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Marcello Pamio

Qualche giorno fa si è svolta a Roma la seconda delle udienze del processo presso la Ceeps, la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, che ha visto protagonisti una ventina di medici, incriminati di essere dei pericolosissimi NO-VAX! La terza e ultima udienza avverrà il prossimo 28 ottobre.
L’accusa sarebbe di aver tradito la Scienza e la deontologia professionale assumendo una posizione critica e ascientifica nei confronti del principio sull’obbligatorietà vaccinale. Della serie: un medico non può esprimere un parere in ambito sanitario.
La Ceeps è l’organo di giurisdizione speciale istituito presso il Ministero della Salute che giudica le vicende degli ordini professionali, e dovrà confermare o meno le radiazioni già decise dai rispettivi ordini.
E’ la prima volta nella storia dell’Italia che un medico potrebbe essere radiato per le sue opinioni!

Due metri e due misure
Non tutti lo sanno ma esiste una regola aurea interna agli ordini: ”se non esci dal paradigma puoi fare quello che vuoi”. In effetti gli ordini dei medici NON RADIANO i colleghi che eseguono interventi chirurgici senza utilità per ottenere rimborsi regionali; spezzano le ossa ai pazienti per fare “esperienza” e soldi; incassano centinaia di milioni di euro dalle case farmaceutiche per rendere obbligatorio un vaccino (De Lorenzo docet); impiantano valvole cardiache killer; ecc. La maggior parte dei medici coinvolti in gravissimi scandali di malasanità risulta tuttora regolarmente iscritta agli ordini professionali. Mentre coloro che criticano le vaccinazioni di massa vengono radiati senza se e senza ma!

Un paese nel quale non vengono radiati quei medici che uccidono, derubano e invalidano i pazienti, ma vengono perseguitati tutti quelli che mettono in discussione una pratica sanitaria come quella vaccinale, è un paese destinato ad una fine ingloriosa!
La dittatura sanitaria continua imperterrita nella sua opera distruttiva, e questo sta avvenendo nel silenzio generale della popolazione e della stessa classe medica, questi ultimi tutti bravi allineati nella vana speranza che non toccherà loro nulla di male...

Cosa possiamo fare
Sempre più gli ordini professionali stanno mostrando al mondo la loro vera natura: da organizzazione privata di tutela della categoria dalle aggressioni esterne (malpractice) si sono trasformati in un vero e proprio feroce organismo di inquisizione con il compito di punire il pensiero non allineato, colpendo quei medici che mettono il naso fuori dal paradigma.
Per tanto, se questa è la società, non rimane altra strada che quella di uscire dal Sistema, sganciandosi da queste associazioni e creando qualcosa di nuovo e riconosciuto, non certo dal Potere ma dalle Persone!
Non è un caso infatti che milioni di individui si stiano allontanando sempre più da una medicina protocollare metastatizzata dalle industrie, e questa deriva sta disturbando il sonno a moltissimi...

Fintanto che dipenderà da un ordine privato ammanicato con il regime e le lobbies farmaceutiche, UN MEDICO NON SARA’ MAI E POI MAI LIBERO DI PRATICARE L’ARS MEDICANDI!
Il momento di alzare gli scudi è arrivato e necessita di una fortissima reazione dell’intera classe medica perché qui di mezzo non ci sono i NO-VAX o i No-MASK, qui si gioca l’autonomia e la libertà di un medico di decidere in Scienza e Coscienza qual è la strada migliore e più consona per il proprio assistito. Qui di mezzo c’è la libertà di cura e la libertà di scelta terapeutica!!!

Marcello Pamio

Alzi la mano chi vorrebbe tornare alla normalità.
Bene….ora potete abbassarla, perché non torneremo mai più alla vita precedente.
Il Sistema ce lo sta dicendo in ogni modo e in tutte le salse, a tal punto che perfino Coca Cola si è scomodata!
Ha realizzato uno spot geniale dove un uomo di colore spiega a voce la bellezza di guardare con occhi diversi la “nuova normalità”. Un messaggio apparentemente condivisibile, ma all’inizio e alla fine dello spot i geni pubblicitari hanno inserito tre paroline semplici: “Come Mai Prima”!

Ufficialmente si riferisce al fatto che la corporazione che produce la bevanda più conosciuta e purtroppo più bevuta al mondo, ci tiene a fare sapere ai suoi consumatori che ci sarà “come mai prima”. Invece di investire milioni per sistemare i danni che il colosso crea in giro per il mondo, ha donato 100 milioni di dollari alle organizzazioni in prima linea che fronteggiano il Covid-19.
Ovviamente il messaggio subliminale dello spot è leggermente diverso: “Non torneremo Mai più Come Prima

Avete capito? Tutti voi retrogradi che vorreste tornare alla bella vita (per modo di dire) precedente, mettetevelo dentro quella zucca vuota. Non torneremo mai più alla “normalità” per il semplice fatto che dovremo abituarci alla situazione psicopatologica odierna: mascherine, isolamento, distanziamento, delazione, tamponi ai bambini quotidianamente a scuola, e dulcis in fundo vaccini per tutti, come se non ci fosse un domani.

Ecco perché nessuno dà speranza e buone notizie, perché per il Sistema non sarà MAI COME PRIMA! Tutto qua.
Stanno (mal)trattando socio-psicologicamente i bambini piccoli, con lo scopo di inoculare direttamente dentro l’inconscio e il DNA comune la concezione e la visione della nuova società del futuro, di quel “Mondo Nuovo” tanto agognato dal visionario Aldous Huxley.

Video dello spot della Coca-Cola

https://www.youtube.com/watch?v=gVHITjER3rA&feature=emb_title

Marcello Pamio

Per la prima volta i primari dei reparti di Microbiologia che effettuano le analisi sui tamponi ammettono che sono costretti a potenziare la carica virale per poter individuare il virus che, altrimenti, sarebbe riscontrato in una percentuale irrisoria!
Ad affermarlo il dottor Roberto Rigoli, primario del reparto di Microbiologia a Treviso, il quale ha coordinato una ricerca assieme ai colleghi di Mestre e Verona. “Su 60mila tamponi fatti dal 1° giugno in Veneto, solo 3 hanno registrato una quantità di virus importante. Ma anche quelle 3 persone infettate dal Covid-19 hanno sviluppato solo sintomi leggeri e nessuno è finito in pneumologia o in rianimazione”.

Detto in altri termini: la carica del virus si è spenta.
Ma allora a cosa servono i tamponi oltre a far ingrassare le lobbies?

Il-logica dei tamponi

# 60.000 tamponi;
# 210 positivi;
# 199 in maniera molto modesta e probabilmente non erano infettivi;
# 11 positivi con segnale chiaro, di cui 4 asintomatici e 7 sintomatici;
# 3 casi in cui la carica virale è paragonabile a quella nella fase acuta dell’epidemia.

Chiamarla strategia sanitaria è proprio fuori luogo: 60.000 tamponi in una sola regione per trovare solo 3 persone infettate dal Covid-19, le quali hanno sviluppato solo sintomi leggeri e nessuno è finito in pneumologia o in rianimazione. E a livello nazionale?
Quanti soldi stanno incamerando i produttori dei tamponi? Quante persone sono agli arresti domiciliari (quarantena fiduciaria) per un test farlocco? Quanti bambini sono a casa da scuola per una fantomatica positività? E quanti genitori perderanno il lavoro per questa distorsione della realtà?

Non c’è altra spiegazione se non quella che viviamo in una sorta di incantesimo...

Fonte:

https://www.rovigooggi.it/n/102146/2020-08-23/il-coronavirus-ormai-si-e-spento-per-trovarlo-si-amplifica-il-segnale-di-positivita

Tratto dal documentario “The Social dilemma”

Marcello Pamio

Se si chiede ad un gruppo di persone cosa non va nel settore tecnologico odierno, la quasi totalità direbbe le stesse cose: “rubano i nostri dati; creano dipendenza; veicolano fake news; polarizzano le elezioni falsate, ecc.” Ma c'è qualcosa che sta dietro a tutto questo e che sta creando proprio tutte queste situazioni contemporaneamente, e non solo...E’ fondamentale comprendere che c’è un enorme problema sottovalutato nel settore tecnologico...
Il mondo attorno a noi sembra letteralmente impazzito e nessuno se ne accorge: è normale o stiamo tutti vivendo una specie di incantesimo?

Il prodotto siamo noi
Durante i primi cinquant’anni della Silicon Valley, l'industria inventava e creava prodotti reali: software, hardware, ecc., e i clienti li compravano.
Ma negli ultimi dieci anni le società tecnologiche hanno iniziato a vendere non più oggetti ma i loro stessi utenti: cioè noi!

Quando navighiamo in internet o nei social non paghiamo assolutamente nulla, tutto è gratuito: sono gli inserzionisti infatti che pagano per inserire le pubblicità dei prodotti che noi usiamo. Quindi se gli inserzionisti sono i clienti (dei social), indovinate chi è il prodotto? Esatto, e non è un caso infatti il detto: “se non stai pagando per il prodotto, allora il prodotto sei tu!”

Tutti pensano che Google sia un motore di ricerca e Facebook un network nato per far incontrare le persone. Niente di più errato e fuorviante, perché queste società competono per la nostra attenzione!
Il modello imprenditoriale di società come Facebook, Snapchat, Twitter, Instagram, YouTube, Tiktok, Google, Pinterest, Reddit, LinkedIn, ecc. è tenere le persone incollate agli schermi.
E’ per questo che cercano continuamente e con ogni mezzo di comprendere (mediante algoritmi e Intelligenza Artificiale) come ottenere la maggiore attenzione possibile da noi utenti, cioè quanto tempo possono trattenerci sulle loro piattaforme.

Abbiamo detto che in internet tutti i servizi sono gratuiti, e lo sono perché vengono pagati dagli inserzionisti. Questi investitori pagano affinché vengano mostrate le loro pubblicità a noi che siamo il vero e unico prodotto. In definitiva la nostra attenzione viene venduta.
Non è solo questione di domanda e offerta: il problema enorme è che per fare questo, gradualmente e in maniera impercettibile stanno letteralmente cambiando il nostro comportamento, la nostra percezione e quindi anche il nostro modo di pensare e vedere la vita.

Avete capito da dove traggono il profitto? Stanno cambiando non solo quello che facciamo, ma anche il modo in cui vediamo la vita e noi stessi.
È un cambiamento graduale ma epocale e purtroppo ne stiamo vedendo già i risultati nella società!

Capitalismo della sorveglianza
Per fare immense fortune in questo settore si deve essere in grado di fare grandi previsioni, e per le grandi previsioni servono moltissimi dati...i nostri dati.

Big surveillance camera is focusing on a human icon as a metaphor of collecting data on society by surveillance systems. 3D rendering. Credit 123rf.com

Il capitalismo della sorveglianza è una nuovissima forma di capitalismo il cui profitto arriva dall’illimitato monitoraggio delle persone. Stiamo parlando di un mercato infinito che non è mai esistito prima: un mercato che commercia “future”1 sull’essere umano!
Questi mercati stanno sviluppando triliardi di dollari e le società interessate non a caso sono le aziende più ricche della storia dell’umanità.

Controllo globale
Tutto quello che facciamo on-line viene osservato, tracciato, valutato e registrato.
Ogni nostra azione viene attentamente monitorata e archiviata in maniera automatica. Tutto, perfino il tempo che passiamo ad osservare una foto.
Per esempio sanno benissimo quando una persona è da sola o quando è depressa, quando sta cercando le foto degli ex compagni, ecc.

Tutto quello che clicchiamo, i video che vediamo, per non parlare dei like e degli hastag vengono registrati e questo non è per niente difficile visto tutte le briciole che lasciamo dietro di noi nella Rete semplicemente navigando, facendo acquisti, chattando, ecc.
Sanno di noi molto più di quello che noi sappiamo di loro.
Tutta la mole di dati viene registrata all’interno di mega sistemi automatizzati gestiti da algoritmi sofisticatissimi dove non c'è nessuna supervisione umana.

Se pensiamo che l’Intelligenza Artificiale riguardi solo i film di fantascienza commettiamo un errore enorme: oggi l’AI applicata è tranquillamente in grado di analizzare non solo la nostra vita, ma anche di fare previsioni sempre più accurate su quello che faremo in futuro. Lo scopo è infatti predittivo.
Siamo nel pieno della cosiddetta “profilazione”, cioè l’insieme delle attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti agli utenti, al fine di suddividerli e schedarli in gruppi a seconda del loro comportamento.
Stanno costruendo modelli predittivi in grado di predire le nostre azioni future. Viene da sé che chi ha il modello migliore vince, e in ballo oltre a un fiume di soldi c’è un potere immenso...

Mondo malato
Così facendo sono riusciti a creare un mondo in cui la connessione online è diventata basilare soprattutto per le generazioni più giovani. Il 5G non a caso sarà estremamente funzionale per tutto questo giochetto.
Un mondo malato dove ogni volta che due persone si connettono l’unico modo per finanziare il tutto è attraverso una terza persona che furtivamente paga per manipolare gli inconsapevoli.

Quindi abbiamo creato un’intera generazione globale di persone cresciute in un contesto in cui il significato stesso della parola “comunicazione” e della parola “cultura” è connesso all’idea di manipolazione. Abbiamo messo l'inganno e la furtività al centro di tutto ciò che facciamo, e purtroppo il risultato è il mondo in cui viviamo.
I Big Data stanno usando le tecniche di persuasione abbinate alla tecnologia, perché a loro non basta che il cliente usi o acquisti un prodotto consapevolmente o meno: loro vogliono scavare più in profondità nel tronco cerebrale (dove risiedono i bisogni ancestrali e primari) e innestare abitudini inconsce, in modo tale da essere programmati ad un livello molto più profondo senza che ce accorgiamo.

Se fossimo più attenti e facessimo caso alle pubblicità che ci fanno apparire nello schermo durante la navigazione, noteremmo oggetti e tematiche per noi affini.
Con questa ingegneria sociale vera e propria sono in grado (e lo stanno facendo) di cambiare le abitudini di miliardi di persone.

Taggami
L’esempio dei Tag è illuminante.
Se riceviamo un messaggio da parte di un nostro amico che ci ha taggato in una foto, la ovvia conseguenza è che si aprirà il messaggio per guardare l’immagine.
Non è una cosa che possiamo ignorare, anche perché stanno attingendo ad un tratto della personalità umana profondamente radicata (bisogno di appartenenza ad un clan, bisogno di essere riconosciuti, ecc.). La domanda interessante è: come mai le email o i messaggi non contengono già la foto, non sarebbe tutto molto più facile? Ovviamente, ma a loro interessa che tu continui ad interagire, a taggare il mondo, e a stare più tempo possibile connesso.
Quando Facebook ha ideato la funzione del tag, l’ha potenziata al massimo perché avrebbe fatto crescere enormemente l’attività: le persone dovevano taggarsi a vicenda tutto il giorno.

Conclusione
Abbiamo a che fare con le più potenti e ricche corporazioni della storia dell’umanità che stanno letteralmente dipingendo la tela del mondo a proprio gusto e piacimento, influenzando il pensiero e le emozioni.
Stiamo vivendo una specie di esperimento sociale (come topi in un grande labirinto), nel quale i Big Data spingono miliardi di persone nel flusso illimitato di dati, per poi raccogliere enormi profitti proprio grazie alle informazioni acquisite. E non solo nessuno se ne accorge, ma continuiamo a fornire loro dati. Ma non è solo una questione di profitto...
La modifica antropologica è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere la realtà, e ricordo che per la prima volta nella storia, la “Generazione Z” (tutti i nati dopo il 1996) è la prima generazione ad essere approdata sui social già alle scuole medie! Purtroppo quelli nati dopo il 2010 ci entreranno probabilmente già alle elementari...

Consigliata la visione del docufilm "The Social dilemma"

Note

1I “future” sono contratti a termine con il quale le parti si impegnano a scambiare una certa attività (finanziaria o reale o in questo caso umana) a un prezzo prefissato e con liquidazione differita a una data futura.

Marcello Pamio

Il Recovery Fund del Covid-19 è l’accordo che l’illegittimo governo italiano ha attivato nei confronti dell’Unione Europea come sostituzione del MES, diventato troppo impopolare.
Gli illusionisti hanno cambiato packaging, lubrificando per bene l’aggeggio, ma sempre di suppostone si tratta!
Un fondo per finanziare ben 557 progetti diversi. E che progetti!

Circa 80 miliardi di sussidi a fondo, per così dire, perduto, anche se si tratta sempre di tasse e soldi nostri, e altri 120 miliardi di prestiti che andranno restituiti all’establishment con sangue e sudore.
Il fondo sarebbe nato per rilanciare progetti nella delicatissima fase post-pandemica, proprio per dare una boccata di respiro e tirare su l’economia devastata del paese.
Leggendo i progetti finanziari invece, il rilancio c’è ma del Nuovo ordine mondiale…
Ecco alcuni dei più significativi e inquietanti, ma l’elenco è lunghissimo e ancora inesplorato.

Piano Italia Cashless (Progetto 610)
Iniziamo dal progetto della durata di 3 anni che ha ricevuto ben 10 miliardi di euro.
Si tratta della ”realizzazione di un piano nazionale avente l'obiettivo di accompagnare la transizione verso una ‘cashless community’ attraverso meccanismi di incentivo all’utilizzo di mezzi di pagamento elettronici sia per i consumatori che per gli esercenti”.

Tradotto: vogliono far sparire la cartamoneta per fare posto alle valute elettroniche e virtuali.
Dicono che far sparire dalla circolazione le banconote avrebbe effetti benefici in termini di sicurezza (meno contante, meno reati socialmente odiosi), igiene (per via del Covid) e lotta all'evasione. Vien da ridere, se non ci fosse da piangere.
Ovviamente lo scopo è il controllo totale dell’uomo, perché quando si costringono i consumatori a usare solo bancomat/carta di credito con microchip, è chiaro che chi controlla elettronicamente le carte controlla anche la vita delle persone.
Questo è uno dei passaggi cardine della dittatura globale.

Vigilanza cibernetica (Progetto 342)
Questo progetto è stato finanziato con “solo” 200 milioni di euro e riguarda la dotazione degli edifici pubblici ed aree sensibili di sistemi di vigilanza automatizzata. Così facendo le tecnologie di Deep Learning in ambito sicurezza consentiranno di controllare edifici pubblici, aree sensibili, piazze e strade. Siamo nel pieno della videosorveglianza elettronica e i soldi infatti verrebbero spesi proprio per potenziare tutti i sistemi di controllo.

Avremo telecamere ovunque gestite da algoritmi di IA, intelligenza artificiale che potranno tracciare, identificare, sorvegliare tutto e tutti. Per completare questo progetto serve assolutamente la tecnologia del 5G...

Costellazione di satelliti per 5G (Progetto 356)
Infatti non poteva mancare il 5G. Con un badget di 170 milioni di euro saranno realizzati “una costellazione di satelliti modulare (3 famiglie di 12 esemplari ciascuna) al fine di garantire capacità 5G a banda larga e bassa latenza e copertura sul territorio nazionale

Quindi con i soldi realizzeranno entro un anno 36 satelliti 5G da mettere in orbita per coprire (cuocere) con le microonde l’intero territorio nazionale.

Fascicolo Sanitario Elettronico (Progetto 156)
Per favorire la digitalizzazione e l’estrazione dei dati sanitari di tutti i sudditi dell’Impero il budget è notevole: 1,5 miliardi di euro!
Si tratta infatti di un progetto enorme e soprattutto delicatissimo perché qui in ballo ci sono i dati più sensibili (sanitari e clinici) di una persona. Se finissero nelle mani sbagliate?

Governance e modelli predittivi (Progetto 157)
Questo progetto finanziato con 140 milioni è abbastanza inquietante, perché si tratta del potenziamento di tutti quei strumenti e capacità previsionali, chiamate “business intelligence” per l’analisi e definizione delle politiche di prevenzione e governo degli stili di vita dei cittadini.
In pratica si vuole autorizzare e finanziare il Ministero della Salute per studiare i differenti stili di vita delle persone, definire ovviamente quali sono gli stili di vita di riferimento, quelli “da protocollo”, e impostare le politiche di prevenzione quando le persone non dovesse seguirli.

Trasparenza delle informazioni per il cittadino (Progetto 154)
Con quasi 10 milioni di euro e per la durata di 6 anni vogliono foraggiare tutte le campagne per la cosiddetta “corretta informazione”. Lo scopo è contrastare le cosiddette fake news, quelle che loro decidono essere fake. Altri dolsi purtroppo ai tristemente noti delatori del regime!

Conclusione
Mancano all’appello numerosissimi progetti che alla fine fagociteranno l’intero fondo.
In definitiva con i nostri soldi il Sistema vorrebbe dare una bella accelerata all’instaurazione definitiva del Nuovo Ordine Mondiale.
D’altronde i tempi lo richiedono e purtroppo le persone anestetizzate e in dissonanza cognitiva lo vogliono. I tempi sono molto maturi, anche e soprattutto grazie all’emergenza sanitaria, che guarda caso, casca proprio a fagiolo!

Per approfondire

Recovery Frode” di Riccardo Pizzirani, https://luogocomune.net/17-politica-italiana/5607-recovery-frode

Recovery fund, tutti i 557 progetti: ecco il documento integrale

https://www.corriere.it/economia/lavoro/20_settembre_14/recovery-fund-tutti-557-progetti-ecco-documento-integrale-d3bef9a0-f5e6-11ea-9237-257205f52e6d.shtml

Marcello Pamio

Il dottor Mark Sagar è direttore del Laboratory for Animate Technologies con sede all’Istituto di Bioingegneria di Auckland. Il laboratorio crea sistemi interattivi animati autonomi che aiuteranno a definire la prossima generazione di interazione uomo-computer e animazione facciale.
Ha iniziato la sua carriera costruendo simulazioni al computer dell'occhio umano per la chirurgia virtuale.

Il professor Sagar (laurea in scienze e un dottorato in ingegneria presso l'Università di Auckland) è stato coinvolto nella tecnologia di film quali: L’alba del pianeta delle scimmie (2011), Avatar (2009), King Kong (2005) e Spiderman 2 e per questi lavori pionieristici sui volti generati dal computer è stato premiato con due Oscar Sci-tech (2010 e 2011), una specie di Academy Awards nell’ambito della scienza e tecnologia cinematografica. Nel 2019 è stato eletto membro della Royal Society come riconoscimento per la sua ricerca leader a livello mondiale.
Quello che ci interessa è la società che nel 2016 ha fondato: la Soul Machines Limited che oggi rappresenta il leader mondiale nell'umanizzazione di Intelligenza Artificiale per creare ”persone digitali”.

Questi avatar possiedono un cervello digitale brevettato che contestualizza e si adatta in tempo reale a situazioni simili alle interazioni umane!

I suoi principali investitori sono: Horizons Ventures, Temasek, Lakestar, Salesforce Ventures, Iconiq e Mercedes Benz. In particolar modo Horizon Ventures è una società di venture capital che gestisce gli investimenti privati del magnate cinese Li Ka-shing e ha finanziato alcune delle innovazioni tecnologiche più note dell’ultimo decennio tra cui Facebook, Skype, DeepMind, Siri, Spotify e altro. Iconiq Capital invece gestisce gli investimenti per alcuni dei più brillanti miliardari della Silicon Valley, tra cui il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Tutti gli altri investitori hanno voluto mantenere l’anonimato…

Baby X

E’ un progetto pilota di Sagar e si tratta del primo bambino animato virtuale di circa 18 mesi che impara e reagisce come un umano. Usa le telecamere del computer per “vedere” e i microfoni per “ascoltare” come input dall’esterno. Grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale il “bambino” è in grado di interpretare e comprendere le situazioni.

Il risultato agghiacciante è che il pargolo digitale può imparare a leggere, riconoscere oggetti e “capire” quello che gli sta accadendo, infine attraverso espressioni facciali può esprimere il suo stato d’animo (sorridere, piangere, ecc.).

Dal bambino agli insegnanti adulti

Il passaggio successivo dopo Baby-X è stato quello di creare avatar adulti. La Soul Machines grazie alla collaborazione con l’azienda energetica Vector ha fatto nascere Will, il primo insegnante per le scuole primarie.

Questo “umano digitale” è in grado di interagire con i bambini da un desktop, tablet o dispositivo mobile, aiutandoli a conoscere le energie rinnovabili.
Dalle energie all’insegnamento scolastico quanto manca? Gli insegnanti in carne ed ossa saranno sostituiti da realtà virtuali che non hanno bisogno di uno stipendio a fine mese per mangiare, che non perderanno lezioni per malattie o scioperi, e soprattutto saranno immuni dai coronavirus umani...

Lentamente le peculiarità e caratteristiche intrinseche dell’essere umano stanno per essere cancellate con un mouse!
Viene da sé che Baby-X, Will e tutto il resto sono solo la puntina dell’iceberg delle ricerche che ci fanno vedere: siamo in un periodo di profonda innovazione e trasformazione non solo scientifica e tecnologica, ma anche antropologica. L’uomo sta cercando infatti di modificare il corpo fisico con la medicina, l’ingegneria e la robotica, ma anche la concezione di intelligenza e di coscienza, arrivando perfino al concetto stesso di Vita!

Cosa accadrà infatti quando un “essere digitale” (bambino o adulto che sia) sarà definito “senziente” o “intelligente”? Potrà pretendere di far valere i propri diritti esattamente come un essere umano?
Siamo agli albori del Transumanesimo e Postumano, e in ballo non ci sono interessi economici, c’è la sopravvivenza dell’uomo, sia dal punto di vista fisico che spirituale...

Marcello Pamio

L’azienda energetica Vector e la principale società di IA, Intelligenza Artificiale della Nuova Zelanda Soul Machines™,hanno lanciato un avatar chiamato Will nelle scuole primarie.
Will, un “umano digitale” è in fase di sperimentazione nel programma scolastico “Be Sustainable with Energy” di Vector, offerto gratuitamente (chissà come mai) alle scuole.
L’avatar può interagire con i bambini da un desktop, tablet o dispositivo mobile e li aiuta a conoscere le energie rinnovabili come geotermica, solare ed eolica. I bambini ne sembrano entusiasti.

Will utilizza il sistema nervoso artificiale di Soul Machines, una piattaforma di animazione autonoma modellata sul modo di funzionamento del cervello del sistema nervoso, per dare vita al volto digitale in un modo simile all’umano.

Grazie a computer sempre più potenti e all’Intelligenza Artificiale oggi sono realizzabili insegnanti virtuali in grado di interagire con i bambini. Avatar che andranno nelle scuole a sostituire gli insegnanti in carne e ossa?
Risponde il Chief Business Officer di Soul Machines™, Greg Cross: l’istruzione sarà una delle applicazioni rivoluzionarie per la tecnologia di Soul Machine poiché gli insegnanti digitali hanno il potenziale per democratizzare la fornitura di istruzione agli studenti ovunque (in particolare quelli nelle comunità remote) e aiutare ad affrontare la crescente carenza di insegnanti su scala globale.

Avete capito dove vogliono andare a parare?

Marcello Pamio

Netflix nasce a Los Gatos in California nel 1997 grazie ai suoi creatori Reed Hastings e Marc Randolph, inizialmente come servizio per il noleggio di DVD, VHS e videogiochi tramite posta.
Nel 2005 spediva un milione di DVD al giorno e dopo soli 4 anni aveva in catalogo 100.000 titoli e 10 milioni di abbonati.
Dopo aver spedito il miliardesimo DVD negli Stati Uniti, a febbraio 2007 Netflix decide di dare una svolta e passare dal semplice noleggio di film ad una piattaforma per lo streaming video con la stessa modalità. Una vera e propria rivoluzione.

Interessante da sapere che Marc Randolph dal 2007 al 2012 entra a parte del consiglio di amministrazione della Microsoft e da giugno 2011 in quello di Facebook...
Oggi fattura la bellezza di 20 miliardi di dollari all’anno e ha 183 milioni di abbonati nel mondo.

Siamo di fronte al miracolo economico di una start-up diventata miliardaria in pochi anni, oppure abbiamo a che fare con una insidiosa etichetta “indipendente”, mirabilmente creata ad arte dal Sistema come testa di ariete per sfondare l’inconscio collettivo e far penetrare tematiche devianti e utili per il controllo sociale e antropologico? Netflix è come Hollywood un’altra Finestra di Overton cinematografica?

Pesanti accuse
Il senatore del Texas Ted Cruz ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di indagare Netflix per il film “Cuties” e determinare se si tratta di pornografia infantile.
Il senatore repubblicano e molti altri legislatori federali sono sconvolti dal fatto che Netflix abbia trasmesso in streaming il controverso film. L’accusa è pesantissima: la commedia sessualizza i bambini facendo appello alla pedofilia!
Il pratica secondo “il film feticizza e sessualizza queste ragazze pre-adolescenti mentre eseguono balli che simulano gli atteggiamenti sessuali, inclusa una scena con nudità parziale di bambini”, ha scritto Cruz in una lettera al Procuratore Generale William Barr.

Nel film il personaggio principale Amy finisce per unirsi a una cricca di ragazzine che si definiscono “Cuties” e che si esibiscono svestite in numeri di danza altamente provocatoria ed erotizzante. Nella sceneggiatura Amy lo farebbe come atto di ribellione nei confronti dei genitori conservatori musulmani, ma è proprio questo l’intento?
Anche se Netflix si è difesa dichiarando che “non c’è nudità minorile nel film”, la pellicola ha scatenato una petizione online di protesta.
Il senatore Gabbard lo ha ha definito come “pornografia infantile” in grado di “stuzzicare l’appetito dei pedofili”, e aiuterà “ad alimentare il traffico di bambini a fini sessuali”.

Il Primo Emendamento statunitense difende l’espressione artistica, ma non consente a società di lucro di produrre o distribuire materiale pedopornografico. Ora deciderà il Dipartimento della Giustizia, anche se come ben sappiamo storie simili finiscono nel dimenticatoio...

Conclusione
Una cosa è certa: Netflix porta nel piccolo e nel grande schermo tematiche molto devianti come transumanesimo, postumano, pedofilia, utero in affitto, ideologia di genere, ecc.
L’elenco dei titoli a catalogo sarebbe troppo lungo da poter descrivere in questa sede, ma basta sapere dell’emblematica serie tv “Jeffrey Epstein: filthy rich” dedicata al miliardario pedofilo...
D’altronde l’orientamento progressista dell’etichetta non è un mistero per nessuno, e ricordiamo come in occasione del Milano Pride del 2018, Netflix sia stato lo sponsor ufficiale contribuendo ad allestire con i colori arcobaleno sia la stazione della metropolitana, sia i bastioni di Porta Venezia.
Più chiaro (o colorato) di così...

Marcello Pamio

Il 29 gennaio 2020 è stata pubblicata la IV edizione di un volume con il testo integrale della Costituzione della Repubblica italiana, edito da Edizioni Giuridiche Simone.
Fin qui nulla di strano. La cosa intrigante riportata in copertina è il sottotitolo: “il testo è aggiornato alla legge costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari”.
Va bene che l’approvazione della legge costituzionale per la riduzione del numero dei deputati, da 630 a 400, e dei senatori da 315 a 200 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 12 ottobre 2019, ma il referendum confermativo sarà il 20-21 settembre 2020.

Per quale motivo una casa editrice pubblica ben 8 mesi prima del consulto popolare la modifica della Costituzione? Non si poteva aspettare per la ristampa la fine di settembre?
Siamo di fronte ad un azzardo editoriale, oppure qualcuno ha la sfera di cristallo e sa in anticipo come andrà il referendum?
Ricordiamo che la riduzione dei parlamentari non serve - come vuole la narrazione ufficiale - a ridurre la spesa dello Stato, ma a rosicchiare ulteriormente la rappresentatività del popolo, e così facendo il Parlamento ne resterebbe svilito e soprattutto indebolito.
Il regime dittatoriale ha tutti gli interessi ad avere meno marionette da pagare e controllare, perché avrebbe il lavoro molto facilitato! Ma è così interessato a tale riduzione da manipolare perfino l’esito di un Referendum?

Manifestazione di Padova

Marcello Pamio

Da che mondo è mondo il Sistema adotta due metri e due misure.
Se a riunirsi sono persone ridestate dal Matrix che manifestano per la Libertà e che hanno ben compreso il vergognoso giochetto di una metastatizzata e mercificata politica, le norme anti-covid devono essere applicate e rispettate al millimetro. Se invece a riunirsi in centinaia sono gli amichetti e le amichette dei governanti, allora tali norme non si devono applicare.

Dopo la manifestazione di circa 500 persone come ha correttamente scritto l’inviato di padovaoggi (d'altronde basta osservare la foto per capacitarsene) in Prato della Valle si sono mossi il questore, la Digos, il sindaco di Padova per non parlare delle macchiette dei candidati alle regionali e degli scribacchini presenti e lontani.
Tutti scandalizzati e arrabbiati perché i “negazionisti” sono scesi in piazza senza museruola e senza rispettare il distanziamento.

Il più bilioso è stato il sindaco Sergio Giordani, ovviamente di matrice piddina, che ha definito quello che è accaduto domenica 6 settembre “un'offesa alle migliaia di cittadini padovani che hanno sofferto gravemente e stanno soffrendo a causa del coronavirus”.
Dopo questo rigurgito ha anche specificato che “rappresenta un’offesa per tutti i medici, gli scienziati, gli operatori sanitari e i volontari che hanno combattuto e continuano a combattere a loro rischio questa tremenda pandemia”.

Nessuno di lor signori però si è scandalizzato dando fiato alla bocca (con la maschera ovviamente) per il gay pride di Padova, dove stando alle immagini molte centinaia di persone ballavano vicinissime senza mascherina.

Come mai non ha nulla da commentare il sensibile Giordani o il grande e soprattutto libero giornalista Ivan Compasso, che domenica sarebbe stato maltrattato dal violentissimo servizio di sicurezza del Movimento 3 V?

Forse perché il Pride Village alla fiera di Padova (che andrà avanti - giustamente - fino al 12 settembre) ha ricevuto l'aiuto dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova (giunta PD)? O forse perché il capo organizzatore dell'evento padovano (il più grande d'Europa) è Alessandro Zan, il primo relatore della legge contro l'omotransfobia? Boh, comunque sia, vedremo se qualche autorità controllerà il rispetto del distanziamento e dell'uso della mascherina. Come pure vedremo se Ivan Compasso o gli altri inviati de La7 andranno a farsi spintonare anche là…

Non dobbiamo chiudere occhio tutta la notte.
O ci sveglieremo trasformati in qualcosa di inumano.
Molte persone perdono a poco a poco la loro umanità senza accorgersene.

(da “L’invasione degli ultracorpi”)

Livio Cadè - tratto da Ereticamente

Secondo Toynbee “le civiltà muoiono per suicidio, non per assassinio”. La nostra civiltà lo conferma. Noi stiamo per essere distrutti non da invasioni di orde barbariche, di eserciti ottomani o cavallette, e nemmeno di virus o batteri. L’uomo moderno si sta uccidendo da solo, è lui stesso a determinare l’invasione che porrà fine alla civiltà come oggi la conosciamo. L’invasore è un’entità immateriale che attacca le persone alterandone le funzioni cognitive, controllando la loro volontà e le loro emozioni. Non è possibile dire con certezza se l’infezione avvenga per via chimica, elettromagnetica o eterica. Sappiamo che colpisce il sistema nervoso centrale, compromettendo le facoltà psichiche correlate alla corteccia e al sistema limbico. Provoca, per così dire, una scissione tra l’anima e le funzioni cerebrali, come recidendo il filo che le lega. Questa pandemia mentale, per la quale non esiste vaccino, ha origini lontane.

Per comprenderne la cause, dobbiamo partire dalla nostra credenza più comune, ossia quella di essere liberi pensatori. L’idea che pregiudizi e censure appartengano al passato e che le democrazie moderne garantiscano libertà di pensiero è un’illusione diffusa. In realtà, nella società attuale, istruzione di massa e informazione son diventate strumenti totalitari di repressione e controllo delle coscienze. Le scuole sono centri di indottrinamento collettivo, e i media riempiono ogni giorno i cervelli di falsità e pregiudizi. La cultura stessa diviene organo di censura. Ogni cittadino sviluppa un dispositivo di blocco della libertà di pensiero, una sorta di sensore che, in caso di conflitto col pensiero omologato, fa scattare in lui un segnale d’allarme, un senso di indegnità morale e intellettuale che lo induce a rientrare immediatamente nei ranghi. Avendo interiorizzato questo sofisticato Super-io sociale, ha l’illusione di non subire censure esterne.

Questo non era certo possibile in tempi di analfabetismo e arretratezza culturale. Sicuramente un contadino medievale aveva maggior autonomia di giudizio di un laureato medio di oggi. Il mercato di capre, galline e rape cui si recava non faceva di lui un consumista e la ricca aristocrazia non era interessata alle sue opinioni. Tenere il popolo nell’ignoranza pareva una saggia forma di governo, ma in compenso gli si lasciava il suo buon senso e la sua ineducata intelligenza. Oggi sappiamo invece che scuole, libri, giornali, programmi radiofonici e televisivi, sono strumenti di governo assai più efficaci. L’ignoranza lascia vuoti pericolosi e ingovernabili. Molto più sicuro è riempire preventivamente la testa delle persone. Per questo la nostra società alimenta credenze e superstizioni molto più potenti che in passato. Quando il contadino medievale veniva frustato o depredato, non si illudeva di essere un uomo libero. Sapeva bene di esser servo e se per strada s’imbatteva nel nobile padrone rispettosamente si inchinava. Quando il predicatore tuonava dal pulpito, forse l’idea dell’inferno lo spaventava, ma nel suo pratico realismo non avrebbe scambiato la vacca con l’assoluzione dei peccati.

Noi crediamo invece a tutto ciò che i media raccontano, in uno stato di passiva e puerile dipendenza. L’infantilismo di massa è oggi la miglior garanzia per chi governa. Perciò ogni giorno vengono ripetuti, come filastrocche ad usum infantis, logori miti liberali e progressisti, fruste favole umanitarie e scientifiche. Si può far credere alla gente che le guerre siano missioni di pace, gli strozzini dei benefattori, immonde schifezze dei capolavori. In pratica, la nostra società si fonda sulla fiaba, vive di favole e leggende, e il cittadino medio non sa più distinguere tra realtà e fantasia. È proprio questa cultura ingannevole a distruggerci. Perché non si accontenta più di manipolare e falsificare la realtà, ma sopprime la verità dell’uomo alla radice. La menzogna è l’arma con cui la nostra civiltà si suiciderà. Possiamo così meglio comprendere cosa abbia reso possibile questa diabolica invasione, tesa apparentemente al dominio totale del pianeta ma in realtà scatenata da un oscuro impulso di autodistruzione (che è forse necessaria espiazione e purificazione). Le porte erano già state aperte, i ponti abbassati, le armi consegnate al nemico. Complici e collaborazionisti avevano preparato il terreno e la coscienza collettiva era ormai una cittadella indifesa, pronta a crollare.

È bastato raccontare una nuova e più sorprendente fiaba, usando il classico canovaccio della lotta tra il Bene e il Male: un invisibile demone semina morte e distruzione; il buon Re ordina al popolo di chiudersi in casa; le sagge fatine donano alla gente magiche mascherine con cui proteggersi (dire che le vendono sarebbe più esatto); sapienti maghi insegnano come tenersi lontani dal pericolo; su tutto il regno grava un terribile maleficio; la gente non può lavorare, amare, divertirsi; e sarà così finché il salvatore non giungerà, brandendo l’arma incantata che ucciderà il demone (superfluo dire quanto ci costerà questo gesto valoroso). Tradotta in una fiaba sanitaria tanto semplicistica quanto inverosimile, questa storia è volata per il mondo, e le spore degli ultracovid l’hanno usata come un vento per arrivare in ogni luogo. Pochissimi han capito che era una favola. Gli altri hanno sgranato gli occhi come bambini eccitati, spaventati e affascinati insieme.

Ordini contraddittori, multe folli, distanziamenti paranoici, alla fiaba si sono aggiunte enunciazioni e procedure surreali, come in un teatro dell’assurdo. A volte invece è il tono farsesco a prevalere. La figura tragicomica dell’asintomatico, la riduzione della vita a eterna ipocondria, le catene di Sant’Antonio degli ipotetici contagiati, i vessatori isolamenti, le profilassi coatte, son trovate degne di Molière. Più spesso però il racconto degenera in un cupo delirio: fantasmi della peste nera, lazzaretti, liturgie funebri, conferiscono alla fiaba toni da Grand guignol. Certo è disumano e insensatamente crudele, anzi un crimine feroce, proibire di assistere i propri cari morenti e di dar loro cristiana sepoltura. È una tirannia, ma grottesca e senza dignità. Fa amaramente ridere vedere un dittatore che nasconde la sua brutalità dietro paradossi e non-sense. I tiranni del passato erano meno ipocriti, e se ti mettevano la mordacchia o ti muravano vivo non si spacciavano per filantropi. Oggi invece si definisce ‘liberismo’ l’assenza di libertà. E, rispetto al moderno capitalismo, le antiche tirannidi erano certo più effimere e blande. Ma oggi i tiranni si celano dietro rassicuranti maschere. Sembrano pieni di buone intenzioni e di premure affettuose, preoccupati sempre per il nostro bene. Hanno l’aria sollecita di una mamma che ti costringa a prender l’olio di ricino. Come potremmo odiarli? Bruto uccise il padre, ma nessun tirannicida potrebbe pugnalare la mamma.

In ogni caso, il tirannicidio è démodé. E pure la sommossa popolare è oggi anacronistica. Questo per tre ragioni fondamentali. La prima è che se in passato la roncola o il forcone potevano forse competere con la lancia e la spada, oggi la roccaforte del potere è difesa da mercenari dotati di armi ultra-tecnologiche. Farsi massacrare sarebbe un sacrificio nobile ma inutile. La seconda è che non esiste un popolo, solo una massa di particelle umane rette da leggi meccaniche. La terza è che in questa massa scolarizzata e sclerotizzata dai media l’impulso di ribellarsi è stato opportunamente inibito. Inutile aspettarsi sussulti di rivolta in cervelli manovrati dagli slogan della pubblicità e della retorica politica. Assuefatta alla grande fiaba democratica, la gente scambia una condizione di schiavitù per libertà e non vede alcun giogo da cui liberarsi. Ed è ingenuo sperare che dei pennaioli prezzolati possano raccontar loro la verità, o che lo faccia una banda di scienziati ruffiani o di politici portaborse.

Da parte mia, mi rassegnai alla sconfitta il giorno che cessò l’obbligo di portar la maschera. Quella mattina speravo di rivedere per strada volti umani, liberi finalmente dall’umiliazione di quel miserabile e inutile cencio messo sulla bocca. Ma quasi tutti lo portavano ancora. Ne chiesi la ragione ad alcune persone, giovani e anziane. Mi dissero: “meglio esser prudenti”, “per senso di responsabilità”, “per sicurezza”, “l’ho scampata finora, voglio scamparla ancora” e altre simili risposte nelle quali non si troverebbe un atomo di intelligenza o di realismo. Entrai in un grande supermercato. Ero l’unico a volto scoperto tra centinaia di esseri che vagavano nascosti da una maschera, come mandrie marchiate col simbolo del padrone. I loro occhi, affiorando dal bavaglio, mi fissavano con un misto di odio, disprezzo e paura. Gli ultracovid erano ovunque. Avevano preso possesso delle persone, usando i loro corpi come involucri. Capii che la battaglia era persa. “Solo un dio ci può salvare”, pensai.

Oggi, quando incontro qualcuno, non so se è ancora umano o uno di loro. Se parlo con un vecchio conoscente, non noto a tutta prima differenze sensibili. Per capire se il suo cervello ha contratto l’infezione aliena devo alludere al Covid come a un’enorme messinscena, negare che sia una devastante pandemia o un flagello di Dio. Se è un ultracovid si farà aggressivo. “E i morti”, protesterà, “tutti questi morti?” Questa domanda è fondamentale, nel senso che rivela il fondamento onirico della fiaba, il sogno di immortalità che la sostiene. Chi vive in questa fiaba non vede che la gente muore come prima, poco più, poco meno. Un’influenza che manda qualcuno all’altro mondo fa solo il suo onesto lavoro, come un infarto, un incidente o un tumore. Una persona sana lo sa e non passa il suo tempo a far inutili riti apotropaici, fuggendo o nascondendosi. Ma ora, in questa fiaba, sembra che le persone muoiano tutte di Covid. Solo un fantomatico virus sembra frapporsi tra noi e l’immortalità. Perciò bisogna combattere con ogni mezzo questo misterioso spettro. In preda a una psicosi igienista, la gente si illude che basti indossare una maschera, distanziarsi e sanificare l’ambiente per non morire più. Questa soggiacente struttura allucinatoria è il segno indubitabile di possessione da ultracovid.

Inutile cercare di scuoterli, di liberarli da quel parassita cerebrale. Ti guarderanno con aria allarmata, come fossi tu l’alieno. Non serve appellarsi alla logica, ai fatti, ai dati reali. Niente può scalfire il loro monolitico blocco di angosce e certezze. Se ti mostri scettico, se non ti conformi alla fiaba ufficiale, ti accuseranno di cinismo, negazionismo o complottismo. È una sorta di isteria collettiva, come il maccartismo degli anni ’50, la Red Scare – paura rossa – che vedeva in ogni anticonformista un pericoloso comunista. Non dovremo attendere molto per vedere questi invasati diventare zelanti delatori. Ogni buon cittadino dovrà collaborare alla caccia di streghe, dissidenti, sospetti untori. Naturalmente, secondo il delirante paradigma dell’asintomatico, tutti potranno essere segnalati alle autorità come soggetti potenzialmente pericolosi, i malati perché malati e i sani perché sani. Ma soprattutto verrà perseguito chi non mostrerà i sintomi di questa ipnotica invasione, della sottomissione totale. Come nel film di Siegel, alla vista di tali ‘asintomatici’, i posseduti richiameranno con alti gridi i tutori dell’ordine alieno, perché gli psico-resistenti vengano trasformati anch’essi in ultracovid o, in caso di immunità, eliminati. Avvolte e stritolate dalle spire di un gigantesco serpente poliziesco, le poche coscienze ancora vive verranno soffocate.

Le forze del Male sono oggi schiaccianti e non possiamo contrastarle. Vinceranno, per fas et nefas, debellando ogni resistenza. E quando avranno ridotto le nostre vite a sterili deserti, senza un’ombra di bellezza e di verità, e li avranno chiamati pace, salute, sicurezza, vedremo avverarsi quegli scenari da incubo, popolati da un’umanità degradata, che la fantascienza ha anticipato. Che fare? Nulla. La fiaba continuerà, con i suoi orrori e la sua infantile barbarie. Lasciamo che la gente segua il magico pifferaio e vada incontro al suo destino. Ma come salvare noi stessi e ciò che ci è caro? Potremmo forse mimetizzarci, sembrare come loro per passare inosservati. Fingere di consentire a discorsi assurdi e a comportamenti demenziali. Ma la nostra simulazione verrebbe smascherata. Potremmo “passare al bosco”, darci alla macchia e alla clandestinità. Cercare rifugio in un angolo del mondo non invaso, se ancora può esistere. Soprattutto, dobbiamo ricordarci che gli ultracovid si impadroniscono degli umani risucchiandone la mente durante il sonno. Perciò, restiamo svegli.

Infine la libertà rimetterà radici nella terra e rifiorirà, bagnata da sacre sorgenti.

Tratto da https://www.ereticamente.net/2020/08/linvasione-degli-ultracovid-livio-cade.html

Marcello Pamio

A luglio la FDA ha concesso al Neuralink del miliardario Elon Reeve Musk (ideatore delle automobili elettriche Tesla) una “designazione rivoluzionaria” del suo dispositivo consentendo al progetto di avanzare ulteriormente nelle fasi di test.
Elon Musk ha svelato al pubblico un prototipo funzionante di Neuralink: un impianto cranico in grado di comunicare con le cellule cerebrali.
E’ stato presentato come una cura rivoluzionaria per una serie di disturbi importanti (perdita di memoria, cecità, convulsioni, ictus e persino tossicodipendenza) la realtà è che siamo di fronte al preludio di una distopia da incubo!

Musk qualche giorno fa ha mostrato un dispositivo funzionante impiantato nel cervello di un povero maiale. Ecco cosa ha detto in apertura: “sono davvero entusiasta di mostrarvi quello che abbiamo. Penso che vi lascerà a bocca aperta.
La dimostrazione consisteva nel convincere una scrofa di nome Gertrude (con il chip cerebrale impiantato) a lasciare il suo recinto. A un secondo maiale invece avevano rimosso il dispositivo dimostrando che si può vivere benissimo anche dopo averlo tolto, mentre il terzo animale non aveva alcun dispositivo, e quindi fungeva da controllo.

L’ultima versione del Neuralink ha le dimensioni di una “grande moneta” ma è abbastanza sottile da stare attaccato al cranio: “invisibile e tutto ciò che puoi vedere dopo è una minuscola cicatrice", ha precisato Musk.

In effetti, potrei avere un Neuralink in questo momento e tu non lo sapresti - forse lo faccio
Elon Musk

La società spera di rendere il dispositivo accoppiabile con un'applicazione per smartphone tramite Bluetooth, per potenziali applicazioni mediche e persino per convogliare la musica direttamente nel cervello. Avete capito? Potremo ascoltare le canzoni di Sanremo direttamente da dentro l’encefalo.
Musk è dell’idea che sarà possibile installare l'impianto in meno di un’ora: “puoi entrare la mattina e lasciare l'ospedale nel pomeriggio, e senza anestesia generale”.

Lo scopo della sua dimostrazione era però accalappiare persone interessate: “Vogliamo che persone brave a risolvere problemi si uniscano all'azienda e ci aiutino a completare questo dispositivo, a prendersi cura degli animali, scrivere il software, creare i chip e produrre tutto”. E perché no, magari cercano anche cavie umane pronte a farsi aprire il cranio per l’innesto del chip!
Non a caso un utente scherzosamente, o forse no, ha risposto all’appello di Musk: “Se paghi il mio prestito studentesco e il mutuo, violerò le leggi sull'etica medica per far avanzare Neuralink. Posso essere comprato, parliamone”.

Moltissimi film di fantascienza partoriti dalla massonica Hollywood ci stanno programmando mentalmente ad un futuro nel quale uomini e macchine non solo convivono ma interagiscono fino a scambiare i propri ruoli: robot dall’aspetto umanoide e addirittura coscienze umane uploadate in macchine.
Gli organismi cibernetici sono sempre più una realtà perché il confine che separa la specie umana dalle macchine sta per essere superato...
Elon Musk è certamente un ottimo rappresentante di questa distopia che si chiama transumanesimo e postumano!