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Marcello Pamio

Il nostro mondo è duale, per cui tutto esiste assieme al suo contrario: la notte si alterna al giorno, la gioia con la tristezza, il caldo con il freddo, lo yin e lo yang, ecc.
Questo è valido anche per l’uomo, per cui per compensare la presenza di geni, la natura ha pensato a individui come Roberto Burioni. Se infatti qualche mente eccelsa ogni tanto sconnettesse il "microcefalo" dalla laringe, la Vita nel nostro paese sarebbe certamente migliore e più tranquilla...
 

Si mette in ibernazione forzata, ma non appena si manifesta un focolaio o un semplicissimo episodio di infezione che interessa un bambino non vaccinato, si scongela velocemente nel microonde e godendo come un capretto inforca gli occhialini alla Clark Kent e più veloce della luce inizia a sparare minchiate su tutti i media maistream. Una volta che il caso non fa più audience o viene ridimensionato, ritorna nell’azoto liquido in attesa del prossimo evento…

L’ultimo è accaduto ad una bambina di Verona, ricoverata in rianimazione per infezione (dicono) da batterio Clostridium Tetani. Una banalissima caduta con sbucciatura del ginocchio sarebbe la causa del tetano. Il problema non è l’incidente, anche perché da che mondo e mondo tutti i bambini giocando possono cadere e farsi male, in questo caso però la bambina (dicono) non sarebbe stata vaccinata!
Apriti cielo. La colpa è dei genitori incoscienti, dei no-vax, dei bifolchi retrogradi che rifiutano le vaccinazioni, dei somari, bla bla bla…
Insomma le solite idiozie da pensiero unico, che potrebbero sfociare nella proibizione per legge di correre per la strada ai bambini non vaccinati, prevenendo così le infezioni da tetano.

Innanzitutto bisogna attendere la conferma che si tratti realmente di tetano, perché spesso e volentieri, le diagnosi iniziali molto affrettate, vengono poi smentite nel corso del tempo.
Esattamente quello che è successo a Torino nel 2017 quando una bimba di 7 anni è stata ricoverata per tetano. I genitori vennero indagati dalla procura, ma alla fine il Gip esaminando la memoria difensiva scritta da diversi medici (fra i quali il Premio Nobel Luc Montagnier, il virologo Giulio Tarro, il professor Paolo Bellavite, l’infettivologo Fabio Franchi e il chirurgo Giorgio Pellis) chiese l’archiviazione. (1)

Ma clostridium a parte, i periti inoltre hanno fatto presente che il tetano si può presentare anche in persone vaccinate e con un alto livello di anticorpi.
Come per altre malattie quali herpes zoster, meningiti, pertosse, parotite e influenza, la vaccinazione e persino la presenza di anticorpi NON garantiscono la protezione contro la malattia!
In America le statistiche mostrano che circa il 15-20% dei casi di tetano avviene in soggetti completamente vaccinati. (2)

Come fa Burioni a non sapere queste cose? Forse fa il finto tonto per interessi costituiti?
Se il professore ne è a conoscenza ma nega pubblicamente tali evidenze, andrebbe radiato dall’ordine dei medici e poi licenziato dall’Università; se invece proprio non ne sa nulla, allora andrebbe prima licenziato, per manifesta ignoranza, e poi radiato.

Burioni il problema non è il tetano ma il cancro!
A Burioni i bambini non interessano, perché esce dal cilindro criogenico solo per vomitare fiele nei confronti dei genitori che non vaccinano, ma non ha mai speso una parola per i veri problemi che interessano i piccoli italiani. Problemi seri.
Siamo il paese con più bambini obesi d’Europa: l’Italia ha infatti il maggior tasso di obesità infantile tra i maschi (21% pari merito con Cipro), mentre il 42% dei maschi è obeso o in sovrappeso (solo Cipro fa peggio con il 43%). Anche le bambine hanno uno dei tassi più alti di obesità e sovrappeso, il 38%. Dati questi della Childhood Obesity Surveillance initiative (2015-17) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ma l’obesità non è niente a confronto del cancro in età pediatrica.
I tumori oggi rappresentano una delle principali cause di morte nei bambini e la loro incidenza è purtroppo in aumento: a livello globale si è passati da 124 casi per milione di bambini fra 0 e 14 anni nel 1980 a 140 casi nel 2010.
Su Lancet Oncology è stato pubblicato un aggiornamento sull’incidenza a livello mondiale del cancro nell’infanzia (0-14 anni) e nell’adolescenza (15-19 anni) nel periodo 2001-2010.
L’indagine è stata condotta dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) in collaborazione con l’Associazione internazionale dei registri del cancro e ha riguardato 62 paesi a livello mondiale distribuiti in 5 continenti.
Emerge un quadro inquietante: l’area del mondo in cui si registra la più elevata incidenza di cancro fra 0-14 anni e fra 15-19 è il Sud Europa (Croazia, Cipro, Italia, Malta, Portogallo e Spagna).

In Italia si osservano le più elevate incidenze di cancro rispetto a tutti gli altri paesi del continente europeo!
Inoltre, in 4 registri italiani (Umbria, Modena, Parma e Romagna), l’incidenza supera addirittura i 200 casi fra 0-14 anni per milione di bambini/anno.

Avete mai sentito in televisione il professorone trattare queste priorità, anche se la sua formazione è la virologia, rimane sempre un medico, o no?
Mentre il nostro paese vanta simili primati (obesità e mortalità per cancro nei bambini), il dottor Roberto Burioni e colleghi si preoccupano dei bambini non vaccinati.
Ognuno tragga le proprie conclusioni…

 

Note

  1.  “Bimba malata di tetano, indagati i genitori”, ma non era tetano. http://blog.ilgiornale.it/locati/2019/05/21/bimba-malata-di-tetano-indagati-i-genitori-ma-non-era-tetano/
  2. Idem


Marcello Pamio

Da una parte aumenta il numero dei medici radiati senza motivo, dall’altra non passa giorno che la cronaca non elenchi casi di camici bianchi corrotti, venduti, delinquenti e assassini.
Ma la cosa scandalosa è che gli ordini dei medici, cioè quelle istituzioni private che raggruppano in un albo gli iscritti, dimostrano sempre di più la loro spregevole natura: strumenti politicizzati con due pesi e due misure.
Questo spiega il motivo per cui vi sono criminali con lo stetoscopio al collo regolarmente iscritti all’ordine, e grandissimi Medici senza nessun capo d’imputazione e/o denunce, che vengono radiati senza motivo o per reati di opinione!

Se un medico ammazza persone per soldi, sperimenta illegalmente farmaci, prende mazzette dalle lobbies, spacca le ossa a vecchietti innocenti per fare “esperienza”, impianta valvole cardiache difettose (sapendolo), uccide per espiantare organi, prescrive ormoni pericolosi a neonati, danneggia un bambino con i vaccini, ecc. NON VIENE RADIATO. Viceversa, se un medico mette SOLO in discussione una pratica aberrante come la vaccinazione di massa, viene radiato all’istante.
Gli ordini dei medici, in un paese sano, libero e democratico non dovrebbero neppure esistere.
Ma l’Italia, si sa, è una colonia e la dittatura mascherata da democrazia rappresentativa è sempre più alla luce del sole…

Ecco qualche esempio dei due pesi e due misure.
Qui sotto l’elenco dei medici che, nonostante non abbiamo fatto del male a nessun paziente, hanno subito la pena più pesante che si possa infliggere a un medico.

ROBERTO GAVA
Medico farmacologo, tossicologo e cardiologo, non è mai stato contrario alla vaccinazione in sé, ma ha espresso dubbi sull’attuale modalità di esecuzione, e per questo è stato RADIATO.

DARIO MIEDICO
Medico legale, premiato dall’ordine dei medici di Milano con la medaglia alla carriera.
Il dottor Miedico non è mai stato contrario alle vaccinazioni in sé, e non a caso i suoi figli sono stati regolarmente vaccinati, ma ha espresso pure lui dubbi sull’attuale pratica, e per questo è stato RADIATO dagli stessi colleghi che lo hanno premiato un anno prima.

PAOLO ROSSARO
Medico chirurgo esperto in terapie palliative e nell’utilizzo dell’Acido Ascorbico (Vitamina C) ad alto dosaggio. E’ stato RADIATO per aver seguito le specifiche volontà di un suo assistito…

GABRIELLA MEREU
Medico chirurgo, autrice di vari libri, tra cui “Terapia Verbale”, è stata RADIATA perché, tra le altre cose, non forniva «il consenso informato»

GABRIELLA LESMO
Medico pediatra con un figlio autistico danneggiato dal vaccino Anti-Epatite B (reso obbligatorio grazie ai 600 milioni di lire incamerati da De Lorenzo), per aver espresso dei dubbi sull’obbligo vaccinale è stata RADIATA.

MASSIMO MONTINARI
Medico capo della Polizia di Stato è stato SOSPESO per 6 mesi dall’ordine dei medici di Firenze per la violazione dell’articolo 13 del codice deontologico: «Il medico tiene conto delle linee guida diagnostico-terapeutiche accreditate da fonti autorevoli e indipendenti quali raccomandazioni e ne valuta l'applicabilità al caso specifico».

MATTEO PENZO
Medico anestesista SOSPESO per 6 mesi per «non aver reso, nel corso delle svariate occasioni informative e divulgative una informazione sanitaria trasparente, rigorosa e prudente che trovi il proprio fondamento nelle conoscenze scientifiche acquisite, in tal modo alimentando aspettative o timori infondati, in particolar modo proponendo durante i propri incontri formativi e divulgativi» le “Leggi Biologiche”.
In pratica, se uccidi un paziente passa, ma se parli in pubblico delle teorie del dottor Hamer vieni perseguito.

DIEGO TOMASSONE
Medico SOSPESO per 6 mesi per la “pericolosa e scorretta divulgazione di notizie contro le vaccinazioni e consigli contro la medicina allopatica”. Quindi per gli esperti medici dell’ordine di Torino, dare consigli omeopatici (si dà il caso che il dottor Tomassone sia un omeopata!) significa attaccare l’allopatia!

PAOLO REGE GIANAS
Medico neurologo, esperto in terapia alimentare, è stato SOSPESO dall’ordine dei medici di Milano per aver proposto ai malati di tumore un sanissimo regime alimentare, povero di glucosio.

CLAUDIO SAURO
Medico di medicina interna, esperto in fitoterapia, è stato SOSPESO dall’ordine dei medici di Verona Sauro per via del suo protocollo “chemioterapia naturale” per prevenire e trattare le malattie oncologiche.

ROBERTO PETRELLA 
Medico ginecologo, esperto in terapia prostatica, è l’ultimo in ordine cronologico ad essere stato (presumibilmente, perché ancora non ha ricevuto nessun comunicato ufficiale, ma la voce è trapelata da qualche medico dell’ordine di Teramo) RADIATO, per la sua posizione critica nei confronti della vaccinazione contro il Papilloma Virus (HPV).

Qui sotto invece l’elenco parziale dei medici che, nonostante le pesantissime accuse e/o incriminazioni, risultano regolarmente iscritti ai rispettivi ordini.

DUILIO POGGIOLINI
Direttore Generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità, accusato di: aver istruito procedure per autorizzare aumenti di prezzo dietro versamento di compensi; favorito l’ingresso di alcuni farmaci nel prontuario sanitario sempre dietro compensi. Ha preso soldi dalla Bayer e Baxter per la vendita dei flaconi infetti contenenti i virus dell’HIV e delle epatiti. Secondo alcune stime in Italia i decessi per infezione da emoderivati sono circa 2.600 e i contagiati 60.000 (dati del 2009). Non risultano essere stati presi procedimenti di radiazione nei confronti del dottor Poggiolini.

FRANCESCO DE LORENZO
Coinvolto nello scandalo di Tangentopoli, ha avuto una condanna definitiva a 5 anni per associazione a delinquere finalizzata al finanziamento illecito ai partiti e corruzione in relazione a tangenti per un valore complessivo di circa nove miliardi di lire, solo in parte ottenute da industriali farmaceutici dal 1989 al 1992, fra cui l’attuale GSK, che chiese - ed ottenne - di rendere obbligatorio il vaccino dell'epatite B durante il suo ministero in cambio di 600 milioni di lire.
Il dottor De Lorenzo è regolarmente iscritto all’ordine dei medici di Napoli (numero 6770).

PIER PAOLO BREGA MASSONE
L’ex primario del reparto di chirurgia toracica della clinica Santa Rita di Milano, condannato all’ergastolo per quattro omicidi volontari in relazione alla morte di altrettanti pazienti da lui operati e di un’ottantina di casi di lesioni. La Cassazione non ha confermato la condanna, dando 15 anni per «omicidio preterintenzionale», perché i giudici hanno escluso l’aggravante del «fine di lucro» e riconosciuto le attenuanti generiche.
Il dottor Brega Massone è regolarmente iscritto all’ordine dei medici di Pavia (numero 05986).

NORBERTO CONFALONIERI
Primario ortopedico a Milano è finito agli arresti domiciliari per corruzione e turbativa d’asta e maltrattamenti e lesioni ai danni dei pazienti.
Avrebbe favorito due multinazionali, la Johnson&Johnson e la Braun, per la fornitura di protesi all’ospedale in cambio di consulenze, viaggi per la famiglia, cene, cravatte e varie comparsate in tv per reclamizzare le protesi in questione.
Il dottor Confalonieri è regolarmente iscritto all’ordine dei medici chirurghi della provincia di Monza e Brianza (numero di posizione 00717).

GUIDO FANELLI
Il ”luminare del dolore”, era Direttore della Struttura di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica dell’Azienda Ospedaliera di Parma, ed è stato arrestato dai NAS assieme ad altre 19 persone tra dirigenti medici e imprenditori per attività illecite, sperimentazioni illegali di farmaci e contributo da parte di aziende del farmaco. I carabinieri gli hanno sequestrato auto di lusso, immobili e perfino uno yacht su cui erano affissi anche loghi di lobbies farmaceutiche.
Il dottor Fanelli è regolarmente iscritto all’ordine dei medici di Lecco (numero 00674).

C.C., GIORGIO MARIA CALORI, CARLO ROMANO' e LORENZO DRAGO
Tutti primari finiti agli arresti domiciliari per l’accusa di aver applicato protesi anche a persone che non ne avevano bisogno.
Tutti questi medici sono regolarmente iscritti ai rispettivi ordini professionali.

Conclusione
A questo punto mi rivolgo ai Medici d’Italia, non a quelli con l’anello al naso, il blocco e la penna GSK, ma agli eredi veri di Ippocrate, a quei pochi ancora liberi di pensare (e sempre meno di agire).
A voi medici liberi, ancora per poco, quanti vostri colleghi devono ancora radiare, prima di comprendere che la situazione nel nostro paese è gravissima?

Non serve a nulla infatti comunicare con i dottorelli zerbinati da Big Pharma, con quelli che escono dall’università pensando che la Glaxo sia una società umanitari, o che sbavano per i regalini degli informatori pseudo-scientifici.
Per questi poveri “schiavi in camice”, la pratica dell’Ars Medicandi non comporta alcun rischio professionale, perché non fanno altro che applicare i protocolli imposti dall’alto, senza farsi domande o peggio ancora, senza uscire dal seminato. Poco importa se la maggior parte dei loro pazienti muore. C’est la Vie, e prima o dopo tutti ce ne andiamo.
Glielo imprimono all’università: “Se un paziente muore con le cure ufficiali, è morto per la malattia. Se invece un paziente muore con le cure non riconosciute (e brevettate), è morto per la terapia”.
Differenza abissale: nel primo caso non si rischia nulla, nel secondo caso invece il rischio è elevatissimo. Della serie: l’intervento è riuscito perfettamente, ma il paziente non ce l’ha fatta!

Quindi, quando una persona muore all’interno di un protocollo la colpa è sempre sua perché non ha risposto o reagito bene all’intervento o alla terapia; se invece la terapia non è riconosciuta (dalle lobbies) e il paziente muore, la colpa ovviamente è della cura e quindi del ciarlatano che l’ha prescritta.
Si tratta di una gabbia logica perfettamente diabolica: è sempre meglio prescrivere le cure ufficiali, anche se si sa che non funzionano o che possono essere molto invasive e pericolose (chemioterapia, ecc.)!
La cosa scandalosa, a parte il comportamento mafioso degli ordini dei medici, è che questi dottori quando sono interessati in prima persona si comportano in modo differente.

Molti di questi medici quando si trovano a dover affrontare un cancro (loro stessi o qualche parente stretto) ci pensano molto bene prima di farsi iniettare in vena del diserbante chimico (chemio), ed è per questo motivo che poi vanno dai ciarlatani, da quei medici che loro hanno sempre - in pubblico - criticato e denunciato. Quando è il loro culo ad essere toccato, cambiano radicalmente la visione.
Il discorso appena fatto è altresì valido per le vaccinazioni. Pratica medica questa che non si può mettere in discussione, pena la radiazione automatica.
Come mai però i dottorini sono i primi a non vaccinarsi? Sembra che la copertura (per l’influenza) riguardi un misero dieci per cento, e per le altre malattie infettive? E i figli di costoro, sono vaccinati o no?
Domande ovviamente prive di risposta…


Marcello Pamio

Lunedì scorso quasi 200 amministratori delegati di aziende e multinazionali hanno comprato una pagina del New York Times per pubblicare una pubblicità progresso del pensiero unico: «Don’t ban equality», della serie «Non mettere al bando l’eguaglianza»!
Detta così, sembra sottolineare i diritti sacrosanti di libertà, il problema è che la parola “eguaglianza” in questo caso si riferisce all’aborto…
«L’uguaglianza sul posto di lavoro è uno dei problemi aziendali più importanti dei nostri tempi», si legge sempre nel testo della pubblicità. «Limitare l’accesso a cure riproduttive complete, incluso l’aborto, mette in pericolo la salute, l’indipendenza e la stabilità economica dei nostri dipendenti e clienti: in poche parole, va contro i nostri valori e fa male agli affari».
Chiaro? Non uccidere una vita, fa male agli affari, i loro affari!

Questo documento è stato firmato da 187 CEO di marchi quali H&M, DVF, Postmates, Birchbox, Yelp, Everlane, Tinder, Outdoor Voices, Bauble Bar, Thinx, Mara Hoffman e Ouai.
Quello che accomuna questa diabolica operazione pubblicitaria sono i potentissimi gruppi e associazioni pro abortisti: Planned Parenthrood, Naral (Pro-Choice America) e Aclu (American Civil Liberties Union).
Si tratta dell’ennesima operazione perfettamente orchestrata, che rientra in un progetto lungimirante che mira alla distruzione del senso della vita. Non a caso, circa un mese fa, major dell’intrattenimento come Disney, Netflix e Warner avevano annunciato il boicottaggio degli Stati americani pro Vita.

Il messaggio inquietante è chiarissimo: tutto quello che cerca di difendere e proteggere la Vita in quanto tale, andando contro gli interessi costituiti del Sistema, deve essere distrutto.
Nel pensiero unico quindi non si può mettere in discussione il gender, l’aborto, la maternità surrogata, l’utero in affitto, ecc.
La logica perversa della pubblicità apparsa sul NYT, evidenzia tra le altre cose l’agonizzante turbocapitalismo che si sta sfracellando a tutta velocità contro un muro. Un sistema economico che invece di garantire ai lavoratori diritti, stipendio e orari umani, si preoccupa di garantire solo il “diritto alla morte”.[1] 

Ma non è tutto, perché l’imperante “cultura della morte” ha ripercussioni positive anche nella criminalità.
Secondo le ricerche di due economisti John J. Donohue e Steven D. Levitt pubblicate con il titolo: «The impact of legalized abortion on crime over the last two decades», la legalizzazione dell’aborto avrebbe comportato una diminuzione del tasso di criminalità pari al 20% tra il 1997 e il 1994, calo che arriverebbe circa al 45% se si estende l’osservazione temporale ai primi anni Novanta del secolo scorso.[2]  Evviva l’aborto, verrebbe di urlare.


L’agenzia “Pre-crimine” del film Minority Report fa ridere a confronto.
La loro tesi è precisa: il diffondersi dell’aborto impedisce la nascita di bambini che, per i contesti sociali svantaggiati ove si troverebbero a crescere, sarebbero destinati a delinquere. Se invece questi “delinquenti amniotici” vengono assassinati prima di vedere la luce, non potranno mai contribuire ad alimentare la malavita. La logica non fa una piega: più aborti, meno crimini!

Cultura della morte
Ecco il nuovo che avanza: si chiama “cultura della morte”, e le cose che promette sono a dir poco straordinarie.
Volete essere più liberi e avere una migliore stabilità economica?
Vi serve più tempo per spendere meglio i denari guadagnati?
Desiderate una società priva di crimini?
La soluzione è semplice e indolore: basta uccidere quella creatura che vi è cresciuta in grembo!
Attenzione alle ingannevoli apparenze: quel piccolo fagottino potrebbe essere un futuro criminale, il prossimo Hitler o magari l'incarnazione di Joseph Mengele...

 

[1]L’appello dei grandi manager a favore dell’aborto. E’ un bene per l’economia”. Francesco Borgonovo, “La Verità” 13 giugno 2019

[2]Fermare le gravidanze riduce i crimini”, Giuliano Guzzo, “La Verità” 13 giugno 2019


Marcello Pamio

Mentre la dittatura sanitaria presenta il “Patto trasversale per la scienza” alla Sapienza di Milano in un’Aula Magna desertificata (vedi link) - non per colpa dei cambiamenti climatici - gli scandali nel mondo sanitario continuano.
Le ridicole marionette gestite e controllate dall’establishment si autoincensano e autoproclamano portavoce ufficiali della scientificità, la medicina e la scienza sono sempre più nelle mani delle industrie.
Gli ultimi casi che hanno coinvolto la Johnson & Johnson e il colosso Big Tobacco sono emblematici ed illuminanti per comprendere la metastatizzazione del mondo accademico.

La J&J è una delle più grandi multinazionali farmaceutiche del mondo, ed è finita sotto processo in una causa da molti miliardi di dollari per aver “ingannato” i pazienti, minimizzando i rischi di dipendenza potenzialmente causati dagli antidolorifici, rischiando di alimentare una vera e propria «epidemia di oppioidi». L’accusa è pesantissima: si parla di «danno pubblico» per la vendita dei prodotti a base di oppiacei, dato che questi analgesici provocano una forte dipendenza in chi li assume e contribuiscono a creare assuefazione e a spingere chi li assume verso il mercato illegale delle droghe.

Big Tobacco invece ha semplicemente partecipato a 25 convegni medici nel 2018 e risulta tra i principali finanziatori dell’ultima edizione del “Festival della scienza medica” di Bologna, in cui si è discusso tra le altre cose dei prodotti alternativi per i fumatori.
In questo secondo caso, il movimento antitabagista (formato dalle principali società scientifiche italiane di sanità pubblica) "Tobacco Endgame" chiede chiarimenti al ministro della Salute, che stranamente è pure medico: «Come si concilia il profitto di chi vende prodotti nocivi con la salute?».

Il riferimento è ad una serie di congressi di specialisti nelle varie branche della medicina, dai cardiologi ai dentisti, che negli ultimi anni hanno visto la partecipazione di Philip Morris e British American Tobacco in qualità di sponsor o partner. Si parla dei congressi della Fadoi (federazione delle associazioni degli internisti ospedalieri), della Siapav (società italiana di angiologia e patologia vascolare), della Sidco (società italiana di chirurgia odontostomatologia), della Sitox (società italiana di tossicologia), dell’Andi (associazione nazionale dentisti italiani), e della Siprec (società italiana per la prevenzione cardiovascolare).

Pecunia non olet
I soldi sono soldi e non hanno odore, secondo qualcuno. In fin dei conti simili scandali non smuovono di un millimetro le coscienze mummificate dei firmatari del “Patto trasversale per la Scienza”.
A personaggi come Roberto Burioni, Enrico Mentana, Pierluigi Lopalco, Beppe Grillo, Rino Rappuoli (direttore scientifico della Glaxo), Ivan Scalfarotto (PD), Matteo Renzi (PD), Antonio Tajani (Presidente Parlamento Europeo), Pierpaolo Sileri (M5S); Paolo Siani (PD), Paolo Veronesi (Fondazione Veronesi), Beatrice Lorenzin: cosa importa?

A questi non interessano gli sponsor e le partecipazioni finanziarie ai congressi medici; non vedono nessuna pericolosa ingerenza e neppure conflitti di interesse, figuriamoci dell’etica medica e della deontologia professionale.
Non possono interessarsi perché troppo intenti a stroncare sul nascere ogni forma di libertà e di pensiero critico, in una parola: l’eresia!
L’Inquisizione 2.0 è l’evoluzione della repressione ecclesiastica, con la differenza che oggi non serve bruciare vive le persone, perché basta distruggerle mediaticamente, socialmente e professionalmente.
Quindi va estirpato tutto quello che non contempla i protocolli ufficiali e che rifugge il paradigma consolidato: si radiano i medici che mettono anche solo in discussione il monopensiero e il verbo, per esempio quello vaccinale; si cancellano tutte le pratiche mediche non riconosciute (e non brevettabili) dalle lobbies, quindi le medicine tradizionali e/o complementari, per lasciare sullo scranno SOLO quella medicina allopatica tanto voluta dall’Industria...

Eppure vi è un gravissimo problema etico, come riporta l’articolo 57 del Codice deontologico, il quale vieta il «patrocinio a fini commerciali». In pratica il medico e/o l’associazione scientifica non possono concedere patrocinio «a forme di pubblicità promozionali finalizzate a favorire la commercializzazione di prodotti sanitari o di qualsivoglia altra natura».
L’articolo è chiarissimo e non lascia spazio a nessun fraintendimento, eppure quello a cui assistiamo sono finanziamenti diretti e spudorati da parte delle case farmaceutiche ad associazioni scientifiche, congressi medici e manifestazioni ufficiali. Per non parlare dei soldi che arrivano direttamente ai medici per consulenze.

Cosa sta facendo la Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), cioè l’ente che riunisce tutti gli ordini professionali dei medici chirurghi e odontoiatri d’Italia? Nulla come sempre, perché il loro compito è scovare il camice bianco che non prescrive i vaccini. Questa è la priorità!
A loro non importa delle mazzette, del comparaggio, della corruzione in ambito medico e sanitario. Pertanto con la loro collusione e la totale mancanza di controllo, diventa “normale” sapere che le principali associazioni mediche e scientifiche ricevono tanti soldi direttamente da Big Pharma.

Nel 2015 la Federazione Medici Pediatri (FIMP) ha ricevuto 56.120 euro dalla Glaxo, la società che vende vaccini. L’anno seguente la FIMP ha ricevuto dalla stessa, 70.000 euro come “donazione” e 83.692 come “oneri da contratto”. Nel 2017 qualcosa come 149.322 euro!

Nel 2015 la SIP, Società Italiana Pediatri diretta da Alberto Villani ha ricevuto 27.450 euro per “oneri da contratto” dalla GSK, nel 2016 26.840 euro per “oneri da contratto” sempre dalla GSK.
Nel 2017 ha ricevuto 55.729 euro per “oneri da contratto”.

Non è confortante sapere che le principali associazione mediche d’Italia, quelle che dovrebbero avere un’autonomia e una imparzialità assoluta, ricevono ogni anno tantissimi soldi dalle industrie chimiche. Dico questo perché i soldi possono influenzare le politiche interne delle associazioni.
Anche il prof Pierluigi Lopalco figura nella busta paga della GlaxoSmithKline, la principale azienda produttrice di vaccini a livello mondiale (nel 2015 ha ricevuto 459,62 euro, nel 2016 circa 2.315 euro e nel 2017 circa 3.549 euro). Ma il professore pisano collabora anche con la Sanofi, e nello stesso anno per due consulenze ha incamerato 1.350 e 2.233 euro.
Non si sta negando la libertà e la possibilità ad un medico di farsi pagare delle consulenze dalle industrie, ma i cittadini devono saperlo. Quindi quando un Lopalco va in televisione a pontificare i benefici dei vaccini, gli spettatori sanno anche che lui è stipendiato dai produttori di vaccini?
Dove sta la libertà delle associazioni scientifiche, se la ricerca e gli studi, dipendono dai soldi che arrivano dall’esterno?


Marcello Pamio

Ieri pomeriggio all’Aula Magna della Statale di Milano è avvenuta la presentazione del «Patto trasversale per la Scienza».
Un progetto voluto da Guido Silvestri e Roberto Burioni e avallato da personaggi come Mentana, Lorenzin, Di Grazia, Matteo Renzi e perfino Beppe Grillo.
Stiamo parlando di un patto antidemocratico ed estremamente pericoloso per le libertà di questo Paese.
Un patto molto desiderato anche da Big Pharma.

A rischio ci sono la libertà di cura, di pensiero, di espressione, di critica e di confronto scientifico.
Un patto che puzza di zolfo e che preannuncia una dittatura ancor più serrata dell’attuale.
Le foto del congresso dimostrano che il Patto si è trasformato in un bel Pacco: la partecipazione è stata un totale fallimento su tutta la linea, e le pochissime persone in sala saranno state parenti e/o amici degli ospiti…

La super affluenza alla presentazione ufficiale!

Ed ecco le poltrone dei vip intervenuti...

«Il Patto trasversale per la scienza - dice Roberto Burioni - punta a diventare una sentinella nei confronti della società, al fine di verificare che alla base di ogni decisione ci sia il rispetto delle evidenze scientifiche».
Lo dice candidamente il "diversamente-umile": vogliono “diventare una sentinella”. Ecco il vero scopo.

Il pensiero unico dei promotori è quello di respingere l’oscurantismo scientifico, e cioè estirpare con ogni mezzo la folle mania di mettere in discussione i vaccini, per non parlare delle cure alternative al cancro prive di ogni fondamento, per giungere alle resistenze nei confronti delle biotecnologie in ambito alimentare (leggasi OGM), e al negazionismo adottato nei confronti di alcune malattie.
Tutto questo, se fosse vivo George Orwell, lo chiamerebbe il “Ministero della Verità“.

Questi attori, tra comparsate a congressi a dir poco ridicoli, stanno rieditando il «Malleus Maleficarum 2.0» (Il Martello delle streghe): il più famoso trattato medievale sulla stregoneria, divenuto il manuale dell’Inquisizione e cioè il testo ecclesiastico ufficiale della persecuzione contro le streghe!
Solo che le streghe moderne sono incarnate da tutto quello che esce dal paradigma ufficiale....


Marcello Pamio

Ignaz Philippe Semmelweiss è stato l’emblema vivente dell’oscurantismo scientifico.
Il medico ungherese, assistente nella prima divisione della clinica ostetrica di Vienna, scoprì l’origine della febbre puerperale che sterminava le donne.
Va ricordato che nella capitale austriaca (ma anche nelle altre grandi città dell’epoca) nella prima metà dell’Ottocento morivano dal 27 al 33% delle donne partorienti. Una strage che avveniva giornalmente, fino a quando il grande Semmelweiss stabilì (osservando le ostetriche) una correlazione diretta tra la morte delle giovani mamme e il fatto che i medici e gli studenti che eseguivano le autopsie non si lavavano le mani prima di entrare nel reparto di ostetricia!

Per noi oggi è una cosa scontata, ma era da pazzi all’epoca solo pensare al collegamento tra l’igiene e la morte per setticemia, visto che i batteri non erano ancora stati scoperti...
Ma lui oltre ad essere un medico era anche una persona umile, cosa questa abbastanza rara tra i camici bianchi, e dalla semplice osservazione delle ostetriche che si premuravano di lavarsi per bene le mani prima di toccare una paziente, egli intuì qualcosa che salvò dal quel momento in poi, miliardi di esseri umani. Infatti, non appena riuscì a convincere i colleghi di lavarsi le mani con soluzione di cloruro di calce, il tasso di mortalità crollò ai minimi storici.

Semmelweiss invece di essere osannato ed eletto medico dell’anno, non solo fu licenziato, bandito e preso per il culo dall’intera comunità scientifica, ma a Budapest finì in manicomio, morendo a seguito delle percosse ricevute dalle guardie!
Se oggi Semmelweiss fosse vivo, non verrebbe rinchiuso in gattabuia, ma sicuramente radiato, perché se vai contro l’establishment scientifico, contro il paradigma, ne devi pagare lo scotto!

Infezioni ospedaliere
Nonostante la luce che Semmelweiss ha portato all’umanità, ancora oggi le infezioni ospedaliere sono un problema molto serio, anzi direi serissimo. Ogni anno interessano circa 530.000 italiani.
In Europa 33.000 persone ogni anno muoiono a causa di queste infezioni, e circa un terzo di queste avvengono in Italia, facendoci precipitare all’ultimo posto nella classifica europea stilata dal Centro Europeo Malattie Infettive (Ecdc).
Tanto per capire il problema: 1 paziente su 15 ogni giorno contrae un’infezione durante un ricovero in ospedale, con una probabilità di contrarre un’infezione grave del 6%.[1] 
Secondo il prof David Ropeik della Harvard University, la probabilità di morire in un incidente aereo è 1 su 11 milioni e quella di morire sbranato da uno squalo è 1 su 3 milioni.
Per cui, anche se a molte persone volare o trovarsi muso a muso con uno squalo tigre fa paura, in realtà mettere piede in un ospedale è statisticamente molto più pericoloso!

I dati ufficiali sulle morti però sono molto variegati, si va da 7.800 casi di decesso all’anno[2] (sempre a causa di infezioni acquisite nei nosocomi), pari al doppio delle morti legate agli incidenti stradali[3], a oltre 10.000 morti.[4] 
Questa differenza di numeri non è facilmente spiegabile.

Rapporti Osservasalute
Annualmente l’«Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane» pubblica un rapporto ufficiale sullo stato della salute degli italiani e sulla qualità dell’assistenza sanitaria.
Il direttore dell’osservatorio è Walter Ricciardi, ex direttore dell’Istituto Superiore di Sanità.
Nei rapporti «Osservasalute» degli precedenti (2016-2017) non si trova scritto nulla sulle persone morte per sepsi o infezioni ospedaliere, mentre nell’ultimo datato 2018 e pubblicato qualche giorno fa, esce un quadro a dir poco inquietante!
Innanzitutto vale la pena sottolineare che l’ultimo lavoro è stato possibile grazie al «contributo incondizionato» di IBSA (farmaceutici), Fondazione MSD (Merck) ed Eli Lilly, quindi con i soldi di tre importanti case farmaceutiche. Mentre nei rapporti precedenti non figurano, almeno sulla carta, le lobbies della chimica[5] e, come detto, mancano anche i dati sulla mortalità per infezioni ospedaliere.
Come mai? Non ci sono stati morti in Italia? Eppure i dati visti prima parlavano di 7.000-10.000 morti ogni anno.

Magicamente nell’«Osservasalute» del 2018, il numero delle morti sepsi-correlate, cioè per infezioni prese in ospedale è scritto che è: «cresciuto considerevolmente negli ultimi anni passando da 18.668 del 2003 a 49.301 del 2016».
Quasi 50.000 persone morirebbero quindi in Italia per infezioni ospedaliere, così almeno ha denunciato il 15 maggio scorso, il dottor Ricciardi al Gemelli a Roma[6]
Interessante è che dal primo gennaio 2019 Walter Ricciardi non è più alla direzione dell’Istituto Superiore di Sanità (era stato messo là da Beatrice Lorenzin), avendo dato le dimissioni ben otto mesi prima della scadenza naturale dell’incarico[7]

Non risulta un po’ strana questa coincidenza? Fintantoché Ricciardi era direttore dell’ISS e gestiva l’Osservasalute, nei rapporti non si parlava di sepsi ospedaliere, ma quando l’ex attore molla l’incarico alla sanità, le morti quadruplicano...
Qualcosa ovviamente non torna e le possibili interpretazioni sono diverse.
Da una parte il messaggio di Ricciardi potrebbe sembrare: «quando la salute nazionale la gestivo io, tutto andava per il meglio. Le morti per infezioni erano gestibili, ma ora che non dirigo più l’ISS, stiamo camminando sui cadaveri».
Dall’altra parte, tenendo sempre a mente il famoso detto: «Problema-Reazione-Soluzione», potrebbero far crescere volutamente lo spauracchio con le morti per infezioni (Problema), in modo tale da impaurire le masse di sudditi (Reazione), che finiranno per accettare supinamente ancora più vaccini (Soluzione), anche per malattie per le quali non esiste (e non esisterà mai) una cura specifica.
Infatti già da tempo, parlando di antibiotico-resistenza, abbiamo iniziato a leggere perle di saggezza del tipo: «Vaccinarsi permetterebbe quindi di combattere il problema alla radice, ridurrebbe il numero di antibiotici somministrati e, di conseguenza, rallenterebbe la velocità con cui i microrganismi mutano»[8]. Come se non fosse altrettanto vero che anche la vaccinazione esercita una pressione sull'evoluzione naturale di virus e batteri, che per loro natura sono portati a difendersi mutando per sopravvivere (ricordiamo che virus e batteri convivono col nostro organismo dagli albori dell'umanità, essendo su questo mondo da ben prima di noi, pertanto appare piuttosto ridicolo accanirsi nel volerli "distruggere", anche perché sono talmente numerosi da rendere ormai assodata l’esistenza del cosiddetto «microbiota», tra le altre cose.

Nessuno nega che l’antibiotico-resistenza sia un problema impellente. Lo è eccome, ma usarlo solo per far passare leggi e/o decreti ad hoc con lo scopo di rinchiudere ancora di più le persone negli stabulari dell’Industria petrolfarmaceutica è pericolosissimo.
Anche perché i grandi geni non stanno mettendo in discussione le vere cause dell’antibiotico resistenza - sono tutti troppo impegnati a tremare davanti al terribile microbo x o fungo y - perché la loro volontà è quella di vaccinare l’intera popolazione mondiale.
Le cause che stanno accompagnando a morte decine di migliaia di italiani ogni anno vanno dall’uso eccessivo e sconsiderato degli antibiotici per uso umano (prescritti dagli stessi medici), alle migliaia di tonnellate degli stessi somministrate agli animali da macello per evitare le malattie dovute alle condizioni disumane negli allevamenti intensivi. Due strade che cozzano contro gli enormi interessi economici delle industrie alimentari e farmaceutiche, per cui l’alternativa saranno secondo loro le vaccinazioni di massa!

Secondo l’OMS, il 50% degli antibiotici prodotti in Europa (oltre 10.000 tonnellate) viene usato negli allevamenti intensivi, mentre negli USA tale percentuale raggiunge il 75%.
L’UCS («Union of Concerned Scientists») calcola che sono oltre 11.000 le tonnellate di antibiotici somministrati in USA, per uso non terapeutico, di cui 6.000 tonnellate illegali nell’UE.
Un uso così massiccio di antibiotici negli allevamenti intensivi rende vano qualsiasi lodevole uso appropriato di tali farmaci.
L’esempio della Ciprofloxacina è illuminante. Si tratta di uno degli antibiotici più usati per le infezioni urinarie complicate, che ha iniziato oramai da tempo a dare fenomeni di resistenza batterica (38% di resistenza a E. Coli). Come mai? Semplice: il suo utilizzo negli allevamenti industriali di polli fu approvato dalla FDA nel 1995, nonostante l’opposizione del CDC, Center of Disease Control.
Questo farmaco funziona ancora sullo Pseudomonas, germe caratterizzato dalla capacità di virare la propria resistenza agli antibiotici, capace di dare gravissime infezioni soprattutto in ambiente ospedaliero, nelle sale operatorie. Un uso così indiscriminato quindi di questa molecola, potrebbe rendere lo Pseudomonas completamente resistente, con terribili conseguenze.
L’uso criminale senza regole di questi farmaci, ha portato al paradosso che certi tipi di batteri, per poter crescere in laboratorio, hanno bisogno di precisi antibiotici nel terreno di coltura!

Ma nonostante quanto detto, per il Ministro della Salute Giulia Grillo, l’attuale problema nazionale è l’epidemia (inesistente e inventata) di morbillo!

Note

[1] Report Italiano PPS2 2016/2017 (pag. 2) - Studio di prevalenza italiano sulle infezioni correlate all’assistenza e sull’uso di antibiotici negli ospedali per acuti – Protocollo ECDC 
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2791_allegato.pdf

«Prevalence of healthcare-associated infections, estimated incidence and composite antimicrobial resistance index in acute care hospitals and long-term care facilities: results from two European point prevalence surveys, 2016 to 2017»
,  https://www.eurosurveillance.org/content/10.2807/1560-7917.ES.2018.23.46.1800516#abstract_content 

[2] Lancet publication_Monnet ECDC_Nov 2018 (elaborazione su dati pag. 6)

[3] Annual Accident Report 2018 (pag 10 - Table 2: Annual number of fatalities by country, 2007-2016)
https://ec.europa.eu/transport/road_safety/sites/roadsafety/files/pdf/statistics/dacota/asr2018.pdf

[4] «In Europa la resistenza agli antibiotici provoca 33mila morti all'anno» https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/altre-news/in-europa-la-resistenza-agli-antibiotici-provoca-33mila-morti-allanno

[5] «Rapporto Osservasalute 2017: Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane»

[6] http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/boom-di-infezioni-ospedaliere-in-Italia-49mila-morti-anno-9be9182b-1e30-4d24-a166-9424981a3e3e.html

[7] «Istituto superiore di sanità, si dimette il presidente Walter Ricciardi», https://www.corriere.it/salute/18_dicembre_19/istituto-superiore-sanita-si-dimette-presidente-walter-ricciardi-6c5cba14-037f-11e9-94ba-cb54e059ac5f.shtml

[8] https://www.liberoquotidiano.it/news/salute/13386997/contro-lantibiotico-resistenza-bisogna-usare-anche-i-vaccini.html

Corrado Penna 

Analizziamo quanto scritto nell’articolo «Peripheral sympathetic nerve dysfunction in adolescent Japanese girls following immunization with the human papillomavirus vaccine» Disfunzione del nervo simpatico periferico in ragazze giapponesi adolescenti in seguito a vaccinazione contro il papilloma virus umano»)[1], non prima di avere notato che uno degli autori, il primo firmatario, lavora per il Dipartimento di Medicina (Neurologia e Reumatologia) della scuola medica dell’università di Shinshu in Giappone (non esattamente un piccolo ospedale del terzo mondo), che anche il secondo lavora presso la medesima università (Dipartimento di Chirurgia Plastica), e che il terzo lavora per il Dipartimento di Ricerca Clinica dell’ospedale statale di Nagasaki (Kawatana Medical Center). È importantissimo anche notare chi ha finanziato tale lavoro, non un’organizzazione “antivaccinista” ma … il sistema sanitario nazionale del Giappone, come si legge verso la fine dell’articolo, e precisamente la divisione neuro-immunologica del ministero della sanità, e un ente di ricerca sulle patologie incurabili (che fa riferimento ancora una volta al ministero della sanità). Tolto di mezzo ogni possibile fraintendimento sul ruolo dei medici coinvolti nello studio, sulle loro finalità e sui loro finanziamenti, andiamo alla sostanza di quanto vi si trova scritto.

L’articolo riferisce di 44 ragazze che nel giro di 9 mesi si sono recate in quella clinica lamentando diversi sintomi dopo la vaccinazione contro il papilloma virus. Quattro di esse, che soffrivano di altre patologie riconosciute, sono state escluse dallo studio successivo.
L’età della somministrazione della prima dose variava da 11 a 17 anni, e il periodo di incubazione medio dopo la prima dose del vaccino era di 5,47±5.00 mesi, il che vuol dire che in alcuni casi i sintomi si manifestavano nel giro di qualche giorno dall’iniezione vaccinale, e in altri casi anche molti mesi dopo. Le manifestazioni frequenti della sindrome di cui soffrivano queste ragazze comprendeva mal di testa, senso generale di stanchezza, senso di freddo alle gambe, dolore agli arti e debolezza. La temperatura della pelle esaminata in 28 di queste ragazze che manifestavano sintomi agli arti mostrava una leggera diminuzione nelle dita delle mani (30,4±2,6 °C) e una diminuzione moderata nelle dita dei piedi (27.1±3.7 °C).

I sintomi agli arti di quattro ragazze erano compatibili con i criteri diagnostici clinici giapponesi di Sindrome Dolorosa Regionale Complessa (CRPS), mentre quelli di altre 14 ragazze erano consistenti con i criteri diagnostici utilizzati all’estero per definire la medesima sindrome. Il test di Schellong ha identificato otto pazienti con ipotensione ortostatica (rapido calo della pressione sanguigna in seguito al rapido passaggio dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta) e quattro con sindrome di tachicardia ortostatica posturale (disfunzione del sistema nervoso autonomo che porta ad avere diversi sintomi in posizione eretta che diminuiscono quando ci si sdraia: aumento persistente del battito cardiaco, svenimenti, palpitazioni, mal di testa, confusione mentale, stanchezza, ansia, problemi della vista, nausea, diarrea, sudorazione etc.)[2].

Le ragazze con tachicardia ortostatica posturale e con CRPS comunemente subivano transienti e violenti tremori e persistente astenia (stato di debolezza generale, facilità di affaticamento, perdita della forza muscolare). L’esame al microscopio elettronico dei nervi intradermali ha mostrato una patologia anomala delle fibre non mielinate in due ragazze su tre tra quelle esaminate. 
La diagnosi più comune che avevano ricevuto in precedenza le ragazze esaminate era di patologie psicosomatiche, mentre le conclusioni degli autori sono che i sintomi osservati possono essere spiegati con una risposta anormale del sistema simpatico periferico. I problemi sociali delle partecipanti allo studio sono rimasti insoluti dal momento che le ragazze gravemente disabilitate hanno smesso di andare a scuola.

La domanda che si pone a questo punto è: la relazione tra sintomi patologici e vaccinazione, è di tipo causale oppure no? C’è una relazione di causa ed effetto? Nelle conclusioni degli autori leggiamo che “basandoci sulla relazione temporale tra vaccinazione e sviluppo dei sintomi, non possiamo negare la possibilità che la vaccinazione con i vaccini contro il papilloma virus umano possa indurre secondariamente disturbi mediati dal sistema simpatico” e inoltre all’inizio dell’articolo affermano che “eventi avversi della vaccinazione contro l’HPV comprendono comunemente febbre, mal di testa  e dolore locale al sito dell’iniezione. Inoltre è stata notata, dopo la vaccinazione nelle ragazze giapponesi, un’incidenza relativamente alta di dolore cronico agli arti, frequentemente complicato da movimenti involontari violenti di tremolio. In tali casi, un forte dolore spontaneo colpisce una o più estremità ed è consistentemente accompagnato dal freddo degli arti interessati, causando una notevole difficoltà delle attività quotidiane”.

È quindi noto agli autori dalla letteratura di rapporti e articoli scientifici precedenti che il quadro clinico di queste ragazze coincide con un insieme di sintomi che è stato già associato ad effetti collaterali di questo vaccino. Inoltre, come leggerete nella descrizione di alcuni dei casi clinici, più di una volta la ragazza ha iniziato a star male poco tempo dopo la prima dose, è peggiorata con la seconda, e a volte ha avuto un tracollo definitivo con la terza (anche perché nel frattempo i sintomi venivano attribuiti a una condizione psichiatrica o psicosomatica).

A rafforzare l’ipotesi di un rapporto di causa ed effetto tra vaccino HPV e le patologie qui analizzate, gli autori segnalano che il presentarsi isolato di una delle sindromi non è infrequente tra le adolescenti, ma il verificarsi contemporaneo di due di queste sindromi (Ipotensione Ortostatica e Sindrome Dolorosa Regionale Complessa di tipo I) come accaduto a molte di queste ragazze è un evento davvero raro. Inoltre la Sindrome di Tachicardia Ortostatica si verifica spesso in seguito ad un’infezione virale, ma nei casi in oggetto non c’è alcuna segnalazione (nella storia clinica delle ragazze) di un’infezione virale antecedente all’insorgere dei sintomi della patologia, il che suggerisce che il vaccino potrebbe essere stato il meccanismo causale (letteralmente gli autori scrivono che nei casi esaminati “il vaccino è un possibile fattore predisponente”). Infine l’insorgere di tale sindrome in seguito a vaccinazione con Gardasil è stato riportato anche da uno studio scientifico statunitense.

Alcune note riassuntive sugli effetti avversi al vaccino HPV si trovano verso la fine dell’articolo, laddove si legge che fra giugno 2006 e dicembre 2008, (2 anni e mezzo) negli USA sono stati ricevuti 424 rapporti di eventi avversi in seguito a vaccinazione, per un tasso di 53,9 rapporti per 100.000 dosi; si tratta di segnalazioni e non necessariamente di casi per i quali si è accertato un legame di causa ed effetto tra vaccino e reazione, ma i dati raccolti dalla regione Puglia[3] mostrano come questo regime di sorveglianza passiva porta a una fortissima sottostima, tanto che quando è il sistema sanitario a monitorare gli effetti avversi gravi, se ne osservano 300 volte di più.

Di questi effetti avversi al vaccino HPV segnalati negli USA, 772 (il 6,2%) sono stati considerati gravi, e tra questi 32 rapporti di morte. Il tasso di rapporti per ogni 100.000 dosi di vaccino è stato di 8,2 per la sincope (perdita di coscienza transitoria);   7,5 per reazioni al sito locale dell’iniezione;   6,8 per vertigini;   5,0 per nausea;   4,1 per mal di testa;   3,1 per reazioni di ipersensibilità;   2,6 per urticaria; 0,2 per eventi di tromboembolia venosa, disturbi autoimmuni e sindrome di Guillain-Barré;   0,1 per anafilassi e morte;   0,04 per mielite trasversa e pancreatite e  0,009 per malattia del motoneurone. Un’alta frequenza di sincopi è stata osservata immediatamente dopo l’iniezione.

In Giappone invece non sono disponibili dati simili ma i mass media hanno ampiamente riportato che un significativo numero di ragazze giapponesi hanno sofferto di gravi dolori agli arti, tremolìo involontario e disturbi della deambulazione in seguito a vaccinazione contro l’HPV. Recentemente a Tokyo è stata fondata una comunità sociale per queste ragazze, che ha raccolto informazioni riguardo a più di 230 ragazze (antihpvvaccine@yahoo.co.jp).  
Molti dei casi osservati sembrano ricadere nel quadro della sindrome da dolore complesso regionale (CRPS). Tale sindrome si presenta in due sottocategorie, CRPS-I in assenza di danno al nervo, e CRPS-II con danneggiamento del nervo; casi di CRPS-I sono già segnalati, seppure stati raramente in persone vaccinate contro l’epatite B (6) e la rosolia (7), sebbene alcuni (pochi) casi di CRPS-I sono stati segnalati in Australia in seguito proprio alla vaccinazione contro il papilloma virus.

Nell’articolo si legge pure che: «È stato segnalato che alcune malattie neurologiche si sono manifestate in ragazze vaccinate, inclusa la sindrome di Guillain-Barré (4), l’encefalomielite acuta disseminata (41) e la sclerosi multipla (42, 43). (…) L’inizio della sintomatologia si è manifestata nel giro di sei settimane dalla vaccinazione, e il tasso settimanale di segnalazione di casi di sindrome di Guillain-Barré nelle prime settimane (6,6 per 10,000,000) dalla vaccinazione con Gardasil è stato più alto di quello osservato nella popolazione generale.»

E adesso veniamo al riassunto di alcuni casi clinici raccontati nell’articolo

Caso 1: ragazza di 18 anni venuta all’ospedale per continui mal di testa e generale senso di stanchezza, ha ricevuto il vaccino Cervarix ad agosto del 2011, e pochi giorni dopo ha iniziato a soffrire di forti dolori epigastrici (ovvero regione centro-superiore dell'addome) e di mal di testa. Si è sottoposta a una risonanza magnetica presso un ospedale locale, ma non è stato trovato niente di anomalo. I mal di testa però continuavano, assieme a instabilità psicologica e insonnia, a tal punto che non era più capace di andare a scuola, e che era stata indirizzata a una clinica psichiatrica.
A ottobre ha ricevuto la seconda dose ed i sintomi principali (dolori epigastrici e mal di testa) sono peggiorati; in particolar modo la mattina era forte il mal di testa e il senso di stanchezza, ma gli anti-infiammatori non steroidei che ha assumeva non avevano alcun effetto. L’endoscopia ha portato ad una diagnosi di gastrite superficiale, possibilmente dovute a stress psicologico.
A metà febbraio del 2012, nonostante avesse difficoltà a gestire la propria routine quotidiana, con grosse difficoltà ad alzarsi dal letto, continui mal di testa e senso di stanchezza generalizzato, ha ricevuto la terza dose del vaccino. Alla fine, a maggio, ha dovuto lasciare la scuola e seguire un corso per corrispondenza. Inoltre è stata seguita da uno psichiatra, ma senza alcun risultato. Siccome i suoi sintomi peggioravano nel periodo pre-mestruale, si è sottoposta ad una visita ginecologica, ma anche quella non ha mostrato niente di irregolare. Pochi mesi prima del ricovero in ospedale ha iniziato ad avere episodi frequenti di svenimento ortostatico (svenire nel mettersi in piedi). La somministrazione orale di amezinio metilsolfato (10 mg, due volte al giorno), ha risolto tutti i sintomi della paziente e la sua capacità di svolgere le proprie attività quotidiane sono migliorate notevolmente (si tratta di un farmaco antagonista del sistema nervoso simpatico, utilizzato anche per abbassare la pressione).

Caso 2: ragazza di 15 anni che viene ricoverata nel novembre 2013 per continui mal di testa, male agli arti e un disturbo della deambulazione. Ha ricevuto la prima dose di Cervarix alla fine del febbraio del 2011, e la terza dose alla fine di settembre del 2011. Circa 8 mesi dopo, all’inizio del giugno 2012 inizia a lamentarsi di forti dolori ai globi oculari e visione doppia, e un giorno di metà luglio case subito dopo essersi alzata dal letto, a causa della debolezza degli arti sinistri. Portata al pronto soccorso viene sottoposta a risonanza magnetica e a test di laboratorio di routine, senza che venga rilevato niente di anomalo. La debolezza dal lato sinistro va via e la ragazza torna a casa, ma nei giorni successivi spesso si è dovuta assentare da scuola a causa di un dolore pungente e della goffaggine dei movimenti della mano, che le impedivano di scrivere o di usare le bacchette per il cibo. Inoltre è diventata molto sensibile agli stimoli sonori e tattili, come quelli di toccare e utilizzare la doccia, che facilmente le inducevano uno stato di panico, con tremolio involontario degli arti. Dopo avere girato diversi ospedali le è stata diagnosticato un disturbo dell’ansia. All’inizio di luglio 2013 ha sviluppato una grave forma di anoressia, possibilmente dovuta a delle sensazioni veramente fastidiose agli arti, ed è stata ricoverata in ospedale per due settimane. Sebbene lì sia stata trattata per un disturbo dell’alimentazione la sua situazione non è migliorata. Tremori violenti agli arti venivano indotti facilmente se il medico che l’esaminava toccava la sua coscia o la sua gamba. Questi tremori le rendevano impossibile camminare da sola. La somministrazione per via endovenosa si soluzione salina (100 mL) e alprostadil (5 μg) è stata utilizzata per trattare il freddo alle gambe. In seguito a tale trattamento la ragazza tornava a sentire caldo alle gambe (l’alprostadile vien utilizzato generalmente per risolvere il problema della mancata erezione maschile, esso rilassa alcuni muscoli del pene e ne favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni). Dopo le dimissioni dall’ospedale a continuato questo trattamento in un ospedale più vicino a casa sua; i tremori alle gambe gradualmente si sono placati, la ragazza è stata nuovamente in grado di camminare e di scrivere, ritornando a scuola tre mesi dopo.

Caso 3: nell’ottobre 2013, una ragazzina di 13 anni è stata ricoverata per dolore agli arti parossistico con mal di testa e difficoltà a deambulare. 3 anni prima le era stata asportata l’ovaia sinistra per un tumore. Aveva ricevuto la prima dose di Gardasil alla fine di giungo del 2012, e due settimane dopo ha iniziato ad avere febbre alta continua (39- 40 gradi) e mal di testa. Vari esami di routine all’ospedale più vicino alla sua abitazione non hanno riscontrato niente di anomalo, e neppure un’endoscopia e una TAC. Sono stati provati diversi tipi di farmaci anti-infiammatori non-steroidei, ma nessuno è servito ad alleviare i sintomi, e di conseguenza la diagnosi che ha ricevuto è stata quella di “febbre psicosomatica”. La ragazza ha smesso di partecipare alle attività sportive della scuola. Alla fine di gennaio del 2013, ha ricevuto la terza dose del vaccino. La sua temperatura alta e il generale senso di malessere gradualmente sono scomparsi, ma in seguito sono apparsi tremori parossistico agli arti, soprattutto quando si sdraiava, la qual cosa le causava ovviamente una grave forma di ansietà notturna, e di insonnia. All’inizio di marzo del 2013, ha iniziato a soffrire di forti dolori agli arti e palpitazioni; il dolore agli arti ha limitato i movimenti della spalla e della coscia, e a volte ha sofferto anche di paresi temporanee delle mani e delle gambe, e le palpitazioni e il malessere al torace aumentavano notevolmente quando la paziente cambiava posizione alzandosi dopo essere stata seduta. Tutto questo le causava difficoltà a camminare e a scrivere, ma all’ospedale, ed anche a scuola, si pensava ancora che fosse un problema psicosomatico. Fu costretta a stare a casa per circa un mese e mezzo. Riusciva a camminare aiutandosi con un corrimano ma solo per brevi distanze, mostrando una postura molto instabile che facilmente la portava a rannicchiarsi. Le è stata diagnosticata quindi una forma di CRPS-I e di sindrome da tachicardia ortostatica posturale (POTS) e trattata con la somministrazione orale di bisoprololo fumarato (un “betabloccante” utilizzato di norma per il trattamento della pressione alta) al dosaggio di 2,5 mg al giorno. Quattro mesi dopo è migliorata la sua capacità di camminare, riuscendo a muoversi con l’aiuto di un bastone, sebbene non sia ritornata a frequentare la scuola.

Caso 4: una ragazza di 16 anni è stata osservata a dicembre del 2013, per problemi di poliartralgia, dolore alle gambe e debolezza. Da bambina aveva sofferto di asma bronchiale e dermatite atopica. Ha ricevuto la prima dose di Cervarix all’inizio di ottobre del 2011 e la terza dose ai primi di marzo del 2012. Un mese più tardi ha iniziato a sentire dolore alle giunture delle ginocchia e un generale senso di stanchezza, con une temperatura corporea leggermente elevata. Ha visitato poche cliniche ortopediche senza riuscire ad ottenere una diagnosi definitiva. L’artralgia si è spostata su alter giunture, e la ragazza ha iniziato a soffrire di tremori parossistici agli arti nell’autunno di quello stesso anno. All’inizio di gennaio del 2013, ha sviluppato dei forti dolori ad entrambi i polpacci che l’hanno costretta alla sedia a rotelle. Lei è stata esaminata all’ospedale locale dove è risultata positiva per gli anticorpi anti-cardiolipina nel siero sanguigno (17 U/mL, e quindi oltre il range di normalità che è fino a 10 U/mL). È stato iniziato un trattamento con prednisolone (10 mg al giorno), ovvero alti dosaggi di un cortisonico, e con il clopidogrel solfato (75 mg al giorno), ovvero un farmaco che contrasta l’aggregazione delle piastrine; i sintomi però persistevano e la ragazza ha smesso di andare a scuola. La paziente mostrava pelle rossastra e secca sulla guancia e sugli arti, possibilmente dovuta a dermatite atopica. Inoltre la paziente di lamentava di un leggero indolenzimento senza rigonfiamento alle articolazioni delle spalle, del gomito, del polso e delle caviglie, e un dolore di simile entità veniva stimolato in entrambi i polpacci quando venivano afferrati con una certa forza.  
A un’analisi successive i livelli di cardiolipina si erano normalizzati (10 U/mL) m a una risonanza magnetica ha mostrato la presenza di un segnale anormalmente alto nei polpacci indicando la presenza di miofascite (infiammazione di un muscolo e della sua fascia muscolare). Due settimane dopo avere smesso di assumere il clopidogrel solfato, la paziente è stata sottoposta a una nuova risonanza magnetica delle gambe che non ha più mostrato la presenza di anomalie nel segnale, e ad un’analisi di un campione del muscolo che non ha riscontrato nessuna alterazione.  

Case 5: nel febbraio del 2014 si presenta all’ospedale una ragazzina giapponese di 15 anni lamentando una transiente debolezza degli arti e svenimenti ortostatici. All’inizio del maggio 2010, aveva ricevuto la prima dose di Gardasil in una clinica degli Stati Uniti, dove vive al tempo la sua famiglia. All’inizio di dicembre 2010 ha ricevuto la seconda dose e pochi giorni dopo ha sentito dolore e debolezza agli arti inferiori, specialmente alla gamba sinistra che le hanno causato difficoltà a camminare. Questo sintomi in è scomparso nel giro di tre giorni, tuttavia un mese dopo ha iniziato a soffrire di intorpidimento e debolezza a entrambe le mani che è durata per due giorni. Dopo di che una forma di debolezza transitoria si è manifestata ripetutamente in entrambe le mani e in entrambe le gambe, e la ragazza ha iniziato a soffrire di svenimenti ortostatici e di malessere addominale. Al ritorno in Giappone è stata visitata in un ospedale, ma tutte le analisi sono risultate negative. Oltre alla debolezza agli arti la ragazza ha iniziato a soffrire di una diminuita capacità di apprendere a scuola; la madre ha iniziato ad accorgersi che era incapace di memorizzare differenti argomenti contemporaneamente e che la sua comprensione dei manuali scolastici era incompleta. La paziente e la sua famiglia erano seriamente preoccupati dei suoi sintomi. Dagli esami è risultato che la forza della presa delle mani era troppo bassa, specialmente a sinistra. Inoltre è stato confermato da un esame medico che la paziente aveva notevoli difficoltà nel comprendere velocemente lunghe frasi. Le è stata diagnosticata una forma di CRPS-I e di POTS (sindrome da tachicardia ortostatica posturale) e i suoi problemi cognitivi sono stati considerati come probabilmente correlati a quest’ultima patologia. È stata trattata con la somministrazione orale di limaprost alfadex a una dose di 5 mg (si tratta di un analogo delle prostaglandine, un potente vasodilatatore che aumenta il flusso sanguigno alla radice dei nervi) tre volte al giorno, e i suoi problemi agli arti sono scomparsi.

 

[1] Pubblicato su Internal Medicine 2014;53(19):2185-200. , autori Kinoshita T, Abe RT, Hineno A, Tsunekawa K, Nakane S, Ikeda S; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25274229  , articolo completo su https://www.jstage.jst.go.jp/article/internalmedicine/53/19/53_53.3133/_pdf/-char/en.

[2] Tale sindrome adesso viene vista come una patologia legata a una disfunzione del sistema immunitario.

[3] https://www.sanita.puglia.it/documents/36126/4921952/Sorveglianza+degli+eventi+avversi+a+vaccino+in+Puglia+Report+2013-2017/9db6decb-5aaf-426f-b8fe-c9474e9e8468

 


Marcello Pamio

Eravamo rimasti basiti, con tanto di mascella cadente, nel leggere la nettissima presa di posizione sui vaccini da parte della Sezione Medica del Goetheanum e della Federazione internazionale di Associazioni mediche antroposofiche (IVAA).
Ci sono ulteriori aggiornamenti, anche se quello che è venuto fuori, oltre al discorso vaccinale, ha dell’incredibile…
Il comunicato in questione, scritto il 12 aprile, ma stranamente pubblicato il 15, nello stesso giorno in cui bruciava a Parigi la meravigliosa cattedrale Notre Dame è chiarissimo: «I vaccini, insieme all’educazione alla salute, all’igiene e all’alimentazione adeguata, sono essenziali strumenti per prevenire le malattie infettive». «I vaccini hanno salvato innumerevoli vite nel secolo passato; per esempio, hanno permesso lo sradicamento del vaiolo e attualmente stanno permettendo l’eliminazione della poliomielite».
Per essere completi hanno voluto anche sottolineare che la medicina antroposofica «non è anti-vaccino e non supporta i movimenti anti-vaccino»!
Questa è la posizione ufficiale di due importanti associazioni di medici antroposofi facenti capo al centro internazionale di Dornach.

Di ieri invece l’intervento della SIMA, la Società Italiana di Medicina Antroposofica che prende le distanze scrivendo che il documento in oggetto «non rappresenta in modo esauriente i principi della medicina antroposofica, per i quali ogni atto medico deve essere affidato alla libertà e responsabilità del medico e del paziente. Ogni intromissione di terzi indurrebbe una deresponsabilizzazione, minando il necessario rapporto di fiducia tra medico e paziente».
«Non rappresenta propriamente la posizione dei medici aderenti alla SIMA, che, protesi ad un corretto dibattito scientifico sul rapporto rischio/beneficio, sostengono esclusivamente un uso ponderato, misurato e individualizzato dei vaccini».

Quindi finalmente una buona notizia all’orizzonte, anche se i nuvoloni scuri non sono ancora passati….
Dico questo perché il documento incriminato termina con «for further information, please contact: Elisa Baldini, elisa.baldini@ivaa.info», cioè con i riferimenti della Segretaria della Federazione Internazionale di Associazioni Mediche Antroposofiche (IVAA).
Nel sito ufficiale www.ivaa.info troviamo una intera pagina di benvenuto alla nuova capo (arrivata da poco, nel giugno 2018) e giovane Segretaria generale: «IVAA Welcomes New Secretary General Elisa Baldini, Launches new Website»[1], nella quale viene descritto il motivo della sua elezione.
Siccome l’interesse per la medicina antroposofica sta aumentando non solo nell’Unione Europea ma nell’intero mondo, la risposta dell’IVAA è quella di posizionare a Bruxelles la sua Segretaria «con l’obiettivo di aumentare ulteriormente la consapevolezza e l’integrazione della medicina antroposofica nei sistemi sanitari dell’UE» e non solo. «Il nuovo segretario generale di IVAA, Elisa Baldini, condurrà questo sforzo». Stiamo parlando di lobbying, o sbaglio?

Ma chi è Elisa Baldini?
«Dopo quasi 10 anni in vari ruoli incentrati sulla salute pubblica e l’istruzione. È specialista in Advocacy dell’UE, con un master in relazioni internazionali e un master executive in gestione dei progetti dell’UE».[2]
Quindi una donna super preparata in management e advocacy, che nulla hanno a che vedere però con la Scienza dello Spirito ad indirizzo antroposofico.
Anche nei vari post che scrive sul profilo twitter[3], non vi è la minima traccia di tematiche spirituali.

«In precedenza ha ricoperto posizioni politiche e di advocacy presso Médecins Sans Frontières e Plan International nonché presso la Christian Blind Mission. Dal 2011 al 2014, Elisa è stata membro del Network Action europeo per la salute globale».
La cosa molto interessante è che Elisa Baldini la troviamo pure nel sito «Impatient Optimists»[4], un portale dedicato a tematiche nobili: «salute», «povertà» ed «educazione».[5]

Il problema è che gli «Ottimisti Impazienti» è opera della «Fondazione Bill & Melissa Gates», la più potente e ricca organizzazione dedita alla diffusione dei vaccini nell’intero pianeta!
Non risulta un po’ strano che la Segretaria Generale della Federazione Internazionale di Associazioni mediche antroposofiche collabori anche con la più grande fondazione privata del mondo?
Il giocattolino di Bill Gates, creato nel 2000, ha un patrimonio valutato 43,5 miliardi di dollari, e con un simile effluvio di denari, promuove e finanzia in tutto il mondo programmi sanitari atti a ridurre, ufficialmente il divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri, ufficiosamente ridurre la popolazione...

Se ancora qualcuno non conosce questa Fondazione, alla fine dell’articolo una serie di articoli per approfondire l’argomento e soprattutto per capire chi è realmente il “filantropo” William Henry Gates III...

Conclusione
Alcune associazioni e federazioni internazionali che si occupano di fornire ai medici le straordinarie conoscenze della Scienza Medica codificata da Rudolf Steiner sembrano più interessate a posizionare a Bruxelles lobbisti «con l’obiettivo di aumentare ulteriormente la consapevolezza e l’integrazione della medicina antroposofica nei sistemi sanitari dell’UE», piuttosto che lottare per mantenere la propria autonomia e legittimità, e liberare i medici dalla ghigliottina professionale che è stata preparata per loro dall’establishment.
La legittimità di questa arte medica (Ars Medica) sta nel fatto che viene usata in tutto il mondo dal 1920, e cioè da quando il dottor Rudolf Steiner in collaborazione con la dottoressa Ita Wegman e altri medici la svilupparono, donandola all’umanità.

Stiamo invece assistendo oggigiorno ad un vergognoso attacco da parte delle strutture ufficiali controllate dalle multinazionali del farmaco, nei confronti di tutte le Medicine naturali e/o tradizionali (omeopatia, fitoterapia, ecc.) e nei confronti dei medici che le praticano.
Per la prima volta nella storia dell’umanità, il medico non è più libero, in Scienza e Coscienza, di decidere il miglior percorso terapeutico per il proprio assistito, perché se questo dovesse discostarsi dai protocolli decisi dalle lobby, viene radiato.
Come pure è la prima volta che un medico non può nemmeno mettere in discussione la pratica vaccinale, perché rischia la sospensione e la radiazione, e gli esempi di bravissimi medici radiati o sospesi, nel vergognoso silenzio tombale dei colleghi, aumenta giorno dopo giorno: Roberto Gava, Dario Miedico, Gabriella Lesmo, Diego Tomassone, ecc.).
Questa possiamo chiamarla libertà o è meglio parlare di schiavitù?

Chi difende a spada tratta quello che è stato deciso al Goetheanum, afferma che hanno «dovuto prendere questa difficile decisione che non piace a nessuno». «O sei con il governo o sei contro il governo». «Se sei contro, allora tutti i tuoi medici, la tua medicina viene radiata, delegittimata».
Quindi? Cosa si fa? Si china la testa, ci si cala le braghe, appendendo il camice al chiodo, e ci si dimentica il Giuramento di Ippocrate, perché altrimenti si rischia la radiazione o la delegittimazione? Questo sta già avvenendo ai vostri colleghi medici, ma molti di voi si sono girati dall’altra parte, facendo finta di niente, perché vi muovete dalla scrivania solo se viene toccato il vostro orticello (Nimby, Not in my back yard, che tradotto fa più o meno «non nel mio giardino»).

Attenzione che l’attacco sferrato dal Sistema, è solo agli inizi, e prima o poi toccherà a tutti, nessuno escluso! A meno che, non ci si snaturi completamente, abiurando sia le conoscenze mediche, che la propria deontologia, come pure la visione spirituale. E per cosa? Per il quieto vivere o perché si tiene famiglia?
Ma cosa penserebbe Rudolf Steiner, se fosse ancora tra di noi, di una simile deriva?
I medici «hanno scelto di poter continuare a vivere: non liberi, ma ancora vivi».
Ma un medico non libero di decidere in Scienza e Coscienza, si può ancora chiamare medico?
Cosa infine penserebbe Ippocrate, il più grande medico dell’antichità, di fronte al tradimento del suo stesso «Giuramento»?

 

"Giuramento di Ippocrate"

GIURO:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;
di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;
di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
di prestare assistenza d’urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’Autorità competente;
di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.

 

Articoli per approfondire:

Danni da vaccini: sotto accusa la Fondazione di Bill Gates
http://www.ilcambiamento.it/articoli/vaccini_danni_bill_gates

Robert Kennedy Jr. espone la relazione tra Bill Gates e Big Pharma
https://www.corvelva.it/it/approfondimenti/notizie/mondo/robert-kennedy-jr-espone-la-relazione-tra-bill-gates-e-big-pharma.html

Il lapsus di Bill Gates che ammette: “I vaccini servono per diminuire la popolazione”
https://www.ultimavoce.it/lapsus-bill-gates-ammette-vaccini-servono-diminuire-la-popolazione/

Bill Gates: vaccinazioni per ridurre la popolazione mondiale (video su youtube)
https://www.youtube.com/watch?v=GmL8dCNx7ZE

Note:

[1] https://www.ivaa.info/latest-news/article/article/ivaa-welcomes-new-secretary-general-elisa-baldini-launches-new-website/

[2] https://www.ivaa.info/latest-news/article/article/ivaa-welcomes-new-secretary-general-elisa-baldini-launches-new-website/

[3] https://twitter.com/ElisaBaldini3

[4] https://www.impatientoptimists.org/Authors/B/Elisa--Baldini

[5] https://www.impatientoptimists.org


A cura di Martin L. Pall, tratto da http://www.infoamica.it/otto-rischi-per-la-salute-legati-al-5g/ 

Il Prof. Martin L. Pall, Professore emerito di Biochimica e di Scienze Mediche di Base della Washington State University, ha inviato alle istituzioni europee e statunitensi una revisione di studi che dimostrano la pericolosità della tecnologia 5G.
Secondo la sua analisi della letteratura scientifica pubblicata ci sono almeno otto pericoli dimostrati correlati alle esposizioni alle radiazioni del 5G.

Quello allegato in fondo a questo articolo è una versione breve di un documento originale scritto in risposta a due documenti scritti rispettivamente dal sig. Ryan e dal dott. Vinci in risposta all’appello di un gruppo di associazioni e di esperti sulla sicurezza del 5G. Il Sig. Ryan ha dichiarato che «Ci sono prove consistenti presentati da enti nazionali e internazionali (International Commission on Non Ionising Radiation Protection ICNIRP, Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks (SCENIHR) che l’esposizione a campi elettromagnetici non rappresentano alcun rischio per la salute al di sotto dei limiti stabiliti dalla Raccaomandazione del Consiglio 1999/519/EC1.” Le posizioni dell’ICNIRP e dello SCENIHR, così come quelle dalla Federal Commission Communication, della FDA e dell’Istituto Nazionale sul Cancro degli USA, hanno posizioni molto diverse le une dalle altre. Alcuni di questi enti dichiarano che i meccanismi d’azione dei campi elettromagnetici non sono noti, nonostante l’enorme evidenza di studi pubblicati.

Il documento del Prof. Pall rappresenta una base fondamentale per richiedere la messa al bando dello sviluppo della tecnologia 5G in quanto ci sono sufficienti evidenze di un rischio per concludere che si tratta di frequenze non del tutto sicure per la salute umana e per l’ambiente.
Cliccare qui per scaricarlo.
Attenzione: il documento è in inglese e AMICA si sta attivando per tradurlo in italiano.

Gli otto tipi di danni correlati alle frequenze del 5G sono i seguenti:

  • danni cellulari al DNA – rottura al filamento singolo del DNA, rottura del filamento doppio, ossidazione delle basi del DNA;
  • diminuzione della fertilità maschile e femminile, aumento di aborti spontanei, abbassamento di ormoni come estrogeni, progesterone e testosterone, abbassamento della libido;
  • danni neurologici e neuropsichiatrici;
  • apoptosi e morte cellulare;
  • stress ossidativo e aumento dei radicali liberi (responsabili della maggior parte delle patologie croniche);
  • effetti ormonali;
  • aumento del calcio intracellulare;
  • effetto cancerogeno sul cervello, sulle ghiandole salivari, sul nervo acustico.

Tratto da http://www.infoamica.it/otto-rischi-per-la-salute-legati-al-5g/  


Marcello Pamio 

Ieri lunedì 15 aprile 2019 è stato un giorno triste che sarà ricordato per molto tempo...
Mentre nella capitale francese una delle più belle cattedrali gotiche del pianeta, Notre Dame (Nostra Signora) era avvolta dalle fiamme, a 584 km di distanza, a Dornach in Svizzera, la Sezione Medica del Goetheanum assieme alla Federazione internazionale di Associazioni mediche antroposofiche (IVAA) se ne esce con una bruciante dichiarazione sulle vaccinazioni!

Il testo non lascia spazio a nessun dubbio: «I vaccini, insieme all’educazione alla salute, all’igiene e all’alimentazione adeguata, sono essenziali strumenti per prevenire le malattie infettive».
E subito dopo la precisazione che «i vaccini hanno salvato innumerevoli vite nel secolo passato; per esempio, hanno permesso lo sradicamento del vaiolo e attualmente stanno permettendo l’eliminazione della poliomielite».
Quindi secondo la sezione medicina antroposofica svizzera, il contributo dei vaccini alla salute globale non è da mettere in discussione, per cui loro sostengono «fermamente la vaccinazione come misura importante di prevenzione».

Ma come sempre la chicca arriva verso la fine: la medicina antroposofica, quel corpo medico-spirituale codificato dal grande scienziato e filosofo Rudolf Steiner «non è anti-vaccino e non supporta i movimenti anti-vaccino»! Chiaro? Punto e accapo.
Finalmente i camici bianchi prendono una decisione chiara e precisa. Basta cincischiare: i medici con formazione in medicina antroposofica stanno dalla parte della Scienza, quella con la esse maiuscola. Se i politici impongono per legge decine di vaccinazioni di massa a dei neonati, e se questi farmaci contengono non decine ma centinaia di sostanze tossiche, il medico coscienzioso si deve adeguare perché lo dice la Scienza (e magari anche la legge)!

Questo messaggio lanciato dalla sezione medica del Goetheanum è un vero e proprio incendio divampato nel cuore dell’Europa, ma anche nel cuore di tantissime persone che stanno studiando con coscienza e onestà intellettuale la meravigliosa pedagogia steineriana o la stessa medicina antroposofica.
Cosa farà d’ora in poi un medico antroposofo? Seguirà in scienza e coscienza la propria deontologia e il Giuramento di Ippocrate, oppure i precetti decisi dai capoccioni svizzeri?
Questa è purtroppo una deriva pericolosissima che sta letteralmente snaturando le indicazioni lasciateci da Rudolf Steiner in persona. Non me lo immagino di certo il grande illuminato che spiega agli adepti come tener fermo un neonato, privo di sistema immunitario, mentre il medico gli spara su una coscia e poi sull’altra una sequenza allucinante di vaccini contenenti sostanze neurotossiche.

A dare manforte alla dichiarazione del centro di Dornach un articolo intitolato: «Il significato occulto delle vaccinazioni» a firma di Tiziano Bellucci.
L’incipit ci illumina sul fatto che sarebbe «il mondo spirituale a fornire i rimedi medicinali agli uomini»: della serie l’uomo non inventa nulla senza lo spirituale! E fin qui nulla da eccepire.
«E’ risaputo nella medicina antroposofica che le malattie esantematiche secondo Rudolf Steiner sono necessarie per ‘formare’ e far crescere l’individuo in modo regolare e forte».
Verissimo, ma visto che l’uomo ha fatto questa scoperta epocale chiamata vaccini, l’autore si domanda se a questo punto «non potrebbe essere che i bambini di oggi non necessitano più di individualizzarsi con le malattie infantili? Forse perché «nascono già dotati di forze individualizzanti, al punto di non abbisognare di ulteriori lotte, per fortificarsi».

Sicuramente i bambini che nascono oggi sono diversi da quelli che nascevano oltre cento anni fa, ma viene da sé allora che se i bambini di oggi hanno già delle forze individualizzanti, a maggior ragione qual è la ratio dei vaccini? Non esiste nessuna valida motivazione, sia se la guardiamo da una parte, sia se la guardiamo dall’altra!
Continuiamo con il ragionamento: visto che il mondo sovrasensibile, quando si accorge che l’umanità «non ha più bisogno di sperimentare certe malattie, o esse hanno già svolto il ruolo pedagogico, allora fa pervenire ai ricercatori i farmaci adatti per estirpare quella certa malattia».
Qui il ragionamento pecca un po' di superficialità scientifica perché si continua a propagandare l’errata affermazione: «vaccinazione uguale immunità»!
E’ stato detto e ridetto una infinità di volte: vaccinare non significa assolutamente immunizzare contro una specifica malattia. Da una parte infatti vi sono i cosiddetti «no-responder» e dall’altra l’epidemiologia lo conferma sempre più spesso: sono infatti numerosissimi i casi in cui una popolazione vaccinata anche al cento per cento ha manifestato lo stesso epidemie. E allora dove sta l’immunità?

«Altra questione è quella della libertà di scelta e sulle modalità in cui vengono prodotti i vaccini. La prima tocca principi che possono essere solo risolti solo in una sede giuridica e politica. Per la seconda occorrerebbe evitare l’uso di sostanze tossiche o lesive aggiuntive oltre i principi attivi immunizzanti».
La libertà di scelta (terapeutica e/o vaccinale) è una libera decisione individuale (quindi spirituale) e non certo politica o giuridica. Nessuno, tanto meno la legge, può imporre la violazione della sacralità del tempo dello spirito: il corpo umano!
Per quanto concerne come vengono prodotti i vaccini, oggi lo sappiamo purtroppo molto bene (vedere sotto i numerosi link sugli esami effettuati dal Corvelva) e soprattutto cosa contengono, per cui pensare di avere a disposizione un farmaco “pulito” è come credere che la Monsanto è un ente di beneficenza.

Sono farmaci, e come tali presentano sempre effetti avversi, in più sono “inquinati” da centinaia di sostanze altamente tossiche: cellule di feti abortiti, DNA animale (topi, batteri e scimmie), inquinanti vari tra cui metalli neurotossici, ecc.
Per cui cosa facciamo? Li usiamo lo stesso perché sono prodotti dai mondi spirituali? O perché ce lo impone la legge?

Infine l’autore spiega che la famosa frase di Steiner nel 1917 sui vaccini (vedere sotto) non è «una dichiarazione "contro" i vaccini», anche perché «egli era soprattutto uno scienziato e amava la scienza».
Qui l’arrampicata sugli specchi del Goetheanum è giunta a termine, perché amare la scienza non vuol dire accettare aprioristicamente tutto quello che viene sfornato dalla mente malata di alcuni scienziati (utero artificiale, eugenetica, bomba atomica, ecc. ecc.).
«Steiner non si è mai dichiarato contro le cure mediche, vaccini compresi, ha anzi sempre detto: il medico ha il dovere di salvare la vita - non a tutti i costi - ma in ogni caso».
Comunque sia, sarebbe di interesse mondiale poter leggere le opere omnie in cui Steiner alle sue conferenze osanna le vaccinazioni pediatriche, anche perché essendo morto nel 1925 le uniche campagne vaccinali eseguite sulla popolazione sono state a fine Ottocento quella antivaiolosa, il restante iniziò verso gli anni Cinquanta …

Conclusione
Mi dispiace aver scritto questo, ma per me è un dovere morale prendere le distanze dalla gravissima dichiarazione della Sezione Medica del Goetheanum e della Federazione internazionale di Associazioni mediche antroposofiche (IVAA) e difendere le meravigliose conoscenze della medicina antroposofica.
Ma bisogna avere il coraggio di urlarlo con forza: i vaccini come sono pensati, fabbricati e soprattutto usati oggi, sono una delle pratiche mediche più aberranti che l’uomo abbia mai concepito!
Non hanno risolto un bel nulla, perché TUTTE le più grandi e anche piccole epidemie, sono state debellate dal miglioramento delle condizioni socio-sanitarie, dall’acqua corrente, dalla pulizia, dalle fognature, dall’alimentazione corretta e dalla quarantena! Tutto il resto è propaganda. 

A me poco importa che i vaccini siano uno strumento “regalatoci” dai mondi spirituali, a me interessa il benessere psico-fisico e spirituale di creature innocenti, come i neonati, che non decidono di farsi inoculare dei veleni, ma li subiscono, come pure tutte le patologie connesse!
Tale pratica vaccinale allontana sempre più il medico antroposofo dalla visione che aveva lo stesso Rudolf Steiner, il quale, non a caso, ha fatto “scendere” dai mondi spirituali quella meravigliosa pedagogia (Waldorf, detta anche steineriana) proprio per “liberare” l’uomo-in-divenire, cioè il bambino, aiutandolo a sviluppare un pensiero autonomo e creandogli le premesse per diventare un essere individuale sveglio e consapevole!
Quale pensiero autonomo potrà avere mai sviluppare quella creatura che a pochi mesi di vita gli viene inoculato una serie di composti chimici e metalli neurotossici come alluminio?


Concludo ricordando che al povero Rudolf Steiner, nel 1922 gli bruciarono fisicamente il Goetheanum in legno (foto qui sopra nel 1914), ma questo ovviamente e per fortuna non bloccò la sua immensa opera.
Oggi le forze in gioco si sono fatte più subdole e le fiamme non sono visibili agli occhi...

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Ecco la frase completa di Steiner nel 1917 sui vaccini:
"Gli spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla prossima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità. Come oggi si vaccinano i corpi contro questo e quello, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza preparata in modo che attraverso la vaccinazione, queste persone saranno immuni dallo sviluppare in sé la “follia” della vita spirituale, follia, ovviamente, dal punto di vista materialistico

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Qui sotto invece il link ufficiale dove è stato pubblicato il documento originale
https://medsektion-goetheanum.org/fileadmin/user_upload/pdf/Vaccine_Statement_Med_Section_IVAA-15-April-2019.pdf?fbclid=IwAR2C6FNd_Gaz0pNyXSuDwqD8UksTlKkxOmRm_S-91R0XMYM1eppaqpGQJ1c

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Analisi dei metalli mediante ICP-MS
https://www.corvelva.it/it/speciale-corvelva/vaccinegate/analisi-dei-metalli-mediante-icp-ms.html

Relazione Tecnica Finale - Analisi del profilo molecolare dei vaccini
https://www.corvelva.it/it/speciale-corvelva/vaccinegate/relazione-tecnica-finale-analisi-del-profilo-molecolare-dei-vaccini.html

Vaccinegate: Analisi metagenomiche su Hexyon
https://www.corvelva.it/it/speciali-corvelva/analisi/vaccinegate-analisi-metagenomiche-su-hexyon.html

Analisi metagenomiche su Gardasil 9
https://www.corvelva.it/it/speciale-corvelva/vaccinegate/analisi-metagenomiche-su-gardasil-9.html

Marcello Pamio

Il filantropo nonché neo-eugenetista Henry William Gates III, meglio noto come Bill Gates, patron della Microsoft e fondatore assieme alla moglie della Fondazione «Bill and Melissa Gates», ha appena donato la modica cifra di 1 milione e 600 mila euro all’Università di Siena per finanziare il Master in Vaccinologia.
Ufficialmente sono soldi “donati” per supportare medici e ricercatori provenienti dai Paesi in via di sviluppo che potranno così frequentare le lezioni alla prestigiosa università senese per tre mesi.
I giovani laureati potranno così specializzarsi «in un percorso di altissimo livello, con docenti internazionali, per diffondere la ricerca e la prevenzione in quei Paesi del mondo dove c’è ancora grande bisogno di programmi sostenibili di immunizzazione e accesso tempestivo a vaccini sicuri ed efficaci». [1]

Niente da dire sulla donazione, la cosa interessante sarebbe sapere quale sia il vero motivo per cui la Fondazione ha scelto l’università di Siena tra tutti gli atenei e le eccellenze italiane! Per caso c’è lo zampino anche in questo caso della GSK?
Dico questo perché il capoluogo toscano è oramai il cuore pulsante del business vaccinale firmato by Glaxo: a Rosia - vicino Siena - infatti, la multinazionale britannica ha inaugurato presso il nuovo "polo mondiale di produzione dei vaccini", un centro controllo qualità hi-tech, che permetterà di ridurre drasticamente i tempi e il numero dei controlli sui vaccini.
Dico questo anche perché, stando ai dati dell’EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations) del Codice sulla trasparenza delle industrie del farmaco, l’Università di Siena, bisogna dirlo, ha un gran bel culo, perché ha ricevuto dalla GSK negli ultimi tre anni la bellezza di 236.000 euro, così distribuiti:

  • nel 2015 ben 28.800 euro (per corrispettivi)
  • nel 2016 ben 69.273 euro (di cui 46.886 per donazioni e 22.200 per corrispettivi)
  • nel 2017 ben 138.204 euro (di cui 21.000 per corrispettivi e 138.204 per donazioni)

Soltanto negli ultimi 3 anni, all’Università di Siena sono piovuti centinaia di migliaia di euro donati dalla principale multinazionale al mondo che sforna vaccini. Non è un po’ strano? Possiamo veramente credere che la Glaxo doni soldi senza chiedere nulla in cambio?
E infine, finanziare un master nell’università abbondantemente finanziata dalla Glaxo, e nella cui stessa città ha sede il fulcro del business vaccinale, non servirà forse ad incentivare le nuove leve in camice bianco allo spaccio di vaccini nei paesi in via di sviluppo?

[1] «Vaccini: da Bill Gates maxi finanziamento all'Università di Siena» https://www.lanazione.it/siena/cronaca/vaccini-bill-gates-master-universita-1.4543496/amp

 


Marcello Pamio

Ci si aspetterebbe che il corpo sanitario e cioè medici, infermieri e altri operatori fossero i principali paladini delle vaccinazioni, così da difendere non solo se stessi, ma soprattutto i pazienti dalle malattie infettive, giusto? E invece non è così!
Alla conferenza nazionale «Medice, cura te ipsum» tenutosi a Pisa il 28 marzo 2016, hanno presentato i risultati di una survey online sulle vaccinazioni a cui hanno partecipato 2.250 operatori sanitari: infermieri (42,4%), medici (28,5%) e altri professionisti.[1]

Quasi uno su tre degli intervistati, quindi circa il 30%, è in disaccordo con l’affermazione secondo cui i benefici dei vaccini sono certi, e teme la possibilità di effetti avversi gravi.
Come scusa? Se i soggetti da punturare sono dei neonati, l’acqua potabile è più pericolosa dei vaccini, ma se invece i soggetti sono adulti e magari laureati in medicina, allora si «teme la possibilità di effetti avversi gravi»! Qualcosa non quadra.

Ecco i risultati completi pubblicati sulla rivista «Le Scienze»:
- Oltre il 40% degli intervistati NON si è sottoposto al richiamo per il tetano negli ultimi 10 anni.
- Il 13% non è vaccinato contro epatite B e morbillo, e il 6% è consapevole di essere suscettibile per non aver neanche mai contratto queste malattie.
- Solo il 31,4% in media dichiara di essersi sottoposto alla vaccinazione antinfluenzale nella stagione appena conclusa: la metà dei medici intervistati e meno di uno su quattro tra infermieri e altri operatori.

Infine preoccupante è anche il fatto che il 44% dei partecipanti ritenga che il proprio rischio di contrarre una malattia prevenibile con vaccino sia basso.[2]
Il risultato più eclatante però è che stando ai dati ufficiali SOLO il 15% dei medici è vaccinato!

Per questo il dottor Francesco Angelillo, ordinario di Igiene alla Seconda Università di Napoli e Presidente della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI) va giù pesante: «è allarmante che proprio gli operatori sanitari abbiano dubbi circa la sicurezza, l’efficacia e la necessità dei vaccini, atteso che proprio gli operatori sanitari possono rivestire un ruolo chiave nell’accettazione di un programma vaccinale.

Anche perché gli ospedali sono fucine di terribili focolai epidemici.[3]
Ricordo che in Italia ogni anno circa 10.000 persone muoiono per infezioni ospedaliere!
Di altro avviso è l’infettivologo Massimo Crapis secondo il quale la maggior parte del personale non lo fa perché è contrario alle vaccinazioni in generale, «ma perché non percepisce l’importanza di questa protezione nei confronti del paziente».
Quindi secondo Crapis, i medici non vedrebbero, quando si tratta del loro culo, la rilevanza della protezione per i pazienti, mentre per Angelillo, confermato anche alla conferenza «Medice, cura te ipsum», i dottori non si vaccinerebbero per PAURA delle complicanze!!!
Notare le discrepanze tra i vari dati esposti ufficialmente: della serie, nessuno sa con esattezza qual è la percentuale dei medici che si vaccina regolarmente.

Idea geniale
Se quindi è difficile introdurre l’obbligo tra il personale sanitario, come si può convincerli a sottoporsi alle iniezioni?
L’idea brillante è dare una retribuzione “premio” in busta paga. Quindi il medico restio a inocularsi centinaia di sostanze chimiche diverse tra cui metalli neurotossici, forse con un incentivo economico potrebbe mettere da parte la paura degli effetti collaterali…
Oppure i camici bianchi, sempre per intascare il premio, potrebbero mettersi d’accordo e far finta di farsele reciprocamente. Cosa che ahinoi avviene anche oggi in molti ambiti…

Tutto questo fa specie in Italia, dove un ministro della salute, con tanto di laurea in medicina, mantiene un vergognoso obbligo vaccinale imponente 10 farmaci in piccolissimi neonati, pena l’accesso a scuola e/o sanzioni pecuniarie, e non riesce a imporre ai propri colleghi una completa vaccinazione di massa! Come mai? La casta è troppo potente? O i medici sono i primi a sapere che i vaccini hanno effetti collaterali anche gravi?
Infine la domanda cruciale che sorge spontanea è: se non si vaccinano i medici, perché noi genitori dovremo vaccinare i nostri figli?

Note:

[1] SIMPIOS - Vaccini: i professionisti della salute non danno il buon esempio

www.lescienze.it/lanci/2017/03/28/news/simpios_-_vaccini_i_professionisti_della_salute_non_danno_il_buon_esempio-3472852/

[2] Idem

[3] www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/la-proposta,-premio-in-busta-paga-a-chi-si-vaccina/12/196581?fbclid=IwAR2P_54fZKdaB6gkbAYZfJrKqQlli0j-cvV28FT9971X_9dSOmxEq3GJ5Kc