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L’Istituto Tavistock di Londra nacque nel 1920 in Tavistock Square, come clinica psichiatrica ad opera di Cyril Burt, esperto di ricerca sul paranormale e Hugh Crichton-Miller, vicepresidente dell’Istituto C.G. Jung di Zurigo. Il progetto era patrocinato dall’Ufficio per la Guerra Psicologica dell’esercito britannico sotto il comando dello psichiatra John Rawlings Rees.
Grazie ai finanziamenti della Rockefeller Foundation e a qualificanti presenze americane, il nuovo Istituto operava in sinergia con i britannici, fra i quali spiccava il vicedirettore della Clinica Tavistock, il suddetto Rees, cofondatore della Federazione Mondiale della Sanità Mentale. Ricordo che lo psichiatra John Rawlings Rees ebbe per studente l'ebreo Heinz (Henry) Alfred Kissinger…
Negli anni ‘60 l'istituto Tavistock, in collaborazione con i servizi segreti inglesi e la CIA, pilotò un esperimento sulla diffusione e l’impiego della droga, soprattutto quella prodotta artificialmente, l’LSD, nell’ambito di quel fenomeno socialmente destabilizzante che fu denominato "controcultura".
Dovevano bloccare il risveglio delle coscienze, e cosa c'è di meglio delle droghe?
I soldi arrivarono a fiumi dalla Fondazione Ford, dal Centro Britannico di Studi Ambientali, dal Ministero della Difesa britannico, dell’università di Harvard e dal Consiglio delle Ricerche di Scienze Sociali della Gran Bretagna, CIA, ecc.
Ovviamente queste tecniche di controllo sociale si estesero a tutto il mondo e l'Italia, come sempre, divenne un laboratorio a cielo aperto d'elezione.
Dall'acido lisergico (LSD) degli anni Sessanta e Settanta, infiltrarono nelle masse di giovani la devastante eroina… Il resto è storia. Una triste storia!
Oggi il livello coscienziale, quello cognitivo e la pulsione alla rivoluzione sono talmente infimi che le droghe non servono più, bastano i social, OnlyFans e la tv.

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di Lorenza Veronese con Silvia Guerini & Marcello Pamio

Riepilogo intervista a Silvia Guerini in diretta su Radio Gamma 5

Introduzione
Il Transumanesimo, cos’è? Da cosa proviene? Da chi viene sostenuto e sviluppato? E come può influenzare le nostre vite?
Del Transumanesimo se ne è già discusso negli anni scorsi, anche se è un argomento che rimane spesso in sordina: in pochi, tra le persone comuni, lo conoscono e chi lo conosce non sempre riesce a raccogliere sufficienti informazioni per dare un quadro abbastanza ampio e documentato. Eppure è un momento storico che si protrae da decenni grazie a pensatori, filosofi, filantropi, industriali, scrittori, politici, scienziati, grazie ai membri del Forum di Davos, detto anche World Economic Forum, guidato da uno dei più grandi sostenitori del transumanesimo, ovvero Klaus Schwab. E’ un periodo storico che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo tutt’ora e che influenza le nostre vite.

Ma che cos’è il Transumanesimo e come può toccarci così da vicino?
Ne parliamo con Silvia Guerini che combatte ogni giorno contro questo tipo di “evoluzione” dell’umano, che studia, scrive articoli e libri su questo tema e ci offre l’opportunità di avere informazioni che, sicuramente, il mainstream non si sognerebbe di condividere con il popolo, non le informazioni utili. Perchè, in realtà, già da anni inculcano nelle nostre menti l’idea dell’umano potenziato, di un “superuomo” grazie ai libri di fantascienza, grazie ad Hollywood con i film a tema, ringraziamo anche i fumetti che sfornano supereroi a cui tutti vorremmo assomigliare. Ma non sono gli unici. Insomma, è da quando ha inizio la società cosìdetta “civilizzata” che l’umano, o meglio, un gruppo di uomini investe e studia sul potenziamento e la modifica dell’essere umano tramite la tecnologia e la digitalizzazione.

L’Intervista

Cos’è il Transumanesimo e qual è la sua origine?
Il Movimento Transumanista è riconducibile alla Silicon Valley in California, che è un incubatore di start-up e progetti di ricerca sulle tecno-scienze di rilevanza internazionale. Oltre a questo è una vera e propria mentalità che “da forma al mondo”. Questa mentalità è il transumanesimo. All’origine di questa ideologia c’è Francis Galton a fine ottocento, britannico cugino di Darwin che utilizza per la prima volta il termine *eugenetica. Alla fine degli anni ‘20 il britannico genetista J.B.S. Haldane conia il termine *ectogenesi (utero artificiale). Segue il paradigma cibernetico, durante la seconda guerra mondiale, con studi ed esperimenti in campo militare che aveva lo scopo di analizzare gli eventi allo scopo di prevedere ed indirizzare il corso degli stessi. Fino ad arrivare al 1957 in cui Julian Huxley, futuro direttore dell’Unesco, conia il termine transumanesimo e insieme all’elité di potere che rappresenta getta le basi sulle quali si edifica il pensiero eugenetico e transumanista. Arriviamo, poi, allo sviluppo delle tecnoscienze: biotecnologie e nanotecnologie, informatica, neuroscienze e alla loro convergenza.

Il transumanesimo è dunque una precisa visione di mondo in cui i corpi, gli elementi naturali, tutti i processi del vivente non costituiscono più un fondamento indisponibile ma divengono disponibili, scomponibili e manipolabili.
É una razionalizzazione del vivente, un’organizzazione cosciente e sistematica del mondo, per citare Huxley. Il fine è una gestione del vivente e di ogni fenomeno che va oltre il controllo. Oggi siamo anche oltre a questo perché siamo già in una fase in cui si può riprogrammare il vivente, modificarlo geneticamente, intervenendo nella sua stessa evoluzione.

Chi sono i transumanisti?
Sono filosofi, ricercatori, fondatori, finanziatori, dirigenti di fondazioni, filantropi, istituti, start-up, progetti di ricerca, sono coloro che dirigono le scelte strategiche e la direzione da dare ai governi, sono i padroni universali. E nell’ultimo incontro del World Economic Forum, il presidente Schwab è stato chiaro nel ribadire ai leader dei governi che saranno loro, insieme al WEF e tutte le importanti compagnie, ad essere il motore e la direzione del cambiamento globale che è già in atto.

Qual è la loro visione?
Come già detto qui si va oltre al controllo delle masse e, prima ancora dell’ibridazione con le macchine a cui i transumanisti tanto aspirano, dobbiamo comprendere che il transumanesimo è già presente e va a modificare la condizione anche ontologica dell’essere umano: si tratta di una concezione in cui la natura stessa dell’essere umano, la sua esistenza biologica rappresentano un limite da superare per una continua ottimizzazione, implementazione e modificazione genetica dei corpi. Ed è grazie alla salute, che la loro propaganda si attua e influenza le masse: dopo questa pandemia dichiarata possiamo vedere bene le situazioni che si possono creare ad hoc per accelerare certi processi.

Perché il transumanesimo rappresenta un rischio?
Perché le tecnoscienze non sono neutrali, questo processo di artificializzazione del vivente rappresenta un disastro annunciato: il disastro non avviene quando questo processo raggiunge il suo obiettivo ma già è insito nella direzione stessa del processo. Lo vediamo oggi, con questi sieri genici, che gli esperimenti non avvengono più all’interno dei laboratori, ma è il mondo l’esperimento, i nostri corpi stessi sono dei laboratori viventi. Ancora prima della piena realizzazione dei loro progetti, nel mentre essi già trasformano in maniera irreversibile. E l’ideologia transumanista si è già concretizzata, basti vedere gli animali transgenici, le pratiche biomediche, gli impianti cerebrali, i microchip sottopelle e la procreazione assistita ecc...

Quali sono gli strumenti attraverso i quali ci stanno spingendo al transumanesimo?
Basti pensare alle nuove generazioni di dispositivi digitali e nanotecnologici come sensori ingeribili, microchip sottopelle e alla riorganizzazione della medicina predittiva e preventiva all’interno del nuovo paradigma mRNA. Un altro tassello fondamentale è la rete 5G che prevede una misurazione di ogni ambito della nostra vita, sottoposta a continua elaborazione algoritmica in tempo reale: e dall’internet delle cose passeremo poi con la rete 6G all’internet dei corpi. Pensiamo poi all’Intelligenza Artificiale, dalla quale sarà impossibile sottrarsi, perché diverrà l’unico sistema di riferimento: le persone saranno guidate da algoritmi e risponderanno a quelli che crederanno essere i loro bisogni ma verranno incanalate in una via già programmata, percepita come unica realtà possibile. Altro strumento sono questi sieri genici mRNA, che non servono per curare ma che sono vere piattaforme di progettazione cellulare, le quali stanno creando un precedente per una manipolazione di massa. Altro tassello importante, che rappresenta il cavallo di troia del transumanesimo è la riproduzione artificiale. La pecora Dolly aveva come obiettivo l’essere umano. E nel mentre, stanno creando il pensiero che è preferibile che la procreazione sia in mano ai tecnici, per cui diventerà il normale modo di venire al mondo. Già nel 2018 il Consiglio Bioetico britannico ha dichiarato che la modifica dell’embrione potrebbe essere moralmente ammissibile. Anche la cancellazione del sesso biologico, la propaganda del corpo neutro spiana la strada alla normalizzazione dell’ingegneria genetica sui corpi. Questi sono processi davvero in grado di intervenire sull’evoluzione degli essere viventi.

Cosa possiamo fare: quali le soluzioni?
Noi dobbiamo comprendere le trasformazioni in corso per capire la direzione di dove si sta andando e unire i vari passaggi in un disegno più ampio.
Non dobbiamo avere timore di dire cose “scomode” ma dobbiamo creare alleanze per opporci a questa Grande Trasformazione. Dobbiamo capire quali sono e saranno i passaggi che seguiranno per la realizzazione di questi processi, come le emergenze create ad hoc, dobbiamo capire che queste trasformazioni stanno già avvenendo. Dobbiamo resistere, rimanere umani e non dobbiamo essere “resilienti”, come vorrebbe il WEF di Davos e cioè non dobbiamo adattarci al mondo tossico che stanno realizzando. Dal nostro canto abbiamo creato un’ “assemblea popolare resistere al transumanesimo” a Bergamo, dove organizziamo momenti informativi e di discussione su questi argomenti e iniziative in piazza come l’ultima contro l’arrivo del Credito sociale cinese in alcune città italiane. Vi invito a visitare il sito resistenzealnanomondo.org e a venirci a trovare.

Chi è Silvia Guerini
Silvia Guerini è ecologista radicale di Resistenze al nanomondo (www.resistenzealnanomondo.org), redattrice del giornale L’Urlo della Terra e tra le fondatrici di FINAARGIT (Rete femminista internazionale contro ogni riproduzione artificiale, ideologia gender e transumanesimo), da vent’anni porta avanti percorsi di analisi e di opposizione alle tecno-scienze e al transumanesimo. È autrice di svariati saggi contro la riproduzione artificiale dell’umano, tra cui: Le tecnologie di riproduzione all'interno del sistema tecno-scientifico, in Meccanici i miei occhi, Ortica editrice, 2019. La riproduzione artificiale dell'umano: la strada del transumanesimo in PMA Procreazione medicalmente assistita. Dalla riproduzione artificiale animale alla riproduzione artificiale umana. Transumanesimo e produzione del vivente, Novalogos, 2020. Per Asterios Editore nella collana volantini militanti ha pubblicato con Costantino Ragusa, 5G Rete della società cibernetica, n. 56, 2021. Il suo ultimo saggio per Asterios Editore è DAL CORPO NEUTRO AL CYBORG POSTUMANO. Riflessioni critiche all'ideologia gender.

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Glossario

Eugenetica = Disciplina nata verso la fine dell'Ottocento che, basandosi su considerazioni genetiche e applicando i metodi di selezione usati per animali e piante, si poneva l'obiettivo del miglioramento della specie umana (dizionario Oxford Languages).

Ectogenesi = Termine che rappresenta la crescita di un organismo all'esterno del corpo in cui si sviluppa solitamente, cioè la crescita all'interno di un ambiente artificiale. Per la specie umana consiste nello sviluppo dell'embrione che avviene all'esterno del corpo e dell'utero materno, cioè in un utero artificiale.

Link Utili

I Libri di Silvia Guerini:

5G rete società cibernetica, https://www.asterios.it/catalogo/5g

Critica ideologia gender, https://www.asterios.it/catalogo/dal-corpo-neutro-al-cyborg-postumano

Meccanici i miei occhi, http://www.orticaeditrice.it/prod.php?id=101

PMA, http://www.novalogos.it/prod.php?id=119

Alcuni articoli di Silvia Guerini:

Un mondo senza madri?
https://www.resistenzealnanomondo.org/necrotecnologie/un-mondo-senza-madri/

Restare umani significa resistere
https://www.resistenzealnanomondo.org/necrotecnologie/3774/

Editoriale nuovo numero L'urlo della Terra, numero 10, luglio 2022
https://www.resistenzealnanomondo.org/necrotecnologie/editoriale-lurlo-della-terra-n10/

La metamorfosi del mondo
https://www.resistenzealnanomondo.org/necrotecnologie/la-metamorfosi-del-mondo/

Centro Tavistock
https://www.resistenzealnanomondo.org/necrotecnologie/la-transizione-della-tavistock/

Marcello Pamio – 19 luglio 2022

Già a marzo 2022 il ministro dell'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao al forum ANSA aveva dichiarato: “Stiamo pensando ad una piattaforma per l'erogazione di tutti i benefici sociali, il nome provvisorio è IDPay, tutto direttamente in digitale, addirittura in pagamento anticipato, senza bisogno di dover anticipare i soldi, venire riconosciuti nel punto vendita e ricevere l'ammontare di bonus di voucher grazie alla piattaforma” e si può partire “già da quest'anno”.
Vogliono entro il 2022 arrivare ai pagamenti e ai servizi digitali con IDPay, una piattaforma che permetterà ai sudditi di accedere ai bonus e alle misure di sostegno del governo. Quindi per accedere all’elemosina di Stato, alle erogazioni dei bonus pubblici servirà la piattaforma, altrimenti cazzi vostri.
Attenzione perché questa è la dolce carotina, il bastone nel didietro va ben aldilà degli spiccioli del regime, e della ridicola lotta all’evasione, perché si inserisce in un piano più ampio che ha già visto la nascita di PagoPa (che gestirà IDPay), la «piattaforma dell’interoperabilità» dove tutte le pubbliche amministrazioni come Agenzia delle Entrate, Anagrafe, Ministero dell’Interno e Inps agganceranno i propri dati. Avete capito cosa c’è sotto? Il quadro inizia a prendere forma se vi dico che a tale sistema confluiranno anche i dati della cartella sanitaria elettronica, dello status vaccinale e delle eventuali pendenze giudiziarie? Non si tratta solo della società cashless priva di contanti, ma è l’inizio della digitalizzare della Vita umana! E’ schiavitù digitale all’ennesima potenza!
L’uomo non sarà più un cittadino, ma un ID, un codice digitale: i cui diritti potranno essere attivati o disattivati semplicemente da una tastiera di un pc o peggio ancora da un algoritmo di una Intelligenza Artificiale! E’ l’apoteosi del controllo sociale!
Questa dittatura digitale va impedita con ogni mezzo…

Marcello Pamio

È in atto - e sarà compiuto entro i prossimi 20 - 30 anni un mostruoso complotto che con la frode, l’inganno, la menzogna, la manipolazione di dati e statistiche, e la violenza, vuole annientare l’umanità e distruggere il pianeta.
Stiamo infatti assistendo alla realizzazione di tale progetto, messo in atto da governi di burattini goym. Gli scopi sono:

- Distruggere la salute umana, la biodiversità e l'ambiente;

- Realizzare una diluizione sociale di un meticciato che affogherà nella sub-umanità africana l'intera cultura, religione e civiltà occidentali, creando una popolazione informe dalle inesistenti capacità cognitive;

- Eliminare ogni residua forma di identità distruggendo la famiglia e i valori, con fecondazione e uteri artificiali, clonazioni e creazioni di chimere uomo-animale. Post-umani senza radici, ne identità che diverranno merce, bene di consumo;

- Distruggere la base di ogni forma di vita: la fotosintesi clorofilliana delle piante, con un aerosol stratosferico (le cosiddette scie chimiche), in nome dell’inesistente Global warming. Il tutto per lasciare spazio a “cibi” clonati e geneticamente manipolati;

- Creare una gabbia planetaria di onde elettromagnetiche che ingloberà uomini e cose rendendo gli umani, grazie alle nanoparticelle inoculate con i vaccini, marionette telecomandate.

Virus e nanoparticelle metalliche nelle vaccinazione
Nel 2017 arriva la distopica Global Health Security Agenda gestita dai vari psicocriminali quali George Soros, Bill Gates, Rockefeller, proprietari di Big Pharma, conseguente al Global Vaccine Action Plan 2011- 2025 dell'ONU che prevede la vaccinazione obbligatoria per tutto il mondo.

I vaccini contengono nanoparticelle metalliche (alluminio, mercurio e grafene) che hanno la peculiarità (lipofila) di depositarsi nei corpi grassi, in particolare nel sistema nervoso e nel cervello.

Geoingegneria e aerosol stratosferico
La ionizzazione dell'atmosfera con nanoparticelle di alluminio e altri metalli non solo amplificherà la trasmissione di onde elettromagnetiche, ma con la ricaduta al suolo, percolando nel terreno e nelle falde freatiche, entrerà nella catena alimentare di piante, animali umani inglobando tutto il mondo vivente nella rete 5G.

5G: rete elettromagnetica mostruosa che avvolgerà l'intero pianeta!

Servirà a creare “l'internet delle cose” capace di mettere in connessione un milione di soggetti/oggetti per km quadrato. L'enorme massa di dati che sarà in grado di veicolare però ha forti limiti di distanza e di penetrabilità. Costruzioni, pioggia e fogliame ad esempio ne impediscono la diffusione, e le superfici metalliche la possono riflettere. Per questo si dovrà creare una immensa rete di ripetitori/antenne da piazzare ogni 60-100 metri a formare una rete fittissima per trasmettere i segnali.

Umani, animali e piante saranno non solo bersagli di questo meccanismo demoniaco, ma anche e soprattutto amplificatori del sistema.

La nostra pelle non è uno scafandro inerte, bensì il tessuto terminale del sistema nervoso (interamente ricoerta di organelli esterocettori, capillari, dotti linfatici e soprattutto dotti sudoripari) tutto in diretta connessione con il cervello: perfetti amplificatori di segnali elettromagnetici. L'effetto del riscaldamento molecolare prodotto dalle microonde influenza il metabolismo, gli ormoni, il DNA, l'antibiotico resistenza dei batteri e lo stesso cervello!

Nell'immediato futuro quando il sistema 5G consentirà l'internet delle cose, le “cose” saremo proprio noi, oramai post-umani...

Il 5G lavorerà in congiunzione con l'internet delle cose cancellando ogni oggetto materiale presente - umani compresi - ciascuno dei quali sarà un ripetitore grazie a microchip, a nano-particelle inalate oppure inoculate con i vaccini.
Una immensa, spaventosa griglia di controllo che coprirà tutto il pianeta cui nessuno potrà sottrarsi!
Influirà col Brain hacking da remoto sulla nostra struttura energetica alterandola a comando, sui nostri sentimenti, emozioni e comportamenti rendendoci burattini tecnologici...

Tratto dal libro "Benvenuti all'inferno" di Giovanni Angelo Cianti

Dopo millenni di interventi socio-ingegneristici siamo finalmente in vista del risultato finale.
Il processo è stato particolarmente lento e laborioso ma i nostri mandriani sono metodici e pazienti.
Le tribù di nobili e fieri primati cacciatori-raccoglitori sono state ridotte a una mostruosa super colonia di formiche dal Sapiens Sapiens (ashkenaziti): con il Domesticus 2.0 l'evoluzione eso-biologica è quasi compiuta, come d'altronde era normale aspettarsi per una specie fabbricata apposta per servire...

Una sterminata massa informe di individui ormai senza identità, sradicati, solitari e nomadi sono disponibili senza remore alcuna. Fragili nel corpo e nella mente, completamente avulsi dall'equilibrio naturale, marionette da usare a comando, vengono tenuti immersi nella disgustosa melassa del buonismo, dell'edonismo e del politicamente corretto.

Come la sociobiologia ha ampiamente dimostrato una società di dimensioni inconcepibile per la natura, dedita alla economia predatoria di produzione si sostiene solo cancellando ogni forma di identità, sostituendo all'individuo la casta fino a fare della persona una cellula - facilmente intercambiabile - di un mostruoso super-organismo, la colonia appunto. Sulla felicità e libertà individuale prevale allora il bene comune cui tutto va sacrificato persino la vita. Solo così si possono gestire biomasse animali tanto esuberanti, solo così si riesce a rendere funzionali oggi più che mai che l'ambito produttivo è divenuto estremamente instabile e complesso. Ne sono ben consapevole le giovani generazioni che a questo vengono preparate fin dai primi anni di vita nelle scuole e in seguito dalla cultura di massa. Non avranno mai una casa di proprietà, un lavoro stabile, una famiglia, una dignitosa pensione. Sanno già che 5 su 10 di loro si ammaleranno di cancro, vivranno l'intera esistenza nella solitudine e nel caos sociale, saranno interconnessi con l'Intelligenza Artificiale in ogni istante, mangeranno solo cibo spazzatura. In compenso avranno diritto ad ogni genere di perversione sessuale, a droghe per qualsiasi necessità, a tutto ciò che servirà per impedire loro di pensare. D'altronde saranno così inebetiti dai vaccini e dalla propaganda da non rendersi neppure conto punto. Poi finalmente a 60 anni compiuti arriverà la pietosa dolce morte voluta dalla legge del formicaio è lo Stato lì accompagnerà affettuosamente a togliere il disturbo. Se non lo avranno fatto prima motu proprio

Distruzione dell'identità
In sociologia l'identità è la concezione che l'individuo ha di se stesso e delle caratteristiche che lo rendono unico e inconfondibile. Il processo identitario passa attraverso varie fasi fino ad essere interiorizzato divenendo la base del proprio "Io". È evidente che la costruzione della super colonia umana deve passare per la destrutturazione della identità individuale, è la legge dei grandi numeri.
Ma se non sai chi sei, a chi appartieni, se non hai riferimenti e valori, divieni un burattino al quale si può chiedere qualsiasi cosa perché incapace di distinguere il bene dal male perfino in merito alla tua sopravvivenza.

In pratica se non hai una tua identità semplicemente non sei, divieni un numero, un codice a barre, un meta-data in un supercomputer, un bit.

Sei un ammasso di carne, ossa e sangue che sopravvive se stesso in una società di morte che fa di ogni individuo uno zombie, un fantasma, un morto che cammina.
I mezzi per ottenere questo risultato sono molteplici e spesso si basano sugli stessi sistemi usati dalle formiche per determinare la casta delle larve: cibo, ormoni e coercizione.
In questa fase di socio ingegneria così scoperta e aggressiva le sinistre politiche hanno assunto un ruolo di primissimo piano. Movimenti, associazioni, scienziati, pensatori che mettono in guardia dai pericoli della perdita di identità e dei valori vengono accusati di psico-reati e sono costretti a subire ostracismo pubblico, vere e proprie aggressioni fisiche e talvolta processi.

Si tratta di un'azienda spietata che vuole eliminare per sempre:

- l'identità del sesso biologico

- l'identità del genere e del ruolo nella vita adulta

- l'identità familiare. La nostra linea di sangue. I genitori sono i modelli di riferimento fondamentali per l'assunzione del ruolo adulto, senza di loro è impossibile la maturazione psichica indispensabile per divenire uomo e donna. La famiglia naturale è una e sacra, senza di essa non esisterebbe il genere umano, è protezione per i bambini e anziani, rifugio materiale e morale per l'adulto in difficoltà. È la forma primigenia della società umana.

- l'identità culturale, etnica e valoriale.

- l'identità del proprio territorio.

- L'identità religiosa.

La nuova società orwelliana e il meticciato
L'idea della nuova società che ci aspetta viene dalla Cina, dove in base al sistema di controllo la popolazione è distinta tra chi ha credito sociale che viene premiato e chi ha discredito che viene punito con restrizione della libertà. I comportamenti premiali e quelli da punire ovviamente sono decisi dal regime...
In questa ottica il grande meticciato (cioè l’invasione di massa di extracomunitari) è funzionale per creare una nuova sub-umanità diluendo le eccellenti capacità cognitive e la millenaria cultura delle mandrie europee con i cluster genetici africani in uno scontro etnico che può portare solo alla nostra estinzione.

La decisione che fu presa oltre 20 anni fa delle Nazioni Unite senza alcun consenso democratico per ordine dei nostri mandriani, si basa su dati e numeri non questionabili. Il nome del programma già dice tutto Replacement Migration, Rimpiazzo Migratorio e risale all'anno 2000.

Documento delle Nazioni Unite

Per mantenere costante la popolazione in età di lavoro si prospettava lo scenario che prevedeva una immigrazione forzata di 39,2 milioni di africani entro il 2050 per arrivare al 30% di migranti sul totale della popolazione. Italia e Germania necessitano rispettivamente di 6500 e 6000 migranti per milione di popolazione.

Il multiculturalismo venduto agli europei è un'ideologia falsa e demenziale che non regge neppure un minuto alla prova dei fatti. Il motivo è strettamente antropologico: l'integrazione tra etnie e razze diverse è impossibile. Un popolo è unione di anime, di idem sentire, di valori, di credenze, di ideali, di religione. E anche di caratteristiche fisiche ben di riconoscibili.

La storia docet d’altronde: ogni volta che un Impero ha aperto ai popoli sottomessi ha decretato la propria fine....

Il "buonismo" della solidarietà, dell'accoglienza e della condivisione (tanto caro al gesuita Bergoglio) non puoi evocarlo per costringere la gente ad aprirsi verso chi neppure conosce.
Per questo gli unici nomi plausibili di questo fenomeno sono: invasione, rimpiazzo, sostituzione etnica e genocidio!!!

Tratto dal libro "Benvenuti all'inferno" di Giovanni Angelo Cianti

Lorenza Veronese e Marcello Pamio – www.disinformazione.it

Il World Economic Forum fondato e diretto dal visionario economista tedesco Klaus Schwab è una fondazione senza scopo di lucro nata nel 1971 in Svizzera con lo scopo di riunire le più grandi menti politiche, economiche e finanziarie mondiali, per discutere questioni urgenti e per trovare soluzioni. Ricordiamo che proprio il WEF aveva ospitato a Ottobre 2019 l’Event 201 che simulava una pandemia da Coronavirus. Di fatto, poco dopo, questa “pandemia” si è diffusa in tutto il mondo.

Tra gli esponenti di questa fondazione nonché tra i partners principali vediamo nomi come Amazon, Allianz, Astrazeneca, Apple, banche di vari paesi occidentali e asiatici, Bill & Melinda Gates foundation, Procter and Gamble, Pfizer, Paypal, Angela Merkel, Xi Jinping (presidente della Cina), Mario Draghi ecc...

I manifesti del WEF sono, principalmente, due testi scritti a più mani e messi insieme sotto la direzione di Klaus Schwab dal Titolo “La Quarta Rivoluzione Industriale” pubblicato nel 2016 con prefazione di John Elkann e “Covid 19: The Great Reset” pubblicato nel 2020.

In questi testi Schwab e alcuni membri del WEF chiariscono la direzione delle ricerche e degli investimenti che sono stati fatti ad oggi, per raggiungere un Nuovo Ordine Mondiale.
In questo articolo analizzeremo la ristampa aggiornata del primo testo, con il titolo “Governare la Quarta Rivoluzione Industriale”, pubblicato nel 2019 con la prefazione non più di Elkann, bensì di Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft.

Cos’è la Quarta Rivoluzione Industriale

La Quarta Rivoluzione Industriale segue alle prime 3:

  • La 1a Rivoluzione Industriale nel 1784 vede l’introduzione della macchina a vapore che permise di automatizzare alcuni processi produttivi.
  • La 2a Rivoluzione Industriale avvenne nel 1870 e fu fondata sull’utilizzo del petrolio e dell’energia elettrica, sulla nascita del motore a scoppio che diedero il via alle produzioni di massa.
  • La 3a Rivoluzione Industriale iniziò verso il 1970 e fu caratterizzata dalla nascita dell’informatica.

Il fondamento della Quarta Rivoluzione Industriale

La Rivoluzione Industriale che stiamo vivendo ai giorni nostri, introduce un nuovo concetto di tecnologia dove la fisica, il digitale e la biologia si fondono dando vita al cybersistema, alla realtà aumentata e ad un essere umano modificato (Transumanesimo).
Analizziamole le problematiche alla base della Quarta Rivoluzione Industriale attraverso le parole stesse di Schwab...

Problema 1: Stabilire il confine tra uomo e macchina
«Oltre ad arricchire il mondo intorno a noi però, le tecnologie sottese alla Quarta Rivoluzione Industriale diverranno una vera e propria componente dell'essere umano. In effetti, si ha già l'impressione che gli smartphone rappresentino un'estensione del nostro corpo. Alcuni dispositivi esterni, come ad esempio la tecnologia indossabile o le cuffie per la realtà virtuale, saranno presto impiantabili nel nostro cervello: gli esoscheletri e le protesi aumenteranno la nostra forza fisica e lo stesso avverrà per le nostre abilità cognitive grazie alle innovazioni nel campo della neurotecnologia: riusciremo, inoltre, a manipolare i nostri geni e quelli dei nostri figli. Ma le suddette innovazioni generano importanti quesiti. Ad esempio, qual è il confine tra uomo e macchina? E cosa si intende per essere umano?»

Questo è un punto cruciale per il Transumanesimo: la fusione tra uomo e macchina! Iniziando a "modificare", "potenziare" e "migliorare" l'uomo attraverso la biotecnologia abbinata alla robotica, qual è il limite per rimanere umani? E quando una macchina con Intelligenza Artificiale può essere definita vivente?
Sicuramente dpvranno allargare la definizione di "uomo" e quindi anche il concetto stesso di Vita!

Problema 2: Monopoli, mancanza di giustizia e diseguaglianze sociali
«...una delle maggiori preoccupazioni legate alla Quarta Rivoluzione Industriale sarà la mancanza di giustizia nella distribuzione della ricchezza, aspetto che porterà all'aumento delle diseguaglianze sociali con un conseguente rischio in termini di coesione sociale. Il monopolio del potere è uno dei modi in cui la Quarta Rivoluzione Industriale può inasprire le diseguaglianze. È significativo in tal senso che Google controlli il 90% del mercato della pubblicità legata ai motori di ricerca, che Facebook gestisca il 77% dei social network e che Amazon possegga quasi il 75% del mercato degli e-book. E se si dimostrasse possibile creare un'intelligenza artificiale generale capace di migliorarsi sino a diventare superintelligenza, i primi soggetti che investissero in essa sarebbero in grado di dominare qualsiasi mercato.»

Problema 3: Impatto delle tecnologie sull’occupazione
«... il rischio che molte occupazioni diventino automatizzate è più alto rispetto a quanto accaduto nel corso delle rivoluzioni industriali precedenti e la rapida diffusione dell'innovazione si traduce in una perdita di posti di lavoro più elevata..»
Con questi presupposti, vediamo brevemente i dodici aspetti sui quali si sviluppa la Quarta Rivoluzione Industriale:

1. Le nuove tecnologie informatiche
In questo capitolo si fa riferimento agli investimenti effettuati dal 1947 in poi, data di nascita del transistor, per rendere questa tecnologia sempre più piccola. Come riportato nel libro «oggi i transistor sono oramai più piccoli di un batterio. In commercio sono disponibili microchip con una grandezza che varia tra i 10 e i 14 nanometri, mentre Intel ha programmato di ridurne ulteriormente le dimensioni a 7 nanometri. Per dare un termine di paragone, un capello umano ha un diametro di 50.000 nanometri».
Con dimensioni di qualche nanometro (miliardesimo di metro) significa che la tecnologia attuale è in grado di costruire circuiti, sensori, ripetitori e antenne molto più piccoli di un qualsiasi microrganismo (perfino di un virus o esosoma) e quindi tranquillamente inseribili anche all'interno di un vaccino...

2. La blockchain e il registro distribuito
Un grande archivio, quindi, di big data online e disponibile a tutti, che determinerà la nostra identità digitale e la nostra credibilità finanziaria.
La Finestra di Overton sul microchip è spalancata da diversi anni e oramai il biochip impiantabile è diventato una cosa "accettabile" e quindi "normale". L'attuale Green Pass sarà sostitutito dal chip, all'interno del quale verranno inseriti tutti i nostri dati personali, biometrici, fiscali, finanziari e sanitari

3. L'Internet delle Cose (IoT)
Gli oggetti si scambieranno dati in modo indipendente anticipando le esigenze dell'uomo. Come afferma Schwab «nei prossimi dieci anni, più di 80 miliardi di dispositivi connessi nel mondo interagiranno tra loro e con gli individui...il mondo intorno a noi anticiperà con regolarità le nostre esigenze, analizzando i nostri modelli comportamentali.»
Per l'internet delle cose sarà necessario il 5G. Non a caso il lavoro per la messa in opera di antenne prosegue ininterrottamente da danni (anche durante il lockdown), perché questa nuova tecnologia protocollo di trasmissione dati è funzionale anche per il controllo e la telesorveglianza (gestione telecamere, webcam, ecc.)...

4. L'intelligenza artificiale e la robotica
Grazie agli enormi volumi di dati relativi ai comportamenti umani che noi abbiamo contributo a diffondere tramite i social, ai nostri acquisti online e a tutte le nostre operazioni digitali, l'intelligenza artificiale permeerà le nostre vite tramite macchine autonome che opereranno nella società. «Gli esperti prevedono che anche gli scenari da film di fantascienza, quali ad esempio i sistemi operativi intelligenti e assistenti digitali empatici, potrebbero diventare realtà. Forse un giorno i robot potranno coordinare attività di sorveglianza...la polizia ha già fatto ricorso ai robot per attività di ricerca, salvataggio o per attaccare uomini armati.»
In Cina stanno sono già all'opera i primi giudici-robot con Intelligenza Artificiale in grado di snellire i processi e le udienze avendo una precisione e affidabilità (così dicono) del 97%.

5. I materiali innovativi
Il principio di questi materiali è la miniaturizzazione applicata ai dispositivi informatici, dagli organismi sintetici alle batterie al grafene, questo è il futuro dei materiali. Ci saranno, ad esempio, nanorobot per la cura delle nostre cellule attraverso i farmaci che però provocheranno danni ambientali devastanti tramite i nano-inquinanti.
In pochissimi anni il grafene, da materiale fantascientico e totalmente sconosciuto alla maggior parte delle persone è entrato nella bocca di tutti. A tal punto che sembra impossibile immaginare un mondo futuro privo di grafene. La cosa inquietante è che l'ossido di grafene è stato riscontrato nei vaccini anti-Covid incoulati a centinaia di milioni di persone. Cosa può causare il grafene all'interno dell'organismo umano? E quando attiveranno il 5G?

6. La stampa multidimensionale
«Nelle società più ricche di oggi le persone reperiscono beni e cibo da tutto il mondo attraverso la filiera produttiva fisica, ma la stampa 3D potrebbe cambiare questo stato delle cose. In futuro potremmo ricreare localmente beni ad uso personale, come l'abbigliamento, l'elettronica e l'utensileria grazie alle stampanti 3D»
Punto a sfavore di questa "super-tecnologia" è che oltre a stampare plastica, verranno impiegati materiali come il grafene e il carburo cementato che poi saranno da smaltire, oltre ad inficiare sull'occupazione tagliando fuori molte attività lavorative come quelle legate alla logistica. Ma questo non è nulla confronto alla possibilità, come sottolinea Phil Dickens professore di Tecnologia inglese del WEF, di stampare tessuti viventi come arti o interi organi del nostro corpo.

7. Le biotecnologie
In Cina si sono riprodotti segmenti del DNA per combattere il cancro e alcuni studiosi stanno realizzando un "gene-drive" (o driver genetico) contro la malaria che renderà sterili le zanzare in Africa. Oltretutto, ci viene presentato un utilizzo delle biotecnologie in campo medico e nell'agricoltura. In campo medico si parla, ovviamente, di ingegneria genetica e farmacogenomica . Si applaude agli investimenti che si stanno facendo sui biomateriali che andranno ad agire sull'invecchiamento umano. Che impatto avranno, poi, queste modifiche agli equilibri genetici e ambientali non è dato sapere.

8. Le neurotecnologie
In questo capitolo emerge a pieno il mito dell'uomo aumentato ("superuomo"). Grazie alla tecnologia si potrà correggere eventuali errori del cervello e potenziarne le funzionalità. Alcuni esempi riportati sono la capacità di guardare grazie ad infrarossi, registrare o rivivere sogni e ricordi e controllare oggetti al di fuori di noi. In questo modo sarà possibile anche la lettura del cervello anticipando pensieri ed azioni degli individui.

9. La realtà virtuale e aumentata
Conosciamo la realtà virtuale spesso legata ai videogames, anche se l'esercito la utilizza da diversi anni per simulazioni e addestramenti. Mentre la realtà virtuale, tramite appositi dispositivi, sostituisce il mondo fisico con uno simulato, quella aumentata potenzia la nostra capacità percettiva. Essa funziona introducento elementi virtuali e personaggi realistici nel mondo fisico. Tramite modem impiantati nel nostro cervello, protesi o nanorobot avremo la possibilità di viaggiare senza spostarci, lavorare da remoto come se fossimo in azienda e studiare da casa (in DAD) come se fossimo a scuola. Inoltre si potrà rivivere momenti storici passati o aiutare i chirurghi in sala operatoria, per esempio, scansionando in 3d un tumore da rimuovere.

10. La cattura, conservazione e trasferimento dell'energia
In questo capitolo si indica come innovazione rivoluzionaria la fusione nucleare. Si prevede, quindi, un futuro di energia pulita (secondo gli autori) a costo accessibile grazie al nucleare e all'intelligenza artificiale che regolerà la distribuzione dell'energia attraverso le reti mondiali.

11. La geoingegneria
«La geoingegneria si basa sull'assunto che l'essere umano possa deliberatamente ed efficacemente controllare i processi della complessa biosfera della Terra». Grandi sono le sfide che l'innovazione sta affrontando come l'inquinamento, la siccità e il surriscaldamento globale. Tra queste tecnologie innovative si investe in specchi giganti nella stratosfera per deviare i raggi solari e l'introduzione di composti chimici nell'atmosfera per aumentare le piogge, nonché lo sviluppo di grossi apparecchi per rimuovere l'anidride carbonica dall'aria. Anche qui, non è chiaro l'impatto che avranno queste sostanziali modifiche degli equilibri della Terra.

12. Le tecnologie dello spazio
Non contenti di aver portato allo stremo questo pianeta, si investe molto sulle tecnologie dedicate ai viaggi spaziali. Il transumanista Elon Musk con la sua SpaceX sta lavorando per ridurre i costi per i viaggi nello spazio. Lo scopo è la ricerca di nuove risorse da estrarre in altri pianeti e il turismo spaziale.

Infine ampio spazio viene dedicato all'importanza dei droni, per i quali è prevista un'attività intensa entro il 2040, sia nel campo della sicurezza che della logistica (vedi Amazon).
Dal punto di vista dei valori umani: spesso si fa riferimento a questo aspetto nel libro che però viene ogni volta controbilanciato da sezioni e affermazioni che riguardano l'importanza dell'evoluzione tecnologica e del beneficio economico che ne deriva, "benefici" che dovrebbero farci mettere questi valori in secondo piano.
In conclusione ci teniamo a ricordare la fine che ha fatto il Prometeo menzionato da Schwab nel capitolo del suo libro intitolato "il potere prometeico delle biotecnologie". Prometeo come Icaro nella mitologia greca fanno una brutta fine sfidando gli dei e cercando di rompere gli equilibri naturali.
Con l'occasione vorremmo lasciarvi con una bellissima frase di un grande personaggio storico e culturale del nostro paese, Alessandro Manzoni. Nel 1830 Manzoni affermava:

"Non sempre ciò che viene dopo è progresso".

Questo è il futuro che queste menti "eccelse" hanno scelto e programmato per noi, ma la scelta ultima rimane sempre e solo nostra. Sta a noi ora decidere che direzione vogliamo prendere e cosa vogliamo per il nostro futuro, quello dei nostri figli e metterlo in atto.

Fonti

"Governare la quarta rivoluzione industriale" di Klaus Schwab – Edizioni Franco Angeli

https://www.weforum.org/partners/#A

Carol Watkins

Nel 1920 alla John Hopkins University lo psichiatra Dr. J.B. Watson compie alcuni esperimenti su bambini piccoli di età dai 3 mesi a 1 anno. Gli esperimenti sono straordinari nella loro semplicità. In uno di questi presenta ad un bambino una candela accesa per vedere se ha paura del fuoco. In un altro introduce degli animali nell'ambiente per vedere se il bambino è spaventato.

Uno di questi esperimenti viene chiamato il “Little Albert Experiment” dove accanto ad un bambino di 3 mesi di nome Albert viene messo un coniglio. Dopo un po' il bambino si affeziona all'animale e comincia anche ad accarezzarlo. Poi il Dr. Watson decide di modificare l'ambiente producendo un forte rumore di martellamento ogni volta Albert tocca il coniglio, col risultato di spaventare il bambino. Alla fine, Albert prova repulsione per il coniglio, gridando terrorizzato ogni volta che gli viene messo vicino.

Cambiando l'ambiente Watson scopre che la mente non ancora sviluppata del bambino può essere controllata, insegnandole come comportarsi di volta in volta con possibilità e combinazioni infinite. Dai suoi esperimenti Watson raggiunge una conclusione radicale che getterà le basi dell'ingegneria politica e sociale del 20° secolo.
Dalle sue ricerche conclude che la forza dominante nella società non è l'amore ma la paura.

Quindi miliardi e miliardi di dollari delle multinazionali vengono iniettati nel tempo nei campi dell'istruzione, della ricerca scientifica e politica per un piano prestabilito di ingegneria sociale e umana.

“Datemi un bambino e posso trasformarlo in qualsiasi tipo di uomo.”

Queste sono le parole dello psichiatra Dr. J.B. Watson, il fondatore del comportamentismo.

Secondo questa visione del mondo, il comportamento degli organismi, inclusi gli esseri umani, è facilmente prevedibile e scontato quindi controllabile, e da allora i governi e gli scienziati con massicci finanziamenti corporativi hanno lavorato con fervore nel condizionare l'essere umano ad essere quel perfetto ingranaggio di quella macchina chiamata oggi “il mercato”.

L'amore per il potere è la forza trainante dell'economia globale e l'installazione della paura nelle menti delle persone è lo strumento usato per manipolare la società, utilizzando i media mainstream per mantenere il gioco. La gente ha paura per il proprio lavoro, per i propri mezzi di sostentamento, impegni familiari, status finanziario e posizione sociale. Ha paura per la sua comunità, per le risorse pubbliche, il crimine, la sicurezza nazionale e l'assistenza sanitaria.

Molti cittadini oggi sono diventati schiavi arrendevoli e compiacenti, tolleranti verso l'obbedienza graduale, pronti a scambiare una schiavitù fisica per una psicologica. La cosa che più mi preoccupa non sono tanto le limitazioni che ci imporranno ma la remissività e arrendevolezza che sta sfornando una nazione di depressi sorridenti.

L'unica cosa che sta velocemente scomparendo nella società oggi è l'abilità di essere umani, l'abilità di discernere, ragionare, pensare criticamente e usare l'intuizione. Le persone in questi giorni fanno affidamento sui loro pari, sulle istituzioni governative e strizzano l'occhio verso i loro idoli che gli diano uno scopo, disperatamente alla ricerca di un corrimano per aggrapparsi, di significati e comprensione fuori dalle proprie menti. Hanno delegato il proprio pensare ad altri, spalancando la porta a qualsiasi psicopatico che allegramente assumerà il ruolo di leader, giocando a suonare il pifferaio magico per la mandria.

Carol Watkins (traduzione di Stefano Fiore)

Francesco Borgonovo, "La Verità", 19 maggio 2021

Qualcuno ieri ha scritto che il Lazio, anticipando tutti, si è fatto il suo ddl Zan. In realtà è avvenuto qualcosa di molto peggiore e confuso, che offre un quadro devastante del funzionamento delle istituzioni e fa tremare al pensiero della facilità con cui in Italia l'ideologia riesce a penetrare a ogni livello senza incontrare particolari ostacoli.

Vediamo di ricostruire i fatti. Il 14 maggio in tutte le scuole del Lazio arriva una comunicazione dell'Ufficio scolastico regionale del ministero dell'Istruzione che ha come oggetto: «Strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere». Ai dirigenti scolastici di ogni ordine e grado vengono trasmessi due allegati. Uno è l'invito a partecipare a una conferenza online dedicata a «Le diverse sfumature dell'identità di genere». L'altro allegato è un robusto documento contenente le famigerate Linee guida».

A realizzare il tutto sono stati gli esperti del Saifip, ovvero il Servizio per l’adeguamento tra identità fisica e identità psichica. Sul documento sono riportati due loghi: quello dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma (a cui il Saifip fa riferimento) e quello della Regione Lazio. Si spiega poi che il testo è stato redatto «in collaborazione con l’associazione Genderlens e Agedo (genitori di bambini e adolescenti con varianza di gene).

Le linee guida sono articolate in 5 punti. Per prima cosa è prevista la formazione al personale scolastico e agli studenti» sui «temi della varianza ed espressione di genere». Al secondo punto si legge che gli istituti scolastici dovrebbero adottare «un linguaggio di genere inclusivo». Cioè, in concreto, le scuole dovrebbero modificare la modulistica ufficiale onde «garantire che gli studenti con varianza di genere siano in grado d’identificarsi in modo coerente con la loro identità di genere, piuttosto che essere costretti a scegliere una casella che non li descrive».

Il terzo punto riguarda la «Carriera alias». Si prevede «l'assegnazione di un'identità provvisoria, transitoria e non consolidabile» allo studente che manifesti la volontà di cambiare genere. In pratica, il minore trans dovrà essere indicato con un nome fittizio che non lo discrimini. Inoltre - siamo al quarto punto - le linee guida invitano gli insegnanti a rivolgersi agli studenti transgender utilizzando «il nome e i pronomi scelti» (un maschio che si identifichi come femmina dovrà essere indicato come «lei»).
L’ultimo punto prevede che vengano creati bagni e spogliatoi «non connotati per genere».

Nell’introduzione alle Linee Guida si spiega con entusiasmo che «negli ultimi anni stiamo assistendo a una Gender Revolution». Il personale scolastico deve allora tenere presente che le «pressioni culturali a ‘normalizzarsi’, ad aderire ad una struttura patriarcale ed eternormativa» sono «fattori di rischio importanti e predominanti nello sviluppo di psicopatologie nel bambino o adolescente transgender».

Insomma, secondo le linee guida, la scuola deve appoggiare la «transizione sociale» dei minorenni, ovvero il processo attraverso il quale i ragazzi iniziano «a vivere nel genere esperito senza alcun intervento medico». Sintetizzando, bisogna che l'ambiente scolastico diventi «inclusivo e affermativo». Quest'ultima parola è la più terribile. L’approccio cosiddetto «affermativo» prevede di fatto che non si metta in discussione la scelta del minore di cambiare sesso, anzi la si incoraggi.

L’unica reazione ammessa da parte degli adulti è l’accettazione, tutto il resto è considerato discriminatorio.
Il rischio, quindi, è che qualche giovane (o molti) s’incammini su una strada sbagliata, senza avere poi la possibilità di rimediare.
Resta il mistero: ma chi ha permesso che le linee guida arrivassero nelle scuole? Qui viene il bello. Ieri abbiamo cercato di ricostruire l’iter del documento, e abbiamo scoperto cose folli. Secondo Michela Corsi, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, tutto è iniziato quando alcune associazioni di genitori - si suppone Genderlens e Ageso – si sono presentate chiedendo più tutele per i minori trans. Queste associazioni hanno fornito il documento con le linee guida che riportava i loghi del San Camillo e della Regione. Vedendo i loghi istituzionali, l’ufficio laziale del ministero ha pensato bene di inoltrare il testo a tutte le scuole!

Ieri, però, l’Azienda ospedaliera San Camillo ha disconosciuto le linee guida, spiegando di non essere «responsabile né dei contenuti né delle modalità con cui tale documento è stato diffuso». Come ci ha ribadito a voce il direttore amministrativo dell’ospedale Francesca Milito, il San Camillo non ne sapeva nulla. Dalla Regione Lazio, pur senza commenti ufficiali, hanno condiviso sui social il comunicato dell’ospedale: anche loro hanno preso le distanze.

Ma quindi da dove escono queste benedette indicazioni sui minori trans? Ad organizzare tutto - così dice il San Camillo - sarebbe stato l'istituto Metafora, un «centro di ricerca» di cui fa parte la dottoressa Maddalena Mosconi, psicologa. Questa ultima in veste di «responsabile dell’area minori del Saifip», ha illustrato ai giornali le linee guida laziali celebrandone l’importanza.
In effetti la dottoressa Mosconi risulta fra i responsabili del Saifip, il quale a sua volta risulta insediato all’interno dell’ospedale San Camillo.

Sul suo profilo Facebook ufficiale, il Saifip si presenta come «Servizio di consulenza e sostegno» per chi vuole «rettificare l’attribuzione di sesso». Scorrendo il profilo, però, sorge qualche perplessità. Più che consulenti di un ospedale, quelli del Saifip sembrano attivisti. Ad esempio hanno collaborato alla realizzazione delle «panchine con i colori transgender» a Roma, un'iniziativa a sostegno della campagna pro ddl Zan. Viene da chiedersi: ma è normale che un minorenne che pensa di cambiare sesso riceva, in ospedale, i consigli di un militante Lgbt?

In questo modo si tutelano i ragazzi o li si avvia – per ideologia – su una strada potenzialmente pericolosa? Soprattutto, però, ci domandiamo: come è possibile che le linee guida siano arrivate nelle scuole? Con quanta superficialità è stata gestita questa vicenda? Gli alti livelli del ministero non sapevano (compreso, pare, il ministro Bianchi), la Regione non sapeva (l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato si è detto «sorpreso» e ha ribadito che il San Camillo non sapeva)…
Eppure il testo è giunto ovunque.

Rossano Sasso, sottosegretario leghista all’Istruzione, scoperta la magagna, si è messo all’opera per far ritirare le linee guida, cosa che è avvenuta ieri sera. L’Usr del Lazio ha motivato il ritiro spiegando che la «fiducia nel pedigree del documento non può che essere incrinata dal fatto di aver appreso che l’estensore avrebbe una affiliazione scientifica diversa da quella che era stata rappresentata a questo ufficio». Ah, quindi se le linee guida le avesse «approvate» il San Camillo sarebbero ancora in vigore? Curioso. Tanto più se consideriamo che gli autori delle linee guida sono realmente collaboratori del San Camillo…

Intanto - forse ignaro dei dettagli - il Presidente dell'Associazione Nazionale presidi, Antonello Giannelli ha fatto in tempo a rilasciare commenti favorevoli al documento trans. E’ il gender all'italiana: un delirio ideologico-burocratico.

Poi si lamentano del patriarcato...

Marcello Pamio

Alzi la mano chi vorrebbe tornare alla normalità.
Bene….ora potete abbassarla, perché non torneremo mai più alla vita precedente.
Il Sistema ce lo sta dicendo in ogni modo e in tutte le salse, a tal punto che perfino Coca Cola si è scomodata!
Ha realizzato uno spot geniale dove un uomo di colore spiega a voce la bellezza di guardare con occhi diversi la “nuova normalità”. Un messaggio apparentemente condivisibile, ma all’inizio e alla fine dello spot i geni pubblicitari hanno inserito tre paroline semplici: “Come Mai Prima”!

Ufficialmente si riferisce al fatto che la corporazione che produce la bevanda più conosciuta e purtroppo più bevuta al mondo, ci tiene a fare sapere ai suoi consumatori che ci sarà “come mai prima”. Invece di investire milioni per sistemare i danni che il colosso crea in giro per il mondo, ha donato 100 milioni di dollari alle organizzazioni in prima linea che fronteggiano il Covid-19.
Ovviamente il messaggio subliminale dello spot è leggermente diverso: “Non torneremo Mai più Come Prima

Avete capito? Tutti voi retrogradi che vorreste tornare alla bella vita (per modo di dire) precedente, mettetevelo dentro quella zucca vuota. Non torneremo mai più alla “normalità” per il semplice fatto che dovremo abituarci alla situazione psicopatologica odierna: mascherine, isolamento, distanziamento, delazione, tamponi ai bambini quotidianamente a scuola, e dulcis in fundo vaccini per tutti, come se non ci fosse un domani.

Ecco perché nessuno dà speranza e buone notizie, perché per il Sistema non sarà MAI COME PRIMA! Tutto qua.
Stanno (mal)trattando socio-psicologicamente i bambini piccoli, con lo scopo di inoculare direttamente dentro l’inconscio e il DNA comune la concezione e la visione della nuova società del futuro, di quel “Mondo Nuovo” tanto agognato dal visionario Aldous Huxley.

Video dello spot della Coca-Cola

https://www.youtube.com/watch?v=gVHITjER3rA&feature=emb_title

Il coronavirus ha fatto fare passi da giganti verso l'instaurazione di un grande Ordine Mondiale, verso il Grande Controllo!
Ma il muro della menzogna e dell'arroganza dell'attuale regime dittatoriale sta per crollare sotto i colpi del risveglio delle coscienze. Più il Sistema si accanisce e più persone si sganciano dal Matrix…

Video di Marcello Pamio...

https://youtu.be/CGCZwfy11EI


Marcello Pamio

Il Regime del Caos ha inciso un'altra tacchetta nel freddo “registro” del controllo globale.
A livello internazionale stiamo assistendo infatti alla crescita esponenziale del contagio da parte di uno dei più terribili virus che si conoscano. Uno di quelli che non risparmia nessuno: la paura!
Un virus intelligentissimo e astuto, che nel corso della storia ha mutato molte volte l'informazione contenuta nel suo DNA. Se in passato infatti colpiva le persone per contatto diretto, ora è in grado di trasferire la sua virulenza passando attraverso le radiazioni di uno schermo televisivo o di un dispositivo digitale, addirittura qualche ricercatore azzarda l'ipotesi di un possibile contagio mediante l'inchiostro nero usato dai media cartacei...

Situazione internazionale
Nessuno sa con certezza quello che sta accadendo in Cina, anche perché stiamo parlando di uno dei regimi più spietati e isolati al mondo, sotto tutti i punti di vista: sociale, mediatico, informativo, ecc.
Anche in questo caso, però, sono proprio il dubbio e l'incertezza a fomentare la paura!
Trapela pochissimo e, quel poco, è ovviamente terrorizzante: scenari da film di fantascienza.
Immagini di persone con le mascherine, di militari in tenuta da guerra batteriologica, veicolate dai soliti media, non fanno altro che gonfiare la paura e il panico tra la popolazione.
Se riuscissimo a sganciarci emotivamente da questo coronavirus, cercando di usare un eccezionale strumento oggi sempre più raro come la logica, forse il quadro assumerebbe dei colori diversi.

Chi beneficia dall'infettare le masse con la paura? O come direbbero i latini: “Qui Bono”, “Cui Prodest”?
Dalla paura scaturiscono conseguenze e reazioni che vanno ovviamente a beneficio delle case farmaceutiche che producono vaccini, farmaci, antibiotici, ecc. Come vedremo dopo, le azioni delle multinazionali che stanno guarda caso lavorando per creare il vaccino (che forse è già pronto) sono schizzate alle stelle.
Ma dalla paura ne giovano anche tutte quelle realtà, quei gruppi di potere che lavorano per stringere sempre di più il cappio del controllo globale: leggi repressive che, nel nome della sicurezza nazionale, possono andare dall'obbligatorietà vaccinale - o di altri prodotti farmaceutici - per tutti i sudditi, all'impedimento di lavorare o viaggiare in aereo senza il libretto o il passaporto in regola con la prassi vaccinica; dai sempre più ferrati controlli con dispositivi biometrici negli aeroporti, all'impianto del microchip, ecc.
La paura inoltre blocca, congela e paralizza le coscienze!
Infine ma non per importanza questa emozione è il nutrimento prediletto per certi figuri...
In un periodo storico come l'odierno, dove oggettivamente è in atto un risveglio delle coscienze (seppure lento), dove sempre più persone hanno tolto e stanno togliendo il velo di Maya, cosa arriva? Una pandemia devastante che ucciderà decine di milioni di persone....
Possiamo realmente credere alle coincidente?

Ecco alcuni passaggi cronologici molto interessanti, che da una parte ci devono far vedere che vi sono dei personaggi e delle entità che realmente stanno lavorando per bloccare l'evoluzione dell'uomo, ma dall'altro ci danno l'opportunità di evolvere con ancor più velocità...

- Dal 2001, dopo il morbo della “Mucca pazza”, abbiamo visto nel 2002, 2005 e 2009 rispettivamente Sars, Aviaria e Suina. Pandemie devastanti che avrebbero decimato la popolazione del pianeta.
Secondo i giornali avremmo camminato sopra montagne di cadaveri virulenti, ma stranamente le uniche montagne sono state di soldi per le lobbies farmaceutiche che hanno gentilmente sfornato vaccini, tamiflu, antibiotici, ecc.

- Nel novembre 2013 la Fondazione Bill & Melinda Gates finanzia con 189,000 l'Istituto britannico Pirbright.

- A luglio 2015 l'Istituto Pirbright deposita il brevetto per i coronavirus attenuati per essere usati come vaccino per prevenire malattie polmonari e respiratorie...

- Nel 2017 in Cina viene costruito, nel centro di Wuhan, il primo laboratorio con il massimo livello di biosicurezza (BSL-4), con lo scopo di affrontare le più grandi minacce biologiche del pianeta (sars, ebola, ecc.). Stranamente sarà la città dove si è registrato il primo caso del nuovo coronavirus...

- Ad aprile 2018, durante la conferenza annuale della Massachusetts Medical Society a Boston il miliardario filantropo Bill Gates aveva predetto la diffusione di un nuovo virus che avrebbe potuto colpire il Sud dell'Asia causando 30 milioni di morti in 6 mesi. Profezia molto precisa: "il mondo ha bisogno di prepararsi per le pandemie come i militari si preparano alla guerra"

- Il 18 ottobre 2019 a New York si è svolto l'Event 201, una esercitazione di pandemia del massimo livello, con lo scopo ufficiale di gestire e ridurre le conseguenze economiche e sociali su larga scala di un'eventuale epidemia virale da coronavirus, che avrebbe causato “65 milioni” di vittime.
Gli organizzatori dell'evento: Johns Hopkins Center for Health Security, World Economic Forum e l'immancabile Fondazione Bill & Melinda Gates.

Vediamo ora quali sono le “fortunate” lobbies che lavorando alla produzione vaccino stanno guadagnando montagne di soldi ancora prima della messa in commercio. Le quotazioni sono dell'ultime mese.
Attenzione ai partners...

VIR BIOTECHNOLOGIES

Sembra la più vicina al vaccino. Si tratta una sconosciuta clinica specializzata nel settore immunologico di San Francisco. Da inizio anno però le azioni della compagnia sono balzate del 97%, portando la capitalizzazione di mercato vicino ai 3 miliardi di dollari.

PARTNER VIR
Alnylam Pharmaceuticals, Brii Biosciences, Fondazione per l'Istituto di ricerca in biomedicina, OHSU e la Fondazione Bill & Melinda Gates

 
Le azioni della VIR nell'ultimo mese...

INOVIO PHARMACEUTICALS

La sede è in Plymouth Meeting in Pennsylvania

PARTNER INOVIO
ApolloBio, AstraZeneca, Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI) della Fondazione Bill & Melinda Gates, Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), Drexel University, GeneOne Life Science, HIV Vaccine Trials Network, NIAID (The National Institute of Allergy and Infectious Diseases of the National Institutes of Health), Parker Institute for Cancer Immunotherapy, Regeneron, Roche/Genentech, Università della Pennsylvania e The Wistar Institute


Le azioni della INOVIO nell'ultimo mese...

NOVAVAX

Società che produce vaccini nel Maryland.

PARTNER NOVAVAX
Tra i collaboratori sempre la Fondazione Bill & Melinda Gates


Le azioni della NOVAVAX nell'ultimo mese...

 


 

MODERNA Inc.

E' una società di biotecnologia con sede a Cambridge nel Massachusetts, specializzata nella scoperta e nello sviluppo di farmaci basati sull'RNA messaggero.

PARTNER MODERNA Inc.
Astrazeneca, Merck, Fondazione Bill & Melinda Gates, Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency) l'Agenzia del Dipartimento della Difesa americano che si occupa di ricerche militari...


Le azioni della MODERNA Inc. nell'ultimo mese...


VAXART Inc.

Una multinazionale di San Francisco che promuove la salute globale attraverso lo sviluppo di vaccini efficaci somministrati per via orale, quindi tramite compresse anziché iniezioni.

PARTNER VAXART Inc.
La multinazionale collabora con il BARDA, “Office of Biomedical Advanced Research and Development Authority” e da questo ha ricevuto oltre 15 milioni di dollari per sostenere “lo sviluppo avanzato di vaccini antinfluenzali più efficaci per migliorare in definitiva la preparazione contro l'influenza stagionale e pandemica”. Il BARDA ha numerose partnership con industrie, OMS e recentemente anche con fondazioni come Bill & Melinda Gates


Le azioni della VAXART nell'ultimo mese...

Conclusione
Su cinque multinazionali interessate alla produzione del vaccino contro l'ultimo pericolo globale, il coronavirus, c'è sempre la Fondazione Bill & Melissa Gates.
L'ex patron della Microsoft, detto l'oracolo delle pandemie, è senza alcun dubbio il losco individuo (almeno tra quelli noti al grande pubblico) che più sta lavorando per la creazione di vaccini...
Due su quattro di queste lobbies vedono addirittura la partecipazione del DARPA, l'Agenzia della Ricerca militare statunitense.
Potrebbe destare preoccupazione sapere che i militari s'interessano di vaccini e quindi anche di virus e, per forza di cose, anche di armi batteriologiche. Ma da che mondo è mondo l'uomo, soprattutto quello in mimetica, fa di tutto per avere strumenti di offesa invisibili, come gli agenti batterici e/o virali.

A questo punto è necessario sapere che esiste per fortuna un vaccino che protegge e immunizza da qualsiasi virus e dalla paura: si chiama “conoscenza”.
L'antidoto per la paura è solo la conoscenza!
Attenzione: non è un vaccino distribuito gratuitamente dalle ASL, le dosi hanno il loro costo, perché l'immunizzazione necessita di studio, letture, approfondimenti. Ma questo per il suddito medio è inaccettabile, per cui è meglio prendere per oro colato quello che il Sistema dice e propone (quindi tutti in fila per tre -come cantava Bennato- a farsi i vaccini).

Non è facile comprendere per chi non ci ha mai messo il naso, ma una persona sana, il cui organismo è in uno stato di equilibrio psicofisico, che conosce la Natura e la Vita, non ha paura di batteri o virus perché ne conosce il senso biologico.
L'uomo potrà certamente modificare e violentare la Natura, creare e/o ingegnerizzare agenti batterici in un laboratorio di massima sicurezza, e liberararli in un mercato, ma quello che non potranno mai modificare è la meravigliosa, perfetta e magica natura dell'organismo, in grado di reagire e interagire con questi. Dove sono le prove? Davanti agli occhi di tutti: nonostante le numerosissime epidemie o pandemie, non tutti si ammalano: come mai?
Se è vero che sono agenti che si trasmettono per via aerea, tutti dovrebbero infettarsi e tutti dovrebbero ammalarsi, ma nella realtà non è così! Si ammalano e muoiono solo le persone che stanno vivendo qualcosa di preciso, che si trovano in conflitto e in un terreno biologico intossicato...
Viene da sé che in simili condizioni, al contrario di quello che dicono gli esperti, farsi inoculare vaccini o prendere veleni significa inquinare il terreno aumentando di molto il rischio di ammalarsi.
Ma sappiamo bene che la paura fa......novanta!

PS: la natura ha contemplato sostanze eccezionali come la Vitamina C (acido ascorbico) e gli oli essenziali (l'anima della pianta), che lavorano in totale sinergia con i processi biologici dell'uomo, e contemporanemente potenziano e amplificano le attività di difesa dell'organismo.
Per cui il momento è catartico per staccarsi sempre di più dal Regime del Caos che si nutre e si alimenta di Paura....
L'occasione è assai ghiotta per iniziare ad informarsi seriamente e correttamente.
Approfittiamo quindi del caos esterno per comprendere interiormente il vero senso della malattia, del perché ci si ammala e si guarisce, solo così vedremo sciogliersi come neve al sole ogni forma di paura...

Infine, la cosa forse più simpatica di tutta la vicenda del virus cinese sono le mascherine (vedere foto a lato).
Se infatti comperate in farmacia questo ausilio per proteggervi da eventuali liquidi umorali foresti, sappiate che vengono prodotte non solo in Cina (ma questa non fa notizia), ma nientepopodimenoché da una fabbrica nel distretto di Wuhan!
Quando si dicono coincidenze...

 

Marcello Pamio

Il filoso, giurista e storico francese Charles-Louis de Secondat, noto solo come Montesquieu (1689-1755) è considerato il padre della teoria politica della separazione dei poteri.
Egli ha descritto la famosa tripartizione dei poteri: legislativo (fa le leggi), esecutivo (le mette in pratica) e giudiziario (che in teoria avrebbe il compito di farle rispettare). Questi poteri in una “democrazia” dovrebbero essere ovviamente separati e indipendenti gli uni dagli altri, ma sappiamo bene che nella realtà non è proprio così.
Qualche secolo dopo Montesquieu si sono materializzati altri due poteri: il «Quarto Potere», quello della carta stampata, e il «Quinto Potere», quello dei mezzi di comunicazione di massa (radio, televisione e oggi internet e dispositivi digitali).
Questi ultimi rappresentano lo strumento di controllo sociale e manipolazione della pubblica opinione, e coloro che li gestiscono hanno un responsabilità enorme.
Ultimamente si è aggiunto anche il «Sesto Potere», che va sotto il nome di «Big Data».

Il termine «Big Data» è stato usato per la prima volta nel 2014 e rappresenta il più occulto e paradossalmente il più subdolo e persuasivo degli altri cinque. Letteralmente significa «grandi dati», e rappresenta l’insieme delle tecnologie di analisi di enormi quantitativi di informazioni e la capacità di estrapolare, mettendo in relazione questi dati, eventuali legami e/o prevedere andamenti futuri.
Potrà sembrare fantascienza, ma qualsiasi cosa noi facciamo nella nostra vita, nella nostra quotidianità produce dati….
Nella vita virtuale, basta una ricerca su Google, un acquisto al supermercato, postare delle foto sui social, registrare un messaggio vocale, scrivere un tweet o un post, ecc.
Nella vita reale avviene la medesima cosa: quando si entra in una metropolitana l’obliteratrice traccia il nostro passaggio, come pure quando si passa per un casello autostradale o si acquista con carta di credito...
Questo enorme flusso di dati non va perduto, ma viene catturato da Big Data.
Le stime degli esperti fanno impallidire: nel 2000 tale mole di dati viaggiava a circa 1,5 miliardi di Gigabyte, mentre nel 2012 era di 650.000 petabytes.[1]

«Dall’alba della civiltà fino al 2003 l’umanità ha generato 5 exabytes (5 miliardi di gigabytes) di dati, mentre ora ne produciamo 5 exabytes ogni 2 giorni con un ritmo accelerato che raddoppia ogni 40 mesi»[2] Tali sconvolgenti previsioni però sono sbagliate in ribasso perché nel 2013 avevamo già prodotto ben 4.400 exabytes.[3]

Tutti questi dati vengono raccolti, analizzati e monetizzati: coloro che sono in grado di gestirli e interpretarli hanno un potere unico al mondo.

Data Mining
Con «Data Mining» s’intende l’insieme delle tecniche e metodologie che servono per l’estrazione di informazioni utili derivate da grandi quantità di dati. Avere infatti montagne di hard disk zeppi di fantamiliardi di informazioni non serve a nulla se non si è poi in grado di trasdurli nel concreto.
Queste tecniche sono quasi tutte automatizzate, grazie a specifici software e algoritmi. Al momento attuale vengono utilizzate reti neurali, alberi decisionali, clustering e analisi delle associazioni.
Le finalità del Data Mining possono venire applicate nei vari campi: economico, scientifico, marketing, industriale, statistico, ecc.
L’operazione parte da informazioni «criptiche», senza ordine apparente in un database e arriva a una conoscenza sfruttabile per vari fini, principalmente quello di tipo economico.

Ecco un banale esempio di utilizzo del Data Mining.

Il cliente che chiede un prestito a un istituto di credito compra abitualmente feltrini adesivi per i piedi dei mobili?
Se lo fa, le sue chance di ricevere il prestito aumentano. Il nesso, piuttosto curioso ma vero, è stato messo in luce proprio applicando strategie di Data Mining, che hanno evidenziato come chi compra feltrini tendenzialmente è un ottimo pagatore.[4]

Si tratta solo di un esempio ma dimostra come Big Data è in grado di sondare gli aspetti più intimi. Come fanno infatti a sapere che chi compra feltrini per i mobili è più affidabile di chi non li compra? Dall’altra parte come potranno essere usate queste informazioni dalle società di credito quando arriva in filiale un cliente che non ha mai comprato feltrini?
Tenuto conto che tali dati interessano la globalità dell’essere umano, per cui anche in ambito medico, come si comporteranno le assicurazioni e/o le banche, sapendo che Mario Rossi ha chiesto un mutuo o una polizza sulla vita, ma dal database risulta essere una persona geneticamente predisposta al cancro, o al morbo di Parkinson o all’Alzheimer?

Ricerca Motivazionale
La «Ricerca Motivazionale» rappresenta il fulcro centrale delle lobbies: cosa c’è infatti di più importante  che capire le vere motivazioni che stanno alla base dei comportamenti di acquisto dei consumatori? Tale “Ricerca” avviene dai primi decenni del secolo scorso, ma oggi con l’evoluzione della tecnologia, i risultati sono futuristici.
Analizzando i dati delle carte fedeltà e incrociandoli con quelli delle carte di credito, è possibile scoprire delle cose inquietanti su ognuno di noi.
I «programmi fedeltà» esistono solo per persuaderci a comprare di più. Ogni volta che usiamo tali carte, viene aggiunta al nostro archivio digitale l’indicazione di quello che abbiamo comprato, le quantità, l’ora, il giorno e il prezzo. Quando usiamo le carte di credito, l’azienda archivia la cifra e la tipologia merceologica: ad ogni transazione è assegnato un codice di quattro cifre che indica la tipologia di acquisto.
Dove vanno a finire questi dati, ora è facile immaginarlo…

Big Data & Big Pharma
Ecco come Big Pharma utilizza il Data Mining.
Le lobbies chimico-farmaceutiche spendono ogni anno miliardi in Ricerca e Sviluppo (R&D), ma ne spendono molti di più in marketing spudorato: comparaggio (corruzione), pubblicità di medicinali, e mandando negli studi medici i loro fedelissimi rappresentanti.
Questi per promuovere le loro molecole, oltre alle classiche informazioni sui farmaci e ai campioni gratuiti hanno un altro potente strumento: i report sulla storia prescrittiva del medico.
Le industrie cosa fanno? Comprano questi report da ditte specializzate (PDI, «Prescription Drug Intermediary»), che a loro volta acquisiscono i dati di prescrizione dei singoli medici dalle farmacie, collegandoli poi alle informazioni sui medici che comprano dall’AMA, «American Medical Association».[5]
Con questi sono in grado di sapere se il medico è un grande prescrittore oppure no; se adotta subito le novità consigliate e/o omaggiate; riescono ad avere maggiori strumenti per convincerlo a prescrivere il farmaco più costoso, e infine possono contrattare i propri compensi.
E’ un caso che l’industria farmaceutica rappresenta il primo consumatore dei dati di prescrizione?
Sono dati per loro fondamentali.

In Italia teoricamente questo non potrebbe avvenire perché vige il divieto alle farmacie di fornire dati, ma i dubbi rimangono sempre moltissimi, anche perché dove vanno a finire i dati dei farmaci acquistati (con o senza ricetta medica) quando il lettore del codice a barre della cassa scansiona prima i medicinali e poi il codice fiscale con la scusa di “detrarli”? Nel codice fiscale c’è il nome e cognome della persona e nella ricetta quello del medico prescrittore…
Si possono o no incrociare questi dati e avere un quadro generale della persona e del medico?

La privacy non esiste
La “privacy” esiste? No, serve solo a prendere in giro il popolo-gregge dando l’illusione che vi sia il rispetto della vita personale, ma questo rispetto non è mai esistito.
Non è certo una novità sapere che molte aziende vendono e altrettante aziende acquistano i dati personali di milioni di persone.
Chi gestisce questi dati non solo è in grado di costruire un profilo accuratissimo di ciascun individuo, ma anche di interferire molto seriamente nelle sue scelte.
Ne vediamo solo la puntina dell’iceberg quando visitando delle pagine web, subito dopo su Amazon, Google o altri siti appaiono magicamente delle pubblicità coerenti con quello che abbiamo visionato qualche istante prima. Su Amazon dei sofisticatissimi algoritmi dirigono le scelte consigliandoci addirittura i titoli di libri su argomenti che sanno ci interessano; Facebook per esempio ci suggerisce alcune precise amicizie; Booking invece ci suggerisce delle mete per noi ambite da sempre.
Come fanno? Hanno la sfera di cristallo o più semplicemente la responsabilità è solo nostra perché lasciamo in giro pezzetti di noi stessi?

“Like” e “Tweet”: il profilo psicometrico
Secondo alcuni analisti bastano pochissimi «like», i «mi piace», o qualche «tweet» per fare previsioni sul futuro comportamento di una persona.
Like e tweet rientrano nella categoria dei «rivelatori di preferenza».
Quello che non tutti sanno è che incrociando i dati è possibile arrivare a individuare gusti e caratteristiche molto più intimi e personali, che apparentemente sono disgiunti da quelli espressi con il singolo like.
La conclusione è preoccupante perché è possibile tracciare un identikit molto accurato di ogni individuo semplicemente da qualche dato lasciato nel cyberspazio: etnia, gusti alimentari, orientamento sessuale, opinioni politiche, e non solo possono essere predetti.
Pensate che con soli 70 like riescono a creare un «profilo psicometrico» che permetterebbe ai gestori di Big Data di conoscere quella persona meglio dei propri amici. Con 150 like l’analista è in grado di conoscerci meglio della nostra famiglia e con 300 like meglio del nostro partner…
La vita umana oramai è stata delegata e regalata nelle mani di spietati individui che per soldi e potere interferiscono con le nostre scelte, anche quelle più intime.

Cosa fare
Possiamo in qualche maniera tutelarci? Rinunciare ad internet non ha molto senso, almeno nella nostra società, ma almeno imparare ad usarlo correttamente per quello che è: uno strumento!
Oggi però questo strumento non viene usato dalle persone, sono le persone che vengono usate da esso.
Il mezzo è diventato il fine ultimo, e questo è assai pericoloso.
Disseminiamo l’etere ogni giorno di dati personali: acquistiamo in negozio con la carta di credito, compiliamo la scheda per la tessera fedeltà, andiamo in giro col telepass, ecc. ma quello che di noi perdiamo nel web e le tracce che lasciamo del nostro passaggio, non hanno paragoni. Ogni sito che visitiamo, video che guardiamo, articolo che leggiamo, banner che clicchiamo, oggetto che compriamo con paypal o carta di credito, per non parlare dei like o dei twitter sono tutti dati che vanno a riempire non solo Big Data, ma una cartella sempre più grande, che sopra ha l’etichetta col nostro nome e cognome...
Ora che sappiamo qualcosina in più di come funziona il Sistema, possiamo girare la testa dall’altra parte e continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto; possiamo altrimenti decidere di usare il web (cellulare compreso, visto che lo smartphone non è più un telefono ma un computer tascabile perennemente connesso) con maggior consapevolezza e intelligenza di prima, o infine isolarci dal mondo tornando all’epoca della pietra, comunicando col piccione viaggiatore, nella speranza che qualche drone non lo intercetti...

 

[1] «Il Sesto Potere fagocita i nostri dati e li può utilizzare per controllarci», Giuseppe Arbia, «Il Giornale», 15 settembre 2018

[2] Eric Schmidt, nel 2010 era amministratore delegato di Google

[3] «Il Sesto Potere fagocita i nostri dati e li può utilizzare per controllarci», Giuseppe Arbia, «Il Giornale», 15 settembre 2018

[4] «Data Mining», http://www.intelligenzaartificiale.it/data-mining/

[5] «Limitazioni all'uso dei dati di prescrizione per la promozione dei farmaci negli USA», www.nograzie.eu