L'importantissimo video-appello dell'amico Massimo Mazzucco da divulgare dappertutto. Prima che la censura sigilli le nostre vite, fatelo diventare virale. Grazie.
Categoria: Vaccini
Rischi del vaccino per coronavirus? Dall’ADE alla Pandemia del 1918
Marcello Pamio
Robert Kennedy Jr non lo ferma nessuno: sta parlando come un fiume in piena!
Dopo aver perso la nipote e suo figlio in circostanze alquanto misteriose, sta mettendo in allerta il mondo intero sui pericoli della veloce approvazione del vaccino contro il coronavirus.

Ha denunciato pubblicamente l'immunologo Anthony Stephen Fauci (foto) membro della task force della Casa Bianca contro il Covid-19, reo di volere non solo l'approvazione rapidissima del farmaco, ma anche la procedura di immunità giudiziaria che esenterà i produttori del vaccino dagli inevitabili danni provocati. Le industrie ringraziano perché così facendo non si preoccuperanno di fabbricare qualcosa di sicuro! Ma non è tutto.
Come mai - si domanda Kennedy - medici promotori dei vaccini come il dottor Paul Allan Offit, pediatra specializzato in malattie infettive e il Peter Jay Hotez pediatra e avvocato americano ci avvertono freneticamente dei pericoli spaventosi di un vaccino contro il coronavirus?
Gli scienziati hanno tentato per la prima volta di sviluppare un vaccino contro il coronavirus dopo l'epidemia in Cina di SARS-CoV nel 2002. Squadre di scienziati statunitensi e stranieri hanno vaccinato animali con i quattro vaccini più promettenti del'epoca. Inizialmente l'esperimento sembrava avere successo poiché tutti gli animali avevano sviluppato una risposta anticorpale.
Tuttavia, quando gli scienziati hanno esposto gli animali vaccinati al virus selvaggio, i risultati sono stati a dir poco terrificanti.
Gli animali hanno manifestato risposte iperimmuni gravi, inclusa l'infiammazione generalizzata, che è terminata con infezioni polmonari letali. Si chiama ADE (Antibody-Dependent Denhancement), potenziamento dipendente dall'anticorpo, o più semplicemente “potenziamento immunitario” che si verifica quando le proteine antivirali facilitano l'ingresso del virus nelle cellule ospiti, portando ad una maggiore infettività nelle cellule...
I ricercatori avevano visto questa stessa “risposta immunitaria esagerata” durante i test umani sul vaccino contro l'RSV, il virus respiratorio sincinziale, falliti negli anni '60.
Il grossissimo problema è che qualsiasi nuovo vaccino contro il coronavirus potrebbe innescare reazioni immunitarie letali quando le persone vaccinate entreranno in contatto con il virus selvaggio!
Quindi invece di procedere con cautela il dottor Anthony Fauci ha fatto la scelta sconsiderata di cercare rapidamente il vaccino grazie anche ai soldi della Fondazione Bill and Melinda Gates.
L'amico Bill è così preoccupato del pericolo che non distribuirà i suoi vaccini fino a quando i governi non accetteranno di risarcirlo contro le eventuali cause legali
Quindi questi loschi individui al comando sanno perfettamente che un simile vaccino potrà avere effetti collaterali gravissimi anche letali, ma lo sfornano lo stesso mettendo la salute di centinaia di milioni di persone dietro i loro sporchi interessi economici, demografici ed eugenetici!
Il rischio è reale e se il vaccino sarà distribuito a livello mondiale, potrebbe ripetersi quello che è avvenuto nel 1918 con la pandemia di Spagnola...
Ricciardi: tracciamento elettronico e “patente di immunità”

Marcello Pamio
Walter Ricciardi ex presidente dell'Istituto Superiore di Sanità nonché ex attore, oggi insegna Igiene alla Cattolica di Roma, figura nel comitato esecutivo dell'OMS ed è consulente del governo per l'emergenza.
Il baby attore prodigio che lavorò accanto a Mario Merola nella trilogia napoletana inaugurata da “L'ultimo guappo”, aveva lasciato la guida dell'ISS perché in odore di conflitto d'interesse con la lobby farmaceutica...
Intervistato da quasi tutti quotidiani nazionali, egli ci illumina affermando che per lui e anche per gli altri “scienziati” consulenti del ministro della salute, occorre più tempo per la ripresa.
Secondo Ricciardi la seconda fase (convivenza col virus) proseguirà per tutto il 2020 e sarà caratterizzata dal “distanziamento fisico e lavaggio delle mani fino a che non si troverà una terapia o un vaccino. Al ristorante sì, ma larghi”.
Non solo, “ora bisogna fare test allargati e mirati e col tracciamento tecnologico individuale potremmo liberare le persone che non hanno problemi”.
Interessante è osservare le peripezie e acrobazie dell'esperto dell'OMS...
Qualche settimana fa ha minimizzato i dati dell'evoluzione dei contagi, e per questo è stato criticato dal virologo Andrea Crisanti, mentre oggi il nostro, ci sta preparando psicologicamente al tracciamento elettronico, al distanziamento sociale e alla “patente di immunità”. Passeremo infatti dalla patente di guida a quella immunitaria: una certificazione che dovrebbe attestare l'immunità al coronavirus di una persona, rilevandone gli anticorpi nel sangue. Mille a questo punto sono le domande che sorgono spontanee: “Come è possibile verificare con certezza assoluta che un individuo è immune al coronavirus?”. E al contrario, se una persona non presentasse gli anticorpi siamo assolutamente certi che questa si ammalerà?...
Covid-19 e Germania: qualcosa non torna…
Marcello Pamio
Nei dati ufficiali di morti per Sars-CoV-2 qualcosa non torna. Tante sono le cose che non tornano, partendo dai paesi vicini all'Italia.
- In Francia (popolazione 67 milioni) i casi totali sono 83.080 con 10.869 morti
- In Italia (popolazione 60 milioni) i casi totali sono 139.422 con 17.669 morti.
- In Spagna (popolazione 47 milioni) i casi totali sono 152.446 con 15.238 morti.
- In Germania (popolazione 83 milioni) i casi totali sono 113.296 con soli 2.349 morti
In Italia su circa 60 milioni di individui ci sono stati oltre 17.000 morti mentre i deceduti in Germania, su una popolazione di 80 milioni, sono stati solo 2300!
Rapportando il numero di morti all'intera popolazione risulta che in Germania c'è 1 morto ogni 35.000 persone, mentre in Italia 1 ogni 3400 persone.
Com'è possibile una così enorme differenza? Non può certo dipendere da virtuosismi nel contenimento e isolamento delle masse, visto che hanno anche loro tanti positivi, e allora da cosa dipende?
Se oltre 100 mila tedeschi sono risultati positivi al tampone ma ne sono morti solo 2300 le possibili ipotesi sono le seguenti:
- L'apparato sanitario tedesco funziona molto meglio del nostro?
Su questo non ci piove, visto che con 28.000 posti letto in terapia intensiva la Germania è la nazione che può contare del rapporto più favorevole rispetto alla popolazione. Stiamo parlando di 6 posti letto per ogni 1.000 abitanti. In Italia con soli 2,6 posti letto per ogni 1.000 abitanti, l'Ocse ci ha rifilati al 19° posto su 23 paesi europei...
Ma è solo una questione di posti letto?
- Forse i medici teutonici non catalogano tutti i morti come Covid-19 ma solo quelli che quasi sicuramente sono deceduti per il virus?
Questo è un punto cruciale perché se le tantissime persone ricoverate in ospedale e poi morte per gravissime patologie come cancro, malattie cardiovascolari, renali e dismetaboliche venissero registrate come Covid-19, allora starebbero scientemente e delinquenzialmente facendo lievitare i numeri! Se questo fosse vero, e stando ai numeri assurdi italiani probabilmente lo è, la domanda cruciale è per quale motivo lo fanno?
Tali manovre sono dovute a semplice ignoranza o c'è invece dolo?
Tutto questo baillame qui prodest? A chi giova distruggere completamente il tessuto industriale dell'Italia, facendoci passare per la culla infettiva del pianeta?
L’oro rosso (Rame) uccide il coronavirus. Perché case, scuole e ospedali non ne sono pieni?
Da secoli le civiltà conoscono le proprietà antimicrobiche del rame. Perché è stato sostituito da plastica e altri metalli meno nobili? Se lo è chiesto il magazine Fast Company
Il costo e i gusti degli architetti hanno portato alla sua sostituzione nel XX secolo, e forse è arrivato il tempo di ripensarci.
In Cina si chiamava “qi”, il simbolo della salute. In Egitto si chiamava “ankh”, il simbolo della vita eterna. Per i Fenici, il riferimento era sinonimo di Afrodite - la dea dell'amore e della bellezza.
Così comincia un lungo articolo scritto da Mark Wilson per il magazine americano Fast Company, e il riferimento è al rame, materiale che le culture di tutto il mondo hanno riconosciuto come vitale per la nostra salute da più di 5.000 anni. Quando le influenze, batteri come l'E. Coli, super insetti come l'MRSA, o anche i coronavirus si depositano sulla maggior parte delle superfici dure, possono vivere fino a quattro o cinque giorni, ma quando atterrano sul rame, e sulle leghe di rame come l'ottone, muoiono in pochi minuti.
“Abbiamo visto virus esplodere”, dice a Fast Company Bill Keevil, professore di salute ambientale all'Università di Southampton. “Atterrano sul rame e questo li degrada”
Non c'è da stupirsi che in India la gente beva da millenni da bicchieri di rame. Anche negli Stati Uniti una condotta di rame porta l'acqua potabile.
Il rame è un materiale naturale, passivo, antimicrobico. Può auto-sterilizzarsi in superficie senza bisogno di elettricità o sostanze chimiche come la candeggina.
Il rame ebbe uno straordinario boom durante la rivoluzione industriale come materiale per oggetti, infissi e anche edifici. E’ ancora ampiamente utilizzato negli impianti elettrici in quanto è un conduttore della corrette molto efficace. Ma il metallo è stato escluso da molte applicazioni edilizie con l’ingresso di un'ondata di nuovi materiali nel XX secolo. Plastica, vetro temperato, alluminio e acciaio inossidabile sono i materiali della modernità, utilizzati per tutto, dall'architettura ai prodotti Apple. I pomelli delle porte e i corrimano in ottone sono passati di moda quando architetti e designer hanno optato per materiali dall'aspetto più elegante, e molto spesso più economici.
Fast Company ritiene che sia giunto il momento di riportare il rame negli spazi pubblici, e negli ospedali in particolar modo. Di fronte a un futuro inevitabile, pieno di epidemie e pandemie globali, occorre far tornare il rame all'interno della sanità, nei trasporti pubblici e persino nelle case.
E anche se è troppo tardi per fermare Covid-19, non è troppo presto per pensare alla nostra prossima pandemia..
Nel 1983, la ricercatrice medica Phyllis J. Kuhn scrisse la prima critica alla scomparsa del rame che aveva notato negli ospedali. “Le eleganti e lucenti maniglie delle porte in acciaio inossidabile e le piastre di spinta hanno un aspetto rassicurante e pulito sulla porta di un ospedale. Al contrario, quelle in ottone appannato sembrano sporche e contaminanti”, scrisse all'epoca. “Ma anche quando sono appannate, l'ottone (una lega di rame al 67% e zinco al 33%) uccide i batteri, mentre l'acciaio inossidabile (circa l'88% di ferro e il 12% di cromo) fa poco per ostacolare la crescita dei batteri”.
Decenni dopo, e certamente con i finanziamenti della Copper Development Association (l’associazione dell'industria del rame), Keevil ha spinto ulteriormente la ricerca di Kuhn.
Lavorando nel suo laboratorio con alcuni dei più temuti agenti patogeni del mondo, ha dimostrato che il rame non solo uccide i batteri in modo efficiente, ma uccide anche i virus.
Fast company dice che nel 2015, ha persino dimostrato questo fenomeno con un precursore di Covid-19, il coronavirus 229E.
L'effetto sembra magico dice, ma a questo punto, il fenomeno in gioco è ben compreso dalla scienza. Quando un virus o un batterio tocca la piastra questa viene inondata di ioni di rame. Questi ioni penetrano nelle cellule dei virus come proiettili. Il rame non solo uccide questi agenti patogeni, ma li distrugge, fino agli acidi nucleici. “Non c'è alcuna possibilità di mutazione [o di evoluzione] perché tutti i geni vengono distrutti”, dice Keevil. “Questo è uno dei reali benefici del rame”.
In altre parole, l'uso del rame non comporta il rischio, ad esempio, di una prescrizione eccessiva di antibiotici.
Al di fuori del laboratorio, scrive Fast Company, altri ricercatori hanno verificato se il rame fa la differenza quando viene utilizzato in contesti medici reali come posti letti d'ospedale, braccioli per le poltrone degli ospiti e persino supporti per le flebo.
Nel 2015 i ricercatori che lavorano grazie ad una sovvenzione del Dipartimento della Difesa hanno confrontato i tassi di infezione in tre ospedali e hanno scoperto che quando le leghe di rame sono state utilizzate in tre ospedali, i tassi di infezione si sono ridotti del 58%. Uno studio simile è stato condotto nel 2016 all'interno di un'unità di terapia intensiva pediatrica, che ha registrato una riduzione altrettanto impressionante del tasso di infezione.
Ma che dire dei costi? Il rame è sempre più costoso della plastica o dell'alluminio, e spesso è un'alternativa più costosa dell'acciaio. Ma, sostiene Fast Company, dato che le infezioni trasmesse dagli ospedali costano al sistema sanitario ben 45 miliardi di dollari all'anno, per non parlare di 90 mila decessi, il costo dell'aggiornamento del rame è trascurabile al confronto.
Keevil ritiene che la responsabilità di scegliere il rame nei nuovi progetti edilizi ricada sugli architetti. Il rame è stato la prima (e finora è l'ultima) superficie metallica antimicrobica approvata dall'EPA (l’agenzia ambientale americana). Le aziende dell'industria dell'argento hanno tentato e non sono riuscite a sostenere che si trattasse di un antimicrobico, il che in realtà ha portato ad essere multate dall’EPA stessa. I gruppi industriali del rame hanno registrato presso l’EPA oltre 400 leghe di rame. “Abbiamo dimostrato che il rame-nichel è buono quanto l'ottone nell'uccidere batteri e virus”, dice. E il rame-nichel non ha bisogno di sembrare come una vecchia tromba; è indistinguibile dall'acciaio inossidabile.
Per quanto riguarda il resto degli edifici del mondo in cui il rame non è stato ancora rimosso, Keevil ha un consiglio: “Non rimuoveteli. Sono le cose migliori che avete”.
PS: Il testo originario dell’articolo di Fast Company si può trovare al seguente indirizzo web
https://www.fastcompany.com/90476550/copper-kills-coronavirus-why-arent-our-surfacescovered-in-it
Censura: quando la realtà supera la fantascienza
Nel lontano 1951 Ray Bradbury scrisse il romanzo di fantapolizia “Fahrenheit 451” (uscito poi nel 1953).
Narra di un futuro distopico nel quale leggere o possedere libri è considerato un reato gravissimo.
I pompieri esistono ancora ma non per spegnere incendi, bensì per appiccarli in tutte le case contenenti libri, spesso con i loro proprietari dentro...
La cultura e l'informazione sono abominii da sradicare con le fiamme: “I libri sono soltanto un mucchio di spazzatura, non servono a niente..."
Da qui il titolo “Fahrenheit 451”, che sta a significare la temperatura alla quale brucia la carta secondo la scala usata nei paesi anglosassoni, corrispondente a circa 232° Celsius.
Fahrenheit ha numerose analogie con un altro memorabile romanzo: “1984” di George Orwell scritto nel 1948.
In entrambe le storie vi è la delazione (denuncia) persino tra familiari, anche se in “1984” essa è inculcata fin da bambini e considerata positiva, in Fahrenheit 451 è solo una prassi comune.
In Fahrenheit lungo le strade vi sono le “cassette degli spioni”, dove la gente in totale anonimato denuncia il vicino, l'amico o anche il parente. Le denunce saranno poi prese in carico dai pompieri...
Nei due romanzi hanno un ruolo centrale la censura e la manipolazione dell'informazione, anche se organizzata in modo differente. Nel mondo di Orwell esistono ancora i libri ma tutte le notizie vengono costantemente rimaneggiate da parte di un ministero delegato e la televisione è l'unico mezzo di comunicazione obbligatorio, al punto che non si può nemmeno spegnerla!
La realtà supera la fantascienza
Libri profetici, visionari che descrivono il degrado di una società anestetizzata e totalmente addormentata dalla tecnologia e dalla paura, dove mancano gli ideali e soprattutto i sentimenti.
Ma nemmeno Bradbury e Orwell avrebbero potuto immaginare una realtà come la nostra.
Oggi grazie alla pandemia, il controllo si sta facendo sempre più pervasivo e la censura sempre più pressante sotto tutti i punti di vista. Stanno approfittando della ghiotta occasione per stringere il cappio mortale attorno ad ogni libertà.
Per esempio un medico non può in Scienza e Coscienza esternare il suo pensiero o condividere la propria esperienza, se queste non combaciano perfettamente col paradigma scientista imposto per dogma, pena la radiazione. Bloccando i medici vogliono impedire di fatto la libertà di scelta terapeutica!
Un giornalista oggi non è libero di scrivere un articolo, se il tema trattato non è basato su “fonti accreditate”. Per fonti accreditate si intendono le veline veicolate dalle lobbies della chimica e farmaceutica.
Quindi chiunque condivida su Facebook o su Whatsapp una notizia che esca da quanto appena detto subirà la delazione e la gogna mediatica.
Sembrano esagerazioni? Purtroppo no, è notizia di oggi che l'Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, (vedi documento ufficiale) ha inserito all’interno del monitoraggio delle iniziative di auto-regolamentazione delle piattaforme on-line volte a contrastare la disinformazione sulle tematiche Covid-19, un progetto proposto da Facebook, basato sulla sperimentazione di un nuovo servizio di fact-checking su WhatsApp relativo a notizie e informazioni riguardanti il nuovo coronavirus.
La proposta esce direttamente da Facebook, che così facendo ha finalmente tolto la maschera sulle vere intenzioni del colosso di Melro Park, e riguarda anche l'applicazione messaggistica Whatsapp, acquisita qualche anno fa per 19 miliardi di dollari.
In breve se una persona riceve un’informazione sul Covid-19 potrà inoltrarlo per una verifica al numero WhatsApp dedicato. Il “fact checker” invierà una notifica all’utente che ha trasmesso la richiesta e, in caso si tratti di una notizia falsa, pubblicherà il risultato dell’analisi sul sito web.
Avete capito come il Regime si sta muovendo? La “cassetta degli spioni” in Fahrenheit 451 si è trasformata in un molto più comodo e veloce messaggino Whatsapp.
Poi sarà il Ministero della Verità a sentenziare se sono Fake o notizie vere quelle trasmesse.
Se si tratta di fake allora spazio al pubblico ludibrio!
Forse è arrivato il momento di abbandonare i social come Facebook e la messaggistica come Whatsapp per trovare nuovi sistemi di comunicazione...
Covid-19: in arrivo il cerotto-vaccino
Continua frenetica la corsa alla produzione del vaccino contro il coronavirus.
Dopo aver letto le dichiarazioni speranzose della Johnson & Johnson e di Moderna Inc. (articolo precedente) ora i riflettori sono puntati sull'Università di Pittsburgh.
Secondo i ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine, infatti, il vaccino contro il virus che causa la Covid-19 potrebbe essere disponibile molto prima del previsto.
Il farmaco ha già superato la fase della sperimentazione animale e i primi test avrebbero mostrato una produzione di anticorpi per il nuovo coronavirus SARS-CoV-2.
I ricercatori hanno usato una proteina chiamata Spike, la stessa usata durante le precedenti epidemie di coronavirus: SARS-CoV nel 2003 e MERSCoV nel 2014, che indurrebbe l'immunità.
Il vaccino è stato battezzato PittCoVacc: Pittsburgh CoronaVirus Vaccine.
La somministrazione è atipica: un vettore a micro-aghi, cioè un cerotto grande come un polpastrello costituito da 400 minuscoli aghi che somministrano frammenti della proteina spike attraverso la cute. Si utilizza come un normalissimo cerotto e i micro-aghi fatti di glucosio e proteine si dissolvono nell'epidermide in circa 2-3 minuti. Ricorda molto da vicino la scarificazione cutanea del vaccino antivaiolo, ma in questo caso è molto più pratico e riproducibile da paziente a paziente.
Quindi non serve il medico per la somministrazione? Anche perché il vaccino può rimanere a temperatura ambiente fino al suo utilizzo, eliminando l'annoso e costoso problema della refrigerazione durante il trasporto o lo stoccaggio.
Gli autori hanno presentato domanda di approvazione come “Nuovo Farmaco Sperimentale” (IND) alla FDA in previsione di iniziare uno studio clinico di fase I sull'uomo nei prossimi mesi.
Sono fiduciosi di passare alla sperimentazione umana in brevissimo tempo, intendendo per sperimentazione un ridicolo trial di 6-8 settimane che stabilirà l'efficacia o meno del farmaco: “quando si tratta di un vaccino già pochi volontari bastano per vedere se c'è una risposta immunitaria, basta un prelievo di sangue".
Eh già, secondo i ricercatori basta qualche volontario seguiti per un brevissimo lasso di tempo di 2 mesi per stabilire se il vaccino funziona e soprattutto se è sicuro! Dimenticando che verrà somministrato a centinaia di milioni di persone, bambini inclusi...
D'altronde dove sta il problema se venisse fuori che l'immunità (se mai venisse indotta realmente) non si mantiene nel tempo e che gli effetti collaterali saranno peggiori della malattia?
Ora c'è fretta di calmare gli animi spasimati del gregge impaurito, guadagnare fanta miliardi dalla produzione vaccinale e consegnare alla storia il proprio nome...
A Treviso i morti in ospedale sono perfettamente in linea con gli anni scorsi!
Tutti i media mainstream hanno continuato a bombardare per settimane i lettori con numeri devastanti e terrorizzanti sul coronavirus. La Marca trevigiana per esempio è stata toccata da ben cento vittime.
Ma nonostante questo numero, il loro impatto sembra sfuggire alle statistiche...
I dati consegnati alla storia dall’Usl 2 dicono che il totale dei decessi negli ospedali trevigiani nei primi tre mesi del 2020 è in linea con quello degli anni scorsi. Dato opinabile ma certamente incontrovertibile.
Il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi è entrato nello specifico confrontando i numeri dei decessi nel periodo fra il primo gennaio e il 29 marzo negli ultimi quattro anni nella provincia veneta:
- 995 persone morte nel 2017
- 895 persone morte nel 2018
- 908 persone morte nel 2019
- 933 persone morte nel 2020
Il bilancio nel 2020 è di 25 decessi in meno rispetto al 2019 e 62 decessi in più rispetto al 2017!
Quindi quest'anno sono morte “addirittura” 62 persone in più rispetto tre anni fa.
Interessante è anche la sottolineatura del dottor Benazzi: «tutti i casi tracciati, da noi e dalla Regione, sono stati inseriti fin dall’inizio. Non è stato nascosto alcun decesso, abbiamo lavorato con trasparenza, i tamponi sono stati somministrati a tutti e abbiamo registrato come Covid positivi tutti coloro che, purtroppo, sono deceduti con patologie importantissime e gravi, in cui il virus è stato concausa. Abbiamo avuto pazienti con patologie tumorali, metastasi, scompensi cardiaci».
Sembra quasi che il Dg si stia giustificando per qualcosa. Ma cosa? Forse qualcuno ha messo in dubbio i numeri? Infine conferma che in regione sono stati registrati come “Covid positivi tutti coloro che sono deceduti con patologie importantissime e gravi”. Nonostante stiamo parlando di patologie cardiovascolari, cancro e metastasi varie, sono morte tutte per il virus!
La conclusione è semplice: nonostante il terrorismo instaurato per una pandemia tutta da verificare, il numero dei morti nel primo trimestre del 2020 è esattamente in linea con quello degli anni scorsi.
Scontato è dire che il merito va alle misure stringenti prese dai governanti!
Siamo di fronte ad una dissociazione cognitiva? O qualcuno inizia a ripulirsi la coscienza, parandosi anche il didietro? Forse in vista del fatto che a breve la Verità (figlia del Tempo) verrà fuori...
Chi ha orecchie per intendere in tenda. Capito Zaia?
Johnson & Johnson vuole testare il vaccino per settembre
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson ha in programma di iniziare le sperimentazioni cliniche sull'uomo per il suo vaccino Covid-19 entro settembre, con l'obiettivo di rendere disponibili i primi lotti per l'autorizzazione all'uso di emergenza entro l'inizio del prossimo anno.
La multinazionale sta lavorando ad un vaccino da gennaio 2020 e collabora con BARDA, Biomedical Advance Research and Development Authority, una divisione del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani.
J&J e BARDA impegneranno oltre 1 miliardo di dollari per finanziare la ricerca, lo sviluppo e i test clinici sui vaccini.
“Il mondo sta affrontando un'urgente crisi della salute pubblica e ci impegniamo a fare la nostra parte per rendere un vaccino COVID-19 disponibile e accessibile a livello globale il più rapidamente possibile”, ha dichiarato il presidente e CEO di J&J, Alex Gorsky in un comunicato stampa.
I ricercatori della Janssen Pharmaceutica (azienda del gruppo J&J) hanno collaborato con il Beth Israel Deaconess Medical Center, e la Harvard Medical School utilizzando la tecnologia Janssen AdVac®.
Johnson & Johnson amplierà anche la sua capacità produttiva globale in modo da poter produrre rapidamente il vaccino se approvato, ha dichiarato la società.
La corporation del New Jersey però non è l'unica a correre per creare un vaccino, mentre la pandemia (mediatica) di Covid-19 si diffonde come un incendio in tutto il mondo, perché anche Moderna Inc. una società di biotecnologia del Massachussets, ha spedito a febbraio il suo vaccino ai ricercatori governativi per i test e la prima dose è stata somministrata ai partecipanti alla sperimentazione all'inizio di questo mese, secondo l'Istituto Nazionale per le allergie e le malattie infettive...
Le lobbies sono alla ricerca spasmodica del vaccino che salverà il mondo dallo spauracchio.
Ovviamente a certi livelli sanno benissimo che i primi ad arrivare a produrre il farmaco miracoloso, non solo guadagneranno una montagna di soldi, ma controlleranno la salute globale...
La censura avanza. Dal Web al Deep Web
Prima di parlare del Deep Web, è necessario sapere cos'è il Web, noto anche come Surface Web.
Siamo collegati alla Rete da mattina a sera, usiamo diverse volte al giorno i motori di ricerca per cercare qualsiasi cosa, ma quasi nessuno sa cos'è realmente il Web.
Per capirlo è necessario conoscere una rete informatica.
Una rete è una serie di componenti (pc, modem, router, ecc.) e sistemi interconnessi tra loro con l’intento di scambiarsi e/o condividere informazioni e risorse.
Internet è un sistema che permette a diverse reti di collegarsi fra loro, in modo che chi è collegato a una delle reti può comunicare con chiunque sia connesso a una qualsiasi delle altre.
Gli utenti hanno la percezione di muoversi in un singolo sistema globale, ma è proprio così?
In questa immensa connessione, oltre agli utenti (noi), ci sono i server che gestiscono le varie richieste che mano a mano ricevono.
Quindi il pc o il cellulare fungono da “client” e mediante un programma chiamato browser (Explorer, Chrome, Mozzilla, FireFox, ecc.) e un accesso a internet, si può fare una determinata richiesta o ricerca a questi server, i quali a loro volta, hanno il compito di restituirne il risultato.
Vediamo come avviene la navigazione in Rete, mediante un browser e una connessione.
Nella connessione peer-to-peer i computer degli utenti comunicano su un piano paritario: ogni “peer” (dispositivo o pc) può comunicare con gli altri e non sussiste alcuna distinzione tra client e server. Quindi si ha un numero di dispositivi che comunicano con altri dispositivi.
La rete di internet invece non è così democratica perché è basata - non a caso - sulla connessione centralizzata, dove è un server che gestisce le richieste di un pc (client).
Logicamente in un simile sistema controllando il server si controllano tutti i pc connessi: questa è la prima forma di censura!
La cabala di internet
In tutto il pianeta esistono solo 13 “Root Nameserver“, cioè quei server a cui il fornitore d'accesso a internet invia una richiesta di indirizzo IP (per generare i protocolli DNS) quando noi cerchiamo un indirizzo con il nostro motore di ricerca,.
Il funzionamento di internet dipende dal protocollo DNS che permette di trasformare un URL (indirizzo con linguaggio umano) in un IP (linguaggio macchina) per andare nel sito desiderato.
Questo protocollo è generato da server DNS che comunicano a loro volta con dei DNS-centrali, più alti in gerarchia. Come detto esistono solo 13 tipi di server DNS in tutto il globo, 13 indirizzi IP distribuiti su 130 server.
Di fatto la sicurezza della Rete è nelle mani di 13 persone...
Ecco qua la cabala globale: VeriSign (Dulles, Virginia, USA), USC Information Sciences Institute (Marina del Rey, California, USA), Cogent (distribuito in anycast), University of Maryland (College Park, Maryland, USA), NASA (Mountain View, California, USA), ISC (distribuito in anycast), NIC del DoD USA (Vienna, Virginia, USA), US Army Research Lab (Poligono di Aberdeen, Maryland, USA), Netnod (distribuito in anycast), VeriSign (distribuito in anycast), RIPE NCC (distribuito in anycast), ICANN (Los Angeles, California, USA) Progetto WIDE (distribuito in anycast).
Su 13 ben 7 sono americani e gli altri sono distribuiti in anycast (significa che si tratta di un indirizzo IP che può corrispondere a più di un host sulla rete). Il che denota il controllo assoluto della Rete da parte dell'Impero a stelle e strisce...
Cosa questa non così strana quando si conosce la storia del Web.
Nascita di Internet
Il substrato su cui è nato internet è estremamente interessante. Nel 1969 negli Stati Uniti l’ARPA (Advanced Research Project Agency, oggi DARPA), una costola del Ministero della Difesa degli Stati Uniti (Pentagono), costruì un sistema di comunicazione in grado di sopravvivere non solo nel caso di catastrofi ma anche nei momenti di inefficienza, per temporaneo guasto o manutenzione. Tale sistema si chiamava “ARPA-net” e alle origini connetteva pochissimi calcolatori.
Nel corso degli anni nacquero altre reti: UseNet, HepNet e BitNet; dato che tutti gli utenti volevano comunicare fra loro le reti si collegarono, usando il protocollo TCP/IP, che divenne lo standard comune.
Ecco come è nata quella che poi prese il nome di “Inter-Rete”, cioè “Internet”.
Motori di ricerca
Per navigare nel web si devono utilizzare dei programmi chiamati motori di ricerca che scandagliano costantemente la rete per indicizzare documenti, pagine, siti, piattaforme, ecc.
Il più utilizzato e veloce al mondo è Google, ma esistono tantissimi altri motori: Bing (Microsoft), DuckDuckGo, Yahoo! (powered by Bing), Ask, Baidu, WolframAlpha, Boardreader, StartPage, Ecosia (motore di ricerca ecologico), Qwant, Serch Encrypt, SearX, Yandex, Gibiru, YaCy (per un approccio decentralizzato), Yippi, Lukol, MetaGer, Gigablast.
I migliori motori di ricerca per la privacy, cioè per una navigazione anonima sono DuckDuckGo e StartPage.
Ahinoi Google, Yahoo! e Bing dominano in maniera assoluta le quote di mercato, e questo vuol dire che solo due corporation - Google LLC e Microsoft Inc. - controllano la totalità delle ricerche fatte in internet. Se un sito (per un qualsiasi motivo) non viene indicizzato dai loro algoritmi, non apparendo sugli schermi dei computer, non esisterà per la maggior parte delle persone.
Un esempio per tutti. Se con la scusa della pandemia arriverà l'ordine dall'alto di bloccare tutte le pagine in cui si parla di coronavirus e/o vaccini senza fonti ufficiali, non dovranno cancellarle fisicamente, perché i motori di ricerca dovranno semplicemente non indicizzarle. Quando qualcuno cercherà nei motori convenzionali le parole “coronavirus" e/o "vaccini”, le pagine non salteranno fuori e nessuno le troverà mai! Questa è la seconda forma di censura!
Deep Web
Dopo questa breve e incompleta introduzione è arrivato il momento di lasciare il Surface Web (il visibile) per entrare nel fantomatico Deep Web, spesso rappresentato come un luogo surreale nel quale è possibile compiere qualsiasi azione anche la più esecrabile.
In realtà si tratta semplicemente di una parte enorme della rete internet NON indicizzata dai motori di ricerca, in cui valgono regole differenti rispetto al classico web. Internet è molto più grande di quello che possiamo solo immaginare, poiché moltissime aree non vengono analizzate e registrate dai browser. Qualcuno ipotizza che il web che noi conosciamo (Surface Web), quello accessibile a tutti gli utenti, rappresenta solo il 3-4 % delle informazioni complessive!
Questa parte enorme di internet è chiamata appunto Deep Web, il web profondo o nascosto, dove si possono trovare contenuti e risorse che i motori di ricerca convezionali non indicizzano, quindi rimangono invisibili.
Secondo alcune stime il Deep Web sarebbe centinaia di volte più grande del web noto a tutti.
Per navigare nel Deep Web è necessario utilizzare strumenti appositi come TOR, tuttavia bisogna essere prudenti e stare attenti alle insidie in cui si può incappare nelle profondità del web.
All’interno vi sono siti associati ad attività illecite e illegali (traffico di droga, immagini pedopornografiche, vendita di armi, truffe informatiche, ecc.) e questo è il motivo per cui questa parte della rete è spesso chiamata Dark Web.
Come navigare nel Deep Web
Siccome i browser non funzionano nella zona oscura della rete, per entrarci bisogna installare sul proprio pc o dispositivo mobile un programma specifico come il browser TOR o The Onion Router.
Tor è sicuramente lo strumento più forte per la privacy e per la libertà online, anche perché è un software gratis e open source mantenuto da una comunità internazionale di volontari.
Ripetiamo che nel Deep Web si possono trovare truffatori, hackers, pedofili, criminali, per cui massima attenzione.
Come detto, il modo più comune per navigare nel Deep Web è attraverso TOR, un programma che permette di entrare in maniera anonima, utilizzando dei router messi a disposizione da una serie di volontari, operazione che consente di navigare in incognito.
Il software gratuito e open source si scarica nel sito ufficiale www.torproject.org, dove c'è anche la versione in italiano (circa 65 Mb).
Una volta installato, il browser sfrutta una serie di router per mascherare l’IP evitando ogni tracciamento, e per scovare i siti presenti nel Deep Web utilizza dei codici di crittografia avanzata, che consentono di accedere ai domini “.onion” di primo livello.
Si tratta di una navigazione lenta e pesante perché il sistema di oscuramento dell’IP avviene attraverso una continua procedura di rimbalzo del segnale tra i nodi.
Il suo funzionamento è semplice ed è del tutto simile a un normale programma di navigazione, però per facilitare l’operazione è possibile utilizzare un motore di ricerca come Torch (Tor Search Engine).
Una volta installato, il sistema si “connetterà” per navigare nel Web profondo, e in centro pagina apparirà di default il motore DuckDuckGo. Conviene però utilizzare Torch, il più vecchio motore di ricerca dedicato al Deep Web, e per fare questo basta aprire TOR digitando nella barra Url in alto il seguente indirizzo: http://xmh57jrzrnw6insl.onion/ e una volta caricata la pagina potrete navigare come se foste su Google.
Tramite Torch è possibile trovare una quantità vastissima di contenuti interessanti che vi stupiranno....
Un’alternativa ai motori di ricerca appena visti è consultare le directory, cioè dei portali che offrono elenchi di siti web per facilitare la navigazione nel Web oscuro. Per esempio le più famose sono: Hidden Wiki e OnionDir. Della serie: una volta aperto TOR scrivere sulla barra in alto “Hidden Wiki” oppure “OnionDir”...
Lo cose appena dette per la navigazione con pc nel Deep Web valgono anche per lo smartphone, in questo caso è necessario scaricare e installare l'applicazione TOR.
Rischi nel Deep e Dark Web?
I rischi quando di mezzo c'è un computer connesso ad una rete ci sono sempre!
TOR è abbastanza sicuro per entrare e navigare nel Deep Web ma ricordiamo che qui risiedono hacker, malfattori e criminali, che sguazzano nelle profondità oscure della Rete. Esattamente come avviene con i sistemi tradizionali è possibile trovare file infetti, virus, troian e script, in grado di carpire informazioni sensibili e dati personali.
Un altro consiglio è quello di NON visitare mai siti web tradizionali con TOR, compresi i classici motori di ricerca come Google e ovviamente non installare plugin o scaricare programmi e documenti.
Se possibile infine non usare un pc con Windows perché si tratta di uno dei sistemi operativi più hackerabili nel Deep Web, ma optare per programmi come Linux o software esterni da inserire nel pc con chiavette USB e schede SD.
Conclusione
La censura oggi - grazie anche alla pandemia mediatica - si sta facendo sempre più pressante e pervasiva. I social e i motori di ricerca si stanno piegando alle volontà della dittatura vigente.
Tutte le informazioni che fuoriescono dal pensiero unico del mainstream sono “Fake” e devono essere rimosse.
La realtà è molto amara: sarà sempre più difficile pubblicare articoli che escono dal paradigma.
Youtube mette sotto ogni video in cui si parla di coronavirus un bel link diretto al sito del Ministero della salute italiano. Questo avviene oggi, domani semplicemente ne impedirà la pubblicazione.
Il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg ha deciso di offrire spazi pubblicitari gratuiti all’OMS per far fronte all’epidemia di Coronavirus. Tradotto: Facebook inzierà a bloccare fake news e annunci ingannevoli!
Pertanto a breve sui social sarà impossibile scrivere un post scomodo al Sistema.
Se nel web oramai la censura è all'ordine del giorno, forse il Deep Web rimane una possibile alternativa all'informazione libera?
La più grande PsyOps mai realizzata!
Siamo di fronte alla più grande PsyOps, operazione psicologica, mai messa in atto nel mondo.
Problema - Reazione - Soluzione
Problema: VIRUS
Reazione: PAURA
Soluzione: DITTATURA (medica, mediatica, sociale, finanziaria, politica e culturale)
Con la scusa di un misterioso virus, arrivato dall'Oriente (forse), il Grande Fratello affina le armi e stringe sempre il cappio attorno alle già risicate libertà.
Isolamento sociale (che fa crescere non solo la paura ma anche rabbia/rancore).
Tracciamento digitale, incrociando tabulati, carte di credito e satellitare dei cellulari.
Per sapere in ogni momento dove siamo e cosa stiamo acquistando.
Telecamere, sensori biometrici e termici per vedere in ogni istante cosa facciamo.
Nell'attesa del microchip e della sparizione del contante, passaggi questi ultimi obbligatori! Nel biochip saranno registrati tutti i dati individuali, sanitari, fiscali, compreso l'ID, l'Identificativo Digitale che tutti avranno.
Il denaro cartaceo dovrà sparire per lasciare il posto alla moneta virtuale, elettronica, facilmente manipolabile e gestibile dalle mani dei manovratori.
Mentre i sudditi impauriti e reclusi in casa attendono il vaccino, le antenne per il 5G spuntano come i funghi, perché tale tecnologia è importantissima per la dittatura (medica, mediatica, sociale, finanziaria, politica e culturale)...
Dal Covid-19 all’ID2020: microchip per tutti!
Nel 2015 nasce a New York l'Alleanza ID2020, ufficialmente un'organizzazione di rifugiati, una specie di partnership globale che riunisce organizzazioni pubbliche e private con lo scopo di migliorare la vita attraverso quella che va sotto il nome di “identità digitale”.
A gestire questa alleanza c'è l'Identity2020 Systems Inc., una corporation che collabora con varie agenzie delle Nazioni Unite, ONG, governi e imprese di tutto il mondo.
Durante il vertice del 2019 a New York intitolato “Rising to the Good ID Challenge”, l’alleanza ID2020 ha deciso di implementare il programma dell'Agenda nel 2020, cioè quest'anno, una decisione che è stata poi confermata - ovviamente a porte chiuse - a gennaio 2020 al World Economic Forum (WEF) di Davos.
I partner fondatori dell'ID2020 sono l'immancabile e immarcescibile Bill Gates, il GAVI (un'associazione che promuove la vaccinazione per tutti) e la Fondazione Rockefeller!
Tre entità coinvolte da molti anni in qualsiasi operazione volta alla vaccinazione globale.
Possiamo affermare che l'ID2020 System Inc. sia una vera e propria costola dei Rockefeller, visto che nel sito ufficiale della Fondazione...
Cosa nasconde questa alleanza?
Si tratta di un programma di identificazione elettronica che utilizza la vaccinazione generalizzata come piattaforma per l'identità digitale. Avete letto bene: usano la vaccinazione come piattaforma!
Il programma sfrutta le operazioni di registrazione delle nascite e di vaccinazione esistenti per fornire ai neonati un'identità digitale portatile e persistente collegata biometricamente.
Senza un'identità - dicono loro - le persone sono spesso invisibili, incapaci di votare, accedere all'assistenza sanitaria, aprire un conto bancario o ricevere un'istruzione. Senza dati precisi sulla popolazione, le organizzazioni pubbliche e private fanno fatica a fornire i servizi umani di base in modo ampio e accurato.
Viene da sé che, per identificazione digitale, lorsignori intendono l’inserimento nel corpo umano di un microchip contenente tutte le informazioni personali dei sudditi.
Quindi dopo la pandemia di Coronavirus dichiarata dall'OMS l'11 marzo scorso il prossimo passo potrebbe essere - anche su raccomandazione della stessa OMS o dei singoli paesi - quello di "forzare la vaccinazione", sotto sorveglianza della polizia o dell'esercito?
Non è che la pandemia sia stata dichiarata proprio per stendere il tappeto all'ID2020?
Infine, esiste attualmente una tecnologia in grado di creare dei biochip da inserire all'interno del vaccino? Nano-chip in grado di essere controllati in remoto e contenenti tutti i dati personali umani (socio-sanitari, bancari, ecc).
A tal proposito le dichiarazioni del Direttore Generale dell'OMS, il dottor Tedros di qualche giorno fa aprono scenari inquietanti, perché secondo lui sarà necessario spostarsi verso la moneta elettronica, in quanto le banconote possono essere veicolo di infezioni varie, come per esempio il Coronavirus!
Avete capito? Da oggi le banconote cartacee potrebbero trasportare pericolosissimi virus in giro per la società. Meglio farle sparire per lasciare posto all'asettico microchip!
Quindi gli alti vertici del Sistema stanno spingendo per la sparizione della moneta come noi la conosciamo, in direzione di quella virtuale. Ovvio che per tale passaggio il microchip diventa fondamentale...
Quindi: è solo una coincidenza che ID2020 sia stato lanciato all'inizio di ciò che l'OMS chiama pandemia? O era necessaria una pandemia per “lanciare” i programmi devastanti di ID2020?
Conclusione
In pratica Big Pharma sta ufficialmente collaborando con l'industria tecnologica per accoppiare “l'immunizzazione” con la biometria digitale, il che significa che agli esseri umani saranno presto impiantati o inoculati microchip, con i quali potranno essere seguiti e controllati attraverso una matrice di identificazione globale.
Simili alle bestie, così gli umani saranno contrassegnati.
Questa alleanza globalista vuole che tutti gli umani siano “vaccinati” con chip di tracciamento e identità digitale, e il sistema di monitoraggio gestirà facilmente la popolazione mondiale.
Il terreno di sperimentazione del programma ID2020 come sempre sono i paesi del Terzo Mondo, ma il gruppo sta lavorando con i governi degli Stati Uniti per iniziare il microchippaggio delle persone attraverso la vaccinazione. Ad Austin in Texas per esempio, i senzatetto sono cavie collettive per il programma di vaccinazione con microchip dell'ID2020. La scusa è di voler aiutare questa popolazione di disperati ma ovviamente lo scopo è un altro...