Vai al contenuto

Dr. Peter McCullough tratto da https://www.eventiavversinews.it/

Il meraviglioso processo biologico della riproduzione è l’aspetto più naturale e profondo della biologia umana. Nel corso dei millenni, tutti gli organismi hanno sviluppato metodi di riproduzione autosufficienti e robusti. Facciamo affidamento su questi principi in ostetricia per consentire il parto più naturale possibile fornendo sicurezza a madre e bambino.Lo scopo del ricovero, del taglio cesareo, del monitoraggio fetale, delle forme di parto assistito e delle unità neonatali è quello di fornire un ambiente sicuro per evitare complicazioni per un breve periodo prima che la vita familiare inizi a casa. Questo è il motivo per cui l’ostetricia non ammette farmaci nuovi o sperimentali o iniezioni di alcun tipo nelle cure di routine.

Sono ammessi solo i prodotti più antichi e collaudati che abbiano un profilo di sicurezza in gravidanza ben consolidato e testato.

Il CDC raccomanda un mese o due PRIMA della gravidanza di aggiornare il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) se questi non sono stati precedentemente somministrati. Durante la gravidanza, sono raccomandati solo due vaccini: il vaccino antinfluenzale inattivato (il vaccino per iniezione, non il vaccino antinfluenzale nasale vivo) e il vaccino Tdap (tetano, difterite e pertosse).

Nessuna di queste malattie è frequente o pericolosa per le giovani donne nell’era degli antibiotici e delle cure.

La scelta è sempre elettiva e tra il paziente e il medico.

I produttori di vaccini COVID-19 con la FDA statunitense hanno escluso le donne in gravidanza e le donne in età fertile dalla sperimentazione negli studi randomizzati a causa dei rischi materno-fetali con nanoparticelle lipidiche, mRNA e PEG.

È prassi regolamentare rigorosa che, quando un gruppo è escluso dalle sperimentazioni randomizzate di registrazione di un nuovo prodotto, a tale gruppo sia altresì vietato assumere o utilizzare quel medicinale nella pratica per ovvi motivi di sicurezza.

Questa considerazione è sempre stata applicata alla gravidanza senza eccezioni.

All’inizio della campagna, i vaccini COVID-19 sono stati dichiarati “Categoria di gravidanza X” in una pubblicazione guidata dal Dr. McCullough e dall’esperto di perdite fetali Dr. Raphael Stricker. Nonostante questo avvertimento, il programma di vaccinazione CDC/FDA COVID-19 ha violato tale standard normativo e, dapprima delicatamente e poi con molta forza, ha incoraggiato le donne in gravidanza a correre dei rischi e ad accettare uno dei vaccini COVID-19.

Brock et al. hanno dimostrato un rischio aumentato di 7-8 volte di mortalità fetale dopo la vaccinazione COVID-19. Con gli avvertimenti della FDA per danni cardiaci, coaguli di sangue, danni neurologici e gravi reazioni allergiche, si può immaginare che se la portata delle informazioni fosse limitata a quella fornita dalla sola FDA statunitense, una qualsiasi donna ragionevole e suo marito rifiuterebbero un’iniezione sperimentale.

Consideriamo ora l’intero database con > 1000 pubblicazioni peer-reviewed o del server di prestampa su complicazioni, effetti collaterali, lesioni, disabilità e decessi del vaccino COVID-19; si può vedere quale straordinario pericolo incomba sulle nostre madri e sui futuri figli.

Inaspettatamente, l’American College of Obstetrics and Gynecology, per la prima volta nella sua storia, approva ufficialmente la vaccinazione sperimentale COVID-19 non testata sulle donne.

Negli studi pubblicati su rari casi fatali di COVID-19 con ospedalizzazione, il fattore comune è la mancanza o l’inadeguatezza del trattamento preospedaliero precoce.

Poiché in gravidanza di verifica un solido stato di immunità, la maggior parte delle donne con COVID-19 non richiede alcun trattamento. La maggior parte dei dipartimenti di travaglio e parto ha avuto tassi costanti di positività ai test di routine del 13,5% circa per molti mesi durante la pandemia.

Le donne ad alto rischio che presentano sintomi gravi possono essere trattate in sicurezza durante la gravidanza con lavaggi nasali virucidi, nutraceutici e integratori, idrossiclorochina, ivermectina, azitromicina, budesonide per via inalatoria, prednisone orale, aspirina ed eparina a basso peso molecolare. Anche i rapporti aneddotici sulla somministrazione di anticorpi monoclonali hanno avuto successo.Tutti i casi ospedalizzati pubblicati fino ad oggi non sono riusciti a eseguire e riferire sul trattamento completo prima dell’ospedale.

Link dell'articolo

https://www.eventiavversinews.it/nanoparticelle-lipidiche-mrna-peg-assalto-al-concepimento-naturale-gestazione-e-nascita/

Marcello Pamio - 31 marzo 2022
Per quale motivo la pelle si ammala? Come mai il nostro manto protettivo ad un certo punto inizia ad irritarsi, arrossarsi o desquamarsi? Perché una persona manifesta l’eczema, un’altra la psoriasi ed un’altra ancora l’herpes? E la zona interessata è casuale? Purtroppo queste, come tante altre domande, rimangono prive di risposta per la medicina allopatica.
Quello che invece ha scoperto l’anima illuminata del dottor G.R. Hamer, grazie allo studio di decine di migliaia di casi, è che le malattie della pelle non sono mai casuali, ma tutte collegate ad uno specifico “conflitto di separazione" che la persona vive nei confronti di qualcuno di importante nel clan: figlio, genitori, partner, amici, ecc. La “separazione” in pratica “lacera” la pelle!

Il cervello della pelle
La zona cerebrale che gestisce e controlla l’epidermide è la Corteccia Sensoria: non a caso la parte specifica del nostro cervello sviluppata nel corso dell'evoluzione per gestire la socialità, le relazioni, l'organizzazione del clan, del branco (famiglia) e soprattutto per gestire la capacità di esprimere un legame sociale ed emozionale attraverso il contatto della pelle. In una parola: CON-TATTO!

Per un mammifero la separazione è sempre uno stress emotivo molto rilevante, infatti in Natura separarsi dal branco rappresenta una condizione di estrema emergenza.
Ed è proprio il motivo per cui la Corteccia fa scattare il Programma Speciale Biologico e Sensato: per assistere al meglio l’organismo ad affrontare tale evento.

Quando stiamo vivendo il conflitto di separazione la pelle si ulcera, perde materia, si riducono le cellule epidermiche, causando una diminuzione della sensibilità al tatto. Questo processo (quasi sempre non percepibile in quanto asintomatico) ha una logica ferrea a dir poco magistrale: si tratta infatti di una “paralisi sensoria” di protezione da ulteriori traumi. Se già stiamo soffrendo per una separazione, non possiamo sopportare altre perdite. La conseguenza di questa riduzione delle cellule epidermiche è che la pelle diventa secca, rugosa e si può desquamare.

Con la risoluzione del conflitto c’è il punto di svolta. Quando per un qualsiasi motivo viene per il cervello ripristinato il contatto mancante, contemporaneamente alla guarigione a livello psicoemotivo, avviene anche quella del corpo: la pelle inizia a ricostituirsi ed a ripristinare le aree ulcerate con nuove cellule epidermiche. In questa fase di riparazione la pelle s’infiamma, diventa rossa, può prudere e gonfiarsi. Ed è proprio in questo momento che allarmati per la malattia andiamo dal medico uscendo con la prescrizione cortisonica...

Dobbiamo invece comprendere che qualsiasi problema cutaneo (eczema, dermatite, acne rosacea, orticaria, o herpes) è un sintomo importante che indica il processo di guarigione!

A quanto appena detto va aggiunto un secondo "programma" della pelle: "contatto sgradito". Oltre alla perdita di contatto il cervello che governa l'epidermide, cioè la Corteccia, si attiva anche con un "contatto sgradito" (relazione, sostanza chimica o tossica, ecc.) e la pelle subisce lo stesso andamento descritto.

Lateralità
Il dottor Hamer ha scoperto un’altra cosa interessante: la zona in cui si manifesta il problema di pelle è influenzata dalla lateralità biologica. Una persona (uomo o donna) destrimane manifesterà il conflitto di separazione dal figlio o dalla madre sulla parte sinistra del corpo, mentre sarà colpita la parte destra quando il conflitto è con il partner. Per i mancini questo discorso si inverte.
Va sempre tenuto in considerazione però che questo programma biologico e sensato della pelle si avvia anche nel luogo dove la separazione viene percepita. “Mi hanno strappato la mamma dalle braccia” (problemi gli arti superiori), “mio papà non mi accarezza più la testa” (alopecia), ecc.

Conclusione
Oggi assistiamo ad un vero e proprio attacco alla corteccia sensoria. Con la scusa del Covid hanno imposto delle norme a dir poco delinquenziali: distanziamento, museruola, isolamento, ecc.
Il danno è pazzesco e coloro che ci rimettono di più sono proprio i nostri cuccioli perché avendo ancora la massima plasticità cerebrale, sono più facilmente plasmabili.
Questo potrebbe spiegare la crescita esponenziale dei problemi di pelle. Già i bambini soffrono spesso di conflitti di separazione ogni qualvolta nasce un fratellino, quando la mamma si stacca per andare a lavorare, quando vengono lasciati da soli, ecc.
Ci mancavano le demenziali norme anti-covid...

La conclusione non è scontata. Da simili mirabolanti conoscenze dovremo giungere alla consapevolezza che la sapienza della Natura è incommensurabilmente magistrale: nulla è casuale, ma tutto è perfettamente bio-logico (logica della Vita). Quindi avere fiducia nelle Leggi che governano il creato. Dall’altra sarebbe importante iniziare ad ascoltare attentamente e onestamente i bisogni che sorgono da dentro, siano essi fisici o spirituali. Mi riferisco ai bisogni primari (fisiologici quali sete, fame, ecc.) e di sicurezza; ai bisogni sociali (essere amati, accettati e riconosciuti) e ai bisogni spirituali (legati al bello, al vero e al giusto).

Purtroppo i condizionamenti imposti dalla cultura, dalle religioni e dalla società creano danni enormi, facendo nascere l'insoddisfazione nel lavoro, nella vita e nelle relazioni.
Quando infatti i bisogni non vengono soddisfatti, possono avviarsi i programmi Speciali Biologici e Sensati (malattia) con lo scopo di tornare nella norma. Così facendo offrono però alla persona la possibilità di rivedere i bisogni disattesi, quelli che hanno alterato il normale procedere delle tappe di una vita stupenda.

Per maggiori informazioni http://www.attivazionibiologiche.info/

Ipotesi sul vissuto degli ultimi due anni!

Mai come in questo ultimo periodo storico è diventato di vitale importanza conoscere il funzionamento degli organi, in particolare quelli deputati alla respirazione. Solo comprendendone il senso biologico profondo saremo in grado di capire cosa è successo negli ultimi due anni...

Polmoni e libertà
Il polmoni rappresentano lo scambio tra il mondo esterno e il mondo interno. L’aria (e la vita) entra in noi per essere poi distribuita al sangue e ad ogni cellula del corpo, grazie al ferro contenuto nei globuli rossi. Stiamo parlando del soffio vitale!
Simbolicamente l’apparato respiratorio è collegato alla libertà, allo spazio e alla sicurezza, e non a caso il genio della lingua è precisissimo: “ho bisogno di spazio”, “ho bisogno di libertà”, “mi togli l’aria”, ecc. per indicare alcune delle sofferenze che viviamo...
Quindi un qualsiasi problema a questo organo rappresenta sempre difficoltà di scambio: bisogni di aria, spazio, libertà e autonomia.

Bronchi
I bronchi tecnicamente non servono per respirare ma per convogliare l’aria dai polmoni all’esterno: sono per questo organi di relazione e scambio. Biologicamente servono per “ringhiare” con l’intento di far scappare il nemico! Avete presente il cane che ringhia quando una persona o un animale si avvicinano al suo territorio? Auscultate con lo stetoscopio i polmoni di un bambino con la bronchite e capirete quanto appena detto.

I bronchi derivano da un preciso foglietto embrionale chiamato “ectoderma”, controllato dalla corteccia cerebrale!
Si attivano, cioè manifestano un “problema” quando ci sentiamo «minacciati», quando viviamo un «pericolo nel territorio», e ogni qualvolta alziamo la voce o litighiamo con qualcuno nel o per il territorio. Anche «la mancanza di protezione» e «l’attacco all’integrità» del clan (famiglia) e la percezione di una «invasione del territorio» a causa di un veleno (magari un virus) sono validi motivi di attivazione.
Nel momento in cui viviamo il conflitto, cioè quando abbiamo il percepito di «minaccia o invasione nel territorio», o viviamo «litigi e discussioni in famiglia», la corteccia cerebrale ulcera i bronchi per far passare meglio l’aria, li “apre” per poter ringhiare meglio e far scappare il nemico…
Una volta passata la minaccia, la corteccia aumenta la funzione e cicatrizza, calcificando le necrosi (ulcere), usando muco bronchiale. Il risultato di tutto ciò noi lo chiamiamo bronchite!

Alveoli
A differenza dei bronchi gli alveoli derivano da un foglietto embrionale completamente diverso: l’endoderma. Tale tessuto è controllato dal tronco encefalico, il cervello arcaico o rettile che risponde al «boccone vitale», in questo caso ovviamente il «boccone aria».

Se nei bronchi il vissuto è la «minaccia nel territorio», negli alveoli è il «panico della morte», la paura arcaica di soffocare, di affogare. Stiamo parlando della paura viscerale per antonomasia.

In pieno conflitto il tronco attiva gli alveoli, aumentandone la funzione con l’intento primordiale di aumentare gli scambi gassosi per respirare meglio. Se questo prosegue nel tempo può dare luogo a quello che in fisiopatologia si chiama adenocarcinoma. Superata la paura arrivano microrganismi specifici (funghi e micobatteri) che cercano di caseificare, cioè demolire la massa...

Polmonite: la minaccia del XXI secolo?
La polmonite è negli ultimi tempi diventata senza forse la patologia più conosciuta e temibile del pianeta.
Ufficialmente è caratterizzata da una infiammazione del tessuto polmonare, in particolar modo degli spazi interalveolari e dei bronchioli.
La conoscenza profonda del senso biologico diventa allora uno strumento fondamentale per proteggerci.
Cosa avviene con la polmonite? I foglietti embrionali che si attivano sono i due appena visti: endoderma ed ectoderma, il primo ripeto controllato dal tronco encefalico e il secondo dalla corteccia cerebrale. Due cervelli con due vissuti completamente diversi.

Quello che accade quindi all’organo durante una polmonite è un mix dei due vissuti.
In pieno conflitto avviene l’ulcerazione della mucosa bronchiale (ectodermica) per far passare meglio l’aria (per ringhiare con forza) e/o un aumento di funzione alveolare (endodermica) con iperproduzione di muco, per acchiappare meglio il «boccone aria».
In soluzione avviene la ricostruzione delle ulcere bronchiali con un aumento mucolitico, e la demolizione delle masse alveolari grazie al contributo di microorganismi quali funghi e/o micobatteri.

I conflitti vissuti nella polmonite sono:minaccia territoriale” e “paura dell'invasione” dei bronchi e “paura della morte” per asfissia, degli alveoli.
Esattamente il percepito vissuto da centinaia di migliaia di persone negli ultimi due anni.

Perdita dell’olfatto e del gusto
Molte persone hanno riscontrato sintomi particolari come la perdita dell’olfatto e del gusto.
Ovviamente per la narrazione ufficiale la causa sarebbe il virus, senza però spiegare come mai sono state colpite solo alcune persone e non tutte.
I centri del gusto e dell’olfatto hanno a che fare con il lobo sinistro della perinsula, quella che gestisce non a caso le percezioni interne ed esterne ambientali. In particolare l’olfatto è lo strumento che ci avvisa di eventuali minacce nel territorio. Virus a parte, la sparizione di questi due sensi è fenomeno percettivo rispetto al contesto e rispetto all’ambiente.

Sono alterazioni così anomale in un periodo in cui si “respira” e si “percepisce” un clima di sospetto, segregazione, paura, malattia e morte?
Infine va tenuto anche conto che l’olfatto (il senso più arcaico dell’uomo) ha a che fare anche con il sentirsi inclusi nell’ambiente in cui si vive: l’odore dell’appartenenza e dell’inclusione.
Per l’uomo, essendo un animale sociale, è importantissimo sentirsi parte dell’ambiente in cui vive.

Nella perdita dell’olfatto questo senso di appartenenza viene a mancare: è come se ci sentissimo estranei in casa nostra o al lavoro. Questa è una conseguenza del fatto che assistiamo impotenti alla totale accettazione da parte di amici, parenti, fratelli e conviventi, della fallace narrazione? In una simile condizione non è così folle sentirsi di non appartenere a quel clan. Sentire l’esclusione.
Infine a complicare il quadro dobbiamo trattare anche il “conflitto del profugo”...

Profugo: pesce fuor d’acqua
Il quadro biologico appena descritto può aggravarsi quando la persona vive una profonda tristezza associata a quella condizione chiamata “profugo”.
Il “conflitto del profugo” detto anche “attivazione dei tubuli collettori renali” (endoderma) è un conflitto esistenziale e senza ombra di dubbio uno dei più gravi che l’uomo possa vivere.
Si tratta di un percepito animale profondo, primordiale e arcaico (controllato non a caso dal tronco). Il cervello fa trattenere i liquidi per sopravvivere, come ultima spiaggia, perché non esiste un liquido più importante dell’acqua per la Vita umana e animale!

Per comprenderlo basterebbe osservare l’atteggiamento del pesce quando un’onda lo sbatte fuori dall’acqua, nella battigia. Per sopravvivere il suo cervello inizia a trattenere acqua nell’attesa dell’onda che lo riporterà a casa: il mare!

Esattamente quello che vive l’uomo quando non si sente più a casa, quando è fuori dal proprio mare: un pesce fuor d'acqua. Per esempio una persona segregata, imprigionata, nell’isolamento sociale e/o lavorativo, nell’ospedalizzazione forzata, in conflitto o guerra (contro una pandemia per esempio). Condizioni queste in cui il percepito è di avere perso tutto, di non avere più punti di riferimento, di essere fuori dal contesto minimo di sopravvivenza, di dover costantemente lottare per sopravvivere...

Attenzione perché gli effetti di questo conflitto sono pesantissimi: da una parte si trattengono i liquidi e urea (la parte azotata dell’urina) che portano a gonfiori, edemi sparsi, ma dall’altra si ha la recrudescenza di qualsiasi sintomo pregresso. Questo ultimo punto può fare la differenza, perché un qualsivoglia sintomo come dolore, difficoltà respiratoria (dispnea), malessere, sanguinamento, energia, ecc. nel profugo si amplificano di molto, facendo aumentare la paura (di morire ma non solo) e quindi di auto-alimentare lo stesso profugo, il quale farà trattenere ancor di più liquidi, ecc. in un circolo vizioso pericolosissimo, spesso a decorso letale!
Non è un caso infatti che Geerd Ryke Hamer, l’illuminato medico al quale va l’incommensurabile riconoscenza di aver consegnato al mondo queste conoscenze, alla domanda da parte dei medici sulla strategia più importante per aiutare le persone in sofferenza, rispondeva perennemente e teutonicamente di “sprofugarle”, cioè portarle fuori dal “profugo”, da quell’atavica paura, da quel senso di nullità e disperazione legato alla perdita dei punti di riferimento, al senso di aver perso tutto…

Quanto appena descritto è l’esatto quadro di quello che noi abbiamo vissuto e respirato dai primi mesi del 2020, quando improvvisamente i media mainstream all’unisono hanno iniziato e continuato a martellare, bombardando le coscienze con immagini e notizie devastanti di panico e morte. I risultati sono sotto gli occhi di tutti ancora oggi...

Per approfondire
Attivazioni Biologiche http://www.attivazionibiologiche.info/

Marcello Pamio - tratto da Attivazioni Biologiche www.attivazionibiologiche.it

Sempre più persone nel ricco e opulento Occidente soffrono di patologie legate all’apparato cardiovascolare. A livello ufficiale si tratta della prima causa di morte, con circa 600 decessi ogni giorno in Italia.
Per cercare di capire qualcosa in più sull’ipertensione è doveroso partire dalla concezione biologica dell’essere spirituale chiamato uomo. Tutti gli organi e gli apparati derivano da 4 foglietti embrionali specifici (endoderma, mesoderma antico, mesoderma recente ed ectoderma), i quali sono gestiti e controllati da 4 cervelli corrispondenti (tronco encefalico, cervelletto, sostanza bianca e sostanza grigia). E ognuno di questi cervelli risponde ad un conflitto o un ri-sentito.

Questa premessa serve per capire che quando si parla di un organo o di una funzione d’organo è necessario conoscerne l’origine embriologica. L’ipertensione non fa eccezione.

A livello generale la cosiddetta pressione alta è una condizione clinica in cui la pressione del sangue nelle arterie della circolazione sistemica risulta elevata. Questo comporta un aumento di lavoro per il muscolo cardiaco. La pressione è riassunta da due misure: sistolica e diastolica, che dipendono dal fatto che il muscolo cardiaco si contrae (sistole) o si rilassa (diastole) tra un battito e l'altro.
Il valore per cosi dire “normale” a riposo è rappresentato da una pressione compresa tra i 100 e i 140 mmHg di sistolica e tra i 60 e i 90 mmHg di diastolica.

L’ipertensione viene classificata come primaria (essenziale) o come secondaria. Circa il 90-95% dei casi riguarda l'ipertensione primaria, il che significa che vi è pressione alta senza evidenti cause mediche di base, il restante 5-10% dei casi è classificato come ipertensione secondaria, causata da altre malattie che colpiscono i reni, le arterie, il cuore o il sistema endocrino.
A questo punto, sfruttando le conoscenze delle Leggi Biologiche, conosciamo le cinque condizioni che possono attivare il “programma” chiamato “ipertensione”.

IPERTENSIONE FUNZIONALE
Quando ci troviamo a vivere una situazione conflittuale, cioè quando si ha un importante e impellente problema da risolvere (al lavoro, nelle relazioni, in famiglia, ecc.) il cervello mette in atto un programma biologico e sensato volto ad aumentare la pressione arteriosa.
Dove sta la ratio in un aumento pressorio? Lo scopo è semplicissimo ma funzionale: mantenere alta la perfusione degli organi principali per favorirci nella lotta finalizzata alla soluzione del conflitto!

In tale lotta se non avessimo gli organi (per la fuga o l’attacco) irrorati di sangue, non andremmo da nessuna parte. L’ipertensione quindi diventa un’opportunità di sopravvivenza in un momento difficile della nostra vita!
Questo tipo di ipertensione non è molto marcata, e normalmente viene riscontrata con il rilevamento della pressione. Anzi, il solo fatto di poter riscontrare valori pressori eccessivi può causare una situazione psico-emotiva e poi biologica che va ad innalzare essa stessa la pressione.
La persona è del tutto asintomatica, ma l’emozione legata alla paura di essere ipertesa (magari perché un familiare o un amico ne è affetto), la porta ad esserlo davvero. Un circolo perverso insidioso.

IPERTENSIONE DELLA MIDOLLARE DEL SURRENE
A differenza della precedente questa condizione può dare una forte alterazione dei valori pressori.
Il conflitto che attiva le surrenali è uno stress estremo: la percezione per esempio di essere senza via di scampo, in una situazione senza possibilità di fuga. Da qui la necessità di uno sforzo estremo che ci liberi da una situazione diventata insostenibile.

Proprio per questo motivo (in conflitto attivo) il tessuto midollare delle surreni cresce per aumentare la produzione di ormoni importanti come le catecolamine (cortisone ad esempio) e consentire di avere un extra di carburante per uscire con forza e/o fuggire dalla situazione insopportabile.
Per questo tipo di ipertensione si consiglia di trovare una soluzione al problema quanto prima, perché nel lungo periodo può essere molto pericolosa.

IPERTENSIONE DEL PERICARDIO
Il conflitto in questo caso è a seguito della percezione di un attacco diretto al cuore, inteso proprio come trauma reale oppure immaginativo (un pugno al petto, un’operazione al torace, allusioni alla salute del cuore, diagnosi importanti che coinvolgano il cuore, ecc.).

Continue recidive conflittuali possono determinare cicatrizzazioni ripetute che rendono difficoltoso il ritorno sanguigno e che possono causare un innalzamento del valore pressorio diastolico, cioè della pressione minima!

IPERTENSIONE DEL PARENCHIMA RENALE
Anche questo tipo di ipertensione, come per le surreni, può determinare una forte alterazione dei valori pressori.
Si tratta di un conflitto in relazione all’acqua, ai liquidi in generale (aver subito una inondazione, un allagamento, aver patito un annegamento sventato, aver subito delle fleboclisi).
Si ha il percepito di essere “fuori dal proprio mare”: fuori dal proprio percorso di vita. Quando facciamo qualcosa (e ci tocca farla), ma vorremmo fare tutt’altro.

Per drenare l’eccesso di liquidi può essere utile fare dei bagni in una vasca con acqua calda e 2 kg di sale marino. L’effetto osmotico e centrifugo del sale aiuta l’estrazione dei liquidi in eccesso. Simbolicamente è un ritorno artefatto al proprio mare di origine.

IPERTENSIONE A SEGUITO DI RECIDIVE A CARICO DELLE ARTERIE
L’ipertensione da coinvolgimento vascolare arterioso serve ad aiutare la funzione cardiaca in presenza di un risentito del tipo: “il mio cuore non ce la fa”. La percezione è quella di non farcela in una certa situazione. Quindi siamo in piena svalutazione, non ci sentiamo abili a fare qualcosa.

Il coinvolgimento ripetuto delle tonache muscolari delle arterie porta ad un loro ispessimento ed alla relativa rigidità. I vasi risultano avere una elasticità inferiore e la pressione all'interno del vaso rimane alta.
In questo caso il cervello mantiene alta la pressione diastolica, cioè la cosiddetta minima.

Conclusione
Dopo quanto detto spero sia chiaro che non esiste una ipertensione perché ci sono almeno cinque condizioni biologiche che possono influenzarla!
Qualunque sia l’interpretazione che diamo però, l’ipertensione indica una cosa: il cervello sta cercando la soluzione ad una condizione divenuta per noi pesante e insopportabile. Con la mente siamo maestri a raccontarcela, a sviare, ma oggettivamente e biologicamente significa che siamo “sotto pressione”, per cui è vitale trovare una valvola di sfiato…
L’arte sotto qualsivoglia forma è uno strumento terapeutico utilissimo, ma è chiaro che dobbiamo comprendere la causa della “pressione” e cercare di risolverla definitivamente!

Biodecodifica
Dal punto di vista simbolico il sangue rappresenta il clan, mentre il cuore la “casa”, per cui una problematica all’apparato cardiovascolare potrebbe indicare un conflitto nella propria famiglia.
L’ipertensione manifesta la “pressione” che viviamo all’interno del nido (casa): evidenzia quindi un malessere che non riusciamo ad affrontare. Un vecchio problema emozionale non risolto, rimasto aperto che però continua a creare “pressione” interiore.

Mani calde o fredde
Il calore delle mani indica quale tipo di ipertensione va decodificata.

Ipertensione centrale: si avranno le mani calde.
In pratica il ventricolo spinge il sangue con forza, apriamo le porte del cuore (la nostra casa): «Vogliamo che qualcuno se ne vada dalla nostra casa».

Ipertensione periferica: si avranno mani fredde.
In pratica il contrario: «non vogliamo che qualcuno entri in casa nostra», oppure «non vogliamo che qualcuno se ne vada». Per questo chiudiamo le porte!

Alimentazione
Ricordiamo infine il ruolo cruciale che gioca la nutrizione. Cellule, organi, apparati e il sangue stesso vengono nutriti da quello che beviamo, mangiamo, digeriamo e assorbiamo ogni giorno.
Non possiamo lamentarci di eventuali acciacchi e/o malanni se quotidianamente ci ingozziamo di cibi spazzatura, pregni di chimica mortifera, additivi e zuccheri sintetici, o se non beviamo adeguatamente!
Non merita il nostro rispetto solo la parte spirituale, anche il nostro tempio (il corpo) è importante!

Nel caso specifico dell’ipertensione è molto importante per esempio idratare correttamente le cellule e il sangue apportando un quantitativo idrico sufficiente. In disidratazione idrica, condizione questa all’ordine del giorno tra le persone, tutti i liquidi compresi sangue e linfa, diventano più densi.
Idem con i cibi acidificanti (cereali, zuccheri, eccesso proteico) i quali rilasciando dopo la digestione delle ceneri acide fanno diminuire il pH dei liquidi, provocando un aumento della loro densità.
Un leggero aumento della densità del sangue comporta un pari aumento del lavoro cardiaco necessario per spingere tale liquido nei vasi. La conseguenza è un aumento della pressione arteriosa.

Il grande psichiatra, psicoanalista ed esoterista Carl Gustav Jung diceva:

Non siamo qui per guarire dalle nostre malattie, ma le malattie sono qui per guarire noi.

La malattia è un segnale che 'educa', porta fuori il male dell’essere (mal-essere) spirituale. Attraverso la malattia e il sintomo quindi il cervello ci sta parlando prendendo il corpo a testimone!
L'ipertensione ci comunica una cosa precisa e importante: stiamo vivendo una fortissima "pressione" (sociale, relazionale, lavorativa, ecc.), ma dall'altra ci da anche la possibilità (biologica) e l'opportunità (pratica) di uscirne.
Se ascoltassimo di più il nostro corpo, e se avessimo poi il coraggio (azione del Cuore) di cambiare qualcosa nella nostra Vita... assisteremo a miracoli incredibili!!!

La commercializzazione della malattia è l'arte raffinata di vendere malanni, spacciare farmaci, vaccini ed esami che portano a profitti abominevoli. Al Politicamente Scorretto abbiamo fatto quattro chiacchiere sulla "Fabbrica dei malati"…

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=FkfbPocBgtw[/embedyt]

Trascrizione dell’intervento del dottor Thomas Mayer in diretta telefonica nella trasmissione “Appunti di Antroposofia e mondo altro” di Radio Gamma 5 di lunedì 6 dicembre 2021.

Grazie al libro che ho scritto “Coronavirus e vaccinazioni: effetti su anima e spirito in vita e nel post mortem” ho potuto raccogliere i lavori di 50 colleghi terapeuti. Moltissime esperienze sull’effetto che i vaccini hanno sulle persone. Sono colleghi in grado di percepire finemente l’aura e gli arti costitutivi soprasensibili. Alcuni di questi percepiscono l’anima delle persone nella vita dopo la vita.
I risultati sono che le vaccinazioni eseguite da milioni di persone hanno un effetto bloccante su anima e spirito! E di questo nessuno ne parla. Perfino gli effetti collaterali dal punto di vista farmacologico non vengono presi seriamente in considerazione. Per esempio in Germania esistono ricerche che dimostrano come le vaccinazioni abbiano un effetto letale cinquanta volte maggiore rispetto alla malattia stessa che dovrebbero prevenire.

Alla fine cosa abbiamo sperimentato? Molti terapeuti che lavorano con il corpo non riescono più a percepire il flusso energetico delle persone. Per esempio gli operatori craniosacrali che si sono formati proprio per essere in grado di percepire l’onda energetica del paziente, hanno riferito di non essere più in grado! E solo dopo 5 o 6 sedute sono riusciti di nuovo a percepirne poca. Stiamo parlando di terapeuti che lavorano da 20 o 30 anni e non hanno mai visto una cosa simile.
Nell’osservazione del siero abbiamo anche osservato come questo sia ‘occupato da spiriti ed esseri maligni’! Ed è per questo che il siero può creare grandi disordini nel sistema degli arti costitutivi, nel corpo, nell’anima e nello spirito.

Ovviamente l’impatto è diverso da persona a persona, ma capita per esempio che l’aura venga strappata, dilaniata così da impedire all’Io di incarnarsi correttamente. Alcuni hanno percepito il collegamento con il proprio angelo adombrato, oscurato, come pure il collegamento con il proprio corpo.
La cosa che spaventa di più è che molte persone vaccinate non si accorgono di questi effetti.
Altri invece più sensibili nella percezione hanno sperimentato un’oscurità, un distacco dal proprio essere spirituale.

Ho scritto questo libro e raccolto le esperienze proprio perché volevo rendere chiaro che questo tipo di vaccino è molto più aggressivo di tutti quelli che abbiamo avuto finora, e anche perché dal punto di vista spirituale si deve fare qualche cosa per affrontarlo.
Ogni meditazione, ogni vera preghiera e ogni vero lavoro terapeutico che agisca negli arti costitutivi può essere di enorme beneficio. Questo si può ottenere anche grazie alla medicina omeopatica o altri rimedi naturali.
Ho descritto molti casi di persone riuscite a lavorare e a liberarsi uscendo fuori da tale situazione.
Ci sono poi persone cadute in depressione dopo il vaccino, e questo è un effetto molto forte, che non capita a tutti per fortuna, ma è un impulso che agisce in questa direzione in tutti i vaccinati.

Un’altra cosa che mi ha spaventato molto è stato osservare i defunti dopo il vaccino.
Abbiamo trovato moltissime anime che dopo il passaggio della soglia non hanno avuto l’esperienza della luce, che normalmente si dovrebbe avere. Il loro corpo eterico (corpo vitale) era incollato come il catrame, per cui non potevano avere l’esperienza della luce e del proprio angelo. Per il defunto questa è una esperienza molto dolorosa.
L’anima si sente come tagliata fuori, come in una gabbia, è come se l’anima rimasse legata alla Terra non potendo fare il percorso che normalmente dovrebbe fare nella vita dopo la morte.

Non dico che questo accade a tutti, però è più facile quando la morte avviene subito dopo la vaccinazione. Chiaramente se si ha tempo per digerire e trasformare l’effetto del siero questo non avviene.
Ci siamo posti la domanda: come è possibile che una sostanza fisica possa avere un tale effetto anche dopo la morte? Ed è per questo che ho inserito un capitolo nel libro dove ho riportato altri farmaci che possono avere un effetto sulla vita dopo la morte. Per esempio conosciamo effetti simili anche nella chemioterapia. Abbiamo trovato spesso casi di persone che non riescono ad andare avanti dopo la morte avendo fatto in vita la chemio. Esperienze simili si trovano anche in chi ha fatto terapie con gli anticorpi, con gli psicofarmaci e la morfina.

Per comprendere meglio questa situazione voglio ricordare che quando moriamo non va perso nulla, e tutto quello che abbiamo vissuto e fatto ha una sua impronta nell’elemento spirituale, per cui rimane ancora per molto tempo.
Gli effetti descritti nel libro riguardano il vaccino a m-RNA, e anche i vaccini che si facevano prima come per esempio il morbillo avevano le loro problematiche, ma non come questi.
Una cosa interessante che abbiamo notato è che il vaccino usato in Cina ha molti meno problemi rispetto ai nostri!

Quando si da’ un farmaco si dovrebbe sempre osservare tutto dell’essere umano: il corpo fisico, la sua anima e il suo spirito. Soprattutto quale effetto ha dopo la morte.
Cosa possiamo fare per elaborare una vaccinazione? E’ difficile dare una risposta perché ogni caso è diverso. Ci sono persone in grado di meditare la sostanza e di collegarsi ai mondi superiori in maniera forte e dove questo è sufficiente, altri invece devono fare un processo più lungo, perché hanno bisogno di terapie artistiche come dipingere, ecc. altri hanno bisogno di un naturopata o di un medico per avere farmaci e rimedi naturali che li aiuti a far uscire le sostanze tossiche.

E’ una via individuale e ognuno deve capire da chi farsi aiutare e sostenere in questo percorso.
Per esempio ho sperimentato più volte come nei fine settimana meditativi ci fossero delle persone vaccinate e che alla fine del corso, dove l’atmosfera meditativa è molto intensa, si sono sentite ripulite dalle sostanze inoculate.
Cosa possiamo fare quindi? Se rinforziamo il corpo, l’anima e lo spirito possiamo anche elaborare veleni! E se anche non riusciamo a farlo totalmente, si può sempre raggiungere un pezzo di guarigione. Io parlo solo della mia esperienza con persone vaccinate e posso dire che ho visto sperimentare da persone un appesantimento della loro aura, come macchie oscure. Lavorando con le terapie artistiche per esempio, la situazione generale e l’aura migliorano.
Poi ci sono persone dove non si nota neppure che sono state vaccinate. Individualità che con la loro costituzione sono stati in grado di digerire totalmente gli effetti negativi dei sieri!

Marcello Pamio
I media mainstream hanno acceso i riflettori sui primi casi di morte causati dal virus Marbug. E quando i megafoni della dittatura strillano, c'è sempre qualcosa sotto...
Addirittura il Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus ad una conferenza stampa a Ginevra se n’è occupato, sottolineando come il virus di Marburg sia «molto diverso da quello che causa il Covid 19, ma molti degli elementi di risposta sono gli stessi: isolare e curare le persone infette, tracciare e mettere in quarantena i contatti e coinvolgere le comunità locali nella risposta». Ahinoi, non è soltanto il capo dell’OMS a ipotizzare una possibile prossima pandemia con il Marburg: il tristemente noto GAVI dello psico-filantropo Bill Gates, il 22 aprile del 2021 ha scritto un articolo dal titolo inquietante: “La prossima pandemia: Marburg?”.

Infine negli ultimi mesi molte altre pubblicazioni hanno ipotizzato una simile minaccia imminente: come mai questa particolare attenzione? In fin dei conti il virus di Marburg provoca una febbre emorragica, simile all’ebola.
Una intrigante ipotesi di lavoro arriva da Laura Carosi, la quale ha pubblicato le dichiarazioni di un medico necroscopo (esegue le autopsie in ospedale Covid) mantenuto per sicurezza nell’anonimato.

Questo dottore ha ricevuto una circolare su una probabile infiltrazione della febbre gialla in Venezuela. «Dicono che è arrivata la febbre gialla o peggio il virus di Marburg. Entrambi causano trombosi/microtrombosi ed emorragie nel tratto intestinale. Così incolpano i due virus dei danni nei vaccinati Covid, cioè coprono le morti. Stranamente è in arrivo il test PCR per la febbre gialla e Marburg. Ecco la nuova pandemia». Cospirazione? Sembra proprio di no, anche perché la Primerdesign ha sviluppato un test PCR in tempo reale Genesig® nel 2018 per la febbre emorragica di Marburg. Qualcuno ora mi dovrebbe dire chi è quel pazzo furioso che spende soldi per sviluppare un test per una malattia rara! E sempre casualmente la Soligenix sta affrettando i test di un vaccino contro la febbre emorragica di Marburg. Gli azionisti della Soligenix: BlackRock, Goldman Sachs & Co. ecc.

Forse qualcuno sta pensando alla prossima pandemia per mantenere gli schiavi nell’emergenza sanitaria perenne? O addirittura, dare la colpa al virus Marburg per le morti causate invece dagli effetti collaterali dei vaccini anti-Covid (micro trombosi e micro coaguli). Effetti che cresceranno e si amplificheranno per via dei continui richiami.
O entrambe assieme…

Marcello Pamio
Pubblico integralmente la lettera scritta dalla Società Cooperativa Spiga d’Oro di Treviso per fare chiarezza nel caso della cara Lucia scomparsa da poco.
Portare un po’ di Luce nella Tenebra è non solo doveroso ma sacrosanto per l’onore della Verità e soprattutto per la sua memoria.
I giornalisti, stipendiati e controllati dall’editore cercano solo di vendere giornali, perché più vendi, più soldi fanno gli azionisti e più sicuro sarà il tuo contratto di lavoro. Poco importa se per fare questo “lavoro” devi vendere l’anima al diavolo e piegarti supinamente alle direttive redazionali.

Lo scopo è lavorare: tengo famiglia” è il pensiero che vortica nei cervelli dei pennivendoli. Ebbene anche Lucia teneva una famiglia. E la famiglia ha deciso di precisare alcune cosette ai “venditori di fumo” e agli “odiatori seriali”.
Io ricordo solo che il Sistema sta per crollare e quando avverrà vi trascinerà negli inferi...
Posto ideale per chi porta avanti una logica demenziale come questa: Se una persona col cancro muore dopo le cure ufficiali è morta di cancro. Se una persona col cancro muore dopo le cure non riconosciute, allora è morta per le terapie.

Questa non è proprio logica, è più demenza senile. Eppure siete pagati per sostenere simili idiozie. Come mai non applicate il vostro metro di giudizio alle 500 persone che ogni giorno muoiono in Italia per cancro, nonostante (io direi per colpa) delle terapie oncologiche ufficiali?
Se non lo fate allora per voi ci sono morti di serie A e morti di serie B! Se muori dopo la chemio, cioè dopo il veleno iniettato in vena fai parte della serie A; se invece muori dopo melatonina e somatostatina allora meriti di retrocedere in serie B, e tale cura deve essere espulsa dal campo.
Concludo dicendo che la storia sarà l’arbitro che giudicherà il vostro operato

Grazie Lucia
Marcello Pamio

Egregi clienti,
come Spiga d'Oro soc coop vogliamo fare chiarezza sugli articoli non veritieri apparsi su alcuni quotidiani locali in merito alla vicenda della nostra cara collega Lucia, mancata pochi giorni prima dopo una lunga malattia.
La non veridicità di tali articoli, apparsi subito strumentali, alla diffamazione della terapia Di Bella, trova incontro nelle parole del marito che qui alleghiamo, per giustizia alla cara memoria di Lucia, che ha lottato coraggiosamente e dignitosamente per 4 anni.
Un forte ringraziamento va a tutti i clienti che hanno manifestato la loro solidarietà in un momento così triste, siete stati tantissimi!!!
Grazie

Fango sul Metodo Di Bella, odiatori scatenati.
E il marito di una paziente deceduta difende la cura
«Voglio ristabilire la verità. Lo devo a mia moglie».

M.M. da una settimana ha perso la moglie. Gliel’ha strappata un cancro all’ovaio. Un tumore che la scienza classifica tra i più terribili e insidiosi. L.C. aveva scoperto la malattia nei primi mesi del 2017. Inizialmente aveva seguito i protocolli oncologici e soltanto all’inizio del 2020 si era affidata alla terapia Di Bella. Per un anno e mezzo aveva seguito scrupolosamente il protocollo del professor Luigi Di Bella portato avanti dal figlio Giuseppe. Appuntamenti, controlli, cure. Poi il peggioramento e la fine. Ed ecco che la sua morte fa subito notizia e diventa un pretesto per screditare ancora una volta la terapia. La sua storia finisce sui giornali. Ma il marito non ci sta e puntualizza: «Hanno strumentalizzato la sua morte. Mia moglie si è affidata al Metodo Di Bella solo dopo un lungo percorso terapeutico fatto di interventi chirurgici e chemioterapia. La terapia del professor Di Bella? Le ha regalato un anno e mezzo di vita normale». M.M. spiega: «Hanno scritto che si era affidata sin dall’inizio alla terapia Di Bella e che la cura non ha funzionato. Non è assolutamente vero. Tutto ciò è profondamente ingiusto».

La testimonianza del marito
Poi racconta quello che è accaduto. «Mia moglie era stata operata di cancro ovarico nel marzo del 2017. Proposta la chemio aveva fatto inizialmente sei cicli fino al settembre dello stesso anno. Poi aveva continuato una terapia di mantenimento, ma non aveva portato i risultati sperati. A marzo del 2018 le avevano consigliato altri sei cicli di terapia che mia moglie aveva seguito fino al dicembre dello stesso anno. La malattia si era stabilizzata. Verso la fine del 2019 il tumore era ricomparso. A quel punto mia moglie non aveva voluto proseguire il percorso convenzionale. “Dopo due cicli non ce la faccio più. Non funziona”, mi aveva detto… ».

Il percorso con il MDB

M.M. è un fiume in piena. «Voleva trovare qualcosa di diverso – racconta – Aveva cominciato a documentarsi, a cercare una terapia alternativa che avesse fondamento scientifico. Ed ecco perché poi la decisione di affidarsi alla cura Di Bella. Voleva vivere e lottava senza abbattersi mai. E così scoperta la terapia Di Bella nel dicembre 2019 c’era stato l’incontro con il dottor Giuseppe Di Bella». E poi ancora. «Ricordo esattamente cosa aveva detto il dottor Di Bella: “Questa è una brutta bestia, dobbiamo cercare di tenerla a bada”. Da quel momento mia moglie aveva seguito attentamente tutta la cura fino a giugno di quest’anno. Mi preme sottolineare che con questa terapia ha avuto una qualità di vita decisamente migliore. La cura ha mantenuto stabile la malattia e reso migliori le sue condizioni di vita. Poi gli esami a febbraio di quest’anno hanno mostrato che la malattia aveva ripreso il suo corso. A maggio la situazione è peggiorata. Il resto della storia la conosce».

Il ringraziamento al dottor Di Bella
Le sue ultime parole sono di ringraziamento al dottor Di Bella. «Lo ringrazio per il lavoro che ha fatto e per il sostegno del suo staff nel dare una speranza di vita a mia moglie. Mi dispiace per quanto scritto da alcuni giornali. È un atto deplorevole».

Marcello Pamio

Per comprendere quello che vaccini e farmaci possono causare in gravidanza, è fondamentale entrare nel magico mondo della Vita, cioè nella stupefacente alchimia che giorno dopo giorno - in circa 10 lune - avviene nel grembo di una donna...

Ovuli
Verso la metà del ciclo mestruale (in teoria il 14mo giorno dei 28 del mese lunare) un follicolo di Graaf maturo che contiene l’ovulo, si approssima alla superficie dell’ovaio e aumenta di grandezza per azione di due ormoni: il follicolo stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH).
Sotto questo stimolo viene completata la divisione meiotica e viene espulso il cosidetto primo corpo polare. In questo stato il follicolo va verso la superficie dell’ovaio.
Dopo 28-36 ore dal picco del LH avviene la rottura del follicolo e l’espulsione dell'ovulo. Questa fase conosciuta da tutte le donne si chiama ovulazione.
L’ovulo viene raccolto dalle Tube di Fallopio. Nel corso di 3-4 giorni viene trasportato verso l’utero e se non avviene la fecondazione l’ovulo degenera per essere fagocitato ed espulso.
La fecondazione vera e propria però non avviene nell’utero, ma nelle tube, dette non a caso “luogo d’incontro”.

Spermatozoi
Nell’uomo invece dopo la spermiogenesi gli spermatozoi si accumulano nell’epididimo dove acquisiscono la maturità biochimica per essere in grado di fecondare l’ovulo. Qui passano all’incirca 12 giorni.
Nella eiaculazione gli spermatozoi si riversano nel dotto deferente e si mescolano con la secrezione delle vescicole seminali e della prostata. Lo scopo è basilare: una secrezione altamente basica ricca di zucchero come fruttosio per nutrire gli spermatozoi da una parte e proteggerli dall’ambiente estremamente acido della vagina dall’altra.

Nella copula, il seme si deposita nella parte anteriore della vagina la cui mucosa è acida ad azione battericida (batteri acidofili, ecc.). Il liquido seminale a carattere alcalino protegge gli spermatozoi da questo ambiente ostile, dando loro il tempo di guadagnare il collo uterino dove incontrano un ambiente ottimale per la loro motilità con un pH tra 6 e 6,5.

Fecondazione
La fecondazione avviene nel terzo superiore della Tuba di Fallopio che ha captato l’ovulo.
Comincia con la penetrazione dello spermatozoo nella corona radiata. Lo spermatozoo non entra perché è il più veloce ed è arrivato per primo, o perché è il più furbo: è l’ovulo stesso a decidere chi e soprattutto quando. Le motivazioni molto probabilmente non sono al nostro livello, ma risiedono nei mondi spirituali...
Quindi, dopo la fusione della membrana plasmatica dello spermatozoo con quella dell’ovocita, il gamete maschile penetra nel citoplasma e conclude la divisione meiotica formando il secondo corpo polare.

Una volta che l’ovulo è stato fecondato, deve essere evitata la polispermia o che un altro gamete maschile entri e per questo la natura ha contemplato due tipi di blocco: uno rapido che consiste in un cambio del potenziale della membrana a 2-3 secondi dalla fecondazione e dura cinque minuti. Uno lento che presuppone la fusione dei granuli corticali prossimi alla membrana interna all'ovocita, per formare uno strato isolante che impedisce la penetrazione di più spermatozoi.

Impianto
Dopo la fecondazione, comincia la prima tappa dello sviluppo embrionario. Dopo tre giorni di divisioni si giunge ad un stato di 16 cellule compatte che riceve il nome di morula.
Al quarto giorno di gestazione e dopo un processo nel quale interviene la pompa del Na+ e K+ dei blastomeri si produce una entrata di acqua all’interno della morula che genera una cavità chiamata blastocele. Questo stadio si conosce con il nome di blastocisti e siamo nel quinto giorno dopo la fecondazione.
Uno strato esterno di cellule che produrrà il trofoblasto che a sua volta darà la placenta e una massa cellulare interna che sarà l’embrione.

6 giorni dopo la fecondazione avviene il vero e proprio impianto nella mucosa uterina (endometrio) della madre. In pratica le cellule del trofoblasto sono quelle che si introducono nella mucosa grazie alla produzione di enzimi proteolitici che si fanno largo nell’endometrio.
A partire dall’ 8° giorno l’embrione è completamente impiantato nell’utero della madre e le cellule sono totipotenti e senza differenziazioni. Ora comincia la prima differenziazione…

Il sinciziotrofoblasta produce Gonadotropina corionica, un ormone che impedisce la degenerazione del corpo luteo fino al 4° mese di gravidanza. Il corpo luteo secerne il progesterone necessario per mantenere l’endometrio in condizione di poter mantenere la gravidanza. Cosa questa fondamentale per la vita e la prosecuzione della specie.

A partire dal quarto mese sono le cellule del trofoblasto che producono il progesterone.
Qualsiasi trattamento che provoca l’inattivazione del corpo luteo prima del 4° mese produrrà un aborto. Verso il 9° giorno, si produce una membrana di cellule che vanno a rivestire la strato interno del citotrofoblasta, la cavità esocelomica, dando luogo al futuro sacco vitellino.
Verso l’11-12° giorno di sviluppo, la blastocisti si approfondisce nella parete uterina e le cellule del sinciziotrofoblasto cominciano a infiltrarsi di più nella mucosa uterina e grazie ad un intenso processo di angiogenesi il sangue materno comincia a fluire nel sistema trofoblastico: è l’inizio della circolazione uteroplacentare.

Verso il 13° giorno di sviluppo l’endometrio è completamente cicatrizzato, tuttavia a volte c’è una emorragia nel sito di impianto come conseguenza dell’aumento del flusso sanguigno nella circolazione uteroplacentare. Dato che questa emorragia si produce verso il ventottesimo giorno del ciclo mestruale, può confondersi con una mestruazione normale e causare equivoci nel calcolo del giorno del parto.

Quanto appena detto non rende minimamente giustizia alla magia della Vita, ma è più che sufficiente per comprendere i rischi enormi che si corrono quando si interagisce in questo periodo.

Vaccini, infertilità e aborti
Il 17 giugno 2021 il New England Journal of Medicine pubblica lo studio: “Preliminary Findings of mRNA Covid-19 Vaccine Safety in Pregnant Persons” (“Risultati preliminari della sicurezza del vaccino mRNA Covid-19 nelle donne incinte”).

I media mainstream (megafoni della dittatura) ci dicono che i vaccini in gravidanza sono sicurissimi, mentre il NEJM afferma che “i dati sulla loro sicurezza in gravidanza sono limitati”.
Come la mettiamo?

Lo studio ha analizzato i dati dal 14 dicembre 2020 al 28 febbraio 2021 del sistema di sorveglianza “V-safe” e del “Vaccine Adverse Event Reporting System” (VAERS), per verificare la sicurezza dei vaccini a mRNA nelle donne gravide.
Hanno partecipato un totale di 35.691 donne incinte di età compresa tra 16 e 54 anni.
Tra le 3.958 partecipanti arruolate nel registro V-safe: 827 hanno avuto una gravidanza completata di cui 115 (13,9%) un aborto e 712 (86,1%) un parto vivo. Già questi dati dicono che un rischio c’è, ma le segnalazioni al VAERS sono ancora più inquietanti: “tra i 221 eventi avversi correlati alla gravidanza l’evento riportato più frequentemente è stato l’aborto spontaneo: 46 casi”!

Quindi stando ai due sistemi di registrazione gli aborti interessano il 13,9% secondo V-safe e addirittura il 20,8% secondo il VAERS.

Dai dati pubblicati 1 donna su 5 rischia di perdere la creatura che porta in grembo a causa dei sieri genici.

Purtroppo per tutti noi questi dati molto preoccupanti in realtà sono ancor più seri perché è risaputo che le segnalazioni di reazioni avverse vengono fatte dall’1 al 10% dei casi. Il numero quindi reale di aborti indotti dai farmaci è molto, molto più alto!

Sincitina
Non è tutto, perché c’è un altro enorme problema che dovrebbe interessare le future mamme…
I cosiddetti vaccini COVID-19 trasportano la proteina spike del virus SARS-CoV-2 come presunto antigene per attivare la risposta immunitaria. Quindi il siero servirebbe da attivatore del sistema immunitario nei confronti di questa proteina. La spike condivide però un’elevata somiglianza genetica e proteica con due proteine umane: Sincitina-1 e Sincitina-2.

Le sincitine sono proteine che mediano la fusione tra le cellule (formando i cosiddetti sincizi, da cui il nome stesso) che costituiscono lo strato esterno della placenta e hanno proprietà immunosoppressive.
Le sincitine sono espresse fisiologicamente durante la gravidanza: intervengono nello sviluppo della placenta, nel differenziamento dei trofoblasti, nell'impianto dell'embrione nell'utero materno e nell'immunosoppressione del sistema immunitario della madre per prevenire il rigetto allogenico dell'embrione. Infatti la Sincitina-2 (non la 1) rende il feto invisibile al sistema immunitario della madre, prevenendo così il rigetto, poiché l’embrione è un unico essere umano irripetibile, geneticamente diverso dalla madre e quindi potenzialmente pericoloso per il sistema immunitario!

A causa della somiglianza tra le sincitine e la proteina spike le risposte anticorpali indotte dal siero genico potrebbero innescare una reazione crociata contro le prime, causando effetti collaterali allergici, citotossici e/o autoimmuni che interessano sia la salute umana che la delicatissima fase della riproduzione.

Oggi è risaputo che i sieri a mRNA possono modificare il DNA umano attraverso il meccanismo del silenziamento genico. Quindi il rischio è che il gene della Sincitina potrebbe essere messo a tacere.
Quando la quantità di questa proteina diminuisce si possono verificare gravissimi difetti nella placenta, scarsa differenziazione del trofoblasto umano e conseguente perdita della gestazione.
Se quanto detto è vero stiamo rischiando l’infertilità delle giovani donne che oggi si fanno inoculare il siero magico.

Conclusione
Stanno giocando con il fuoco. Col camice bianco si credono dio e manipolano la catena della Vita.
Ma questi sieri genici sperimentali potrebbero influenzare negativamente la fertilità umana a causa dell’elevata somiglianza tra le sincitine e la proteina spike!

Se gli anticorpi generati dai sieri anti COVID-19 riconoscessero le sincitine umane come le spike sarebbero bloccate e neutralizzate rendendole incapaci di svolgere la loro funzione e impedendo de facto l’impianto dell’embrione.

Risultato? Oltre agli aborti (poco) “spontanei”, nel giro di poco tempo dall’inoculo, verrebbe messa a rischio la futura fertilità delle giovani donne.

New England Journal of Medicine
Preliminary Findings of mRNA Covid-19 Vaccine Safety in Pregnant Persons”
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/nejmoa2104983

Marcello Pamio

Il dottor Thomas Cowan, laureato in medicina al Michigan State University College of Human Medicine e vicepresidente della Fondazione Weston A. Price, da una spiegazione molto interessante dei virus e delle infezioni, e lo fa partendo dal pensiero del grande filosofo e scienziato Rudolf Steiner.

Nel 1918, dopo l’enorme pandemia dell’influenza spagnola hanno chiesto a Steiner a cosa fosse dovuta. Lui rispose: ‘i virus sono semplicemente le escrezioni di una cellula avvelenata’.
I virus sono delle parti di DNA o RNA, o di qualche altra proteina, che vengono espulsi dalla cellula. Si formano quando la cellula è avvelenata, non sono la causa di niente”.

Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione copernicana della biologia.
Quando sono intossicate e/o avvelenate, le cellule cercano con ogni mezzo di ripulirsi eliminando all’esterno i detriti (esosomi). Questi “detriti” (frammenti variegati di DNA ricoperti da una proteina) vengono riconosciuti dalla medicina allopatica come “virus”.

I virus sono difficilmente inquadrabili dalla medicina ufficiale e il motivo è semplice: non hanno un apparato digestivo, respiratorio, riproduttivo e motorio, come invece hanno i batteri per esempio.
Quindi i virus non sono esseri viventi e questo è confermato anche dalla virologia!Ma allora se non sono vivi, come si fa ad ucciderli, e soprattutto
come fanno a essere la causa di quello che viene loro imputato: infezioni ed epidemie?

Ebbene sì, i virus (un pezzettino microscopico di DNA) nonostante siano morti, sarebbero così astuti e infingardi da riuscire a moltiplicarsi, causando infezioni, prendendo possesso del nucleo cellulare e dando specifici ordini.
Dal punto di vista del presente approfondimento invece, le malattie virali sarebbero il risultato di avvelenamenti più o meno profondi delle cellule, causati da agenti fisici, chimici e purtroppo anche elettromagnetici.

Per quanto riguarda questa ultima, la componente elettromagnetica, è molto interessante osservare che ogni pandemia negli ultimi 150 anni corrisponde perfettamente ad un salto di qualità nell’elettrificazione della Terra.
Tale meccanismo si può spiegabile perfettamente con la biologia: quando un essere vivente (animale o uomo) viene esposto ad un nuovo campo elettrico e/o magnetico, le cellule non abituate si intossicano velocemente reagendo a questo avvelenamento come possono: liberando esosomi...

Elettrificazione

L’andamento epidemiologico delle malattie è cruciale in questa analisi, perché i dati non lasciano spazio a molti dubbi: alcune patologie (quelle che oggi stanno flagellando la società moderna) erano pressoché sconosciute prima dell’arrivo dell’elettricità. Ma andiamo per ordine...
Nel 1859 Londra subì una trasformazione che non si era mai verificata prima. Un groviglio di cavi elettrici venne portato sulle strade, nei negozi e sui tetti. Nel 1869 qualcosa come 2500 miglia di cavi attraversavano la metropoli.

Casualmente nel 1869 apparve dal nulla una nuova malattia chiamata “nevrastenia”, cioè nervi deboli. Diagnosticata per la prima volta dal medico George Miller Beard.
I medici non hanno mai realmente compreso la causa biologica di questa patologia, pensando fosse un problema della civiltà moderna (stress), arrivando alla fine a tirare in ballo la psicologia. Freud diede il colpo di grazia riclassificando la nevrastenia come un disagio mentale (“nevrosi d’ansia”).

Oggi sappiamo invece che è causata dalla sensibilità dell’apparato neurosensoriale alle onde elettriche, quindi un problema organico e non psichiatrico!
La prima fase è stata l’installazione delle linee telegrafiche dal 1875: una ragnatela di 700.000 miglia di cavi di rame (una mole tale da poter circumnavigare il globo almeno 30 volte). Un dedalo di fili che ha iniziato a irradiare una forma sconosciuta di energia…

Ufficialmente il 1889 fu l’anno in cui iniziò l’era elettrica moderna, e proprio in quel periodo apparve la prima grande pandemia di influenza mortale. Diciamo che fu l’anno in cui i disturbi elettrici assunsero un carattere globale.
Alla fine dell’autunno del 1917 è avvenuta l’introduzione delle onde radio intorno al mondo, e pochi mesi dopo scoppiò la tristemente nota Influenza Spagnola.
Nel 1957 è iniziata l’era dei radar che hanno ricoperto la Terra di nuove e sconosciute radiazioni. Era la prima volta che gli esseri umani subivano questo tipo di esposizione, e poco dopo è apparsa l’influenza Asiatica che durò un anno.

Nel 1968 è stata la volta dell’influenza di Hong-Kong, immediatamente dopo aver posizionato in orbita 28 satelliti (nella Fascia di Van Allen) come parte del Programma Iniziale di Comunicazione Satellitare della Difesa (IDCSP) che emettevano radiazioni. Circa sei mesi dopo ecco una nuova epidemia “virale”.

Fascia di Van Allen

Ricapitolando i passaggi epocali: nel 1889, 1918, 1957 e 1968 l’involucro elettrico della Terra viene improvvisamente e profondamente disturbato da campi elettrici e magnetici nuovi.
Ovviamente la medicina allopatica non presta minimamente attenzione all’ingerenza di questi campi per l’uomo, e il motivo è semplice: non si considera la natura elettrica dell’organismo umano. Se si facesse un minimo sforzo, si scoprirebbe che deboli correnti governano praticamente tutto quello che accade a livello chimico e biochimico: dalla coagulazione del sangue, al funzionamento del muscolo cardiaco e del cervello, alla produzione energetica dei mitocondri, alla quantità di rame nelle ossa che creano correnti utili al loro mantenimento, ecc.
Oggi per esempio sappiamo che ogni cellula ha una propria corrente elettrica (differenza di potenziale di membrana va da 60 a 120 mV circa), mantenuta dall’acqua strutturata all’esterno e all’interno della membrana cellulare.

Importanza dell’acqua

L’acqua ha delle proprietà a dir poco strabilianti. Questo liquido mirabolante sostiene letteralmente la Vita.
Oltre ai tre consueti stati della materia (solido, liquido e gassoso), l’acqua ne ha anche un quarto: quello di gel (EZ, acqua coerente o strutturata). Questa quarta fase si struttura contro una superficie idrofila ed è costituita da una specie di gelatina con carica elettrica negativa, mentre la rimanente acqua - quella esterna al gel - ha carica positiva. Questa differenza crea un potenziale elettrico.

Il gel struttura sta attorno alle membrane cellulari ed è negativo, l’altra acqua meno strutturata ma ricca di minerali e ioni è positiva.
Questa differenza di potenziale rende l’acqua una vera e propria “batteria”, caricata dal calore e dalla luce, elementi che tendono a far crescere la zona di esclusione, cioè il gel (EZ). Questo è il motivo per cui il calore generato dalla febbre è sempre guarigione!

Per la precisione l’acqua EZ si forma quando viene esposta alla luce infrarossa di 1200 nanometri di lunghezza d’onda. Le molecole d’acqua assorbendo la luce infrarossa iniziano a vibrare e poiché hanno legami molto forti tra di loro, l’energia vibrazionale si trasferisce da una molecola all’altra, proprio come un’ondulazione attraverso uno stagno.
Risultato: finiscono per avvicinarsi e stabilizzarsi, diventano più dense e viscose e immagazzinano energia sotto forma di una carica negativa.

Quindi l’acqua EZ è una batteria biologica che trasporta energia vibrazionale sempre pronta ad erogarla. Per esempio distribuisce più elettroni ai mitocondri cellulari ed energia fondamentale per far lavorare al meglio le proteine organiche.
Quando per esempio una tossina viene a trovarsi nel gel, il corpo cerca subito di sbarazzarsene e lo fa appunto attraverso la febbre. Il calore scioglie e liquefa il gel in modo che tale tossina possa uscire attraverso il muco. Alzare la temperatura quindi è una tecnica perfetta per detossificare.

L’enorme problema è che le tossine chimiche e i campi elettromagnetici danneggiano questo gel, interferendo anche con tutti i processi fisiologici.
Oggi sappiamo che un segnale Wi-Fi fa diminuire la dimensione del gel anche del 15%.
Se un router vicino all’organismo provoca questo, cosa farà il 5G?

Virus o esosomi?
La teoria dei germi propugnata nel XIX secolo dal farmacista Louis Pasteur è completamente falsa e ne stiamo pagando ancora lo scotto dopo oltre un secolo. E’ una teoria che va a nozze con la cupidigia dell’industria chimico-farmaceutica. Se infatti la causa della malattia è un germe che arriva dall’esterno, solo i farmaci possono annientarlo e i vaccini prevenirlo.
Poi con la scoperta del microscopio la situazione si è decisamente incancrenita, perché hanno iniziato a vedere e trovare nelle malattie determinati germi. La spiegazione era perfettamente logica: se in un tessuto malato ci sono dei batteri, è ovvio che sono loro la causa.

Purtroppo non è così! I batteri non sono causa di nulla ma si trovano sul luogo della malattia per lo stesso motivo per cui i pompieri si trovano sul luogo dell’incendio.

I batteri sono la squadra di pulizia con il compito di digerire e sbarazzarsi dei tessuti morti e putrefatti, esattamente come i vermi che si trovano nel cadavere per ripulire i tessuti.

Gli esosomi sono componenti semplici delle cellule. Quando un organismo è minacciato (fame, avvelenamento, tossicità, ecc.) le cellule mettono in moto un meccanismo di impacchettamento, propagazione e rilascio di questi veleni. Gli esosomi hanno caratteristiche identiche ai “virus”: stesse dimensioni, contengono le stesse cose e agiscono sugli stessi recettori.

Esosomi

Eccolo qua l’inghippo del secolo: gli esosomi sono indistinguibili dai “virus”.
Le cellule e/o tessuti buttano fuori i veleni sotto forma di esosomi e questo è un meccanismo perfetto della Natura per ripulire dalle sostanze che potrebbero arrecare danno.
Maggiore è la tossicità, più esosomi saranno prodotti e più “virus” saranno trovati…

Infine un’altra cosa molto interessante da sapere è che gli esosomi agiscono da messaggeri, avvisando altre cellule e tessuti del pericolo imminente e per ultimo forniscono l’adattamento genetico ai cambiamenti ambientali (inquinamenti chimici ed elettromagnetici).
Se siamo ancora vivi (seppur malatissimi) dall’inizio dell’elettrificazione è merito degli esosomi.

La guerra ai virus, è una guerra alla Vita

Le porfirine
La “porfirina” è uno dei più importanti componenti per la vita, senza di essa le piante non potrebbero crescere e l’uomo non potrebbe respirare!
Ovunque si trasformi energia, scorrono elettroni solo se ci sono le porfirine.
Tecnicamente sono pigmenti sensibili alla luce. Nelle piante una porfirina (la clorofilla) si lega all’atomo di magnesio per realizzare l’alchimia chiamata fotosintesi. Nel grande ciclo della vita, le porfirine vegetali assorbono l’energia solare (energia luminosa) e trasportano elettroni che trasformano l’anidride carbonica e l’acqua in zucchero (energia chimica) e ossigeno.

Negli animali e nell’uomo è sempre una porfirina (eme) che si lega al ferro e permette all’emoglobina di trasportare la molecola più importante in assoluto: l’ossigeno!
Detto in soldoni: le porfirine sono molecole (enzimi) che si interfacciano tra ossigeno e Vita e grazie a loro è possibile la respirazione.

La loro alta reattività (trasformatrici di energia) e la loro alta affinità con i metalli pesanti le rende però anche tossiche quando si accumulano in eccesso in un tessuto.
In un mondo inquinato come il nostro da sostanze chimiche e purtroppo anche elettromagnetiche, il percorso della porfirina è sempre sollecitato, e solo chi ha un serio corredo enzimatico tollererà bene l’inquinamento.

Nell’organismo umano le porfirine risiedono un po’ dappertutto ma principalmente si trovano nel sistema nervoso, dove gli elettroni scorrono, ma non nei neuroni: nelle guaine mieliniche che avvolgono i nervi. Quando le sostanze chimiche ambientali avvelenano il percorso delle porfirine, queste si accumulano in eccesso, legate ai metalli e questo può perturbare la conducibilità elettrica dei nervi, alterando la loro eccitabilità (dando origine o aggravando patologie molto importanti).

Mitocondri e respirazione cellulare
Parlando di respirazione non è possibile non parlare dei mitocondri. Nelle nostre cellule all’interno di piccoli corpuscoli chiamati “mitocondri”, aminoacidi, acidi grassi e glucosio vengono scomposti in modo che possano combinarsi con l’ossigeno per produrre anidride carbonica, acqua e soprattutto energia. Questo processo si chiama Ciclo di Krebs, e l’ultimo componente di questo processo di combustione, la catena di trasporto degli elettroni, riceve appunto elettroni dal ciclo e li consegna alle molecole di ossigeno permettendo la respirazione.

Mitocondri cellulari

L’inquinamento dei campi elettromagnetici esterni modifica sia la velocità che il percorso di questo processo vitale, e il risultato è una combustione finale del cibo compromessa. In questo modo proteine, grassi e zucchero iniziano a competere tra loro risalendo nel flusso sanguigno: i grassi si depositano, lo zucchero rimane in circolo senza essere assorbito e il cervello (assieme a tutti gli altri organi) va in carenza importante di ossigeno. La Vita rallenta!
L’elettrificazione quindi causa una seria carenza nella respirazione cellulare e organica, con tutti i risvolti negativi di una simile condizione.
Un serio difetto della respirazione cellulare potrebbe essere il problema di fondo dell’epidemia moderna di patologie e “pandemie”...

Conclusione
La conclusione è semplice, ma non viene presa in considerazione dalla medicina: tutta la vita degli animali e dell’uomo viene influenzata dalla presenza di elettricità nell’atmosfera.
Per migliaia di anni l’umanità e il mondo animale hanno vissuto con il cervello sintonizzato sulla risonanza di Schumann della Terra (8Hz circa) e immersa in un campo elettrico statico di 130 volt per metro.

Ora però è cambiato tutto: la sinfonia elettrica naturale che da la vita e la mantiene, è inquinata come non era mai successo prima nella storia dell’umanità, da onde elettromagnetiche “sporche” generate dalla tecnologia (prima telegrafo, corrente elettrica, oggi satelliti, Wi-fi, radio, telefonia, tv, ecc.).
L’ultimo salto nell’elettrificazione pericolosissima della Terra si chiama 5G e queste radiazioni sono incompatibili con la Vita e la Salute! Stiamo parlando di una tecnologia in grado di destrutturare l’acqua di cui siamo formati e impedire una corretta e sana respirazione cellulare.
Ricordiamo anche che la sensibilità delle persone ai campi elettromagnetici dipende dalla qualità e quantità dell’acqua interna, e dalla presenza o meno di metalli tossici conduttivi nel corpo.

Quando l’organismo è infatti pregno di metalli (alluminio, mercurio, ossido di ferro, grafene, ecc.) diventa un perfetto conduttore in grado di assorbire meglio i campi...

Sarà un caso che la prima città al mondo interamente coperta dal 5G è Wuhan?

Coltivare lo Spirito
Da una parte è necessario usare con parsimonia e coscienza queste tecnologie, cercando con ogni mezzo di bloccare il 5G, le cui conseguenze sull’uomo sarebbero devastanti. Dall’altra parte è necessario coltivare e rinforzare l’aspetto spirituale.
Rudolf Steiner nel 1917 disse che: “ai tempi in cui non c’era ancora la corrente elettrica, quando l’aria non brulicava di influenze elettriche, era più facile essere umani. Per questo motivo, al fine di essere interamente umano oggi, è necessario sviluppare delle capacità spirituali più forti di quanto ce ne fosse bisogno un secolo fa”.

Importantissimo quindi è sviluppare capacità spirituali, perché è veramente difficile essere umani ai giorni nostri, e lo sarà sempre di più: le forze in gioco stanno lavorando per meccanizzare l’uomo facendolo sprofondare nel più becero materialismo (le energie e gli istinti più bassi), che grazie a nanotecnologia, robotica, genetica e Intelligenza Artificiale sfocerà nell’uomo-macchina.
A questo serve la profonda materializzazione che include digitalizzazione, meccanizzazione e magnetizzazione: andare verso il transumano detto anche antiumano.
L’attuale psicopandemia non a caso sta consacrando il mondo al transumanesimo, ma questo non si può dire!

Per approfondire

“Il mito del contagio” Thomas S. Cowan
“La tempesta perfetta” Arthur Firstenberg

Vitamina D3 è il terzo prodotto, con Immuno-5 e Ascorb-C, di una serie di integratori naturali pensati per potenziare il sistema immunitario, in un periodo molto particolare come l’attuale.
Vitamina D3 + Magnesio + Vitamina K2 la cui formulazione è ad elevata biodisponibilità perché si avvale della K2 nella forma MK-7.


http://www.malaikacuorenatura.it/prodotto/vitamina-d3-k2-magnesio

Dottor Ennio Caggiano

Ho toccato tasti dolenti
Ho pagato care le mie affermazioni e le mie posizioni.
Significa che non erano gratuite ma circostanziate.
La sanzione è stata confezionata, adesso stanno perfezionando alcuni dettagli per metterla in pratica:

- trovare il sostituto di un medico che ha ridicolizzato la dirigenza dell’ASL,

- individuare una sede dove lo schiavo possa esercitare,

- avvisare i suoi pazienti che non hanno più un medico di fiducia ma uno d’ufficio, al quale dovranno rivolgersi solo per i compiti che è stato istruito a svolgere.

Fine di un’epoca? Non credo.

Ho qualche asso nella manica:

- il più immediato sarebbe andare in pensione e li spiazzerei, ma priverei anche i pazienti dell’opportunità di far valere i loro diritti, perché queste persone che si sono insediate al potere diranno: cosa volete è stato lui ad abbandonarvi non noi a cacciarlo,

- il più difficile sarebbe ricorrere, ma la storia insegna che opporsi ai servi del potere equivale a buttare via il tempo,

-il più pratico sarebbe restare e continuare a svolgere il mio lavoro al di fuori del servizio sanitario nazionale. Per me non cambierebbe nulla, a parte l’aspetto economico, e neanche per la maggioranza dei miei pazienti, che da tempo hanno capito che la salute è estranea alle politiche aziendali degli screening e dei vaccini.

Ma si potrebbe anche trasformare la sanzione in una occasione per scardinare un sistema sanitario infettato dall’ignoranza, dall’incompetenza e dal profitto: aprire una campagna di defezione di massa dalla medicina di base.
Siccome il medico di medicina generale o di base non è più un medico disponibile, raggiungibile, affidabile… ha ancora senso affidargli la nostra fiducia e la nostra salute? Meglio andare al distretto sanitario e chiedere di essere cancellati: non vogliamo più nessun medico, non vogliamo più che qualcuno guadagni sulla nostra salute caricandola di malattie. Da domani il medico lo scegliamo noi e anche ce lo paghiamo.

I vari polliambulatori quando non sapranno più a chi distribuire il mangime accumulato cambieranno i loro programmi e potremmo finalmente ritornare ad una medicina a misura di paziente e di medico: da schiavi che curano polli a medici che si occupano di persone.
Coraggio! I pazienti sono più numerosi dei medici e anche più liberi: il medico fa quello che gli dice l’ASL, ma voi non siete obbligati a fare quello che vi dice il medico.

E’ ora che le decisioni le prendiamo assieme: medici e pazienti.
Al prossimo rinnovo dell’ACN (Accordo Collettivo Nazionale) sarebbe importante che al tavolo delle trattative ci fosse una terza figura, oltre ai politici e ai sindacati medici, quella più importante: una rappresentanza dei cittadini! E che non si parlasse solo di soldi e di malattia, ma anche e soprattutto di salute