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Marcello Pamio

La premessa al presente articolo per non essere male interpretato è obbligatoria. Personalmente considero il dottor Rudolf Steiner uno dei più grandi illuminati del secolo scorso, e le conoscenze spirituali che ha donato al mondo sono di rilevanza epocale.
E’ proprio per questo che se guardiamo gli eventi e gli attori della nostra epoca, mantenendo nello sfondo i principi cardine dell’antroposofia, le cose appaiono estremamente interessanti e da un certo punto di vista anche un po’ fosche…

Secondo il filosofo e scienziato austriaco lo sviluppo dell’individualità umana e la sua libera riconnessione con il mondo spirituale sono delle necessità improrogabili nell’attuale momento storico. Non è un caso infatti che stiamo vivendo il periodo dell’anima cosciente.

A questo libero sviluppo però si oppongono alcune strutture di potere (élite) che vogliono invece impedire e/o bloccare l’evoluzione della coscienza e la libertà individuale. Quello che le forze dell’ostacolo stanno facendo (dietro i gruppi elitari) è impedire con ogni mezzo l’evoluzione spirituale. Per portare avanti questo compito devono mantenere il loro potere a discapito delle masse e soprattutto devono infiltrarsi nei gangli politici, sociali, economici, religiosi e anche spirituali della società! Stando sempre dietro le quinte...

I fronti di questa vera e propria guerra non sono chiari e gli attacchi arrivano dalle direzioni più inaspettate, anche purtroppo dall’interno. Ne sanno qualcosa coloro che hanno recentemente sperimentato delle sorprese in alcune fondazioni antroposofiche...
La GLS Bank per esempio ha bloccato il conto delle donazioni al gruppo “Resistenza Democratica”, un movimento culturale che lotta contro la distruzione della costituzione, della società e dell’economia tedesca grazie alla falsa bandiera di una pandemia.
Anche se la GLS è ufficialmente una banca etica tedesca fondata nel 1974 come iniziativa antroposofica, simili comportamenti lasciano molti dubbi sulla loro eticità...

L’Associazione Internazionale dei Medici Antroposofi (IVAA) e la Sezione Medica del Goetheanum invece stanno raccomandando vivamente le vaccinazioni sia pediatriche che quelle contro il Covid!

Infine l’associazione tedesca Demeter ha pubblicato una dichiarazione in cui prende le distanze da chi è contrario al pensiero unico e da tutti i “teorici della cospirazione di destra”, appoggiando pienamente tutte le misure adottate dal governo “per contenere la pandemia”, compresa ovviamente la “vaccinazione” di massa.
C’è gran poco da commentare se osserviamo il quadro mantenendo salda la visione di Steiner e quello che oltre un secolo fa ha detto a proposito delle vaccinazioni di massa e della deriva autoritaria della sanità.

Quindi, prendendo simili decisioni, queste importanti associazioni si stanno assumendo una enorme responsabilità non solo scientifica e sociale, ma soprattutto spirituale. Infatti tutto questo non solo è contrario alla Scienza dello Spirito ad indirizzo antroposofico, ma è anche completamente privo di qualsiasi scientificità.
Lo sforzo di Steiner è sempre stato quello di fissare dei punti di riferimento per il sano progredire dell’umanità, tenendo sempre lo sguardo all’assalto delle forze di opposizione, sempre presenti…

E questi punti fermi sono l’educazione Waldorf, l’agricoltura biodinamica e la medicina antroposofica: pietre miliari che devono essere comprese, sviluppate e soprattutto difese, altrimenti il rischio di perdere l’orientamento nella Vita spirituale è assai elevato.

Il punto di partenza comunque rimane sempre il sistema educativo. Da Schiller, Goethe alla pedagogia antroposofica di Rudolf Steiner esiste nel mondo moderno un’immagine che circoscrive l’obiettivo di tutta la pedagogia come educazione dell’individualità, un’immagine dell’uomo libero decisamente diversa da quella del lavoratore-schiavo come prodotto di massa asservito al regime.
L’uomo, dotato di immaginazione morale, deve diventare il modellatore del suo ambiente per poter sviluppare liberamente le sue capacità e i suoi talenti, non deve trasformarsi in uno schiavo prono ai dettami del dittatore di turno.

Negli obiettivi dell’Agenda 21 dell’ONU e nell’interpretazione che le élite mondialiste ne danno, l’uomo non è un’individualità unica e irripetibile, ma una massa informe, un gregge disorientato. E così, grazie alla paura e al panico, stanno realizzando la necessaria ingegneria sociale con lo scopo chiarissimo di massificare tutto e tutti, con particolare attenzione ai bambini: ridotti a un gregge senza volto coperto da maschere, sottoposti ad un vero e proprio lavaggio del cervello ed esposti per diverse ore al giorno al rimbambimento mentale davanti allo schermo.
Stiamo allevando una generazione di giovani traumatizzati e plasmabili, privati della propria individualità, della propria dignità, privi di radici e di cultura. Lo scopo è adattarli e prepararli al loro nuovo ruolo futuro: “appendice organica dell’intelligenza artificiale”. Detto in una parola: transumanesimo!

Non è un caso infatti che la governance mondiale stia lavorando per la totale digitalizzazione del mondo, oggetti e viventi compresi. La strada per arrivarci passa attraverso una precisa narrazione, esattamente quella che stiamo vivendo: catastrofi globali, epidemie, crisi climatiche ed economiche, ecc. E la magica soluzione c’è, si chiama: Grande Reset con “vaccinazioni geniche” per tutti!

Lo spiega Klaus Schwab, fondatore del WEF (World Economic Forum), guru delle élite finanziarie e ideologo del Grande Reset. Nel suo “Stakeholder Capitalism” rivela investimenti mirati e sostenibili in quelle aziende, iniziative e prodotti che si allineano con gli SDGs (Sustainable Development Goals ), con gli “obiettivi di sviluppo sostenibile”. Obiettivi proposti casualmente dall’Agenda 21 dell’ONU!
Ripetiamolo: il capitalismo mira alla completa digitalizzazione e transumanizzazione della Vita umana!

Tornando al problema iniziale: come e perché le associazioni antroposofiche storiche si sono lasciate convincere e ammaliare dal mainstream, dimenticando la vera sostanza spirituale?
Come può un’associazione antroposofica, le cui fondamenta sono radicate nella Scienza dello Spirito, appoggiare una simile deriva disumanizzante?
Sono semplici elucubrazioni? Purtroppo no.

Il nuovo segretario generale dell’associazione dei medici antroposofi (IVAA) a Bruxelles si chiama Elisa Baldini ed è una lobbista con legami diretti con la Fondazione Bill & Melinda Gates.

Sarà per questo che nel 2019 era a favore della vaccinazione contro il morbillo e oggi è a favore del vaccino contro il Covid?
L’altra cosa interessante da notare è che al vertice della Federazione Demeter dal 2018 c’è Anne Flohr una donna in carriera come la Baldini, che ha lavorato per l’OMS e per la TMG Research gGmbH, un think tank per la sostenibilità. Alla Demter ricopre il ruolo di consulente per il comitato esecutivo e la strategia. Quale strategia sarebbe interessante da sapere...

E' così folle ipotizzare che questi personaggi, assieme agli altri, sono lì per traghettare la potente Sezione Medica, la Federazione delle Scuole Waldorf e l’Associazione Demeter all’interno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU e quindi dell’Agenda che li sostiene?
Uno dei punti centrali dell’Agenda 21 è infatti la cosiddetta salute mondiale e l’organizzazione privata che si fa carico di questa incombenza è l’OMS, una struttura privatistica controllata dal suo più grande sponsor: la Fondazione Bill & Melinda Gates. Salute ottenibile esclusivamente grazie ai vaccini.

Questo è assurdo dal punto di vista medico, ma alla luce del suddetto oscuramento della coscienza e del sottile lavorio delle forze oppositive, ha invece molto senso... E tutti coloro che sono contrari vengono combattuti con ogni mezzo, esattamente quello che stiamo sperimentando in questo momento storico.
A causa di decenni di lavaggio del cervello c'è un enorme numero di persone che considera le vaccinazioni un grande progresso per l’umanità e che abbraccia la nuova religione mondialista: la medicina ufficiale. Lentamente siamo passati dalla tunica nera del prete a quella bianca del medico: dai dogmi religiosi a quelli scientifici.

Vogliono imporre per legge una terapia genica sperimentale con la scusante di recuperare le libertà civili costituzionalmente garantite? Impossibile senza violare i diritti umani!
Chiunque sia d’accordo con questa linea agisce contro la Costituzione a livello politico, contro il Codice di Norimberga a livello etico e contro lo sviluppo della libera individualità a livello spirituale. Quindi chi si schiera appoggiando l’Agenda totalitaria non sta lavorando per la Scienza dello Spirito ad indirizzo antroposofico, ma per qualcun altro...

Ecco perché la cosa importante da ricordare sempre è di non confondere mai l’antroposofia con gli antroposofi!


Abbiamo un potere enorme, in tasca, e non lo sappiamo!
Qualsiasi attività commerciale che rispetti i diritti umani e le libertà individuali va aiutata e sostenuta economicamente.
Gli altri, che chiedono tamponi e/o pass vaccinali vanno evitati, boicottati e lasciati al loro triste destino.
La Verità è figlia del tempo, per cui vedremo chi avrà ragione!

Le crisi, come ben sappiamo, sono utili esclusivamente ai soliti noti, ma devastanti per tutti gli altri!
L’esempio del Covid che ha generato enormi surplus è illuminante.

Dall’inizio della pandemia 100 grandi corporation globaliste sono cresciute in borsa di oltre 3.000 miliardi di dollari e i patrimoni dei 25 Paperon de paperoni hanno registrato un incremento di circa 255 miliardi di dollari, in poco meno di tre mesi (tra metà marzo e fine maggio 2020).

Il rapporto di Oxfam evidenzia come alcune multinazionali abbiano contribuito ad aggravare l’impatto economico del coronavirus, destinando utili stratosferici agli azionisti invece di investirli in posti di lavoro di qualità, attività di ricerca e sviluppo, tecnologie amiche del clima, riconversione dei processi produttivi...

Per esempio i colossi tecnologici come Google, Apple, Facebook e Amazon sono proiettati a realizzare quest’anno quasi 27 miliardi di dollari di extra-profitti.

Solo Microsoft ha avuto 19 miliardi di dollari di utili in più quest’anno rispetto alla media del quadriennio precedente; Google ha invece remunerato gli azionisti con ben 15 miliardi di dollari.
Big Pharma, poteva mancare alla spartizione della torta? Ovviamente no e infatti le lobbies della chimica hanno visto incrementare enormemente i loro profitti. Le 7 società farmaceutiche analizzate da Oxfam stanno realizzando in media un margine di profitto del 21%. Johnson & Johnson, Merck e Pfizer hanno già distribuito dal mese di gennaio 16 miliardi di dollari ai propri azionisti.

E’ tutto così bello e ricco? No, se da una parte il Sistema s’ingozza di quattrini, dall’altra aumentano i morti e non solo di fame...
Nel rapporto Oxfam dal titolo “Il virus della fame” emerge infatti un quadro agghiacciante:

Più di 305 milioni di posti di lavoro sono andati perduti e 121 milioni di persone in più nel 2020 (rispetto al 2019) si sono trovate senza cibo a causa della pandemia. Persone destinate a morire ovviamente...

Il Covid risulta quindi senza ombra di dubbio una manna dal cielo per tutti gli eugenetisti di stampo malthusiano*, la cui mission è la riduzione della popolazione e si può affermare che il 2020 ha indubbiamente segnato l’inizio di tutto ciò.

*Thomas Robert Malthus
Il reverendo Thomas Robert Malthus (1766-1834) oltre due secoli fa elaborò una teoria che poneva in relazione la crescita della popolazione con lo sviluppo economico. Il pastore anglicano (economista e demografo britannico) sosteneva che la tendenza della popolazione di un paese è di crescere a tasso geometrico (1-2-4-16-32), mentre l’offerta di cibo segue un tasso aritmetico (1-3-5-7-11).
Morale: per evitare bassi livelli di vita o di assoluta povertà bisognava limitare il numero delle nascite!
Malthus era al soldo della Compagnia delle Indie Orientali e si mise a capo dell’ideologia del limite delle risorse a fronte della crescita demografica. La sua visione è stata ed è fonte di ispirazione per moltissimi personaggi della politica, economia e finanza. Negli anni Trenta la politica del genocidio, che sottende l’ideologia dei «limiti delle risorse» fu riformulata nel corso di un incontro tra Adolf Hitler e Lord Lothian (Philip Kerr) il capo della Tavola Rotonda. Oggi abbiamo esponenti come Bill Gates per citarne solo uno...

Cosa possiamo fare di concreto per contribuire alla naturale efficienza del nostro Sistema Immunitario? Non è proprio l'indebolimento delle difese che predispone il terreno organico al contagio e alle epidemie?

Stranamente gli esperti del mainstream non si sono minimamente interessati a spiegare come potenziare l'immunità dell'uomo, e dall'altra a descriverci l'esistenza di molecole naturali potentissime nei confronti dei virus. Tutti loro all'unisono e a comando si sono occupati esclusivamente del distanziamento sociale, dei gel tossici per le mani e delle ridicole mascherine, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Eppure la letteratura scientifica è piena zeppa di studi dedicati a fantastiche molecole come Quercitina, Resveratrolo, Lattoferrina, Alfa-LattoAlbumina, Lisozima, Zinco, Vitamina C, oli essenziali, ecc. estremamente efficaci nei confronti di virus come MERS, SARS e SARS-CoV-2.
Lo scopo del presente libro è proprio quello di colmare questa lacuna presentando al grande pubblico queste miracolose sostanze che la Natura ci dona da millenni, sia per la prevenzione che per la cura...

Titolo: "Consigli e Rimedi naturali"
Autore: Marcello Pamio
Casa editrice: Sì edizioni
ISBN: 9 788831 438131

Per comunicazioni: librorimedinaturali@gmail.com

ATTENZIONE: Specificare l'indirizzo esatto di spedizione!


Marcello Pamio

Nel 1958 il visionario ingegnere Giorgio Rosa ebbe l’idea di progettare una sorta di isola artificiale da collocare al largo di Rimini fuori dal territorio italiano, oltre quindi le 6 miglia nautiche (11,112 km).
Con pochissimi mezzi, andando avanti e indietro due o tre volte alla settimana, in un paio di anni, Rosa, dopo molti sopralluoghi e studiando il sistema migliore per ancorare la sua piattaforma al fondale, riuscì nell’impresa titanica costruendo l’isola a 11 km e 600 metri dalla spiaggia, cioè 500 metri oltre il limite delle acque territoriali italiane, quindi in extraterritorialità.

I lavori subiscono una battuta d’arresto dovuta a problemi logistici ed economici nel luglio del 1962, quando inoltre le autorità italiana hanno intimato ai costruttori la rimozione di ogni ostacolo alla navigazione. Giorgio però non si perde d’animo e dopo aver contattato le Capitanerie di Porto di Rimini, Ravenna e Pesaro per opzionare gli spazi in banchina, ottenere i rifornimenti di gasolio e il permesso alla costruzione della struttura presso i Cantieri Navali e la pubblicazione dell’avviso ai naviganti per la segnalazione della presenza di strutture, riesce a far ripartire i lavori di realizzazione nel 1964.
Superati alcuni problemi tecnici e finanziari, fu avviata la costruzione della struttura che richiese diversi anni, anche perché a causa delle condizioni del mare e del meteo non era possibile lavorare molte ore alla settimana nei pressi della piattaforma.

Struttura dell'isola. Una serie di tubi impiantati nel fondale facevano da sostegno

I lavori di Giorgio Rosa non passarono naturalmente inosservati e verso la fine del 1966 la Capitaneria di porto di Rimini e la polizia intimarono di fermarsi, ma l’ingegnere proseguì riuscendo nell’opera di costruzione e il 20 agosto del 1967 aprì al pubblico la sua isola, anche se c’era ancora molto lavoro da fare per ampliarla e migliorarla.
La piattaforma aveva una superficie di circa 400 metri quadrati (sospesa a 26 metri di altezza dal livello del mare)e nei progetti c’era un ampliamento con un secondo piano per raddoppiare lo spazio a disposizione.
Le problematiche con lo Stato italiano (e non solo) crescevano ogni giorno e così il primo maggio del 1968 Rosa dichiarò unilateralmente l’indipendenza della sua isola artificiale, nominandosi presidente.
La “Repubblica” fu proclamata il Primo maggio 1968. «Eravamo in sei. Medici, commercialisti, gente normale» ricordava l’ingegnere.

Il "governo" della Repubblica. A destra Giorgio Rosa mentre stappa una bottiglia.

Chiamò il microstato “Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose” (“Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj”) e la dotò di una lingua ufficiale, appunto l’Esperanto, di un governo e di una propria valuta, però mai stampata.
Aveva vari servizi come un ristorante, una discoteca, un bar, un negozio di souvenir e un ufficio postale.
Il mese seguente tenne anche una conferenza stampa per comunicare al mondo la costituzione del nuovo stato.

Persone da tutto il mondo andavano a Rimini per vedere l’isola dei sogni, e moltissimi chiesero perfino la cittadinanza al nuovo Stato!
Ma il governo italiano ritenne che la sua isola minasse la sicurezza nazionale, per cui arrivò dall’alto l’ordine di demolizione. Fu organizzato un blocco navale e si mossero addirittura i servizi segreti.

Assalto militare
Il 25 giugno 1968 carabinieri, finanza, polizia e ispettori delle Imposte assaltarono e presero possesso dello “Stato”, facendo “prigioniero” il custode, Pietro Bernardini (un naufrago approdato sull’Isola e che si era stabilito prendendo in affitto una stanza sulla piattaforma).
La “Repubblica” andò in esilio anche se proseguì una dura battaglia legale, che a poco servì. Rosa inviò un telegramma di protesta al presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, senza ottenere risposta. Nelle settimane seguenti ci furono alcune interrogazioni parlamentari a riguardo e l’invio a Rosa di diverse proposte di acquisto della piattaforma.

«Mi dissero che l’ordine era partito da Washington: costituivamo un precedente pericoloso, temevano una piccola Cuba in Adriatico», aveva rivelato lo stesso Rosa, il quale però ha anche ricordato che all’epoca in Italia “comandava la Democrazia Cristiana” e quindi è impossibile che non sia stato lo zampino del Vaticano…
D’altronde la libertà fa paura, fa tremare i polsi a tutti quei governi e quegli stati che vivono grazie alla schiavitù!

Dal punto di vista propagandistico le autorità e i servizi segreti hanno dovuto ideare una coltre negativa attorno all’esperimento sociale, creando ad arte assurdi sospetti sull’isola nata come stratagemma per non pagare le tasse; come base di appoggio per i sommergibili russi; come casinò galleggiante, ecc.

Ad agosto il Ministero della Marina mercantile inviò alla Capitaneria di porto di Rimini un dispaccio in cui veniva richiesto a Rosa di demolire la piattaforma. L’ingegnere presentò un ricorso che fu respinto nonostante l’interessamento di alcuni esponenti politici e nel novembre del 1968 a Rimini furono sbarcati a terra tutti i materiali trasportabili trovati sull’Isola delle Rose, in vista della demolizione con esplosivo della piattaforma.

Lo smantellamento avvenne nei primi mesi del 1969. L’11 febbraio i sommozzatori della Marina Militare Italiana collocarono 675 kg di esplosivo sui pilastri dell’Isola. Col primo carico di esplosivo l’isola non crollò ma il Governo italiano ci riprovò due giorni dopo con oltre 1.000 kg riuscendo a deformare la struttura della piattaforma. Quest’ultima cedette definitivamente il 26 febbraio a causa di una forte burrasca.

L'isola distrutta...

Nei mesi successivi l’Isola viene smantellata e fisicamente eliminata in maniera completa.

I resti della Repubblica...

La vicenda ebbe numerosi strascichi, anche perché non aveva precedenti nella nostra storia giuridica.
Le polemiche continuarono anche dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, secondo il quale le pretese di indipendenza e sovranità accampate dai proprietari della piattaforma erano infondate, e sapete per quale motivo? Secondo loro, anche fuori dall’Italia i cittadini italiani dovevano sottostare alle loro leggi statali!
La Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose non fu mai riconosciuta da alcuno stato del mondo nel suo breve periodo di vita.

Bandiera della Repubblica
La micronazione aveva come simbolo uno stemma su cui erano rappresentate tre rose rosse, con uno scudo bianco a fare da sfondo. La bandiera era arancione con al centro lo stemma della repubblica.

Bandiera ufficiale della Repubblica

L’inno era un brano tratto dalla prima scena del terzo atto dell’Olandese volante di Richard Wagner (“Chor der Norwegischen Matrosen”). La valuta scelta dal governo fu il Mill, con un cambio alla pari rispetto alla lira italiana. La repubblica non produsse mai banconote e monete della propria valuta, ma solamente alcuni francobolli. Uno dei quali mostrava la cartina dell’Italia con in evidenza la posizione in cui si trovava la piattaforma.

Francobolli ufficiali. Ogni lettera spedita veniva prontamente annullata dalle Poste italiane

Questa è l’unica guerra d’aggressione della Repubblica Italiana nella storia, e per evitare che casi simili potessero succedere di nuovo l’ONU ha spostato il confine delle acque territoriali da 6 a 11 miglia nautiche di distanza dalla costa dello Stato in tutto il mondo, mentre il Consiglio d’Europa ha dichiarato di non avere elementi sufficienti per potersi esprimere sulla controversia.
A Giorgio Rosa lo Stato italiano ha poi chiesto il pagamento della demolizione dell’isola per 11 milioni di lire.
Nel 2009 sono stati ritrovati sul fondo del mare alcuni resti della struttura e dei muri dell’isola, un mattone originale è a tutt’oggi conservato da Lorenzo, il figlio di Giorgio e Gabriella.

Quello che rimane dell'Isola delle Rose sul fondale al largo di Rimini

Giorgio Rosa è morto all’età di 92 anni il 2 marzo 2017, ma il suo folle sogno libertario è rimasto nella storia del Paese.

Hanno distrutto e affondato l'Isola
ma non potranno mai spegnere l'idea e bloccare la Libertà!

Il Film dedicato all'incredibile storia

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Marcello Pamio

Avete rotto il cazzo. Mi dispiace essere così sboccato, ma c’è un limite a tutto!
Noi italiani a differenza di altri popoli siamo campioni nel patire senza lamentarci, siamo maestri indiscussi del “sudore e lacrime”.
Siamo così impegnati con il “black friday” ed i regali natalizi (che alla fine scambieranno col vicino perché non sarà permesso neppure uscire dal condominio) per vedere che il paese più bello del mondo, la culla storica dell’umanità per quanto riguarda cultura, arte e diritto, sta sprofondando sempre più dentro un liquame puzzolente e nauseabondo. Ma grazie alle mascherine e all’uso sconsiderato dell’igienizzante il fetore è molto attenuato...

Ma c’è un limite a tutto, e il limite di sopportazione è stato ampiamente superato.

Non è bastato imprigionare un paese per tre mesi, mettendo in quarantena forzata milioni di persone sanissime, quando perfino uno sbarbatello del primo anno di medicina sa che in quarantena si mettono le persone malate, e non quelle sane! Per la prima volta nella storia dell’umanità vengono isolati e segregati i sani, e ovviamente non si tratta di un errore…

Non è bastato distruggere l’educazione scolastica con la follia disumanizzante della didattica a distanza, imponendo ai bambini e ragazzi che a scuola ci possono andare le mascherine perfino da seduti al banco. Educare al simbolo di sottomissione per eccellenza è estremamente funzionale...

Non è bastato nemmeno mettere l’economia italiana a ferro e fuoco, costringendo alla chiusura e al fallimento centinaia di migliaia di aziende e partite iva, con il risultato che il 2021 non sarà ricordato come l’anno del vaccino anti-Covid, ma l’anno in cui milioni di persone saranno ridotte alla fame e alla disperazione perché non avranno i soldi per pagare il mutuo, gli affitti e perfino il cibo. Con tutti i risvolti sociali che pochissimi (soprattutto tra le ligie forze dell’ordine) hanno preso in considerazione. Pochi ad esclusione di chi queste dinamiche le ha studiate a tavolino...

Ufficialmente tutto questo per gestire una emergenza sanitaria rappresentata da un virus influenzale che non ha alzato per niente l’asticella delle morti medie che annualmente avvengono da sempre: ogni giorno infatti oltre 1800 persone muoiono per svariate patologie (600 al dì per disturbi cardiovascolari, 500 per cancro...).

Eppure quello che i media fanno passare è l’esatto contrario! Si muore solo di Covid: l’influenza, la vecchiaia, il cancro, gli infarti e gli ictus sono spariti nel nulla, eclissati da un microscopico virus, che cela guadagni infiniti.

Detto questo risulta sempre più evidente che i nemici del popolo, della democrazia e dei diritti inalienabili dell’uomo sono i governanti sostenuti dai politici, in combutta con i fratelli magistrati, protetti dalle forze del disordine e propagandati dai loro portavoce: i media (radio, tv e giornali).

Ora per dare l’ultima mazzata dell’anno sulla testa già spaccata dei ristoratori, Natale e Capodanno sono stati blindati dentro i confini comunali nell’ennesimo decreto che conferma come il governo con la scusa della seconda e terza ondata (e poi ci sarà la quarta), cospira nei confronti del popolo italiano. Al governo non possono non sapere che per moltissime attività commerciali le festività natalizie rappresentano il periodo più importante dell’intero anno, per cui la nuova vergognosa manovra affosserà ancor di più l’economia.

Coprifuoco in tutta Italia alle 22:00 e ristoranti chiusi alle 18:00 e se non bastasse da Natale all’Epifania i blocchi aumenteranno e le misure saranno ancor più rigide.
Una cena al ristorante seduti a più di un metro di distanza è così pericolosa per la salute pubblica a tal punto da chiudere tutto? Forse perché il virus - derivando dal pipistrello - è solito uscir al calar delle tenebre e ama il buon cibo?

Oltre il danno anche la beffa!

Non possiamo più continuare ad accettare questa dittatura mascherata da democrazia che a suon di Dpcm sta limitando le libertà individuali e devastando la vita a milioni di persone.

Nel periodo natalizio quindi io continuerò, come ho sempre fatto, a circolare a piedi e in auto, uscendo dai comuni senza paura di eventuali ritorsioni sanzionatorie, perché chi sta violando la legge, la Costituzione e i Diritti Internazionali sono loro e non noi. Certamente potranno sanzionare, ma una simile multa non solo è illegittima ma anche ingiusta, per cui non va pagata!
Diamo un segnale chiaro al Sistema. Ora o mai più.
E poi iniziamo a costruire un nuovo mondo, parallelo e fuori da questo paradigma...

“Disobbedire contro una legge ingiusta è l’unica scelta”

H.D. Thoreau

Marcello Pamio

Alzi la mano chi vorrebbe tornare alla normalità.
Bene….ora potete abbassarla, perché non torneremo mai più alla vita precedente.
Il Sistema ce lo sta dicendo in ogni modo e in tutte le salse, a tal punto che perfino Coca Cola si è scomodata!
Ha realizzato uno spot geniale dove un uomo di colore spiega a voce la bellezza di guardare con occhi diversi la “nuova normalità”. Un messaggio apparentemente condivisibile, ma all’inizio e alla fine dello spot i geni pubblicitari hanno inserito tre paroline semplici: “Come Mai Prima”!

Ufficialmente si riferisce al fatto che la corporazione che produce la bevanda più conosciuta e purtroppo più bevuta al mondo, ci tiene a fare sapere ai suoi consumatori che ci sarà “come mai prima”. Invece di investire milioni per sistemare i danni che il colosso crea in giro per il mondo, ha donato 100 milioni di dollari alle organizzazioni in prima linea che fronteggiano il Covid-19.
Ovviamente il messaggio subliminale dello spot è leggermente diverso: “Non torneremo Mai più Come Prima

Avete capito? Tutti voi retrogradi che vorreste tornare alla bella vita (per modo di dire) precedente, mettetevelo dentro quella zucca vuota. Non torneremo mai più alla “normalità” per il semplice fatto che dovremo abituarci alla situazione psicopatologica odierna: mascherine, isolamento, distanziamento, delazione, tamponi ai bambini quotidianamente a scuola, e dulcis in fundo vaccini per tutti, come se non ci fosse un domani.

Ecco perché nessuno dà speranza e buone notizie, perché per il Sistema non sarà MAI COME PRIMA! Tutto qua.
Stanno (mal)trattando socio-psicologicamente i bambini piccoli, con lo scopo di inoculare direttamente dentro l’inconscio e il DNA comune la concezione e la visione della nuova società del futuro, di quel “Mondo Nuovo” tanto agognato dal visionario Aldous Huxley.

Video dello spot della Coca-Cola

https://www.youtube.com/watch?v=gVHITjER3rA&feature=emb_title

Non dobbiamo chiudere occhio tutta la notte.
O ci sveglieremo trasformati in qualcosa di inumano.
Molte persone perdono a poco a poco la loro umanità senza accorgersene.

(da “L’invasione degli ultracorpi”)

Livio Cadè - tratto da Ereticamente

Secondo Toynbee “le civiltà muoiono per suicidio, non per assassinio”. La nostra civiltà lo conferma. Noi stiamo per essere distrutti non da invasioni di orde barbariche, di eserciti ottomani o cavallette, e nemmeno di virus o batteri. L’uomo moderno si sta uccidendo da solo, è lui stesso a determinare l’invasione che porrà fine alla civiltà come oggi la conosciamo. L’invasore è un’entità immateriale che attacca le persone alterandone le funzioni cognitive, controllando la loro volontà e le loro emozioni. Non è possibile dire con certezza se l’infezione avvenga per via chimica, elettromagnetica o eterica. Sappiamo che colpisce il sistema nervoso centrale, compromettendo le facoltà psichiche correlate alla corteccia e al sistema limbico. Provoca, per così dire, una scissione tra l’anima e le funzioni cerebrali, come recidendo il filo che le lega. Questa pandemia mentale, per la quale non esiste vaccino, ha origini lontane.

Per comprenderne la cause, dobbiamo partire dalla nostra credenza più comune, ossia quella di essere liberi pensatori. L’idea che pregiudizi e censure appartengano al passato e che le democrazie moderne garantiscano libertà di pensiero è un’illusione diffusa. In realtà, nella società attuale, istruzione di massa e informazione son diventate strumenti totalitari di repressione e controllo delle coscienze. Le scuole sono centri di indottrinamento collettivo, e i media riempiono ogni giorno i cervelli di falsità e pregiudizi. La cultura stessa diviene organo di censura. Ogni cittadino sviluppa un dispositivo di blocco della libertà di pensiero, una sorta di sensore che, in caso di conflitto col pensiero omologato, fa scattare in lui un segnale d’allarme, un senso di indegnità morale e intellettuale che lo induce a rientrare immediatamente nei ranghi. Avendo interiorizzato questo sofisticato Super-io sociale, ha l’illusione di non subire censure esterne.

Questo non era certo possibile in tempi di analfabetismo e arretratezza culturale. Sicuramente un contadino medievale aveva maggior autonomia di giudizio di un laureato medio di oggi. Il mercato di capre, galline e rape cui si recava non faceva di lui un consumista e la ricca aristocrazia non era interessata alle sue opinioni. Tenere il popolo nell’ignoranza pareva una saggia forma di governo, ma in compenso gli si lasciava il suo buon senso e la sua ineducata intelligenza. Oggi sappiamo invece che scuole, libri, giornali, programmi radiofonici e televisivi, sono strumenti di governo assai più efficaci. L’ignoranza lascia vuoti pericolosi e ingovernabili. Molto più sicuro è riempire preventivamente la testa delle persone. Per questo la nostra società alimenta credenze e superstizioni molto più potenti che in passato. Quando il contadino medievale veniva frustato o depredato, non si illudeva di essere un uomo libero. Sapeva bene di esser servo e se per strada s’imbatteva nel nobile padrone rispettosamente si inchinava. Quando il predicatore tuonava dal pulpito, forse l’idea dell’inferno lo spaventava, ma nel suo pratico realismo non avrebbe scambiato la vacca con l’assoluzione dei peccati.

Noi crediamo invece a tutto ciò che i media raccontano, in uno stato di passiva e puerile dipendenza. L’infantilismo di massa è oggi la miglior garanzia per chi governa. Perciò ogni giorno vengono ripetuti, come filastrocche ad usum infantis, logori miti liberali e progressisti, fruste favole umanitarie e scientifiche. Si può far credere alla gente che le guerre siano missioni di pace, gli strozzini dei benefattori, immonde schifezze dei capolavori. In pratica, la nostra società si fonda sulla fiaba, vive di favole e leggende, e il cittadino medio non sa più distinguere tra realtà e fantasia. È proprio questa cultura ingannevole a distruggerci. Perché non si accontenta più di manipolare e falsificare la realtà, ma sopprime la verità dell’uomo alla radice. La menzogna è l’arma con cui la nostra civiltà si suiciderà. Possiamo così meglio comprendere cosa abbia reso possibile questa diabolica invasione, tesa apparentemente al dominio totale del pianeta ma in realtà scatenata da un oscuro impulso di autodistruzione (che è forse necessaria espiazione e purificazione). Le porte erano già state aperte, i ponti abbassati, le armi consegnate al nemico. Complici e collaborazionisti avevano preparato il terreno e la coscienza collettiva era ormai una cittadella indifesa, pronta a crollare.

È bastato raccontare una nuova e più sorprendente fiaba, usando il classico canovaccio della lotta tra il Bene e il Male: un invisibile demone semina morte e distruzione; il buon Re ordina al popolo di chiudersi in casa; le sagge fatine donano alla gente magiche mascherine con cui proteggersi (dire che le vendono sarebbe più esatto); sapienti maghi insegnano come tenersi lontani dal pericolo; su tutto il regno grava un terribile maleficio; la gente non può lavorare, amare, divertirsi; e sarà così finché il salvatore non giungerà, brandendo l’arma incantata che ucciderà il demone (superfluo dire quanto ci costerà questo gesto valoroso). Tradotta in una fiaba sanitaria tanto semplicistica quanto inverosimile, questa storia è volata per il mondo, e le spore degli ultracovid l’hanno usata come un vento per arrivare in ogni luogo. Pochissimi han capito che era una favola. Gli altri hanno sgranato gli occhi come bambini eccitati, spaventati e affascinati insieme.

Ordini contraddittori, multe folli, distanziamenti paranoici, alla fiaba si sono aggiunte enunciazioni e procedure surreali, come in un teatro dell’assurdo. A volte invece è il tono farsesco a prevalere. La figura tragicomica dell’asintomatico, la riduzione della vita a eterna ipocondria, le catene di Sant’Antonio degli ipotetici contagiati, i vessatori isolamenti, le profilassi coatte, son trovate degne di Molière. Più spesso però il racconto degenera in un cupo delirio: fantasmi della peste nera, lazzaretti, liturgie funebri, conferiscono alla fiaba toni da Grand guignol. Certo è disumano e insensatamente crudele, anzi un crimine feroce, proibire di assistere i propri cari morenti e di dar loro cristiana sepoltura. È una tirannia, ma grottesca e senza dignità. Fa amaramente ridere vedere un dittatore che nasconde la sua brutalità dietro paradossi e non-sense. I tiranni del passato erano meno ipocriti, e se ti mettevano la mordacchia o ti muravano vivo non si spacciavano per filantropi. Oggi invece si definisce ‘liberismo’ l’assenza di libertà. E, rispetto al moderno capitalismo, le antiche tirannidi erano certo più effimere e blande. Ma oggi i tiranni si celano dietro rassicuranti maschere. Sembrano pieni di buone intenzioni e di premure affettuose, preoccupati sempre per il nostro bene. Hanno l’aria sollecita di una mamma che ti costringa a prender l’olio di ricino. Come potremmo odiarli? Bruto uccise il padre, ma nessun tirannicida potrebbe pugnalare la mamma.

In ogni caso, il tirannicidio è démodé. E pure la sommossa popolare è oggi anacronistica. Questo per tre ragioni fondamentali. La prima è che se in passato la roncola o il forcone potevano forse competere con la lancia e la spada, oggi la roccaforte del potere è difesa da mercenari dotati di armi ultra-tecnologiche. Farsi massacrare sarebbe un sacrificio nobile ma inutile. La seconda è che non esiste un popolo, solo una massa di particelle umane rette da leggi meccaniche. La terza è che in questa massa scolarizzata e sclerotizzata dai media l’impulso di ribellarsi è stato opportunamente inibito. Inutile aspettarsi sussulti di rivolta in cervelli manovrati dagli slogan della pubblicità e della retorica politica. Assuefatta alla grande fiaba democratica, la gente scambia una condizione di schiavitù per libertà e non vede alcun giogo da cui liberarsi. Ed è ingenuo sperare che dei pennaioli prezzolati possano raccontar loro la verità, o che lo faccia una banda di scienziati ruffiani o di politici portaborse.

Da parte mia, mi rassegnai alla sconfitta il giorno che cessò l’obbligo di portar la maschera. Quella mattina speravo di rivedere per strada volti umani, liberi finalmente dall’umiliazione di quel miserabile e inutile cencio messo sulla bocca. Ma quasi tutti lo portavano ancora. Ne chiesi la ragione ad alcune persone, giovani e anziane. Mi dissero: “meglio esser prudenti”, “per senso di responsabilità”, “per sicurezza”, “l’ho scampata finora, voglio scamparla ancora” e altre simili risposte nelle quali non si troverebbe un atomo di intelligenza o di realismo. Entrai in un grande supermercato. Ero l’unico a volto scoperto tra centinaia di esseri che vagavano nascosti da una maschera, come mandrie marchiate col simbolo del padrone. I loro occhi, affiorando dal bavaglio, mi fissavano con un misto di odio, disprezzo e paura. Gli ultracovid erano ovunque. Avevano preso possesso delle persone, usando i loro corpi come involucri. Capii che la battaglia era persa. “Solo un dio ci può salvare”, pensai.

Oggi, quando incontro qualcuno, non so se è ancora umano o uno di loro. Se parlo con un vecchio conoscente, non noto a tutta prima differenze sensibili. Per capire se il suo cervello ha contratto l’infezione aliena devo alludere al Covid come a un’enorme messinscena, negare che sia una devastante pandemia o un flagello di Dio. Se è un ultracovid si farà aggressivo. “E i morti”, protesterà, “tutti questi morti?” Questa domanda è fondamentale, nel senso che rivela il fondamento onirico della fiaba, il sogno di immortalità che la sostiene. Chi vive in questa fiaba non vede che la gente muore come prima, poco più, poco meno. Un’influenza che manda qualcuno all’altro mondo fa solo il suo onesto lavoro, come un infarto, un incidente o un tumore. Una persona sana lo sa e non passa il suo tempo a far inutili riti apotropaici, fuggendo o nascondendosi. Ma ora, in questa fiaba, sembra che le persone muoiano tutte di Covid. Solo un fantomatico virus sembra frapporsi tra noi e l’immortalità. Perciò bisogna combattere con ogni mezzo questo misterioso spettro. In preda a una psicosi igienista, la gente si illude che basti indossare una maschera, distanziarsi e sanificare l’ambiente per non morire più. Questa soggiacente struttura allucinatoria è il segno indubitabile di possessione da ultracovid.

Inutile cercare di scuoterli, di liberarli da quel parassita cerebrale. Ti guarderanno con aria allarmata, come fossi tu l’alieno. Non serve appellarsi alla logica, ai fatti, ai dati reali. Niente può scalfire il loro monolitico blocco di angosce e certezze. Se ti mostri scettico, se non ti conformi alla fiaba ufficiale, ti accuseranno di cinismo, negazionismo o complottismo. È una sorta di isteria collettiva, come il maccartismo degli anni ’50, la Red Scare – paura rossa – che vedeva in ogni anticonformista un pericoloso comunista. Non dovremo attendere molto per vedere questi invasati diventare zelanti delatori. Ogni buon cittadino dovrà collaborare alla caccia di streghe, dissidenti, sospetti untori. Naturalmente, secondo il delirante paradigma dell’asintomatico, tutti potranno essere segnalati alle autorità come soggetti potenzialmente pericolosi, i malati perché malati e i sani perché sani. Ma soprattutto verrà perseguito chi non mostrerà i sintomi di questa ipnotica invasione, della sottomissione totale. Come nel film di Siegel, alla vista di tali ‘asintomatici’, i posseduti richiameranno con alti gridi i tutori dell’ordine alieno, perché gli psico-resistenti vengano trasformati anch’essi in ultracovid o, in caso di immunità, eliminati. Avvolte e stritolate dalle spire di un gigantesco serpente poliziesco, le poche coscienze ancora vive verranno soffocate.

Le forze del Male sono oggi schiaccianti e non possiamo contrastarle. Vinceranno, per fas et nefas, debellando ogni resistenza. E quando avranno ridotto le nostre vite a sterili deserti, senza un’ombra di bellezza e di verità, e li avranno chiamati pace, salute, sicurezza, vedremo avverarsi quegli scenari da incubo, popolati da un’umanità degradata, che la fantascienza ha anticipato. Che fare? Nulla. La fiaba continuerà, con i suoi orrori e la sua infantile barbarie. Lasciamo che la gente segua il magico pifferaio e vada incontro al suo destino. Ma come salvare noi stessi e ciò che ci è caro? Potremmo forse mimetizzarci, sembrare come loro per passare inosservati. Fingere di consentire a discorsi assurdi e a comportamenti demenziali. Ma la nostra simulazione verrebbe smascherata. Potremmo “passare al bosco”, darci alla macchia e alla clandestinità. Cercare rifugio in un angolo del mondo non invaso, se ancora può esistere. Soprattutto, dobbiamo ricordarci che gli ultracovid si impadroniscono degli umani risucchiandone la mente durante il sonno. Perciò, restiamo svegli.

Infine la libertà rimetterà radici nella terra e rifiorirà, bagnata da sacre sorgenti.

Tratto da https://www.ereticamente.net/2020/08/linvasione-degli-ultracovid-livio-cade.html

Marcello Pamio

Dopo aver descritto nel precedente articolo RealStar®, il kit per il SARS-CoV-2 prodotto dalla società tedesca Altona Diagnostics, adesso è la volta di un test ultrarapido.
Abbiamo visto che nella descrizione del primo tampone basato sulla PCR è riportato a chiare lettere l’utilizzo: “For research use only (RUO)! Not for use in diagnostic procedures”, quindi si consiglia l’utilizzo SOLO per la ricerca e NON PER PROCEDURE DIAGNOSTICHE, scopo per il quale viene invece utilizzato...

Vediamo ora il test Xpert® Xpress SARS-CoV-2, sviluppato da Cepheid.
Si tratta di un test molecolare automatizzato per la rilevazione qualitativa di SARS-CoV-2, che sfrutta anch’esso la reazione a catena della polimerasi in tempo reale (RT-PCR).
Questo test infatti può fornire un rilevamento rapido in appena 30 minuti, vero e proprio grasso che cola per Luca Zaia, il governatore del Veneto che ha il pallino (e forse non solo quello) per i tamponi.

Ma vediamo cosa dice il foglietto illustrativo dell’Xpress:

I risultati positivi sono indicativi della presenza di RNA del SARS-CoV-2; ciò nonostante, per determinare lo stato di paziente infetto è necessaria la correlazione clinica con l’anamnesi e con altri dati diagnostici del paziente stesso”.
I produttori avvertono che anche in caso di positività per determinare lo stato di salute del paziente è necessaria l’anamnesi completa e altri dati diagnostici.
Quindi scusate ma a cosa serve il tampone?

I risultati positivi non escludono la presenza di infezioni batteriche o di infezioni concomitanti da altri virus. L’agente rilevato potrebbe non essere la causa concreta della malattia”.
Un tampone positivo potrebbe essere dovuto a semplici infezioni batteriche o virali che nulla c’entrano con il SARS-CoV-2. Questo rischio è conosciuto dai medici che eseguono il tampone?
Pertanto una persona con una banalissima infezione potrebbe risultare falsamente positiva.

I risultati negativi non escludono un’eventuale infezione da SARS-CoV-2. I risultati negativi devono essere accompagnati da osservazioni cliniche, anamnesi del paziente e informazioni epidemiologiche”.
Addirittura la negatività del tampone non indica la sicurezza perché non esclude l’infezione da SARS-CoV-2. Quindi ripetiamo tutti assieme: a cosa serve il tampone?

Infine nel capitolo della Specificità analitica:
I primer e le sonde E non sono specifici per SARS-CoV-2 e rilevano il coronavirus SARS sia umano sia dei pipistrelli”.
Qui siamo alla follia perché la ditta produttrice afferma che il test rivela non solo il SARS-CoV-2 ma anche il SARS umano e quello dei pipistrelli. Come faranno allora a separare e distinguere le varie infezioni? Ovviamente non lo faranno perché lo scopo è avere risultati positivi!

Il tampone è il viatico per mantenere alta la tensione e la paura nelle masse informi non-pensanti.
Più tamponi (rapidi o lenti che siano) creano infatti un artificioso e funzionale aumento dei “positivi”, cioè delle persone asintomatiche sanissime il cui test ha dato esito positivo.

Marcello Pamio

Ieri 29 agosto 2020 proprio nello stesso momento in cui una marea umana (nel silenzio tombale dei media mainstream) si riuniva a Berlino per la imponente manifestazione contro la “Dittatura sanitaria”, mi trovavo a Bologna perché avrei dovuto tenere una conferenza al Bo Etico Vegan Festival.
Manifestazione organizzata dall’amica Marina a cui partecipo volentieri ogni anno da almeno cinque di fila proprio per l’affetto e la stima che ci lega.

La mia relazione è stata volutamente impedita da un gruppo facinoroso, da una squadriglia formata esclusivamente da gay, lesbiche che urlando, sbraitando e offendendo ne hanno impedito lo svolgimento.
Il frutto del contendere non riguardava i nostri amici a quattro zampe (o a due zampe, e lo dico perché non vorrei una denuncia per aver discriminato gli animali a due zampette), ma il bipede chiamato uomo.
Sono stato apostrofato come “fascista”, “omofobo” e “transfobo”, questo ultimo termine, sicuramente un neologismo, mi era del tutto sconosciuto, per cui ringrazio questi giovani indefessi (non è un’offesa, eh?) per avermi fatto crescere culturalmente.

Non perdo tempo a dire che queste offese mi lasciano indifferente, perché ovviamente non vere, e certamente non devo giustificarmi nei confronti di nessuno: sono onesto e coerente con me stesso, e ci metto sempre la faccia.
Tra le cose che più mi hanno contestato è la visione omofoba tradizionale della famiglia (papà, mamma e figlio) non così allargata come vorrebbero, per loro due padri o due madri e figli. Chiedo venia ma non sono così evoluto.
Una coppia omosessuale deve avere riconosciuti tutti i diritti come chiunque altra realtà, ma quando ci sono di mezzo delle piccole creature allora il discorso si fa molto più delicato e complesso!

Ma per loro poco importa se la natura non lo contempli: l’uomo deve essere libero di fare quello che vuole. Per cui se due uomini vogliono un figlio non devono far altro che pagare una povera ragazza che per disperazione affitta il proprio utero per nove mesi. Gran bella libertà, complimenti.
Due donne invece devono prendere lo sperma congelato di un uomo da qualche banca del seme, e poi farselo impiantare in tuba.
La tuba ricordo essere il luogo d’incontro, dove avviene la magia della fecondazione, dove l’OVULO (il femminile) SCEGLIE LO SPERMATOZOO giusto (il maschile), quello la cui vibrazione è perfetta.

La narrazione ufficiale vorrebbe farci credere che è lo spermatozoo più veloce a vincere la corsa, come se fosse una semplice gara, perché nel loro paradigma la vita è competizione! Invece è la danza della Vita: un momento di pura magia, che dura anche ventiquattr’ore nelle quali l’ovulo roteando ed emettendo lampi di luce (biofotoni) sembra proprio danzare, con la finalità di scegliere (o anche no) lo spermatozoo.

Già da questi primi istanti si dovrebbe capire che la Vita si erge dalla fusione/unione del maschile con il femminile. Mi dispiace dirvelo, ma con due “principi” femminili o due “principi” maschili LA VITA NON SI SVILUPPA, né oggi, né mai. Mettetevelo dentro il cervello: potete urlare per impedire le riunioni, potete far saltare le conferenze, ma i risultati delle vostre azioni andranno contro di voi e contro la Vita.
Fa tristezza poi aver visto che tra le persone che più mi hanno attaccato e contestato c’è stato un medico (forse perché ha la figlia lesbica). Attenzione non un medico di famiglia qualunque, ma vegano e soprattutto animalista, quindi in teoria una persona sensibile e aperta mentalmente.
Qualunque medico che parli per esempio di aborto dovrebbe prima riprendere in mano il giuramento di Ippocrate: “Primum non nocere”. “Mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo”.
Così tanto per ricordare, tralasciando il resto per pura decenza d’animo nei suoi confronti.

Concludo questo sfogo ringraziando Marina che da ben otto anni, con tutte le difficoltà del caso, organizza un evento importante a Bologna. Grazie per l’invito e per aver sempre avuto fiducia nella mia persona, per aver cercato in ogni modo di far ragionare gli animi feriti, ma chi osserva la realtà con gli occhiali neri dei pregiudizi e della rabbia non può vedere la vita per quella che è, ma solo quello che vuole vedere. D’altronde il Rifugio Alma Libre specifica chiaramente che “noi antispecistx, frocie, lelle e trans non accettiamo nessun confronto pacifico con certa gente di merda”. Capito l’antifona e l'amore per il prossimo?

L’amarezza è doppia perché quando si pensa ai giovani che si fanno in quattro per difendere giustamente i diritti degli animali, degli esseri più indifesi, e nella realtà si vede che sono più aggressivi e cattivi di tanta gente, beh questo fa riflettere.
Senza saperlo si comportano esattamente come quel Sistema che massacra gli animali; quel Sistema che loro stessi combattono. Inconsapevolmente si comportano come nel fascismo quando impedivano le conferenze non gradite al regime...

Ringrazio infine tutte le persone che sono arrivate anche da lontano per ascoltare quello che avevo da dire sul delicatissimo momento storico che stiamo vivendo, il “periodo del corona”, e sulle possibili vie di uscita, ma per qualcuno queste cose non si dovevano dire: l’ordine alla “manovalanza” era infatti di impedire la conferenza con ogni mezzo…
Nonostante tutto ringrazio anche chi mi ha attaccato perché così facendo mi hanno dato ancor più forza e linfa vitale per andare avanti!

Marcello Pamio

Partiamo subito dicendo che le forze in gioco sono ripetitive e assolutamente scontate: le strategie che adottano infatti sono sempre le medesime.
Questa strategia sociale del Problema-Reazione-Soluzione è usata da millenni e ancora non ha perso lo smalto nel condizionare le masse di pecoroni addormentati e anestetizzati.
Il Sistema vuole mettere in atto una Soluzione, già bella pronta e pianificata, e non deve far altro che creare un Problema. Tutto qua. La Reazione è quasi sempre emotiva delle masse che accetta di buon grado la Soluzione. Un esempio magistrale per tutti è l’11 settembre 2001...
Oggi il Problema non è il terrorismo (non si parla più infatti di al-Qaeda, Isis, ecc.), ma un pericolo molto subdolo e invisibile: i virus!
In questo brodo sociale per giustificare la seconda ondata (mediatica) del corona, tanto osannata e acclamata dai virologi venduti dell’establishment, era ovvio che doveva verificarsi qualcosa che giustificasse le nuove ordinanze, le prossime restrizioni e i prossimi DPCM.
Chi meglio dei giovani poteva incarnare il perfetto capro espiatorio? Lo andavano dicendo da settimane i vari esperti: “il virus potrebbe colpire i giovani”; “i giovani saranno i prossimi contagiati”, ecc.

Discoteche queste maledette
Il governatore del Veneto Luca Zaia, ammirato da personaggi come De Benedetti (e questo dovrebbe far riflettere chi ha ancora il cervello connesso col resto del corpo), spedisce casualmente i carabinieri nelle discoteche con tanto di telecamera per filmare gli assatanati ballerini e avere così in mano la pistola fumante degli assembramenti!

Verrebbe da dire che al diversamente-astuto Zaia gli è sfuggito un piccolissimo particolare: le discoteche sono luoghi di assembramento per antonomasia. Se volevano veramente impedire lo scempio di un ritrovo di giovani in uno spazio limitato la soluzione era semplicissima: bastava non aprire le discoteche. Troppo semplice, vero?

Ovviamente l’apertura delle disco era funzionale proprio per ottenere gli assembramenti, e quindi creare il Problema, per poi attendere la Reazione dei sudditi (indignazione, preoccupazione e anche rabbia) e presentare infine la Soluzione: nuove restrizioni nell’attesa della seconda ondata e della seconda chiusura dell’Italia! Tutto estremamente chiaro e limpido.
Affinché il giochetto funzioni perfettamente era d’obbligo l’ombrello dell’emergenza sanitaria, per cui il governo non poteva non prorogarla, almeno fino al 15 ottobre, così da includere anche la riapertura delle scuole. Con la ripartenza delle classi è scontato che avverranno i primi “focolai” infettivi, anche perché per la prima volta nella storia dell’umanità un qualsiasi sintomo, dal colpo di tosse alla diarrea fulminante, è classificato e purtroppo gestito come Covid-19, come fosse mortale.

Patologia così letale che per sapere se hai preso il virus devi farti degli esami!

Il caso degli asintomatici è emblematico.
Se veramente credete che gli asintomatici (cioè persone sanissime senza sintomi) siano un problema per il Paese, allora la follia ha fatto breccia anche nel vostro cervello.
Volete sapere qual è il segreto di Pulcinella? Gli asintomatici, i tamponi, le discoteche e gli assembramenti sono funzionali per far crescere il numero dei positivi così da gonfiare i dati e giustificare le attuali e prossime decisioni golpiste di un governo che nessuno ha votato.
Ricordo che in tutto questo i media sono al primo posto per responsabilità. Creano e inducono panico e psicosi nelle masse. Masse che purtroppo continuano ad abbeverarsi alle loro fonti tossiche.

Nuove restrizioni
Decisioni come l’ordinanza firmata oggi dal burattino Luca Speranza, che entrerà in vigore domani: lunedì 17 agosto.
In pratica diventa obbligatorio “dalle ore 18 alle ore 6 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale
Hanno anche sospeso le attività di ballo, le discoteche e locali assimilati.
Le discoteche hanno assolto il loro compito e quindi non servono più.

La cosa estremamente interessante è una ordinanza emanata il giorno dopo ferragosto che presenta il virus come un vampiro assetato di sangue che esce dalla tomba al calar del sole per tornarsene a casa alle prime luci del mattino. Ambiguo comportamento per un agente virale.
Oltre a quanto detto prima hanno anche voluto dare il colpo di grazia alle attività commerciali che più lavorano in estate: i locali all’aperto come bar, birrerie, ristoranti, ecc. Colpendo non a caso la fascia oraria più importante: dalle 18 alle 6. Perché non di mattina o nel primo pomeriggio?
Prendendo di mira uno dei pochi momenti di svago dei giovani. Fino a settembre la birra o lo spritz in compagnia, te lo sorseggi con la mascherina.
La sicurezza della nazione richiede questi e molti altri sacrifici che verranno…
Lo stanno facendo per noi!

Il seguente grafico mette in luce la strategia di creazione artificiale della seconda ondata del virus. I casi positivi (in rosso) stanno crescendo a dismisura (gonfiando le statistiche) grazie ai tamponi, ma i morti sono sempre praticamente azzerati.

Marcello Pamio

Mi permetto di estrapolare l’interessantissimo ma corposo documento del prof. Marco Mamone Capria dedicato al recente rapporto congiunto Istat-ISS dal titolo: “Impatto nell'epidemia COVID-19 sulla mortalità: cause di morte nei deceduti positivi a SARS-Cov-2”.
Il prof Mamone Capria è un epistemologo e docente di matematica all’Università di Perugia, quindi va detto per inciso che non è un medico, e appunto la sua disamina prende in considerazione esclusivamente i dati pubblicati.
La prima osservazione fatta riguarda l’incoerenza tra i dati dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) e quelli dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità). Paradossalmente i due enti spesso non vanno proprio d’accordo.
Un esempio per tutti: la mortalità dell’influenza. Secondo l’Istat i decessi sarebbero centinaia, mentre per l’ISS sarebbero svariate migliaia.
Com’è possibile una simile discrepanza?

Ecco la tabella ricavata dai dati Istat

Mentre questa è dell’ISS

Prendiamo la stagione influenzale 2014-15 come esempio, sapendo che la maggior parte delle morti per influenza avviene durante i primi quattro mesi del 2015.
Per l’ISS il numero dei decessi attribuiti all’influenza è 20.259, mentre per l’Istat solo 675: un numero 30 volte inferiore! Differenza questa che non aiuta molto la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni pubbliche.
Il punto da sottolineare è che l’ISS attribuisce molte più morti dell’Istat.
La cosa diventa assai interessante quando si entra nel terreno del COVID-19, perché il virus è riuscito a fare miracoli sotto vari punti di vista, e in questo caso è riuscito a riunire le due entità.

Incredibilmente hanno cominciato a produrre rapporti congiunti e questo fa ovviamente nascere alcune domande...
Come avranno fatto per esempio a mettersi d’accordo sui decessi, usando due metodologie che finora hanno portato a risultati così divergenti? E soprattutto quali risultati sono stati ottenuti da questo connubio?
I risultati ce li hanno sbattuti in faccia fin da subito: 9 persone su 10 sarebbero, secondo il rapporto congiunto, morte SOLO per il virus!
Ecco la conclusione del Rapporto: «COVID-19 è la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2, mentre per il restante 11% le cause di decesso sono le malattie cardiovascolari (4,6%), i tumori (2,4%), le malattie del sistema respiratorio (1%), il diabete (0,6%), le demenze e le malattie dell’apparato digerente (rispettivamente 0,6% e 0,5%)».

Inoltre il «COVID-19 è una malattia che può rivelarsi fatale anche in assenza di concause. Non ci sono infatti concause di morte preesistenti a COVID-19 nel 28,2% dei decessi analizzati»
Qualcuno sta forse giocando con i numeri?
Dico questo perché stando al rapporto dal titolo “Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia - Aggiornamento del 9 luglio 2020” dell’ISS (basato su 3.857 cartelle cliniche) “la percentuale di deceduti SENZA altre patologie è il 4%”.
Com’è possibile che per l’ISS/Istat la percentuale di decessi senza altre patologie è del 28,2% mentre per l’ISS è solo del 4%? Stiamo parlando di un aumento del 700%?

Ecco di seguito le due tabelle messe vicine per meglio vedere le differenze.

Le percentuali in cui una malattia compare come “patologia preesistente” e, rispettivamente, come “concausa” di morte, mostrano vistose differenze.
Come mai il diabete per esempio passa dal 30% al 16%, riducendosi di metà; oppure l’ipertensione dal 66% al 21%, con una riduzione di ben tre volte?
Quali sono i dati corretti o che più si avvicinano alla realtà?
L’affermazione che il 28,2% dei decessi di pazienti con tampone positivo non avessero concause importanti risulta quindi estremamente dubbia, e di sicuro non adeguatamente argomentata.

Conclusione
La conclusione è abbastanza scontata: il Covid-19 ha fatto letteralmente sparire moltissime cause di morte “tradizionali”, ha eclissato le morti per il complesso delle similinfluenze, ha fatto sparire le infezioni ospedaliere, i morti per inquinamento e dulcis in fundo ha magicamente eclissato tutti gli errori medici (le cause iatrogene causano circa 45.000 morti all’anno)…
Chi può infatti arrogarsi il diritto di stabilire con certezza assoluta che una persona anziana, magari obesa con diabete mellito e una cardiopatia ischemica grave, risultando positiva al tampone è morta sicuramente SOLO per Covid-19? Questa persona avrebbe superato l’inverno indenne se non fosse stata infettata da SARS-CoV-2 o da un altro delle centinaia di virus similinfluenzali circolanti?
Nessuno sano di mente può stabilire una simile correlazione, a parte ovviamente la “medicina basata sulle evidenze”. Dove per “evidenze” s’intende il diktat del regime: TUTTI I DECESSI SONO COVID-19!
Alla fine era abbastanza scontato che il “matrimonio” forzato e probabilmente imposto dall’alto, tra Istituto Superiore di Sanità e Istat avrebbe difeso a oltranza e a spada tratta tutta la linea governativa, infischiandosene impunemente di tutte le migliaia di persone decedute e dei rispettivi parenti.