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Marcello Pamio

Nel 2015 nasce a New York l'Alleanza ID2020, ufficialmente un'organizzazione di rifugiati, una specie di partnership globale che riunisce organizzazioni pubbliche e private con lo scopo di migliorare la vita attraverso quella che va sotto il nome di “identità digitale”.

A gestire questa alleanza c'è l'Identity2020 Systems Inc., una corporation che collabora con varie agenzie delle Nazioni Unite, ONG, governi e imprese di tutto il mondo.
Durante il vertice del 2019 a New York intitolato “Rising to the Good ID Challenge”, l’alleanza ID2020 ha deciso di implementare il programma dell'Agenda nel 2020, cioè quest'anno, una decisione che è stata poi confermata - ovviamente a porte chiuse - a gennaio 2020 al World Economic Forum (WEF) di Davos.

I partner fondatori dell'ID2020 sono l'immancabile e immarcescibile Bill Gates, il GAVI (un'associazione che promuove la vaccinazione per tutti) e la Fondazione Rockefeller!
Tre entità coinvolte da molti anni in qualsiasi operazione volta alla vaccinazione globale.

Possiamo affermare che l'ID2020 System Inc. sia una vera e propria costola dei Rockefeller, visto che nel sito ufficiale della Fondazione...

Cosa nasconde questa alleanza?
Si tratta di un programma di identificazione elettronica che utilizza la vaccinazione generalizzata come piattaforma per l'identità digitale. Avete letto bene: usano la vaccinazione come piattaforma!
Il programma sfrutta le operazioni di registrazione delle nascite e di vaccinazione esistenti per fornire ai neonati un'identità digitale portatile e persistente collegata biometricamente.
Senza un'identità - dicono loro - le persone sono spesso invisibili, incapaci di votare, accedere all'assistenza sanitaria, aprire un conto bancario o ricevere un'istruzione. Senza dati precisi sulla popolazione, le organizzazioni pubbliche e private fanno fatica a fornire i servizi umani di base in modo ampio e accurato.

Viene da sé che, per identificazione digitale, lorsignori intendono l’inserimento nel corpo umano di un microchip contenente tutte le informazioni personali dei sudditi.
Quindi dopo la pandemia di Coronavirus dichiarata dall'OMS l'11 marzo scorso il prossimo passo potrebbe essere - anche su raccomandazione della stessa OMS o dei singoli paesi - quello di "forzare la vaccinazione", sotto sorveglianza della polizia o dell'esercito?
Non è che la pandemia sia stata dichiarata proprio per stendere il tappeto all'ID2020?

Infine, esiste attualmente una tecnologia in grado di creare dei biochip da inserire all'interno del vaccino? Nano-chip in grado di essere controllati in remoto e contenenti tutti i dati personali umani (socio-sanitari, bancari, ecc).
A tal proposito le dichiarazioni del Direttore Generale dell'OMS, il dottor Tedros di qualche giorno fa aprono scenari inquietanti, perché secondo lui sarà necessario spostarsi verso la moneta elettronica, in quanto le banconote possono essere veicolo di infezioni varie, come per esempio il Coronavirus!


Avete capito? Da oggi le banconote cartacee potrebbero trasportare pericolosissimi virus in giro per la società. Meglio farle sparire per lasciare posto all'asettico microchip!
Quindi gli alti vertici del Sistema stanno spingendo per la sparizione della moneta come noi la conosciamo, in direzione di quella virtuale. Ovvio che per tale passaggio il microchip diventa fondamentale...
Quindi: è solo una coincidenza che ID2020 sia stato lanciato all'inizio di ciò che l'OMS chiama pandemia? O era necessaria una pandemia per “lanciare” i programmi devastanti di ID2020?

Conclusione
In pratica Big Pharma sta ufficialmente collaborando con l'industria tecnologica per accoppiare “l'immunizzazione” con la biometria digitale, il che significa che agli esseri umani saranno presto impiantati o inoculati microchip, con i quali potranno essere seguiti e controllati attraverso una matrice di identificazione globale.
Simili alle bestie, così gli umani saranno contrassegnati.
Questa alleanza globalista vuole che tutti gli umani siano “vaccinati” con chip di tracciamento e identità digitale, e il sistema di monitoraggio gestirà facilmente la popolazione mondiale.
Il terreno di sperimentazione del programma ID2020 come sempre sono i paesi del Terzo Mondo, ma il gruppo sta lavorando con i governi degli Stati Uniti per iniziare il microchippaggio delle persone attraverso la vaccinazione. Ad Austin in Texas per esempio, i senzatetto sono cavie collettive per il programma di vaccinazione con microchip dell'ID2020. La scusa è di voler aiutare questa popolazione di disperati ma ovviamente lo scopo è un altro...

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-stefano-montanari

ntervista in diretta radio di Marcello Pamio al dottor Stefano Montanari (laurea in farmacia e Direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics).

Tema: "Coronavirus: cosa sta succedendo in Italia?

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-stefano-montanari

Intervista in diretta radio di Marcello Pamio al dottor Francesco Oliviero (medico specializzato in psichiatria e pneumologia).
Tema trattato: "Cosa sono realmente in virus?"

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-francesco-oliviero

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-francesco-oliviero


Intervista radio di Marcello Pamio al dottor Vincenzo D'Anna, Presidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi.
Tema trattato: "Covid-19, il punto della situazione"

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-vincenzo-danna

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-vincenzo-danna

Marcello Pamio 

Sentite le parole del dottor Silvio Brusaferro, Presidente dell'ISS alla Conferenza stampa di oggi 13 marzo 2020 a Roma sui morti relativi al coronavirus.
Sono affermazioni che dovrebbero destare, per non dire svegliare, i cervelli anestetizzati dal Sistema...

"I pazienti morti positivi hanno una età media di 80,3 anni e sono prevalentemente maschi. Le donne sono solo il 25,3%.
Le fasce più colpite sono dai 70 anni, con il picco tra gli 80 e i 89 anni. La letalità è più elevata nelle persone oltre gli 80 anni
SOLO DUE PERSONE MORTE NON AVEVANO PATOLOGIE!
La maggior parte delle persone morte (46-47%) avevano 2 o 3 o più patologie.
I DUE PAZIENTI CON ETA' INFERIORE AI 40 ANNI, una di 39 anni aveva il cancro, l'altra sempre di 39 anni è deceduta a casa e aveva alcuni fattori di comorbilità, come diabete, obesità e altri disturbi"...

Quindi, nonostante i bollettini di guerra dei scandalosi media mainstream, che hanno creato una vera e propria psicosi collettiva, le persone più colpite sono quelle anziane e con diverse patologie pregresse, quindi persone che erano a rischio di morire ben prima della comparsa del virus!
 

Video di Marcello Pamio sulla situazione italiana dopo la dichiarazione dell'OMS di Pandemia. Cosa sta succedendo? Cosa possiamo fare? Ha senso farsi prendere dalla paura e dall'angoscia?

https://youtu.be/F5wEdB9Q0lI?fbclid=IwAR0lHnfpLodYlzvb3ENB_uEC9PoCZIm-YDOX2OMACGkFbCGQQPvCYm7NhfM

L'OMS ha dichiarato oggi 11 marzo 2020 Pandemia
L'EFVV - "European Forum for Vaccine Vigilance" spiega che in questa situazione (cioè nella pandemia), il vaccino può essere utilizzato senza studi clinici!
Che sia pronto il vaccino?

Registrazione audio dell'intervento in diretta radiofonica di Marcello Pamio
Il Covid-19 sta mettendo a dura prova non solo la struttura politica e sanitaria (che fanno acqua da tutte le parti), ma l'intera società umana! Sarà il detonatore di un grandissimo cambiamento evolutivo, e quando sarà passato non saremo più gli stessi; il mondo non sarà più lo stesso...

https://soundcloud.com/marcello-pamio/dopo-il-virus-il-mondo-non-sara-piu-lo-stesso


Marcello Pamio

Nonostante il bailamme mediatico, finalmente qualcosa inizia a trapelare.
Il 5 marzo 2020 sul quotidiano “San Francisco Chronicle” è uscito un articolo dal titolo: “Why some coronavirus patients are getting inconsistent test results”, “Perché alcuni pazienti con coronavirus stanno ottenendo risultati di test incoerenti”.(1)

L'autrice del pezzo Catherine Ho racconta l'emblematico caso del signor Rick Wright: un residente di Redwood City che si è auto-isolato a casa da quando è stato rilasciato dall'Università della California, San Francisco, la scorsa settimana.
La cosa interessante è che Wright ha effettuato 7 test di coronavirus nelle ultime due settimane che hanno prodotto risultati a dir poco inquietanti: negativo un giorno, positivo il successivo, positivo un paio di giorni dopo e infine di nuovo negativo.
Ulteriori test che ha fatto questa settimana hanno dato i medesimi risultati discordanti!
Wright non ha mostrato alcun sintomo del virus, ma era tra i passeggeri della nave da crociera Diamond Princess evacuati dal Giappone e messi in quarantena alla base aerea di Travis.

Purtroppo questo non è l'unico caso in cui i risultati del test per il coronavirus sono inconcludenti.
Una donna per esempio, evacuata da Wuhan e messa in quarantena presso la base dell'aeronautica militare di Lackland a San Antonio, era stata rilasciata questa settimana dopo che il tampone per ben due volte aveva dato segno negativo. Ma un test successivo ha dato esito positivo, per cui le autorità l'hanno rimessa in quarantena!
Gli esperti dei CDC si sono affrettati a dire che i risultati contrastanti non sarebbero dovuti alla poca affidabilità del test stesso, ma al fatto che il virus possa apparire più evidente in una parte del corpo piuttosto che in un'altra (il tratto respiratorio inferiore, superiore, naso o gola, ecc.).
Quindi a seconda di dove ti viene fatto il tampone si possono avere risultati non solo diversi ma anche contradditori.
Questa la possiamo chiamare scienza?

A conferma che i test per il coronavirus lascino molto a desiderare, ecco lo studio pubblicato il 5 marzo 2020 sul sito governativo www.pubmed.gov, la banca dati di biomedicina più importante al mondo.
Titolo: “Potential false-positive rate among the 'asymptomatic infected individuals' in close contacts of COVID-19 patients”, “Tasso Potenziale di falsi positivi tra gli individui infetti asintomatici a stretto contatto con i pazienti COVID-19”.(2)

I risultati sono sconvolgenti: quando il tasso di infezione dei contatti stretti, la sensibilità e la specificità dei risultati riportati sono stati presi come stime puntuali, il valore predittivo positivo dello screening attivo era solo del 19,67%; al contrario il tasso di falsi positivi era 80.33%.
Le analisi di sensibilità hanno supportato i risultati positivi per oltre il 47%.
Significa che quasi la metà dei test (e sicuramente molti di più) fatti agli “individui infetti asintomatici” a contatto con i pazienti COVID-19, potrebbero essere FALSI POSITIVI!

Oltre la metà dei tamponi
sarebbero FALSI POSITIVI

Il problema dei falsi positivi
Questo è un problema gravissimo, perché se dicendo ad una persona che ha una semplice influenza non succede nulla (tutti sanno essere un malanno stagionale che guarisce da solo), sentenziare invece ad una persona, magari attraverso uno scafandro da palombaro, che il suo tampone positivo indica che ha dentro il corpo un virus assassino (oltre 3000 morti), significa gettarla nel panico totale. Tutto ciò grazie al terrorismo mediatico dei giornalisti e degli esperti del settore.
Se poi questa persona viene ricoverata e messa in isolamento, i suoi sintomi si aggravano esponenzialmente portando alla degenerazione polmonare in maniera gravissima, per finire magari intubati e in rianimazione.
Il panico della morte, vissuto nella solitudine e nell'isolamento, attiva gli alveoli a livello polmonare provocando complicanze impensabili e soprattutto degenerative...
Detto questo è così folle pensare che molte persone (che rientrano nei falsi positivi) stiano morendo letteralmente di PAURA?

Per approfondire

Giuseppe Nobile: https://www.facebook.com/notes/giuseppe-nobile/coronavirus-2019-non-esiste-un-test-per-la-diagnosi-numero-molto-alto-di-falsi-p/2907776755948624/  

Note
(1) https://www.sfchronicle.com/health/article/Why-some-coronavirus-patients-are-getting-15106671.php
(2) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32133832 


Marcello Pamio

Conte e il Consiglio dei Ministri in piena notte hanno firmato la distruzione economica del paese. La dittatura finalmente è manifesta!
Stanno bloccando e isolando l'Italia e nessuno parla più della Cina!

LA COSA FONDAMENTALE PERO' E' STARE CALMI
ANCHE PERCHE' I DATI UFFICIALI LO CONFERMANO

Qui sotto i dati dell'Istituto Superiore di sanità (fino al 5 marzo) su 105 decessi ufficialmente CON coronavirus.

ETA' MEDIA DEI MORTI E' 81,4 ANNI!!!

I decessi avvengono in persone con importanti patologie pre-esistenti.
Nel dettaglio la mortalità è del:
- 14,3% oltre i 90 anni,
- 8,2% tra 80 e 89,
- 4% tra 70 e 79,
- 1,4% tra 60 e 69
- 0,1% tra 50 e 59

NON C'E' MORTALITA' SOTTO I 50 ANNI!

Il numero medio di patologie di questa popolazione è di 3,6.
Il 67% dei morti aveva 3 o più patologie
Il 18% aveva 2 o più patologie
l'11% 1 o zero patologie
SCUSATE MA DI COSA STIAMO PARLANDO?


Marcello Pamio

Keep calm and carry on” (“mantenete la calma e andate avanti”) era lo slogan ufficiale del governo britannico nel 1939 agli albori della Seconda Guerra Mondiale. Lo scopo era quello di invogliare la popolazione a mantenere l'ottimismo e soprattutto a non farsi prendere dal panico.
Oggi questo motto è ancor più attuale: quindi stiamo calmi, respiriamo....e andiamo avanti!
Allontaniamoci per un attimo dal quadro e cerchiamo di vederlo nel suo insieme ma con occhi scevri da paura e condizionamenti...

Respirare
Ci dicono che il problema principale di questa influenza interessa i polmoni e quindi diventa prioritario, per non dire vitale, migliorare l'efficienza del nostro apparato polmonare, potenziando e nutrendo quell'albero respiratorio che la Natura ha funzionalmente concepito proprio per questo.
A tal proposito è utile ridurre la paura, anche perché una persona inpanicata non respira correttamente!

Paura
Quanto appena detto sulla respirazione è assolutamente perfetto perché il senso biologico degli alveoli polmonari è permettere lo scambio tra ossigeno e anidride carbonica.
La massa polmonare va in conflitto quando viviamo la sensazione che ci manchi pericolosamente l'aria, non a caso si attiva per qualsiasi cosa noi riteniamo possa ucciderci!
Con l'attuale livello di terrorismo mediatico è così tanto strano avere paura di morire dopo un tampone positivo al coronavirus? Se è vero che uccide più la lingua della spada, possiamo negare che diagnosticare una banale influenza ad una persona che tossisce, abbia lo stesso impatto nel dirle che il suo corpo è invaso da un virus letale? Che sia per questo che i bambini piccoli non avendo paura della morte sembrano immuni al problema?

Sistema immunitario
Fin da piccini ci hanno detto che per essere in buona salute è necessario avere un sistema immunitario forte e sano. Si sono però dimenticati di avvisarci che paura e stress liberano dalle ghiandole surrenali un ormone chiamato cortisolo, il quale non solo diminuisce la potenza del sistema immunitario, ma è di per sé immunodepressivo!
Quanto più viviamo nella paura e nello stress tanto più riduciamo il funzionamento del nostro esercito privato, con tutti i rischi annessi e connessi...

Movimento corporeo
Nel sistema immunitario gioca un ruolo importante anche il midollo osseo.
Sollecitare in maniera intensa i muscoli delle ossa lunghe e piatte facilita la produzione del midollo stesso, potenziando indirettamente l'apparato osteo-articolare e immunitario.

Conclusione
Se quanto appena detto è vero, allora i consigli degli esperti vanno, come avrebbe detto Fabrizio De Andrè, in “direzione ostinata e contraria”1 al buon senso.

  • Invece di stare sigillati dentro le mura domestiche con guantini in lattice e fodero carico di amuchina, sarebbe molto più utile uscire all'aperto - non per assaltare al market le ultime pennette raffinate - ma per inspirare a pieni polmoni più aria possibile. Il verde della Natura è terapia allo stato puro a differenza del grigio topo-morto dei centri commerciali. L'aria della montagna e del mare curano ogni malanno, d'altronde quanti ammalati ci sono in queste zone?
  • Invece di stare seduti sul divano davanti alla televisione a guardare ipnotizzati i bollettini di guerra dei telegiornali, sarebbe molto più congeniale uscire e muoversi, camminando per mobilitare l'apparato circolatorio, osteo-articolare e midollare.
  • Da millenni le culture orientali insegnano la potenza della meditazione e delle tecniche respiratorie, strumenti che sappiamo oggi abbassare il livello di stress e cortisolo.
  • Infine vocalizzare suoni come mantra e/o canzoni, incrementa non solo le capacità polmonari e ossigenative ma rappresenta anche una importantissima valvola di sfogo...

Detto questo, ricordo che nel cosiddetto libero arbritrio possiamo decidere di vivere questo momento epocale come fa la maggior parte delle persone, con panico e terrore, trasudando angoscia da ogni alveolo, ma così facendo, da una parte ci stiamo allontanando sempre più dalla Vita e dall'altra stiamo lucidando con le nostre mani il legno della bara.
Un'alternativa a questa lenta morte potrebbe essere la distrazione, e questa passa per lo spegnimento totale dei media mainstream! Solo con un isolamento mediatico possiamo cogliere l'occasione e trasformare questa folle psicosi di massa in un momento florido per rinsaldare i legami familiari, iniziando a fare tutto quello che fin prima della comparsa di questo virus non facevamo: vivere la Vita per esempio!

Approfittiamo dell'occasione che questa epidemia ci sta portando incontro, vera o presunta che sia, per iniziare a vivere e godere le gioie della Vita. Potrebbe essere dal punto di vista evolutivo molto intrigante.
Ricordo infine che esiste un'unica certezza: prima o poi tutti moriremo, sta a noi però decidere se vogliamo schiattare tremanti e impauriti con l'amuchina in mano, oppure tranquilli e felici con gli affetti più cari...

 

Questa semplice riflessione ha preso spunto da un interessante messaggio di Boris Bazzani, maestro yoga e formatore.

 

1“Direzione ostinata e contraria” album postumo di Fabrizio De Andrè


Marcello Pamio

Nostradamus (1503-1566) era un astrologo-veggente francese che nel Cinquecento scrisse il libro “Le Profezie”, una raccolta di profezie in gruppi di cento quartine tutte in rima (dette Centurie).
Indubbiamente Michel de Nostredame è uno dei più famosi e conosciuti al mondo, ma questa sua notorietà sta per essere surclassata dalla fama del nuovo profeta - questa volta americano - William de Seattle, un veggente che grazie al suo dono è riuscito a costruire partendo da un garage un impero da mille e una notte. Il suo nome completo è William Henry Gates III, ma essendo lui un ragazzo di umili origini e soprattutto modesto, ama farsi chiamare Bill Gates.

Le profezie di Nostradamus erano in rima e criptiche, quelle di William invece non lasciano spazio a nessun dubbio. Se non ci credete ecco la sua ultima previsione, “Coronavirus: è una pandemia, non c'è tempo da perdere!”. Per corroborare quanto visto dalle sue percezioni sovrasensoriali, il nostro si lancia in veri e propri anatemi: “le pandemie sono la peggior minaccia a livello internazionale”.
Sarebbe un errore grave quello di non prenderlo in considerazione visto che il neoprofeta di corte è così ben visto dall'Accademia delle Scienze, quella che gestisce la Conoscenza nel nostro tempo, che gli permettono di evangelizzare anche dalle righe di prestigiose riviste come il New England Journal of Medicine.

Il suo ultimo strale è datato 28 febbraio 2020: "Responding to Covid-19 - A Once-in-a-Century Pandemic?" cioè "Risposte a Covid-19. la pandemia del secolo?"1

Questa settimana - scrive il veggente - il coronavirus si è trasformato nella pandemia del secolo. In ogni crisi i leader hanno due responsabilità ugualmente importanti: risolvere il problema e impedire che si ripresenti”.
Questa è l'analisi, ma William va oltre, e sfregando la sfera di silicio vede anche le soluzioni:

  1. I paesi ricchi forniscano a quelli a basso reddito dell'Africa e dell'Asia operatori sanitari qualificati per monitorare la diffusione dei virus e consegnare vaccini;

  2. Bisognerebbe istituire un database internazionale con il quale i paesi possano condividere informazioni;

  3. Sviluppare un sistema che controlli i medicinali che sono già stati testati da utilizzare in un vaccino;

  4. Governi e donatori dovrebbero finanziare insieme strutture produttive in grado di produrre i vaccini in poche settimane.

Che dire, una visione precisa e perfetta: tre delle quattro soluzioni proposte contemplano i vaccini!
Ora è più semplice comprendere come le sue profezie vadano benissimo non solo all'establishment scientifico ma anche alle industrie chimiche che producono farmaci e vaccini.
Tutti felicissimi per le sparate del chiaroveggente, perché se è vero che per risolvere la peggior minaccia del globo (le pandemie) servono solo i veleni della chimica, viene da sé che loro saranno in prima fila a godersi i guadagni. E se riescono a tenere alta la paura e l'incertezza per il futuro, la popolazione sarà sempre più schiava...

 

Note

1 “Responding to Covid-19 — A Once-in-a-Century Pandemic?”, NEJM, https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp2003762