega che «sebbene questi studi siano agli albori, i nostri risultati suggeriscono la possibilità che alcuni tipi di trauma, come quelli particolarmente intensi o ‘disarmanti’ degli attacchi terroristici, possano alterare alcuni sistemi del corpo umano in modo ancora più pervasivo di altri tipi di trauma, con conseguente maggiore possibilità di sviluppare malattie correlate, come il cancro”.

Il dottore dichiara che tali studi sono agli albori, peccato che se si prendesse la briga di studiare la mole documentale lasciata dal teutonico medico, capirebbe che tali informazioni sono a disposizione dell’umanità da quasi quarant’anni, dal 1981 per essere precisi.
Nonostante questo, è interessante uno studio ufficialissimo che correla l’aspetto biologico-emozionale alle manifestazioni patologiche gravi come il cancro.
Ovviamente per loro il cancro sarebbe dovuto a uno squilibrio del sistema endocrino: «i pazienti con PTSD hanno alterazioni del sistema endocrino, del sistema nervoso autonomo e di vari neurotrasmettitori». Squilibri che possono portare a «un aumento del cortisolo o a ulteriori squilibri che aumentano il rischio di genesi dei tumori, ad esempio, come conseguenza di alterazioni del sistema immunitario». Tutto sacrosanto, ma si limitano a guardare il dito e non la Luna: se solo so spingessero un po’ più in là del loro naso…

L’altra cosa emersa è l’associazione tra conflitto e cancro femminile, hanno riscontrato infatti più tumori nelle donne rispetto agli uomini, e questo rischio maggiore per le donne «potrebbe essere correlato a un diverso assetto del sistema endocrino o a una diversa suscettibilità per alcune neoplasie, come quelle mammarie, che potrebbero risentire più di altre delle disregolazioni endocrine e immunitarie correlate al PTSD».

La Verità è figlia del tempo, e non a caso questo studio da perfettamente ragione alle mirabolanti scoperte del medico più boicottato e maltrattato dell’ultimo secolo: Geerd Ryke Hamer, il quale, ovunque si trovi in questo momento, sta certamente ammiccando…
E comunque, gli studi e le verifiche empiriche di Hamer rappresentano in realtà solo la punta di un iceberg, e il portale che conduce alla visione di un Nuovo Mondo. Prima di lui infatti Hans Seyle, Henri Laborit, Lippet e molti altri hanno ampiamente dimostrato le connessioni tra stress e malattia. Dopo di lui Pribram, la Pert, Thorwald Dethlefsen, l’italiano Castrica e molti altri continuano ad evidenziare il ruolo primario del cervello nel generare una «malattia» o una «alterazione comportamentale».
Il vero merito di Hamer è aver aperto una breccia tra una medicina «commerciale» votata alla risoluzione di un sintomo mediante somministrazione obbligata di un farmaco e una medicina vera e scientifica in grado di spiegare nel 100% dei casi in maniera assoluta, ripetibile e prevedibile lo sviluppo di una alterazione anatomica e funzionale. Infine il merito straordinario di aver anche ridimensionato la «paura» della diagnosi…

Fonte

«Cancro, vivere un evento traumatico può aumentarne il rischio»
https://www.repubblica.it/oncologia/news/2019/01/14/news/cancro_vivere_un_evento_traumatico_puo_aumentarne_il_rischio-216547575/amp

[1] Autori dello studio: Fabio Ferretti, Andrea Pozza, Letizia Bossini, Laura Del Matto, Serena Desantis, Miriam Olivola, Giacomo Gualtieri, Anna Coluccia, Andrea Fagiolini.