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Marcello Pamio

Premetto che non sono leghista, anzi, per molto tempo in gioventù ho votato a sinistra, e ora, col senno di poi devo dire che un po’ mi vergogno…
Un giorno, quando il cervello si è sviluppato e le sinapsi neuronali sono tornate a collegarsi ho compreso il giochetto delle parti, e di come i partiti sono funzionali al Sistema. Tutti.
Da quel momento ho rigettato tutte le bandierine e sono diventato un uomo libero.

Il meccanismo è sempre lo stesso: viene messo al potere il gruppo politico che in quel momento storico è congeniale per il ruolino di marcia. Una macchina politica perfetta, ben oliata, dall’Unità di Italia ai nostri giorni: oltre settant’anni di partiti-marionette rappresentati da uomini-robot corrotti che hanno messo in pratica le linee guida etero-dirette, cioè dirette dall’esterno del paese.

Esiste però una piccola differenza tra il passato e oggi; una volta il grado di corruzione e/o la moralità dei politici lasciava, oltre al proprio tornaconto, anche un piccolo spazietto per il benessere dei cittadini-sudditi, e questo è confermato dalla crescita economica degli anni Ottanta e Novanta.
Dopo Tangentopoli però, quando l’operazione di polizia-pulizia ha cambiato le regole interne e le dinamiche, gli onorevoli-sciacalli hanno iniziato a portare avanti le linee guida del liberismo sfrenato e a pensare solo alla “roba” loro, ad arraffare, incamerare e rubare quello che possono, non lasciando nemmeno le briciole al popolo affamato.

Ogni tanto però questo meccanismo perfetto s’inceppa manifestando delle falle: l’elezione di Donald Trump in America per esempio è una di queste, ma non è l’unica…
Gli italiani il 4 marzo 2018 hanno votato per il cambiamento, e questo grazie alle devastazioni operate dai peggiori governi delle due Repubbliche, quelli a firma del Partito Democratico (pura emanazione massonica del turbocapitalismo metastatizzato), che sono riusciti a mettere a ferro e fuoco l’Italia in tutti i settori strategici: sanità, educazione, economia, finanza, terziario…
Eseguendo gli ordini dall’alto, hanno seriamente minato la struttura portante del paese.
Il boomerang è però tornato al mittente e i recenti risultati politici lo esprimono chiaramente: il Pd è stato asfaltato in quasi tutte le città.
Vediamo il cimitero che si sono lasciati alle spalle…

Immigrazione? No, armi di migrazione di massa
L’immigrazione è stato uno dei temi centrali delle politiche di sinistra. Lo è tuttora.
Sotto la falsa scusante degli aiuti umanitari e dell’accoglimento si nasconde un immenso business non solo per lo Stato e le mafie (difficile tra queste due entità distinguerne i contorni), ma anche per moltissimi altri attori: associazioni, organizzazioni non governative (ONG), organizzazioni di volontariato, cooperative rosse, enti religiosi, alberghi, faccendieri, hotpoint, ecc.
Insomma un bel po’ di gente sguazza sulla pelle dei disperati.

Un extracomunitario che arriva costa allo Stato ben 35 euro al giorno. Poca roba apparentemente, ma se si moltiplica questa cifra per centinaia di migliaia di persone all’anno, il risultato è un business faraonico. Ma questa è solo la puntina dell’iceberg…
Da un punto di vista puramente economico, secondo l’OCSE un immigrato frutta al paese ospitante in media 3.500 euro di gettito fiscale annuo[1]. I migranti senza documenti che lavorano hanno spesso una busta paga a nome di terzi, e versano quindi contributi ad un sistema di previdenza sociale di cui non possono beneficiare.[2] Ecco perché i governi di sinistra sono molto interessati ai disperati, mica per il discorso umanitario, ma perché rappresentano una risorsa.
Solo il “povero” Saviano di turno, con la scorta che ancora paghiamo noi e dal suo attico in centro a New York può osannare il contrario. Il filosionista che vive da nababbo proprio grazie a quella che apparentemente combatte a parole (la camorra), continua a impartire lezioni di diritto e di economia.
Il suo ridicolo mantra per difendere l’invasione e attaccare l’attuale governo è che i soldi per i disperati ci arriverebbero dall’Europa, per cui non è un problema di quattrini. Peccato che Saviano si dimentichi di dire che nulla arriva dall’Europa che non sia prima uscito dalle tasche dei sudditi, in questo caso gli italiani. Negli ultimi 14 anni abbiamo versato all’Europa 213 miliardi di euro e ne abbiamo incassati 141, con un disavanzo di ben 72 miliardi.[3] Quindi i soldi che l’Europa ci “regala” per l’invasione umanitaria, anche se apparentemente non pesano nel bilancio di Stato, sono soldi che sono stati prima tolti ai cittadini italiani!
Ma Saviano è troppo occupato a romanzare la camorra di Napoli, mentre ammicca a Central Park, non capendo, o facendo finta di non capire, che romanzare la malavita in codesta maniera sta mietendo più vittime e danni dell’affiliazione stessa. Qual è infatti l’effetto di Gomorra per la Camorra vera? Andate a domandarlo a chi vive lottando ogni giorno contro le organizzazioni criminali nella città partenopea.

Infine, ma non per importanza, l’immigrazione rientra in un progetto a più ampio respiro, volto alla destabilizzazione dei popoli che subiscono l’invasione. Annientamento dei salari, aumento della disoccupazione tra i nativi italiani, disintegrazione del tessuto sociale, crescita esponenziale della malavita locale e del crimine, cancellazione delle diversità, ibridazione dei popoli mediante un meticciato e mescolamento delle razze, ecc. Il tutto per creare un popolo di perfetti sudditi-consumatori: esseri privi di umanità, svuotati interiormente, senza radici, senza identità, tradizioni e religioni.
A confermare queste preoccupanti ipotesi da una parte sono gli squallidi individui come George Soros che finanziano con badilate di milioni di dollari tutto questo, e dall’altra ci sono i dati statistici.
Se infatti le persone fuggissero realmente da guerre, soprusi o altro, età e sesso dei richiedenti asilo sarebbero variegate, e invece stranamente oltre l’80 percento è di età compresa tra i 18 e i 37 anni, e la quasi totalità sono maschi (oltre l’87%)[4].
Sorge a questo punto una domanda inquietante: perché arrivano solo maschi sani e in età fertile?

In tutto questo bailamme, cosa fa il Ministro dell’Interno, al momento Matteo Salvini? Fa esattamente quello che farebbe una persona sana di mente, ma che nessuno prima di lui ha fatto: impedire alle navi che vanno a prendere i disperati nelle coste libiche di scaricarli in Italia. Non solo; va direttamente a Tripoli per concordare con i dirigenti una linea politica in comune.
Risultato? Attacchi e insulti pubblici.
Democratici e radical chic si sono stracciati le vesti (di marca ovviamente). Per non parlare dei miliardari che nonostante non vivano nel mondo reale, si sono scandalizzati per la chiusura dei porti. Dove sta il problema immigrati per chi mangia in ristoranti chic, viaggia sui SUV e vive in ville superblindate? Pensare al benessere del “negro” di turno è solo un modo per lavarsi e sistemarsi la coscienza sporchissima.
Il caso Amendola è esemplare. Il figlio del grande doppiatore avrebbe annunciato di non poter stare in un paese che chiude i porti. Sul serio? Benissimo, nell’attesa che riempia di gioia noi e la cinematografia italiana emigrando all’estero (magari in Libia visto che si sono liberati dei posti), possiamo solo concludere che i mentecatti in Italia non sono ancora una razza in via di estinzione. Questi poveri di spirito e scarsi di intelligenza non ricordano che il problema immigrati è esploso quando gli occidentali (noi compresi), guidati dagli yankee sparatutto e ammazzatutto, sono andati a detronizzare e assassinare in maniera illegittima e vergognosa il colonello Mu’ammar Gheddafi. La Libia con il pericoloso “dittatore” era un paese laico, dove si viveva bene, le religioni si tolleravano, e soprattutto nessuno veniva sequestrato al largo delle coste dai barconi per essere deportato in Italia.
Oggi, dopo la “liberazione”, il paese è devastato e le coste pullulano di barconi. Strano ma vero!
Sembra proprio che l’intervento militare sia stato fatto ad hoc…

Infine basterebbero quattro neuroni connessi per spingere il cervello a fare un altro semplice ragionamento sul discorso delle navi che battono bandiera straniera.
La bandiera non è un fatto di goliardia o folklore, lo dice il diritto internazionale. Se una nave sventola la bandiera di uno Stato, questo è il paese di riferimento e tutta l’imbarcazione è considerata territorio di quello specifico Stato, dove vigono le leggi specifiche del paese. Il Regolamento di Dublino prevede che dei cosiddetti “profughi” debba farsi carico lo Stato che per primo ne viene in contatto, quindi per esempio quello della nave che li deporta.[5] Quindi non si capisce come mai una nave battente bandiera francese, olandese o altro, debba scaricare i profughi nelle coste italiane e non a casa propria. Ovviamente la risposta è abbastanza semplice: hanno ricevuto l’ordine di farlo. Punto.
Poi ci sono i casi delle navi battenti bandiera straniera ma non registrate nei rispettivi paesi. Qui siamo di fronte a vere e proprie navi pirata, e in questo caso c’è il diritto di impedirne la navigazione, il sequestro della nave e l’arresto del comandante e dell’equipaggio.
La realtà odierna ce la spiega perfettamente il prof. Augusto Sinagra, già docente di Diritto Ordinario: «si è in presenza di una nuova e inedita tratta di schiavi, di un disgustoso e veramente vomitevole schiavismo consumato anche con la complicità dell’UE»[6].
Quindi il Ministro Salvini, che piaccia o non piaccia, sta facendo il suo dovere e questo rompe molte uova nel paniere, soprattutto a coloro che guadagnano e speculano sulla tratta degli schiavi moderni.

Buona Scuola…per idioti
Il secondo tassello cruciale è l’educazione.
Grazie ad un premier decerebrato e ministri ignoranti con il decreto legislativo della Buona Scuola si configura un vero e proprio disastro antropologico. Un disastro così ben congegnato e funzionale, che è impossibile pensare sia stato ideato dal povero Matteo Renzi e dalla sua compagine. L’idea viene da molto lontano e da molto più in alto.
Qual è il progetto? Strutturare le scuole per sfornare idioti. Semplice.
Meno ore per studiare autori come Dante, Petrarca, Machiavelli e più tempo per far crescere l’individualismo egoistico, competitivo e aggressivo.
Gli studenti non vengono visti come esseri unici e irripetibili, dai quali mediante l’educazione (ex-ducere) fare uscire i talenti e le capacità, ma come una sorta di magma informe, una specie di esercito di terracotta di Xi’an, da plasmare in un manipolo di perfetti schiavi-ignoranti e non pensanti. Un uomo libero di pensare, sentire e agire è per il Sistema come l’acqua santa per il diavolo.
Penso sia quasi impossibile fare peggio del ministro Fedeli, per cui staremo a vedere cosa il nuovo ministro riuscirà a combinare, ma la cosa fondamentale da rimembrare sempre è che la formazione culturale dei giovani è di vitale importante per un paese sano.

Libertà di scelta e di cura?
Il terzo anello riguarda la salute pubblica.
In questo settore la liceale Beatrice Lorenzin passerà alla storia per essere riuscita nell’impresa titanica di disintegrare la salute di milioni di persone, e di imporre per legge 10 vaccini ai neonati.
Colei che riesce a confondere virus e batteri, che in tv snocciola dati falsi sulla mortalità per morbillo, grazie ad un Parlamento di venduti e un inetto presidente della Repubblica, è riuscita a presentare il decreto legislativo n. 73, e poi farlo convertire nella legge 119/2017. Legge che si configura come un vero e proprio disastro umanitario e sanitario.

Imporre per legge 10 vaccini, più altri 4 fortemente consigliati, ai neonati, in un momento privo di allarmi sanitari e rischi per la salute pubblica è un crimine contro la democrazia e l’umanità.
Siccome NON esistono studi e sperimentazioni cliniche controllate che ne garantiscano la totale innocuità, si può parlare a ragione veduta di una vera e propria “sperimentazione umana” eseguita negli ambulatori delle ASL.
Sperimentazione assolutamente illegale perché viola i più sacrosanti diritti umani per non parlare dei “Trattati internazionali”.
La Carta Costituzionale è chiarissima, all’art. 32 dice che «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
L’articolo 7 del «Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici» del 19 dicembre 1966, stabilisce: «Nessuno può essere sottoposto [...], senza il suo libero consenso, ad un esperimento medico o scientifico».
Nell’articolo 3 della «Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea», entrata in vigore il 1° dicembre 2009, intitolato «Diritto all’integrità della persona», al comma 1 si dice: «Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica», al 2 «Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: a) il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge…»
Nella «Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea», l’articolo 1 stabilisce che «La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata».

Inoculando 10 vaccini nel corpo di un neonato sano, senza malattie, senza epidemie o rischi sanitari, si sta violando o no la dignità dell’essere umano?
A tal proposito il Ministro dell’Interno Salvini avrebbe detto in diretta radio che «dieci vaccini obbligatori sono inutili e talvolta dannosi e pericolosi». Apriti cielo.
Se Salvini avesse bestemmiato dentro San Pietro, o inveito contro Maometto in moschea oppure offeso Yahweh in sinagoga, il risultato sarebbe stato inferiore.
Cosa avrebbe detto di così bestiale il Ministro? Nulla, Salvini ha solo acceso un riflettore su un gravissimo problema.

Nonostante i Pregliasco, i Burioni, i Rezza, i Lopalco, i Villani di turno, NON ESISTE NESSUNO STUDIO CHE CONFERMI LA SICUREZZA DI 10 VACCINI!
Quindi per il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE sarebbe bene che il ministro mettesse fine a queste sterili polemiche, e che i medici, pediatri, virologi, ecc. pagati dalle case farmaceutiche e quindi in pieno conflitto d’interessi si zittissero una volta per tutte.

Invece di bacchettare il collega, continuando a ripetere come un disco incantato che i vaccini sono un presidio preventivo indiscutibile; invece di ricevere a colloquio i medici collusi col Sistema, il ministro dovrebbe fare una cosa sola: stracciare la Legge 119/2017 e iniziare a occuparsi di cose molto più serie e importanti: il cancro in età pediatrica (siamo al primo posto in Europa); l’obesità infantile (sta crescendo a ritmi esponenziali), la chimica che troviamo nell’acqua che beviamo, nell’aria che respiriamo e nel cibo che mangiamo, per fare solo qualche esempio.
Questi sono alcuni dei problemi seri in Italia, non certo il morbillo o la meningite! A meno che non voglia la Grillo legarsi al destino di colei che l’ha preceduta e avere sulla coscienza tanti bambini innocenti danneggiati…
In queste ore puntualmente e con precisione chirurgica, i media mainstream stanno amplificando casi di meningite (in bambini coperti dai vaccini) e morbillo in alcune città d’Italia.
La vita è sempre molto ricca di coincidenze…

Il neo-ministro dovrebbe infine sapere alcune cosette sugli esperti che santificano i vaccini nei media:

  • La FIMP, Federazione Medici Pediatri ha ricevuto nel 2016 (dati EFPIA, European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations692 euro tra “donazioni” e “oneri da contratto” dalla GSK, società che vende vaccini.
    Inoltre a giugno 2018 è stata premiata per la migliore pubblicità dalla Sanofi-Paster, società che vende vaccini.
  • La SIP, Società Italiana Pediatri diretta da Alberto Villani ha ricevuto nel 2016 (dati EFPIA) 840 euro per “oneri da contratto” dalla GSK, e 1.525 euro dalla Sanofi-Pasteur, due società che vendono vaccini.
  • L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha ricevuto nel 2016 (dati EFPIA) 315 euro per “corrispettivo per servizi e consulenze” dalla GSK.
  • L’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, dove insegna casualmente Roberto Burioni, ha ricevuto nel 2016 (dati EFPIA) 232 euro tra “corrispettivi” dalla GSK.
  • L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in cui Alberto Villani (direttore SIP) ricopre il ruolo di responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria Generale e Malattie Infettive, ha ricevuto nel 2016 (dati EFPIA) 000 euro per “sponsorizzazioni” dalla Sanofi-Pasteur.

ecc. ecc.
L’elenco non è completo, ma basta per comprendere come le principali istituzioni sanitarie, gestite dai grandi luminari della scienza che propagandano la bontà, innocuità e sicurezza dei vaccini, ricevono ogni anno soldi dai produttori di vaccini. Tutto normale?
Possiamo fidarci - Ministro Grillo - e consegnare i nostri figli nati sani, nelle mani di gente che risulta essere nella busta paga delle industrie chimiche?
Dopo aver cestinato la Legge 119, andrebbero reintegrati immediatamente tutti quei medici che sono stati ingiustamente radiati dagli ordini professionali solo per aver messo in discussione una pratica medica come quella vaccinale. Radiare un professionista serio solo per la sua «opinione» è un atto gravissimo che lede libertà e diritti. Infine, sarebbe importante cancellare gli ordini professionali sanitari proprio perché il potere di controllo che hanno sui propri associati è pericolosissimo per la libertà e l’indipendenza dell’Ars Medicandi.
In conclusione tanto di cappello al Ministro Salvini per la coerente linea che sta portando avanti, e visto il tema attuale dei barconi, per aver messo la “barra a dritta” nonostante il mare molto mosso…

Note
[1] «Assises Citoyennes des Migrations: Vers la Justice migratoire», CNCD 2017, www.cncd.be/IMG/pdf/appeljusticemigratoireassisesfinal.pdf
[2] Idem
[3] «Ci guadagna solo chi lucra sull'accoglienza», www.ilgiornale.it/news/cronache/migranti-col-piano-ue-guadagna-solo-chi-lucra-1284237.html
[4] «Aiutiamoci a casa nostra», www.ilfoglio.it/cronache/2017/08/08/news/aiutiamoci-a-casa-nostra-147931
[5] «Matteo Salvini ha ragione», Prof. Augusto Sinagra, già professore di Diritto Ordinario all’Università
[6] Idem

 
Marcello Pamio
 
Inizio prendendo a prestito la memorabile frase tratta dalla scena finale del film di fantascienza «Blade Runner», dove l’androide Roy Batty prima di spegnersi fa il monologo divenuto famoso, al poliziotto Deckard, interpretato da un giovane Harrison Ford.
«Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. E’ tempo di morire»
Sono passati 36 anni da quel capolavoro cinematografico, ma se in un ipotetico futuro Roy venisse ricostruito in laboratorio, la sua memoria cibernetica del periodo odierno esprimerebbe cose molto diverse: «Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Individui senza diploma gestire ministeri dell’Istruzione. Famelici avvoltoi, nascondersi dietro gli aiuti umanitari e speculare sulla pelle di milioni di disperati. Squallide marionette senza arte imporre per legge 10 vaccini. Ho visto infine balenare nel buio della notte il luccichio del premio vinto dalla Federazione dei pediatri messo in palio dalla società che produce vaccini. E’ tempo di svegliarsi»
Purtroppo questa non è fantascienza bensì la triste realtà. In un paese normale queste cose non sarebbero mai potute accadere. Ma l’Italia si sa non lo è…
 
Soprattutto l’ultima vicenda supera anche la più fervida delle fantasie.
La FIMP, la Federazione Italiana Medici Pediatri qualche giorno fa ha ricevuto il premio per la migliore campagna di comunicazione sviluppata da operatori di sanità pubblica, università, centri di ricerca, società scientifiche, Asl e distretti sul tema vaccini.
Già questo è sufficiente per far impallidire anche il più peloso degli stomaci.
Dover premiare pubblicamente una campagna mediatica (cioè di marketing) organizzata da una società, per così dire scientifica, lascia il tempo che trova e fa comprendere che il Sistema è attualmente sotto scacco matto.
 
Ma il punto cruciale non è tanto questo. La cosa veramente sconvolgente è che a decretarne la vittoria è stata la giuria di «PerchéSì: laboratorio di idee per comunicare il valore dei vaccini», il primo “contest” sulla corretta ed efficace comunicazione sui vaccini promosso nientepopodimenoché dalla Sanofi-Pasteur, la divisione vaccini della Sanofi.
Stiamo parlando della terza multinazionale nella classifica mondiale delle società che fatturano di più con i veleni vaccinali. Nel 2017 ha incamerato 5,76 miliardi di dollari e le previsioni di EvaluePharma per il 2024 danno la ditta francese ad oltre 8 miliardi di dollari. Solo con i vaccini!
Dal punto di vista scientifico, umano, sanitario e istituzionale fa molta tristezza vedere come la Federazione dei pediatri si presti a simili giochetti e manipolazioni.
 
Il conflitto d’interessi è molto preoccupante, anche perché le istituzioni sanitarie pubbliche non dovrebbero essere scevre e indipendenti dalle industrie? Possono i medici pediatri avere collegamenti con le ditte che producono farmaci pediatrici?
Dove sono finiti i pediatri onesti intellettualmente? Se avessero ancora un briciolo infinitesimale di dignità professionale e amore per l’Ars Medicandi, dovrebbero ribellarsi cancellando l’iscrizione alla federazione e ritirando la quota annua...
 
«Prendiamo atto - scrive l'amica Nassim Langrudi del Corvelva - che la politica sanitaria di un paese sia diventata oggetto di iniziative in stile ‘ricchi premi & cotillon’, il che è veramente illuminante sulla validità scientifica che sta alla base dei vaccini».
La strada intrapresa dall’industria farmaceutica, sostenuta e appoggiata dalle associazioni di settore, è la medesima del marketing commerciale tradizionale. Quando i pubblicitari lavorano per esempio su un sapone, devono convincere i consumatori che non si tratta di un banale detergente, ma di un prodotto che oltre a lavare, regala emozioni e sogni. Il marketing non vende prodotti, ma illusioni e sogni.
Continua Nassim: «in pratica l’intero sistema è incentrato sulla pubblicizzazione del prodotto, sulla promozione pubblicitaria nei vari settori rivolta a vario pubblico. Peccato che si tratti di farmaci, non esenti da rischi (inesistenti nelle suddette campagne), somministrati per via parenterale, contenenti anche sostanze pericolose (vedere foglietti illustrativi) e, nel caso del ‘progetto vincente’, destinati a bambini».
Esatto. Il sapone in questo caso è un farmaco destinato ai neonati che contiene sostanze cancerogene, neurotossiche e DNA umano e animale in grado di scatenare reazioni immunitarie serie, complesse e imprevedibili.
Ecco come il marketing vende illusioni: i vaccini non sono farmaci normali, ma “prodotti” senza alcun rischio, che hanno salvato in passato e salvano tuttora milioni di vite umane. Il discorso non fa una piega. Peccato che la realtà sia molto diversa.
 
Alla gara purtroppo hanno partecipato molte istituzioni pubbliche, ecco i dieci finalisti, ovviamente pagati con i soldi pubblici:
 
- Campagna vaccinazioni operatori sanitari - SIP, Società Italiana di Pediatria (SIP)
- Vacciquiz - sempre la SIP
- Ilsitovaccinarsiinsicilia - dell’Università degli Studi di Palermo
- Campagna Vaccinarsiinpuglia - Università di Bari
- Progetto Bfree - FIMP, la vincitrice
- Programma AzioneSalute - ASL di Taranto
- I vaccini tornano a scuola - ASL di Taranto
- Proteggitiperproteggermi - Azienda Ospedaliera Università degli Studi di Palermo
- Campagna Promozione Vaccinazione influenzale - Azienda Ospedaliera Università di Perugia
- Evento adulti e vaccinati - Università di Pisa
 
Dopo aver sdoganato il marketing dei farmaci ora spudoratamente sdoganano le vaccinazioni come se fossero la panacea per tutti i mali. Banali farmaci i cui rischi per la salute sono minori di quelli di uno shampoo delicato per pelli sensibili…
A questo punto mi sento in dovere di dare gratis uno spunto per la gara pubblicitaria del prossimo anno. Una mamma bellissima (del tipo “famiglia barilla”), tranquilla e sorridente, fischiettando accompagna in SUV (l’auto che rende l’idea della sicurezza) il figlio biondo oro, appena uscito da un programma di eugenetica, a farsi inoculare una decina di vaccini. Cambio di scena, un’altra mamma, questa volta più trasandata, tipo figlia dei fiori, sta lavando sgraziatamente la testa di suo figlio, un bambino decisamente bruttino con tanto di alopecia areata, usando uno shampoo tossico e pericoloso…
Buca lo schermo il piccolo ariano chiedendo sorpreso: «Già fattoooo?», e pochi istanti dopo la scritta «Vax-indolor»! L’altro bambino invece non verrà mai più fatto vedere, lasciando all’immaginario collettivo l’idea della triste sorte a cui vanno incontro coloro che usano gli shampoo senza responsabilità…
Le ingorde lobbies puntano sempre a tutto il mercato, e ora sarà più chiaro il motivo per cui la Johnson & Johnson produce sia detergenti che farmaci…

Marcello Pamio

Le stime dell’Istat (aprile 2018) sulla «Produzione Industriale» indicano una diminuzione dell’1,2 % della produzione industriale rispetto a marzo.[1]
I settori di attività economica che invece registrano la maggiore crescita - guarda caso - sono quelli della produzione di farmaci e preparati farmaceutici, con un bel +11,1%.[2]
Come sempre il settore droghe e vaccini tira alla grande, anche quando tutti gli altri sono in calo o in contrazione.

Pharma top ten
Le previsioni mondiali sulle vendite di farmaci vengono dettagliatamente descritte dai report di EvaluatePharma. L’ultimo è intitolato: «World Preview 2018, Outlook to 2024».
Oramai EvaluatePharma è diventato il leader del settore nell’analisi delle previsioni in ambito biotecnologico e farmaceutico.

Le vendite di farmaci su prescrizione nel 2024 raggiungeranno 1,2 trilioni di dollari (1.200 miliardi di $), con una crescita annua del 6%! Una crescita inarrestabile anno dopo anno è la conferma che l’uomo è sempre più ammalato e sempre più dipendente dall’industria chimica.
Nel dettaglio, il mercato globale sarà ancora guidato da «Humira» (Adalimumab) con 15 miliardi di $, il blockbuster della AbbVie, che manterrà il primo posto nella classifica di vendita dei farmaci.

Humira è un antitumorale che rientra nei sempre più famosi e diffusi anticorpo-monoclonali umani prodotti da colture cellulari. Ufficialmente sono proteine, ma questa definizione potrebbe erroneamente far pensare che si tratti di sostanze innocue e prive di effetti collaterali, cosa assolutamente falsa ovviamente: presentano, come ogni farmaco/vaccino effetti collaterali anche molto gravi.

Al secondo posto con ben 12,6 miliardi di $, il Keytruda (Pembrolisumab) della Merck, un antitumorale sempre della famiglia degli anticorpo-monoclonali.

Al terzo posto con 11,9 miliardi di $ c’è un farmaco che deriva da un medicinale che ha segnato tristemente la storia dell’umanità: il Revlimid (Lenalidomide) della Celgene, impiegato per i mielomi, è un agente immunomodulante derivato dal Talidomide.          

Al quarto posto con 11,2 miliardi di $ c’è Opdivo (Nimoluvid) della Bristol-Meyer Squibb, un antitumorale (anticorpo-monoclonale).

Eliquis (Apixaban) è un anticoagulante prodotto dalla Bristol-Meyer Squibb assieme alla Pfizer, che fatturerà 10,5 miliardi di $ nel 2024.

Al sesto posto Imbruvica (Ibrutinib) della AbbVie e Johnson&Johnson, per le leucemie da 9,5 miliardi di $.

Poi è la volta di Ibrance (Palbociclib) della Pfizer, un antitumorale per il carcinoma al seno che farà incassare 8,2 miliardi di $.

Con 8 miliardi tondi si piazza all’ottavo posto Dupixent (Dupilumab) della Sanofi, un altro anticorpo-monoclonale per la dermatite atopica nei bambini.

Al penultimo posto Eylea (Aflibercept) della Bayer, con 6,2 miliardi di $, un farmaco per la degenerazione maculare.

Infine all’ultimo posto con 6,4 miliardi di $ lo Stelara (Ustekinumab) della Johnson&Johnson, un immunosoppressore (anticorpo-monoclonali).

Tra i primi 10 medicinali blockbuster[3] figurano 6 antitumorali e ben 5 farmaci anticorpo-monoclonali.
Adesso forse il quadro sarà più chiaro e si potrà meglio comprendere il motivo per cui le industrie e i vari furbetti-in-camice-bianco si stanno buttando a capofitto - braccia e portafogli aperti - su questi nuovi prodotti: saranno il mercato del futuro, e il dottor Roberto Burioni ne sa qualcosa…
Nella top 10 delle vendite globali appena vista, il Dupixent della Sanofi secondo le previsioni crescerà dagli attuali 247 milioni di $ del 2017 a oltre 8 miliardi nel 2024, con un tasso di crescita incredibile che supera il 64%. Secondo gli analisti nei prossimi anni vi sarà uno stratosferico aumento dei problemi dermatologici nei bambini. Come mai? Forse perché le vaccinazioni pediatriche sono aumentate a dismisura?

[1] https://www.istat.it/it/files//2018/06/Produzione_industriale_Aprile2018.pdf
[2] Idem
[3] Blockbuster è un qualsiasi farmaco che supera il miliardo di dollari di fatturato in un anno.

Le aziende al top
La svizzera Novartis sarà la principale compagnia di farmaci da prescrizione nel 2024 in Italia con un fatturato di 53,2 miliardi di dollari, davanti a Pfizer e Roche, che sono in competizione per il secondo posto.
Con il termine Big Pharma s’intendono le prime dieci multinazionali della chimica e farmaceutica: Novartis, Pfizer, Roche, J&J, Sanofi, GSK, Merck, AbbVie, AstraZeneca e Bristol-Myers Squibb, in ordine decrescente per fatturato.
Qui sotto invece le prime 20 società farmaceutiche del mondo, il cui fatturato (solo per farmaci da prescrizione) supererà entro il 2024 la fantasmagorica cifra dei 1200 miliardi di dollari all’anno!

    Prescrizione farmaci in miliardi di $  
  Società  Anno 2017 Anno 2024 %
         
1 Novartis 41.9 53.2 + 3%
2 Pfizer 45.4 51.2 + 2%
3 Roche 41.7 50.6 + 3%
4 Johnson&Johnson 34.4 47.4 + 5%
5 Sanofi 34.1 44.2 + 4%
6 GlaxoSmithKline 28.7 38.4 + 4%
7 Merck & Co. 35.4 38.0 + 1%
8 AbbVie 27.7 37.2 + 4%
9 AstraZeneca 19.8 31.7 + 7%
10 Bristol-Myers Squibb 19.3 28.7 + 6%
11 Amgen 21.8 24.8 + 2%
12 Novo Nordisk 17.0 24.6 + 5%
13 Celgene 12.9 23.7 + 9%
14 Eli Lilly 18.5 22.2 + 3%
15 Bayer 17.7 19.7 + 2%
16 Gilead Science 25.7 19.0 - 4%
17 Boehringer Ingelheim 14.3 18.3 + 4%
18 Shire 14.4 17.7 + 3%
19 Takeda 13.3 17.0 + 4%
20 Allergan 14.9 16.8 + 2%
 
Totale Top 20 498.8 624.7 + 3%
Altre 290.0 578.8 + 10%
Totale 788.80 1203.5 + 6%

Aree terapeutiche
Il settore medico che trainerà nel prossimo futuro (dal 2017 al 2024) l’intera industria farmaceutica, con una crescita prevista del 12,2%, è ovviamente quello oncologico.
on è un caso infatti che tra i 10 farmaci più venduti al mondo visti prima, almeno 6 sono anti-tumorali. Quindi secondo le previsioni degli esperti il cancro continuerà ad estendersi come un incendio, il tutto per la gioia dei produttori di anticorpo-monoclonali e/o chemioterapici…
Il cancro è il business per eccellenza.
Le terapie oncologiche saranno il segmento dominante nel 2024 con vendite che superiori a 233 miliardi di dollari (solo di farmaci da prescrizione!).
Al secondo posto i medicinali per il diabete con un fatturato di 60 miliardi di dollari (un quarto rispetto al cancro), al terzo le terapie anti-reumatiche con 56 miliardi di $. I vaccini si attestano a oltre 44 miliardi.
Molto interessante è il dato che tra le prime 10 aree terapeutiche, quella con la maggior crescita in termini percentuali (in miliardi di dollari come detto è il cancro) riguarda i farmaci immunosoppressivi. Quindi sempre più persone nel mondo si ammaleranno di cancro e patologie autoimmunitarie…

    In miliardi di $  
  Area terapeutica  Anno 2017 Anno 2024 %
         
1 Oncologia 104.0 233.0 +12.2%
2 Anti-diabetici 46.1 59.5 + 3.7%
3 Anti-reumatici 55.7 56.7 + 0.2%
4 Vaccini 27.7 44.6 + 7.1%
5 Anti-virali 42.4 39.9 - 0.9%
6 Immunosoppressivi 13.7 38.1 +15.7%
7 Broncodilatatori 27.2 32.3 + 2.5%
8 Dermatologici 12.9 30.3 + 13%
9 Organi sensori 21.6 26.9 + 3.2%
10 Ipertensivi 23.0 24.4 + 0.8%

Cancer top ten
Come detto il cancro si consolida il business per eccellenza per le industrie. Ma quali industrie?
La Roche è stabilmente al primo posto con un fatturato che sfiora il 28 miliardi di dollari solamente per le terapie oncologiche.

    in miliardi di $  
  Società  Anno 2017 Anno 2024 %
         
1 Roche 27.45 27.82 +0.2%
2 Celgene 11.64 18.55 + 7%
3 Bristol-Myers Squibb 8.52 14.71 + 8%
4 Johnson&Johnson 6.15 14.30 + 13%
5 Pfizer 5.86 14.03 + 13%
6 AstraZeneca 4.02 13.73 + 19%
7 Merck & Co. 4.11 13.21 + 18%
8 Novartis 7.88 9.71 + 3%
9 AbbVie 3.09 8.47 + 15%
10 Astellas Pharma 2.84 5.83 + 11%

La crescita maggiore però riguarderà aziende come Merck e AstraZeneca che rispettivamente vedranno il loro fatturato lievitare del 18 e 19% nei prossimi anni.

Top ten vaccini
Vediamo a questo punto quali sono le lobbies che hanno maggior interesse nelle vaccinazioni di massa.

    in miliardi di $  
  Società  Anno 2017 Anno 2024 %
         
1 GlaxoSmithKline 6.65 10.74 + 7%
2 Merck & Co. 6.54 9.39 + 5%
3 Sanofi  5.76 8.13 + 5%
4 Pfizer   6.00 7.25 + 3%
5 Novavax - 2.65 -
6 Emergent Biosolutions 0.28 1.11 + 21%
7 CSL 0.83 1.06 + 4%
8 Inovio Pharmaceuticals - 0.67 -
9 Bavarian Nordic 0.08 0.54 + 84%
10 Mitsubishi Tanabe Pharma 0.40 0.50 + 3%

Sul podio ovviamente non poteva mancare la britannica GSK, che con oltre 10,7 miliardi gestisce il mercato globale delle iniezioni...

Top ten antivirali
Di interesse generale anche sapere chi guadagna maggiormente dalle malattie virali.

    in miliardi di $  
  Società  Anno 2017 Anno 2024 %
         
1 Gilead Sciences 6.65 10.74 + 7%
2 GlaxoSmithKline 6.54 9.39 + 5%
3 AbbVie 5.76 8.13 + 5%
4 Johnson&Johnson 6.00 7.25 + 3%
5 Sino Pharmaceutical - 2.65 -
6 Merck & Co. 0.28 1.11 + 21%
7 Bristol-Myers Squibb 0.83 1.06 + 4%
8 Aurindo Pharma - 0.67 -
9 Arbutus Biopharma 0.08 0.54 + 84%
10 Roche 0.40 0.50 + 3%

Al primo posto la Gilead Sciences con 10,74 miliardi, ma al secondo posto, come d’altronde era prevedibile, la Glaxo.

Conclusione
La conclusione è scontata anche perché le previsioni del rapporto «World Preview 2018, Outlook to 2024» non lasciano spazio a nessun dubbio: la salute dell’uomo andrà peggiorando nei prossimi anni. La crescita della vendita di farmaci passerà dagli attuali 800 miliardi di $ nel 2018 agli oltre 1.200 miliardi di dollari nel 2024. Le lobbies gongolano e brindano…
Ci ammaleremo sempre più di tumori e di patologie autoimmunitarie.

Per queste ultime, non solo il numero di persone ammalate è in costante crescita, ma anche il numero stesso delle malattie continua imperterrito ad aumentare. Oggi la medicina ortodossa ne conta 80 diverse[1], ma sicuramente superano il centinaio. E non passa giorno che non ne venga scoperta e/o inventata una…
Come mai una volta erano rare e ora interessano sempre più persone, bambini compresi?

Elenco di alcune patologie autoimmuni: Alopecia Areata, Anemia Perniciosa, Artrite Psoriasica, Artrite Reumatoide, Celiachia, Cirrosi delle vie biliari, Cistite Interstiziale, Colangite Sclerosante, Colite ulcerosa, Connettiviti, Crioglobulinemia, Dermatite Atopica, Dermatite Erpetiforme, Diabete di Tipo 1, Epatite Autoimmune, Eritema nodoso, Febbre Reumatica, Fibromialgia, Granulomatosi, Lichen Planus, Lichen Ruber Planus, Lichen Sclerosus, Lupus eritematoso sistemico, Malattie infiammatorie, Malattia di Behçet, Miastenia Gravis, Miastenia oculare, Morbo di Addison, Morbo di Crohn, Morbo di Graves – Basedow, Morbo di Kawasaki, Pemfigo, Polimialgia Reumatica, Psoriasi, Sarcoidosi, Sclerosi Multipla, Sclerodermia, Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi, Sindrome delle Gambe Senza Riposo,  Sindrome di Cushing, Sindrome di Guillain-Barrè, Sindrome di Ménière, Sindrome di Sjogren, Sindrome di Reiter, Spondilite Anchilosante, Tiroidite Autoimmune, Tiroidite di Hashimoto, Vasculite Vitiligine, ecc.

Qual è il motivo per cui di punto in bianco il Sistema Immunitario, cioè quel meccanismo perfetto che la Natura ha adottato e di cui ha dotato l’uomo per conoscere e interagire con l’ambiente esterno inizia ad attaccare il corpo, cioè inizia a distruggere se stesso? Com’è possibile?
Sarebbe interessante comprendere se la chimica in generale e nel dettaglio le nanoparticelle che respiriamo, beviamo, mangiamo e ci spalmiamo sulla pelle, come pure le vaccinazioni di massa giochino un ruolo attivo in tutto questo.

Se tutto ciò non bastasse, l’uomo oltre al cancro e alle malattie autoimmuni, sarà anche sempre più depresso e la colpa non è dell’inconscio ma della chimica. Questa volta ce lo dice il JAMA .
La scoperta recentissima dell’Università dell’Illinois è stata pubblicata nientepopodimenoché dal Journal of American Medical Association, la rivista ufficiale della casta dei camici bianchi americani.
La ricerca ha scoperto l’acqua calda: oltre 200 farmaci d’uso comune (inibitori di pompa protonica, anti-dolorifici, anti-ipertensivi, anti-concezionali, ecc.) possono indurre la depressione tra i consumatori.
Circa il 15% degli adulti che ha usato 3 o più farmaci contemporaneamente ha avuto casi depressivi durante l’assunzione. Tale percentuale cala al 9% per chi ne ha assunti due e al 7% per i consumatori che ne hanno usato soltanto uno. Stiamo parlando dei farmaci più prescritti al mondo, delle droghe usate ogni giorno da miliardi di persone.
Quindi i pochissimi fortunati a cui non verrà il cancro, sicuramente avranno a che fare con una malattia autoimmune o una bella depressione…
Ma non disperatevi perché la case farmaceutiche sono al lavoro per sfornare una molecola che curi la nuova depressione iatrogena.

[1] «Autoimmunità», Istituto Superiore di Sanità, www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/a/autoimmunita


Marcello Pamio

Le pressioni sul nuovo governo hanno iniziato a manifestarsi ancor prima della fiducia e dell’insediamento ufficiale. Era logico, stiamo parlando del primo governo della storia privo di pregiudicati e/o indagati. Per cui i «populisti» - così vengono definiti in tono dispregiativo dai servili media - devono essere messi in riga, e prima lo si fa meglio è. Non si sa mai, potrebbero fare brutte sorprese al Sistema e dare l’esempio a qualche altro governicchio votato dal popolo...
I giornali, o per meglio dire quei «bordelli di pensiero» come li ha magistralmente definiti il grandissimo Giorgio Gaber nella canzone «C’è un’aria», sono sempre attentissimi a spulciare i curriculum e a spaccare il capello in quattro quando si tratta dei «nemici», ma stranamente non perdono tempo a investigare quando al governo vanno gli amici o gli amichetti...
Il nuovo ministro della sanità, con il carico da novanta che la liceale gli ha lasciato sul groppone, si troverà ad affrontare sfide importanti, come la metastatizzazione di un sistema medico oramai fagocitato dalle industrie e in pieno stadio terminale, e questo non solo per colpa di burocrazie da ancien régime. Poi sta ancora girando la bollente patata vaccinale.
A tal proposito il Sistema si è messo subito in allarme. Se la marionetta Lorenzin non ha mai creato problemi e intoppi al ruolino di marcia, l’attuale ministro in quanto medico, potrebbe anche mettere qualche piccolo bastone tra le ruote. Usiamo il condizionale perché le dichiarazioni ultime della dottoressa Grillo lasciano spazio a molti dubbi sulla sua volontà di togliere o lasciare l’obbligatorietà. 
Qualcuno parla di tornare ai 4 vaccini che c’erano prima della 119/2017; di togliere solo l’espulsione dai nidi e materne per i bambini tra 0 e 6 anni. Ma il punto cruciale è che di mezzo c’è una legge incostituzionale, classista e pericolosa.
Hanno scomodato subito il dottor Alberto Villani, presidente della SIP, la Società Italiana di Pediatria, il quale ha dichiarato che l’obbligo vaccinale «è stato un successo, i dati di fatto dicono che in pochi mesi siamo passati da tassi di copertura assolutamente non soddisfacenti a una situazione buona».
Quindi applausi scroscianti per la diplomata Lorenzin.
La conclusione del Villani di turno sembra più che altro un avvertimento al neo ministro: «al momento l’obbligo non va abolito». Chiaro dottoressa Grillo? 
Poco importa all’illustrissimo pediatra che prima della presentazione dello scandaloso decreto, convertito nella tristemente legge 119/2017, non vi era nessuna emergenza sanitaria. 
Poco importa che passare da 4 vaccini a 10 più altri fortemente consigliati, non sia un regalo ai bambini o alla salute pubblica, ma un dono alle industrie chimiche che sfornano farmaci e vaccini e guadagnano con le malattie.
Poco importa sapere dell’esistenza dei cosiddetti «no-responder», cioè di una percentuale importante di persone (neonati inclusi) che nonostante i vaccini non hanno alcuna immunizzazione. 
Come può il brizzolato scienziato boriosamente riempirsi la bocca con la copertura vaccinale dando per scontato l’uguaglianza vaccini=immunità? Hanno per caso fatto dosare nel sangue dei vaccinati i titoli anticorpali delle malattie alle quali sono stati immunizzati? Ovviamente no, perché gli esiti sarebbero così devastanti che farebbero crollare miseramente il castello di bugiardini che hanno innalzato. Per fortuna a colmare questo vuoto ci ha pensato l’associazione Corvelva con una iniziativa molto interessante, chi è interessato può andare nel sito o nei canali Facebook ufficiali. 
La realtà è semplice e facilmente dimostrabile: moltissimi bambini regolarmente vaccinati sono completamente scoperti da immunità. Quindi qual è il senso di inoculare veleni (rischiando seri effetti collaterali e complicanze) se poi questi non servono a proteggere dalle malattie?
Infine poco importa al direttore della SIP che la sua società abbia ricevuto nel 2016 circa 64.000 € da GSK, Sanofi e Pfizer, di cui soltanto dalla GSK (il primo produttore di vaccini al mondo) ha incassato la modica cifra di 26.840 €. 
Anche la stessa GlaxoSmithKline ha preso posizione e di solito lo fa minacciando molto velatamente...
Per capire il quadro è necessario un piccolo salto indietro facendo un riassunto cronistorico…

GSK & multe
Senza andare troppo in là con gli anni partiamo dal 2010.
Ad ottobre 2010 il Dipartimento di Giustizia americano annuncia che la GSK dovrà pagare una multa di 150 milioni di dollari, più 650 milioni di risarcimenti civili.
Dopo due anni, nel luglio 2012 viene condannata per frode negli States e costretta a pagare una multa stratosferica: 3 miliardi di dollari.
A luglio 2013 stessa sorte tocca in Cina, questa volta con ammonimenti e pesante multa.
A febbraio 2014 viene fondato il GHSA (Global Health Security Agenda), l’Agenda globale che si occupa di «far avanzare un mondo sicuro e protetto dalle minacce delle malattie infettive». 
Nel giugno del 2014 il G7 lo approva e lo riconosce ufficialmente.
Serviva una nuova spinta, una nuova linfa vitale che facesse ripartire con molto più vigore le campagne vaccinali planetarie. Serviva quindi una vera e propria Agenzia globale dei vaccini!
Il gruppo infatti impone le direttive sulle linee guida vaccinali a livello mondiale. 
Esattamente quello che è avvenuto il 29 settembre 2014 quando la Lorenzin e il direttore dell’AIFA Sergio Pecorelli andarono a Washington, per poi portare a casa l’imprimatur come prima nazione al mondo a dirigere le linee guida vaccinali per 5 anni, dal 2014 al 2019.
Qualche mese prima, nell’aprile 2014 avvenne un valzer miliardario molto interessante: la svizzera Novartis comprò per 16 miliardi la divisione oncologia della GSK, cedendo però per 7 miliardi di euro al mostro britannico tutto il settore vaccini.
A giugno 2015 viene presentato il piano vaccinale 2016-2018 e accidentalmente esplodono i casi di meningite in Toscana (regione sempre casuale).
Dicembre 2015 il colosso britannico denuncia (ecco la prima minaccia) di voler chiudere la società veronese e licenziare oltre 300 ricercatori, poi magicamente il 13 aprile 2016 dichiara di voler investire 1 miliardo in Toscana, casualmente dove si sfornano i vaccini. 
Cos’è successo in pochi mesi? Cosa i governanti italiani hanno promesso alla lobbies?
Il resto è una triste storia, che tende a ripetersi...
Veniamo al 6 giugno 2018 perché i dirigenti Glaxo incontrano gli assessori della Regione veneta avvertendo di nuovi licenziamenti («Fondamentale mantenere i livelli occupazionali»). 
Questa volta sarebbero 250 i posti dei ricercatori a rischio. 
Per caso stanno ripetendo la medesima minaccia fatta al governo 3 anni fa? 
E’ abbastanza chiaro ministro? I vaccini non si toccano, altrimenti….


Marcello Pamio

Oggi, nel Terzo Millennio, un bambino nato ogni 100 è autistico!
Una vera e propria pandemia in crescita esponenziale, che in alcuni stati raggiunge addirittura numeri allarmanti, interessando 1 bambino ogni 50-80 nati.
L’autismo è un disordine neurologico dello sviluppo, e siccome è considerato “incurabile” dalla medicina allopatica, ai genitori non resta che la disperazione.

Ed ecco un libro scritto da un medico omeopata olandese, che invece porta un po’ di luce nella tenebra, da una qualche speranza parlando senza mezzi termini anche di guarigioni.
Con questo non si vuole illudere nessuno, soprattutto i genitori, anche se ci sono numerosi casi di bambini guariti: lo scopo di questo articolo-intervista, è far conoscere una strada, un percorso terapeutico, che sta dando risultanti straordinari.
Una strada che da speranza.

Questa è una intervista molto particolare perché, ahinoi, il dr. Tinus Smits, autore del libro “Autismo. Oltre la disperazione” (edizioni Salus Infirmorum), è morto due anni fa.
Nonostante questo intoppo, ho ritenuto così importante far conoscere la sua opera, che ho deciso di preparare una serie di domande e risposte, dove queste ultime, sono state estrapolate direttamente dal suo libro e dal materiale pubblicato nel sito ufficiale gestito dai colleghi medici che ancora oggi portano avanti il suo lavoro www.cease-therapy.com.
Dopo questa intervista, per completare il quadro, ho chiesto aiuto al dottor , medico tossicologo, farmacologo e omeopata di Padova che, oltre ad avere curato la revisione scientifica del libro in oggetto, ne ha scritto anche la prefazione.

D: Gentile dottor Tinus Smits quando è iniziato il suo interesse verso l’autismo?
R: Il mio interesse verso l’autismo è scaturito dalle prime esperienze di disintossicazione di bambini danneggiati dai vaccini pediatrici.
Molti disturbi comportamentali - quando si otteneva la disintossicazione dai vaccini - scomparivano completamente.
Ho visto nella mia pratica clinica che disturbi dell’attenzione (ADD), iperattività (ADHD), alterazioni dell’umore e aggressività erano spesso correlati alle vaccinazioni pediatriche. E quando effettuavo la disintossicazione dai vaccini ricevuti, si ottenevano miglioramenti incredibili e anche vere e proprie guarigioni.

D: Quando è giunto alla incredibile e straordinaria conclusione che l’autismo si può curare? E soprattutto, secondo lei quali sono le cause dell’autismo?
R: Sono giunto a tale conclusione dopo aver usato la terapia C.E.A.S.E. in più di 300 persone affette da autismo ai diversi livelli di gravità.
La mia esperienza mi ha portato a dedurre che l’autismo è una patologia ad eziologia multifattoriale. Tra queste cause, secondo la mia esperienza, il 70% è da imputare ai vaccini, il 25% alla somministrazione di farmaci o di altre sostanze tossiche, soprattutto durante la gravidanza, e il 5% è causato da patologie organiche.
L’autismo, quindi, è determinato da un accumulo di differenti sostanze tossiche, ma anche da traumi. Dirò di più: l’autismo non è il risultato di un danno permanente del tessuto cerebrale, è soltanto un blocco che rende impossibile il normale e corretto funzionamento del cervello stesso. L’autismo, quindi, non è una patologia fisica, ma è una patologia da squilibrio del normale funzionamento cerebrale, uno squilibrio reversibile!

D: Ha parlato di Terapia C.E.A.S.E.: cosa significa esattamente?
R: Letteralmente, in italiano C.E.A.S.E. Therapy (Complete Elimination of Autistic Spectrum Expression) significa “Completa Eliminazione delle Espressioni dello Spettro Autistico”. Questa terapia - quando si sospetta che una determinata sostanza chimica abbia contribuito o sia la causa principale dello sviluppo dell’autismo - consiste nell’impiego di questo stesso prodotto tossico in diluizioni omeopatiche.

D: Lei sta dicendo che se la causa dell’autismo è stata per esempio il vaccino trivalente M.P.R. (Morbillo-Parotite-Rosolia), lei somministrerà a quel bambino il vaccino M.P.R. omeopatizzato? Ho capito bene?
R: Esatto. Questa metodica è conosciuta in omeopatia come Isoterapia.
L’Isoterapia consiste nell’utilizzare quella sostanza (resa omeopatica grazie a specifici processi di diluizione e succussione) che in una determinata persona ha causato un danno tossicologico.
Per capire come agisca la disintossicazione, dobbiamo considerare che le malattie non sono solo provocate da sostanze come batteri, virus, funghi come crede la medicina convenzionale, ma che OGNI sostanza può lasciare un’impronta nel campo energetico di una persona.

D: In pratica, il prodotto Isoterapico specifico andrebbe a cancellare l’impronta energetica della sostanza che ha causato il danno?
R: Proprio così. Una volta cancellata l’impronta energetica, la guarigione è una spontanea conseguenza.
A questo punto però va ricordato che queste impronte energetiche non derivano solo da un danno diretto e fisico alla persona, come le vaccinazioni, una malattia, i traumi emotivi ecc., ma possono anche essere trasmessi dai genitori al feto. Ecco perché è importantissimo lo stile di vita della donna in gravidanza…

D: Quali sono le potenze omeopatiche utilizzate nella Isoterapia?
R: Se abbiamo il dubbio che un determinato vaccino, farmaco o sostanza chimica abbia provocato un danno (come l’autismo, ma non solo questo), possiamo somministrare il vaccino, il farmaco o la sostanza chimica incriminata alle seguenti potenze: 30ch, 200ch, 1M e 10M.

D: Come si fa a capire se il rimedio somministrato è quello corretto?
R: E’ importante osservare attentamente le reazioni del bambino. Se un vaccino o un altro farmaco hanno effettivamente causato un danno al bambino, ci saranno delle reazioni molto significative al trattamento isoterapico (omeopatico).
Il bambino, per esempio, potrebbe sperimentare un’altra volta gli stessi sintomi che ha avuto quando ha ricevuto per la prima volta quel vaccino e/o farmaco. Si può avere una secrezione mucosa da naso, orecchi, occhi e/o gola, ma anche diarrea, urine torbide e di cattivo odore, sudorazione, eruzioni cutanee e febbre.
Queste importantissime eliminazioni non dovrebbero mai essere trattate (cioè soppresse farmacologicamente), perché fanno parte del processo fondamentale di guarigione.

D: Cosa può consigliare alle persone che stanno leggendo questo articolo?
R: In base alla mia comprensione di come si sviluppa l’autismo, è di grande importanza evitare OGNI farmaco in gravidanza e nei primi due anni di vita del bambino. Il feto e il neonato non sono in grado di metabolizzare in modo adeguato le sostanze tossiche. Perciò i bambini non dovrebbero essere vaccinati, almeno nei primi anni di vita, mentre dobbiamo fare in modo che crescano nel modo più sano possibile.

D: Quanto importante è lo stile di vita in generale e l’alimentazione in particolare?
R: Una dieta sana e corretta dovrebbe contemplare l’apporto di acidi grassi polinsaturi (Omega-3 e Omega-6), perché essi svolgono un ruolo fondamentale nella formazione e nel buon funzionamento del cervello, ma anche un ruolo nel conseguimento di una normale salute mentale ed emozionale.
Dovremmo eliminare tutte le sostanze tossiche come il glutammato monopodico e lo zucchero.
Il glutammato, per esempio, fa aumentare di 3 volte l’insulina prodotta dal pancreas e crea una dipendenza enorme perché spinge le persone a mangiare di più. Anche lo zucchero raffinato produce sia dipendenza, che stress ossidativo e alimenta la crescita di un lievito onnipresente nei bambini autistici: la Candida Albicans. La Candida è responsabile di un’ampia gamma di disturbi, tra cui il malassorbimento intestinale di vitamine e minerali.

D: Può dirci qualcosa di più sui pericoli dello zucchero raffinato?
R: Intorno al 1900, usavamo solo un chilogrammo di zucchero supplementare a persona ogni anno. Oggi, usiamo in media 70 kg di zucchero raffinato a persona.
Tutti i bambini, autistici, con problemi di comportamento (ADHD), i bambini aggressivi, ecc. dovrebbero eliminare completamente lo zucchero dal loro regime alimentare.
Il solo zucchero che il corpo può digerire è il glucosio. Perciò tutti gli altri zuccheri che entrano nel corpo devono essere prima cosa trasformati in glucosio. Questo processo è possibile soltanto grazie a degli enzimi prodotti dal corpo.
I disaccaridi come lo zucchero da barbabietola, il saccarosio, il lattosio, l’iso-maltosio e i polisaccaridi non possono essere assorbiti nell’intestino tenue ed entrano quindi nel colon dove nutrono batteri ‘zucchero-dipendenti’, che a loro volta proliferando, alterano l’equilibrio degli utili e indispensabili batteri dell’apparato digerente. Questi batteri che si nutrono di zuccheri entrano in massa nell’intestino tenue e causano irritazione intestinale (tra cui malassorbimento), che provoca la produzione di muco, con funzione protettiva, e diarrea. I disaccaridi non entrano in contatto con le cellule del colon deputate all’assorbimento e diventano cibo per batteri che si nutrono di zucchero (funghi ma non solo).

D: Cos’è e quanto è importante la metallotioneina?
R: E’ una proteina e rappresenta la nostra prima linea di difesa contro i metalli pesanti.
E’ presente nella bocca, nello stomaco e in grandi quantità nell’intestino.
Se è presente in quantità sufficienti nell’intestino, i metalli pesanti come mercurio, alluminio o il piombo si legano a questa proteina scambiandosi con lo zinco!
Anche gli enzimi che metabolizzano la caseina e il glutine hanno bisogno, per il loro funzionamento, dello zinco. Perciò una carenza di metallotioneina porterà una carenza dell’enzima che scompone caseina e glutine.
Se la proteina metallotioneina non funziona per una mancanza di zinco, il mercurio, piombo o alluminio e altri metalli pesanti finiscono nel sangue e quindi anche nel cervello!
Non solo, ma la metallotioneina protegge anche dalle infezioni intestinali – diffusissime nei bambini autistici - e contrasta la Candida e gli altri funghi.
Secondo il Pfeiffer Institute, una metallotioneina mal funzionante spiegherebbe perché i maschi sarebbero più propensi a sviluppare l’autismo quattro volte più delle femmine. Le femmine infatti sarebbero più protette dalle sostanze tossiche esterne perché gli estrogeni e il progesterone stimolano la produzione di metallotioneina.

D: Anche se è evidente dalle sue risposte: cosa pensa dei vaccini pediatrici?
R: Il problema dei metalli pesanti nei vaccini è enorme.
I metalli pesanti, come alluminio e mercurio, iniettati tramite i vaccini, superano le barriere di difesa del nostro organismo e intossicano il corpo direttamente.
Tali metalli, bypassando la metallotioneina, possono entrare direttamente nel cervello, nonostante la barriera emato-encefalica che protegge.
A tutto questo, vanno aggiunti i metalli che entrano nell’organismo tramite l’alimentazione, l’aria e l’acqua. L’apporto giornaliero di mercurio presente nel cibo, sempre secondo il Pfeiffer Institute, è di circa 20 mcg (microgrammi) e se i denti sono otturati con amalgama, viene ceduto all’organismo molto mercurio ogni giorno (1mcg/giorno per una amalgama vecchia, e fino a 450mcg/giorno per una amalgama recente).
Per i vaccini posso dire che uno dei cambiamenti più positivi che la medicina potrebbe fare, allo scopo di fermare la piaga del’autismo e di molti altri problemi comportamentali e di salute dei nostri figli, sarebbe quello di posticipare i vaccini dopo i due anni di età.
La conferma di questo arriva dal Giappone.
Nel 1975 il Giappone ha interrotto le vaccinazioni nei bambini sotto i due anni di età. Questo ha fatto sì che questo paese avesse la più bassa incidenza di mortalità infantile al mondo, mentre prima era collocato al 17mo posto.
Con 300 casi di bambini autistici, sono arrivato alla conclusione che nella maggioranza dei casi sono coinvolte le vaccinazioni, ma questo non significa che siano l’unica causa.
Più farmaci un bambino ha assunto nei primi due anni di vita e maggiore è la probabilità che un bambino diventi autistico. Questo vale anche e soprattutto per il periodo di gravidanza e per il parto. Più farmaci prende la mamma, maggiore è la possibilità di avere un figlio autistico e non solo.
Nella mia esperienza, l’autismo è un disturbo tipicamente da accumulo.
Tutti i vaccini possono contribuire allo sviluppo dell’autismo, ma anche altre sostanze come gli spray nasali, antibiotici, antiepilettici, antiacidi, il fumo, l’anestesia del parto, e forse anche altre sostanze ancora sotto esame, come aspartame, glutammato, ftalati e bisfenolo A.

D: In conclusione, dottor Smits, i bambini autistici sono condannati a rimanere tali per tutta la vita? Avranno bisogno di una assistenza?
R: I numerosi casi clinici che ho seguito mi permettono di affermare che i bambini autistici possono essere guariti al 100% e avere una vita normale senza aver bisogno di una particolare assistenza!

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Non è possibile ringraziare personalmente il dottor Smits, ma questa intervista è un doveroso riconoscimento per il testamento medico e anche spirituale che ha lasciato, per la sua grande opera volta ad aiutare centinaia di migliaia di bambini danneggiati da uno stile di vita e una società innaturali e soprattutto per dare speranza ai rispettivi genitori.
Si consiglia la lettura del libro del dottor di Tinus Smits: “Autismo. Oltre la disperazione” della casa editrice Salus Infirmorum.
Ma per approfondire ulteriormente questo argomento, abbiamo scomodato anche il dottor Roberto Gava, che ne ha curato la revisione e sta assistendo personalmente alcuni bambini autistici.

D: Dottor Gava, dalla tua esperienza in ambito clinico e dalla vasta conoscenza in ambito vaccinale pediatrico, cosa ci puoi dire della crescita esponenziale dell’autismo, dell’Isoterapia e della CEASE Therapy in questo delicato ambito?
R: "L’autismo è un disordine neurologico dello sviluppo che compromette la comunicazione e le relazioni sociali della persona e che causa comportamenti ripetitivi. I più recenti studi epidemiologici rilevano un tasso di incidenza dell’autismo pari ad 1 caso ogni 100 nascite, con una crescita annuale di circa il 10-17%.
Questa patologia, pertanto, oltre ad essere estremamente grave, sta diventando anche drammaticamente comune. Sappiamo tutti che attualmente non esiste alcuna terapia capace di far regredire la sindrome autistica, ma questo libro di Tinus Smits sta veramente dando speranza a quei genitori che sono nella disperazione.
Personalmente, conosco la tecnica messa a punto da Smits da circa 6-7 anni, ma solo da un anno la sto utilizzando sistematicamente in tutti i bambini, autistici o meno, nei quali sospetto l’esistenza di un danno causato o dalle vaccinazioni pediatriche o da qualche altro farmaco.
Ho in cura più di 50 bambini ma, data la delicatezza dell’argomento, preferisco non esprimere giudizi affrettati; comunque, nel corso di quest’anno ho intenzione di esaminare ed elaborare statisticamente tutte le informazioni che i genitori dei miei piccoli pazienti mi stanno facendo gradualmente pervenire.
Per ora, comunque, posso dire che la terapia C.E.A.S.E. non è assolutamente priva di effetti.
Nella quasi totalità dei casi in cui c’è stato effettivamente un danno vaccinale emergono evidenti reazioni in diretta connessione causale con l’isovaccino omeopatico somministrato. In genere, la reazione si manifesta 1-2 giorni dopo l’assunzione delle potenze 30ch o 200ch e solo in un numero minore di casi inizia dopo l’assunzione delle due potenze maggiori. Le reazioni non sono di solito intense, durano circa 4-10 giorni e possono consistere in molti disturbi: dermatiti, febbre, patologie delle prime vie respiratorie, disturbi intestinali e spesso nervosismo e disturbi caratteriali. Queste reazioni, comunque, sono quasi sempre prevedibili, perché tendono praticamente sempre a ripresentarsi gli stessi sintomi che sono stati causati nel bambino dal vaccino o da qualche altro farmaco, come effettivamente può accadere con un qualsiasi rimedio omeopatico. Queste reazioni sono molto importanti, perché sono la prova che quel vaccino che il bambino ha assunto (e per il quale abbiamo somministrato il rimedio omeopatico ottenuto dinamizzando quella stessa sostanza) è realmente la causa del suo danno organico. Quindi, la terapia omeopatica C.E.A.S.E. di Tinus Smits permette sia di diagnosticare che di curare nello stesso tempo un danno vaccinale o un qualsiasi danno farmacologico.
Va inoltre detto che le reazioni che avvengono dopo la somministrazione dei vaccini omeopaticizzati non sono intense, sono qualsiasi sempre sopportabili dal bambino e dai suoi genitori e solo saltuariamente è necessario intervenire con qualche rimedio omeopatico classico per smorzarne l’intensità.
Gli effetti che l’uso di questa terapia ha indotto nei miei pazienti, come ho detto prima, non sono ancora chiaramente definibili, ma i dati di cui dispongo mi portano ad affermare che i bambini che hanno avuto una reazione sintomatologica dopo la somministrazione dei vaccini omeopaticizzati sono poi quasi sempre migliorati dal punto di vista caratteriale e mentale: alcuni che prima non parlavano hanno iniziato a parlare, alcuni che non camminavano hanno iniziato a camminare e in ogni caso sono migliorati a livello comportamentale con una maggior acquisizione del loro autocontrollo e della loro capacità di relazionarsi con gli altri.
Alcuni, invece, non hanno avuto alcun effetto dalla terapia, né in senso reattivo né in senso migliorativo, ed è quindi probabile che in questi soggetti non ci fosse un danno vaccinale ma, come dice Tinus Smits nel suo libro, sia da riesaminare l’intera storia del bambino in modo da individuare il vero fattore causale che, prima o dopo la sua nascita, ha alterato il suo equilibrio psico-neuro-endocrino-immunologico. A tale scopo, credo sia di grande utilità acquisire le conoscenze che Harry van der Zee, un amico di Tinus Smits, ha sintetizzato in un suo recente libro: L’Omeopatia nella cura dei traumi del parto: Capire, proteggere e curare i nostri bambini prima e durante la loro nascita.
Per quanto la mia esperienza con questa terapia sia per ora ancora parziale, posso però dire con tranquillità che la conoscenza di questa nuova tecnica di terapia omeopatica può veramente portare “oltre la disperazione” i genitori dei bambini diventati autistici o epilettici o A.D.H.D. o con disturbi caratteriali o comportamentali a causa delle vaccinazioni e dovrebbe essere conosciuta e utilizzata da tutti gli omeopati".

Marcello Pamio

Cochrane Collaboration è una iniziativa internazionale no-profit indipendente, nata con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative all’efficacia e alla sicurezza degli interventi sanitari.
Ho sempre ammirato il gruppo Cochrane per via dell’oggettività e imparzialità nei loro rapporti.
Un lavoro certosino portato avanti da circa 280.000 tra operatori sanitari (medici, epidemiologi, ecc.), ricercatori e rappresentanti di associazioni di pazienti in oltre 100 paesi del mondo.
Non avendo fondi per fare ricerca laboratoristica producono e sviluppano documenti di sintesi, denominati “revisioni sistematiche” sulla efficacia e sicurezza degli interventi sanitari di tipo preventivo, terapeutico e riabilitativo. In pratica analizzano, facendo pelo e contropelo, tutti gli studi pubblicati su un determinato argomento. Alla fine i risultati di queste revisioni sistematiche vengono pubblicate in un database elettronico chiamato «Cochrane Library».
I lavori sono eccezionali per via dell’assoluta trasparenza e indipendenza dai capitali privati, come per esempio quelli delle industrie farmaceutiche. Questo almeno fino a ieri…

Il 22 settembre 2016 nel sito ufficiale il Cochrane si annuncia che hanno ricevuto «una sovvenzione di $1,15 milioni dalla Fondazione Bill & Melinda Gates» (1).
In pratica la donazione servirà per sostenere le attività del gruppo, con un focus specifico però sulla salute materna e infantile. Mark Wilson, CEO di Cochrane ha dichiarato che sono «lieti e onorati di ricevere questa concessione». (2)
Forse ad essere più felici saranno le lobbies che con quattro spiccioli sono riuscite finalmente a togliersi una spina dal fianco. Una enorme spina che avevano impiantata da molti anni.
Cochrane infatti ha sempre dato molto fastidio al Sistema, proprio per la sua imparzialità e per le revisioni sistematiche, che guarda caso, sistematicamente dimostravano l’incompletezza e la fallacità di tanti studi scientifici pubblicati. Non ci sono molte istituzioni al mondo in grado di eseguire tali revisioni. Purtroppo da oggi c’è né una in meno…

Bill & Melissa Gates
Da molti anni la Fondazione Bill & Melissa Gates sotto la falsa veste della filantropia sostiene la campagna di depopolazione e le vaccinazioni di massa.
Non è dietrologia questa, perché basterebbe leggere e/o ascoltare attentamente le sconcertanti dichiarazioni di William Henry Gates III, meglio noto come Bill Gates, per prenderne coscienza.

Per esempio un suo intervento a TED nel febbraio del 2010 fa letteralmente impallidire.
Sul palco ha trattato il classico tema molto caro ai neo-eugenetisti: il riscaldamento globale.
Ovviamente sono le attività umane a causare l’innalzamento del livello di anidride carbonica, e quindi del Global Warming, per cui è l’uomo (visto come un cancro) che sta portando alla distruzione l’intero pianeta!
Se l’ipotesi di partenza è questa ovviamente la soluzione per risolvere questo gravoso problema e salvare il globo intero è la riduzione della popolazione mondiale. Il discorso non fa una piega, anche se sappiamo benissimo che il global warming è un’invenzione sinarchica per scopi demografici e di controllo sociale.
Il patron della Microsoft oltre alla semplice analisi fornisce pure una sintesi, cioè gli strumenti da adottare: vaccinazioni di massa e “servizi sanitari orientati alla riproduzione”, che tradotto farebbe più o meno “controllo delle nascite e aborti”.

Le sue parole esatte non lasciano spazio a dubbi:
«Prima di tutto, abbiamo la popolazione. Il mondo oggi ospita 6,8 miliardi di abitanti, e tale cifra sta crescendo speditamente verso i 9 miliardi. Ora, se davvero facessimo uno splendido lavoro in relazione a nuovi vaccini, sanità e servizi sanitari orientati alla riproduzione (aborti), noi potremo probabilmente ridurre quest’ultimo numero di una percentuale valutabile intorno al 15%»

Come detto per evitare il gravissimo riscaldamento globale è necessario ridurre la popolazione mondiale con farmaci/vaccini e aborti.
Se fanno impallidire e scandalizzare ancora oggi i discorsi di Adolf Hitler sulla razza, cosa dovremo dire nell’ascoltare un miliardario che riprende in mano le teorie malthusiane sulla depopolazione?
Colui che ha costruito un impero miliardario sulla Silicon Valley, su computer che non sono certo ad impatto zero nell’ambiente, oggi è il paladino dell’ambientalismo radical chic. La realtà è molto diversa: abbiamo a che fare con un vero e proprio eugenetista con la fissa per il controllo delle nascite.

Domenica 13 maggio 2018 vari quotidiani hanno pubblicato a pagina intera il suo accorato appello: «SOS pandemia. Sistema globale per difenderci». (3)
Bill Gates si è rivolto ai grandi del mondo dicendo che si devono «creare in fretta vaccini e cure». (4) Ma per cosa?
Le sue farneticazioni sono state riportate pari-pari dai media mainstream totalmente prostrati al Sistema. Nessuna intervista (con qualche domanda scomoda) di qualche giornalista, solo banale traduzione delle sue parole. Neanche fosse il Dalai Lama.
«Se la storia ci ha insegnato qualcosa è che ci sarà un’altra pandemia globale che seminerà la morte. Quest’anno ricorre il centenario dell’influenza del 1918, che uccise circa 50 milioni di persone in tutto il mondo (…). Se oggi si diffondesse nell’aria un agente patogeno altamente contagioso e letale come quello dell’influenza nel 1918, nel giro di sei mesi morirebbero quasi 33 milioni di persone in tutto il mondo». (5)

E’ necessario investire su altri approcci «come farmaci antivirali e terapie con anticorpi».
Il messaggio è chiarissimo!

«L’anno scorso alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera ho chiesto ai leader mondiali di immaginare che da qualche parte nel mondo ci sia un’arma, che esiste già, in grado di uccidere milioni di persone» (6)

L’oracolo di Seattle oltre ad uno scenario apocalittico fornisce la solita soluzione trita e ritrita: «sviluppare, testare e rilasciare nuovi vaccini nel giro di pochi mesi, invece che anni». (7)
Della serie: a che servono i test di sicurezza di un farmaco/vaccino? E’ tempo perso e milioni di persone rischiano la pellaccia nel frattempo. Meglio saltare i test e sperimentare direttamente sulle persone: tutto tempo risparmiato.

Conclusione
Il filantropo ha finalmente gettato la maschera…
Innanzitutto come fa Gates a prevedere che arriverà una nuova pandemia, calcolando con esattezza non solo i tempi (6 mesi) ma anche il numero di morti (33 milioni di persone)? Forse con i suoi 90 miliardi di dollari di patrimonio personale si è fatto costruire una sfera di cristallo che gli permette la chiaroveggenza?
Oppure ha accesso a informazioni che noi comuni mortali non possiamo immaginare? Informazioni per esempio sulla guerra biologica e/o batteriologica. Solo chi mette volutamente in circolazione agenti patogeni è in grado di sapere in anticipo le cose che accadranno…
A Monaco ha detto ai leader che “esiste già un’arma in grado di uccidere milioni di persone”, più che un appello sembra una vera e propria minaccia…
Dovremo seriamente preoccuparci per qualche epidemia causata da agenti patogeni coltivati nei laboratori militari di massima sicurezza? O rientra nel terrorismo mediatico il cui scopo è proseguire con le campagna di vaccinazioni di massa

Paradossalmente se fosse vero il primo caso, stona alquanto la sua falsa preoccupazione per le sorti del mondo in preda ad un virus letale, visto che propugna la riduzione della popolazione. Per Bill Gates infatti gli abitanti del pianeta sarebbero cresciuti troppo causando il riscaldamento globale, quindi ben venga l’influenza Spagnola 2018 o qualche altro virus a decimare la popolazione…
Tornando alla Cochrane: quanto tempo impiegheranno per occuparsi anche loro di denatalità? Magari con una bella revisione che dimostri l’importanza dei vaccini per il controllo delle nascite…
Nel frattempo si sono messi in perfetta armonia con le nuove direttive. Qualche giorno fa, esattamente il 9 maggio 2018, hanno infatti pubblicato i risultati di uno studio controllato e randomizzato secondo il quale vi sarebbero «nuove prove che mostrano come i vaccini contro il papilloma virus umani (HPV) proteggono dalle lesioni cervicali le giovani donne in particolare tra i 15 e i 26 anni» (8)
Quindi secondo il Cochrane Collaboration i vaccini anti-HPV sono utilissimi perché proteggono le giovani donne dalle lesioni alla cervice uterina.
Poco importa se questi vaccini possono manifestare effetti collaterali gravissimi e devastanti; come pure poco importa se due tra i cinque autori dello studio sono stati consulenti delle industrie che spacciano farmaci e vaccini come la GlaxoSmithKline, Merck, e Janssen. (9)

Note

(1)   http://www.cochrane.org/news/cochrane-announces-support-new-donor
(2)   Idem
(3)   «Il Piccolo», 13 maggio 2018
(4)   Idem
(5)   Idem
(6) Idem
(7) Idem
(8) http://www.cochrane.org/news/scientific-expert-reaction-new-cochrane-review-hpv-vaccine-cervical-cancer-prevention-girls-and
(9) Idem


Marcello Pamio e Nassim Langrudi 

L’eresia è «la negazione di alcuni dogmi o verità di fede insegnati dalla Chiesa» (1)
In un passato non molto remoto chi veniva macchiato di “eresia” finiva molto male, perché l’eresia andava estirpata con ogni mezzo, soprattutto violento.
E’ San Tommaso che oltre a dare le basi fondamentali dell’insegnamento scolastico odierno definisce il termine “eresia”. Definizione poi formulata dai teologi.
L’eresia «si può manifestare in una negazione o in un dubbio positivo che riduca la certezza a semplice opinione», ma il vero problema è nel dubbio «perché scrolla l’adesione all’insegnamento della Chiesa».
In soldoni l’eresia minava le fondamenta di tutta la costruzione religiosa. Dice il saggio: «chi la fa l’aspetti» e l’umorismo cosmico non ha impiegato tanto nel dare una lezione di vita.

Oggi molti preti sono in odore di eresia, e non c’entra minimamente l’osceno mondo della pedofilia, degli abusi sessuali e tutto quello che ruota attorno...
Il riferimento è al rovesciamento delle sacre scritture, alla negazione di quello che è scritto nel Nuovo Testamento.
I Ministri di Dio in teoria sono qui per compiere l’alta missione che Gesù avrebbe affidato a loro. Questi uomini di fede dovrebbero possedere amore per tutte le anime, mitezza, umiltà di cuore, zelo e abnegazione.
Si identificano con il pastore pronto a lottare per salvare le sue pecorelle grazie alla Luce delle Verità eterne.
Il servizio dei preti è trasmettere la tradizione che viene da Gesù stesso: vegliare sull’unità della comunità che gli è stata affidata.

In pratica il prete «occupa il posto di Gesù in mezzo ai suoi fratelli» (2).
Un posto molto scomodo, perché se Gesù tornasse sicuramente prenderebbe a calci nel didietro molti degli attuali pastori.
Oggi abbiamo preti che nascondendosi dietro una legge vergognosa, classista e incostituzionale buttano letteralmente e fisicamente fuori dalle loro scuole delle piccole creature innocenti, la cui colpa è avere dei genitori che hanno rifiutato le vaccinazioni.
Mentre Gesù cacciava i mercanti dal tempio, i suoi emissari moderni cacciano i bambini da scuola! Effettivamente qualcosa è cambiato…
I preti che dovrebbero «vegliare sull’unità della comunità che gli è stata affidata», stanno fomentando l’odio, il rancore e le divisioni tra genitori della comunità.
I preti che dovrebbero amare «tutte le anime» e lottare «per salvare le pecorelle», stanno mandando delle anime purissime al macello.
Eppure nel vangelo è scritto chiaramente: «lasciate stare i bambini e non impedite che vengano a me, perché Dio dà il suo Regno a quelli che sono come loro».

Magiche sono le parole di Gesù riportate nel vangelo di Matteo.
I preti così facendo stanno allontanando le famiglie dall’insegnamento della chiesa e stanno disconoscendo il Regno dei Cieli, che secondo il Cristo è dei bambini!
Come d’altronde dovrebbero reagire quei genitori che si vedono rifiutare nella scuola del parroco il proprio figlio? Dovrebbero porgere l’altra guancia o capire l’assoluta e vergognosa incoerenza di colui che dovrebbe essere il portavoce dell’Amore personificato?
Numerose sono le testimonianze di questi giorni di genitori che riportano fatti incresciosi che si svolgono in quelle scuole d’infanzia ed asili nido parrocchiali, federati Fism (Federazione Italiana Scuole Materne, ovvero Cei: «La FISM è componente della Consulta per la Pastorale della Scuola e del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica della Conferenza Episcopale Italiana»).

Dunque, la Fism sembra avere voce in capitolo per quanto riguarda “l’indirizzo” che la scuola cattolica deve avere.
Evidentemente qualcuno ha deciso che la scuola cattolica debba avere tra i suoi precetti anche la fedeltà al piano vaccinale imposto da un governo non eletto.
Poco importa che i vaccini contengano, tra le altre cose, materiale biologico proveniente da feti abortiti: questo è ritenuto di secondaria importanza, infatti la Pontifica Accademia per la Vita, la CEI e all’Associazione Medici Cattolici Italiani, ritengono che «in considerazione del fatto che le linee cellulari attualmente utilizzate sono molto distanti dagli aborti originali e non implicano più quel legame di cooperazione morale indispensabile per una valutazione eticamente negativa del loro utilizzo» (3).
Come parlare di prescrizione di peccato!

E’ imbarazzante constatare dunque come le vaccinazioni di massa siano ormai divenute un nuovo dogma anche religioso.
Cos’abbia a che fare il paventato “effetto gregge” delle vaccinazioni con la Chiesa Cattolica non si sa. Forse si tratta di un fraintendimento sul significato dell’attività pastorale...
Stride parecchio la faccenda a chi frequenta le istituzioni e la comunità religiosa da sempre: e difatti molti genitori di bambini ingiustamente ed illecitamente allontanati da scuola, hanno chiesto se dunque si dovessero ritenere allontanati, per le stesse motivazioni, anche dai vari appuntamenti religiosi imprescindibili: la comunione, la cresima, il catechismo…..

«Mi scusi Don, mi sta forse dicendo che mio figlio rappresenta un pericolo per la comunità ma solo entro le mura dell’asilo? Com’è possibile che lei stesso mi dica che invece non ci sono problemi entro le mura dell’aula di catechismo?».
Spiazzate le reazioni dei parroci, forse un barlume di razionalità che li fa rendere conto dell’assurdità e dell’incoerenza del loro messaggio, ma subito spazzato via dalla consapevolezza che chi “comanda” ha ormai deciso: i bambini non in regola vanno espulsi dalle scuole!
Costi quel che costi. Forse costerà più di quanto messo in preventivo, perché ormai anche chi inizialmente difendeva Fism e preti («devono seguire la legge»…) ha dovuto aprire gli occhi: il Presidente regionale FISM Veneto Stefano Cecchin, bacchetta le Ulss dalle pagine dei quotidiani veneti, perché queste ultime dovrebbero smettere di consigliare la via della mediazione, per consentire ai bambini di finire l’anno scolastico, ormai quasi al termine, e lancia accuse di disobbedienza civile! (4)

Dunque oggi è un presidente Fism a decidere se e quando i vaccini siano essenziali ed in quale misura possa esistere un pericolo, non più un dirigente dell’ente preposto alla salute; è un componente delle istituzioni ecclesiastiche ad accusare, puntare il dito e decidere di discriminare.
Piccola precisazione: la legge 119 non indica da nessuna parte che i bambini vadano espulsi in corso d’anno, né incarica le scuole d’infanzia di assumersi tale onere!
Quindi quale disobbedienza civile?
Disobbedienza al nuovo Dogma, semmai. E allora farebbe meglio a parlare di condanna per ideologie non condivise.
Come reagiranno le famiglie cattoliche che hanno come unica colpa quella di esercitare il diritto al libero pensiero e alla libertà individuale, dinanzi a questi comportamenti e contraddizioni?

Sono passati 80 anni esatti e purtroppo la storia si sta ripetendo: nel 1938 con le leggi razziali hanno espulsi i bambini dalle scuole in quanto ebrei; nel 2018 con la legge Lorenzin hanno espulso dalla scuola i bambini perché non vaccinati.
Sembra che nel 1938 papa Pio XI inviò prima una lettera a Mussolini e poi al re Vittorio Emanuele III per fermare le leggi razziali. Ovviamente senza risultati.
«Ma questo è enorme! Ma io mi vergogno… mi vergogno di essere italiano. Io, non come Papa, ma come italiano mi vergogno! Il popolo italiano è diventato un branco di pecore stupide» (5)
Oggi Papa Bergoglio non solo fa pubblicamente dichiarare dal portavoce del vaticano che i vaccini «sono un dovere sociale» (6) ma si fa anche fotografare mentre instilla il vaccino contro la poliomielite a un ragazzino di 5 anni in Messico.
Il dovere sociale non è quello di difendere i più deboli, le anime innocenti, coloro a cui è destinato il Regno dei Cieli?
«Ma questo è assurdo! Io mi vergogno… mi vergogno di essere italiano. E i cattolici, quelli veri, dovrebbero vergognarsi di avere una chiesa tanto asservita ai poteri quanto lontana dai bambini»
Però non tutto il male viene per nuocere, e il lato positivo è che i preti e la chiesa hanno oramai svelato il loro vero volto…

Note

1) «Eresia» secondo l’enciclopedia Treccani 2) «Il prete chi è?», www.famigliacristiana.it/articolo/il-prete-chi-e.aspx 3) http://www.academiavita.org/_articles/324195660-vaccini_nota_amci_pav_cei.php 4) http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2018/05/06/news/bimbi-non-vaccinati-sospesi-da-domani-1.16802870 5) Annotazione dell’udienza accordata al padre Tacchi Venturi dal Papa Pio XI il 23 ottobre 1938. 6) «Vaticano: no all’eutanasia, i vaccini sono “un dovere sociale”», www.lastampa.it/2017/02/06/vaticaninsider/vaticano-no-alleutanasia-i-vaccini-sono-un-dovere-sociale-TkB5XHu7ENuHWWGq999LJL/pagina.html

Marcello Pamio - tratto dal libro «Malattie, vaccini e la storia dimenticata»

Era il marzo del 1885 e dopo un lungo rigido inverno la città manifatturiera di Leicester in Inghilterra si godeva una delle prime belle giornate di primavera.
A migliaia dalle zone limitrofe, dalle cittadine circostanti si sono riuniti in protesta contro ciò che sentivano come una legge ingiusta imposta da loro governo britannico.
Sebbene la vaccinazione contro il vaiolo fosse in uso sin dal 1800, il governo non aveva introdotto alcun obbligo prima dei decreti del 1840 e del 1853.
La legge del 1853 mise in piedi l’apparato governativo per esigere che ogni bambino fosse vaccinato entro tre mesi dalla nascita. Attraverso una serie di leggi nel corso degli anni il governo britannico aveva, al tempo della protesta di Leicester, reso un crimine il rifiuto della vaccinazione antivaiolosa punibile con contravvenzioni o carcerazione.

Il «Vaccination Act» del 1867 consolidò le leggi esistenti in tema di vaccini e istituì una contravvenzione per i genitori che non avessero presentato i propri figli alla vaccinazione entro tre mesi dalla nascita.
A dispetto dell’azione del governo per assicurare un altissimo tasso di vaccinazione, una massiccia epidemie di vaiolo colpi non soltanto Leicester ma tutta l’Inghilterra e altre parti del mondo nei primi anni Settanta del 1800.
L’epidemia di Leicester comportò migliaia di casi di vaiolo e centinaia di morti scuotendo fin nel profondo la fiducia di molte persone nei poteri protettivi del vaccino.
«Deve colpire l’osservatore riflessivo quanto assai singolare sia il fatto che tutte le recenti epidemie di vaiolo siano apparse fra popolazioni in cui le leggi che obbligano al vaccino siano state portate avanti con rigore sistematicità. Il 96% dei nuovi nati a Londra sono protetti dal vaccino» (1884, “Leicester Mercury”).

Le leggi all’inizio erano state approvate dopo che le persone avevano rifiutato il vaccino una volta notate le conseguenze negative. In seguito, si erano sottomesse a causa delle nuove leggi e tuttavia erano ancora colpite da epidemie mortali di vaiolo. Dopodiché, sempre più persone si erano andate ribellando.
Per quanto fosse contrario alla logica, il governo aveva deciso di incrementare il tasso di vaccinazione ricorrendo a ufficiali sanitari che avrebbero perseguitato i genitori che rifiutassero di vaccinare i propri figli.
«Le azioni penali nelle città aumentarono dalle 2 del 1869 alle 1.100 e più nel 1881, e il totale in quei 12 anni fu di oltre 6.000. Di queste 64 avevano portato l’arresto e 193 il pignoramento» (“British Medical Journal”, 18 dicembre 1948)
Le contravvenzioni ricadevano in modo sproporzionato sui poveri che, se non potevano permettersi di pagare la penalità per non aver ottemperato alla legge vaccinale, sarebbero stati costretti a compensare il pagamento dovuto con pignoramenti e vendita dei propri beni.
A causa degli esiti gravi e talvolta fatali della procedura e del sostegno decisivo del governo alla vaccinazione forzata per mezzo di contravvenzioni e arresti, le persone erano motivate alla rivolta. In gran numero si riversano sulle strade di Leicester per protestare…

Al tempo della dimostrazione migliaia di procedure penali venivano condotte contro i genitori che rifiutavano la vaccinazione per i figli.
«Al momento ci sono più di 5000 persone citate in giudizio per essersi rifiutate di adempiere alla legge…le citazioni in giudizio per l’anno 1884 non erano state che 7, ovvero un po' più di uno ogni due mesi, mentre al momento ogni settimana vengono fatte udienze o disposte convocazioni in numero di 45» (“The Times”, 24 marzo 1885).
Era un’atmosfera festosa con la musica e centinaia di bandiere e striscioni dispiegati che dicevano cose come «la libertà è un nostro diritto di nascita e libertà è ciò che chiediamo», «le leggi oppressive rendono la gente scontenta», «i tre pilastri della vaccinazione: Frode, Forza e Follia», e «non imploriamo più, noi pretendiamo il controllo sui nostri figli.
Sia le scenografie, sia i motti erano molto copiosi. Una rappresentava una effigie del dottor Jenner con l’iscrizione “infanticida”, un’altra era un intero corteo funebre che consisteva in una bara su un catafalco aperto, persone in lutto, ecc., e l’iscrizione “Un’altra vittima del vaccino”...»
(“The Leeds Mercury”, 24 marzo 1885).

Il lungo corteo di 2 miglia sfilò due ore per la città ricevendo il sostegno a sé stante ed entusiasta delle persone in vari punti lungo il percorso. I cittadini dimostrano il loro sostegno agitando striscioni con bandiere e moti lungo la strada. Gli organizzatori dell’evento stimano che il numero dei partecipanti fosse stata fra gli 80.000 e i 100.000.
«Molti dei presenti avevano sofferto per via delle leggi, e tutto quello che chiedevano era che in futuro, loro e i propri figli, potessero essere lasciati in pace. Una vasta e crescente porzione del pubblico era dell’opinione che il miglior modo di sbarazzarsi del vaiolo e malattie analoghe fosse l’utilizzo di molta acqua, buon cibo, case luminose e arieggiate, assicurandosi che la giunta comunale tenesse le strade pulite e le fogne in buono stato». («Leicester: sanitation versus vaccination», 1912).
Queste persone impavide volevano poter decidere per la propria salute e quella dei propri figli e così combattevano per l’autodeterminazione.
«La spaventosa mortalità da vaiolo in una Leicester del tutto vaccinata e presumibilmente ben protetta, negli anni 1871-72, ebbe l’effetto di distruggere la fede della gente nel vaccino “protettivo”. Il risultato fu che i poveri come i ricchi, i lavoratori e gli aristocratici, e le autorità municipali iniziarono a rifiutare il vaccino per i propri figli e per se stessi. I rifiuti proseguirono fino al 1890 quando, anziché il 95%, la vaccinazione raggiunse solo il 5% circa di tutti i nuovi nati» (“Twentieth Century Magazine”, 16 gennaio 1911).

La reazione pubblica culminò in Inghilterra nella grande manifestazione di Leicester del 1885.
Quello stesso anno la giunta municipale di Leicester, che aveva fatto pressione per la vaccinazione attraverso l'uso di contravvenzioni e arresti, venne sostituita da una nuova giunta che si opponeva all’obbligatorietà del vaccino. Già nel 1887 i tassi di copertura vaccinale erano scesi al 10%.
Il «Metodo Leicester» si affidava alla quarantena per i pazienti affetti da vaiolo e alla disinfezione completa delle loro abitazioni.
«Il Metodo consiste in questo: non appena emerge un caso di vaiolo, il medico, il proprietario sono obbligati a dichiararlo subito in municipio, pena una sanzione. Per telefono viene subito chiamata l’ambulanza preposta ai casi di vaiolo, che si occupa di tutte le procedure del caso, è così, nell'arco di poche ore, il malato è al sicuro in ospedale. La famiglia e gli abitanti della casa vengono messi in quarantena, in ambienti confortevoli e la casa viene disinfettata da cima a fondo. Il risultato è che sotto ogni aspetto la malattia viene debellata in modo pronto e completo a un costo esiguo». (“The Times”, 24 marzo 1885)

Per quanto fosse chiaro che il “Metodo Leichester” era superiore al vaccino, coloro che con forza sostenevano la validità della vaccinazione, che credevano che l’immunità goduta dalla città di Leicester fosse momentanee e che prima o poi la cittadina avrebbe sofferto di una vasta epidemia di vaiolo.
Sir D. Corrigan, medico esponente del comitato del 1871 affermo a proposito del Vaccination Act: «un bambino non vaccinato è come un sacchetto di polvere da sparo che potrebbe far esplodere l’intera scuola e pertanto non dovrebbe essere ammesso a scuola a meno che non sia vaccinato» (“Twentieth Century Magazine”, 16 gennaio 1911).
«Saranno i bambini non protetti coloro sui quali il flagello si abbatterà con maggior forza, e le campagne circostanti patiranno le conseguenze di un epidemia». (“Boston Medical and Surgical Journal”, 16 aprile 1885).
La profezia che alla fine sarebbero stati flagellati da un disastro non si avverò mai.

Leicester godette di un miglior successo contro il vaiolo rispetto ad altre città inglesi con alti tassi di vaccinazione. Nel 1893 il vaiolo esplose nei distretti ben vaccinati di Mold nel Flintshire, in Inghilterra, ebbero un tasso di mortalità 32 volte più alto di quello di Leicester.
Persino dopo 30 anni dal successo dell’esperimento di Leicester, vi erano coloro i quali ancora pensavano che alla fine un disastro avrebbe colpito «gli sciocchi non protetti» che non erano a favore della vaccinazione.
Un articolo dal 1914 sono “New York Times” affermava: «possiamo predire senza timore di sbagliare che una terribile resa di conti si abbatterà sull’Inghilterra. Potrebbe essere giusto affermare che questo sia il sistema della natura per eliminare gli sciocchi che non hanno abbastanza buon senso per vivere in moderne comunità, ma tra i defunti ce ne saranno molti che sono stati tratti in inganno da uomini considerati esperti degni di fede» (“New York Times”, 5 aprile 1914).
La vaccinazione contro il vaiolo è stata sospesa quasi 100 anni più tardi, ma il fatto che la pratica fosse superflua e avesse causato inutili sofferenze e morte non fu mai riconosciuto o ammesso. Invece nonostante tutti i gravi problemi che aveva generato, e la mancanza di prove che ne dimostrano l’efficacia, è ancora difesa come esemplare nel promuovere la fede odierna nei vaccini.

Il 1948 pose fine alla vaccinazione obbligatoria in Inghilterra.
Dopo l’epidemia del 1872 a Leicester i tassi di vaccinazione insieme a quelli di mortalità da vaiolo scesero. Al contrario di quel che gli entusiasti del vaccino dicono oggi, la mortalità complessiva dei bambini diminuì dopo il 1885 mentre il tasso di vaccinazioni precipitarono. Decenni di rigide leggi sulla vaccinazione non fecero assolutamente nulla per migliorare la generale aspettativa di vita dei bambini nelle varie fasce di età.
«Contrariamente alla convinzione popolare, il vaiolo non è stato eradicato dalla vaccinazione di Massa» (“History Today”, marzo 1999).
L’esperimento durato più di 60 anni non solo ha attestato il successo del metodo, ma ha anche dimostrato che il pensiero scientifico considerato comprovato poteva essere in errore.
Nel 1911 il dottor J. W. Hodge disse: «l’esperienza della non vaccinata Leicester apre gli occhi alla gente e rappresenta una spina nel fianco per tutti i vaccinisti del mondo. Ecco una grande città manifatturiera con una popolazione di quasi un quarto di milione di abitanti, che ha dimostrato, con la prova cruciale di un’esperienza che dura ormai da più di un quarto di secolo, che una popolazione non vaccinata è di gran lunga meno suscettibile al vaiolo, e di gran lunga meno afflitta da quella malattia, da quando ha abbandonato la vaccinazione, rispetto a quanto lo fosse al tempo in cui il 95% dei nuovi nati erano vaccinati e la popolazione adulta era vaccinata più volte» (“Twentieth Century Magazine”,16 gennaio 1911).

Per ordinare il libro www.librisalus.it/libri/malattie_vaccini_e_la_storia_dimenticata.php

Marcello Pamio

Secondo la visione corrente la tecnologia vaccinale rappresenta il trionfo dell’umanità sui disegni “difettosi” di Madre Natura.
Peccato che a quella scienza autoincensatasi “non democratica”, va ricordato che l’evoluzione naturale non produce meccanismi difettosi, anzi.
L’allattamento al seno per esempio è il metodo di protezione immunologica specificamente adatto a tutte le esigenze del neonato. Oggi sappiamo infatti che numerosi componenti bioattivi contenuti nel latte materno conferiscono una determinata e importantissima protezione immunologica.
Come il latte in polvere non può competere con il latte materno dal punto di vista nutrizionale, così i vaccini non possono competere con il latte materno dal punto di vista dell’immunità.
Questo è assodato, anche se viene sempre dimenticato dalla medicina ufficiale.
Ecco perché la qualità dell’alimentazione (della madre in gravidanza e del neonato) continua ad essere un fattore cruciale nel determinare la funzionalità delle difese immunitarie nei bambini più grandi e negli adulti.

Perdita dell’immunità naturale
Il sistema immunitario dei neonati è immaturo e non è in grado di gestire in modo efficace i virus naturali e nemmeno i virus artificialmente attenuati contenuti nei vaccini.
Le madri naturalmente immuni - ossia quelle che hanno contratto le malattie virali durante l’infanzia - proteggono i loro bambini da queste malattie con il trasferimento passivo della loro immunità tramite la placenta durante la gravidanza e tramite il latte materno dopo il parto.
Se una madre è naturalmente immune, un’eventuale esposizione del bambino al virus durante l’allattamento porterebbe a un’infezione del tutto asintomatica con conseguente immunità a vita per quel particolare virus. Se il bambino invece viene esposto per la prima volta a quel virus soltanto dopo lo svezzamento, egli contrarrà la malattia naturalmente senza tante problematiche e acquisirà comunque una immunità a vita. Così funziona in Natura.
Le malattie virali sono sempre state definite “malattie infantili” proprio perché prima dell’istituzione delle vaccinazioni obbligatorie venivano contratte prevalentemente durante l’infanzia.

I bambini erano protetti dall’immunità materna, mentre gli adulti erano coperti dall’immunità a vita che avevano acquisito durante l’infanzia. Oggi non è più così perché l’impiego dei vaccini ha cambiato drasticamente questo schema!
In Natura l’esposizione naturale ai virus avviene tramite le mucose (bocca, occhi, naso, ecc.), mentre la maggior parte dei vaccini virali vivi attenuati e inattivati viene somministrata mediante una iniezione. Questa via di esposizione totalmente innaturale induce la produzione di anticorpi a livello del siero e non delle mucose. Differenza questa fondamentale per comprenderne i rischi intrinseci.
Poiché solo l’esposizione delle mucose contribuisce alla produzione di anticorpi nella ghiandola mammaria, le madri vaccinate non hanno la capacità di trasferire gli anticorpi indotti dal vaccino ai loro bambini mediante l’allattamento.
Per questi motivi nei primi anni ’90, quando il morbillo era ancora endemico negli Stati Uniti, nei bambini nati da madri vaccinate era stato riscontrato un rischio maggiore di contrarre quella malattia rispetto a quelli nati da mamme naturalmente immuni. Va ricordato che negli Stati Uniti la vaccinazione anti morbillosa obbligatoria era stata avviata nei primi anni Sessanta, quindi negli anni Novanta le donne (vaccinate e non coperte) erano in piena età fertile avendo trent’anni…

L’uso persistente del vaccino trivalente contro morbillo-parotite-rosolia, ma non solo, ha privato una generazione di madri e soprattutto i loro bambini dell’immunità naturale contro le rispettive malattie virali.
I vaccini virali vivi attenuati riducono l’incidenza generale delle corrispondenti malattie virali rendendo il nostro corpo inaccessibile ai virus di tipo selvatico per un periodo che va da 3 a 5 anni dopo la vaccinazione.
Ma così facendo esse impediscono alla maggioranza della popolazione umana di sviluppare l’immunità naturale senza tuttavia eradicare completamente il virus prima che nasca una nuova generazione di bambini privi di immunità naturale.
Queste blande malattie infantili sono diventate pericolose perché noi esseri umani le abbiamo rese tali.

Negli Stati Uniti si è cominciato a vaccinare contro il virus della varicella a metà degli anni Novanta e presto avremo una generazione di madri e bambini senza immunità naturale, prima della completa eradicazione del virus. Dobbiamo porre termine alla vaccinazione di massa contro la varicella prima che capiti questo, altrimenti questa malattia diventerà un morbo pericoloso per la generazione dei nostri nipoti, così come lo è il morbillo per i nostri neonati.
L’interruzione del ciclo naturale del trasferimento di immunità fra la madre e il bambino è una conseguenza pericolosa e irreversibile delle attuali campagne di vaccinazione di massa.
Il paradosso dei vaccini è che riducono l’incidenza generale delle malattie infantili ma le rendono enormemente più pericolose per la generazione successiva…

Vincere le battaglie ma perdere la guerra
Le malattie virali possono causare complicanze mortali solo nei neonati non protetti dall’immunità materna e negli individui gravemente malnutriti o immunodepressi.
Un grave problema che può subentrare dopo una malattia virale o insorgere spontaneamente è una malattia batterica invasiva come la polmonite, la meningite o l’encefalite.
Pochi sanno che i vaccini coprono soltanto una frazione minima della grande biodiversità dei ceppi batterici. Quando si eliminano quelli per i quali i vaccini sono stati creati, altri ceppi prendono il sopravvento e crescono a dismisura.
La pertosse è l’esempio perfetto di una campagna di guerra mal condotta contro i batteri.
Negli Stati Uniti era una malattia in declino negli anni precedenti quando era in uso il vaccino antipertosse a cellule intere. Quest’ultimo però avendo rivelato uno scarso livello di sicurezza, a metà degli anni 90 venne sostituito con il vaccino antipertosse acellulare.
In seguito negli Stati Uniti la pertosse ha cominciato a riemergere nonostante l’estensiva copertura vaccinale.
Il vaccino per la pertosse acellulare include proteine isolate ricavate dal batterio B. Pertussis. Esiste però un altro ceppo batterico che può causare la pertosse il B. Parapertussis.
Il nuovo vaccino acellulare garantisce protezione solo contro il pertussis ma non contro il parapertussis, mentre il vecchio vaccino è efficace contro entrambi i ceppi.

Rischi delle vaccinazioni
In conclusione la tecnologia vaccinale è estremamente rischiosa non solo per il contenuto di adiuvanti (formaldeide, antibiotici, frammenti di DNA animale e/o umano, ecc.) e di metalli tossici (alluminio, sale di mercurio, ecc.) che possono scatenare patologie anche gravissime (allergiche, autoimmunitarie, croniche e neurodegenerative) ma perché stanno trasformando innocue - ma importanti dal punto di vista evolutivo - malattie esantematiche infantili in pericolosi fardelli tossici per i neonati delle nuove generazioni.
Immunizzando i neonati oggi stiamo creando bambini e futuri uomini e donne non immunizzati naturalmente contro le malattie. Il problema serio è rappresentato dalle bambine, le quali saranno delle madri prive di immunità per se stesse e quindi non in grado di passare ai figli gli anticorpi adeguati mettendoli così a rischio.
Vacciniamo oggi per creare danni domani!
Queste sono cose note all’immunologia ufficiale, per cui la domanda che sorge spontanea è: perché continuano imperterriti su questa errata e innaturale strada? Forse le lobbies farmaceutiche vogliono predisporre l’intera umanità futura a gravissimi rischi epidemici?
Ai posteri (non vaccinati) l’ardua sentenza…

Tratto dal libro “I vaccini sono un’illusione” della d.ssa Tetyana Obukhanych, immunologa. Macro edizioni

Marcello Pamio

Tutto inizia il 2 aprile 2014 quando il premier Matteo Renzi è ricevuto nella City di Londra per incontrare i massimi dirigenti di Vodafone; Lloyds; British Bankers Association; BAE Systems; Credit Suisse; BP; HSBC holdings; London Stock Exchange; PwC LLP; Silver Lake; BT Group.

La creme della creme globalista da gli ordini al «pinocchietto toscano»…

Il 29 settembre 2014 a Washington avviene qualcosa di molto interessante.

Da quel giorno e per i successivi cinque anni (fino al 2019) l’Italia guiderà le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. Chi lo ha deciso? Lo Zio Sam, per voce del Global Health Security Agenda (GHSA) che si è riunito alla Casa Bianca.

L’Italia purtroppo era rappresentata dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) Sergio Pecorelli e da uno strano figuro, il dottor Ranieri Guerra, consigliere scientifico dell’ambasciata a Washington che sarà presente alla conferenza stampa a giugno 2017 dopo la pubblicazione del decreto sui vaccini in Gazzetta Ufficiale.

Il 7 ottobre 2014 il primo ministro pro tempore Matteo Renzi incontra i dirigenti delle multinazionali del farmaco per approntare una strategia comune di vendita della merce.

E’ la prima volta che un primo ministro incontra un gruppo di Ceo della farmaceutica a Palazzo Chigi.

Presenti all’incontro: Pier Carlo Padoan, Federica Guidi, Beatrice Lorenzin, Maria Elena Boschi e il sottosegretario Luca Lotti.

A novembre 2015 la mamma Lorenzin è invitata a cena da Federfarma Roma. Numerose foto l’hanno immortalata in tailleur nero che scherza a tavola con la cricca farmaceutica…

Dicembre 2015 la Glaxo se ne esce titolando nei giornali a caratteri cubitali: «Esubero di personale alla Glaxo di Siena»; «Glaxo, è allarme licenziamenti»; «E a Verona chiude la Glaxo. Senza lavoro 600 ricercatori».

A metà dicembre il direttore dell’AIFA Sergio Pecorelli, quello presente alla Casa Bianca per l’investitura ufficiale è stato costretto a dimettersi per «gravi conflitti d’interesse» con le lobbies farmaceutiche ovviamente. Si dice che l’AIFA abbia elargito 20 milioni di euro alla Glaxo…

Ad aprile 2016 colpo di scena: la Glaxo che solo qualche mese prima doveva chiudere, magicamente ora investe 1 miliardo di euro in Italia. Perché l’azienda leader mondiale di vaccini investe in Italia? Per caso i dirigenti si attendevano un’escalation di patologie infettive?

Non tutti sanno che il cuore del business dei vaccini è in due città: Siena dove si fa R&S (Ricerca & Sviluppo) e Pisa dove avviene la produzione vera.

Qual è la regione dove è partita la falsa epidemia di meningite? Esatto la Toscana la regione controllata dal partito e dagli amici di Renzi…

Nella primavera del 2016 inizia l’accanimento nei confronti di medici e ricercatori che mettono in discussione non solo i vaccini in quanto tali, ma la pratica vaccinale.

A luglio 2016 avviene il passaggio cruciale: la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) pubblica il «Documento sui vaccini».

Il 29 settembre 2016 al congresso alla GSK dal titolo «Come sarà la vaccinazione del futuro?» figura tra gli ospiti d’onore un certo Matteo Renzi. Dalla sala della più importante multinazionale che produce vaccini Renzi propone pubblicamente di radiare i medici che mettono in discussione i vaccini.

Dopo la pubblicazione del documento della FNOMCeO e le folli dichiarazioni del premier colluso con le industrie, iniziano guarda caso le prime radiazioni dei medici coinvolti.

Il 3 maggio 2017 lo speculatore ebreo George Soros senza preavviso si presenta a Palazzo Chigi e viene ricevuto dal premier Paolo Gentiloni. Probabilmente lo squalo è venuto a sincerarsi che il treno proseguisse nel binario corretto…

Il 19 maggio 2017 Beatrice Lorenzin presenta il decreto legge per instaurare con la forza e la repressione le vaccinazioni di massa, triplicandone il numero: da 4 a 12.

Il 7 giugno 2017 il presidente della repubblica Sergio Mattarella, ex giudice costituzionale, firma uno dei decreto più incostituzionali che si siano mai visti. Il decreto, nonostante non vi sia nessuna urgenza, nonostante non vi sia nessuna epidemia o rischio per la salute pubblica viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Alla conferenza stampa del Ministero della Salute oltre alla ministra diplomata al classico vi era anche il dottor Ranieri Guerra visto prima. Cosa c’entra il consigliere scientifico dell’ambasciata di Washington a Roma?

C’entra eccome. Si tratta di un medico pluri-specializzato dotato di un curriculum eccezionale con incarichi prestigiosi nazionali ed internazionali a non finire.

La cosa molto interessante è che si tratta del Consigliere di Amministrazione della Fondazione Glaxo-Smith-Kline e della Società Exosomics di Siena presso Siena Biotech Fondazione Monte dei Paschi…

Ranieri è il perfetto anello di congiunzione tra le istituzioni, la Glaxo, il ruolo dell’Italia quale «Capofila delle politiche vaccinali mondiali» e il decreto Lorenzin.

Tutto torna alla perfezione.

Ma ovviamente lo stanno facendo per la salute dei nostri bambini che rischiano di morire tragicamente di varicella, pertosse e morbillo: terribili flagelli del Terzo millennio

Avvocato Luca Ventaloro

Rifiutare la vaccinazione per i propri figli è un diritto dei genitori, che deve essere esercitato tramite l'Obiezione Attiva e il Dissenso Informato: l'avvocato Ventaloro ci spiega come fare.

In Italia, le vaccinazioni obbligatorie per l’infanzia (pediatriche), sono quattro: antipoliomielitica (Legge n. 51/1966), antidifterica (L.891/1939), antitetanica (L. 292/1963), antiepatite-b (L. 165/1991). Esse dovrebbero essere somministrate una alla volta, a distanza di tempo, e a un’età giusta onde non fare correre rischi al minore.
Invece vengono somministrate in forma esavalente o eptavalente, ovvero in un gruppo di sei vaccinazioni. Ciò vale a dire che unitamente alle quattro obbligatorie, oggi le varie ASL inseriscono altre due o tre vaccinazioni, generalmente Pertosse, Haemophilus, Antimeningococco.
Di fatto, con questa inclusione, il minore assume sei o sette vaccinazioni e un carico ‘tossico’ corrispondente.

Il genitore però, sempre nel supremo esercizio dei diritti di potestà genitoriale (ora divenuta ‘responsabilità genitoriale’ - art. 316 e segg. c.c.), ha il diritto di potere chiedere l’effettuazione di una vaccinazione alla volta, limitandosi alle sole quattro obbligatorie, e anche distanziate nel tempo.
Nessuno può essere obbligato a subire le vaccinazioni ‘facoltative’ che, per tale definizione, possono ben  essere rifiutate. Generalmente le Asl ‘spingono’ molto anche per l’effettuazione delle altre vaccinazioni non-obbligatorie, quali l’antinfluenzale, la vaccinazione MPR (morbillo, rosolia, parotite) e altre.
Va detto che sovente gli avvisi delle Asl in merito alle vaccinazioni facoltative sono piuttosto ambigui, non risultando con chiarezza che tali vaccinazioni non sono obbligatorie.
Ciò dovrebbe invece essere comunicato in maniera manifesta e ben comprensibile, onde non indurre in errore il cittadino.
Stante l’insorgere di problematiche, sin dalla loro introduzione, legate al potenziale danno, le vaccinazioni oggi sono argomento molto dibattuto.

Oggetto di leggi e di interventi ora sempre più frequenti e tutelanti da parte della Magistratura, lo stesso Stato italiano ha preso atto, già da tempo, del fattore di rischio, e ha promulgato norme di grande modernità relativamente alla cautela vaccinale.
Vediamole sommariamente:

- la L. 210/1992 che unitamente alla L. 229/2005, stabilisce un indennizzo per i danni da vaccinazione;

- il D.M. 12.12.2003, cosiddetta ‘Vaccinovigilanza’ o ‘Farmacovigilanza’, ovvero una procedura obbligatoria per le ASL di avviso agli utenti, di raccolta dati e di segnalazione, in merito ad ogni reazione avversa alla vaccinazione:

- il D.P.R. n. 355/1999 che ha sancito la libera frequenza scolastica ai soggetti non vaccinati.

Norma questa estesa in via analogica a tutte le comunità infantili (nido, materne, asili), sia pubbliche che private.

Il rifiuto alla vaccinazione: l'Obiezione Attiva
Parallelamente alla grande attenzione sulla questione vaccinale, sia da parte dei cittadini che da parte del mondo scientifico e normativo-giudiziario, nel corso dell’ultimo ventennio si è consolidata una diffusa procedura di rifiuto alla vaccinazione, procedura consentita e tutelata dall’Ordinamento.
Questa è l’Obiezione Attiva. L’Obiezione Attiva consente il rifiuto della prassi vaccinale obbligatoria, senza incorrere nella commissione di un illecito.
È stata codificata in numerose norme regionali che l’hanno disciplinata.
Le Regioni in questione sono: Veneto, Lombardia, Provincia di Trento, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana. Abruzzo, Sardegna.
Di fatto la procedura è comunque estesa a tutte le Regioni attraverso circolari regionali; oppure lo è per estensione analogica detta in bonam partem.
È una procedura molto importante, addirittura fondamentale, di moderna ispirazione etico-giuridica.
Vediamo in cosa consiste.

Per praticare l'Obiezione Attiva è necessario:

1) prendere posizione sulla prassi vaccinale formalmente con l’Asl a mezzo di raccomandata a.r.;

2) presentarsi sempre ai colloqui convocati dall’asl;

3) firmare il modello di Dissenso Informato, o modificandolo nella parte in cui si viene definiti ‘debitamente informati’, oppure firmarlo senza alcuna modifica, qualora ci si ritenga sufficientemente informati dall’asl.

Dal punto di vista del diritto genitoriale, è assolutamente sconsigliato nascondersi o ignorare gli inviti e le missive dell'Asl. Non sarebbe obiezione, ma semplice fuga o inerzia e rappresenterebbe un rischio per la potestà (responsabilità genitoriale).
L'obiezione di coscienza, nella forma dell’Obiezione Attiva, è un comportamento 'attivo' dal punto di vista etico e civico, serve a manifestare regolarità genitoriale (altrimenti si potrebbe sostenere che i genitori 'se ne fregano' della salute dei figli, nonchè delle Istituzioni), e a diffondere una buona cultura sanitaria.

È importante praticare correttamente l’Obiezione Attiva, poiché recentemente alcuni Tribunali per i Minorenni hanno riattivato procedure sulla potestà, proprio nei confronti degli obiettori silenti e inattivi, ovvero coloro che non avevano praticato Obiezione Attiva.
Inoltre praticare l'Obiezione Attiva serve a dare all'Asl la dimensione del dissenso sul territorio, altrimenti sovente si è sentito dire che "l'obiezione non esiste!".

Che cos'è il Dissenso Informato
Vale la pena di esaminare la procedura di Dissenso Informato, che è parte integrante dell’Obiezione Attiva.
La procedura di Dissenso Informato, istituita dalla Conferenza di Oviedo del 4 aprile 1997 (partecipazione e adesione consapevole e formale dei cittadini europei alle procedure sanitarie che li riguardano), non prevede alcun obbligo di forma, né obbligo di modulistica.
Prevede che l’adesione consapevole del cittadino europeo alla procedura sanitaria sia manifestata in maniera personale, libera, cosiddetta 'di scienza'.
Tale volontà dei genitori quali cittadini europei, non è subordinabile a nulla, né coercibile o richiedibile come conforme a modulistica, a prestampati, o contenuti già preparati (come vorrebbero le Asl).
Secondo la normativa uscita dalla Conferenza di Oviedo e secondo tutta la normativa italiana che ne ha dovuto recepire i contenuti, la procedura di Dissenso Informato tutela la consapevole partecipazione del cittadino all'iter sanitario, non certo il 'banale' rispetto della modulistica.

In ossequio a ciò, come è ovvio, il genitore dichiara ciò che vuole e nella forma che vuole.
Poiché il Dissenso Informato proposto dall’Asl è un modulo ministeriale "di comodo", si suggerisce per fare accettare meglio le eventuali aggiunte (così come indicate nell’Obiezione Attiva) senza che nascano controversie inutili, e prima di redigere un modello ex novo, di utilizzare quello dell'Asl, opportunamente modificato, se lo si ritiene necessario.
L’Asl è obbligata ad accettare tutto ciò che viene dai dichiaranti, liberi e identificati come cittadini, e non può subordinare nulla al rispetto della modulistica: sono successi casi di denunce e cause già risolte in favore dei dichiaranti.
Qualora l’Asl non accetti la dichiarazione o le modifiche dei genitori, allora il Dissenso Informato lo si può inviare modificato, inviandolo con spedizione raccomandata a/r. o consegnandolo all'Ufficio Protocollo dell'Asl.
Non partecipare all'iter del dissenso rappresenta un addebito genitoriale (fuga e menefreghismo).

Le vaccinazioni sportive
Altra questione di grande importanza è quella delle vaccinazioni sportive, in relazione, generalmente, alla richiesta vaccinazione antitetanica
Le vaccinazioni cosiddette "sportive" sono un retaggio di norme vecchie, obsolete e paradossali.
La Costituzione ha l'assoluta preminenza in base a un semplice e doveroso rapporto di gerarchia di norme. Infatti in ogni caso, in ossequio alla nostra Costituzione, non è possibile subordinare la pratica sportiva all'effettuazione delle vaccinazioni, soprattutto quando questa sia rifiutata con serie motivazioni.
Il diritto alla libera determinazione dei cittadini nelle forme ritenute congrue (sport, associazionismo, ecc.) è preminente rispetto alla norma vetusta che impone le vaccinazioni sportive. E poi c’è l’invalicabile diritto alla salute (art. 32 Cost), di fronte al quale ogni norma deve arretrare.
Quindi sussiste il pieno diritto alla frequenza sportiva anche senza le vaccinazioni.
In tal senso è sovente risultato risolutivo e perfettamente in linea con la normativa, fare un dosaggio anticorpale antitetanico (semplice esame del sangue) e verificare la presenza di anticorpi del tetano. Generalmente tale dosaggio è in misura più che sufficiente, cosa che rende assolutamente superflua la vaccinazione.
In ultima istanza si potrà proporre al centro sportivo una liberatoria con assunzione di responsabilità dei genitori quanto alla mancata pratica vaccinale.
Se tutto questo non bastasse, allora bisogna intervenire legalmente. Le stesse considerazioni valgono per le cosidette "vaccinazioni lavorative".

Articolo pubblicato per Gentile concessione di Scienza e Conoscenza n. 50

Scritto da Luca Ventaloro
Avvocato Cassasionista, esperto di Diritto Familiare-Minorile, Diritto Penale, Diritto Sanitario. Docente di Diritto di famiglia e sanitario presso l'ISSPOS, Membro dell'Ufficio del Garante per l'Infanzia della Regione Emilia Romagna, Esperto Giuridico AUSL di Rimini U.O. Tutela dei Minori. Relatore a convegni universitari e giuridici di Diritto minorile e familiare, Docente in Corsi di Formazione per Servizi Sociali, Avvocati e Giuristi autore di articoli su riviste specializzate di Diritto di Famiglia, autore di pubblicazioni giuridiche di diritto minorile.
Fa parte del Consiglio direttivo del Comilva, il Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni.
Per info: ventaloro.avv@libero.it


Gabriele Milani - http://autismovaccini.com

Sharyl Attkinsons è una giornalista investigativa della CBS News ed ha intervistato nei giorni scorsi Helen Ratajczak: ex ricercatrice della Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals che ha pubblicato, come autrice o coautrice, 41 articoli articoli scientifici a volte “castrati dagli interessi delle case farmaceutiche“. E’ stata anche coautrice nel 2006 di uno studio per l’FDA e, nello stesso anno, è stata eletta  Presidente della sezione Nord Est dell’Istituto di Tossicologia. E’ una scienziata seria e rispettata che dichiara apertamente alla CBS: “ora che sono in pensione posso scrivere ciò che voglio“.

E così è stato!… La sua revisione scientifica relativa al collegamento tra autismo e vaccini sta facendo tremare la CDC che, da nota ufficiale, risponde imbarazzata affermando che “ci vorrebbe troppo tempo per studiare e controbattere questa revisione scientifica“.
L’articolo è stata pubblicato dal Journal of Immunotoxicology ed è intitolato “Aspetti teorici dell’autismo: cause – un riesame“.  Un pò a sorpresa è quindi un ex scienziato senior presso una ditta farmaceutica ad aprire il coperchio del pentolone degli orrori. La Ratajczak ha fatto quello che nessun altro ricercatore, a quanto pare, si è preoccupato di fare: ha esaminato tutto il corpo delle pubblicazioni scientifiche emerse dopo che l’autismo è stato descritto dal 1943. Non solo la teoria suggerita dalla ricerca quale il ruolo del vaccino trivalente Morbillo Parotite Rosolia, o il conservante al mercurio (thimerosal), ma ha analizzato tutte le ricerche riguardanti i vaccini in generale.

Nel suo articolo la Ratajczak afferma che “cause documentate di autismo includono mutazioni genetiche e/o delezioni cromosomiche, infezioni virali, e l’encefalite a seguito della vaccinazione. Conseguenza: l’autismo è il risultato di difetti genetici e/o infiammazione del cervello provocato dai vaccini“.

L’articolo prende in esame molti colpevoli potenziali correlati alle vaccinazioni, compreso il numero sempre più crescente di vaccini somministrati in un breve periodo di tempo. “Ciò che ho pubblicato è altamente incentrato sulla ipersensibilità del sistema immunitario del nostro corpo che viene buttato fuori di equilibrio” così afferma la Ratajczak nell’intervista.

Il Dr. Brian Strom, Università della Pennsylvania, che ha lavorato per lo I.O.M. (Istituto di Medicina) in qualità di consigliere per il governo sulla sicurezza dei vaccini, dice che l’opinione medica prevalente è che i vaccini sono scientificamente legati alla encefalopatia (danno cerebrale), ma non sono scientificamente legati all’autismo. Così, per quanto riguarda la revisione della Ratajczak, afferma che non trova nulla di straordinario: “Questa è una rassegna di teorie. La scienza è basata su fatti. Bisogna trarre conclusioni sugli effetti di un’esposizione sulle persone, avendo dati sulle persone. I dati sulle persone non supportano l’esistenza di una relazione in quanto tale, qualsiasi speculazione su una spiegazione per un (inesistente) rapporto è irrilevante“.

Però la Ratajczak si occupa anche di un fattore che non è stato ampiamente discusso ma che è stato ampiamente denunciato anche dal sottoscritto: DNA umano contenuto nei vaccini. Proprio così, DNA umano come denunciato anche dalla Pontificia Accademia Pro Vita. I rapporti della Ratajczak mettono in evidenza che all’incirca nello stesso momento in cui i produttori di vaccini furono chiamati a togliere dalla maggior parte dei vaccini il thimerosal (con l’eccezione dei vaccini antinfluenzali che ancora ampiamente contengono thimerosal), hanno iniziato a produrre alcuni vaccini utilizzando tessuti umani. La Ratajczak dice che tessuti umani sono attualmente utilizzati in 23 vaccini. Lei quindi discute l’aumento dell’incidenza dell’autismo corrispondente all’introduzione di DNA umano nel vaccino Morbillo Parotite Rosolia, e suggerisce come gli eventi potrebbero essere collegati. La Ratajczak afferma anche come un picco ulteriore di aumento dei casi di autismo si è verificato nel 1995 quando il vaccino contro la Varicella (Varivax) è stato coltivato nel tessuto fetale umano (MRC-5 si trova anche nel trivalente Priorix antiMoribillo-Parotite-Rosolia della GlaxoSmithKline che viene somministrato qui in Italia).

Perché il DNA umano potrebbe potenzialmente causare danni al cervello?  Il modo in cui si instaura questo meccanismo, da far gelare il sangue, viene spiegato molto semplicemente dalla Ratajczak: “Perché è DNA umano e i destinatari sono gli esseri umani. Avviene una ricombinazione omologa del DNA integrato nel DNA dell’ospite. Una volta cambiato il DNA, secondo il concetto immunologico del self (proprio) e non-self (non proprio), si instaura un’alterazione del concetto di self e il proprio corpo attacca le proprie cellule. La maggior parte di questi avvenimenti avvengono nella loro massima espressione a danno dei neuroni nel cervello ancora in fase di maturazione del bambino. Così si instaura un processo di malattia autoimmunitaria che sfocia poi in una infiammazione. Questa infiammazione non si ferma, diventa cronica e continua per tutta la vita di quella persona“.

Il Dr. Strom afferma che non era a conoscenza che il DNA umano era contenuto nei vaccini (ma che strano!), e ribatte: “Non importa … Anche se il DNA umano è stato utilizzato nei vaccini, non significa che essi causano l’autismo“. La Ratajczak concorda sul fatto che “forse” nessuno ha ancora dimostrato come il DNA umano causa l’autismo, ma ricorda come i recentissimi studi del Sound Choice Pharmaceutical Institute sono una prova molto pesante che comprova questo legame e semmai nessuno ha dimostrato scientificamente il contrario.

Un ulteriore prova di come questo dibattito sia definitivamente aperto, arriva dalla denuncia sanitaria di un buon numero di scienziati indipendenti che affermano di essere stati sottoposti a orchestrate campagne di discredito quando la loro ricerca esponeva i problemi di sicurezza del vaccino, soprattutto se si entrava in tema di autismo. Così è stato chiesto alla Ratajczak come ha potuto effettuare ricerche in merito ad un argomento così controverso. Lei ha affermato che per anni, mentre lavorava nel settore farmaceutico, è stata limitata in quanto a ciò che le è stato permesso di pubblicare. “Ora sono in pensione“, ha quindi ribadito alla CBS News, “Io posso scrivere quello che voglio“.

Così la CBS news ha deciso di mettere alla prova il CDC per dargli modo di sfidare l’opinione della Ratajczak. Dal momento che molti funzionari governativi e gli scienziati proseguono ad insinuare che le teorie che collegano i vaccini all’autismo sono state smentite, mentre la ricerca della Ratajczak dimostra il contrario, la CBS ha organizzato un contraddittorio. Ebbene, a sorpresa i funzionari del CDC affermano che “ci vorrebbe troppo tempo per studiare e controbattere questa revisione scientifica“.

Integrazione

Sentitosi punto sul vivo, il Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) comunica sul suo sito che intende studiare l’autismo come possibile conseguenza clinica delle vaccinazioni, in un progetto di ricerca di 5 anni sulla sicurezza dei vaccini.
Il CDC studierà anche la disfunzione mitocondriale e il potenziale rischio di “danni neurologici” post vaccinali e per questo sta riunendo un team di esperti sulla fattibilità di studiare conseguenze sulla salute come l’autismo su bambini vaccinati e non vaccinati.

La mossa del CDC giunge un mese dopo che l’ente governativo che coordina le politiche sull’autismo (IACC) ha annunciato un cambiamento nelle priorità della ricerca verso i fattori ambientali scatenanti l’autismo, tra i quali include tossine, agenti biologici e “effetti avversi in seguito alle vaccinazioni”.
Il Centro per la sicurezza dei vaccini del CDC ha identificato la necessità di studiare “i disordini neurologici, tra cui i disordini dello spettro autistico” come una possibile conseguenza clinica delle vaccinazioni.

Il programma, che trovate qui nella sua interezza, si propone anche di stabilire se il conservante a base di mercurio thimerosal sia associato altresì all’aumento del rischio di “tic clinicamente importanti o della sindrome di Tourette“.
Il CDC ha citato uno studio (Thompson, NEJM, 2007), che “ha stabilito che una aumentata esposizione al mercurio dalla nascita ai 7 mesi sia associata con tic motori e fonici nei maschietti” e ha aggiunto che “un’associazione tra esposizione al thimerosal e tic è stata trovata in due precedenti studi (Andrews, Pediatrics, 2004; Verstraeten, Pediatrics, 2003).” Anche se bisogna sottolineare che Verstraeten ha poi rimangiato tutto quando è salito sulla carrozza della GlaxoSmithKline.

Notando che il team IACC “suggerisce diversi studi che comprendessero bambini vaccinati rispetto a quelli non vaccinati per stabilire se c’erano delle differenze conseguenti sulla salute“, il CDC ha stabilito di riunire “una commissione esterna di esperti per offrire una guida sulla fattibilità sulla conduzione di questi studi e su quelli aggiuntivi sul programma vaccinale, comprendendo studi che possano indicare se le vaccinazioni multiple aumentino il rischio di disordini del sistema immunitario“.

Probabilmente assisteremo a un bel valzer di burattini e bustarelle, possiamo facilmente scommetterci, però di fatto il tema relativo alla correlazione tra autismo e vaccinazioni apre finalmente tutte le porte degli orrori.
Ne vedremo delle belle…. anche dal punto di vista dell’informazione!