Dalla Gran Bretagna arriva una notizia esplosiva, una di quelle che rovinerà il sonno a molti dei responsabili di questa situazione emergenziale. “I numeri dei soggetti positivi a Covid-19 potrebbero essere falsati”. Ma guarda caso... E quale sarebbe il motivo? Semplice, “il test principale utilizzato per diagnosticare il coronavirus è così sensibile che potrebbe rilevare anche frammenti di virus morti legati a vecchie infezioni”.
A sostenere questa ipotesi non è un negazionista no vax o no mask (termini questi tanto cari ai decerebrati che difendono la dittatura), ma il dottor Carl Heneghan dell'Università di Oxford, uno degli autori dello studio, il quale ha affermato che invece di fornire un risultato “sì/no” in base al rilevamento di un virus, i test dovrebbero avere un punto limite in modo che quantità molto piccole di virus non si traducano in una positività. Esattamente quello che sta avvenendo in tutti quei paesi come l’Italia nei quali si usano indiscriminatamente i tamponi per fare diagnosi, soprattutto sulle persone sane e prive di sintomi, i cosiddetti asintomatici.
Non è tutto: la maggior parte delle persone sarebbe contagiosa per circa una settimana, ma potrebbe risultare positiva per molte settimane successive. Avete capito? I ricercatori hanno affermano che questa “eccessiva sensibilità” dei test potrebbe portare a una sovrastima dell'attuale dimensione della pandemia. Ma sul serio? Non lo avrei mai pensato….
Questo spiega come mai in Italia, ma anche negli altri paesi, il numero di casi “positivi” è in aumento, mentre i ricoveri ospedalieri rimangono pressoché nulli. Sono “falsi positivi”. Qualcuno avverta per cortesia lo statista veneto Luca Zaia, prima di fare altri danni irreparabili al Veneto. Zaia ha la gigantesca responsabilità di essersi fatto consigliare da personaggi come Andrea Crisanti, il parassitologo (e non certo virologo) finanziato dalla DARPA (l’ente della ricerca militare del Pentagono) e dalla Fondazione Bill & Melinda Gates. Questi vorrebbero tamponare tutta la popolazione mondiale. La Verità, come ben sappiamo, è figlia del tempo, e aver preso questa strada porterà qualcuno alla rovina politica...
A luglio la FDA ha concesso al Neuralink del miliardario Elon Reeve Musk (ideatore delle automobili elettriche Tesla) una “designazione rivoluzionaria” del suo dispositivo consentendo al progetto di avanzare ulteriormente nelle fasi di test. Elon Musk ha svelato al pubblico un prototipo funzionante di Neuralink: un impianto cranico in grado di comunicare con le cellule cerebrali. E’ stato presentato come una cura rivoluzionaria per una serie di disturbi importanti (perdita di memoria, cecità, convulsioni, ictus e persino tossicodipendenza) la realtà è che siamo di fronte al preludio di una distopia da incubo!
Musk qualche giorno fa ha mostrato un dispositivo funzionante impiantato nel cervello di un povero maiale. Ecco cosa ha detto in apertura: “sono davvero entusiasta di mostrarvi quello che abbiamo. Penso che vi lascerà a boccaaperta”. La dimostrazione consisteva nel convincere una scrofa di nome Gertrude (con il chip cerebrale impiantato) a lasciare il suo recinto. A un secondo maiale invece avevano rimosso il dispositivo dimostrando che si può vivere benissimo anche dopo averlo tolto, mentre il terzo animale non aveva alcun dispositivo, e quindi fungeva da controllo.
L’ultima versione del Neuralink ha le dimensioni di una “grande moneta” ma è abbastanza sottile da stare attaccato al cranio: “invisibile e tutto ciò che puoi vedere dopo è una minuscola cicatrice", ha precisato Musk.
In effetti, potrei avere un Neuralink in questo momento e tu non lo sapresti - forse lo faccio Elon Musk
La società spera di rendere il dispositivo accoppiabile con un'applicazione per smartphone tramite Bluetooth, per potenziali applicazioni mediche e persino per convogliare la musica direttamente nel cervello. Avete capito? Potremo ascoltare le canzoni di Sanremo direttamente da dentro l’encefalo. Musk è dell’idea che sarà possibile installare l'impianto in meno di un’ora: “puoi entrare la mattina e lasciare l'ospedale nel pomeriggio, e senza anestesia generale”.
Lo scopo della sua dimostrazione era però accalappiare persone interessate: “Vogliamo che persone brave a risolvere problemi si uniscano all'azienda e ci aiutino a completare questo dispositivo, a prendersi cura degli animali, scrivere il software, creare i chip e produrre tutto”. E perché no, magari cercano anche cavie umane pronte a farsi aprire il cranio per l’innesto del chip! Non a caso un utente scherzosamente, o forse no, ha risposto all’appello di Musk: “Se paghi il mio prestito studentesco e il mutuo, violerò le leggi sull'etica medica per far avanzare Neuralink. Posso essere comprato, parliamone”.
Moltissimi film di fantascienza partoriti dalla massonica Hollywood ci stanno programmando mentalmente ad un futuro nel quale uomini e macchine non solo convivono ma interagiscono fino a scambiare i propri ruoli: robot dall’aspetto umanoide e addirittura coscienze umane uploadate in macchine. Gli organismi cibernetici sono sempre più una realtà perché il confine che separa la specie umana dalle macchine sta per essere superato... Elon Musk è certamente un ottimo rappresentante di questa distopia che si chiama transumanesimo e postumano!
Dopo aver descritto nel precedente articolo RealStar®, il kit per il SARS-CoV-2 prodotto dalla società tedesca Altona Diagnostics, adesso è la volta di un test ultrarapido. Abbiamo visto che nella descrizione del primo tampone basato sulla PCR è riportato a chiare lettere l’utilizzo: “For research use only (RUO)! Not for use in diagnostic procedures”, quindi si consiglia l’utilizzo SOLO per la ricerca e NON PER PROCEDURE DIAGNOSTICHE, scopo per il quale viene invece utilizzato...
Vediamo ora il test Xpert® Xpress SARS-CoV-2, sviluppato da Cepheid. Si tratta di un test molecolare automatizzato per la rilevazione qualitativa di SARS-CoV-2, che sfrutta anch’esso la reazione a catena della polimerasi in tempo reale (RT-PCR). Questo test infatti può fornire un rilevamento rapido in appena 30 minuti, vero e proprio grasso che cola per Luca Zaia, il governatore del Veneto che ha il pallino (e forse non solo quello) per i tamponi.
Ma vediamo cosa dice il foglietto illustrativo dell’Xpress:
“I risultati positivi sono indicativi della presenza di RNA del SARS-CoV-2; ciò nonostante, per determinare lo stato di paziente infetto è necessaria la correlazione clinica con l’anamnesi e con altri dati diagnostici del paziente stesso”. I produttori avvertono che anche in caso di positività per determinare lo stato di salute del paziente è necessaria l’anamnesi completa e altri dati diagnostici. Quindi scusate ma a cosa serve il tampone?
“I risultati positivi non escludono la presenza di infezioni batteriche o di infezioni concomitanti da altri virus. L’agente rilevato potrebbe non essere la causa concreta della malattia”. Un tampone positivo potrebbe essere dovuto a semplici infezioni batteriche o virali che nulla c’entrano con il SARS-CoV-2. Questo rischio è conosciuto dai medici che eseguono il tampone? Pertanto una persona con una banalissima infezione potrebbe risultare falsamente positiva.
“I risultati negativi non escludono un’eventuale infezione da SARS-CoV-2. I risultati negativi devono essere accompagnati da osservazioni cliniche, anamnesi del paziente e informazioni epidemiologiche”. Addirittura la negatività del tampone non indica la sicurezza perché non esclude l’infezione da SARS-CoV-2. Quindi ripetiamo tutti assieme: a cosa serve il tampone?
Infine nel capitolo della Specificità analitica: “I primer e le sonde E non sono specifici per SARS-CoV-2 e rilevano il coronavirus SARS sia umano sia dei pipistrelli”. Qui siamo alla follia perché la ditta produttrice afferma che il test rivela non solo il SARS-CoV-2 ma anche il SARS umano e quello dei pipistrelli. Come faranno allora a separare e distinguere le varie infezioni? Ovviamente non lo faranno perché lo scopo è avere risultati positivi!
Il tampone è il viatico per mantenere alta la tensione e la paura nelle masse informi non-pensanti. Più tamponi (rapidi o lenti che siano) creano infatti un artificioso e funzionale aumento dei “positivi”, cioè delle persone asintomatiche sanissime il cui test ha dato esito positivo.
Ieri 29 agosto 2020 proprio nello stesso momento in cui una marea umana (nel silenzio tombale dei media mainstream) si riuniva a Berlino per la imponente manifestazione contro la “Dittatura sanitaria”, mi trovavo a Bologna perché avrei dovuto tenere una conferenza al Bo Etico Vegan Festival. Manifestazione organizzata dall’amica Marina a cui partecipo volentieri ogni anno da almeno cinque di fila proprio per l’affetto e la stima che ci lega.
La mia relazione è stata volutamente impedita da un gruppo facinoroso, da una squadriglia formata esclusivamente da gay, lesbiche che urlando, sbraitando e offendendo ne hanno impedito lo svolgimento. Il frutto del contendere non riguardava i nostri amici a quattro zampe (o a due zampe, e lo dico perché non vorrei una denuncia per aver discriminato gli animali a due zampette), ma il bipede chiamato uomo. Sono stato apostrofato come “fascista”, “omofobo” e “transfobo”, questo ultimo termine, sicuramente un neologismo, mi era del tutto sconosciuto, per cui ringrazio questi giovani indefessi (non è un’offesa, eh?) per avermi fatto crescere culturalmente.
Non perdo tempo a dire che queste offese mi lasciano indifferente, perché ovviamente non vere, e certamente non devo giustificarmi nei confronti di nessuno: sono onesto e coerente con me stesso, e ci metto sempre la faccia. Tra le cose che più mi hanno contestato è la visione omofoba tradizionale della famiglia (papà, mamma e figlio) non così allargata come vorrebbero, per loro due padri o due madri e figli. Chiedo venia ma non sono così evoluto. Una coppia omosessuale deve avere riconosciuti tutti i diritti come chiunque altra realtà, ma quando ci sono di mezzo delle piccole creature allora il discorso si fa molto più delicato e complesso!
Ma per loro poco importa se la natura non lo contempli: l’uomo deve essere libero di fare quello che vuole. Per cui se due uomini vogliono un figlio non devono far altro che pagare una povera ragazza che per disperazione affitta il proprio utero per nove mesi. Gran bella libertà, complimenti. Due donne invece devono prendere lo sperma congelato di un uomo da qualche banca del seme, e poi farselo impiantare in tuba. La tuba ricordo essere il luogo d’incontro, dove avviene la magia della fecondazione, dove l’OVULO (il femminile) SCEGLIE LO SPERMATOZOO giusto (il maschile), quello la cui vibrazione è perfetta.
La narrazione ufficiale vorrebbe farci credere che è lo spermatozoo più veloce a vincere la corsa, come se fosse una semplice gara, perché nel loro paradigma la vita è competizione! Invece è la danza della Vita: un momento di pura magia, che dura anche ventiquattr’ore nelle quali l’ovulo roteando ed emettendo lampi di luce (biofotoni) sembra proprio danzare, con la finalità di scegliere (o anche no) lo spermatozoo.
Già da questi primi istanti si dovrebbe capire che la Vita si erge dalla fusione/unione del maschile con il femminile. Mi dispiace dirvelo, ma con due “principi” femminili o due “principi” maschili LA VITA NON SI SVILUPPA, né oggi, né mai. Mettetevelo dentro il cervello: potete urlare per impedire le riunioni, potete far saltare le conferenze, ma i risultati delle vostre azioni andranno contro di voi e contro la Vita. Fa tristezza poi aver visto che tra le persone che più mi hanno attaccato e contestato c’è stato un medico (forse perché ha la figlia lesbica). Attenzione non un medico di famiglia qualunque, ma vegano e soprattutto animalista, quindi in teoria una persona sensibile e aperta mentalmente. Qualunque medico che parli per esempio di aborto dovrebbe prima riprendere in mano il giuramento di Ippocrate: “Primum non nocere”. “Mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo”. Così tanto per ricordare, tralasciando il resto per pura decenza d’animo nei suoi confronti.
Concludo questo sfogo ringraziando Marina che da ben otto anni, con tutte le difficoltà del caso, organizza un evento importante a Bologna. Grazie per l’invito e per aver sempre avuto fiducia nella mia persona, per aver cercato in ogni modo di far ragionare gli animi feriti, ma chi osserva la realtà con gli occhiali neri dei pregiudizi e della rabbia non può vedere la vita per quella che è, ma solo quello che vuole vedere. D’altronde il Rifugio Alma Libre specifica chiaramente che “noi antispecistx, frocie, lelle e trans non accettiamo nessun confronto pacifico con certa gente di merda”. Capito l’antifona e l'amore per il prossimo?
L’amarezza è doppia perché quando si pensa ai giovani che si fanno in quattro per difendere giustamente i diritti degli animali, degli esseri più indifesi, e nella realtà si vede che sono più aggressivi e cattivi di tanta gente, beh questo fa riflettere. Senza saperlo si comportano esattamente come quel Sistema che massacra gli animali; quel Sistema che loro stessi combattono. Inconsapevolmente si comportano come nel fascismo quando impedivano le conferenze non gradite al regime...
Ringrazio infine tutte le persone che sono arrivate anche da lontano per ascoltare quello che avevo da dire sul delicatissimo momento storico che stiamo vivendo, il “periodo del corona”, e sulle possibili vie di uscita, ma per qualcuno queste cose non si dovevano dire: l’ordine alla “manovalanza” era infatti di impedire la conferenza con ogni mezzo… Nonostante tutto ringrazio anche chi mi ha attaccato perché così facendo mi hanno dato ancor più forza e linfa vitale per andare avanti!
Secondo l'ultimo bollettino di Zaia ci sarebbero: «oltre 7000 persone in isolamento. Test anche per chi torna dalla Sardegna». Avete letto con attenzione cos'ha detto lo 'statista' del Veneto?
Numero persone in isolamento domiciliare suddivise per provincia
Una persona dopo un anno travagliato, sicuramente il più tribolato dell’ultimo secolo, decide di andare in ferie con la famiglia, magari in Sardegna, e quando torna deve fare il tampone, cioè il test più assurdo e ridicolo che ci sia, il cui risultato non dirà assolutamente nulla di concreto.
Tampone che serve solo per far aumentare i finti-contagiati e far guadagnare molti soldi ai produttori (ci sono vari tipi di test, ma un tampone alle ASL costa 64 euro).
Ma ci rendiamo conto che 7036 persone in isolamento (quarantena fiduciaria) SENZA ALCUN SINTOMO è una evidente dimostrazione di quanto ignoranti siano le autorità e le persone che accettano tutto senza battere ciglio? Quelle con sintomi chiari sono solo 161.
Se infine teniamo conto del numero elevato di falsi positivi, quante di queste persone con i famigliari dovranno stare a casa ancora 14 giorni, fino al momento in cui l’esito finalmente sarà negativo!
I tamponi per “il nuovo coronavirus” (Cov-Sars-2) si basano su una tecnica della Reazione a Catena della polimerase (o più semplicemente PCR, dall’acronimo inglese), scoperta da Kary Mullis (insignito per questo del premio Nobel per la chimica nel 1993). Per la precisione si utilizza una tecnica leggermente modificata detta Reazione a Catena della Polimerase in Tempo Reale (RT-PCR).
L’articolo Research Techniques Made Simple: Polymerase Chain Reaction (PCR)(1) spiega chiaramente che: “la PCR è una tecnica molto sensibile che permette una rapida rilevazione e identificazione di sequenze genetiche utilizzando tecniche visuali basate sulla dimensione e sulla carica. Versioni modificate della PCR hanno permesso misure quantitative dell’espressione genetica con tecniche dette PCR in tempo reale.”
È chiaro quindi che questa tecnica non identifica virus necessariamente interi e attivi, ma frammenti di materiale virale, che vengono moltiplicati, come leggiamo sull’articolo Basic principles of quantitative PCR (2) , in modo da potere essere identificati.
Un’ennesima conferma dei limiti della PCR (applicata alla ricerca questa volta dei batteri), la troviamo leggendo l’articolo Advances and Challenges in Viability Detection of Foodborne Pathogens (3) laddove si precisa che il test della PCR ha un aspetto negativo, ovvero quello di “essere incapace di differenziare il DNA delle cellule morte e di quelle vitali”.
Forse a questo punto si capisce perché lo stesso scopritore di questa, per altro utilissima reazione biochimica, metteva in guardia dall’utilizzo diagnostico del test, e perché diversi studi mostrano la presenza di quantità non indifferenti di falsi positivi; è da notare che anche un 2% di falsi positivi non è da poco, specie se si fanno decine di migliaia di test al giorno.
Va premesso che uno dei fattori che possono causare facilmente un “falso positivo” nel contesto di un laboratorio che esegue diverse analisi in sequenza (mirate alla ricerca del medesimo agente infettivo) sono quelli indicati come “Amplification carryover contamination” ovvero dovuti ad amplificazione di contaminazioni dovute all’esame precedente (4) problemi di cui si discute ancora oggi, come possiamo leggere anche in un articolo recentissimo che tratta della prevenzione di tali errori (5).
Ciò vuol dire che anche il più accurato dei kit per l’identificazione di un frammento virale specifico e unicamente appartenente a un certo agente infettivo, può fallire per via di una contaminazione accidentale e/o di un imperfetto protocollo laboratoriale, anche se va detto che la RT-PCR dovrebbe avere molti meno problemi di contaminazione rispetto alla PCR standard (come possiamo leggere su vari articoli scientifici (6) ).
Veniamo quindi a un articolo Review of external quality assessments revealed false positive rates of 0-16.7%, with an interquartile range of 0.8-4.0%. Such rates would have large impacts on test data when prevalence is low (7) che si può leggere in in pre-pubblicazione (8), ma che è corredato di tutte le fonti del caso, e che mostra la presenza di diversi studi sulla precisione di questi test. A scanso di equivoci preciso che si tratta proprio di quei test; all’inizio dell’articolo si legge infatti: “L’uso di test su larga scala per il SARS-CoV-2 realizzati per mezzo della RT-PCR è un elemento chiave della risposta al COVID-19, ma poca attenzione è stata posta alla potenziale frequenza e all’impatto dei falsi positivi”.
Gli autori proseguono citando diversi studi con diverse precisioni che arrivano in taluni casi al 16,7% di falsi positivi; la maggior parte degli studi mostrano livelli di falsi positivi compresi tra 0,8% e 4%.
Un altro articolo in pre-pubblicazione, Diagnosing COVID-19 infection: the danger of over-reliance on positive test results (9) (ovvero Diagnosi dell’infezione da COVID-19: il pericolo della troppa confidenza nei risultati positivi del test) ci informa che “i dati sui test a base di PCR per virus simili mostrano che i test a base di PCR abbastanza falsi positivi da rendere i risultati positivi altamente inaffidabili su una larga scala di scenari realistici” e che, fino a quando non si troverà un modo di minimizzare questa problematica “i risultati positivi nelle persone asintomatiche che non siano stati confermati da un secondo test dovrebbero essere considerati sospetti”.
L’articolo Real-time RT-PCR in COVID-19 detection: issues affecting the results (10) ci informa che sono stati sviluppati diversi tipi di kit per i test RT-PCR per il virus SARS-CoV-2, ma con differente qualità, e che ovviamente ci possono essere errori dovuti a imprecisione dei tecnici di laboratorio. Dopo avere affermato la possibilità di falsi positivi e falsi negativi gli autori si concentrano soprattutto su questi ultimi riferendo di molti casi sospetti, con la presentazione clinica del covid-19 risultati però negativi al test scrivendo infine che “un risultato negativo non esclude la possibilità di infezione da COVID-19 e non dovrebbe essere utilizzato come l’unico criterio” per decidere come trattare il paziente.
Del resto anche con altri agenti infettivi si sono incontrate simili problematiche nel passato come leggiamo in articoli. Un controllo su test effettuati con la tecnica PCR un agente infettivo del pino (11) hanno mostrato a seconda dei vari studi (e forse dei diversi kit) falsi positivi tra il 3 e il 17,3%, test sulla clamidia (12) hanno ottenuto, un controllo su test con la PCR per la clamidia invece ha mostrato la presenza dell’11% di falsi positivi.
Adesso credo sia più facile comprendere quanto leggiamo su siti ufficiali australiani (13):
Può verificarsi una reinfezione? Ci sono state segnalazioni di apparente re-infezione in un piccolo numero di casi. Tuttavia, la maggior parte di queste segnalazioni descrive i pazienti risultati positivi entro 7-14 giorni dall'apparente guarigione. Studi immunologici indicano che i pazienti che si stanno riprendendo dal COVID-19 sviluppano una forte risposta anticorpale. È probabile che i test positivi subito dopo il recupero rappresentino l'escrezione persistente di RNA virale del nuovo coronavirus (COVID-19), e va notato che i test PCR non sono in grado di distinguere tra virus "vivo" e RNA non infettivo. Le linee guida australiane attualmente richiedono che i pazienti che hanno avuto il COVID-19 risultino negativi a due test realizzati a distanza di 24 ore prima di essere tolti dall'isolamento 14 .
E adesso veniamo ai 20.000 tamponi in più eseguito il 19 agosto (15) che mostrerebbero “una ripresa dei contagi”. Visto che l’un per cento di 20.000 è 200, visto che talora i falsi positivi sono anche più dell’un per cento, essenzialmente abbiamo un numero di “aumenti dei contagi” del tutto sovrapponibile ai falsi positivi che i test possono generare (16).
Ancora due parole sui test sierologici, le analisi del sangue per verificare la presenza di anticorpi. Sul sito istituzionale sanitario dell’azienza ATS di Milano leggiamo sul documento “Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie - Raccolta organizzata di stralci di disposizioni normative nazionali e regionali, note circolari e indicazioni di ATS” (17): “il risultato qualitativo ottenuto su un singolo campione di siero non è sufficientemente attendibile per una valutazione diagnostica, in quanto la rilevazione della presenza degli anticorpi mediante l’utilizzo di tali test non è, comunque, indicativo di un'infezione acuta in atto e, quindi, della presenza di virus nel paziente e del rischio associato a una sua diffusione nella comunità. Inoltre, per ragioni di possibile cross-reattività con differenti patogeni affini, quali altri coronavirus umani, il rilevamento degli anticorpi potrebbe non essere specifico della infezione da SARS-CoV-2. Infine, l’assenza di rilevamento di anticorpi (non ancora presenti nel sangue di un individuo per il ritardo che fisiologicamente connota una risposta umorale rispetto al momento dell’infezione virale) non esclude la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce o asintomatica e il relativo rischio di contagiosità dell’individuo. (…) Un test anticorpale negativo può avere vari significati: una persona non è stata infettata da SARACoV-2, oppure è stata infettata molto recentemente (meno di 8-10 giorni prima) e non ha ancora sviluppato la risposta anticorpale al virus, oppure è stata infettata ma il titolo di anticorpi che ha sviluppato è, al momento dell’esecuzione del test, al di sotto del livello di rilevazione del test”.
Tutto questo significa in parole povere che se fai un esame del sangue per la rilevazione degli anticorpi al Sars-Cov-2 (il virus che causa la malattia denominata Covid-19) potresti:
- Risultare positivo perché contagiato in un passato non troppo recente quel coronavirus o anche un altro;
- Risultare negativo ma avere ugualmente in corso un’infezione asintomatica o un’infezione ai primissimi stadi;
- Risultare negativo al momento, ma ovviamente ci si può contagiare/ammalare anche il giorno dopo.
Quindi il risultato “positivo” significa tutto e niente, il risultato negativo significa tutto e niente; o meglio, chi risulta positivo farà ancora un tampone. Questo vuol dire che ci potrebbero essere molti falsi positivi al sierologico di persone che poi faranno un tampone di conferma (o smentita) con le incertezze che anche questo tampone significa (18).
Qualcuno forse si chiederà: ma se risulto positivo al virus, cioè ho gli anticorpi, non vuol dire che sono guarito? Che senso ha fare un tampone che potrebbe risultare positivo proprio per questi detriti virali ancora in circolazione dopo il contagio? Che senso ha fare un tampone a una persona che non ha avuto sintomi recenti e mostra un alto livello di anticorpi? Se è stata contagiata e non ha mostrato sintomi, visto che gli anticorpi si producono circa una settimana, visto che il periodo di incubazione è tra 2 e 12 giorni (19), la probabilità che questa persona non sia ancora guarita e possa nei giorni successivi diffondere il contagio c’è, sicuramente, ma è bassa, anche perché il patogeno è in circolazione da circa 8 mesi (alla data della stesura di queste righe). Il verificarsi di una particolare coincidenza (fare il test proprio 8 giorni dopo l’infezione, avere una incubazione piuttosto lenta e per giunta fare il test sierologico proprio nei giorni dell’incubazione); la probabilità è facilmente stimabile intorno al 3% (finestra di circa 8 giorni su un periodo di circa 240 giorni porta già a un 3,3%, ma poi considerando la coincidenza dell’incubazione lenta la probabilità è ancora minore).
Ho l’impressione quindi che con un test sierologico a tappeto si otterrà ben poco in termini di “diagnostica precoce dei contagi”, mentre è quasi sicuro che verranno individuati dei “falsi positivi”, che verranno sbandierati per “contagiati”, utilizzati per creare allarmismo, e rendere difficile la vita a tante persone assillate e asfissiate da norme restrittive di dubbia validità.
In Giappone infatti, paese molto più popoloso e soprattutto più densamente popolato, non sono mai state in vigore le ferree restrizioni che abbiamo visto in Italia e il numero delle morti, ad ora è attestato intorno alle 1.000 unità.
Note
1 Pubblicato su Journal of Investigative Dermatology 2013 Mar; 133(3): e6., autori Lilit Garibyan, Nidhi Avashia; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4102308/.
2 Pubblicato su Molecular Biotechnology. 2000 Jun;15(2):115-22, autore L Raeymaekers; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10949824/.
3 Pubblicato su Frontiers in Microbiology. 2016; 7: 1833, autori Dexin Zeng, Zi Chen, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5118415/.
4 Leggiamo sul sito di un laboratorio ( https://arcticzymes.com/applications/pcr-carry-over-prevention/) che “L'elevata sensibilità delle PCR, e in particolare delle PCR quantitative, rende il metodo soggetto a contaminazione, fornendo risultati falsi o imprecisi. I contaminanti trasferiti da precedenti PCR sono considerati una delle principali fonti di risultati falsi positivi. I contaminanti possono essere trasferiti da precedenti reazioni di amplificazione a causa di aerosolizzazione, oppure a causa di contaminazione per mezzo di pipette, superfici, guanti e reagenti.”
5 Preventing PCR amplification carryover contamination in a clinical laboratory, Pubblicato su Annals of Clinical Laboratory Science. Autumn 2004;34(4):389-96, autore Jaber Aslanzadeh; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15648778/.
6 Vedi per esempio Real-time PCR detection chemistry Pubblicato su Clinical Chimica Acta. 2015 Jan 15;439:231-50, autori E Navarro, G Serrano-Heras, M J Castaño, J Solera; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25451956/.
7 Autori Andrew N. Cohen, Bruce Kessel; https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.04.26.20080911v1.full.pdf.
8 L’articolo non è quindi ancora stato sottoposto a revisione paritaria, la cui pre-pubblicazione che avviene però su un sito ( https://www.medrxiv.org/) di tutto rispetto nella cui home page vediamo il logo del prestigioso British Medical Journal (una delle riviste mediche più autorevoli al mondo) e dell’Università di Yale.
9 Autori Andrew N Cohen, Bruce Kessel, Michael G Milgroom; https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.04.26.20080911v3
10 Pubblicato su Expert Review of Molecular Diagnosis. 2020 : 1–2.autori Alireza Tahamtana Abdollah Ardebilib; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7189409/.
11 Transferability of PCR-based diagnostic protocols: An international collaborative case study assessing protocols targeting the quarantine pine pathogen Fusarium circinatum, pubblicato su Scientific Reports (2019), volume 9, Article number: 8195 autori Renaud Ioos, Francesco Aloi,et al.; https://www.nature.com/articles/s41598-019-44672-8.
12 The superiority of polymerase chain reaction over an amplified enzyme immunoassay for the detection of genital chlamydial infections, pubblicato su Sexual Transmitted Infections. 2006 Feb; 82(1): 37–40, autori H Jalal, H Stephen, A Al‐Suwaine, C Sonnex, and C Carne; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2563809/.
13 http://anmf.org.au/news/entry/covid-19-frequently-asked-questions a sua volta preso dal sito
https://www.health.gov.au/sites/default/files/documents/2020/03/coronavirus-covid-19-infor1mation-for-clinicians.pdf?fbclid=IwAR0sTlOk3KO32Bb8n6T97MSEi6omt0ZimWyb-rl0TJB2Pgqus6eB5jfsH5U (link non più attivo).
14 In lingua originale: “Can reinfection occur? There have been reports of apparent re-infection in a small number of cases. (…) It is likely that positive tests soon after recovery represent persisting excretion of viral, Novel coronavirus (COVID-19) 2 RNA, and it should be noted that PCR tests cannot distinguish between “live” virus and non-infective RNA .
15 Vedi per esempio l’articolo Coronavirus, il bollettino di oggi 19 agosto: 642 nuovi positivi, 7 morti e 364 guariti pubblicato su Repubblica il 19 agosto 2020 a cura di Elena Stabile; https://www.repubblica.it/cronaca/2020/08/19/news/coronavirus_il_bollettino_di_oggi_19_agosto_-264978553/.
16 La situazione è un po’ più complessa; da una parte il teorema di Bayes mostra che ci potrebbero essere anche più falsi positivi, dall’altra se davvero ci si limitasse ai contatti più prossimi ce ne potrebbero essere di meno, visto che il campione scelto non è casuale. Tutto sommato una stima dell’1% di falsi positivi, potrebbe essere realistica o anche una sottostima.
18 Questo è quello che viene ufficialmente previsto da disposizioni ministeriali, vedi per esempio qui: https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2020/08/circolare-ministero-salute.pdf.
Ecco uno dei tanti kit in commercio per il Sars-Cov-2. Si chiama RealStar®ed è prodotto dalla società tedesca Altona Diagnostics. Il test è stato registrato con il nome: SARS-CoV-2 RT-PCR Kit 1.0 La cosa interessante è che nel manuale di istruzioni del kit è scritto a chiare lettere: “For research use only (RUO)! Not for use in diagnostic procedures”. Quindi SOLO per uso di ricerca e NON PER PROCEDURE DIAGNOSTICHE!!!
Più chiaro di così!
D’altronde lo ha sempre sostenuto anche il biochimico Kary Mullis, premio Nobel per la chimica nel 1993 proprio per aver scoperto la tecnica PCR: NON SI USA PER FARE DIAGNOSI! Oggi cosa fanno i medici e le istituzioni? Milioni di test (PCR) proprio per fare diagnosi. O sono ignoranti come il paltano, oppure sono in totale malafede. A voi la scelta…
Ecco il link per scaricare il manuale del kit https://altona-diagnostics.com/files/public/Content Homepage/- 02 RealStar/INS - RUO - EN/RealStar SARS-CoV-2 RT-PCR Kit 1.0_WEB_RUO_EN-S02.pdf
L’oracolo di Seattle ha dato l’ennesimo responso, ovviamente nefasto! “Ci saranno ancora milioni di morti, prima della fine della pandemia di Covid-19”, ha detto Bill Gates in un’intervista al The Economist, settimanale di proprietà dell’Impero dei Rothschild, quindi non un giornaletto qualunque. Il diversamente-filantropo ha devoluto più di 350 milioni di dollari alla lotta contro la pandemia (anche se ha incamerato diversi miliardi), però specifica che “la maggior parte di quelle morti non sarebbe causata dalla malattia in quanto tale, ma dal sovraccarico dei sistemi sanitari, e di economie già stressate e soprattutto nei Paesi poveri e in via di sviluppo”.
Quindi la colpa del prossimo olocausto non sarà del SarsCov-2 ma dei sistemi sanitari nazionali. Sistemi sanitari che sono stati devastati prima da tagli e poi da una gestione assurda dell’emergenza. Se qualcuno non ha ancora compreso che Gates è un filantropo alla rovescia, ricordiamo che a giugno 2020 il GAVI (Global Alliance for Vaccines and Immunization organizzazione creata da Bill Gates nel 2000) ha racimolato grazie a donazioni ben 8,8 miliardi di dollari per il Covid.
Incassare 9 miliardi e investirne 350 milioni non è proprio filantropia...
La seconda Centuria di NostraGates però è ancora più interessante: “per la fine del 2021 sarà avviata la produzione di massa di un vaccino abbastanza efficace, rendendo immune una quota dell’umanità sufficiente a bloccare la pandemia. Ma non basta: dobbiamo tutti spendere miliardi per ottenere il vaccino, per evitare i trilioni di danni che la pandemia sta facendo all’economia”.
Qui le cose si mettono maluccio. Bill Gates è assatanato di denaro e ogni occasione è buona per reclamare soldi, e lo fa minacciando e paventando trilioni di danni. Dimenticando però che i danni all’economia sono stati creati da governi fantoccio che hanno gestito un virus influenzale come fosse ebola ingegnerizzato! Preoccupa infine la previsione del vaccino per fine 2021 che sarà secondo lui “abbastanza efficace”. Significa per caso che i vaccini che stanno sfornando in questo periodo non sono efficaci per nulla? Ma allora a cosa servono? Gates sta profetizzando che il mondo avrà a che fare con la pandemia per molti anni e non solo nel 2020 o 2021...
Sta girando da un po’ di tempo un post secondo il quale il tampone naso-faringeo per il Sars Cov-2 è in grado di perforare la BEE, la Barriera emato-encefalica. Diciamo fin da subito che si tratta di una sciocchezza enorme perché NON è possibile arrivare fino alla BEE: con il bastoncino si può arrivare fino alla parte superiore delle vie respiratorie. Andando in profondità si può danneggiare la lamina cribrosa dell’etmoide: un osso particolare e forellato dove ci sono dei vasi molto importanti. Questo osso funge da "stufa" per l’aria che entra che deve essere riscaldata anche grazie alle vie nasali superiori con i peli.
Quindi quello che possono danneggiare è la lamina cribrosa, ma non si può arrivare a sfondare la BEE che si trova molto più in alto. Fatta questa premessa obbligatoria, il tampone è in ogni caso un atto di violenza estrema che va bloccato con ogni mezzo!
Anche perché se il virus - come dicono gli esperti - si trasmette attraverso il droplet, cioè le goccioline di Flugge, non si comprende come mai non si possa fare un banale e indolore tampone semplicemente usando la saliva. Perché devono introdurre così in profondità (circa 13 cm) il bastoncino rischiando contaminazioni e danni?
Il tampone è un atto invasivo contro natura: un test non validato che non ha nessun significato clinico nè tanto meno diagnostico (percentuale elevata di falsi positivi), ma è il mezzo ideale per poter dominare e gestire le paure delle masse.
Infine c’è il problema delle sequenze geniche prelevate col tampone: che fine fanno? Forse vengono archiviate in un database con tanto di nome e cognome: una specie di agenda mondiale con il DNA di tutti...
Ovviamente anche i test sierologici non hanno un significato clinico. Qual è il problema? I sudditi sono convinti che il tampone sia una fonte di tranquillità e sicurezza perché se risulta negativo significa che non sono venuti a contatto col virus, cosa questa totalmente assurda! Bisogna smentire e sconfessare simili test, ma usando cervello e scienza, e non andando in giro a dire che il tampone sfonda la barriera che protegge l’encefalo, così si fa solo il gioco della Dittatura!
Partiamo subito dicendo che le forze in gioco sono ripetitive e assolutamente scontate: le strategie che adottano infatti sono sempre le medesime. Questa strategia sociale del Problema-Reazione-Soluzione è usata da millenni e ancora non ha perso lo smalto nel condizionare le masse di pecoroni addormentati e anestetizzati. Il Sistema vuole mettere in atto una Soluzione, già bella pronta e pianificata, e non deve far altro che creare un Problema. Tutto qua. La Reazione è quasi sempre emotiva delle masse che accetta di buon grado la Soluzione. Un esempio magistrale per tutti è l’11 settembre 2001... Oggi il Problema non è il terrorismo (non si parla più infatti di al-Qaeda, Isis, ecc.), ma un pericolo molto subdolo e invisibile: i virus! In questo brodo sociale per giustificare la seconda ondata (mediatica) del corona, tanto osannata e acclamata dai virologi venduti dell’establishment, era ovvio che doveva verificarsi qualcosa che giustificasse le nuove ordinanze, le prossime restrizioni e i prossimi DPCM. Chi meglio dei giovani poteva incarnare il perfetto capro espiatorio? Lo andavano dicendo da settimane i vari esperti: “il virus potrebbe colpire i giovani”; “i giovani saranno i prossimi contagiati”, ecc.
Discoteche queste maledette Il governatore del Veneto Luca Zaia, ammirato da personaggi come De Benedetti (e questo dovrebbe far riflettere chi ha ancora il cervello connesso col resto del corpo), spedisce casualmente i carabinieri nelle discoteche con tanto di telecamera per filmare gli assatanati ballerini e avere così in mano la pistola fumante degli assembramenti!
Verrebbe da dire che al diversamente-astuto Zaia gli è sfuggito un piccolissimo particolare: le discoteche sono luoghi di assembramento per antonomasia. Se volevano veramente impedire lo scempio di un ritrovo di giovani in uno spazio limitato la soluzione era semplicissima: bastava non aprire le discoteche. Troppo semplice, vero?
Ovviamente l’apertura delle disco era funzionale proprio per ottenere gli assembramenti, e quindi creare il Problema, per poi attendere la Reazione dei sudditi (indignazione, preoccupazione e anche rabbia) e presentare infine la Soluzione: nuove restrizioni nell’attesa della seconda ondata e della seconda chiusura dell’Italia! Tutto estremamente chiaro e limpido. Affinché il giochetto funzioni perfettamente era d’obbligo l’ombrello dell’emergenza sanitaria, per cui il governo non poteva non prorogarla, almeno fino al 15 ottobre, così da includere anche la riapertura delle scuole. Con la ripartenza delle classi è scontato che avverranno i primi “focolai” infettivi, anche perché per la prima volta nella storia dell’umanità un qualsiasi sintomo, dal colpo di tosse alla diarrea fulminante, è classificato e purtroppo gestito come Covid-19, come fosse mortale.
Patologia così letale che per sapere se hai preso il virus devi farti degli esami!
Il caso degli asintomatici è emblematico. Se veramente credete che gli asintomatici (cioè persone sanissime senza sintomi) siano un problema per il Paese, allora la follia ha fatto breccia anche nel vostro cervello. Volete sapere qual è il segreto di Pulcinella? Gli asintomatici, i tamponi, le discoteche e gli assembramenti sono funzionali per far crescere il numero dei positivi così da gonfiare i dati e giustificare le attuali e prossime decisioni golpiste di un governo che nessuno ha votato. Ricordo che in tutto questo i media sono al primo posto per responsabilità. Creano e inducono panico e psicosi nelle masse. Masse che purtroppo continuano ad abbeverarsi alle loro fonti tossiche.
Nuove restrizioni Decisioni come l’ordinanza firmata oggi dal burattino Luca Speranza, che entrerà in vigore domani: lunedì 17 agosto. In pratica diventa obbligatorio “dalle ore 18 alle ore 6 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale” Hanno anche sospeso le attività di ballo, le discoteche e locali assimilati. Le discoteche hanno assolto il loro compito e quindi non servono più.
La cosa estremamente interessante è una ordinanza emanata il giorno dopo ferragosto che presenta il virus come un vampiro assetato di sangue che esce dalla tomba al calar del sole per tornarsene a casa alle prime luci del mattino. Ambiguo comportamento per un agente virale. Oltre a quanto detto prima hanno anche voluto dare il colpo di grazia alle attività commerciali che più lavorano in estate: i locali all’aperto come bar, birrerie, ristoranti, ecc. Colpendo non a caso la fascia oraria più importante: dalle 18 alle 6. Perché non di mattina o nel primo pomeriggio? Prendendo di mira uno dei pochi momenti di svago dei giovani. Fino a settembre la birra o lo spritz in compagnia, te lo sorseggi con la mascherina. La sicurezza della nazione richiede questi e molti altri sacrifici che verranno… Lo stanno facendo per noi!
Il seguente grafico mette in luce la strategia di creazione artificiale della seconda ondata del virus. I casi positivi (in rosso) stanno crescendo a dismisura (gonfiando le statistiche) grazie ai tamponi, ma i morti sono sempre praticamente azzerati.
Se fosse vivo oggi il grande Massimo Troisi molto probabilmente al posto di “Pensavo fosse amore e invece era un calesse”, girerebbe il film “Pensavo fosse scuola e invece era un lager”. Parlando di commedie è molto interessante il Comunicato Stampa del 14 agosto del presidente dell’ANP, l’associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola “Pensavamo di vivere in una tragedia, e invece era una commedia: Tanto rumore per nulla di William Shakespeare!” Questo è il sarcastico commento di Antonello Giannelli, Presidente dell’ANP alla notizia del nuovo parere del Comitato Tecnico Scientifico (CTF) secondo cui il distanziamento di un metro a scuola, al rientro a settembre, può anche non essere mantenuto per qualche mese, in attesa dei nuovi banchi, purché si faccia uso della mascherina chirurgica!
Il Giannelli non comprende la ratio del parere del CTS e soprattutto come mai “non si sia fatta chiarezza prima su questo aspetto fondamentale”. Proviamo a sparare una risposta? Forse dipende dal fatto che siamo governati da inetti e cialtroni messi là proprio per disintegrare la scuola, o meglio chi la frequenta, il nostro divenire? Così tanto per dire, ovviamente. Anche perché - continua Antonello Giannelli - i dirigenti scolastici hanno risposto a innumerevoli monitoraggi ministeriali per comunicare più volte tutti i dati relativi alle classi, alle aule, ai corridoi, alle palestre, ai cortili, agli edifici, ai bagni, ecc.
A cosa è servito tutto questo immane lavoro? Riproviamo a dare una risposta? Ovviamente non è servito a nulla se non a tenere occupata la gente, creando il caos nelle scuole e nelle famiglie... Quindi nell’attesa che arrivino (se mai arriveranno) i due milioni di nuovi banchi monoposto a rotelle, i giovani disabili da scolarizzare dovranno tenersi la museruola. Per mesi il distanziamento sociale a scuola è stata una disposizione ministeriale inamovibile e assolutamente prioritaria, ora in mancanza delle rotelle diventa secondaria. Che dire? La forza di questo governo sta proprio nella coerenza!
Se non ci fosse da piangere verrebbe quasi da ridere, e forse è proprio per questo che il presidente dell’ANP termina il Comunicato specificando “dopo una estate di lavoro frenetico che sembrava tragica e invece era solo comica”. Un’estate comica? Come comica è stata la proposta dalla stessa ANP di far entrare in pagella le regole anti-Covid: voto in condotta a chi le rispetta o meno. Gli studenti che non rispettano il distanziamento e/o non usano correttamente la mascherina avranno un voto negativo in condotta. Più che metodo per responsabilizzare gli studenti è propaganda per indottrinare i giovani e separarli socialmente sempre di più! Almeno questa pazzia non è stata colta dal Ministero e il voto-Covid è rimasto nella mente malata di chi l’ha partorito.
Il problema serissimo è che tra meno di un mese milioni di giovani verranno rinchiusi dentro dei gulag e trattati non come studenti ma come potenziali e pericolosi untori. Immobili e zitti in classe con tanto di mascherina (se nel frattempo non sono arrivate le rotelle), mentre fuori dall’aula ogni loro spostamento sarà seguito e tenuto sotto controllo da telecamere e bidelli-kapò che gireranno armati di amuchina e termometro sempre pronti a sparare il raggo laser sulla fronte di ogni disgraziato che inavvertitamente dovesse espettorare muco per terra, o peggio ancora avere un colpetto di tosse.
E Dio solo sa cosa potrà accadere se il display indicherà un valore superiore a 37,5°C! Per chi non dovesse averlo ancora capito, per chi ancora la mascherina ce l'ha avvolta all'encefalo, tutto questo bailamme a scuola è dovuto ad un banalissimo virus influenzale, che stando ai dati epidemiologici, e non alle chiacchiere da bar, è praticamente innocuo in età pediatrica (e nella quasi totalità delle persone adulte sane). Da commedia tragicomica sono riusciti a trasformarla in un fanta-horror…