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Marcello Pamio - 4 maggio 2023
Lo stavo attendendo e purtroppo è arrivato.
Mi riferisco allo screening elettrocardiografico per i bambini.
Ebbene sì, il Patto educativo di Comunità e la Cardiologia Pediatrica del Niguarda offrono a tutti gli alunni della Primaria e Secondaria lo screening gratuito nell'ambito del progetto di prevenzione della morte improvvisa.
Avete capito? Prevenzione della morte improvvisa dei cuccioli di pochi anni!!

Quindi, prima ve li hanno siringati con il diserbante genico (con il vostro beneplacito visto che li avete portati voi a manina o in braccio), e poi vi regalano il test per "prevenire" la loro morte improvvisa! Come se fosse normale una cosa del genere!

E magari anche li ringraziate pure per il gesto altruistico.
Meritate l'estinzione? No, va tutto benissimo: fate anche la quinta dose e non parliamo più!

Una piccolissima ghiandola della dimensione di circa 3 centimetri che la Natura ha sapientemente posizionato in una zona inaccessibile, nasconde una funzione eccezionale. Senza la prostata infatti non sarebbe possibile generare una nuova vita, quindi per l’evoluzione della specie umana è importantissima!
Il greco “prostata” vuol dire «accompagnare in terra straniera»...

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Video di Marcello Pamio

Basandosi su studi ufficiali e pubblicati - cerca di spiegare quali potrebbero essere i rischi intrinseci dello screening più diffuso tra le donne: quello della mammella!
[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=ahkhhb9CQyw[/embedyt]


Marcello Pamio

"Se non capiamo le immagini dell'inconscio
o rifiutiamo la responsabilità morale che abbiamo dei loro confronti
vivremo una vita dolorosa"
C.G. Jung

La paura è una emozione importantissima che ci avverte di un pericolo.
In Natura la sua funzione è basilare perché, avvertendoci di una situazione rischiosa, dà l’opportunità per sopravvivere.
Ma mentre negli animali, una volta superato il pericolo, dopo aver lottato o essere fuggiti, la paura non serve più, nell’uomo avviene qualcosa di paradossale.
L’uomo infatti è l’unico animale al mondo che 24 ore su 24 respira e trasuda paura da ogni mitocondrio cellulare.

I «pericoli» per l’uomo moderno però non sono le belve feroci nascoste nella foresta e pronte a saltargli addosso, bensì semplici pensieri originati dal cervello: paura dei virus, delle malattie, anche la semplice guida dell’auto può diventare fonte di tensioni; per non parlare del lavoro, del terribile titolare, degli esami a scuola o degli esami in ospedale. Proprio questi ultimi saranno il tema del presente lavoro.
Va ricordato che per il cervello umano pensare e immaginare una situazione o viverla realmente è la medesima cosa. Questo fa sì che la paura reale o la paura immaginaria attivi nell’encefalo le aree corrispondenti all’attacco o alla fuga, con cascate ematiche di adrenalina, cortisolo, glucosio e ormoni vari, come l’antidiuretico Adh.

La paura per esistere ha bisogno di un pericolo
Negli animali, come detto, la paura per esistere deve corrispondere ad un pericolo reale, altrimenti non ha senso per la Natura! Nel bipede umano invece, la paura può esistere anche se il pericolo è solo immaginato.
Quella che sembra una banalità risulta invece il punto nodale di tutto: se abbiamo timore di qualcosa (inesistente), creiamo noi stessi il pericolo (reale) così da giustificare il nostro timore!

Forse un esempio aiuterà a capire meglio questa situazione.
La medicina si avvale di esami specifici chiamati marker tumorali, i cui valori aumentano - secondo la visione ortodossa - quando c’è un cancro. I marcatori (spesso ormoni, enzimi o proteine dosate nel sangue) sono dei parametri fissi stabiliti da qualche comitato (i cui membri sono quasi sempre collusi con le industrie del farmaco) e per la medicina allopatica indicano la presenza o meno di un tumore.
Il genio Pitagora insegnava la magia dei numeri, ma sicuramente non avrebbe mai immaginato che essi sarebbero stati usati dopo venticinque secoli per decidere la vita o la morte di milioni di persone: è proprio quello che sta accadendo al giorno d’oggi. 

Un uomo di cinquant’anni in piena salute e con la gioia di vivere, consigliato dal proprio medico di fiducia, fa l’esame del Psa. L’esito da come valore 5 (il limite di «normalità» è 4).
Di punto in bianco la salute ferrea dell’uomo inizia a vacillare sotto i colpi devastanti del dubbio e della paura del cancro e in men che non si dica egli si ritroverà a girovagare terrorizzato tra ospedali, urologi e radiologi. La sua tragedia umana finirà con un dito medio nel didietro, oppure con la sua povera prostata massacrata da un ago lungo 18 cm (vedere foto sotto), usato per prelevare campioni di tessuto, eseguendo dozzine di piccoli buchi.

In questo ultimo caso la sua esistenza è stata letteralmente sconvolta da un semplice numero!
Paradossalmente se il Psa fosse stato 3, la sua vita sarebbe continuata alla perfezione e in totale salute…

Se infatti una persona con la paura del cancro crede in tali parametri, sta letteralmente mettendo a rischio la sua stessa esistenza.
Come dimostro nel libro «La fabbrica dei malati» i marker sono esami fallaci che non dicono nulla e proprio per questo non dovrebbero essere usati come screening di massa.
Ma per il pensiero collettivo dei medici e dei sudditi, i marcatori sono affidabili.
Questo per dire che se una persona ha PAURA del cancro e si sottopone agli esami di rito, potrebbe vedere i marker tumorali salire!

LA PAURA HA BISOGNO DI UN PERICOLO: la paura del cancro trova giustificazione quando i marker crescono…

Ed ecco il vero motivo per cui sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni esami, screening e tutta la diagnostica per immagini. Non servono mica a prevenire i malanni, anzi, lo scopo è proprio il contrario: più esami infatti producono più diagnosi, e quindi più malati, il tutto per la gioia delle lobbies farmaceutiche!
Non si tratta di medicina, ma di matematica e statistica: siamo nel marketing e non nella prevenzione.
Ed è per questo che i vari gruppi “panel” di esperti abbassano regolarmente i cosiddetti «valori di normalità»: colesterolo, ipertensione, trigliceridi, glicemia, psa, ecc.
Più li abbassano e più persone oggettivamente sane diventano malate!

Cosa sono realmente gli esami
Non entro nel merito dei singoli esami e/o screening perché sono stati dettagliatamente trattati nel mio libro citato prima, qui vedremo alcuni esami sotto la lente delle Leggi biologiche.
Prima però cerchiamo di rispondere alla domanda: come mai vengono eseguiti tali esami, non dal punto di vista biologico, ma da quello ufficiale.
Vengono eseguiti perché «definiscono» le alterazioni (colesterolo, glicemia, ecc.) biochimiche dell’organismo, ma essendo questo un banale fotogramma, una foto istantanea di un momento, non possono dire assolutamente nulla sulle cause o sullo stato emozionale della persona.
Poi «definiscono» lo stadio della patologia, ma in quanto istantanea, non possono dire nulla anche sullo sviluppo futuro. Infine stabiliscono la prognosi e «definiscono» la terapia, che ovviamente sarà a base di farmaci tossici (una delle prime tre cause di morte al mondo).
Da questo si può evincere che gli esami massificati, esattamente come vengono fatti oggi, NON possono prevenire alcuna «malattia», ma semmai aiutano a trovare il malato nel sano, facendo aumentare a dismisura le diagnosi.

Esami del sangue e il senso biologico di alcune «alterazioni»
Non si vuole dare nessuna indicazione sull’utilità o meno degli esami, a questo scopo rimando al mio libro. In questa sede si vuole solo osservare le «alterazioni» (chiamate malattie) dal punto di vista del senso biologico.

Colesterolo alto
Siamo nelle cosiddette «dislipidemie», cioè nelle alterazioni dei lipidi circolanti.
Come detto prima i «valori di normalità» per il colesterolo hanno subito infinite modifiche a ribasso. Basti sapere per esempio che negli anni Ottanta il colesterolo totale era considerato “normale” sui 280 mg/dL, mentre oggi si viaggia tra i 180 e i 190 mg/dL.
Valori a parte, il senso biologico dell’innalzamento del colesterolo risponde a precise esigenze e richieste biologiche del cervello.
Durante un forte stress, nel pieno di un conflitto, l’encefalo richiede sostanze basilari per superare l’enpasse, come l’ormone cortisolo (detto ormone dello stress e secreto dalle ghiandole surrenali), e quindi è biologicamente sensato l’aumento del colesterolo, visto che i due sono collegati.

Una delle funzioni del colesterolo è anche quella di riparare le alterazioni dell’endotelio vascolare di coronarie e tutti i vasi arteriosi.
Per le coronarie il conflitto è legato alla «perdita di territorio», dove nella fase attiva si ha ulcerazione dell’endotelio vascolare con lo scopo magistrale di aumentare l’afflusso vascolare al miocardio.
La lotta per la difesa del proprio territorio (lavorativo, casalingo, ecc.) è vitale in Natura e necessita di tanto sangue, ossigeno, glucosio, adrenalina, cortisolo (e quindi colesterolo)!
Una volta risolto il conflitto, l’intima delle coronarie viene riparata e interviene, tra le varie sostanze, anche il colesterolo che serve ad incollare e ridare robustezza alle arterie.

Per tanto il colesterolo non è la causa delle placche e dell’arteriosclerosi, ma è solo una componente riparativa. Ma la medicina, come spesso accade, confonde la causa con l’effetto.
Il colesterolo quindi non si alza a causa dell’alimentazione, ma per altri motivi, e non a caso interessa persone un po’ aggressive, ambiziose e competitive. Persone spesso abituate al comando, al dover prendere decisioni e quindi sottoposte a pressioni e tensioni durature. La competitività per esempio nell’ambito lavorativo è un buon motivo per far crescere il “pericoloso” grasso.
Ma le pressioni esterne possono dipendere da problemi economici, separazioni, perdita di una persona cara (che interessa sempre il territorio), attività lavorative ad alta tensione, sport molto competitivi, ecc.
In pratica dove c’è conquista e competizione, il colesterolo è alto, perché è funzionale alla situazione stessa!

Psa alto
Nell’esempio dell’uomo di mezza età fatto prima, non ho specificato che l’esame del Psa non è un esame qualsiasi, come la glicemia o l'ipertensione, ma un vero e proprio marcatore tumorale. Quindi ogni variazione del parametro fa accendere l’allarme rosso….
Il Psa indica l’attività metabolica della piccola e sensibilissima ghiandola prostatica e varia moltissimo in base a condizioni soggettive come l’età, l’attività fisica e quella sessuale.
Esistono anche altre condizioni che influenzano negativamente il suo valore: per esempio una recente eiaculazione, una esplorazione o una ecografia rettale, l’uso prolungato della bicicletta o della moto.
Il medico normalmente non prendendo in considerazione queste condizioni che non c’entrano nulla con la patologia, quando osserva l’innalzamento del Psa, parte con approfondimenti e accertamenti invasivi (biopsie, prostatectomie, ecc.).
Il senso biologico della prostata e quindi di qualsiasi sua manifestazione patologica, ha a che fare con il conflitto detto del «boccone sessuale».
Per cui impotenza o infertilità; disfunzione erettile; sentirsi rifiutato e/o indesiderato dalla compagna; tradito o solo il sospetto di tradimento, ecc.
Tutte queste condizioni, se vissute in maniera conflittuale, possono mettere sotto pressione l’identità e l’orgoglio maschile, andando a modificare la struttura fisica dell’organo in oggetto.
Il tutto perché la prostata è la ghiandola simbolo della "potenza" maschile…

Ferritina
La ferritina è una proteina che può contenere fino a 4.500 ioni di ferro, per cui la sua funzione principale è l’immagazzinamento del prezioso metallo.
Il sangue rappresenta simbolicamente il “clan familiare”, il nucleo della propria famiglia, e non a caso si dice «sangue del mio sangue» riferendosi ai figli…
Questa proteina è presente ampiamente in fegato, milza, midollo osseo e tessuto scheletrico.
Il livello di ferritina nel sangue permette di valutare le riserve di ferro presenti nell’organismo: il patrimonio del sangue!
Simbolicamente il ferro rappresenta la «solidità», la «durezza».
Il senso biologico della ferritina alta ci dice che siamo in fase riparativa, cioè abbiamo risolto un conflitto di inadeguatezza o svalutazione, il cui “sentito” è per esempio: «non riuscire ad essere abbastanza solidi e inflessibili», oppure «non riuscire ad essere tutti d’un pezzo». L’inconscio usa la metafora del «ferro» per comunicare al cervello e al corpo qualcosa che ha che fare con il «duro metallo».
Se la ferritina invece è bassa indica seria e importante svalutazione, ma in fase attiva, quindi in pieno conflitto: le riserve di ferro sono state svuotate, per cui non c’è più la capacità di resistere e/o combattere.

Conclusione
Gli esami proposti dalla medicina, con la scusa fittizia della prevenzione, sono sempre di più, ma il concetto di base è riuscire a comprendere il senso biologico delle alterazioni.
Detto questo va assolutamente ricordato che un esame non è l’Oracolo di Delfi.
Un freddo esame o un semplice numero nel cancro, è completamente diverso dal fatto di averlo il cancro, di viverlo!
Non esiste un solo test affidabile e perfetto nel cento per cento dei casi, e la dimostrazione sono le percentuali altissime di «falsi positivi» (l’apparecchio cioè vede qualcosa che in realtà non c’è) e di «falsi negativi» (la macchina non vede qualcosa che invece c’è).
I «valori di normalità» sono decisi a tavolino da “esperti” sulla busta paga delle case farmaceutiche, quindi in pieno conflitto d’interessi, e una serie di numeri non possono stabilire con esattezza matematica il nostro stato di salute o di malattia.
Le strumentazioni elettroniche per le misurazioni sono macchine costruite dall’uomo, per cui imperfette, con un tasso di errore intrinsecamente onnipresente. Un errore però, come spiegato prima, ha il potere di rovinare e sconvolgere la vita di una persona.
Infine ricordiamo che «LA PAURA UCCIDE PIU’ DELLA MALATTIA».

Per questo motivo a febbraio 2019 partirà un corso in 5 serate, organizzato dall’Associazione «Scienza e Arte della Salute», dedicato alla «Decodifica Biologica di organi e malattie», con l’intento di vedere le diagnosi e le malattie sotto una nuova luce, quella della consapevolezza.
Lo scopo quindi è fornire informazioni e conoscenze utili per diventare uomini liberi…
Per maggiori informazioni sul corso visita il sito www.artedellasalute.it

 

Per approfondire l’argomento “Attivazioni Biologiche”
http://www.attivazionibiologiche.info/articoli/esami-e-referti.html

 

 


di Mike Adams

Studio shock: Le mammografie sono una bufala medica, oltre un milione di donne americane danneggiate da “trattamenti” non necessari per tumori che non hanno mai avuto.
La mammografia è una crudele bufala medica. Come ho descritto qui su Natural News più di una volta, lo scopo principale della mammografia non è “salvare” donne dal cancro, ma reclutarle come falsi positivi per spaventarle e portarle a sottoporsi a trattamenti costosi e tossici come la chemioterapia, le radiazioni e la chirurgia.
Il “piccolo sporco segreto” dell'industria del cancro è che proprio gli stessi oncologi che terrorizzano le donne con la falsa credenza di avere un cancro sono quelli che realizzano enormi profitti vendendo loro i chemioterapici. Il conflitto di interessi e l'abbandono dell'etica nell'industria del cancro lascia senza fiato.
Ora, un nuovo studio scientifico ha confermato esattamente quello da cui ho messo in guardia i lettori per anni: la maggior parte delle donne con “diagnosi” di cancro tramite mammografia non hanno mai avuto il cancro, ed è solo l'inizio.
Il 93% delle “diagnosi precoci” non ha alcun beneficio per il paziente
Questa è la conclusione del pionieristico studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. (1)

“Abbiamo riscontrato che l'introduzione dello screening ha portato 1,5 milioni di donne alla diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale” scrive il co-autore dello studio Dr. Gilbert Welch.
Ora, a prima vista questa potrebbe sembrare una buona notizia. Potreste pensare “Beh, la diagnosi precoce salva delle vite, proprio come ci hanno detto Komen e le associazioni no-profit riguardo il cancro”. Ma sbagliereste. Come scoperto dal team del Dr. Welch, virtualmente non vi è stata riduzione degli stadi terminali del cancro alla mammella a partire da tutte queste diagnosi precoci, e questo significa che alla maggior parte delle donne a cui è stato detto di avere il cancro alla mammella dopo una mammografia è stato mentito.

Così continua il dottore:
“Abbiamo scoperto che ci sono state solo 0,1 milioni di donne in meno con una diagnosi di cancro alla mammella in fase terminale. La discrepanza significa che c'è stata molta diagnosi inutile ed esagerata: a più di un milione di donne è stato detto di avere un cancro in fase iniziale –molte delle quali hanno subito chirurgia, chemioterapia o radiazioni per un cancro che non le avrebbe mai fatte stare male. Anche se è impossibile sapere chi siano queste donne, il danno è evidente e serio".

Si, lo è. Infatti, se fate il calcolo, 0,1 milioni di donne in meno con un cancro in fase terminale rispetto ad 1,5 milioni di diagnosi precoci significa che si ha avuto un falso positivo nel 93% dei casi; questo significa che non si sarebbe in ogni caso arrivati alla fase di cancro terminale.

Chemioterapia, radiazioni e chirurgia oncologica sono in gran parte bufale

Secondo quanto detto dagli scienziati, “il cancro alla mammella è stato over-diagnosticato (cioè sono stati trovati tumori in fase di screening ma questi non avrebbero mai portato a sintomi clinici) in almeno 1,3 milioni di donne americane negli ultimi 30 anni.”

Gli oncologi di queste donne hanno mentito: “se non acconsentite al trattamento, morirete entro sei mesi” (o due anni, o qualsiasi tipo di scansione fraudolenta essi usino).

Sotto la minaccia di questa paura, la maggior parte delle donne si piegava e acconsentiva a iniziare il trattamento – spesso nello stesso giorno della falsa diagnosi. Questo cosiddetto trattamento consiste in una iniezione di sostanze chimiche mortali che fanno la fortuna degli oncologi che le vendono ai loro stessi pazienti. Si, è così: le cliniche oncologiche e i centri di trattamento del cancro fanno profitti enormi sui chemioterapici che vendono ai loro pazienti – gli stessi pazienti che spaventano e dirigono verso il trattamento con mammografie falsamente positive.

Ignorando il quasi totale fallimento della mammografia da un punto di vista scientifico, la propaganda continua a spingere verso questa tecnica in maniera assordante. Come il Dr. Welch spiega in questo articolo del New York Times (2):

Nessun altro test clinico è stato tanto pubblicizzato come la mammografia – gli sforzi sono andati oltre la persuasione e sono arrivati alla coercizione. E chi la proponeva ha usato le più fuorvianti statistiche di screening a disposizione: i tassi di sopravvivenza. Una recente campagna Komen esemplifica questo aspetto: in breve, dite a chiunque che ha il cancro, e i tassi di sopravvivenza aumenteranno a dismisura.

Komen for the cure, ovviamente, è stata scoperta a mentire sui presunti “benefici” della mammografia (3). Il loro trucco statistico frega la maggior parte delle donne, tristemente, e le convince a subire chemioterapie tossiche per un cancro alla mammella che non hanno mai avuto.

Lo starnazzare dell'oncologia moderna

Quando le donne iniziano una chemioterapia per un cancro che non hanno iniziano anche a sperimentare quello che gli oncologi chiamano “sintomi del cancro”. I capelli cadono. L'appetito scompare. I muscoli si atrofizzano. Diventano deboli, confuse e cronicamente stanche. Il dottore del cancro dice poi loro “devi essere forte per sopportare tutto questo mentre le medicine fanno effetto”

Pure chiacchiere! Potreste fare meglio invocando il voodoo o semplicemente sperando di guarire. Perché tutto quel che gira attorno all'esperienza del cancro nella medicina moderna –la diagnosi, il trattamento, le autorità sanitarie-- è maliziosamente fabbricato per generare un profitto all'industria del cancro.

“Migliori” tecnologie portano a più falsi positivi

Non c'è miglior esempio delle chiacchiere della medicina moderna che quello dell'industria del cancro. Armato con le ancora-più-precise macchine per la mammografia, il tasso di falsi positivi ha sfondato il soffitto.

Come il Dr. Welch scrive sul New York Times (4):

Sei anni fa, un follow up a lungo termine di un trial randomizzato mostrò come un quarto dei tumori riscontrati con lo screening fosse un caso di over-diagnosi. Questo studio rifletteva le potenzialità dei macchinari degli anni 80. I nuovi macchinari digitali riscontrano molte più anormalità e le stime dell'over-diagnosi sono salite compatibilmente: ora siamo probabilmente tra un terzo e metà dei tumori diagnosticati con questa metodica.

Capito la storia? Molte delle diagnosi di cancro da mammografia sono false. Ma sono un'ottima tecnica di terrorismo per trovare donne-adepte a quello che può solo che esser chiamato “culto del cancro” dove vengono manipolate fino ad auto avvelenarsi con le medicine. Verranno più tardi chiamate “sopravvissute al cancro”, se il veleno non riuscirà ad ucciderle.

Queste sopravvissute al cancro, ovviamente, sono vittime di un malizioso culto medico che io chiamo “culto di Komen”. In quasi tutti i casi non è stato il cancro ad ucciderle, ma il trattamento!

Il culto di Komen

Le persone di oggi storcono il naso al suicidio di massa del 1978 del culto di Jim Jones pensando “come è possibile che i membri siano stati tanto stupidi da avvelenarsi a morte da soli?”

Guardatevi attorno gente, perché l'industria del cancro ha preso la stessa formula di quel culto e l'ha moltiplicata per un milione. Il “culto di Komen” è una versione moderna del culto suicida di Jim Jones. Si tratta di un culto dove le persone “credono” nella promessa di salvezza di un indottrinamento chimico ma che in realtà si vedono dare morte, dolore, sofferenza e umiliazione. (Molti chirurghi oncologici hanno letteralmente amputato mammelle a seguito di diagnosi falsamente positive, sfigurando quelle donne per il resto della vita).

Una delle caratteristiche chiave di questo culto è l'adorazione dell'auto-mutilazione. Non si tratta solo di donne che vengono manipolate fino a farsi amputare le mammelle dai chirurghi; si tratta anche di donne manipolate fino a farsi iniettare veleni mortali che distruggono i loro reni, i loro fegati e i loro cervelli. L'effetto collaterale numero 1 della chemioterapia, peraltro, è il cancro.

Come ogni culto, quello dell'industria del cancro spinge su una propaganda carica di contenuto emotivo e su simboli potenti (i fiocchi rosa). Milioni di donne vengono innocentemente intrappolate in manifestazioni e raccolte fondi, apparentemente senza indizio del fatto che la maggior parte dei soldi per le “cure” finisce col pagare altre mammografie e quindi altre false diagnosi che costringeranno ancora più donne a cadere nel racket.

Così, le stesse donne che partecipano alle raccolte fondi in questi eventi promossi dal culto dei fiocchi rosa, stanno partecipando a pagare le macchine per le mammografie che recluteranno altre donne nello stesso culto tramite diagnosi inutili seguite da “campagne di paura e terrore” portate avanti dagli oncologi. Quel che oggi l'industria del cancro sta facendo è, senza mezze misure, un crimine contro le donne. Si tratta anche di una forma di mutilazione culturale nei confronti delle donne, più o meno come abbiamo visto con gli Aztechi, i Maya e varie culture africane durante il corso della storia.

Il culto di Komen è un'operazione criminale? Quasi certamente. Su base scientifica? Neanche per sogno. Non esiste nulla di scientifico nella moderna industria del cancro se non la scientifica manipolazione delle paure e delle emozioni femminili. Quel che manca a Komen e all'industria in campo etico, scientifico o dei fatti viene ampiamente bilanciato dalle tattiche di influenzamento linguistico, di coercizione e di deliberata menzogna sui benefici della mammografia.

L'industria del cancro non è un business della cura del cancro, in fin dei conti; di fatto è il business della propaganda del culto del cancro. Come spiega il Dr.Welch:

I sostenitori dello screening incoraggiano il pubblico a credere in due cose false e conosciute come tali. Primo, che ogni donna che ha avuto il cancro diagnosticato con una mammografia ha avuto la sua vita salvata (pensate a quelle T-shirt con scritto “La mammografia salva le vite. Io ne sono la prova”). La verità è che queste “sopravvissute” sono molto più probabilmente vittime di over-diagnosi.

Così, tutte quelle donne che marciano indossando le T-Shirt rosa che dicono “la mammografia salva la vita” stanno in realtà dichiarandosi come vittime incoscienti di una campagna scientifica mirata alle donne e tesa a spaventarle e portarle verso trattamenti che non necessitano e che le mutileranno con farmaci tossici o bisturi chirurgici.

Se quelle magliette dicessero la verità, dovrebbero dire “Sono sopravvissuta all'industria del cancro”.

La grande domanda in tutto questo, ovviamente, è: per quanto tempo la cultura occidentale continuerà a vivere sotto l'influenza del culto di Komen? Quanti altri milioni di donne dovranno sacrificarsi sotto le chiacchiere della mammografia e la truffa dell'oncologia moderna?

Ma soprattutto, perché le famiglie consentono alle loro madri, figlie, zie e nonne di essere avvelenate e mutilate proprio davanti ai loro occhi standosene sedute ascoltando le finte autorità mediche che di fatto praticano nulla più che chiacchiere?

L'oncologia moderna è il medioevo della medicina occidentale

Verrà il giorno, come ho predetto più volte, in cui la moderna pratica della chemioterapia verrà relegata nei libri di storia come malasanità insieme al respirare vapori di mercurio o al rimuovere chirurgicamente organi del corpo per curare malattie psichiatriche. Fino a quel giorno, un numero incalcolabile di donne innocenti verrà ingannato e portato alla mutilazione, all'intossicazione chimica e alle radiazioni da dottori malvagi che francamente non si interessano minimamente di quante donne mutilano o uccidono fintanto che questo viene loro rimborsato.

Questa è la verità sull'industria del cancro che non sentirete da Komen (né da qualsiasi altro adepto del culto del fiocco rosa).

La conclusione dagli autori dello studio

Nonostante il sostanziale incremento delle diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale, lo screening mammografico ha solo marginalmente ridotto il numero di donne che si presentano con un cancro avanzato. Anche se non è chiaro quali fossero le donne realmente affette, questo squilibrio suggerisce una sostanziale over-diagnosi in circa un terzo delle nuove diagnosi e che lo screening ha, nella migliore delle ipotesi, solo un minimo effetto sui tassi di morte da carcinoma alla mammella.

Mike Adams

Fonte: www.naturalnews.com

Link: http://www.naturalnews.com/038099_mammograms_false_positives_overdiagnosis.html

NOTE

1) http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1206809?query=featured_home&&

2) http://www.nytimes.com/2012/11/22/opinion/cancer-survivor-or-victim-of-overdiagnosis.html?_r=1&

3) http://www.naturalnews.com/036711_Komen_for_the_Cure_mammography_fraud.html

4) http://www.nytimes.com/2012/11/22/opinion/cancer-survivor-or-victim-of-overdiagnosis.html?_r=0

Jim West

A quanto sembra, gli scienziati e i medici occidentali non sono a conoscenza delle tante ricerche su soggetti umani condotte in Cina che dimostrano chiaramente i danni prodotti dalle tecniche di diagnostica a ultrasuoni. È ora che tutti si documentino sull’esistenza di questi studi.

Introduzione
Secondo le autorità occidentali le tecniche diagnostiche che utilizzano gli ultrasuoni [ovvero l’ecotomografia o ecografia] sono innocue, e per motivare questa posizione si adduce la mancanza di studi su soggetti umani che avvalorino i rischi già riscontrati in alcuni studi su animali e cellule. Tuttavia, in realtà in Cina sono già stati condotti una cinquantina di test clinici moderni su soggetti umani. Con poche eccezioni, queste ricerche non sono state tenute in alcuna considerazione negli ambienti occidentali.

La diagnostica a ultrasuoni è controversa e comporta rischi noti, eppure dalla fine degli anni Ottanta non sono stati praticamente più stanziati fondi per la ricerca. Il mio libro si schiera a favore delle posizioni critiche accreditate, sostenendo che l’ecografia può causare o concorrere ai disturbi dello spettro autistico (ASD), alla sindrome da deficit di attenzione-iperattività (ADHD), ad anomalie della personalità, malattie oftalmologiche, varie malformazioni, malattie della pelle e allergie. Inoltre il libro presenta dei concetti nuovi secondo cui l’ecografia può essere causa di corioamniosite, itterizia, cancro e leucemia. Gli ultrasuoni possono essere considerati di per sé un fattore causativo, ma esiste anche il concetto pratico di sinergia tossica. In altre parole, si deve tenere conto del fatto che l’ecografia può rendere l’organismo molto più vulnerabile a fattori di stress che intervengono successivamente, ad esempio i farmaci per il concepimento e i medicinali in generale, vaccini, antibiotici, antidepressivi, ecc. Gli studi sulle sinergie tossiche degli ultrasuoni sono citati nel mio libro.

Gli studi sull’uomo esistono
I Chinese Human Studies (CHS) sono ricerche sull’esposizione umana in utero condotte in epoca moderna, dal 1988 al 2011. I feti venivano esposti all’ecografia in utero, dopodiché il materiale abortivo veniva studiato in laboratorio. Finora ho raccolto 48 CHS e 100 articoli che vedevano il coinvolgimento di circa 100 scienziati. Ai lavori hanno partecipato in totale 2651 donne volontariamente sottoposte a interruzione di gravidanza, il cui materiale abortivo è stato esaminato in varie fasi: ovociti del feto femmina, embrione e feto. Recentemente ho sfrondato questa bibliografia eliminando le pubblicazioni duplicate; alcuni degli articoli restano elencati come versioni similari o duplicati.

I CHS ci permettono di fare un’affermazione che in precedenza era impensabile, ovvero che gli studi sull’esposizione umana in utero sono la forma più abbondante di ricerca sulla diagnostica a ultrasuoni nell’era moderna. I CHS sono gli ultimi studi nel loro genere. La loro forza, cioè la loro relativa purezza, deriva dalla relativa libertà che mantengono rispetto alle politiche industriali. Sono stati condotti durante la prima fase del recente boom della scienza industriale cinese e costituiscono un fortunato sottoprodotto della grande spinta industriale della Cina. Il progresso industriale cinese ha potuto usufruire di una vasta base scientifica a partire dal 1984, quando furono istituiti i “laboratori chiave di stato”, una serie di laboratori moderni dedicati a varie specializzazioni.15

I CHS sono stati svolti durante questa fase ottimistica, prima che potessero unirsi al destino di tanti importanti studi occidentali, cioè prima di essere monopolizzati o soffocati o resi strumenti di propaganda delle aziende.

Questa finestra d’opportunità ormai si è probabilmente chiusa, adesso che la Cina è uno dei maggiori produttori di apparecchiature diagnostiche e terapeutiche a ultrasuoni.

Il destino comune della scienza ambientale occidentale è stato documentato da Dan Fagin e Marianne Lavelle in Toxic Deception, pubblicato per la prima volta nel 1996. Più di recente, nel 2013, la forte corruzione nel mondo della ricerca medica è stata documentata da un professore di giornalismo della New York University, Charles Seife, nel suo articolo per il JAMA.174

Nei CHS sono state utilizzate le più recenti tecnologie analitiche scientifiche: vari tipi di analisi biochimiche per rivelare cambiamenti nei tessuti, citometria a flusso per individuare le proprietà fisiche e chimiche delle cellule ed elettroforesi per visualizzare la frammentazione del DNA (l’elettroforesi è una procedura in cui si fa passare della corrente diretta attraverso una piastra con gel che contiene campioni di miscugli chimici come il DNA; il risultato è una diffusione grafica di vari componenti molecolari del DNA che si possono così visualizzare e misurare).

Per visualizzare i danni subcellulari sono stati utilizzati microscopi elettronici. I CHS superano le ricerche occidentali per livello di sofisticatezza tecnica, numero di soggetti studiati, rilevanza dei soggetti e dei periodi studiati, mole di lavoro. Gli studi occidentali che esprimono critiche riguardo all’ecografia, da lungo tempo rifiutati, sono invece citati e convalidati dai CHS: ne sono esempi MacIntosh e Davey (1970)28, Liebeskind (1979)20, Anderson e Barrett (1979)43 e Saad e Williams (1982).44

Sono le autorità occidentali a imporre la percezione che si ha della diagnostica a ultrasuoni nel mondo. La loro strategia è dichiarare l’assenza di studi umani come principale giustificazione per non considerare attendibili gli studi su animali o cellule che riscontrano dei rischi. La scienza occidentale, tenuta in scacco dalla politica industriale, resta nell’immobilismo continuando a opporre un senso forte, ma sterile, di oggettività dell’indagine. In questo modo non si prende alcuna decisione, poiché esistono centinaia di studi su animali e cellule che riscontrano i bioeffetti indotti dagli ultrasuoni e altrettanti che li confutano. Come si legge nell’introduzione di uno studio di Ellisman e all.:

“Molte revisioni della letteratura sui bioeffetti dell’ecotomografia... rivelano che la maggior parte degli studi è stata progettata in modo inadeguato o non pertinente per la situazione medica umana; le informazioni sulle condizioni di esposizione erano spesso incomplete e presentavano evidenti discrepanze rispetto all’effettiva tecnica ecografica o, in alcuni casi, a essere meno che ottimali erano le dimensioni del campione e i controlli di follow-up”19 (corsivi aggiunti).

I CHS sono la soluzione a questo limbo occidentale che dura da ottant’anni. Ci offrono delle informazioni essenziali: le soglie di intensità per la sicurezza umana e gli effetti negativi. Da essi emerge che le intensità basse e le esposizioni brevi possono arrecare danni. Queste soglie di esposizione-sintomi sono basse e le loro implicazioni sono terribili, eppure io sostengo che la situazione sia ancora peggiore di quanto considerato dagli scienziati cinesi, dato che le cliniche occidentali impiegano intensità maggiori e hanno la tendenza a usare modalità Doppler ad altissima intensità. Nel 2000, il Prof. Ruo Feng, dell’Istituto di Acustica dell’Università di Nanchino, sintetizzò in questo modo i CHS:

“È bene ripetere che, nell’uso ostetrico degli ultrasuoni, le tecniche diagnostiche dovrebbero conformarsi a un atteggiamento scientifico scrupolosamente prudente. In particolare, atteniamoci ai seguenti cinque punti:

1) L’ecografia si dovrebbe usare solo per indicazioni mediche specifiche.

2) L’ecografia, se impiegata, dovrebbe limitarsi rigorosamente al principio della dose più bassa: ovvero, il dosaggio degli ultrasuoni si dovrà limitare al minimo che consenta di ottenere le informazioni diagnostiche necessarie con la minor intensità possibile e il più breve tempo di irradiazione possibile.

3) L’ecografia non si dovrebbe assolutamente impiegare sui feti a scopi commerciali o educativi. L’uso dell’ecografia per l’identificazione del sesso del feto o per visualizzare il feto a scopi ricreativi dovrebbe essere assolutamente eliminato.

4) Perché non sorgano problemi nella prima fase della gravidanza [primo trimestre], occorre evitare l’ecografia o, se non è possibile evitarla, ridurne l’uso al minimo. Anche in seguito, durante il secondo o il terzo trimestre, limitare le ecografie a 3/5 minuti sulle aree più delicate del feto, come il cervello, gli occhi, il midollo spinale e altre parti.

5) Tutti i medici che vengono formati all’uso clinico delle tecniche ecografiche dovrebbero ricevere informazioni sugli effetti biologici degli ultrasuoni e sui livelli di sicurezza dei dosaggi per uso diagnostico”.

Il Prof. Feng e i CHS confermano la validità di quanto espresso nel verbale della Conferenza per lo sviluppo del consenso dei NIH (Istituti Nazionali di Sanità degli Stati Uniti) del 1984. Tale documento era decisamente critico, e si rifiutava di raccomandare un uso di routine dell’ecografia. Come era prevedibile, è stato accantonato come “obsoleto”.

La scienza occidentale menomata

Il Prof. Feng (2000) descrive la condizione menomata della scienza occidentale:

“A livello internazionale [fuori dalla Cina], le soglie di sicurezza per gli esami ecografici vengono studiate principalmente in due modi: usando cavie animali e attraverso studi epidemiologici. Così si accumulano molti dati, ma producendo solo poche regole quantitative, che tutt’al più servono solo da riferimento per valutazioni di sicurezza clinica, ma non sono in grado di offrire dei criteri guida.

“Gli standard di sicurezza per le ecografie dovrebbero stabilire delle soglie di dosaggio basate su numerosi studi clinici umani sull’uso degli ultrasuoni in ostetricia. È questa la falla nella ricerca internazionale, una mancanza vistosissima!”.

Con i CHS, Feng ha potuto mettere un grosso punto esclamativo in una rivista scientifica. La sua valutazione richiama gli avvertimenti impliciti delle autorità occidentali, come quella del Dott. Jacques Abramowicz che aveva dichiarato che “la mancanza di... dati umani in questo campo è assurda”.86 Per qualche tempo questa citazione compariva anche nella voce di Wikipedia sulle “cause dell’autismo”, ma poi è stata rimossa.27

Feng e i suoi colleghi sono indiscutibilmente i leader mondiali nella ricerca sugli aspetti scientifici dell’ecotomografia. Si prospetta interessante vedere in che modo le autorità occidentali risponderanno alla sfida presentata dai CHS.

Le reazioni ai CHS nel mondo

Il Prof. Feng (2000) documenta come sono stati recepiti i CHS a livello mondiale e la particolarità della loro posizione:

“In Cina fu Yan Gong a prendere il comando e a completare il primo studio clinico umano: le conclusioni vennero pubblicate e presentate nel 1988 a Washington DC, alla Quinta conferenza mondiale sulle applicazioni biomediche degli ultrasuoni. Il suo articolo suscitò una reazione positiva nella comunità medica internazionale” (corsivi aggiunti).

L’articolo del Dott. Yan Gong è citato nelle mie note conclusive.96 La reazione positiva internazionale è descritta nella pagina Web del Dott. Joseph Woo “Storia dell’ecotomografia in Cina”:

“Nel 1988, Xin-Fang Wang, Yong-Chang Chou, Wang-Xue Guo, Zhi-Zhang Xu e il fisico Ruo Feng ricevettero il premio ‘Pionieri della storia dell’ecotomografia in medicina’ dalla World Federation Ultrasound in Medicine and Biology (WFUMB). La premiazione si tenne a Washington DC, negli Stati Uniti”.97

Il Prof. Feng (2000) prosegue descrivendo una “lettera speciale” di incoraggiamento che ricevette nel 1989 da Floyd Dunn, eminente ricercatore sull’ecografia presso il Bioacoustics Research Laboratory dell’Università dell’Illinois, USA, che aveva citato in articolo scritto nel 1990:

“Questo argomento sarebbe estremamente difficile, forse addirittura impossibile, da trattare in questo paese per via dell’opinione prevalente sull’aborto. Se fosse possibile studiarlo nel vostro paese, secondo me sarebbe un importantissimo contributo internazionale per la diagnostica a ultrasuoni’” (corsivi aggiunti).

Il Dott. Dunn dunque lodava l’ingresso della Cina nella scienza della diagnostica a ultrasuoni con le sue ricerche su soggetti umani, ma nel 1989 non aveva ancora visto granché dei risultati. Questi studi, i CHS, alla fine avrebbero messo in pericolo proprio il suo lavoro, che era volto a difendere l’uso dell’ecografia. Non ho trovato altre parole di Dunn o dei suoi colleghi fra le risorse online del Bioacoustics Research Laboratory né altrove.

Il Dott. Floyd Dunn (morto il 24 gennaio 2015) aveva raggiunto il gradino politico più alto fra i ricercatori occidentali ed era vicino a Wesley Nyborg, William O’Brien Jr ed Edwin Carstensen, che descrivono Dunn con queste parole:

“... L’uso biomedico degli ultrasuoni è un settore importante, e la ricerca di base in questo campo riceve una quota significativa del budget dei NIH. Non c’è scienziato che abbia contribuito più di Floyd Dunn a questo successo”.162

Parlando dell’economia del settore, Dunn aveva su di sé una grossa responsabilità. Dunn e Feng si conoscevano. Dunn era professore invitato presso l’Università di Nanchino, dove Feng scriveva per il Biomedical Ultrasound, una pubblicazione dell’università stessa.

Verosimilmente, in Occidente i medici non sono a conoscenza dei CHS, come si può dedurre dai loro commenti elencati nel capitolo 7 del mio libro. Dunn evidentemente non fece parola di questo “importantissimo contributo internazionale per la diagnostica a ultrasuoni” e a quanto pare l’intera “comunità dell’ecografia” si dimenticò di quella conferenza del 1988 del WFUMB.

L’articolo di Feng del 2000 è stato pubblicato 12 anni dopo quella conferenza. Dal 1990, Feng ha scritto anche molti altri articoli correlati. Il suo materiale era rivolto esclusivamente a un pubblico di lettori cinesi, tuttavia grazie a lui i CHS giunsero negli annali storici.

Il seguente scenario merita considerazione. Dunn e i suoi colleghi erano/sono i responsabili della percezione standard della diagnostica a ultrasuoni, i leader della “comunità dell’ecografia”. Questo termine era stato usato, per esempio, dal Dott. Thomas Nelson, allora viceredattore del Journal of Ultrasound in Medicine, nel 2005.26 L’articolo di Nelson “La comunicazione alla comunità dell’ecografia degli esiti delle ricerche sui bioeffetti degli ultrasuoni” descrive le formalità scientifiche e le difficoltà nell’osservare e interpretare i bioeffetti delle tecniche ecografiche. L’American Institute of Ultrasound in Medicine (AIUM) fa parte del WFUMB, e dipende dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Fa da collegamento fra il governo, il settore industriale, gli operatori e il pubblico, e si occupa di raccolta, distribuzione e consulenza relativamente ai finanziamenti alla ricerca.

Per qualche motivo, non c’è stato contatto fra i CHS e gli scienziati occidentali. Forse è colpa del divario culturale fra Oriente e Occidente. Forse i cinesi trovavano indisponente qualche norma dell’etichetta occidentale. Forse la “comunità dell’ecografia” era troppo occidentalizzata. O forse la “comunità dell’ecografia” sente di avere addosso le pressioni di tutto il settore industriale.

Potrebbe essere comodo pensare che la comunità dell’ecografia influenzi apertamente il dilemma della diagnostica a ultrasuoni, tuttavia anch’essa esprime delle preoccupazioni etiche. Pubblica delle linee guida ALARA [acronimo inglese di “più basso possibile nei limiti della ragionevolezza”] per ridurre l’esposizione, e si adopera perché gli operatori ricevano formazione sulla sicurezza. Purtroppo queste linee guida vengono spesso ignorate, fraintese o considerate un intralcio. La FDA degli Stati Uniti non si preoccupa di farle rispettare, e spesso sono difficili da mettere in pratica a causa della forte competitività che permea gli aspetti commerciali della medicina.

Il Dott. Floyd Dunn è stato membro onorario del Rochester Center for Biomedical Ultrasound (RCBU) presso il Medical Center dell’Università di Rochester (URMC), nello stato di New York. Fra gli altri membri figurano il Dott. Morton W. Miller, professore emerito del dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’URMC, e il Dott. L. Carstensen, fondatore ed ex direttore del RCBU. Il Dott. Jacques S. Abramowicz è l’ex direttore dell’unità di ostetricia-ginecologia dell’URMC. Il Dott. Wesley L. Nyborg (morto nel 2011) era socio fondatore e scienziato in visita al RCBU.

Il settore supporta queste persone, e il loro lavoro supporta il settore. Potrebbero rappresentare decenni di un’invisibile evoluzione condizionata da un conflitto d’interessi inconscio. Nyborg fu presidente del Comitato sui bioeffetti dell’AIUM, che tuttora pubblica periodicamente rapporti sulle soglie di sicurezza. La figura 1 mostra i rapporti dell’AIUM del 1976 e del 1987, dove si dichiara come massima soglia sicura per l’intensità di SPTA [picco spaziale, media temporale] 100 mW/cm2. Nyborg aveva dei dubbi su questi rapporti dell’AIUM, come si vede in un commento del suo articolo del 2003: “Relativamente ai danni ai polmoni in piccoli animali a frequenze da 2 a 3 MHz, la soglia in cui il duty factor è 0,001 è di circa 33 mW/cm2. Essa è quindi più bassa dei valori per l’intensità di SPTA citati nei rapporti del 1976 e 1987 e dunque indica che il secondo potrebbe non essere valido...39 (corsivi aggiunti).

I rapporti dell’AIUM si basano sui risultati di molte ricerche, ma sono contraddetti da un numero considerevole di studi di qualità. ∞

Note

  1. The Chinese University of Hong Kong, State Key Laboratories, http://tinyurl.com/nszlzw5
  2. Ellisman, Mark H. e all., “Diagnostic Levels of Ultrasound May Disrupt Myelination”, Experimental Neurology 1987; 98(1):78-92
  3. Liebeskind, Doreen e all., “Diagnostic Ultrasound: Effects on the DNA and Growth Patterns of Animal Cells”, Radiology aprile 1979; 131(1):177-84
  4. Nelson, Thomas R., “Reporting of Bioeffects Research Results to the Ultrasound Community”, Journal of Ultrasound in Medicine 1 settembre 2005; 24(9):1169-70, http://tinyurl.com/nntwoxe
  5. “Causes of Autism”, Wikipedia, http://tinyurl.com/5hlowz. Dal 23 giugno 2013, dalla voce di Wikipedia è stato quasi del tutto rimosso il riferimento all’ecografia come possibile causa, inclusa la citazione di Abramowicz, “la mancanza di… dati umani è assurda”.
  6. Macintosh, I.J.C. e D.A. Davey, “Chromosome Aberrations Induced by an Ultrasonic Fetal Pulse Detector”, British Medical Journal 10 ottobre 1970; 4(5727):92-93
  7. Nyborg, Wesley L., “History of the American Institute of Ultrasound in Medicine’s Efforts to Keep Ultrasound Safe”, Journal of Ultrasound in Medicine 2003; 22:1293-1300, p. 1297, http://tinyurl.com/p4zlpf5
  8. Anderson, D.W. e J.T. Barrett, “Ultrasound: A New Immunosuppressant”, Clinical Immunology and Immunopathology settembre 1979; 14(1):18-29
  9. Saad, A.H. e A.R. Williams, “Effects of Therapeutic Ultrasound on Clearance Rate of Blood Borne Colloidal Particles in Vivo”, British Journal of Cancer marzo 1982; 45(Suppl.5):202-205
  10. Abramowicz, J.S., “Prenatal exposure to ultrasound waves: is there a risk?”, editoriale, Ultrasound in Obstetrics & Gynecology 2007; 29:363-367, p. 366, http://tinyurl.com/oks7sy5
  11. Gong, Y., Y.J. Zhang, B.Z. Wang, “An Assessment of the Effect of Ultrasonic Diagnostic Dosage of the Embryos In Utero”, verbali ufficiali di convegno del WFUMB del 1988, J. Ultrasound Med. 1988; 7(10)Suppl.:265-266
  12. Wang, Xin-Fang, “History of the Development of Ultrasound in China”, http://tinyurl.com/p7bxe2m. Si tratta del sito sull’ecografia del Dott. Joseph Woo.
  13. O’Brien, William D., Edwin L. Carstensen, Wesley L. Nyborg, “Acoustical Society Award 1998: Floyd Dunn”, http://tinyurl.com/oo8nqw8
  14. Seife, C., “Research Misconduct Identified by the US Food and Drug Administration: Out of Sight, Out of Mind, Out of the Peer-Reviewed Literature”, JAMA Intern. Med. 2015; 175(4):567-577

Riferimenti aggiuntivi

  • Feng, Ruo, “Safe Threshold Dose and Biological Effects of Diagnostic Ultrasound”, Chinese Journal of Ultrasound in Medicine 2000; 16(3), http://tinyurl.com/qf4lbkg (tradotto dal cinese e riveduto per la pubblicazione; non disponibile nel database PubMed)

Tratto da Nexus New Times ed. italiana nr. 119 dicembre 2015 - gennaio 2016