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Nella storia dello sviluppo di cronografi da polso la Longines può certamente dire la sua! Negli anni Trenta ha brevettato la funzione Flyback o “ritorno in volo”. Una esigenza di puro stampo aeronautico per poter cronometrare le diverse fasi di volo, misurando più intervalli in successione continua, nonostante il cronografo in movimento. Questo grazie alla pressione e al rilascio di un solo pulsante! A dir poco geniale.
Questa funzione è nata principalmente per gli orologi dei piloti di aereo.

Non è quindi un caso che la storia della Longines accompagni lo sviluppo dell'aviazione civile e militare per tutta la prima metà del XX secolo.
Per questo motivo la marca svizzera può infatti vantare una lunga lista di aviatori ed esploratori, che per i loro avventurosi viaggi si sono affidati alle sue opere d'arte!
Uno per tutti l'aviatore americano della US Navy, Richard Evelyn Byrd (1888 - 1957) che negli anni Venti con l’ausilio di strumenti Logines fu il primo uomo ad aver sorvolato il Polo Sud!

Ammiraglio Richard Evelyn Byrd (1888 - 1957)

Il 29 novembre 1929, Byrd e il suo equipaggio, decollarono con l’aereo Ford trimotore dal campo base “Little America”. Circa 1.290 km li separava dalla destinazione e la meta fu raggiunta dopo ben 19 ore di volo. Con lui solo una bussola solare e un cronografo Flyback Longines calibro 13.33Z.

Longines Flyback 1333Z

Così recitava il radiogramma ricevuto all'epoca dalla casa: “Gli strumenti Longines e i cronometri messi a disposizione dalla società Wittnauer di New York hanno fornito un servizio altamente soddisfacente. Con tutta la nostra riconoscenza, la spedizione in Antartide di Birds”.

Richard Bird intraprenderà successivamente altre tre spedizioni in Antartide, tra cui quella del 1939 durante la quale porterà con sé un cronografo flyback con calibro 13ZN.

I segreti incredibili che nasconde l'Antartide sono stati sepolti per sempre al cimitero militare nazionale di Arlington assieme all'ammiraglio Byrd, visto che nessuno conosce cosa realmente ci sia in quel luogo ghiacciato, anche perché nessuno al mondo può andarci, con o senza Longines al polso...

Marcello Pamio - 24 giugno 2023

The Dark Side of The Moon, capolavoro assoluto dei Pink Floyd, considerato universalmente uno dei migliori album di tutti i tempi.
Pubblicato negli States il giorno del capodanno degli antichi romani: 1 marzo del 1973, affronta temi importanti quali il conflitto interiore, il rapporto con il denaro (Money), il trascorrere del tempo (Time), la morte, il rapporto conflittuale con l'altro da sé e l'alienazione mentale.

Alla genesi di queste cause c’è il nostro rapporto con il tempo, e questo è il motivo per cui Time è in cima all’elenco dei brani, al terzo posto.
L’uomo ha inventato un modo per calcolare e gestire lo scorrere del tempo e il brano parla appunto della presa di coscienza di come questo passa e vola via. La canzone quindi ammonisce a non sprecarlo focalizzandosi solo sugli aspetti futili dell’esistenza.

«E poi un giorno scopri che ti sei lasciato dietro dieci anni. Nessuno ti ha detto quando correre, hai perso lo sparo di partenza». Ogni attimo non ha prezzo e va vissuto fino in fondo senza sprecarlo!

Time inizia con l’inconfondibile ticchettio di orologi meccanici interrotto da sveglie e pendoli completamente sballati. Molti anni dopo il geniale tecnico del suono Alan Parsons ha spiegato com’è riuscito a fare una cosa del genere. In pratica il suono delle sveglie venne registrato separatamente dentro un vero negozio di antiquariato, e i singoli nastri poi furono sincronizzati per suonare nello stesso momento, creando un’opera d’arte unica nel suo genere. Tutto rigorosamente analogico e dal vivo! Solo un divergente poteva arrivare a tanto!

C’è poco da fare, Time è un brano a dir poco geniale e al tempo stesso raggelante, come la verità più scomoda. I Pink Floyd vogliono così insegnarci il vero valore del tempo e la sua grande importanza nella Vita!

Marcello Pamio - 26 giugno 2023

Christine Lagarde, presidente della BCE dice che "il cambiamento climatico influisce sull'inflazione, e l'inflazione è la bestia che tutti i banchieri centrali - che indossino o meno una 'giacca verde' - vogliono domare e disciplinare".
Il ragionamento del rettile verde non fa una piega. Per i criminali al comando il clima influisce negativamente sull'inflazione, e l'inflazione (da loro stessi creata) è la madre di tutte le zoccole. 🤔
Tradotto: con la scusante del clima (Green Economy, Green Transition, Green Deal, ecc.) vogliono distruggere l'economia!

Distraggono i subumani con il clima, intanto la BCE, la FED (e tutte le banche centrali private controllate dagli ashkenaziti) continuano un giorno sì e l'altro pure ad alzare i tassi di interesse, facendo crescere il costo del denaro.

Nooo ma tranquilli il problema è la CO2. Peccato che per queste manovre mafiose moltissime tra persone e società non riusciranno a star dietro all'impennata dei mutui, facendo lievitare i fallimenti…
Arriviamo quindi al punto: loro vogliono proprio il fallimento della società, per poter applicare l'Agenda mondialista e il Great Reset.

Ma detto tra noi sapete qual è il vero problema? Non tanto il progetto satanico distruttivo in sé, ma che moltissimi decerebrati diversamente-pensanti stanno partecipando al loro gioco. Danno ragione alle forze oscure! Non vedendo la presa per il culo e bevendo esclusivamente da fonti mediatiche tossiche, mettono il clima davanti a tutto anche al proprio microencefalo!

A sto punto spero nella profezia della supposta umana Klaus Schawb: Non avrete nulla e sarete felici!
Eh… già, molto felici sarete!

Marcello Pamio


Il “Minimo di Maunder”, detto anche “il minimo prolungato delle macchie solari” è un periodo di ridotta attività solare inspiegabile per la comprensione del bipede umano! Quello che sappiamo è che l'attività delle macchie aumenta e diminuisce con un ciclo undecennale di 11 anni.
Il nome deriva dall'astronomo britannico Edward Walter Maunder (1851-1928) il quale fu il primo a sottolineare il fenomeno. Aveva infatti notato una relazione tra il numero delle macchie e le temperature della Terra. Nelle sue osservazioni notò che il minimo coincide con periodi freddi, come la "Piccola Era Glaciale" avvenuta tra il 1500 e il 1715 circa. Periodo nel quale il Tamigi in Inghilterra gelò durante l'inverno, i vichinghi abbandonarono la Groenlandia, ecc.

Il regime non dice che il nostro pianeta ha vissuto in uno stato di perenne glaciazione, intervallato ogni 100.000 anni da alcune migliaia di anni di Optimum climatici (periodi dal clima relativamente caldo, come l’attuale) della durata di circa 20.000 anni.

Capite da soli che non c’entra una minchia l’anidride carbonica, e infatti la concentrazione atmosferica del gas oggi è ben maggiore che nel passato quando la temperatura era più alta come in epoca romana e medioevale! Nell'attuale Optimum abbiamo avuto periodi più caldi e periodi più freddi, chiamati piccole glaciazioni. Quindi quello che stiamo momentaneamente vivendo come “riscaldamento climatico” non solo è già successo una infinità di volte in passato, ma addirittura il pianeta è oggi più freddo rispetto a molti periodi passati.

Osservando l’andamento delle macchie solari, sembra proprio che il Minimo di Maunder lo raggiungeremo nel prossimi anni, quindi la direzione è il raffreddamento! Chi glielo dice all'autistica?
Queste cose le dicevano gli scienziati quando erano liberi di parlare. Oggi la dittatura ha imposto la narrazione del riscaldamento globale. Chi non la condivide viene escluso dai circoli accademici.
Usiamo il cervello!

Marcello Pamio – 23 giugno 2023
Stiamo parlando di uno dei brani più belli e ascoltati della storia universale della musica!
Scritto da Roger Waters nel 1975 e pubblicato all’interno del disco da cui prende il nome “Wish You Were Here”.
Un brano che smuove a prescindere, che fa nascere emozioni dentro l’anima, anche se la maggior parte delle persone non conosce il senso profondo di questo capolavoro assoluto. Non parla infatti di amore, almeno non nel senso in cui lo intendiamo noi…
Il messaggio forte è già compreso nel titolo ed è dedicato a Syd Barrett, uno dei fondatori e frontman dei Pink sparito dalle scene nel 1968 a seguito di gravi problemi mentali, molto probabilmente causati dall’abuso di droghe e alcol.
Ma Wish you were here non rimpiange solo la sparizione di Barrett, è un testo che parla di ognuno di noi, di come ci lasciamo soggiogare dai ritmi frenetici della vita, dai nostri condizionamenti e abitudini, senza accorgerci che nel frattempo la Vita scorre via. Perdendo così la grande occasione di evolvere la nostra coscienza anche grazie alle avversità, alle separazioni, alle perdite e ai cambiamenti inaspettati…
Il mostro sacro Roger Waters invita a guardare oltre la superficie della quotidianità, ci spinge a riflettere sul vero senso dell’esistenza, a distinguere una vita autentica da una finta e mascherata (che però ci soddisfa mentalmente), che non ci rende uomini liberi e felici.
Basta leggere le parole di Waters a proposito del senso della sua opera: “Sei abbastanza libero da riuscire a sentire la vita nella sua autenticità, la vita che ti attraversa e procede con te mentre tu procedi come parte di essa? O no? Perché, se non ci riesci, rimani fermo allo zero fino alla morte”.
Ecco la traduzione del testo…

Vorrei che tu fossi qui
Quindi, quindi tu pensi di saper distinguere
Il paradiso dall’inferno
Cieli blu dal dolore
Di saper distinguere un prato verde
Da una fredda rotaia d’acciaio?
Un sorriso da un velo?
Tu credi di riuscire a distinguere?

Ti hanno portato a barattare
I tuoi eroi in cambio di fantasmi?
Calde ceneri in cambio di alberi?
Aria calda in cambio di brezza fresca?
Freddo conforto al posto del cambiamento?
Hai preso
Un ruolo da comparsa in guerra
In cambio di un ruolo da protagonista in gabbia?

Come vorrei, come vorrei che tu fossi qui
Siamo solo due anime perse
Che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Correndo lungo lo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le stesse vecchie paure
Vorrei che tu fossi qui.

Marcello Pamio - 19 giugno 2023

Le piattaforme di ghiaccio crollano, si assottigliano e si ritirano, ma poi crescono e si riformano in un gioco perenne di modifiche ambientali.
Questo recente studio pubblicato il 16 maggio 2023 ha analizzato la superficie di un'area costituita da 34 piattaforme di ghiaccio in Antartide dal 2009 al 2019. Il risultato sfata alcuni miti demenziali legati al riscaldamento globale.
Nell'ultimo decennio c'è stata sì una riduzione dell'area nella penisola antartica di 6693 chilometri quadrati e di 5563 nell'Antartide occidentale, ma queste perdite sono state ampiamente compensate da una crescita nell'area orientale di 3532 km e nelle grandi piattaforme Ross e Ronne–Filchner di oltre 14.028 chilometri.
Nella mappa sopra è visibile il cambiamento della piattaforma di ghiaccio in 10 anni: le aree rosse indicano la quantità persa di ghiaccio, quelle blu la superficie guadagnata!!

Avete capito voi frantumatori seriali di palline di ghiaccio?
Il più grande ritiro è stato osservato sulla piattaforma Larsen C con 5917 km di ghiaccio persi nel 2017, mentre il più grande aumento c'è stato sulla piattaforma di Ronne con un aumento dell'area di 5889 km dal 2009 al 2019. Quindi complessivamente l'area della piattaforma di ghiaccio antartica è cresciuta di 5.305 chilometri quadrati dal 2009.
Infine le osservazioni mostrano che le piattaforme di ghiaccio antartiche sono aumentate nell'ultimo decennio di 661 Gt (Gigaton) pari a 661miliardi di tonnellate (661.000.000.000)

Questo per sottolineare che la minchiata del riscaldamento globale è l'ennesima colossale truffa ai danni dei subumani. Lo scopo è quello di renderli sempre più schiavi, e secondo me fanno bene, perché i tempi sono maturi per collegare l'encefalo al resto del corpo!
Disinformazione.it (https://t.me/marcellopamio)

Ho provato varie volte a pubblicare su alcuni canali di Telegram un mio appello a fare qualcosa di pratico e di reale per uscire dal recinto in cui, inconsapevolmente, ci siamo rinchiusi.
Tra le altre cose scrivevo: “Ci si sforza di produrre prove e documenti che raccontano quello che i media mainstream non direbbero mai; ci si scambiano libri di cultura alternativa, si raccontano verità nascoste ai più che seguono solo quello che TV, giornali e scienzah ufficiale dicono, e tutto si ferma qui?
Quello che facciamo è sufficiente per cambiare le cose?
Ci siamo davvero svegliati?
A me sembra piuttosto che ci hanno chiuso in un recinto ( i social) dove pare che ci sia la libertà di raccontare le nostre verità che restano comunque racchiuse dentro il recinto e non producono alcun effetto pratico mentre loro continuano imperterriti a realizzare la loro agenda: 2021, 2025, 2030…”
Ho provato anche a proporre di costituire gruppi locali di “risvegliati” in modo di potersi incontrare, conoscersi e scambiarsi opinioni nel tentativo di costruire modelli di vita alternativi.
Ma davvero pensiamo che basti scoperchiare gli inganni, le menzogne che ci hanno raccontato su tutto per sperare che sia sufficiente ciò per sconfiggere i loro piani?
Loro hanno calcolato benissimo la percentuale di “ribelli”, conoscono perfettamente la nostra capacità di resistenza ai loro dettami ed erano sicuri che non avremmo fatto parte del gregge aduso a rispettare ed obbedire ai loro comandi.
Ci hanno perfino permesso di costruirci da soli un altro recinto dove poterci scambiare i gradi di consapevolezza che abbiamo raggiunto; di raccontarci le menzogne che abbiamo smascherato; di riuscire a crescere sia in numero che in consapevolezza , ma siamo sempre rimasti dentro il recinto costruito apposta per noi.
Un recinto dove esiste la libertà di esprimere le proprie opinioni, di stringere amicizie virtuali con gente che la pensa come noi che continuiamo ogni giorno a raccontarci e scoprire le loro malefatte. Ma, alla fine, a cosa serve tutto ciò se non ci sbrighiamo a controbattere con azioni concrete le loro azioni che servono a disegnare gli sviluppi futuri della nostra vita reale?
O pensiamo di essere ormai dentro l’arca di Noè in attesa di un qualsiasi salvatore o che tutto finisca a tarallucci e vino?
Abbiamo disponibile davvero poco tempo, forse soltanto questa estate, e poi ci accorgeremo, quando i loro programmi si faranno più stringenti, che sarà troppo tardi per intraprendere delle iniziative per contrastare la realizzazione della loro agenda.
E finalmente capiremo che svegliarci non basta più specialmente se continueremo a cullarci nell’illusione che ce l’abbiamo fatta.
RC

Marcello Pamio - 13 giugno 2023
Un giugno molto movimentato questo. Il nanetto col grembiulino e i guantini bianchi di Arcore non è ancora arrivato nell'Ade e già le cose stanno precipitando…
Ricordo che il simpatico frontman massomafiosetto (tessera n. 1816 della Loggia P2) che ora viene incensato da tutti, dalla destra ovviamente ma anche dalla sinistra (le due ali dello stesso spietato avvoltoio) ha partecipato attivamente alla distruzione socio-culturale (con le sue decerebranti e persuasive tv), politica ed economica del paese. Ha svenduto anche lui, come gli altri, il paese all'Impero.
Era amico di tutti dicono. Ma certo, da buon paraculo cabarettista era maestro in questa arte. Ma alla fine si è solo fatto i cazzi suoi e dell'impero della sua famiglia. Nulla di più e nulla di meno! Non a caso quando il Sistema ha solo ventilato la minaccia per le sue aziende, ha mollato l'osso come un qualsiasi cagnetto bagnato e impaurito. E con la coda tra le gambe è tornato a sparare minchiate, barzellette e a organizzare i bunga-bunga party nelle sue ville…
Fatta questa premessa, arriviamo alla bella notizia: Hillary Clinton, il marito dell'ex presidente Bill Clinton (quello che andava spesso nell'isola degli orrori assieme all'amico pedofilo Jeffrey Epstein), è stata portata di urgenza in ambulanza al pronto soccorso per un grave malore. Fonti vicine riferiscono che Hillary "stava bene un minuto, e in serie difficoltà il minuto successivo". Nessun altro dettaglio è stato dato sulla situazione improvvisa e debilitante.
Io comunque sono fiducioso nella Legge cosmica e per sicurezza ho appena preparato la cassa di prosecco bio…
Mi porto avanti! 🥂
Disinformazione.it - Canale Telegram https://t.me/marcellopamio

Quando si parla di Wyler Vetta vengono subito alla mente orologi precisi e resistenti, per non dire estremi. Non a caso questa fu la società che introdusse le prove di caduta dall’alto per dimostrare la robustezza dei propri conta tempo. Storici sono diventati i lanci di alcuni modelli di orologio dalla Tour Eiffel e dalla Seattle Tower!
Per questo e anche altri motivi, la Wyler aveva tutte le carte in regola per rappresentare una istituzione militare. Ecco come è nata la collaborazione con l’Esercito italiano, sfociata nel Dynawind Esercito!

Un gran bell'orologio con una cassa da 42 mm e finitura sabbiata, vetro bombato antiriflesso e resistente fino a 10 atmosfere, quindi 100 metri in acqua.
Il quadrante ovviamente è verde militare con i numeri romani dove spiccano per dimensione i quattro cardinali. La finestrella del datario è stata collocata tra le ore 4 e 5, cosa che lo rende distinguibile dagli altri.
Le lancette sono a forma di gladio (spada a lama larga e corta a doppio taglio) e il contrappeso della lancetta dei secondi è una stella gialla che crea un gioco interessante. Ad ogni minuto infatti, quando passa per le 12 la stella si trova sopra la scritta "esercito" ricreando il logo ufficiale (come nella foto sopra)!
Il Dynawind è un modello in edizione limitata e numerata di 1659 esemplari.

Il prezzo varia a seconda del cinturino (890 euro in nylon color verde militare oppure 990 in acciaio a 7 maglie).
Sicuramente un orologio interessante e resistente che diventerà un pezzo da collezione...

Marcello Pamio

Prosegue la presentazione degli orologi meccanici che personalmente trovo intriganti. Ovviamente invito i collezionisti seri a girare i tacchi, in quanto non essendo un esperto ma solo un amatore improvvisato, troveranno questi articoli semplici e riduttivi. A tutti gli altri invece spero di stuzzicare un briciolo di curiosità!

Fatta questa premessa, vi anticipo che il prossimo orologio che tratterò sarà il Dynawind di Wyler Vetta in edizione limitata, oggi invece vi vorrei parlare del Redentore della Venezianico, una società tutta italiana che nasce nel 2017 con lo scopo di realizzare orologi automatici che celebrassero la stupenda città di Venezia.

Il Redentore Ultrablack è un bellissimo orologio che fonde un minimalismo a dir poco disarmante con una eleganza senza tempo, e questa non è una battuta. Non c'è datario, non ci sono i numeri e a parte il logo della società infatti il quadrante è di un color nero assoluto, non ci sono ombre e le lancette sembrano galleggiare su uno sfondo profondo e oscuro come un abisso.

Un nero così è stato ottenuto usando una esclusiva vernice giapponese brevettata: la Musou Black™. Una vernice acrilica sviluppata dalla Koyo Orient Japan e prodotta utilizzando tecnologie avanzate che ne garantiscono la qualità e la durata nel tempo. Ma la sua peculiarità è quella di riuscire ad assorbire il 99,4% della luce regalando così un'esperienza visiva indimenticabile: fa scomparire qualunque materiale ne sia coperto.
In pratica riflette solamente 0,6% della luce!
C’è poco da fare: il quadrante di Redentore Ultrablack non passa inosservato.

La cassa è in acciaio con un diametro di 40 mm. Il movimento automatico è un calibro Seiko NH35A con una riserva di carica di circa 40 ore; il vetro è in zaffiro con trattamento antiriflesso, e il cinturino poteva non essere nero?
Resistente all’acqua fino a 100 metri (10 atmosfere) ma sarebbe un sacrilegio usarlo in piscina o al mare!
Il fondello chiuso con sei viti invita ad esplorare l'ignoto e non a caso la grafica incisa rappresenta lo spazio nero del cosmo…

Un orologio interessante che merita, anche solo per il prezzo: costa 450 euro!

Marcello Pamio - tratto dal libro "Scacco a Big Pharma"

«Un tempo le aziende farmaceutiche promuovevano i farmaci per trattare le malattie.
Adesso succede spesso il contrario: promuovono malattie che si adattino ai loro farmaci».

Marcia Angell

Una delle lezioni del compianto Giovanni Falcone era quella di seguire i soldi. Seguire il corso del fiume di denaro potrebbe far scoprire chi realmente c’è dietro a tutto. Quelli che non si vedono mai nei media mainstream, perché avendo il controllo su tutto volutamente non appaiono. E se non si vedono, non esistono…
Vediamo quindi chi sono gli azionisti di Big Pharma.

Johnson & Johnson
The Vanguard Group, SSgA Funds Management, Inc., BlackRock Fund Advisors, Geode Capital Management LLC, Northern Trust Investments, Inc., Wellington Management Co. LLP, State Farm Investment Management, Massachusetts Financial Services e Norges Bank Investment Management

Pfizer Inc.
The Vanguard Group, Inc., SSgA Funds Management, Inc., BlackRock Fund Advisors, Capital Research & Management Co., Wellington Management Co. LLP, Geode Capital Management LLC, Northern Trust Investments, Inc., Charles Schwab Investment Managem, Norges Bank Investment Management, State Farm Investment Management.

Moderna Inc.
Baillie Gifford&Co, The Vanguard Group Inc., BlackRock Fund Advisors, SSgA Funds Management, Inc., Coatue Management LLC, Geode Capital Management LLC, Renaissance Technologies LLC, Northern Trust Investments, Inc., Norges Bank Investment Management

BioNtech
Baillie Gifford & Co., PRIMECAP Management Co., J.O. Hambro Capital Management Lt, Flossbach von Storch AG, BlackRock Fund Advisors, T. Rowe Price Associates, Inc., Fidelity Management & Research Co., Capital Research & Management Co., D. E. Shaw & Co. LP, Temasek Holdings Pte Ltd10.

Eli Lilly
The Vanguard Group, Inc., PNC Bank, NA, BlackRock Fund Advisors, SSgA Funds Management, Inc., PRIMECAP Management
Co., Fidelity Management & Research Co., Wellington Management Co., Capital Research & Management Co., T. Rowe Price Associates, Inc., State Farm Investment Management.

Si potrebbe andare avanti a oltranza con l’elenco ma il risultato non cambierebbe.
Gira e rigira, i nomi sono sempre gli stessi. I gruppi che controllano Big Pharma sono praticamente tre: BlackRock, Vanguard Group e State Street! E questi imperi sono a loro volta interconnessi!
Eccoli qua i veri Padroni del mondo!

Marcello Pamio - 2 giugno 2023

Sognare e viaggiare con la fantasia sono ancora a gratis, vero? Anche se non sappiamo per quanto!
L'orologeria meccanica di precisione ha raggiunto livelli a dir poco pazzeschi.
L'X-Trem-1 creato da Christophe Claret racchiude nel nome tutto; è l'acronimo di eXperimental Time Research Engineering Mechanism.
Nulla di nuovo per chi conosce Christophe Claret: un orologiaio indipendente, maestro assoluto delle grandi complicazioni!
Stiamo parlando di un orologio con tourbillon volante (dispositivo che migliora la precisione degli orologi meccanici grazie al cambiamento continuo di posizione) montato su una platina in titanio tridimensionale e dotato di un sistema di indicazione retrogrado delle ore e dei minuti caratterizzato da due lancette in acciaio cave che si muovono misteriosamente senza collegamenti meccanici. Si avete letto bene: senza collegamento meccanico!

Il funzionamento di questo autentico capolavoro artistico si basa su un paradosso. Gli orologi meccanici infatti non gradiscono i campi magnetici in quanto nemici della precisione del movimento. Ebbene l’X-Trem-1 conta il tempo proprio grazie all’applicazione di un campo magnetico!!!
Ai lati della cassa infatti si trovano due piccoli tubi di vetro zaffiro sotto vuoto contenenti due piccole sfere d’acciaio vuote che vengono mosse dalla pura e semplice azione dei campi magnetici prodotti da due calamite, le quali generano il movimento delle ore e dei minuti.😱
La cassa è disponibile in tre versioni, ciascuna prodotta in soli 8 esemplari: titanio e oro grigio, titanio e oro rosa, titanio e platino.
Il prezzo è ovviamente eXtremo e proibitivo: 344mila euro!
Ma a noi piace sognare…