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Marcello Pamio

I vaccini sono sicuri? Domanda retorica, ovviamente per la visione ufficiale, anche se è mal posta.
La domanda corretta secondo l’establishment, dovrebbe essere: «i vaccini fanno bene o benissimo»?
Stando invece ai risultati delle analisi biologiche e chimiche finanziate dall’associazione Corvelva, quello che salta fuori dalle fialette vaccinali supera il film horror più spinto.
Questi «farmaci biologici» dovrebbero contenere SOLO antigeni (virus e/o batteri), adiuvanti e pochissimo altro, in pratica dovrebbero essere esenti da tossine e contaminanti, perché la loro sicurezza è prioritaria, e invece sono delle vere e proprie zozzerie, discariche pregne di sostanze anche sconosciute e a livelli preoccupanti.

Stiamo parlando della presenza abnorme di DNA, animale (pollo, bovino, ecc.), umano (cellule diploidi fetali) e batterico.
I virus contenuti in alcuni vaccini hanno subìto centinaia di mutazioni dando origine a qualcosa di diverso dall’originale. Addirittura alcuni virus il laboratorio non è stato in grado di trovarli nelle fiale, come quello della rosolia e della polio.
La cosa che invece è saltata agli occhi è stata la quantità industriale di proteine allergizzanti oltre a centinaia di sostanze chimiche diverse (farmaci, pesticidi, alcaloidi, ecc.).

Ha ancora senso parlare di sicurezza?
Ma nonostante dal vaso di pandora scoperchiato stia uscendo di tutto e di più, il verbo impone che i vaccini sono sicurissimi ed innocui.
Così sicuri, che qualche giorno fa la ULSS6 di Padova ha spedito a farmacisti e addetti alla prevenzione una e-mail privata informando che nel nuovo portale è «stata inserita la voce "segnalare una reazione avversa da farmaco" con il link al portale VIGIFARMACO per la segnalazione on-line delle sospette reazioni avverse da farmaco o vaccino». Come mai parlano di «reazioni avverse» e «vaccini»?

Che sia stato un gravissimo errore del webmaster, o anche questi farmaci possono avere effetti collaterali?
Lo trovo strano, perché stando alle dichiarazioni dei burioni, lopalco e villani di turno, sembra che l’acqua potabile sia molto più pericolosa di un tossico vaccino inoculato nel corpo di un neonato.
Nella stessa e-mail si avverte pure che «i medici e gli altri operatori sanitari sono tenuti a segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse», e che «la definizione di reazione avversa comprende qualsiasi "Effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale.
Il comunicato termina con una precisazione molto interessante: «NON è necessario avere la certezza della correlazione tra farmaco e reazione avversa».

Qual è il senso di questa comunicazione partita dalla ULSS6 e destinata ai farmacisti?
Il portale Vigifarmaco è attivo da anni, ma evidentemente non così conosciuto dagli addetti del settore - benché sia proprio a loro che viene demandato il compito di rendere la farmacovigilanza uno strumento efficace.
Se i vaccini sono sicuri perché la necessità di un promemoria sul compito di segnalare le sospette reazioni avverse?
Forse si stanno accorgendo che così sicuri proprio non sono...
Per caso si stanno verificando sempre più reazioni avverse nell’ultimo periodo, grazie alla legge 119/2017 che ha fatto aumentare esponenzialmente il numero dei vaccini obbligatori, e vogliono monitorarle? O forse si sono resi conto che sempre più cittadini sono costretti a farla da sé, la segnalazione, trovando spesso un muro di gomma o personale impreparato?

Ripetiamo l’ultimo passaggio della ULSS6, proprio perché stiamo assistendo ad una gravissima e pericolosa superficialità e menefreghismo da parte di medici ospedalieri e/o pediatri: «i medici e gli altri operatori sanitari sono TENUTI a segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse» e «NON è necessario avere la certezza della correlazione tra farmaco e reazione avversa».
Chiaro?


Marcello Pamio

Il dottor Pierluigi Lopalco ha pubblicato qualche giorno fa un articolo che merita tutta la nostra attenzione.
Si è chiesto cos’hanno in comune le tre parole «chirotteri», «chiropratici» e «chiromanti», «oltre alla comune radice greca, cheir = mano»?
Partendo da una ironia fuori dal comune, ha spiegato che i «chirotteri sono gli unici mammiferi che riescono a volare (…) e che possono però rappresentare un pericolo per l’uomo essendo potenziali portatori di un virus terribile: quello della rabbia».
Va precisato che pure l’uomo vola e, grazie all’attuale periodo, è sempre più rabbioso, ma l’autore si sta riferendo ai pipistrelli!

Sappiamo bene che a Lopalco, quando parla di virus, si alza la glicemia ematica e l’estro artistico parte per la tangente. Solo con lo zucchero nel sangue riesce a tener testa e far impallidire perfino George Romero, il padre cinematografico degli Zombi. I pipistrelli infatti sarebbero portatori di un virus, il «più letale che esista». Chiaro?
La scena dell’articolo, con una dissolvenza incrociata, si sfuma per continuare la narrazione con tinte sempre più fosche: «in assenza di profilassi la progressione verso la morte è praticamente certa». Viene da sé che la profilassi è la vaccinazione, «dopo il graffio o il morso di un animale infetto», precisa Stanley Lopalco.
A questo punto, il nostro cala l’asso, e va a toccare le corde più profonde dell’animo umano elencando una serie di persone, tra cui l’immancabile bambino, uccisi dal morso del vampiro alato.
Il mondo non è più lo stesso, da oggi grazie alla sua precisa disamina, le persone staranno col naso all’insù, ma non per osservare le scie chimiche o le magiche stellate notturne, ma per controllare che non piombi dall’alto il nero e orbo kamikaze letale.

Dall’immagine del mammifero più pericoloso che esista in natura (dopo l’uomo che non si vaccina ovviamente), Lopalco entra poi nel cuore del discorso, e cioè l’attacco alle «medicine alternative o, come si preferisce farle passare, complementari».
I pazzi che infatti ricorrono a queste pseudo-medicine «come minimo, rischiano un ritardo diagnostico che potrebbe avere serie conseguenze».
Se le medicine non convenzionali possono ritardare una diagnosi, mettendo a rischio la vita delle persone, figuriamoci cosa possono provocare le manipolazioni chiropratiche!
Detto fatto: la truce storia di una certa Katie May che a seguito di un dolore al collo va da un chiropratico, ma poco dopo il trattamento subisce un ictus che la porterà al decesso. Secondo l’autopsia la causa sarebbero state le manovre al collo fatte dal chiropratico.
La logica è sempre la stessa: se una persona muore dopo aver seguito i protocolli ufficiali, è morta per la malattia (la colpa è sua che non ha risposto alle terapie); se invece una persona muore dopo aver usato la medicina complementare, la causa è quest’ultima. Il discorso certo non fa una piega!

Ogni anno, nel mondo, l’ictus uccide 6 milioni di persone e in Italia colpisce circa 200.000 persone! Stiamo parlando, secondo i dati ufficiali, della terza causa di morte e prima per invalidità.
Dovremo avvisare il dottor Lopalco che per quanti operatori chiropratici ci siano, le morti per ictus forse dipendono da altre cause. Cause sulle quali la medicina baronale brancola nel buio più totale. Cause che medici come Lopalco non solo non conoscono ma di cui neppure si interessano, forse perché più intrigati e interessati a dare la caccia al chirottero o al virus di turno.
Conclude il suo prezioso articolo, consigliando ai lettori di non fidarsi «dei chirotteri, ma neanche dei chiropratici» e visto che era in tema neppure «delle chiromanti».

Mancava che proponesse al mondo accademico l’importanza di sterminare tutti i chirotteri e di aggiungere alla lista già folle di vaccini obbligatori, anche quello contro il virus della rabbia.
Detto questo, osservando le morti iatrogene, cioè quelle provocate da errori medici, da farmaci sbagliati ed effetti collaterali dei farmaci stessi, il dato che salta fuori è che i camici bianchi sono tra le prime cause di morte al mondo. Quindi statisticamente il rischio di morire è molto più alto andando dal medico, piuttosto che giocando con un pipistrello dopo essere andati dal chiropratico.
Ovviamente questo è vero se la morte non era stata prevista dalla chiromante di turno.

In conclusione, tornando al titolo del presente articolo, mi domando: cos’hanno in comune comparaggio, aggiotaggio e baronaggio?
Il filo che le unisce è da una parte la cupidigia, l’arroganza e la brama di potere e soldi, dall’altra la violazione della legge!
Comparaggio è la corruzione del medico che s’impegna ad agevolare, a scopo di lucro, la diffusione di prodotti farmaceutici, punibile dalla legge. Aggiotaggio, si tratta di una speculazione, punibile dalla legge. Baronaggio, si intendono le truffe, i favori e gli abusi di potere all’interno delle università.

Per correttezza di informazione e per maggior trasparenza, andrebbe specificato, ogni qualvolta l’esimio dottor Pierluigi Lopalco scrive o viene intervistato che egli ha preso soldi per collaborazioni esterne con le aziende farmaceutiche.
Nel 2015 la GlaxoSmithKline ha pagato Lopalco 459,62 euro come «rimborso spese di viaggio». Poca roba si potrebbe dire, ma l’anno seguente si è rifatto perché ha ricevuto dalla GSK ben 2315,58 euro, di cui 700 euro per «corrispettivi» e 1615,58 per «spese contrattuali».
Con questo non si sta dicendo che un medico e/o ricercatore non deve prendere soldi dai produttori di farmaci, ma è sacrosanto per le persone sapere che chi osanna i vaccini è pagato dal principale produttore di queste pericolose droghe.


Marcello Pamio

Come può un essere incapace e psicologicamente interdetto diventare una star seguita e osannata da milioni di individui? Può eccome purtroppo, infatti la storia è pregna di esempi simili.
Quello di cui stiamo parlando è una operazione ben collaudata e oliata, adottata dalla potentissima e influente lobby dell’intrattenimento (cinema, musica, televisione).
Un’industria il cui scopo vitale è deviare le masse, intrattenere gli encefali, cancellare i valori, proporre modelli da emulare e fare anche soldi.
Ecco come lavorano: prendono degli squinternati sconosciuti, senza arte né parte, cerebralmente e moralmente predisposti, e nel giro di poco tempo li lanciano al mondo trasformandoli in oggetti sacrali (musicali, artistici, sessuali, ecc.), da desiderare e soprattutto imitare.

Se i nuovi idoli fanno quello che loro dicono, tutto va per il meglio: successo, fama, soldi e ovviamente alcol e droga; quando invece non servono più al (loro) gioco, o quando l’individuo (misteriosamente) prende coscienza della propria strumentalizzazione per scopi beceri, vengono immediatamente scaricati come rifiuti tossici. Dalla strada alle stelle e dal firmamento al letame, il passo è brevissimo.
Attenzione: questa operazione non è solo per scopi commerciali…
Va ricordato che il controllo mentale e il condizionamento delle masse avviene mediante simili psyops, operazioni psicosociali.

Da una parte le lobbies guadagnano miliardi vendendo spazzatura, dall’altra sfruttano questi «candidati manchuriani»[1] per veicolare al mondo messaggi funzionali che deviano milioni di coscienze. Controllare le masse è il senso dell’intrattenimento.
Vi siete mai chiesti come mai i cantanti realizzati, le pop-star arrivate al successo, quelle miliardarie, non prendono mai una posizione chiara e ferma su importanti tematiche sociali? In fin dei conti ne avrebbero tutte le possibilità. La risposta è semplice: non lo possono fare perché altrimenti verrebbero scaricati (quando va bene) dalle major, che li tengono stretti per le palle (in senso figurato, visto che molte “artiste” sono donne).

Oggi infatti una manciata di potentissime società controlla la totalità del mercato musicale.
Agli inizi del Duemila le case discografiche erano quattro: «Universal Music Group», «Sony Music», «EMI», «Warner Music Group», ma dal 2011 l’assorbimento della EMI da parte di Sony ha creato uno dei più potenti conglomerati chiamato «The Big Three».
Quindi sono tre le società che controllano l’intero mercato mondiale, con un potere di persuasione incalcolabile.

Dal rap al trap
«Big Entertainment» crea dal nulla un “artista” con lo scopo di canalizzare rabbia e malumore e, soprattutto, influenzare le masse. Ogni epoca ha avuto e ha i suoi artisti “manchuriani”.
Oggi l’invasione degli ultracorpi sta avvenendo grazie al «trap», un sottogenere del «rap».
Nello slang americano la parola «trap» deriva da «trap house» cioè le case abbandonate in cui avviene lo spaccio di droga, e questo non è a caso, visto che le canzoni ne parlano sempre...
Ascoltando questo genere la cosa che più salta all’orecchio è un ritmo più dilatato e privo dell’andamento classico del rap. Caratteristica questa che ricorda un immaginario sensoriale alterato da droghe. Poi grazie all’utilizzo dei sintetizzatori digitali e all’interpretazione vocale, l’andamento è chiaramente ipnotico.
Lo scopo è ipnotizzare le masse, inoculando messaggi altamente devianti.

Purtroppo la popolarità del trap è dovuta ad una nuova generazione di giovani artisti, nati negli anni Novanta e per questo fonte di imitazione ed emulazione da parte di bambini e ragazzi.
In effetti i ragazzini italiani stanno ascoltando per lo più questi generi musicali, le cui canzoni parlano di denaro, successo, lusso, sesso e droghe.
Quello delle sostanze psicotrope e allucinogene è uno dei temi più ricorrenti nei testi, ma non si tratta delle classiche droghe musicate dal rap.
Nei brani si cita spesso infatti la «purple drank»: un beverone viola dagli effetti sedativi e psicoattivi composto da sciroppo per la tosse a base di codeina (oppioide derivato della morfina) e bevanda Sprite.
L’utilizzo delle droghe nell’ambito trap è stordente!

Basta con le sostanze eccitanti del passato, oggi i farmaci usati sono oppioidi derivati della morfina o dagli antistaminici. Quindi la chiara volontà è quella di non pensare: annichilimento delle coscienze!
Le droghe da strada e lo spinello fumato in compagnia sono il vecchio: le nuove droghe si consumano per lo più sul divano (o nella propria cameretta), in un’accezione più individualista dello sballo che avviene tra le mura domestiche[2], ipnotizzandosi ovviamente con i testi demenziali.

Morire per quest? E’ ora di dire ebbasta!
Nella tragedia avvenuta qualche giorno fa ad Ancona al concerto del trap Sfera Ebbasta hanno perso la vita sei persone.
Non è tanto importante sapere come ha fatto il proprietario del locale a vendere molti più biglietti della capienza della sala[3], o la Siae a vidimare 1600 biglietti[4] (a 30 euro cadauno per una sala da 459 persone), o perché un idiota di 16 anni ha spruzzato gas al peperoncino sulla folla, innescando il panico assoluto. Stiamo parlando di crimini che meritano il carcere.
La domanda cruciale è: cosa ci facevano così tanti ragazzini all’una di notte ad attendere un povero controllato mentale (che per giunta non sarebbe mai arrivato visto che aveva un concerto a 80 km di distanza) che inneggia a droga, violenza e sesso?
Ma soprattutto i genitori di questi giovani esistono o servono solo a cacciare la grana?

Forse la responsabilità è di una generazione di adulti debosciati rimasti ancora acerbi, non in grado di incarnare quelle figure di riferimento importanti per la crescita dei figli, ma che anzi, spesso e volentieri, sono i primi ad avvallare la stupidità e la futilità degli idoli dei figli. 
Non a caso spesso sono proprio le mamme a spingere le figlie - per colmare il loro vuoto interiore - a diventare una velina o un’attricetta cerebralmente annichilita con il solo miraggio del successo e della fama.
Perché oggi se il tuo profilo twitter non ha qualche milionata di follower sei una inutile merdaccia.
Il punto è che se noi adulti non diamo valori e modelli seri, moralmente adeguati ai giovani, questi li trovano nella società con tutti i rischi annessi e connessi…

Pertanto è ora di dire EBBASTA!
Disertare i concerti e boicottare i dischi è fondamentale, checchenedica la povera e squinternata sinistra italiana, sempre attenta a manifestare contro l’odio e il sessismo, ma sempre pronta ipocritamente a sfruttare ogni occasione per il proprio tornaconto politico. Alla festa del primo maggio infatti, la sinistra militante ha portato sul palco Sfera Ebbasta, nonostante le sue musiche inneggino proprio all’odio e al sessismo. Quando si dice coerenza!
Questi «manichini cantanti» non sono altro che ingranaggi di un meccanismo diabolico che mira all’annientamento culturale e mentale dei giovani. Deviare le masse è il mantra che hanno loro inoculato nel cervello, e lo fanno con le loro musichette ipnotiche ammantate di libertà…
Infine dovrebbero prendere le distanze anche tutti i cantanti, musicisti e artisti veri se ancora ne esistono. Basta essere accondiscendenti: simili e pericolosi individui vanno isolati e al più presto!

PS: Spezzo una lancia a favore di quegli artisti del rap (e non solo) che non rientrano in questo meccanismo di condizionamento mentale. Colgo quindi l'occasione per salutare e ringraziare il grande rapper veneto Herman Medrano, nonché amico personale, che è riuscito a usare l'arte e la musica anche per veicolare messaggi di un certo spessore.
Ecco alcuni bravi memorabili: 

"Naltra Venessia" 

"No se poe petenai" (Monsanto & C.) 

"Noseconossemo" 

 

Ecco invece il livello morale delle canzoni del rapper Sfera Ebbasta (della Universal).

Hey troia! Vieni in camera con la tua amica porca
quale? quella dell’altra volta
faccio paura, sono di spiaggia
vi faccio una doccia, pinacolada
bevila se sei veramente grezza, sputala
poi leccala leccala
limonatevi mentre Gordo recca
gioco a biliardo, con la mia stecca
solo con le buche
solo con le stupide
ste puttane da backstage sono luride
che simpaticone! vogliono un cazzo che non ride
sono scorcia-troie
siete facili, vi finisco subito

[1] Nome che deriva dal film “The Manchurian candidate”. Il candidato manciuriano è un assassino mentalmente programmato, tramite lavaggio del cervello, per fare fuori personaggi politicamente scomodi senza che i mandanti vengano coinvolti.

[2]Droga, individualismo e zero pensieri. Viaggio fra i parolieri della Traphttp://www.vita.it/it/story/2018/12/10/droga-individualismo-e-zero-pensieri-viaggio-fra-i-parolieri-della-tra/259/

[3] Secondo il premier Giuseppe Conte: “la sala principale dell’evento ha una capienza di 469 posti, sono stati venduti 1400 biglietti”, https://www.tpi.it/2018/12/10/tragedia-discoteca-ancona-sfera-ebbasta/

[4]Siae nella bufera per biglietti e doppia data”, “La Verità”, 11 dicembre 2018


Marcello Pamio

Qualcosa si sta muovendo all’orizzonte, anche se non si sa bene quale sia la direzione intrapresa…
Il riferimento va agli ultimi accadimenti, che certamente non possono essere frutto del caso.

Ai primi di dicembre il ministro della Salute Giulia Grillo azzera con un colpo di bacchetta il Consiglio Superiore di Sanità. Il mandato sarebbe dovuto durare tre anni, ma fino al 5 dicembre il ministro aveva la facoltà di revocare quella decisione. E casualmente ha sfruttato questo potere entro i termini di legge.
La decisione, avvenuta con due anni di anticipo, è stata confermata dalla spedizione di una lettera che revoca le nomine dei componenti non di diritto dell’organo tecnico-consultivo del ministero.
Praticamente rimangono in carica solo i membri delle istituzioni, quindi quelli del ministero stesso, dell’Aifa, dell’Istituto superiore di sanità.
Il Css uscente era stato rieletto il 20 dicembre del 2017, e i suoi membri erano stati voluti dall’ex ministro Beatrice Lorenzin nel 2014.

A cosa serve il Consiglio superiore di sanità? Diciamo che si tratta del massimo organo di consulenza tecnico-scientifico del ministro della Salute, al quale il ministro stesso si rivolge in tutti i casi in cui vi è da dirimere questioni o problematiche di valenza tecnico scientifica, prima per esempio dell’adozione di atti legislativi, regolamentari o amministrativi.
Non possiamo certo credere alle motivazioni ufficiali che il ministro ha fornito in una nota: «dare un segnale di discontinuità rispetto al passato. Siamo il governo del cambiamento».
Sul fantomatico «cambiamento» si potrebbe discutere per ore visto che il ministro, al momento attuale, fa rimpiangere la liceale Lorenzin. Spero vivamente di essere smentito dai fatti.
Continua la Grillo spiegando che ha scelto «di aprire le porte ad altre personalità meritevoli».

Staremo a vedere cosa intende per personalità meritevoli. Se si riferisce a personaggi professionalmente e moralmente straordinari come il dottor Roberto Gava, Paolo Bellavite, Pietro Perrino, tanto per citarne qualcuno, allora il cambiamento avverrà e in tempi rapidi, altrimenti se intende individui come Roberto Burioni, Giorgio Palù, Piero Angela, e la solita cricca che vediamo sempre e ovunque nei media, allora rimarremo impantanati in un paradigma destinato al fallimento totale, sotto tutti i punti di vista.

Ricciardi sbranato dalle iene…
A proposito dell’ISS e del suo attuale (ci auguriamo ancora per poco) presidente, va fatta notare la sincronicità a dir poco abbagliante del servizio de Le Iene mandato in onda ieri sera.
Il dottor Walter Ricciardi è stato oggetto di un servizio giornalistico dedicato ai conflitti di interesse. Colui che è stato ed è tra i più attivi sostenitori dell’aumento del numero di vaccini e dell’obbligatorietà è stato messo alla berlina per le sue strane attività collaterali.
In pratica il Codacons ha dimostrato che il dottor Ricciardi avrebbe avuto il sostegno delle case farmaceutiche, le stesse che poi vendono farmaci e vaccini. Essendo il presidente dell’Istituto più importante della sanità il conflitto d’interessi è a dir poco inquietante! 

Stranamente nel suo curriculum vitae pubblicato dall’Iss non risulta nulla, anche perché l’istituto non richiede obbligatoriamente tutte le informazioni, ma nella «Declaration of Interests» depositata alla Commissione europea, dove riveste un alto incarico, gli altarini vengono fuori: dal 2007 al 2012 avrebbe svolto diverse consulenze per varie case farmaceutiche su 15 diversi prodotti, tra cui moltissimi vaccini. In Italia non dichiara nulla, in Europa, dove è costretto a farlo, dichiara alcune cosette interessanti...
Ha lavorato anche per agenzie di lobbying come «Altis OPS» («Altis Omnia Pharma Service») fino almeno al 2015 e lui era commissario dell’Istituto Superiore di Sanità dal 2014. Questa società lavora nel lobbying, cioè si occupa di «market access», “assistenza ai clienti nelle fasi necessarie all’accreditamento presso tutte le autorità sanitarie, analisi di scenari e strategie, supporto e pianificazione regolatoria e logistica per il lancio dei prodotti”.
In pratica tutte quelle cose che servono alle industrie chimiche.
Si è difeso pubblicamente affermando che neanche sapeva «che la casa editrice faceva questa attività».

Possiamo fidarci di individui che hanno lavorato per case farmaceutiche e per società di lobbying (anche se non sapeva qual era la loro reale attività!) e che oggi hanno il potere di decidere quali farmaci e vaccini imporre alla popolazione?
In attesa dei prossimi passaggi che metteranno in luce la direzione intrapresa dall’attuale governo, anche in vista di quello che si sta muovendo negli States grazie a Donald Trump, e in Francia grazie ai gilet gialli, possiamo solo augurare al dottor Ricciardi di lasciare quanto prima l’Iss per tornare al suo amore originario: il cinema.
Uno dei primi film del dottore è stato «L’ultimo guappo» del 1978. «Guappo» secondo il dizionario indica «bravaccio, camorrista» e per estensione «persona sfrontata e arrogante».
Sono passati 40 anni da quel film, ma mai come oggi per certi individui dell’establishment, la definizione di «guappo» è così attuale e precisa...

 

Video integrale de Le Iene


Marcello Pamio

Il «gender non esiste», «è tutta una bufala», «sono teorie inventate»
Ecco alcune delle frasi che venivano prontamente tirate in ballo non appena qualcuno aveva l’ardire di scrivere qualcosa sulla “ideologia gender”. Se poi si accennava al fatto che dietro a questa teoria si nasconde un’operazione di modifica antropologica dell’uomo stesso, il TSO era automatico.

Oggi purtroppo è un dato di fatto e la realtà, come spesso accade, supera la più fervida immaginazione, anche grazie alla “Finestra di Overton” che si è spalancata sull’argomento, e non a caso oggi è diventato normalissimo sentire parlare in tv e nei media mainstream di cambiamento di genere, di genere fluido, disforia di genere, genderless, ecc. il tutto ammantato e condito ovviamente dalle solite parole passepartout: libertà, uguaglianza e diritti.
Nascondendosi dietro simili termini stanno invece attaccando la natura intrinseca dell’uomo, anche se molti si preoccupano solo del Black-Friday e di come anestetizzarsi l’encefalo davanti alla tv, comodamente fagocitati dal divano di pelle.

Per meglio plasmare le menti e le coscienze di per sé anestetizzate, hanno scomodato perfino il Dizionario Inglese di Oxford, storica e prestigiosa pubblicazione della Oxford University Press. Il dizionario infatti è stato aggiornato con l’aggiunta della definizione “Cisgender”: «un individuo il cui senso di identità personale corrisponde al sesso e al genere attribuitogli/le alla nascita».


Per cui, se il senso di identità di un bambino corrisponde al sesso che il Padreterno e la biologia gli hanno messo a disposizione, è un cisgender, altrimenti è un transgender. Chiaro? Alla fine della fiera ce la giochiamo con i prefissi latini “cis” e “trans”, dove cis indica “al di qua” e transal di là”.
Ahinoi quello che si affaccia all’orizzonte non è un gioco, perché inserire “cisgender” nel dizionario è stata una sottigliezza che contribuirà a cambiare la prospettiva culturale e percettiva. Classificando la cosiddetta «normalità» come cisgender, stanno affermando che non esistono più i «diversi» contrapposti, ma due categorie perfettamente alla pari: cis e trans appunto.

I media mainstream in tutto ciò hanno un’enorme responsabilità perché stanno lavorando alacremente e all’unisono in questo sconvolgimento socioculturale.
Un giornale per tutti è il liberale e sempre più fluido Espresso, che cerca continuamente di spiegare ai suoi quattro lettori, che il gender non è un capriccio o peggio ancora una aberrazione, ma «la traduzione dell’idea, complessa ma destinata a imporsi nel futuro prossimo, che l’essere umano non coincida con la sua biologia ma con un articolato algoritmo frutto di vita mentale, esperienze culturali e sessuali, ambiente esterno»[1] .

Quindi se un bambino nasce col pisello, non è detto che sia un maschietto, ma semmai un «articolato algoritmo» frutto delle esperienze che ha vissuto.

Della serie: chissenefrega delle leggi ferree della natura e di una biologia che ha milioni di anni, da oggi possiamo buttare tutto nel cesso, assieme alla carta d’identità. Ebbene sì, il City Council di New York ha recentemente deliberato la possibilità di scegliere il “Gender X” per il proprio figlio eliminando dunque la dicotomia maschio/femmina dalla carta di identità e dai vari certificati burocratici.[2]

Quindi se siete dei genitori indecisi sul sesso del vostro figlio non datevi pena, potete prendere tempo, registrando quella misteriosa creatura, che avete, non si sa bene perché, generato (o comperato affittando un utero) come “Gender X”.

Se però neppure il tempo è galantuomo e le idee sul sesso non si sono ancora chiarite a dovere, siete fortunati perché le industrie farmaceutiche hanno tirato fuori dal cilindro un farmaco in grado di bloccare la pubertà per tutto il tempo necessario alla consapevolezza di emergere.

Adattandoci al nuovo lessico, o per meglio dire alla “neolingua”, dobbiamo essere tutti un po’ più “trans” e andare oltre al fatto che questo farmaco si chiama Decapeptyl[3] (molecola attiva Triptorelina) ed è autorizzato dall’Aifa per il cancro alla prostata e alla mammella.[4]

Avete letto bene: appartiene alla categoria farmacologica dei cosiddetti «analoghi degli ormoni liberatori delle gonadotropine» e agisce causando la soppressione della funzione gonadotropa pituitaria.

Il farmaco ha una sua logica se somministrato ad una persona con un cancro ormone-sensibile, perché appunto sopprime gli ormoni della crescita, ma dato ad un adolescente (etichettato da qualche psichiatra come “disforico”) è follia perché va a castrare quella fase delicatissima chiamata pubertà.

Purtroppo il Comitato nazionale di Bioetica (Cnb) a luglio di quest’anno ha dato parere positivo all’uso del farmaco. Fino a oggi la triptorelina NON era autorizzata da Aifa anche in ragione delle conseguenze irreversibili collegate al suo impiego.

Non esistono infatti studi di sicurezza e dati sufficienti in grado di rassicurare sulla mancanza di effetti collaterali a breve e lungo termine così come non risulta sufficientemente provato se l’interruzione della pubertà fisiologica possa avere conseguenze negative sulla crescita, sulla struttura scheletrica, sull’apparato cardio-vascolare, neurologico e metabolico e sulla fertilità.[5] Non sono state esplorate sufficientemente le conseguenze sull’uomo del blocco dello sviluppo sessuale in rapporto allo sviluppo emotivo-cognitivo.[6]

Nonostante la totale ignoranza viene prescritto lo stesso!

Ma se anche la castrazione ormonale del farmaco anticancro dovesse risultare inutile nella scelta sessuale, è possibile far decidere al destino scegliendo casualmente uno tra i 23 possibili generi sessuali (tanti sono i generi della specie umana censiti dall’Australian Human Rights Commission)[7], andando quindi oltre la tradizionale distinzione «retrograda e materialistica concezione genetico-biologica-fisico-anatomica»[8] del maschio e femmina. Oggi infatti bisogna tenere in considerazione anche: omosessuali, bisessuali, transgender, trans, transessuali, intersex, androgini, agender, crossdresser, drag king, drag queen, genderfluid, genderqueer, intergender, neutrois, pansessuali, pan gender, third gender, third sex, sistergirl e brotherboy.

Anche se ufficialmente si nega che l’ideologia gender è approdata nelle scuole pubbliche, qualche giorno fa a Perugia sono stati fatti dei test per indagare i gusti e le scelte sessuali dei ragazzi delle medie e superiori.

«Sei eterosessuale, omosessuale, bisessuale o asessuale?» Ecco alcune delle domande che il Dipartimento della formazione dell’Università di Perugia ha posto ai ragazzi di scuola media e superiore in appositi test approvati anche dall’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, che sottoporrà il progetto a 54 scuole della Regione.[9]

Ufficialmente lo scopo del quiz sarebbe «la sicurezza, perché bullismo omofobico, razzismo e violenza di genere hanno tutti a che fare con la violenza».[10] Siamo sempre alle solite balle, trite e ritrite: chiaramente il fine è ideologico!

Condivido le parole del primo presidente Cei, Angelo Bagnasco, il quale ha dichiarato che: «il gender si nasconde dietro a valori veri come parità, equità, autonomia, lotta al bullismo e alla violenza ma in realtà pone la scure alla radice stessa dell’umano per edificare un “transumano” in cui l’uomo appare come un nomade privo di meta e a corto di identità».[11]

Esattamente questo è il punto cruciale, perché in gioco c’è la natura stessa dell’uomo: si chiama transumanesimo, cioè oltre l’umano!

Un movimento in costante crescita che vuole applicare le scoperte scientifiche per annullare e cancellare i limiti umani imposti dalla Natura, bloccare l’invecchiamento, cancellare i sessi e infine svincolarsi dalla morte stessa per giungere all’immortalità. Idee folli che però si stanno invece sviluppando velocemente «tra i secchioni informatici della Silicon Valley e delle università come il MIT»[12].

Lo scopo ultimo è creare un superessere (il termine superuomo ha delle connotazioni di genere, quindi non deve essere usato) in grado di superare ogni limite umano grazie alla tecnica (microchip, organi artificiali, ecc.), alla genetica (mutazioni del DNA, ibridazione, ecc.), all’informatica (backup di mente ed emozioni, ecc.), e all’antropologia (modifica e cancellazioni delle differenze e dei generi sessuali).

Ma sarà un essere «nomade privo di meta e a corto di identità».

Un individuo privo di direzione nella vita, che non sa dove andare e non sa neppure chi è, rappresenta un essere facilmente manipolabile: il suddito ideale per il Sistema…

[1] "Né maschio, né femmina: sui documenti arriva il Gender X. Perché anche l'identità è migrante”, http://espresso.repubblica.it/visioni/2018/11/21/news/e-sui-documenti-arriva-il-gender-x-1.328830

[2] Idem

[3] Prodotto dalla casa farmaceutica britannica «Ipsen Limited»

[4] http://www.cifav.it/it/farmaco/d/decapeptyl-triptorelina-pamoato

[5]Costa sta accadendo con la Disforia di genere?” http://www.internationalwebpost.org/contents/COSA_STA_ACCADENDO_CON_LA_DISFORIA_DI_GENERE_11051.html?fbclid=IwAR3jnCM9_xfnZ_83oZmzXMNIWm63aM96nqJ_e868G0-4a348bPjzA6DXjw4#.XAaub3A8-Um

[6] Idem

[7] «Maschio e femmina li creò? Ma va là, esistono 23 generi sessuali», https://www.tempi.it/maschio-e-femmina-li-creo-ma-va-la-esistono-23-generi-sessuali/

[8] Idem

[9] «Perugia, test choc per i ragazzi delle scuole medie: "Ti senti omosessuale?"», https://news.fidelityhouse.eu/cronaca/perugia-test-choc-per-i-ragazzi-delle-scuole-medie-ti-senti-omosessuale-382493.html?utm_source=facebook_fb01d&utm_medium=facebook_fb01d_615&utm_campaign=fb01d_382493_615

[10] Idem

[11]Teoria gender, ecco chi si nasconde dietro le parole di condanna di papa Francescohttp://espresso.repubblica.it/attualita/2016/10/04/news/gender-cosa-c-e-dietro-le-parole-di-papa-francesco-1.284857

[12]Il transumano fa progressi. Letali”.  Maurizio Blondet, https://www.altreinfo.org/cultura-e-societa/18201/il-transumano-fa-progressi-letali-maurizio-blondet/

Marcello Pamio

Era solo questione di tempo…
Il «dio in terra», quello col camice bianco e l’ego malato, da molti decenni sta mettendo le mani e i nanobisturi nel DNA, nella catena della Vita, nel «libro segreto» e delicatissimo.
Ovviamente se lo fanno è perché stanno lavorando per noi, d’altronde il fine ultimo è sempre il miglioramento, la diagnosi precoce, la prevenzione e la guarigione. Cosa c’è di più nobile?
Però questo tipo di manipolazione disastrosa ha un preciso nome: «eugenetica». Termine coniato nel 1883 dall’antropologo britannico Francis Galton (1822-1911), nipote di Charles Darwin (1809-1882), per indicare quella disciplina che avrebbe lo scopo di favorire e migliorare le qualità di una razza.
Le teorie malate di Galton, sostenute e amplificate dalle correnti darwiniste e malthusiane, vennero assorbite e diffuse prima nei paesi anglosassoni (Inghilterra e Stati Uniti in primis) e infine nella Germania nazista[1]. Avete letto bene, Hitler venne in contatto con le teorie razziali durante la sua prigionia nel carcere di Landsberg leggendo proprio i trattati razziali dei ricercatori inglesi e americani. Ma anche se il führer ha avuto un leggero ritardo, i suoi medici non hanno mai smesso di ricercare…

L’esempio di Candido Godoi è illuminante. Si tratta di una cittadina, in uno sperduto angolo del Brasile, che ha un primato assai strano: il 20% dei parti è gemellare, quindi 1 su 5, quando la media mondiale è di 1 ogni 100. Ma non è finisce qua, perché oltre alle centinaia di parti gemellari, i bambini sono tutti biondi e con gli occhi azzurri!
Sarebbero i «figli» (vedi foto sotto) del tristemente noto Angelo della Morte, il dottor Josef Mengele.

Ebbene sì, sempre più evidenze dimostrerebbero che il medico dei lager è fuggito dalla Germania, sotto protezione della CIA, grazie ad un passaporto falso della «Croce Rossa» e all’intercessione del Vaticano. Il dottor morte sarebbe prima andato in Argentina e poi in Brasile, e qui avrebbe fatto per decenni esperimenti sulla popolazione…
Secondo i libri di storia, con il processo di Norimberga il nazismo è stato spazzato via, insieme ai suoi aberranti esperimenti. Purtroppo la realtà è sempre molto distante.

Oggi all’eugenetica hanno infilato un vestitino nuovo, edulcorandola con altri nomi.
D’altronde cos’è la «diagnosi prenatale» e cosa sono gli studi sul patrimonio genetico per la selezione genotipica dei soggetti a rischio di malattie? Per non parlare della selezione germinale mediante la scelta di gameti conservati nelle banche del seme. O che ne so, scegliere in un catalogo i tratti genetici (biondo, alto, occhi azzurri, sportivo, ecc.) che vorremmo in nostro figlio?
Non è eugenetica vedere in cataloghi specializzati i profili delle madri surrogate? Quelle donne che porteranno il bambino in pancia per nove mesi e poi lo cederanno per soldi ad altri. Le donne in catalogo possono essere bionde, more, ricce, lisce, bianche, nere, asiatiche, e per ogni donatrice è elencata altezza, peso, titolo di studio e hobby[2]. Quindi il ricco compratore può scegliere e selezionare le caratteristiche della donna il cui utero porterà dentro la sua «merce».

Nel 1968 la manipolazione della genetica umana viene delineata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e indirizzata solo alla riduzione della mortalità imputabile alla malattia e alla prevenzione della malattia stessa. Ma sappiamo essere solo chiacchiere e distintivi…
Dall’inizio del XX secolo ai nostri giorni, di acqua sotto i ponti della macabra ricerca ne è passata tantissima, e tralasciando le modifiche animali, arriviamo direttamente alla creazione dei primi esseri umani con DNA modificato.
L’inquietante notizia arriva dalla Cina.

Uno scienziato con gli occhi a mandorla ha dichiarato di aver contribuito a creare i primi esseri umani geneticamente modificati al mondo: due gemelle di cui ha alterato il DNA.
Alla fine due gemelline Lulu e Nana, di meno di un mese, sono i primi esseri umani nati con il loro DNA modificato grazie a una tecnica di ingegneria genetica chiamata Crispr.
Lo ha annunciato all’«Associated Press» lo stesso He Jiankui dell’Università di Shenzhen, in occasione di convegno a Hong Kong, il quale ha subito spiegato che l’intento non era di curare o prevenire malattie ereditarie, ma di rendere l’organismo resistente all’infezione dal virus HIV dell’Aids. A parte il fatto che ci sarebbero tante cose da dire su questo fantomatico retrovirus, ma ricordo che già nel 2015 i cinesi (ahinoi leader in questo settore) avevano annunciato al mondo di avere modificato geneticamente embrioni umani, non adatti, però, a essere impiantati.
Sono riusciti a manipolare uno zigote umano, derivato da ovociti fecondati da due spermatozoi, ottenuti con procedure di fecondazione in vitro.
All’epoca hanno usato la medesima tecnologia, la «Crispr-cas9» e i risultati sono stati allucinanti: il gene è stato “riparato” solo in pochi casi, mentre si sono avute diverse mutazioni non volute in altri geni. Infine, gli embrioni sono risultati essere composti da cellule geneticamente differenti.[3]

Nonostante questo sono andati avanti.
Finora tale tecnica è stata usata solo sulle cellule somatiche per curare malattie, ma non certo su quelle riproduttive o addirittura su embrioni umani.
Modificare e alterare ovuli, spermatozoi o embrioni significa mette le mani nelle caratteristiche genetiche che poi verranno trasmesse alla prole dell’individuo GM.
Questi esperimenti sono ufficialmente banditi nella maggior parte dei Paesi, eppure le tecniche di manipolazione genetica umana stanno proseguendo.
Alcuni ricercatori hanno addirittura definito l’esperimento del cinese «una mostruosità», perché gli embrioni manipolati erano sanissimi e non avevano malattie genetiche.

Perfino la dottoressa Jennifer A. Doudna, docente di chimica e biologia molecolare a Berkeley, una di quelle che ha contribuito alla creazione di Crispr, nel 2015 ha chiesto una moratoria mondiale sull’utilizzo della tecnologia che lei stessa ha sviluppato. Come mai?
Nel 2017 nella prefazione del libro scritto dalla Doudna, si paragona l’editing molecolare alla «bomba atomica», e in effetti nelle mani sbagliate, queste manipolazioni sono una vera e propria bomba ad orologeria che può deflagrare in maniera inaspettata.
Subito dopo l’annuncio della nascita delle due gemelle, la «Technology Review», rivista scientifica del prestigioso «Massachusetts Institute of Technology», riferisce che la procedura di modifica del DNA è stata descritta in un documento dell’università cinese di Shenzen ed era stata approvata dal comitato etico dell’ateneo.
Sette gli embrioni che sarebbero stati geneticamente modificati sul recettore CCR5, per una maggiore resistenza al virus dell’Hiv, e in futuro - aprite bene le orecchie - a quelli di vaiolo e colera[4].

Quindi gli embrioni prima, e le due gemelline poi, sono cavie da laboratorio per testare quella che sarà sicuramente la nuova frontiera genetica della «guerra ai germi».
Oltre ai vaccini esterni (che non funzionano e fanno danni), questi genialoidi da manicomio stanno manipolando il DNA per attivare e/o stimolare i geni adibiti alla risposta immunitaria!
Più chiaro di così!

Fin prima del concepimento l’uomo verrà geneticamente programmato per resistere a qualsiasi malattia infettiva e non, che loro hanno deciso.
Il concepimento naturale, da quest’ottica, è di per sé un atto riprovevole e soprattutto foriero di «errori», per questo sarà sostituito negli anni, dalla perfezione dell’ingegneristica molecolare.

Film di fantascienza, come «Gattaca: la porta dell’universo» (1997), o «The Island» (2005), stanno diventano sempre più realistici.
Nel primo la suddivisione in classi della società è rigidamente basata sul codice genetico. Solo i cosiddetti «Validi» sono concepiti in laboratorio e “scelti” dai propri genitori per avere accesso ai ruoli più in vista, mentre i «Non-validi», quelli nati da un rapporto amoroso naturale, sono destinati ai lavori più umili. Il messaggio è millimetrico: i figli dell’amore sono sfigati nella vita!
Il secondo film invece descrive un futuro molto prossimo, in cui una colonia chiamata «L’Isola» letteralmente “coltivati” in laboratorio migliaia di cloni come riserva di organi per i rispettivi padroni-umani.
Quanto manca alla realizzazione di queste visioni? Soprattutto ora che la bomba atomica è stata sganciata all’interno del DNA umano?

Supponendo che le due gemelline Lulu e Nana ce la facciano a crescere, quali potranno essere le conseguenze dirette e/o indirette del loro patrimonio genetico manipolato? La ricombinazione genica, e l’innata attitudine della Natura di correggere eventuali “errori” o “ingerenze”, aprono scenari da far impallidire il maestro dell’horror, Stephen King…

 

[1] «Eugenetica», http://www.treccani.it/enciclopedia/eugenetica/

[2] «Chi offre di più? Ovuli, uteri in affitto e bambini sintetici…», Marcello Pamio,  https://disinformazione.it/2018/05/29/chi-offre-di-piu-ovuli-uteri-in-affitto-e-bambini-sintetici/

[3] «In un laboratorio cinese è stato modificato un embrione umano», Internazionale, 25 aprile 2015 https://www.internazionale.it/scienza/2015/04/25/embrione-modificato-cina

[4] «Bimbe Ogm, Mit: c'è documento e ok etico» http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-ee664197-a83a-4c03-b4b8-c349e164b0aa.html?refresh_ce


Marcello Pamio

Al peggio si dice non c’è mai limite. E forse il vecchio saggio ha ragione…
L’associazione Corvelva mette a segno l’ennesimo colpo. Non si tratta di una rapina a siringa armata, - anche se questa c’entra eccome - ma delle analisi chimiche vaccinali.
Precedentemente, utilizzando la Next Generation Sequencing, una tecnica irraggiungibile dal punto di vista economico fino poco tempo fa, sono state analizzate le impurità biologiche contenute in sette vaccini diversi. Ne abbiamo già parlato ma è bene ricordare che i risultati hanno sottolineato non poche preoccupazioni: quantità abnormi di frammenti di DNA umano e animale, modifiche del genoma, mutazioni dei virus o virus (come quello della rosolia e della polio) misteriosamente non presenti.

Ora invece la lente è stata puntata (sempre a pagamento mediante il sistema di elaborazione dati SANIT) sulla composizione chimica di due lotti del vaccino tetravalente Priorix Tetra della GSK.
I risultati, anche se sono preliminari, squarciano uno scenario agghiacciante.
Oltre alla chimica che vedremo a breve, in entrambi i lotti sono stati rilevati frammenti peptidici associati a proteine potenzialmente provenienti dal processo di purificazione: «Sarcoplasmic calcium-binding protein», «Actina» e «Vimentina». La prima è notoriamente allergenica, mentre le altre due sono sostanze di origine animale: pollo la vimentina e bovino l’actina.
La cosa che è balzata subito agli occhi è che i due lotti (del medesimo vaccino) presentano diversità importanti: i «segnali», cioè i «composti» contenuti in un caso sono 115 e nell’altro 173.

E’ normale che due vaccini identici, prodotti dalla medesima azienda, presentino al loro interno una così alta differenza? Stiamo parlando di «tracce» che il laboratorio ha rilevato sotto forma di un determinato peso molecolare. Uno specifico peso molecolare corrisponde a una o più sostanze chimiche o a combinazioni delle stesse.
Queste sono quantificabili in uno spettro che va dai nanogrammi (miliardesimo di grammo) ai microgrammi (milionesimo), quindi molto ampio.
Ma il punto nodale è che queste «contaminazioni» NON dovrebbero essere presenti all’interno di un vaccino che verrà inoculato nel corpicino in crescita di un neonato.
Se verranno confermate dalle ulteriori analisi in atto, queste sostanze sono associabili ad antibiotici, farmaci, diserbanti, erbicidi, acaricidi, metaboliti della morfina…

Qualche nome? Stiamo parlando di «robetta» chimica come: Morfamquat un erbicida, Cyflumetofen acaricida, Amoxicillina antibiotico, 3-Methyleneoxindole un antivirale, metaboliti batterici, umani e di piante. Ma poi risulterebbero farmaci come Tamsulosin un alfabloccante, Sildenafil meglio noto come Viagra della Pfizer, Gabapentin un antiepilettico, Atovaquone farmaco per la malaria, l’AMD-070, farmaco sperimentale per l’HIV; Fluchloralin un erbicida a base del pericolosissimo Fluoro; Vigabatrin, un antiepilettico della Sanofi-Pasteur, il Viagra della Pfizer.

Mi fermo qua, ma penso sia più che sufficiente per comprendere che più ci si addentra tra le molecole e gli atomi di questi farmaci, più il quadro si tinge di colori molto foschi.
Ma oramai il vaso di pandora, grazie alle analisi eseguite privatamente dal Corvelva, è stato scoperchiato, e anche se molto rimane ancora da scoprire e spiegare, non è più possibile tornare indietro.
Non è più possibile dire che non lo si sapeva, non è più ammissibile per le agenzie di controllo fare finta di niente, o mostrare le classiche orecchie da mercante girandosi dall’altra parte. Esattamente come ha fatto l’EMA europea dopo aver ricevuto gli esiti delle precedenti analisi.
Ora tra le mani avete una bomba pronta a deflagrare, per cui sta a voi gestirla nel miglior modo possibile: continuare a spalleggiare e aiutare coloro che vi finanziano, cioè le lobbies della chimica e farmaceutica, col rischio però che vi esploda in faccia, oppure portare avanti quella che dovrebbe essere la vostra unica missione: salvaguardare la salute di milioni di persone, bambini soprattutto in primis...

 

Per gli esami completi:
https://www.corvelva.it/blog/gli-speciali/ricerche-corvelva/385-primi-risultati-sul-profilo-di-composizione-chimica-priorix-tetra.html

Marcello Pamio

Continua - nel silenzio tombale dei medici omeopati - l’attacco alla medicina codificata da Samuel Hahnemann a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
Il medico tedesco, laureatosi con il massimo dei voti, si era accorto che prendendo del chinino, una persona sana manifestava gli stessi sintomi – attenuati, però - della malaria, cioè del disturbo per cui viene usato l’alcaloide.
Tale esperienza fu per lui l’ispirazione che lo portò al famosissimo «simile cura simile» («similia similibus curantur»). Questo principio, dopo oltre due secoli, rimane il fulcro centrale dell’omeopatia.

L’intento profondo di Hahnemann, e quindi della medicina omeopatica, non era quello di garantire la guarigione dalla malattia, ma la guarigione della persona nella sua totalità!
Sembra banale, ma non lo è. Il medico non deve guarire la malattia, cioè non deve fare esattamente quello che stanno facendo oggi i camici bianchi allopati: far sparire e distruggere il sintomo con ogni mezzo (chimico, radioattivo o nucleare).
Il medico dovrebbe puntare alla guarigione dell’Essere umano, invece ahinoi siamo agli antipodi, e il nome «allopatia» è chiarissimo: si fonda sul «contraria contrariis curantur», cioè i contrari si curano con i contrari!

Dopo quanto detto è necessario un ulteriore passaggio storico per ammirare il quadro nella sua interezza…
Agli inizi del secolo scorso la nascente ma potentissima «Industria petrol-chimico-farmaceutica», grazie ad alcune agevolazioni («Rapporto Flexner» del 1910 e la soglia minima di finanziamento alle scuole di medicina), è riuscita a catturare e fagocitare la struttura formativa in medicina.
L’AMA, l’Associazione dei medici americani, finanziata da Big Pharma, assunse il totale controllo del sistema didattico, e in soli 20 anni creò di fatto il monopolio medico, una dittatura che brilla di luce riflessa ancora oggi!

Grazie alla chimica organica e inorganica, potevano alterare le molecole basate sul petrolio, che loro stessi estraevano, trasformandole in ogni sorta di sostanze «farmaceutiche». Stava nascendo il business da mille e una notte...
Da allora si studia medicina nelle loro scuole; si preparano gli esami sui loro testi; si pratica l’arte medica solo iscrivendosi ai loro “ordini”; si devono usare i protocolli decisi dai loro panel e imposti da loro, e infine prescrivere i farmaci brevettati dai medesimi. Sorvoliamo sulla ricerca scientifica che per ovvi motivi viene finanziata con i loro soldi.
Se questo sistema non piace, il laureato in medicina può sempre cambiare lavoro, e siccome non è bello e igienico sputare nel piatto in cui si mangia…ci s’infila il camice, si aggiusta l’anello al naso e…si va a lavoro.

Attacco all’omeopatia
Quello che oggigiorno sta avvenendo nell’ambito medico (ma non solo) è un’operazione voluta dal Sistema per cancellare la concorrenza.
Esattamente ciò che è avvenuto all’inizio del secolo scorso in America, quando le scuole di medicina era circa 650 e venivano insegnate le arti mediche tra cui omeopatia, fitoterapia, ecc.
Entro il 1925 più di 12.000 erboristi avevano smesso di esercitare la loro attività, e in pochi anni più di 1.500 chiropratici sarebbero stati perseguitati a norma di legge per «ciarlataneria». Le 22 scuole di medicina omeopatica, ridotte a 2 nel 1923 e azzerate del tutto nel 1950.
Il numero delle facoltà di medicina passarono da 650 a 50 e in qualche decennio la salute mondiale cadde nelle mani dell’élite finanziatrice: Carnegie, Rockefeller, Mellon, JP Morgan e combriccola.
Così l’intera struttura educativa medica viene formata dall’industria farmaceutica, la quale ha tutti gli interessi che venga universalmente accettata la «Teoria dei germi» di Louis Pasteur e che vengano usati esclusivamente i loro contrari (farmaci). Se poi ricordiamo che la mission delle lobbies non è guarire le persone ma mantenerle in uno stato perenne e cronicizzato di malattia, viene da sé che tutto quello che va fuori dal loro paradigma deve essere abbattuto.

Qualsiasi cosa che non contempli armi chimiche, o che esca dai «protocolli», e soprattutto che funzioni deve venire boicottato.
Da questa visione gli attacchi all’omeopatia non sono casuali, ma rientrano in una strategia ben pianificata e lungimirante.
Non sono sprovveduti: per demolire una medicina che ha più di duecento anni e che viene praticata da circa 9-10 milioni di persone in Italia (sicuramente anche di più) e 100 milioni in Europa, ci devono andare con i piedi di piombo e con i guanti felpati. In gergo tecnico «strategia della gradualità».
Fanno parte del Sistema i vari futili personaggetti televisivi geneticamente cikappiani, o i rosiconi scovabufale un tanto all’etto (s’intende il peso encefalico), che continuano ad criticare e smontare tutto e tutti, ma il loro peso condizionante è inconsistente per cui li tralasciamo. Molto indicativo invece è l’attacco da parte della casta dei camici bianchi (Fnomceo), la Federazione degli ordini dei medici che sancisce che «l’omeopatia non ha basi scientifiche, è un placebo». Quando il moloch si muove significa che l’affare si sta ingrossando…
Un altro personaggio che si è speso molto in Italia per smantellare l’omeopatia è il divulgatore televisivo Piero Angela. Il giornalista a pieno diritto nel Sistema, è colui che con i mezzi e i soldi pubblici ha cercato di condizionare scientificamente le menti di milioni di italiani per decenni.
Secondo Angela «l’omeopatia è acqua fresca. Lo dicono sentenze e premi Nobel». Questi grandi premi nobel sarebbero Dulbecco e Montalcini...
Il concetto è questo: se lo dice un Premio Nobel, deve per forza essere vero!

E’ necessario aprire una piccola parentesi sul fatto che i Premi Nobel presi a modello sono solo quelli che sostengono il paradigma, e il caso di Luc Montagnier è illuminante. Il Nobel francese, prima di prendere una posizione chiara sui vaccini, era universalmente riconosciuto come un genio; dopo aver toccato il paradigma vaccinale si è trasformato all'improvviso in un imbecille. Quindi per loro sei un genio solo se supporti le loro verità, altrimenti diventi un ciarlatano.
Lascia un po’ di perplessità il nome di Rita Levi Montalcini, ma d'altronde la senatrice a vita è diventata un mito perché faceva parte del Sistema, non a caso era una dei massimi sponsor di un farmaco rivelatosi poi disastroso come il Cronassial[1] la cui concessione è stata autorizzata nientepopodimeno che da Duilio Poggiolini, quello che si sedeva sul divano pieno di marenghi e dobloni.
Diversi, prima e dopo Piero Angela, hanno concertato attacchi mirati da personaggi televisivi, politici (come l’ex comico Giuseppe Grillo), medici ed ora anche governi di diversi Paesi.
Il più recente caso è quello spagnolo, che presenta addirittura un piano per contrastare l’omeopatia!
A settembre al summit di Vienna dei ministri Ue della Sanità, la Spagna aveva invitato l’Unione europea ad abrogare le norme che riconoscono lo status di medicinale ai preparati omeopatici.
I ministeri spagnoli (Scienza e Salute) hanno presentato un piano d’azione contro le «pseudo-terapie», tra cui figura anche l’omeopatia.
E’ partita perfino una lettera aperta firmata da oltre mille medici e scienziati spagnoli, che esortava il ministro della Sanità a rafforzare la lotta contro le medicine alternative, contro i ciarlatani.
L'azione del governo è volta anche alla proibizione della pubblicità ingannevole
delle pseudoterapie e l'eliminazione di queste nei centri di salute pubblici e privati!

Purtroppo la Spagna non è l’unico Paese europeo ad aver avviato campagne contro le terapie non convenzionali. In Inghilterra a dicembre i preparati omeopatici sono stati esclusi dalla rimborsabilità.
Cosa non strana se leggiamo le parole del dottor Simon Stevens, il capo del Servizio sanitario di Sua Maestà «National Health Service» (NHS): «nel migliore dei casi, l’omeopatia è un placebo e un uso improprio di fondi pubblici che potrebbero essere destinati a trattamenti che funzionano davvero».
Sarebbe interessante sapere se i “trattamenti che funzionano” sono per caso quelli che elevano le cause iatrogene, cioè gli effetti avversi dei farmaci, ad una delle prime tre cause di morte al mondo, forse la prima.
In Francia, sempre casualmente, il governo ha annunciato l’avvio di verifiche sui farmaci omeopatici.

L’attacco all’omeopatia (ma toccherà alla fitoterapia, alla medicina antroposofica, ayurvedica, cinese, ecc.) è multiplo e assai pesante.
Stupisce sapere che migliaia di medici usano questa medicina dolce (20.000 medici la prescrivono almeno una volta all’anno, ma erano 12.000 nel 2006 secondo l’Eurispes, e 4000 la esercitano con regolarità) eppure nessuno di loro si sta muovendo, a parte qualche eccezione, per rigettare una simile deriva autoritaria pericolosissima.
Perché, attenzione, l’attacco non riguarda solo la cancellazione della concorrenza: rimedi della tradizione, piante, medicina omeopatica e antroposofica, ma anche l’autonomia e libertà dei medici. Cosa questa gravissima.
Stupisce infine anche l’inerzia, per non dire assenza totale, delle industrie farmaceutiche che producono e vendono rimedi omeopatici. Si stanno accontentando delle propagandistiche aperture di tavoli sul tema, o della conoscenza del politico di turno, ma non hanno focalizzato che a breve, se non s’inverte la rotta, chiuderanno le fabbriche e manderanno a casa migliaia di persone.
Visto l’andazzo ci vorrà pochissimo. Oggi infatti se un medico parla bene delle «Leggi biologiche» o parla male dei vaccini viene sospeso o radiato.
Perché non dovrebbe accadere ai medici che prescrivono omeopatici? In fin dei conti, consigliando ad un malato «acqua fresca che nel migliore dei casi è placebo», si impedisce a quella persona di fruire della cura seria «scientificamente provata». Per l’ordine dei medici questo potrebbe essere interpretato come violazione del codice deontologico.
Esattamente lo stesso meccanismo è in atto per i vaccini. Il paradigma ci spiega che se un medico sconsiglia le vaccinazioni, sta mettendo a rischio la salute dei bambini e degli immunodepressi. Violazione sempre del codice!

Il momento è cruciale e le forze in gioco notevoli. Da una parte il Sistema oramai allo stadio terminale, che sta lottando con le ultime energie ancora a disposizione, e attacca come un animale ferito messo all’angolo. Dall’altra migliaia di medici e milioni di persone che potrebbero invertire il processo e cambiare paradigma se solo ne prendessero seriamente coscienza.
Le persone e i medici hanno paura. Questi ultimi perché rischiano il lavoro, i primi perché non conoscono il senso della malattia. Il paradosso è che se cancellano la medicina omeopatica e/o biologica, la gente saprà sempre meno qual è il senso della propria malattia, del proprio sintomo.

La paura è una vibrazione bassissima che blocca e impedisce di vivere la propria vita.
La paura uccide forse anche di più delle malattie.
Esiste un solo antidoto per la paura. Uno solo: la conoscenza!
I medici che sanno, che conoscono, come possono continuare a far parte di questo Sistema? Un medico che conosce i pericoli dei vaccini o della chemioterapia come può continuare a prescriverli ogni giorno, come se nulla fosse, senza oscurare la propria coscienza? E i rimorsi dove li mettiamo?
Anche perché secondo Hahnemann «nella vita ci sono due tesori: una salute perfetta e una coscienza senza rimorsi». Ma mentre l’omeopatia dà la prima, «l’amore di Dio e del prossimo ci offrono la seconda». I due tesori però fanno gola all’establishment: persone malate e coscienze intorpidite...
I tempi però sono maturi per schiacciare il drago e cambiare il paradigma, ma per fare questo serve la partecipazione di TUTTI gli attori e di tutte le comparse.
Il momento è topico per intervenire, in massa, prima che diventi troppo tardi.

[1]Farmaco prodotto dalla società Fidia di Padova, la quale giocò un ruolo cruciale nell’assegnazione del Premio Nobel…

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Articoli per approfondire

«Nascita della dittatura medica: dal Rapporto Flexner alla vaccinocrazia»
https://disinformazione.it/2018/05/29/nascita-della-dittatura-medica-dal-rapporto-flexner-alla-vaccinocrazia/

Beppe Grillo e «Paraculum 100 CH»
https://disinformazione.it/2018/08/15/beppe-grillo-e-il-paraculum-100-ch/

Rimedio per gli omeopati: “Svegliarina 30 CH”
https://disinformazione.it/2018/05/29/rimedio-per-gli-omeopati-svegliarina-30-ch/

Scienziati messi in allerta per un nuovo patogeno mortale: "Disease X"
https://www.corvelva.it/blog/news/109-dal-mondo/287-scienziati-messi-in-allerta-per-un-nuovo-patogeno-mortale-disease-x.html

 


Marcello Pamio

Lo «Human Vaccine Project» sta prendendo forma, ma la Legge 119 non basta.
La Legge Lorenzin è stata l’inizio, la pietra miliare del Progetto ma ora è arrivato il momento di andare oltre…

Human Vaccine Project & Global Health Security Agenda
Rivediamo alcuni passaggi epocali che sono sfuggiti alla maggior parte delle persone.
Nel febbraio 2014 a Jolla in California, 35 scienziati di tutto il mondo, del settore pubblico e privato si sono riuniti per discutere della creazione del Human Vaccine Project e dei principali ostacoli scientifici che impediscono lo sviluppo di nuovi vaccini. Vaccini per tutti ovviamente!
I partecipanti hanno approvato all’unanimità la visione e missione di Human Vaccine Project, come potenzialmente trasformativo per la salute umana globale, e hanno chiesto uno sforzo decennale da 1 miliardo di dollari per decodificare il sistema immunitario umano.
Inizialmente tale progetto era incubato dall’«International Vaccines Initiative» (IAVI) con il finanziamento della Robert Wood Johnson Foundation, poi grazie al numero sempre crescente di collaborazioni, l’HVP è diventata un’organizzazione globale no-profit indipendente, con la missione di favorire lo sviluppo di vaccini e immunoterapie contro le principali malattie infettive globali e tumori.
Collaborano al Progetto le Fondazioni «Robert Wood Johnson Foundation» e «John D. e Catherine T. MacArthur»; università e centri accademici come «Centro medico universitario Vanderbilt», «J. Craig Venter Institute», «Istituto La Jolla», «The Scripps Research Institute», «UC San Diego». Organizzazioni e aziende del calibro di: «Telethon Kids Institute», Aeras, GSK, J & J, MedImmune, Pfizer, Regeneron, Sanofi Pasteur, Boehringer Ingelheim, Janssen, MedImmune, Moderna.[1]
Insomma la crème della ricerca e produzione vaccinale mondiale.

Casualmente, nello stesso mese di febbraio 2014 nasce anche il GHSA (Global Health Security Agenda), l’Agenda globale con lo scopo ufficiale di «far avanzare un mondo sicuro e protetto dalle minacce delle malattie infettive». A giugno il G7 lo approva e lo riconosce ufficialmente!
Il GHSA vorrebbe inglobare entro il 2024 oltre 100 paesi, tra cui l’Italia, che saranno «sottoposti a pianificazione e mobilitazione delle risorse per colmare le lacune» sulla sicurezza sanitaria.
La missione è «vaccinare 4 miliardi di persone in almeno 30 paesi»!
A settembre dello stesso anno, il ministro Beatrice Lorenzin con il direttore dell’AIFA Sergio Pecorelli, vengono chiamati a Washington per ricevere l’ordine di usare la popolazione italiana come cavie da esperimento. L’Italia non a caso è diventata la prima nazione al mondo a dirigere le linee guida vaccinali per 5 anni, e la prima a sperimentare 10 + 4 vaccini sui bambini. Tutto il resto è storia.
Ma la storia sta andando troppo a rilento, perché il Progetto impone la vaccinazione di massa non solo dei bambini, ma di tutti!
Bisogna accelerare…

Epidemie inventate
Non passa giorno che i media allineati non pubblichino articoli a caratteri cubitali su epidemie, morti per infezioni, ecc.
L’ultima in ordine cronologico è l’epidemia mediatica di morbillo a Bari, ufficialmente causata da una bambina di 8 anni non vaccinata. Per i pennivendoli 8 infezioni equivalgono a una epidemia!
Va precisato intanto che la bambina non è proprio no-vax visto che aveva fatto l’esavalente, e poi era arrivata all’ospedale pediatrico con il morbillo, scambiato dai medici per mononucleosi. L’ospedale lo ha scoperto solo tre giorni dopo averla rimandata a casa...
Queste armi di “distrazione e terrore di massa” sono per loro linfa vitale: strumentalizzando un evento per inoculare il virus della paura e creando il panico tra la popolazione.
Contemporaneamente lavorano su più versanti, ecco come

Carcere per i novax
Un parlamentare di Forza Italia, un certo Roberto Novelli (nome omen) dichiara pubblicamente che «le sanzioni pecuniarie non bastano, in taluni casi si è di fronte a contagi colposi per cui devono essere previste sanzioni penali»...
Annuncia che presenterà «una proposta di legge per introdurre questa fattispecie di reato».
Finalmente potranno svuotare le carceri da extracomunitari che stuprano e poi massacrano ragazzine, per riempirle con i nuovi criminali: genitori no-vax da una parte e infermieri, medici e primari ospedalieri dall’altra che non si vaccinano mettendo a rischio la vita di migliaia di persone. Il numero infatti di morti causate da infezioni prese in ospedale viaggia tra i 7 e i 10.000 ogni anno

Ricciardi e il Dpr 355/99
Secondo il presidente dell’ISS Walter Ricciardi è un grave errore permettere agli untori di accedere all’istruzione! Avete capito?
Secondo lui, la madre di tutte le zoccole è il Dpr 355 del 1999, e quel decreto che ha abrogato l’obbligo di iscrizione a scuola con il certificato di vaccinazione. Da quell’anno infatti tutti i bambini non vaccinati hanno potuto iscriversi a scuola senza tanti problemi.
Questa è una bomba, non certo microbiologica, perché secondo Ricciardi - in barba ai Diritti universali inalienabili - dovrebbero impedire ai bambini non vaccinati l’accesso alla scuola dell’obbligo. Oggi l’impedimento riguarda la fascia 0-6 anni, ma lo scopo di Ricciardi è aprire la strada allo sbarramento anche nella scuola dell’obbligo...

Cartelloni Ordine dei medici di Como
L’ordine dei medici (foto di copertina), violentando il Codice Dentologico, ha finanziato con i soldi dei propri soci, una campagna mediatica vergognosa che inneggia alla discriminazione.
Mi pare che l’Ars Medicandi, cioè l’Arte Medica, dovrebbe essere deputata alla prevenzione e cura delle sofferenze, non a istigare odio e divisioni.

Bastone e carotina: incentivi e rinforzi
Per coloro che sono ancora in dubbio se farli o meno, arriva finalmente il «rinforzo positivo»: incentivi per chi si vaccinerà!
L’obiettivo - secondo il consulente del ministro Giulia Grillo, Vittorio De Micheli - è vaccinare 800.000 giovani sopra i 16 anni. E sapete come? Semplice: facilitazione all’accesso ai concorsi pubblici o universitari, per fare un solo esempio.
Passeremo dalla meritocrazia alla vaccinocrazia. All’università per prendere un 30, la discriminante non sarà la preparazione o la simpatia, ma il libretto vaccinale in regola.
E se non dovesse andare bene, ci si dovrà accontentare di un 18 politico…

Ddl 770 e l’obbligo flessibile
In tutto questo marasma mancava all’appello il ddl 770 (al vaglio della commissione Igiene e Sanità). Con questo colpo di scena, vogliono introdurre obblighi OGNI qualvolta LORO lo ritengano necessario, e questo in base a scostamenti delle coperture che LORO hanno preventivato. Se oggi è il morbillo, domani potrebbe essere l’influenza e dopodomani l’Hpv, e poi qualsiasi altra malattia, o per meglio dire, qualsiasi malattia per la quale esiste un vaccino.
Inoltre sempre nel ddl a chi non ottempera gli obblighi potranno essere comminate sanzioni di volta in volta (una multa per esempio per l’antipapilloma virus, una per l’antimorbillo, ecc.), e potranno sospendere anche la frequenza scolastica.

Tutto l’ambaradan politico-industriale sta spingendo verso il trattamento sanitario obbligatorio, di tutti.
Il governo del cambiamento ha cambiato solo vestitino, ma il cadavere all’interno è sempre in stato avanzato di putrefazione.
Pur di realizzare lo Human Vaccine Project sono pronti a togliere l’istruzione, la scuola, il lavoro, la dignità delle persone.
Loro questa ultima l’hanno perduta da tanto tempo…

[1] https://www.humanvaccinesproject.org/about-us/partners/


Marcello Pamio

I media mainstream come sempre rappresentano il megafono perfetto delle “Fake News”.
Le Fake di Stato, cioè quelle politicamente corrette.
L’ambito vaccinale ha vinto l’awards come settore maggiormente «falsificato», infatti l’ultima in ordine cronologico è la ridicola quanto inesistente “epidemia di morbillo”.
Questa volta è toccata a Bari, dove ci sono stati 8 casi di morbillo nell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII”. Il gravissimo “contagio” «potrebbe» essere opera di una bambina non vaccinata.
Dico potrebbe, perché nonostante le ciarlatanerie scritte dai soliti giornalisti di regime a cui fa comodo solo terrorizzare le masse, esami alla mano, non c’è ancora la prova provante che a dare origine all’infezione sia stata realmente una bambina di 8 anni non vaccinata! Per cui è vergognoso leggere cosa scrivono i pennivendoli.
Uno degli ultimi articoli riporta che «quattro dei cinque bambini contagiati sono parenti e potrebbero essersi infettati anche giocando».
Oltre alla piccola untrice «il focolaio epidemico - si legge negli articoli - sarebbe scoppiato, a quanto pare, anche per via della tardiva applicazione dei protocolli previsti dalla legge».

Per fortuna è intervenuta Cinzia Germinario, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, dicendo che non c’è «nessun allarme epidemia di morbillo in Puglia».
«Basta il ricovero di un bambino, come accaduto in questo caso, per innescare una normale catena di contagio tra i non vaccinati perché il morbillo è una patologia altamente contagiosa», concludendo che «la situazione non è preoccupante».
Anche l’Ordine Nazionale dei Biologi (www.onb.it) si è occupato del caso portando un po’ di luce e facendo un po’ di chiarezza nel marasma.
«Il morbillo (dal latino medievale morbillus, vale a dire piccola malattia) è una patologia infettiva assai comune, normalmente benigna, superabile senza alcuna conseguenza deleteria e, anzi, conseguendone un’immunità a vita».
Lo conferma anche l’Istituto Superiore di Sanità, il quale scrive nel sito che «il morbillo non ha sintomi gravi» e «le complicazioni sono relativamente rare». 

L’unico a confondere una malattia esantematica come il morbillo (certamente infettiva ma non più mortale nel Terzo millennio nei paesi occidentali) con l’incrocio tra peste bubbonica ed ebola, sembra essere il venerabile e diversamente-umile Roberto Burioni.
Il prof, tra il ritiro di «prestigiosi» premi, farsi fotografare per la copertina di un giornale, parlare in diretta ad ogni network radiofonico, registrare trasmissioni televisive, insegnare all’università, fare ricerca e godersi la famiglia, riesce sempre a ritagliarsi il tempo per scrivere sui social (e non solo) e commentare ogni notizia di cronaca riguardante i vaccini.
Il virolprodigo pesarese, intervistato da quotidiano.net spiega al mondo che lui a 55 anni (detto tra noi…portati maluccio) è ancora vivo, ma centinaia di suoi coetanei «che si sono ammalati negli anni ’60, non ce l’hanno fatta».

Per l’ISS «il morbillo non ha sintomi gravi e le complicazioni sono relativamente rare», ma quando il nostro parla di morbillo, sembra il Manzoni che descrive la pestilenza del 1630 di Milano, città guarda caso dove è sorta l’Università Vita-Salute San Raffaele in cui insegna il luminare…

Non è nostro intento rovinargli questi giorni di festa, è giusto che Burioni si goda il prestigioso premio «Macchianera Internet Awards 2018», ricevuto qualche giorno fa.
Premio mai sentito prima, al quale hanno votato (dicono loro) ben 3 milioni di internauti.
Ebbene sì, questo anno l’award per il «Miglior personaggio» è andato proprio (inaspettatamente) a lui, e il «miglior macchianera 2018» è riuscito - nonostante gli impegni - a fiondarsi per ritirare di persona il premio.
Per cui tanto di cappello al virologo, anche perché gareggiava con personaggi del calibro e dello spessore di Chiara Ferragni, Asia Argento, Bebe Vio, Alberto Angela, Enrico Mentana

Morbillo
L’Istituto Superiore di Sanità è chiaro sul morbillo: «una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita». La presenza costante del morbillo nella popolazione rientra nella condizione chiamata “endemia”. La sua morbilità segue l’andamento comune delle classiche malattie infettive quindi è sempre estremamente altalenante.
L’anno scorso i casi registrati da noi in Italia sono stati circa 4.000; negli anni Novanta abbiamo raggiunto i 30.000 casi/anno senza per questo vedere leggi marziali ed esercito in tuta e maschera da guerra biologica!
Dati alla mano: non possibile parlare di “epidemia”. Quindi come mai i giornalai strillano all’unisono di «epidemia»?

Burioni il mongolo
Quasi ad ogni intervista Burioni estrae dal cappello magico il caso del Messico, dove dal 1996 non si registrano casi autoctoni di morbillo, a parte alcune infezioni recenti dovute - dice lui - da «pazienti italiani».
Il mago in erba, dovrebbe prima cambiare pusher e poi anche trucchetto, perché dal suo cilindro non esce mai il nome di un altro paese che inizia sempre con la emme, ma si scrive Mongolia.

Una recente epidemia di morbillo ha colpito la Mongolia e ha interessato quasi esclusivamente le persone vaccinate. Ma la notizia non è questa: in questo paese vi era il 97% di copertura vaccinale!
Copertura quasi totale della popolazione dal morbillo, eppure ci sono stati tantissimi contagiati: come mai?
Anche i dati dell’OMS relativi al morbillo in Ucraina sono interessanti e poco noti ai virologi mainstream. Nel 2010 i casi furono 39 (copertura del 56%); nel 2012 furono 12.744 (copertura al 79%). Nel 2016 si abbassarono a 90 (42% di copertura) per risalite nel 2017 a 4.782 con una copertura dell’86%. Come detto prima: l’andamento del morbillo è sempre stato molto altalenante.
L’Ordine nazionale dei Biologi spiega che «tutti i dati sono concordi a mostrare come la copertura vaccinale non abbia mai comportato una diminuzione della morbilità, dimostrando, anzi, il contrario».
Come dirglielo questo a Burioni?
Forse invitandolo alla premiazione degli Oscar: candidato come «miglior attore non protagonista»?

Conclusione
Come sempre le fonti d’informazione sono di parte, schierate ovviamente con i padroni del vapore: le lobbies farmaceutiche in questo caso.
I media hanno volutamente sottolineato che la colpa è di una bambina non vaccinata, e che il morbillo comporta necessariamente effetti gravissimi! Hanno invece sorvolato per esempio sul fatto che i contagiati (non vaccinati) da questo virus «mortale» sono tutti usciti sani e salvi senza complicanze. Mi pare una ottima notizia questa da dare o no? O forse qualcuno si augurava il morto per poi poter attaccare violentemente il movimento di genitori che mettono in discussione le vaccinazioni di massa?
Comunque sia queste sono gravi scorrettezze nell’informazione, che violano il codice deontologico perché dicono il contrario di quello che afferma l’Istituto di Sanità!
In un paese di diritto interverrebbe l’ordine professionale a sistemare queste cose, ma da noi gli ordini professionali servono a tappare la bocca ai soci che non si adeguano ai diktat del Sistema, non certo a redarguire chi commette errori per nome di quel Sistema.
Anche il Ministero degli Interni o qualche magistrato potrebbe intervenire visto che i quotidiani nazionali stanno da una parte «procurando allarme» tra la popolazione in maniera scorretta e fraudolenta e dall’altra «istigando all’odio» per il continuo mettere alla gogna i genitori che obiettano le vaccinazioni.

Mi riferisco alle parole di Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive: «i no vax sono degli egoisti sociali, sono pochi ma pericolosi», e a quelle dell’ex attore e attualmente direttore dell’ISS Walter Ricciardi: «la situazione è allarmante. Se il paese non si rende conto che questa battaglia va fatta in maniera convinta, continueremo a vedere tanti fenomeni di questo tipo».
A Rezza ricordo che in Italia ogni anno muoiono oltre 7000 persone per infezioni ospedaliere e non per morbillo o pertosse, quindi sarebbe ora che si preoccupasse di cose serie!
A Ricciardi ricordo che l’Italia è al primo posto in Europa per tumori in età pediatrica e per obesità infantile, quindi per il bene dell’intero paese, invece di intervenire solo in tema vaccinale, sarebbe il caso si preoccupasse di emergenze serie!

Marcello Pamio

Sarà una delle rivoluzioni tecnologiche più imponenti del nostro tempo e avrà effetti e ripercussioni sulla vita e sulla salute di miliardi di persone.
Mi riferisco al “5G”: la nuovissima generazione di trasmissioni dati, che permetterà di connettere ad altissima velocità miliardi di dispositivi che oggi sono semplici elettrodomestici “passivi”.
A breve gli oggetti dentro e fuori casa si trasformeranno in “esseri attivi”: frigoriferi, tivù, radio, forni, perfino abiti e qualsiasi oggetto elettronico o meno.
Secondo le previsioni, oltre 20 miliardi di dispositivi saranno interconnessi con la Rete entro il 2020.
Attualmente sarebbero “solo” più o meno 6 miliardi.

La connessione di quinta generazione renderà possibile lo sviluppo della telemedicina, dell’auto a guida autonoma e delle cosiddette città intelligenti, dove tutto è costantemente tenuto sotto controllo elettronico.
La “G” sta per “Generation” e infatti è la quinta generazione del cosiddetto standard per la trasmissione dati attraverso una rete di telefonia mobile. I precursori sono stato l’1G (il famoso e obsoleto «TACS») in cui i segnali radio erano “analogici”, il 2G (il GSM), il 3G (UMTS) e l’ultimo 4G (LTE, long term evolution, “evoluzione a lungo termine”).
Attenzione che a differenza delle altre generazioni, il 5G non è solo una nuova “interfaccia radio” perché qui la rete da “fisica” diventa “virtuale”, qui si vuole inglobare tutto…

Rischi elettromagnetici
Qualsiasi tecnologia presenta dei rischi, e quando si è nell’ambito delle onde elettromagnetiche tali rischi sono estremamente pericolosi perché riguardano la salute.
Con la nuova generazione ci potranno essere anche rischi di cyber-attacchi sulle future reti mobili, le quali conterranno informazioni personali e dati sensibili oggi inimmaginabili.
L’intero globo e tutti i dati umani finiranno nei server o nei cloud virtuali, mettendo a rischio la sicurezza planetaria.
Sul fronte dell’inquinamento delle onde elettromagnetiche invece, coloro che speculano e guadagnano stanno chiedendo la revisione delle regole italiane sui limiti elettromagnetici che rappresentano un freno alla realizzazione della futura rete.
Come sempre la follia e la cupidigia umane rasentano il paradosso: invece di diminuire i limiti attuali che sono di per sé troppo alti per garantire la sicurezza della salute, questi sciacalli chiedono di eliminare e/o abbassare tali limiti per far posto alla nuova tecnologia.
Il punto cruciale è il seguente: per raggiungere velocità così elevate è necessario utilizzare uno spettro di frequenza finora mai utilizzato. Il 5G sfrutta le onde millimetriche, vale a dire onde radio tra 30 e 300 GHz. Stiamo parlando di uno spettro di frequenza talmente elevato che nessuno Stato ha ancora assegnato, anche perché fino a qualche anno fa era impensabile utilizzare questo spettro per la comunicazione. Siamo nella fascia delle microonde, la cui frequenza va appunto da 250 MHz a 300 GHz, e la lunghezza d’onda da 1 mm a 10 cm.
Queste onde possono penetrare di qualche millimetro l’epidermide umana. Questa caratteristica particolare, come verrà spiegato tra poco, viene sfruttata nelle armi-non-letali a energia diretta in dotazione al Pentagono.
La caratteristica principale del 5G, che lo differenzierà dai precedenti standard, è la velocità di connessione: secondo gli operatori dovrebbe viaggiare 100-1000 volte più veloce dell’attuale 4G.
Ma come sempre il rovescio della medaglia è molto insidioso e pericoloso…

Italia e le sperimentazioni del 5G
L’Italia è il paese-cavia ideale per le lobbies. Lo sappiamo molto bene.
Con qualche spicciolo è possibile testare di tutto. Non è un caso che siamo l’unico paese al mondo a inoculare sulla popolazione infantile oltre 10 vaccini obbligatori, senza avere nessuno studio o trials clinici che ne garantiscano la sicurezza.
Quindi potevamo perdere anche questa sperimentazione? Ovviamente no, e infatti il nostro Paese è stato tra i primi in Europa e nel mondo ad avviarla.
Sono diverse le città scelte per le sperimentazioni (che sono già avviate): Milano, Prato, l’Aquila, Bari, Matera sono le cinque città dove il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto partire la sperimentazione del 5G, alle quali si sono aggiunte Roma e Genova.  
Città distribuite lungo tutto lo stivale che permetteranno di testare al meglio le potenzialità della nuova tecnologia e mettere alla prova le capacità degli operatori italiani di realizzare un’infrastruttura tecnologicamente all’avanguardia nel giro di pochi mesi.

Frequenze & appalti
Il governo Conte, quello del grande "cambiamento", ha appaltato le frequenze del 5G.
Le frequenze in gioco sono: 700 MHz, 3.700 MHz e 26 GHz.
Ad accaparrarsi i blocchi i soliti noti: Iliad, Telecom, Vodafone, Fastweb e Wind-Tre.
I 700 MHz sono andati a Iliad, Vodafone e Telecom. 
I 3.700 MHz sono andati a Telecom, Vodafone, Wind-Tre e iliad
I 26 GHz invece a Telecom, Iliad, Fastweb e Wind-Tre 

Soltanto Telecom e Vodafon hanno investito 4,8 miliardi di euro!
Il governo ha fatto Bingo perché è stato ampiamente superato l'obiettivo minimo: l'asta per il 5G porterà ben 6,55 miliardi di euro, oltre 4 miliardi in più dei 2,5 miliardi preventivati come soglia minima!

Infrastrutture per 5G
La nuova tecnologia impiegherà un’infrastruttura differente rispetto a quella del passato (a livello d’antenne e non solo) e protocolli comunicativi in grado di garantire una maggior capacità di banda, una maggior velocità di connessione e una minor latenza.
Vi sarà quindi l’implementazione di «piccole cellule», di cui si ignora il numero, ma sicuramente elevatissimo, che non andranno a sostituire le altre, ma a sommarsi alle attuali reti wireless in uso da Telecom (17.000), Vodafone (altrettanti), Wind Tre (26.000).
In Italia complessivamente ci sarebbero già 60.000 antenne di telefonia mobile, con quelle per il 5G raggiungeremo un numero folle.
Le antenne del 5G dovranno per forza di cosa crescere come funghi in ogni dove.
Attualmente le antenne per la telefonia sono distanti tra loro qualche centinaio di metri o qualche chilometro, per la nuova tecnologia dovranno essere presenti ogni cento metri e anche meno.
Le città e le campagne saranno invase da antenne: tetti, alberi, lampioni, campanili, ecc.

Ma tutto questo è per il nostro stile di vita, per il nostro ben-essere.
Pensate: potremo guidare la nostra autovettura seduti comodamente sul water di casa, mentre sorseggiamo una tazzina di caffè macchiato. Oppure potremo farci controllare a distanza la prostata dal medico urologo, grazie ad una app dello smartphone e un piccolo sensore che va infilato nel retto collegato al cellulare con cavo usb, e questo anche se il dottore è in vacanza e si sta rilassando alle isole Fiji. Ma sarà anche possibile, sempre dal cesso ma questa volta dell’ufficio, controllare se nel frigo di casa vi sono alimenti scaduti; se per esempio dobbiamo fermarci a comprare il latte parzialmente scremato con il quale macchiamo il caffè che beviamo alla mattina sopra il water…
Questa sì che è tecnologia!

Armi ad energia diretta
L’esercito statunitense ha sviluppato un sistema di controllo della folla non letale, chiamato «Active Denial System» (ADS). Dei veri e propri cannoni portatili montati su camion sparano onde millimetriche a radiofrequenza nella frequenza dei 95 GHz (esattamente lo spettro che rientra nel 5G) in grado di penetrare l’epidermide di 0,4 mm delle persone, producendo istantaneamente un’intollerabile sensazione di riscaldamento che li porta alla fuga.

Esattamente come il forno a microonde che purtroppo ancora molte persone usano in cucina, questi cannoni militari vanno a scaldare gli strati di acqua contenuta sotto la pelle…
Quindi per dare avvio al «Progetto 5G», migliaia di antenne, cioè piccoli cannoni («armi non letali»), saranno disseminati nelle città di tutto il mondo.
Quale sarà l’effetto sulla salute pubblica di un bombardamento costante di microonde? L’effetto sugli animali lo sappiamo già…

5G e la strage degli innocenti (uccelli)
In giro per il mondo si stanno verificando delle cose molto strane.
Casualmente nelle città scelte per la sperimentazione del 5G avvengono delle morie di uccelli da film di Hitchcock.
A Roma oramai lo hanno definito «l’incubo storni», in pratica uccelli dal cielo cadono stecchiti in terra come le mosche. Un vero e proprio disastro sia per i residenti che per gli automobilisti.
La stessa stranissima cosa sta avvenendo anche a l’Aquila.
Sono in corso indagini, ma al momento gli esperti interpellati non sanno dare nessuna spiegazione, anche perché forse non stanno seguendo la pista giusta, quella delle microonde!
La realtà è che migliaia di uccelli precipitano dal cielo…
Sappiamo benissimo che le onde possono disturbare seriamente l’orientamento spaziale degli animali che usano da sempre il campo magnetico terrestre (uccelli migratori, cetacei, delfini, ecc.).
Qui però gli uccelli vengono letteralmente stecchiti sul colpo!

Il mistero della Smart-Dust
Si chiama «Polvere intelligente» (smart-dust) e il Pentagono l’ha definita «la tecnologia strategica dei prossimi anni».[1]
Si tratta di un “pulviscolo intelligente” composto da miliardi di microscopici computer, della dimensione di un millimetro cubo, in grado però di incorporare sensori elettronici, capacità di comunicare via onde radio, software e batterie.
Questa “polvere” in grado di captare calore, suoni e anche movimenti, si può disperdere su territori immensi, anche grazie all’avio dispersione in cielo (tramite le scie chimiche).

Quando si parla di ricerche militari fantascientifiche il nome DARPA, braccio scientifico del ministero della Difesa, non manca mai. Dietro la smart-dust infatti c’è la «Defense Aduanced Research Projects Agency» (Darpa), l’Agenzia potentissima che ha inventato, tra le altre cose, Internet.
Per la polvere magica la Darpa si è affidata al dipartimento di ingegneria elettronica e informatica di Berkeley!
La rivoluzione di questi microsensori diffusi nell’ambiente «diventerà la primaria fonte di superiorità nei sistemi di armamento», come hanno candidamente dichiarato nel sito ufficiale www.darpa.mil.
Il problema è che la smart-dust abbinata sinergicamente alla tecnologia 5G potrà rappresentare il pericolo numero uno per la libertà, perché fornirà gli strumenti perfetti per il controllo globale assoluto.
Come sempre, purtroppo la realtà supera ogni più fervida immaginazione…

Conclusione
Dopo quanto detto diventa di vitale importanza impedire lo sviluppo della quinta generazione.
Rifiutiamo telefoni, smartphone e qualsiasi altro apparecchio e/o elettrodomestico nato per il 5G, o anche solo predisposto e implementabile alla nuova tecnologia militare!
Il nostro futuro e quello dei nostri figli lo abbiamo nelle nostre mani oggi.
Ricordiamo che i bambini sono gli esseri (come gli animali) più a rischio di ammalarsi, proprio perché si trovano nella fase delicata di crescita e di sviluppo.
Sarà un caso ma nel nostro paese i tumori in età pediatrica stanno crescendo a ritmo pandemico, e l’Italia vanta il triste primato a livello europeo.
Se non vogliamo avere il primato di mortalità infantile anche a livello mondiale, pensiamoci molto seriamente e subito…

 

Per maggiori informazioni

http://www.tankerenemy.com/2007/09/smurt-dust-ecco-la-polvere-che-spia.html?m=1

http://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/sistemi-radar/smart-dust-una-griglia-di-controllo-globale/

[1] «Smart-Dust: ecco la polvere che spia», Federico Rampini «La Repubblica» del 31 ottobre 2002

Loretta Bolgan*

Come riportato sul sito dell’ISS (Epicentro) [1] in Italia, ogni anno il ministero della Salute fornisce una panoramica sui vaccini disponibili e la loro composizione aggiornata, attraverso la Circolare sulla Prevenzione e controllo dell’influenza. [2]

I vaccini influenzali attualmente autorizzati per l’uso in Italia sono inattivati, inattivati adiuvati e vivo attenuato (LAIV). I primi possono essere i cosiddetti vaccini split costituiti da virus frammentati e che contengono quindi particelle virali disgregate ed altamente purificate, o a sub-unità che contengono solo gli antigeni di superficie emoagglutinina (HA) e neuraminidasi (NA) purificati, mentre gli altri componenti virali vengono rimossi. Uno dei prodotti trivalenti inattivati contiene l’adiuvante MF59, un’emulsione olio-in-acqua composta da squalene. Gli altri prodotti inattivati non contengono un adiuvante.

Il vaccino LAIV quadrivalente viene somministrato con spray intranasale e autorizzato per l’uso in persone di età compresa tra 2 e 59 anni. In questa formulazione i ceppi influenzali sono vivi ma attenuati in modo da non causare influenza e sono adattati al freddo e sensibili alla temperatura, in modo che si replichino nella mucosa nasale piuttosto che nel tratto respiratorio inferiore.

Si sottolinea nella circolare che la vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19 riportano, tra gli obiettivi di copertura per la vaccinazione antinfluenzale, il 75% come obiettivo minimo perseguibile e il 95% come obiettivo ottimale negli ultrasessantacinquenni e nei gruppi a rischio.

Nonostante la vaccinazione venga riproposta annualmente con una intensa campagna di sensibilizzazione, le coperture vaccinali rimangono particolarmente basse e gli studi che annualmente vengono pubblicati sull’efficacia della vaccinazione dimostrano la scarsissima efficacia di questo tipo di vaccino nel proteggere dalla malattia i vaccinati. Tale risultato può essere in parte spiegato con la rapida modificazione genetica dei virus influenzali che li rende capaci di evadere la risposta immunitaria stimolata attraverso la vaccinazione.

A febbraio 2018 la Cochraine Collaboration (iniziativa internazionale no-profit nata con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative alla efficacia ed alla sicurezza degli interventi sanitari) ha pubblicato la revisione degli studi epidemiologici sull’efficacia della vaccinazione antinfluenzale per tre fasce di età: bambini sani (41 studi) , adulti sani (52 studi) e ultrasessantinquenni (8 studi). [3]

RISULTATI:
BAMBINI 4

1 Numero di soggetti da vaccinare per evitare l’infezione in un soggetto
2 Sintomi ILI: mal di testa, alta temperatura, tosse, e dolore muscolare

E’ segnalato nella revisione che i dati sulle conseguenze più gravi delle complicanze influenzali che hanno portato al ricovero in ospedale non erano disponibili e che i dati sugli eventi avversi non erano ben descritti negli studi disponibili. Non vi erano sufficienti informazioni disponibili per valutare l’assenteismo scolastico a causa di prove di certezza molto basse da uno studio, e non sono stati identificati dati sul tempo di lavoro perso dai genitori, ospedalizzazione, febbre o nausea.
Una marca di vaccino pandemico monovalente è stata associata ad un’improvvisa perdita di tono muscolare innescata dall’esperienza di un’emozione intensa (cataplessia) e ad un disturbo del sonno (narcolessia) nei bambini.
Solo pochi studi sono stati ben progettati e condotti e l’impatto degli studi ad alto rischio di bias variava tra i risultati valutati. L’influenza e l’otite media erano gli unici risultati in cui la fiducia nei risultati non era influenzata da bias.

ADULTI (16-65 anni)

La vaccinazione può portare a una lieve riduzione del rischio di ospedalizzazione negli adulti sani, dal 14,7% al 14,1%, e a una riduzione minima o nulla dei giorni di assenza dal lavoro (evidenza di certezza bassa). I vaccini inattivati ​​causano un aumento della febbre dall’1,5% al ​​2,3%.
Effetti della vaccinazione nelle donne in gravidanza: la protezione contro l’influenza e ILI nelle madri e nei neonati era inferiore agli effetti osservati in altre popolazioni considerate nella recensione. Anche l’effetto protettivo della vaccinazione nelle donne in gravidanza e nei neonati è molto modesto. I vaccini aumentano il rischio di una serie di eventi avversi, incluso un lieve aumento della febbre, ma i tassi di nausea e vomito sono incerti. Non è stata trovata alcuna prova di un’associazione tra vaccinazione antinfluenzale ed eventi avversi gravi negli studi comparativi. Quindici studi randomizzati inclusi erano finanziati dall’industria (29%).

ANZIANI (oltre i 65 anni) [5]

La quantità di informazioni su polmonite e mortalità era limitata. I dati erano insufficienti per essere certi dell’effetto positivo dei vaccini sulla mortalità. Nessun caso di polmonite si è verificato in uno studio che ha analizzato questo dato e non sono stati riportati dati sui ricoveri ospedalieri. Non disponiamo di informazioni sufficienti per valutare i danni relativi alla febbre e alla nausea in questa popolazione.
Le prove disponibili relative a complicanze sono di scarsa qualità, insufficienti o vecchie e non forniscono indicazioni chiare per la salute pubblica in merito alla sicurezza, efficacia o efficienza dei vaccini antinfluenzali per le persone di età pari o superiore a 65 anni. L’impatto dei vaccini antinfluenzali nelle persone anziane è modesto, indipendentemente dall’impostazione, dall’esito, dalla popolazione e dalla progettazione dello studio.
Da quanto riportato da questa recensione, si può concludere che gli studi revisionati non erano in grado di fornire dati sufficienti per definire l’incidenza delle reazioni avverse e delle complicanze e, nel caso degli anziani, la riduzione della mortalità per le conseguenze dell’influenza. Complessivamente, l’efficacia per i tre gruppi di età è piuttosto modesta e attribuibile alla scarsa capacità protettiva del vaccino nei vaccinati; anche per l’efficacia molte informazioni necessarie per quantificarla sono carenti o assenti. Quindi i dati revisionati sono non conclusivi riguardo il reale beneficio della vaccinazione antinfluenzale.
La scarsa efficacia della vaccinazione antinfluenzale è stata confermata anche in un recente studio pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, “Influenza vaccine effectiveness in an Italian elderly population during the 2016-2017 season”, (marzo 2018), nel quale è stata analizzata una coorte di 64854 soggetti anziani, a cui è stato somministrato il vaccino antinfluenzale nella stagione 2016-17 nel 53,0% dei soggetti. La frequenza della vaccinazione aumenta con l’aumentare dell’età, da meno del 40% in soggetti da 65-69 a quasi il 70% in quelli ≥80, ed era più probabile tra le donne che tra gli uomini. La co-morbilità era, in media, più alta tra i soggetti vaccinati rispetto agli altri (quindi anziani con più patologie a rischio erano più propensi ad aderire alla raccomandazione medica). Soggetti che sono stati vaccinati contro il pneumococco sono stati vaccinati contro l’influenza molto più frequentemente rispetto agli altri.
Nella seguente figura sono riportati i risultati dell’elaborazione statistica:

E nella seguente tabella, l’associazione tra vaccinazione antinfluenzale e visite al pronto soccorso (ED), ospedalizzazioni e decessi dovuti ad influenza e polmonite (ICD-9 480-488) nella stagione influenzale 2016-17 nella zona di Udine, Italia

Come si può notare l’efficacia della vaccinazione è stata praticamente nulla, con addirittura un aumento statisticamente significativo di visite al pronto soccorso, ricoveri e decessi tra il gruppo dei vaccinati, rispetto ai non vaccinati, per tutti i tipi di vaccini antinfluenzali.
In particolare, la vaccinazione tetravalente è quella che presenta il rischio più alto, con un aumento medio del 47% (da 0% a ben 215%)  di ricoveri per complicanze (influenza e polmoniti) e del 12% di decessi (dal 3% al 54%). Un limite importante di questo studio è di aver considerato come cause di morte solo l’influenza e la polmonite, senza dare riferimenti riguardo il numero totale di morti e per quali altre cause. Non ci sono dati relativi all’incidenza di reazioni avverse postvaccinali.
Ne segue che sulla base di questi dati il vaccino antinfluenzale, e in particolare il tetravalente, oltre a non essere efficace, presenta dei rischi significativi, soprattutto per quanto riguarda i ricoveri e i decessi.
In Italia l’influenza A (H3N2) è stata rilevata nell’88% del campione positivo raccolto nella stagione 2016-17. In questa popolazione virale sono stati identificati diversi cluster caratterizzati da sostituzioni amminoacidiche nell’emoagglutinina HA, in particolare le sostituzioni N121K, T135K e I140M, che si ritiene siano responsabili del calo dell’efficacia del vaccino per la stagione 2016-17 osservata tra alcune popolazioni anziane nord-europee.

Loretta Bolgan*
Dottore in chimica e tecnologie farmaceutiche, con dottorato in scienze farmaceutiche ad Harvard medical school Boston. Ha lavorato nel settore dell’industria farmaceutica dove si è occupata di registrazione e sviluppo di progetti di ricerca in ambito oncologico. Consulente di parte legge 210/92, inquinamento ambientale e malattie professionali, ha partecipato all’ultima Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito nel gruppo vaccini. Attuale consulente per l’Ordine Nazionale dei Biologi per la tossicologia dei farmaci e dei vaccini, si occupa anche di nutrizione e terapie complementari.

Per le traduzioni dall’inglese, si ringraziano Viviana Mioranza, Giuditta Fagnani e Valentina Sbrana del Cli.Va.

NOTE E BIGLIOGRAFIA

[1] http://www.epicentro.iss.it/problemi/influenza/VacciniDisponibili.asp

[2] Circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2018-2019”
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2018&codLeg=64381&parte=1%20&serie=null

[3] Raccolta ed analisi dei dati
Gli autori delle revisioni hanno valutato in modo indipendente il rischio di errore e hanno estratto i dati. E’stato usato GRADE per valutare  la certezza dell’evidenza per i principali esiti  di influenza, malattia simil-influenzale (ILI), complicanze (ospedalizzazione, infezione all’orecchio) e eventi avversi. A causa della variazione dei rischi nel gruppo di controllo per l’influenza e ILI, gli effetti assoluti sono riportati come rischio mediano del gruppo di controllo e i numeri necessari per vaccinare (NNV) sono riportati di conseguenza. Per gli altri risultati si utilizzano i rischi aggregati del gruppo di controllo.

[4] Gli studi sono stati condotti su singole stagioni di influenza negli Stati Uniti, Europa occidentale, Russia e Bangladesh tra il 1984 e il 2013. Il limitare le  analisi a studi a basso rischio di bias ha mostrato che l’influenza e l’otite media erano gli unici risultati in cui l’impatto del bias era trascurabile. La variabilità nella progettazione e nel reporting ha ostacolato la meta-analisi degli esiti dannosi.

[5] Raccolta e analisi dei dati
Gli autori delle revisioni hanno valutato in modo indipendente il rischio di bias e i dati ottenuti. Abbiamo valutato la certezza dell’evidenza con GRADE per i principali esiti di influenza, ILI, complicazioni (ospedalizzazione, polmonite) e eventi avversi. Abbiamo presentato i rischi aggregati del gruppo di controllo per illustrare l’effetto in termini assoluti. Li abbiamo usati come base per calcolare il numero necessario per vaccinare e prevenire un caso di ciascun evento per esiti di influenza e ILI. Gli studi sono stati condotti in ambito comunitario e residenziale in Europa e negli Stati Uniti tra il 1965 e il 2000.