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Marcello Pamio - 1 giugno 2023

Spuntano centinaia di pagine di documenti tra e-mail e calendari vari del pedofilo miliardario ashkenazita Jeffrey Epstein.
Il giornale Daily Mail pubblica tutto e fa lo scoop.
Compaiono nomi di presidenti, primi ministri, reali e personaggi famosi precedentemente non legati a Epstein.
In pratica Epstein (che ricordo lavorava per il Mossad) ha corteggiato l'élite mondiale anche dopo aver scontato 13 mesi di carcere per aver fatto sesso con ragazze minorenni ed essere stato etichettato come molestatore sessuale!!!
Tantissimi uomini potenti dovevano incontrarlo, oltre a quelli già noti: Irina Shayk, Chris Rock, Wendi Murdoch e Richard Branson, il miliardario tecnologico (nonché primo investitore di Facebook) Peter Thiel, Sean Parker, l'artista Jeff Koons, l'amministratore delegato di JP Morgan Jamie Dimon e il potente dirigente dell'industria musicale Sony, Tommy Mottola all'epoca sposato con Mariah Carey (su questo individuo ci aveva avvertiti in tempi non sospetti Michael Jackson), Questi sono sono alcuni dei nomi che compaiono nei documenti…
Ovviamente in quegli ambienti non se ne salva uno!
Disinformazione.it (https://t.me/marcellopamio)

Marcello Pamio

Questo governo non votato da nessuno, ha una costante: piace prendere per il culo i sudditi!
Prima hanno creato ad arte, grazie al ruolo centrale dei media mainstream, una psico-pandemia (costruendo tutto il castello sopra un test fallimentare: il tampone orofaringeo) per chiudere e devastare economicamente il paese.
Poi hanno secretato i documenti del comitato tecnico-scientifico voluto dal governo Conte, dati alla base dei tristemente noti e illegittimi Dpcm.

Dopo la richiesta degli avvocati della Fondazione Luigi Einaudi e la sentenza del Tar, questi documenti sono stati desecretati e resi pubblici. Diciamo quasi pubblici…
Il verbale n. 21 datato 7 marzo 2020 sarebbe infatti composto (da quello che può evincere dal frantespizio, anche se non è ben visibile) 3577 pagine, ma il regime ha reso pubbliche solo 52 pagine. Quindi per ogni pagina rilasciata, ne hanno imboscate 70...

Frontespizio del verbale n. 21 composto da 3577 pagine

L’unica cosa al momento interessante che si può evincere da quel poco pubblicato è che il comitato di esperti non avrebbe mai parlato di chiusura totale del paese. Hanno soltanto definito “due livelli di misure di contenimento da applicarsi: l’uno, nei territori in cui si è osservata ad oggi maggiore diffusione del virus; l’altro, sull’intero territorio nazionale”, ma niente lockdown.
Come mai dopo soli due giorni, ed esattamente nel Dpcm del 9 marzo 2020, la dittatura annuncia la chiusura di tutto il Paese? Qual è il senso di creare un’organizzazione tecnico-scientifica se poi le decisioni le avevano già prese?
La risposta risiede ancora una volta nella presa per il culo!

Il gesuita Conte ha sempre dichiarato che la chiusura del paese, e i vari Dpcm, erano motivati dalle decisioni degli esperti: quindi ha sempre mentito sapendo di farlo!
Siamo di fronte all’ennesima messa in scena di un’opera teatrale dove gli spettatori passivi siamo sempre e solo noi? E’ stato tutto orchestrato ad arte anche la desecretazione dei documenti, per darci l’illusione di essere in un paese libero e democratico?

Ad aggravare tali sospetti è sapere che la sede romana della Fondazione Luigi Einaudi è al numero 44 di Piazzale delle Medaglie d'Oro, medesimo stabile (stesso numero civico) della Casa Nathan del Grande Oriente d’Italia, la confraternita massonica più famosa del paese.
Essendo la sala polifunzionale (vedere immagine) i fratelli col grembiulino la usano per le loro riunioni e cerimonie. Sicuramente sarà una coincidenza, ma ci auguriamo tutti non venga usata anche per le riunioni della Fondazione...

Sala polifunzionale del Grande Oriente d'Italia al civico 44 di Piazzale delle Medaglie d'Oro

Marcello Pamio

Prima di godersi il quadro geopolitico generale che lentamente sta prendendo forma è necessario fare un saltino indietro di qualche mese, ed esattamente dal 30 maggio al 2 giugno all’hotel Montreux Palace di Vaud in Svizzera. Nella cittadina elvetica affacciata sul lago di Ginevra, si è svolto l’annuale incontro segreto del Gruppo Bilderberg.

Quest’anno tra gli ospiti italiani, a parte l’immarcescibile Lilli Gruber, ha fatto la sua apparizione anche il figliol prodigo Matteo Renzi, il quale è stato invitato dall’élite per ricevere ordini sul prossimo governo italiano e sulla crescente e pericolosa ondata di populismo in Italia.

Ma andiamo per ordine: alle ultime elezioni parlamentari del 4 marzo 2018, il popolo ha votato e in cattedra sono saliti due partiti agli antipodi: Lega e Movimento 5 stelle!
Tutto ovviamente secondo copione, tutto secondo la scriteriata legge elettorale, che impedisce de facto un governo stabile.
Ma il Sistema forse non aveva calcolato l’inarrestabile consenso popolare ottenuto da Matteo Salvini, dettato solo da un profondo malessere generale: della serie la gente iniziava ad avere le palle piene di un Sistema parassitario e mafioso. Così sempre più persone hanno iniziato a seguirlo e soprattutto a credergli. In pratica si stava alimentando un sentimento nazionalista (definito dai media sovranismo), cosa pericolosissima per il Sistema! Pericolo che doveva essere fermato quanto prima.

Anche perché la massoneria franco-tedesca (rappresentata dalla doppia M: Merkel-Macron) non poteva permettere che l’Italia tornasse ad essere la locomotiva economica quale era prima dell’euro; dovevano impedire che tornasse a competere con le loro industrie.

A febbraio 2019 al G7 a Davos, Giuseppe Conte (uomo vicino al vaticano) viene pizzicato dalle telecamere a chiedere aiuto alla Merkel. Quindi abbiamo il premier di uno stato “democratico” che chiede aiuto alla massoneria tedesca, proprio quella che sta affossando l’Italia!

Ma tutti i sondaggi continuavano ad essere a favore di Salvini, mentre i pentastellati perdevano punti costantemente, per cui necessitavano interventi anche dall’interno…
Inizia così il boicottaggio del M5S: politica di totale ostruzionismo nei confronti delle proposte leghiste, come la chiusura dei porti, flat tax, grandi opere, ecc.
L’operazione chirurgica della «Sea Watch» è un esempio illuminante per chi ha ancora il cervello funzionante. Il Sistema ha pagato una squinternata ragazza tedesca per compiere una missione che diventerà la testa di ariete per la distruzione del nemico leghista: doveva prelevare immigrati dalle coste libiche (come fanno tutte le ong) per trasportarli in Italia in barba alle leggi nazionali e internazionali. Doveva proprio violare le leggi, per scatenare la reazione di una parte del governo...

Oggi sappiamo - come ha rivelato l’ex capo dei servizi segreti tedesco Maassen – che la comandante Carola è stata inviata (e pagata) dalla Germania per volontà della stessa Merkel.

Stiamo parlando di un gravissimo incidente diplomatico, di cui nessuno però ha sottolineato la portata, forse perché non viviamo in un paese democratico e sovrano.
I capetti del M5S sapevano benissimo di andare contro gli interessi degli italiani e dello Stato, ma stavano eseguendo gli ordini che arrivano dall’alto. In premio avrebbero ricevuto potere, soldi e qualche poltroncina…

Ricordiamo che il M5S è nato all’ombra del giustizialismo di Tangentopoli, è il topolino partorito dalla Piramide: il classico movimento «anti-sistema» creato dal Sistema stesso, nato con lo scopo di assorbire e convogliare la rabbia, il malcontento sempre più crescente tra milioni di italiani.
Proprio per questo compito furono cooptati Beppe Grillo e la Casaleggio associati.
Era cruciale incanalare il malessere della gente, dando l’illusione del “cambiamento”...

Non ha molto senso a questo punto sapere se Salvini era consapevole o meno di tutto questo diabolico disegno, perché TUTTI fanno parte del meccanismo.
Va detto a onore del vero che la governance del paese era sempre più difficile a causa dei conflitti interni tra le forze politiche (Lega e M5S), per non parlare delle contromanovre e boicottaggi degli stellini: ma può essere questa una valida motivazione per far cadere il governo?
Ovviamente Salvini ha ricevuto ordini ben precisi di togliersi di mezzo al momento opportuno!

Ma mentre il Movimento di Grillo ha ricevuto ordini dalla cricca europea, dalla massoneria che gestisce la finanza internazionale, Salvini da chi li ha ricevuti? Sicuramente non dalla medesima parte, perché egli era inviso proprio per quello che stava smuovendo a livello di pancia degli italiani, quindi cosa rimane? Forse l’America di Trump.
Possiamo dire qualsiasi cosa su The Donald, ma non che con la sua elezione presidenziale non si siano scompigliate tutte le carte del gioco della politica e dell’economia.
Non erano mai venuti fuori così tanti scandali di pedofilia come in questo periodo, e non può essere una banale coincidenza. Piaccia o non piaccia The President è consigliato da personalità potenti e molto astute...
Trump infatti non doveva essere eletto perché il «Deep State» («Potere profondo», il «Sistema», il «Governo ombra») che comanda da decenni aveva puntato su Hillary Clinton.
La Clinton è una marionetta del Sistema, mentre Trump no, per questo è pericolosissimo.

Tornando in Europa, il 22 gennaio 2019 sempre la cricca franco-tedesca ha firmato un trattato di cooperazione tra i due paesi, detto «Trattato di Aquisgrana», proprio per consolidare gli impegni europeisti e contrastare l’America.
La risposta minacciosa della Casa Bianca non si è fatta attendere: dazi all’industria automobilistica tedesca Volkswagen che potrebbero costare all’azienda qualcosa come 2,5 miliardi di euro all’anno, e dazi ai vini francesi. Mossa a dir poco geniale!
A ottobre c’è anche la Brexit che metterà a dura prova non solo Francia e Germania ma l’intera unità d’Europa! Boris Johnson sembra mettercela tutta per portare fuori dalla gabbia europea il Regno di Sua Maestà, e nonostante il fortissimo ostruzionismo interno, dovrebbe farcela!

Qui da noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso governativo, togliendo una volta per tutte il velo di Maya dell’illusione, è stata il voto in Europa del M5S a favore di Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione Europea. La candidata guarda caso proprio della Merkel e Macron.
L’unica spiegazione plausibile del perché il Movimento ha appoggiato la tedesca, era perché doveva farlo. Punto.

Arriviamo ai primi di settembre con la ridicola votazione interna al Movimento, mediante la «Piattaforma Rousseau», un programma privato gestito e controllato da Grillo e Casaleggio.
Il risultato era scontato e infatti quasi l’80% dei votanti “avrebbe” detto SI al tradimento degli ideali grillini con l’unione tra i due partiti che più si odiavano. Ma gli ordini sono ordini e pur di spegnere il risveglio delle coscienze del popolo italiano bisognava che passasse il SI.
Sicuramente hanno “ritoccato” i risultati (per giunta arrivati dopo ben 1 ora dal termine, cosa questa assurda per una consultazione elettronica, ma aveva bisogno di un po’ di tempo per “correggere” gli errori…) perché moltissimi grillini non erano e non sono d’accordo!
Ma grazie a questa falsa votazione, il M5S è riuscito ad evitare al popolo sovrano nuove elezioni e far tornare al governo (senza che nessuno li abbia votati, come gli ultimi 4 governi) il PD, cioè il partito più indecente che ci sia, quello delle banche, dell’immigrazione di massa, delle massonerie, corporazioni e cooperative. Il partito collegato a Renzi, uomo gestito dal Gruppo Bilderberg

Va detto a questo punto che a livello geopolitico europeo è in atto una guerra senza frontiere tra vari gruppi di Potere…
Un centro è certamente rappresentato dalle massonerie franco-tedesche, quelle che hanno strutturato a loro immagine e somiglianza la carta e i diritti dell’Unione europea.
Poi c’è la City di Londra e l’America che rappresentano due potenti centri nevralgici (la City, Wall-Street e la massoneria RSAA), ultimo ma non per importanza, il polo vaticano dei gesuiti.
Non è a caso che tutti i politicanti alla fine devono sempre passare a ricevere il consenso dalla «monarchia assoluta» gesuitica…

Quindi tedeschi e francesi vogliono a tutti i costi mantenere il controllo sull’Europa, aprendo la strada alla ricchissima Cina. E non a caso la «Via della seta» è un progetto multimiliardario finanziato dai cinesi, ma anche da vari paesi tra cui l’Italia. Si tratta di un corridoio commerciale, appoggiato anche dal nuovo governo PD-M5S, che spalancherebbe le porte al mondo «Made in Cina». Ma all’America una simile apertura non va giù, e proprio per questo stanno lavorando anche sotto banco, per impedirne la realizzazione.

La clessidra che scandisce il tempo a disposizione del “governo della vergogna” è stata girata, e tra scandali internazionali come spygate, pedofilia, pedosatanismo e altri…ne vedremo delle belle prossimamente su questo canale…


Marcello Pamio

Non vedo l’ora di godermi lo spettacolo del nuovo governo all’opera!
Ebbene sì, il mio non è masochismo ma un febbricitante amore per le comiche, del tipo Ric e Gian, Gianni e Pinotto, don Camillo e Peppone!
Sarà altrettanto eccitante osservare dal divano con tanto di popcorn tra le gambe, le fantomatiche votazioni della base del Movimento pentastellato, se mai i capetti decideranno di permetterlo ovviamente. E se lo faranno significherà una cosa sola: falsificheranno i voti dei grilli onesti (la maggioranza) che non ci stanno a una simile e immonda ammucchiata. La manipolazione dei voti è una cosa semplicissima e contemplata dalla «Piattaforma Rousseau»: un software privato gestito e controllato dal gruppo teatrale «Casaleggio & Grillo»...

Prima però di accendere la tv, poniamoci qualche piccola domanda:

  • Come mai i due partiti che hanno perso e stavano continuando a perdere sempre più elettorato decidono di mettersi assieme?
  • Come mai il più improbabile dei governi è pienamente sostenuto dai Poteri Forti: Troika, Vaticano, corporazioni e banche?
  • Infine: come mai hanno una paura fottuta delle elezioni?

Già solo quest’ultima, cioè la paura di dare la parola agli italiani, dovrebbe far riflettere tutti quelli che ancora hanno qualche neurone dentro il cervello!
Il PD ricordo essere il partito che esce sconfitto per due anni di seguito da tutte le consultazioni elettorali: referendum, politiche e infine anche le europee, nonostante qualcuno veda per quest’ultima un’inversione di tendenza. Sicuramente è il partito più lontano dalla gente, che lavora contro gli interessi delle persone comuni.
La sinistra è il vestito politico ideale per le lobbies, le banche e per un certo filone della massoneria…
L’altro è il Movimento 5 stelle, quelli nuovi che dovevano cambiare il mondo, e che in un solo anno sono riusciti a far cambiare voto a oltre 6 milioni di elettori. Che dire? Tanto di cappello!
Se le comiche dovessero iniziare, cosa dovremo aspettarci dal governo Conte 2.0?

Programma Conte 2.0

Porti aperti all’immigrazione
Il nuovo governo invece di chiudere i porti li spalancherà a tutti, cancellando le frontiere e permettendo una vera e propria invasione di massa legalizzata di milioni di giovani extracomunitari.
Ne arriveranno così tanti che saranno costretti a fare una legge per costringere i cittadini (quelli senza rolex e canotta rossa e sotto una certa soglia di fatturato), ad adottarne almeno uno.
Quelli che invece se ne prenderanno in casa almeno un paio, avranno uno sgravio fiscale sulla dichiarazione dei redditi.

Italexit
Se da una parte il governo aprirà tutti i porti, dall’altra chiuderà definitivamente le aperture dell’Italexit, cioè l’uscita del nostro paese dall’Unione Europea, esattamente come sta facendo l’Inghilterra.
Secondo gli economisti sinistroidi, l’Italia è protetta dalle crisi economiche grazie al cappello stabile dell’Europa e grazie agli investitori stranieri. Ovviamente questa è una delle più grandi frottole mai raccontate, perché l’Unione monetaria è stata pensata non certo per proteggere i paesi membri, ma proprio per disintegrare l’economia europea. Per non parlare dei capitali stranieri che arrivano in Italia solo per scippare i gioielli industriali, sollevando la loro economia, non la nostra!
L’Italia per tornare ad essere uno dei paesi più produttivi del mondo dovrebbe tornare a battere moneta (nazionalizzando la banca centrale), quindi ritornare in possesso della sovranità monetaria!

Spariranno le violenze sui bambini
Il nuovo governo metterà una pietra tombale sulle indagini di Bibbiano e non solo. Tutte le indagini in corso, tenute dai fratelli magistrati, saranno chiuse con un bel “non luogo a procedere”.
Non sentiremo mai più parlare a livello mediatico di centinaia di migliaia di bambini sequestrati, portati via dalle famiglie naturali.
Calerà un sipario di silenzio dove «censura» sarà la parola d’ordine!

Vaccini per tutti
Il governo obbligherà tutta la popolazione italiana e non solo i bambini a vaccinarsi.
Della serie: dalla culla alla tomba! Con la scusa delle inventate epidemie di morbillo o delle infezioni ospedaliere, il cittadino modello dovrà diventare più responsabile, per se stesso e per gli altri fratelli e compagni. Quindi se si vuole frequentare la scuola si dovrà avere fatto tutti i vaccini e richiami, ma anche se si vorrà lavorare o diplomarsi o laurearsi o rinnovare la patente, ecc.
Non è un caso che le lobbies farmaceutiche siano sempre state molto generose e riconoscenti con i burattini (Renzi, Lorenzin, Grillo, ecc.), per cui un governo con PD e M5S sarà appoggiato in pieno.

Addio alla famiglia
La famiglia è da molto tempo sotto attacco. Stiamo parlando dell’ultimo baluardo di salvaguardia della nostra società! Quello che è in atto è una vera e precisa operazione millimetrica volta alla disgregazione di questo nucleo centrale.
Con la scusa dei “diritti” faranno leggi sulla «omotransfobia», sulla «omotransnegatività»; le adozioni di bambini saranno aperte a tutti (gay, rom, lesbiche, pansessuali, bisessuali, transgender, neutri, queer, ecc.). Addirittura la scandalosa Cirinnà (foto) ha avuto il coraggio di proporsi al ministero delle «pari opportunità» (Dio che ce ne scampi…).
Infine si potranno affittare e/o vendere tutti gli uteri che una donna vorrà!

Le coop
Con un simile governo le cooperative rosse degli amici e/o amici degli amici, torneranno ai massimi splendori. Queste cooperative sono quelle che guadagnano dall’immigrazione e dagli affidi di bambini. Stiamo parlando di un indotto plurimiliardario che non si può toccare, anzi…

Lo spread calerà…
L’Europa e il sistema bancario europeo hanno già fatto intendere che il nuovo governo va più che bene! Le banche in particolar modo non sono per nulla preoccupate, anzi stanno gongolando.
Quindi assisteremo alla diminuzione del ridicolo ma funzionale “spread”, perché anche per la Germania il presidente Conte è ok.
La BCE aprirà i forzieri, o per essere più precisi accenderà le stampanti per produrre vagonate di carta igienica chiamata euro, che finanzieranno l’Italia. Attenzione però: i soldini non arriveranno ai sudditi, ma alle banche commerciali che se li imboscheranno, come hanno sempre fatto!
Quindi la propaganda del regime ci dirà che la BCE crede nel governo e per questo motivo finanzia il paese, la realtà invece è che i soldi che arrivano andranno ad ingrassare sempre più i soliti banchieri internazionali!

Detto questo: siete pronti per partire con la proiezione? Mettetevi comodi, ma questa volta non saranno le comiche a intrattenerci, ma un thriller mozzafiato.
D’altronde un improponibile governo del genere, completamente sganciato dal popolo e sostenuto non dagli elettori ma solo dai Poteri Forti è infatti programmato geneticamente a deflagrare nel giro di breve tempo. Sentiremo il boato scuotere le case di tutti gli italiani...
A voler pensare male (direi in questo caso: pensare bene) il Governo Conte 2.0 sembra una programmazione costruita ad arte: un governo assolutamente irrealizzabile che servirà da detonatore!
I giochi di potere ovviamente non li conosciamo, ma da come stanno andando le cose, e soprattutto dalla strana accelerazione degli eventi politici, sorge l’idea di uno zampino esterno che vuole far saltare in aria tutta la santabarbara, togliendo dalla scena politica la feccia e i venduti, le lobbies e i massoni deviati, proprio quelli guarda caso che si sono coalizzati.
Se così sarà, allora vedremo proiettati nel cielo i fuochi pirotecnici di vari colori, tra i quali sicuramente rossi e gialli…


Marcello Pamio

La maîtresse di Jeffrey Epstein è stata trovata.
Ghislaine Maxwell, oltre a parlare correttamente quattro lingue, disporre di due brevetti di pilota, uno per l’elicottero e uno per il sommergibile, è l’ex fidanzata del pedofilo miliardario, nonché reclutatrice di minorenni e probabile agente Mossad.
Aveva ultimamente fatto perdere le sue tracce, ma ci ha pensato il New York Post a stanarla!
Nell’immaginario collettivo dei comuni mortali cresciuti a suon di film hollywoodiani si immagina un agente operativo dell’intelligence ebraica nascosta in qualche rifugio segreto a prova di bomba atomica in attesa di ordini cifrati dal comando centrale, oppure con parrucca e tailleur nero mentre sorseggia champagne in uno di quei ristoranti dove per prenotare bisogna essere mafiosi.

E invece dove hanno pizzicato la Maxwell? In uno squallidissimo fast-food a mangiare patate fritte e hamburger, il tutto innaffiato da un poco salutare milk-shake, vestita con quello che sembra un incrocio tra una tuta da ginnastica e un pigiama (a righe i pantaloni tra le altre cose…).
Va detto che la Ghislaine al momento non è ricercata dall’FBI, ma dopo quello che è successo (fuga/suicidio/assassinio?) all’ex compagno di letto e merende, i federali potrebbero decidere di ascoltarla.
Ma qualcosa, anche in questo caso, non torna. A stonare infatti sono proprio le immagini!

Gli scatti fatti dai giornalisti del New York Post l’hanno immortalata seduta su una panchina all’esterno di un fast food a Los Angeles.
Alcune cose risultano stonate …

  • Nella foto (di sinistra) in cui la Ghislaine guarda dritto l’obiettivo del fotografo, come se si fosse messa in posa, sopra il tavolo si vede un vassoio rosso con del residuo di cibo, due bicchieri, il cellulare, una borsa e un libro. Sulla panca alla sua sinistra si intravede l’angolo di un altro vassoio rosso che sta a indicare che ne aveva DUE. Ma nell’altra foto (a destra), ripresa lateralmente, tutti gli oggetti sopra il tavolo hanno cambiato posizione. Non solo, la Ghislaine ha avuto il tempo di mettere a fuoco il mondo inforcando gli occhiali da vista, e di far sparire il vassoio rosso (particolare sotto) che dovrebbe essere invece totalmente visibile!

Come mai queste discrepanze? Che fine ha fatto il vassoio?
La procacciatrice di bambini stava pranzando da sola o era in compagnia? Il vassoio lo ha fatto sparire lei per rendere la foto più pulita, oppure per nascondere che non era sola?
Potranno sembrare delle sciocchezze ad un occhio non allenato, ma ricordo un piccolo particolare: la Maxwell non è una persona qualsiasi, non è una star scovata da un paparazzo: è la testimone principale di uno dei più allucinanti e incredibili scandali di pedofilia degli ultimi decenni. E’ stata la compagna e socia del pedofilo miliardario Epstein.
Per cui se decide di sparire dalla scena, ma misteriosamente viene beccata da un fotoreporter, non penso che la reazione normale sia quella di mettersi in posa sistemando gli occhiali e spostando gli oggetti sopra il tavolo!  

  • La seconda cosa ambigua è che la Ghislaine stava leggendo (sempre stando alle dichiarazioni del New York Post) un libro: “The Book of Honor”, il cui sottotitolo è “The secret lives and deaths of CIA operations”, cioè “Il libro dell’onore: Le vite e le morti segrete degli operativi CIA”.

Diciamo che non è proprio la classica lettura estiva da fare sotto l’ombrellone o mentre si pranza in un fast-food ad agosto.
Anche in questo caso, per i teorici della cospirazione, quelli cresciuti a pane e film gialli, sembra un vero e proprio messaggio in codice.
Forse voleva ricordare a qualcuno che sia lei che Epstein sono agenti operativi che mantengono fino alla fine il codice d’onore?

  • Anche la location è assai interessante. Viene da chiedersi infatti come mai, con tutti i ristoranti, pizzerie, fast-food che ci sono a Los Angeles, la Ghislaine doveva andare a mangiare proprio nella catena “In-n-out”, che tradotto corrisponde a “Dentro-e-fuori”? Scelta puramente casuale dettata dalla fame, oppure simbolicamente (il dentro-e-fuori) si riferisce a qualcuno? Qualche allusioni all’ex Epstein? Oppure, esattamente come per il libro, simbolicamente sta comunicando a chi di dovere che lei e il suo amichetto stavano lavorando per l’intelligence deviata?

Non lo sapremo mai. Forse è tutta una banale coincidenza e quanto appena scritto è solo il frutto delle fantasie di una mente malata e border-line!
Lo vedremo a breve perché molte altre cose accadranno su questi canali…

Curiosità
Alla signorina Maxwell, Epstein regalò non solo il brevetto di pilota, ma anche un vero e proprio elicottero (foto sotto) per la modica cifra di 4 milioni di dollari!

Sicuramente l'ebreo miliardario non lo ha fatto per generosità o altruismo, ma perché il velivolo serviva per trasportare comodamente qualche piccola vittima nell'isola degli orrori!


Tratto da www.libreidee.org/2019/08/renzi-grillo-e-draghi-piano-massonico-per-far-fuori-salvini/ 

Quella di Matteo Salvini è una mossa disperata, ma l’unica possibile: il leader della Lega ha capito che sarebbe stato stritolato entro fine anno.«E’ stato isolato dai 5 Stelle, che hanno votato in modo nazista Ursula von der Leyen, candidata del potere Ue, ed è spaventato dall’inchiesta sul Russiagate: un imprenditore italiano in Russia lo ha tradito, raccontando che gli incontri a Mosca erano stati più d’uno».
Ancora una volta Gianfranco Carpeoro, massone, già a capo del “rito scozzese” italiano e con salde relazioni tra i piani alti della massoneria progressista europea, offre clamorose rivelazioni sulla crisi italiana. La scorsa estate aveva svelato la manovra francese, condotta con la collaborazione di Napolitano e Berlusconi per sbarrare l’accesso a Marcello Foa alla presidenza della Rai: denuncia che di fatto ha “smontato” il complotto, aiutando Foa.

Ora, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”, Carpeoro afferma: «L’unica possibilità per Salvini è che riesca a mobilitare gli italiani, riempiendo le piazze per reclamare le elezioni. E’ una corsa contro il tempo: se non ce la fa, è finito. Ha contro Berlusconi, che rappresenta poteri forti. E ha contro Grillo, che salì sul Britannia e deve riconoscenza a quell’establishment». Salvini ha contro anche Renzi, a cui quegli stessi ambienti (supermassonici e reazionari, in contatto con Berlusconi e Grillo) hanno fatto una promessa: «Gli daranno una chance per tornare in campo, se riuscirà a evitare le elezioni». E Zingaretti? «E’ un altro agnello sacrificale, come Salvini».

Carpeoro non ha particolare simpatia per il leader della Lega: «Non ha visione politica e vive solo di emergenze, così come Di Maio e lo stesso Renzi, il cui consenso esplose solo con gli 80 euro».
Una qualità di Salvini? «L’intuito: ha compreso che la trappola attorno a lui era scattata: politica, mediatica, giudiziaria. E ha agito con una tempestività che ha spiazzato tutti: contavano di “friggerlo” lentamente, per farlo cadere entro la fine dell’anno». Perché il super-potere non si fida di Salvini? «Forse perché il suo consenso è stato così rapido, e perché l’uomo è capace di colpi di testa come quello che ha appena fatto. E forse, anche, perché non ha ancora trovato un “burattinaio” che lo gestisca». L’eminenza grigia leghista Giancarlo Giorgetti? «Ha grande esperienza, ma è leale con Salvini».

Secondo Carpeoro, la partita è apertissima.
Tenendo conto che Mattarella è notoriamente contrario alle elezioni anticipate, l’espediente decisivo per evitarle è quello architettato da Di Maio: «Il taglio dei parlamentari richiederebbe un iter di almeno 8 mesi, quindi comporterebbe la costituzione di un governo “istituzionale”».
Attenzione: «Il candidato naturale è Giuseppe Conte, che ha anche dimostrato di avere gli attributi». Se invece lo spread dovesse precipitare, potrebbe emergere un governo più “tecnico”, fatalmente affidato a Mario Draghi: «A quel punto il governo durerebbe ben più di 8 mesi, dopodiché Draghi finirebbe al Quirinale: prima premier e poi presidente, come l’altro banchiere centrale Carlo Azeglio Ciampi».

Il tema di fondo? Infliggere all’Italia il massimo rigore previsto dalla cupola massonica reazionaria che ha in mano l’Ue.
Minaccia formidabile: l’incubo dell’esercizio provvisorio e l’Iva al 25%. C’è puzza di finti “salvatori della patria” in arrivo: lo stesso Renzi (reduce dal Bilderberg) potrebbe appoggiare un governo Conte-bis insieme a Grillo, mentre per aggregare nell'operazione anche Berlusconi servirebbe Draghi.
E se invece Salvini riuscisse a farsi appoggiare dal Cavaliere nella corsa verso le elezioni? «Sarebbe uguale, perché Berlusconi in cambio rinsalderebbe l’alleanza con la Lega allo scopo di “sterilizzare” Salvini, come chiede il potere oligarchico Ue».

Unica via d’uscita: «Se vuole salvarsi, il leader della Lega deve battere tutti sul tempo – come ha iniziato a fare – ottenendo le elezioni. E può farcela solo se gli italiani riempiranno le piazze, ammesso che siano d’accordo con lui».
Che l’euro-potere sia stato comunque colto in contropiede, secondo Carpeoro, lo conferma il silenzio della Germania, della Francia e delle autorità Ue.
«A proposito: se il piano anti-Salvini vince, alla Commissione Europea per l’Italia andrà un personaggio il cui nome sorprenderà tutti», annuncia Carpeoro, senza però fornire dettagli: allude a Urbano Cairo, patron de “La7” e del “Corriere della Sera”?

«In questi giorni i telefoni sono caldissimi, perché la mossa di Salvini – accerchiato – ha preso tutti alla sprovvista», aggiunge Carpeoro.
L’avvocato, dirigente milanese del Movimento Roosevelt e autore di saggi e romanzi di successo, fa nomi e cognomi degli uomini-chiave che starebbero allestendo la trappola per Salvini.
In pole position c’è il politologo statunitense Michael Ledeen, vicino a Di Maio e a Renzi. Massone, esponente di Ur-Lodges reazionarie e membro del potente Jewish Institute, Ledeen è affiliato al B’nai B’rith, esclusiva massoneria israeliana contigua al Mossad.
Da Parigi, collabora attivamente all’operazione-Salvini un altro supermassone oligarchico come Jacques Attali, mentore di Macron. «Ma non sentirete dichiarazioni, dall’Eliseo – aggiunge Carpeoro – perché i francesi non hanno ancora capito chi la vincerà, quest’ultima sfida italiana».

Sempre secondo Carpeoro, Salvini non può fidarsi nemmeno di Steve Bannon, già ideologo di Trump e del sovranismo europeo anti-Ue.
Massone, Bannon è stato formato dai gesuiti alla Georgetown University. E’ stato il primo, nei giorni scorsi, ad annunciare l’imminente divorzio gialloverde: «Non perché stesse davvero con Salvini, ma solo perché sapeva quello che Salvini stava per fare». Bannon? «E’ in relazione con potenti massonerie reazionarie di segno diverso».
Carpeoro non ha dubbi: è in arrivo l’ennesimo governo imposto dall’estero.
«Solo gli elettori italiani, se lo vorranno, potranno salvare il leader della Lega».
Il potere Ue lo vuole morto. E i suoi terminali nostrani – da Renzi a Grillo – sono pronti a “cucinarlo”.

Tratto da https://www.libreidee.org/2019/08/renzi-grillo-e-draghi-piano-massonico-per-far-fuori-salvini/ 


Marcello Pamio

Ogni anno, tra maggio e giugno, il Gruppo Bilderberg si riunisce in qualche prestigiosissimo albergo europeo per decidere le sorti del globo, dal punto di vista economico, finanziario e politico.
Il «Bilderberg Group» è una conferenza “non ufficiale” che prevede circa 130 invitati, tra personalità influenti e potenti dell’economia, media, politica, tecnologia, banchieri, intelligence, Segretari di stato, primi ministri, ecc. Tutti in forma privata, dicono.

Il nome deriva dal loro primo incontro che risale al 1954, avvenuto nell’Hotel de Bilderberg in Oosterbeek nei Paesi Bassi.
Si tratta di una creatura della Guerra Fredda, o per meglio dire, del RIIA britannico, del Royal Institute of International Affaire, un istituto nato il 30 maggio 1919 a Londra, come capitolo locale della Round Table fondata invece con proiezioni transnazionali.
Il RIAA è noto anche come Chatam House, con sede al numero 10 di St. James Square a Londra, nel 1979 contava su un Consiglio di 33 persone alla guida di circa 3000 membri.

L’idea della nascita del Gruppo Bilderberg venne a Joseph Retinger, che al tempo si occupava della crescita dell’anti-americanismo in Europa Occidentale. Personaggio chiave della politica mondiale per quasi mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni con il Colonnello House, con la potentissima famiglia ebraica Warburg, con i banchieri internazionali Lehman, Baruch. Era anche membro della Pilgrim’s Society e del CFR statunitense (il corrispondente del RIIA negli Stati Uniti, detto anche «governo ombra»).
L’influenza di Joseph Retinger sui circoli mondialisti era tale da meritarsi il soprannome di «His Grey Eminence», Sua Eminenza Grigia!
Lo scopo iniziale del Bilderberg era quello di rinforzare l’unità dei Paesi Occidentali contro la «minaccia comunista», ma poi con il collasso del Patto di Varsavia, il gruppo, con a capo l’America, si è concentrato sul rafforzamento e sviluppo della globalizzazione.
Dall’11 settembre 2001, a seguito degli attacchi su New York, è diventato di primaria importanza lo «scontro tra civiltà» o «scontro di religioni».

Quest’anno la nazione scelta è la Svizzera, per la precisione all’Hotel Montreux Palace di Vaud, a Montreux una cittadina affacciata sul lago di Ginevra, e il periodo va dal 30 maggio al 2 giugno.
Non poteva mancare ovviamente Lilli Gruber, la «rossa col gomito appoggiato» (come la definiva Giorgio Gaber) ospite fisso da molto tempo, ma la grandissima novità è che tra gli invitati c’è Matteo Renzi!
Avete letto bene, il Mr. Bean della politica italiana è stato invitato alla riunione, e questo fa ben sperare, perché se sono arrivati a invitare nullità politiche simili, allora il Gruppo è spacciato e ha i giorni contati!

Gli argomenti chiave della discussione saranno i seguenti:

  1. Un ordine strategico stabile
  2. Cosa dopo l’Europa?
  3. Cambiamenti climatici e sostenibilità
  4. Cina
  5. Russia
  6. Il futuro del capitalismo
  7. Brexit
  8. L’etica dell’intelligenza artificiale
  9. La militarizzazione dei social media
  10. L’importanza dello spazio
  11. Cyber terrorismo

Sotto l’elenco completo di tutti i partecipanti, ma in sintesi, come ogni anno i media non mancano mai, e infatti tra gli invitati figurano personaggi del «Financial Times», «The New York Times», «The Washington Post», «Bloomberg», «The Economist», «L’Echo». Per l’Italia Stefano Feltri, vice-caporedattore de «Il Fatto Quotidiano»…
Tra i pezzi da novanta il Segretario Generale della NATO, il CEO della Microsoft, il vice direttore della Roche, il CEO della Goldman Sachs e di altre banche e assicurazioni, il presidente del World Economic Forum, il governatore della Banca d’Inghilterra e addirittura il consulente capo del Presidente degli Stati Uniti d’America!
Il tutto questo, riuscite ad immaginare Matteo Renzi che tra i corridoi dell’albergo cerca di far ridere il decrepito Henry Kissinger mentre lo spinge sulla sua sedia a rotelle? Oppure mentre cerca di comunicare in un anglotoscano da film comico, con il direttore della Sicurezza Nazionale americano?
Queste sono le cose che rendono stupenda la vita….

Elenco completo dei partecipanti al meeting:

BOARD
Castries, Henri de (FRA), Chairman, Steering Committee; Chairman, Institut Montaigne
Kravis, Marie-Josée (USA), President, American Friends of Bilderberg Inc.; Senior Fellow, Hudson Institute
Halberstadt, Victor (NLD), Chairman Foundation Bilderberg Meetings; Professor of Economics, Leiden University
Achleitner, Paul M. (DEU), Treasurer Foundation Bilderberg Meetings; Chairman Supervisory Board, Deutsche Bank AG

PARTICIPANTI
Abrams, Stacey (USA), Founder and Chair, Fair Fight
Adonis, Andrew (GBR), Member, House of Lords
Albers, Isabel (BEL), Editorial Director, De Tijd / L’Echo
Altman, Roger C. (USA), Founder and Senior Chairman, Evercore
Arbour, Louise (CAN), Senior Counsel, Borden Ladner Gervais LLP
Arrimadas, Inés (ESP), Party Leader, Ciudadanos
Azoulay, Audrey (INT), Director-General, UNESCO
Baker, James H. (USA), Director, Office of Net Assessment, Office of the Secretary of Defense
Balta, Evren (TUR), Associate Professor of Political Science, Özyegin University
Barbizet, Patricia (FRA), Chairwoman and CEO, Temaris & Associés
Barbot, Estela (PRT), Member of the Board and Audit Committee, REN (Redes Energéticas Nacionais)
Barroso, José Manuel (PRT), Chairman, Goldman Sachs International; Former President, European Commission
Barton, Dominic (CAN), Senior Partner and former Global Managing Partner, McKinsey & Company
Beaune, Clément (FRA), Adviser Europe and G20, Office of the President of the Republic of France
Boos, Hans-Christian (DEU), CEO and Founder, Arago GmbH
Bostrom, Nick (UK), Director, Future of Humanity Institute, Oxford University
Botín, Ana P. (ESP), Group Executive Chair, Banco Santander
Brandtzæg, Svein Richard (NOR), Chairman, Norwegian University of Science and Technology
Brende, Børge (NOR), President, World Economic Forum
Buberl, Thomas (FRA), CEO, AXA
Buitenweg, Kathalijne (NLD), MP, Green Party
Caine, Patrice (FRA), Chairman and CEO, Thales Group
Carney, Mark J. (GBR), Governor, Bank of England
Casado, Pablo (ESP), President, Partido Popular
Ceviköz, Ahmet Ünal (TUR), MP, Republican People’s Party (CHP)
Champagne, François Philippe (CAN), Minister of Infrastructure and Communities
Cohen, Jared (USA), Founder and CEO, Jigsaw, Alphabet Inc.
Croiset van Uchelen, Arnold (NLD), Partner, Allen & Overy LLP
Daniels, Matthew (USA), New space and technology projects, Office of the Secretary of Defense
Davignon, Etienne (BEL), Minister of State
Demiralp, Selva (TUR), Professor of Economics, Koç University
Donohoe, Paschal (IRL), Minister for Finance, Public Expenditure and Reform
Döpfner, Mathias (DEU), Chairman and CEO, Axel Springer SE
Ellis, James O. (USA), Chairman, Users’ Advisory Group, National Space Council
Feltri, Stefano (ITA), Deputy Editor-in-Chief, Il Fatto Quotidiano
Ferguson, Niall (USA), Milbank Family Senior Fellow, Hoover Institution, Stanford University
Findsen, Lars (DNK), Director, Danish Defence Intelligence Service
Fleming, Jeremy (GBR), Director, British Government Communications Headquarters
Garton Ash, Timothy (GBR), Professor of European Studies, Oxford University
Gnodde, Richard J. (IRL), CEO, Goldman Sachs International
Godement, François (FRA), Senior Adviser for Asia, Institut Montaigne
Grant, Adam M. (USA), Saul P. Steinberg Professor of Management, The Wharton School, University of Pennsylvania
Gruber, Lilli (ITA), Editor-in-Chief and Anchor "Otto e mezzo", La7 TV
Hanappi-Egger, Edeltraud (AUT), Rector, Vienna University of Economics and Business
Hedegaard, Connie (DNK), Chair, KR Foundation; Former European Commissioner
Henry, Mary Kay (USA), International President, Service Employees International Union
Hirayama, Martina (CHE), State Secretary for Education, Research and Innovation
Hobson, Mellody (USA), President, Ariel Investments LLC
Hoffman, Reid (USA), Co-Founder, LinkedIn; Partner, Greylock Partners
Hoffmann, André (CHE), Vice-Chairman, Roche Holding Ltd.
Jordan, Jr., Vernon E. (USA), Senior Managing Director, Lazard Frères & Co. LLC
Jost, Sonja (DEU), CEO, DexLeChem
Kaag, Sigrid (NLD), Minister for Foreign Trade and Development Cooperation
Karp, Alex (USA), CEO, Palantir Technologies
Kerameus, Niki K. (GRC), MP; Partner, Kerameus & Partners
Kissinger, Henry A. (USA), Chairman, Kissinger Associates Inc.
Koç, Ömer (TUR), Chairman, Koç Holding A.S.
Kotkin, Stephen (USA), Professor in History and International Affairs, Princeton University
Kramp-Karrenbauer, Annegret (DEU), Leader, CDU
Krastev, Ivan (BUL), Chairman, Centre for Liberal Strategies
Kravis, Henry R. (USA), Co-Chairman and Co-CEO, Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Kristersson, Ulf (SWE), Leader of the Moderate Party
Kudelski, André (CHE), Chairman and CEO, Kudelski Group
Kushner, Jared (USA), Senior Advisor to the President, The White House
Le Maire, Bruno (FRA), Minister of Finance
Leyen, Ursula von der (DEU), Federal Minster of Defence
Leysen, Thomas (BEL), Chairman, KBC Group and Umicore
Liikanen, Erkki (FIN), Chairman, IFRS Trustees; Helsinki Graduate School of Economics
Lund, Helge (GBR), Chairman, BP plc; Chairman, Novo Nordisk AS
Maurer, Ueli (CHE), President of the Swiss Federation and Federal Councillor of Finance
Mazur, Sara (SWE), Director, Investor AB
McArdle, Megan (USA), Columnist, The Washington Post
McCaskill, Claire (USA), Former Senator; Analyst, NBC News
Medina, Fernando (PRT), Mayor of Lisbon
Micklethwait, John (USA), Editor-in-Chief, Bloomberg LP
Minton Beddoes, Zanny (GBR), Editor-in-Chief, The Economist
Monzón, Javier (ESP), Chairman, PRISA
Mundie, Craig J. (USA), President, Mundie & Associates
Nadella, Satya (USA), CEO, Microsoft
Netherlands, His Majesty the King of the (NLD)
Nora, Dominique (FRA), Managing Editor, L’Obs
O’Leary, Michael (IRL), CEO, Ryanair D.A.C.
Pagoulatos, George (GRC), Vice-President of ELIAMEP, Professor; Athens University of Economics
Papalexopoulos, Dimitri (GRC), CEO, TITAN Cement Company S.A.
Petraeus, David H. (USA), Chairman, KKR Global Institute
Pienkowska, Jolanta (POL), Anchor woman, journalist
Pottinger, Matthew (USA), Senior Director, National Security Council
Pouyanné, Patrick (FRA), Chairman and CEO, Total S.A.
Ratas, Jüri (EST), Prime Minister
Renzi, Matteo (ITA), Former Prime Minister; Senator, Senate of the Italian Republic
Rockström, Johan (SWE), Director, Potsdam Institute for Climate Impact Research
Rubin, Robert E. (USA), Co-Chairman Emeritus, Council on Foreign Relations; Former Treasury Secretary
Rutte, Mark (NLD), Prime Minister
Sabia, Michael (CAN), President and CEO, Caisse de dépôt et placement du Québec
Sanger, David E. (USA), National Security Correspondent, The New York Times
Sarts, Janis (INT), Director, NATO StratCom Centre of Excellence
Sawers, John (GBR), Executive Chairman, Newbridge Advisory
Schadlow, Nadia (USA), Senior Fellow, Hudson Institute
Schmidt, Eric E. (USA), Technical Advisor, Alphabet Inc.
Scholten, Rudolf (AUT), President, Bruno Kreisky Forum for International Dialogue
Seres, Silvija (NOR), Independent Investor
Shafik, Minouche (GBR), Director, The London School of Economics and Political Science
Sikorski, Radoslaw (POL), MP, European Parliament
Singer, Peter Warren (USA), Strategist, New America
Sitti, Metin (TUR), Professor, Koç University; Director, Max Planck Institute for Intelligent Systems
Snyder, Timothy (USA), Richard C. Levin Professor of History, Yale University
Solhjell, Bård Vegar (NOR), CEO, WWF - Norway
Stoltenberg, Jens (INT), Secretary General, NATO
Suleyman, Mustafa (GBR), Co-Founder, Deepmind
Supino, Pietro (CHE), Publisher and Chairman, Tamedia Group
Teuteberg, Linda (DEU), General Secretary, Free Democratic Party
Thiam, Tidjane (CHE), CEO, Credit Suisse Group AG
Thiel, Peter (USA), President, Thiel Capital
Trzaskowski, Rafal (POL), Mayor of Warsaw
Tucker, Mark (GBR), Group Chairman, HSBC Holding plc
Tugendhat, Tom (GBR), MP, Conservative Party
Turpin, Matthew (USA), Director for China, National Security Council
Uhl, Jessica (NLD), CFO and Executive Director, Royal Dutch Shell plc
Vestergaard Knudsen, Ulrik (DNK), Deputy Secretary-General, OECD
Walker, Darren (USA), President, Ford Foundation
Wallenberg, Marcus (SWE), Chairman, Skandinaviska Enskilda Banken AB
Wolf, Martin H. (GBR), Chief Economics Commentator, Financial Times
Zeiler, Gerhard (AUT), Chief Revenue Officer, WarnerMedia
Zetsche, Dieter (DEU), Former Chairman, Daimler AG


Marcello Pamio

Il 25 febbraio scorso è stato ufficializzato nella Gazzetta l’inserimento del medicinale Triptorelina nell’elenco dei farmaci erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
La Triptorelina Pamoato è il principio attivo, il nome commerciale è Decapeptyl e appartiene alla categoria farmacologica degli «Analoghi degli ormoni liberatori delle gonadotropine», in pratica agisce causando la soppressione della funzione gonadotropa pituitaria, detto in parole semplici blocca alcuni importantissimi ormoni, come il testosterone, agendo direttamente sulla ghiandola endocrina pituitaria: l’ipofisi!

Attualmente viene somministrato nel carcinoma della prostata e in quello della mammella mediante un’iniezione che viene effettuata tassativamente ogni 3 mesi.
Ma perché un farmaco in uso nei tumori ormono-sensibili viene inserito nella Gazzetta ufficiale?
La risposta è semplice ma inquietante: perché l’impiego sarà allargato ai casi «in cui la pubertà sia incongruente con l’identità di genere (disforia di genere)».[1]
Quindi il Ministero della Salute e l’Aifa hanno autorizzato l’utilizzo di un farmaco ormono-castrante già in uso per il cancro al seno e alla prostata, per i bambini che non riconoscono il proprio corpo e/o la propria sessualità!

Questo è il risultato delle sempre più potenti lobbies pro-trans, le quali non solo aumentano le lettere degli acronimi LGBT, LGBTQ, LGBTQIA, LGBTQIAPK, ma anche la loro pressione sociale.
Associazioni ufficialmente nate per proteggere e sostenere i diritti di Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Queer, Intersessuali, Asessuati[2], Pansessuali[3] e Kinky[4], ufficiosamente rappresentano invece un formidabile e funzionale strumento di manipolazione mediatica e politica assai rilevante.
Purtroppo è molto triste sapere che l’Italia è il primo paese in Europa per tumori in età pediatrica, il primo anche per obesità infantile, e la priorità del governo (quello del cambiamento) oltre alle vaccinazioni coatte è autorizzare un farmaco che castra i bambini confusi!

Ovviamente, come dietro le vaccinazioni c’è un progetto molto più lungimirante, così anche dietro a tutto questo vi è un piano ben più complesso ed occulto rispetto a quello che si può osservare in superficie…
E quello che sta accadendo in Inghilterra in questi giorni, dovrebbe far riflettere tutti…

Gender Indentity Development Service (GIDS)
Si tratta dell’unico centro britannico che si occupa di bambini che vogliono cambiare sesso.
Fa parte dell’NHS, del servizio sanitario di Sua Maestà e ha sede a Londra dentro il Tavistock.

Negli ultimi 5 anni i pazienti, tutti minorenni, sono cresciuti esponenzialmente da 468 a 2519 all’anno, con un aumento del 400%.
Quello che non viene evidenziato dai media è ciò che sta accadendo all’interno del Centro…
Lo psicanalista David Bell, a capo del personale del GIDS, ha spiegato in un suo report che il servizio per il cambio di sesso dei minorenni NON è in grado di valutare adeguatamente i suoi giovanissimi pazienti. Non solo, è arrivato anche a denunciare che il Centro riceve pressioni enormi in particolare dalle lobbies e dagli attivisti pro-trans. Lo avete letto da qualche parte?
Anche la d.ssa Polly Carmichael, direttrice del GIDS, ha dovuto ammettere pubblicamente che il suo centro riceve parecchie pressioni!
Infine sono arrivate le dimissioni del dottor Marcus Evans, che faceva parte della Fondazione che guida il GIDS. Le motivazioni sono sempre quelle: «il GIDS è stato accusato di essere troppo veloce nell’offrire cure mediche a bambini e ragazzi. Trattamenti (farmaci che bloccano gli ormoni) che hanno conseguenze di vasta portata sconosciute e che, senza una sufficiente esplorazione dei sentimenti e delle motivazioni del bambino, possono avere effetti devastanti sulla sua vita, la sua identità e il suo sviluppo.»[5]

Quindi due figure autorevoli del centro inglese hanno fatto outing, denunciando pubblicamente le enormi pressioni ricevute dalle lobbies sempre più politicizzate, che vorrebbero un mondo costituito da bambini transgender...
Ma perché simili pressioni da parte delle associazioni di settore, della politica e della finanza? Hanno solamente lo scopo di richiedere maggiori libertà, maggiori diritti, o c’è dell’altro?
Purtroppo la verità è a dir poco sconvolgente, e per prenderne coscienza è necessario conoscere la storia occultata dell’Istituto Tavistock…

Istituto Tavistock
L’Istituto Tavistock di Londra nacque nel 1920 in Tavistock Square, come clinica psichiatrica ad opera di Cyril Burt, esperto di ricerca sul paranormale e Hugh Crichton-Miller, vicepresidente dell’Istituto C.G. Jung di Zurigo.
Nel 1921 l’undicesimo Duca di Bedford, Marchese di Tavistock donò all’istituto una sede dove furono condotte ricerche sulle psicosi traumatiche da bombardamento nei reduci della Prima Guerra Mondiale. Si trattava di identificare con criteri scientifici la "soglia di rottura" della resistenza di un essere umano sottoposto a sollecitazioni limite.
Il progetto era patrocinato dall’Ufficio per la Guerra Psicologica dell’esercito britannico sotto il comando dello psichiatra John Rawlings Rees.

Nel 1932 divenne direttore del Tavistock un fuoriuscito tedesco, Kurt Lewin, specialista in "dinamiche di gruppo", ovvero tecniche di manipolazione del singolo inserito in un gruppo, tese a fargli acquisire una sua nuova personalità e nuovi valori.
Lewin era fondatore della clinica psicologica di Harvard, che avrebbe avuto una parte di tutto rilievo nel convincere gli americani ad entrare in guerra contro la Germania.
Sviluppatosi come centro di eccellenza per ricerche psichiatriche, il Tavistock, sulla scorta dei successi ottenuti nelle due guerre mondiali, nel 1947 mutava ufficialmente la sua denominazione in "Tavistock Institute of Human Relations".
Grazie ai finanziamenti della Rockefeller Foundation e a qualificanti presenze americane, il nuovo Istituto operava in sinergia con i britannici, fra i quali spiccava il vicedirettore della Clinica Tavistock, il suddetto Rees, cofondatore della Federazione Mondiale della Sanità Mentale.
Va ricordato pure che Rees ebbe per studente un personaggio fuoriuscito dalla Germania che avrebbe fatto una brillante carriera: Heinz (Henry) Alfred Kissinger.

Scopo dichiarato dell’Istituto era, ed è tutt'oggi, «applicare idee e metodi delle scienze sociali a problemi di politica e pratica», sviluppando progetti per l’organizzazione delle istituzioni, dell’industria, del commercio, della salute pubblica e dell’istruzione.
Un campo d’azione multidisciplinare che spazia dall’antropologia, all’economia, alla condotta organizzativa, alle scienze sociali, alla psicoanalisi, alla psicologia e sociologia.
Il progetto era ambizioso: applicare niente meno che al corpo sociale i risultati di quegli studi sul "punto di rottura" messi a punto nel corso delle due guerre mondiali, per distruggere ogni resistenza psicologica dell’individuo e metterlo alla mercé del Nuovo Ordine Mondiale.
Negli anni ‘60 fu lo stesso Tavistock, in collaborazione con i servizi segreti inglesi, a pilotare un esperimento della diffusione e dell’impiego della droga, soprattutto quella prodotta artificialmente, l’LSD, nell’ambito di quel fenomeno socialmente destabilizzante che fu denominato "controcultura", grazie alla larghe sovvenzioni della Fondazione Ford, del Centro Britannico di Studi Ambientali, del Ministero della Difesa britannico, dell’università di Harvard e del Consiglio delle Ricerche di Scienze Sociali della Gran Bretagna.
Personaggio di spicco della controcultura della droga era Gregory Bateson, padre degli hippy californiani, uno dei 5 scienziati di punta del Tavistock che si occupavano di esperimenti di "ingegneria sociale" mediati dalla droga.

Oggi il Tavistock Institute è una sorta di sofisticato laboratorio del RIIA per il controllo sociale, una via di mezzo fra un centro di studi psichiatrici e un centro di ricerche militari, che pubblica un mensile dal titolo Human Relations (Plenum Press).
Obiettivo primario del Tavistock, in ultima analisi, è la ricerca delle modalità per provocare «mutamenti dei paradigmi culturali» nelle società umane, attraverso l’instaurazione di «ambienti sociali perturbati» o la manipolazione delle «dinamiche occulte di gruppo».
A titolo di saggio nel 1989 venne tenuto presso l’Istituto Tavistock un ciclo di conferenze sul tema: «Il ruolo delle Organizzazioni Non Governative nell’indebolire gli stati nazionali», i cui atti vennero pubblicati nel 1991 sulla rivista Human Relations.
Il Tavistock Institute si appoggia a portavoci come la Ditchley Fondation, fin dalla sua fondazione, e a società di pensiero come Club di Roma e ai circoli Bilderberg con i quali collabora strettamente....

Il Tavistock si giova inoltre di una rete americana che include lo Stanford Research Istitute, fondato nel 1946, consulente di multinazionali del calibro della Wells Fargo dei Rothschild, della Bank of America e della Bechtel Corporation.
Ma la vera testa di ponte Tavistock negli Stati Uniti è rappresentata dal maggior "pensatoio" americano, la Rand Corporation, costituita a baluardo del RIIA e quindi del CFR, per il controllo della politica americana ad ogni livello, relazioni internazionali, armamenti, programmi spaziali, politica interna, ecc.
La rete del controllo della mente del singolo e dei comportamenti collettivi mirante a creare, col supporto delle grandi fondazioni, il pensiero unico fondante una nuova scala di valori "politically correct", in pochi decenni si è irradiata in tutto l’Occidente, imponendosi inavvertitamente nelle politiche degli stati, del sistema educativo, nel mondo bancario, degli affari e nei costumi.

Conclusione
Risulta ora più chiara la funzione dell’Istituto: un sofisticatissimo laboratorio di controllo sociale e mentale, ma soprattutto militare, il cui obiettivo è provocare «mutamenti dei paradigmi culturali» nelle società umane.
L’operazione, da far impallidire il diavolo stesso, è il passaggio ultimo che traghetterà l’attuale società verso il porto oscuro del transumano e postumano…

 

Approfondimenti

RIIA, Royal Institute of Internations Affairs
Il primo Istituto Affari Internazionali fu il RIIA fondato il 30 maggio 1919 all’Hotel Majestic di Parigi nel corso della Conferenza di Pace, dal cerchio di iniziati della Round Table, quindi da Cecil Rhodes, Alfred Milner, Arthur Balfour, Albert Grey e Lord Rothschild.
Assieme al CFR americano si trattava di porre in essere sulle due sponde dell’Atlantico un gruppo internazionale, da affiancare ai rispettivi governi per consigliarli e orientarli in tema di politica e affari internazionali.
Il RIIA, noto anche come Chatam House, ha adesso sede al numero 10 di St. James Square a Londra e nel 1979 contava su un Consiglio permanente di 33 persone alla guida di circa 3000 membri.

CFR, council on Foreign Relations
La sua fondazione è descritta nel sito ufficiale del CFR: «si trattò di un club molto discreto di finanzieri newyorkesi e di legali internazionali, organizzato nel giugno del 1918 alla Conferenza di Pace. Sotto la guida di Elihu Root, Segretario di Stato di Theodore Roosevelt e Premio Nobel per la pace, questo gruppo selezionato si chiamò Council of Foreign Relations. Iniziò con 108 membri...funzionari dell'alta banca, di società industriali, commerciali e finanziarie.»
Dalla sua fondazione il CFR ha assunto un ruolo di preminente intermediario fra il mondo dell’Alta Finanza americana, le compagnie petrolifere, le multinazionali e la politica estera del governo degli Stati Uniti. La sua influenza è così profonda e incisiva che può essere considerato il vero motore della politica americana.
Per corroborare tale affermazione si tenga conto che dalle file del CFR sono provenuti: quasi tutti i presidenti americani dopo Franklin Roosevelt, Bush Junior incluso; tutti i Segretari di Stato dopo il 1939; tutti i Segretari alla Difesa; tutti i Direttori della CIA e praticamente tutti i Capi di Stato Maggiore Supremo americano.
Si può affermare che il CFR è l’establishment!

Note

[1] http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/03/02/19A01426/SG

[2] Asessuali sono individui che non presentano caratteristiche che rimandano ad una precisa identità sessuale

[3] Pansessuale è l’individuo che ha la tendenza di porre il sesso al centro della vita psichica, della morale e dei rapporti sociali. https://dilei.it/sesso/cosa-significano-gli-acronimi-lgbtq-lgbtqia-e-lgbtqiapk/455645/

[4] L’aggettivo kinky deriva dal termine kink che descrive una serie di pratiche sessuali non consuete atte ad intensificare il rapporto tra due persone e la loro sessualità. https://dilei.it/sesso/cosa-significano-gli-acronimi-lgbtq-lgbtqia-e-lgbtqiapk/455645/

[5] «Minorenni spinti a cambiare sesso per non urtare gli attivisti LGBT», Francesco Borgonovo, “La Verità”, 5 marzo 2019

Video di Marcello Pamio

Dall'ideologia di genere al transumanesimo per giungere al postumano. Ecco i passaggi cruciali - passando per l'ectogenesi - attraverso i quali si vuole la totale disgregazione dell'essere umano.
Una pericolosissima deriva antropologica che vuole trasformare l'uomo in un essere amorfo, privo di valori, delle radici e di cultura, e soprattutto privo di identità...

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=LmhYAI8R88E[/embedyt]

Marcello Pamio

Del Beppe nazionale e delle sue discrepanze ne ho scritto nel lontano 2007, in tempi non sospetti[1] (leggi qui), e ben due anni prima che nascesse il «Movimento Pentastellato» (4 ottobre 2009).
Nell’ultimo periodo però, le piroette e il cambiamento a 360 gradi fatto da Grillo è degno di un grande trasformista.
Va ricordato che è stato uno dei primi a sputtanare pubblicamente durante i suoi spettacoli la «madre di tutte le zoccole»: il signoraggio bancario e la truffa della creazione della moneta.
I banchieri diceva: «stampano le banconote e le prestano».
Per non parlare del debito nazionale: «a chi li dobbiamo due milioni e mezzo di miliardi?» chiedeva al pubblico sempre più stranito dalle battute.
Nel 1998 a Milano durante lo spettacolo «Apocalisse Morbida», davanti a migliaia di persone Grillo spiega a suo modo i vaccini: «Il principio del vaccino è: prendi un bambino sano, che non ha neanche un anno. Con un sistema immunitario perfetto. Gli inoculi un virusino piccolo in modo che lo abitui un po’. Nel caso arrivi il virus più grosso, il virusino piccolo è anni che gira e gli fa un culo così…
Se però il virus grosso non arriva, il virusino rimane lì, in giro. Poi oltre a lui c’è anche un po’ di mercurio…»[2]. Infine mostra nello schermo come hanno manipolato i grafici dell’incidenza delle malattie infettive, il tutto per osannare i miracolosi vaccini. Siamo nel 1998.                    

Nel 2013 urlava dalla piazza di Trento: «Vogliamo che ci sia uno stato in Italia. Noi vogliamo sovranità monetaria. Vogliamo una banca di Stato. Ce l’hanno messa in quel posto quando siamo entrati nell’euro e non ci hanno chiesto neanche il parere»[3]
Nulla di strano visto che ha lavorato, a suo dire, col grande Giacinto Auriti[4], la cosa molto strana è come mai ultimamente questi argomenti sono diventati un tabù per lui e il Movimento.

Grillo & il complottismo
Se entriamo nel discorso dei complotti, il nostro ha le idee chiarissime.
«L’Italia è, si sa, un popolo di santi, navigatori ed eroi. Purtroppo ospita anche una certa percentuale di coglioni, di una specie particolare: i coglion-complottisti. I dietrologi dell’acqua fresca. Le tinche del fango marcio. Questa razza italica non si arrende di fronte a nulla, tanto meno all’evidenza…”.
I coglioni sarebbero tutti coloro che parlano di cose inutili come scie chimiche, organismi geneticamente modificati, ecc.
Nel seguente video[5] (qui) in pochi secondi Grillo riesce, mescolando ad arte (roba da far impallidire anche Joseph Goebbels) a ridicolizzare temi delicatissimi come scie chimiche, fusione fredda e ogm, confermando nella sua sputtanalisi finale che in Italia: «siamo in una fase maniacale dell’ambientalismo…». Come dire: chi si occupa di queste cose è un malato di mente…

Ultimamente, forse non contento di come stanno andando le cose, si accanisce pure nei confronti dell’omeopatia[6] (vedi articolo).
All’appello mancava cosa, forse il microchip? Eccoci accontentati.
Qualche giorno fa, il 6 settembre 2018, nel suo blog se ne esce con un post dal titolo «Impianti chip per i malati di Alzheimer».

«Un’azienda statunitense ha prodotto dei microchip da impiantare sotto pelle per i malati di Alzheimer. Ecco come funzionano. È questa la tecnologia che amo».
Il microchip sarà il prossimo passaggio e non a caso la «Finestra di Overton» si è aperta su tale dispositivo...
La propaganda ha iniziato a lavorare alacremente per far superare alla gente la normale repulsione di farsi inoculare sottopelle un microscopico impianto.
Ovviamente «non c’è nessun rischio e soprattutto i benefici superano qualsiasi problema».
Sempre più articoli infatti stanno uscendo su aziende che hanno iniziato a usarlo nei dipendenti (così evitano di timbrare il cartellino, possono fare acquisti nelle mense senza contanti…); nei locali alla moda per evitare i pagamenti con le antiquate banconote o con la vecchia carta di credito (lo scanner sulla mano e il gioco è fatto). Articoli su bambini scomparsi che miracolosamente vengono ritrovati nell’arco di qualche ora grazie al GPS contenuto nel chip, ecc.
Pura propaganda.
Sembra finito il tempo delle rapine e degli scippi, della clonazione delle carte di credito, perché il microchip non è estraibile, non è clonabile e quindi rappresenta la manna dal cielo per la sicurezza.
Il passaggio nella tecnologia medica è stato immediato: nel chip infatti si potranno registrare tutti i dati sensibili del paziente, oltre ai parametri vitali, cosa questa molto interessante per le lobbies farmaceutiche e quelle assicurative…
Il Regime controlla i media per cui passano solo i lati positivi del chip: sicurezza, comodità, risparmio, controllo e prevenzione delle malattie, ecc.
Però non vengono spiegati quali sono i reali rischi, di questa inquietante e oscura tecnologia!
Lavorano sempre e solo nell’aspetto emotivo, come nel caso di Grillo: mostrando che il povero malato di Alzheimer non si perderà più con il Gps contenuto nel chip impiantato.
Si investono soldi nella ricerca volta alla vera comprensione della cause della demenza? Non serve perché la tecnologia (farmaci e microchip) ci sta rendendo la vita meno amara e meno schifosa.
Beppe Grillo con il suo articolo sull’Alzheimer sta facendo proprio questo gioco, anche perché non conoscerne i reali rischi...

I Grillo & i vaccini                                         
Dopo aver sparato a zero sui vaccini nel lontanissimo 1998, l’8 settembre 2007, al «Vaffa day», Beppe Grillo lancia un'altra invettiva contro i vaccini e, dal palco, convince le mamme a boicottare la chiamata dell’Asl. «Siamo l’unico paese dove esistono 10 vaccini obbligatori. Ti dicono che sei obbligato a curarti. Tra un po' ti diranno che è obbligatorio anche giocare al gratta e vinci e sosterranno che è un tuo diritto a vincere».
L’argomento vaccini sta(va) molto a cuore a Grillo perché sembra che uno dei suoi figli (ne ha sei: due con la prima moglie, due con l’attuale che ne aveva già due) sia affetto da autismo post-vaccinico. Più che valida motivazione per la sua repulsione nei confronti delle vaccinazioni di massa, ma nonostante una simile tragedia famigliare, e nonostante gli anni passati ad attaccare anche violentemente vaccini e vaccinazioni, quasi improvvisamente il genovese smette di parlarne, si disinteressa di tutto, anche e soprattutto dell’autismo, e spinge il suo partito a fare altrettanto. Come mai questo strano comportamento?

Come mai i pentastellati prima delle elezioni avevano una posizione chiarissima sul tema, come pure le dichiarazioni dell’onorevole Giulia Grillo prima dell’investitura di ministro e a distanza di un anno stanno facendo dietrofront? Cos’è successo?
Come mai un personaggio famoso, potente e assai ricco come Beppe Grillo, e tutto il suo partito (per voce del Ministro Giulia Grillo) hanno fatto una spudorata quanto squallida marcia indietro nei confronti delle vaccinazioni? E’ solo un problema di cognome, o c’è dell’altro?
Minacce, avvertimenti o sostituzione con cloni?
O dobbiamo parlare di vera e propria possessione, anche perché stando alle immagini di alcuni personaggi, prima e dopo il cambio, una simile ipotesi diventa molto realistica…
La Lorenzin era quasi umana prima di entrare al ministero, e si è trasformata in un vero e proprio mostro. Per non parlare di Beppe Grillo stesso.
Staremo a vedere dove arriverà la trasformazione del Ministro Giulia Grillo…

[1] https://disinformazione.it/2018/01/09/beppe-grillo-e-libero-o-controllato/

[2] Beppe Grillo, monologo del 1998 a Milano.

[3] Video Byoblu https://www.youtube.com/watch?v=C-Dcu33UPzQ

[4] Giacinto Auriti (1923-2006), giurista e saggista italiano, uno dei personaggi più critici nei confronti del sistema monetario e bancario

[5] https://www.youtube.com/watch?time_continue=42&v=XcHncy0MpQg

[6] https://disinformazione.it/2018/08/15/beppe-grillo-e-il-paraculum-100-ch/

Marcello Pamio

Con Nobiltà Nera s’intendono le famiglie delle oligarchie di Venezia e Genova che avevano dei diritti di commercio molto privilegiati nel XII secolo.
Grazie alla prima delle tre Crociate dal 1063 a 1123, si instaurò formalmente la Nobiltà Nera che rafforzò il potere della ricchissima classe dirigente. Per essere precisi, l’aristocrazia (della Nobiltà Nera) prese il comando assoluto su Venezia nel 1171 quando la nomina del doge fu trasferita a quello che fu conosciuto come il Gran Consiglio.
Questo Consiglio, comprendendo i membri dell’aristocrazia commerciale, fu per loro l’assoluto trionfo. Da allora infatti la meravigliosa città sul mare restò saldamente nelle loro mani.
La loro influenza però si estese ben aldilà dei confini di spazio e di tempo, arrivando fino ai giorni nostri.

Nel 1204 l’oligarchia distribuì delle enclave feudali ai suoi membri e iniziò così la crescita del loro potere e della pressione…
Il nome Nobiltà Nera deriva dal comportamento della fratellanza: quando la popolazione iniziò a ribellarsi contro i monopoli, i leader della sommossa furono catturati e impiccati brutalmente. Hanno da sempre adoperato l’assassinio, l’omicidio, il sequestro e lo stupro, mandando in rovina cittadini e imprese ostili.
Quali sono le famiglie?

La casa di Guelfo Inghilterra
La casa di Wettin Belgio
La casa di Bernadotte Svezia
La casa del Liechtenstein Liechtenstein
La casa di Oldenburg Danimarca
La casa di Hohenzollern Germania
La casa di Hannover Germania 
La casa di Borbone Francia
La casa di Orange Olanda

La casa di Grimaldi Monaco 
La casa di Wittelsbach Germania
La casa di Braganza Portogallo
La casa di Nassau Lussemburgo
La casa di Asburgo Austria
La casa di Savoia Italia
La casa di Karadjordjevic Jugoslavia
La casa di Wartettenberg Germania
La casa di Zogu Albania

Stranamente nell’elenco non figurano i Windsor, come mai?
Tutte le famiglie sono imparentate con la casa di Guelfo, una delle famiglie originarie della Nobiltà Nera veneziana, da cui discende, guarda caso, la casata dei Windsor e quindi la Regina d’Inghilterra Elisabetta II.
Non solo, ma i Guelfi si sono talmente intrecciati con l’aristocrazia tedesca attraverso la casa di Hannover, che ci vorrebbero interi libri per citare tutti i legami e gli intrecci familiari/genetici.
Possiamo concludere che quasi tutte le case reali europee discendono da quella di Hannover e di conseguenza da quella dei Guelfi.
Per fare un solo esempio, il Re inglese hannoveriano Giorgio I, venne dal ducato di Luneberg, una parte della Germania settentrionale che fu governata dalla famiglia dei Guelfi fin dal XII secolo.

Cosa controllano oggi?
Oggi i discendenti dei Guelfi mantengono saldamente il potere controllando il mercato delle materie prime: fondamentale per tutti. Addirittura per anni hanno fissato anche il prezzo mondiale dell’oro (fixing).
La casa di Windsor controlla il prezzo del rame, zinco, piombo, stagno e non è un caso che la principale Borsa Merci si trovi proprio a Londra.
Un’altra importante famiglia che fa parte della Nobiltà Nera d’Inghilterra è Grosvenor.
Per secoli questa famiglia visse, come la maggior parte delle famiglie reali europee, con i canoni delle terre cedute in proprietà di superficie. Oggi possiede almeno 300 acri, oltre un milione e duecento mila metri quadrati, nel pieno centro di Londra. Le proprietà non sono mai state vendute, ma date in affitto con il classico contratto medievale di locazione di 39 anni. 


Il Grosvenor Square dove si trova l’ambasciata americana appartiene alla famiglia dei Grosvenor, come pure Eaton Square, dove gli appartamenti sono affittati a 25.000 sterline al mese.
Queste cifre danno un’idea del patrimonio immenso che le famiglie Nere raccolgono dai canoni d’affitto, e spiegano perché i Windsor per esempio non sono interessati al progresso industriale.
E’ un caso che dietro alla maggior parte, se non a tutti i movimenti ambientalisti del mondo ci sono loro? L’intento è sempre quello che mira a ridurre la popolazione mondiale.

L’esempio ideale è il WWF.
Nel 1948 in Inghilterra il biologo Julian Huxley istituì l’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali), un gruppo collegato con il Foreign Office inglese. L’11 settembre del 1961 (data molto simbolica), Huxley assieme al principe Bernardo d’Olanda (il nazista cofondatore del Gruppo Bilderberg) e al principe Filippo di Edimburgo fondarono ufficialmente il WWF, con il solo scopo di raccogliere fondi per l’IUCN…
E’ risaputo che i principi inglesi Carlo e Filippo sono i simboli più in vista dei movimenti filo-malthusiani e hanno parlato pubblicamente spesso del bisogno di alleggerire il mondo dalle persone non desiderate e inadatte.

Perché parlare della nobiltà nera?
Sono i fondatori delle società segrete dei nostri tempi, da cui nascono tutte le altre che sono legate agli Illuminati: «Comitato dei 300», «Club di Roma», «CFR, «RIIA», «Bilderberg», «Nazioni Unite», «Tavola Rotonda», ecc.….
Tutti o quasi hanno origine dal «Comitato dei Trecento» e quindi dalle famiglie della Nobiltà Nera europea.
Il Comitato dei 300 è stato fondato dall’aristocrazia inglese nel 1727 per ridurre drasticamente il numero di quelli che vengono definiti «useless eaters» («mangiatori inutili»), riportando quindi le economie nazionali a un livello pre-industriale.
Si tratta di un prodotto del Consiglio della famosa «Compagnia britannica delle Indie orientali» «British East India Company». Una società per così dire “noleggiata” dalla famiglia reale nel 1600, che ha permesso la creazione di immensi patrimoni grazie al traffico di spezie, seta con l’oriente e oppio con la Cina. Si può definire la prima e più grande multinazionale al mondo.
Il Comitato dei 300 è guidato da sua Maestà la Regina britannica…

La City di Londra: centro finanziario globale
La Regina si sa essere il capo della famiglia reale e dell’impero coloniale britannico (con capitale Londra), governato ufficialmente da un primo ministro e un gabinetto.
Quello che pochi sanno è che esiste uno Stato indipendente in seno a Londra, esattamente come il Vaticano per Roma. Si tratta della City, conosciuta anche come «Square Mile» cioè il miglio quadrato più ricco del mondo. Occupa un’area nel cuore di Londra di circa 2,7 km quadrati, ha circa 8.000 abitanti e oltre 330.000 persone ci vanno ogni giorno per lavorare.
La City si estende dal massonico «Temple Bar» a est, fino alla Torre di Londra a ovest.
Della sua antica costruzione sono rimaste solo poche tracce, perchè gran parte dell’area andò distrutta nel grande incendio del 1666 (data questa molto interessante). 
Il Governo della City non è la monarchia, ma la CORONA, che comprende 13 membri ed è guidata dal Re della City, Lord Charles Bowman.

In pochi chilometri quadrati trovano sede le istituzioni economiche più ricche, influenti e potenti del pianeta, come per esempio la Banca d’Inghilterra (controllata dai Rothschild), i Lloyd’s di Londra, la Borsa di Londra e gli uffici di moltissime società commerciali internazionali e multinazionali.
Fleet Street è il centro della stampa e dell’editoria: da sempre simbolo del giornalismo londinese, soprannominata proprio per questo motivo «Street of ink», la strada dell’inchiostro.
Sempre nella City si trova il Blackfriars Bridge, il Ponte dei Frati Neri famoso perché nel 1982 venne trovato impiccato il banchiere Roberto Calvi, coinvolto nello scandalo del Banco Ambrosiano.
Il nome Blackfriars deriva dal copricapo nero usato dall’Ordine dei Domenicani che spostarono in questa zona di Londra la loro residenza nel 1276.
Bank è il cuore del settore finanziario e la sua piazza, considerata la più bella della City, è il punto d’incontro di 8 strade. Tra gli eleganti edifici spiccano il Royal Exchange con un portico a 8 colonne (tale numero dal punto di vista esoterico ha una valenza interessante), la Mansion House, la sontuosa residenza del Lord Mayor of the City of London; la sede della HSBC, la Borsa valori di Londra, London Stock Exchange (LSE), una delle più grandi borse valori del mondo (con 3.233 compagnie). Ovviamente la banca centrale, la Bank of England chiamata The Old Lady che si trova qui solo dal 1734.

La City NON appartiene all’Inghilterra. Non è suddita, non appartiene al monarca e neppure al governo del parlamento britannico. La City è il vero governo dell’Inghilterra, poiché sia la Regina che il Primo ministro sono subordinati al suo Re.
Quindi dietro la facciata di un primo ministro e un gabinetto, sembra che siano loro a decidere, quando in realtà sono burattini della City.
Non a caso la regina quando visita la City viene incontrata da Lord al Temple Bar, la porta simbolica della City. La regina deve chiedere il permesso per entrare nello Stato privato e Sovrano. Il re dimostra la sua approvazione porgendole la spada dello Stato. Durante le visite il Lord con la sua toga e la catena mette in secondo piano la regina e il suo entourage, che tra le altre cose, sono vincolati a indossare vestiti normali (la regina non può entrare con vestiti reali), e deve camminare due passi indietro a lui nella City, segno chiaro di sudditanza.
La fondazione della Banca d’Inghilterra fu istigata da William Paterson, agente della City sotto il controllo dell’impero dei Rothschild.
Quindi in Gran Bretagna esistono due imperi che agiscono separatamente: l’impero coloniale governato dalla famiglia reale e quello della Corona.
Le colonie di popolazione bianca sono sotto l’autorità del governo inglese, mentre tutte le altre colonie sono di proprietà privata della Corona (i cosiddetti «Crown Colonies»).

Tutti pensano che a comandare il mondo siano gli Stati Uniti d’America per via dell’esercito più potente e della sede finanziaria di Wall Street, ma non è così...
Gli yankee fungono da braccio armato del vero potere che è nel Vecchio Continente.
La City di Londra è il centro nevralgico della finanza planetaria!
La conferma sta anche nel fatto che dal punto di vista simbolico proprio da Londra (Greenwich) parte il cosiddetto «meridiano zero», il meridiano fondamentale per tutte le longitudini, e origina pure la mezzanotte, il giorno universale misurato da tutti gli orologi del mondo…
Ecco la sede del vero Potere…

Fonte:
"Le società segrete e il loro potere nel Ventesimo secolo"
"Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia"

Marcello Pamio

Dal 7 al 10 Giugno, quasi in concomitanza con le elezioni politiche italiane, avrà luogo un grande evento che si tiene con cadenza annuale dal lontano 1954.
Si tratta del Bilderberg o, come viene spesso chiamato, il “meeting annuale degli alti sacerdoti della globalizzazione”.
Il Gruppo prenota tutto un hotel o un resort tra i più famosi e costosi del mondo, circondato da un esercito di sicurezza armata e polizia locale (pagata da chi?).
Quest’anno ritornano in Italia a Torino, dopo ben 14 anni dall’ultimo incontro avvenuto nel 2004 a Stresa sul Lago Maggiore.
Il luogo del soggiorno molto probabilmente sarà il NH Lingotto.

Per chi ancora non conosce l'avvenimento facciamo di seguito un breve resoconto: il Bilderberg Group è un conferenza “non ufficiale” che prevede circa 120-150 invitati, influenti, potenti personalità dai regni dell’economia, dei media, della politica, guru della tecnologia, banchieri centrali, funzionati dell’intelligence, segretari di stato, primi ministri, ecc.
Quest'anno saranno esattamente 128 gli invitati.
Il nome del Gruppo deriva dal loro primo incontro che risale al 1954, avvenuto nell’Hotel de Bilderberg in Oosterbeek nei Paesi Bassi.
Come si può intuire dal periodo storico, il Bilderberg è una creazione della Guerra Fredda o per meglio dire, del R.I.I.A. britannico, cioè del Royal Institute of International Affaire. Un istituto nato il 30 maggio 1919 a Londra, come capitolo locale della Round Table fondata invece con proiezioni transnazionali.
Il R.I.A.A., noto anche come Chatam House, con sede al numero 10 di St. James Square a Londra, nel 1979 contava su un Consiglio di 33 persone alla guida di circa 3000 membri.
L'idea della nascita del Gruppo Bilderberg venne ad un certo Joseph Retinger, che al tempo si occupava della crescita dell'anti-americanismo in Europa Occidentale. Personaggio chiave della politica mondiale per quasi mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni con il “Colonnello” House, con la potentissima famiglia ebraica Warburg con i banchieri internazionali Lehman, Baruch. Era anche membro della Pilgrim’s Society e del C.F.R. statunitense (il corrispondente del RIIA negli Stati Uniti).
L’influenza di Joseph Retinger sui circoli mondialisti era tale da meritargli il soprannome di “His Grey Eminence” (Sua Eminenza Grigia)
Quindi lo scopo iniziale del Bilderberg, esattamente come della NATO, era quello di rinforzare l’unità dei Paesi Occidentali contro la “minaccia comunista”.
Con il collasso del Patto di Varsavia, il gruppo, con a capo l’America, si è concentrato sul rafforzamento e sullo sviluppo della globalizzazione.
Dall’11 Settembre 2001, a seguito degli attacchi su New York, un altro target è diventato di primaria importanza, ovvero ciò che possiamo chiamare “lo scontro tra civiltà” o “scontro di religione”
Nel 2003 uno dei pochi giornalisti che si dedicano alla ricerca sull'argomento, ai quali va il merito della pubblicazione anno per anno delle liste dei partecipanti, Tony Gosling, un inglese che gestisce il sito www.bilderberg.org, chiese a David Rockefeller il perchè di tanta segretezza ricevendo come risposta che si tratta di un meeting privato.
Ma come dichiara il giornalista stesso «i personaggi politici e gli esponenti del mondo economico e dell'informazione che vi partecipano non sono individui privati, anzi sono proprio loro che dovrebbero rendere conto alla gente...».
Secondo l’attivista britannico Gosling, aver fatto circolare il nome di Torino potrebbe essere un depistaggio per sfuggire ai sempre più numerosi gruppi di contestatori pronti ad accogliere i partecipanti. Venezia infatti potrebbe essere la sede effettiva dell’incontro.
Gli argomenti chiave della discussione di quest'anno saranno:

Populismo in Europa
La sfida della disuguaglianza
Il futuro del lavoro
Intelligenza artificiale
Gli Stati Uniti prima dei midterms
Libero scambio
Leadership mondiale degli Stati Uniti
Russia
Calcolo quantistico
Arabia Saudita e Iran
Il mondo "post-verità"
Eventi attuali

Interessante notare che nel Comitato Direttivo figurano personaggi come la giornalista Lilli Gruber, John Elkann...

Ecco l'elenco completo dei nomi dei partecipanti.
Gli italiani sono nove: Alberto Alesina, Lucio Caracciolo, Elena Cattaneo, Vittorio Colao, John Elkann, Lilli Gruber, Giampiero
Massolo, Mariana Mazzucato, Salvatore Rossi.

ELENCO COMPLETO:

Achleitner, Paul M. (DEU), Chairman Supervisory Board, Deutsche Bank AG; Treasurer, Foundation Bilderberg Meetings
Agius, Marcus (GBR), Chairman, PA Consulting Group
Alesina, Alberto (ITA), Nathaniel Ropes Professor of Economics, Harvard University
Altman, Roger C. (USA), Founder and Senior Chairman, Evercore
Amorim, Paula (PRT), Chairman, Américo Amorim Group
Anglade, Dominique (CAN), Deputy Premier of Quebec; Minister of Economy, Science and Innovation
Applebaum, Anne (POL), Columnist, Washington Post; Professor of Practice, London School of Economics
Azoulay, Audrey (INT), Director-General, UNESCO
Baker, James H. (USA), Director, Office of Net Assessment, Office of the Secretary of Defense
Barbizet, Patricia (FRA), President, Temaris & Associés
Barroso, José M. Durão (PRT), Chairman, Goldman Sachs International; Former President, European Commission
Beerli, Christine (CHE), Former Vice-President, International Committee of the Red Cross
Berx, Cathy (BEL), Governor, Province of Antwerp
Beurden, Ben van (NLD), CEO, Royal Dutch Shell plc
Blanquer, Jean-Michel (FRA), Minister of National Education, Youth and Community Life
Botín, Ana P. (ESP), Group Executive Chairman, Banco Santander
Bouverot, Anne (FRA), Board Member; Former CEO, Morpho
Brandtzæg, Svein Richard (NOR), President and CEO, Norsk Hydro ASA
Brende, Børge (INT), President, World Economic Forum
Brennan, Eamonn (IRL), Director General, Eurocontrol
Brnabic, Ana (SRB), Prime Minister
Burns, William J. (USA), President, Carnegie Endowment for International Peace
Burwell, Sylvia M. (USA), President, American University
Caracciolo, Lucio (ITA), Editor-in-Chief, Limes
Carney, Mark J. (GBR), Governor, Bank of England
Castries, Henri de (FRA), Chairman, Institut Montaigne; Chairman, Steering Committee Bilderberg Meetings
Cattaneo, Elena (ITA), Director, Laboratory of Stem Cell Biology, University of Milan
Cazeneuve, Bernard (FRA), Partner, August Debouzy; Former Prime Minister
Cebrián, Juan Luis (ESP), Executive Chairman, El País
Champagne, François-Philippe (CAN), Minister of International Trade
Cohen, Jared (USA), Founder and CEO, Jigsaw at Alphabet Inc.
Colao, Vittorio (ITA), CEO, Vodafone Group
Cook, Charles (USA), Political Analyst, The Cook Political Report
Dagdeviren, Canan (TUR), Assistant Professor, MIT Media Lab
Donohoe, Paschal (IRL), Minister for Finance, Public Expenditure and Reform
Döpfner, Mathias (DEU), Chairman and CEO, Axel Springer SE
Ecker, Andrea (AUT), Secretary General, Office Federal President of Austria
Elkann, John (ITA), Chairman, Fiat Chrysler Automobiles
Émié, Bernard (FRA), Director General, Ministry of the Armed Forces
Enders, Thomas (DEU), CEO, Airbus SE
Fallows, James (USA), Writer and Journalist
Ferguson, Jr., Roger W. (USA), President and CEO, TIAA
Ferguson, Niall (USA), Milbank Family Senior Fellow, Hoover Institution, Stanford University
Fischer, Stanley (USA), Former Vice-Chairman, Federal Reserve; Former Governor, Bank of Israel
Gilvary, Brian (GBR), Group CFO, BP plc
Goldstein, Rebecca (USA), Visiting Professor, New York University
Gruber, Lilli (ITA), Editor-in-Chief and Anchor "Otto e mezzo", La7 TV
Hajdarowicz, Greg (POL), Founder and President, Gremi International Sarl
Halberstadt, Victor (NLD), Professor of Economics, Leiden University; Chairman Foundation Bilderberg Meetings
Hassabis, Demis (GBR), Co-Founder and CEO, DeepMind
Hedegaard, Connie (DNK), Chair, KR Foundation; Former European Commissioner
Helgesen, Vidar (NOR), Ambassador for the Ocean
Herlin, Antti (FIN), Chairman, KONE Corporation
Hickenlooper, John (USA), Governor of Colorado
Hobson, Mellody (USA), President, Ariel Investments LLC
Hodgson, Christine (GBR), Chairman, Capgemini UK plc
Hoffman, Reid (USA), Co-Founder, LinkedIn; Partner, Greylock Partners
Horowitz, Michael C. (USA), Professor of Political Science, University of Pennsylvania
Hwang, Tim (USA), Director, Harvard-MIT Ethics and Governance of AI Initiative
Ischinger, Wolfgang (INT), Chairman, Munich Security Conference
Jacobs, Kenneth M. (USA), Chairman and CEO, Lazard
Kaag, Sigrid (NLD), Minister for Foreign Trade and Development Cooperation
Karp, Alex (USA), CEO, Palantir Technologies
Kissinger, Henry A. (USA), Chairman, Kissinger Associates Inc.
Kleinfeld, Klaus (USA), CEO, NEOM
Knot, Klaas H.W. (NLD), President, De Nederlandsche Bank
Koç, Ömer M. (TUR), Chairman, Koç Holding A.S.
Köcher, Renate (DEU), Managing Director, Allensbach Institute for Public Opinion Research
Kotkin, Stephen (USA), Professor in History and International Affairs, Princeton University
Kragic, Danica (SWE), Professor, School of Computer Science and Communication, KTH
Kravis, Henry R. (USA), Co-Chairman and Co-CEO, KKR
Kravis, Marie-Josée (USA), Senior Fellow, Hudson Institute; President, American Friends of Bilderberg
Kudelski, André (CHE), Chairman and CEO, Kudelski Group
Lepomäki, Elina (FIN), MP, National Coalition Party
Leyen, Ursula von der (DEU), Federal Minster of Defence
Leysen, Thomas (BEL), Chairman, KBC Group
Makan, Divesh (USA), CEO, ICONIQ Capital
Massolo, Giampiero (ITA), Chairman, Fincantieri Spa.; President, ISPI
Mazzucato, Mariana (ITA), Professor in the Economics of Innovation and Public Value, University College London
Mead, Walter Russell (USA), Distinguished Fellow, Hudson Institute
Michel, Charles (BEL), Prime Minister
Micklethwait, John (USA), Editor-in-Chief, Bloomberg LP
Minton Beddoes, Zanny (GBR), Editor-in-Chief, The Economist
Mitsotakis, Kyriakos (GRC), President, New Democracy Party
Mota, Isabel (PRT), President, Calouste Gulbenkian Foundation
Moyo, Dambisa F. (USA), Global Economist and Author
Mundie, Craig J. (USA), President, Mundie & Associates
Netherlands, H.M. the King of the (NLD),
Neven, Hartmut (USA), Director of Engineering, Google Inc.
Noonan, Peggy (USA), Author and Columnist, The Wall Street Journal
Oettinger, Günther H. (INT), Commissioner for Budget & Human Resources, European Commission
O'Leary, Michael (IRL), CEO, Ryanair D.A.C.
O'Neill, Onora (GBR), Emeritus Honorary Professor in Philosophy, University of Cambridge
Osborne, George (GBR), Editor, London Evening Standard
Özkan, Behlül (TUR), Associate Professor in International Relations, Marmara University
Papalexopoulos, Dimitri (GRC), CEO, Titan Cement Company S.A.
Parolin, H.E. Pietro (VAT), Cardinal and Secretary of State
Patino, Bruno (FRA), Chief Content Officer, Arte France TV
Petraeus, David H. (USA), Chairman, KKR Global Institute
Pichette, Patrick (CAN), General Partner, iNovia Capital
Pouyanné, Patrick (FRA), Chairman and CEO, Total S.A.
Pring, Benjamin (USA), Co-Founder and Managing Director, Center for the Future of Work
Rankka, Maria (SWE), CEO, Stockholm Chamber of Commerce
Ratas, Jüri (EST), Prime Minister
Rendi-Wagner, Pamela (AUT), MP (SPÖ); Former Minister of Health
Rivera Díaz, Albert (ESP), President, Ciudadanos Party
Rossi, Salvatore (ITA), Senior Deputy Governor, Bank of Italy
Rubesa, Baiba A. (LVA), CEO, RB Rail AS
Rubin, Robert E. (USA), Co-Chairman Emeritus, Council on Foreign Relations; Former Treasury Secretary
Rudd, Amber (GBR), MP; Former Secretary of State, Home Department
Rutte, Mark (NLD), Prime Minister
Sabia, Michael (CAN), President and CEO, Caisse de dépôt et placement du Québec
Sadjadpour, Karim (USA), Senior Fellow, Carnegie Endowment for International Peace
Sáenz de Santamaría, Soraya (ESP), Deputy Prime Minister
Sawers, John (GBR), Chairman and Partner, Macro Advisory Partners
Schadlow, Nadia (USA), Former Deputy National Security Advisor for Strategy
Schneider-Ammann, Johann N. (CHE), Federal Councillor
Scholten, Rudolf (AUT), President, Bruno Kreisky Forum for International Dialogue
Sikorski, Radoslaw (POL), Senior Fellow, Harvard University; Former Minister of Foreign Affairs, Poland
Simsek, Mehmet (TUR), Deputy Prime Minister
Skartveit, Hanne (NOR), Political Editor, Verdens Gang
Stoltenberg, Jens (INT), Secretary General, NATO
Summers, Lawrence H. (USA), Charles W. Eliot University Professor, Harvard University
Thiel, Peter (USA), President, Thiel Capital
Topsøe, Jakob Haldor (DNK), Chairman, Haldor Topsøe Holding A/S
Turpin, Matthew (USA), Director for China, National Security Council
Wahlroos, Björn (FIN), Chairman, Sampo Group, Nordea Bank, UPM-Kymmene Corporation
Wallenberg, Marcus (SWE), Chairman, Skandinaviska Enskilda Banken AB
Woods, Ngaire (GBR), Dean, Blavatnik School of Government, Oxford University
Yetkin, Murat (TUR), Editor-in-chief, Hürriyet Daily News
Zeiler, Gerhard (AUT), President, Turner International