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Le distorsioni causate dalla moneta Fiat nel sistema universitario hanno avuto conseguenze devastanti.
Tutti pensano erroneamente che le moderne universitarie siano libere, in realtà dipendono quasi tutte dai finanziamenti pubblici.
Lo Stato fornisce loro fondi sotto forma di "finanziamenti alla ricerca".
Dopo un secolo possiamo affermare che la moneta Fiat ha distrutto le moderne università: da luoghi di insegnamento e ricerca sono diventate agenzie pubblicitarie per governi e multinazionali.
Un libero mercato garantirebbe la fedeltà alla missione educativa: far avanzare la conoscenza, e l'università non in grado di rispettare tale impegno verrebbe spazzata via. La ricerca universitaria sarebbe orientata a soddisfare i bisogni del mondo reale, dal momento che l'istituto stesso potrebbe permettersi di finanziare solo che i progetti in grado di offrire alla società significativi e tangibili benefici.
Oggi per una università il successo non si basa sull'offrire insegnamento di qualità, quanto nel soddisfare i desideri dei finanziatori.
L'effetto collaterale più grave dell'ingerenza dello Stato nelle università americane, grazie alla moneta fiat, è la distruzione del "metodo scientifico". Quello che oggi viene fatto passare per scienza è un mix di propaganda statale e pubblicità a grandi aziende.
Dato che i fondi alla ricerca vengono assegnati principalmente dai burocrati del governo, il risultato finale è un cumulo di laureati senza alcuna utilità sociale. I dipartimenti sono popolati infatti da nani intellettuali semi-alfabeti di stampo marxista, la cui ideologia è promuovere il potere del governo e della sua parassitaria e in produttiva classe dirigente.
Ricordo che la visione del mondo di Marx si basava sull'assunto che lo Stato prendesse il controllo sia della creazione di denaro che della gestione del credito, con una avanguardia rivoluzionarie incaricata di prendere tutte le decisioni economiche e sociali per conto degli schiavi.
Dato che i finanziamenti pubblici costituiscono una parte importante dei budget universitari, ciascun istituto si trova costretto non a servire i bisogni dei propri studenti, quanto i favori dei pianificatori del sistema.
I ricercatori di successo sono quelli che riescono a farsi pubblicare con maggiore frequenza articoli e ricerche nelle riviste importanti. La mania delle pubblicazioni ha portato alla completa corruzione dell'industria delle riviste accademiche, abominio di cui si alimentano tutti i professori.
Gli editori sono i nuovi dominatori dell'intero mondo universitario!
Le loro riviste determinano chi verrà assunto, promosso e riceverà un nuovo incarico nelle rispettive università. Le pubblicazioni scientifiche si sono consolidate nelle mani di poche case editrici, vero e proprio cartello mafioso.
Gli accademici non vengono remunerati né per scrivere gli articoli né per revisionare. Addirittura molte riviste chiedono loro un compenso per pubblicarne gli articoli!
La vera ricerca con la pubblicazione accademica si è ridotta a un circolo autoreferenziale che apporta benefici solo alle carriere di chi vi partecipa. L'obiettivo è essere pubblicati, non giungere a importanti conclusioni.
Gli studiosi vogliono farsi pubblicare il più possibile per ottenere maggiori finanziamenti, mentre le riviste vogliono avere più materiale da vendere direttamente all'università e il pubblico.
Così facendo la maggior parte delle ricerche e delle scoperte scientifiche siano false. Essendoci fortissime incentivi alla pubblicazione, la probabilità di vendere pubblicati risultati e conclusioni sbagliate cresce drasticamente. Similmente, venendo eseguiti tanti esperimenti si pubblicano solo i risultati desiderabili.
La scienza, nel momento in cui i finanziamenti vengono sottratti alla concorrenza di mercato, è diventata una religione!
Avete compreso la causa dell'attuale situazione?
Oggi grazie all'effluvio di moneta Fiat sono riusciti a fagocitare le università e la ricerca, in una parola: la Scienza!

Tratto da "Il Fiat Standard" di Saifedean Ammous

Nel 2008 il sistema economico globale è crollato. Le grandi banche, i colossi finanziari, gli stessi che avevano creato il disastro, sono stati salvati con soldi pubblici.
E la risposta è stata stampare più soldi. Espandere il debito!
Salvare chi aveva creato il problema e affondare chi lo aveva subito. Famiglie, lavoratori, risparmiatori, tutti sacrificati in nome della "stabilità".
Una stabilità tossica, dove l'unico modo per tenere tutto insieme è inflazionare il futuro e derubare il presente.
I governi hanno scelto di difendere il sistema invece di cambiarlo. Hanno difeso il privilegio e non la giustizia!
E la stampa di denaro ha avuto e sta avendo un prezzo enorme: svalutazione, disuguaglianza, rabbia sociale.
Bitcoin nasce proprio in quel periodo come opposizione all'ingiustizia.
Nasce come risposta ad un sistema che premia l'irresponsabilità e punisce il risparmio! Una via alternativa per chi ha perso la fiducia, ma non la speranza.
Satoshi Nakamoto non ci ha lasciato solo un codice, ma ci ha lasciato una idea, che fosse possibile costruire un sistema senza intermediari, senza manipolazioni. Un sistema che non dipende da chi comanda ma da chi partecipa. In cui il potere non si accaparra ma si distribuisce.
E' una visione radicale, quasi utopica, ma concretamente realizzata in ogni blocco che si aggiunge alla catena.
C'è una frase che pochi notano, ma che ha cambiato tutto.
E' nascosta nel Codice, nella Genesi. Nel primo blocco mai creato da Satoshi Nakamoto. Una frase semplice ma profetica.
Quella frase è il dolore e la rabbia che hanno dato origine a Bitcoin.

"The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks"

The Times 03/01/2009, il Cancelliere sull'orlo di un secondo salvataggio per le banche.
Questa non è solo una data e un titolo di giornale, è un'accusa, un manifesto. Un grido di guerra inciso nel codice del primo blocco della blockchain di Bitcoin: il Genesis Block!
E' la scintilla che ha acceso la ribellione silenziosa ma potente contro un sistema che da decenni protegge chi sbaglia e punisce chi lavora.
Satoshi non l'ha scritta per caso, ha voluto dirci perché Bitcoin è nato: per reagire ad un sistema che salva le banche e abbandona le persone! Per denunciare un mondo dove la fiducia viene estorta e mai meritata. Quel messaggio è un monumento alla sfiducia, e insieme, alla speranza. E' una lapide del vecchio sistema e un faro per chi cerca una via di uscita!
Una frase incisa nel tempo, nel codice, nella storia: perché nulla venga dimenticato. Perché ogni nodo, ogni satoshi, ogni blocco ricordi al mondo da dove veniamo!
E soprattutto dove possiamo andare...

Tratto dal video "Bitcoin ha cambiato tutto! Scopri perché"
Canale YT https://www.youtube.com/@IlMondoDopoBitcoin

Bitcoin non è per tutti. Usarlo significa essere liberi di gestire il proprio denaro senza intermediari, ma a un prezzo: essere responsabili delle proprie scelte. Significa confrontarsi con la propria indole e con il mondo in cui si vive.
Se ti sta bene che qualcuno decida per te cosa studiare, cosa comprare, come curarti e quanto guadagnare, allora Bitcoin non fa per te. Puoi anche trattarlo come una commodity qualsiasi su cui speculare.
Ma se senti che qualcosa non torna, se cerchi un significato più profondo oltre le apparenze, allora potresti voler entrare nella tana del Bianconiglio.

Bitcoin è più di una moneta: è un pensiero sociologico, un urlo politico, una trama matematica e un flusso finanziario. Ognuno lo interpreta a modo proprio, ma una cosa è certa: non può più essere cancellato. Troppo diffuso per essere fermato, Bitcoin ti mette di fronte a una scelta: fidarti o studiare.
E chi sono quelli che hanno scelto di studiarlo e di abbracciarlo? I cripto-libertari.
Non sono speculatori alla ricerca dell'ennesima scommessa vincente, non sono maghi della finanza: sono sognatori realisti, rivoluzionari pacifici, libertari (da non confondersi con i liberali). Per loro, Bitcoin non è solo un mezzo per fare soldi, ma un'opportunità per costruire un futuro diverso, più libero, più equo, sano ed eticamente morale, dove il potere non è accentrato nelle mani di pochi.
Nonostante le narrative dominanti vogliano ridurre Bitcoin a un semplice asset finanziario, la realtà è diversa.
La partita non è ancora chiusa e ogni giorno nuovi individui si uniscono a questa rivoluzione.
C'è il bitcoiner della prima ora, che ha chattato con Satoshi Nakamoto, ma anche l'operaio di Brescia che ha trovato un modo innovativo per usarlo nella vita quotidiana, il ragazzo marocchino che scambia antiquariato in bitcoin, il falegname friulano e il camionista piemontese, il barista di Lignano, il pizzaiolo veneto, l'ingegnere romano, il venditore di telefonini e il dipendente dell'acquedotto di Napoli. Persone normali, che credono in una moneta libera e non inflattiva, una moneta che protegge dall'erosione del valore e dall'arbitrarietà dei governi e della sua moneta fiat.
Bitcoin sta già cambiando il mondo: in Sud America e in Africa protegge milioni di persone dall'inflazione, permette agli «unbanked» di conservare i loro risparmi al sicuro, senza dipendere da banche o istituzioni finanziarie. E anche se questi nuovi utenti non hanno studiato i filosofi anarchici o l'economia austriaca, stanno vivendo sulla propria pelle l'importanza di un sistema finanziario libero.

Il genio è uscito dalla lampada
I governi e le istituzioni possono cercare di regolamentarlo, di farselo amico, di comprarlo, ma Bitcoin non tornerà indietro. E tu? Vuoi essere spettatore o parte della rivoluzione? Il momento di prenderne un pezzettino è adesso. Non è un consiglio finanziario. È un consiglio filosofico.

Questo commento è la risposta all’editoriale di Vittorio Macioce su "Il paradosso anarchico dei bitcoin di Stato". È firmato da anarco-capitalisti che investono in criptovalute
Tratto da https://t.me/Bitcoin_Veneto/1

Contrariamente a quanto suggerisce il nome, il denaro Fiat moderno non viene creato dal nulla per volontà del governo; in altre parole, non sono più gli Stati a stampare valuta distribuendola alla società.
Il suo funzionamento è diventato nel tempo molto più sofisticato e contorto. Oggi, possiamo affermare che la caratteristica fondamentale del sistema Fiat sia quella di trattare le promesse di pagamento, governative o emesse da un'istituzione monetaria autorizzata, come fossero denaro.
Nella rete Bitcoin per effettuare i pagamenti e regolare le transazioni possono essere utilizzate SOLO le monete esistenti. In maniera analoga in un'economia basata sull'oro possono essere usate solo le monete o lingotti d'oro già prodotti.
In entrambi i sistemi, venditori o mutuanti possono decidere di consegnare un bene presente in cambio di una promessa di pagamento a valere su Bitcoin ancora da generare o su oro ancora da estrarre, ma solo assumendosi rischi a livello personale. Qualora infatti mutuatari non riuscissero a restituire le monete secondo i termini contrattuali, la perdita ricadrebbe interamente su di loro.
Nel Fiat standard invece il credito consente di anticipare al presente valuta che verrà generata solo in futuro. Accendendo un prestito, infatti, la banca genera dal nulla una quantità di valuta Fiat che va ad aggiungersi a quella in essere prima dell'operazione. In altre parole, la rete Fiat crea denaro ogni qualvolta un'entità autorizzata dal governo concede un prestito in valuta Fiat locale.
Essendo nato dall'inadempienza del governo, la caratteristica essenziale del Fiat standard è l'utilizzo del decreto governativo come fonte di valore del denaro. Questo rende il debito statale assimilabile in tutto e per tutto al denaro.
Offuscare la linea di demarcazione tra denaro e credito rende praticamente impossibile poter misurare l'offerta di denaro.
In un sistema di pagamento come Bitcoin, o ancorato all'oro, solo il denaro presente può essere utilizzato per regolare i pagamenti e distinguere i debiti.
A differenza di quanto accade nel Gold Standard puro o come Bitcoin, l'offerta monetaria Fiat non corrisponde a un numero fisso e oggettivo di unità scambiate tra i membri della rete.

Iniziate a comprendere come mai il sistema economico è arrivato a fine corsa?

Tratto da "Fiat Standard", di Saifedean Ammous, ed USEMLAB

La Banca d'Inghilterra abbandonò di fatto il Gold standard nel 1914 adottando poi tra il 1925 e il 1931 il Gold bullion standard.
Gli Stati Uniti sospesero il Gold standard nel 1917, per introdurlo nel 1922 e abbandonarlo nuovamente nel 1934.
Gran Bretagna e Stati Uniti adottarono il gold-exchange standard nel 1922.
Nel 1944 si introdusse a livello internazionale un Gold-exchange standard basato sulla valuta americana che nel 1971 lasciò definitivamente il posto a un puro Fiat standard basato sul dollaro.
Dal 1914 dollaro e sterlina hanno perso oltre 95% del loro valore nei confronti dell'oro.
Il processo di introduzione del Fiat standard è stato lungo e tortuoso ma ha mostrato tratti distintivi ricorrenti: confisca dell'oro, aumento dei prezzi, controllo dei prezzi, pianificazione centralizzata, espansione inflazionistica del credito, cicli economici di boom e crisi, tentativi di esportare inflazione monetaria scaricando la propria valuta Fiat sui regimi monetari stranieri.
In conclusione il Fiat standard non è il risultato di un progetto ordinato e preciso. Costituisce invece l'inevitabile esito geopolitico del matrimonio tra Stato e moneta durato 60 anni, sempre impegnato nella ricerca di una qualche disperata soluzione al problema dell'incombente insolvenza del settore bancario.
Detto più semplicemente, le banche centrali di tutto il mondo hanno seguito le orme di Gran Bretagna e Stati Uniti andando tutte quante in default sulla convertibilità aurea e imponendo di conseguenza l'uso di valuta Fiat.
Il processo di attuazione di questo standard monetario, iniziato nel 1914, ha trovato la sua piena realizzazione nel 1971.

Tratto dal libro "Il Fiat Standard", Saifedean Ammous, ed. Usemlab

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Bitcoin non è soltanto una nuova tecnologia finanziaria; è l'incarnazione di un'idea.
Nato nel 2008 dal misterioso Satoshi Nakamoto, questo protocollo di moneta digitale ha fin dall'inizio veicolato una forte impronta filosofica libertaria.
Bitcoin rappresenta un esperimento di libertà individuale applicata alla finanza: una moneta che vive fuori dai circuiti tradizionali, indipendente dalle banche centrali e progettata per resistere a censure o interferenze esterne.
Bitcoin non è solo software o investimento speculativo, ma una rivoluzione culturale che mira a restituire sovranità monetaria. Le radici ideologiche di Bitcoin affondano nel pensiero libertario declinato in due sottocorrenti: il movimento Cyberpunk e la Scuola Austriaca di economia.
Già negli anni 90, crittografi immaginavano internet come un terreno di conquista per la libertà: sognavano strumenti digitali capaci di tutelare la privacy e l'autonomia personale dall'ingerenza di governi e corporazioni.
In quei circoli maturò anche l'idea di una moneta fuori dal controllo statale, ispirata dai principi della Scuola Austriaca, critici verso il monopolio delle banche centrali.
Non sorprende che il movimento dietro Bitcoin sia stato talvolta definito anarco-libertario, proprio perché sfida l'ordine finanziario costituito e l'egemonia del sistema bancario. Bitcoin non è quindi un semplice codice informatico, ma il mezzo pratico per realizzare idee di libera scelta monetaria e di resistenza al controllo centrale sul denaro.
La sfiducia verso gli intermediari è la scintilla che ha definitivamente acceso la fiamma di Bitcoin.
Nel suo White Paper del 2008, Satoshi descriveva un sistema di contante elettronico peer-to-peer concepito per eliminarla la necessità di intermediari centralizzati nelle transazioni on-line.
Il problema, sosteneva Satoshi, era che il commercio digitale fino ad allora dipendeva esclusivamente da "istituzioni finanziarie come terze parti fidate" per validare i pagamenti.
La soluzione proposta?
"È necessario un sistema di pagamento elettronico basato su prova crittografica invece che sulla fiducia", così che due soggetti possono effettuare transazioni dirette senza bisogno di un intermediario. In altre parole, Bitcoin nasce per disintermediare: sostituire la fiducia nell'autorità centralizzata con la fiducia nella matematica e nel consenso distribuito tra pari.
Questo concetto - eliminare il filtro delle banche centrali o commerciali nelle transazioni - incarna un principio cardine della filosofia libertaria: togliere potere agli enti centrali e restituirla gli individui.
Ma come Bitcoin riesce in concreto a dare forma a questo ideali?
La risposta risiede nella sua architettura decentralizzata e nelle scelte tecniche innovative, che combinano tecnologie preesistenti in una nuova sinergia.
La rete Bitcoin è mantenuta da una miriade di computer indipendenti (nodi) sparsi in tutto il mondo, ognuno dei quali conserva una copia aggiornata della cosiddetta blockchain o timechain: la cronologia univoca delle transazioni tra diverse chiavi pubbliche, che muovono tra loro frammenti di "prove di lavoro" controllati da altrettante chiavi private.
Non esiste un server centrale da abbattere, né un singolo ente che possa imporre dall'alto le regole: il protocollo è Open Source e le modifiche alle regole richiederebbero il consenso di tutti i partecipanti.
Questa decentralizzazione fa sì che Bitcoin sia di fatto ingovernabile da un'autorità unica - nessuno, nemmeno uno Stato, può decidere arbitrariamente del destino della moneta digitale.
La forza di Bitcoin sta anche nel riparo da manipolazioni politiche o finanziarie esterne.
È qui che risiede la filosofia di libertaria di Bitcoin: nella creazione di un sistema monetario libero, incensurabile e decentralizzato, in cui la libertà individuale viene potenziata dalla tecnologia e la fiducia non è concessa per decreto, ma nasce dalla trasparenza del codice e dalla cooperazione spontanea di una rete globale di pari!
Giacomo Zucco, "Cripto Wallet", luglio 2025

Marcello Pamio - 29 luglio 2025
Esistono due tipi di wallet in circolazione: custodial e non-custodial. La differenza principale riguarda chi detiene le chiavi private del wallet, che sono essenziali per accedere ai propri fondi!
In un wallet custodial, una terza parte (Exchange) gestisce le chiavi per conto dell'utente, quindi non si ha il controllo diretto sui propri fondi, ma ci si affida alla piattaforma per la sicurezza e la gestione.
I vantaggi sono la facilità d'uso e il recupero più semplice in caso di perdita della password.
Gli svantaggi sono però il minore controllo sulla sicurezza delle criptovalute e la dipendenza dalla piattaforma stessa.
In un wallet non-custodial invece, si ha il controllo completo sulle chiavi private e quindi sui propri fondi.
Si è però anche responsabili della loro sicurezza e del loro accesso.
Perdendo le chiavi, si perde tutto!
Metamask è uno dei più famosi wallet cripto non-custodial in circolazione.
Si installa come estensione del browser web ed è compatibile con i più utilizzati (Chrome, Firefox, ecc.). C’è anche la versione per smartphone MetaMask Mobile.
La volpe rossa conta più di 10 milioni di utenti. Tra le sue caratteristiche principali c’è quella di inter-operare con diversi network (Ethereum, BNB Smart Chain, Polygon, ecc.).
La seed phrase di MetaMask, o frase di recupero segreta o chiave privata, è una sequenza di 12 parole.
Quando si crea per la prima volta il wallet MetaMask viene generata questa frase e va conservata al sicuro, preferibilmente offline (scritta su carta, incisa sul metallo, ecc.).
Queste 12 parole permettono di accedere al wallet, quindi direttamente ai fondi, ma anche recuperarlo nel caso in cui si perdesse la password o il dispositivo (pc, smartphone, ecc.) su cui è installato MetaMask.
Un hardware wallet è invece un dispositivo fisico che conserva le chiavi private offline, offrendo un ulteriore livello di sicurezza contro attacchi online.

Ecco come funziona la seed phrase di Metamask con un hardware wallet

  1. Creazione del wallet
    Quando si configura un hardware wallet, verrà presentata una seed phrase. Questi codici vanno scritti su carta o incisi sul metallo e tenuti in posti segreti.
  2. Importazione su MetaMask
    Si può collegare l’hardware wallet a MetaMask, ma non importando direttamente la seed phrase, bensì collegando il dispositivo. Non tutti gli hardware sono però compatibili con Metamask.
    Ecco dal sito ufficiale quelli supportati: Ledger, Trezor, AirGap, Keystone 3 pro, CoolWallet, Ngrave Zero.
  3. Firma delle transazioni
    Quando si fanno transazioni tramite MetaMask, l’hardware wallet le firmerà offline, mantenendo le chiavi private al sicuro.
  4. Recupero:
    Se si perde l'accesso all'hardware wallet, si può utilizzare la sua frase seed per recuperare le chiavi private e riaccedere ai fondi tramite un altro hardware wallet o software.

Ripeto: la seed phrase è essenziale per la sicurezza del wallet MetaMask e per il recupero dei fondi, mentre l'hardware wallet aggiunge un ulteriore livello di protezione per le chiavi private.

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SOFTWARE WALLET

Un wallet software è un portafoglio elettronico dedicato alla gestione delle criptovalute digitali che fisicamente non esistono, ma possono essere archiviate, conservate, inviate e ricevute proprio come qualsiasi altra valuta tradizionale.
Ogni wallet è dotato di un indirizzo unico, composto da lettere e numeri, che consente di inviare e ricevere denaro esattamente come l’IBAN, ma senza l'intermediazione del cartello bancario…

Il wallet custodisce due chiavi: una pubblica e una privata, entrambe necessarie per le transazioni.
La chiave pubblica viene utilizzata per ricevere denaro e durante ogni transazione viene inviata al mittente. La chiave privata invece è il codice che permette l’accesso al wallet, più o meno come il PIN di un Bancomat. Necessita della massima protezione per cui NON va MAI condivisa con nessuno, pena la perdita di tutte le cripto.
Chi possiede la chiave infatti ha accesso al wallet e possiede le cripto!

Esistono due tipi di wallet: custodial e non-custodial.
Con il primo si delega la proprietà delle monete all’Exchange, con il secondo invece si conserva la proprietà di tutte le valute digitali, nonché la responsabilità delle chiavi private del wallet stesso! Perdendo il codice, si perde tutto!
Viene da sé che la sicurezza dei software wallet è direttamente proporzionale alla sicurezza del dispositivo (smartphone o computer). La perenne connettività (internet, wifi, bluetooth) e gli onnipresenti virus e mailware, rendono il wallet software non sicuro!
Vediamo adesso alcuni tra i migliori software wallet in circolazione

ELECTRUM

Wallet dedicato esclusivamente ai Bitcoin. E’ considerato uno dei migliori e sicuri, forse perché è uno dei software più vecchi del settore (2011). È gratuito soprattutto il codice è open source.
Compatibile con i sistemi operativi Windows, MacOS, Linux, e Android tramite app.

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EXODUS

Portafoglio software lanciato nel lontano 2016 è in grado di conservare in sicurezza più di 100 criptovalute diverse. Il software è gratuito ma applica delle commissioni per l’Exchange e le transazioni effettuate tramite il portafoglio.
Compatibile con i sistemi Windows, MacOS e Linux, e Android tramite app.

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METAMASK

E’ uno dei più famosi wallet cripto non-custodial in circolazione.
Si installa come estensione del browser web ed è compatibile con i più utilizzati (Chrome, Firtefox, ecc.). C’è anche la versione per smartphone MetaMask Mobile.
Il portafoglio della volpe rossa è stato fondato nel 2016 e ad oggi conta più di 10 milioni di utenti. Tra le sue caratteristiche principali c’è quella di inter-operare con diversi network (Ethereum, BNB Smart Chain, Polygon, ecc.).

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HARDWARE WALLET

I wallet hardware sono dispositivi fisici, spesso simili a chiavette USB o della dimensione di una carta di credito progettati specificamente per archiviare le chiavi private completamente offline.
Le chiavi, cioè le o parole, sono custodite in uno o più chip sicuri e resistenti alle manomissioni!
I migliori sono air-gapped ("vuoto d'aria") cioè separati fisicamente dai dispositivi e da qualsiasi rete, Internet compresa, eliminando così i rischi di connettività e garantendo la massima sicurezza.
Si collegano mediante codici QR e solo quando è necessario confermare una transazione.
Vediamo alcuni hardware wallet in commercio.

BITBOX02

E’ un hardware wallet prodotto in Svizzera a forma di penna USB in policarbonato con display in vetro temperato. Lo schermo OLED permette una ottima visibilità.
La sicurezza è di livello superiore perché utilizza un secure chip certificato EAL6+, uno dei massimi standard del settore per la sicurezza.
BitBox può essere usato su tutte le principali piattaforme: Windows, MacOS, Linux, Android e iOS!
Dimensioni: 54.5 x 25.4 x 9.6 mm incluso il connettore USB-C.
Costo 149 €

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LEDGER NANO X

E’ il portafoglio hardware per eccellenza offerto da un produttore leader del settore.
Consente di conservare e gestire fino a 26 valute digitali e più di 1.500 token.
La scocca è in alluminio e lo schermo OLED.
Compatibile con i sistemi operativi Windows, MacOS e Linux e con Android.
Dimensioni: 98 x 18 x 9 mm
Costo 149 €

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TREZOR SAFE 5

E’ stato il primo portafoglio hardware disponibile offerto dalla SatoshiLab. Si tratta di un piccolo dispositivo che offre algoritmi crittografici sempre aggiornati per consentire l’archiviazione di molte cripto. È realizzato in plastica.
Il display OLED consente di visualizzare i menu, navigabili con soli due tasti.
Compatibile con sistemi operativi Windows, MacOS e Linux.
Costo 169 €

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KEYSTONE 3 PRO

E’ l'unico portafoglio hardware dotato di tre chip di sicurezza per gestire in modo sicuro più account crittografici. Lo schermo è touchscreen da 4 pollici.
La sua modalità air-gapped (nessun WiFi, Bluetooth, USB o rete) elimina tutti i rischi di connettività garantendo la massima sicurezza.
L’intero codice, compresi hardware e software sono totalmente open source.
Costo 175 $

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ELLIPAL TITAN 2.0

Questo hardware wallet supporta più di 40 cripto e più di 10.000 token, comprese le stablecoin.
La protezione, grazie al chip di sicurezza integrato, raggiunge il livello EAL5+.
Se viene rilevata una manomissione, le informazioni private verranno automaticamente distrutte.
Schermo a colori da 4 pollici per una visualizzazione vivida.
Gestisce 5 seed phrase (frase di recupero) e 5 account diversi in un unico dispositivo.
Costo 169 €

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NGRAVE ZERO

Costruito totalmente in Belgio è l'unico portafoglio crittografico air-gapped che ha ottenuto la più alta certificazione di sicurezza nel settore blockchain e finanziario. Con la sua prova di manomissione a più livelli, la biometria e un sistema operativo personalizzato ha infatti ottenuto la certificazione EAL7, la massima mai raggiunta da nessun altro dispositivo.
Essendo totalmente air-gapped non si basa su USB, WiFi, Bluetooth, NFC o 4G per firmare le transazioni, ma solo tramite codici QR.
E’ possibile creare più di 100 account, per cui molti portafogli possono finalmente essere tenuti su un unico dispositivo. E se dovesse venire rubato dopo la configurazione, una volta aperto dei sensori all'interno cancelleranno tutto!
Il sensore biometrico di NGRAVE ZERO aggiunge un livello di sicurezza per l'autenticazione e la generazione di chiavi. L'impronta digitale viene utilizzata come variabile per creare la chiave perfetta, sbloccare il dispositivo e firmare le transazioni in combinazione con un solido codice PIN a 8 cifre.
Si integra perfettamente con MetaMask e Rabby Wallet.
Costo 398 €

La Cina è già operativa con lo yuan digitale, mentre l'Unione europea prevede di adottare l'euro digitale entro il 2028. Avete capito? Mancano solo tre anni…
Anche la Russia e diversi paesi  dell'America latina stanno esplorando la possibilità di introdurre valute digitali sovrane!!!
Quando la moneta cartacea sarà convertita in moneta digitale CENTRALIZZATA, la dittatura sarà ai massimi livelli.
C'è solo una strada che conduce alla libertà, oltre all'impraticabile baratto, ed è la moneta decentralizzata!!!!
Va infatti compresa la differenza tra criptovaluta e moneta.
Entrambe hanno un valore economico, ma una moneta è un qualcosa di cui abbiamo il POSSESSO ma non la PROPRIETÀ! Gli euro infatti non sono nostri ma della banca. Sappiatelo.
Le criptovalute invece non le possiediamo fisicamente, ma ne abbiamo la PROPRIETÀ!
La differenza è enorme, come tra Macron e un uomo!