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I cosiddetti vermi intestinali (elminti) sono dei parassiti pluricellulari che trovano il loro ciclo evolutivo negli intestini dell'uomo.
Contrarre una verminosi oggi è più semplice di quello che si possa pensare.
Durante le notti di luna piena e nuova gli ospiti sgraditi si ritrovano a fare le festine a livello enterico con lo scopo riproduttivo. Il loro orario di massima attività è tra le 2 e le 3 della notte, non caso lo stesso del fegato. Ecco perché questi sono i giorni ideali per i vari rimedi.

Sintomi
I sintomi causati e/o amplificati da una verminosi possono essere tanti: digrignamento notturno dei denti (bruxismo), sbattere le palpebre continuamente, prurito al naso, all’ano o ai genitali, dolore nella zona dell'appendice o attorno all'ombelico, dermatiti ed eritemi, tosse stizzosa soprattutto notturna, scariche diarroiche, nausea, stanchezza cronica, incubi notturni o agitazione continua e costante (iperattività).

Esami
Gli esami non sono affidabili, lo dico da sempre. L'unico forse è la conta degli eosinofili (globuli bianchi granulociti). Se il loro numero aumenta probabilmente siamo di fronte ad una parassitosi.
Detto questo secondo me la cosa più utile è la semeiotica: studiare i sintomi e i segni clinici. Nei bambini questo è facilissimo.

Terapia e posologia
Tralasciando i tanti prodotti naturali e/o chimici che ci sono, mi interessa parlare dell'ivermectina, la molecola che tanto ha smosso l'opinione pubblica durante la psicopandeminchia.
Userò i dati della Mayo Clinic, una delle strutture di ricerca e cura integrata più famose del mondo.
La dose va da 150 a 200 microgrammi (mcg) per chilogrammo (kg) di peso corporeo. Se diventa più semplice esprimerlo in milligrammi: da 0,15 a 0,20 mg/kg.
Ogni compressa contiene 3 mg di ivermectina, e va assunta in un'unica dose!
Il trattamento può essere ripetuto una volta all'anno, ma per i parassiti intestinali tipo ossiuri è meglio ripetere la cura dopo 21 giorni.

  • Peso > 80 kg: 0,20 mg/kg in un'unica dose.
  • Tra 66 e 79 kg: 5 cps in un'unica dose.
  • Tra 51 e 65 kg: 4 cps …
  • Tra 36 e 50 kg: 3 cps …
  • Tra 25 e 35 kg: 2 cps …
  • Tra 15 e 24 kg: 1 cps …

Il miglior modo per prendere le capsule è a stomaco vuoto con un bel bicchiere di acqua, anche se uno studio farmacocinetico recente ha verificato che dopo un pasto ricco di grassi l'assorbimento della ivermectina è significativamente più alto (circa 2,5 volte) rispetto allo stato di digiuno.
Per cui è meglio prendere le capsule dopo un pasto ricco di grasso.
Infine, l'ideale sarebbe di chiudere il trattamento con un enteroclisma (clistere) in modo da espellere i parassiti morti e mantenere pulito l'impianto fognario umano.

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Marcello Pamio

Siamo in piena emergenza «pediculosi».
Per coloro che non masticano l’etimo, «pediculosi» deriva dal latino «pedicŭlus» (e il suffisso medico - «osi») che significa semplicemente infestazione di «pidocchi».
In pratica le teste dei nostri figli pullulano di questi piccoli ma fastidiosissimi parassiti.
Non passa giorno infatti che non arrivi un messaggio sui vari gruppi whatsapp (scuole e/o privati) su questa pericolosissima infestazione. Le mamme allarmate entrano automaticamente in «modalità panico», iniziando a comportarsi come un batteriologo del CDC di Atlanta in presenza di una epidemia di Ebola: con tanto di mascherina e guanti sterilizzano tutto quello che il piccolo untore ha toccato: federe del cuscino, coperte, lenzuola, asciugamani, guanti, berretto, ecc.

Il secondo livello è rappresentato dalla ricerca: mediante una lente d’ingrandimento comperata per l’occasione su Amazon, scandagliano ogni millimetro quadrato della cute, alla disperata ricerca di una qualche forma di vita aliena.
Il panico si trasforma in terrore quando uno qualsiasi dei membri della famiglia si gratta la testa, anche se i pidocchi non c’entrano nulla. Nessuno in casa può fare gesti inconsulti durante «l’emergenza»….
Poi nei momenti di tranquillità, le mamme-del-CDC iniziano a sondare la rete alla ricerca di rimedi chimici o naturali. E qui viene il momento più triste per i poveri bambini che subiscono ogni sorta di trattamento: spazzolature forzate, alternate a phonate alla massima potenza; dal puzzolente olio di neem, all’aceto di mele per passare all’olio essenziale dell’Albero del The e finire con una tristissima spalmata di maionese sulla testa, che si dice essere un rimedio della nonna che funziona.
Il momento è delicato e nessuno in casa, tantomeno l’uomo con i pantaloni, può fiatare perché quando il livello di allarme ben esposto sulla parete del frigorifero, da Charlie, Bravo, Alfa 3, Alfa 2 arriva ad Alfa1, la mamma diventa l’espressione manifesta della Legge Marziale.

Senso delle pediculosi
Per comprendere il significato delle parassitosi, è necessario dimenticare la teoria del chimico francese Louis Pasteur, che va sotto il nome di «teoria dei germi» o «monomorfismo».
Una teoria divenuta dominante perché comoda all’Industria Chimico-farmaceutica e che da quasi due secoli sta facendo disastri. La realtà è che i microbi sono parte integrante della Natura e dell’organismo, non sono patogeni, ma al contrario sostengono e favoriscono i processi di guarigione.
Siamo costituiti da 1014 batteri di oltre 400 specie diverse. Detto in altri termini, per nove decimi l’uomo è fatto da germi.
Esattamente come le mosche e i vermi non sono la causa della spazzatura, così batteri e parassiti cercano un habitat, un terreno idoneo e adeguato per nutrirsi e riprodursi.

Lo ha dimostrato il medico batteriologo francese Antoine Bechamp, contemporaneo di Pasteur: «il microbo non è nulla se paragonato al terreno».
Quindi germi e parassiti sono delle forme viventi che si manifestano e proliferano nel corpo durante lo sviluppo di particolari processi fisiologici, simbiotici con un tessuto di determinata origine embriologica.

I pidocchi
Perché in una stessa classe o in una famiglia i bambini o figli possono avere i pidocchi, ma quasi mai tutti insieme o allo stesso modo? E perché qualcuno se li «becca» ogni volta e qualcun altro mai?
I pidocchi non saltano da una testa all'altra, possono certamente transitare temporaneamente ma si annidano e proliferano abbondantemente SOLO nella testa del bambino che vive la percezione ripetuta di «non sentirsi accarezzato» da mamma e papà, per cui la cute del cuoio capelluto è in una continua altalena di fasi attive e soluzioni.
Siamo in presenza dei tessuti ectodermici del neoencefalo, per cui i pidocchi si sviluppano all’inizio della fase PCL-A, cioè della risoluzione del conflitto.

L’epidermide della cute è formata da sette strati.
Se il bambino vive il «conflitto di separazione» da mamma e papà, perché non viene accarezzato e coccolato come lui vorrebbe, la corteccia si irrita creando una riduzione della cute (piccoli «buchi») in modo da «allargare» il tessuto con lo scopo di sentire meglio il contatto che è venuto meno con mamma e papà.
In questa fase non ci sono sintomi, non si sente nulla.
Quando si va in risoluzione perché avviene finalmente l’anelato contatto, l’epidermide va in riparazione e avviene la ricostruzione del tessuto con riepitelizzazione.

Esattamente SOLO in questa fase possono attecchire i pidocchi perché, in quanto parassiti, si nutrono proprio degli strati di epitelio che si staccano dalla cute.
Le controprove sono diverse, per esempio un bambino che non vive in casa il «conflitto di separazione» non potrà mai predisporre il terreno ai pidocchi. Capita anche che lo stesso bambino alterni il fastidio, in base proprio all’oscillazione di questa percezione: un figlio di genitori separati che sente fortemente la separazione dalla mamma, quando sta con lei ha i pidocchi (fase di soluzione), e quando sta con il papà non ne ha, perché è in fase attiva di separazione…
Le continue recidive creano situazioni difficili da gestire e complesse da uscirne.

Conclusione
Ovviamente quando il parassita prende il sopravvento, crescendo a dismisura e creando disturbi e fastidi, bisogna intervenire: dall’asportazione meccanica ai vari rimedi, meglio naturali.
Ma è di fondamentale importanza per tutti comprenderne il senso biologico, altrimenti non se ne verrà fuori.
Ci viene in aiuto il dizionario dei sinonimi perché il termine «pidocchio» indica anche una «persona attaccata al denaro», ma in senso lato una persona «avara», «tirchia».
In questo caso, avara e tirchia di cosa? Di carezze, coccole e affetto!
I parassiti sono un sintomo di un processo biologico in corso e rappresentano la cartina al tornasole della nostra società tutta concentrata su preoccupazioni affaristiche ed economiche; in cui i potentissimi mezzi di comunicazione (facebook, whatsapp, ecc.) ci stanno allontanando, facendo perdere il contatto e le relazioni vere.
Il sintomo e la manifestazione della pediculosi ci insegnano e indicano (purtroppo a spese della testa dei nostri figli) la strada da intraprendere per migliorarci ed evolvere.
Non credete: verificate!

Per approfondire

"Anche i parassiti hanno il loro senso biologico: quando, come e perché" https://magazine.5lb.eu/2014/09/parassiti-hamer-pidocchi-5098.html?m=1