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Prof. Adrian Hill del Jenner Institute dell'Università di Oxford

Marcello Pamio

Ecco il titolo dello sconvolgente articolo pubblicato il 23 maggio 2020 sul giornale britannico DailyMail, rifacendosi ad una intervista al Telegraph: “Lo studio sui vaccini dell'Università di Oxford ha solo il 50% di probabilità di successo perché il virus sta scomparendo nel Regno Unito - gli accademici chiedono che vengano infettati i volontari umani”.
Il professor Adrian Hill direttore del prestigioso Jenner Institute dell'Università di Oxford che guida lo studio sul vaccino contro il coronavirus e che dovrebbe fornire 30 milioni di dosi al governo di Sua Maestà entro settembre, ha detto al Telegraph che esiste solo il 50% di probabilità di successo perché il virus sta scomparendo nel Regno Unito!

Purtroppo non è uno scherzo, è tutto vero.
In pratica i 10.000 volontari che riceveranno la dose di vaccino e poi dovranno mescolarsi nella società per essere infettati naturalmente dal virus avranno pochissime probabilità che ciò avvenga perché il corona se ne sta andando.
Quindi gli scienziati non potranno dimostrare se il vaccino fa veramente la differenza!
Come risolvere questo enorme problema? Fortuna vuole che qualcuno in Inghilterra abbia seguito le peripezie del virolprodigo, nonché diversamente-umile Burioni ed abbia proposto di infettare deliberatamente i volontari con il virus per vedere se il vaccino li protegge!

Dopo aver buttato nel cesso le varie carte costituzionali, tutti i diritti umani, ora cancellano di fatto anche la bioetica. Se infatti tralasciamo le sperimentazioni criminali del passato, come quelle del nazionalsocialismo tedesco, da quando in qua un governo accetta consapevolmente di infettare delle persone sane? Tanto più sapendo che il virus sta sparendo da solo senza alcun vaccino...
Che fine hanno fatto la deontologia medica e soprattutto il Giuramento di Ippocrate?
GIURO di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza...”
GIURO di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente”.
Non sono riuscito a trovare la riga dove il medico giura per il bene altrui “di infettare e far ammalare persone sane”, ma potrei aver sbagliato giuramento...
Ovviamente tutto passa in secondo piano quando si parla di vaccini, quando si toccano interessi economici inauditi, compresa la Vita e la dignità dell'essere umano!

Fonti originali

Oxford University vaccine trial has only a 50% chance of success because virus is vanishing in UK - academics call for human volunteers to be infected

https://www.dailymail.co.uk/news/article-8351369/Oxford-coronavirus-vaccine-trial-50-chance-success-professor-leading-project-warns.html

Oxford University Covid-19 vaccine trial has only 50 per cent chance of success

https://www.telegraph.co.uk/news/2020/05/23/oxford-university-covid-19-vaccine-trial-has-50-per-cent-chance/


Marcello Pamio

Robert Kennedy Jr non lo ferma nessuno: sta parlando come un fiume in piena!
Dopo aver perso la nipote e suo figlio in circostanze alquanto misteriose, sta mettendo in allerta il mondo intero sui pericoli della veloce approvazione del vaccino contro il coronavirus.

Ha denunciato pubblicamente l'immunologo Anthony Stephen Fauci (foto) membro della task force della Casa Bianca contro il Covid-19, reo di volere non solo l'approvazione rapidissima del farmaco, ma anche la procedura di immunità giudiziaria che esenterà i produttori del vaccino dagli inevitabili danni provocati. Le industrie ringraziano perché così facendo non si preoccuperanno di fabbricare qualcosa di sicuro! Ma non è tutto.

Come mai - si domanda Kennedy - medici promotori dei vaccini come il dottor Paul Allan Offit, pediatra specializzato in malattie infettive e il Peter Jay Hotez pediatra e avvocato americano ci avvertono freneticamente dei pericoli spaventosi di un vaccino contro il coronavirus?

Gli scienziati hanno tentato per la prima volta di sviluppare un vaccino contro il coronavirus dopo l'epidemia in Cina di SARS-CoV nel 2002. Squadre di scienziati statunitensi e stranieri hanno vaccinato animali con i quattro vaccini più promettenti del'epoca. Inizialmente l'esperimento sembrava avere successo poiché tutti gli animali avevano sviluppato una risposta anticorpale.
Tuttavia, quando gli scienziati hanno esposto gli animali vaccinati al virus selvaggio, i risultati sono stati a dir poco terrificanti.
Gli animali hanno manifestato risposte iperimmuni gravi, inclusa l'infiammazione generalizzata, che è terminata con infezioni polmonari letali. Si chiama ADE (Antibody-Dependent Denhancement), potenziamento dipendente dall'anticorpo, o più semplicemente “potenziamento immunitario” che si verifica quando le proteine antivirali facilitano l'ingresso del virus nelle cellule ospiti, portando ad una maggiore infettività nelle cellule...
I ricercatori avevano visto questa stessa “risposta immunitaria esagerata” durante i test umani sul vaccino contro l'RSV, il virus respiratorio sincinziale, falliti negli anni '60.

Il grossissimo problema è che qualsiasi nuovo vaccino contro il coronavirus potrebbe innescare reazioni immunitarie letali quando le persone vaccinate entreranno in contatto con il virus selvaggio!

Quindi invece di procedere con cautela il dottor Anthony Fauci ha fatto la scelta sconsiderata di cercare rapidamente il vaccino grazie anche ai soldi della Fondazione Bill and Melinda Gates.
L'amico Bill è così preoccupato del pericolo che non distribuirà i suoi vaccini fino a quando i governi non accetteranno di risarcirlo contro le eventuali cause legali
Quindi questi loschi individui al comando sanno perfettamente che un simile vaccino potrà avere effetti collaterali gravissimi anche letali, ma lo sfornano lo stesso mettendo la salute di centinaia di milioni di persone dietro i loro sporchi interessi economici, demografici ed eugenetici!

Il rischio è reale e se il vaccino sarà distribuito a livello mondiale, potrebbe ripetersi quello che è avvenuto nel 1918 con la pandemia di Spagnola...

https://www.instagram.com/robertfkennedyjr/?hl=it

Marcello Pamio

Walter Ricciardi ex presidente dell'Istituto Superiore di Sanità nonché ex attore, oggi insegna Igiene alla Cattolica di Roma, figura nel comitato esecutivo dell'OMS ed è consulente del governo per l'emergenza.
Il baby attore prodigio che lavorò accanto a Mario Merola nella trilogia napoletana inaugurata da “L'ultimo guappo”, aveva lasciato la guida dell'ISS perché in odore di conflitto d'interesse con la lobby farmaceutica...

Intervistato da quasi tutti quotidiani nazionali, egli ci illumina affermando che per lui e anche per gli altri “scienziati” consulenti del ministro della salute, occorre più tempo per la ripresa.
Secondo Ricciardi la seconda fase (convivenza col virus) proseguirà per tutto il 2020 e sarà caratterizzata dal “distanziamento fisico e lavaggio delle mani fino a che non si troverà una terapia o un vaccino. Al ristorante sì, ma larghi”.
Non solo, “ora bisogna fare test allargati e mirati e col tracciamento tecnologico individuale potremmo liberare le persone che non hanno problemi”.

Interessante è osservare le peripezie e acrobazie dell'esperto dell'OMS...
Qualche settimana fa ha minimizzato i dati dell'evoluzione dei contagi, e per questo è stato criticato dal virologo Andrea Crisanti, mentre oggi il nostro, ci sta preparando psicologicamente al tracciamento elettronico, al distanziamento sociale e alla “patente di immunità”. Passeremo infatti dalla patente di guida a quella immunitaria: una certificazione che dovrebbe attestare l'immunità al coronavirus di una persona, rilevandone gli anticorpi nel sangue. Mille a questo punto sono le domande che sorgono spontanee: “Come è possibile verificare con certezza assoluta che un individuo è immune al coronavirus?”. E al contrario, se una persona non presentasse gli anticorpi siamo assolutamente certi che questa si ammalerà?...


Marcello Pamio

Nei dati ufficiali di morti per Sars-CoV-2 qualcosa non torna. Tante sono le cose che non tornano, partendo dai paesi vicini all'Italia.

  • In Francia (popolazione 67 milioni) i casi totali sono 83.080 con 10.869 morti
  • In Italia (popolazione 60 milioni) i casi totali sono 139.422 con 17.669 morti.
  • In Spagna (popolazione 47 milioni) i casi totali sono 152.446 con 15.238 morti.
  • In Germania (popolazione 83 milioni) i casi totali sono 113.296 con soli 2.349 morti

In Italia su circa 60 milioni di individui ci sono stati oltre 17.000 morti mentre i deceduti in Germania, su una popolazione di 80 milioni, sono stati solo 2300!
Rapportando il numero di morti all'intera popolazione risulta che in Germania c'è 1 morto ogni 35.000 persone, mentre in Italia 1 ogni 3400 persone.
Com'è possibile una così enorme differenza? Non può certo dipendere da virtuosismi nel contenimento e isolamento delle masse, visto che hanno anche loro tanti positivi, e allora da cosa dipende?

Se oltre 100 mila tedeschi sono risultati positivi al tampone ma ne sono morti solo 2300 le possibili ipotesi sono le seguenti:

  1. L'apparato sanitario tedesco funziona molto meglio del nostro?

Su questo non ci piove, visto che con 28.000 posti letto in terapia intensiva la Germania è la nazione che può contare del rapporto più favorevole rispetto alla popolazione. Stiamo parlando di 6 posti letto per ogni 1.000 abitanti. In Italia con soli 2,6 posti letto per ogni 1.000 abitanti, l'Ocse ci ha rifilati al 19° posto su 23 paesi europei...
Ma è solo una questione di posti letto?

  1. Forse i medici teutonici non catalogano tutti i morti come Covid-19 ma solo quelli che quasi sicuramente sono deceduti per il virus?

Questo è un punto cruciale perché se le tantissime persone ricoverate in ospedale e poi morte per gravissime patologie come cancro, malattie cardiovascolari, renali e dismetaboliche venissero registrate come Covid-19, allora starebbero scientemente e delinquenzialmente facendo lievitare i numeri! Se questo fosse vero, e stando ai numeri assurdi italiani probabilmente lo è, la domanda cruciale è per quale motivo lo fanno?
Tali manovre sono dovute a semplice ignoranza o c'è invece dolo?
Tutto questo baillame qui prodest? A chi giova distruggere completamente il tessuto industriale dell'Italia, facendoci passare per la culla infettiva del pianeta?


Marcello Pamio

Nel 2015 nasce a New York l'Alleanza ID2020, ufficialmente un'organizzazione di rifugiati, una specie di partnership globale che riunisce organizzazioni pubbliche e private con lo scopo di migliorare la vita attraverso quella che va sotto il nome di “identità digitale”.

A gestire questa alleanza c'è l'Identity2020 Systems Inc., una corporation che collabora con varie agenzie delle Nazioni Unite, ONG, governi e imprese di tutto il mondo.
Durante il vertice del 2019 a New York intitolato “Rising to the Good ID Challenge”, l’alleanza ID2020 ha deciso di implementare il programma dell'Agenda nel 2020, cioè quest'anno, una decisione che è stata poi confermata - ovviamente a porte chiuse - a gennaio 2020 al World Economic Forum (WEF) di Davos.

I partner fondatori dell'ID2020 sono l'immancabile e immarcescibile Bill Gates, il GAVI (un'associazione che promuove la vaccinazione per tutti) e la Fondazione Rockefeller!
Tre entità coinvolte da molti anni in qualsiasi operazione volta alla vaccinazione globale.

Possiamo affermare che l'ID2020 System Inc. sia una vera e propria costola dei Rockefeller, visto che nel sito ufficiale della Fondazione...

Cosa nasconde questa alleanza?
Si tratta di un programma di identificazione elettronica che utilizza la vaccinazione generalizzata come piattaforma per l'identità digitale. Avete letto bene: usano la vaccinazione come piattaforma!
Il programma sfrutta le operazioni di registrazione delle nascite e di vaccinazione esistenti per fornire ai neonati un'identità digitale portatile e persistente collegata biometricamente.
Senza un'identità - dicono loro - le persone sono spesso invisibili, incapaci di votare, accedere all'assistenza sanitaria, aprire un conto bancario o ricevere un'istruzione. Senza dati precisi sulla popolazione, le organizzazioni pubbliche e private fanno fatica a fornire i servizi umani di base in modo ampio e accurato.

Viene da sé che, per identificazione digitale, lorsignori intendono l’inserimento nel corpo umano di un microchip contenente tutte le informazioni personali dei sudditi.
Quindi dopo la pandemia di Coronavirus dichiarata dall'OMS l'11 marzo scorso il prossimo passo potrebbe essere - anche su raccomandazione della stessa OMS o dei singoli paesi - quello di "forzare la vaccinazione", sotto sorveglianza della polizia o dell'esercito?
Non è che la pandemia sia stata dichiarata proprio per stendere il tappeto all'ID2020?

Infine, esiste attualmente una tecnologia in grado di creare dei biochip da inserire all'interno del vaccino? Nano-chip in grado di essere controllati in remoto e contenenti tutti i dati personali umani (socio-sanitari, bancari, ecc).
A tal proposito le dichiarazioni del Direttore Generale dell'OMS, il dottor Tedros di qualche giorno fa aprono scenari inquietanti, perché secondo lui sarà necessario spostarsi verso la moneta elettronica, in quanto le banconote possono essere veicolo di infezioni varie, come per esempio il Coronavirus!


Avete capito? Da oggi le banconote cartacee potrebbero trasportare pericolosissimi virus in giro per la società. Meglio farle sparire per lasciare posto all'asettico microchip!
Quindi gli alti vertici del Sistema stanno spingendo per la sparizione della moneta come noi la conosciamo, in direzione di quella virtuale. Ovvio che per tale passaggio il microchip diventa fondamentale...
Quindi: è solo una coincidenza che ID2020 sia stato lanciato all'inizio di ciò che l'OMS chiama pandemia? O era necessaria una pandemia per “lanciare” i programmi devastanti di ID2020?

Conclusione
In pratica Big Pharma sta ufficialmente collaborando con l'industria tecnologica per accoppiare “l'immunizzazione” con la biometria digitale, il che significa che agli esseri umani saranno presto impiantati o inoculati microchip, con i quali potranno essere seguiti e controllati attraverso una matrice di identificazione globale.
Simili alle bestie, così gli umani saranno contrassegnati.
Questa alleanza globalista vuole che tutti gli umani siano “vaccinati” con chip di tracciamento e identità digitale, e il sistema di monitoraggio gestirà facilmente la popolazione mondiale.
Il terreno di sperimentazione del programma ID2020 come sempre sono i paesi del Terzo Mondo, ma il gruppo sta lavorando con i governi degli Stati Uniti per iniziare il microchippaggio delle persone attraverso la vaccinazione. Ad Austin in Texas per esempio, i senzatetto sono cavie collettive per il programma di vaccinazione con microchip dell'ID2020. La scusa è di voler aiutare questa popolazione di disperati ma ovviamente lo scopo è un altro...

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-stefano-montanari

ntervista in diretta radio di Marcello Pamio al dottor Stefano Montanari (laurea in farmacia e Direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics).

Tema: "Coronavirus: cosa sta succedendo in Italia?

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-stefano-montanari

Intervista in diretta radio di Marcello Pamio al dottor Francesco Oliviero (medico specializzato in psichiatria e pneumologia).
Tema trattato: "Cosa sono realmente in virus?"

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-francesco-oliviero

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-francesco-oliviero


Intervista radio di Marcello Pamio al dottor Vincenzo D'Anna, Presidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi.
Tema trattato: "Covid-19, il punto della situazione"

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-vincenzo-danna

https://soundcloud.com/marcello-pamio/intervista-al-dottor-vincenzo-danna


Marcello Pamio

Nonostante il bailamme mediatico, finalmente qualcosa inizia a trapelare.
Il 5 marzo 2020 sul quotidiano “San Francisco Chronicle” è uscito un articolo dal titolo: “Why some coronavirus patients are getting inconsistent test results”, “Perché alcuni pazienti con coronavirus stanno ottenendo risultati di test incoerenti”.(1)

L'autrice del pezzo Catherine Ho racconta l'emblematico caso del signor Rick Wright: un residente di Redwood City che si è auto-isolato a casa da quando è stato rilasciato dall'Università della California, San Francisco, la scorsa settimana.
La cosa interessante è che Wright ha effettuato 7 test di coronavirus nelle ultime due settimane che hanno prodotto risultati a dir poco inquietanti: negativo un giorno, positivo il successivo, positivo un paio di giorni dopo e infine di nuovo negativo.
Ulteriori test che ha fatto questa settimana hanno dato i medesimi risultati discordanti!
Wright non ha mostrato alcun sintomo del virus, ma era tra i passeggeri della nave da crociera Diamond Princess evacuati dal Giappone e messi in quarantena alla base aerea di Travis.

Purtroppo questo non è l'unico caso in cui i risultati del test per il coronavirus sono inconcludenti.
Una donna per esempio, evacuata da Wuhan e messa in quarantena presso la base dell'aeronautica militare di Lackland a San Antonio, era stata rilasciata questa settimana dopo che il tampone per ben due volte aveva dato segno negativo. Ma un test successivo ha dato esito positivo, per cui le autorità l'hanno rimessa in quarantena!
Gli esperti dei CDC si sono affrettati a dire che i risultati contrastanti non sarebbero dovuti alla poca affidabilità del test stesso, ma al fatto che il virus possa apparire più evidente in una parte del corpo piuttosto che in un'altra (il tratto respiratorio inferiore, superiore, naso o gola, ecc.).
Quindi a seconda di dove ti viene fatto il tampone si possono avere risultati non solo diversi ma anche contradditori.
Questa la possiamo chiamare scienza?

A conferma che i test per il coronavirus lascino molto a desiderare, ecco lo studio pubblicato il 5 marzo 2020 sul sito governativo www.pubmed.gov, la banca dati di biomedicina più importante al mondo.
Titolo: “Potential false-positive rate among the 'asymptomatic infected individuals' in close contacts of COVID-19 patients”, “Tasso Potenziale di falsi positivi tra gli individui infetti asintomatici a stretto contatto con i pazienti COVID-19”.(2)

I risultati sono sconvolgenti: quando il tasso di infezione dei contatti stretti, la sensibilità e la specificità dei risultati riportati sono stati presi come stime puntuali, il valore predittivo positivo dello screening attivo era solo del 19,67%; al contrario il tasso di falsi positivi era 80.33%.
Le analisi di sensibilità hanno supportato i risultati positivi per oltre il 47%.
Significa che quasi la metà dei test (e sicuramente molti di più) fatti agli “individui infetti asintomatici” a contatto con i pazienti COVID-19, potrebbero essere FALSI POSITIVI!

Oltre la metà dei tamponi
sarebbero FALSI POSITIVI

Il problema dei falsi positivi
Questo è un problema gravissimo, perché se dicendo ad una persona che ha una semplice influenza non succede nulla (tutti sanno essere un malanno stagionale che guarisce da solo), sentenziare invece ad una persona, magari attraverso uno scafandro da palombaro, che il suo tampone positivo indica che ha dentro il corpo un virus assassino (oltre 3000 morti), significa gettarla nel panico totale. Tutto ciò grazie al terrorismo mediatico dei giornalisti e degli esperti del settore.
Se poi questa persona viene ricoverata e messa in isolamento, i suoi sintomi si aggravano esponenzialmente portando alla degenerazione polmonare in maniera gravissima, per finire magari intubati e in rianimazione.
Il panico della morte, vissuto nella solitudine e nell'isolamento, attiva gli alveoli a livello polmonare provocando complicanze impensabili e soprattutto degenerative...
Detto questo è così folle pensare che molte persone (che rientrano nei falsi positivi) stiano morendo letteralmente di PAURA?

Per approfondire

Giuseppe Nobile: https://www.facebook.com/notes/giuseppe-nobile/coronavirus-2019-non-esiste-un-test-per-la-diagnosi-numero-molto-alto-di-falsi-p/2907776755948624/  

Note
(1) https://www.sfchronicle.com/health/article/Why-some-coronavirus-patients-are-getting-15106671.php
(2) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/32133832 


Marcello Pamio

Conte e il Consiglio dei Ministri in piena notte hanno firmato la distruzione economica del paese. La dittatura finalmente è manifesta!
Stanno bloccando e isolando l'Italia e nessuno parla più della Cina!

LA COSA FONDAMENTALE PERO' E' STARE CALMI
ANCHE PERCHE' I DATI UFFICIALI LO CONFERMANO

Qui sotto i dati dell'Istituto Superiore di sanità (fino al 5 marzo) su 105 decessi ufficialmente CON coronavirus.

ETA' MEDIA DEI MORTI E' 81,4 ANNI!!!

I decessi avvengono in persone con importanti patologie pre-esistenti.
Nel dettaglio la mortalità è del:
- 14,3% oltre i 90 anni,
- 8,2% tra 80 e 89,
- 4% tra 70 e 79,
- 1,4% tra 60 e 69
- 0,1% tra 50 e 59

NON C'E' MORTALITA' SOTTO I 50 ANNI!

Il numero medio di patologie di questa popolazione è di 3,6.
Il 67% dei morti aveva 3 o più patologie
Il 18% aveva 2 o più patologie
l'11% 1 o zero patologie
SCUSATE MA DI COSA STIAMO PARLANDO?


Marcello Pamio

Nostradamus (1503-1566) era un astrologo-veggente francese che nel Cinquecento scrisse il libro “Le Profezie”, una raccolta di profezie in gruppi di cento quartine tutte in rima (dette Centurie).
Indubbiamente Michel de Nostredame è uno dei più famosi e conosciuti al mondo, ma questa sua notorietà sta per essere surclassata dalla fama del nuovo profeta - questa volta americano - William de Seattle, un veggente che grazie al suo dono è riuscito a costruire partendo da un garage un impero da mille e una notte. Il suo nome completo è William Henry Gates III, ma essendo lui un ragazzo di umili origini e soprattutto modesto, ama farsi chiamare Bill Gates.

Le profezie di Nostradamus erano in rima e criptiche, quelle di William invece non lasciano spazio a nessun dubbio. Se non ci credete ecco la sua ultima previsione, “Coronavirus: è una pandemia, non c'è tempo da perdere!”. Per corroborare quanto visto dalle sue percezioni sovrasensoriali, il nostro si lancia in veri e propri anatemi: “le pandemie sono la peggior minaccia a livello internazionale”.
Sarebbe un errore grave quello di non prenderlo in considerazione visto che il neoprofeta di corte è così ben visto dall'Accademia delle Scienze, quella che gestisce la Conoscenza nel nostro tempo, che gli permettono di evangelizzare anche dalle righe di prestigiose riviste come il New England Journal of Medicine.

Il suo ultimo strale è datato 28 febbraio 2020: "Responding to Covid-19 - A Once-in-a-Century Pandemic?" cioè "Risposte a Covid-19. la pandemia del secolo?"1

Questa settimana - scrive il veggente - il coronavirus si è trasformato nella pandemia del secolo. In ogni crisi i leader hanno due responsabilità ugualmente importanti: risolvere il problema e impedire che si ripresenti”.
Questa è l'analisi, ma William va oltre, e sfregando la sfera di silicio vede anche le soluzioni:

  1. I paesi ricchi forniscano a quelli a basso reddito dell'Africa e dell'Asia operatori sanitari qualificati per monitorare la diffusione dei virus e consegnare vaccini;

  2. Bisognerebbe istituire un database internazionale con il quale i paesi possano condividere informazioni;

  3. Sviluppare un sistema che controlli i medicinali che sono già stati testati da utilizzare in un vaccino;

  4. Governi e donatori dovrebbero finanziare insieme strutture produttive in grado di produrre i vaccini in poche settimane.

Che dire, una visione precisa e perfetta: tre delle quattro soluzioni proposte contemplano i vaccini!
Ora è più semplice comprendere come le sue profezie vadano benissimo non solo all'establishment scientifico ma anche alle industrie chimiche che producono farmaci e vaccini.
Tutti felicissimi per le sparate del chiaroveggente, perché se è vero che per risolvere la peggior minaccia del globo (le pandemie) servono solo i veleni della chimica, viene da sé che loro saranno in prima fila a godersi i guadagni. E se riescono a tenere alta la paura e l'incertezza per il futuro, la popolazione sarà sempre più schiava...

 

Note

1 “Responding to Covid-19 — A Once-in-a-Century Pandemic?”, NEJM, https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp2003762