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Corrado Penna

In certi casi gli anticorpi prodotti da una prima esposizione al virus naturale o al vaccino (che significa esposizione al virus inattivato o ad alcune proteine del virus stesso) possono rafforzare la capacità dell’agente infettivo di penetrare nelle nostre. Per esempio può capitare (con alcuni virus, non con tutti) quando sta svanendo l’immunità fornita dagli anticorpi passati con il latte materno e si viene in contatto con il virus, o quando si viene contagiati successivamente a una vaccinazione.

A questo punto si pone un problema: le sperimentazioni sul vaccino come possono appurare realmente l’esistenza di un tale fenomeno? Occorrerebbe esporre i vaccinati al virus vivo, ovvero infettarli dopo che si è appurata una produzione sufficiente di anticorpi. Si realizzeranno mai simili esperimenti (che fino ad ora esperimenti non sono stati eseguiti)? Sarebbe etico?

Ma per iniziare cerchiamo di fornire informazioni su questo fenomeno noto come ADE (Antibody-Dependent Enhancement che potremmo tradurre come “rafforzamento dipendente dagli anticorpi”).

Leggiamo su un articolo di giornale (1) che il vaccino in questione potrebbe in teoria anche aumentare la gravità di una infezione da Covid-19. Citando un articolo pubblicato sulla famosa rivista scientifica Nature che porta talora alla produzione di anticorpi in grado di legarsi ai virus facilitandone l’ingresso all’interno delle cellule, favorendo di conseguenza l’infezione, invece che bloccarla. Non sempre, non con tutte le persone, non con tutti i virus, non con tutti i livelli di anticorpi, ma questo fenomeno si è già riscontrato in passato con diversi virus, compresi alcuni coronavirus.

E adesso veniamo a un articolo pubblicato sul sito di un’azienda che si occupa anche della produzione di vaccini contro l’influenza: Paul Perreault, CEO di CSL(2): non affrettiamo la realizzazione del vaccino per il COVID-19 (3). Il sottotitolo dell’articolo è ancora più esplicativo e mostra una preoccupazione alquanto rilevante e diffusa: Unendosi a scienziati ed esperti medici, Perreault richiede rigore, precisione e il tempo necessario per garantire la sicurezza del vaccino.

Leggiamo in tale articolo:
Tutti vogliono convincere tutti ad accelerare e cercare di sbarazzarsi del nastro rosso”, ha detto Perrealt al Financial Times (www.ft.com/content/2b6f7068-8188-4cc6-bce4-97fb8b1f5178?list=intlhomepage). “Ma una parte dei motivi per cui quel nastro rosso sta lì, sono motivi di sicurezza; quando sai che dovrai somministrare miliardi di dosi di questo vaccino, vuoi assicurarti di fare la cosa giusta.”

CSL (…) Ha lanciato cinque progetti rivolti a COVID-19, tra cui un candidato al vaccino lanciato dai ricercatori dell'Università del Queensland. CSL Behring è anche membro fondatore della CoVIg-19 Plasma Alliance, un gruppo delle principali società al mondo che stanno lavorando insieme su un prodotto “iperimmune” (www.cslbehring.com/vita/2020/taking-plasma-treatment-to-the-next-level-with-a-hyperimmune) come potenziale trattamento.

(…) Perreault ha sollevato il problema di come alcuni vaccini abbiano causato un potenziamento dipendente dagli anticorpi (ADE). A causa di tale ADE, una persona vaccinata può sperimentare una forma ancora peggiore della malattia invece che essere immune da essa - qualcosa che è accaduto con un vaccino per la febbre dengue, ha detto Perreault. Questa realtà evidenzia la necessità di rigorosi studi e revisioni prima di distribuire un vaccino a persone di tutto il mondo, ha affermato.

Lo stesso problema è stato sollevato sulla rivista The Scientific American (www.scientificamerican.com/article/the-risks-of-rushing-a-covid-19-vaccine/) e dalla dottoressa Kate Sullivan, direttrice del reparto di allergia e immunologia presso l'ospedale pediatrico di Philadelphia e consulente della Immune Deficiency Foundation [fondazione sul deficit immunitario].

Leggiamo su The Scientific American: “Solo gli Stati Uniti hanno in programma di vaccinare centinaia di milioni di persone con il primo [vaccino] candidato che si dimostri funzionale. Un grave evento avverso ogni mille, per un vaccino somministrato a 100 milioni di persone significa danni a 100.000 persone altrimenti sane”, ha scritto William Haseltine, Ph.D., ex professore della Harvard Medical School e fondatore dei dipartimenti di ricerca sul cancro e l'HIV/AIDS della medesima università.

Sullivan ha spiegato la questione dell’ADE in un recente video su YouTube per i pazienti su come funzionano gli anticorpi e sul perché un vaccino richiederà tempo (youtu.be/19fxBpXvqt8).

Nel rafforzamento dipendente dagli anticorpi, gli anticorpi agiscono come una spugna e attirano più virus nelle cellule invece di bloccarne l'ingresso, ha detto Sullivan. “Quindi non succede chiaramente con ogni vaccino e non succede in tutte le persone che ricevono il vaccino”, ma è una questione che deve comunque essere investigata completamente prima che venga distribuito, ha detto. (…)

Piccola rassegna di studi scientifici

L’articolo Out of the frying pan and into the fire? Due diligence warranted for ADE in COVID-19 (4) (che già nel titolo accenna al rischio di finire “dalla padella nella brace”) ci spiega come il fenomeno dell’ADE si verifica con la re-infezione da virus Dengue (5) ma anche con le re-infezioni da parte di virus di altre famiglie come quella per l’appunto dei Coronaviridae.

Di conseguenza, lo sviluppo dei vaccini contro la patologia Covid-19 deve appurare che non si verifichi tale fenomeno che potrebbe causare un problema a livello mondiale oltre che causare un calo di fiducia da parte della popolazione nei confronti della scienza medica. L’articolo accenna, come già detto nell’introduzione, che il fenomeno dipende dal livello di anticorpi sviluppati dal paziente.

Antibody-dependent enhancement (ADE) is an atypical immunological paradox commonly associated with dengue virus re-infection. However, various research models have demonstrated this phenomenon with other viral families, including Coronaviridae. Recently, ADE in SARS-CoV-2 has emerged as one hypothesis to explain severe clinical manifestations. Whether SARS-CoV-2 is augmented by ADE remains undetermined and has therefore garnered criticism for the improper attribution of the phenomenon to the pandemic. Thus, critical evaluation of ADE in SARS-CoV-2 vaccine development will be indispensable to avoid a global setback and the erosion of public trust, e ricorda la storia recente del Dengvaxia, il primo vaccino a virus vivo attenuato contro il virus Dengue, che ha messo a rischio gli individui che non erano stati ancora a contatto con virus, e che ha causato mancanza di fiducia nella sanità pubblica e nei vaccini (in quelle regioni in cui il Denvaxia è stato somministrato). Nell’articolo si specifica che l’analisi di modelli animali (leggasi esperimenti su cavie animali) non ha mostrato al momento esempi di ADE associati al Covid-19, ma le cavie animali non sono esattamente esseri umani, come ci ricorda l’articolo Obstacles and advances in SARS vaccine development (6) (Ostacoli e progressi nello sviluppo di un vaccino per la SARS) nel quale leggiamo che la loro funzionalità “può essere intralciata dalla mancanza di una similarità patologica con la malattia umana”.

E ancora che “la difficoltà nello sperimentare su modelli animali per l’ADE dipende dalla condizione che se l’ADE non è osservato non è detto che i vaccini siano sicuri nell’uomo riguardo all’ADE stesso. Al contrario se in un modello animale si manifesta l’ADE, possiamo imparare di più sul meccanismo dell’ADE indotto da SARS, il che può aiutarci a formare le basi per le linee guida di sviluppo di un vaccino sicuro”.

L’articolo Evaluation of Antibody-Dependent Enhancement of SARS-CoV Infection in Rhesus Macaques Immunized with an Inactivated SARS-CoV Vaccine (7) ci informa che è stato documentato il fenomeno dell’ADE indotto da vaccini contro i coronavirus della SARS (SARS-CoV) mentre con un altro vaccino, la sperimentazione su macachi rhesus tale fenomeno non si sarebbe presentato. Questo però, alla luce di quanto appena sottolineato sui “modelli animali” (esperimenti su cavie) può significare ben poco.

Note

1 Coronavirus, ecco come funziona il vaccino di Oxford. Oltre 32mila persone disposte a inocularsi Sars Cov 2 per testarlo, pubblicato su Il fatto quotidiano del 25 luglio 2020 e scritto da Peter D’Angelo; https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/25/coronavirus-ecco-come-funziona-il-vaccino-di-oxford-oltre-32mila-persone-disposte-a-inocularsi-sars-cov-2-per-testarlo/5878983/ .

2 A tale azienda fa capo anche la Siqirus, che si occupa di Vaccini anti-influenzali dopo avere acquisito la relativa branca dall’azienda Novartis, e che ha stipulato con la maggior parte degli Stati dell’Unione Europea un contratto preventivo per l’eventuale realizzazione e vendita di vaccini contro una prossima “pandemia influenzale”.

3 Articolo pubblicato il 13 luglio 2020 e scritto da Debra Moffitt, titolo originale CSL CEO Paul Perreault: Don't Rush the COVID-19 Vaccine; https://www.cslbehring.com/vita/2020/csl-ceo-paul-perreault-do-not-rush-the-covid19-vaccine.

4 Pubblicato su Microbes and Infection 2020 Jun 24 [ la pubblicazione on line precede quella su carta stampata], autori J M.Coish , A J.MacNeil; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7311339/.

5 l’ADE infatti è responsabile per il 90% del fenomeno delle febbri emorragiche e delle sindromi da shock indotte da tale virus,

6 Pubblicato su Vaccine 2006 Feb 13; 24(7): 863–871, autrice Deborah R. Taylor; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7115537/.

7 Pubblicato su Virologia Sinica 2018 Apr; 33(2): 201–204, autori Fan Luo, Fan-Lu Liao, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6178114/.

Marcello Pamio

I media mainstream non si smentiscono mai e ogni occasione è buona per manifestare la loro infima natura. Per Repubblica, il Corriere, il FattoQuotidiano e tutta la tristissima combriccola di giornalai, ieri a Berlino ci sarebbero state poche migliaia di persone alla manifestazione contro le folli e assurde norme anti-Covid.
Quattro gatti negazionisti di estrema destra e no-mask, così sono stati descritti, ma per fortuna ci sono le immagini che parlano da sole e svergognano questi pennivendoli venduti e proni alla dittatura…
Comprate, comprate sempre i giornali!

Immagine del Corriere della Sera
Immagine de La Repubblica
A Il Fatto Quotidiano va il premio per la miglior zoomata…
Queste immagini mostrano realisticamente la vera partecipazione

Sicuramente non sono 15 mila; non sono estremisti di destra; non sono no-vax e neppure no-mask. Sono persone di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali che si sono rotte il cazzo di una schiavitù mascherata da democrazia.
Persone risvegliate dal coma vegetativo indotto dal Sistema che non ci stanno più ad essere prese per il culo.
Mentre in diversi paesi la protesta pacifica, ma ferma scende in piazza e nelle strade, da noi si sta disquisendo filosoficamente sulla proposta più demenziale dell'ultimo secolo: i tavolini con le rotelle per i "disabili" del Nuovo Millennio, cioè i piccoli studenti.
Una simile proposta può essere stata partorita da una mente malata che attende cure appropriate, oppure da una mente superfine giocherellona che vuole solo divertirsi alla faccia dei piccoli italiani e dei loro genitori addormentati.

Perché perdere tempo utile per andare a svolgere banali funzioni fisiologiche?

Marcello Pamio

Una sentenza del Tar aveva posto l’obbligo di divulgare i pareri del comitato tecnico scientifico alla base del sequestro di milioni di italiani rinchiusi contro la loro volontà in casa per mesi.
In pratica il Governo aveva imboscato i verbali del comitato mettendoli sotto il cappello di “segreti di Stato”, ma alcuni avvocati della Fondazione Einaudi hanno chiesto l’accesso agli atti, visto che sia i Dpcm che le misure restrittive si basano proprio sulle valutazioni prese dal gruppo di esperti.
Richiesta questa più che lecita e legittima e infatti il Tar ha accolto il ricorso.

Ma il governo di golpisti che sta complottando contro l’Italia può permettere ai sudditi di conoscere le vere motivazioni delle decisioni prese? Ovviamente no, e infatti chiede al Consiglio di Stato di secretarli definitivamente, di metterci sopra una pietra tombale.
Il macigno è stato messo il 31 luglio e la decisione l’hanno presa con decreto cautelare monocratico in attesa della valutazione del collegio convocato per il 10 settembre prossimo. D’altronde devono avere un po’ di tempo per correggere, cancellare e alleggerire il malloppo, o no?
Lo ripeto: stiamo parlando dei documenti tecnico-scientifici usati dal fantoccio Conte per emanare i Dpcm e devastare il paese.

Un governo privo di trasparenza che fa mettere il sigillo “Top Secret” su simili documenti significa che ha tantissime cose da nascondere. Un simile comportamento non fa altro che alimentare quelle teorie che vedrebbero il governo colluso nella distruzione sistematica del Paese.

Chi ci perde in tutto questo è come sempre la libertà di informazione e quelle decine di migliaia di morti e dei loro parenti che attendono ancora giustizia, attendono di sapere cos’è realmente successo in Italia.

Marcello Pamio

L’Italia è oramai un paese allo sbando. Qualche millennio fa eravamo il centro del mondo, ora semplicemente siamo al centro di una immensa e grottesca cospirazione.
Siamo gestiti da un governo non-eletto da nessuno che a colpi di maggioranza risicata (se i 30 senatori della finta opposizione avessero votato non avrebbero avuto il quorum) hanno prorogato l’emergenza sanitaria fino a metà ottobre. Emergenza che ovviamente non c’è se non nel cranio semivuoto della dittatura romana. L’esito era scontato: dopo aver fatto trenta non possono non fare trentuno...
Hanno segregato in casa milioni di persone violando ogni libertà e diritto costituzionale; hanno devastato la produzione industriale italiana e fatto chiudere i battenti ad un numero incalcolabile di attività commerciali; ora vogliono dare il colpo di grazia a quel poco di sovranità nazionale ancora rimasta.

Il paese è allo stremo sotto tutti i punti di vista e cosa fa il governo per tirarne su le sorti? Impegna i parlamenti per votare la finta emergenza sanitaria.
Abbiamo in Italia 40 pazienti in terapia intensiva mentre la Francia ne ha 385, eppure i transalpini non hanno prorogato l’emergenza, noi invece sì!
Per cui dovremo tenere sulla faccia ancora quei pericolosi cenci purulenti e pullulanti di batteri e funghi (le mascherine), mantenere quel misterosofico distanziamento di 1 metro (perché come gli esperti sanno il virus è molto preciso: dopo 100 centimetri lineari nell’aria cade stecchito a terra esanime), mettere il gel sulle mani (che distrugge il microbiota dell’epidermide) e tutte le fantomatiche idiozie che menti malate hanno imposto e menti ignoranti hanno recepito e applicato.

Ma se pensavamo di aver raggiunto il culmine della follia e dell’umiliazione, sbagliavamo di grosso.
Parallelamente alle regole igieniche decise dalla Task force governativa, sulle coste oramai devastate del Bel Paese stanno sbarcando continuamente immigrati (molti dei quali infetti) con borse, zaini, cappelli in paglia e addirittura barboncini in braccio!
Ebbene sì, sono apparsi i primi immigrati animalisti.

Da una parte abbiamo il suddito dalla pelle chiara che portato alla fame deve sottostare a normative da laboratorio biochimico di massima sicurezza, e dall’altra abbiamo i nuovi elettori del PD-5Stalle, dalla pelle leggermente più ambrata, che scappano (o semplicemente escono dalla porta dimenticata aperta) dai centri di accoglienza per andarsene in giro tranquillamente con il cagnetto in braccio.
Se queste immagini non scuotono quel briciolo di dignità e coscienza rimasti, è bene sapere anche che due associazioni hanno chiamato in causa l’Italia di fronte al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite per la “violazione sistematica dei diritti dei richiedenti asilo”.
Avete capito? Il governo sta permettendo l’entrata di uomini, cani e mancano solo i porci da ogni luogo, e qualcuno porta a processo il paese per violazione dei diritti degli immigrati.

Le due fantomatiche entità sono: l’”Associazione studi giuridici sull’immigrazione(Asgi) e il “Cairo Institutes for human rights studies” (Cihrs).
Non c’è voluto tanto per scoprire che l’Asgi è finanziata dalla Fondazione italiana a finalità umanitarie Charlemagne Onlus, dalla Tavola Valdese e dall’immancabile Open Society Foundations dello speculatore George Soros, colui che ha foraggiato tutti i gruppi eversivi e destabilizzanti del pianeta (le varie Rivoluzioni colorate), mentre il principale finanziatore del Cairo Institute è la Rockefeller Brothers Found. Niente male come curriculum, anche se queste informazioni sono da razzisti complottari che ce l’hanno a morte con quei poveri disperati che scappano dai loro paesi… Ma da cosa scappano??? Ah certo: dalla guerra, dalla fame, dalle repressioni e dalle tribù cannibali che si cibano di poveri barboncini.

Qualcuno sta giocando a Risiko con le sorti del mondo e nessuno lo dice.
Hanno trasformato un banale virus influenzale in un grimaldello per mantenere uno stato di emergenza perenne con lo scopo di instaurare definitivamente l’Ordine Internazionale del Caos.
In questo modo hanno carta bianca per restringere le già risibili libertà individuali, indebitare e distruggere economicamente i paesi, fagocitare la classe medica e la ricerca scientifica, obbligare alla vaccinazione di massa (con il fine di ridurre la popolazione), impiantare il microchip e creare per ognuno di noi l’Identità Digitale in modo da avere dall’alto il dominio assoluto.

Le parti in gioco? I sudditi con la museruola che si preoccupano delle ferie e di tornare quanto prima alla normalità (quale lo sanno solo loro) mollando a settembre senza preoccupazioni i propri figli nei gulag scolastici, dall’altra le marionette della politica, esseri privi di coscienza che indipendentemente dalla bandierina di partito prendono ordini dai veri manovratori, coloro che realmente muovono le pedine sulla scacchiera: gli Illusionisti!

Marcello Pamio

Rimango sempre sconvolto dal fatto che molti genitori non si scompongono minimamente all’idea di portare a settembre i propri figli nei Gulag di seconda generazione!
La loro coscienza è tranquilla perché hanno sempre pronta la giustificazione del lavoro. Siccome devono produrre (per pagare le rate del plasma da 50 pollici o le rate del viaggio a Sharm el Sheikh) non possono mica tenerli a casa, per cui: museruola in faccia al piccolo, gel disinfettante sulle mani, zainetto in spalla e a scuola senza fiatare.

Questi esseri inconsapevoli non hanno la più pallida idea delle cose che potranno accadere da qui a settembre, e che si stanno già verificando quasi ogni giorno nei centri estivi…
Probabilmente stanno vivendo una realtà parallela, e paradossalmente rischiano di perdere proprio quel lavoro tanto agognato e tanto usato come scusante.
Il saggio direbbe: “o ci arriviamo per conoscenza o ci arriviamo per sofferenza”.

Ma veniamo ai fatti degli ultimi giorni.
Bambina positiva al Covid, chiude il centro estivo: 80 in isolamento.” Uno dei tanti titoli dei quotidiani.
E’ accaduto in provincia di Padova, dove è scattato il protocollo sanitario per tutti coloro che hanno frequentato il centro estivo dopo che è stato riscontrato un caso di positività in una bambina.
Stiamo parlando di semplice positività, anche perché nessuno sa con certezza se quel tampone galeotto è uno dei tantissimi falsi positivi (vedere nota): la cosa importante per le autorità sanitarie è mettere in sicurezza il mondo intero, per cui tamponi e quarantena a tutti. Chiusura immediata del centro ed esami a tappeto per piccoli e adulti.

Avete capito genitori cosa vi aspetta al varco? Dovete mollare i figli a scuola perché avete bisogno di andare a lavorare? Ma di quale lavoro stiamo parlando se vi metteranno in quarantena forzata?
Forse tra il caldo, le partite di calcio e le ferie vi sta sfuggendo un piccolo particolare: la stessa sorte dei centri estivi toccherà alla vostra scuola a partire da settembre.
Se inizieranno con i tamponi a tappeto come qualcuno sta ventilando, oppure se in classe un alunno o vostro figlio stesso dovesse manifestare i classici e normalissimi sintomi autunnali e/o invernali: febbre, tosse, mal di gola, malessere, ecc., dovrà immediatamente fare il tampone, e non solo lui.

E se l’esito sarà positivo? Lo facciamo dire dalla “saggia” Azzolina: “tutti i compagni dovrebbero fare i tamponi e l’intera classe, temporaneamente, non si presenterebbe a scuola”.
Quindi tutti a casa felici e contenti i ragazzi, meno i genitori e ancor meno i poveri nonni, sempre più spremuti fino al midollo.
Non solo i compagni ma anche tutti i genitori e parenti dei ragazzi della classe interessata dovranno fare gli accertamenti di rito. Stiamo parlando di decine e decine di test.

Attenzione voi che guardate solo al lavoro perché starete a casa in quarantena per almeno due settimane nell’attesa della negativizzazione del tampone. E se niente niente il tampone negativo tarderà ad arrivare, a casa starete a meditare!
Rime a parte, la situazione della scuola e dell’insegnamento in generale sono state completamente e volutamente devastate da un manipolo di individui messi là proprio per questo scopo.
Educare alla libertà interiore e permettere ai talenti che ogni piccola creatura ha di manifestarsi, sono diventati un crimine da debellare con ogni mezzo. I giovani, che ricordo non essere dei genitori, devono infatti essere plasmati dallo Stato. Devono venire modellati dalle buone e sane norme, imposte con decreti presidenziali, con i droni e l’esercito…

Siamo arrivati alla follia con l’entrata in pagella delle regole anti-Covid. L’allucinante proposta arriva dall’Anp (associazione nazionale presidi): voto a chi le rispetta o meno.
Vuoi essere un bravo suddito? Impara a memoria il decalogo: mettiti l’anello al naso e la museruola sulla bocca, non fare domande ma denuncia i compagni poco responsabili, allora sarai ricompensato (esattamente come i cani degli esperimenti di Pavlov) con un bel voto in pagella.
Questo metodo per responsabilizzare gli studenti puzza da controllo sociale e mentale, emana il fetore di modifica antropologica...

Conclusione
Questa è l’analisi: la sintesi ci suggerisce di cambiare paradigma. La Vita stessa ce lo sta urlando, ma con la tv accesa è difficile sentirla.
Possiamo cogliere l’occasione per invertire la rotta e la direzione o almeno provarci.
I tempi richiedono un impellente intervento: abbandonare in massa la scuola!
So che è difficilissimo e per qualcuno impensabile, ma se vogliamo cercare di salvare il salvabile lo possiamo fare solo hic et nunc, cioè qui e ora.
L’inizio potrebbe essere ritirare le iscrizioni per settembre. Così facendo daremo un potente e chiaro segnale ai presidi, ai dirigenti scolastici e anche agli altri genitori. Un segno di vera responsabilità.
Se lo facessero in tanti, moltissime scuole dovrebbero chiudere lasciando a casa maestri, insegnanti e presidi. Non sto augurando una strage professionale, l’intendo è quello di dare alla pedagogia il ruolo centrale che ha nello sviluppo dell’essere umano. Ricordo ai distratti che la scuola odierna serve a sfornare utili-idioti non pensanti.

Il secondo passaggio sarebbe quello di organizzarsi in nuove realtà educative, proprio quelle che stanno nascendo come i funghi: scuole parentali, asili nel bosco, realtà genitoriali, scuolette, ecc.
Tutti quei genitori che non sono stati ancora del tutto cerebralmente anestetizzati dal Sistema, e quelli che hanno compreso i rischi e la degenerazione della situazione attuale si dovrebbero mettetere assieme, unire le forze e gli intenti perché è prioritario - se vogliamo salvare questo pianeta - aiutare i nostri figli a diventare uomini liberi pensanti.

Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita, dalla vita stessa. Rudolf Steiner

Tampone

Il gold standard diagnostico di Covid-19 è il test PCR (reazione a catena della polimerasi) che funziona così: il materiale genetico del virus (RNA), raccolto infilando un lungo tampone in fondo a una narice e/o alla gola, viene copiato milioni di volte (amplificato) fino quando può essere rilevato. Questo purtroppo non è affidabile (come disse il biochimico Kary Banks Mullis, Premio Nobel nel 1993 proprio per aver scoperto la PCR), perché copiando milioni di volte il materiale genetico è molto facile che venga individuato qualche frammento virale...

Marcello Pamio

E’ conosciuto almeno dagli anni Trenta del secolo scorso anche se in letteratura uno dei primi a parlare di adrenocromo fu Aldous Leonard Huxley (1894-1963) nel suo libro “Le porte della percezione: paradiso e inferno” del 1954.
Huxley è stato uno scrittore visionario ma soprattutto uno sperimentatore. Oltre alla saggistica infatti si è dedicato alla meditazione filosofica indotta dalle droghe: egli era convinto che la felicità e l’infelicità altro non fossero che il frutto di reazioni chimiche all’interno dell’organismo umano.
Questa sua visione della vita lo portò a sperimentare estesamente su sé stesso gli effetti di molte droghe (mescalina, LSD, ecc).
L’adrenocromo - ha scritto - “è un prodotto della decomposizione dell'adrenalina, può produrre molti dei sintomi osservati nell'intossicazione da mescalina. Ma l’adrenocromo probabilmente si forma spontaneamente nel corpo umano. In altri termini, ciascuno di noi può essere capace di fabbricare minute dosi chimiche di ciò che si ritiene provochi profondi cambiamenti nella coscienza. Alcuni di questi cambiamenti sono simili a quelli che si verificano nella più caratteristica peste del ventesimo secolo, la schizofrenia”. Aveva perfettamente ragione Huxley quando scrisse che “si forma spontaneamente nel corpo umano”, e dopo vedremo come si produce e soprattutto perché...

A riportare alla ribalta mediatica l’adrenocromo ci ha pensato il romanzo “Paura e disgusto a Las Vegas” scritto da Hunter Stockton Thompson nel 1971, da cui hanno tratto il demenziale film “Paura e delirio a Las Vegas” con Johnny Depp, in cui si parla espressamente della droga descrivendola come uno psichedelico dagli effetti simili all’LSD, anche se “la mescalina al confronto è un gingerino”...

Brevetto chimico
Il 26 febbraio 1985 gli Stati Uniti hanno assegnato il brevetto numero 4,501,923 all’inventore inglese Deryck F. Boot che lavorava per la Minnesota Mining and Manufacturing Company, meglio nota come 3M Co., la potentissima corporation americana che produce oltre 60.000 prodotti industriali di ogni tipo (mascherine, adesivi, abrasivi, dispositivi di protezione individuale, pellicole per vetri, prodotti dentali, materiali elettrici ed elettronici, prodotti medici, software sanitari ecc).
Il brevetto descrive un processo per preparare l'adrenocromo comprendente adrenalina ossidante o un suo sale.

Oggi in medicina l’adrenocromo viene somministrato per via endovenosa per curare soggetti epilettici, mentre sotto forma di adrenocromo monosemicarbazone (carbazocromo) viene utilizzato come emostatico nelle emorragie capillari per trattarne la fragilità, ma in questa forma è totalmente privo di azione simpaticomimetica e quindi del tutto inutile per gli scopi tanto desiderati e ricercati dall’élite...

Adrenocromo
Cos’è in realtà questa sostanza, e perché è così ambita?
L'adrenocromo, la cui formula è C9H9NO3, è il potente precursore ormonale dell'adrenalina secreto dal corpo in grandi quantità in momenti di intensa paura, rabbia o pericolo di vita. Lo scopo è quello di ottimizzare la risposta adrenalinica dei muscoli e dei nervi, proteggere i tessuti e gli organi dai rigori della scarica di adrenalina, ottimizzando al meglio il meccanismo di combattimento o fuga come risposta alla paura umana in situazioni di estrema necessità come quelle legate alla sopravvivenza.
Si può pensarlo come un potentissimo additivo per il carburante della “macchina umana” di fronte ad un pericolo. Sembra non esserci nulla di simile sulla terra.
Possiede, tra le altre cose, capacità rigenerative dei tessuti, sarebbe in grado di ripristinare la reattività nervosa e la funzione cognitiva.

Miracolo dell’orecchio del coniglio e del cuore della rana
In uno studio belga pubblicato nel 1946, i clinici furono in grado di usare una perfusione di adrenocromo acquoso per riportare in vita l'orecchio di un coniglio congelato, consentendo ai medici di ripristinare la vascolarizzazione e la risposta dello stimolo nervoso al tessuto precedentemente necrotizzato. Cose impensabili non solo allora ma anche oggi.
I medici hanno dimostrato la capacità dell'adrenalina ossidata nel ripristinare i sistemi nervosi danneggiati, e i risultati hanno stimolato la pratica di applicare l’adrenocromo nei siti di incisione dei pazienti al fine di accelerare la rigenerazione e la guarigione dei nervi.
In un altro studio questa volta del 1939, la perfusione di adrenocromo è stata usata per rigenerare e riavviare il cuore di una rana, riportando in vita l'animale.

Bambini come “donatori”
Come detto precedentemente l’adrenocromo prodotto chimicamente è un farmaco che non ha nulla a che vedere con la sostanza endogena naturale prodotta da un essere umano in pericolo!
La cosiddetta “droga dell’immortalità” deve venire estratta direttamente dall’organismo, meglio se giovane e fresco come quello di un bambino perché con l’età la sua produzione cala.
L’altro motivo è che la sovraesposizione ripetuta all'adrenalina ossidata dell'adulto porta a nefasti effetti collaterali fisici e mentali: convulsioni epilettiche, sintomi simili al Parkinson, schizofrenia e psicosi delirante.

I bambini risultano essere la migliore “fonte” di estrazione, sia perché è più facile trovare una piccola creatura come “donatore” rispetto ad un adulto, e poi perché l'adrenocromo giovanile è bilanciato chimicamente in modo da ridurre gli orribili effetti collaterali della versione per adulti.
Vale la regola: più giovane è il “donatore” e migliore è la droga!
Per avere una maggiore concentrazione di adrenocromo è necessaria una potente scarica adrenalinica e questa si genera quando la persona e/o il bambino subisce violenza psicologica o fisica e quando viene letteralmente impaurito e terrorizzato.

Questo abominio potrebbe essere la spiegazione del pernicioso e indicibile traffico di bambini, rapimenti, sfruttamento, abusi e persino sacrifici di minori da parte di queste pericolosissime congreghe? Pochi sanno perché i media non ne parlano, ma ogni anno milioni i bambini nel mondo spariscono nel nulla: una parte torna a casa ma il restante non viene più ritrovato!
La Verità è figlia del tempo e per fortuna le cose stanno venendo fuori.
L’altra cosa che sta lentamente emergendo è che questa droga sembra essere largamente utilizzata dai membri dell’élite legati a logge pedosataniste, di cui moltissime star di Hollywood, e non solo, ne fanno parte.
In pratica l'adrenocromo ha assunto le connotazioni mitologiche della fonte dell’eterna giovinezza: il Santo Graal dei pedosatanisti luciferini che regnano purtroppo in mezzo a noi...

Conclusione
Non possiamo sapere con assoluta certezza se l’adrenocromo è una invenzione fantasiosa di qualche mente perversa o realmente la droga più ricercata e in voga dalla crème de la crème.
Ma droga a parte, la cosa certa è che esistono numerose congreghe dedicate al culto luciferino, mi riferisco alle sette pedosataniste che si dedicano alla profanazione rituale dell'innocenza infantile per il potenziamento “spirituale” da una parte (se possiamo chiamarlo così), e forse anche al potenziamento chimico-ringiovanente dall’altra.

Tutto però sta venendo fuori e i segni della verità stanno emergendo quotidianamente.
Il caso del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein è illuminante da questo punto di vista.
Epstein era un procuratore e organizzatore di questa aberrante pratica sessuale di magia nera, e il suo arresto ha permesso di scoperchiare, almeno in parte, il Vaso di Pandora.

Sappiamo nomi e cognomi dei numerosi clienti (non di tutti purtroppo) di Epstein, quelli che hanno volato con il suo jet privato “Lolita Espress” per andare a impaurire e/o violentare i bambini nella sua isoletta (Isle of Sin, l'isola del peccato)…

Il jet privato di Epstein "Lolita Express"

A questo punto chi può negare l’ipotesi che i vari personaggioni non volassero nell’isola degli orrori per partecipare alla produzione della droga?
Tra i nomi venuti alla ribalta: Bill, Hillary e Chelsea Clinton, Woody Allen, Kevin Spacey, Bill Cosby, Mick Jagger, Principe Andrea, Charles Spencer (fratello di Lady Diana),il filantropo Bill Gates, Tony Blair, Michael Bloomberg, Richard Branson, Rupert Murdoch, persino Henry Kissinger e moltissimi altri nomi della politica, della finanza e di Hollywood.

Anche il filantropo Bill Gates risulta nell'elenco passeggeri…

Nell’armonia e nell’equilibrio del Sistema, oltre a queste forze indubbiamente di tenebra si stanno muovendo anche le forze di Luce, e difatti le notizie e i nomi iniziano a trapelare...
Anche le dichiarazioni inequivocabili del presidente Donald Trump sono su questa linea.
La difesa a spada tratta dei bambini e soprattutto le azioni che sta mettendo in atto Trump (il presidente che non doveva essere eletto), indicano senza ombra di dubbio che è in atto una vera e propria guerra ai più alti livelli, o ai più bassi dipende dai punti di vista.
Uno scontro senza eguali tra il mondo umano e quel substrato occulto (Deep State) di anime perdute e totalmente pervertite.

Concludo con qualche immagine recente dei divi di Hollywood, perché stranamente il loro corpo sembra aver subito un tracollo fisico nell’ultimo periodo. Tracollo inspiegabile se si confrontano le foto con le precedenti…
Siamo di fronte alla prova che molte star sono in astinenza di qualche droga? Oppure si tratta solo di normalissimo invecchiamento fisiologico accelerato dal lockdown?

Jhonny Depp, 57 anni
Celine Dion, 52 anni
Regina Elisabetta II, 94 anni. Principe Filippo Mountbatten, 99 anni e il papa…

Esperimento sulla rana è citato in questo articolo scientifico:
https://physoc.onlinelibrary.wiley.com/doi/pdf/10.1113/jphysiol.1949.sp004305 

Esperimento sul coniglio è citato in questo articolo scientifico:
http://pharmrev.aspetjournals.org/content/1/1/1

In questo articolo si legge: "Adrenochrome causes an elective inhibition of the process, which determines the content of associative thinking. This occurs in doses that do not heighten the lability of basic processes, do not reduce excitation, and do not loose temporary connections as is the case with LSD".
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0074774208600252

Questo riguardo le possibili reazioni "psicotiche" indotte da adrenocromo:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4813425/

Marcello Pamio

Mi permetto di estrapolare l’interessantissimo ma corposo documento del prof. Marco Mamone Capria dedicato al recente rapporto congiunto Istat-ISS dal titolo: “Impatto nell'epidemia COVID-19 sulla mortalità: cause di morte nei deceduti positivi a SARS-Cov-2”.
Il prof Mamone Capria è un epistemologo e docente di matematica all’Università di Perugia, quindi va detto per inciso che non è un medico, e appunto la sua disamina prende in considerazione esclusivamente i dati pubblicati.
La prima osservazione fatta riguarda l’incoerenza tra i dati dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) e quelli dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità). Paradossalmente i due enti spesso non vanno proprio d’accordo.
Un esempio per tutti: la mortalità dell’influenza. Secondo l’Istat i decessi sarebbero centinaia, mentre per l’ISS sarebbero svariate migliaia.
Com’è possibile una simile discrepanza?

Ecco la tabella ricavata dai dati Istat

Mentre questa è dell’ISS

Prendiamo la stagione influenzale 2014-15 come esempio, sapendo che la maggior parte delle morti per influenza avviene durante i primi quattro mesi del 2015.
Per l’ISS il numero dei decessi attribuiti all’influenza è 20.259, mentre per l’Istat solo 675: un numero 30 volte inferiore! Differenza questa che non aiuta molto la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni pubbliche.
Il punto da sottolineare è che l’ISS attribuisce molte più morti dell’Istat.
La cosa diventa assai interessante quando si entra nel terreno del COVID-19, perché il virus è riuscito a fare miracoli sotto vari punti di vista, e in questo caso è riuscito a riunire le due entità.

Incredibilmente hanno cominciato a produrre rapporti congiunti e questo fa ovviamente nascere alcune domande...
Come avranno fatto per esempio a mettersi d’accordo sui decessi, usando due metodologie che finora hanno portato a risultati così divergenti? E soprattutto quali risultati sono stati ottenuti da questo connubio?
I risultati ce li hanno sbattuti in faccia fin da subito: 9 persone su 10 sarebbero, secondo il rapporto congiunto, morte SOLO per il virus!
Ecco la conclusione del Rapporto: «COVID-19 è la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2, mentre per il restante 11% le cause di decesso sono le malattie cardiovascolari (4,6%), i tumori (2,4%), le malattie del sistema respiratorio (1%), il diabete (0,6%), le demenze e le malattie dell’apparato digerente (rispettivamente 0,6% e 0,5%)».

Inoltre il «COVID-19 è una malattia che può rivelarsi fatale anche in assenza di concause. Non ci sono infatti concause di morte preesistenti a COVID-19 nel 28,2% dei decessi analizzati»
Qualcuno sta forse giocando con i numeri?
Dico questo perché stando al rapporto dal titolo “Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia - Aggiornamento del 9 luglio 2020” dell’ISS (basato su 3.857 cartelle cliniche) “la percentuale di deceduti SENZA altre patologie è il 4%”.
Com’è possibile che per l’ISS/Istat la percentuale di decessi senza altre patologie è del 28,2% mentre per l’ISS è solo del 4%? Stiamo parlando di un aumento del 700%?

Ecco di seguito le due tabelle messe vicine per meglio vedere le differenze.

Le percentuali in cui una malattia compare come “patologia preesistente” e, rispettivamente, come “concausa” di morte, mostrano vistose differenze.
Come mai il diabete per esempio passa dal 30% al 16%, riducendosi di metà; oppure l’ipertensione dal 66% al 21%, con una riduzione di ben tre volte?
Quali sono i dati corretti o che più si avvicinano alla realtà?
L’affermazione che il 28,2% dei decessi di pazienti con tampone positivo non avessero concause importanti risulta quindi estremamente dubbia, e di sicuro non adeguatamente argomentata.

Conclusione
La conclusione è abbastanza scontata: il Covid-19 ha fatto letteralmente sparire moltissime cause di morte “tradizionali”, ha eclissato le morti per il complesso delle similinfluenze, ha fatto sparire le infezioni ospedaliere, i morti per inquinamento e dulcis in fundo ha magicamente eclissato tutti gli errori medici (le cause iatrogene causano circa 45.000 morti all’anno)…
Chi può infatti arrogarsi il diritto di stabilire con certezza assoluta che una persona anziana, magari obesa con diabete mellito e una cardiopatia ischemica grave, risultando positiva al tampone è morta sicuramente SOLO per Covid-19? Questa persona avrebbe superato l’inverno indenne se non fosse stata infettata da SARS-CoV-2 o da un altro delle centinaia di virus similinfluenzali circolanti?
Nessuno sano di mente può stabilire una simile correlazione, a parte ovviamente la “medicina basata sulle evidenze”. Dove per “evidenze” s’intende il diktat del regime: TUTTI I DECESSI SONO COVID-19!
Alla fine era abbastanza scontato che il “matrimonio” forzato e probabilmente imposto dall’alto, tra Istituto Superiore di Sanità e Istat avrebbe difeso a oltranza e a spada tratta tutta la linea governativa, infischiandosene impunemente di tutte le migliaia di persone decedute e dei rispettivi parenti.

Marcello Pamio

Qui di seguito la traduzione di alcuni passaggi salienti del documento ufficiale (aggiornato il 23 maggio 2020) intitolato “Interim Guidelines for COVID-19 Antibody Testing Interim Guidelines for COVID-19 - Antibody Testing in Clinical and Public Health Settings” [1], ovvero “Linee guida provvisorie per i test degli anticorpi al COVID-19 - Misurare gli anticorpi in contesti clinici e di salute pubblica”.

Dalla sua lettura si conclude che i test sierologici sono ancora in una fase sperimentale, il cui uso è stato autorizzato in tempi rapidi in base all’emergenza, ma che ci sono ancora molte incertezze.
Da notare che si raccomanda l’utilizzo dei test principalmente su gruppi persone che si sospetta fortemente possano essere state contagiate, altrimenti i “falsi positivi” su un campione in cui ci fosse un’ampia percentuale di non contagiati (per il ben noto “teorema di Bayes” nell’ambito del calcolo delle probabilità) potrebbero ammontare ad una rilevante percentuale dei test somministrati.

Da tenere presente che con le incertezza già sottolineate, i test sierologici potrebbero anche indicare un’infezione in via di declino (in via di guarigione dopo alcune manifestazioni sintomatiche, o anche in assenza di sintomi) con conseguente segnalazione all’autorità sanitaria locale e quarantena obbligatoria (fino a quando un successivo tampone risultasse negativo). E se davvero si fosse infetti, lo si potrebbe anche capire, ma quando si fanno test a tappeto (come appena rilevato) i falsi positivi sono assicurati dalle ferree leggi della matematica.

Per contro nel documento si legge che una persona con un livello relativamente alto di anticorpi, sebbene presumibilmente oramai immune, non verrebbe considerata immune a tutti gli effetti perché ancora mancano certezze sui livelli protettivi di anticorpi; questo vuol dire che se anche il test mostra che una persona ha contratto l’infezione da tempo, ha sviluppato gli anticorpi specifici, e non è più infettiva, non avrà un lasciapassare che la esimia dall’obbligo del distanziamento sociale e dell’uso di dispositivi di protezione individuali (guanti, mascherine etc.).

Se invece una persona risultasse totalmente negative al test (come dovrebbe risultare buona parte della popolazione, almeno in teoria) saprà solo che potrà ancora contrarre l’infezione (a meno che non l’abbia contratta da pochi giorni in maniera tale che gli anticorpi non siano rilevabili); a questo punto l’unica soluzione per monitorare lo stato di questa persona (in maniera peraltro approssimativa) sarebbe la ripetizione del test ogni settimana o ogni dieci giorni.

NB: le sigle COVID-19 (malattia da “nuovo coronavirus”) e SAR-CoV-2 (il virus che genera tale malattia) sono sostanzialmente equivalenti, sebbene la prima indichi per esattezza la patologia e la seconda l’agente patogeno.

Linee guida provvisorie per I test degli anticorpi al COVID-19 - Misurare gli anticorpi in contesti clinici e di salute pubblica.

I dati che forniranno informazioni per una guida all’uso dei test sierologici stanno rapidamente evolvendo. Le raccomandazioni per l’uso dei test sierologici per determinare l’immunità protettiva e l’infettività tra persone recentemente infettate dal SAR-CoV-2, saranno aggiornati man mano che nuove informazioni saranno disponibili.

Riassunto
Metodi sierologici sono stati sviluppati e avranno importanti utilizzi in ambito clinico e nella salute pubblica per monitorare e rispondere alla pandemia di COVID-19.

- Gli esami sierologici per il SARS-CoV-2 hanno l’Autorizzazione per l’Utilizzo di Emergenza (Emergency Use Authorization - EUA) da parte della Food and Drug Administration degli Stati Uniti (FDA), la quale ha controllato in maniera indipendente la loro efficacia.

- Al momento non c’è nessun vantaggio noto nell’usare un qualsiasi test che misuri i livelli di IgG[2], IgM[3] e IgG assieme, o i livelli totali di anticorpi.

- È importante che vengano minimizzati i falsi positivi scegliendo un test che abbia un’alta specificità e testando popolazioni e individui con un’elevata probabilità di precedente esposizione al SARS-CoV-2. Alternativamente un algoritmo di esame ortogonale (per esempio impiegare due test indipendenti in sequenza quando il primo risulta positivo) può essere utilizzato quanto è basso il valore predittivo di un potenziale positivo con un singolo test.

- Gli anticorpi comunemente sono individuabili da 1 a 3 settimane dopo l’inizio dei sintomi, momento nel quale l’evidenza mostra che l’infettività è fortemente diminuita e che è stato sviluppato un qualche grado di immunità da un’infezione futura. Tuttavia servono dati addizionali prima di modificare delle raccomandazioni di salute pubblica basate sui risultasti sierologici, incluse le decisioni sull’interrompere il distanziamento sociale e l’uso di dispositivi di protezione individuale.

Contesto
Gli esami sierologici per il SARS-CoV-2, adesso ampiamente disponibili, possono giocare un ruolo importante nel comprendere l’epidemiologia del virus nella popolazione generale e nell’identificare gruppi a più alto rischio di infezione. A differenza dei metodi di individuazione diretta del virus come gli esami ad amplificazione dell’acido nucleico o basati sull’individuazione dell’antigene, che possono effettivamente scoprire le persone con infezione acuta, i test degli anticorpi aiutano a determinare se l’individuo sottoposto a esame è stato mai infettato – anche se quella persona non ha mai mostrato sintomi. I test sierologici individuano indirettamente un’infezione che sta declinando o un’infezione passata di SARS-CoV-2, misurando la risposta umorale[4] al virus del soggetto esaminato. Di conseguenza i test sierologici non rimpiazzano generalmente i metodi di individuazione diretta quali strumenti principali per la diagnosi di un’infezione attiva dell’infezione da SARS-CoV-2, ma hanno diverse importanti applicazioni nel monitorare e rispondere alla pandemia del COVID-19.

Sebbene i test sierologici non dovrebbero essere utilizzati in questo momento per determinare se un individuo è immune, essi possono aiutare a determinare la proporzione di una popolazione precedentemente infettata con il SARS-CoV-2 e fornire informazioni sulle popolazioni che potrebbero essere immuni e potenzialmente protette. Quindi gli andamenti demografici e geografici dei risultati dei test sierologici possono aiutare a determinare quali comunità hanno sperimentato un tasso di infezione maggiore e quindi potrebbero avere un maggior tasso di immunità di gregge. In alcuni casi I risultati dei test sierologici potrebbero aiutare a identificare persone potenzialmente infettate con il SARS-CoV-2 e determinare chi si potrebbe qualificare come donatore di sangue che può essere utilizzato per la creazione di plasma immune come possibile trattamento per quelli che sono gravemente ammalati di COVID-19.

Sviluppo degli Anticorpi e immunità
Quasi tutti gli individui con Sistema immunitario funzionante svilupperanno una risposta immunitaria in seguito a infezione da SARS-CoV-2. Come le infezioni da parte di altri patogeni, l’infezione da SARS-CoV-2 stimola lo sviluppo di anticorpi IgM e IgG, che sono i più utili per stabilire la risposta anticorpale perché poco è noto della risposta delle IgA nel sangue.

Gli anticorpi in alcune persone possono essere riscontrati entro la prima settimana di insorgenza della malattia. Le infezioni da SARS-CoV-2 sono in qualche modo inusuali perché gli anticorpi IgM e IgG aumentano contemporaneamente nel siero nel giro di due o tre settimane dall’insorgere della malattia. Quindi non è comune rilevare le IgM senza le IgG. Non è noto per quanto a lungo gli anticorpi IgM e IgG rimangono riscontrabili rimangono riscontrabili rimangono riscontrabili in seguito all’infezione.

Inoltre può anche essere verificata la produzione di anticorpi neutralizzanti. Gli anticorpi neutralizzanti inibiscono la replicazione virale in vitro, e come con molte altre malattie infettive, la loro presenza è correlata con l’immunità nei confronti di una infezione futura, almeno temporaneamente.

La ricorrenza della malattia da COVID-19 appare molto rara, suggerendo la presenza di anticorpi che potrebbero conferire almeno un’immunità di breve termine all’infezione da SARS-CoV-2.

Consistentemente con questa osservazione, una infezione primaria sperimentale nei primati e una successiva produzione di anticorpi ha indotto protezione dopo reinfezione quando i primati sono stati reinfettati. Inoltre, lo sviluppo degli anticorpi negli uomini, si correla con una marcata diminuzione del carico virale nel tratto respiratorio. Prese assieme, queste osservazioni suggeriscono che la presenza di anticorpi potrebbe diminuire l’infettività di una persona e offrire un qualche livello di protezione dalla reinfezione. Tuttavia, mancano dati definitivi, e rimane incerto se gli individui con anticorpi (neutralizzanti o totali) siano protetti da una reinfezione da SARS-CoV-2, e in tal caso quale sia la concentrazione di anticorpi necessaria per conferire protezione.

Similmente su un documento dell’Università del Minnesota intitolato COVID-19: The CIDRAP Viewpoint[5] si legge:

I test sugli anticorpi possono fornire prova di una corrente o precedente infezione, perché indicano che il corpo ha prodotto una risposta immunitaria al virus. La formazione di anticorpi a seguito di un’infezione può richiedere più di una settimana; come tale, i test degli anticorpi non sono generalmente destinati ad essere utilizzati come strumento diagnostico per confermare l'infezione acuta, tranne in circostanze inusuali. Né è chiaro se l'avere gli anticorpi contro il virus proteggano qualcuno da una infezione futura. I pro e i contro di ogni test dovrebbero essere resi chiari ai leader politici, alle agenzie di sanità pubblica, ai sistemi sanitari e alla popolazione.

Per aggirare alcune delle carenze, il CDC ha raccomandato che gli operatori sanitari usino solamente test della più alta qualità, con il massimo livello di specificità; ha raccomandato che, su coloro che risultino positivi, conducano ripetuti controlli per verificarne il risultato; ha raccomandato di concentrare i test su pazienti con una storia di sintomi simili a quelli del Covid.

Note

[1] https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/lab/resources/antibody-tests-guidelines.html?deliveryName=USCDC_2067-DM290

[2] Immunoglobuline G, il cui alto livello indica in genere una infezione avvenuta tempo addietro, perché il loro numero aumenta dopo un po’ di tempo dall’avvenuta infezione.

[3] Immunoglobuline M, il cui valore indica in genere una infezione recente, in quanto il loro numero aumenta in genere all’inizio dell’infezione. Il Covid-19 fa però eccezione come mostrato più avanti nel documento.

[4] Detta anche risposta immunitaria adattiva, è quella correlata alla produzione di anticorpi.

[5] https://www.cidrap.umn.edu/sites/default/files/public/downloads/cidrap-covid19-viewpoint-part3.pdf

Modulo per l’assunzione di responsabilità da parte del dirigente scolastico nei confronti dell’alunno minorenne al quale sia prescritto l’uso della mascherina protettiva!!!
Ognuno si deve prendere la responsabilità delle scelte e delle decisioni, nel bene e nel male.
I tempi sono molto maturi per far valere i nostri diritti...

Marcello Pamio

Ecco la prova che le istituzioni governative, sia centrali che locali, stanno raccontando un sacco di fregnacce alla gente!
L’ultimo in ordine cronologico è il rapporto Istat del 16 luglio 2020 dal titolo: “Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità: cause di morte dei deceduti positivi al Sars-Cov-2”.
I risultati sono a dir poco eclatanti, e come sempre accade sono stati ripresi e ampiamente amplificati dai megafoni portavoce del Sistema; i tristemente noti media mainstream annunciano a gran voce: “9 pazienti su 10 morti per il virus”. Avete letto bene: il 90% delle morti di quest’anno SONO state causate, senza ombra di dubbio, dal virus con gli occhietti a mandorla.
Finalmente hanno depositato la pietra tombale sulla testa e sulla bocca di tutti quei complottisti della domenica che ancora vanno affermando che le persone sono morte CON il virus e non a causa di esso. Non se ne poteva più di questi sciacalli che continuano a mettere in discussione il Verbo governativo.

Ora sappiamo con assoluta certezza che sui decessi non hanno pesato per nulla le condizioni di salute preesistenti delle persone coinvolte, quindi le gravissime patologie pregresse che la stragrande maggioranza aveva: sono state ininfluenti al cospetto di Mister Vairus...
Se diamo retta ai media, sembra che in Italia a gennaio sia entrato non uno dei tanti coronavirus, e cioè un virus influenzali, ma l’ebola ingegnerizzato e modificato per sterminare la popolazione!

Rapporto Covid-19
Vediamo questo Rapporto epocale...
I ricercatori dell’ISTAT e dell’ISS hanno analizzato 4.942 schede di morte di soggetti positivi al tampone su un totale di 31.573 segnalazioni complessive alla data del 25 maggio 2020, quindi meno di un sesto del totale.

Le conclusioni, come detto, sono chiarissime e non lasciano spazio ad alcun dubbio: “il Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone positive al Sars-Cov-2”.

Le malattie pregresse hanno causato il decesso solo per uno striminzito 11% dei casi, quindi una scoreggietta a confronto col virus, anche se gli esperti indipendenti hanno scritto che “il 71,8% dei decessi di persone positive al virus ha almeno una concausa: il 31,3% ne ha una, il 26,8% due e il 13,7% ha tre o più concause”.
Quindi oltre 70 persone su 100 avevano UNA O PIU’ PATOLOGIE croniche e/o degenerative, anche gravissime, ma queste non hanno influenzato l’esito letale perché non si possono comparare con la ferocia assassina dell’agente virale.

In base all’analisi condotta sulle schede di decesso, Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte, ossia la causa iniziale, nell’89% dei decessi di persone positive. In questi casi, la morte è quindi causata direttamente da Covid-19, seppure spesso sovrapposto ad altre malattie preesistenti”.
Ora, ironia a parte, sarebbe illuminante sapere come sono riusciti senza nessun esame autoptico (ricordo che le autopsie sono state vivamente sconsigliate dall’attuale governo...) ma soltanto leggendo una scheda di morte compilata da altri medici, a stabilire con assoluta certezza che una persona con il cancro metastatizzato o con una grave patologia cardiovascolare o il diabete mellito è morta DIRETTAMENTE per il Covid-19. Solo perché aveva il tampone positivo?
Sarebbe altresì meraviglioso, questa volta per la psichiatria, poter studiare l’encefalo di quei ricercatori che sono riusciti a scrivere: “la polmonite è presente in 3.977 morti (80.5%) MA IN NESSUN CASO E’ LA CAUSA INIZIALE del decesso. La presenza della polmonite (malattia causata dal Sars-Cov-2) conferma il ruolo rilevante di Covid-19 come causa direttamente responsabile di gran parte dei decessi".

Puzza un po’ di dissonanza cognitiva: prima avvertono i lettori che la polmonite NON è la causa iniziale della morte, ma dopo poche righe precisano che la presenza della polmonite conferma il ruolo del Covid-19 come causa iniziale della morte.
Insomma il mantra ufficiale è sempre lo stesso: la causa delle morti è il coronavirus!
I dati ISTAT invece mostrano un quadro leggermente diverso e soprattutto molto interessante.
Spulciando i dati pubblicati sulla mortalità nei primi mesi dell’anno (da gennaio a maggio), negli ultimi 6 anni (2015-2020) in alcune regioni i decessi nel 2020, nonostante l’influenza mascherata da ebola, sono nettamente inferiori a quelli degli anni precedenti.

Va precisato a questo punto che nel 2020 praticamente quasi TUTTI i decessi sono stati registrati come “Covid-19”. Una persona morta devastata dalle cure per il cancro, è morta per il Covid; un anziano pluricentenario morto di vecchiaia, ovviamente è stato ucciso dal virus, ecc.
Nonostante tale vergognoso conteggio che ha gonfiato a dismisura i dati a beneficio della psico-pandemia, in alcune regioni italiane i morti negli anni precedenti sono stati molto più numerosi.
Come la mettiamo?
Un esempio per tutti: il numero di decessi avvenuti a Padova e provincia dal 2015 al 2020.

Nessuno ha il coraggio di dirlo, ma paradossalmente la mortalità nel 2020 a Padova e provincia, nonostante il Covid, è stata la più bassa degli ultimi 6 anni!
Nell’anno 2017 la mortalità è stata maggiore del 10% rispetto a quest’anno, e non abbiamo ricordi di chiusure regionali, blocchi della produzione industriale e sequestro dei cittadini. O sbaglio?
Alla fine della fiera, conti alla mano, la bravura del governatore del Veneto Luca Zaia è stata quella di creare un’illusione mediatica e puramente propagandistica. Non c’è stata alcuna pandemia.

Cause multiple
La Tabella 1 pubblicata a pagina 6 nel Rapporto elaborato da ISTAT e ISS mostra la “Distribuzione delle cause nei decessi dei pazienti positivi a Sars-Cov-2 per causa iniziale e multipla”.
Il totale delle “cause multiple” di morte è di 12.575.

Distribuzione delle cause nei decessi dei pazienti positivi al Sars-Cov-2, per causa iniziale e multipla

Questo dato, se teniamo conto che hanno analizzato solo 4.942 cartelle cliniche, indica che la media delle patologie per persona era di 2.5! Significa che le persone morte avevano mediamente due patologie e mezza!
Possiamo veramente credere che queste non abbiano influito per nulla sulle cause di morte? In fin dei conti parliamo di cancro, malattie cardiovascolari, renali, ecc.

La curva sale dopo marzo
Dai grafici dell’ISTAT si evince un’altra cosa intrigante. La curva del numero dei morti del 2020 (linea rossa, vedere immagine) inizia a superare quella dei morti degli anni precedenti (curva blu) sempre verso la seconda/terza settimana di marzo.

Questo può significare due cose: la prima che marzo è il mese nel quale la carica virale è massima e uccide più persone, mentre la seconda potrebbe essere collegata alla dichiarazione di pandemia avvenuta l’11 marzo 2020. Va detto che l’organizzazione mondiale della sanità non ha dichiarato lo “Stato di pandemia globale”, ha detto che “il Covid-19 può essere caratterizzato come una pandemia”. Quel “può essere” fa una grande differenza.
Dichiarazione vera o falsa che sia, ha certamente modificato i protocolli, gli approcci terapeutici, le modalità di registrazione dei morti e le autopsie...

Conclusione
La conclusione è scontata, esattamente come i rapporti degli enti sovranazionali che dovrebbero difendere e proteggere la salute pubblica.
I dati sono nelle loro mani, e possono essere modificati e interpretati per farci credere qualunque cosa. Pur di continuare a mantenerci attiva l’anestesia cerebrale, devono continuare a instillare il virus della paura. Solo così possono mantenere saldo il potere.
Un giochetto questo per chi controlla i media mainstream...

Marcello Pamio

Dopo che il Presidente Trump ha con coerenza e coraggio ritirato il finanziamento di 900 milioni di dollari dall'Organizzazione Mondiale della sanità, al primo posto figura la Fondazione Bill & Melinda Gates!
Così facendo Trump ha smascherato mettendo in luce la dittatura oligarchica...
Attualmente infatti Bill Gates "dona" ogni anno all'OMS oltre 500 milioni di dollari, ciò lo rende a tutti gli effetti il controllore privato dell'organizzazione sovranazionale!

Elenco dei 20 principali controbuenti dell'OMS

Stiamo parlando di uno dei più loschi invididui attualmente (non si sa ancora per quanto) a piede libero....
Uno che tra le tante cose inneggia alla riduzione della popolazione mondiale.
Ecco le parole di Bill Gates alla manifestazione TED nel febbraio del 2010.
«Il mondo oggi ospita 6,8 miliardi di abitanti, e tale cifra sta crescendo speditamente verso i 9 miliardi. Ora, se davvero facessimo uno splendido lavoro in relazione a nuovi vaccini, sanità e servizi sanitari orientati alla riproduzione (aborti), noi potremo probabilmente ridurre quest’ultimo numero di una percentuale valutabile intorno al 15%»

L'intervento del neo-eugenetista al TED

Stando al filantropo neo-eugenetista malthusiano, utilizzando correttamente il controllo delle nascite (aborti, omosessualizzazione, genderizzazione...) e i vaccini, possono ridurre la popolazione di almeno 1 miliardo di anime (il 15% di 7 miliardi)!

Registro di volo del jet privato "Lolita Express"

I registri di volo del "Lolita Express", il tristemente noto jet privato del pedofilo miliardario Jeffrey Epstein, rivelano che Bill Gates ha volato dall'aeroporto di Teterboro nel New Jersey a Palm Beach il 1° marzo 2013.
Si tratta di uno dei pochi voli di quell'anno in cui il pilota Larry Viskoski ha registrato il nome di un passeggero. Quindi nessuno può escludere a priori che il filantropo non si sia fatto altri allegri voletti....

Melinda Ann French Gates, moglie e compagna di merende di Bill

In questa foto Melinda Gates, la storica compagna di Bill Gates, sfoggia al collo un interessante pendente che assomiglia molto ad un crocifisso, però rovesciato!
Segno dell'appartenenza a qualche congrega satanista? Ma nooo, sarà sicuramente la nuova moda in voga tra i miliardiari...

Marcello Pamio

Ennesimo flop dei programmi di tracciamento.
In Israele migliaia di persone sono state erroneamente costrette alla quarantena!
Il programma di tracciamento che consente all'agenzia di sicurezza Shin Bet di accedere ai telefoni e tenere sotto controllo le persone positive al coronavirus, secondo quanto riferito da un comitato della Knesset, è è finito al centro di enormi polemiche.

Decine di migliaia di persone hanno ricevuto sul cellulare un messaggio in cui venivano avvisate di essere state in contatto con un corriere positivo al virus. La legge impone in questo caso la quarantena per due settimane o pesantissime multe fino ad arrivare anche al carcere.
Moltissimi israeliani hanno fatto quindi appello dopo che il sistema di localizzazione li aveva identificati erroneamente, e circa la metà dei ricorsi sono stati accolti.

Il dottor Ayelet Grinbaum, che rappresenta il Ministero della Salute, ha dichiarato di aver approvato il 54% dei ricorsi. Stiamo parlando di circa 12.000 persone.
Il governo ha rilanciato il programma di localizzazione Shin Bet il mese scorso in risposta all'aumento dei tassi di infezione, ma un numero crescente di persone ha affermato di essere state costrette a rimanere a casa per errore.

Inoltre, coloro che hanno telefonato al Ministero della sanità per avere informazioni sono rimasti senza risposta in quanto tutto il sistema è stato travolto da chiamate.
Nadav Argaman, il capo dello Shin Bet, ha dichiarato al governo che le tecnologie impiegate dall'agenzia erano destinate alle operazioni antiterrorismo e non dovevano essere utilizzate per tracciare in massa i cittadini! Ma sappiamo bene che la follia della psico-pandemia fa fare questo e tanto altro...

Argaman si era opposto al rinnovo del programma, che non a caso era stato gradualmente ritirato ad aprile dopo che la Knesset aveva deciso di fermarlo a seguito di una sentenza dell'Alta Corte di giustizia per violazione della privacy. Ma poi era stato rinnovato per un periodo di tre settimane dal 1° luglio a seguito della seconda ondata di coronavirus.

Questa è l’ennesima dimostrazione che è folle per non dire demenziale voler usare le app per tracciare le persone. Ma il grosso problema non è tanto la dittatura oligarchica che l’ha pensata, ma gli schiavi non pensanti che se la scaricano e installano!!!

https://www.timesofisrael.com/over-12000-mistakenly-quarantined-by-phone-tracking-health-ministry-admits/