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Marcello Pamio

Il 5 agosto del 1968 un Comitato ad hoc della Scuola di medicina di Harvard pubblicò un rapporto che gettò le basi per la diffusione nel mondo di una nuova definizione di morte: il paziente non era più considerato morto solo dopo la cessazione delle funzioni cardiache e circolatorie (quindi anche respiratorie e del sistema nervoso), ma bastava l’assenza di attività dell’encefalo per dichiararlo morto!

Le conseguenze di questo Rapporto sono epocali e a dir poco spaventose: se la misura della VITA è l’attività cerebrale, allora diventa “normale” considerare morti e non degni di cure tutti gli esseri … Leggi tutto...


A cura di Nerina Negrello*

Perché firmando implicitamente accetti il concetto fasullo di “morte cerebrale” a cuore battente.

Perché il modulo omette l'informazione base che l'espianto è su un vivo che ha perso la coscienza dichiarato “morto cerebrale” sulla base di protocolli di Stato utilitaristici.

Perché è contro-legge 91/99 art.5 che prevede un Decreto attuativo per la dichiarazione di volontà, mai emanato da 20 anni ma sostituito con un Decreto temporaneo (Bindi 8 aprile 2000) che ha aperto ad ogni sorta di abusi, tra cui “una scelta in comune”.

Perché sono tuttora in vigore le Disposizioni Transitorie art.23, ovvero è … Leggi tutto...

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