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Marcello Pamio

Ho avuto la possibilità di conoscere e intervistare Maria Maddalena, un'infermiera che lavora nel reparto di Terapia intensiva Covid. Il nome ovviamente è inventato per mantenere la privacy, ma le cose che afferma sono importanti e decisamente inquietanti.

D) Grazie Maria per aver accettato l'intervista, soprattutto perché sta rischiando molto. In che reparto sta lavorando?
R) Attualmente sto lavorando in Terapia intensiva Covid. Ciò significa prendersi cura di persone con gravi insufficienze respiratorie, in pratica con polmoniti da Covid, spesso anche con la complicanza dell’embolia polmonare. Le persone non riescono a respirare da sole in modo efficace sfruttando l’ossigeno normalmente presente nell’aria: i loro polmoni sono talmente infiammati che hanno bisogno di alte percentuali di ossigeno che venga “sparato” a viva forza nei loro polmoni tramite l’ausilio di occhialini ad alto flusso, maschere e caschi ad alta pressione. Tutti questi presidi funzionano grazie all’utilizzo di un ventilatore che invia la miscela di aria e ossigeno in modo personalizzato e continuo. In caso di progressione della malattia, queste ventilazioni non invasive possono non essere più sufficienti perchè il polmone non riesce più a scambiare correttamente O2 e CO2 affaticando e scompensando il paziente. Si rende allora necessaria l’intubazione orotracheale. Il paziente viene sedato ed intubato con un tubo che dalla bocca arriva in trachea, collegato al ventilatore, che provvede ad effettuare per suo conto i movimenti respiratori e a scambiare aria e O2 necessari alla saturazione ottimale. Da quel momento il paziente viene monitorato ed assistito in tutte le sue necessità fisiche ed emodinamiche attraverso un controllo continuo intensivo e variazioni di farmaci e ventilazione vengono effettuate in tempo reale in base ai parametri vitali.

D) Cosa vuol dire personalmente e professionalmente lavorare in un reparto covid?
R) Dal punto di vista infermieristico lavorare in un reparto Covid significa prendersi cura in toto di una persona gravemente ammalata e dalle funzioni vitali compromesse, quindi cura dell’igiene, della postura e della sicurezza della persona, prevenzione delle lesioni da pressione, posizionamento e gestione presidi quali sondini nasogastrici, cateteri vescicali, sonde rettali, cateteri venosi periferici, collaborazione con il medico nell’esecuzione di esami strumentali anche invasivi, esecuzione prelievi per esami ematochimici, monitoraggio continuo parametri vitali, manovre rianimatorie, comunicazione e conforto al paziente quando questi è cosciente, sostegno nelle sue funzioni vitali giornaliere quali alimentazione ed eliminazione, agevolando i suoi contatti con i familiari attraverso presidi elettronici (telefono, tablet). Il tutto in aperta collaborazione tra le varie figure che compongono il team professionale (Oss, infermieri, medici, tecnici…)

Tutto il lavoro viene svolto in un reparto praticamente sigillato, in un contesto che vorrebbe essere di massima sicurezza per l’operatore, il che significa percorsi differenziati sporchi/puliti che però per questioni di logistica e di ottimizzazione delle risorse non sempre vengono rispettati, e questo accade spesso in molti altri reparti ospedalieri, dove si vogliono ottenere risultati altissimi nonostante la logistica estremamente carente…

Dal punto di vista psicologico, lavorare in un reparto Covid è molto pesante per l’impatto emotivo con queste persone che faticano a respirare. A queste persone manca l’aria, che è quanto di più prezioso e necessario abbiamo. Possiamo stare senza mangiare e senza bere per ore o giorni, senza respirare nemmeno cinque minuti. La paura della morte si legge nei loro occhi, ed è devastante per chi è vicino non riuscire a volte a fare abbastanza perché questo non accada. Vedere talora che tutto quello che viene fatto è inutile ed assistere all’agonia ed alla morte di questi pazienti è psicologicamente devastante, soprattutto perchè, andando a verificare le anamnesi della maggior parte di queste persone, si nota che la situazione si è deteriorata ancora quando erano a casa, in vigile attesa con tachipirina e poco altro. Personalmente sono a conoscenza da molti mesi dell’esistenza di terapie alternative domiciliari che praticamente nel 100% dei casi portano a guarigione praticamente senza ospedalizzazione. La cosa devastante è che dirigenti regionali e sanitari sono a conoscenza di questo da marzo 2020, e nonostante gli ottimi risultati hanno avallato il blocco di queste terapie, blocco che ricordiamo era stato disposto da Oms sulla base di uno studio pubblicato sulla rivista Lancet poi rivelatosi fake e ritrattato dalla rivista stessa. Nonostante questo Oms ed Aifa hanno continuato nel blocco di utilizzare in particolare uno di questi farmaci, l’idrossiclorochina, poiché in Italia risultava essere stato fatto uno studio su pazienti ospedalieri con dosaggi enormi di idrossiclorochina, mai utilizzati prima, che in realtà avevano danneggiato i pazienti. Uno studio, quindi, che sembrava fatto apposta per gettare discredito sul farmaco incriminato.

I medici che in tutta Italia stanno trattando con successo e guarigione del 100% dei pazienti A CASA sono riusciti a consentire nuovamente l’uso dell’idrossiclorochina solo nel mese di dicembre, purtroppo però sono sempre pochi i medici di base che prescrivono la terapia adeguata. In terapia intensiva arrivano persone ormai con polmoni compromessi, trattati con Tachipirina e lasciati a casa ad aspettare finché la situazione non è peggiorata. Nell’autunno scorso ho potuto anche verificare che molti dei pazienti deceduti, di varie età, avevano fatto anche la vaccinazione antinfluenzale, che però non è mai stata riportata in cartella, l’ho saputo chiedendo direttamente ai pazienti che erano in grado di parlare. Per i medici questo dato è irrilevante, tant’è che non figura mai nell’anamnesi patologica remota o prossima. Per me verificare queste situazioni è molto frustrante, anche perché pur provando a parlare con medici o colleghi infermieri di queste tematiche vi è una chiusura totale, una completa adesione ai protocolli e invece una derisione totale nei confronti di questi medici che stanno facendo sul territorio questo lavoro meraviglioso. Non riesco a capacitarmi della mancanza di collegamento tra territorio ed ospedale, collegamento che tanto era stato decantato negli anni scorsi, quando si è trattato di chiudere reparti o interi ospedali, allo scopo di potenziare l’assistenza domiciliare...

D) Com’è cambiata la sua professione nell'ultimo anno?
R) Da quando è iniziata questa storia del Covid il lavoro infermieristico è profondamente cambiato. Dover sempre indossare una mascherina di protezione, anche negli altri reparti non Covid, ha innanzitutto posto una barriera comunicativa di non poco conto. Ricordo già dai primi tempi la difficoltà nel riconoscersi nei corridoi dell’ospedale avendo per lo più gli occhi a fare da riferimento, che se da un lato ha stimolato la necessità di guardarsi per riconoscersi, cosa che già da anni la gente non fa più, ha stravolto la percezione dell’altro, soprattutto se si conosce per la prima volta. Da quando è iniziato l’uso continuativo delle mascherine ho iniziato a sorprendermi nel vedere il vero volto di nuovi colleghi o dei pazienti, abituata come sono oramai ad essere attorniata (e ad essere io stessa) una specie di mummia. La sensazione che mi danno sempre le mascherine è quella di fare silenzio, stare zitti, non esprimere le proprie emozioni. Questo è ulteriormente devastante in un reparto ospedaliero, dove la componente emotiva ed empatica sono importantissime nel rapporto con la persona ammalata. Le mascherine ffp2-3 hanno inoltre una ulteriore caratteristica, quella di farci sembrare tutti delle specie di papere incoscienti, che stanno andando incontro al carnefice che ha in mano il becchime allo scopo di agguantarci per farci fuori e per poi finire in padella. Una sensazione del tutto personale che mi è sempre più viva.

Il contatto, inoltre, è l’altra nota dolente che manca dall’inizio della “pandemia”. La stretta di mano, l’abbraccio, la vicinanza che fanno parte della nostra professione, sia nel rapporto con la persona ammalata che tra colleghi, è sparito, sostituito dalla diffidenza, dalla distanza, dai guanti, dal disinfettante usato a ogni piè sospinto. La concezione di “sei vicino, quindi sei infetto e pericoloso” è diventata imperante ed è devastante. Il paziente positivo, poi, ha proprio la sensazione di essere un untore e si sente ghettizzato ed incriminato solo per il fatto di avere questo tampone positivo e magari anche la malattia, quasi fosse una colpa. Spesso infatti sento chiedere dai colleghi: “Ma dove è andato a prenderselo questo Covid?” come se fosse un reato avere l’infezione.

I lunghi mesi nei quali le autorità politiche e sanitarie, corroborate dai mezzi di informazione ufficiali, hanno diffuso il terrore per questa malattia, per gli assembramenti, la caccia agli untori, ai positivi asintomatici, provocano nel malcapitato paziente che arriva ad essere ricoverato una sensazione continua di angoscia e terrore, che altro non fa che peggiorare la situazione.

L’ospedale è stato per me una seconda casa per anni, un serbatoio di amicizie, di conoscenze, un luogo che consideravo aperto, di crescita, di formazione. Dall’anno scorso (ma già forse da qualche anno prima) si è trasformato in una specie di lager, dove solo pochissime persone possono entrare, spesso senza il conforto di un accompagnatore, lasciate sole ad affrontare esami diagnostici, procedure curative anche molto pesanti, in nome del distanziamento e della sicurezza. Tutto è spersonalizzato, i rapporti personali ridotti al minimo, tutte figure che si scansano, temono anche solo di guardarsi quasi che l’occhio stesso possa trasmettere il virus. Il controllo ossessivo della temperatura, guai ad uno starnuto, ad un colpo di tosse...in ospedale!!! Poter lavorare senza mascherine e con divise leggere è un sogno ormai lontano!

Un’altra nota dolente legata alla professione infermieristica è quella relativa alle informazioni che ciascun operatore dovrebbe avere, proprio a titolo di conoscenza relativa al lavoro svolto. Dall’anno scorso ho fatto notare innumerevoli volte a colleghi di tutte le professioni l’inutilità delle mascherine chirurgiche in questa cosiddetta pandemia, ed ugualmente mi aspetterei che tutt’ora si potessero tirare le fila dai dati che abbiamo. A parte i reparti dove ci sono pazienti Covid, fino a non molto tempo fa in tutto l’ospedale si è continuato ad utilizzare sia come personale che come pazienti solo le mascherine chirurgiche che è assodato non avere alcuna utilità nel fermare la trasmissione dei virus. Stante così la situazione, ed ammessa la pericolosità del Sars-CoV-2, dovremmo avere la quasi totalità del personale ammalato, deceduto o comunque positivo. Tenendo presente che così non è stato, mi aspetterei che tutti gli esperti in Evidence Based Nursing e Medicine che pullulano a livello di CIO (Comitato Infezioni Ospedaliere) abbiano potuto giungere ad una conclusione che mi sembra ovvia: le mascherine chirurgiche non servono a nulla e la trasmissione del Sars-CoV-2 è difficilissima.

D) Immagino dovrà adottare sistemi di protezione che ricordano i laboratorio di massima sicurezza visti nei film di fantascienza: scafandro, visiera, mascherina, ecc?
R) Lavoriamo con dispositivi di protezione individuali come da protocollo, quindi divisa, camice idrorepellente, copricapo, mascherina ffp2-3, visiera, calzari, almeno due paia di guanti, e talora un ulteriore camice idrorepellente da utilizzare in situazioni particolari di infettività o di igiene. Come si può immaginare, trascorrere dalle 7 alle 10 ore bardati in tal modo è molto faticoso ed impegnativo, sia dal punto di vista energetico che respiratorio, tenendo presente che finché si rimane nel reparto nelle vicinanze dei pazienti non è possibile nemmeno bere un bicchiere d’acqua o recarsi ai servizi, pertanto se la mole di lavoro è tanta può capitare di non poter fermarsi mai per un turno completo. Per poter fare una pausa è necessaria una svestizione appropriata seguendo regole precise per evitare contaminazioni, e successivamente il rientro richiede nuovamente l’utilizzo di nuovi dispositivi di protezione individuale.

Questo modo di approcciarsi nei confronti dei pazienti dà veramente l’idea della distanza sociale. In più, per ovvie ragioni di praticità dovute alla quantità notevole di presidi presenti sul proprio corpo (sensori, cateteri venosi, arteriosi, drenaggi, cateteri vescicali, ecc) le persone ricoverate nel reparto sono seminude e coperte solo da un camice. Questo certo non li aiuta, se coscienti, a mantenere una privacy adeguata, e vedersi attorniati da persone irriconoscibili per maschere e visiere li fa sentire sicuramente più isolati e spaventati da questo ambiente asettico. Il contatto fisico purtroppo come già detto non esiste poichè dobbiamo sempre usare almeno 2 paia di guanti ed anche questo può essere molto frustrante per una persona che si sente sola. In più i parenti non vengono lasciati entrare se non in caso di estrema gravità o in casi eccezionali (pazienti particolarmente disorientati) e ciò aumenta nelle persone la sensazione di solitudine e smarrimento.
Devo dire che, veramente, tutti gli operatori sono gentilissimi e cercano comunque di instaurare un buon rapporto con i pazienti, ma gli ostacoli comunicativi sia fisici (maschere-visiere) che psicologici o legati agli effetti collaterali dei farmaci o della malattia stessa spesso compromettono la relazione.

D) Cosa ne pensa del tampone? Dalla sua esperienza si tratta di un test affidabile oppure no?
R) Dall’inizio della “pandemia” ho iniziato ad informarmi su questo tampone, scoprendo fin da subito che non esiste il Gold Standard per questo metodo diagnostico, e questo è stato confermato perfino in tempi recenti dal prof. Palù, ora presidente Aifa. Non esistendo il Gold Standard, va da sé che i risultati sono opinabili, e soprattutto se non correlati ad una sintomatologia in corso, assolutamente inaffidabili, anche perché per quel che riguarda il test molecolare i cicli di amplificazione fanno la differenza, dopo i 24 cicli si può trovare sempre positivo senza che vi sia alcuna correlazione con il Sars-CoV-2.

Per questo motivo, nonostante nella maggior parte delle aziende lo facciano passare come tale, non è uno screening obbligatorio per il personale, e ci si può rifiutare di farlo, anche se talora serve la minaccia di adire alle vie legali per non farlo. Essendo un test invasivo, inoltre, necessita del consenso informato correlato anche del nome dell’esecutore, poiché entrando in profondità nel rinofaringe può causare danni anche gravi, per cui la persona che lo subisce deve esserne consapevole e l’operatore che lo esegue ne deve essere responsabile.
Anche a livello di logica, questo tampone profondo non ha nessun significato: per quale motivo devo andare a ricercare così in profondità una particella che mi dite essere così infettiva e terrificante da dover girare con la mascherina, usare Dpi, chiudere negozi ed instaurare il coprifuoco? Se è così terrificante la possiamo trovare anche in un test salivare, sulla punta della lingua, senza andare a toccare punti sensibilissimi e delicatissimi.

Dalla mia esperienza ho avuto esempi pratici in reparto di soggetti sintomatici positivi al molecolare e negativi al rapido, ritenendo valido il rapido (!) con la motivazione del dirigente di microbiologia che “il molecolare è amplificato oltre 35 cicli e viene sempre positivo!!!”, e anche il contrario, soggetti asintomatici con tampone rapido positivo e il successivo molecolare negativo, ritenendo valido il negativo.
Ugualmente riporto il caso di un medico, articolo pubblicato su un giornale locale, che dopo sia la prima che la seconda dose di vaccino Pfizer è risultato positivo, e non se lo sapeva spiegare. Se non lo sa spiegare un medico, come posso saperlo io? Mi limito a fare presente che con i tamponi è vero tutto ed il contrario di tutto, e per questi tamponi inaffidabili abbiamo distrutto la società e l’economia mondiali, paralizzato le scuole, diviso famiglie e stiamo tirando su dei figli psicopatici.

D) Vorrei sentire il suo parere in merito all’obbligatorietà vaccinale. Secondo lei è giusto che un operatore sanitario sia obbligato per legge a farsi vaccinare? Se c’è un obbligo qual è il senso del consenso informato?
R) Nessuno deve essere obbligato ad un vaccino (in realtà terapia genica). E’ un farmaco sperimentale, la cui autorizzazione al commercio è stata data in deroga alle normative europee, ed è in monitoraggio addizionale: ciò significa che viene tenuto particolarmente sotto controllo perché la sperimentazione non è stata fatta come da protocolli standard, ma è stata autorizzata direttamente sulle persone, cioè noi tutti stiamo facendo da cavie. I dati effettivi sulla sperimentazione si avranno solo dalla fine del 2023. In tutte le note informative di Ema, Aifa, dai bugiardini stessi forniti dalle case farmaceutiche si evince chiaramente che non si sa se è totalmente efficace, ci si può infettare e trasmettere infezione anche se vaccinati, che una volta vaccinati si dovranno rispettare tutte le misure di sicurezza ed indossare i dpi. inoltre e’ dichiarato che i danni a lungo termine non sono ancora conosciuti. Oltre a questo l’Unione Europea ha concesso alle case farmaceutiche l’esenzione da qualsiasi tipo di responsabilità nel caso di eventuali danni provocati da questi vaccini. oltre a questo, cosa ci devono dire ancora perché capiamo che è solo un colossale business?

Con queste premesse, un obbligo vaccinale è non solo anticostituzionale, ma va anche contro a tutte le leggi internazionali applicate in Italia sulla tutela dei diritti dell’uomo. Inoltre il DL 44, oltre alla incostituzionalità, ha riportato delle violazioni della privacy, quali la possibilità di trasmettere e verificare dati sensibili personali in aperto dispregio della pronuncia del garante della privacy, oltre alla palese incongruenza di imporre un obbligo vaccinale per cui però si richiede il consenso.

Se non sono d’accordo su una pratica medica potenzialmente lesiva per la mia persona ho tutto il diritto di rifiutare il mio consenso ai sensi dell’art. 32 della Costituzione , ed allo stesso tempo prevedere il demansionamento o la sospensione della mia attività lavorativa va contro l’articolo 4 e l’art. 38 della Costituzione.

Come ho potuto lavorare per tutto un anno di Covid, coprire turni, saltare ferie per coprire malattie di colleghi vaccinati ed essere ora improvvisamente non più idonea al lavoro? Inoltre nessuno di noi è stato valutato sierologicamente per verificare se già siamo venuti in contatto con il Sars Cov 2 ed abbiamo gli anticorpi. Inoltre tra di noi vi potrebbero essere soggetti No responder (soggetti che non sviluppano risposte anticorpali in seguito a vaccinazioni) che comunque anche nonostante più inoculi potrebbero non sviluppare mai anticorpi. Paradossalmente quindi potremmo in futuro avere al lavoro operatori sanitari perfettamente vaccinati senza anticorpi e quindi non protetti, ed operatori sanitari non vaccinati sospesi ma con gli anticorpi e quindi protetti. una follia di stato.

D) Da quello che vede e assiste in reparto: può descrivere i pazienti che finiscono con il casco di ossigeno o addirittura intubate: sono solo persone anziane o ci sono anche giovani? Tutti col covid oppure si trovano là anche per altri motivi?
R) C’è una variabilità di età tra le persone che finiscono in terapia intensiva: negli ultimi tempi stiamo assistendo a persone più giovani, tra i 40 e i 60 anni, anche se permangono pazienti nella fascia di età più colpita in passato, tra i 70 e 80 anni. Solitamente sono persone precedentemente pluripatologiche, che però entrano tutte con diagnosi di polmonite da Covid. Stiamo assistendo anche agli arrivi dei primi soggetti completamente vaccinati, che purtroppo a distanza di poche settimane dalla seconda dose sembra sviluppino malattie molto più resistenti alla terapia tradizionale, anche purtroppo alla terapia domiciliare personalizzata, non facendosi mancare neppure le embolie polmonari e le intubazioni.

Talora capitano anche pazienti che permangono nel nostro reparto con patologie gravissime completamente sganciate dal Covid ma che soggiornano nelle nostre stanze perchè hanno avuto la sfortuna di avere un tampone positivo per Covid, sebbene la patologia sia assolutamente sganciata dal Sars-CoV-2. In caso di morte sono stati comunque classificati come morti da covid pur non essendoci nessuna correlazione, poichè il semplice tampone positivo ti classifica automaticamente in questa categoria. E questo accade da molti mesi.

D) Dicono che chi si vaccina è un po' più sicuro di non contrarre il virus? Qual è la sua esperienza in merito?
R) Dalla mia esperienza posso confermare che non vi è alcuna sicurezza sul nesso vaccinazione = protezione. Ho colleghi che si sono positivizzati e sono rimasti a casa in malattia dopo la vaccinazione, e ci sono persone che come me non hanno mai contratto il virus nonostante ci lavori in mezzo da oltre un anno. Dai racconti dei pazienti stessi si possono riscontrare delle perle di saggezza, poiché in molti ci hanno raccontato di essere gli unici positivi e sintomatici in famiglia, nonostante abbiano condiviso il letto e la tavola con il loro partner ed altri familiari, totalmente negativi ed asintomatici.

Fino a ieri tutto il mainstream era focalizzato a presentare i vaccini come la panacea per qualunque male: rimedi miracolosi privi di qualsivoglia effetto collaterale. Oggi non è cambiato una virgola, e continuano a difenderli a spada tratta, ma quello che stiamo vedendo sono i riflettori puntati sul vaccino AstraZeneca, colpevole di effetti collaterali anche gravi.
Possibile che il siero genico (a vettore virale) anglo-svedese sia l’unico colpevole?

No, perché quello della Pfizer, il primo ad essere sperimentato sulla gente, è sicuramente molto più pericoloso, per non parlare di Moderna. Come mai si parla solo di AstraZeneca?

Serviva un capro espiatorio? Forse siamo di fronte alla classica arma distrazione di massa, per distogliere l’attenzione e far passare l’idea che gli enti preposti ai controlli stanno lavorando bene. Tranquillizzare i sudditi sulla bontà dell’operato e sulla sicurezza vaccinale è di vitale importanza.

Quindi quale migliore strategia se non quella di sacrificarne uno per smarcare e liberare tutti gli altri? Togliendo dal mercato, guarda caso, quello che costa di meno (vedere tabella).

Che dire: gran bel culo le lobbies. Pfizer costa cinque volte di più e Moderna ben nove volte più di AstraZeneca…

Non sapremo mai i veri motivi di queste scelte politiche, ma la cosa certa è che grazie a questo ultimo scandalo, alcune persone si sono svegliate prendendo coscienza che tutto quello che ci raccontano è falso. Tutti gli altri sudditi purtroppo sono irrecuperabili o avranno bisogno di un ennesimo colpo di scena, perché è risaputo che quello che può destare un cervello anestetizzato è uno shock…

Se veniamo fermati dalle forze d’ordine dobbiamo avere un dialogo equilibrato e soprattutto rilassato. Sono uomini anche loro...

REGISTRARE TUTTO
La prima importante regola è riprendere tutta la scena col telefonino (possibilmente con data e ora, altrimenti dire a voce “Oggi (specificare data e ora)……..ci troviamo (specificare il luogo)… sono stato fermato da due agenti (specificare se polizia, vigili, carabinieri, guardia di finanza…).
Si può riprendere tutta la scena compresi i volti degli agenti perché il video serve per la propria difesa, e non deve essere divulgato.
Gli agenti NON possono impedire la registrazione e neppure toccare e/o sequestrare il telefonino: sarebbe un reato molto grave!

IDENTIFICAZIONE DELLA PERSONA E DELL’AGENTE
Durante l’ambito della polizia amministrativa gli agenti non possono arrestare nessuno! Hanno sempre però la facoltà di identificare le persone, per cui basta avere in tasca un documento di identità. Attenzione il documento non è obbligatorio (a meno che non si stia guidando), ma è bene sapere che la polizia può sempre disporre il fermo per l’identificazione e quindi portare la persona in caserma facendo perdere molto tempo
Gli agenti di pubblica sicurezza devono identificarsi sempre, soprattutto quando sono a piedi e fermano una persona. Se si viene fermati in auto invece basta la divisa e la paletta. Abbiamo il diritto di chiedere nome, cognome, grado e la placchetta di riconoscimento (che dovrebbe essere sempre ben visibile sulla divisa).
Se l’agente non si identifica e non ha la placchetta visibile sulla divisa commette illeciti disciplinari!

CONTRADDITTORIO CON LA POLIZIA
E’ molto utile avere un contraddittorio pacato e tranquillo con gli agenti.
Non appena si viene fermati e ci viene contestato un illecito, mentre registriamo il video chiedere espressamente agli agenti qual è il reato che abbiamo commesso. La loro risposta sarà quasi sempre sui Dpcm… Quindi ripeteremo di nuovo: “Mi scusi agente, qual è il reato che avrei commesso?”. Sempre registrando il videoA questo punto è bene ricordare all’agente alcune cose importantissime: Lei sa che queste norme (Dpcm) la cui violazione lei mi sta contestando, sono in contrasto con la Costituzione e con i Diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo?”
(Art. 1: Diritto al lavoro; Art. 13: Libertà personale; Art. 16: Libertà di movimento).
Si rende conto che Lei sta violando la Costituzione, quella su cui ha giurato?

IL VERBALE
Se dopo il contraddittorio e aver espresso le nostre motivazioni l’agente compila il verbale, nessun problema, può farlo, ma vanno ricordate alcune cose...
Deve essere sempre redatto in DUE COPIE, una per l’agente e una per il “trasgressore”.
E’ utile ritirare il verbale? Si ma non è importante.
Nel verbale i nomi degli agenti DEVONO essere indicati chiaramente assieme ai numeri di matricola.
Se non lo fanno è un ulteriore vizio, ma comunque, in fase di contestazione i nomi verranno fuori successivamente, quindi non è un problema.
Il verbale le forze dell’ordine lo devono contestare immediatamente
, se ciò non viene fatto, siamo di nuovo in presenza di un altro vizio.
Firmare il verbale si può farlo senza problema perché è solo una notifica che significa che ci hanno consegnato il documento. Comunque sia non è obbligatorio firmare.

Molto utile invece è aggiungere una dichiarazione personale al verbale soprattutto per correggere delle contestazioni di situazioni non vere. Se per esempio ci contestano di non aver con noi la mascherina, ma questa l’avevamo in tasca, va scritto nel verbale “Non è vero che non avevo la mascherina. Ce l’avevo in tasca”; ”Non è vero che ero fuori dal comune...”; ”Non è vero che….”
Nel verbale infine si possono poi fare delle dichiarazioni di principio. Per esempio quello che ci viene contestato (mascherina, guida oltre l’orario di coprifuoco, ecc.) viola la Costituzione e i Trattati internazionali dei Diritti dell’uomo. Se non c’è spazio fisico per scrivere tutto, gli agenti sono obbligatia fornire un foglio aggiuntivo dove poter scrivere tutto quello che si vuole.

LA MULTA NON SI PAGA
Ovviamente la multa non si paga!
Se si paga significa accettare per cui non si potrà più contestarla.
Una volta fatta la multa abbiamo 30 giorni dalla notifica per mandare al prefetto - mediante Pec o raccomandata con ricevuta di ritorno - delle osservazioni di principio (per esempio la violazione della Costituzione, dei Diritti fondamentali dell’uomo, ecc.).

La forze dell’ordine deve attendere 60 gg per il pagamento, dopodiché manderanno in automatico la multa in Prefettura.
Le osservazioni da fare non sono obbligatorie ma sarebbe opportuno e utili farle per contestare al prefetto il cosiddetto “Difetto di motivazione”. Se infatti alla fine la prefettura ci dovesse consegnare il foglio prestampato (come accade quasi sempre) dove ci impone di pagare la multa, commette una violazione amministrativa (chiamata “difetto di motivazione”) perché non ha risposto alle osservazioni che avevamo fatto!
Se alla fine nonostante tutto ci ordinano di pagare, ovviamente non si paga nulla...

Informazioni estrapolate dai video dell’avvocato Alessandro Fusillo

Art. 1 Costituzione

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Art. 13 Costituzione

“La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”

Art. 16 Costituzione

“Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la LEGGE stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche”.

Art. 651 Codice Penale (sull’identità personale)

“Chiunque, richiesto da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato, o su altre qualità personali, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a euro 206”.

E’ sufficiente declinare le proprie generalità, non essendo richiesto di fornire un documento attestante la propria identità personale.

Numeri di emergenza
112 CARABINIERI
113 POLIZIA
115 VIGILI DEL FUOCO
117 GUARDIA DI FINANZA

Le crisi, come ben sappiamo, sono utili esclusivamente ai soliti noti, ma devastanti per tutti gli altri!
L’esempio del Covid che ha generato enormi surplus è illuminante.

Dall’inizio della pandemia 100 grandi corporation globaliste sono cresciute in borsa di oltre 3.000 miliardi di dollari e i patrimoni dei 25 Paperon de paperoni hanno registrato un incremento di circa 255 miliardi di dollari, in poco meno di tre mesi (tra metà marzo e fine maggio 2020).

Il rapporto di Oxfam evidenzia come alcune multinazionali abbiano contribuito ad aggravare l’impatto economico del coronavirus, destinando utili stratosferici agli azionisti invece di investirli in posti di lavoro di qualità, attività di ricerca e sviluppo, tecnologie amiche del clima, riconversione dei processi produttivi...

Per esempio i colossi tecnologici come Google, Apple, Facebook e Amazon sono proiettati a realizzare quest’anno quasi 27 miliardi di dollari di extra-profitti.

Solo Microsoft ha avuto 19 miliardi di dollari di utili in più quest’anno rispetto alla media del quadriennio precedente; Google ha invece remunerato gli azionisti con ben 15 miliardi di dollari.
Big Pharma, poteva mancare alla spartizione della torta? Ovviamente no e infatti le lobbies della chimica hanno visto incrementare enormemente i loro profitti. Le 7 società farmaceutiche analizzate da Oxfam stanno realizzando in media un margine di profitto del 21%. Johnson & Johnson, Merck e Pfizer hanno già distribuito dal mese di gennaio 16 miliardi di dollari ai propri azionisti.

E’ tutto così bello e ricco? No, se da una parte il Sistema s’ingozza di quattrini, dall’altra aumentano i morti e non solo di fame...
Nel rapporto Oxfam dal titolo “Il virus della fame” emerge infatti un quadro agghiacciante:

Più di 305 milioni di posti di lavoro sono andati perduti e 121 milioni di persone in più nel 2020 (rispetto al 2019) si sono trovate senza cibo a causa della pandemia. Persone destinate a morire ovviamente...

Il Covid risulta quindi senza ombra di dubbio una manna dal cielo per tutti gli eugenetisti di stampo malthusiano*, la cui mission è la riduzione della popolazione e si può affermare che il 2020 ha indubbiamente segnato l’inizio di tutto ciò.

*Thomas Robert Malthus
Il reverendo Thomas Robert Malthus (1766-1834) oltre due secoli fa elaborò una teoria che poneva in relazione la crescita della popolazione con lo sviluppo economico. Il pastore anglicano (economista e demografo britannico) sosteneva che la tendenza della popolazione di un paese è di crescere a tasso geometrico (1-2-4-16-32), mentre l’offerta di cibo segue un tasso aritmetico (1-3-5-7-11).
Morale: per evitare bassi livelli di vita o di assoluta povertà bisognava limitare il numero delle nascite!
Malthus era al soldo della Compagnia delle Indie Orientali e si mise a capo dell’ideologia del limite delle risorse a fronte della crescita demografica. La sua visione è stata ed è fonte di ispirazione per moltissimi personaggi della politica, economia e finanza. Negli anni Trenta la politica del genocidio, che sottende l’ideologia dei «limiti delle risorse» fu riformulata nel corso di un incontro tra Adolf Hitler e Lord Lothian (Philip Kerr) il capo della Tavola Rotonda. Oggi abbiamo esponenti come Bill Gates per citarne solo uno...

Si chiama Aiskom Tower Sentinel ed è prodotto dalla Aiskom, una società italiana che riunisce esperti nel settore degli algoritmi e dei sensori.
Ha l’aspetto di una colonnina o torre (tower) alta circa un metro e mezzo gestita da un iPad il quale controlla un sensore al grafene e un algoritmo sofisticato.
Il sensore interferometrico a base di grafene (un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio con la resistenza del diamante e la flessibilità della plastica) è in grado di cogliere le alterazioni nelle onde e nei campi elettromagnetici.

Struttura atomica del grafene

Insomma una specie di radar in grado di registrare le onde emesse da un organismo e riconoscere la frequenza specifica. Ma di quali frequenze stanno parlando? Dei nucleotidi che costituiscono la catena di Rna del virus. In pratica la sentinella “annusa” un essere umano e scova (in teoria) i virus!
Il tablet è connesso con le banche dati mondiali dove sono depositate (così ci dicono) le sequenze nucleotidiche conosciute. Poi l’algoritmo in pochissimi nanosecondi da il responso tipo oracolo di Delphi: «Non hai il virus» oppure «Richiedi assistenza e segui l’iter previsto dalle autorità», un modo gentile per dirti che sei infetto e che devi farti ricoverare quanto prima!

Sentinel misura anche la temperatura corporea e se tutto questo non bastasse è in grado di riconoscere il volto di una persona anche se questo fosse coperto da una maschera o addirittura da un casco da moto!
Per fortuna ci sono solo 8 macchine nel mondo, e non lo dico per l’esiguo costo di 12.000€, ma perché una simile tecnologia apre scenari a dir poco inquietanti…

Attualmente è già in dotazione presso un’azienda bresciana con 150 dipendenti, in un ristorante di Varese, in una Rsa e in due uffici milanesi.
Ma cosa accadrà se un domani una torretta venisse piazzata all’entrata di ogni ristorante, bar, centro commerciale, ufficio postale, banca, e perché no lungo le strade principali? Insomma ovunque.

Un naso in grafene pronto a “sniffare” qualunque essere umano gli passi vicino, alla faccia della privacy. E se l’impronta elettromagnetica dovesse collimare con la sequenza registrata nel database? Non potrebbe scattare l’allarme e la persona trovarsi in un attimo dentro un centro di contenimento anti-Covid? Semplici astrazioni? Oppure la realtà potrebbe - come sempre più spesso accade - superare la fantasia più fervida?
Anche perché non ci è dato sapere l’affidabilità di questo sensore ossia la sicurezza nel riconoscimento della frequenza elettromagnetica dei virus, cosa questa estremamente importante visto che può decidere sullo stato di salute o malattia di una persona...

Per maggiori informazioni “La svolta per tenere i locali aperti: c’è una macchina che ti dice se hai il virus”, Costanza Cavalli, “Libero” del 2 febbraio 2021

Poveri anziani in fila per la vaccinazione!

Marcello Pamio

Le cose sono due: o siamo in presenza di una fede idolatra che sfocia nel fanatismo (o per meglio dire idiotismo) nei confronti della Scienza ufficiale, oppure siamo in presenza di seri disturbi mentali. Non ci sono vie di mezzo anche se in entrambi i casi il sano funzionamento encefalico potrebbe essere messo in seria discussione!
Il riferimento va a quelli che non riescono o non vogliono vedere il nesso causale tra inoculo vaccinale e immediata positività al tampone!

Nelle case di cura e nelle RSA infatti, stanno mietendo sempre più “vittime” sacrificali tra i poveri anziani che risultano positivi dopo qualche giorno dalla vaccinazione anti-Covid.

Più vaccini e più positività!

I fatti stanno dimostrando che una laurea in medicina o un diploma in infermieristica non aiutano la comprensione di tale nesso. Anzi, sembra proprio che i titoli di studio siano controproducenti.
Nessuno infatti ha il coraggio di denunciarlo. Tutti tacciono per omertà o semplicemente per ignoranza manifesta?

Fanno vaccini a tutto spiano e dopo qualche giorno le vecchie e stanche cavie da negative diventano di punto in bianco positive.

Tutto normale? Neppure una banale domanda?
No, giammai: la vera conoscenza origina sempre da una domanda! Se iniziassero a comprendere il quadro, dovrebbero mettere in discussione tutto il castello di carte.
Meglio girarsi dall’altra parte e far finta di niente, continuando però a bucare queste povere creature con un farmaco genico sperimentale
Complimenti!!!

Elenco parziale di quello che sta avvenendo in Italia a causa dei medici e dell’apparato sanitario.

Cassano allo Jonio (CS)
23 ospiti su 33
dell’istituto per anziani “Casa Serena” sono risultati positivi al tampone. Giovedì scorso 30 anziani e 21 operatori sanitari si erano vaccinati.
https://www.lacnews24.it/cronaca/covid-23-anziani-positivi-nella-rsa-di-cassano-allo-jonio-giovedi-in-30-erano-stati-vaccinati_130813/

Mercato Saraceno (FC)
38 persone positive nella struttura “Casa Insieme”, di cui 27 ospiti ed 11 operatori.
La settimana scorsa era iniziata la vaccinazione per i 55 ospiti e per tutti gli operatori.
https://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/covid-focolaio-mercato-saraceno-1.5936567

Aprilia (LT)
54 pazienti su 76 e 17 operatori positivi nella casa di cura “Villa Silvana”. Una delle prime strutture pontine in cui è stato somministrato ad operatori e ospiti il vaccino. Dall’indagine epidemiologica dell’Asl di Latina sono risultati contagiati anche 25 di quelli che erano stati vaccinati tra il 7 e l’8 gennaio scorso.
https://roma.repubblica.it/cronaca/2021/01/18/news/cluster_anziani_villa_silvana_vaccinati-283117642/?ref=fbplrm&fbclid=IwAR1G40xzQadhNRLNdwP57Ghdpbmcd0hS843lxfVJcCrNFgtp_4o39sZYWgQ

Martignacco (UD)
100 ospiti contagiati su 130 nella residenza per anziani “Zaffiro”.
Avevano tutti subito la somministrazione del vaccino giorni prima.
https://www.rainews.it/tgr/fvg/video/2021/01/fvg-coronavirus-fvg-case-riposo-vaccinati-contagiati-4d70d9ba-4bef-412c-befd-7994e3c8d796.html

Marcello Pamio

Le lobbies hanno iniziato a distribuire “vaccini” basati su RNA messaggero!
In pratica hanno preso un RNA in cui hanno inserito delle informazioni e l'hanno messo all’interno di una gocciolina di grasso (colesterolo, come dichiarato dai produttori stessi).
Una volta inoculato, il grasso si appiccica alla membrana cellulare fondendosi.
A questo punto l’RNA messaggero entra nelle cellule e inserisce l’ordine di “distruggere” le Spike, le punte del capside, cioè del contenitore del virus.
Ovviamente per fare una cosa del genere il sistema deve intervenire a livello genetico dando l’ordine, perché nelle cellule tutto è codificato tramite i geni!

Definizione di vaccino
Dal punto di vista farmacologico un vaccino è considerato tale se e solo se contiene il patogeno (virus o batterio che sia) vivo o attenuato oppure una frazione di esso.
Secondo l’enciclopedia Treccani il vaccino contiene “microrganismi vivi che derivano da batteri o virus attenuati in laboratorio usando ripetuti passaggi colturali”.
Ma quelli che stanno inoculando nei sudditi oggi, anche se vengono chiamati “vaccini”, NON CONTENGONO IL VIRUS ma un frammento di RNA messaggero che non ha nulla a che fare con il virus!

Quindi, non siamo in presenza di un vaccino, bensì di una TERAPIA GENICA!

Il trucco geniale delle lobbies farmaceutiche, con la collusione di tutte le agenzie di controllo (FDA, EMA, AIFA, ecc.), è stato chiamare “vaccino” una terapia che modifica i geni!

Il motivo è semplicissimo da capire: un farmaco genico impiega dai 10 anni in su per poter essere autorizzato al commercio, perché vanno eseguiti vari studi, lunghi, complessi e costosi, per verificare e controllare la trasmissione delle informazioni genetiche, la sicurezza, l'efficacia nel tempo, ecc.

Ma se un farmaco genico viene chiamato “vaccino”, dato che quest'ultimo è un farmaco d’elezione e d’urgenza, i produttori bypassano tutto e, invece di diversi anni e miliardi di dollari spesi, in pochi mesi lo rendono disponibile!

Se poi teniamo conto che i vaccini sono esenti (per legge) da ripercussioni legali nei confronti dei produttori, il gioco è fatto e il cerchio si chiude!

Vaccini obbligatori?
La vaccinazione non può essere messa obbligatoria per diversi motivi.
Innanzitutto perché qualunque Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) viola i Diritti Umani, la Costituzione della Repubblica italiana e una infinità di trattati internazionali.

Poi c’è tutto il discorso del “consenso informato”. Le agenzie che regolano i farmaci infatti hanno dato 3 anni di tempo alle industrie (fino a dicembre 2023) per produrre i dati sulla sicurezza e affidabilità, quindi al momento attuale non hanno informazioni sui “vaccini”.

La procedura è una forma estremamente accelerata di “fast track”, un espediente per evitare diversi passaggi nella sperimentazione, ed è la “Procedura accelerata per trattamenti e vaccini” che permette ai produttori di mettere in commercio il vaccino con informazioni parziali e, di fatto, senza alcuna prova sulla sua sicurezza ed efficacia.

Ma se non si hanno informazioni scientifiche NON possono neppure fornire i dati necessari a soddisfare il cosiddetto “consenso informato”.

Se obbligano alla vaccinazione senza il “consenso informato” violano il Codice di Norimberga! Dietro l’angolo c’è il Tribunale Penale Internazionale che vieta appunto la “sperimentazione sull’uomo senza consenso”...

Infine, se in barba ai Codici e ai Trattati internazionali gli squinternati al governo dovessero lo stesso mettere obbligatoria la “vaccinazione anti-Covid”, non potrebbero ulteriormente farlo perché i farmaci che stanno distribuendo NON sono vaccini ma terapie geniche!

Come si può obbedire alla legge che impone un vaccino, se di vaccino non si tratta?

Queste informazioni nelle mani di bravi e coraggiosi legali potrebbero essere usate per impedire lo scempio a cui stiamo assistendo!
E allora il regime ha un’unica strada: modificare la definizione farmacologica di “vaccino”.
Ma se lo facessero crollerebbe miseramente il palcoscenico…


PS: si ringrazia per le informazioni il dottor Stefano Montanari

Marcello Pamio

Come sarà il futuro dell’umanità? Il settimanale Panorama ha intervistato il dottor Peter Schwarts, ingegnere aeronautico di formazione, ma diventato uno dei più apprezzati futurologi a livello globale.
Lo ha voluto perfino Steven Spielberg per aiutarlo ad immaginare il mondo del suo film “Minority Report”.
Schwarts ha partecipato alla creazione di Arpanet, l’antesignana rete che poi è diventata internet, ha contribuito al programma Apollo della Nasa e i suoi libri (“The art of the long view” e “The long boom”) sono manuali adottati dalle più blasonate business schools. Collabora anche con la Rockefeller Foundation...
Stando alle previsioni, ne ha azzeccate parecchie finora, quindi è bene ascoltare quello che dice.

Lavoro
Per quanto concerne il lavoro, ovviamente sarà sempre più smart perché grazie al coronavirus si sono accorti che molte cose possono essere gestite a distanza. Risultato: sempre meno persone negli uffici e questo determinerà la perdita del contatto e delle relazioni umane…
Proprio quello che sta accadendo a scuola con la vergognosa DAD, la didattica a distanza, anche se i danni sociali, psicologici e relazionali li vedremo più avanti.

Vaccini
Il vaccino secondo Schwarts è sicuro e molto efficace e più andremo avanti con questa psicopandemia più le persone si faranno inoculare di tutto, e alla fine i dubbi, le preoccupazioni e le resistenze andranno a scemare. La sana abitudine vaccinale si diffonderà ovunque e diventerà la nuova normalità. Previsione questa già anticipata anche dagli esperti: le persone infatti dovranno farsi almeno un vaccino all’anno!

Tecnologie
La voce nell’interazione con le macchine e le tecnologie farà da padrona, assieme alle interazione neurali mediante chip.
Tra non molto potremo chiedere qualcosa al pc o allo smartphone col solo pensiero e questi risponderanno. Ovviamente l’Intelligenza Artificiale (AI) sarà ovunque.
Un banalissimo esempio: le porte di casa riconosceranno il nostro viso e si apriranno senza chiave.
Il futuro immaginato (proprio da lui) sul film Minority Report sta diventando realtà...

Vecchiaia
Avremo anziani relativamente in salute a 140 anni e sicuramente saremo “esseri umani aumentati, fisicamente e mentalmente più capaci”. Il dottor Schwarts stende il tappeto rosso al transumanesimo e al postumano. Uomini “potenziati” grazie alla biotecnologia e all’ingegneria robotica.
Le persone per esempio che avranno riportato danni al cervello dopo un incidente, con un microchip neurale potranno recuperare la memoria. Nuove strade terapeutiche per malattie neurodegenerative fungeranno da testa di ariete per queste ricerche, ma lo scopo occulto è far diventare normale impiantare microchip non solo nel corpo ma anche nel cervello! Ne sa qualcosa il miliardario di Tesla, Elon MuskLe protesi a braccia e gambe saranno diffusissime in futuro, e proprio per questo “le forme classiche della nostra fisicità non rappresenteranno più un limite”.
Esattamente quello che vuole il transumanesimo, andare oltre l’umano, oltre la materialità del corpo fisico!

Alla fine dell’intervista il dottor Schwarts svela il suo sogno, quello di tutti i transumanisti: l’immortalità! “Per essere onesto fino in fondo, sogno l’immortalità. Sarebbe splendido vedere come sarà il mondo tra mille anni”.
Ma ci pensate se lo venisse a sapere Silvio Berlusconi? Poter partecipare a festine-maiali per qualche millennio? Oppure dal nostro punto di vista vivere secoli assistendo impotenti ai squallidi giochi dei parassiti della politica come Conte, Di Maio, Renzi, Zingaretti e tutti gli altri?
No grazie. Chi ha paura della morte, ha paura della Vita!
L’immortalità è la cosa più abominevole dal punto di vista spirituale e denota una totale visione materialistica dell’esistenza!

Conclusione
Il futuro immaginato da Peter Schwarts è assolutamente inquietante, perché con la scusa del miglioramento della qualità, della sicurezza e della durata della vita, l’uomo sta scivolando sempre più velocemente verso una disumanizzazione globale.
L’uomo del futuro infatti non avrà nulla in comune, o quasi, con l’uomo del passato.

- Vaccini e farmaci gm andranno a modificare la genetica;
- Paura e condizionamenti sociali andranno a modificare la mente;
- Protesi robotiche andranno a modificare il corpo fisico.

Non è detto che quello vede Schwarts diventi per forza di cose realtà.
Sta a noi agire e modificare nel presente per creare un futuro migliore. Questo lavoro per va fatto “qui e ora” (hit et nunc)…

General view of a copy of the British Medical Journal, or BMJ (Photo by Andrew Matthews/PA Images via Getty Images)

Marcello Pamio

La Verità è figlia del tempo e i filibustieri sono figli di mamma “socialmente impegnata”…
Dico questo perché l’efficacia del vaccino anti-Covid non sarebbe quella che ci hanno raccontato!
Risulterebbero infatti enormi discrepanze tra i dati Pfizer e Moderna.
A denunciarlo al mondo non è certo stato un negazionista no-vax, ma il professor Peter Doshi, editore associato del British Medical Journal ed esperto principe del New York Times.
Il vaccino non andava autorizzato. Ma va tutto bene così!

In pratica Pfizer ha riportato 170 casi di Covid-19 confermati con il metodo PCR, suddivisi in gruppi di pazienti alcuni dei quali hanno ricevuto il vaccino e altri invece il placebo.
Ma questi numeri andrebbero rivisti perché contenevano persone con “sospetto Covid-19”, quelle con Covid-19 sintomatico che però NON erano state confermate dalla PCR.
Secondo il rapporto della FDA sul vaccino della Pfizer/BioNTech ci sono stati “3.410 casi totali di Covid-19 sospetti ma non confermati nella popolazione complessiva dello studio, 1.594 nel gruppo del vaccino e 1.816 nel gruppo del placebo”.
Con 20 volte più casi sospetti rispetto a quelli confermati, è ovvio che questi dati non si possono ignorare.
Una stima approssimativa dell’efficacia del vaccino contro lo sviluppo di sintomi, con o senza un risultato positivo della PCR, darebbe come risultato una riduzione del rischio relativo del 19%, cioè molto al di sotto della soglia di efficacia del 50% necessaria per l’autorizzazione!

Avete capito? Questi farmaci sono stati autorizzati nonostante l’efficacia fosse sotto il 20%. Se non è criminalità organizzata questa quanto manca?
Se poi venissero eliminati i casi in cui si sono sviluppati dei sintomi entro 7 giorni dalla vaccinazione (409 sul vaccino Pfizer contro 287 sul placebo), causati dalla reazione vaccinale, l’efficacia aumenterebbe di pochissimo: attorno al 29%!

Per ultimo se teniamo in considerazione i falsi positivi alla PCR, che non mancano mai, l’efficacia del vaccino crollerebbe drasticamente.
Se non fossero colluse con la mafia industrial-farmaceutica, le autorità dovrebbero ritirare immediatamente i farmaci e pretendere risposte chiare a molte domande. Per esempio come mai nel rapporto di 92 pagine di Pfizer non vengono menzionati quei 3.410 casi di “sospetto Covid-19”? Stessa cosa nei rapporti di Moderna Inc., ovviamente.

Un'altra cosa da comprendere è come mai in una tabella di revisione della FDA relativa al vaccino Pfizer ci sono 371 individui esclusi dall’analisi di efficacia per “importanti deviazioni del protocollo entro 7 giorni dopo la dose 2”? Quali erano queste deviazioni dal protocollo? E perché c’erano cinque volte più partecipanti esclusi nel gruppo del vaccino?

Forse hanno cancellato le persone che hanno manifestato effetti collaterali?
E ancora: qual è l’efficacia del vaccino nelle persone che avevano già il Covid?
Gli individui con una storia di infezione da SARS-CoV-2 o una precedente diagnosi di Covid-19 sono stati esclusi dagli studi di Moderna e Pfizer. Eppure 1.125 (3,0%) e 675 (2,2%) rispettivamente Pfizer e Moderna, erano stati considerati positivi per SARS-CoV-2 e hanno partecipato lo stesso agli studi. Come mai?

Le domande sono tantissime e ovviamente le risposte rimarranno insolute, ma nel frattempo milioni di individui si stanno sottoponendo ad una vaccinazione di massa con un farmaco che non avrebbe dovuto essere stato messo in commercio dalle autorità proprio per la sua miserrima efficacia, di cui non sappiamo assolutamente nulla.

Consenso informato
“Il consenso informato è la manifestazione di volontà che il paziente, previamente informato in maniera esauriente dal medico sulla natura e sui possibili sviluppi del percorso terapeutico dà per l’effettuazione di interventi di natura invasiva sul proprio corpo”.
Il consenso informato nel caso del vaccino anti-Covid perde completamente di significato perché i medici non possono “informare in maniera esauriente” su un farmaco di cui NON conoscono sicurezza, copertura, effetti collaterali, ecc.
Quindi stiamo assistendo ad una sperimentazione su cavie umane senza un vero “consenso informato” violando de facto il Codice di Norimberga.
Il Tribunale Internazionale per crimini contro l’umanità attende...

Articolo BJM del dottor Peter Dosh
https://blogs.bmj.com/bmj/2021/01/04/peter-doshi-pfizer-and-modernas-95-effective-vaccines-we-need-more-details-and-the-raw-data/

Efficacia vaccino Pfizer e Moderna? Tra 19%-29%, non il 95%. Lo dice il BMJ
https://www.affaritaliani.it/coronavirus/efficacia-vaccino-tra-19-29-non-il-95-lo-dice-il-british-medical-journal-715851.html?refresh_ce

Marcello Pamio

La storia fantascientifica portata sugli schermi dal film Equals è estremamente interessante e purtroppo realistica, soprattutto vedendo quello che sta accadendo nel mondo in questo momento.
Il futuro è come sempre distopico e dopo la distruzione del pianeta a causa di una guerra mondiale, a governare la società è il cosiddetto Collettivo, che per controllare la popolazione agisce tra il concepimento e la nascita di ogni bambino modificandone il DNA per privare completamente delle emozioni ogni individuo.
Il pretesto è scongiurare l’instabilità che le passioni creano in ogni settore della vita: politica, economia, sociale.

Il mondo è privo di telecamere poiché inutili. Il sorvegliante per eccellenza è infatti il vicino di banco o di camera: i delatori di regime!
Tale modifica genetica però in alcuni individui non funziona e la Vita fa riemergere quella “pericolosa” e tanto temuta emotività. Questi casi vengono definiti “imperfetti” e per loro è previsto il trattamento farmacologico, terapia elettrica (cioè elettroshock) e poi la morte.

Viene da sé che i cosiddetti “imperfetti”, quelli che vengono prima “curati” in maniera coatta con speciali vaccini per bloccare i geni difettosi e poi uccisi, non sono altro che persone sane che stanno ritornando in possesso delle proprie sensazioni ed emozioni vietate dal Collettivo, il quale infatti fa di tutto per eradicarle dal cervello!
La storia del film è incentrata sull’innamoramento tra due colleghi di lavoro “malati”, Silas e Nia e del conto alla rovescia per riuscire a scappare dalla società o soccombere alla cura della scienza.
Sembra una versione aggiornata del film “1984” basato sul romanzo di George Orwell.

Ma Equals ricorda da vicino anche il romanzo “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, pubblicato nel 1932. Il visionario scrittore britannico descrive un mondo in cui il pianeta è governato da dieci “controllori” e l’intera società è rigidamente manipolata da pratiche scientifiche: controllo delle nascite, indottrinamento psicologico fino alla selezione eugenetica della razza umana.
Una società dove ognuno appartiene a tutti, dove la famiglia tradizionale è stata abolita, così come il matrimonio. Le persone sono spinte alla poligamia e a legami assolutamente instabili e superficiali, anche perché chi passa il proprio tempo da solo oppure è incline alla monogamia non è visto bene.
Infine una pratica socialmente molto diffusa è l’assunzione del Soma, una sostanza euforizzante che controlla l’umore e allontana la tristezza.

Più o meno la trama portata nel grande schermo da Phillip Noyce, il regista del film “The Giver - il mondo di Jonas”. Un mondo che ha sconfitto le passioni e la violenza (in apparenza), votandosi alla conformità e alla totale apatia. Autodisciplina ma anche iniezioni mattutine di un farmaco/droga che inibisce qualsiasi emozione e “normalizza” la comunità.
Di nuovo - come su Equals - salta fuori il tema del controllo delle emozioni, controllo delle nascite, distruzione della famiglia in quanto nucleo centrale e vitale della società, manipolazione genetica in funzione del miglioramento della razza umana e infine l’omologazione della realtà.
Per non parlare delle pubblicità pervasive che gli onnipresenti schermi sparavano costantemente: “recati subito dal tuo dottore per avere il vaccino ed eradicare questa pericolosa epidemia emotiva”.

Quante pellicole Hollywood ha sfornato su queste tematiche?
E oggi grazie ad un virus influenzale quanto lontani siamo da questa distopia?
I sudditi si stanno abituando alla nuova normalità: girano per le strade con una ridicola museruola che non può certo bloccare un “virus” di 80 miliardesimi di metro, ma semmai imprimere nell’inconscio i sigilli dell’obbedienza e della sottomissione.

I sudditi si stanno abituando alla nuova normalità: il distanziamento sociale che non può certo impedire il contagio, ma semmai imprimere nell’inconscio la pericolosità del contatto e l’importanza della separazione.

I sudditi si stanno abituando alla nuova normalità: la paura dei virus e così facendo non vivono più la loro Vita. Non vivere per paura di morire, sembra un paradosso ma è la triste e amara realtà!

I sudditi infine si stanno abituando a farsi inoculare un vaccino all’anno prodotto da varie case farmaceutiche, non certo per bloccare un virus a RNA che si modifica continuamente, ma semmai per venire programmati e modificati geneticamente…

Ecco un elenco incompleto di gravi reazioni avverse ai vaccini anti-covid. Quello che il mainstream ci dice. Stiamo parlando di un numero minimo di vaccinazioni: ma quando saranno inoculati a miliardi di persone cosa accadrà?

Caltagirone
Dopo il vaccino anticovid l’ausiliaria del reparto di pediatria è andata in shock anafilattico, con le vie respiratorie ostruite, cianotica è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso.

Sondrio
Un medico di base che aveva fatto il vaccino anticovid è stato ricoverato per Covid!

Genova
Emorragia cerebrale e rash cutaneo dopo il vaccino anticovid: muore anziana di un Rsa

Formigine
Una operatrice sanitaria subito dopo la somministrazione del vaccino è stata colta da malore ed è stata portata in ospedale per accertamenti.

Israele
Morte 75enne per un attacco di cuore dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid della Pfizer.

Portogallo
Infermiera si vaccina contro il Covid (Pfizer-Biontech) e dopo due giorni muore

Boston
Medico allergico ai crostacei sviluppa grave reazione al vaccino di Moderna Inc.

Miami
Medico perfettamente sano muore dopo 16 giorni dal vaccino anticovid della Pfizer per una malattia del sangue

California
Un infermiere otto giorni dopo la dose del vaccino della Pfizer è risultato positivo al Covid

Svizzera
Una persona di 91 anni ospite di una casa di cura è deceduta dopo il vaccino della Pfizer.

Chattanooga
Giovane infermiera sviene dopo pochi minuti dal vaccinazione della Pfizer

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Fonti:

https://www.ilmessaggero.it/salute/focus/medico_di_base_vaccino_covid_ricovero_sondrio_cosa_e_successo_ultime_notizie_news-5682340.html

https://livesicilia.it/2021/01/06/vaccino-infermiera-in-shock-anafilattico-asp-informa-aifa/

https://www.ivg.it/2021/01/emorragia-celebrale-e-rush-cutaneo-dopo-il-vaccino-anticovid-muore-anziana-di-un-rsa

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/israele-anziano-muore-dopo-il-vaccino-anti-covid-nessuna-correlazione_27031183-202002a.shtml

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/03/covid-primaria-positiva-dopo-il-vaccino-lo-rifarei-contribuira-a-bloccare-replicazione-e-faro-richiamo/6054150

https://www.secondopianonews.it/news/salute/2021/01/04/infermiera-si-vaccina-contro-il-covid-dopo-due-giorni-muore.html

https://www.lapressa.it/articoli/societa/cra-formigine-operatrice-sanitaria-colta-da-malore-dopo-vaccinazione

https://www.ilmessaggero.it/mondo/infermiera_morta_vaccino_covid_cosa_e_successo_davvero_sonia_azevedo_ultime_notizie_oggi_6_gennaio_2021-5684467.html

https://scienze.fanpage.it/medico-allergico-ai-crostacei-sviluppa-grave-reazione-al-vaccino-di-moderna-cose-successo/

https://www.ilmessaggero.it/salute/storie/vaccino_covid_infermiere_positivo_california_cosa_e_successo_ultime_notizie_news-5672983.html

https://www.cdt.ch/svizzera/nessun-nesso-tra-il-vaccino-e-la-morte-di-un-anziano-AX3617561

Marcello Pamio

Grazie ad un errore della sottosegretaria al Bilancio del Belgio Eva De Bleeker, sappiamo il costo per dose di ogni vaccino.
La sottosegretaria avrebbe infatti condiviso il listino delle case farmaceutiche che hanno stretto accordi con l’Europa, eliminandolo pochi istanti dopo, ma non abbastanza in tempo da evitare che venisse inoltrato in giro per il mondo.
Ecco i prezzi (per singola dose) che variano in base ai singoli accordi che l’Europa ha stipulato con le varie lobbies:

Oxford/AstraZeneca: 1.78 €
Johnson & Johnson, 7 €
Sanofi/GSK: 7.56 €
BioNTech/Pfizer: 12 €
CureVac: 10 €
Moderna: 15 €

Il più economico sarebbe quello prodotto dall’Università di Oxford e AstraZeneca venduto a 1,78 € a dose, mentre il più costoso quello di Moderna Inc. che tocca quasi i 15 €.
La Commissione europea per l’ottenimento di centinaia di milioni di dosi avrebbe stipulato anche un contratto con Pfizer e CureVac dal valore di 10 miliardi di euro come ha rivelato Reuters.

L’Italia al momento attuale ha ordinato qualcosa come 215 milioni di dosi vaccinali (nei primi tre mesi del 2021: 8 milioni dalla Pfizer/Biontech, 1,34 milioni da Moderna Inc. e altre 190 milioni di dosi opzionate).
Se i processi autorizzativi andranno a buon fine l’Italia potrebbe contare sulla disponibilità delle seguenti dosi: da AstraZeneca 40,38 milioni di dosi (72 milioni di €), da Johnson & Johnson 26,92 milioni di dosi (188 milioni di €), Sanofi 40,38 milioni di dosi (300 milioni di €), Pfizer-BioNTech 26,92 milioni di dosi (323 milioni di €), CureVac 30,285 milioni di dosi (300 milioni di €) e infine con Moderna 10,768 milioni di dosi (161 milioni di €).

L’attuale governo di incompetenti è riuscito a devastare l’intera economia del paese portando a chiusura definitiva centinaia di migliaia di attività commerciali di tutti i settori.

Governo che invece di aiutare con ogni mezzo il tessuto socio-economico per evitare la guerra civile, regala oltre 1,3 miliardi di euro alle lobbies farmaceutiche per dei vaccini fallimentari!!!