Vai al contenuto

Pryska Ducoeurjoly

Tratto dalla rivista belga «Néosanté», n. 139, Settembre 2020.
Tradotto per Disinformazione.it dalla prof.ssa italo-francese Sonia Sonda Zaniol

E se la vaccinazione antinfluenzale avesse provocato l’epidemia di Coronavirus?
Ultimamente Ted Kuntz, presidente dell’Associazione Vaccine Choice Canada, ha osato porre questa domanda scottante in una tribuna1 pubblicata sul sito americano Children Health Defense di Robert F. Kennedy Jr. Questo articolo presenta vari studi che descrivono il fenomeno poco noto dell’interferenza virale. Quest’ultima designa la capacità di un’immunizzazione vaccinale per un certo virus di agire, in senso positivo o negativo, sulla nostra immunità nei confronti di altri virus.

«Un prova randomizzata e controllata contro un placebo presso bambini ha mostrato che il vaccino antinfluenzale ha moltiplicato per 5 il rischio di infezioni respiratorie acute, causate da un gruppo di virus non influenzali, compreso il coronavirus» osserva angosciato Ted Kuntz. Si riferisce allo studio di Benjamin Cowling (2) (2012), cha ha fatto scalpore nel mondo scientifico e trova un significato particolare oggigiorno, perché mostra (anche se si tratta qui di bambini) che una immunizzazione contro l’influenza mediante un vaccino può accrescere il rischio di prendere un coronavirus. Questo studio non è l’unico. Nel 2018 la rivista Vaccine ha pubblicato il lavoro di Sharon Rikin, basato nell’arco di tre stagioni su mille persone, di cui il 68% bambini. Esso dimostra lo stesso fenomeno di interferenza virale con dei virus polmonari non influenzali a seguito della vaccinazione contro l’influenza, ma solo nei soggetti con meno di 18 anni. Finanziata dai Centers for Disease for Control and Prevention americani (CDC), la pubblicazione cita un rischio moltiplicato per 4,8 presso i bambini con meno di quattro anni. La rivista Vaccine ha ugualmente pubblicato nel gennaio 2020 uno studio3 effettuato da GG. Wolf sul personale militare americano, che descrive un analogo fenomeno presso gli adulti. Le migliaia di militari americani che hanno ricevuto il vaccino contro l’influenza hanno presentato una sensibilità accresciuta al coronavirus (+ 36%) e al metapneumovirus (+51 %). Molti altri studi ancora (Kelly et al. 2011, Mawson et al. 2017, Diering et al. 2014) testimoniano la recrudescenza di infezioni acute non influenzali dopo una vaccinazione contro l’influenza, principalmente nei bambini4.

Un’interferenza controversa

Questa ipotesi che la vaccinazione antinfluenzale possa favorire le infezioni da coronavirus o da altro virus respiratorio è contestata dai partigiani della vaccinazione, che forniscono pure loro una serie di studi, come quello di Sundaram et al (2013) o ancora Skowronski et al. (2020).5 Sul primo di tali studi gravano però conflitti di interesse col laboratorio MedImmune (oggi AstraZeneca), il secondo è finanziato dal Ministero della Salute canadese ma sono numerosi gli autori che hanno conflitti di interesse con diversi laboratori di fama.

Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, il fenomeno dell’interferenza virale del vaccino antinfluenzale con altri virus, come i coronavirus, resta per il momento allo stato di ipotesi. Le autorità sanitarie mantengono dunque le loro raccomandazioni in favore della vaccinazione antinfluenzale: essere protetti contro l’influenza e le sue complicazioni può contribuire a ridurre il carico di lavoro sugli ospedali, assicurando che le installazioni siano disponibili per altri pazienti.

Tuttavia questo fenomeno di interferenza virale appare sempre più credibile, come lo sottolinea uno studio inglese6 del 2019 dedicato particolarmente alle interazioni da virus a virus, studio realizzato nel Centro di Ricerche sui virus dell’Università di Glasgow: «il nostro Studio fornisce un sostegno statistico solido per l’esistenza di interazioni tra dei gruppi geneticamente ampi di virus respiratori sia su scala della popolazione sia su quella del soggetto individuale. I nostri risultati implicano che l’incidenza delle infezioni influenzali è legata a quella delle infezioni virali non influenzali». I ricercatori osservano, per esempio, che il rinovirus scompare ogni volta che sopravviene il picco dell’influenza stagionale, poi riappare poco dopo. Essi documentano altri fenomeni di interazioni complesse, con certi virus che agiscono simultaneamente, mentre altri lo fanno al contrario. I coronavirus sembrano così agire in modo sincronizzato con L’adenovirus, la parainfluenza con il VRS (virus respiratorio sinciziale). Tale articolo prova soprattutto la nostra ignoranza delle multiple interazioni virali, su scala individuale o comunitaria.

Ci si può dunque legittimamente chiedere se la protezione influenzale attribuita al vaccino non penalizzi l’immunità di gruppo acquisita naturalmente, a causa di interferenze tra virus. Un vaccino contro l’influenza stagionale generalizzato potrebbe davvero contribuire a perturbare la risposta naturale a un virus lasciando il posto alla circolazione di altri virus non influenzali.

Imbarazzante studio brasiliano

Mentre la vaccinazione antinfluenzale si appresta a ripartire, uno studio brasiliano (7) (e svizzero) arriva a fagiolo per alimentare le argomentazioni provaccinali. Pubblicato in anteprima sul sito MedRxiv (dunque per il momento senza revisione da parte di altri esperti), tale studio sostiene che i pazienti che hanno ricevuto l’ultimo vaccino antinfluenzale presentano in media l’8% di probabilità in meno di aver bisogno di cure intensive, il 18%, sempre in meno, di assistenza respiratoria invasiva e il 17% di soccombere (nella fascia di età compresa tra i 10 e i 18 anni). Da notare che i soggetti sotto i 18 anni rappresentano solo il 2% del gruppo e sono i meno vaccinati, a differenza delle persone più anziane che alla fin fine hanno, secondo detto studio, solo il 3% di beneficio in fatto di mortalità. Si tratta di uno studio di tipo “Big Data” (una tecnica di analisi decisamente criticata dal celebre Didier Raoult) (8). Lo studio si basa su 90 000 casi presi in esame nei Centri di Salute brasiliani, e il gruppo conta in media il 30% di vaccinati contro l’influenza nel 2020. Esso mette in evidenza soprattutto il 47% di decessi, di cui il 15% nei bambini con meno di 10 anni, ciò che appare enorme e non riflette affatto la situazione nella popolazione in generale. Il 66% dei casi avevano infine altre altre patologie. È difficile insomma fidarsi di questo studio, ma si può nondimeno notare che esso sostiene il concetto di interferenza virale, questa volta però a favore della vaccinazione.

La mortalità è maggiore nei paesi più vaccinati?

I dati dell’Unione Europea sulla vaccinazione antinfluenzale e i decessi dovuti ai coronavirus sembrano contraddire lo studio brasiliano. È quello che sottolineano due personalità inglesi, Niall McCrae e David Kurten, in una tribuna pubblicata nel sito evidencenotfear.com (9); il primo è un ricercatore, il secondo un uomo politico. Con l’aiuto dei registri nazionali, essi hanno messo a confronto i tassi di vaccinazione con quelli di mortalità attribuiti al coronavirus.

«Malgrado alcuni casi contrari, è interessante notare che i paesi col tasso di mortalità più elevato - ossia il Belgio, la Spagna, l’Italia, il Regno Unito, la Francia, i Paesi Bassi, la Svezia, l’Irlanda e gli Stati Uniti - hanno tutti vaccinato almeno la metà della loro popolazione anziana contro l’influenza. La Danimarca e la Germania, con un uso minore del vaccino antinfluenzale, hanno per contro una mortalità da Covid-19 alquanto ridotta. Certo, la correlazione non è la causalità, e il numero sproporzionato di decessi da Covid-19 potrebbe spiegarsi con altri fattori. (…). Tuttavia la causa della mortalità dovuta al Covid-19 è probabilmente multifattoriale, mentre il vaccino antinfluenzale va considerato nel quadro di un’inchiesta post mortem più ampia su tale pandemia». Tra le eccezioni si distinguono la Corea del Sud e la Nuova Zelanda, molto vaccinate, le quali vantano un tasso di mortalità decisamente più basso. Esse si distinguono tuttavia per una presa in carico dei pazienti assai diversa.

Per confermare una tale ipotesi, «sarebbe interessante sapere quanti dei decessi attribuiti al Covid-19 sono sopravvenuti in persone cui era stato somministrato, negli ultimi anni, il vaccino antinfluenzale» spiega per parte sua Ted Kuntz, presidente dell’associazione “Vaccine Choice”. È in effetti una domanda cruciale, che meriterebbe uno studio retrospettivo approfondito. Un’idea per Didier Raoult e i suoi 4000 pazienti?

E se si trattasse semplicemente dell’influenza?

Santé Publique France” [Salute Pubblica di Francia], da noi contattata, ci spiega che non dispone di dati definitivi sull’influenza stagionale di quest’anno. Come nella maggior parte dei paesi europei10, si è rapidamente smesso di contabilizzare i morti di tale patologia, per prendere in considerazione solo i morti da Covid-19. L’influenza consueta fa 60.000 morti all’anno in Europa. Ora, in Francia, quest’anno se ne sono registrati meno di 100…, dato per nulla coerente, stante soprattutto il fatto che l’influenza dell’inverno 2019-2020 era annunciata come “severa” dall’OMS, tanto che all’ultimo momento ha persino modificato la composizione dei ceppi vaccinali (11).

Altro punto importante è che la maggioranza dei test PCR è stata orientata per testare il Covid-19 e non più i ceppi di virus influenzali, come era il caso ogni anno in passato. Finora non è stato prodotto alcuno studio per definire nell’epidemia del 2019-2020 la proporzione tra il coronavirus e i virus influenzali.

Sappiamo d’altra parte che i test PCR non sono abbastanza specifici da evitare interferenze con i virus dell’influenza, e questo è un fenomeno ben noto. È il motivo per cui, quando si cerca la presenza di virus non influenzali, gli studi scientifici non prendono in considerazione i test realizzati nei 14 giorni seguenti a una vaccinazione antinfluenzale.

L’affidabilità di tali test resta in ogni caso un vero problema, come abbiamo documentato in un articolo consultabile nel sito di Néosanté (12). Più recentemente tre studiosi inglesi (13) hanno pubblicato il risultato delle loro ricerche nella letteratura scientifica dedicata ai test PCR per il Covid-19: «I risultati della PCR sono in sé scarsamente idonei a predire la coltura virale, partendo da campioni umani. Un’attenzione insufficiente è stata accordata alla relazione tra i risultati della PCR e la malattia. Il rapporto con l’infettività non è chiaro e servono più dati su questo argomento». In altri termini, se abbiamo quest’anno un’influenza stagionale severa o se siamo stati vaccinati contro la normale influenza, possiamo risultare positivi al test per il Covid-19 (e ritornare in quarantena…).

Nulla permette in definitiva di affermare formalmente che l’epidemia che abbiamo conosciuta è esclusivamente un’epidemia legata al coronavirus. D’altra parte, il vaccino 2019-2020 può benissimo aver contribuito alla fiammata epidemica mondiale. Esiste un precedente documentato da studi scientifici: l’influenza H1N1 del 2009. «Dei ricercatori canadesi (14) (Skowronski et al. 2010) hanno dimostrato, partendo da parecchi studi successivi (di qualità variabile), che le persone che avevano ricevuto nel 2008-2009 un vaccino antinfluenzale inattivato trivalente (per premunirsi contro l’influenza stagionale) avevano avuto, rispetto ai non vaccinati, un rischio maggiore (dal 40 al 250% secondo i diversi studi) di essere infettati dal virus pandemico A/H1N1, a riprova di un indebolimento post-vaccinale del sistema immunitario», ricorda Michel De Lorgeril, medico e ricercatore, autore di una collezione di opere sui vaccini (15).

Immunità individuale versus immunità di gruppo

Questo studio condotto da Skowronski nel 2010 ha sollevato molte controversie. Esso rafforza oggi l’ipotesi che la vaccinazione antinfluenzale possa aver provocato quest’anno un’epidemia più severa. Per Skowronski e altri, ciò può essere dovuto, tra altri ipotesi, a una mancanza di immunità incrociata di fronte alle varianti del virus dell’influenza nelle persone vaccinate. Questa immunità incrociata è il risultato dell’immunizzazione naturale e non dell’immunizzazione vaccinale, riconosciuta come assai più limitata. Un altro articolo (16), apparso nel 2009 in The Lancet Infectious Diseases, conferma tale fenomeno e afferma che esso può anche penalizzare l’immunità di gruppo, vale a dire la nostra resistenza comunitaria a dei ceppi pandemici. L’équipe olandese definisce la vaccinazione «spada a doppio taglio», giacché la contaminazione naturale prodotta dall’influenza conferisce un’immunità più «larga» riguardo alla forme ulteriori di virus.

La nozione di vaccini “altruisti” è oggi rimessa in questione. Risulta in effetti che la vaccinazione di una parte della popolazione può paradossalmente favorire l’apparizione di nuove epidemie (17). È ciò che si definisce la “tossicità comunitaria”.

Il peccato antigenico originale

Un altro fenomeno poco conosciuto, ma comunque ben documentato dalla ricerca, può aver contribuito all’impennata epidemica a seguito della vaccinazione antinfluenzale. Si tratta del “peccato antigenico originale” e degli “anticorpi facilitatori”, scoperti da Halstead (18) nella febbre gialla. Per riassumere in termini semplici, una prima infezione da un virus può mettere in moto una reazione immunitaria normale, ma una seconda infezione può metterne in moto una severa, con una tempesta di citochine (19) (o tempesta immunitaria). Il peccato antigenico originale designa dunque la propensione del sistema immunitario a prendere di mira solo un antigene preciso, quello legato all’infezione originaria, mentre gli anticorpi “facilitatori” (in inglese antibody-dependent enhancement, ADE) (20) sono responsabili dello scombussolamento immunitario. È un fenomeno che è stato ben documentato con la vaccinazione (21).

«Quando gli immunologi parlano di ricerca vaccinale contro i coronavirus, lo spettro degli anticorpi detti “facilitanti” fa nascere immediatamente in loro un brivido di ansietà. (…). Degli anticorpi facilitanti sono stati identificati tra l’altro nella febbre gialla, nell’influenza, nell’infezione da HIV, ebola e… SARS. Nella SARS è solo 8 anni dopo l’episodio del 2003 che questi anticorpi sono stati messi in evidenza», spiega Stéphane Korsia-Meffre, nel sito Vidal.fr, in un articolo (22) istruttivo dedicato alla ricerca del vaccino anti-covid (vi raccomando vivamente di leggerlo).

Fino ad oggi, gli anticorpi “facilitatori” (detti anche “non neutralizzanti”) sono largamente responsabili dell’insuccesso della vaccinazione contro il coronavirus, la SARS o la MERS. Sono la bestia nera di certi vaccini, come quello della pertosse. Uno studio del 2019 riferisce così che, quando incontreranno il virus in tempi successivi (23), «tutti i bambini che sono stati immunizzati col vaccino DTaP (contro difterite, tetano e pertosse, commercializzato negli Stati Uniti dal 1997 - Nota della Redazione) saranno più sensibili alla pertosse per tutta la vita, e non esiste un mezzo facile per diminuire questa accresciuta sensibilità». Un vero peccato vaccinale! Un altro studio del 2018 (24), del Centro di Ricerca Biomedica dell’Università del Qatar, si interessa più particolarmente dell’influenza da coronavirus o ancora dal virus respiratorio sinciziale. Esso elenca tutta una serie di studi che, tanto negli animali quanto nell’uomo, mostrano come la vaccinazione possa provocare una reazione più severa nel caso di una seconda infezione, specialmente di fronte a una variante del ceppo utilizzato nel vaccino. Il dibattito è in ogni caso al centro delle preoccupazioni dei laboratori che cercano la soluzione vaccinale anti-covid…(25).

Un cocktail vaccinale 2019 piuttosto sperimentale…

L’ultima campagna (al pari delle precedenti) avrebbe dunque potuto rendere la popolazione più sensibile a un altro ceppo dell’influenza stagionale, come Skowronski e altri (2010) hanno documentato per l’influenza H1N1 del 2009. Questa ipotesi è sfortunatamente lungi dall’essere una fissazione no vax, tanto più che la tempesta di citochine riferita dai medici nell’epidemia attribuita al coronavirus porta anche la firma dei tanto temuti anticorpi facilitatori. Il cocktail vaccinale 2019-2020 ha subito delle modifiche notevoli. Oltre ai ceppi impiegati, che cambiano ogni anno e possono indurre delle reazioni immunitarie specifiche e sconosciute, il supporto di coltura è stato modificato in certi preparati messi in commercio nel 2019. La Gran Bretagna e l’Italia, che hanno pagato un pesante tributo all’epidemia, hanno sperimentato Flucelvax Tetra, un vaccino per l’influenza stagionale coltivato per la prima volta su cellule renali canine (e non su uova embrionali di gallina). Esso è stato autorizzato in Europa all’inizio del 2019, e, secondo il sito www.mesvaccins.net, sarà disponibile in Francia per la stagione 2020/2021.

Ora non esiste alcun dato disponibile concernente la somministrazione concomitante del Flucelvax Tetra con altri vaccini. E “la tolleranza di Flucelvax Tetra non è stata valutata nelle popolazioni particolari come i soggetti immuno-depressi, le donne incinte o che allattano, come pure i bambini colpiti da malattie che li espongono a un rischio di complicazioni influenzali”, precisa l’Alta Autorità di Salute in Francia.

Questo vaccino è senza adiuvanti (come i vaccini tetravalenti antinfluenzali in Francia Influvax o Vaxigrip Tetra), ma non è così nel resto del mondo. Certi vaccini (siano essi prodotti da colture su uova di gallina o cellule canine) contengono dello squalene (vaccino Chiromas in Spagna e Fluad in Canada) altri contengono del thimerosal/mercurio (vaccino Afluria in Spagna, Agriflu e Flucelvax Quad in Canada). Questi due adiuvanti sono fortemente sospttati di provocare degli effetti secondari pericolosi.

Secondo il dr. Michel de Lorgeril, al di là di una tossicità a livello individuale dei vaccini antinfluenzali (la cui efficacia clinica non è dimostrata, ricorda il suddetto medico) (26), si sono registrati molteplici effetti contrari comunitari (o “tossicità sociale”). Prima di acconsentire all’iniezione di richiamo stagionale vi consiglio di leggere il suo libro, specialmente dedicato ai vaccini antinfluenzali (27). Esso verrà pubblicato nell’ottobre 2020 e l’Autore insiste ugualmente sugli studi che documentano i fenomeni di interferenza virale dopo una vaccinazione contro l’influenza.

Riassumendo: la vaccinazione antinfluenzale annuale, con cui la metà della popolazione occidentale è vaccinata, ha potuto da una parte favorire l’emergere di ceppi pandemici (influenzali o di altro tipo) e dall’altra indebolire la nostra capacità di resistenza immunitaria di gruppo. Due eventualità meritevoli quanto meno di essere studiate a fondo, prima che nuovi vaccini “covid” suscitino ancora il fenomeno dell’interferenza virale, gettando in tal modo benzina sul fuoco.

NOTE

NB - Ho preferito non tradurre le note in italiano per facilitare il loro reperimento in Internet e avere così immediato accesso alle fonti originali citate qui [La traduttrice].

(1) Is There a Relationship Between Influenza Vaccination and COVID-19 Mortality?,

18 juin 2020. https://childrenshealthdefense.org/

(2) COWLING BJ, FANG VJ, NISHIURA H, et al. Increased risk of noninfluenza respiratory virus infections associated with receipt of inactivated influenza vaccine. Clin Infect Dis. 2012.

(3) WOLFF GG. Vaccination contre la grippe et interférence des virus respiratoires chez

le personnel du ministère de la Défense pendant la saison grippale 2017-2018. Vaccine 2020.

(4) Pentagon Study: Flu Shot Raises Risk of Coronavirus by 36% (and Other Supporting

Studies), 16 avril 2020, https://childrenshealthdefense.org/

(5) SUNDARAM et al. (2013) Influenza Vaccination Is Not Associated With Detection

of Noninfluenza Respiratory Viruses in Seasonal Studies of Influenza Vaccine Effectiveness. Clinical Infectious Diseases. SKOWRONSKI et al. (2020) Influenza vaccine does not increase the risk of coronavirus or other non-influenza respiratory viruses: retrospective analysis from Canada, 2010-11 to 2016-17. Clinical Infectious Diseases.

(6) NICKBAKHSH SEMA et al. Virus-virus interactions impact the population dynamics of influenza and the common cold. Proc Natl Acad Sci USA. 2019.

(7) Inactivated trivalent influenza vaccine is associated with lower mortality among

Covid-19 patients in Brazil. GUENTHER FINK et al. medRxiv 2020.

(8) Le Professeur Raoult fustige l'usage du Big Data pour démontrer l'inefficacité de

l'hydroxychloroquine, 25 mai 2020. La Revue du Digital.

(9) Covid-19 et vaccination contre la grippe: y a-t-il un lien? 8 mai 2020. https://evidencenotfear.com

(10) Saison grippale 2019-2020 : réorientation des systèmes de surveillance pour la

COVID-19, site de l'OMS. www.euro.who.int.

(11) Grippe 2019 : le vaccin modifié pour faire face à une épidémie virulente, Louise

BALLONGUE, 23/09/2019. www.medisite.fr.

(12) Où est passée la grippe saisonnière ? Enquête sur les statistiques du nombre de

décès liés au coronavirus. Pryska DUCOEURJOLY, 15 mai 2020. www.neosante.eu.

(13) Are you infectious if you have a positive PCR test result for COVID-19? 5 aout 2020,

Tom JEFFERSON, Carl HENEGHAN, Elizabeth SPENCER, Jon BRASSEY. www.cebm.net.

(14) SKOWRONSKI DM, et al., Association between the 2008-09 Seasonal Influenza Vaccine and Pandemic H1N1 Illness during Spring-Summer 2009: Four Observational Studies from Canada, PLoS Med, 2010.

(15) Editions Le Chariot d'Or.

(16) Yearly influenza vaccinations : a double-edged sword ? BODEWES et coll. Lancet Infect Dis. 2009.

(17) Voir Néosanté Mai 2020, dossier : Vaccination, la cause cachée de nouvelles épidémies.

(18) HALSTEAD S. 2014. Dengue antibody-dependent enhancement: knowns and unknowns. Microbiolspec. 2014.

(19) Ensemble de protéines impliquées dans la réaction immunitaires qui jouent

le rôle de signaux permettant aux cellules d'agir a distance sur d'autres cellules

pour en réguler l'activité et la fonction.

(20) Lire aussi sur Wikipedia l'article Facilitation de l'infection par des anticorps.

(21) Vaccine-induced enhancement of viral infections (Augmentation des infections

virales induite par le vaccin). W. HUISMAN et al. Vaccine. 22 janvier 2009.

(22) Vers un vaccin COVID-19 : les leçons du SARS, du MERS et des données récentes

sur la réponse immunitaire au SARS-CoV-2. 14 avril 2020.

(23) The 112-Year Odyssey of Pertussis and Pertussis Vaccines – Mistakes Made and

Implications for the Future, James D. CHERRY, Journal of the Pediatric Infectious

Diseases Society. September 2019.

(24) Viral-Induced Enhanced Disease Illness. Maria K. SMATTI et al. Front. Microbiol., 05 December 2018.

(25) Anuj SHARMA, It is too soon to attribute ADE to COVID-19, Microbes and Infection,5 avril 2020.

(26) DE SERRES G, et al., Influenza Vaccination of Healthcare Workers: Critical Analysis of the Evidence for Patient Benefit Underpinning Policies of Enforcement, PloS One, 2017.

(27) Collection Vaccins et Société, Le Chariot d'Or.

LETTERA APERTA

al Presidente degli Stati Uniti d’America Donald J. Trump

Domenica 25 Ottobre 2020 Solennità di Cristo Re

Signor Presidente,
mi consenta di rivolgermi a Lei, in quest’ora in cui le sorti del mondo intero sono minacciate da una cospirazione globale contro Dio e contro l’umanità. Le scrivo come Arcivescovo, come Successore degli Apostoli, come ex-Nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America.

Le scrivo nel silenzio delle autorità civili e religiose: voglia accogliere queste mie parole come la «voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23).

Come ho avuto modo di scriverLe nella mia Lettera dello scorso Giugno, questo momento storico vede schierate le forze del Male in una battaglia senza quartiere contro le forze del Bene; forze del Male che sembrano potenti e organizzate dinanzi ai figli della Luce, disorientati e disorganizzati, abbandonati dai loro capi temporali e spirituali.

Sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della società: la famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la Patria, la libertà di educazione e di impresa. Vediamo i capi delle Nazioni e i leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della sua anima cristiana, mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto.

Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201, promuovendone l’agenda.

Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici.

Aldilà degli enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni.

Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota: in alcuni Paesi, il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2021. A tal scopo, sono previsti ulteriori lockdown, ufficialmente giustificati da una presunta seconda e terza ondata della pandemia. Ella sa bene quali mezzi siano stati dispiegati per seminare il panico e legittimare draconiane limitazioni delle libertà individuali, provocando ad arte una crisi economica mondiale.

Questa crisi serve per rendere irreversibile, nelle intenzioni dei suoi artefici, il ricorso degli Stati al Great Reset, dando il colpo di grazia a un mondo di cui si vuole cancellare completamente l’esistenza e lo stesso ricordo. Ma questo mondo, Signor Presidente, porta con sé persone, affetti, istituzioni, fede, cultura, tradizioni, ideali: persone e valori che non agiscono come automi, che non obbediscono come macchine, perché dotate di un’anima e di un cuore, perché legate tra loro da un vincolo spirituale che trae la propria forza dall’alto, da quel Dio che i nostri avversari vogliono sfidare, come all’inizio dei tempi fece Lucifero con il suo «non serviam».

Molti – lo sappiamo bene – considerano con fastidio questo richiamo allo scontro tra Bene e Male, l’uso di toni “apocalittici”, che secondo loro esasperano gli animi e acuiscono le divisioni. Non c’è da stupirsi che il nemico si senta scoperto proprio quando crede di aver raggiunto indisturbato la cittadella da espugnare.

C’è da stupirsi invece che non vi sia nessuno a lanciare l’allarme. La reazione del Deep State a chi denuncia il suo piano è scomposta e incoerente, ma comprensibile. Proprio quando la complicità dei media mainstream era riuscita a rendere quasi indolore e inosservato il passaggio al Nuovo Ordine Mondiale, vengono alla luce inganni, scandali e crimini.

Fino a qualche mese fa, sminuire come «complottisti» coloro che denunciavano quei piani terribili, che ora vediamo compiersi fin nei minimi dettagli, era cosa facile. Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il proprio negozio, di andare a Messa la domenica.

Eppure avviene in tutto il mondo, anche in quell’Italia da cartolina che molti Americani considerano come un piccolo paese incantato, con i suoi antichi monumenti, le sue chiese, le sue incantevoli città, i suoi caratteristici villaggi.

E mentre i politici se ne stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare. Le disastrose conseguenze psicologiche di questa operazione si stanno già vedendo, ad iniziare dai suicidi di imprenditori disperati, e dai nostri figli, segregati dagli amici e dai compagni per seguire le lezioni davanti a un computer.

Nella Sacra Scrittura, San Paolo ci parla di «colui che si oppone» alla manifestazione del mistero dell’iniquità, il kathèkon (2Tess 2, 6-7). In ambito religioso, questo ostacolo è la Chiesa e in particolare il Papato; in ambito politico, è chi impedisce l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.

Come ormai è evidente, colui che occupa la Sede di Pietro, fin dall’inizio ha tradito il proprio ruolo, per difendere e promuovere l’ideologia globalista, assecondando l’agenda della deep church, che lo ha scelto dal suo grembo.

Signor Presidente, Ella ha chiaramente affermato di voler difendere la Nazione – One Nation under God, le libertà fondamentali, i valori non negoziabili oggi negati e combattuti. È Lei, Caro Presidente, «colui che si oppone» al deep state, all’assalto finale dei figli delle tenebre.

Per questo occorre che tutte le persone di buona volontà si persuadano dell’importanza epocale delle imminenti elezioni: non tanto per questo o quel punto del programma politico, quanto piuttosto perché è l’ispirazione generale della Sua azione che meglio incarna – in questo particolare contesto storico – quel mondo, quel nostro mondo, che si vorrebbe cancellare a colpi di lockdown. Il Suo avversario è anche il nostro: è il Nemico del genere umano, colui che è «omicida sin dal principio» (Gv 8, 44).

Attorno a Lei si riuniscono con fiducia e coraggio coloro che La considerano l’ultimo presidio contro la dittatura mondiale. L’alternativa è votare un personaggio manovrato dal deep state, gravemente compromesso in scandali e corruzione, che farà agli Stati Uniti ciò che Jorge Mario Bergoglio sta facendo alla Chiesa, il Primo Ministro Conte all’Italia, il Presidente Macron alla Francia, il Primo Ministro Sanchez alla Spagna, e via dicendo.

La ricattabilità di Joe Biden – al pari di quella dei Prelati del “cerchio magico” vaticano – consentirà di usarlo spregiudicatamente, consentendo a poteri illegittimi di interferire nella politica interna e negli equilibri internazionali. È evidente che chi lo manovra ha già pronto uno peggiore di lui con cui sostituirlo non appena se ne presenterà l’occasione.

Eppure, in questo quadro desolante, in questa avanzata apparentemente inesorabile del «Nemico invisibile», emerge un elemento di speranza. L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un reddito universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e convincerle a farsi marchiare come capi di bestiame.

Questo popolo, che per troppo tempo ha sopportato i soprusi di un potere odioso e tirannico, sta riscoprendo di avere un’anima; sta comprendendo di non esser disposto a barattare la propria libertà con l’omologazione e la cancellazione della propria identità; sta iniziando a capire il valore dei legami familiari e sociali, dei vincoli di fede e di cultura che uniscono le persone oneste. Questo Great Reset è destinato a fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli.

L’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa dei figli della Luce. Il nemico ha dalla sua parte Satana, che non sa che odiare. Noi abbiamo dalla nostra parte il Signore Onnipotente, il Dio degli eserciti schierati in battaglia, e la Santissima Vergine, che schiaccerà il capo dell’antico Serpente. «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8, 31).

Signor Presidente, Ella sa bene quanto gli Stati Uniti d’America, in quest’ora cruciale, siano considerati l’antemurale contro cui si è scatenata la guerra dichiarata dai fautori del globalismo. Riponga la Sua fiducia nel Signore, forte delle parole dell’Apostolo: «Posso tutto in Colui che mi dà forza» (Fil 4, 13). Essere strumento della divina Provvidenza è una grande responsabilità, alla quale corrisponderanno certamente le grazie di stato necessarie, ardentemente implorate dai tanti che La sostengono con le loro preghiere.
Con questo celeste auspicio e l’assicurazione della mia preghiera per Lei, per la First Lady, e per i Suoi collaboratori, di tutto cuore Le giunga la mia Benedizione.

God bless the United States of America!

Carlo Maria Viganò
Arcivescovo Titolare di Ulpiana, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America

Stiamo vivendo un momento storico unico nel suo genere. Mai prima d’ora infatti l’umanità è stata così a rischio di estinzione, e non c’entra l’asteroide o lo sbarco degli Annunaki dal Decimo Pianeta.
Ogni libertà individuale e ogni diritto stanno per essere azzerati da un virus influenzale.

Un virus così letale che per trovarlo devono fare milioni di tamponi ogni giorno a persone sanissime senza sintomi. Un virus che ha invertito l’andamento delle malattie: ieri era il malato che andava dal medico, oggi sono i medici che vanno a caccia dei malati! Follia allo stato puro.

Tutto ruota attorno al tampone. Dopo aver creato una psico-pandemia mediatica e inoculato nelle masse non-senzienti il virus della paura, sono riusciti a far credere che il test è in grado di stanare i contagiosi. Tutti allora felici e orgogliosi in coda per ore, bambini inclusi, al drive-in per guardarsi The Truman Show, senza rendersi conto che sono proprio loro gli attori non protagonisti della sceneggiata.

Il tampone è la guest star indiscussa, perché come ripeto dai primi mesi dell’anno, serve solo a gonfiare i numeri con i falsi positivi così da giustificare la dittatura!
Per completare il quadretto non potevano mancare i testimonial d’eccezione.
In tv infatti le star e i personaggi famosi stanno facendo a gara per raccontare ai sudditi sbigottiti con la bocca spalancata, la dolorosissima esperienza della positività al Covid.

Abbiamo visto alternarsi personaggi come Nicola Zingaretti, Silvio Berlusconi, Gabriele Salvatores, Rocco Siffredi, Cristiano Ronaldo, Federica Pellegrini, Valentino Rossi, Nicola Porro, Piero Chiambretti, Alba Parietti, Fabrizio Corona, Flavio Briatore, Gerry Scotti, Carlo Conti, Fiordaliso, Madonna, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Aida Yespica, ecc.

La sub-umanità ha sofferto e pianto con loro, perché le testimonianze hanno toccato le corde più profonde dell’animo umano. Addirittura c’è chi miracolosamente è riuscito a scrivere la sua sofferenza direttamente dalla terapia intensiva, come Massimo Giannini il direttore de La Stampa. Come abbia fatto rimane uno dei tanti misteri del SARS-CoV-2, un “virus infido”, come lo ha giustamente definito il grande e soprattutto libero giornalista Giannini.

Sono tutti testimonial e quindi il loro lavoro è appunto testimoniare facendo passare il messaggio del pensiero unico. Il messaggio perfettamente incorporato dai sudditi è che il virus è infido e colpisce tutti, indistintamente dalla fama e dal conto corrente.
Peccato che nessuno abbia colto l’unica cosa che c’era da cogliere: nessuno dei personaggi famosi è morto! Non è un po’ strano, visto che ci martellano quotidianamente sui morti per Covid?

Se si tratta di un virus letale, come mai di tutti i numerosi personaggi famosi, anche molto anziani e debilitati come Berlusconi (rimasto solo 12 giorni in ospedale) nessuno è deceduto?
Il virus forse risparmia i volti noti e ricchi e uccide gli sconosciuti morti di fame?
Siamo arrivati al punto di svolta epocale: alziamo la testa ora, buttiamo nel cesso il copione scritto da altri, e ci riprendiamo in mano la nostra vita, facendo rispettare tutti i diritti inviolabili, oppure queste menti criminali ci condurranno al macello. A noi la decisione.

Dopo aver fatto spendere ai ristoratori soldi per le ridicole norme anti-Covid, ora li fanno chiudere.
Spero sia chiaro a tutti che questo pseudogoverno eterodiretto vuole una ecatombe economica in Italia, perché se non si fosse capito a breve chiuderanno centinaia di migliaia di attività commerciali e non riapriranno mai più. Ovviamente sono agnelli sacrificati sull’altare della sicurezza nazionale...

Quindi cosa possiamo fare? Usciamo di casa a testa alta, perché abbiamo il diritto di farlo: siamo esseri umani e non schiavi decerebrati. Siamo persone sane e pensanti, non contagiosi come dice la becera propaganda mediatica. Cerchiamo di mantenere una vita sana e “normale” aiutando economicamente proprio quelle realtà soffocate e in difficoltà, come appunto i locali ma anche i centri culturali, le associazioni, ecc. Se non lo facciamo e rimaniamo sigillati in casa per paura (ricordo che l’ultimo Dpcm NON vieta le uscite, le sconsiglia soltanto) daremo un chiaro segnale di sudditanza al Sistema, il quale si sentirà forte nel continuare la devastazione…

Facciamo rispettare i nostri sacrosanti diritti, ora o mai più!

Influenza, periodo di rilevamento (1-42 settimane) anno 2020

Marcello Pamio
I media e le autorità ci stanno dicendo all’unisono che l’influenza stagionale è completamente SPARITA dalla faccia della terra. Possiamo quindi brindare con lo spumante per la stupenda notizia, se siete però riusciti ad accaparrarvi una bottiglia prima della chiusura dei reparti alcolici nei supermercati. Il merito ovviamente va alle procedure di sicurezza anti-covid messe in atto dai bravi e responsabili cittadini dell’Impero. Un plauso quindi alle autorità!
I periodi di rilevamento del “Sistema di sorveglianza globale – Influenza” impostati sono limitati alla 42ma settimana, cioè da gennaio 2020 a circa metà ottobre.
Osservando il grafico sopra sembra effettivamente così: in pratica dalla 14ma - 15ma settimana di quest'anno, cioè dalla seconda/terza settimana di aprile 2020, gli agenti influenzali hanno deciso di cambiare pianeta! Come dare torto ai virus se hanno optato per un nuovo globo terracqueo, si sono accorti perfino loro che il QI medio degli umani sta scivolando verso valori a due cifre…

Medesimo periodo di rilevamento (1-42 settimane) nell'anno 2019

Naturalmente è tutto un immenso bluff e non corrisponde affatto alla realtà delle cose, ma anzi dimostra ancora una volta la falsità dei dati ufficiali, le menzogne degli enti sovranazionali e la farsa che ci impongono di vivere.
La spiegazione logica di un simile andamento forse risiede nel fatto che da svariati mesi qualunque sintomatologia influenzale e/o parainfluenzale (per non dire anche i morti per cancro e/o malattie cardiovascolari e/o dismetaboliche, ecc.) viene etichettata come COVID-19.
Non c'entrano nulla le mascherine, i disinfettanti e i vari distanziamenti, qui siamo di fronte ad una semplice ma efficacissima tecnica di marketing che si chiama re-branding.
Fare rebranding infatti vuol dire dare vita a una nuova identità (nome, dati e numeri) che possa orientare la comunicazione di un marchio (o di una situazione) verso una direzione desiderata…
Hanno manipolato i dati affinché la gente pensi che la strada intrapresa e le norme anti-COVID sono quelle giuste.

Link al sito dell'OMS https://www.who.int/influenza/gisrs_laboratory/updates/summaryreport/en/

Qui sotto i due grafici: stagione 2018/2019 e 2019/2020 a confronto

Marcello Pamio

Cosa servirebbe per far sì che un governo totalitario globale salisse al potere indefinitamente? Esiste o no il pericolo che una tecnologia schiavizzi il mondo?
Questo scenario da incubo è così vicino che la BBC se ne è occupata con un reportage il 16 ottobre 2020.

Come sarebbero stati i governi totalitari del passato se non fossero mai stati sconfitti? Per esempio, per fermare i nazisti che operavano con la tecnologia del XX secolo è servita una guerra mondiale. Oggi quanto sarebbero stati potenti i gerarchi se avessero sconfitto gli Stati Uniti con la bomba atomica? Il controllo della tecnologia più avanzata dell’epoca avrebbe permesso al potere nazista di cambiare il corso della storia.
Quando pensiamo ai rischi esistenziali vengono in mente eventi come la guerra nucleare o l’impatto di un asteroide. Eppure c’è una minaccia futura che è molto meno nota e, sebbene non implichi una vera e propria estinzione, potrebbe essere anche più grave.

Questo scenario è chiamato “Mondo in catene”: un futuro governato da uno Stato totalitario globale che utilizza una nuova tecnologia per schiavizzare la maggioranza del mondo tenendola in una sofferenza perpetua.
Ricercatori e filosofi stanno riflettendo su come ciò potrebbe accadere e, cosa più importante, cosa possiamo fare per evitarlo.
Toby Ord
, ricercatore senior presso il Future of Humanity Institute (FHI) dell’Università di Oxford ritiene che le probabilità che accada una catastrofe naturale sono inferiori a 1 su 2.000, perché gli esseri umani sono sopravvissuti per 2.000 secoli senza vederne una. Ma la probabilità di un disastro causato dall’uomo è di 1 su 6! Non a caso il dottor Ord si riferisce a questo secolo come “al precipizio” poiché il rischio di perdere il nostro futuro non è mai stato così alto.

I ricercatori del Center on Long-Term Risk, un istituto di ricerca senza scopo di lucro a Londra, hanno ampliato i cosiddetti “rischi X”: pericoli oggettivi per il pianeta.
Questi “rischi” sono definiti come “sofferenza su scala astronomica che supera di gran lunga tutte le sofferenze che sono esistite finora sulla Terra”.
In questi scenari la vita continua per miliardi di persone, ma la qualità è così bassa e le prospettive così cupe che sarebbe preferibile morire. Quindi stanno ipotizzando un futuro così negativo da preferire l’estinzione, ed è proprio qui che entra in gioco lo scenario del “mondo in catene”.

Cosa succederebbe se un gruppo o un governo acquisisse improvvisamente il potere di dominare il mondo attraverso la tecnologia? Potrebbe portare a un lungo periodo di sofferenza e sottomissione.
Un rapporto del 2017 sui rischi esistenziali del Global Priorities Project, in collaborazione con FHI e il Ministero degli Affari Esteri della Finlandia, ha avvertito che “un lungo futuro sotto uno stato totalitario globale particolarmente brutale potrebbe essere probabilmente peggiore della completa estinzione”.

Ipotesi Singleton
I ricercatori nel campo dei rischi esistenziali stanno rivolgendo la loro attenzione alla sua causa più probabile: l’intelligenza artificiale (AI).
Nella sua “Ipotesi Singleton”, Nick Bostrom, direttore dell’FHI di Oxford, ha spiegato come potrebbe formarsi un governo globale con l’intelligenza artificiale o altre potenti tecnologie e perché potrebbe essere impossibile rovesciarlo.
Un mondo con “una singola agenzia decisionale al più alto livello” potrebbe verificarsi se quell’agenzia “ottenesse un vantaggio decisivo attraverso una svolta tecnologica nell’intelligenza artificiale o nella nanotecnologia molecolare”. Una volta in carica controllerebbe i progressi della tecnologia come la sorveglianza e le armi, e grazie a questo monopolio rimarrebbe perennemente al potere.

Anche nei paesi con i regimi totalitari più rigidi le notizie trapelano e le persone possono anche fuggire, ma un governo totalitario globale eliminerebbe queste speranze.
Per essere peggio dell’estinzione significa “che non sentiamo assolutamente nessuna libertà, nessuna privacy, nessuna speranza di fuggire, nessuna agenzia per controllare le nostre vite”, dice Tucker Davey, uno scrittore del Future of Life Institute in Massachusetts.
Potremmo non avere ancora le tecnologie per farlo”, ha detto Ord, “ma sembra che i tipi di tecnologie che stiamo sviluppando lo rendano molto più facile”...

IA e autoritarismo
L’intelligenza artificiale sta già consentendo l’autoritarismo in alcuni paesi e rafforzando le infrastrutture che potrebbero essere usate da un despota opportunista.

Abbiamo assistito a una sorta di resa dei conti con il passaggio da visioni molto utopiche di ciò che la tecnologia potrebbe portare a realtà molto più che fanno riflettere e che sono, per alcuni aspetti, già abbastanza distopiche”, afferma Elsa Kania, senior fellow del Center for New American Security, una no-profit bipartisan che sviluppa politiche di sicurezza e difesa nazionale.
In passato, la sorveglianza richiedeva centinaia di migliaia di persone - un cittadino su 100 nella Germania orientale era un informatore - ma ora può essere attuata tramite la tecnologia. Negli Stati Uniti, la National Security Agency (NSA) ha raccolto centinaia di milioni di registrazioni di chiamate e messaggi di americani prima che interrompessero la sorveglianza domestica nel 2019 e si stima che nel Regno Unito ci siano dai quattro ai sei milioni di telecamere a circuito chiuso.

Diciotto delle 20 città più sorvegliate al mondo si trovano in Cina, ma Londra è la terza.
L’infrastruttura è già pronta per applicarla e l’IA, che l’NSA ha già iniziato a sperimentare, consentirebbe alle agenzie di cercare tra i nostri dati con una velocità mai vista prima.
Oltre a migliorare la sorveglianza, l’IA sostiene anche la crescita della disinformazione online, che è un altro strumento dell’autoritario. I deep fake basati sull’intelligenza artificiale possono diffondere messaggi politici fabbricati ad arte, e il micro-targeting algoritmico sui social sta rendendo la propaganda più persuasiva. Questo mina la nostra capacità di distinguere ciò che è vero da ciò che è falso.

Il rapporto sull’uso dannoso dell’intelligenza artificiale scritto da Belfield e da 25 autori di 14 istituzioni, prevede che tendenze come queste amplieranno le minacce esistenti alla nostra sicurezza politica e ne introdurranno di nuove nei prossimi anni.
Cosa vogliamo fare?

Conclusione
Molto interessante questo approfondimento della BBC. Forse qualcuno ci vuole avvertire sui rischi che stiamo correndo, o ci stanno facendo vedere quello che sarà il nostro inesorabile e distopico futuro?
Comunque sia, è ora il momento per decidere attentamente quali sono gli usi accettabili e inaccettabili della tecnologia in generale, soprattutto dell’IA, perché se permettiamo di controllare tutta la nostra esistenza, domani sarà troppo tardi per tornare indietro. A tal proposito ricordo che il 5G e il 6G risultano fondamentali in questa visione...
Stiamo armando le forze di polizia con il riconoscimento facciale e i vari governi stanno raccogliendo tutti i nostri dati (anche grazie a quello che noi gratuitamente e inconsapevolmente lasciamo nei social), e questo è molto ma molto pericoloso!

https://www.bbc.com/future/article/20201014-totalitarian-world-in-chains-artificial-intelligence

Joe Biden, Barack Obama e Hillary Clinton

Molti ricorderanno le toccanti parole del presidente americano Barack Obama, quando disse al mondo: “questo è un buon giorno per l’America. Il nostro paese ha mantenuto il suo impegno affinché fosse fatta giustizia. Il mondo è più al sicuro, è un posto migliore dopo la morte di Osama bin Laden”. Tutti sappiamo che il mondo è diventato un posto migliore, vero?

Eravamo nel 2011, in un momento storico delicatissimo con una guerra illegittima in Libia e un disastro nucleare senza precedenti a Fukushima, e magicamente dal cilindro spunta una bella notizia: la morte del miliardario saudita!
Secondo l’amministrazione statunitense bin Laden il 2 maggio 2011 sarebbe stato individuato in una villa da un milione di dollari a circa 60 chilometri a nord di Islamabad, e dopo ben 40 minuti di combattimenti sarebbe stato ucciso dai militari, un commando di incursori della Marina, i famosi Navy Seals, chiamati Seals Team 6, che si sarebbero calati dagli elicotteri sopra il tetto della casa nella capitale del Pakistan.

Seals Team Six

Già questo assomiglia alla trama di un film hollywoodiano, ma la cosa ancor più fantasiosa è stata la sepoltura di bin Laden secondo il rito islamico, il terrorista infatti sarebbe stato sepolto in mare gettato dal ponte di una portaerei americana nel nord del mar Arabico dopo essere stato lavato secondo i costumi islamici ed aver ricevuto un funerale religioso.
Neppure Stanley Kubrick avrebbe avuto una tale fervida immaginazione.
Il corpo di bin Laden è stato lavato e avvolto in un lenzuolo bianco e poi un ufficiale ha letto un testo religioso tradotto in arabo da un interprete. Dopo la lettura, il feretro posto su una tavola piatta, ribaltato, e calato in mare. Questa è stata la narrazione ufficiale dell’amministrazione.
Possiamo veramente credere ad una simile storiella? Era ricercato vivo o morto da molti anni e una volta assassinato gli fanno un funerale degno di un capo di Stato?
Ricordo che nel sito del FBI sulla sua testa c’era una taglia di ben 25 milioni di dollari.

Nessun testimone
Pochi mesi dopo, il 7 agosto 2011 disgraziatamente precipita in Afghanistan l’elicottero Chinook con a bordo una trentina di uomini delle forze speciali degli Stati Uniti, casualmente proprio nel momento in cui la versione ufficiale di Washington sull’uccisione di Osama bin Laden vacillava.

Quello che rimande dell'elicottero Chinook

Tra i 38 morti nel disastro vi erano i 17 Navy Seals coinvolti nell’esecuzione del miliardario saudita, soprattutto il Seals Team 6, gli uomini dell’unità speciale (nel frattempo diventati eroi nazionali) che lo avrebbero ucciso.
All’epoca fonti anonime hanno raccontato agli organi di stampa che l’elicottero sarebbe stato abbattuto da un missile, ma di questo i media non ne hanno parlato.
Come mai tirare in ballo dopo tanti anni questa triste vicenda? Il motivo è semplice: qualche giorno fa un agente pentito della CIA avrebbe fornito ad un membro del Congresso statunitense e ad un generale dell’esercito le prove inoppugnabili che Barack Obama (Presidente), Hillary Clinton (Segretaria di Stato) e Joe Biden (vice presidente) sarebbero non solo gli artefici della messinscena legata a Osama bin Laden, ma la cosa ancor più grave, sarebbero i mandanti dell’assassinio del militari del Seals Team 6.
Le forze speciali che parteciparono all’incursione erano gli unici testimoni oculari della più grande presa per il culo americana degli ultimi anni!
Se questa notizia venisse confermata, a poche settimane dalle presidenziali di Trump, sarebbe una bomba atomica dirompente per il Deep State…

Video (censurato dappertutto) dove viene raccontata la storia

https://youtu.be/rCybWf1g9K8

https://youtu.be/sY1MimGKJUg

Martedì 6 ottobre 2020 alla Camera dei Deputati, Marcello Pamio (intervento al minuto 21) assieme all’onorevole Sara Cunial, ai giornalisti Riccardo Rocchesso, Fabio Frabetti e Margherita Furlan hanno tenuto una conferenza stampa per difendere il diritto di fare informazione in Italia, vista la censura sempre più imperante!
Condividete più che potete il video, così da permettere a molte persone di vedere gli interventi e forse prendere coscienza che stiamo vivendo in una vera e propria dittatura mediatica.
Grazie di cuore a tutti e Viva la Libertà!!!
Marcello

Marcello Pamio

Qualche giorno fa si è svolta a Roma la seconda delle udienze del processo presso la Ceeps, la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, che ha visto protagonisti una ventina di medici, incriminati di essere dei pericolosissimi NO-VAX! La terza e ultima udienza avverrà il prossimo 28 ottobre.
L’accusa sarebbe di aver tradito la Scienza e la deontologia professionale assumendo una posizione critica e ascientifica nei confronti del principio sull’obbligatorietà vaccinale. Della serie: un medico non può esprimere un parere in ambito sanitario.
La Ceeps è l’organo di giurisdizione speciale istituito presso il Ministero della Salute che giudica le vicende degli ordini professionali, e dovrà confermare o meno le radiazioni già decise dai rispettivi ordini.
E’ la prima volta nella storia dell’Italia che un medico potrebbe essere radiato per le sue opinioni!

Due metri e due misure
Non tutti lo sanno ma esiste una regola aurea interna agli ordini: ”se non esci dal paradigma puoi fare quello che vuoi”. In effetti gli ordini dei medici NON RADIANO i colleghi che eseguono interventi chirurgici senza utilità per ottenere rimborsi regionali; spezzano le ossa ai pazienti per fare “esperienza” e soldi; incassano centinaia di milioni di euro dalle case farmaceutiche per rendere obbligatorio un vaccino (De Lorenzo docet); impiantano valvole cardiache killer; ecc. La maggior parte dei medici coinvolti in gravissimi scandali di malasanità risulta tuttora regolarmente iscritta agli ordini professionali. Mentre coloro che criticano le vaccinazioni di massa vengono radiati senza se e senza ma!

Un paese nel quale non vengono radiati quei medici che uccidono, derubano e invalidano i pazienti, ma vengono perseguitati tutti quelli che mettono in discussione una pratica sanitaria come quella vaccinale, è un paese destinato ad una fine ingloriosa!
La dittatura sanitaria continua imperterrita nella sua opera distruttiva, e questo sta avvenendo nel silenzio generale della popolazione e della stessa classe medica, questi ultimi tutti bravi allineati nella vana speranza che non toccherà loro nulla di male...

Cosa possiamo fare
Sempre più gli ordini professionali stanno mostrando al mondo la loro vera natura: da organizzazione privata di tutela della categoria dalle aggressioni esterne (malpractice) si sono trasformati in un vero e proprio feroce organismo di inquisizione con il compito di punire il pensiero non allineato, colpendo quei medici che mettono il naso fuori dal paradigma.
Per tanto, se questa è la società, non rimane altra strada che quella di uscire dal Sistema, sganciandosi da queste associazioni e creando qualcosa di nuovo e riconosciuto, non certo dal Potere ma dalle Persone!
Non è un caso infatti che milioni di individui si stiano allontanando sempre più da una medicina protocollare metastatizzata dalle industrie, e questa deriva sta disturbando il sonno a moltissimi...

Fintanto che dipenderà da un ordine privato ammanicato con il regime e le lobbies farmaceutiche, UN MEDICO NON SARA’ MAI E POI MAI LIBERO DI PRATICARE L’ARS MEDICANDI!
Il momento di alzare gli scudi è arrivato e necessita di una fortissima reazione dell’intera classe medica perché qui di mezzo non ci sono i NO-VAX o i No-MASK, qui si gioca l’autonomia e la libertà di un medico di decidere in Scienza e Coscienza qual è la strada migliore e più consona per il proprio assistito. Qui di mezzo c’è la libertà di cura e la libertà di scelta terapeutica!!!

Marcello Pamio

Alzi la mano chi vorrebbe tornare alla normalità.
Bene….ora potete abbassarla, perché non torneremo mai più alla vita precedente.
Il Sistema ce lo sta dicendo in ogni modo e in tutte le salse, a tal punto che perfino Coca Cola si è scomodata!
Ha realizzato uno spot geniale dove un uomo di colore spiega a voce la bellezza di guardare con occhi diversi la “nuova normalità”. Un messaggio apparentemente condivisibile, ma all’inizio e alla fine dello spot i geni pubblicitari hanno inserito tre paroline semplici: “Come Mai Prima”!

Ufficialmente si riferisce al fatto che la corporazione che produce la bevanda più conosciuta e purtroppo più bevuta al mondo, ci tiene a fare sapere ai suoi consumatori che ci sarà “come mai prima”. Invece di investire milioni per sistemare i danni che il colosso crea in giro per il mondo, ha donato 100 milioni di dollari alle organizzazioni in prima linea che fronteggiano il Covid-19.
Ovviamente il messaggio subliminale dello spot è leggermente diverso: “Non torneremo Mai più Come Prima

Avete capito? Tutti voi retrogradi che vorreste tornare alla bella vita (per modo di dire) precedente, mettetevelo dentro quella zucca vuota. Non torneremo mai più alla “normalità” per il semplice fatto che dovremo abituarci alla situazione psicopatologica odierna: mascherine, isolamento, distanziamento, delazione, tamponi ai bambini quotidianamente a scuola, e dulcis in fundo vaccini per tutti, come se non ci fosse un domani.

Ecco perché nessuno dà speranza e buone notizie, perché per il Sistema non sarà MAI COME PRIMA! Tutto qua.
Stanno (mal)trattando socio-psicologicamente i bambini piccoli, con lo scopo di inoculare direttamente dentro l’inconscio e il DNA comune la concezione e la visione della nuova società del futuro, di quel “Mondo Nuovo” tanto agognato dal visionario Aldous Huxley.

Video dello spot della Coca-Cola

https://www.youtube.com/watch?v=gVHITjER3rA&feature=emb_title

Marcello Pamio

Per la prima volta i primari dei reparti di Microbiologia che effettuano le analisi sui tamponi ammettono che sono costretti a potenziare la carica virale per poter individuare il virus che, altrimenti, sarebbe riscontrato in una percentuale irrisoria!
Ad affermarlo il dottor Roberto Rigoli, primario del reparto di Microbiologia a Treviso, il quale ha coordinato una ricerca assieme ai colleghi di Mestre e Verona. “Su 60mila tamponi fatti dal 1° giugno in Veneto, solo 3 hanno registrato una quantità di virus importante. Ma anche quelle 3 persone infettate dal Covid-19 hanno sviluppato solo sintomi leggeri e nessuno è finito in pneumologia o in rianimazione”.

Detto in altri termini: la carica del virus si è spenta.
Ma allora a cosa servono i tamponi oltre a far ingrassare le lobbies?

Il-logica dei tamponi

# 60.000 tamponi;
# 210 positivi;
# 199 in maniera molto modesta e probabilmente non erano infettivi;
# 11 positivi con segnale chiaro, di cui 4 asintomatici e 7 sintomatici;
# 3 casi in cui la carica virale è paragonabile a quella nella fase acuta dell’epidemia.

Chiamarla strategia sanitaria è proprio fuori luogo: 60.000 tamponi in una sola regione per trovare solo 3 persone infettate dal Covid-19, le quali hanno sviluppato solo sintomi leggeri e nessuno è finito in pneumologia o in rianimazione. E a livello nazionale?
Quanti soldi stanno incamerando i produttori dei tamponi? Quante persone sono agli arresti domiciliari (quarantena fiduciaria) per un test farlocco? Quanti bambini sono a casa da scuola per una fantomatica positività? E quanti genitori perderanno il lavoro per questa distorsione della realtà?

Non c’è altra spiegazione se non quella che viviamo in una sorta di incantesimo...

Fonte:

https://www.rovigooggi.it/n/102146/2020-08-23/il-coronavirus-ormai-si-e-spento-per-trovarlo-si-amplifica-il-segnale-di-positivita

Tratto dal documentario “The Social dilemma”

Marcello Pamio

Se si chiede ad un gruppo di persone cosa non va nel settore tecnologico odierno, la quasi totalità direbbe le stesse cose: “rubano i nostri dati; creano dipendenza; veicolano fake news; polarizzano le elezioni falsate, ecc.” Ma c'è qualcosa che sta dietro a tutto questo e che sta creando proprio tutte queste situazioni contemporaneamente, e non solo...E’ fondamentale comprendere che c’è un enorme problema sottovalutato nel settore tecnologico...
Il mondo attorno a noi sembra letteralmente impazzito e nessuno se ne accorge: è normale o stiamo tutti vivendo una specie di incantesimo?

Il prodotto siamo noi
Durante i primi cinquant’anni della Silicon Valley, l'industria inventava e creava prodotti reali: software, hardware, ecc., e i clienti li compravano.
Ma negli ultimi dieci anni le società tecnologiche hanno iniziato a vendere non più oggetti ma i loro stessi utenti: cioè noi!

Quando navighiamo in internet o nei social non paghiamo assolutamente nulla, tutto è gratuito: sono gli inserzionisti infatti che pagano per inserire le pubblicità dei prodotti che noi usiamo. Quindi se gli inserzionisti sono i clienti (dei social), indovinate chi è il prodotto? Esatto, e non è un caso infatti il detto: “se non stai pagando per il prodotto, allora il prodotto sei tu!”

Tutti pensano che Google sia un motore di ricerca e Facebook un network nato per far incontrare le persone. Niente di più errato e fuorviante, perché queste società competono per la nostra attenzione!
Il modello imprenditoriale di società come Facebook, Snapchat, Twitter, Instagram, YouTube, Tiktok, Google, Pinterest, Reddit, LinkedIn, ecc. è tenere le persone incollate agli schermi.
E’ per questo che cercano continuamente e con ogni mezzo di comprendere (mediante algoritmi e Intelligenza Artificiale) come ottenere la maggiore attenzione possibile da noi utenti, cioè quanto tempo possono trattenerci sulle loro piattaforme.

Abbiamo detto che in internet tutti i servizi sono gratuiti, e lo sono perché vengono pagati dagli inserzionisti. Questi investitori pagano affinché vengano mostrate le loro pubblicità a noi che siamo il vero e unico prodotto. In definitiva la nostra attenzione viene venduta.
Non è solo questione di domanda e offerta: il problema enorme è che per fare questo, gradualmente e in maniera impercettibile stanno letteralmente cambiando il nostro comportamento, la nostra percezione e quindi anche il nostro modo di pensare e vedere la vita.

Avete capito da dove traggono il profitto? Stanno cambiando non solo quello che facciamo, ma anche il modo in cui vediamo la vita e noi stessi.
È un cambiamento graduale ma epocale e purtroppo ne stiamo vedendo già i risultati nella società!

Capitalismo della sorveglianza
Per fare immense fortune in questo settore si deve essere in grado di fare grandi previsioni, e per le grandi previsioni servono moltissimi dati...i nostri dati.

Big surveillance camera is focusing on a human icon as a metaphor of collecting data on society by surveillance systems. 3D rendering. Credit 123rf.com

Il capitalismo della sorveglianza è una nuovissima forma di capitalismo il cui profitto arriva dall’illimitato monitoraggio delle persone. Stiamo parlando di un mercato infinito che non è mai esistito prima: un mercato che commercia “future”1 sull’essere umano!
Questi mercati stanno sviluppando triliardi di dollari e le società interessate non a caso sono le aziende più ricche della storia dell’umanità.

Controllo globale
Tutto quello che facciamo on-line viene osservato, tracciato, valutato e registrato.
Ogni nostra azione viene attentamente monitorata e archiviata in maniera automatica. Tutto, perfino il tempo che passiamo ad osservare una foto.
Per esempio sanno benissimo quando una persona è da sola o quando è depressa, quando sta cercando le foto degli ex compagni, ecc.

Tutto quello che clicchiamo, i video che vediamo, per non parlare dei like e degli hastag vengono registrati e questo non è per niente difficile visto tutte le briciole che lasciamo dietro di noi nella Rete semplicemente navigando, facendo acquisti, chattando, ecc.
Sanno di noi molto più di quello che noi sappiamo di loro.
Tutta la mole di dati viene registrata all’interno di mega sistemi automatizzati gestiti da algoritmi sofisticatissimi dove non c'è nessuna supervisione umana.

Se pensiamo che l’Intelligenza Artificiale riguardi solo i film di fantascienza commettiamo un errore enorme: oggi l’AI applicata è tranquillamente in grado di analizzare non solo la nostra vita, ma anche di fare previsioni sempre più accurate su quello che faremo in futuro. Lo scopo è infatti predittivo.
Siamo nel pieno della cosiddetta “profilazione”, cioè l’insieme delle attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti agli utenti, al fine di suddividerli e schedarli in gruppi a seconda del loro comportamento.
Stanno costruendo modelli predittivi in grado di predire le nostre azioni future. Viene da sé che chi ha il modello migliore vince, e in ballo oltre a un fiume di soldi c’è un potere immenso...

Mondo malato
Così facendo sono riusciti a creare un mondo in cui la connessione online è diventata basilare soprattutto per le generazioni più giovani. Il 5G non a caso sarà estremamente funzionale per tutto questo giochetto.
Un mondo malato dove ogni volta che due persone si connettono l’unico modo per finanziare il tutto è attraverso una terza persona che furtivamente paga per manipolare gli inconsapevoli.

Quindi abbiamo creato un’intera generazione globale di persone cresciute in un contesto in cui il significato stesso della parola “comunicazione” e della parola “cultura” è connesso all’idea di manipolazione. Abbiamo messo l'inganno e la furtività al centro di tutto ciò che facciamo, e purtroppo il risultato è il mondo in cui viviamo.
I Big Data stanno usando le tecniche di persuasione abbinate alla tecnologia, perché a loro non basta che il cliente usi o acquisti un prodotto consapevolmente o meno: loro vogliono scavare più in profondità nel tronco cerebrale (dove risiedono i bisogni ancestrali e primari) e innestare abitudini inconsce, in modo tale da essere programmati ad un livello molto più profondo senza che ce accorgiamo.

Se fossimo più attenti e facessimo caso alle pubblicità che ci fanno apparire nello schermo durante la navigazione, noteremmo oggetti e tematiche per noi affini.
Con questa ingegneria sociale vera e propria sono in grado (e lo stanno facendo) di cambiare le abitudini di miliardi di persone.

Taggami
L’esempio dei Tag è illuminante.
Se riceviamo un messaggio da parte di un nostro amico che ci ha taggato in una foto, la ovvia conseguenza è che si aprirà il messaggio per guardare l’immagine.
Non è una cosa che possiamo ignorare, anche perché stanno attingendo ad un tratto della personalità umana profondamente radicata (bisogno di appartenenza ad un clan, bisogno di essere riconosciuti, ecc.). La domanda interessante è: come mai le email o i messaggi non contengono già la foto, non sarebbe tutto molto più facile? Ovviamente, ma a loro interessa che tu continui ad interagire, a taggare il mondo, e a stare più tempo possibile connesso.
Quando Facebook ha ideato la funzione del tag, l’ha potenziata al massimo perché avrebbe fatto crescere enormemente l’attività: le persone dovevano taggarsi a vicenda tutto il giorno.

Conclusione
Abbiamo a che fare con le più potenti e ricche corporazioni della storia dell’umanità che stanno letteralmente dipingendo la tela del mondo a proprio gusto e piacimento, influenzando il pensiero e le emozioni.
Stiamo vivendo una specie di esperimento sociale (come topi in un grande labirinto), nel quale i Big Data spingono miliardi di persone nel flusso illimitato di dati, per poi raccogliere enormi profitti proprio grazie alle informazioni acquisite. E non solo nessuno se ne accorge, ma continuiamo a fornire loro dati. Ma non è solo una questione di profitto...
La modifica antropologica è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere la realtà, e ricordo che per la prima volta nella storia, la “Generazione Z” (tutti i nati dopo il 1996) è la prima generazione ad essere approdata sui social già alle scuole medie! Purtroppo quelli nati dopo il 2010 ci entreranno probabilmente già alle elementari...

Consigliata la visione del docufilm "The Social dilemma"

Note

1I “future” sono contratti a termine con il quale le parti si impegnano a scambiare una certa attività (finanziaria o reale o in questo caso umana) a un prezzo prefissato e con liquidazione differita a una data futura.

Marcello Pamio

Il Recovery Fund del Covid-19 è l’accordo che l’illegittimo governo italiano ha attivato nei confronti dell’Unione Europea come sostituzione del MES, diventato troppo impopolare.
Gli illusionisti hanno cambiato packaging, lubrificando per bene l’aggeggio, ma sempre di suppostone si tratta!
Un fondo per finanziare ben 557 progetti diversi. E che progetti!

Circa 80 miliardi di sussidi a fondo, per così dire, perduto, anche se si tratta sempre di tasse e soldi nostri, e altri 120 miliardi di prestiti che andranno restituiti all’establishment con sangue e sudore.
Il fondo sarebbe nato per rilanciare progetti nella delicatissima fase post-pandemica, proprio per dare una boccata di respiro e tirare su l’economia devastata del paese.
Leggendo i progetti finanziari invece, il rilancio c’è ma del Nuovo ordine mondiale…
Ecco alcuni dei più significativi e inquietanti, ma l’elenco è lunghissimo e ancora inesplorato.

Piano Italia Cashless (Progetto 610)
Iniziamo dal progetto della durata di 3 anni che ha ricevuto ben 10 miliardi di euro.
Si tratta della ”realizzazione di un piano nazionale avente l'obiettivo di accompagnare la transizione verso una ‘cashless community’ attraverso meccanismi di incentivo all’utilizzo di mezzi di pagamento elettronici sia per i consumatori che per gli esercenti”.

Tradotto: vogliono far sparire la cartamoneta per fare posto alle valute elettroniche e virtuali.
Dicono che far sparire dalla circolazione le banconote avrebbe effetti benefici in termini di sicurezza (meno contante, meno reati socialmente odiosi), igiene (per via del Covid) e lotta all'evasione. Vien da ridere, se non ci fosse da piangere.
Ovviamente lo scopo è il controllo totale dell’uomo, perché quando si costringono i consumatori a usare solo bancomat/carta di credito con microchip, è chiaro che chi controlla elettronicamente le carte controlla anche la vita delle persone.
Questo è uno dei passaggi cardine della dittatura globale.

Vigilanza cibernetica (Progetto 342)
Questo progetto è stato finanziato con “solo” 200 milioni di euro e riguarda la dotazione degli edifici pubblici ed aree sensibili di sistemi di vigilanza automatizzata. Così facendo le tecnologie di Deep Learning in ambito sicurezza consentiranno di controllare edifici pubblici, aree sensibili, piazze e strade. Siamo nel pieno della videosorveglianza elettronica e i soldi infatti verrebbero spesi proprio per potenziare tutti i sistemi di controllo.

Avremo telecamere ovunque gestite da algoritmi di IA, intelligenza artificiale che potranno tracciare, identificare, sorvegliare tutto e tutti. Per completare questo progetto serve assolutamente la tecnologia del 5G...

Costellazione di satelliti per 5G (Progetto 356)
Infatti non poteva mancare il 5G. Con un badget di 170 milioni di euro saranno realizzati “una costellazione di satelliti modulare (3 famiglie di 12 esemplari ciascuna) al fine di garantire capacità 5G a banda larga e bassa latenza e copertura sul territorio nazionale

Quindi con i soldi realizzeranno entro un anno 36 satelliti 5G da mettere in orbita per coprire (cuocere) con le microonde l’intero territorio nazionale.

Fascicolo Sanitario Elettronico (Progetto 156)
Per favorire la digitalizzazione e l’estrazione dei dati sanitari di tutti i sudditi dell’Impero il budget è notevole: 1,5 miliardi di euro!
Si tratta infatti di un progetto enorme e soprattutto delicatissimo perché qui in ballo ci sono i dati più sensibili (sanitari e clinici) di una persona. Se finissero nelle mani sbagliate?

Governance e modelli predittivi (Progetto 157)
Questo progetto finanziato con 140 milioni è abbastanza inquietante, perché si tratta del potenziamento di tutti quei strumenti e capacità previsionali, chiamate “business intelligence” per l’analisi e definizione delle politiche di prevenzione e governo degli stili di vita dei cittadini.
In pratica si vuole autorizzare e finanziare il Ministero della Salute per studiare i differenti stili di vita delle persone, definire ovviamente quali sono gli stili di vita di riferimento, quelli “da protocollo”, e impostare le politiche di prevenzione quando le persone non dovesse seguirli.

Trasparenza delle informazioni per il cittadino (Progetto 154)
Con quasi 10 milioni di euro e per la durata di 6 anni vogliono foraggiare tutte le campagne per la cosiddetta “corretta informazione”. Lo scopo è contrastare le cosiddette fake news, quelle che loro decidono essere fake. Altri dolsi purtroppo ai tristemente noti delatori del regime!

Conclusione
Mancano all’appello numerosissimi progetti che alla fine fagociteranno l’intero fondo.
In definitiva con i nostri soldi il Sistema vorrebbe dare una bella accelerata all’instaurazione definitiva del Nuovo Ordine Mondiale.
D’altronde i tempi lo richiedono e purtroppo le persone anestetizzate e in dissonanza cognitiva lo vogliono. I tempi sono molto maturi, anche e soprattutto grazie all’emergenza sanitaria, che guarda caso, casca proprio a fagiolo!

Per approfondire

Recovery Frode” di Riccardo Pizzirani, https://luogocomune.net/17-politica-italiana/5607-recovery-frode

Recovery fund, tutti i 557 progetti: ecco il documento integrale

https://www.corriere.it/economia/lavoro/20_settembre_14/recovery-fund-tutti-557-progetti-ecco-documento-integrale-d3bef9a0-f5e6-11ea-9237-257205f52e6d.shtml