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Perdonate la mia assenza ma stavo ultimando l'ultimo libro intitolato: "GIU' LE MANI DALLA PROSTATA"
Un lavoro obbligatorio in quanto da me vengono sempre più persone con "problemi" prostatici.
Stiamo parlando di una piccolissima ghiandola esocrina del sistema riproduttivo maschile dalle dimensioni di una castagna rovesciata di 2,5 x 3 cm e del peso di soli 15-20 grammi.
Eppure è lo scrigno segreto della potenza sessuale maschile. Pensate che per il tronco encefalico (il cervello arcaico) è la ghiandola principe dell'evoluzione della specie (senza infatti non è possibile procreare) e interessa non solo l'intimità di coppia ma anche la vita di milioni di italiani!!!
Così potrete spiegarvi come il tumore alla prostata sia il più frequente tra i maschi (quasi il 20% di tutti i tumori maschili) con oltre 40.000 nuovi casi ogni anno.
Dimostrerò anche come questo accanimento sia dovuto a Big Pharma che ha trasformato la ghiandola della Vita nella gallina dalle uova d'oro: un mercato da oltre 100 miliardi di dollari all'anno!
Aprite le orecchie maschietti: se vorrete rimanere tali 😉.
Preparatevi a leggerlo e soprattutto a mettere in pratica le cose riportate…
Una di queste ve la regalo subito: state lontani come la peste dai camici bianchi!!! Dovreste vedere i medici come Malgioglio vede la fig@. Più o meno!

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Marcello Pamio

Per riuscire a vedere il quadro globale è necessario allontanarsi un po’, perché solo quando ci mettiamo alla giusta distanza la visione risulta più completa.
Ben prima che lo scandalo dell’ebreo pedofilo Jeffrey Epstein sconquassasse in lungo e in largo il mondo, la cronaca ha registrato degli accadimenti strettamente interconnessi.
A marzo 2018 vengono arrestati - dopo ben 20 anni di denunce - Keith Raniere, il guru della setta NXIVM ed una dei suoi membri, l’attrice della serie televisiva «Smallville» Allison Mack.

Tanto per cambiare l’accusa è pesantissima: traffico sessuale di minorenni e pedofilia!
Nella rete di Raniene sono cadute sia supermanager che attrici, e questo ha fatto sì che in soli 20 anni egli sia riuscito ad accumulare un patrimonio di svariati milioni di dollari.
La sua perversione non aveva limiti: le sue schiave sessuali venivano addirittura marchiate a fuoco!

 

Tre mesi dopo questo arresto, la Walt Disney finisce nella polemica per aver licenziato l’attrice Roseanne Barr (foto), perché a favore della lotta di Donald Trump contro il “cancro” del pedosatanismo.
La ragione del licenziamento non è stata ovviamente per questa sua posizione, ma per alcuni insulti rivolti a Valerie Jarrett, l’ex consigliera di Obama.
Ma Disney ha due pesi e due misure, e a luglio 2018 licenzia il regista de «I Guardiani della Galassia» James Gunn (foto a destra) per alcuni suoi tweet riguardanti pedofilia e stupri, scritti anni prima.

La cosa sconvolgente non è il licenziamento, ma la riassunzione del regista avvenuta a marzo del 2019, come se nulla fosse.
Non conosciamo le vere motivazioni del reintegro, se sono economiche, visto che ha scritto e diretto due film della Marvel che hanno incassato oltre 1,6 miliardi di $, o di altra natura, magari più occulta…
Fatto sta che l’attrice Roseanne Barr ha perfettamente ragione quando ha scritto di essere disgustata dal supporto che ha ricevuto il regista.

Comportamenti questi della Disney assolutamente coerenti, visto che hanno reintegrato pure l’attore Brian Peck, nonostante la condanna di pedofilia e diversi mesi di carcere.

 Il Daily Mail addirittura aveva reso pubblici gli 11 capi d’imputazione, tra cui: atti osceni, sodomia, penetrazione sessuale, copulazione orale, invio di materiale nocivo di minorenni maschi sotto i 16 anni, svelando così il legame fra pederastia e omosessualità. Ma sembra che alla casa di produzione di intrattenimento per bambini più famosa al mondo sembra non importare se si è pedofili o stupratori seriali.
Sembra quasi che chi difende la pederastia e la pedofilia debba essere reintegrato a prescindere, e la conferma arriva da Hollywood: i film che trattano queste tematiche vengono osannati e applauditi.
Esattamente quello che è avvenuto con il recente «Call me by your name» («Chiamami col tuo nome»).
Osservare come lavora la macchina hollywoodiana è sempre affascinante: da una parte è la fucina della pederastia e della pedofilia che incensa il mondo LGBTQ+ con sempre più film di propaganda, dall'altra nessuno al suo interno osa commentare e criticare le riassunzioni e riabilitazioni professionali di pedofili...

Ma Brian Peck non è certo l’unico attore condannato per abusi sessuali su minori e poi assunto dalla ABC (di cui la Disney è la proprietaria ufficiale) dopo la condanna.
Nel 1988, l’attore bambino Nathan Forrest Winters confessò alla madre che il regista Victor Salva lo molestava da parecchi anni. Fu riconosciuto colpevole di 5 fra 11 capi di imputazione, ammettendo di aver abusato di Winters, e la polizia lo trovò in possesso di videocassette e riviste pedo-pornografiche, ma il regista ha continuato a lavorare senza problemi. La sua ultima produzione è la serie Jeepers Creepers
L’elenco è lunghissimo, per cui suona strano vedere che un attore come Kevin Spacey viene scaricato dai produttori di «House of Cards» dopo le accuse di «molestie sessuali» verso un minorenne, ma tutti applaudono il debutto della pellicola pederasta?
Mentre Netflix annuncia che la produzione di House of Cards proseguirà senza l’Oscar, tutti i media e il cinema progressista si commuovono applaudendo «Call me by your name» che parla di un 17enne invaghitosi di un giovane uomo.
Tutto viene naturalmente tenuto sospeso sul filo del rasoio, perché un 17enne è pur sempre un minorenne, ma non è certo un bambino, e anche perché il 17enne è non solo consenziente ma appare come il più "audace" fra i due.
Strategia a dir poco geniale: fanno apparire il 17enne come il vero “provocatore”, quindi l’omoerotismo praticato con i più piccoli diventa lecito!
La conseguenza logica è che se un 17enne deve essere libero di vivere la propria sessualità come gli pare, perché non lo deve essere anche un 15enne, un 13enne o un 11enne, e via così senza nessun limite di età? Giustamente, dicono gli esperti, l’amore è amore e non dipende dall’anagrafe!

Ma chi conosce le strategie psicosociali messe in atto dalle potentissime lobbies omosessuali e/o pedofile sa bene che per ottenere l’accettazione della pedofilia è necessario far apparire il bambino «consenziente», quindi libero di scegliere e di innamorarsi di chi vuole.
Questa ingegneria sociale si chiama «Finestra di Overton».

Siamo passati dalla fase dell’autodeterminazione sessuale di ogni uomo, a quella dei diritti sessuali dei bambini: per cui se un bambino “ci sta” con un vecchio bavoso, NON è pedofilia, ma AMORE incondizionato, AMORE allo stato puro!
Giustamente per coerenza la colonna sonora del film «Mystery of Love» del cantante Sufija Steven, parla ambiguamente dell’amore fra lui e la nipote di appena 5 anni…
Il messaggio che sta passando è chiarissimo: con la scusa dell’«amore libero con chiunque», indipendentemente dal sesso e dall’età, stanno sdoganando la pedofilia!
Tra non molto dovremo finirla con lo stereotipo del cattivo, dell’orco pedofilo che stupra e abusa di bambini innocenti, perché si tratta di un atto d’amore spontaneo. Anzi, si finirà per rovesciare i ruoli: si darà la responsabilità al bambino che si è innamorato dell’uomo più grande, provocandolo, e a questo ultimo verrà riconosciuto il premio del “Buon Samaritano” per lo spirito di abnegazione, per aver soddisfatto le esigenze (anche sessuali) della piccola creatura!

Concludo riportando alla memoria due semplici esempi di messaggi subliminali che la Disney si è divertita a mettere nei suoi lavori, e forse si sta divertendo ancora…

L’8 gennaio del 1999 ha annunciato il ritiro dal mercato della videocassetta versione Home Video del cartone animato del 1977 «The Rescuers», uscito in Italia con il titolo «Le avventure di Bianca e Bernie» perché essa conterrebbe una «riprovevole immagine che passa sullo sfondo».
Dopo circa 38 minuti dall’inizio del cartone animato, mentre i due simpatici roditori planano tra i grattacieli a bordo di una scatola di sardine allacciata ad un gabbiano, in due fotogrammi appare alla finestra l’immagine di una donna in topless con la maschera sul viso satanica!

In una scena finale del cartone animato «La Sirenetta», durante il banchetto per le nozze del Principe Eric con la sirena Ariel, il granchio Sebastian assume una forma inequivocabilmente fallica…

Questa immagine sotto non è di un cartone, ma è la Gift Card della Disney...

Questi sono solo semplici esempi, ma le manipolazioni sono a centinaia.
Perché prendersi la briga di inserire consapevolmente svariati simboli, disegni, foto e immagini nei fotogrammi dei cartoni? Perché rischiare di essere scoperti e perdere la faccia? A che pro?
Si tratta dello scherzo - come hanno detto - di qualche buontempone o invece c’è un significato occulto che mira al condizionamento delle masse?
Questa ultima ipotesi è suffragata e supportata dal fatto che tutto quello che viene inserito e/o modificato ha sempre a che fare col sesso!

 

Per approfondire:

 

«La pedofilia dilaga fra i media, la politica e Hollywood», Benedetta Frigerio
http://www.lanuovabq.it/it/la-pedofilia-dilaga-fra-i-media-la-politica-e-hollywood?fbclid=IwAR0jtSMeUR2_gFtcUTFEvoHrjmVMfntCCv22bZEadysPnQ12oPbldBuCOks

«La Finestra di Overton sempre più aperta sulla pedofilia»
https://disinformazione.it/2018/07/24/finestra-di-overton-sempre-piu-aperta-sulla-pedofilia/ 

Corrado Penna 

Analizziamo quanto scritto nell’articolo «Peripheral sympathetic nerve dysfunction in adolescent Japanese girls following immunization with the human papillomavirus vaccine» Disfunzione del nervo simpatico periferico in ragazze giapponesi adolescenti in seguito a vaccinazione contro il papilloma virus umano»)[1], non prima di avere notato che uno degli autori, il primo firmatario, lavora per il Dipartimento di Medicina (Neurologia e Reumatologia) della scuola medica dell’università di Shinshu in Giappone (non esattamente un piccolo ospedale del terzo mondo), che anche il secondo lavora presso la medesima università (Dipartimento di Chirurgia Plastica), e che il terzo lavora per il Dipartimento di Ricerca Clinica dell’ospedale statale di Nagasaki (Kawatana Medical Center). È importantissimo anche notare chi ha finanziato tale lavoro, non un’organizzazione “antivaccinista” ma … il sistema sanitario nazionale del Giappone, come si legge verso la fine dell’articolo, e precisamente la divisione neuro-immunologica del ministero della sanità, e un ente di ricerca sulle patologie incurabili (che fa riferimento ancora una volta al ministero della sanità). Tolto di mezzo ogni possibile fraintendimento sul ruolo dei medici coinvolti nello studio, sulle loro finalità e sui loro finanziamenti, andiamo alla sostanza di quanto vi si trova scritto.

L’articolo riferisce di 44 ragazze che nel giro di 9 mesi si sono recate in quella clinica lamentando diversi sintomi dopo la vaccinazione contro il papilloma virus. Quattro di esse, che soffrivano di altre patologie riconosciute, sono state escluse dallo studio successivo.
L’età della somministrazione della prima dose variava da 11 a 17 anni, e il periodo di incubazione medio dopo la prima dose del vaccino era di 5,47±5.00 mesi, il che vuol dire che in alcuni casi i sintomi si manifestavano nel giro di qualche giorno dall’iniezione vaccinale, e in altri casi anche molti mesi dopo. Le manifestazioni frequenti della sindrome di cui soffrivano queste ragazze comprendeva mal di testa, senso generale di stanchezza, senso di freddo alle gambe, dolore agli arti e debolezza. La temperatura della pelle esaminata in 28 di queste ragazze che manifestavano sintomi agli arti mostrava una leggera diminuzione nelle dita delle mani (30,4±2,6 °C) e una diminuzione moderata nelle dita dei piedi (27.1±3.7 °C).

I sintomi agli arti di quattro ragazze erano compatibili con i criteri diagnostici clinici giapponesi di Sindrome Dolorosa Regionale Complessa (CRPS), mentre quelli di altre 14 ragazze erano consistenti con i criteri diagnostici utilizzati all’estero per definire la medesima sindrome. Il test di Schellong ha identificato otto pazienti con ipotensione ortostatica (rapido calo della pressione sanguigna in seguito al rapido passaggio dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta) e quattro con sindrome di tachicardia ortostatica posturale (disfunzione del sistema nervoso autonomo che porta ad avere diversi sintomi in posizione eretta che diminuiscono quando ci si sdraia: aumento persistente del battito cardiaco, svenimenti, palpitazioni, mal di testa, confusione mentale, stanchezza, ansia, problemi della vista, nausea, diarrea, sudorazione etc.)[2].

Le ragazze con tachicardia ortostatica posturale e con CRPS comunemente subivano transienti e violenti tremori e persistente astenia (stato di debolezza generale, facilità di affaticamento, perdita della forza muscolare). L’esame al microscopio elettronico dei nervi intradermali ha mostrato una patologia anomala delle fibre non mielinate in due ragazze su tre tra quelle esaminate. 
La diagnosi più comune che avevano ricevuto in precedenza le ragazze esaminate era di patologie psicosomatiche, mentre le conclusioni degli autori sono che i sintomi osservati possono essere spiegati con una risposta anormale del sistema simpatico periferico. I problemi sociali delle partecipanti allo studio sono rimasti insoluti dal momento che le ragazze gravemente disabilitate hanno smesso di andare a scuola.

La domanda che si pone a questo punto è: la relazione tra sintomi patologici e vaccinazione, è di tipo causale oppure no? C’è una relazione di causa ed effetto? Nelle conclusioni degli autori leggiamo che “basandoci sulla relazione temporale tra vaccinazione e sviluppo dei sintomi, non possiamo negare la possibilità che la vaccinazione con i vaccini contro il papilloma virus umano possa indurre secondariamente disturbi mediati dal sistema simpatico” e inoltre all’inizio dell’articolo affermano che “eventi avversi della vaccinazione contro l’HPV comprendono comunemente febbre, mal di testa  e dolore locale al sito dell’iniezione. Inoltre è stata notata, dopo la vaccinazione nelle ragazze giapponesi, un’incidenza relativamente alta di dolore cronico agli arti, frequentemente complicato da movimenti involontari violenti di tremolio. In tali casi, un forte dolore spontaneo colpisce una o più estremità ed è consistentemente accompagnato dal freddo degli arti interessati, causando una notevole difficoltà delle attività quotidiane”.

È quindi noto agli autori dalla letteratura di rapporti e articoli scientifici precedenti che il quadro clinico di queste ragazze coincide con un insieme di sintomi che è stato già associato ad effetti collaterali di questo vaccino. Inoltre, come leggerete nella descrizione di alcuni dei casi clinici, più di una volta la ragazza ha iniziato a star male poco tempo dopo la prima dose, è peggiorata con la seconda, e a volte ha avuto un tracollo definitivo con la terza (anche perché nel frattempo i sintomi venivano attribuiti a una condizione psichiatrica o psicosomatica).

A rafforzare l’ipotesi di un rapporto di causa ed effetto tra vaccino HPV e le patologie qui analizzate, gli autori segnalano che il presentarsi isolato di una delle sindromi non è infrequente tra le adolescenti, ma il verificarsi contemporaneo di due di queste sindromi (Ipotensione Ortostatica e Sindrome Dolorosa Regionale Complessa di tipo I) come accaduto a molte di queste ragazze è un evento davvero raro. Inoltre la Sindrome di Tachicardia Ortostatica si verifica spesso in seguito ad un’infezione virale, ma nei casi in oggetto non c’è alcuna segnalazione (nella storia clinica delle ragazze) di un’infezione virale antecedente all’insorgere dei sintomi della patologia, il che suggerisce che il vaccino potrebbe essere stato il meccanismo causale (letteralmente gli autori scrivono che nei casi esaminati “il vaccino è un possibile fattore predisponente”). Infine l’insorgere di tale sindrome in seguito a vaccinazione con Gardasil è stato riportato anche da uno studio scientifico statunitense.

Alcune note riassuntive sugli effetti avversi al vaccino HPV si trovano verso la fine dell’articolo, laddove si legge che fra giugno 2006 e dicembre 2008, (2 anni e mezzo) negli USA sono stati ricevuti 424 rapporti di eventi avversi in seguito a vaccinazione, per un tasso di 53,9 rapporti per 100.000 dosi; si tratta di segnalazioni e non necessariamente di casi per i quali si è accertato un legame di causa ed effetto tra vaccino e reazione, ma i dati raccolti dalla regione Puglia[3] mostrano come questo regime di sorveglianza passiva porta a una fortissima sottostima, tanto che quando è il sistema sanitario a monitorare gli effetti avversi gravi, se ne osservano 300 volte di più.

Di questi effetti avversi al vaccino HPV segnalati negli USA, 772 (il 6,2%) sono stati considerati gravi, e tra questi 32 rapporti di morte. Il tasso di rapporti per ogni 100.000 dosi di vaccino è stato di 8,2 per la sincope (perdita di coscienza transitoria);   7,5 per reazioni al sito locale dell’iniezione;   6,8 per vertigini;   5,0 per nausea;   4,1 per mal di testa;   3,1 per reazioni di ipersensibilità;   2,6 per urticaria; 0,2 per eventi di tromboembolia venosa, disturbi autoimmuni e sindrome di Guillain-Barré;   0,1 per anafilassi e morte;   0,04 per mielite trasversa e pancreatite e  0,009 per malattia del motoneurone. Un’alta frequenza di sincopi è stata osservata immediatamente dopo l’iniezione.

In Giappone invece non sono disponibili dati simili ma i mass media hanno ampiamente riportato che un significativo numero di ragazze giapponesi hanno sofferto di gravi dolori agli arti, tremolìo involontario e disturbi della deambulazione in seguito a vaccinazione contro l’HPV. Recentemente a Tokyo è stata fondata una comunità sociale per queste ragazze, che ha raccolto informazioni riguardo a più di 230 ragazze (antihpvvaccine@yahoo.co.jp).  
Molti dei casi osservati sembrano ricadere nel quadro della sindrome da dolore complesso regionale (CRPS). Tale sindrome si presenta in due sottocategorie, CRPS-I in assenza di danno al nervo, e CRPS-II con danneggiamento del nervo; casi di CRPS-I sono già segnalati, seppure stati raramente in persone vaccinate contro l’epatite B (6) e la rosolia (7), sebbene alcuni (pochi) casi di CRPS-I sono stati segnalati in Australia in seguito proprio alla vaccinazione contro il papilloma virus.

Nell’articolo si legge pure che: «È stato segnalato che alcune malattie neurologiche si sono manifestate in ragazze vaccinate, inclusa la sindrome di Guillain-Barré (4), l’encefalomielite acuta disseminata (41) e la sclerosi multipla (42, 43). (…) L’inizio della sintomatologia si è manifestata nel giro di sei settimane dalla vaccinazione, e il tasso settimanale di segnalazione di casi di sindrome di Guillain-Barré nelle prime settimane (6,6 per 10,000,000) dalla vaccinazione con Gardasil è stato più alto di quello osservato nella popolazione generale.»

E adesso veniamo al riassunto di alcuni casi clinici raccontati nell’articolo

Caso 1: ragazza di 18 anni venuta all’ospedale per continui mal di testa e generale senso di stanchezza, ha ricevuto il vaccino Cervarix ad agosto del 2011, e pochi giorni dopo ha iniziato a soffrire di forti dolori epigastrici (ovvero regione centro-superiore dell'addome) e di mal di testa. Si è sottoposta a una risonanza magnetica presso un ospedale locale, ma non è stato trovato niente di anomalo. I mal di testa però continuavano, assieme a instabilità psicologica e insonnia, a tal punto che non era più capace di andare a scuola, e che era stata indirizzata a una clinica psichiatrica.
A ottobre ha ricevuto la seconda dose ed i sintomi principali (dolori epigastrici e mal di testa) sono peggiorati; in particolar modo la mattina era forte il mal di testa e il senso di stanchezza, ma gli anti-infiammatori non steroidei che ha assumeva non avevano alcun effetto. L’endoscopia ha portato ad una diagnosi di gastrite superficiale, possibilmente dovute a stress psicologico.
A metà febbraio del 2012, nonostante avesse difficoltà a gestire la propria routine quotidiana, con grosse difficoltà ad alzarsi dal letto, continui mal di testa e senso di stanchezza generalizzato, ha ricevuto la terza dose del vaccino. Alla fine, a maggio, ha dovuto lasciare la scuola e seguire un corso per corrispondenza. Inoltre è stata seguita da uno psichiatra, ma senza alcun risultato. Siccome i suoi sintomi peggioravano nel periodo pre-mestruale, si è sottoposta ad una visita ginecologica, ma anche quella non ha mostrato niente di irregolare. Pochi mesi prima del ricovero in ospedale ha iniziato ad avere episodi frequenti di svenimento ortostatico (svenire nel mettersi in piedi). La somministrazione orale di amezinio metilsolfato (10 mg, due volte al giorno), ha risolto tutti i sintomi della paziente e la sua capacità di svolgere le proprie attività quotidiane sono migliorate notevolmente (si tratta di un farmaco antagonista del sistema nervoso simpatico, utilizzato anche per abbassare la pressione).

Caso 2: ragazza di 15 anni che viene ricoverata nel novembre 2013 per continui mal di testa, male agli arti e un disturbo della deambulazione. Ha ricevuto la prima dose di Cervarix alla fine del febbraio del 2011, e la terza dose alla fine di settembre del 2011. Circa 8 mesi dopo, all’inizio del giugno 2012 inizia a lamentarsi di forti dolori ai globi oculari e visione doppia, e un giorno di metà luglio case subito dopo essersi alzata dal letto, a causa della debolezza degli arti sinistri. Portata al pronto soccorso viene sottoposta a risonanza magnetica e a test di laboratorio di routine, senza che venga rilevato niente di anomalo. La debolezza dal lato sinistro va via e la ragazza torna a casa, ma nei giorni successivi spesso si è dovuta assentare da scuola a causa di un dolore pungente e della goffaggine dei movimenti della mano, che le impedivano di scrivere o di usare le bacchette per il cibo. Inoltre è diventata molto sensibile agli stimoli sonori e tattili, come quelli di toccare e utilizzare la doccia, che facilmente le inducevano uno stato di panico, con tremolio involontario degli arti. Dopo avere girato diversi ospedali le è stata diagnosticato un disturbo dell’ansia. All’inizio di luglio 2013 ha sviluppato una grave forma di anoressia, possibilmente dovuta a delle sensazioni veramente fastidiose agli arti, ed è stata ricoverata in ospedale per due settimane. Sebbene lì sia stata trattata per un disturbo dell’alimentazione la sua situazione non è migliorata. Tremori violenti agli arti venivano indotti facilmente se il medico che l’esaminava toccava la sua coscia o la sua gamba. Questi tremori le rendevano impossibile camminare da sola. La somministrazione per via endovenosa si soluzione salina (100 mL) e alprostadil (5 μg) è stata utilizzata per trattare il freddo alle gambe. In seguito a tale trattamento la ragazza tornava a sentire caldo alle gambe (l’alprostadile vien utilizzato generalmente per risolvere il problema della mancata erezione maschile, esso rilassa alcuni muscoli del pene e ne favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni). Dopo le dimissioni dall’ospedale a continuato questo trattamento in un ospedale più vicino a casa sua; i tremori alle gambe gradualmente si sono placati, la ragazza è stata nuovamente in grado di camminare e di scrivere, ritornando a scuola tre mesi dopo.

Caso 3: nell’ottobre 2013, una ragazzina di 13 anni è stata ricoverata per dolore agli arti parossistico con mal di testa e difficoltà a deambulare. 3 anni prima le era stata asportata l’ovaia sinistra per un tumore. Aveva ricevuto la prima dose di Gardasil alla fine di giungo del 2012, e due settimane dopo ha iniziato ad avere febbre alta continua (39- 40 gradi) e mal di testa. Vari esami di routine all’ospedale più vicino alla sua abitazione non hanno riscontrato niente di anomalo, e neppure un’endoscopia e una TAC. Sono stati provati diversi tipi di farmaci anti-infiammatori non-steroidei, ma nessuno è servito ad alleviare i sintomi, e di conseguenza la diagnosi che ha ricevuto è stata quella di “febbre psicosomatica”. La ragazza ha smesso di partecipare alle attività sportive della scuola. Alla fine di gennaio del 2013, ha ricevuto la terza dose del vaccino. La sua temperatura alta e il generale senso di malessere gradualmente sono scomparsi, ma in seguito sono apparsi tremori parossistico agli arti, soprattutto quando si sdraiava, la qual cosa le causava ovviamente una grave forma di ansietà notturna, e di insonnia. All’inizio di marzo del 2013, ha iniziato a soffrire di forti dolori agli arti e palpitazioni; il dolore agli arti ha limitato i movimenti della spalla e della coscia, e a volte ha sofferto anche di paresi temporanee delle mani e delle gambe, e le palpitazioni e il malessere al torace aumentavano notevolmente quando la paziente cambiava posizione alzandosi dopo essere stata seduta. Tutto questo le causava difficoltà a camminare e a scrivere, ma all’ospedale, ed anche a scuola, si pensava ancora che fosse un problema psicosomatico. Fu costretta a stare a casa per circa un mese e mezzo. Riusciva a camminare aiutandosi con un corrimano ma solo per brevi distanze, mostrando una postura molto instabile che facilmente la portava a rannicchiarsi. Le è stata diagnosticata quindi una forma di CRPS-I e di sindrome da tachicardia ortostatica posturale (POTS) e trattata con la somministrazione orale di bisoprololo fumarato (un “betabloccante” utilizzato di norma per il trattamento della pressione alta) al dosaggio di 2,5 mg al giorno. Quattro mesi dopo è migliorata la sua capacità di camminare, riuscendo a muoversi con l’aiuto di un bastone, sebbene non sia ritornata a frequentare la scuola.

Caso 4: una ragazza di 16 anni è stata osservata a dicembre del 2013, per problemi di poliartralgia, dolore alle gambe e debolezza. Da bambina aveva sofferto di asma bronchiale e dermatite atopica. Ha ricevuto la prima dose di Cervarix all’inizio di ottobre del 2011 e la terza dose ai primi di marzo del 2012. Un mese più tardi ha iniziato a sentire dolore alle giunture delle ginocchia e un generale senso di stanchezza, con une temperatura corporea leggermente elevata. Ha visitato poche cliniche ortopediche senza riuscire ad ottenere una diagnosi definitiva. L’artralgia si è spostata su alter giunture, e la ragazza ha iniziato a soffrire di tremori parossistici agli arti nell’autunno di quello stesso anno. All’inizio di gennaio del 2013, ha sviluppato dei forti dolori ad entrambi i polpacci che l’hanno costretta alla sedia a rotelle. Lei è stata esaminata all’ospedale locale dove è risultata positiva per gli anticorpi anti-cardiolipina nel siero sanguigno (17 U/mL, e quindi oltre il range di normalità che è fino a 10 U/mL). È stato iniziato un trattamento con prednisolone (10 mg al giorno), ovvero alti dosaggi di un cortisonico, e con il clopidogrel solfato (75 mg al giorno), ovvero un farmaco che contrasta l’aggregazione delle piastrine; i sintomi però persistevano e la ragazza ha smesso di andare a scuola. La paziente mostrava pelle rossastra e secca sulla guancia e sugli arti, possibilmente dovuta a dermatite atopica. Inoltre la paziente di lamentava di un leggero indolenzimento senza rigonfiamento alle articolazioni delle spalle, del gomito, del polso e delle caviglie, e un dolore di simile entità veniva stimolato in entrambi i polpacci quando venivano afferrati con una certa forza.  
A un’analisi successive i livelli di cardiolipina si erano normalizzati (10 U/mL) m a una risonanza magnetica ha mostrato la presenza di un segnale anormalmente alto nei polpacci indicando la presenza di miofascite (infiammazione di un muscolo e della sua fascia muscolare). Due settimane dopo avere smesso di assumere il clopidogrel solfato, la paziente è stata sottoposta a una nuova risonanza magnetica delle gambe che non ha più mostrato la presenza di anomalie nel segnale, e ad un’analisi di un campione del muscolo che non ha riscontrato nessuna alterazione.  

Case 5: nel febbraio del 2014 si presenta all’ospedale una ragazzina giapponese di 15 anni lamentando una transiente debolezza degli arti e svenimenti ortostatici. All’inizio del maggio 2010, aveva ricevuto la prima dose di Gardasil in una clinica degli Stati Uniti, dove vive al tempo la sua famiglia. All’inizio di dicembre 2010 ha ricevuto la seconda dose e pochi giorni dopo ha sentito dolore e debolezza agli arti inferiori, specialmente alla gamba sinistra che le hanno causato difficoltà a camminare. Questo sintomi in è scomparso nel giro di tre giorni, tuttavia un mese dopo ha iniziato a soffrire di intorpidimento e debolezza a entrambe le mani che è durata per due giorni. Dopo di che una forma di debolezza transitoria si è manifestata ripetutamente in entrambe le mani e in entrambe le gambe, e la ragazza ha iniziato a soffrire di svenimenti ortostatici e di malessere addominale. Al ritorno in Giappone è stata visitata in un ospedale, ma tutte le analisi sono risultate negative. Oltre alla debolezza agli arti la ragazza ha iniziato a soffrire di una diminuita capacità di apprendere a scuola; la madre ha iniziato ad accorgersi che era incapace di memorizzare differenti argomenti contemporaneamente e che la sua comprensione dei manuali scolastici era incompleta. La paziente e la sua famiglia erano seriamente preoccupati dei suoi sintomi. Dagli esami è risultato che la forza della presa delle mani era troppo bassa, specialmente a sinistra. Inoltre è stato confermato da un esame medico che la paziente aveva notevoli difficoltà nel comprendere velocemente lunghe frasi. Le è stata diagnosticata una forma di CRPS-I e di POTS (sindrome da tachicardia ortostatica posturale) e i suoi problemi cognitivi sono stati considerati come probabilmente correlati a quest’ultima patologia. È stata trattata con la somministrazione orale di limaprost alfadex a una dose di 5 mg (si tratta di un analogo delle prostaglandine, un potente vasodilatatore che aumenta il flusso sanguigno alla radice dei nervi) tre volte al giorno, e i suoi problemi agli arti sono scomparsi.

 

[1] Pubblicato su Internal Medicine 2014;53(19):2185-200. , autori Kinoshita T, Abe RT, Hineno A, Tsunekawa K, Nakane S, Ikeda S; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25274229  , articolo completo su https://www.jstage.jst.go.jp/article/internalmedicine/53/19/53_53.3133/_pdf/-char/en.

[2] Tale sindrome adesso viene vista come una patologia legata a una disfunzione del sistema immunitario.

[3] https://www.sanita.puglia.it/documents/36126/4921952/Sorveglianza+degli+eventi+avversi+a+vaccino+in+Puglia+Report+2013-2017/9db6decb-5aaf-426f-b8fe-c9474e9e8468

 


Marcello Pamio

Il 25 febbraio scorso è stato ufficializzato nella Gazzetta l’inserimento del medicinale Triptorelina nell’elenco dei farmaci erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
La Triptorelina Pamoato è il principio attivo, il nome commerciale è Decapeptyl e appartiene alla categoria farmacologica degli «Analoghi degli ormoni liberatori delle gonadotropine», in pratica agisce causando la soppressione della funzione gonadotropa pituitaria, detto in parole semplici blocca alcuni importantissimi ormoni, come il testosterone, agendo direttamente sulla ghiandola endocrina pituitaria: l’ipofisi!

Attualmente viene somministrato nel carcinoma della prostata e in quello della mammella mediante un’iniezione che viene effettuata tassativamente ogni 3 mesi.
Ma perché un farmaco in uso nei tumori ormono-sensibili viene inserito nella Gazzetta ufficiale?
La risposta è semplice ma inquietante: perché l’impiego sarà allargato ai casi «in cui la pubertà sia incongruente con l’identità di genere (disforia di genere)».[1]
Quindi il Ministero della Salute e l’Aifa hanno autorizzato l’utilizzo di un farmaco ormono-castrante già in uso per il cancro al seno e alla prostata, per i bambini che non riconoscono il proprio corpo e/o la propria sessualità!

Questo è il risultato delle sempre più potenti lobbies pro-trans, le quali non solo aumentano le lettere degli acronimi LGBT, LGBTQ, LGBTQIA, LGBTQIAPK, ma anche la loro pressione sociale.
Associazioni ufficialmente nate per proteggere e sostenere i diritti di Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Queer, Intersessuali, Asessuati[2], Pansessuali[3] e Kinky[4], ufficiosamente rappresentano invece un formidabile e funzionale strumento di manipolazione mediatica e politica assai rilevante.
Purtroppo è molto triste sapere che l’Italia è il primo paese in Europa per tumori in età pediatrica, il primo anche per obesità infantile, e la priorità del governo (quello del cambiamento) oltre alle vaccinazioni coatte è autorizzare un farmaco che castra i bambini confusi!

Ovviamente, come dietro le vaccinazioni c’è un progetto molto più lungimirante, così anche dietro a tutto questo vi è un piano ben più complesso ed occulto rispetto a quello che si può osservare in superficie…
E quello che sta accadendo in Inghilterra in questi giorni, dovrebbe far riflettere tutti…

Gender Indentity Development Service (GIDS)
Si tratta dell’unico centro britannico che si occupa di bambini che vogliono cambiare sesso.
Fa parte dell’NHS, del servizio sanitario di Sua Maestà e ha sede a Londra dentro il Tavistock.

Negli ultimi 5 anni i pazienti, tutti minorenni, sono cresciuti esponenzialmente da 468 a 2519 all’anno, con un aumento del 400%.
Quello che non viene evidenziato dai media è ciò che sta accadendo all’interno del Centro…
Lo psicanalista David Bell, a capo del personale del GIDS, ha spiegato in un suo report che il servizio per il cambio di sesso dei minorenni NON è in grado di valutare adeguatamente i suoi giovanissimi pazienti. Non solo, è arrivato anche a denunciare che il Centro riceve pressioni enormi in particolare dalle lobbies e dagli attivisti pro-trans. Lo avete letto da qualche parte?
Anche la d.ssa Polly Carmichael, direttrice del GIDS, ha dovuto ammettere pubblicamente che il suo centro riceve parecchie pressioni!
Infine sono arrivate le dimissioni del dottor Marcus Evans, che faceva parte della Fondazione che guida il GIDS. Le motivazioni sono sempre quelle: «il GIDS è stato accusato di essere troppo veloce nell’offrire cure mediche a bambini e ragazzi. Trattamenti (farmaci che bloccano gli ormoni) che hanno conseguenze di vasta portata sconosciute e che, senza una sufficiente esplorazione dei sentimenti e delle motivazioni del bambino, possono avere effetti devastanti sulla sua vita, la sua identità e il suo sviluppo.»[5]

Quindi due figure autorevoli del centro inglese hanno fatto outing, denunciando pubblicamente le enormi pressioni ricevute dalle lobbies sempre più politicizzate, che vorrebbero un mondo costituito da bambini transgender...
Ma perché simili pressioni da parte delle associazioni di settore, della politica e della finanza? Hanno solamente lo scopo di richiedere maggiori libertà, maggiori diritti, o c’è dell’altro?
Purtroppo la verità è a dir poco sconvolgente, e per prenderne coscienza è necessario conoscere la storia occultata dell’Istituto Tavistock…

Istituto Tavistock
L’Istituto Tavistock di Londra nacque nel 1920 in Tavistock Square, come clinica psichiatrica ad opera di Cyril Burt, esperto di ricerca sul paranormale e Hugh Crichton-Miller, vicepresidente dell’Istituto C.G. Jung di Zurigo.
Nel 1921 l’undicesimo Duca di Bedford, Marchese di Tavistock donò all’istituto una sede dove furono condotte ricerche sulle psicosi traumatiche da bombardamento nei reduci della Prima Guerra Mondiale. Si trattava di identificare con criteri scientifici la "soglia di rottura" della resistenza di un essere umano sottoposto a sollecitazioni limite.
Il progetto era patrocinato dall’Ufficio per la Guerra Psicologica dell’esercito britannico sotto il comando dello psichiatra John Rawlings Rees.

Nel 1932 divenne direttore del Tavistock un fuoriuscito tedesco, Kurt Lewin, specialista in "dinamiche di gruppo", ovvero tecniche di manipolazione del singolo inserito in un gruppo, tese a fargli acquisire una sua nuova personalità e nuovi valori.
Lewin era fondatore della clinica psicologica di Harvard, che avrebbe avuto una parte di tutto rilievo nel convincere gli americani ad entrare in guerra contro la Germania.
Sviluppatosi come centro di eccellenza per ricerche psichiatriche, il Tavistock, sulla scorta dei successi ottenuti nelle due guerre mondiali, nel 1947 mutava ufficialmente la sua denominazione in "Tavistock Institute of Human Relations".
Grazie ai finanziamenti della Rockefeller Foundation e a qualificanti presenze americane, il nuovo Istituto operava in sinergia con i britannici, fra i quali spiccava il vicedirettore della Clinica Tavistock, il suddetto Rees, cofondatore della Federazione Mondiale della Sanità Mentale.
Va ricordato pure che Rees ebbe per studente un personaggio fuoriuscito dalla Germania che avrebbe fatto una brillante carriera: Heinz (Henry) Alfred Kissinger.

Scopo dichiarato dell’Istituto era, ed è tutt'oggi, «applicare idee e metodi delle scienze sociali a problemi di politica e pratica», sviluppando progetti per l’organizzazione delle istituzioni, dell’industria, del commercio, della salute pubblica e dell’istruzione.
Un campo d’azione multidisciplinare che spazia dall’antropologia, all’economia, alla condotta organizzativa, alle scienze sociali, alla psicoanalisi, alla psicologia e sociologia.
Il progetto era ambizioso: applicare niente meno che al corpo sociale i risultati di quegli studi sul "punto di rottura" messi a punto nel corso delle due guerre mondiali, per distruggere ogni resistenza psicologica dell’individuo e metterlo alla mercé del Nuovo Ordine Mondiale.
Negli anni ‘60 fu lo stesso Tavistock, in collaborazione con i servizi segreti inglesi, a pilotare un esperimento della diffusione e dell’impiego della droga, soprattutto quella prodotta artificialmente, l’LSD, nell’ambito di quel fenomeno socialmente destabilizzante che fu denominato "controcultura", grazie alla larghe sovvenzioni della Fondazione Ford, del Centro Britannico di Studi Ambientali, del Ministero della Difesa britannico, dell’università di Harvard e del Consiglio delle Ricerche di Scienze Sociali della Gran Bretagna.
Personaggio di spicco della controcultura della droga era Gregory Bateson, padre degli hippy californiani, uno dei 5 scienziati di punta del Tavistock che si occupavano di esperimenti di "ingegneria sociale" mediati dalla droga.

Oggi il Tavistock Institute è una sorta di sofisticato laboratorio del RIIA per il controllo sociale, una via di mezzo fra un centro di studi psichiatrici e un centro di ricerche militari, che pubblica un mensile dal titolo Human Relations (Plenum Press).
Obiettivo primario del Tavistock, in ultima analisi, è la ricerca delle modalità per provocare «mutamenti dei paradigmi culturali» nelle società umane, attraverso l’instaurazione di «ambienti sociali perturbati» o la manipolazione delle «dinamiche occulte di gruppo».
A titolo di saggio nel 1989 venne tenuto presso l’Istituto Tavistock un ciclo di conferenze sul tema: «Il ruolo delle Organizzazioni Non Governative nell’indebolire gli stati nazionali», i cui atti vennero pubblicati nel 1991 sulla rivista Human Relations.
Il Tavistock Institute si appoggia a portavoci come la Ditchley Fondation, fin dalla sua fondazione, e a società di pensiero come Club di Roma e ai circoli Bilderberg con i quali collabora strettamente....

Il Tavistock si giova inoltre di una rete americana che include lo Stanford Research Istitute, fondato nel 1946, consulente di multinazionali del calibro della Wells Fargo dei Rothschild, della Bank of America e della Bechtel Corporation.
Ma la vera testa di ponte Tavistock negli Stati Uniti è rappresentata dal maggior "pensatoio" americano, la Rand Corporation, costituita a baluardo del RIIA e quindi del CFR, per il controllo della politica americana ad ogni livello, relazioni internazionali, armamenti, programmi spaziali, politica interna, ecc.
La rete del controllo della mente del singolo e dei comportamenti collettivi mirante a creare, col supporto delle grandi fondazioni, il pensiero unico fondante una nuova scala di valori "politically correct", in pochi decenni si è irradiata in tutto l’Occidente, imponendosi inavvertitamente nelle politiche degli stati, del sistema educativo, nel mondo bancario, degli affari e nei costumi.

Conclusione
Risulta ora più chiara la funzione dell’Istituto: un sofisticatissimo laboratorio di controllo sociale e mentale, ma soprattutto militare, il cui obiettivo è provocare «mutamenti dei paradigmi culturali» nelle società umane.
L’operazione, da far impallidire il diavolo stesso, è il passaggio ultimo che traghetterà l’attuale società verso il porto oscuro del transumano e postumano…

 

Approfondimenti

RIIA, Royal Institute of Internations Affairs
Il primo Istituto Affari Internazionali fu il RIIA fondato il 30 maggio 1919 all’Hotel Majestic di Parigi nel corso della Conferenza di Pace, dal cerchio di iniziati della Round Table, quindi da Cecil Rhodes, Alfred Milner, Arthur Balfour, Albert Grey e Lord Rothschild.
Assieme al CFR americano si trattava di porre in essere sulle due sponde dell’Atlantico un gruppo internazionale, da affiancare ai rispettivi governi per consigliarli e orientarli in tema di politica e affari internazionali.
Il RIIA, noto anche come Chatam House, ha adesso sede al numero 10 di St. James Square a Londra e nel 1979 contava su un Consiglio permanente di 33 persone alla guida di circa 3000 membri.

CFR, council on Foreign Relations
La sua fondazione è descritta nel sito ufficiale del CFR: «si trattò di un club molto discreto di finanzieri newyorkesi e di legali internazionali, organizzato nel giugno del 1918 alla Conferenza di Pace. Sotto la guida di Elihu Root, Segretario di Stato di Theodore Roosevelt e Premio Nobel per la pace, questo gruppo selezionato si chiamò Council of Foreign Relations. Iniziò con 108 membri...funzionari dell'alta banca, di società industriali, commerciali e finanziarie.»
Dalla sua fondazione il CFR ha assunto un ruolo di preminente intermediario fra il mondo dell’Alta Finanza americana, le compagnie petrolifere, le multinazionali e la politica estera del governo degli Stati Uniti. La sua influenza è così profonda e incisiva che può essere considerato il vero motore della politica americana.
Per corroborare tale affermazione si tenga conto che dalle file del CFR sono provenuti: quasi tutti i presidenti americani dopo Franklin Roosevelt, Bush Junior incluso; tutti i Segretari di Stato dopo il 1939; tutti i Segretari alla Difesa; tutti i Direttori della CIA e praticamente tutti i Capi di Stato Maggiore Supremo americano.
Si può affermare che il CFR è l’establishment!

Note

[1] http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/03/02/19A01426/SG

[2] Asessuali sono individui che non presentano caratteristiche che rimandano ad una precisa identità sessuale

[3] Pansessuale è l’individuo che ha la tendenza di porre il sesso al centro della vita psichica, della morale e dei rapporti sociali. https://dilei.it/sesso/cosa-significano-gli-acronimi-lgbtq-lgbtqia-e-lgbtqiapk/455645/

[4] L’aggettivo kinky deriva dal termine kink che descrive una serie di pratiche sessuali non consuete atte ad intensificare il rapporto tra due persone e la loro sessualità. https://dilei.it/sesso/cosa-significano-gli-acronimi-lgbtq-lgbtqia-e-lgbtqiapk/455645/

[5] «Minorenni spinti a cambiare sesso per non urtare gli attivisti LGBT», Francesco Borgonovo, “La Verità”, 5 marzo 2019

Video di Marcello Pamio

Dall'ideologia di genere al transumanesimo per giungere al postumano. Ecco i passaggi cruciali - passando per l'ectogenesi - attraverso i quali si vuole la totale disgregazione dell'essere umano.
Una pericolosissima deriva antropologica che vuole trasformare l'uomo in un essere amorfo, privo di valori, delle radici e di cultura, e soprattutto privo di identità...

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