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Marcello Pamio - 5 febbraio 2023
L'Agenda della cashless society (letteralmente "società priva di contanti") è iniziata qualche anno fa e sta andando avanti alla grande!
Il presente articolo del 2017 dice che il colosso delle carte di debito VISA ha offerto 10.000 bigliettoni verdi ai ristoratori che accettano di eliminare il contante. Più chiaro di così. "Visa assegnerà fino a 500.000 dollari a 50 ristoratori con sede negli Stati Uniti che si impegnano a partecipare alla programma del 100% senza contanti", ha riportato la società in un comunicato stampa!
Tagliando i contanti - dice sempre VISA - si possono aiutare le piccole imprese! Eh già, hanno condotto (loro) uno studio secondo il quale, se le aziende smettessero di accettare contanti porterebbero miliardi in più ogni anno. 😂😂😂 Si miliardi nelle casse delle lobbies e milioni di imbecilli totalmente dipendenti e schiavi del Sistema!
La sparizione dei contanti è il passaggio chiave del Nuovo Ordine Mondiale! Il punto di non ritorno perché avranno il controllo assoluto sulla vita di miliardi di subumani!
Impediamolo con ogni mezzo: usiamo sempre e solo banconote per fare acquisti, e boicottiamo tutti i decerebrati che partecipano a tale disumanizzante e satanica operazione!

Marcello Pamio – 25 aprile 2022
Elon Musk si compra Twitter per 44 miliardi di dollari, e tutti festeggiano come se da domani il mondo sarà migliore! Com’era lo slogan: “andrà tutto bene”, vero? Per fortuna…
Al completamento della transazione il social media più noto al mondo diventerà una società privata interamente controllata dal numero uno di SpaceX. Musk stesso ha affermato: “la libertà di parola è il fondamento di una democrazia sana e Twitter è la piazza della città digitale in cui si dibattono questioni vitali per il futuro dell'umanità”.
Tutto stupendo, pure troppo. Elon Reeve Musk è sicuramente un personaggio estroverso, ma è anche uno spietato volpone, non di primo pelo. E’ un imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese e naturalizzato statunitense. Universalmente noto come il pioniere e genio indiscusso della macchina elettrica, ma non è così. Nel 2003 Musk non ha fondato Tesla Motors, se l’è comprata con 6,5 milioni di dollari dai due ingegneri genialoidi che l’avevano creata: Marc Tarpenning e Martin Eberhard a cui servivano capitali per partire.

Marc Tarpenning e Martin Eberhard

Musk incassa centinaia di milioni di dollari vendendo crediti verdi a chi, per legge, deve sdebitarsi per l’inquinamento prodotto, come le altre società automobilistiche a benzina o diesel.
Dall’altra si è comprato Dogecoin una criptovaluta e qui la contraddizione sulla sua preoccupazione per il pianeta è massima, dal momento che i computer che servono per crearle (le cripto) assorbono lo 0,56% del fabbisogno elettrico mondiale.
Ora che i soldi li ha fatti grazie alla genialità altrui, Musk da una parte costruisce razzi per lo Spazio con lo scopo di colonizzare Marte, dall’altra si occupa di interfacciare l’uomo alla macchina grazie a Neuralink, la corporation di cui è proprietario.

Un centinaio di neuroscienziati stanno lavorando per lui, per impiantare elettrodi da 4 o 6 micron nel cervello umano attraverso chirurgia robotica. Lo scopo è favorire la simbiosi con le macchine, con i computer grazie all’Intelligenza Artificiale.
Questo si chiama transumanesimo! Musk è un transumanista che sostiene l’importanza dell’ibridazione tra umano, realtà artificiale e robot, con la scusa di comandare meglio le macchine, quando invece sarà vero il contrario…
Staremo a vedere se la libertà di parola ed espressione non saranno solo chiacchiere e distintivo. Vedremo se Twitter permetterà di criticare il transumanesimo e il postumano. Infine vedremo se cambierà qualcosa anche con il partner più importante di Musk: la Cina! Il regime comunista ha bandito Twitter nel 2009, ma ora con Musk potrebbe cambiare. La Cina infatti è il secondo mercato più grande di Tesla dopo gli Stati Uniti, e i produttori cinesi di batterie sono i principali fornitori per i suoi veicoli elettrici.

Marcello Pamio

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è l’insieme dei dati e delle informazioni cliniche che costituiscono la storia sanitaria di ogni cittadino. All’interno del Fascicolo si trovano documenti di tipo sanitario, amministrativo oltre alle prescrizioni mediche e farmaceutiche.

Ad oggi il FSE risulta attivo solo da una piccola percentuale della popolazione, il 20% circa, “tenuto conto che il FSE può essere attivato e alimentato solo a fronte del rilascio del consenso da parte dell’assistito” (articolo 12, comma 3-bis del DL n.179 del 2012).
Probabilmente proprio questo numero piccolissimo di persone ha spinto i legislatori a modificare la legge, e infatti, nel DL n. 34 del 19 maggio 2020 “Misure urgenti in materia di salute” (pubblicato in GU n. 128 del 19 maggio 2020) è stato abrogato il comma 3-bis e questo “comporta la possibilità di alimentazione del fascicolo personale anche in assenza del consenso”.
Il comma 3 bis infatti diceva: “il FSE può essere alimentato esclusivamente sulla base del consenso libero e informato da parte dell’assistito, il quale può decidere se e quali dati relativi alla propria salute non devono essere inseriti nel fascicolo medesimo

Quindi non serve più dare nessun consenso perché il FSE viene “alimentato” automaticamente!

In questi giorni sta girando la data dell’11 gennaio 2021 come scadenza per negare il consenso a questa schedatura sanitaria, ma va precisato che si potrà fare anche successivamente, la cosa importante è cercare di comprendere cosa stanno facendo.
Anche se neghiamo il consenso il Fascicolo Elettronico Sanitario (FSE) verrà alimentato automaticamente, perché la differenza sta nella visibilità o meno dei dati da parte del personale sanitario (MMG/PLS, medici specialisti, infermieri, ecc.). Sono questioni di lana caprina...

Scaricando il modulo in allegato (“Oscuramento e de-oscuramento dei dati e documenti”) si ha la possibilità di oscurare i dati e così facendo il FSE lo potremo consultare/scaricare solo noi o i medici curanti se lo necessitano in caso di emergenza (comunque i logs sono tracciati). Ma anche facendo questo il ministero della salute e altri enti governativi potranno spulciare e usare i nostri dati (resi anonimi, dicono loro) per motivi di studio e ricerca!

Avete capito? A prescindere potranno sempre accedere ai nostri dati anche se li oscuriamo e anche se neghiamo il consenso. E’ tutto nero su bianco nelle “Informazioni aggiuntive relative al FSE di Regione Lombardia”: “in caso di revoca del consenso alla consultazione, il FSE continuerà ad essere alimentato e consultato solo per fini di governo e ricerca”. Quali fini governativi e di ricerca non c’è dato sapere!
Lo ribadisce anche il sito della Regione Liguria: “Come previsto dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77 di conversione del D.L. n. 34 del 19.05.2020 c.d. Decreto Rilancio e a seguito dei chiarimenti forniti dall'Autorità Garante per la protezione dei dati personali desideriamo informarLa che a partire dal 19 maggio 2020, per istituire il Suo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) non è più necessario che la S.V. conferisca un apposito consenso alla Regione”.
Confermano che in questa dittatura sanitaria è tutto automatico!

Il Suo consenso, invece, rimane necessario e può essere espresso anche ‘una tantum’ per rendere il Suo FSE accessibile/consultabile ai sanitari che dovessero prenderLa in cura nelle Aziende Sanitarie/Enti sanitari.
Le Regioni provvederanno ad alimentare automaticamente il FSE con i dati e i documenti relativi alle prestazioni sanitarie erogate a partire dal 19 maggio 2020 quale data di entrata in vigore del suddetto ‘Decreto Rilancio’ “.
Relativamente, invece, all’alimentazione dei dati e documenti inerenti alle prestazioni sanitarie erogate dal SSR e dal SSN antecedentemente alla data di entrata in vigore del Decreto Rilancio siano inseriti nel FSE seppur in forma ‘oscurata’ ovvero non visibile ai sanitari salvo espresso consenso dell’interessato, si provvederà automaticamente a meno che Lei non si opponga espressamente al loro riversamento nel Suo FSE entro e non oltre il prossimo 11 gennaio 2021.

La scadenza dell’11 gennaio 2021 si riferisce quindi al consenso di oscurare i dati sanitari antecedenti al 19 maggio 2020.
Proprio per quanto detto finora qualcuno suggerisce di fare attenzione a negare il consenso, perché una eventuale negazione potrebbe generare una sorta di lista di proscrizione, una specie di schedatura. Ma è altresì vero che sanno benissimo tutto su di noi, visto che la privacy esiste solo sulla carta.

Sta comunque a noi scegliere se continuare ad alimentare o meno tale fascicolo con i nostri dati, perché non tutti sanno che ogni visita medica, terapia, operazione e ogni tampone eseguito o vaccino inoculato verrà registrato nel FSE.

Ovviamente tale fascicolo è solo l’anticamera dell’ID Global, cioè dell’Identità Digitale: un programma di identificazione elettronica che punta ad includere ogni persona sulla terra. Una piattaforma in grado di registrare qualunque dato: dalla nascita, ai farmaci, alle vaccinazioni, ai dati biometrici, sanitari e finanziari. Tutta la Vita umana registrata in maniera digitale!

Detto questo va benissimo bloccare il FSE, ma se pensiamo seriamente che soltanto negando il consenso si possa cambiare la situazione odierna siamo dei poveri illusi.
Vogliamo veramente cambiare l’attuale Sistema sanitario? Allora dobbiamo disintegralo:

- Cancellare dalle ULSS ogni medico curante che abbia la visione disumanizzante del regime, facendoci seguire da tutti quei terapisti e/o medici che si occupano di medicina naturale e che hanno una visione molto completa e umana. Selezioniamo attentamente i destinatari dei nostri soldi!
E attenzione, serve a poco non andare dal proprio medico, bisogna cancellarsi dalla sua lista, altrimenti lui i soldi li recepisce lo stesso.
Infine ricordiamo che i medici radiati hanno un valore aggiunto inequivocabile!

- Cambiare il nostro stile di vita imparando a vivere in maniera molto più sana ed equilibrata (alimentazione corretta, movimento all’aria aperta e respirazione senza museruola).

- Comprendere il significato dei sintomi e delle malattie, imparare la vera biologia, curandoci solo con rimedi naturali.

- Evitare tutti quegli esami spacciati falsamente per “preventivi”, il cui vero obiettivo è solo quello di trasformare persone sane in malati.

- Evitare come la peste tamponi e vaccini: i primi servono a mantenere le balle statistiche ed epidemiologiche, i secondi ad intossicare gli organismi slatentizzando patologie...

- Non pagare più le tasse al regime significherebbe eliminare la loro linfa vitale, bloccare l'angiogenesi che fornisce sangue al cancro. Invece delle manifestazioni in piazza che non portano a nulla se non aderiscono milioni di persone, uno sciopero fiscale sarebbe a dir poco dirompente.

Così facendo non usufruiremo più delle prestazioni sanitarie (medicina generale, servizi ospedalieri, ecc.); gli azionisti delle lobbies chimiche avrebbero sogni movimentati; i dati Covid precipiterebbero nel cesso; il FSE rimarrebbe un banale registro vuoto e il sistema collasserebbe su se stesso in men che non si dica!
In poche parole significa: uscire dal Sistema!
Tutto questo va ben aldilà della semplice negazione del consenso...

Documenti utili da scaricare:

Oscuramento e de-oscuramento dei dati e documenti”, (documento scaricato dal sito della Regione Veneto)

Esercizio di diritti in maniera di protezione dei dati personali”, da inviare al Garante della Privacy

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Marcello Pamio
Quanti hanno sentito parlare del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)? Eppure dovrebbe interessare tutti visto che si tratta di una cartella che raccoglie i nostri dati sanitari, anche i più sensibili: esami, cartelle cliniche, diagnosi, patologie, farmaci, consenso o diniego alla donazione degli organi, vaccinazioni, ecc.
Stiamo parlando di una vera e propria identità digitale di tipo sanitario!

Questa registrazione non è mai partita nonostante ci abbia provato nel 2012 il governo Monti, e in effetti ad oggi risulta attivato solo dal 20% della popolazione. Troppo poco per chi vuole controllare il paese....
Ma ecco che la psicopandemia casca a fagiuolo e infatti nel Decreto legge “Rilancio” il FSE è stato rilanciato alla grande. D'altronde in piena emergenza non possiamo mica andare a rompere le balle al Sistema con piccoli dettagli come diritti, libertà e ovviamente privacy.

Tutto è scritto nero su bianco nella bozza del Decreto che deve ancora essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma lo sarà a breve.
Nell'articolo 13 dal titolo: “Misure urgenti in materia di Fascicolo sanitario elettronico” c'è scritto chiaramente che nella cartella digitale saranno inseriti tutti i documenti del sistema sanitario pubblico e anche di quello privato, inoltre “rende disponibile ai FSE i dati relativi al consenso o al diniego alla donazione degli organi e tessuti; le Anagrafi vaccinali regionali rendono disponibili ai FSE i dati relativi alla situazione vaccinale”.

Avete capito? In un unico file personale sarà riportata vita, morte e miracoli di ognuno di noi, dalle patologie, ai farmaci in uso per arrivare alle scelte terapeutiche e/o vaccinali.
Tecnicamente tutti questi dati saranno a disposizione solo delle autorità sanitarie e del personale medico per superare l'emergenza. Questo è quello che ci dicono e possiamo crederci oppure no. Ma se venissero usati per altri scopi meno nobili, come per esempio nel caso di una seconda ondata di contagi? O per ficcare il naso dentro ai conti delle famiglie? Ebbene sì, un altro passaggio inquietante del Decreto “Rilancio” è infatti l'art.7 Metodologie predittive dell’evoluzione del fabbisogno di salute della popolazione”. Il governo in pratica conferisce al Ministero della Salute la facoltà di trattare e gestire non solo i dati sanitari di ogni cittadino, ma anche quelli “reddituali riferiti all’interessato e al suo nucleo familiare per lo sviluppo di metodologie predittive dell’evoluzione del fabbisogno di salute della popolazione”.

Quali sarebbero queste metodologie predittive? E soprattutto qual è la ratio di un ministero della salute libero di violare i conti e le tasche delle famiglie? Forse per individuare più velocemente le famiglie “indigenti” o quelle che non accettano i protocolli ortodossi; quelle che intraprendono percorsi terapeutici diversi; o peggio ancora quelle che negano l'utilità delle vaccinazioni?
Magari per sottrarre loro i minori?


Marcello Pamio

Siamo di fronte alla più grande PsyOps, operazione psicologica, mai messa in atto nel mondo.

Problema - Reazione - Soluzione

Problema: VIRUS
Reazione: PAURA
Soluzione: DITTATURA (medica, mediatica, sociale, finanziaria, politica e culturale)

Con la scusa di un misterioso virus, arrivato dall'Oriente (forse), il Grande Fratello affina le armi e stringe sempre il cappio attorno alle già risicate libertà.
Isolamento sociale (che fa crescere non solo la paura ma anche rabbia/rancore).
Tracciamento digitale, incrociando tabulati, carte di credito e satellitare dei cellulari.
Per sapere in ogni momento dove siamo e cosa stiamo acquistando.
Telecamere, sensori biometrici e termici per vedere in ogni istante cosa facciamo. 
Nell'attesa del microchip e della sparizione del contante, passaggi questi ultimi obbligatori! Nel biochip saranno registrati tutti i dati individuali, sanitari, fiscali, compreso l'ID, l'Identificativo Digitale che tutti avranno.
Il denaro cartaceo dovrà sparire per lasciare il posto alla moneta virtuale, elettronica, facilmente manipolabile e gestibile dalle mani dei manovratori.
Mentre i sudditi impauriti e reclusi in casa attendono il vaccino, le antenne per il 5G spuntano come i funghi, perché tale tecnologia è importantissima per la dittatura (medica, mediatica, sociale, finanziaria, politica e culturale)...


Marcello Pamio

Nel 2015 nasce a New York l'Alleanza ID2020, ufficialmente un'organizzazione di rifugiati, una specie di partnership globale che riunisce organizzazioni pubbliche e private con lo scopo di migliorare la vita attraverso quella che va sotto il nome di “identità digitale”.

A gestire questa alleanza c'è l'Identity2020 Systems Inc., una corporation che collabora con varie agenzie delle Nazioni Unite, ONG, governi e imprese di tutto il mondo.
Durante il vertice del 2019 a New York intitolato “Rising to the Good ID Challenge”, l’alleanza ID2020 ha deciso di implementare il programma dell'Agenda nel 2020, cioè quest'anno, una decisione che è stata poi confermata - ovviamente a porte chiuse - a gennaio 2020 al World Economic Forum (WEF) di Davos.

I partner fondatori dell'ID2020 sono l'immancabile e immarcescibile Bill Gates, il GAVI (un'associazione che promuove la vaccinazione per tutti) e la Fondazione Rockefeller!
Tre entità coinvolte da molti anni in qualsiasi operazione volta alla vaccinazione globale.

Possiamo affermare che l'ID2020 System Inc. sia una vera e propria costola dei Rockefeller, visto che nel sito ufficiale della Fondazione...

Cosa nasconde questa alleanza?
Si tratta di un programma di identificazione elettronica che utilizza la vaccinazione generalizzata come piattaforma per l'identità digitale. Avete letto bene: usano la vaccinazione come piattaforma!
Il programma sfrutta le operazioni di registrazione delle nascite e di vaccinazione esistenti per fornire ai neonati un'identità digitale portatile e persistente collegata biometricamente.
Senza un'identità - dicono loro - le persone sono spesso invisibili, incapaci di votare, accedere all'assistenza sanitaria, aprire un conto bancario o ricevere un'istruzione. Senza dati precisi sulla popolazione, le organizzazioni pubbliche e private fanno fatica a fornire i servizi umani di base in modo ampio e accurato.

Viene da sé che, per identificazione digitale, lorsignori intendono l’inserimento nel corpo umano di un microchip contenente tutte le informazioni personali dei sudditi.
Quindi dopo la pandemia di Coronavirus dichiarata dall'OMS l'11 marzo scorso il prossimo passo potrebbe essere - anche su raccomandazione della stessa OMS o dei singoli paesi - quello di "forzare la vaccinazione", sotto sorveglianza della polizia o dell'esercito?
Non è che la pandemia sia stata dichiarata proprio per stendere il tappeto all'ID2020?

Infine, esiste attualmente una tecnologia in grado di creare dei biochip da inserire all'interno del vaccino? Nano-chip in grado di essere controllati in remoto e contenenti tutti i dati personali umani (socio-sanitari, bancari, ecc).
A tal proposito le dichiarazioni del Direttore Generale dell'OMS, il dottor Tedros di qualche giorno fa aprono scenari inquietanti, perché secondo lui sarà necessario spostarsi verso la moneta elettronica, in quanto le banconote possono essere veicolo di infezioni varie, come per esempio il Coronavirus!


Avete capito? Da oggi le banconote cartacee potrebbero trasportare pericolosissimi virus in giro per la società. Meglio farle sparire per lasciare posto all'asettico microchip!
Quindi gli alti vertici del Sistema stanno spingendo per la sparizione della moneta come noi la conosciamo, in direzione di quella virtuale. Ovvio che per tale passaggio il microchip diventa fondamentale...
Quindi: è solo una coincidenza che ID2020 sia stato lanciato all'inizio di ciò che l'OMS chiama pandemia? O era necessaria una pandemia per “lanciare” i programmi devastanti di ID2020?

Conclusione
In pratica Big Pharma sta ufficialmente collaborando con l'industria tecnologica per accoppiare “l'immunizzazione” con la biometria digitale, il che significa che agli esseri umani saranno presto impiantati o inoculati microchip, con i quali potranno essere seguiti e controllati attraverso una matrice di identificazione globale.
Simili alle bestie, così gli umani saranno contrassegnati.
Questa alleanza globalista vuole che tutti gli umani siano “vaccinati” con chip di tracciamento e identità digitale, e il sistema di monitoraggio gestirà facilmente la popolazione mondiale.
Il terreno di sperimentazione del programma ID2020 come sempre sono i paesi del Terzo Mondo, ma il gruppo sta lavorando con i governi degli Stati Uniti per iniziare il microchippaggio delle persone attraverso la vaccinazione. Ad Austin in Texas per esempio, i senzatetto sono cavie collettive per il programma di vaccinazione con microchip dell'ID2020. La scusa è di voler aiutare questa popolazione di disperati ma ovviamente lo scopo è un altro...


Marcello Pamio

Sino ad oggi, quando qualcuno aveva il coraggio di parlare della «Smartdust», cioè della cosiddetta «polvere intelligente», veniva preso come un mentecatto squilibrato e cospiratore.
Le smartdust rientrano nelle nano-tecnologie e sono dei microscopici sensori della dimensione di granellini di sabbia in grado di funzionare in modalità wifi per scambiare dati sensibilissimi con un ricevitore esterno.
La peculiarità di questi sensori è data dalle dimensioni microscopiche, per cui possono essere veicolati attraverso correnti d’aria, quindi distribuiti mediante aerosol (vedi scie chimiche) per essere inalati attraverso i polmoni, oppure si possono inserire direttamente nei cibi...

Sembra roba da dietrologia, peccato che le ricerche sono finanziate dal DARPA (Defence Advanced Research Projects Agency, cioè l’Agenzia governativa del Dipartimento della Difesa americano incaricata dello sviluppo di nuove tecnologia per uso militare).
Adesso, viene fuori che l’Università di Berkeley in California ha costruito dei «minuscoli sensori wireless da impiantare nell’organismo». Tali sensori hanno - guarda la coincidenza - la dimensione di un granello di polvere!
E’ stata chiamata «polvere neurale» e si tratta del primo sensore wireless delle dimensioni appunto di un granello di polvere, che può essere "impiantato" nell’organismo.

Si apre dunque la strada alla possibilità di controllare dall’interno muscoli, nervi e protesi (rivista Neuron).
I mini sensori sono stati impiantati con successo nei muscoli e nei nervi e possono essere alimentati con gli ultrasuoni. Funzionano infatti grazie a un cristallo piezoelettrico che converte le vibrazioni degli ultrasuoni in energia elettrica, destinata ad alimentare un piccolo transistor.

L’intento degli autori è quello di ridurre ulteriormente le dimensioni dei sensori in moda da poterli impiantare direttamente nel cervello, così da poter registrare le attività elettriche cerebrali in funzione di patologie come l’epilessia, ma non solo. Così almeno vogliono vendercela.
D’altra parte non è mai stato possibile avere accesso ai dati del corpo umano catturati e registrati costantemente dall’interno, almeno fino ad oggi...
In un futuro molto vicino, questi sensori wireless potrebbero essere sistemati accanto a un nervo, a un muscolo o a un organo per registrane l’attività, trasmettendo le informazioni a un dispositivo esterno.

Tutto sempre stupendo se ascoltiamo solo la versione ufficiale, ma se possono fare una cosa del genere con un organo o un nervo, non potrebbero farlo anche con il cervello? Se le informazioni trasmesse vanno dall’organo ad un ricevitore esterno, non sarebbe possibile invertire il senso e comunicare dall’esterno verso l’interno? Perché se fosse così si potrebbero influenzare le attività cerebrali e/o cognitive dell’uomo…
Infine, con simili dimensioni nanometriche non è possibile posizionare i sensori all’interno dell’ago di una siringa, ad esempio in ambito vaccinale? Sarebbe un modo semplice ed economico per inoculare i sensori dentro l’organismo di milioni di bambini, gli uomini del domani...
Ma naturalmente queste sono solo le farneticazioni di un complottaro borderline!

 

http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/tecnologie/2016/08/04/polvere-neurale-per-controllare-muscoli-e-nervi-_60f9e2fa-01a3-4e17-adb5-87de82649ae4.html?fbclid=IwAR1FmgRazWGfD-aLLpx76dfCZvVGEQPaPn9sFC1nYGEfYQBgayoSgJNi_-A


Marcello Pamio

Sempre più spesso la realtà in cui viviamo si fa gioco della fantascienza proiettata al cinema.
D’altronde non è così strano se ci pensiamo attentamente: la macchina massonica hollywoodiana serve proprio a preparare il futuro plasmando il presente.
Innumerevoli sono i film in cui ci si ritrova in un lontano futuro distopico, nel quale la popolazione è controllata mentalmente dal malvagio di turno.
Purtroppo per noi, questo futuro è arrivato!

Una recentissima ricerca[1] ha dato vita ad un nuovo dispositivo in grado di colpire specifici neuroni utilizzando in combinazione farmaci e fotostimolazione! Tradotto: è possibile assistere al controllo dei circuiti neurali utilizzando un impianto cerebrale gestito da uno smartphone!Tale progetto, frutto del lavoro sinergico tra Corea e Stati Uniti, potrebbe aiutare lo studio sul cervello e le sue malattie come il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, ecc.
Così almeno ce la vogliono raccontare!

Secondo Raza Qazi, autore dello studio e ricercatore del Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST) e della University of Colorado Boulder: «Il dispositivo neurale wireless consente la neuromodulazione chimica e ottica cronica che non è mai stata raggiunta prima d’ora».
Vorrebbero quindi sfruttare la tecnologia per studi farmacologici che potrebbero aiutare a sviluppare nuove terapie. Ma non solo...
Secondo Michael Bruchas, professore di anestesiologia e medicina del dolore all’Università di Washington, la tecnologia: «consente di ‘sezionare’ meglio le basi del comportamento del circuito neurale e di vedere in che modo i neuromodulatori specifici sintonizzano il comportamento in vari modi».

Studiano come controllare il comportamento umano mediante un dispositivo neurale wireless in grado, tra le altre cose, di somministrare farmaci specifici mediante un semplice cellulare!
Sicuramente i neuroscienziati battono in fantasia i fratelli Wacowski, uno a zero!
Ma se tale dispositivo neurale può essere controllato dall’utente mediante un semplicissimo smartphone, non è possibile un suo utilizzo (in remoto, cioè a distanza) anche da qualcun altro, magari con ideali meno nobili?
Le scoperte delle neuroscienze avanzano a passo spedito, come pure lo sviluppo di tecnologie neurali.
La conseguenza è che mai come ora nella storia dell’umanità il rischio del controllo assoluto dell’uomo è non solo realistico, ma a dir poco agghiacciante!

 

Per approfondire:

«Un impianto neurale per “manipolare” il cervello via smartphone», Claudia Svolacchia

https://biomedicalcue.it/impianto-neurale-cervello-smartphone/15335/?fbclid=IwAR2yV5VZvw-op3RBr-CwsWmnnXH6CKsvTo33qe4vEhxCZaungki8DAaPWSQ

 

[1] La ricerca è stata pubblicata su «Nature Biomedical Engineering»

 https://www.nature.com/articles/s41551-019-0432-1


Marcello Pamio

Il 21 settembre 2016 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, attraverso l’azione e le iniziative promozionali diffuse dal Ministero dello Sviluppo Economico gestito dal piddino Carlo Calenda, ha dato il là a «Industria 4.0», meglio noto come «Piano Nazionale Industria 4.0» stanziando 13 miliardi di euro per supportare la quarta rivoluzione industriale che porterà le aziende italiane a digitalizzare e robotizzare i processi produttivi.
L’anno seguente il «Piano nazionale Industria 4.0» diventa «Impresa 4.0».

Quarta Rivoluzione
Le rivoluzioni industriali del mondo occidentale sono state tre: nel 1784 con la nascita della macchina a vapore e di conseguenza con lo sfruttamento della potenza di acqua e vapore per meccanizzare la produzione; nel 1870 con il via alla produzione di massa attraverso l’uso sempre più diffuso dell’elettricità, l’avvento del motore a scoppio e l’aumento dell’utilizzo del petrolio come nuova fonte energetica; nel 1970 con la nascita dell’informatica, dalla quale è scaturita l’era digitale destinata ad incrementare i livelli di automazione avvalendosi di sistemi elettronici e dell’IT (Information Technology).[1]

Ora tocca alla quarta, e un rapporto pubblicato dalla multinazionale di consulenza McKinsey, spiega dettagliatamente quali saranno gli impatti enormi delle nuove tecnologie digitali.
Quattro saranno anche le direttrici di sviluppo:

  • Utilizzo dei dati, potenza di calcolo e connettività, big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione.
  • Analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore.
  • Interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata.
  • Passaggio dal digitale al “reale” e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine.[2]

Le rivoluzioni a cui assisteremo nei prossimi decenni supereranno la fantascienza hollywoodiana. (Vedi video dell'autore su Transumano e Postumano)
Nella «Fabbrica 4.0» la flessibilità dagli impianti sarà tale da consentire di personalizzare i prodotti in funzione del singolo cliente. I robot lavoreranno a contatto con l’uomo e dall’uomo apprenderanno in modo naturale. Arrivare alla pericolosissima A.I., Intelligenza Artificiale è solo questione di tempo.
La fabbrica, il lavoro, il microchip umano, i robot, ecc. tutto sarà infatti, in una parola, smart (intelligente).

Dall’Industria 4.0 al microchip 2.0
Il Piano industriale 4.0 darà un impulso enorme all’impianto dei microchip nell’uomo.
Non a caso si parla di interazione uomo-macchina, robotica, realtà aumentata, sicurezza, ecc.
La propaganda del Regime, sta cercando da molti anni di indottrinare le masse su tale argomento. Cercano infatti in tutti i modi di farci vedere il microchip sottocutaneo, come una tecnologia intelligente, evolutiva, utilissima e, ovviamente, sicura.
La Finestra di Overton si è aperta e gli articoli sui microchip per uso umano pubblicati nell’ultimo periodo ne sono la prova.

Oltre ai numerosissimi film sfornati da Hollywood negli ultimi decenni, assisteremo sempre più a servizi pseudo-giornalistici e trasmissioni televisive in cui il chip per uso umano, sarà presentato come il futuro e la tecnologia a cui non potremo dire di no.
Ci mostreranno sempre e solo il lato bello e utile: l’interazione del corpo con il mondo esterno, come ad esempio l’accensione del pc semplicemente avvicinando la mano inchippata, o la gestione completa di una casa domotica. Per non parlare della sicurezza: il microchip ci permetterà di uscire da casa senza carta di credito, senza soldi in contanti, perché tutti i dati utili (compresi quelli sanitari) saranno registrati nei byte del microcircuito.
Non parliamo della strepitosa utilità in caso di sequestro di persona o incidente, perché nel primo caso, fungendo anche da GPS sarà possibile trovare il malcapitato in pochi minuti, mentre nel secondo, anche se la persona è incosciente, i medici potranno estrapolare tutti i dati sensibili sanitari posizionando lo scanner sopra il microchip.

Tutto stupendo, ma dopo vedremo i lati oscuri….
Tornando agli articoli di propaganda, l’ultimo articolo è di ieri del quotidiano il «Giornale di Brescia», il cui titolo è inequivocabile: «Da Vinci 4.0, quando un chip sottocutaneo non deve far paura».
Il nome dell’iniziativa, che rende omaggio a Leonardo, sintesi di genio creativo e capacità tecnica, nel cinquecentesimo anniversario della sua morte, deriva anche dal fatto che «lui era ed è l’esempio perfetto della multidisciplinarietà».
Lo stesso saranno gli operatori delle Fabbriche 4.0, i quali dovranno saper interagire con robot, sensori e dati da essi prodotti, piuttosto che con un’intelligenza artificiale o con il microchip impiantato sotto pelle!
Per ben tre mesi, 250 ragazzi di cinque scuole della provincia di Brescia hanno avuto mattinate formative sui temi della «digital transformation».[3]

Ecco le piroette e acrobazie letterarie del Giornale di Brescia per imbonire gli impianti di microchip. «Sebbene il microprocessore sottocutaneo possa intimorire e far sovvenire scene da film in pieno stile Matrix, il suo utilizzo è già diffuso, ad esempio in Germania.
Al suo interno possono essere inserite informazioni come i dati anagrafici, il gruppo sanguigno e persino un abbonamento ad un mezzo di trasporto».[4]
Al «primo impatto non può non spaventare, ma lo stesso si può dire di tutte le invenzioni che hanno trainato le diverse rivoluzioni industriali». In pratica l’esperto paragona la macchina a vapore, l’elettricità con un congegno elettronico, grande come un chicco di riso, che viene posizionato mediante una siringa, dentro il corpo umano
Anche perché la casa che produce l’oggetto il microchip dettagliatamente propagandato in queste scuole si chiama «Dangerous Things», il cui sito ufficiale si apre con la frase: «We believe biohacking is the next phase of human evolution», cioè credono che il «biohacking» sarà la prossima fase dell’evoluzione umana!
Biohacking, unisce la parola «biologia» e «hack» che significa «un approccio o un metodo non convenzionale». In pratica il biohacking è l’insieme di sostanze e/o gadget sviluppate allo scopo di migliorare l’essere umano naturale, per superarne i limiti fisici.

Vendita dei microchip on-line
Il fondatore di Dangerous Things è un certo Amal Graafstra, che dal garage di casa gestisce la microazienda specializzata nella vendita per corrispondenza di chip e altri aggeggi per tutti quei poveri decerebrati che vogliono modificare e potenziare il proprio corpo!


Il microchip, mediante una siringa con un ago da ben 4 mm, si inserisce 2 millimetri sotto pelle, poi si mette un cerottino steri-strip sul buco, e il gioco è fatto.  Il tutto sganciando 90 euro circa per avere a casa il comodo kit.
Nel corso degli anni il prezzo è calato drasticamente e ora è alla portata di tutti, bambini e ragazzini compresi!

Se però il semplice chippetto non ti aggrada, e vorresti andare oltre, puoi sempre ordinare, per una cifra che varia tra i 153.75 e i 222 dollari, il «Cyborg Transformation Kit» (vedi immagine sotto).

«Se sei pronto per aggiornare il tuo sacco di carne con la tecnologia implantare di prossima generazione e iniziare immediatamente a costruire soluzioni informatiche, hai bisogno del kit di trasformazione cyborg per eccellenza»!
Chiaro? Vuoi implementare il tuo corpo diventando come Terminator?

Futuro distopico
Molti scienziati sostengono che il microchip sottocutaneo umano diventerà nel futuro prossimo indispensabile come il telefono cellulare. Nella loro visione distopica, la società del futuro ci metterà in condizione di non poterne fare a meno, addirittura potrebbero renderli obbligatori, esattamente come oggi per i vaccini.
Ricordo che il microchip per uso animale è obbligatorio in Italia dal 5 novembre 2004.
Il chip contiene un codice magnetico di 15 cifre che si possono leggere mediante un apposito lettore per risalire al proprietario del cane. La Regione Friuli a novembre 2018 ha provato a metterlo obbligatorio anche per i gatti, ma hanno dovuto fare dietrofront a causa del malcontento della gente.[5]
Però ci hanno provato, e ci riproveranno più avanti.
Il passaggio dagli animali all’uomo? Solo questione di tempo!

Nell’uomo il discorso è molto più complesso perché gli impianti sono stati pensati – nonostante le belle parole - solo per il controllo sociale globale!
Cosa faremo infatti quando le banconote cartacee saranno sostituite dalla moneta elettronica e virtuale?
E se per vari motivi il chip non funzionasse correttamente, subisse un danno (o venisse disattivato dall’esterno)? E quando non potremo più comprare nulla, neppure un pezzo di pane, senza sottoporci all’identificazione biometrica tramite microchip?
I delinquenti 2.0 non ruberanno più il portafoglio, come pure non rischieranno neppure di forzare una casa, semplicemente si specializzeranno nel furto dei dati sensibilissimi mediante due strade: la prima si avvale di lettore a radiofrequenze, la seconda nell’estrazione forzata (con bisturi) del chip dalla mano. Indipendente dal metodo usato, una volta in possesso dei dati contenuti nel chip, saranno in possesso di quella vita umana! Non mi riferisco al classico furto di identità, qui l’oggetto del furto è la vita stessa. Nel chip infatti confluiranno tutti i dati sanitari, finanziari, fiscali, (leggasi Big Data) e tutti quelli che non possiamo nemmeno immaginare: per esempio grazie alle tessere fedeltà e agli acquisti fatti online, sapranno (già avviene ora) tutto quello che mangiamo, le preferenze sessuali, la musica che ascoltiamo, la tendenza politica, ecc.


La vita umana sta diventando un concentrato di byte, e coloro che gestiranno questi dati e informazioni saranno i veri Padroni del mondo.

Un esempio per tutti: con gli screening genetici, eseguiti nel periodo prenatale, sapranno quali sono le nostre inclinazioni e/o predisposizioni alle malattie. Se queste informazioni finissero nelle mani di una assicurazione, potremo vederci negata la polizza sulla vita perché loro sanno o ipotizzano che a 30 anni mi verrà un linfoma!
Le persone devono capire che l’intera esistenza di una persona dipenderà dai signori che davanti ad una tastiera controlleranno (o ruberanno) i dati del microchip.
Secondo alcuni visionari arriveremo al punto in cui sarà l’uomo stesso a chiedere l’impianto del microchip volontariamente; vuoi per sicurezza, per comodità (aprire le porte, alzare le tapparelle, accendere il pc o cellulare, uscire senza soldi, ecc.) o perché il numero a 15 cifre diventerà il nostro nuovo «numero di sicurezza sociale», per cui se un domani si vorrà usufruire dei servizi sociali, basterà allungare la mano destra...

 

[1] https://www.economyup.it/innovazione/cos-e-l-industria-40-e-perche-e-importante-saperla-affrontare/

[2] idem

[3] «GdB Da Vinci 4.0, la rivoluzione digitale riparte dagli studenti», Il Giornale di Brescia, 29 gennaio 2019, www.giornaledibrescia.it/rubriche/impresa-4-0/gdb-da-vinci-4-0-la-rivoluzione-digitale-riparte-dagli-studenti-1.3335138

[4] «Da Vinci 4.0, quando un chip sottocutaneo non deve far paura», Il Giornale di brescia, 21 marzo 2019 https://www.giornaledibrescia.it/rubriche/impresa-4-0/da-vinci-4-0-quando-un-chip-sottocutaneo-non-deve-far-paura-1.3348332

[5] «Microchip obbligatorio per i gatti? Norma ritirata, ‘Crea malcontento’», Il Gazzettino, 27 novembre 2018, www.ilgazzettino.it/nordest/trieste/microchip_obbligatorio_gatti_dietrofront_crea_malcontento-4135395.html