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“Angeli e demoni”: prove tecniche di controllo mentale sui bambini


Marcello Pamio

I Carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia stanno procedendo con una operazione dal nome inquietante: «Angeli e Demoni». Purtroppo ad inquietare non è solo il nome…
Si tratta dell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti che, da diversi anni, avevano messo in piedi una macchina economica molto redditizia sul sistema di «gestione minori».
Agli arresti anche un sindaco del PD, vari assistenti sociali e pure psicoterapeuti di una nota associazione onlus (Centro Studi Hansel e Gretel di Moncalieri).

[Nel logo della onlus si legge: "Dalla parte dei bambini"...
Forse non hanno letto con attenzione la fiaba dei fratelli Grimm]

Tutti, chi più chi meno, banchettavano nella stessa torta, e a rimetterci decine e decine di bambini dai 5 agli 11 anni, con le loro famiglie!
Gli psicoterapeuti della onlus eseguivano sui bambini delle vere e proprie torture tali da far impallidire i medici nazisti dei lager, nonché i primi psichiatri dei manicomi.
Le sedute di psicoterapia erano alternate a «lavaggi del cervello mediante l’uso di impulsi elettrici», non sappiamo se si sia trattato di «terapia elettroconvulsivante», meglio nota come «elettroshock», ma la cosa certa è che il sistema serviva per «alterare lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari». La memoria dei bambini s’intende.

Gli psicologi e gli operatori arrivavano al punto da travestirsi da personaggi cattivi delle fiabe per meglio spaventare la psiche e l’inconscio, così da far sembrare mamma e papà i mostri e gli orchi cattivi pronti a far loro del male.
Per meglio creare l’atmosfera da film horror, usavano un macchinario collegato alla testa dei bambini tramite degli elettrodi, in grado di “leggere il pensiero”. Lo scopo era quello di raccontare a fine seduta, le cose orribili che “vedevano” nella loro mente, come violenze, soprusi, ecc.
Tutto esisteva solo nella mente malata di questi criminali pervertiti.

Molto interessante è venire a sapere che un mese fa circa, esattamente il 23 maggio 2019, il Movimento 5 Stelle Piemonte, consegnò 195.000 euro, come donazione a 11 associazioni locali, tra cui la onlus incriminata...

La tecnica usata dagli psicoterapeuti è precisa: si tratta infatti di indurre uno shock (anche mediante l’elettroshock) per riprogrammare la mente a piacimento!
Qualcuno potrebbe tirare in ballo la fantascienza, ma si tratta invece di conoscenze scientifiche sviluppate prima dagli psichiatri tedeschi, e poi proseguite fin dagli anni Cinquanta da psichiatri americani in collaborazione con la CIA, nel progetto che va sotto il nome di MK-Ultra.

[documento ufficiale desecretato del 1956,
che dimostra l'esistenza del Progetto MK-ULTRA]

A portare avanti le ricerche su queste tecniche di controllo mentale ci pensa l’Istituto Tavistock, con sede a Londra, dove i bambini con il disturbo di «Disforia di genere» finiscono per diventare cavie inconsapevoli di una sperimentazione dal vivo. La «cura» per il loro “disturbo” è la castrazione chimica…

Il piano dei «demoni»
Tornando a noi, il piano diabolico era quello di allontanare i bambini in modo illegittimo dalle loro famiglie, per poi lavargli il cervello, convincendoli della cattiveria dei genitori e/o di inesistenti abusi subiti.
Arrivavano anche a falsificare i disegni dei piccoli come prova certa degli abusi sessuali, perché per consolidare il loro business i bambini dovevano soffrire del «Disturbo post traumatico da stress» (DPTS), in questo caso lo stress sarebbe stato appunto «l’abuso sessuale». Senza una “diagnosi” il sistema non avrebbe retto.

Alla fine intascavano i fondi pubblici, per poi affidare queste piccole creature, frantumate nella mente e nell’anima, togliendole alla famiglia di appartenenza e "destinandole" ad amici e conoscenti degli operatori dei servizi sociali, tra cui titolari di sexy shop, persone con problematiche psichiche o con figli suicidi.

Secondo i Carabinieri, si registrano anche due casi accertati di stupro nelle famiglie affidatarie ed in comunità, quindi non venivano perpetrate solo violenze psichiche a dir poco atroci, ma anche violenze fisiche.
Sedici le misure cautelari emesse, 27 in tutto le persone indagate tra cui il sindaco PD di Bibbiano (Reggio Emilia) Andrea Carletti, politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi, psicoterapeuti e dipendenti dell'Unione.
Tra i destinatari di altri provvedimenti cautelari anche psicologi dell’ASL reggiana.

Sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso, ma quella più infamante e vergognosa è “maltrattamenti su minori” e “lesioni gravissime”.
Vedremo se anche in questo caso, le indagini della magistratura finiranno nel dimenticatoio (come la maggior parte dei fascicoli aperti che riguardavano abusi su minori, violenze e pedofilia) per poi far tornare tutto nell’ordine delle cose…

La Vita oramai non vale più nulla, lo sappiamo bene. Tutto è stato mercificato: dall’embrione ai feti, all’utero in affitto, agli organi espiantati, ecc. ma in questo caso, se si torturano dei bambini sottraendoli alle famiglie, con tutte le ripercussioni psicologiche/emotive che non possiamo nemmeno lontanamente immaginare, non possono esistere attenuanti.
Può il carcere fare giustizia dinanzi a simili abomini? Le cicatrici inflitte nel corpo e nella mente si possono cancellare? Non lo so, la cosa certa è che a questi «demoni» in carne e ossa, va ricordato che «il vostro peccato, vi troverà». Sempre!

 

Per maggiori informazioni

«Istituto Tavistock e il mutamento di paradigma»

«Curano per cambio di sesso bambini di 3 anni…»

«Scosse elettriche, abusi e manipolazione mentale sui minori per allontanarli dalle famiglie: 18 arresti»

 

Nel seguente articolo, tutti i nomi degli indagati.

Bufera sui servizi sociali in Val d’Enza, i nomi di arrestati e indagati
27 giugno 2019 Margherita Grassi

 

Dall’estate 2018 gli inquirenti sono al lavoro su un presunto business da centinaia di migliaia di euro attorno alla gestione e all’affidamento dei minori in carico ai servizi sociali. Decine e decine di bambini dai 5 agli 11 anni

BIBBIANO (Reggio Emilia) – I carabinieri sono arrivati in Comune molto presto. Si sono mossi discretamente, ma la gente li ha visti bene. “Cosa succede?” chiedevano i cittadini ai cronisti. Succede che dalla fine dell’estate 2018 gli inquirenti sono al lavoro su un presunto business da centinaia di migliaia di euro attorno alla gestione e all’affidamento dei minori in carico ai servizi sociali. Decine e decine di bambini dai 5 agli 11 anni.

Un’indagine che è arrivata a un primo sbocco: 16 le misure cautelari emesse, 27 in tutto le persone indagate tra medici, assistenti sociali, psicologi, dipendenti dell’Unione, decine di perquisizioni, anche domiciliari, con l’impiego di un centinaio di militari. Sei persone sono finite ai domiciliari e tra loro c’è l’arresto eccellente: quello del sindaco di Bibbiano da poco rieletto, il 46enne Andrea Carletti, che nell’Unione della Val d’Enza ha la delega alle Politiche sociali e che è accusato di abuso d’ufficio in concorso, tra gli altri, per alcuni episodi, con il direttore generale dell’Ausl reggiana, Fausto Nicolini, e l’avvocato Marco Scarpati, non destinatari di misure cautelari.

Ai domiciliari anche Federica Anghinolfi di Montecchio, 57 anni, responsabile del servizio sociale dell’Unione della Val d’Enza; Marietta Veltri, 63 anni di Quattro Castella, coordinatrice dello stesso servizio; l’assistente sociale di 35 anni Francesco Monopoli, di Correggio; i due psicoterapeuti di una onlus torinese, Claudio Foti di 68 anni e la moglie Nadia Bolognini, 50 anni.

Per altre otto persone c’è il divieto per sei mesi di esercitare attività professionali – è il caso di Nadia Campani, coordinatrice dell’Unione -, infine a Daniela Bedogni e Fadia Bassmaji è fatto divieto di avvicinarsi a una ragazzina che gli era stata affidata. Perché tra le tante ipotesi di reato a carico, a vario titolo, degli indagati c’è quella di maltrattamenti su minori oltre a frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, lesioni gravissime in relazione ai presunti danni provocati ai bambini, alcuni dei quali sono andati incontro a dipendenze e atti di autolesionismo.

Anghinolfi e Foti, per gli inquirenti, erano le figure di spicco della presunta rete. I bambini sarebbero stati indotti a riferire cose in realtà non accadute e a raccontare di abusi non subiti con ore e ore di sedute di psicoterapie e con suggestioni provocate anche con l’uso di impulsi elettrici; sarebbero stati sottoposti alle cure private della onlus torinese, la Hansel e Gretel, senza che ci fosse evidenza pubblica di questi affidamenti. Proprio gli interessi economici sarebbero al centro di questo presunto sistema che per la Procura, si legge nell’ordinanza, è “consolidato”.

Interessi che a vario titolo avrebbero legato gli indagati ai responsabili di questa onlus, come reciproci affidamenti di incarichi o consulenze o docenze, approfittando anche dei finanziamenti regionali per organizzare corsi. La Cura, centro sperimentale specialistico inaugurato a Barco nel settembre del 2016 e diventato punto di riferimento in Regione per la presa in carico dei minori, sarebbe stata una sorta di costola della Hansel e Gretel.

La Procura, col sostituto Valentina Salvi e il procuratore capo Marco Mescolini, ha notato come, meno di un anno fa, le segnalazioni da parte del servizio sociale dell’Unione di minori vittime di abusi fossero tante, e che quasi tutte finissero poi in un’archiviazione. Da lì l’inizio delle indagini e la scoperta di questi presunti falsi abusi

 

   

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