Contrariamente a quanto suggerisce il nome, il denaro Fiat moderno non viene creato dal nulla per volontà del governo; in altre parole, non sono più gli Stati a stampare valuta distribuendola alla società. Il suo funzionamento è diventato nel tempo molto più sofisticato e contorto. Oggi, possiamo affermare che la caratteristica fondamentale del sistema Fiat sia quella di trattare le promesse di pagamento, governative o emesse da un'istituzione monetaria autorizzata, come fossero denaro. Nella rete Bitcoin per effettuare i pagamenti e regolare le transazioni possono essere utilizzate SOLO le monete esistenti. In maniera analoga in un'economia basata sull'oro possono essere usate solo le monete o lingotti d'oro già prodotti. In entrambi i sistemi, venditori o mutuanti possono decidere di consegnare un bene presente in cambio di una promessa di pagamento a valere su Bitcoin ancora da generare o su oro ancora da estrarre, ma solo assumendosi rischi a livello personale. Qualora infatti mutuatari non riuscissero a restituire le monete secondo i termini contrattuali, la perdita ricadrebbe interamente su di loro. Nel Fiat standard invece il credito consente di anticipare al presente valuta che verrà generata solo in futuro. Accendendo un prestito, infatti, la banca genera dal nulla una quantità di valuta Fiat che va ad aggiungersi a quella in essere prima dell'operazione. In altre parole, la rete Fiat crea denaro ogni qualvolta un'entità autorizzata dal governo concede un prestito in valuta Fiat locale. Essendo nato dall'inadempienza del governo, la caratteristica essenziale del Fiat standard è l'utilizzo del decreto governativo come fonte di valore del denaro. Questo rende il debito statale assimilabile in tutto e per tutto al denaro. Offuscare la linea di demarcazione tra denaro e credito rende praticamente impossibile poter misurare l'offerta di denaro. In un sistema di pagamento come Bitcoin, o ancorato all'oro, solo il denaro presente può essere utilizzato per regolare i pagamenti e distinguere i debiti. A differenza di quanto accade nel Gold Standard puro o come Bitcoin, l'offerta monetaria Fiat non corrisponde a un numero fisso e oggettivo di unità scambiate tra i membri della rete.
Iniziate a comprendere come mai il sistema economico è arrivato a fine corsa?
Tratto da "Fiat Standard", di Saifedean Ammous, ed USEMLAB
Un wallet software è un portafoglio elettronico dedicato alla gestione delle criptovalute digitali che fisicamente non esistono, ma possono essere archiviate, conservate, inviate e ricevute proprio come qualsiasi altra valuta tradizionale. Ogni wallet è dotato di un indirizzo unico, composto da lettere e numeri, che consente di inviare e ricevere denaro esattamente come l’IBAN, ma senza l'intermediazione del cartello bancario…
Il wallet custodisce due chiavi: una pubblica e una privata, entrambe necessarie per le transazioni. La chiave pubblica viene utilizzata per ricevere denaro e durante ogni transazione viene inviata al mittente. La chiave privata invece è il codice che permette l’accesso al wallet, più o meno come il PIN di un Bancomat. Necessita della massima protezione per cui NON va MAI condivisa con nessuno, pena la perdita di tutte le cripto. Chi possiede la chiave infatti ha accesso al wallet e possiede le cripto!
Esistono due tipi di wallet: custodial e non-custodial. Con il primo si delega la proprietà delle monete all’Exchange, con il secondo invece si conserva la proprietà di tutte le valute digitali, nonché la responsabilità delle chiavi private del wallet stesso! Perdendo il codice, si perde tutto! Viene da sé che la sicurezza dei software wallet è direttamente proporzionale alla sicurezza del dispositivo (smartphone o computer). La perenne connettività (internet, wifi, bluetooth) e gli onnipresenti virus e mailware, rendono il wallet software non sicuro! Vediamo adesso alcuni tra i migliori software wallet in circolazione
ELECTRUM
Wallet dedicato esclusivamente ai Bitcoin. E’ considerato uno dei migliori e sicuri, forse perché è uno dei software più vecchi del settore (2011). È gratuito soprattutto il codice è open source. Compatibile con i sistemi operativi Windows, MacOS, Linux, e Android tramite app.
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EXODUS
Portafoglio software lanciato nel lontano 2016 è in grado di conservare in sicurezza più di 100 criptovalute diverse. Il software è gratuito ma applica delle commissioni per l’Exchange e le transazioni effettuate tramite il portafoglio. Compatibile con i sistemi Windows, MacOS e Linux, e Android tramite app.
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METAMASK
E’ uno dei più famosi wallet cripto non-custodial in circolazione. Si installa come estensione del browser web ed è compatibile con i più utilizzati (Chrome, Firtefox, ecc.). C’è anche la versione per smartphone MetaMask Mobile. Il portafoglio della volpe rossa è stato fondato nel 2016 e ad oggi conta più di 10 milioni di utenti. Tra le sue caratteristiche principali c’è quella di inter-operare con diversi network (Ethereum, BNB Smart Chain, Polygon, ecc.).
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HARDWARE WALLET
I wallet hardware sono dispositivi fisici, spesso simili a chiavette USB o della dimensione di una carta di credito progettati specificamente per archiviare le chiavi private completamente offline. Le chiavi, cioè le o parole, sono custodite in uno o più chip sicuri e resistenti alle manomissioni! I migliori sono air-gapped ("vuoto d'aria") cioè separati fisicamente dai dispositivi e da qualsiasi rete, Internet compresa, eliminando così i rischi di connettività e garantendo la massima sicurezza. Si collegano mediante codici QR e solo quando è necessario confermare una transazione. Vediamo alcuni hardware wallet in commercio.
BITBOX02
E’ un hardware wallet prodotto in Svizzera a forma di penna USB in policarbonato con display in vetro temperato. Lo schermo OLED permette una ottima visibilità. La sicurezza è di livello superiore perché utilizza un secure chip certificato EAL6+, uno dei massimi standard del settore per la sicurezza. BitBox può essere usato su tutte le principali piattaforme: Windows, MacOS, Linux, Android e iOS! Dimensioni: 54.5 x 25.4 x 9.6 mm incluso il connettore USB-C. Costo 149 €
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LEDGER NANO X
E’ il portafoglio hardware per eccellenza offerto da un produttore leader del settore. Consente di conservare e gestire fino a 26 valute digitali e più di 1.500 token. La scocca è in alluminio e lo schermo OLED. Compatibile con i sistemi operativi Windows, MacOS e Linux e con Android. Dimensioni: 98 x 18 x 9 mm Costo 149 €
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TREZOR SAFE 5
E’ stato il primo portafoglio hardware disponibile offerto dalla SatoshiLab. Si tratta di un piccolo dispositivo che offre algoritmi crittografici sempre aggiornati per consentire l’archiviazione di molte cripto. È realizzato in plastica. Il display OLED consente di visualizzare i menu, navigabili con soli due tasti. Compatibile con sistemi operativi Windows, MacOS e Linux. Costo 169 €
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KEYSTONE 3 PRO
E’ l'unico portafoglio hardware dotato di tre chip di sicurezza per gestire in modo sicuro più account crittografici. Lo schermo è touchscreen da 4 pollici. La sua modalità air-gapped (nessun WiFi, Bluetooth, USB o rete) elimina tutti i rischi di connettività garantendo la massima sicurezza. L’intero codice, compresi hardware e software sono totalmente open source. Costo 175 $
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ELLIPAL TITAN 2.0
Questo hardware wallet supporta più di 40 cripto e più di 10.000 token, comprese le stablecoin. La protezione, grazie al chip di sicurezza integrato, raggiunge il livello EAL5+. Se viene rilevata una manomissione, le informazioni private verranno automaticamente distrutte. Schermo a colori da 4 pollici per una visualizzazione vivida. Gestisce 5 seed phrase (frase di recupero) e 5 account diversi in un unico dispositivo. Costo 169 €
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NGRAVE ZERO
Costruito totalmente in Belgio è l'unico portafoglio crittografico air-gapped che ha ottenuto la più alta certificazione di sicurezza nel settore blockchain e finanziario. Con la sua prova di manomissione a più livelli, la biometria e un sistema operativo personalizzato ha infatti ottenuto la certificazione EAL7, la massima mai raggiunta da nessun altro dispositivo. Essendo totalmente air-gapped non si basa su USB, WiFi, Bluetooth, NFC o 4G per firmare le transazioni, ma solo tramite codici QR. E’ possibile creare più di 100 account, per cui molti portafogli possono finalmente essere tenuti su un unico dispositivo. E se dovesse venire rubato dopo la configurazione, una volta aperto dei sensori all'interno cancelleranno tutto! Il sensore biometrico di NGRAVE ZERO aggiunge un livello di sicurezza per l'autenticazione e la generazione di chiavi. L'impronta digitale viene utilizzata come variabile per creare la chiave perfetta, sbloccare il dispositivo e firmare le transazioni in combinazione con un solido codice PIN a 8 cifre. Si integra perfettamente con MetaMask e Rabby Wallet. Costo 398 €
È la storia vera di James Howells, un ingegnere di origini gallesi che nel 2013 ha buttato per sbaglio un hard disk contenente la chiave privata di un wallet con dentro 8000 Bitcoin! 😳 Per l'esattezza è stata la sua fidanzata (sicuramente ex) a buttarlo via mentre puliva la scrivania! Oggi, con il valore di Bitcoin che ha superato i 118.000 dollari, quella disattenzione è costata oltre 900 milioni di euro!!! Howells da anni prova a recuperare quel disco finito nella discarica municipale della sua città, Newport. Ha offerto milioni di dollari al consiglio comunale per ottenere l'autorizzazione agli scavi. Ha coinvolto esperti, avvocati, investitori, persino proposto di comprare l'intera area. Tutto inutile. I rischi ambientali, il regolamento locale e le complessità logistiche hanno sempre bloccato ogni tentativo. "Ho offerto di donare il 25% o 52,5 milioni di sterline alla città di Newport per distribuirli a tutti i residenti locali", ha dichiarato Howells alla CNN. Ma niente. Disperato nel 2024 ha anche intentato una causa legale sostenendo che la proprietà del disco non sarebbe dovuta passare al comune, visto che non c'era volontà esplicita di abbandono. Ma la giustizia ha respinto sempre tutto. Se questa storia è diventata iconica, non è solo per l'ammontare della cifra in gioco, ma per il messaggio che porta in sé. In un mondo dove il denaro digitale è accessibile SOLO attraverso chiavi crittografiche, la sicurezza non è una scelta, ma una responsabilità personale. Non esistono infatti procedure di recupero, sportelli di emergenza o password secondarie. La chiave privata è l'unico elemento che consente di firmare una transazione. Perdere quella chiave equivale a perdere tutto!!! Molti utenti sottovalutano questo rischio. La fretta, la mancanza di consapevolezza, sono tutte variabili che moltiplicano la possibilità di incidenti, e quando si parla di patrimoni digitali anche un piccolo errore può avere conseguenze irreversibili. Non a caso ogni anno migliaia di utenti fanno la fine di Howells: dimenticano le seed phrase (parole chiave), smarriscono chiavette hardware, cancellano backup o usano dispositivi compromessi. La lezione più importante di questa storia è semplice: affidarsi a un unico supporto lasciato sulla scrivania o in un cassetto è una pessima idea. Esistono strumenti, metodi e buone pratiche che riducono sensibilmente il rischio di perdere l'accesso ai propri fondi. Uno di metodi più affidabili è l'uso di placche in acciaio inossidabile su cui incidere la propria frase di recupero. Sono resistenti al fuoco, all'acqua, alla corrosione, proteggono i dati in caso di disastri. Altri preferiscono creare più copie di backup e distribuirle in luoghi sicuro come casseforti, abitazioni diverse, depositi fiduciari. Poi ci sono gli hardware wallet, dispositivi fisici esterni progettati per archiviare le chiavi e sono molto sicuri, come vedremo al prossimo articolo.
Il demone alla presidenza della BCE, Christine Madeleine Odette Lallouette, coniugata Lagarde lo spaccia per progresso, ma l'euro digitale CENTRALIZZATO è il sogno del controllo finanziario globale. Ogni pagamento verrà registrato e ogni acquisto monitorato, molto più di oggi. Certamente non esiste un sistema più dittatoriale di questo. Il denaro è libertà: l'euro digitale è controllo assoluto. Già oggi il denaro in banca non è nostro, ma possiamo sempre ritirarlo e usarlo. Domani con il digitale sarà la fine di ogni libertà!!! L'unica strada si chiama decentralizzazione…
Uno progetti più importanti per l'élite mondialista è la cashless society: una società priva di contanti. I tecnosatanisti europei stanno infatti lavorando su questa strada da anni, e quando dalla moneta Fiat cartacea (carta da culo in quanto non coperta da alcun valore reale: oro, argento, ecc.) passeranno all'euro digitale centralizzato, il controllo dei sudditi sarà assoluto e totalizzante! Ufficialmente la UE deve decidere per la nuova moneta elettronica entro ottobre 2025. La risposta ovviamente sarà scontata: è solo questione di tempo, e quando sarà tutto centralizzato e digitalizzato (passaporto, conto corrente, dati sanitari, ecc.) l'uomo sarà un semplice codice ID gestibile da remoto. Risultato? Se rompi le palle ti cancellano la vita; se non ti fai i diserbanti, ti bloccano il conto, ecc. Eh, ma lo possono fare anche oggi direbbe l'encefalogramma piatto. Sì certo, ma se uno ha contanti può sbattersene i maroni e continuare a vivere (almeno riuscendo a soddisfare i bisogni primari), ma se i contanti non ci sono, cosa fate? Ve la siete mai posta questa semplice domanda? Ecco alcuni dei validissimi motivi per iniziare in tempi utili a mettere il naso nel mondo delle cosiddette criptomonete, perché quando arriverà l'euro digitale, o qualsiasi altra moneta elettronica MA CENTRALIZZATA, cioè emessa dal cartello massomafioso bancario (centrale o meno poco importa), solo con una valuta decentralizzata come i Bitcoin potremmo conservare la nostra totale libertà! Lo capite o no? Perfino BlackRock, la più grande società di gestione di investimento al mondo (roba da 11 trilioni di dollari), ha dovuto accettare questa semplice realtà. Fino al 2017 il CEO di BlackRock, l'ebreo Larry Douglas Fink vomitata veleno sui BTC, e troverete varie interviste a tal proposito. Oggi Fink invece afferma di essersi sbagliato e definisce Bitcoin "oro digitale". Della serie: se non puoi distruggere il tuo nemico, fattelo amico! E i nasoni sono maestri… Detto questo, siamo noi che dobbiamo svegliarci dal coma, comprendendo tali dinamiche e cercando di abbracciare tutti quegli strumenti che ci permettono di diventare più liberi, i Bitcoin sono uno di questi.
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Il primo tassello è che l'applicazione di messaggistica Telegram ha 1 miliardo di utenti nel mondo, quindi viene usata da una fetta enorme di persone. Il secondo, che rappresenta il cuore del problema, è il suo "wallet" nato nel 2021. Ebbene sì i fratelli Durov, e mi riferisco ovviamente al genio di Nikolai, hanno fatto quello che nessuno finora era riuscito a fare: un wallet all'interno di un servizio messaggerie! Se infatti digitate la parola Wallet nella barra di ricerca di Telegram è disponibile un nuovo bot che permette l’invio, il ricevimento e lo scambio di alcune criptovalute! Una volta attivato il servizio, invece di mandare un selfie dal ristorante o un video mentre mangiate il gelato seduti sul water, potete entrare in una chat privata e inviare crypto, selezionando l’importo e premendo invio. Tutto qua. A dir poco deflagrante! Quindi con un semplice clic voi potete mandare e ricevere soldi, farvi pagare servizi o acquistare prodotti, e tutto in assoluta sicurezza e senza alcun controllo da parte del Sistema! Poi potete aggiungere il wallet al menù, ovvero l’icona con la graffetta, così da rendere più semplice il suo utilizzo. A questo punto vi sarà richiesto di depositare e/o comprare crypto. Al momento le "monete" supportate sono tre: TON, la moneta ufficiale di Telegram, USDT (basata sulla blockchain di TRON) e BTC. Mi sembra un validissimo motivo per blindare Telegram, o sbaglio? Quindi la cagata della criminalità fa ridere i polli, anche perché a chi interessano le chat tra delinquenti, quando i primi criminali sono proprio quelli del Sistema? 🤣 Vi consiglio di metterci il naso, imparando queste cose, perché diventeranno molto utili in futuro…
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Le autorità francesi hanno emesso un mandato di arresto nei confronti del CEO di Telegram, il figone Pavel Durov e uno anche per il fratello Nikolai Durov, lo sfigato che però è il vero genio matematico dietro l'applicazione di messaggistica. Il documento indica che l'indagine sotto copertura su Telegram è più ampia e ha avuto inizio mesi prima di quanto si sapesse in precedenza. Così dicono. Mah, staremo a vedere… La scusante ufficiale è il rifiuto da parte di Telegram di collaborare con un'inchiesta della polizia francese sugli abusi sessuali su minori. Non è vero, Macron voleva sapere nome e indirizzo non del pedofilo, ma dei minori abusati… Voleva andare a consolarli di persona! E' molto sensibile alla sofferenza e ama tanto i bambini… Secondo me, oltre al controllo di Telegram c'entra molto anche il TON, The Open Network, la piattaforma che utilizza la tecnologia aperta blockchain, che urta pesantemente i nervi al Sistema mafioso… Se poi teniamo conto che Telegram ha 1 miliardo di utenti (in crescita), il quadro si fa molto più nitido.
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Le criptovalute sono dal punto di vista tecno-ideologico una genialata pazzesca. La comprensione del funzionamento non sono proprio alla portata di tutti, ma cercheremo con i limiti del caso, di aprire una finestra sull’argomento per cercare di comprendere cosa sono queste “monete”, quali sono i benefici e i rischi. La criptovaluta o criptomoneta (che chiamerò per semplicità cripto) è una forma di valuta digitale, quindi virtuale o elettronica che usa una speciale crittografia per proteggere le transazioni.
Dimenticate all’istante un’autorità emittente o regolatrice centrale, come una banca, perché le cripto utilizzano un sistema decentralizzato (peer-to-peer) per registrare i movimenti ed emettere nuove unità.
Ed è proprio questa decentralizzazione una delle caratteristiche più interessanti e positive.
In pratica è un sistema di moneta e di pagamento digitale che non si appoggia alla banca centrale per l'emissione ne alle banche per la verifica delle transazioni, ma consente a tutti di inviare e/o ricevere pagamenti ovunque nel mondo e istantaneamente. La differenza abissale con il denaro fisico (moneta fiat creata dalle banche) che circola e si scambia nel mondo reale è che nel cybermondo i pagamenti esistono unicamente sotto forma di monete digitali in un database online. Nulla di tangibile.
Tutto quanto, dal trasferimento di fondi alle transazioni, viene registrato in un libro mastro pubblico chiamato “blockchain”, e la cripto accantonata in conti digitali tracciati sul libro mastro. Ovviamente ogni passaggio è crittografato, il che significa che viene utilizzato un sistema di codifica avanzatissimo per la trasmissione dei passaggi di proprietà tra portafogli sui libri mastri pubblici.
Lo scopo infatti della crittografia è garantire protezione, sicurezza e anonimato! Siamo arrivati al secondo importantissimo aspetto positivo: l’anonimato.
Comefunziona Le cripto quindi utilizzano un libro mastro pubblico chiamato blockchain: una specie di registro dove vengono iscritte tutte le transazioni, aggiornato e posseduto dai titolari delle valute, quindi da tutti. Il terzo aspetto da sottolineare è che la condivisione totale dei dati è assai democratica.
Blockcain
Le unità di alcune cripto come bitcoin vengono create tramite un processo chiamato “mining”, che fa leva sull’elaborazione informatica per risolvere complicati problemi matematici da cui vengono generate le monete. Le persone possono acquistare le valute dai broker, accantonarle e spenderle utilizzando portafogli crittografici. Va precisato che possedere delle criptomonete non significa possedere qualcosa di concreto e tangibile: si ha solo una chiave elettronica che consente di spostare monete da una persona all’altra senza intermediari.
Il motivo per cui le persone dovrebbero metterci il naso sulle cripto è che rappresentano il futuro dell’umanità, che ci piaccia o meno. Non a caso le banche stanno pensando di sfruttare tale tecnologia per i loro interessi: monete fiat digitali, transazioni di bond, titoli e asset, ecc. Non sto dicendo che si devono acquistare monete virtuali, il punto è se vogliamo comprendere quello che sarà il nostro futuro prossimo o se vogliamo rimanere alla periferia dell’impero.
Come si acquistano? La maggior parte delle persone non sa come avviene l’acquisto concreto di queste valute. Per l’oro fisico basta recarsi in banca o in una delle tante società che vendono metalli preziosi per portarsi a casa l’oro, o lasciarlo nei loro forzieri. Il discorso per una moneta inesistente è ovviamente complesso e sono previsti tre passaggi. Il primo è la scelta della piattaforma. Si deve decidere quale piattaforma utilizzare. Di solito si può optare per un broker o una piattaforma di scambio dedicata. Il broker offre vari modi per acquistare e vendere cripto. Per le piattaforme di scambio, essendo molte a disposizione è necessario avere conoscenze un po’ più approfondite.
Il secondo passaggio è il versamento vero e proprio dei fondi sul conto virtuale. Una volta scelta la piattaforma, bisogna eseguire un versamento dei fondi sul conto, in modo da iniziare il trading. La maggior parte delle piattaforme consente agli utenti di acquistare utilizzando moneta fiduciaria, come il dollaro, la sterlina o anche l’euro, utilizzando carte di credito o di debito.
Attenzione: acquistare con carta di credito è rischioso, non solo per eventuali furti di dati ma perché le cripto essendo molto volatili non è molto opportuno rischiare di indebitarsi per determinati asset. alcune piattaforme accettando comunque anche bonifici. Anche servizi di pagamento come Paypal, Cash Qpp e Venmo consentono di acquistare, vendere o possedere cripto. Infine l’ultimo passaggio è l’inserimento di un ordine. Dopo aver acquistato le cripto è necessario accantonarle per proteggerle dagli hacker. Normalmente vengono messe dentro portafogli criptati sia fisici (dispositivi hardware) che non (dispositivi software online) utilizzati per archiviare le chiavi private in modo sicuro.
Cosa possiamo acquistare E’ possibile acquistare un’ampia gamma di prodotti da siti di e-commerce usando la criptomoneta. Se un rivenditore non dovesse accettarle direttamente si può utilizzare una carta di debito per le criptovalute tipo bitpay.
Attenzione alle frodi e alle truffe Bisogna fare molta attenzione perché i reati legati alle cripto sono in aumento. Le truffe vanno da siti web falsi, che promettono ingenti guadagni garantiti, ai schemi virtuali stile ponzi dove si promuovono opportunità inesistenti di investimento in valuta digitale. Oppure i truffatori si fingono miliardari o personalità rinomate che promettono di moltiplicare gli investimenti in valuta digitale, mentre lo scopo è solo quello di portarvi via il denaro. Possono anche fingersi operatori di trading di valute digitali o proporre finte piattaforme di scambio per estorcere denaro.
La sicurezza Come è stato detto le criptovalute utilizzano la tecnologia blockchain: un processo tecnico complessissimo, il cui risultato è la massima sicurezza pensabile. Mentre oggi nei conti bancari basta un semplice click sulla tastiera per bloccare un contro corrente e/o una carta di credito, impedendo alla persona interessata di acquistare il mangiare, le cripto sono impossibili da bloccare.
Infine a differenza del denaro creato e tutelato dallo stato, il valore delle valute digitali è determinato unicamente dalla domanda e dall'offerta. Questo crea forti oscillazioni che per gli investitori si traducono in guadagni significativi o grandi perdite. Dico questo per i deboli di cuore... Come sempre la diversificazione è il fattore chiave, tanto più ci si immerge nel mondo virtuale! Vivamente consigliato diversificare gli investimenti.
Great reset e criptomonete Sempre più spesso sentiamo parlare del progetto chiamato il “grande reset” che rappresenta l’iniziativa radicale dell’élite globale per trasformare completamente l’economia globale!
Un reset generale non solo dell’aspetto economico, ma anche sociale e antropologico.
Lo scopo è il “nuovo ordine mondiale”, un mondo nel quale, a differenza dei principi fondanti del bitcoin e delle cripto in generale, la centralizzazione è il fulcro basale. Loro devono e vogliono centralizzare tutto il potere. Anche il settore cripto ha pianificato il suo “grande reset”, ma basato sulla decentralizzazione. I governi vorrebbero mettere il mondo su un registro distribuito per digitalizzare la vita umana nella sua globalità (dati finanziari, biometrici, medici ed economici...) in modo da avere il controllo assoluto. Nel mondo cripto invece si vuole mettere tutto su una blockchain aperta e condivisa da tutti.
Invece dei sistemi di credito sociale in stile cinese, e delle monete fiat centralizzate dallo stato, si vuole dare la possibilità e la libertà ad ogni individuo di avere controllo del proprio denaro, in maniera totalmente indipendente dalle banche. Sicuramente il grande reset sarà uno sconvolgimento rivoluzionario. ma dietro ogni grande crisi c’è sempre una grande opportunità per tutti. Per le aziende che produrranno prodotti finanziari in modo decentralizzato su blockchain, e per gli individui che non dovranno più fare affidamento sul sistema finanziario tradizionale.
Il fondatore del bitcoin, questo misterioso Satoshi Nakamoto, ha detto che «molte persone liquidano automaticamente la moneta elettronica come una causa persa, a causa di tutte le aziende che sono fallite dagli anni ‘90 in poi. [...] spero sia ovvio che è stata solo la natura centralizzata di quei sistemi a condannarle. penso che questa sia la prima volta che proviamo un sistema decentralizzato, non basato sulla fiducia».
Satoshi infatti credeva che le soluzioni peer-to-peer e il decentramento restituissero alle persone la loro libertà! Il grande reset potrebbe risolversi in una lotta tra le valute digitali centralizzate delle banche e dei governi e le criptovalute decentralizzate. Lotta quindi tra centralizzazione e decentralizzazione!
Cripto e moneta-merce Giacinto Auriti amava ripetere che chi trova una pepita d'oro ne diventa proprietario, e la può mettere a bilancio attivo. Il cittadino di uno stato senza sovranità monetaria è invece debitore di ogni moneta (la nuova “pepita”) che il vero sovrano, ovvero la banca centrale, emette a debito. Al contrario del primo caso, nel secondo caso sono aumentati i suoi debiti ovvero le sue passività.
La soluzione che proponeva non era un ritorno alla moneta-merce nella sua forma più pura, bensì un avanzamento verso la pura moneta-credito, che fosse quindi accreditata all'atto della sua emissione anziché addebitata. Auriti immaginava un salto evolutivo che purtroppo l'umanità non è ancora riuscita a fare. In assenza della possibilità di un passo in avanti, il bitcoin ci permette un passo indietro verso un sistema monetario molto simile a quello basato sull'oro. I bitcoin infatti non vengono generati a fronte di indebitamento di una controparte: sono generati a fronte del sacrificio di risorse materiali, similmente a come accade con l'estrazione dei metalli preziosi.
Nel passato l'umanità ha speso immani risorse per estrarre l'oro dal sottosuolo, per poi rimetterlo al sicuro nel sottosuolo sotto forma di lingotti. Oggi l'umanità consuma una quantità enorme e crescente di elettricità per estrarre bitcoin, per poi tenerli fermi in portafogli elettronici come forma di investimento a lungo termine. Al contrario dell'oro che almeno ha degli usi concreti ed industriali, il bitcoin non serve praticamente a niente se non ad assolvere alla sua funzione monetaria di riserva di valore (è infatti un mediocre mezzo di scambio ed una pessima unità di conto). In questo senso bitcoin è una forma purissima e futuristica di moneta-merce, un distillato purissimo dello spirito del capitalismo.