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Marcello Pamio

Qualcuno forse ricorderà che il 18 ottobre 2019 (poche settimane prima del Covid) il Johns Hopkins Center for Health Security in collaborazione con il World Economic Forum (di Klaus Schwab l'economista ideologo del Grande Reset) e la Fondazione Bill & Melinda Gates hanno ospitato l’EVENT-201: una simulazione di pandemia globale causata da coronavirus! Quando si dicono le coincidenze, vero?

Ora lo stesso World Economic Forum sostiene il Cyber Poligon: un evento unico sulla sicurezza informatica globale che si svolgerà il 9 luglio prossimo.
Sappiamo che il mondo sta diventando sempre più interconnesso e la velocità di sviluppo rende difficile valutare l’impatto del cambiamento e soprattutto l’impatto di un attacco informatico. Ma per fortuna ci pensano loro a prevenirli o causarli…

Il 9 luglio 2021 quindi i grandi esperti del pianeta si troveranno non solo a discutere i principali rischi della digitalizzazione e le migliori pratiche per lo sviluppo sicuro degli ecosistemi digitali, ma faranno una vera e propria esercitazione in cui si cercherà di mitigare un attacco informatico mirato alla catena di approvvigionamento in modo reale!
Avete letto con attenzione?

Attacco informatico alla catena di approvvigionamento: energia, telecomunicazioni, distribuzione alimentare, banche...

Gli stessi che a fine 2019 hanno fatto l’esercitazione di una pandemia globale da coronavirus, pochi giorni prima che si realizzasse, ora simuleranno un attacco informatico su vasta scala. Molto interessante e al contempo inquietante!

Sicuramente non sarà il Grande Reset, ma queste simulazioni rientrano nelle prove generali di qualcosa di ben più grande, ma per sicurezza è bene procurarsi un po’ di soldi in contanti, qualche scatola di cibo a lunga conservazione, e un paio di piccioni viaggiatori..

Tra i relatori del Cyber Poligon figurano alcuni individui molto interessanti come i capi di Mastercard e Visa...

Chris McCurdy, Vice President and General Manager, IBM Security
Eva Chen, CEO, Trend Micro
Eugene Kaspersky, Chief Executive Officer, Kaspersky Lab
Jürgen Stock, Secretary General, INTERPOL
Petr Gorodov, Deputy Prosecutor General of the Russian Federation
Peter Maurer, President of the International Committee of the Red Cross
Vuk Žugić, Ambassador, Co-ordinator of Economic and Environmental Activities, OSCE
Mandy Carver, SVP, Government and Intergovernmental Organization Engagement, ICANN
Henrietta H. Fore, Executive Director, UNICEF
Mark Barnett, President, Europe, Mastercard
Matthew Dill, Senior Vice President, Visa
Craig Jones, Cybercrime Director, INTERPOL
Michael Daniel, President and CEO, Cyber Threat Alliance
Teresa Walsh, Global Head of Intelligence, FS-ISAC

Francesco Borgonovo, "La Verità", 19 maggio 2021

Qualcuno ieri ha scritto che il Lazio, anticipando tutti, si è fatto il suo ddl Zan. In realtà è avvenuto qualcosa di molto peggiore e confuso, che offre un quadro devastante del funzionamento delle istituzioni e fa tremare al pensiero della facilità con cui in Italia l'ideologia riesce a penetrare a ogni livello senza incontrare particolari ostacoli.

Vediamo di ricostruire i fatti. Il 14 maggio in tutte le scuole del Lazio arriva una comunicazione dell'Ufficio scolastico regionale del ministero dell'Istruzione che ha come oggetto: «Strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere». Ai dirigenti scolastici di ogni ordine e grado vengono trasmessi due allegati. Uno è l'invito a partecipare a una conferenza online dedicata a «Le diverse sfumature dell'identità di genere». L'altro allegato è un robusto documento contenente le famigerate Linee guida».

A realizzare il tutto sono stati gli esperti del Saifip, ovvero il Servizio per l’adeguamento tra identità fisica e identità psichica. Sul documento sono riportati due loghi: quello dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma (a cui il Saifip fa riferimento) e quello della Regione Lazio. Si spiega poi che il testo è stato redatto «in collaborazione con l’associazione Genderlens e Agedo (genitori di bambini e adolescenti con varianza di gene).

Le linee guida sono articolate in 5 punti. Per prima cosa è prevista la formazione al personale scolastico e agli studenti» sui «temi della varianza ed espressione di genere». Al secondo punto si legge che gli istituti scolastici dovrebbero adottare «un linguaggio di genere inclusivo». Cioè, in concreto, le scuole dovrebbero modificare la modulistica ufficiale onde «garantire che gli studenti con varianza di genere siano in grado d’identificarsi in modo coerente con la loro identità di genere, piuttosto che essere costretti a scegliere una casella che non li descrive».

Il terzo punto riguarda la «Carriera alias». Si prevede «l'assegnazione di un'identità provvisoria, transitoria e non consolidabile» allo studente che manifesti la volontà di cambiare genere. In pratica, il minore trans dovrà essere indicato con un nome fittizio che non lo discrimini. Inoltre - siamo al quarto punto - le linee guida invitano gli insegnanti a rivolgersi agli studenti transgender utilizzando «il nome e i pronomi scelti» (un maschio che si identifichi come femmina dovrà essere indicato come «lei»).
L’ultimo punto prevede che vengano creati bagni e spogliatoi «non connotati per genere».

Nell’introduzione alle Linee Guida si spiega con entusiasmo che «negli ultimi anni stiamo assistendo a una Gender Revolution». Il personale scolastico deve allora tenere presente che le «pressioni culturali a ‘normalizzarsi’, ad aderire ad una struttura patriarcale ed eternormativa» sono «fattori di rischio importanti e predominanti nello sviluppo di psicopatologie nel bambino o adolescente transgender».

Insomma, secondo le linee guida, la scuola deve appoggiare la «transizione sociale» dei minorenni, ovvero il processo attraverso il quale i ragazzi iniziano «a vivere nel genere esperito senza alcun intervento medico». Sintetizzando, bisogna che l'ambiente scolastico diventi «inclusivo e affermativo». Quest'ultima parola è la più terribile. L’approccio cosiddetto «affermativo» prevede di fatto che non si metta in discussione la scelta del minore di cambiare sesso, anzi la si incoraggi.

L’unica reazione ammessa da parte degli adulti è l’accettazione, tutto il resto è considerato discriminatorio.
Il rischio, quindi, è che qualche giovane (o molti) s’incammini su una strada sbagliata, senza avere poi la possibilità di rimediare.
Resta il mistero: ma chi ha permesso che le linee guida arrivassero nelle scuole? Qui viene il bello. Ieri abbiamo cercato di ricostruire l’iter del documento, e abbiamo scoperto cose folli. Secondo Michela Corsi, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, tutto è iniziato quando alcune associazioni di genitori - si suppone Genderlens e Ageso – si sono presentate chiedendo più tutele per i minori trans. Queste associazioni hanno fornito il documento con le linee guida che riportava i loghi del San Camillo e della Regione. Vedendo i loghi istituzionali, l’ufficio laziale del ministero ha pensato bene di inoltrare il testo a tutte le scuole!

Ieri, però, l’Azienda ospedaliera San Camillo ha disconosciuto le linee guida, spiegando di non essere «responsabile né dei contenuti né delle modalità con cui tale documento è stato diffuso». Come ci ha ribadito a voce il direttore amministrativo dell’ospedale Francesca Milito, il San Camillo non ne sapeva nulla. Dalla Regione Lazio, pur senza commenti ufficiali, hanno condiviso sui social il comunicato dell’ospedale: anche loro hanno preso le distanze.

Ma quindi da dove escono queste benedette indicazioni sui minori trans? Ad organizzare tutto - così dice il San Camillo - sarebbe stato l'istituto Metafora, un «centro di ricerca» di cui fa parte la dottoressa Maddalena Mosconi, psicologa. Questa ultima in veste di «responsabile dell’area minori del Saifip», ha illustrato ai giornali le linee guida laziali celebrandone l’importanza.
In effetti la dottoressa Mosconi risulta fra i responsabili del Saifip, il quale a sua volta risulta insediato all’interno dell’ospedale San Camillo.

Sul suo profilo Facebook ufficiale, il Saifip si presenta come «Servizio di consulenza e sostegno» per chi vuole «rettificare l’attribuzione di sesso». Scorrendo il profilo, però, sorge qualche perplessità. Più che consulenti di un ospedale, quelli del Saifip sembrano attivisti. Ad esempio hanno collaborato alla realizzazione delle «panchine con i colori transgender» a Roma, un'iniziativa a sostegno della campagna pro ddl Zan. Viene da chiedersi: ma è normale che un minorenne che pensa di cambiare sesso riceva, in ospedale, i consigli di un militante Lgbt?

In questo modo si tutelano i ragazzi o li si avvia – per ideologia – su una strada potenzialmente pericolosa? Soprattutto, però, ci domandiamo: come è possibile che le linee guida siano arrivate nelle scuole? Con quanta superficialità è stata gestita questa vicenda? Gli alti livelli del ministero non sapevano (compreso, pare, il ministro Bianchi), la Regione non sapeva (l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato si è detto «sorpreso» e ha ribadito che il San Camillo non sapeva)…
Eppure il testo è giunto ovunque.

Rossano Sasso, sottosegretario leghista all’Istruzione, scoperta la magagna, si è messo all’opera per far ritirare le linee guida, cosa che è avvenuta ieri sera. L’Usr del Lazio ha motivato il ritiro spiegando che la «fiducia nel pedigree del documento non può che essere incrinata dal fatto di aver appreso che l’estensore avrebbe una affiliazione scientifica diversa da quella che era stata rappresentata a questo ufficio». Ah, quindi se le linee guida le avesse «approvate» il San Camillo sarebbero ancora in vigore? Curioso. Tanto più se consideriamo che gli autori delle linee guida sono realmente collaboratori del San Camillo…

Intanto - forse ignaro dei dettagli - il Presidente dell'Associazione Nazionale presidi, Antonello Giannelli ha fatto in tempo a rilasciare commenti favorevoli al documento trans. E’ il gender all'italiana: un delirio ideologico-burocratico.

Poi si lamentano del patriarcato...

Lo dico dall’anno scorso, dopo la prigionia illegittima del precedente governo di squinternati: “non vedremo più un lockdown nazionale perché andranno a macchia di leopardo, regione per regione…”. Una chiusura tombale avrebbe risvegliato coscienze, mentre una chiusura meno appariscente (ma con le medesime restrizioni) da meno nell’occhio.
Manteniamo sempre il focus:

lo scopo è tenere i sudditi sulla graticola, in costante incertezza verso il futuro...

Il governo Draghi, molto più pericoloso del precedente, a partire da lunedì e fino a dopo Pasqua mette in rosso 10 regioni con la scusa dell’aumento dei casi. Guarda caso proprio nel vivo della campagna vaccinale...

Ora a chi daranno la colpa per tale aumento “illusorio” dei contagi (dovuto ai falsi positivi dei tamponi e alla positività postvaccinica)? Alle feste in discoteca, alla movida, agli spritz al bar, oppure ai ristoranti aperti? No, non possono perché da bravi schiavi abbiamo messo la museruola tutto il giorno fuori e anche dentro la propria casa, abbiamo mantenuto la distanza pure tra conviventi, non siamo più andati al parco, a teatro, allo stadio, ai concerti. Cancellato ogni svago e divertimento perché così facendo ci avete detto si sarebbe contenuto il virus.
Quindi lavorare (per chi ha la fortuna di averne ancora uno) per poi chiudersi in casa davanti alla santa TV, dispensatrice quotidiana di paura e rimbambimento cerebrale.

Ma questa non è Vita: una lenta agonia prima della morte vera!

E dopo tali disumani sacrifici (psicologici, educativi, economici e sociali) qual è il risultato? Chiusura totale fino dopo la Pasqua!

Stiamo parlando della festa delle feste, la più importante per i cristiani e gli ebrei (detta festa di Pesach, cioè passaggio del popolo “eletto” attraverso il mar Rosso, dalla prigionia in Egitto alla libertà). Quindi simbolicamente rappresenta la fine della schiavitù o l’inizio del Nuovo Ordine Mondiale? La Pasqua si festeggia la prima domenica dopo la prima luna piena successiva all’equinozio di primavera il 21 marzo (quando le ore di luce e di oscurità sono uguali).

Quindi quando la luce inizia a prendere il sopravvento sulla tenebra. Sta a noi riprendere in mano la Luce della nostra Vita facendo valere la Costituzione e i Diritti inviolabili dell’uomo!
Altrimenti saremo dominati dalla tenebra e allora è giusto che si schiaccino (come stanno facendo) come insetti fastidiosi...

Se veniamo fermati dalle forze d’ordine dobbiamo avere un dialogo equilibrato e soprattutto rilassato. Sono uomini anche loro...

REGISTRARE TUTTO
La prima importante regola è riprendere tutta la scena col telefonino (possibilmente con data e ora, altrimenti dire a voce “Oggi (specificare data e ora)……..ci troviamo (specificare il luogo)… sono stato fermato da due agenti (specificare se polizia, vigili, carabinieri, guardia di finanza…).
Si può riprendere tutta la scena compresi i volti degli agenti perché il video serve per la propria difesa, e non deve essere divulgato.
Gli agenti NON possono impedire la registrazione e neppure toccare e/o sequestrare il telefonino: sarebbe un reato molto grave!

IDENTIFICAZIONE DELLA PERSONA E DELL’AGENTE
Durante l’ambito della polizia amministrativa gli agenti non possono arrestare nessuno! Hanno sempre però la facoltà di identificare le persone, per cui basta avere in tasca un documento di identità. Attenzione il documento non è obbligatorio (a meno che non si stia guidando), ma è bene sapere che la polizia può sempre disporre il fermo per l’identificazione e quindi portare la persona in caserma facendo perdere molto tempo
Gli agenti di pubblica sicurezza devono identificarsi sempre, soprattutto quando sono a piedi e fermano una persona. Se si viene fermati in auto invece basta la divisa e la paletta. Abbiamo il diritto di chiedere nome, cognome, grado e la placchetta di riconoscimento (che dovrebbe essere sempre ben visibile sulla divisa).
Se l’agente non si identifica e non ha la placchetta visibile sulla divisa commette illeciti disciplinari!

CONTRADDITTORIO CON LA POLIZIA
E’ molto utile avere un contraddittorio pacato e tranquillo con gli agenti.
Non appena si viene fermati e ci viene contestato un illecito, mentre registriamo il video chiedere espressamente agli agenti qual è il reato che abbiamo commesso. La loro risposta sarà quasi sempre sui Dpcm… Quindi ripeteremo di nuovo: “Mi scusi agente, qual è il reato che avrei commesso?”. Sempre registrando il videoA questo punto è bene ricordare all’agente alcune cose importantissime: Lei sa che queste norme (Dpcm) la cui violazione lei mi sta contestando, sono in contrasto con la Costituzione e con i Diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo?”
(Art. 1: Diritto al lavoro; Art. 13: Libertà personale; Art. 16: Libertà di movimento).
Si rende conto che Lei sta violando la Costituzione, quella su cui ha giurato?

IL VERBALE
Se dopo il contraddittorio e aver espresso le nostre motivazioni l’agente compila il verbale, nessun problema, può farlo, ma vanno ricordate alcune cose...
Deve essere sempre redatto in DUE COPIE, una per l’agente e una per il “trasgressore”.
E’ utile ritirare il verbale? Si ma non è importante.
Nel verbale i nomi degli agenti DEVONO essere indicati chiaramente assieme ai numeri di matricola.
Se non lo fanno è un ulteriore vizio, ma comunque, in fase di contestazione i nomi verranno fuori successivamente, quindi non è un problema.
Il verbale le forze dell’ordine lo devono contestare immediatamente
, se ciò non viene fatto, siamo di nuovo in presenza di un altro vizio.
Firmare il verbale si può farlo senza problema perché è solo una notifica che significa che ci hanno consegnato il documento. Comunque sia non è obbligatorio firmare.

Molto utile invece è aggiungere una dichiarazione personale al verbale soprattutto per correggere delle contestazioni di situazioni non vere. Se per esempio ci contestano di non aver con noi la mascherina, ma questa l’avevamo in tasca, va scritto nel verbale “Non è vero che non avevo la mascherina. Ce l’avevo in tasca”; ”Non è vero che ero fuori dal comune...”; ”Non è vero che….”
Nel verbale infine si possono poi fare delle dichiarazioni di principio. Per esempio quello che ci viene contestato (mascherina, guida oltre l’orario di coprifuoco, ecc.) viola la Costituzione e i Trattati internazionali dei Diritti dell’uomo. Se non c’è spazio fisico per scrivere tutto, gli agenti sono obbligatia fornire un foglio aggiuntivo dove poter scrivere tutto quello che si vuole.

LA MULTA NON SI PAGA
Ovviamente la multa non si paga!
Se si paga significa accettare per cui non si potrà più contestarla.
Una volta fatta la multa abbiamo 30 giorni dalla notifica per mandare al prefetto - mediante Pec o raccomandata con ricevuta di ritorno - delle osservazioni di principio (per esempio la violazione della Costituzione, dei Diritti fondamentali dell’uomo, ecc.).

La forze dell’ordine deve attendere 60 gg per il pagamento, dopodiché manderanno in automatico la multa in Prefettura.
Le osservazioni da fare non sono obbligatorie ma sarebbe opportuno e utili farle per contestare al prefetto il cosiddetto “Difetto di motivazione”. Se infatti alla fine la prefettura ci dovesse consegnare il foglio prestampato (come accade quasi sempre) dove ci impone di pagare la multa, commette una violazione amministrativa (chiamata “difetto di motivazione”) perché non ha risposto alle osservazioni che avevamo fatto!
Se alla fine nonostante tutto ci ordinano di pagare, ovviamente non si paga nulla...

Informazioni estrapolate dai video dell’avvocato Alessandro Fusillo

Art. 1 Costituzione

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Art. 13 Costituzione

“La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”

Art. 16 Costituzione

“Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la LEGGE stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche”.

Art. 651 Codice Penale (sull’identità personale)

“Chiunque, richiesto da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato, o su altre qualità personali, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a euro 206”.

E’ sufficiente declinare le proprie generalità, non essendo richiesto di fornire un documento attestante la propria identità personale.

Numeri di emergenza
112 CARABINIERI
113 POLIZIA
115 VIGILI DEL FUOCO
117 GUARDIA DI FINANZA

Astana è la nuovissima e super tecnologica capitale del Kazakistan, ma rappresenta anche un importante centro massonico del Nuovo Ordine Mondiale.
“Astana” vuol dire “capitale” e nel lessico tradizionale dei nomadi kazaki significa “luogo dove si decide”, ma stranamente è anche l’anagramma di “Satana”. Ma ovviamente è solo una coincidenza!
Nel diciannovesimo secolo era poco più di un villaggio ma dopo aver ottenuto l’indipendenza dalla Russia esplose e la città venne costruita grazie ai petroldollari kazachi.
Fra i tanti monumenti presenti due in particolare sono interessanti: il Palazzo della Pace e della Concordia e il monumento Bayterek.
Come mai questi edifici sono così interessanti? Semplice, a giugno 2021 si terrà la VII edizione del “Congress of Leaders of World and Traditional Religions” e tra gli ospiti presenti ci sarà anche Jorge Mario Bergoglio. Non si tratta di un convegno ecumenico perché siamo di fronte ad una istituzione chiaramente di stampo esoterico-massonica-deista, e le immagini parlano da sole.
Per esempio il palazzo presidenziale del kazako Nazarbaev (e del suo successore) non lascia spazio a nessun dubbio.

Il modestissimo palazzo presidenziale

Palazzo della Pace e della Concordia
Si tratta di una grande piramide di vetro. E questo è un simbolo pregno di significato per la massoneria.

Non a caso nel Settecento gli Illuminati di Baviera hanno adottato come simbolo una piramide con al vertice un occhio.

L’occhio divino che tutto vede dall’alto. Esattamente quello che è stampigliato sulla banconota americana da un dollaro.

Piramide con l' "occhio che tutto vede" sul dollaro statunitense

Il palazzo della Pace rappresenta questo tipo di simbolismo, e infatti non è un caso che al vertice ci siano delle vetrate di colore diverso con una ellisse che indica proprio l’occhio…

Palazzo della Pace e della Concordia. Notare il vertice

Il palazzo è alto 62 metri per altrettanti di larghezza, ed è stato pensato per la “pace e la convivenza tra le religioni”. E’ destinato infatti ad accogliere i convegni internazionali dei rappresentanti di tutte le religioni del mondo. Proprio come quello che avverrà tra qualche mese, con la presenza del papa.
La piramide è divisa in tre sezioni: alla base (poco illuminata) vi è un teatro da 1500 posti con la rappresentazione di un sole sul soffitto. A metà la sala convegni per i religiosi, una stanza molto più illuminata e anche qui al centro del tavolo un altro enorme sole. In cima alla piramide una sala tonda e completamente a finestre, quella più illuminata.

Il sole in massoneria rappresenta il Maschile, il principio attivo, Dio. E’ il simbolo dell’Origine, della ragione che illumina le tenebre e le intelligenze. Le tre sezioni rispecchiano proprio il concetto di organizzazione del mondo degli illuminati: il popolo schiavo è tenuto nell’oscurità e distratto (teatro), sopra i capi religiosi che prendono le decisioni e al vertice un’elitaria schiera di “illuminati” che controllano tutto quanto sta sotto.

Il Tempio di Salomone
Il palazzo presidenziale kazaco è maestoso (vedi foto). Di fronte all’edificio, si trovano due imponenti colonne dorate che ricordano in maniera sin troppo evidente le due colonne del biblico tempio di Salomone (Jakin e Boaz), fondamentali nella tradizione massonica. In mezzo alle colonne ovviamente il palazzo presidenziale. Nazarbaev voleva farsi adorare come un dio?

Astana vista dall'alto

Religioni Unite
Questo United Religion Iniziative (URI) rappresenta il tentativo di unire assieme tutte le religioni per fini mondialisti! Tutto ebbe inizio nel 1993 nel corso di una sessione del parlamento delle religioni di Chicago. L’idea era quella di unificare le regioni, disintegrandone la loro identità, e costituirsi come ramo spirituale delle Nazioni Unite!

Un unico governo, una unica moneta, un solo esercito e una sola religione!

La Religione Planetaria Unica che deve impregnare del suo spirito gnostico la Repubblica Universale è il più grande cavallo di battaglia del Nuovo Ordine Mondiale!!! L'Opera Omnia della massoneria.

Si chiama Aiskom Tower Sentinel ed è prodotto dalla Aiskom, una società italiana che riunisce esperti nel settore degli algoritmi e dei sensori.
Ha l’aspetto di una colonnina o torre (tower) alta circa un metro e mezzo gestita da un iPad il quale controlla un sensore al grafene e un algoritmo sofisticato.
Il sensore interferometrico a base di grafene (un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio con la resistenza del diamante e la flessibilità della plastica) è in grado di cogliere le alterazioni nelle onde e nei campi elettromagnetici.

Struttura atomica del grafene

Insomma una specie di radar in grado di registrare le onde emesse da un organismo e riconoscere la frequenza specifica. Ma di quali frequenze stanno parlando? Dei nucleotidi che costituiscono la catena di Rna del virus. In pratica la sentinella “annusa” un essere umano e scova (in teoria) i virus!
Il tablet è connesso con le banche dati mondiali dove sono depositate (così ci dicono) le sequenze nucleotidiche conosciute. Poi l’algoritmo in pochissimi nanosecondi da il responso tipo oracolo di Delphi: «Non hai il virus» oppure «Richiedi assistenza e segui l’iter previsto dalle autorità», un modo gentile per dirti che sei infetto e che devi farti ricoverare quanto prima!

Sentinel misura anche la temperatura corporea e se tutto questo non bastasse è in grado di riconoscere il volto di una persona anche se questo fosse coperto da una maschera o addirittura da un casco da moto!
Per fortuna ci sono solo 8 macchine nel mondo, e non lo dico per l’esiguo costo di 12.000€, ma perché una simile tecnologia apre scenari a dir poco inquietanti…

Attualmente è già in dotazione presso un’azienda bresciana con 150 dipendenti, in un ristorante di Varese, in una Rsa e in due uffici milanesi.
Ma cosa accadrà se un domani una torretta venisse piazzata all’entrata di ogni ristorante, bar, centro commerciale, ufficio postale, banca, e perché no lungo le strade principali? Insomma ovunque.

Un naso in grafene pronto a “sniffare” qualunque essere umano gli passi vicino, alla faccia della privacy. E se l’impronta elettromagnetica dovesse collimare con la sequenza registrata nel database? Non potrebbe scattare l’allarme e la persona trovarsi in un attimo dentro un centro di contenimento anti-Covid? Semplici astrazioni? Oppure la realtà potrebbe - come sempre più spesso accade - superare la fantasia più fervida?
Anche perché non ci è dato sapere l’affidabilità di questo sensore ossia la sicurezza nel riconoscimento della frequenza elettromagnetica dei virus, cosa questa estremamente importante visto che può decidere sullo stato di salute o malattia di una persona...

Per maggiori informazioni “La svolta per tenere i locali aperti: c’è una macchina che ti dice se hai il virus”, Costanza Cavalli, “Libero” del 2 febbraio 2021

Il movimento Black Lives Matter è stato nominato per il Premio Nobel per la pace 2021!
Non è un errore di battitura e neppure una fake news purtroppo. E’ così, e sapete qual è il motivo?
Tale movimento avrebbe costretto i paesi al di fuori degli Stati Uniti a confrontarsi con il razzismo all’interno delle proprie società.
Eh già, i violenti membri (non tutti ovviamente) del Black Lives Matter sono diventati dei pallidi agnellini che combattono l’ingiustizia razziale.

Il gruppo è stato fondato nel 2013 in risposta all’assoluzione negli Stati Uniti dell’uomo che ha sparato a Trayvon Martin. La loro fama è cresciuta nel 2014 a seguito alle proteste per la morte di Michael Brown ed Eric Garner, e il culmine è stato raggiunto nel 2020 dopo i casi di George Floyd e Breonna Taylor.
Ma basta seguire i soldi per capire chi c’è dietro l'organizzazione dei francescani 2.0.

Le donazioni al movimento Black Lives Matter passano dalla stessa piattaforma online di raccolta fondi (ActBlue) che serve le campagne del Partito Democratico e ha seguito le presidenziali di Joe Biden. Ma ovviamente è un caso. Poi spunta l’immancabile e immarcescibile miliardario George Soros e la sua Fondazione Open Society, la quale ha dichiarato di voler donare ai BLM la modica cifra di 220 milioni di dollari. La fondazione infatti è nota per foraggiare gruppi come le carmelitane scalze...

La realtà è sempre leggermente diversa da come ce la dipingono i media: questi movimenti sono funzionali al Sistema perché rappresentano la nuova ondata di antirazzismo razzista e violenta.
Gruppi usati per destabilizzare, quando serve al regime. Il tristissimo movimento delle sardine non vi dice nulla? Dove sono finite? Quando non servono le rimettono dentro la scatola di latta sotto olio pronte per la prossima evenienza!
I Black Lives Matter rientrano nella macchina propagandistica inattaccabile del politically correct: non si possono criticare altrimenti si diventa razzista.

Premio Nobel per la pace
Il Premio Nobel è il riconoscimento che la Sinarchia da ai soggetti funzionali al Sistema.
La storia lo insegna e, a parte qualche caso sporadico, il Premio per la pace spessissimo è stato riconosciuto a veri e propri criminali. Qualche esempio?

Nel 2009 a Barack Obama “per gli sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale”. Non importa che sia stato il presidente americano che ha tenuto in guerra gli Stati Uniti per più tempo!

Nel 2007 ad Al Gore e IPCC per il discorso del Global Warming, anche se le loro teorie sono state dimostrate essere false.

Nel 1978 a Menachem Begin per i negoziati di Camp David. Peccato che Begin è stato il capo della Irgun Zvai Leumi, un’organizzazione terroristica che ha ucciso arabi e anche inglesi. Il 22 luglio 1946 infatti era alla guida del commando che fece esplodere l’hotel King David provocando la morte di 97 persone, in gran parte ammalati, feriti, medici e infermiere (l’hotel era adibito a ospedale militare).

Nel 1973 a Henry Kissinger per i negoziati di pace di Parigi. Non importa che l’ex segretario di Stato USA sia stato uno dei principali apologeti e sostenitori del regime talebano al punto da cercare di proteggerlo in modo che non finisse sulla lista degli sponsor del terrorismo.

Se tanto mi da tanto, ci auguriamo di cuore che i Black Lives Matter vengano premiati con il Nobel per la pace!

Simbolo del pugno chiuso: Otpor!


“Otpor!” è il movimento studentesco che divenne protagonista della rivolta contro Milošević. Il gruppo scelse come simbolo un pugno chiuso stilizzato su fondo nero. Il fondatore di “Otpor!” e poi dell’istituto Canvas (Center for applied nonviolent action and strategies) con sede a Belgrado. Il Metodo Canvas insegna agli attivisti un modus operandi basato sulla non violenza, la guerra psicologica e la manipolazione mediatica.
Il simbolo del “pugno chiuso” non a caso ha fatto la sua apparizione in quasi tutte le cosiddette “rivoluzioni colorate”, tutte finanziate dall’Occidente per destabilizzare i paesi.
Non a caso Otpor! viene definito «l’università del ‘colpo di stato’ della Cia», perché tra i finanziatori del movimento ci sono l’Open Society Institute di George Soros, il National Endowment for Democracy, l’International Republican Institute, la Freedom House, il National Democratic Institute (Ndi), il Dipartimento di stato Usa, l'Agenzia internazionale di sviluppo degli Stati Uniti (Usaid) e l’Albert Einstein Institute di Gene Sharp.
Washington utilizza questi gruppi e fondazioni per fornire sostegno e fondi a partiti politici e/o movimenti in grado di esportare la loro “democrazia”.

Quantificare la ricchezza delle cosche è molto complicato, ma secondo le ultime stime l’ndrangheta, solo per citarne una, ha un giro d’affari fra i 36 e i 55 miliardi di euro all’anno!
Stiamo parlando dell’equivalente di circa il 3% del PIL italiano.

I boss si sono trasformati da capi di bande rurali con lo stecchino in bocca a investitori e amministratori di fondi, e i loro figli vanno a laurearsi alla Bocconi in materie economiche oppure in chimica...
Le mafie infatti sono diventate delle vere e proprie multinazionali, e come tutte le organizzazioni internazionali sono colpite dalle restrizioni alla circolazione e dai lockdown.
Le rotte della droga infatti sono state bloccate e i canali per il traffico di esseri umani si sono ristretti. Per non parlare dei ristoranti chiusi, fonte costante di piccoli guadagni, ma anche strumento per il riciclaggio di denaro sporco.

Ma non tutto il male vien per nuocere e le crisi nazionali e/o internazionali possono anche creare grandi opportunità…
La psicopandemia ha infatti offerto al crimine organizzato qualcosa di più importante del denaro: la possibilità di rafforzare il controllo sul territorio. Molte famiglie non riescono a far quadrare i conti e le mafie hanno cominciato a offrire loro provviste alimentari e soldi...

La Camorra ha sospeso la richiesta del pizzo cominciando a regalare zucchero, caffè e pasta.
Questa magnificenza serve a dire una cosa: siamo molto più generosi dello Stato!
Il crimine organizzato ha sempre usato il bastone, ora si trovano in mano anche delle carote.
Ma se si accetta un favore dalla mafia prima o poi verrà richiesto il conto: votare per loro candidato nascondere una persona o un pacco, ospitare una riunione o semplicemente prestare il telefono…

Con la pandemia l’attività delle cosche non si limita alle consegne di provviste alimentari ma anche aiutare aziende e famiglie in difficoltà economiche.

Stando alle ultime cifre ufficiali: il 7,7% degli italiani vive in condizioni di povertà assoluta, mente un altro 14,7% si trova in una situazione di povertà relativa!

In una tale crisi molti sono costretti a rivolgersi agli usurai. Secondo il fondatore dell’associazione contro l’usura “SOS Italia Libera”, stando alle telefonate ricevute dagli operatori l’aumento della percentuale di episodi di usura potrebbe essere intorno al 60%...
L’obiettivo degli strozzini in giacca e cravatta, non è solo fare grandi guadagni (tasso di interesse annuale tra il 200-250℅), ma anche quello di pretendere il controllo di un’azienda quando il debitore non può pagare. Gli imprenditori diventano così dei burattini nelle mani degli usurai.

L’efficacia di questa strategia è sotto gli occhi di tutti: oltre 43.688 aziende italiane hanno cambiato proprietà tra aprile e settembre del 2020.
E mentre un governo di inetti e incapaci sta devastando il paese a suon di Dpcm (carta igienica amministrativa), le cosche spopolano diventando sempre più diffuse e ramificate nel territorio, e quindi sempre più ricche e potenti!

Marcello Pamio

Dietro PornHub, YouPorn e decine di altri siti per adulti c’è un’unica azienda che controlla case produzione, abbonamenti, raccolta dati e pubblicità. Il suo principale azionista è un uomo d’affari canadese di cui non si sa praticamente nulla!
Mentre nell'immaginario collettivo un tempo l’industria del porno era gestita da ricchi signori in vestaglia di seta (anche se non è proprio così), oggi è controllata da un misterioso gruppo di esperti di algoritmi e Big Data, ottimizzatori di motori di ricerca e pubblicità mirata. Mentre all’epoca guadagnavano milioni vendendo videocassette, dvd e diritti tv oggi la nuova generazione guadagna tramite internet e i nuovi padroni non si fanno vedere.

Il caso più emblematico è quello della MindGeek che è diventata l'azienda pornografica più importante e potente del mondo, senza che nessuno la conosca.
Ha sede a Montreal in Canada ed è proprietaria di molti dei siti più visitati tra cui PornHub, RedTube e YouPorn.

Secondo i dati ufficiali la MindGeek è il primo operatore della florida industria pornografica in Europa e negli Stati Uniti.

Ma dell'azienda non si sa nulla a cominciare dal principale proprietario Bernard Bergemar un uomo d’affari che su internet è praticamente introvabile ma è che diventato il più ricco imprenditore del porno del mondo. Sul sito della MindGeek la pornografia non è nemmeno nominata e l’azienda infatti si definisce “leader della progettazione, nello sviluppo e nella gestione di siti web ad alto traffico”.
Ora si chiama "alto traffico"!

Nel 2018 l’azienda – casualmente registrata in Lussemburgo - ha dichiarato ricavi per 460 milioni di dollari, e ogni giorno i suoi siti sono visitati da più di 115 milioni di persone. Ogni giorno.

L'azienda sta portando i Big Data data a un livello mai visto prima attraverso il tracciamento in tempo reale delle informazioni sulle abitudini degli utenti.

Ogni giorno sui siti della MindGeek vengono caricati qualcosa come 15 TeraByte di video, pari a quasi la metà dei contenuti disponibili su Netflix.

Sulla base dei dati che tracciano le fantasie sessuali di centinaia di milioni di utenti la Mind Geek ordina poi agli studi di produzione di realizzare i contenuti destinati alle pagine riservate agli abbonati. Questi video vengono poi promossi attraverso la rete dei siti “tube” e se il prodotto gratuito non funziona il pubblico dei contenuti Premium cresce e viceversa, permettendo di guadagnare in entrambi i casi grazie a quella che viene definita concorrenza interna.
Tra i primi finanziatori della MindGeek ci sono colossi bancari come JP Morgan e Glendon Capital una società di investimento californiana che opera nel campo “distressed opportunities” cioè nel rilancio delle aziende molto indebitate.
L’11 dicembre 2020 Visa e MasterCard hanno annunciato che non permetteranno più i titolari delle loro carte di credito di fare transizione su PornHub, e la decisione è arrivata pochi giorni dopo l’inchiesta giornalistica del New York Times.

Dopo questa decisione per l’industria del porno forse l’affare si fa un po'….duro!
Ricordiamo infine una cosa centrale: nonostante questa parvenza di buonismo da parte delle società delle carte di credito, veicolare e massificare la pornografia è sempre stata una priorità per un certo tipo di Sistema che mira al controllo e alla deviazione delle masse...

Tratto da "Internazionale", 22/28 gennaio 2021, basato sull'inchiesta del Financial Times "Il re segreto del porno" di Patricia Nilsson

Marcello Pamio

Come sarà il futuro dell’umanità? Il settimanale Panorama ha intervistato il dottor Peter Schwarts, ingegnere aeronautico di formazione, ma diventato uno dei più apprezzati futurologi a livello globale.
Lo ha voluto perfino Steven Spielberg per aiutarlo ad immaginare il mondo del suo film “Minority Report”.
Schwarts ha partecipato alla creazione di Arpanet, l’antesignana rete che poi è diventata internet, ha contribuito al programma Apollo della Nasa e i suoi libri (“The art of the long view” e “The long boom”) sono manuali adottati dalle più blasonate business schools. Collabora anche con la Rockefeller Foundation...
Stando alle previsioni, ne ha azzeccate parecchie finora, quindi è bene ascoltare quello che dice.

Lavoro
Per quanto concerne il lavoro, ovviamente sarà sempre più smart perché grazie al coronavirus si sono accorti che molte cose possono essere gestite a distanza. Risultato: sempre meno persone negli uffici e questo determinerà la perdita del contatto e delle relazioni umane…
Proprio quello che sta accadendo a scuola con la vergognosa DAD, la didattica a distanza, anche se i danni sociali, psicologici e relazionali li vedremo più avanti.

Vaccini
Il vaccino secondo Schwarts è sicuro e molto efficace e più andremo avanti con questa psicopandemia più le persone si faranno inoculare di tutto, e alla fine i dubbi, le preoccupazioni e le resistenze andranno a scemare. La sana abitudine vaccinale si diffonderà ovunque e diventerà la nuova normalità. Previsione questa già anticipata anche dagli esperti: le persone infatti dovranno farsi almeno un vaccino all’anno!

Tecnologie
La voce nell’interazione con le macchine e le tecnologie farà da padrona, assieme alle interazione neurali mediante chip.
Tra non molto potremo chiedere qualcosa al pc o allo smartphone col solo pensiero e questi risponderanno. Ovviamente l’Intelligenza Artificiale (AI) sarà ovunque.
Un banalissimo esempio: le porte di casa riconosceranno il nostro viso e si apriranno senza chiave.
Il futuro immaginato (proprio da lui) sul film Minority Report sta diventando realtà...

Vecchiaia
Avremo anziani relativamente in salute a 140 anni e sicuramente saremo “esseri umani aumentati, fisicamente e mentalmente più capaci”. Il dottor Schwarts stende il tappeto rosso al transumanesimo e al postumano. Uomini “potenziati” grazie alla biotecnologia e all’ingegneria robotica.
Le persone per esempio che avranno riportato danni al cervello dopo un incidente, con un microchip neurale potranno recuperare la memoria. Nuove strade terapeutiche per malattie neurodegenerative fungeranno da testa di ariete per queste ricerche, ma lo scopo occulto è far diventare normale impiantare microchip non solo nel corpo ma anche nel cervello! Ne sa qualcosa il miliardario di Tesla, Elon MuskLe protesi a braccia e gambe saranno diffusissime in futuro, e proprio per questo “le forme classiche della nostra fisicità non rappresenteranno più un limite”.
Esattamente quello che vuole il transumanesimo, andare oltre l’umano, oltre la materialità del corpo fisico!

Alla fine dell’intervista il dottor Schwarts svela il suo sogno, quello di tutti i transumanisti: l’immortalità! “Per essere onesto fino in fondo, sogno l’immortalità. Sarebbe splendido vedere come sarà il mondo tra mille anni”.
Ma ci pensate se lo venisse a sapere Silvio Berlusconi? Poter partecipare a festine-maiali per qualche millennio? Oppure dal nostro punto di vista vivere secoli assistendo impotenti ai squallidi giochi dei parassiti della politica come Conte, Di Maio, Renzi, Zingaretti e tutti gli altri?
No grazie. Chi ha paura della morte, ha paura della Vita!
L’immortalità è la cosa più abominevole dal punto di vista spirituale e denota una totale visione materialistica dell’esistenza!

Conclusione
Il futuro immaginato da Peter Schwarts è assolutamente inquietante, perché con la scusa del miglioramento della qualità, della sicurezza e della durata della vita, l’uomo sta scivolando sempre più velocemente verso una disumanizzazione globale.
L’uomo del futuro infatti non avrà nulla in comune, o quasi, con l’uomo del passato.

- Vaccini e farmaci gm andranno a modificare la genetica;
- Paura e condizionamenti sociali andranno a modificare la mente;
- Protesi robotiche andranno a modificare il corpo fisico.

Non è detto che quello vede Schwarts diventi per forza di cose realtà.
Sta a noi agire e modificare nel presente per creare un futuro migliore. Questo lavoro per va fatto “qui e ora” (hit et nunc)…

Marcello Pamio

La storia fantascientifica portata sugli schermi dal film Equals è estremamente interessante e purtroppo realistica, soprattutto vedendo quello che sta accadendo nel mondo in questo momento.
Il futuro è come sempre distopico e dopo la distruzione del pianeta a causa di una guerra mondiale, a governare la società è il cosiddetto Collettivo, che per controllare la popolazione agisce tra il concepimento e la nascita di ogni bambino modificandone il DNA per privare completamente delle emozioni ogni individuo.
Il pretesto è scongiurare l’instabilità che le passioni creano in ogni settore della vita: politica, economia, sociale.

Il mondo è privo di telecamere poiché inutili. Il sorvegliante per eccellenza è infatti il vicino di banco o di camera: i delatori di regime!
Tale modifica genetica però in alcuni individui non funziona e la Vita fa riemergere quella “pericolosa” e tanto temuta emotività. Questi casi vengono definiti “imperfetti” e per loro è previsto il trattamento farmacologico, terapia elettrica (cioè elettroshock) e poi la morte.

Viene da sé che i cosiddetti “imperfetti”, quelli che vengono prima “curati” in maniera coatta con speciali vaccini per bloccare i geni difettosi e poi uccisi, non sono altro che persone sane che stanno ritornando in possesso delle proprie sensazioni ed emozioni vietate dal Collettivo, il quale infatti fa di tutto per eradicarle dal cervello!
La storia del film è incentrata sull’innamoramento tra due colleghi di lavoro “malati”, Silas e Nia e del conto alla rovescia per riuscire a scappare dalla società o soccombere alla cura della scienza.
Sembra una versione aggiornata del film “1984” basato sul romanzo di George Orwell.

Ma Equals ricorda da vicino anche il romanzo “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, pubblicato nel 1932. Il visionario scrittore britannico descrive un mondo in cui il pianeta è governato da dieci “controllori” e l’intera società è rigidamente manipolata da pratiche scientifiche: controllo delle nascite, indottrinamento psicologico fino alla selezione eugenetica della razza umana.
Una società dove ognuno appartiene a tutti, dove la famiglia tradizionale è stata abolita, così come il matrimonio. Le persone sono spinte alla poligamia e a legami assolutamente instabili e superficiali, anche perché chi passa il proprio tempo da solo oppure è incline alla monogamia non è visto bene.
Infine una pratica socialmente molto diffusa è l’assunzione del Soma, una sostanza euforizzante che controlla l’umore e allontana la tristezza.

Più o meno la trama portata nel grande schermo da Phillip Noyce, il regista del film “The Giver - il mondo di Jonas”. Un mondo che ha sconfitto le passioni e la violenza (in apparenza), votandosi alla conformità e alla totale apatia. Autodisciplina ma anche iniezioni mattutine di un farmaco/droga che inibisce qualsiasi emozione e “normalizza” la comunità.
Di nuovo - come su Equals - salta fuori il tema del controllo delle emozioni, controllo delle nascite, distruzione della famiglia in quanto nucleo centrale e vitale della società, manipolazione genetica in funzione del miglioramento della razza umana e infine l’omologazione della realtà.
Per non parlare delle pubblicità pervasive che gli onnipresenti schermi sparavano costantemente: “recati subito dal tuo dottore per avere il vaccino ed eradicare questa pericolosa epidemia emotiva”.

Quante pellicole Hollywood ha sfornato su queste tematiche?
E oggi grazie ad un virus influenzale quanto lontani siamo da questa distopia?
I sudditi si stanno abituando alla nuova normalità: girano per le strade con una ridicola museruola che non può certo bloccare un “virus” di 80 miliardesimi di metro, ma semmai imprimere nell’inconscio i sigilli dell’obbedienza e della sottomissione.

I sudditi si stanno abituando alla nuova normalità: il distanziamento sociale che non può certo impedire il contagio, ma semmai imprimere nell’inconscio la pericolosità del contatto e l’importanza della separazione.

I sudditi si stanno abituando alla nuova normalità: la paura dei virus e così facendo non vivono più la loro Vita. Non vivere per paura di morire, sembra un paradosso ma è la triste e amara realtà!

I sudditi infine si stanno abituando a farsi inoculare un vaccino all’anno prodotto da varie case farmaceutiche, non certo per bloccare un virus a RNA che si modifica continuamente, ma semmai per venire programmati e modificati geneticamente…

Marcello Pamio

Lo abbiamo citato una infinità di volte, ma la responsabilità è tutta di George Orwell: se invece di scrivere “1984” si fosse occupato di giardinaggio nessuno lo avrebbe disturbato.
La sua visione - purtroppo - sta diventando sempre più reale. Orwell ha immaginato un futuro distopico dove le persone commettevano un reato solo pensando a qualcosa che non fosse in linea con i diktat del Grande Fratello. Ecco perché è stato definito “psicoreato”, e lo strumento repressivo usato era appunto la psicopolizia!

Bene, in Inghilterra le cose stanno prendendo una piega che va oltre “1984”...
Mi riferisco al programma CONTEST (Counter-terrorism strategy), la Strategia antiterrorismo del governo britannico.
Lo scopo ufficiale è impedire che le persone diventino terroriste o sostengano il terrorismo.
L’Home Office che lo gestisce lavora con le autorità locali, i dipartimenti governativi e le organizzazioni comunitarie per fornire la Strategia di prevenzione.
CONTEST è costituito da quattro elementi: Prevent (Prevenire), Pursue (Perseguire), Protect (Proteggere) e Prepare (Preparare).
Prevent è quello che più c’interessa...

Prevent Strategy
Si tratta di un programma presentato a giugno 2011 al Parlamento britannico dal Segretario di Stato per il Dipartimento dell’Interno.
Va ricordato che all’epoca l’intelligence (MI5) di Sua Maestà segnalava che un attacco terroristico era “altamente probabile” e che tale minaccia poteva provenire non solo da cittadini stranieri, ma anche da terroristi nati e cresciuti in Gran Bretagna. Da qui l’idea di una strategia antiterrorismo nata per prevenire e fermare la radicalizzazione di aspiranti terroristi.

Ovviamente il programma è nato sotto una brutta stella: il terrorismo islamico.
Molte persone però nel marasma psicoviralmediatico hanno completamente dimenticato i precedenti nemici dell’Occidente: da Osama bin Laden, al’Isis passando per al-Qaeda, solo per citare i più noti. Che fine hanno fatto?
Lasciando perdere la messinscena del finto assassinio del miliardario saudita Laden, il terrorismo islamico è scomparso dalle scene mondiali sostituito dal nuovo pericolo globale: i virus!

Non è un po’ strano che il terrorismo islamico sia stato bloccato da un microscopico frammento di DNA o RNA ricoperto da una proteina, grande 100 nanometri? Quale momento migliore infatti per infierire e punire il Malvagio Occidente di questo, dove sono tutti occupati a gestire l’emergenza sanitaria? E invece di sfruttare la ghiotta occasione i terroristi si sono eclissati…

Proprio per questo motivo Prevent ha iniziato ad occuparsi dei “terroristi 2.0”, cioè quei criminali che non leggono il Corano o il Talmud ma per esempio negano l’esistenza dei virus (negazionisti), negano che la terra sia sferica (terrapiattisti), credono che la terra sia cava (terrabuchisti), non indossano la museruola (no-mask) e non vogliono farsi il vaccino (no-vax).
Loschi e pericolosi individui che mettendo in discussione il verbo commettono uno “psicoreato”.
L’obiettivo dichiarato di Prevent (con un budget di 40 milioni di sterline) è quello di distogliere le persone dal terrorismo prima che queste facciano del male, per cui si occupano di individui che devono ancora varcare la soglia della criminalità.
Prevengono il crimine, esattamente come nel film “Minority Report”...

I critici del programma hanno affermato che Prevent non ha molto a che fare con la salvaguardia della comunità perché si occupa solo di raccogliere informazioni. Esattamente quello che serve al Sistema: schedare i cittadini a “rischio”, individuare magari coloro che non credono al mainstream. Per bloccarli sul nascere.
Uno degli elementi più inquietanti e controversi del programma è il dovere statutario imposto alle scuole, al NHS (National Health Service, il sistema sanitario nazionale), alle carceri, alle autorità locali e ad altri enti pubblici di segnalare qualunque “sospetto che possa essere a rischio di ricorrere al terrorismo”.

Per esempio i dati degli attivisti ambientali e per i diritti degli animali sono stati indirizzati a Prevent. Il grosso problema è che verranno indirizzati al programma tutti coloro che non credono alla narrazione ufficiale degli accadimenti.
Quanto lontani siamo dalla psicopolizia di Orwell?
Prevent “aiuta” quindi tutte le persone dalle “idee strane”. Quali sono queste idee?
Nel sito ci sono molti consigli utili, come quello che dice: “agisci presto e comunicaci le tue preoccupazioni in confidenza”. Della serie, diventa anche tu un delatore!

Il tuo vicino esce di casa senza mascherina o il tuo amico non vuole farsi il vaccino?, è chiaro che hanno dei problemi seri. Ma tranquillo ci pensa Prevent, li devi solo denunciare.
Quindi tutto quello che esce dalla visione ufficiale, dal paradigma potrà essere segnalato al programma!
Lo spiegano benissimo: “più importante di qualsiasi segno specifico è la sensazione che qualcosa non vada bene nella persona”. Avete capito? Basta una semplice e soggettiva “sensazione” per innescare una serie di controlli pericolosi e perniciosi, come succedeva nella caccia alle streghe...

La tendenza globale è quella di esportare nel mondo intero questo sistema di controllo sociale perverso e assolutamente inquietante.
Stanno arrivando alla totale omologazione e al Verbo ufficiale. Pensare con la propria testa e avere idee diverse dalla massa informe di pecore sta diventando sempre più pericoloso e difficile!