Vai al contenuto

A proposito di neuromarketing e dei comportamenti di acquisto, lo sapevate che la nostra vista è di gran lunga il meno potente dei nostri sensi, per sedurci, generare il nostro interesse e spingerci ad acquistare?
Oggi siamo iperstimolati visivamente, molto di più rispetto al passato. Vari studi dimostrano però che quanto più siamo stimolati, tanto più difficile è catturare la nostra attenzione.
Come detto, olfatto e udito sono sostanzialmente più potenti di quello che si sia mai pensato.

I pubblicitari per molto tempo hanno dato per scontato che l’immagine sia tutto. Ecco perché le aziende hanno speso milioni di dollari per creare il loro logo. Questo perché il marketing si è concentrato sull’attirare e motivare i consumatori visivamente. Ma la verità è che le immagini visive sono di gran lunga più efficaci e più memorabili quando sono abbinate ad un altro senso, come l'udito o l'olfatto.

Per coinvolgerci emotivamente a pieno, le aziende stanno scoprendo che farebbero meglio a inondarci di profumi per le nostre narici, e di musica per le nostre orecchie!
Questa tecnica si chiama Sensory Branding.

Quando vediamo e annusiamo contemporaneamente qualcosa che ci piace (come il talco Johnson’s & Johnson’s combinato con il suo profumo vagamente di vaniglia), si attivano insieme varie regioni del nostro cervello fra le quali la corteccia orbitofrontale mediale destra, una regione associata alla percezione di qualcosa di piacevole o gradevole.
Quando siamo esposti a combinazioni che sembrano funzionare, sono attivate sia la corteccia piriforme destra (che è la corteccia olfattiva primaria), sia l'amigdala che codifica la rilevanza emotiva.

L'odore di un prodotto attiva molte delle stesse regioni che sono attivate dalla sua vista. In altre parole se sentite il profumo di ciambelle, è molto probabile che ve ne facciate anche un'immagine nella vostra testa. Com'è possibile però che gli odori attivino le stesse aree cerebrali delle immagini? La risposta sta nei neuroni specchio. Grazie ai neuroni specchio anche i suoni possono evocare immagini visive altrettanto potenti.
Ecco un esempio. Quale che sia la vostra età, se vi arriva un filo di profumo del talco Johnson’s è molto probabile che tutte le associazioni infantili si risveglino nella vostra memoria. Essere allattati dalla mamma; la sensazione di essere stretti fra le sue braccia.
Le associazioni di questo tipo sono il motivo per cui alcune aziende usano il profumo di vaniglia nei loro prodotti.

Fra tutti i sensi, l’olfatto è il più primitivo, quello con le radici più profonde. È il modo in cui i nostri antenati hanno sviluppato il gusto per il cibo, hanno cercato partner e intuito la presenza di nemici.
Quando sentiamo l'odore di qualcosa, i recettori degli odori nei nostri nasi puntano dritti al sistema limbico, che controlla le emozioni, i ricordi e il senso di benessere.
Con tutti gli altri sensi, si pensa prima di rispondere, ma con l’olfatto il cervello risponde prima che si pensi!

Non a caso il negozio principale della Samsung a New York profuma di melone, una fragranza distintiva che ha lo scopo di rilassare i consumatori e di metterli in una disposizione d'animo da isole dei Mari del Sud.
Nei supermercati il profumo di pane è dato da un aroma chimico (“crosta di pane bianco”) che viene irrorato perché si è dimostrato un ottimo investimento per aumentare le vendite di molte linee di prodotti. I direttori dei grandi magazzini sanno bene che quando l'aroma di pane o di dolci sale al naso, arriva subito la fame e aumentano gli acquisti...
Una catena di negozi in California ha sperimentato la diffusione di profumo di caffè fresco nei suoi parcheggi per attirare i clienti. La Procter & Gamble recentemente ha messo in commercio dei fazzolettini per il viso Puffs con il profumo di Vicks, con l'obiettivo di far presa sui ricordi di infanzia dei clienti, curati dalle loro madri per il raffreddore con l'unguento Vicks.

Ecco come ci prendono per il...naso!

Tratto dal libro "Neuromarketing: attività cerebrale e comportamenti d'acquisto", Martin Lindstrom, ed. Apogeo

Marcello Pamio - 14 agosto 2023

L’essere umano utilizza una minima parte del proprio cervello, si dice all’incirca il 10 per cento ad essere ottimisti. E’ anche vero che c’è un numero statisticamente significativo di esseri semi-viventi che non hanno praticamente accesso al loro encefalo!
La domanda che sorge spontanea per i primi e non per i secondi: cosa accadrebbe se si fosse in grado di potenziare al massimo le proprie capacità mentali? Se si avesse accesso per esempio al cento per cento?

Questa domanda se l’è fatta anche il registra francese Luc Besson mentre nel 2014 scriveva la sceneggiatura del film Lucy.
Sorvolando su alcuni scivoloni come quello del Big Bang, l’ipotizzata esplosione primordiale dell’Universo, quando è invece tutto stazionario, e la visione smaccatamente darwiniana, rimane un capolavoro assoluto. Un film di fantascienza ma fino ad un certo punto.

Ma veniamo alla storia. La pellicola inizia con una scimmia femmina sul letto di un fiume...
Si tratta di Lucy, un Australopithecus afarensis, vissuta 4 milioni di anni fa e i cui resti vennero trovati in Etiopia. Così almeno dice la narrazione ufficiale.

Poi la scena cambia per arrivare alla protagonista che si chiama anch’essa Lucy Miller, una studentessa molto spensierata che suo malgrado (non voglio spoilerare troppo) si ritrova ad avere in corpo una quantità industriale di una nuovissima droga sintetica chiamata CPH4.
Il nome scientifico del CPH4 è “6-carbossitetraidropterina sintasi”, ed è veramente un enzima prodotto alla sesta settimana di gravidanza dalla donna che serve a potenziare lo sviluppo del feto, in modo che questo possa formare senza problemi le ossa e altre strutture vitali. Quindi una vera e propria bomba per il cucciolo.

L’esagerata dose però fa sviluppare a Lucy poteri inimmaginabili. In pratica le sue potenzialità crescono di pari passo all’aumentare della percentuale di cervello utilizzata. Ricordate il dieci per cento visto prima? Bene, Lucy passa dalla telecinesi alla capacità di piegare lo spazio; da una totale insensibilità per il dolore fisico alla capacità di rigenerarsi e auto-guarirsi. Fino al controllo assoluto del tempo con il cento per cento delle capacità mentali.
Alfa e Omega, inizio e fine, ecco il parallelismo con Lucy la prima donna ominide di cui l'antropoarcheologia abbia conoscenza.

Luc Besson ama sempre mettere al centro dei suoi film personaggi femminili. Ricordiamo Nikita, Anna, la protagonista de Il Quinto elemento, Giovanna d’Arco, Nina, The Lady (Aung San Suu Kyi) e molti altri.

In questo caso la scelta di Scarlett Johansson è a dir poco perfetta.

Impersona magistralmente la classica ragazza svampita che si troverà suo malgrado a raggiungere potenzialità mai esplorate da un essere umano! Forse Besson ha voluto rappresentare il continuo richiamo o anelito per l’uomo all’ascesa: dall’imperfezione della condizione umana, alla perfezione assoluta. Da Uomo a Dio?
Non lo so, comunque il film merita di essere visto!

La "guerra al colesterolo" è una guerra contro la salute umana e in particolare contro il funzionamento cerebrale. Questo perchè il nostro encefalo è costituito per un quarto da questo grasso! Muovere guerra al colesterolo significa minare le nostre capacità celebrali.
Domande alle quali ho cercato di dare una risposta:
Cos’è il colesterolo e a cosa serve?
Sul colesterolo è stato detto tutto il male possibile e immaginabile. Se la medicina avesse avuto ragione, avremmo dovuto assistere ad un calo di tutte le patologie cardiovascolari. E’ andata effettivamente così?
Qual è il senso biologico del colesterolo? Infine cosa possiamo fare?

IL PROSSIMO WEBINAR DI MARCELLO PAMIO GRATUITO https://inzaion.com/eventi/webinar-gratuito-marcello-pamio-riscoprire-la-vera-salute-per-liberarsi-dal-sistema/ CORSO ONLINE https://inzaion.com/eventi/webinar-con-marcello-pamio-riscoprire-la-vera-salute-per-liberarsi-dal-sistema/

ISCRIVITI GRATUITAMENTE ALLA PIATTAFORMA INZAION https://www.inzaion.com/ ISCRIVITI A TWITCH INZAIONDILUCANALI https://www.twitch.tv/inzaiondilucanali ISCRIVITI A TELEGRAM INZAION di Luca Nali https://t.me/INZAIONLELIVE ISCRIVITI A TELEGRAM LUCA NALI NEWS https://t.me/inzaion ISCRIVITI A INSTAGRAM INZAION https://www.instagram.com/inzaion_official/ ISCRIVITI A SFERO LUCA NALI https://sfero.me/users/me ISCRIVITI AL MIO CANALE RUMBLE https://rumble.com/c/c-404934 ISCRIVITI AL MIO CANALE YT – LUCA NALI https://www.youtube.com/channel/UC3cvoXChJFUhnFddnex2A4g?view_as=subscriber ISCRIVITI AL MIO CANALE YT – LUCA NALI 2 https://www.youtube.com/channel/UCIwY5cYBI8DbapUayFz3yag ISCRIVITI AL MIO CANALE YT – ENTROPIA https://www.youtube.com/channel/UC8pb8oqxuNtxzbO1bykmQqQ SEGUIMI SUL MIO PROFILO FACEBOOK https://www.facebook.com/gioia.divivere.526 SEGUIMI SU PATREON https://www.patreon.com/luca_nali INFO TRATTAMENTI luca.nali@inzaion.com Segreteria Cell. +39 379 221 5591 MAIL UFFICIALE luca.nali@inzaion.com #inzaion #lucanali


Marcello Pamio - 11 agosto 2023

L'etimologia ("intimo significato della parola") è lo studio dell'origine, della storia delle parole. L'etimo ovviamente è stato cancellato dalle scuole, anche perché i Gulag 2.0 devono sfornare sudditi, invertebrati non-pensati, mica persone libere in grado di ragionare. Guai avere persone con un libero pensiero critico, è troppo pericoloso per il regime!

La parola "farmaco" per esempio deriva dal greco antico φαρμακον, "pharmakon", che significa «veleno». Serve altro per capire?

Quindi le lobbies della chimica e farmaceutica (Big Pharma) sono i più grandi spacciatori legali di veleni al mondo!

Solo un vero schiavo difende il proprio aguzzino; solo un imbecille potrebbe pensare che le case farmaceutiche stiano lavorando per il nostro benessere, per alleviare le nostre pene e i nostri mali.
Poveri subumani non capiscono che il Sistema ci vede come dei polli in batteria, o come vacche all'ingrasso.

Più malattie implica più clienti da "curare" con le loro droghe, e quindi guadagni illimitati.

Semplicemente disarmante.
Tutto questo per dire che non esiste un solo farmaco in commercio privo di effetti collaterali, figuriamoci i vaccini o i sieri genici!
Quindi parlare di droghe sicure è un ossimoro.

Ora vien fuori che i farmaci più venduti al mondo: le statine per il colesterolo alto e gli inibitori di pompa protonica (gastroprotettori) per reflussi e gastriti, fanno aumentare il rischio di demenza!
La Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging attraverso la PET ha rivelato nei consumatori di statine un declino altamente significativo del metabolismo nell’area del cervello (corteccia cingolata) interessata guarda caso proprio dall’Alzheimer.
Mentre uno studio pubblicato su Neurology, la rivista dell’American Academy of Neurology ha confermato che i farmaci per il reflusso gastroesofageo fanno aumentare del 33% in più il rischio di demenza rispetto alle persone che non li assumono!

La Nuova Medicina insegna, che ci piaccia o non ci piaccia, il senso biologico di quello che stiamo vivendo.

Le problematiche gastriche indicano senza ombra di dubbio che milioni di persone non digeriscono affatto qualcosa o qualche aspetto nella propria vita, dalle relazioni con altri mammiferi, all'identità e territorio (lavoro).
Tutte le cosiddette patologie gastriche sono una "attivazione" cerebrale quando non riusciamo ad accettare e/o digeriamo qualcosa.
L'ipercolesterolemia è sempre un Programma biologico sensato e magistralmente perfetto attivato quando siamo in lotta nel territorio e per il territorio, una lotta per la conquista di qualcosa. A lavoro o anche a casa.

Centinaia di milioni di persone invece di cambiare qualcosa nella propria vita, invece di uscire (lotta o fuga) da una relazione o da un lavoro, ecc. preferiscono imbottirsi di droghe nella speranza che passi il disturbo.
Ma fintantoché rimaniamo all'interno del problema non vedremo mai la luce fuori dal tunnel..

Alla fine seembra quasi che il cartello farmaceutico ci voglia dementi. Ovviamente non dovete credermi, dovete solo guardavi in giro…

Marcello Pamio - 11 agosto 2023

Perché sterminare migliaia di poveri topi inutilmente quando è così semplice comprendere che il glutine non fa bene?
Attenzione non mi riferisco ai celiaci, ma a tutti quanti!
Questa proteina (che rientra nella famiglia delle lectine) è complessissima da digerire, è immunostimolante (cioè impatta sul sistema immunitario) e soprattutto è molto infiammante. Per questi motivi una dieta ricca di glutine fa aumentare l'infiammazione nell'organismo, tra cui il cervello: la nostra unità centrale di processo!
Non tutti conoscono le lectine. Sono molecole auto-prodotte dalle piante come difesa dagli animali predatori (insetti, erbivori, ecc.), ma una volta ingerite nel metabolismo si legano ai carboidrati (zuccheri) nell'intestino, nel cervello, nelle articolazioni, causando reazioni infiammatorie pesanti!

Che infiammi l'intestino lo sanno tutte le persone sufficientemente sensibili e oneste con se stesse (movimenti di pancia, aria e gonfiore addominale, feci sfatte, dolori, mal di testa, sfoghi cutanei, ecc.). Ora finalmente iniziano a parlare anche dell'impatto sul cervello.
Il glutine non è l'unica lectina, anzi, la Wheat germ agglutinin (WGA che si trova nella crusca) è una proteina la cui molecola è molto più piccola, per cui riesce a passare senza problemi la barriera intestinale (e non serve avere una permeabilità) e purtroppo anche quella emato-encefalica (Bee), innescando la formazione di placche come meccanismo di autodifesa del corpo e del cervello da una sostanza tossica e acidificante.

Nell'organismo questa lectina si comporta a livello endocrino un po' come l'insulina spingendo lo zucchero dentro le cellule di grasso e causando l'aumento della massa adiposa. Donne, avete capito il passaggio appena espresso? Il grasso che si deposita nei vostri fianchi, nelle cosce e nel culo (mai nelle tette come vorreste voi) non arriva dal grasso ma dai carboidrati (zuccheri) in eccesso! Detto in altri termini: volete dimagrire? Toglietevi dal piatto i carboidrati!
Al contempo la WGA impedisce allo zucchero di entrare nelle cellule muscolari interferendo perfino con la digestione delle altre proteine. Insomma un bel casino.
Ovviamente tutto dipende dalla quantità che ingurgitiamo con la dieta, ma viene da sé che in caso di patologie (infiammatorie, degenerative, ecc.) i carboidrati andrebbero eliminati completamente! Se invece parliamo di prevenzione, allora una loro drastica riduzione è vivamente consigliata!

Siamo un gruppo di 4 amici e lavoriamo dal 2016 sui
supercondensatori.

Il nostro obiettivo è sempre stato unico: creare supercondensatori ad uso casalingo o industriale, che accumulino energia con una vita lunghissima, usando solo materiali semplici e diffusi. Infine vogliamo che chiunque li possa costruire nel proprio garage per avere la propria energia.

Qui il nostro progetto in sintesi. A settembre speriamo di iniziare la stesura di un progetto sociale per poter sviluppare delle collaborazioni con chi ne fosse interessato. Nell’inverno 2023 offriremo a tutti la possibilità di imparare a costruire i nostri supercondensatori.
Questa sarà la strada nuova che vogliamo seguire al fine di avere un percorso alternativo ed autonomo nel modo di produrre ed accumulare energia.
Faremo un piccolo corso di costruzione nel nostro laboratorio. Poi, chi vorrà accumulare la propria energia, potrà fare il suo impianto da solo. Per chi fosse interessato e non l'abbia ancora fatto mi mandi la mail al mio contatto Telegram @AchilleSacchi

Marcello Pamio - 20 luglio 2023

Voi pensavate di essere usciti dalla psicopandeminchia indenni, vero? Oddio…indenni proprio no: quelli che sono ancora in vita dopo i sieri non stanno certo in straspolvero.
Però vi stavate godendo la tanto agognata "normalità", non capendo che avevano solo allungato la catena, allentato il collare e aperto momentaneamente le gabbie, proprio per darci l'illusione della libertà. E ci siete cascati in pieno.

Adesso dovrete prepararvi ai "Lockdown climatici"! Si tratta di una lubrificante politica di Austerity in puro stile anni Settanta volta a ridurre soprattutto gli spostamenti (ma non solo) con la scusante del riscaldamento globale. Quindi via auto, aerei e moto. Tranquilli ci sono le alternative. Te ne stai comodamente in divano con la vasca di popcorn GM a guardare il vedovo di Costanzo, Maria de Filippi; oppure ti vaccini contro la scabbia e la sifilide e prendi il treno.
Se non ti garba nessuna di queste soluzioni, monta in bici e pedala!

Tutto questo è olio utile a far scivolare nel didietro le "Città da 15 minuti": il progetto dell'ONU ripreso dalla supposta umana del World Economic Forum.
Quartieri-carcere a cielo aperto, blindati e separati da varchi elettronici, dove nel lasso temporale di appunto un quarto d'ora si possono raggiungere i servizi necessari alle persone. Per servizi intendono i bisogni primari del primate chiamato uomo.
Quindi potete dire addio a svaghi e cultura. E fanno bene cazzo: il pianeta sta andando a fuoco e voi pensate al divertimento? Ricordate che è anche colpa vostra che inspirate ossigeno ed eruttate anidride carbonica. Ecco perché prima faranno sparire le auto e poi toccherà a voi…

Marcello Pamio - 19 luglio 2023

Il mainstream si conferma essere il megafono terroristico del regime! All'unisono gli spacciatori-di-odio stanno terrorizzando i subumani riguardo al riscaldamento globale: città infernali che vanno a fuoco; morti per calura, luoghi vietati per il troppo caldo, ecc.
Vi ricordo che siamo a luglio, notoriamente un mese caldino e afoso. Sapevatelo. E in estate sono sempre morti i vecchi disidratati e ammalati. Oggi molti di più per via del diserbante, of course.

I delinquenti dei media stanno lavorando esattamente come hanno fatto nel 2020, quando però il pericolo era il "figlio" incestuoso dell'inchiappettamento di un pipistrello da parte di un pangolino assatanato dagli occhi a mandorla.
Cambiano i fattori ma la supposta è sempre grossa uguale: paura e panico! Ma tranquilli le soluzioni ci sono già: lockdown climatici, città da 15 minuti, carta di debito "carbon credit", auto elettriche e alimentazione sostenibile (carne sintetica, vermi, ecc.).

Per uscire dal coma basta osservare il grafico sopra che mostra l'andamento delle temperature del pianeta dal 2400 a.C. ai nostri giorni. Le curve arancioni sono i periodi di caldo (dovuti ad attività del Sole e dei vulcani), mentre quelli azzurri rappresentano i periodi di piccole o grandi glaciazioni ("Minimo di Maunder" dove s'intende il numero di macchie solari).
La vedete o no l'ultima glaciazione (curva azzurra sulla destra)? Un periodo molto freddo terminato tra il 1700 e il 1800.

Questo per dire che oggi stiamo vivendo un periodo detto "Optimum climatico", un periodo che durerà migliaia di anni in cui la temperatura è più alta perché siamo appena usciti da una piccola glaciazione. Serve una laurea in fisica? No, basta usare l'encefalo. E' così difficile? Sì certo, bisogna averlo…
Se non lo capite, allora l'estinzione fa per voi, per cui continuate ad ascoltare i giornalai. Compratevi la Tesla e sgranocchiate piattole guardando Fazio e Mentana.

Marcello Pamio – 18 luglio 2023

Da migliaia di anni l'uomo sfrutta numerose piante che stimolano la chimica del cervello per alterare il proprio stato mentale, per esempio il Peyote e le oltre 50 specie di piante appartenenti a molte famiglie diverse contenenti triptammine, come la N,N-dimetiltriptammina (DMT).

Uno di queste è lo yopo della famiglia delle Fabaceae: dai suoi semi si ricava una polvere da fiuto allucinogena, utilizzo attestato già nel 1496 nelle Indie occidentali dove era chiamato cohoba.
I semi della Ruta siriana, specie della famiglia delle Nitrariaceae da cui è stata isolata per la prima volta l'alcaloide indolico beta-carboninico armina, sono usati come incenso rituale in vari paesi nordafricani e arabi.

Ma c'è una bevanda magica chiamata ayahuasca (Banisteriopsis caapi), solitamente preparata con una miscela di piante contenenti alcaloidi beta-carbolinici e triptamminici, che ha raggiunto perfino una diffusione globale.
La liana ayahuasca (in lingua quechua significa “rampicante dell’anima”), conosciuta anche come caapi, dàpa, mihi, kahì, natema, pindé o yajé è una specie della famiglia delle Malpighiaceae. Cresce nelle zone tropicali umide del Sud America, come la regione occidentale del bacino dell'Amazzonia, la Colombia e in Perù. Questa grande liana produce dei fiori rosa, ma in genere sono la corteccia e talvolta anche foglie e radici utilizzate dalle popolazioni indigene per preparare una bevanda nota come ayahuasca, tradizionalmente bevuta solo dagli uomini per scopi cerimoniali, di divinazione o di guarigione.

Gli indios credono che permetta all’anima di fuggire dai confini del corpo, per poi vagare liberamente e tornare a questo secondo la propria volontà.
I rituali che fanno uso della ayahuasca durano molte ore, con piccole quantità di liquido che vengono bevute a intervalli di circa un'ora. Gli effetti dipendono da numerosi fattori.

L'ayahuasca si prepara insieme ad altre piante, la più comune delle quali è la chacruna (Psychotria viridis) della famiglia delle Rubiacee. Si ritiene che le diverse forme della liana di ayahuasca influenzino le esperienze vissute dallo sciamano, con almeno una classificazione basata sull'animale in cui verrà trasformato: giaguaro, anaconda o astore.
Il decotto induce stati mentali visionari, ma spesso anche effetti collaterali tra cui nausea, vomito, diarrea e brividi.

L’intossicazione da ayahuasca può consistere in una esperienza molto forte, con visioni di luci oltre le palpebre chiuse. Segue un periodo di debolezza, dopo di che ha inizio il gioco di colori: prima il bianco, poi l’azzurro tenue e fumoso, infine può subentrare un sonno interrotto da sogni anche deliranti. L’effetto postumo può essere una bella diarrea!

I principi attivi dell’ayahuasca sono alcaloidi beta-carbolinici tra cui l’armina, che impediscono la degradazione della DMT presente nelle foglie di chacruna quando le due piante sono usate in combinazione, ed è proprio la DMT a provocare uno stato di coscienza alterato caratterizzato da introspezione, visioni e emozioni potenziate!
A partire dagli anni Sessanta ha preso piede un turismo legato all'ayahuasca che ha portato all'esportazione della bevanda anche in occidente. Ma slegato da set (stato d'animo), setting (contesto) e forme di controllo tradizionali, ha talvolta causato anche gravi danni.

Tipo di tossina: alcaolidi beta-carbolinici (armina e altri)

Sintomi di intossicazione: capogiri, pupille dilatate, aggressività, alterazioni della percezione visiva, nausea, ipersalivazione, vomito, diarrea

Principio di funzionamento: inibisce la degradazione della N,N-dimetiltriptammina (DMT) lasciando che questo composto venga assorbito dal cervello, dove provoca allucinazioni

Marcello Pamio – 17 luglio 2023

È difficile immaginare un pasto che non contenga almeno un membro della numerosa famiglia delle solanacee, che comprende non solo una delle principali radici coltivate del mondo, la patata, ma anche altre specie con frutti commestibili considerati verdure come pomodoro, melanzane, peperoni e peperoncino; oppure consumati come frutti, come l'uva spina e le bacche di goji.

Le solanacee hanno un lato oscuro, come indicato dal loro nome inglese “nightshades”, “ombre notturne” attribuito anche a diverse singole specie della famiglia appartenente al genere Solanum e contenenti le stesse tossine: i glicoalcaloidi.
Il nome “deadly nightshades” (ombra notturna letale) è attribuita alla Belladonna (Atropa belladonna) che contiene alcaloidi tropanici. Oltre alla Belladonna però, anche Mandragora, Stramonio, Tromboni d'Angelo e Giusquiamo sono solanacee contenenti alcalodi tropanici.

Belladonna
Mandragora
Stramonio
Tromboni d'Angelo
Giusquiamo

Nella stessa famiglia si trovano anche piante che producono altri tipi di alcaloidi.
Gli alcaloidi piperidinici presenti principalmente nel tabacco sono utilizzati sia per scopi ricreativi sia come insetticidi. Gli alcoidi capsaicinoidi presenti nei peperoncini sfruttano i recettori del calore e del dolore per dissuadere i mammiferi dal mangiarle, ma non hanno effetto sugli uccelli, che ne disperdono i semi.

Tabacco

Le specie di Solanum contenente glicoalcaloidi sono responsabili di molti casi di sospetto avvelenamento accidentale.
Anche la patata che potrebbe sembrare uno degl
i ortaggi più innocui nasconde invece un lato oscuro. C'è un motivo infatti se di questa specie mangiamo solo i tuberi: le foglie, i fusti e il frutto di queste erbacce perenne contengono tutti elevati livelli di tossine glicoalcaloidi. Anche gli stessi tuberi della patata contengono alcuni di questi composti, i più comuni dei quali sono l'alfa-solanina e l'alfa-caconina.

La funzione delle tossine è di proteggere la pianta da parassiti e malattie, perciò nei tuberi sono più concentrati nella buccia.

In piccole quantità i glicoalcaloidi contenenti nelle patate contribuiscono anche loro sapore.
Ma la quantità di questi composti tossici dipende non solo dalla varietà di patate ma anche dalla stagione e dalle condizioni in cui sono cresciute, inoltre i livelli possono aumentare anche in risposta agli stress.
La produzione di glicoalcaloidi è stimolata dalla luce: è per questo che le tossine sono più concentrate nelle foglie, nei fusti delle piante di patata ed è anche la ragione per cui i tuberi di colore verde non sono buoni da mangiare.

Il colore verde che può talvolta apparire sui tuberi è dovuto alla produzione di clorofilla per la fotosintesi, altro fenomeno innescato dalla luce. La presenza di clorofilla verde sulle patate è quindi indice di un innalzamento dei livelli delle tossine all'interno: un modo ingegnoso che consente alla pianta di evitare che i tuberi esposti, più vulnerabili vengono mangiati da animali e insetti.

Le varietà di patate in commercio contengono molto meno di 20 mg di glicoalcaloidi per 100 g di patate e sono del tutto sicure da mangiare. Così dicono. Le patate soggette a stress, per esempio colpite da peronospera, mangiate dagli insetti o anche ammaccate possono reagire aumentando i loro livelli di glicoalcaloidi. Il glicoalcaloidi danneggiano le cellule stimolando vomito e diarrea, inoltre possono interferire con la trasmissione di messaggi chimici tra i nervi, causando sintomi come mal di testa e convulsioni. Purtroppo la cottura non distrugge questi composti perciò è sempre meglio gettare delle patate verdi.

Detto questo è meglio fare molta attenzione con le solanacee in generale, e non solo con le patate, soprattutto se una persona ha delle patologie infiammatorie o quelle chiamate "autoimmunitarie".
Gli alcaloidi e le tossine contenute nelle solanacee vanno a stimolare eccessivamente il sistema immunitario.

Tratto dal libro "Piante che uccidono: gli effetti tossici delle piante più velenose del mondo", Elizabeth A. Dauncey, Sonny Larsson, Ricca editore

Marcello Pamio – 14 luglio 2023
L’operazione militare Big Buzz (grande ronzio) rientra nella guerra biologica.
I primi esperimenti sono stati compiuti dal democratico governo americano in Georgia nel 1955 disperdendo oltre 300.000 zanzare della febbre gialla con aerei. Per il test avevano allevato circa 1 milione di zanzare femmine non infette, dicono loro.
Il pensate insabbiamento dell'Operazione Big Buzz solleva inquietanti questioni sul ruolo della segretezza governativa e sulla trasparenza nelle operazioni militari.
Sono passati diversi anni da allora, e veniamo a sapere che in Florida c’è l'azienda britannica Oxitec finanziata e controllata dalla Bill & Melinda Gates Foundation che alleva e rilascia nell’ambiente centinaia di milioni di zanzare geneticamente modificate per contrastare la diffusione di malaria e dengue. Sarebbe la versione gm della zanzara della febbre gialla alterata in laboratorio per dare vita a una prole di sesso maschile (quindi non punge, così dicono loro) per ridurre la popolazione femminile che invece infetta i subumani.
Gates possiede anche un’altra fabbrica in Colombia per creare zanzare frankenstein…
Tutto rientra nel suo World Mosquito Program (WMP).
Senza alcun controllo Bill Gates fa rilasciare ogni settimana circa 30 milioni di zanzare modificate in ben 11 Paesi del mondo. Lo sta facendo per noi, ovviamente!
Negli States hanno iniziato a liberare zanzare in Florida, Texas e Baltimora. Girano video dove le persone ad un concerto devono scappare perché non ce la fanno a resistere ai mosquiti!
Il mese scorso il comico Matteo Bassetti al Messaggero allarma del pericolo: “Zanzare triplicate. In Italia aumenta il rischio di malattie infettive come la malaria”. Ma guarda caso!
La domanda sorge spontanea: visto che c’è lo zampino del pederasta eugenetista malthusiano non è che le zanzare sono il veicolo animale per diffondere agenti tossici tra la popolazione?
Non mi riferisco ai fantomatici virus ma a qualsiasi altro agente tossico che si possa inoculare nel sangue delle zanzare: prioni, metalli, proteine e lipidi sintetici, frammenti di DNA o RNA e qualsiasi altra sostanza in grado di scatenare una pesante reazione immunitaria e infiammatoria nell’organismo umano!
Lo chiedo per un mio amico…

RILASCIANO ZANZARE GENETICAMENTE MODIFICATE IN TEXAS E FLORIDA. CASI DI MALARIA IN TEXAS E FLORIDA.
MA GUARDA CASO (https://t.me/marcellopamio)…
Marcello Pamio - 14 luglio 2023
L'ho appena detto? Neanche farlo apposta. Guardate un po' la sincronicità degli eventi.
Il pederasta malthusiano fa liberare milioni di zanzare geneticamente modificate in Florida e Texas e casualmente pochi giorni fa spuntano casi di malaria a trasmissione locale…
Se qualcuno ancora crede al caso merita la castrazione chimica!

---------------------------------------

Rilasciano zanzare geneticamente modificate in Texas e Florida. Casi di malaria in Texas e Florida. Ma guarda caso...


Marcello Pamio - 14 luglio 2023
L'ho appena detto? Neanche farlo apposta. Guardate un po' la sincronicità degli eventi.
Il pederasta malthusiano fa liberare milioni di zanzare geneticamente modificate in Florida e Texas e casualmente pochi giorni fa spuntano casi di malaria a trasmissione locale…
Se qualcuno ancora crede al caso merita la castrazione chimica!

Disinformazione.it

Marcello Pamio - 13 luglio 2023
Secondo i venduti dell'IPCC, il Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambio Climatico le emissioni di CO₂ di combustibili fossili devono essere ridotte a zero entro il 2100.
"Se non salviamo noi stessi da noi stessi, siamo fregati", dice lo slogan.
La cosa strana è che tutta la vita è basata sul carbonio e questo viene generato dall'anidride carbonica nell’atmosfera. Tutto il carbone nei combustibili fossili che stiamo bruciando oggi una volta era nell’atmosfera come CO₂, prima che venisse consumato dal plancton nel mare e dalle piante nella terra. Carbone, petrolio e gas naturale sono i residui di questo plancton e piante che sono stati trasformati dal calore e dalla pressione.
Se non ci fosse stata la CO₂ nell’atmosfera la terra sarebbe un pianeta morto.
Parlando di cambiamento climatico, eliminate la CO₂ e avrete la morte del pianeta!!!

L'Agenzia per la protezione dell’ambiente ha decretato questa essenziale sostanza un contaminante!
Come può qualcosa che rende possibile la vita essere dannosa?
L'anidride carbonica è un alimento indispensabile per tutti gli esseri viventi!

Ce ne può essere troppo come dicono gli allarmi climatici? Se guardiamo al quadro completo troviamo qualcosa di sorprendente. Per la maggior parte della storia del pianeta è sempre stata presente nell’atmosfera a livelli molto più elevati di oggi. Durante l’esplosione cambriana quando la vita multicellulare apparì per la prima volta, i livelli di CO₂ erano 10 volte maggiori degli attuali.

In pratica stiamo vivendo in un’era di basso livello. Il livello ottimale di CO₂ per la crescita delle piante sarebbe 4 o 5 volte maggiore di quello che c'è attualmente. Questo è il motivo per cui nelle serre iniettano la CO₂ aggiuntiva: per incentivare la crescita delle piante!

Allo stesso modo incentivare la CO₂ nell’atmosfera terrestre promuoverebbe la crescita di cibo e foreste.
Ma arriviamo al punto cruciale: questo aiuterebbe il pianeta a sfamare i 10 miliardi di persone che toccheremo entro la metà del secolo.
E forse questo per qualcuno è un problema!

L’economia Green serve a ridurre la CO₂ e quindi le opportunità di alimentarsi.
Elimineranno così gli allevamenti per darci cibo morto, sintetico; spariranno le auto per rinchiuderci nelle prigioni-città da 15 minuti.
LO CAPITE O NO CHE IL CARBONIO CHE VOGLIONO ELIMINARE SIAMO NOI?