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Corrado Penna 

Analizziamo quanto scritto nell’articolo «Peripheral sympathetic nerve dysfunction in adolescent Japanese girls following immunization with the human papillomavirus vaccine» Disfunzione del nervo simpatico periferico in ragazze giapponesi adolescenti in seguito a vaccinazione contro il papilloma virus umano»)[1], non prima di avere notato che uno degli autori, il primo firmatario, lavora per il Dipartimento di Medicina (Neurologia e Reumatologia) della scuola medica dell’università di Shinshu in Giappone (non esattamente un piccolo ospedale del terzo mondo), che anche il secondo lavora presso la medesima università (Dipartimento di Chirurgia Plastica), e che il terzo lavora per il Dipartimento di Ricerca Clinica dell’ospedale statale di Nagasaki (Kawatana Medical Center). È importantissimo anche notare chi ha finanziato tale lavoro, non un’organizzazione “antivaccinista” ma … il sistema sanitario nazionale del Giappone, come si legge verso la fine dell’articolo, e precisamente la divisione neuro-immunologica del ministero della sanità, e un ente di ricerca sulle patologie incurabili (che fa riferimento ancora una volta al ministero della sanità). Tolto di mezzo ogni possibile fraintendimento sul ruolo dei medici coinvolti nello studio, sulle loro finalità e sui loro finanziamenti, andiamo alla sostanza di quanto vi si trova scritto.

L’articolo riferisce di 44 ragazze che nel giro di 9 mesi si sono recate in quella clinica lamentando diversi sintomi dopo la vaccinazione contro il papilloma virus. Quattro di esse, che soffrivano di altre patologie riconosciute, sono state escluse dallo studio successivo.
L’età della somministrazione della prima dose variava da 11 a 17 anni, e il periodo di incubazione medio dopo la prima dose del vaccino era di 5,47±5.00 mesi, il che vuol dire che in alcuni casi i sintomi si manifestavano nel giro di qualche giorno dall’iniezione vaccinale, e in altri casi anche molti mesi dopo. Le manifestazioni frequenti della sindrome di cui soffrivano queste ragazze comprendeva mal di testa, senso generale di stanchezza, senso di freddo alle gambe, dolore agli arti e debolezza. La temperatura della pelle esaminata in 28 di queste ragazze che manifestavano sintomi agli arti mostrava una leggera diminuzione nelle dita delle mani (30,4±2,6 °C) e una diminuzione moderata nelle dita dei piedi (27.1±3.7 °C).

I sintomi agli arti di quattro ragazze erano compatibili con i criteri diagnostici clinici giapponesi di Sindrome Dolorosa Regionale Complessa (CRPS), mentre quelli di altre 14 ragazze erano consistenti con i criteri diagnostici utilizzati all’estero per definire la medesima sindrome. Il test di Schellong ha identificato otto pazienti con ipotensione ortostatica (rapido calo della pressione sanguigna in seguito al rapido passaggio dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta) e quattro con sindrome di tachicardia ortostatica posturale (disfunzione del sistema nervoso autonomo che porta ad avere diversi sintomi in posizione eretta che diminuiscono quando ci si sdraia: aumento persistente del battito cardiaco, svenimenti, palpitazioni, mal di testa, confusione mentale, stanchezza, ansia, problemi della vista, nausea, diarrea, sudorazione etc.)[2].

Le ragazze con tachicardia ortostatica posturale e con CRPS comunemente subivano transienti e violenti tremori e persistente astenia (stato di debolezza generale, facilità di affaticamento, perdita della forza muscolare). L’esame al microscopio elettronico dei nervi intradermali ha mostrato una patologia anomala delle fibre non mielinate in due ragazze su tre tra quelle esaminate. 
La diagnosi più comune che avevano ricevuto in precedenza le ragazze esaminate era di patologie psicosomatiche, mentre le conclusioni degli autori sono che i sintomi osservati possono essere spiegati con una risposta anormale del sistema simpatico periferico. I problemi sociali delle partecipanti allo studio sono rimasti insoluti dal momento che le ragazze gravemente disabilitate hanno smesso di andare a scuola.

La domanda che si pone a questo punto è: la relazione tra sintomi patologici e vaccinazione, è di tipo causale oppure no? C’è una relazione di causa ed effetto? Nelle conclusioni degli autori leggiamo che “basandoci sulla relazione temporale tra vaccinazione e sviluppo dei sintomi, non possiamo negare la possibilità che la vaccinazione con i vaccini contro il papilloma virus umano possa indurre secondariamente disturbi mediati dal sistema simpatico” e inoltre all’inizio dell’articolo affermano che “eventi avversi della vaccinazione contro l’HPV comprendono comunemente febbre, mal di testa  e dolore locale al sito dell’iniezione. Inoltre è stata notata, dopo la vaccinazione nelle ragazze giapponesi, un’incidenza relativamente alta di dolore cronico agli arti, frequentemente complicato da movimenti involontari violenti di tremolio. In tali casi, un forte dolore spontaneo colpisce una o più estremità ed è consistentemente accompagnato dal freddo degli arti interessati, causando una notevole difficoltà delle attività quotidiane”.

È quindi noto agli autori dalla letteratura di rapporti e articoli scientifici precedenti che il quadro clinico di queste ragazze coincide con un insieme di sintomi che è stato già associato ad effetti collaterali di questo vaccino. Inoltre, come leggerete nella descrizione di alcuni dei casi clinici, più di una volta la ragazza ha iniziato a star male poco tempo dopo la prima dose, è peggiorata con la seconda, e a volte ha avuto un tracollo definitivo con la terza (anche perché nel frattempo i sintomi venivano attribuiti a una condizione psichiatrica o psicosomatica).

A rafforzare l’ipotesi di un rapporto di causa ed effetto tra vaccino HPV e le patologie qui analizzate, gli autori segnalano che il presentarsi isolato di una delle sindromi non è infrequente tra le adolescenti, ma il verificarsi contemporaneo di due di queste sindromi (Ipotensione Ortostatica e Sindrome Dolorosa Regionale Complessa di tipo I) come accaduto a molte di queste ragazze è un evento davvero raro. Inoltre la Sindrome di Tachicardia Ortostatica si verifica spesso in seguito ad un’infezione virale, ma nei casi in oggetto non c’è alcuna segnalazione (nella storia clinica delle ragazze) di un’infezione virale antecedente all’insorgere dei sintomi della patologia, il che suggerisce che il vaccino potrebbe essere stato il meccanismo causale (letteralmente gli autori scrivono che nei casi esaminati “il vaccino è un possibile fattore predisponente”). Infine l’insorgere di tale sindrome in seguito a vaccinazione con Gardasil è stato riportato anche da uno studio scientifico statunitense.

Alcune note riassuntive sugli effetti avversi al vaccino HPV si trovano verso la fine dell’articolo, laddove si legge che fra giugno 2006 e dicembre 2008, (2 anni e mezzo) negli USA sono stati ricevuti 424 rapporti di eventi avversi in seguito a vaccinazione, per un tasso di 53,9 rapporti per 100.000 dosi; si tratta di segnalazioni e non necessariamente di casi per i quali si è accertato un legame di causa ed effetto tra vaccino e reazione, ma i dati raccolti dalla regione Puglia[3] mostrano come questo regime di sorveglianza passiva porta a una fortissima sottostima, tanto che quando è il sistema sanitario a monitorare gli effetti avversi gravi, se ne osservano 300 volte di più.

Di questi effetti avversi al vaccino HPV segnalati negli USA, 772 (il 6,2%) sono stati considerati gravi, e tra questi 32 rapporti di morte. Il tasso di rapporti per ogni 100.000 dosi di vaccino è stato di 8,2 per la sincope (perdita di coscienza transitoria);   7,5 per reazioni al sito locale dell’iniezione;   6,8 per vertigini;   5,0 per nausea;   4,1 per mal di testa;   3,1 per reazioni di ipersensibilità;   2,6 per urticaria; 0,2 per eventi di tromboembolia venosa, disturbi autoimmuni e sindrome di Guillain-Barré;   0,1 per anafilassi e morte;   0,04 per mielite trasversa e pancreatite e  0,009 per malattia del motoneurone. Un’alta frequenza di sincopi è stata osservata immediatamente dopo l’iniezione.

In Giappone invece non sono disponibili dati simili ma i mass media hanno ampiamente riportato che un significativo numero di ragazze giapponesi hanno sofferto di gravi dolori agli arti, tremolìo involontario e disturbi della deambulazione in seguito a vaccinazione contro l’HPV. Recentemente a Tokyo è stata fondata una comunità sociale per queste ragazze, che ha raccolto informazioni riguardo a più di 230 ragazze (antihpvvaccine@yahoo.co.jp).  
Molti dei casi osservati sembrano ricadere nel quadro della sindrome da dolore complesso regionale (CRPS). Tale sindrome si presenta in due sottocategorie, CRPS-I in assenza di danno al nervo, e CRPS-II con danneggiamento del nervo; casi di CRPS-I sono già segnalati, seppure stati raramente in persone vaccinate contro l’epatite B (6) e la rosolia (7), sebbene alcuni (pochi) casi di CRPS-I sono stati segnalati in Australia in seguito proprio alla vaccinazione contro il papilloma virus.

Nell’articolo si legge pure che: «È stato segnalato che alcune malattie neurologiche si sono manifestate in ragazze vaccinate, inclusa la sindrome di Guillain-Barré (4), l’encefalomielite acuta disseminata (41) e la sclerosi multipla (42, 43). (…) L’inizio della sintomatologia si è manifestata nel giro di sei settimane dalla vaccinazione, e il tasso settimanale di segnalazione di casi di sindrome di Guillain-Barré nelle prime settimane (6,6 per 10,000,000) dalla vaccinazione con Gardasil è stato più alto di quello osservato nella popolazione generale.»

E adesso veniamo al riassunto di alcuni casi clinici raccontati nell’articolo

Caso 1: ragazza di 18 anni venuta all’ospedale per continui mal di testa e generale senso di stanchezza, ha ricevuto il vaccino Cervarix ad agosto del 2011, e pochi giorni dopo ha iniziato a soffrire di forti dolori epigastrici (ovvero regione centro-superiore dell'addome) e di mal di testa. Si è sottoposta a una risonanza magnetica presso un ospedale locale, ma non è stato trovato niente di anomalo. I mal di testa però continuavano, assieme a instabilità psicologica e insonnia, a tal punto che non era più capace di andare a scuola, e che era stata indirizzata a una clinica psichiatrica.
A ottobre ha ricevuto la seconda dose ed i sintomi principali (dolori epigastrici e mal di testa) sono peggiorati; in particolar modo la mattina era forte il mal di testa e il senso di stanchezza, ma gli anti-infiammatori non steroidei che ha assumeva non avevano alcun effetto. L’endoscopia ha portato ad una diagnosi di gastrite superficiale, possibilmente dovute a stress psicologico.
A metà febbraio del 2012, nonostante avesse difficoltà a gestire la propria routine quotidiana, con grosse difficoltà ad alzarsi dal letto, continui mal di testa e senso di stanchezza generalizzato, ha ricevuto la terza dose del vaccino. Alla fine, a maggio, ha dovuto lasciare la scuola e seguire un corso per corrispondenza. Inoltre è stata seguita da uno psichiatra, ma senza alcun risultato. Siccome i suoi sintomi peggioravano nel periodo pre-mestruale, si è sottoposta ad una visita ginecologica, ma anche quella non ha mostrato niente di irregolare. Pochi mesi prima del ricovero in ospedale ha iniziato ad avere episodi frequenti di svenimento ortostatico (svenire nel mettersi in piedi). La somministrazione orale di amezinio metilsolfato (10 mg, due volte al giorno), ha risolto tutti i sintomi della paziente e la sua capacità di svolgere le proprie attività quotidiane sono migliorate notevolmente (si tratta di un farmaco antagonista del sistema nervoso simpatico, utilizzato anche per abbassare la pressione).

Caso 2: ragazza di 15 anni che viene ricoverata nel novembre 2013 per continui mal di testa, male agli arti e un disturbo della deambulazione. Ha ricevuto la prima dose di Cervarix alla fine del febbraio del 2011, e la terza dose alla fine di settembre del 2011. Circa 8 mesi dopo, all’inizio del giugno 2012 inizia a lamentarsi di forti dolori ai globi oculari e visione doppia, e un giorno di metà luglio case subito dopo essersi alzata dal letto, a causa della debolezza degli arti sinistri. Portata al pronto soccorso viene sottoposta a risonanza magnetica e a test di laboratorio di routine, senza che venga rilevato niente di anomalo. La debolezza dal lato sinistro va via e la ragazza torna a casa, ma nei giorni successivi spesso si è dovuta assentare da scuola a causa di un dolore pungente e della goffaggine dei movimenti della mano, che le impedivano di scrivere o di usare le bacchette per il cibo. Inoltre è diventata molto sensibile agli stimoli sonori e tattili, come quelli di toccare e utilizzare la doccia, che facilmente le inducevano uno stato di panico, con tremolio involontario degli arti. Dopo avere girato diversi ospedali le è stata diagnosticato un disturbo dell’ansia. All’inizio di luglio 2013 ha sviluppato una grave forma di anoressia, possibilmente dovuta a delle sensazioni veramente fastidiose agli arti, ed è stata ricoverata in ospedale per due settimane. Sebbene lì sia stata trattata per un disturbo dell’alimentazione la sua situazione non è migliorata. Tremori violenti agli arti venivano indotti facilmente se il medico che l’esaminava toccava la sua coscia o la sua gamba. Questi tremori le rendevano impossibile camminare da sola. La somministrazione per via endovenosa si soluzione salina (100 mL) e alprostadil (5 μg) è stata utilizzata per trattare il freddo alle gambe. In seguito a tale trattamento la ragazza tornava a sentire caldo alle gambe (l’alprostadile vien utilizzato generalmente per risolvere il problema della mancata erezione maschile, esso rilassa alcuni muscoli del pene e ne favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni). Dopo le dimissioni dall’ospedale a continuato questo trattamento in un ospedale più vicino a casa sua; i tremori alle gambe gradualmente si sono placati, la ragazza è stata nuovamente in grado di camminare e di scrivere, ritornando a scuola tre mesi dopo.

Caso 3: nell’ottobre 2013, una ragazzina di 13 anni è stata ricoverata per dolore agli arti parossistico con mal di testa e difficoltà a deambulare. 3 anni prima le era stata asportata l’ovaia sinistra per un tumore. Aveva ricevuto la prima dose di Gardasil alla fine di giungo del 2012, e due settimane dopo ha iniziato ad avere febbre alta continua (39- 40 gradi) e mal di testa. Vari esami di routine all’ospedale più vicino alla sua abitazione non hanno riscontrato niente di anomalo, e neppure un’endoscopia e una TAC. Sono stati provati diversi tipi di farmaci anti-infiammatori non-steroidei, ma nessuno è servito ad alleviare i sintomi, e di conseguenza la diagnosi che ha ricevuto è stata quella di “febbre psicosomatica”. La ragazza ha smesso di partecipare alle attività sportive della scuola. Alla fine di gennaio del 2013, ha ricevuto la terza dose del vaccino. La sua temperatura alta e il generale senso di malessere gradualmente sono scomparsi, ma in seguito sono apparsi tremori parossistico agli arti, soprattutto quando si sdraiava, la qual cosa le causava ovviamente una grave forma di ansietà notturna, e di insonnia. All’inizio di marzo del 2013, ha iniziato a soffrire di forti dolori agli arti e palpitazioni; il dolore agli arti ha limitato i movimenti della spalla e della coscia, e a volte ha sofferto anche di paresi temporanee delle mani e delle gambe, e le palpitazioni e il malessere al torace aumentavano notevolmente quando la paziente cambiava posizione alzandosi dopo essere stata seduta. Tutto questo le causava difficoltà a camminare e a scrivere, ma all’ospedale, ed anche a scuola, si pensava ancora che fosse un problema psicosomatico. Fu costretta a stare a casa per circa un mese e mezzo. Riusciva a camminare aiutandosi con un corrimano ma solo per brevi distanze, mostrando una postura molto instabile che facilmente la portava a rannicchiarsi. Le è stata diagnosticata quindi una forma di CRPS-I e di sindrome da tachicardia ortostatica posturale (POTS) e trattata con la somministrazione orale di bisoprololo fumarato (un “betabloccante” utilizzato di norma per il trattamento della pressione alta) al dosaggio di 2,5 mg al giorno. Quattro mesi dopo è migliorata la sua capacità di camminare, riuscendo a muoversi con l’aiuto di un bastone, sebbene non sia ritornata a frequentare la scuola.

Caso 4: una ragazza di 16 anni è stata osservata a dicembre del 2013, per problemi di poliartralgia, dolore alle gambe e debolezza. Da bambina aveva sofferto di asma bronchiale e dermatite atopica. Ha ricevuto la prima dose di Cervarix all’inizio di ottobre del 2011 e la terza dose ai primi di marzo del 2012. Un mese più tardi ha iniziato a sentire dolore alle giunture delle ginocchia e un generale senso di stanchezza, con une temperatura corporea leggermente elevata. Ha visitato poche cliniche ortopediche senza riuscire ad ottenere una diagnosi definitiva. L’artralgia si è spostata su alter giunture, e la ragazza ha iniziato a soffrire di tremori parossistici agli arti nell’autunno di quello stesso anno. All’inizio di gennaio del 2013, ha sviluppato dei forti dolori ad entrambi i polpacci che l’hanno costretta alla sedia a rotelle. Lei è stata esaminata all’ospedale locale dove è risultata positiva per gli anticorpi anti-cardiolipina nel siero sanguigno (17 U/mL, e quindi oltre il range di normalità che è fino a 10 U/mL). È stato iniziato un trattamento con prednisolone (10 mg al giorno), ovvero alti dosaggi di un cortisonico, e con il clopidogrel solfato (75 mg al giorno), ovvero un farmaco che contrasta l’aggregazione delle piastrine; i sintomi però persistevano e la ragazza ha smesso di andare a scuola. La paziente mostrava pelle rossastra e secca sulla guancia e sugli arti, possibilmente dovuta a dermatite atopica. Inoltre la paziente di lamentava di un leggero indolenzimento senza rigonfiamento alle articolazioni delle spalle, del gomito, del polso e delle caviglie, e un dolore di simile entità veniva stimolato in entrambi i polpacci quando venivano afferrati con una certa forza.  
A un’analisi successive i livelli di cardiolipina si erano normalizzati (10 U/mL) m a una risonanza magnetica ha mostrato la presenza di un segnale anormalmente alto nei polpacci indicando la presenza di miofascite (infiammazione di un muscolo e della sua fascia muscolare). Due settimane dopo avere smesso di assumere il clopidogrel solfato, la paziente è stata sottoposta a una nuova risonanza magnetica delle gambe che non ha più mostrato la presenza di anomalie nel segnale, e ad un’analisi di un campione del muscolo che non ha riscontrato nessuna alterazione.  

Case 5: nel febbraio del 2014 si presenta all’ospedale una ragazzina giapponese di 15 anni lamentando una transiente debolezza degli arti e svenimenti ortostatici. All’inizio del maggio 2010, aveva ricevuto la prima dose di Gardasil in una clinica degli Stati Uniti, dove vive al tempo la sua famiglia. All’inizio di dicembre 2010 ha ricevuto la seconda dose e pochi giorni dopo ha sentito dolore e debolezza agli arti inferiori, specialmente alla gamba sinistra che le hanno causato difficoltà a camminare. Questo sintomi in è scomparso nel giro di tre giorni, tuttavia un mese dopo ha iniziato a soffrire di intorpidimento e debolezza a entrambe le mani che è durata per due giorni. Dopo di che una forma di debolezza transitoria si è manifestata ripetutamente in entrambe le mani e in entrambe le gambe, e la ragazza ha iniziato a soffrire di svenimenti ortostatici e di malessere addominale. Al ritorno in Giappone è stata visitata in un ospedale, ma tutte le analisi sono risultate negative. Oltre alla debolezza agli arti la ragazza ha iniziato a soffrire di una diminuita capacità di apprendere a scuola; la madre ha iniziato ad accorgersi che era incapace di memorizzare differenti argomenti contemporaneamente e che la sua comprensione dei manuali scolastici era incompleta. La paziente e la sua famiglia erano seriamente preoccupati dei suoi sintomi. Dagli esami è risultato che la forza della presa delle mani era troppo bassa, specialmente a sinistra. Inoltre è stato confermato da un esame medico che la paziente aveva notevoli difficoltà nel comprendere velocemente lunghe frasi. Le è stata diagnosticata una forma di CRPS-I e di POTS (sindrome da tachicardia ortostatica posturale) e i suoi problemi cognitivi sono stati considerati come probabilmente correlati a quest’ultima patologia. È stata trattata con la somministrazione orale di limaprost alfadex a una dose di 5 mg (si tratta di un analogo delle prostaglandine, un potente vasodilatatore che aumenta il flusso sanguigno alla radice dei nervi) tre volte al giorno, e i suoi problemi agli arti sono scomparsi.

 

[1] Pubblicato su Internal Medicine 2014;53(19):2185-200. , autori Kinoshita T, Abe RT, Hineno A, Tsunekawa K, Nakane S, Ikeda S; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25274229  , articolo completo su https://www.jstage.jst.go.jp/article/internalmedicine/53/19/53_53.3133/_pdf/-char/en.

[2] Tale sindrome adesso viene vista come una patologia legata a una disfunzione del sistema immunitario.

[3] https://www.sanita.puglia.it/documents/36126/4921952/Sorveglianza+degli+eventi+avversi+a+vaccino+in+Puglia+Report+2013-2017/9db6decb-5aaf-426f-b8fe-c9474e9e8468

 


Marcello Pamio

Eravamo rimasti basiti, con tanto di mascella cadente, nel leggere la nettissima presa di posizione sui vaccini da parte della Sezione Medica del Goetheanum e della Federazione internazionale di Associazioni mediche antroposofiche (IVAA).
Ci sono ulteriori aggiornamenti, anche se quello che è venuto fuori, oltre al discorso vaccinale, ha dell’incredibile…
Il comunicato in questione, scritto il 12 aprile, ma stranamente pubblicato il 15, nello stesso giorno in cui bruciava a Parigi la meravigliosa cattedrale Notre Dame è chiarissimo: «I vaccini, insieme all’educazione alla salute, all’igiene e all’alimentazione adeguata, sono essenziali strumenti per prevenire le malattie infettive». «I vaccini hanno salvato innumerevoli vite nel secolo passato; per esempio, hanno permesso lo sradicamento del vaiolo e attualmente stanno permettendo l’eliminazione della poliomielite».
Per essere completi hanno voluto anche sottolineare che la medicina antroposofica «non è anti-vaccino e non supporta i movimenti anti-vaccino»!
Questa è la posizione ufficiale di due importanti associazioni di medici antroposofi facenti capo al centro internazionale di Dornach.

Di ieri invece l’intervento della SIMA, la Società Italiana di Medicina Antroposofica che prende le distanze scrivendo che il documento in oggetto «non rappresenta in modo esauriente i principi della medicina antroposofica, per i quali ogni atto medico deve essere affidato alla libertà e responsabilità del medico e del paziente. Ogni intromissione di terzi indurrebbe una deresponsabilizzazione, minando il necessario rapporto di fiducia tra medico e paziente».
«Non rappresenta propriamente la posizione dei medici aderenti alla SIMA, che, protesi ad un corretto dibattito scientifico sul rapporto rischio/beneficio, sostengono esclusivamente un uso ponderato, misurato e individualizzato dei vaccini».

Quindi finalmente una buona notizia all’orizzonte, anche se i nuvoloni scuri non sono ancora passati….
Dico questo perché il documento incriminato termina con «for further information, please contact: Elisa Baldini, elisa.baldini@ivaa.info», cioè con i riferimenti della Segretaria della Federazione Internazionale di Associazioni Mediche Antroposofiche (IVAA).
Nel sito ufficiale www.ivaa.info troviamo una intera pagina di benvenuto alla nuova capo (arrivata da poco, nel giugno 2018) e giovane Segretaria generale: «IVAA Welcomes New Secretary General Elisa Baldini, Launches new Website»[1], nella quale viene descritto il motivo della sua elezione.
Siccome l’interesse per la medicina antroposofica sta aumentando non solo nell’Unione Europea ma nell’intero mondo, la risposta dell’IVAA è quella di posizionare a Bruxelles la sua Segretaria «con l’obiettivo di aumentare ulteriormente la consapevolezza e l’integrazione della medicina antroposofica nei sistemi sanitari dell’UE» e non solo. «Il nuovo segretario generale di IVAA, Elisa Baldini, condurrà questo sforzo». Stiamo parlando di lobbying, o sbaglio?

Ma chi è Elisa Baldini?
«Dopo quasi 10 anni in vari ruoli incentrati sulla salute pubblica e l’istruzione. È specialista in Advocacy dell’UE, con un master in relazioni internazionali e un master executive in gestione dei progetti dell’UE».[2]
Quindi una donna super preparata in management e advocacy, che nulla hanno a che vedere però con la Scienza dello Spirito ad indirizzo antroposofico.
Anche nei vari post che scrive sul profilo twitter[3], non vi è la minima traccia di tematiche spirituali.

«In precedenza ha ricoperto posizioni politiche e di advocacy presso Médecins Sans Frontières e Plan International nonché presso la Christian Blind Mission. Dal 2011 al 2014, Elisa è stata membro del Network Action europeo per la salute globale».
La cosa molto interessante è che Elisa Baldini la troviamo pure nel sito «Impatient Optimists»[4], un portale dedicato a tematiche nobili: «salute», «povertà» ed «educazione».[5]

Il problema è che gli «Ottimisti Impazienti» è opera della «Fondazione Bill & Melissa Gates», la più potente e ricca organizzazione dedita alla diffusione dei vaccini nell’intero pianeta!
Non risulta un po’ strano che la Segretaria Generale della Federazione Internazionale di Associazioni mediche antroposofiche collabori anche con la più grande fondazione privata del mondo?
Il giocattolino di Bill Gates, creato nel 2000, ha un patrimonio valutato 43,5 miliardi di dollari, e con un simile effluvio di denari, promuove e finanzia in tutto il mondo programmi sanitari atti a ridurre, ufficialmente il divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri, ufficiosamente ridurre la popolazione...

Se ancora qualcuno non conosce questa Fondazione, alla fine dell’articolo una serie di articoli per approfondire l’argomento e soprattutto per capire chi è realmente il “filantropo” William Henry Gates III...

Conclusione
Alcune associazioni e federazioni internazionali che si occupano di fornire ai medici le straordinarie conoscenze della Scienza Medica codificata da Rudolf Steiner sembrano più interessate a posizionare a Bruxelles lobbisti «con l’obiettivo di aumentare ulteriormente la consapevolezza e l’integrazione della medicina antroposofica nei sistemi sanitari dell’UE», piuttosto che lottare per mantenere la propria autonomia e legittimità, e liberare i medici dalla ghigliottina professionale che è stata preparata per loro dall’establishment.
La legittimità di questa arte medica (Ars Medica) sta nel fatto che viene usata in tutto il mondo dal 1920, e cioè da quando il dottor Rudolf Steiner in collaborazione con la dottoressa Ita Wegman e altri medici la svilupparono, donandola all’umanità.

Stiamo invece assistendo oggigiorno ad un vergognoso attacco da parte delle strutture ufficiali controllate dalle multinazionali del farmaco, nei confronti di tutte le Medicine naturali e/o tradizionali (omeopatia, fitoterapia, ecc.) e nei confronti dei medici che le praticano.
Per la prima volta nella storia dell’umanità, il medico non è più libero, in Scienza e Coscienza, di decidere il miglior percorso terapeutico per il proprio assistito, perché se questo dovesse discostarsi dai protocolli decisi dalle lobby, viene radiato.
Come pure è la prima volta che un medico non può nemmeno mettere in discussione la pratica vaccinale, perché rischia la sospensione e la radiazione, e gli esempi di bravissimi medici radiati o sospesi, nel vergognoso silenzio tombale dei colleghi, aumenta giorno dopo giorno: Roberto Gava, Dario Miedico, Gabriella Lesmo, Diego Tomassone, ecc.).
Questa possiamo chiamarla libertà o è meglio parlare di schiavitù?

Chi difende a spada tratta quello che è stato deciso al Goetheanum, afferma che hanno «dovuto prendere questa difficile decisione che non piace a nessuno». «O sei con il governo o sei contro il governo». «Se sei contro, allora tutti i tuoi medici, la tua medicina viene radiata, delegittimata».
Quindi? Cosa si fa? Si china la testa, ci si cala le braghe, appendendo il camice al chiodo, e ci si dimentica il Giuramento di Ippocrate, perché altrimenti si rischia la radiazione o la delegittimazione? Questo sta già avvenendo ai vostri colleghi medici, ma molti di voi si sono girati dall’altra parte, facendo finta di niente, perché vi muovete dalla scrivania solo se viene toccato il vostro orticello (Nimby, Not in my back yard, che tradotto fa più o meno «non nel mio giardino»).

Attenzione che l’attacco sferrato dal Sistema, è solo agli inizi, e prima o poi toccherà a tutti, nessuno escluso! A meno che, non ci si snaturi completamente, abiurando sia le conoscenze mediche, che la propria deontologia, come pure la visione spirituale. E per cosa? Per il quieto vivere o perché si tiene famiglia?
Ma cosa penserebbe Rudolf Steiner, se fosse ancora tra di noi, di una simile deriva?
I medici «hanno scelto di poter continuare a vivere: non liberi, ma ancora vivi».
Ma un medico non libero di decidere in Scienza e Coscienza, si può ancora chiamare medico?
Cosa infine penserebbe Ippocrate, il più grande medico dell’antichità, di fronte al tradimento del suo stesso «Giuramento»?

 

"Giuramento di Ippocrate"

GIURO:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;
di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;
di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
di prestare assistenza d’urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’Autorità competente;
di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.

 

Articoli per approfondire:

Danni da vaccini: sotto accusa la Fondazione di Bill Gates
http://www.ilcambiamento.it/articoli/vaccini_danni_bill_gates

Robert Kennedy Jr. espone la relazione tra Bill Gates e Big Pharma
https://www.corvelva.it/it/approfondimenti/notizie/mondo/robert-kennedy-jr-espone-la-relazione-tra-bill-gates-e-big-pharma.html

Il lapsus di Bill Gates che ammette: “I vaccini servono per diminuire la popolazione”
https://www.ultimavoce.it/lapsus-bill-gates-ammette-vaccini-servono-diminuire-la-popolazione/

Bill Gates: vaccinazioni per ridurre la popolazione mondiale (video su youtube)
https://www.youtube.com/watch?v=GmL8dCNx7ZE

Note:

[1] https://www.ivaa.info/latest-news/article/article/ivaa-welcomes-new-secretary-general-elisa-baldini-launches-new-website/

[2] https://www.ivaa.info/latest-news/article/article/ivaa-welcomes-new-secretary-general-elisa-baldini-launches-new-website/

[3] https://twitter.com/ElisaBaldini3

[4] https://www.impatientoptimists.org/Authors/B/Elisa--Baldini

[5] https://www.impatientoptimists.org


Marcello Pamio 

Ieri lunedì 15 aprile 2019 è stato un giorno triste che sarà ricordato per molto tempo...
Mentre nella capitale francese una delle più belle cattedrali gotiche del pianeta, Notre Dame (Nostra Signora) era avvolta dalle fiamme, a 584 km di distanza, a Dornach in Svizzera, la Sezione Medica del Goetheanum assieme alla Federazione internazionale di Associazioni mediche antroposofiche (IVAA) se ne esce con una bruciante dichiarazione sulle vaccinazioni!

Il testo non lascia spazio a nessun dubbio: «I vaccini, insieme all’educazione alla salute, all’igiene e all’alimentazione adeguata, sono essenziali strumenti per prevenire le malattie infettive».
E subito dopo la precisazione che «i vaccini hanno salvato innumerevoli vite nel secolo passato; per esempio, hanno permesso lo sradicamento del vaiolo e attualmente stanno permettendo l’eliminazione della poliomielite».
Quindi secondo la sezione medicina antroposofica svizzera, il contributo dei vaccini alla salute globale non è da mettere in discussione, per cui loro sostengono «fermamente la vaccinazione come misura importante di prevenzione».

Ma come sempre la chicca arriva verso la fine: la medicina antroposofica, quel corpo medico-spirituale codificato dal grande scienziato e filosofo Rudolf Steiner «non è anti-vaccino e non supporta i movimenti anti-vaccino»! Chiaro? Punto e accapo.
Finalmente i camici bianchi prendono una decisione chiara e precisa. Basta cincischiare: i medici con formazione in medicina antroposofica stanno dalla parte della Scienza, quella con la esse maiuscola. Se i politici impongono per legge decine di vaccinazioni di massa a dei neonati, e se questi farmaci contengono non decine ma centinaia di sostanze tossiche, il medico coscienzioso si deve adeguare perché lo dice la Scienza (e magari anche la legge)!

Questo messaggio lanciato dalla sezione medica del Goetheanum è un vero e proprio incendio divampato nel cuore dell’Europa, ma anche nel cuore di tantissime persone che stanno studiando con coscienza e onestà intellettuale la meravigliosa pedagogia steineriana o la stessa medicina antroposofica.
Cosa farà d’ora in poi un medico antroposofo? Seguirà in scienza e coscienza la propria deontologia e il Giuramento di Ippocrate, oppure i precetti decisi dai capoccioni svizzeri?
Questa è purtroppo una deriva pericolosissima che sta letteralmente snaturando le indicazioni lasciateci da Rudolf Steiner in persona. Non me lo immagino di certo il grande illuminato che spiega agli adepti come tener fermo un neonato, privo di sistema immunitario, mentre il medico gli spara su una coscia e poi sull’altra una sequenza allucinante di vaccini contenenti sostanze neurotossiche.

A dare manforte alla dichiarazione del centro di Dornach un articolo intitolato: «Il significato occulto delle vaccinazioni» a firma di Tiziano Bellucci.
L’incipit ci illumina sul fatto che sarebbe «il mondo spirituale a fornire i rimedi medicinali agli uomini»: della serie l’uomo non inventa nulla senza lo spirituale! E fin qui nulla da eccepire.
«E’ risaputo nella medicina antroposofica che le malattie esantematiche secondo Rudolf Steiner sono necessarie per ‘formare’ e far crescere l’individuo in modo regolare e forte».
Verissimo, ma visto che l’uomo ha fatto questa scoperta epocale chiamata vaccini, l’autore si domanda se a questo punto «non potrebbe essere che i bambini di oggi non necessitano più di individualizzarsi con le malattie infantili? Forse perché «nascono già dotati di forze individualizzanti, al punto di non abbisognare di ulteriori lotte, per fortificarsi».

Sicuramente i bambini che nascono oggi sono diversi da quelli che nascevano oltre cento anni fa, ma viene da sé allora che se i bambini di oggi hanno già delle forze individualizzanti, a maggior ragione qual è la ratio dei vaccini? Non esiste nessuna valida motivazione, sia se la guardiamo da una parte, sia se la guardiamo dall’altra!
Continuiamo con il ragionamento: visto che il mondo sovrasensibile, quando si accorge che l’umanità «non ha più bisogno di sperimentare certe malattie, o esse hanno già svolto il ruolo pedagogico, allora fa pervenire ai ricercatori i farmaci adatti per estirpare quella certa malattia».
Qui il ragionamento pecca un po' di superficialità scientifica perché si continua a propagandare l’errata affermazione: «vaccinazione uguale immunità»!
E’ stato detto e ridetto una infinità di volte: vaccinare non significa assolutamente immunizzare contro una specifica malattia. Da una parte infatti vi sono i cosiddetti «no-responder» e dall’altra l’epidemiologia lo conferma sempre più spesso: sono infatti numerosissimi i casi in cui una popolazione vaccinata anche al cento per cento ha manifestato lo stesso epidemie. E allora dove sta l’immunità?

«Altra questione è quella della libertà di scelta e sulle modalità in cui vengono prodotti i vaccini. La prima tocca principi che possono essere solo risolti solo in una sede giuridica e politica. Per la seconda occorrerebbe evitare l’uso di sostanze tossiche o lesive aggiuntive oltre i principi attivi immunizzanti».
La libertà di scelta (terapeutica e/o vaccinale) è una libera decisione individuale (quindi spirituale) e non certo politica o giuridica. Nessuno, tanto meno la legge, può imporre la violazione della sacralità del tempo dello spirito: il corpo umano!
Per quanto concerne come vengono prodotti i vaccini, oggi lo sappiamo purtroppo molto bene (vedere sotto i numerosi link sugli esami effettuati dal Corvelva) e soprattutto cosa contengono, per cui pensare di avere a disposizione un farmaco “pulito” è come credere che la Monsanto è un ente di beneficenza.

Sono farmaci, e come tali presentano sempre effetti avversi, in più sono “inquinati” da centinaia di sostanze altamente tossiche: cellule di feti abortiti, DNA animale (topi, batteri e scimmie), inquinanti vari tra cui metalli neurotossici, ecc.
Per cui cosa facciamo? Li usiamo lo stesso perché sono prodotti dai mondi spirituali? O perché ce lo impone la legge?

Infine l’autore spiega che la famosa frase di Steiner nel 1917 sui vaccini (vedere sotto) non è «una dichiarazione "contro" i vaccini», anche perché «egli era soprattutto uno scienziato e amava la scienza».
Qui l’arrampicata sugli specchi del Goetheanum è giunta a termine, perché amare la scienza non vuol dire accettare aprioristicamente tutto quello che viene sfornato dalla mente malata di alcuni scienziati (utero artificiale, eugenetica, bomba atomica, ecc. ecc.).
«Steiner non si è mai dichiarato contro le cure mediche, vaccini compresi, ha anzi sempre detto: il medico ha il dovere di salvare la vita - non a tutti i costi - ma in ogni caso».
Comunque sia, sarebbe di interesse mondiale poter leggere le opere omnie in cui Steiner alle sue conferenze osanna le vaccinazioni pediatriche, anche perché essendo morto nel 1925 le uniche campagne vaccinali eseguite sulla popolazione sono state a fine Ottocento quella antivaiolosa, il restante iniziò verso gli anni Cinquanta …

Conclusione
Mi dispiace aver scritto questo, ma per me è un dovere morale prendere le distanze dalla gravissima dichiarazione della Sezione Medica del Goetheanum e della Federazione internazionale di Associazioni mediche antroposofiche (IVAA) e difendere le meravigliose conoscenze della medicina antroposofica.
Ma bisogna avere il coraggio di urlarlo con forza: i vaccini come sono pensati, fabbricati e soprattutto usati oggi, sono una delle pratiche mediche più aberranti che l’uomo abbia mai concepito!
Non hanno risolto un bel nulla, perché TUTTE le più grandi e anche piccole epidemie, sono state debellate dal miglioramento delle condizioni socio-sanitarie, dall’acqua corrente, dalla pulizia, dalle fognature, dall’alimentazione corretta e dalla quarantena! Tutto il resto è propaganda. 

A me poco importa che i vaccini siano uno strumento “regalatoci” dai mondi spirituali, a me interessa il benessere psico-fisico e spirituale di creature innocenti, come i neonati, che non decidono di farsi inoculare dei veleni, ma li subiscono, come pure tutte le patologie connesse!
Tale pratica vaccinale allontana sempre più il medico antroposofo dalla visione che aveva lo stesso Rudolf Steiner, il quale, non a caso, ha fatto “scendere” dai mondi spirituali quella meravigliosa pedagogia (Waldorf, detta anche steineriana) proprio per “liberare” l’uomo-in-divenire, cioè il bambino, aiutandolo a sviluppare un pensiero autonomo e creandogli le premesse per diventare un essere individuale sveglio e consapevole!
Quale pensiero autonomo potrà avere mai sviluppare quella creatura che a pochi mesi di vita gli viene inoculato una serie di composti chimici e metalli neurotossici come alluminio?


Concludo ricordando che al povero Rudolf Steiner, nel 1922 gli bruciarono fisicamente il Goetheanum in legno (foto qui sopra nel 1914), ma questo ovviamente e per fortuna non bloccò la sua immensa opera.
Oggi le forze in gioco si sono fatte più subdole e le fiamme non sono visibili agli occhi...

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Ecco la frase completa di Steiner nel 1917 sui vaccini:
"Gli spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla prossima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità. Come oggi si vaccinano i corpi contro questo e quello, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza preparata in modo che attraverso la vaccinazione, queste persone saranno immuni dallo sviluppare in sé la “follia” della vita spirituale, follia, ovviamente, dal punto di vista materialistico

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Qui sotto invece il link ufficiale dove è stato pubblicato il documento originale
https://medsektion-goetheanum.org/fileadmin/user_upload/pdf/Vaccine_Statement_Med_Section_IVAA-15-April-2019.pdf?fbclid=IwAR2C6FNd_Gaz0pNyXSuDwqD8UksTlKkxOmRm_S-91R0XMYM1eppaqpGQJ1c

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Analisi dei metalli mediante ICP-MS
https://www.corvelva.it/it/speciale-corvelva/vaccinegate/analisi-dei-metalli-mediante-icp-ms.html

Relazione Tecnica Finale - Analisi del profilo molecolare dei vaccini
https://www.corvelva.it/it/speciale-corvelva/vaccinegate/relazione-tecnica-finale-analisi-del-profilo-molecolare-dei-vaccini.html

Vaccinegate: Analisi metagenomiche su Hexyon
https://www.corvelva.it/it/speciali-corvelva/analisi/vaccinegate-analisi-metagenomiche-su-hexyon.html

Analisi metagenomiche su Gardasil 9
https://www.corvelva.it/it/speciale-corvelva/vaccinegate/analisi-metagenomiche-su-gardasil-9.html

Marcello Pamio

Il filantropo nonché neo-eugenetista Henry William Gates III, meglio noto come Bill Gates, patron della Microsoft e fondatore assieme alla moglie della Fondazione «Bill and Melissa Gates», ha appena donato la modica cifra di 1 milione e 600 mila euro all’Università di Siena per finanziare il Master in Vaccinologia.
Ufficialmente sono soldi “donati” per supportare medici e ricercatori provenienti dai Paesi in via di sviluppo che potranno così frequentare le lezioni alla prestigiosa università senese per tre mesi.
I giovani laureati potranno così specializzarsi «in un percorso di altissimo livello, con docenti internazionali, per diffondere la ricerca e la prevenzione in quei Paesi del mondo dove c’è ancora grande bisogno di programmi sostenibili di immunizzazione e accesso tempestivo a vaccini sicuri ed efficaci». [1]

Niente da dire sulla donazione, la cosa interessante sarebbe sapere quale sia il vero motivo per cui la Fondazione ha scelto l’università di Siena tra tutti gli atenei e le eccellenze italiane! Per caso c’è lo zampino anche in questo caso della GSK?
Dico questo perché il capoluogo toscano è oramai il cuore pulsante del business vaccinale firmato by Glaxo: a Rosia - vicino Siena - infatti, la multinazionale britannica ha inaugurato presso il nuovo "polo mondiale di produzione dei vaccini", un centro controllo qualità hi-tech, che permetterà di ridurre drasticamente i tempi e il numero dei controlli sui vaccini.
Dico questo anche perché, stando ai dati dell’EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations) del Codice sulla trasparenza delle industrie del farmaco, l’Università di Siena, bisogna dirlo, ha un gran bel culo, perché ha ricevuto dalla GSK negli ultimi tre anni la bellezza di 236.000 euro, così distribuiti:

  • nel 2015 ben 28.800 euro (per corrispettivi)
  • nel 2016 ben 69.273 euro (di cui 46.886 per donazioni e 22.200 per corrispettivi)
  • nel 2017 ben 138.204 euro (di cui 21.000 per corrispettivi e 138.204 per donazioni)

Soltanto negli ultimi 3 anni, all’Università di Siena sono piovuti centinaia di migliaia di euro donati dalla principale multinazionale al mondo che sforna vaccini. Non è un po’ strano? Possiamo veramente credere che la Glaxo doni soldi senza chiedere nulla in cambio?
E infine, finanziare un master nell’università abbondantemente finanziata dalla Glaxo, e nella cui stessa città ha sede il fulcro del business vaccinale, non servirà forse ad incentivare le nuove leve in camice bianco allo spaccio di vaccini nei paesi in via di sviluppo?

[1] «Vaccini: da Bill Gates maxi finanziamento all'Università di Siena» https://www.lanazione.it/siena/cronaca/vaccini-bill-gates-master-universita-1.4543496/amp

 


Marcello Pamio

Ci si aspetterebbe che il corpo sanitario e cioè medici, infermieri e altri operatori fossero i principali paladini delle vaccinazioni, così da difendere non solo se stessi, ma soprattutto i pazienti dalle malattie infettive, giusto? E invece non è così!
Alla conferenza nazionale «Medice, cura te ipsum» tenutosi a Pisa il 28 marzo 2016, hanno presentato i risultati di una survey online sulle vaccinazioni a cui hanno partecipato 2.250 operatori sanitari: infermieri (42,4%), medici (28,5%) e altri professionisti.[1]

Quasi uno su tre degli intervistati, quindi circa il 30%, è in disaccordo con l’affermazione secondo cui i benefici dei vaccini sono certi, e teme la possibilità di effetti avversi gravi.
Come scusa? Se i soggetti da punturare sono dei neonati, l’acqua potabile è più pericolosa dei vaccini, ma se invece i soggetti sono adulti e magari laureati in medicina, allora si «teme la possibilità di effetti avversi gravi»! Qualcosa non quadra.

Ecco i risultati completi pubblicati sulla rivista «Le Scienze»:
- Oltre il 40% degli intervistati NON si è sottoposto al richiamo per il tetano negli ultimi 10 anni.
- Il 13% non è vaccinato contro epatite B e morbillo, e il 6% è consapevole di essere suscettibile per non aver neanche mai contratto queste malattie.
- Solo il 31,4% in media dichiara di essersi sottoposto alla vaccinazione antinfluenzale nella stagione appena conclusa: la metà dei medici intervistati e meno di uno su quattro tra infermieri e altri operatori.

Infine preoccupante è anche il fatto che il 44% dei partecipanti ritenga che il proprio rischio di contrarre una malattia prevenibile con vaccino sia basso.[2]
Il risultato più eclatante però è che stando ai dati ufficiali SOLO il 15% dei medici è vaccinato!

Per questo il dottor Francesco Angelillo, ordinario di Igiene alla Seconda Università di Napoli e Presidente della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI) va giù pesante: «è allarmante che proprio gli operatori sanitari abbiano dubbi circa la sicurezza, l’efficacia e la necessità dei vaccini, atteso che proprio gli operatori sanitari possono rivestire un ruolo chiave nell’accettazione di un programma vaccinale.

Anche perché gli ospedali sono fucine di terribili focolai epidemici.[3]
Ricordo che in Italia ogni anno circa 10.000 persone muoiono per infezioni ospedaliere!
Di altro avviso è l’infettivologo Massimo Crapis secondo il quale la maggior parte del personale non lo fa perché è contrario alle vaccinazioni in generale, «ma perché non percepisce l’importanza di questa protezione nei confronti del paziente».
Quindi secondo Crapis, i medici non vedrebbero, quando si tratta del loro culo, la rilevanza della protezione per i pazienti, mentre per Angelillo, confermato anche alla conferenza «Medice, cura te ipsum», i dottori non si vaccinerebbero per PAURA delle complicanze!!!
Notare le discrepanze tra i vari dati esposti ufficialmente: della serie, nessuno sa con esattezza qual è la percentuale dei medici che si vaccina regolarmente.

Idea geniale
Se quindi è difficile introdurre l’obbligo tra il personale sanitario, come si può convincerli a sottoporsi alle iniezioni?
L’idea brillante è dare una retribuzione “premio” in busta paga. Quindi il medico restio a inocularsi centinaia di sostanze chimiche diverse tra cui metalli neurotossici, forse con un incentivo economico potrebbe mettere da parte la paura degli effetti collaterali…
Oppure i camici bianchi, sempre per intascare il premio, potrebbero mettersi d’accordo e far finta di farsele reciprocamente. Cosa che ahinoi avviene anche oggi in molti ambiti…

Tutto questo fa specie in Italia, dove un ministro della salute, con tanto di laurea in medicina, mantiene un vergognoso obbligo vaccinale imponente 10 farmaci in piccolissimi neonati, pena l’accesso a scuola e/o sanzioni pecuniarie, e non riesce a imporre ai propri colleghi una completa vaccinazione di massa! Come mai? La casta è troppo potente? O i medici sono i primi a sapere che i vaccini hanno effetti collaterali anche gravi?
Infine la domanda cruciale che sorge spontanea è: se non si vaccinano i medici, perché noi genitori dovremo vaccinare i nostri figli?

Note:

[1] SIMPIOS - Vaccini: i professionisti della salute non danno il buon esempio

www.lescienze.it/lanci/2017/03/28/news/simpios_-_vaccini_i_professionisti_della_salute_non_danno_il_buon_esempio-3472852/

[2] Idem

[3] www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/la-proposta,-premio-in-busta-paga-a-chi-si-vaccina/12/196581?fbclid=IwAR2P_54fZKdaB6gkbAYZfJrKqQlli0j-cvV28FT9971X_9dSOmxEq3GJ5Kc

 

Marcello Pamio

Sono in contatto con molte delle realtà scolastiche interessate dai controlli dei NAS di questi giorni, ma quello che è successo ieri in un giardino d’infanzia nel Sud d’Italia è illuminante. Per correttezza non specifico il nome della regione perché i genitori sono impauriti!

Ma facciamo un piccolo passo indietro: a seguito della legge nazi-vaccinale “Lorenzin”, molte famiglie si sono riorganizzate scegliendo per i propri figli percorsi “alternativi”, preesistenti o creati ad hoc, allo scopo di consentire ai loro bambini di socializzare e prendere parte a laboratori e/o attività ricreative di vario tipo. Ricordiamo che nella Repubblica Italiana vige il diritto del libero associazionismo, con poche elementari regole di base, prima tra tutte la democraticità delle strutture associative; ma evidentemente l’Italia è una repubblica democratica solo sulla carta: di fatto siamo di fronte ad un clima da Gestapo che l’attuale “governo del cambiamento” sta alimentando e fomentando.

Da mesi i Nas (Nucleo Anti-Sofisticazioni direttamente connesso al Ministero della Salute) stanno infatti conducendo controlli a tappeto su scuole, anche paritarie, richiedendo registri degli iscritti ed altre documentazioni relative alle vaccinazioni. Negli ultimi giorni sembra che i controlli si siano spostati anche su “progetti alternativi” di varia natura…Tali strutture però non sono tenute agli adempimenti della legge 119: non sono scuole, non sono servizi educativi per l’infanzia a tutti gli effetti, bensì libere associazioni di genitori che offrono anche occasioni di gioco e socialità ai bambini bollati come “non conformi” per l’attuale situazione legislativa. Ed infatti in queste associazioni la scusa per i controlli è quella della verifica sulle norme igienico sanitarie!

Tornando a quanto accaduto ieri, i NAS si sono presentati, senza nessun mandato, in un’associazione che appunto gestisce un gruppo-giochi di matrice steineriana (la pedagogia ovviamente anche in questo caso non c’entra nulla, eh?).
La cosa interessante è che, a differenza degli altri controlli che stanno avvenendo in giro per l’Italia nelle scuole “alternative”, la motivazione data non è stata la “verifica dei requisiti igienico-sanitari”, bensì proprio le vaccinazioni!

Hanno infatti chiesto i certificati e l’elenco dei bambini “iscritti”! Avete letto bene. In questo caso un carabiniere ha candidamente ammesso che la motivazione dei controlli in corso riguardava proprio i vaccini! Ammiro l’onestà del milite, oppure ringrazio l’apertura momentanea dei filtri che hanno drenato fuori dal cervello i veri scopi...

A questo punto i responsabili hanno fatto presente che la loro realtà non è una scuola ma una semplice associazione, per cui i NAS hanno dovuto fermarsi, per poi dire senza batter ciglio, che già che c’erano avevano comunque il pretesto per controllare la cucina, i bagni, ecc.
Della serie visto che siamo qua, e ci siamo per uno scopo ben preciso, un motivo per fare pressione psicologica lo troviamo ed uniamo l’utile al dilettevole.
Non contenti sono tornati oggi con personale dell’ASL senza riscontrare nulla di anomalo sul discorso sanitario, ma per una «incongruenza burocratica» hanno fatto chiudere l’asilo! Per cui hanno dovuto chiudere i portoni all’istante, portando via i bambini che stavano giocando allegramente all’aperto.
Ecco l’Italia!

Abbiamo scuole che cadono letteralmente sulla testa dei bambini; mense scolastiche rigorosamente Haccp che sfornano alimenti spazzatura pregni del Glifosato della Bayer-Monsanto, e cosa fanno quelli dei NAS e delle ASL? Fanno chiudere realtà educative, inventando le più disparate scusanti burocratiche.
Le verifiche stanno interessando anche gli asili nel bosco, cioè tutte quelle nuove realtà pedagogiche che sfuggono al loro controllo! C’è forse qualcosa di sbagliato nell’offrire la possibilità ai propri figli di ritrovarsi e giocare insieme, condividere una merenda o altro? A quanto pare sì, probabilmente siamo di fronte ad un gravissimo problema di ordine pubblico rappresentato da sovversivi che rifiutano di adeguarsi al sistema…e precedenti di questo tipo sono evidentemente poco graditi a chi sta tentando in tutti i modi di stringere sempre più le maglie della libertà e della democraticità in questo paese.

 


Marcello Pamio 
 
Mentre il simpatico ministro Matteo Salvini vuole sapere su facebook «Come va la vostra mattinata», in giro per le scuole Waldorf d’Italia i NAS fanno irruzione.
Da quello che sta emergendo, i Nuclei Anti-Sofisticazioni dei carabinieri sono andati a fare visita a varie scuole steineriane del Veneto, Emilia, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Liguria.
Il motivo dei controlli è, ufficialmente la «Verifica requisiti igienico sanitari», cioè se e come vengono somministrati pasti ai bambini.
 
La domanda sorge spontanea: i NAS, all’unisono si sono mobilitati in svariate regioni, di punto in bianco solo per la salute dei nostri piccoli "studenti"?
Sembrerebbe che in Toscana ci siano stati dei problemi con del cibo scaduto e questo avrebbe fatto partire un filone per controllare le scuole, soprattutto (guarda caso) le Waldorf.
Dando per vera la notizia del cibo scaduto, è interessante sapere che la partenza è avvenuta in Toscana, una regione non proprio casuale…
Diciamo però che come motivazione lascia un po’ a desiderare, anche perché stranamente i controlli sono iniziati dopo la scadenza del 10 marzo 2019. Non è curiosa come coincidenza? E come mai i carabinieri non stanno controllando TUTTE le scuole, ma i riflettori si sono accesi sui frigoriferi delle Waldorf?
 
Precisiamo subito che i controlli sono avvenuti sia in scuole paritarie che in semplici associazioni di genitori!!!
Nelle paritarie, oltre all’igiene alimentare hanno preteso anche i nomi degli iscritti e i documenti vaccinali dei bambini; dati che neppure la scuola potrebbe tenere, visto che si tratta di materiale sensibile.
La cosa interessante, che dovrebbe far comprendere i veri motivi dei controlli, è che nelle associazioni i militari hanno voluto sapere i nomi dei bambini e se veniva somministrato loro del cibo, ma alla risposta negativa, non hanno minimamente controllato o aperto nessun frigorifero e/o dispensa! I Nas si fidano sulla parola, o il loro incarico era quello di conoscere i nomi dei piccoli frequentatori e portare un messaggio ben preciso ai responsabili?
 
Molto probabilmente l’ordine di controllare è partito dall’alto, cioè il piano (dichiarato pubblicamente qualche tempo fa) è quello controllare TUTTE quelle nuove realtà scolastiche/educative che sono nate dopo la Legge 119/2017. Ricordiamo infatti che i Nas fanno capo al Ministero della Salute!
Per essere onesti sembrano le classiche intimidazioni in stile mafioso: state all’occhio che noi vi controlliamo!
 
Ma sono proprio questi i problemi seri dell’Italia che richiedono la mobilitazione dei carabinieri?
Il Sistema c’ingozza come maiali, dandoci da mangiare merda legale, regolarmente distribuita nei supermercati; poi per curarci ci avvelenano con farmaci e vaccini tossici, e per mandare giù tutta sta sbobba, ci danno da bere acqua pregna di sostanze cancerogene come i distruttori (o perturbatori endocrini tipo pfas, pfoa, ecc.) e infine, per non farci mancare nulla, ci riempiono i polmoni con aria contenente particolato, metalli e nanoparticelle neurotossiche.
Ma giustamente i carabinieri dei NAS vengono spediti negli asili Waldorf per controllare che il formaggio quark o la ricotta vaccina non siano scaduti.
Poi mi ricordo che siamo in Italia, e tutto torna al suo posto...
Quindi possiamo rispondere al gentile Salvini, dicendo che va tutto bene, grazie e buon appetito!


Marcello Pamio

«Vaccini, emendamento Lega-M5s elimina obbligo per iscrizione a scuola». Ecco come titolano i cartacei servitori del regime.
Molti, con la bocca spalancata, hanno abboccato iniziando a sperare con tanto di palline del rosario tra le dita.

Dal titolo letto così, sembra che qualche parlamentare nelle ultime ore abbia abusato di sostanze illecite, e forse è anche accaduto…ma non penso che la vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, Maria Cristina Cantù (Lega), il presidente della Commissione Pierpaolo Sileri (M5S) e la senatrice della Lega Sonia Fregolent si siano improvvisamente ravveduti, dopo aver partecipato a scaraventare dei diritti sacrosanti, come quello all’istruzione e alla socialità, direttamente nel cesso.

Ma come detto, non si tratta di un rimorso di coscienza, bensì dell’ennesima scivolata, sempre dritto nel deretano degli italiani…
L’ultimo emendamento presentato non fa altro che puntualizzare quello che è già riportato nel decreto-vaselina-770. Nulla di nuovo all’orizzonte.
Nel momento in cui il DDL-770 va ad abrogare la Legge 119/2017, va da sé che qualsiasi tipo di esclusione introdotta dalla legge voluta da Beatrice Lorenzin decade, TRANNE che nei casi dei “Piani straordinari di intervento”.
Come mai lor signori invece di presentare un emendamento aggiuntivo, non hanno messo mano all’articolo 5 del Decreto, quello sugli «Interventi in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo»? Dove al comma 1 viene riportato: «Qualora, nell’ambito dell’attività di monitoraggio delle coperture vaccinali svolta su base semestrale (…) si rilevino significativi scostamenti dagli obiettivi fissati dal PNPV tali da ingenerare il rischio di compromettere l’immunità di gruppo (…) sono adottati piani straordinari d’intervento».

In pratica, il “governo del cambiamento”, adotterà Piani Straordinari d’Intervento qualora le coperture vaccinali (che loro controlleranno) si scosteranno dagli obiettivi (che sempre loro avranno fissato). E cosa prevedono tali piani? Per esempio l’obbligo di vaccinazioni per gli esercenti le professioni sanitarie e la subordinazione della frequenza ad ogni grado d’istruzione (nelle scuole private non paritarie, dei servizi educativi per l’infanzia e dei centri di formazione professionale regionale). Potranno richiedere ai dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e delle scuole private non paritarie, nonché ai responsabili dei centri di formazione professionale regionali e dei servizi educativi per l’infanzia, di adottare OGNI misura idonea a tutelare la salute degli iscritti non vaccinabili.
Dulcis in fundo, in caso di emergenze sanitarie o epidemie, resta fermo il potere di attivare l’Unità di crisi e quindi interventi coatti.


Quindi la domanda sorge spontanea: l’emendamento 7bis, presentato ora, staccato dai 151 emendamenti già presentati, a che serve, a regalarci un tubetto di lubrificante? A far produrre titoloni dal sapore di pura propaganda? Guarda caso è stato presentato un solo emendamento volto ad eliminare questo concreto pericolo di allontanamento dalle scuole, il 5.34 per l’esattezza, dal senatore Giovanni Endrizzi (M5s); come mai uno solo e come mai nessuno ne ha parlato? Vedremo come andranno le votazioni di tutti questi emendamenti e cosa uscirà fuori dalle discussioni parlamentari...

Nel frattempo siamo di fronte alla classica campagna mediatica che serve solo a fare casino e a illudere gli encefalogrammi piatti...magari in vista delle prossime elezioni europee ormai alle porte.
Possiamo forse dimenticare che costoro hanno contribuito all’attuale caos che ha portato molti bambini ad essere buttati fuori dalle scuole materne, colpevoli di provocare inesistenti epidemie e pericoli per la salute pubblica?
NO, NON LO DIMENTICHEREMO MAI!
Anche perché sarebbero state sufficienti un paio di banali circolari per fermare questo scempio, del tutto evitabile e non previsto dalla Legge…
Penso sia arrivato il momento di svegliarci dal coma letargico in cui ci hanno fatto sprofondare.


Marcello Pamio

La Toscana, si sa, è sempre stata una regione molto particolare, gestita da partiti politici non casuali…
Per esempio è qui che, nel 2015, esplodono i primi casi di meningite che danno il via alla ribalta mediatica della questione vaccini. Si saprà poi che la maggioranza di questi casi si era verificato in soggetti regolarmente vaccinati…
Nello stesso anno, a dicembre, la multinazionale britannica GSK dice di voler chiudere la società di Verona licenziando oltre 300 ricercatori, per poi dichiarare il 13 aprile 2016 di voler investire 1 miliardo di euro in Italia, o per essere più precisi, in Toscana...

E sempre qui pulsa il cuore del business dei vaccini: a Siena per la R&S (Ricerca & Sviluppo) e a Pisa per la produzione vera e propria di queste droghe.
Infine con oltre 26.000 iscritti, la Toscana detiene il record nazionale di fratellini massoni...
Interessante come regione, non c’è che dire!

GSK parla toscanaccio …
Notizia fresca di ieri (28 marzo 2019): la multinazionale britannica GSK, ha inaugurato a Rosia (immagine sotto), vicino a Siena dove possiede il polo mondiale di produzione dei vaccini, un centro controllo qualità hi-tech, che permetterà di ridurre drasticamente i tempi e il numero dei controlli sui vaccini (passeranno in media da 120-125 a 20-25). Il tutto ovviamente senza intaccare la qualità, anche perché quando GSK parla di qualità, è meglio non proferire parola…


L’investimento è assai corposo: stiamo parlando di 42 milioni di euro!

Il dottor Rino Rappuoli, colui che ha inventato il vaccino anti-meningococco B e amministratore delegato GSK Vaccines Italia ha dichiarato che «investire più di 40 milioni in un centro di questo genere vuol dire avere fiducia nel futuro: il nuovo edificio è all’avanguardia per i vaccini di adesso, ma soprattutto è pronto per la qualità del futuro».
La fiducia nel futuro va letta come la totale e assoluta consapevolezza che i governi italiani continuino supinamente ad agevolare gli interessi di Big Pharma, a discapito della salute pubblica.
Un futuro certamente distopico quello sognato e agognato dagli azionisti delle multinazionali del farmaco, un domani scintillante dove al posto delle stelle vi sono infezioni, focolai e vere e proprie epidemie, in modo tale da avere uno stato di tensione continuo che giustifichi, da una parte leggi sempre più repressive e obblighi anticostituzionali che violano ogni sacrosanto diritto, e dall’altra garantire lo spaccio sistemico e cronico dei loro vaccini...
Ricordiamo sempre che la multinazionale GSK guadagna miliardi ogni anno vendendo farmaci e vaccini, per cui se non esistessero malattie e infezioni, chiuderebbe all’istante.
Vaccini, sempre meno sicuri e sfornati a ritmo sempre più accelerato, perché se il nuovo centro in Toscana, per quanto hi-tech, ridurrà i tempi e il numero dei controlli, è ovvio che la sicurezza verrà meno!

Prima rete nazionale
Nasce sempre in Toscana, la prima rete di industrie farmaceutiche: un importante esperimento di politica industriale territoriale, ideato da Kpmg.
Kpmg non è una onlus, ma un network olandese di società indipendenti affiliate alla svizzera KPMG International Cooperative, specializzato nella revisione ed organizzazione contabile, che fornisce servizi professionali alle imprese.
La Kpmg fa parte delle Big Four, cioè delle quattro grandi società che si spartiscono a livello mondiale il mercato delle revisioni.
I fondatori di questa nuova rete sono Molteni, Kedrion, Eli Lilly e GSK Vaccines.
Il presidente piddino della Toscana Enrico Rossi gongola, visto che la regione ha avuto un ruolo importante nel facilitare questo risultato.
Questo è solo uno dei tasselli di un progetto completo a più ampio respiro che si chiama Pharma Valley and Devices. Guarda caso un progetto proposto sempre dalla Kpmg di cui sopra...

Alla firma del contratto erano presenti: il presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori; il presidente della Fondazione Toscana Life Sciences e di RetImpresa, Fabrizio Landi; per Eli Lilly Italia Huzur Devletsah, upcoming President and General Manager Italy Hub, e Cristiano Demolli, Sesto Manufacturing Site Senior Director; per Molteni l’ad Giuseppe Seghi Recli; per Kedrion Biopharma Danilo Medica (Italy Country Manager); per GSK Vaccines l’ad, Rino Rappuoli.
L’intesa nasce nell’ambito dell’iniziativa Toscana Pharma & Devices Valley, che coinvolge una trentina di imprese farmaceutiche presenti in Toscana.
Tutte queste imprese concorreranno alla realizzazione della terza e più innovativa piattaforma logistica italiana, che troverà posto all’interno dell’interporto livornese Amerigo Vespucci.

Con un investimento di circa 60-80 milioni di euro, verrà attrezzata un’area di 125.000 metri quadrati di superficie, la metà dei quali verranno edificati, per realizzarvi tra l’altro 21.000 metri quadrati di magazzini con ambienti a temperatura controllata, adatti allo stoccaggio dei prodotti farmaceutici, come i vaccini.
La capacità di immagazzinamento è stimata in 38.000 posti pallet iniziali, tre quarti dei quali capaci di tenere temperature tra i 15 e i 25° ed un quarto tra i 2 e gli 8°.
Il 70% delle scorte riguarderà le materie prime e il confezionamento, il 30% i prodotti finiti, che verranno movimentati al ritmo di 52.000 pallet l’anno.
Interessante sapere che l’80% è destinato ad essere esportato fuori dall’Italia mentre il 20% interesserà il mercato nazionale.
Il 23% del totale sarà movimentato per via area, attraverso l’aeroporto pisano Galileo Galilei.

Questo è senza dubbio un colpo industriale a dir poco geniale: con ben sedici baie tra carico e spedizione merci, e circa 6.000 metri quadrati di uffici, la Toscana si avvia a diventare uno dei poli industriali più importanti d’Italia.
Certamente ad alti livelli sanno perfettamente che le politiche nazionali spingeranno verso la crescita esponenziale della vendita di farmaci e soprattutto di vaccini. Anche perché le dirigono loro.
D’altronde, non dobbiamo dimenticare che l’Italia è stata designata «Capofila mondiale per le vaccinazioni», guarda caso nel settembre 2014 (l’allora governo del premier Matteo Renzi che in Toscana è nato e cresciuto anche come politico) quando l'ex ministro Beatrice Lorenzin si recò a Washington per siglare l’accordo.
I risultati ottenuti da allora sulle politiche sanitarie italiane sono sotto gli occhi di tutti, ora stiamo assistendo ai risultati in politica economica…o forse è tutto un caso, e chi vede qualcos’altro è il solito complottista?


Marcello Pamio

Attenzione: La contea di Rockland, New York, ha dichiarato lo stato di emergenza per un’epidemia di morbillo! Attualmente nell’area sono stati confermati, stando a quello che riporta la BBC, 153 casi di morbillo (la popolazione della contea di Rockland è di circa 330.000 persone).
E se questo non bastasse, con una disposizione d’urgenza ha vietato per 30 giorni, a tutti i ragazzi sotto i 18 anni non vaccinati, di frequentare spazi pubblici come scuole, centri commerciali, ristoranti, negozi e luoghi di culto come chiese, sinagoghe e moschee.
Questa “trentena”, entrata in vigore alla mezzanotte tra il 26 e il 27 marzo scorso, riguarda tutti gli spazi nei quali si radunano più di dieci persone, il tutto per impedire il dilagare del virus.

La cosa interessante è che ad ottobre 2018, a seguito di un primo allarme per 96 casi registrati, nella medesima contea erano stati vaccinati (vedere immagine sotto) con il trivalente MMR (morbillo, parotite, rosolia) ben 8097 individui di tutte le età! Curioso che a seguito di vaccinazioni a tappeto, anziché ridursi, i casi di morbillo siano invece aumentati...
Come sempre negli States non si va per il sottile: chi viola tale divieto rischia una multa fino a 500 dollari e la reclusione fino a sei mesi di carcere.


Quello che sta avvenendo nella contea di Rockland interessa principalmente la comunità ebrea ultraortodossa, e segue altre - per così dire - “epidemie” già registrate negli stati di Washington, California, Texas ed Illinois.

Quanto manca alla mobilitazione della FEMA (l’Ente federale per la gestione delle emergenze), dell’intelligence e della NSA, cioè la Sicurezza Nazionale?
Prendiamo atto che i nuovi nemici per gli Stati Uniti d’America non sono più i militanti dell’ISIS o di Al-Qaeda, ma sono dei microscopici terroristi che al posto del mitragliatore e delle bombe, usano delle subdole capsidi proteiche contenenti terribili acidi nucleici…

Da New York a Philadelphia
Sulla scia dell’emergenza morbillo nella contea di Rockland, a Philadelphia oltre 100 studenti sono stati infettati da parotite.
Alla Temple University verrà installato uno dei due ambulatori mobili per la vaccinazione che avverrà mercoledì prossimo, dato che il numero di casi di parotite nella comunità universitaria continua a crescere.
Attualmente vi sarebbero 105 casi, dei quali 18 confermati e il resto probabili.
Il punto che nessuno sottolinea adeguatamente è che quasi tutti gli studenti infettati erano vaccinati contro questa malattia!


I medici si parano il didietro dicendo che il vaccino MMR spesso si indebolisce quando le persone sono adolescenti o ventenni, ma che ovviamente la migliore difesa contro la diffusione rimarrà sempre il vaccino.
Ironia della sorte, è lo stesso vaccino MMR (parotite, morbillo, rosolia) che è stato imposto nella Contea di Rockland per combattere il morbillo!
Fa sorridere il discorso dei medici che il vaccino MMR si “indebolirebbe” nei giovani, perché dicendo così mettono in discussione la logica utilizzata nella contea di Rockland, dove stanno vaccinando ragazzi sotto i 18 anni, non avrebbe molto senso!

Focolaio di morbillo nel 2001
Sarà incomprensibile per gli encefali dei televenditori e teleimbonitori di minchiate televisive (detti esperti), ma il morbillo, come tutte le malattie infettive esantematiche, è endogeno, per cui avrà sempre un andamento sinusoidale, cioè mostrerà sempre picchi di focolai e periodi meno virulenti. Sempre e indipendentemente dalla copertura vaccinale della popolazione.
Ricordiamo infatti il focolaio di morbillo verificatosi a New York City nel 2001.ì
Tutti i casi riscontrati avevano una precedente evidenza di immunità al morbillo, e i risultati di laboratorio hanno indicato risposte immunitarie secondarie.
Tale rapporto documenta la trasmissione del morbillo da un individuo immunizzato, confermando la fallacità del vaccino.
Ma ovviamente questo nessuno ce lo ricorda, perché il mantra è sempre lo stesso: vaccinare sempre, tutti, e sempre di più!

Il vero problema è il morbillo?
L’Italia a livello europeo detiene tantissimi primati negativi: primo posto per tumori in età pediatrica e primo posto per obesità infantile. Abbiamo anche il podio per mortalità da infezioni ospedaliere, con 10.000 morti all’anno!
Con una siffatta strage annuale, il problema è il morbillo?
Stessa cosa anche negli altri paese industrializzati. Ogni anno migliaia di cittadini adulti di New York si ammalano, e talvolta muoiono, per malattie come influenza e polmonite, che continuano a rappresentare la TERZA CAUSA DI MORTE nella città di New York. Per non parlare dello stato di salute dei cittadini statunitensi legato a problematiche correlate a pessima alimentazione e stili di vita.
Ma i riflettori si accendono solo sul virus del morbillo.

Il grafico qui sopra del CDC, mette in evidenza che nel 2014 nello stato di NY ci sono stati 667 casi di morbillo tra la popolazione, ma stranamente non ricordo leggi marziali, divieti di respirare e campane a lutto. Forse perché, oggi, l’ordine di scuderia è di sfruttare qualsiasi occasione per spingere l’inasprimento delle leggi sull’imposizione vaccinale? Allora si spiegherebbe anche perché, nello stesso momento, in Italia venga presentato un «Piano di eradicazione del morbillo» che prevede misure assurde come l’esclusione da gare sportive o da servizi come la protezione civile a chi è senza vaccini; in Europa si gridi all’emergenza morbillo ormai da mesi con numeri di casi/popolazione ridicoli; ed ora negli Usa si segua addirittura la linea della segregazione dei soggetti non vaccinati… ovviamente tutto per il “bene pubblico”, ci mancherebbe. Forse è il caso di rendersi conto che, più semplicemente, le vaccinazioni e la loro imposizione fanno parte oggi delle priorità di un’agenda mondiale che punta, ahinoi, alla limitazione delle libertà individuali più elementari e per farlo si stanno usando tutti gli espedienti, ivi compresi far passare per gravi emergenze di sanità pubblica una delle più comuni malattie dell’infanzia, in grado di dare immunità a vita, tramutatasi nel corso degli anni in mortale nemico dell’umanità…


Marcello Pamio

Fino a qualche tempo fa il Sistema, per soverchiare e bloccare la crescente tendenza dei genitori a mettere in dubbio le vaccinazioni coatte usava come scusante mediatica il fatto che il bambino non vaccinato poteva, a scuola, mettere a repentaglio la salute dei bambini ipervaccinati.
Questa ridicola scusante è stata soppiantata quando sono iniziate a sorgere domande spontanee sull’utilità dei vaccini. Perché, se un bambino vaccinato può prendere qualche malattia infettiva da uno non vaccinato, allora a cosa servono questi farmaci? E come proteggono la collettività?

Ora il nuovo grimaldello adottato dal Sistema sono i bambini immunodepressi, utili a far leva direttamente sulla pancia e le emozioni dei belanti sudditi-non-pensanti.
Nessuno vuole giudicare e/o commentare l’immane tragedia di una famiglia colpita da simili problematiche. Certamente però, ci sono alcune domande che meritano una risposta seria e circostanziata.

Qual è la causa - o le cause - dell’aumento di bambini immunodepressi nel nostro Paese?
Comprendere i motivi per cui un bambino o ragazzo va incontro ad una immunodepressione potrebbe essere interessante per fare vera prevenzione.
Ma sappiamo che la prevenzione primaria, non sviluppando PIL, non viene presa in considerazione…

Dov’erano i bambini immunodepressi prima della legge Lorenzin (nr. 119/2017)?
Sembra che tali bambini non esistessero prima del 2017, e la prova è che nessuno li ha mai tirati in ballo! Oggi invece sono diventati un toccante problema nazionale, come mai, tutto d’un tratto?

I bambini immunodepressi hanno diritto ad andare a scuola?
La propaganda vergognosa del Sistema sottolinea ed evidenza che tutti i bambini immunodepressi hanno il diritto sacrosanto all’istruzione, come gli altri. Verissimo e legittimo.
Nessuno però ha il coraggio di dire che UN BAMBINO REALMENTE IMMUNODEPRESSO NON POTRA’ MAI ANDARE A SCUOLA, e questo non dipende dalla presenza o meno di bambini non vaccinati, ma dal fatto che per un organismo immunodepresso, qualsiasi ambiente che non sia la tenda ad ossigeno dell’ospedale, è foriero di rischi anche letali.
Anche se in una scuola TUTTI i bambini fossero vaccinati secondo la vigente imposizione (10 vaccini + 4), e se per assurdo fossero completamente coperti anche gli insegnati, i dipendenti delle segreterie, e perfino i postini che recapitano le missive, ecc, un bambino immunodepresso comunque non potrebbe MAI accedervi perché nell'ambiente circolano CENTINAIA DI AGENTI PATOGENI diversi (virus, batteri, microbi, micobatteri, ecc.) per i quali non esiste un vaccino.
Un qualsiasi agente patogeno è assolutamente rischioso per chi è gravemente ammalato.

Con una copertura vaccinale del 100% un bambino immunodepresso potrebbe andare in giro?
Se 60 milioni e 590 mila italiani venissero ipoteticamente vaccinati contro tutte le malattie per le quali esiste oggi un vaccino, un bambino immunodepresso potrebbe andare tranquillamente a scuola?
La risposta, come detto prima, è assolutamente no! E non solo, ma non potrà neppure andare al cinema, a teatro, al parco, al supermercato.
Quindi è ora di finirla con tale criminale propaganda ufficiale che vorrebbe far credere al popolo-bue che le vaccinazioni sono un atto doveroso per proteggere questi poveri bambini.

Vaccinazione corrisponde a immunità?
Ancora oggi la maggior parte delle persone e ahinoi anche dei medici, confondono vaccinazione con immunizzazione.
Perfino un personaggio come il dottor Alberto Villani, presidente della SIP Società Italiana di Pediatria, perpetua simili castronerie: «in un mondo normale si è tutti protetti perché vaccinati» dice il famoso pediatra.
Villani commette un grave errore: continuare ad affermare e sostenere che «vaccinazione = protezione» è veramente rimarchevole, perché denota ignoranza o malafede. Questa uguaglianza è stata smentita dai fatti e dalla vita stessa. VACCINARE NON IMPLICA IMMUNITA’, e infatti i cosiddetti «no-responder» o «bad-responder» sono la pistola fumante! Quanti sono, esami alla mano? Nessuno lo sa.
Non a caso, moltissimi bambini e/o adulti dopo il vaccino risultano privi dei titoli anticorpali nel sangue e quindi ufficialmente NON sono coperti dalla malattia. Chiaro?

E’ vero che un immunodepresso NON PUÒ vaccinarsi?
Solo in parte: esistono controindicazioni, limitate a casi particolari di immunosoppressione grave, per i soli vaccini a virus vivo. La gran parte dei vaccini pediatrici, secondo i protocolli sanitari, possono e anzi devono essere somministrati anche agli immunodepressi.
Quale rischio possa portare questa pratica non è oggetto della discussione, il punto è che le motivazioni sopra riportate, usate dal Sistema per imporre i vaccini alla popolazione sana, non stanno più in piedi se si pensa che quegli stessi soggetti possono tranquillamente vaccinarsi.
Dunque, se proprio si vuole credere alla bontà ed efficacia di questi farmaci, se questi vaccini proteggono dalla malattia, non si capisce la necessità di sbattere fuori da scuola i bambini sani.

Chi decide che esistano bambini di serie A e di serie B?
Infine andando oltre l’ipocrisia, sappiamo tutti perfettamente che se ci proponessero di assumere un farmaco che comporta anche gravi rischi per la salute, allo scopo di proteggere una esigua minoranza di individui malati, nessuno di noi lo farebbe! Ebbene chi stabilisce che un bambino sano che, dinnanzi ad un ragionevole dubbio sulla sicurezza di questi farmaci, non viene vaccinato (con tutti i distinguo qui riportati), abbia meno diritti di un bambino malato? Perché a questo bambino sano è possibile negare la scuola, definito invece diritto sacrosanto per quello malato?
Chi può arrogarsi un simile diritto?


Marcello Pamio

Secondo la "prestigiosa" rivista Famiglia Cristiana, al prete «è affidata la stessa missione che Gesù ha dato agli apostoli». E grazie all’aiuto dello Spirito Santo il prete «può essere guida e capo di una comunità: in questo assomiglia a Gesù».
Quindi secondo il settimanale cattolico, oggi un prete assomiglia a Gesù!!!
Una responsabilità enorme, anche se sarebbe più corretto parlare di ipocrisia magistrale.
Se teniamo conto che nella comunità odierna i bambini non vaccinati vengono illegittimamente e incostituzionalmente lasciati a casa dalle scuole gestite dai preti, viene da sé che se Gesù duemila anni fa scacciò i mercanti dal tempio, oggi prenderebbe a calci nel culo gli apostoli della fede!
Non solo, ma visto che tali violenze nei confronti dei bambini, cioè dei destinatari del Regno-di-Dio, vengono perpetrate per non perdere le priorità acquisite (scuole paritarie), cioè per non perdere gli agognati finanziamenti pubblici, l’affare assume una connotazione a dir poco vomitevole!

Questo racconto di Natale sarà ancora più indicativo della incoerenza dei preti cattolici…

Pecora nera alla Grotta di Betlemme

C’era una volta una pecora diversa da tutte le altre: era nera. Veniva derisa perché in un gregge tutto bianco spiccava come una macchia di inchiostro su un lenzuolo!
Le altre pecore le gridavano dietro: «pecora sbagliata, non sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?».
La pecora nera non ne poteva più e decise di uscire dal gregge andandosene sui monti da sola. Una sera vide lontano una grotta illuminata da una debole luce.
«Chi sei?», le domandò una voce appena fu entrata.
«Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dal gregge».
«La stessa cosa è capitata a noi! Anche per noi non c'era posto con gli altri nell'albergo. Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è nato un bel bambino. Eccolo!».
La pecora nera era piena di gioia. «Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!».
La pecora si avvicinò stretta al bambino e lo accarezzò con la sua lana.
Gesù si svegliò e le bisbigliò nell’orecchio: «Proprio per questo sono venuto: per le pecore smarrite!».
La pecora si mise a belare di felicità. Dal cielo gli angeli intonarono il «Gloria»…

Oggi la pecora nera è rappresentata dai bambini i cui genitori hanno deciso consapevolmente di non vaccinare. Ma mentre Gesù è venuto proprio per le “pecore smarrite”, oggi i preti, per infimi interessi economici, portano al massacro queste povere pecore!

 

Pubblico l'articolo tratto dalla pagina Facebook del Corvelva

LA SOLIDARIETA' ECCLESIASTICA ALLE DISCRIMINAZIONI DI LEGGE

Anche oggi non si smentiscono i vertici clericali e don Lorenzo Celi, direttore dell'ufficio diocesano pastorale della scuola di Padova, tiene a rassicurare moralmente i propri parroci. Egli infatti esprime loro "vicinanza e piena solidarietà" nel compito di esclusione dalle scuole materne Fism.
Se ne deduce che, invece, ai bambini non siringati a dovere e per questo esclusi dal sistema scolastico, non ritenga di esprimere alcunché; d'altra parte egli tiene a ribadire che sarebbero i genitori ad auto-escludersi perchè rei di opporsi "a quanto dispone la legge", e aggiunge "per ragioni personali".
Ribadisce, il don, che all'art.3 la legge prevede l'esclusione (??? dov'è scritto nella legge, don ???), più in là si corregge parlando di espulsione e poi di sospensione (eh! la chiarezza della Legge!), ma soprattutto si premura di utilizzare un bel giro di parole per ricordare il rischio di "perdita della parità scolastica con tutte le conseguenze a ciò correlate" (leggasi contributi economici).
Credo che questo sia lo snodo fondamentale che spiega tutto il comportamento della chiesa e delle fism dal 2017 ad oggi...
Personalmente preferisco non esprimermi sulla condotta dei preti in tutta questa
vicenda dei vaccini obbligatori, dico solo che la storia insegna, a chi vuole intendere.
Mi auguro però che le persone possano imparare molto da questa condotta; d'altra parte, se le vaccinazioni sono diventate dogma, se la scienza è divenuta fideismo, quali attori migliori dei preti in campo, per difendere la sacralità della magica soglia di immunizzazione?
Ieri come oggi, oscurantismo è la parola chiave: si oscurano i diritti, il libero pensiero, la libertà di espressione e quando c'è bisogno di seppellire la libera coscienza (le "ragioni personali"), si trovano sempre buoni alleati in chi è allenato agli "atti di fede".
Mi raccomando: la dottrina, il catechismo, la messa la domenica.
La COERENZA, soprattutto.

Ecco la lettera di Lorenzo Celi