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Marcello Pamio

Siamo di fronte alla più grande PsyOps, operazione psicologica, mai messa in atto nel mondo.

Problema - Reazione - Soluzione

Problema: VIRUS
Reazione: PAURA
Soluzione: DITTATURA (medica, mediatica, sociale, finanziaria, politica e culturale)

Con la scusa di un misterioso virus, arrivato dall'Oriente (forse), il Grande Fratello affina le armi e stringe sempre il cappio attorno alle già risicate libertà.
Isolamento sociale (che fa crescere non solo la paura ma anche rabbia/rancore).
Tracciamento digitale, incrociando tabulati, carte di credito e satellitare dei cellulari.
Per sapere in ogni momento dove siamo e cosa stiamo acquistando.
Telecamere, sensori biometrici e termici per vedere in ogni istante cosa facciamo. 
Nell'attesa del microchip e della sparizione del contante, passaggi questi ultimi obbligatori! Nel biochip saranno registrati tutti i dati individuali, sanitari, fiscali, compreso l'ID, l'Identificativo Digitale che tutti avranno.
Il denaro cartaceo dovrà sparire per lasciare il posto alla moneta virtuale, elettronica, facilmente manipolabile e gestibile dalle mani dei manovratori.
Mentre i sudditi impauriti e reclusi in casa attendono il vaccino, le antenne per il 5G spuntano come i funghi, perché tale tecnologia è importantissima per la dittatura (medica, mediatica, sociale, finanziaria, politica e culturale)...


Marcello Pamio

Nel 2015 nasce a New York l'Alleanza ID2020, ufficialmente un'organizzazione di rifugiati, una specie di partnership globale che riunisce organizzazioni pubbliche e private con lo scopo di migliorare la vita attraverso quella che va sotto il nome di “identità digitale”.

A gestire questa alleanza c'è l'Identity2020 Systems Inc., una corporation che collabora con varie agenzie delle Nazioni Unite, ONG, governi e imprese di tutto il mondo.
Durante il vertice del 2019 a New York intitolato “Rising to the Good ID Challenge”, l’alleanza ID2020 ha deciso di implementare il programma dell'Agenda nel 2020, cioè quest'anno, una decisione che è stata poi confermata - ovviamente a porte chiuse - a gennaio 2020 al World Economic Forum (WEF) di Davos.

I partner fondatori dell'ID2020 sono l'immancabile e immarcescibile Bill Gates, il GAVI (un'associazione che promuove la vaccinazione per tutti) e la Fondazione Rockefeller!
Tre entità coinvolte da molti anni in qualsiasi operazione volta alla vaccinazione globale.

Possiamo affermare che l'ID2020 System Inc. sia una vera e propria costola dei Rockefeller, visto che nel sito ufficiale della Fondazione...

Cosa nasconde questa alleanza?
Si tratta di un programma di identificazione elettronica che utilizza la vaccinazione generalizzata come piattaforma per l'identità digitale. Avete letto bene: usano la vaccinazione come piattaforma!
Il programma sfrutta le operazioni di registrazione delle nascite e di vaccinazione esistenti per fornire ai neonati un'identità digitale portatile e persistente collegata biometricamente.
Senza un'identità - dicono loro - le persone sono spesso invisibili, incapaci di votare, accedere all'assistenza sanitaria, aprire un conto bancario o ricevere un'istruzione. Senza dati precisi sulla popolazione, le organizzazioni pubbliche e private fanno fatica a fornire i servizi umani di base in modo ampio e accurato.

Viene da sé che, per identificazione digitale, lorsignori intendono l’inserimento nel corpo umano di un microchip contenente tutte le informazioni personali dei sudditi.
Quindi dopo la pandemia di Coronavirus dichiarata dall'OMS l'11 marzo scorso il prossimo passo potrebbe essere - anche su raccomandazione della stessa OMS o dei singoli paesi - quello di "forzare la vaccinazione", sotto sorveglianza della polizia o dell'esercito?
Non è che la pandemia sia stata dichiarata proprio per stendere il tappeto all'ID2020?

Infine, esiste attualmente una tecnologia in grado di creare dei biochip da inserire all'interno del vaccino? Nano-chip in grado di essere controllati in remoto e contenenti tutti i dati personali umani (socio-sanitari, bancari, ecc).
A tal proposito le dichiarazioni del Direttore Generale dell'OMS, il dottor Tedros di qualche giorno fa aprono scenari inquietanti, perché secondo lui sarà necessario spostarsi verso la moneta elettronica, in quanto le banconote possono essere veicolo di infezioni varie, come per esempio il Coronavirus!


Avete capito? Da oggi le banconote cartacee potrebbero trasportare pericolosissimi virus in giro per la società. Meglio farle sparire per lasciare posto all'asettico microchip!
Quindi gli alti vertici del Sistema stanno spingendo per la sparizione della moneta come noi la conosciamo, in direzione di quella virtuale. Ovvio che per tale passaggio il microchip diventa fondamentale...
Quindi: è solo una coincidenza che ID2020 sia stato lanciato all'inizio di ciò che l'OMS chiama pandemia? O era necessaria una pandemia per “lanciare” i programmi devastanti di ID2020?

Conclusione
In pratica Big Pharma sta ufficialmente collaborando con l'industria tecnologica per accoppiare “l'immunizzazione” con la biometria digitale, il che significa che agli esseri umani saranno presto impiantati o inoculati microchip, con i quali potranno essere seguiti e controllati attraverso una matrice di identificazione globale.
Simili alle bestie, così gli umani saranno contrassegnati.
Questa alleanza globalista vuole che tutti gli umani siano “vaccinati” con chip di tracciamento e identità digitale, e il sistema di monitoraggio gestirà facilmente la popolazione mondiale.
Il terreno di sperimentazione del programma ID2020 come sempre sono i paesi del Terzo Mondo, ma il gruppo sta lavorando con i governi degli Stati Uniti per iniziare il microchippaggio delle persone attraverso la vaccinazione. Ad Austin in Texas per esempio, i senzatetto sono cavie collettive per il programma di vaccinazione con microchip dell'ID2020. La scusa è di voler aiutare questa popolazione di disperati ma ovviamente lo scopo è un altro...


Marcello Pamio

Il termine 5G è l’acronimo di «5th (Fifth) Generation» e sta ad indicare tutte le tecnologie e gli standard di quinta generazione (dopo 1G, 2G, 3G e 4G) delle trasmissioni di dati nelle reti di telecomunicazione.
La fascia in cui andrà ad operare il 5G è lo spettro di banda corrispondente alle microonde: da 3 GHz a 300 GHz, la frequenza dei radar militari…
Fin qui le cose che conosciamo, perché gli effetti che tali radiazioni avranno sull’organismo umano sono sconosciuti e non vengono minimamente presi in considerazione.
Il 5G deve assolutamente entrare in funzione, perché è uno dei passaggi cruciali per il Nuovo Ordine Mentale.

Proprio in questo terreno nasce il «5G-MoNArch»: un progetto europeo sulla quinta generazione, testato per la prima volta ad Amburgo e Torino.
Nel capoluogo piemontese, l’evento del 22-23 maggio scorso ha offerto una panoramica sulle diverse opportunità delle reti 5G sia per gli operatori di settore sia per i progetti relativi alle «smart cities», le città “intelligenti”.
Questo progetto è coordinato da Nokia Solutions and Networks Management International GmbH (Germania), la Direzione Tecnica è dell’Universidad Carlos III de Madrid (Spagna) e la gestione dell’innovazione è a cura della Deutsche Telekom AG (Germania). Mentre i partner del progetto sono: Nokia Bell Labs France (Francia), Huawei Technologies Duesseldorf GmbH (Germania), Telecom Italia, Samsung Electronics Limited (Inghilterra), ATOS SE (Spagna), Hamburg Port Authority (Germania), CEA LETI (Francia), Centre for Research & Technology Hellas (Grecia), Mobics Ltd (Grecia), Real Wireless (Inghilterra), Nomor Research (Germania), University of Kaiserslautern (Germania).[1]

5G-MoNArch
MoNArch sarebbe l’acronimo di «Mobile Network Architecture», ma è a dir poco inquietante che lo stesso nome indichi anche un terribile progetto, il «Project Monarch», di controllo mentale creato tra gli anni Cinquanta e Sessanta dalla CIA, in America e Canada e sperimentato sulla popolazione civile e militare (almeno 2 milioni di persone). Altrettanto inquietante è la scelta del logo: la lettera A della parola MonΛrch è rappresentata da un compasso. Ora mi chiedo, con tutti i simboli che il mondo della grafica ha a disposizione, proprio quello più usato dalla massoneria dovevano scegliere?

Il compasso infatti è uno dei più importanti strumenti simbolici della massoneria, preposto a tracciare la rotta del percorso iniziatico. Dal latino «Cum passus», misurare a passo, come metafora della “diritta via” e del “viaggio”. E’ l’utensile del G.A.D.U., del Grande Architetto Dell’Universo dato in dono all’uomo, proprio per congiungere il Divino e l’Umano, il Sopra e il Sotto.
E’ il medium fra l’idea-progetto e la realtà.[2] 
Quindi 5G MonΛrch è il mezzo tra il progetto e la realtà, ma quale realtà, forse quella virtuale?

Project Monarch
Il “progetto Monarch” prevedeva l’ausilio di tecniche quali elettroshock, ipnosi, suoni e parole ripetute per ore, il tutto condito da droghe psichedeliche (tipo LSD) per indurre una disgregazione psichica del soggetto, tale da trasformarlo in uno schiavo obbediente: il suddito perfetto, o il soldato ideale.
La sua natura è statunitense, ma i primissimi studi sul controllo della psiche e del comportamento sono avvenuti in Gran Bretagna e Germania molto tempo prima.

Un passo indietro..
Il primo lavoro nel campo della ricerca della scienza comportamentale è avvenuto in Inghilterra nel 1882, mentre in origine gli interventi psichiatrici sul controllo mentale sono stati effettuati al Kaiser Wilhelm Institute in Germania.

L’«Istituto Tavistock» è nato successivamente a Londra nel 1921 proprio per studiare il «punto di rottura» degli esseri umani…

In quel periodo storico la ricerca era focalizzata sull’eugenetica, e più in particolare sul miglioramento della specie (o razza) umana attraverso il controllo dei fattori ereditari nell’accoppiamento.

Si possono citare a tal proposito squallidi figuri come Heinrich Himmler e Josef Mengele: entrambi ufficiali nazisti, il primo a capo del progetto denominato «Lebersborn», che aveva lo scopo di allevare selettivamente i bambini per formare l’esercito perfetto. Un gruppo di ariani che avrebbe giurato fedeltà totale alla causa del Terzo Reich. Il dottor Mengele, invece, aveva il compito di manipolare sperimentalmente le cavie, mediante interventi di ingegneria genetica e modifica del comportamento. Mengele, noto come l’Angelo della morte, ha lavorato nel campo di concentramento di Auschwitz, mentre il «lavaggio del cervello» è stato condotto sui detenuti di Dachau (hanno studiato le reazioni a ipnosi e mescalina).
Vanno anche ricordate le ricerche condotte durante la Seconda Guerra mondiale dal dottor George Estabrooks (Presidente del Dipartimento di psicologia alla Colgate University), uno psicologo canadese considerato un’autorità mondiale nel campo dell’ipnosi.
Il lavoro di Estabrooks consisteva nella creazione di agenti militari «programmati» e personalità con psiche ipnoticamente indotta (vedere il bellissimo film «Manchurian candidate» con il premio oscar Denzel Washington).

Dopo la guerra, il Dipartimento della Difesa statunitense ha segretamente importato molti degli scienziati nazisti e fascisti, sia italiani che tedeschi, attraverso il Sudamerica e grazie all’appoggio del Vaticano, nell’operazione chiamata «Progetto Paperclip». Tali scienziati furono importantissimi per la successiva creazione di agenzie come CIA, NSA, NASA, ecc.


Non a caso la CIA da quando è stata fondata ha sempre dedicato molti sforzi economici alle ricerche volte alla modifica e al controllo del comportamento umano, e il «Progetto BLUEBIRD», approvato dal Direttore Allen Dulles nel 1950, ne è la prova. Gli obiettivi erano: perfezionare una tecnica di condizionamento personale per impedire l’estrazione di informazioni dai soggetti, con mezzi conosciuti; valutare la possibilità di controllo di un individuo mediante l’applicazione di tecniche di interrogatorio speciali; indagare il miglioramento della memoria e istituire dei mezzi di difesa per prevenire il controllo ostile del personale dell’Agenzia.

MKULTRA
Nell’agosto dell’anno seguente il progetto BLUEBIRD è stato rinominato «ARTICHOKE», e tra le altre cose prevedeva l’utilizzo offensivo delle tecniche di ipnosi e droghe sugli interrogatori, per diventare poi il famoso «Project MKULTRA», dove «MK» sta per «Mind Kontrolle».
Come detto i medici e gli scienziati nazisti hanno giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo di progetti come MKULTRA, e la correlazione tra gli esperimenti effettuati nei campi di concentramento e quelli negli States, sono chiaramente evidenti.

Anche in questo caso l’ingerenza sul comportamento umano avveniva per mezzo di tecniche tra cui radiazioni, elettroshock, interventi psicologici e psichiatrici, uso di sostanze stupefacenti psichedeliche (LSD) e altri dispositivi paramilitari.
Il Progetto è stato esposto pubblicamente nel 1970 grazie ad azioni legali presentate da sopravvissuti canadesi e dalle loro famiglie.
Ovviamente il governo americano e canadese fecero un accordo stragiudiziale in modo da non essere tenuti ad ammettere ufficialmente gli illeciti.
Tra i vari sotto-progetti di MkUltra c’è il nostro «Project MONARCH», ufficialmente inaugurato dall’esercito degli Stati Uniti nei primi anni ’60, che sembra essere il più importante e che è ancora classificato come top secret con la scusa della «sicurezza nazionale».

Il nome Monarch si riferisce alla farfalla monarca, perché si dice che una persona che subisce traumi indotti da elettroshock, avrebbe una sensazione di leggera vertigine, come se si sentisse fluttuare nell’aria, appunto come una farfalla…
Ma vi è anche una rappresentazione simbolica relativa alla trasformazione e/o metamorfosi dell’insetto: da bruco dentro un bozzolo (dormienza, inattività), diventa una farfalla (nuova creazione, nuova vita).

Va infine fatto notare che il significato etimologico della parola «Psiche» vuol dire sia «anima» che anche «farfalla», forse per la credenza che le anime siano farfalle alla ricerca di una nuova reincarnazione…

In definitiva il Progetto Monarch potrebbe essere descritto come una forma di dissociazione strutturata, con il fine di creare nella mente del soggetto compartimenti stagni, che rispondono a personalità multiple. La maggioranza delle vittime del progetto provengono, non a caso, da condizioni complesse e conflittuali, quali situazioni incestuose, storie di pedofilia: orfanotrofi, case famiglia, case di cura, adozioni, ecc.
E’ molto più facile infatti modificare il comportamento e la psiche di bambini violentati, abusati, strappati alle famiglie naturali e allevati in condizioni disumane…

Il Metodo Monarch
Il progetto inizia con la creazione di una “dissociazione” all’interno del soggetto, e di solito si agisce dal momento della nascita fino a circa sei/sette anni. Il cervello entro il primo settennio, essendo in formazione, è totalmente plastico e quindi facilmente manipolabile…
Ora sarà più chiaro a tutti il motto dei gesuiti: «dateci un bambino fino ai 7 anni, e sarà nostro per sempre!».
Attraverso l’uso dell’elettroshock, abusi sessuali e altre metodiche, i traumi provocano la scissione della mente in più personalità, gestibili a proprio piacimento dal «programmatore». Il «Disturbo di Personalità Multipla» o «Disturbo Dissociativo di Identità» sono alla base della programmazione Monarch.
Altri condizionamenti della mente sono rafforzati attraverso l’ipnosi, la coercizione, le inversioni di piacere-dolore, privazione di cibo, acqua, sonno e la deprivazione sensoriale, insieme a vari farmaci e psicofarmaci che modificano le funzioni cerebrali.
La seconda fase è quella di incorporare i «comandi» o i «messaggi» all’interno dello specifico nucleo di alterazione. Questo risultato è ottenuto attraverso l’ausilio di cuffie hi-tech, in combinazione con computer che emettono onde sonore non udibili o armoniche che influenzano i percorsi neurali che vanno al subconscio e inconscio.

I dispositivi di Realtà VirtualeVirtual Reality») e i vari dispositivi ottici vengono utilizzati in contemporanea con i generatori di armoniche e luci pulsanti colorate.
Anche la musica gioca un ruolo fondamentale nella programmazione, attraverso combinazioni di tonalità variabili, ritmi e parole.
Dagli anni Cinquanta ad oggi la tecnologia e l’informatica hanno fatto passaggi mostruosi, per cui non possiamo minimamente sapere quali sono le tecniche odierne di condizionamento mentale di simili progetti. Possiamo solo fare delle supposizioni…

Conclusioni
Dopo quanto detto, il progetto europeo denominato (non a caso) «5G-MoNArch» assume una connotazione molto più occulta e inquietante.
Il logo scelto non lascia spazio ad alcun dubbio: pensare che il nome Monarch e il compasso massonico siano solo un caso, sarebbe un’offesa all'intelligenza umana.
Ma se non è una banale coincidenza, allora potrebbe rappresentare un piano voluto dall'alto con lo scopo di realizzare il Project Monarch di controllo mentale e sociale.

Un controllo che non si avvale più come in passato di scariche elettriche e droghe psichedeliche, ma di onde e vibrazioni: frequenze mirate che riescono a penetrare direttamente nella rete neurale, modificandone la struttura neurochimica…
Ora è tutto molto più subdolo e pervasivo.
Oggi i nuovi Mengele hanno a disposizione un arsenale fisico e chimico impensabile (microchip, scie chimiche, frequenze, 5G, ecc.) e miliardi di persone rinchiuse e isolate nei loro hangar cerebrali, ma interconnesse con quella Rete creata dal Sistema. Quella finta libertà (anche se si tratta di gulag con le pareti trasparenti!) molto funzionale.
Immaginiamo ora che questo Sistema voglia rendere il mondo invivibile.
Si tratta solo di una visione ovviamente!
E immaginiamo che questo fantomatico Sistema abbia creato anche dei mondi virtuali dove la gente potrebbe passarci tanto, tanto tempo.

Problema > Reazione > Soluzione

La Soluzione ce l’hanno (ecco perché gli serve il 5G): rete di interconnessione globale e globalizzante, controllo elettronico assoluto, internet delle cose, intelligenza artificiale, “mondi virtuali” iper-realistici, ecc.
Il Problema ora è rendere il ”mondo reale” così abbruttito e violento, da spingere le persone a cercare, desiderare e richiedere maggior sicurezza (telecamere e sensori dappertutto, microchip e altro), e mondi virtuali, finti ma belli e sicuri...
Siamo nella pura fantascienza? Può essere, anche se fa riflettere assai il manifesto (vedi foto sotto) della presentazione del progetto «5G-MoNArch» avvenuta a Torino e pubblicato nel sito della Telecom.[3]
Si vede una ragazza che indossa un visore, tenendo in mano un joystick, e grazie alla super connettività 5G sta sperimentando la modifica della realtà: è proiettata in una pura Realtà Virtuale.
Per essere più precisi, una visita immersiva nella camera di Madama Reale: «Il visitatore, con gli occhiali per la realtà virtuale e i comandi in mano, attraverso una connessione 5G ha controllato il suo avatar interagendo con una guida remota che lo ha accompagnato dentro la camera di Madama Reale, coinvolgendolo in un’attività di restauro». [4]

Dovrebbe essere abbastanza chiaro che il 5G, oltre al discorso dei pericolosi campi elettromagnetici, apre scenari a dir poco apocalittici!
Sembrerà un luogo comune, ma la fantascienza sta diventando sempre più realtà, o meglio la nostra realtà sta superando la fantasia più spinta...
E' risaputo che i campi elettromagnetici sono in grado di influenzare sia il cervello che i pensieri umani: cosa potrà fare la nuova tecnologia 5G? Creare nuovi mondi virtuali dove rinchiudere le persone?
Oggi sempre più giovani vivono scollegati dal mondo reale preferendo il cyberspazio, ma il limite attuale è la qualità e quantità delle informazioni che si possono scambiare. Con il 5G (e il fratello 6G già pronto) questi limiti verranno letteralmente disintegrati: saranno possibili un'interattività e una pervasività totale, ma sarà possibile anche creare mondi virtuali indistinguibili da quello reale…
A tal proposito, l’incipit del film indipendente «Virtual Revolution» del 2016 calza a pennello e con esso quindi concludo:

«E’ l’anno 2047 e siamo nel pieno di un secolo di rivoluzione tecnologica. La rivoluzione è avvenuta, ma non nel modo in cui la gente si aspettava.
Le persone immaginavano robot, macchine volanti, grandi esplorazioni spaziali, tutto questo si è realizzato, ma nulla di ciò ha rappresentato il cambiamento tanto atteso.
La rivoluzione non è servita per controllare meglio la nostra realtà, ma per fuggire da essa.
Tutto è cominciato sotto forma di videogiochi, mondi virtuali chiamati “universi”, in cui i giocatori possono interpretare avatar in diverse epoche, condizioni e ambienti: dal medioevo alla fantascienza, al western. Questi universi sono diventati sempre più realistici, e di conseguenza è diventato sempre più difficile distinguere la realtà dalla fantasia.
Quando sono venuti meno i motivi per restare nel mondo reale, la società ha subìto un cambiamento.
Il 75% della popolazione è noto come i “connessi”: si è staccato dalla realtà e trascorre tutto il proprio tempo on-line, lasciando il mondo reale a una piccola minoranza.
La rivoluzione è avvenuta, ma non nel modo in cui la gente si aspettava».

 

Per maggiori informazioni

«Il Progetto 5G-Monarch», www.nogeoingegneria.com/librifilms/il-progetto-5g-monarch/

[1] «5G Mobile Network Architecture», https://5g-monarch.eu/about-the-project/consortium/

[2] «Il compasso: la congiunzione iniziatica», www.loggiagiordanobruno.com/20110513-il-compasso-la-congiunzione-iniziatica.html

[3] https://www.telecomitalia.com/tit/it/innovazione/la-rete-5G-in-italia/5G-MoNArch.html

[4] idem


Marcello Pamio

Ogni anno, tra maggio e giugno, il Gruppo Bilderberg si riunisce in qualche prestigiosissimo albergo europeo per decidere le sorti del globo, dal punto di vista economico, finanziario e politico.
Il «Bilderberg Group» è una conferenza “non ufficiale” che prevede circa 130 invitati, tra personalità influenti e potenti dell’economia, media, politica, tecnologia, banchieri, intelligence, Segretari di stato, primi ministri, ecc. Tutti in forma privata, dicono.

Il nome deriva dal loro primo incontro che risale al 1954, avvenuto nell’Hotel de Bilderberg in Oosterbeek nei Paesi Bassi.
Si tratta di una creatura della Guerra Fredda, o per meglio dire, del RIIA britannico, del Royal Institute of International Affaire, un istituto nato il 30 maggio 1919 a Londra, come capitolo locale della Round Table fondata invece con proiezioni transnazionali.
Il RIAA è noto anche come Chatam House, con sede al numero 10 di St. James Square a Londra, nel 1979 contava su un Consiglio di 33 persone alla guida di circa 3000 membri.

L’idea della nascita del Gruppo Bilderberg venne a Joseph Retinger, che al tempo si occupava della crescita dell’anti-americanismo in Europa Occidentale. Personaggio chiave della politica mondiale per quasi mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni con il Colonnello House, con la potentissima famiglia ebraica Warburg, con i banchieri internazionali Lehman, Baruch. Era anche membro della Pilgrim’s Society e del CFR statunitense (il corrispondente del RIIA negli Stati Uniti, detto anche «governo ombra»).
L’influenza di Joseph Retinger sui circoli mondialisti era tale da meritarsi il soprannome di «His Grey Eminence», Sua Eminenza Grigia!
Lo scopo iniziale del Bilderberg era quello di rinforzare l’unità dei Paesi Occidentali contro la «minaccia comunista», ma poi con il collasso del Patto di Varsavia, il gruppo, con a capo l’America, si è concentrato sul rafforzamento e sviluppo della globalizzazione.
Dall’11 settembre 2001, a seguito degli attacchi su New York, è diventato di primaria importanza lo «scontro tra civiltà» o «scontro di religioni».

Quest’anno la nazione scelta è la Svizzera, per la precisione all’Hotel Montreux Palace di Vaud, a Montreux una cittadina affacciata sul lago di Ginevra, e il periodo va dal 30 maggio al 2 giugno.
Non poteva mancare ovviamente Lilli Gruber, la «rossa col gomito appoggiato» (come la definiva Giorgio Gaber) ospite fisso da molto tempo, ma la grandissima novità è che tra gli invitati c’è Matteo Renzi!
Avete letto bene, il Mr. Bean della politica italiana è stato invitato alla riunione, e questo fa ben sperare, perché se sono arrivati a invitare nullità politiche simili, allora il Gruppo è spacciato e ha i giorni contati!

Gli argomenti chiave della discussione saranno i seguenti:

  1. Un ordine strategico stabile
  2. Cosa dopo l’Europa?
  3. Cambiamenti climatici e sostenibilità
  4. Cina
  5. Russia
  6. Il futuro del capitalismo
  7. Brexit
  8. L’etica dell’intelligenza artificiale
  9. La militarizzazione dei social media
  10. L’importanza dello spazio
  11. Cyber terrorismo

Sotto l’elenco completo di tutti i partecipanti, ma in sintesi, come ogni anno i media non mancano mai, e infatti tra gli invitati figurano personaggi del «Financial Times», «The New York Times», «The Washington Post», «Bloomberg», «The Economist», «L’Echo». Per l’Italia Stefano Feltri, vice-caporedattore de «Il Fatto Quotidiano»…
Tra i pezzi da novanta il Segretario Generale della NATO, il CEO della Microsoft, il vice direttore della Roche, il CEO della Goldman Sachs e di altre banche e assicurazioni, il presidente del World Economic Forum, il governatore della Banca d’Inghilterra e addirittura il consulente capo del Presidente degli Stati Uniti d’America!
Il tutto questo, riuscite ad immaginare Matteo Renzi che tra i corridoi dell’albergo cerca di far ridere il decrepito Henry Kissinger mentre lo spinge sulla sua sedia a rotelle? Oppure mentre cerca di comunicare in un anglotoscano da film comico, con il direttore della Sicurezza Nazionale americano?
Queste sono le cose che rendono stupenda la vita….

Elenco completo dei partecipanti al meeting:

BOARD
Castries, Henri de (FRA), Chairman, Steering Committee; Chairman, Institut Montaigne
Kravis, Marie-Josée (USA), President, American Friends of Bilderberg Inc.; Senior Fellow, Hudson Institute
Halberstadt, Victor (NLD), Chairman Foundation Bilderberg Meetings; Professor of Economics, Leiden University
Achleitner, Paul M. (DEU), Treasurer Foundation Bilderberg Meetings; Chairman Supervisory Board, Deutsche Bank AG

PARTICIPANTI
Abrams, Stacey (USA), Founder and Chair, Fair Fight
Adonis, Andrew (GBR), Member, House of Lords
Albers, Isabel (BEL), Editorial Director, De Tijd / L’Echo
Altman, Roger C. (USA), Founder and Senior Chairman, Evercore
Arbour, Louise (CAN), Senior Counsel, Borden Ladner Gervais LLP
Arrimadas, Inés (ESP), Party Leader, Ciudadanos
Azoulay, Audrey (INT), Director-General, UNESCO
Baker, James H. (USA), Director, Office of Net Assessment, Office of the Secretary of Defense
Balta, Evren (TUR), Associate Professor of Political Science, Özyegin University
Barbizet, Patricia (FRA), Chairwoman and CEO, Temaris & Associés
Barbot, Estela (PRT), Member of the Board and Audit Committee, REN (Redes Energéticas Nacionais)
Barroso, José Manuel (PRT), Chairman, Goldman Sachs International; Former President, European Commission
Barton, Dominic (CAN), Senior Partner and former Global Managing Partner, McKinsey & Company
Beaune, Clément (FRA), Adviser Europe and G20, Office of the President of the Republic of France
Boos, Hans-Christian (DEU), CEO and Founder, Arago GmbH
Bostrom, Nick (UK), Director, Future of Humanity Institute, Oxford University
Botín, Ana P. (ESP), Group Executive Chair, Banco Santander
Brandtzæg, Svein Richard (NOR), Chairman, Norwegian University of Science and Technology
Brende, Børge (NOR), President, World Economic Forum
Buberl, Thomas (FRA), CEO, AXA
Buitenweg, Kathalijne (NLD), MP, Green Party
Caine, Patrice (FRA), Chairman and CEO, Thales Group
Carney, Mark J. (GBR), Governor, Bank of England
Casado, Pablo (ESP), President, Partido Popular
Ceviköz, Ahmet Ünal (TUR), MP, Republican People’s Party (CHP)
Champagne, François Philippe (CAN), Minister of Infrastructure and Communities
Cohen, Jared (USA), Founder and CEO, Jigsaw, Alphabet Inc.
Croiset van Uchelen, Arnold (NLD), Partner, Allen & Overy LLP
Daniels, Matthew (USA), New space and technology projects, Office of the Secretary of Defense
Davignon, Etienne (BEL), Minister of State
Demiralp, Selva (TUR), Professor of Economics, Koç University
Donohoe, Paschal (IRL), Minister for Finance, Public Expenditure and Reform
Döpfner, Mathias (DEU), Chairman and CEO, Axel Springer SE
Ellis, James O. (USA), Chairman, Users’ Advisory Group, National Space Council
Feltri, Stefano (ITA), Deputy Editor-in-Chief, Il Fatto Quotidiano
Ferguson, Niall (USA), Milbank Family Senior Fellow, Hoover Institution, Stanford University
Findsen, Lars (DNK), Director, Danish Defence Intelligence Service
Fleming, Jeremy (GBR), Director, British Government Communications Headquarters
Garton Ash, Timothy (GBR), Professor of European Studies, Oxford University
Gnodde, Richard J. (IRL), CEO, Goldman Sachs International
Godement, François (FRA), Senior Adviser for Asia, Institut Montaigne
Grant, Adam M. (USA), Saul P. Steinberg Professor of Management, The Wharton School, University of Pennsylvania
Gruber, Lilli (ITA), Editor-in-Chief and Anchor "Otto e mezzo", La7 TV
Hanappi-Egger, Edeltraud (AUT), Rector, Vienna University of Economics and Business
Hedegaard, Connie (DNK), Chair, KR Foundation; Former European Commissioner
Henry, Mary Kay (USA), International President, Service Employees International Union
Hirayama, Martina (CHE), State Secretary for Education, Research and Innovation
Hobson, Mellody (USA), President, Ariel Investments LLC
Hoffman, Reid (USA), Co-Founder, LinkedIn; Partner, Greylock Partners
Hoffmann, André (CHE), Vice-Chairman, Roche Holding Ltd.
Jordan, Jr., Vernon E. (USA), Senior Managing Director, Lazard Frères & Co. LLC
Jost, Sonja (DEU), CEO, DexLeChem
Kaag, Sigrid (NLD), Minister for Foreign Trade and Development Cooperation
Karp, Alex (USA), CEO, Palantir Technologies
Kerameus, Niki K. (GRC), MP; Partner, Kerameus & Partners
Kissinger, Henry A. (USA), Chairman, Kissinger Associates Inc.
Koç, Ömer (TUR), Chairman, Koç Holding A.S.
Kotkin, Stephen (USA), Professor in History and International Affairs, Princeton University
Kramp-Karrenbauer, Annegret (DEU), Leader, CDU
Krastev, Ivan (BUL), Chairman, Centre for Liberal Strategies
Kravis, Henry R. (USA), Co-Chairman and Co-CEO, Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Kristersson, Ulf (SWE), Leader of the Moderate Party
Kudelski, André (CHE), Chairman and CEO, Kudelski Group
Kushner, Jared (USA), Senior Advisor to the President, The White House
Le Maire, Bruno (FRA), Minister of Finance
Leyen, Ursula von der (DEU), Federal Minster of Defence
Leysen, Thomas (BEL), Chairman, KBC Group and Umicore
Liikanen, Erkki (FIN), Chairman, IFRS Trustees; Helsinki Graduate School of Economics
Lund, Helge (GBR), Chairman, BP plc; Chairman, Novo Nordisk AS
Maurer, Ueli (CHE), President of the Swiss Federation and Federal Councillor of Finance
Mazur, Sara (SWE), Director, Investor AB
McArdle, Megan (USA), Columnist, The Washington Post
McCaskill, Claire (USA), Former Senator; Analyst, NBC News
Medina, Fernando (PRT), Mayor of Lisbon
Micklethwait, John (USA), Editor-in-Chief, Bloomberg LP
Minton Beddoes, Zanny (GBR), Editor-in-Chief, The Economist
Monzón, Javier (ESP), Chairman, PRISA
Mundie, Craig J. (USA), President, Mundie & Associates
Nadella, Satya (USA), CEO, Microsoft
Netherlands, His Majesty the King of the (NLD)
Nora, Dominique (FRA), Managing Editor, L’Obs
O’Leary, Michael (IRL), CEO, Ryanair D.A.C.
Pagoulatos, George (GRC), Vice-President of ELIAMEP, Professor; Athens University of Economics
Papalexopoulos, Dimitri (GRC), CEO, TITAN Cement Company S.A.
Petraeus, David H. (USA), Chairman, KKR Global Institute
Pienkowska, Jolanta (POL), Anchor woman, journalist
Pottinger, Matthew (USA), Senior Director, National Security Council
Pouyanné, Patrick (FRA), Chairman and CEO, Total S.A.
Ratas, Jüri (EST), Prime Minister
Renzi, Matteo (ITA), Former Prime Minister; Senator, Senate of the Italian Republic
Rockström, Johan (SWE), Director, Potsdam Institute for Climate Impact Research
Rubin, Robert E. (USA), Co-Chairman Emeritus, Council on Foreign Relations; Former Treasury Secretary
Rutte, Mark (NLD), Prime Minister
Sabia, Michael (CAN), President and CEO, Caisse de dépôt et placement du Québec
Sanger, David E. (USA), National Security Correspondent, The New York Times
Sarts, Janis (INT), Director, NATO StratCom Centre of Excellence
Sawers, John (GBR), Executive Chairman, Newbridge Advisory
Schadlow, Nadia (USA), Senior Fellow, Hudson Institute
Schmidt, Eric E. (USA), Technical Advisor, Alphabet Inc.
Scholten, Rudolf (AUT), President, Bruno Kreisky Forum for International Dialogue
Seres, Silvija (NOR), Independent Investor
Shafik, Minouche (GBR), Director, The London School of Economics and Political Science
Sikorski, Radoslaw (POL), MP, European Parliament
Singer, Peter Warren (USA), Strategist, New America
Sitti, Metin (TUR), Professor, Koç University; Director, Max Planck Institute for Intelligent Systems
Snyder, Timothy (USA), Richard C. Levin Professor of History, Yale University
Solhjell, Bård Vegar (NOR), CEO, WWF - Norway
Stoltenberg, Jens (INT), Secretary General, NATO
Suleyman, Mustafa (GBR), Co-Founder, Deepmind
Supino, Pietro (CHE), Publisher and Chairman, Tamedia Group
Teuteberg, Linda (DEU), General Secretary, Free Democratic Party
Thiam, Tidjane (CHE), CEO, Credit Suisse Group AG
Thiel, Peter (USA), President, Thiel Capital
Trzaskowski, Rafal (POL), Mayor of Warsaw
Tucker, Mark (GBR), Group Chairman, HSBC Holding plc
Tugendhat, Tom (GBR), MP, Conservative Party
Turpin, Matthew (USA), Director for China, National Security Council
Uhl, Jessica (NLD), CFO and Executive Director, Royal Dutch Shell plc
Vestergaard Knudsen, Ulrik (DNK), Deputy Secretary-General, OECD
Walker, Darren (USA), President, Ford Foundation
Wallenberg, Marcus (SWE), Chairman, Skandinaviska Enskilda Banken AB
Wolf, Martin H. (GBR), Chief Economics Commentator, Financial Times
Zeiler, Gerhard (AUT), Chief Revenue Officer, WarnerMedia
Zetsche, Dieter (DEU), Former Chairman, Daimler AG


Marcello Pamio

Il 25 febbraio scorso è stato ufficializzato nella Gazzetta l’inserimento del medicinale Triptorelina nell’elenco dei farmaci erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
La Triptorelina Pamoato è il principio attivo, il nome commerciale è Decapeptyl e appartiene alla categoria farmacologica degli «Analoghi degli ormoni liberatori delle gonadotropine», in pratica agisce causando la soppressione della funzione gonadotropa pituitaria, detto in parole semplici blocca alcuni importantissimi ormoni, come il testosterone, agendo direttamente sulla ghiandola endocrina pituitaria: l’ipofisi!

Attualmente viene somministrato nel carcinoma della prostata e in quello della mammella mediante un’iniezione che viene effettuata tassativamente ogni 3 mesi.
Ma perché un farmaco in uso nei tumori ormono-sensibili viene inserito nella Gazzetta ufficiale?
La risposta è semplice ma inquietante: perché l’impiego sarà allargato ai casi «in cui la pubertà sia incongruente con l’identità di genere (disforia di genere)».[1]
Quindi il Ministero della Salute e l’Aifa hanno autorizzato l’utilizzo di un farmaco ormono-castrante già in uso per il cancro al seno e alla prostata, per i bambini che non riconoscono il proprio corpo e/o la propria sessualità!

Questo è il risultato delle sempre più potenti lobbies pro-trans, le quali non solo aumentano le lettere degli acronimi LGBT, LGBTQ, LGBTQIA, LGBTQIAPK, ma anche la loro pressione sociale.
Associazioni ufficialmente nate per proteggere e sostenere i diritti di Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Queer, Intersessuali, Asessuati[2], Pansessuali[3] e Kinky[4], ufficiosamente rappresentano invece un formidabile e funzionale strumento di manipolazione mediatica e politica assai rilevante.
Purtroppo è molto triste sapere che l’Italia è il primo paese in Europa per tumori in età pediatrica, il primo anche per obesità infantile, e la priorità del governo (quello del cambiamento) oltre alle vaccinazioni coatte è autorizzare un farmaco che castra i bambini confusi!

Ovviamente, come dietro le vaccinazioni c’è un progetto molto più lungimirante, così anche dietro a tutto questo vi è un piano ben più complesso ed occulto rispetto a quello che si può osservare in superficie…
E quello che sta accadendo in Inghilterra in questi giorni, dovrebbe far riflettere tutti…

Gender Indentity Development Service (GIDS)
Si tratta dell’unico centro britannico che si occupa di bambini che vogliono cambiare sesso.
Fa parte dell’NHS, del servizio sanitario di Sua Maestà e ha sede a Londra dentro il Tavistock.

Negli ultimi 5 anni i pazienti, tutti minorenni, sono cresciuti esponenzialmente da 468 a 2519 all’anno, con un aumento del 400%.
Quello che non viene evidenziato dai media è ciò che sta accadendo all’interno del Centro…
Lo psicanalista David Bell, a capo del personale del GIDS, ha spiegato in un suo report che il servizio per il cambio di sesso dei minorenni NON è in grado di valutare adeguatamente i suoi giovanissimi pazienti. Non solo, è arrivato anche a denunciare che il Centro riceve pressioni enormi in particolare dalle lobbies e dagli attivisti pro-trans. Lo avete letto da qualche parte?
Anche la d.ssa Polly Carmichael, direttrice del GIDS, ha dovuto ammettere pubblicamente che il suo centro riceve parecchie pressioni!
Infine sono arrivate le dimissioni del dottor Marcus Evans, che faceva parte della Fondazione che guida il GIDS. Le motivazioni sono sempre quelle: «il GIDS è stato accusato di essere troppo veloce nell’offrire cure mediche a bambini e ragazzi. Trattamenti (farmaci che bloccano gli ormoni) che hanno conseguenze di vasta portata sconosciute e che, senza una sufficiente esplorazione dei sentimenti e delle motivazioni del bambino, possono avere effetti devastanti sulla sua vita, la sua identità e il suo sviluppo.»[5]

Quindi due figure autorevoli del centro inglese hanno fatto outing, denunciando pubblicamente le enormi pressioni ricevute dalle lobbies sempre più politicizzate, che vorrebbero un mondo costituito da bambini transgender...
Ma perché simili pressioni da parte delle associazioni di settore, della politica e della finanza? Hanno solamente lo scopo di richiedere maggiori libertà, maggiori diritti, o c’è dell’altro?
Purtroppo la verità è a dir poco sconvolgente, e per prenderne coscienza è necessario conoscere la storia occultata dell’Istituto Tavistock…

Istituto Tavistock
L’Istituto Tavistock di Londra nacque nel 1920 in Tavistock Square, come clinica psichiatrica ad opera di Cyril Burt, esperto di ricerca sul paranormale e Hugh Crichton-Miller, vicepresidente dell’Istituto C.G. Jung di Zurigo.
Nel 1921 l’undicesimo Duca di Bedford, Marchese di Tavistock donò all’istituto una sede dove furono condotte ricerche sulle psicosi traumatiche da bombardamento nei reduci della Prima Guerra Mondiale. Si trattava di identificare con criteri scientifici la "soglia di rottura" della resistenza di un essere umano sottoposto a sollecitazioni limite.
Il progetto era patrocinato dall’Ufficio per la Guerra Psicologica dell’esercito britannico sotto il comando dello psichiatra John Rawlings Rees.

Nel 1932 divenne direttore del Tavistock un fuoriuscito tedesco, Kurt Lewin, specialista in "dinamiche di gruppo", ovvero tecniche di manipolazione del singolo inserito in un gruppo, tese a fargli acquisire una sua nuova personalità e nuovi valori.
Lewin era fondatore della clinica psicologica di Harvard, che avrebbe avuto una parte di tutto rilievo nel convincere gli americani ad entrare in guerra contro la Germania.
Sviluppatosi come centro di eccellenza per ricerche psichiatriche, il Tavistock, sulla scorta dei successi ottenuti nelle due guerre mondiali, nel 1947 mutava ufficialmente la sua denominazione in "Tavistock Institute of Human Relations".
Grazie ai finanziamenti della Rockefeller Foundation e a qualificanti presenze americane, il nuovo Istituto operava in sinergia con i britannici, fra i quali spiccava il vicedirettore della Clinica Tavistock, il suddetto Rees, cofondatore della Federazione Mondiale della Sanità Mentale.
Va ricordato pure che Rees ebbe per studente un personaggio fuoriuscito dalla Germania che avrebbe fatto una brillante carriera: Heinz (Henry) Alfred Kissinger.

Scopo dichiarato dell’Istituto era, ed è tutt'oggi, «applicare idee e metodi delle scienze sociali a problemi di politica e pratica», sviluppando progetti per l’organizzazione delle istituzioni, dell’industria, del commercio, della salute pubblica e dell’istruzione.
Un campo d’azione multidisciplinare che spazia dall’antropologia, all’economia, alla condotta organizzativa, alle scienze sociali, alla psicoanalisi, alla psicologia e sociologia.
Il progetto era ambizioso: applicare niente meno che al corpo sociale i risultati di quegli studi sul "punto di rottura" messi a punto nel corso delle due guerre mondiali, per distruggere ogni resistenza psicologica dell’individuo e metterlo alla mercé del Nuovo Ordine Mondiale.
Negli anni ‘60 fu lo stesso Tavistock, in collaborazione con i servizi segreti inglesi, a pilotare un esperimento della diffusione e dell’impiego della droga, soprattutto quella prodotta artificialmente, l’LSD, nell’ambito di quel fenomeno socialmente destabilizzante che fu denominato "controcultura", grazie alla larghe sovvenzioni della Fondazione Ford, del Centro Britannico di Studi Ambientali, del Ministero della Difesa britannico, dell’università di Harvard e del Consiglio delle Ricerche di Scienze Sociali della Gran Bretagna.
Personaggio di spicco della controcultura della droga era Gregory Bateson, padre degli hippy californiani, uno dei 5 scienziati di punta del Tavistock che si occupavano di esperimenti di "ingegneria sociale" mediati dalla droga.

Oggi il Tavistock Institute è una sorta di sofisticato laboratorio del RIIA per il controllo sociale, una via di mezzo fra un centro di studi psichiatrici e un centro di ricerche militari, che pubblica un mensile dal titolo Human Relations (Plenum Press).
Obiettivo primario del Tavistock, in ultima analisi, è la ricerca delle modalità per provocare «mutamenti dei paradigmi culturali» nelle società umane, attraverso l’instaurazione di «ambienti sociali perturbati» o la manipolazione delle «dinamiche occulte di gruppo».
A titolo di saggio nel 1989 venne tenuto presso l’Istituto Tavistock un ciclo di conferenze sul tema: «Il ruolo delle Organizzazioni Non Governative nell’indebolire gli stati nazionali», i cui atti vennero pubblicati nel 1991 sulla rivista Human Relations.
Il Tavistock Institute si appoggia a portavoci come la Ditchley Fondation, fin dalla sua fondazione, e a società di pensiero come Club di Roma e ai circoli Bilderberg con i quali collabora strettamente....

Il Tavistock si giova inoltre di una rete americana che include lo Stanford Research Istitute, fondato nel 1946, consulente di multinazionali del calibro della Wells Fargo dei Rothschild, della Bank of America e della Bechtel Corporation.
Ma la vera testa di ponte Tavistock negli Stati Uniti è rappresentata dal maggior "pensatoio" americano, la Rand Corporation, costituita a baluardo del RIIA e quindi del CFR, per il controllo della politica americana ad ogni livello, relazioni internazionali, armamenti, programmi spaziali, politica interna, ecc.
La rete del controllo della mente del singolo e dei comportamenti collettivi mirante a creare, col supporto delle grandi fondazioni, il pensiero unico fondante una nuova scala di valori "politically correct", in pochi decenni si è irradiata in tutto l’Occidente, imponendosi inavvertitamente nelle politiche degli stati, del sistema educativo, nel mondo bancario, degli affari e nei costumi.

Conclusione
Risulta ora più chiara la funzione dell’Istituto: un sofisticatissimo laboratorio di controllo sociale e mentale, ma soprattutto militare, il cui obiettivo è provocare «mutamenti dei paradigmi culturali» nelle società umane.
L’operazione, da far impallidire il diavolo stesso, è il passaggio ultimo che traghetterà l’attuale società verso il porto oscuro del transumano e postumano…

 

Approfondimenti

RIIA, Royal Institute of Internations Affairs
Il primo Istituto Affari Internazionali fu il RIIA fondato il 30 maggio 1919 all’Hotel Majestic di Parigi nel corso della Conferenza di Pace, dal cerchio di iniziati della Round Table, quindi da Cecil Rhodes, Alfred Milner, Arthur Balfour, Albert Grey e Lord Rothschild.
Assieme al CFR americano si trattava di porre in essere sulle due sponde dell’Atlantico un gruppo internazionale, da affiancare ai rispettivi governi per consigliarli e orientarli in tema di politica e affari internazionali.
Il RIIA, noto anche come Chatam House, ha adesso sede al numero 10 di St. James Square a Londra e nel 1979 contava su un Consiglio permanente di 33 persone alla guida di circa 3000 membri.

CFR, council on Foreign Relations
La sua fondazione è descritta nel sito ufficiale del CFR: «si trattò di un club molto discreto di finanzieri newyorkesi e di legali internazionali, organizzato nel giugno del 1918 alla Conferenza di Pace. Sotto la guida di Elihu Root, Segretario di Stato di Theodore Roosevelt e Premio Nobel per la pace, questo gruppo selezionato si chiamò Council of Foreign Relations. Iniziò con 108 membri...funzionari dell'alta banca, di società industriali, commerciali e finanziarie.»
Dalla sua fondazione il CFR ha assunto un ruolo di preminente intermediario fra il mondo dell’Alta Finanza americana, le compagnie petrolifere, le multinazionali e la politica estera del governo degli Stati Uniti. La sua influenza è così profonda e incisiva che può essere considerato il vero motore della politica americana.
Per corroborare tale affermazione si tenga conto che dalle file del CFR sono provenuti: quasi tutti i presidenti americani dopo Franklin Roosevelt, Bush Junior incluso; tutti i Segretari di Stato dopo il 1939; tutti i Segretari alla Difesa; tutti i Direttori della CIA e praticamente tutti i Capi di Stato Maggiore Supremo americano.
Si può affermare che il CFR è l’establishment!

Note

[1] http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/03/02/19A01426/SG

[2] Asessuali sono individui che non presentano caratteristiche che rimandano ad una precisa identità sessuale

[3] Pansessuale è l’individuo che ha la tendenza di porre il sesso al centro della vita psichica, della morale e dei rapporti sociali. https://dilei.it/sesso/cosa-significano-gli-acronimi-lgbtq-lgbtqia-e-lgbtqiapk/455645/

[4] L’aggettivo kinky deriva dal termine kink che descrive una serie di pratiche sessuali non consuete atte ad intensificare il rapporto tra due persone e la loro sessualità. https://dilei.it/sesso/cosa-significano-gli-acronimi-lgbtq-lgbtqia-e-lgbtqiapk/455645/

[5] «Minorenni spinti a cambiare sesso per non urtare gli attivisti LGBT», Francesco Borgonovo, “La Verità”, 5 marzo 2019

L’«Aspen Institute for Umanistic Studies» venne fondato nel 1949 ad Aspen nel Colorado da Robert Maynard Hutchins, Gran Commendatore dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, una branca della Side Masonry, l’alta massoneria Britannica. Presidente dell’Università Rockefeller di Chicago fra il 1929 e il 1950, creatore assieme a Giovanni A. Borghese nell’immediato dopoguerra del Movimento per il Governo mondiale, direttore della programmazione della Fondazione Ford all’inizio degli anni 50, Hutchins era in rapporto con Aldous Huxley per lo studio delle droghe; venne coinvolto negli anni Sessanta, ormai in pensione in un traffico di droga. 
Al momento della fondazione, Hutchins era fiancheggiato da numerosi fabiani (membri della Fabian Society) del CFR (Council on Foreign Relations, Consiglio per le Relazioni Estere, il vero governo ombra americano) e del RIIA britannico (Royal Institute of International Affairs, l’omologo britannico del CFR) i quali, dietro il paravento degli “studi umanistici”, puntavano in realtà a cooptare personaggi del mondo economico e industriale per orientarli verso analisi e prospettive “globali”, leggi mondialiste in senso tecnocratico, e inserirli quindi nei quadri di governo dei rispettivi paesi.

Negli Stati Uniti l’Aspen Institute ha sedi ad Aspen e a Washington, mente in Europa dispone di una rete, costituita in successione, di centri di attività fra loro collegati coordinati. Così nel 1974 venne fondata la sede di Berlino, seguito da quella di Roma nel 1985, con un ufficio a Milano (successivamente anche a Roma); nel 1994 fu la volta di Lione, e per rimanere in Europa, quella di Bucarest nel 2006. Tokyo ebbe la sua sede nel 1998 e Nuova Delhi nel 2004.

Alla guida dell’Aspen Institute è stato lungo Robert O. Anderson, ex segretario del tesoro americano, uno dei direttori del CFR, membro del Bilderberg e della Commissione Trilaterale, giornalista dell’Observer (della famiglia degli Astor) e dirigente della multinazionale petrolifera Atlantic Richfield Corporation (ARCO) dei Rockefeller.
Nel 1974 la Fondazione di Anderson ha finanziato i movimenti ecologisti per imporre le energie cosiddette “alternative” all’energia nucleare, muovendosi di concerto con l’Aspen Institute, che godeva degli stessi finanziamenti dell’Atlantic Richfield.

Secondo quanto espresso nel corso di un convegno tenuto a Venezia il 5 settembre 1986, dall’allora presidente della sezione italiana, l’israelita Gianni De Michelis - presente anche ai simposi di Davos dello World Economic Forum - il fine dell’Aspen è quello di mettere attorno a uno stesso tavolo i protagonisti di maggior rilievo del mondo politico, economico, finanziario per formulare suggerimenti e proposte…
Trattasi di intenzioni assai prossime a quelle del Bilderberg, ma in un rapporto di subordinazione rispetto a quest'ultimo e con valenze spiccatamente culturali, di formazione di quadri per l’establishment, e anche economiche, monetarie e commerciale.

L’Istituto Aspen organizza nelle varie nazioni uno o due seminari all’anno, secondo le necessità, per fare il punto sulla situazione economica, commerciale e finanziaria, il rapporto a quella politica del momento, con la partecipazione di personalità e quadri dei governi europei, americani e giapponesi.
Annotiamo che l’Aspen Italia è stato guidato fino ai primi di febbraio 1995 dall’allora capo del Governo Giuliano Amato. Gli successe Carlo Scognamiglio, ministro della Difesa, mentre Romano Prodi, leader del centro sinistra, il 2 febbraio dello stesso anno veniva nominato “vice presidente vicario”.
Alle sedute dell’Istituto Aspen Italia, mescolate personaggi di spicco del mondo politico ed economico italiano come Giorgio Napolitano, Giulio Tremonti, Enrico Letta, Mario Draghi, Carlo Azeglio Ciampi, Francesco Cossiga, si ritrovano, sempre in omaggio al principio osmotico che vige nelle società di stampo massonico, personaggi appartenenti a circoli superiori come John Chipman, direttore dell’IISS, Lord Dahrendford (RIIA, Fondazione Ford, Bilderberg), Samuel Huntington (CFR), Renato Ruggiero (ex presidente WTO, Bilderberg, Trilaterale) o Peter Tarnoff, Presidente CFR dal 1986 al 1993.

Aspen Institute Italia oggi
L’attualmente Comitato Esecutivo di Aspen Italia è composto dai membri di diritto e da 30 componenti nominati tra i Consiglieri dal Consiglio Generale.
Molti nomi sono assai noti…

Luigi Abete, Giuliano Amato, Lucia Annunziata, Sergio Berlinguer, Alberto Bombassei, Domenico Cacopardo, Sabino Cassese, Giuseppe Cattaneo, Gerhard Dambach, Marta Dassù, Gianni De Michelis, Jean-Paul Fitoussi, Marco Fortis, Franco Frattini, Gabriele Galateri di Genola, Richard Gardner, Donato Iacovone, Gianni Letta, Emma Marcegaglia, Giampiero Massolo, Paolo Mieli, Mario Monti, Mario Moretti Polegato, Lorenzo Ornaghi, Riccardo Perissich, Angelo Maria Petroni, Romano Prodi, Francesco Profumo, Alberto Quadrio Curzio, Dario Rinero, Gianfelice Rocca, Cesare Romiti, Paolo Savona, Carlo Scognamiglio, Nicoletta Spagnoli, Lucio Stanca, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera, Beatrice Trussardi, Giuliano Urbani, Flavio Valeri, Elena Zambon.

L’attuale Presidente è Giulio Tremonti, i Vice Presidenti Alberto Bombassei, Gianfelice Rocca, Paolo Savona (Vicario), Lucio Stanca (Tesoriere), Elena Zambon.
I Presidenti Onorari sono: Giuliano Amato, Gianni De Michelis, Cesare Romiti, Carlo Scognamiglio. Il Consigliere del Presidente: Giuseppe Cattaneo.
Infine «Aspenia», il trimestrale di Affari Internazionali di Aspen Institute (stampato da «Il Sole 24 Ore») è diretta da Marta Dassù, mentre il Direttore Responsabile è la giornalista (con doppio passaporto…) Lucia Annunziata.

Anche se in origine la sede storica era a Milano, per ovvi motivi di prestigio e per essere più vicini alla politica, oggi si trova a Roma, presso il Palazzo Lancellotti a Piazza Navona. Un palazzo storico che appartiene all'omonima famiglia dell'aristocrazia papalina...

Conclusioni
Alla fine l’Aspen Institute è un think tank nato all'insegna dei Rockefeller: un club elitario che si occupa di rappresentare le istanze dei gruppi mondialisti.
Grazie a enormi finanziamenti privati è in grado di influenzare i governi nazionali, infiltrando la sua attività di lobbying in tutti i settori strategici (economia, finanzia, cultura, politica, ecc.).
Lo statuto lo dice chiaramente: fare «promozione delle leadership», e incoraggiare le «leadership illuminate»…
Illuminate da che tipo di luce?

Soci Aspen
Ecco l’elenco dei «soci sostenitori», cioè le società che economicamente finanziano e sostengono Aspen Italia.
All’appello non manca nessuno: tantissime le banche, le multinazionali del farmaco, i colossi del petrolio e delle telecomunicazioni…

A2A, ABB, ABI ‐ Associazione Bancaria Italiana, Accenture, Acea, Aeroporti di Roma, Arriva Italia, Assicurazioni Generali, Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, A.T. Kearney, Atlantia, Autoclavi Fedegari, Banca CR Firenze, Banca Generali, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Popolare di Bari, Banca Sella, Banca Sistema, Banco di Desio e della Brianza, Banor, Barclays Bank Italia, BCube, Bluefin Invest, BMW Group Italia, Brembo, British American Tobacco Italia, Candy Group, Cassa Depositi e Prestiti, Cesi, Citigroup, Compagnia di San Paolo, Conad, Confagricoltura, Confederazione Nazionale Coldiretti, Confindustria, Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Credit Suisse, Deutsche Bank, Dompé Farmaceutici, Duferco Italia Holding, Edison, ENAV, ENEL, Eni, ePRICE, Ernst & Young Financial, Business Advisors, Falck Renewables, Farmindustria ‐ Associazione delle Imprese del Farmaco, Ferfina Holding ‐ Società Italiana per Condotte d’Acqua, Ferrovie dello Stato, Fideuram ‐ Intesa Sanpaolo private Banking, Fincantieri, FNM, Fondazione Cariplo, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Enpam, Fondazione Fiera di Milano, Fondazione Sicilia, Galeries Lafayette, Geox, Getra, Gilead Sciences, Google, Grimaldi Compagnia di Navigazione, Gruppo Banco BPM, Gruppo Marcegaglia, Hewlett‐Packard Italiana, HSBC Bank, IBM Italia, Intesa Sanpaolo, INVITALIA ‐ Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa, Inwit, Iren, Isagro, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Kedrion, Leonardo‐Finmeccanica, Leonis Group, Luisa Spagnoli, Manpower Group Italia, Merloni Holding, Metropolitana Milanese, Microsoft Italia, Morgan Stanley, MSD, Nexi, Nexi Payments, Nielsen Italia, Oliver Wyman, Petrone Group, Philip Morris Italia, PB Tankers, Pirelli & C., Poltrona Frau, Poste Italiane, Procter & Gamble, RAI, Redaelli Tecna, Robert Bosch, Roland Berger Strategy, Consultants Italia, Rolls‐Royce International, SACE, Saipem, SAVE, SEA, Shell Italia, Siemens, Silversea Cruises, Simest, Sisal Group, Sky Italia, Snam, Sofinter, Sol, Techint, Telecom Italia, Terna, Trevi Finanziaria Industriale, UBIBanca, UniCredit, Unilever Italia, Unipol Gruppo Finanziario, Vodafone Italia, Wind Telecomunicazioni, Zambon Group.

 

Per maggiori informazioni «Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia»


Marcello Pamio

L’ossitocina è chiamata l’ormone dell’amore.
Si tratta di una sostanza di natura proteica, formata da 9 aminoacidi, prodotta dall’ipotalamo (una ghiandola posta alla base del cervello) che va ad agire sulla mammella e sull’utero. A livello organico favorisce l’espulsione del feto, ed è proprio per questo che per uso esogeno via endovena viene utilizzata per indurre il travaglio.Durante l’allattamento, la suzione del bambino sul capezzolo ne stimola il rilascio. A differenza però di un altro ormone, la prolattina (che controlla la produzione del latte), l’ossitocina è sensibile a stimolazioni fisiche o psichiche connesse all’allattamento ed indipendenti dallo stimolo sul capezzolo. Per esempio uno spavento o un forte rumore possono bloccare la secrezione riflessa di ossitocina ed ostacolare la produzione del latte durante la poppata. Al contrario la sola vista del neonato o l’udirne il pianto favorisce l’innalzamento dei livelli sierici di ossitocina nella mamma. Da qui la definizione di ormone dell’amore! Cosa c’entra un ormone con il razzismo? Bisogna chiederlo ai ricercatori tedeschi che hanno compiuto uno studio strano e anche un po’ inquietante…

Lo studio tedesco
Lo studio ufficialmente ha avuto origine dalla difficile accettazione del popolo tedesco per l’extracomunitario, in vista delle recenti ondate migratorie che hanno interessato il paese.

«Sono stati presi 183 soggetti tedeschi caucasici e ciascuno di loro è stato fatto sedere davanti ad un computer su cui scorrevano le schede di 50 persone in difficoltà e bisognose di un aiuto economico».

Ad ognuno poi sono stati dati 50 euro con i quali si poteva scegliere di donare ai vari bisognosi: la modalità era libera, quindi si poteva dare da un euro a ciascuno fino a 50 ad una sola persona, oppure tenersi in tasca dei soldi e alcuni donarli. Massima libertà.
Le “cavie” del primo gruppo hanno donato un 30% della somma, con il 19% dato in più agli immigrati rispetto ai tedeschi poveri in canna.Nel secondo esperimento, a metà del gruppo è stata somministrato mediante spray nasale l’ormone ossitocina. I risultati sono stati molto interessanti: sono raddoppiate le donazioni a favore dei bisognosi.
Quindi in pratica l’ossitocina ha reso le persone più generose e solidali nei confronti dei meno fortunati. 

Rimaneva però un piccolo problemino tecnico: l’ossitocina funzionava solo con chi era già favorevole al tema delle migrazioni (come è stato compreso da un questionario preliminare), e quindi non agiva nelle persone contrarie all’accoglienza. Come superare questo scoglio difficile?
L’idea è stata quella di somministrare l’ossitocina ai partecipanti, con l’aggiunta però di una informazione sui soldi che in media erano stati donati dagli esperimenti precedenti. Ovviamente una bugia per scopi scientifici.
Ed ecco il colpo di scena raccontato da Nina Marsh, una delle studiose del gruppo: «a quel punto, anche le persone con atteggiamento negativo verso i migranti hanno donato ai rifugiati il 74% in più rispetto all’esperimento precedente».

I test hanno quindi riscontrato tre situazioni diverse: i tedeschi non drogati hanno un dato un risultato, quelli “drogati” con ossitocina un altro, e infine i tedeschi drogati e condizionati mentalmente un altro ancora.
In pratica l’esempio positivo, il sapere che la massa ha fatto una certa azione, spinge il suddito ideale (“drogato” di buonismo) a conformarsi diventando sempre più “buono” e malleabile…

La responsabile del Dipartimento di psichiatria dell’Università di Bonn, Rene Hurlemann ha concluso che «nelle giuste circostanze, l’ossitocina può aiutare a promuovere l’accettazione e l’integrazione degli immigrati nelle culture occidentali».
Quindi in giro per il mondo si stanno sperimentando sostanze chimiche in grado di modificare il comportamento e l’atteggiamento delle masse. Naturalmente il discorso razzismo è solo una scusante, perché gli scopi di studi simili aprono scenari inimmaginabili e inquietanti.
Dietrologia o fantascienza? Oppure grasso che cola nelle mani del Potere che, da una parte, vuole a tutti i costi fare accettare l’invasione di milioni di disperati e dall’altra poter intervenire direttamente sulle emozioni delle masse? Il tutto con il beneplacito di poveri non-pensanti, di gruppi politici come il PD, della sinistra italiana, di enti religiosi e pseudo-caritatevoli, di ricchissime ONG, di cooperative rosse e di tutti quelli che hanno enormi intrallazzi economici con il business dell’immigrazione.

A proposito di fantascienza, quanti sono i film che hanno portato sullo schermo un mondo futuro in cui la popolazione mediante droghe o altre sostanze aveva superato gli scontri, l’odio, le discriminazioni e le guerre?
Un mondo di persone tenute mansuete da dosi quotidiane di….
Ecco solo qualche esempio.

Filmografia
Non si può non partire da «The Giver: il Mondo di Jonas».
Nel mondo del giovane protagonista Jonas gli abitanti sono immemori di sé e della loro storia e vivono una realtà senza colori, senza sogni, senza emozioni, senza intenzioni grazie a iniezioni mattutine di una droga.Tutte le emozioni vengono negate con la scusa di creare un luogo di pace e torpore…
Una società pseudo-evoluta che ha saputo sconfiggere passioni e violenza (almeno in apparenza), votandosi alla conformità, al pensiero unico e soprattutto all’apatia.

Nel futuro proiettato da «Equilibrium» l’aggressività umana era diventata un tale problema da dover essere controllata dalle autorità con la somministrazione obbligatoria di calmanti e la messa fuorilegge di ogni tipo di sentimento. I sudditi di questa nazione-modello, Libria, seguono docili le istruzioni ricevute dal Padre, una sorta di dittatore teocrate, e la legge è garantita da temibili squadre di funzionari-poliziotti.

Arriviamo al meraviglioso «Fahrenheit 451» il film tratto dal romanzo di Ray Bradbury.
Sempre in un futuro non molto lontano, al fine di preservare l’armonia e la felicità della popolazione i pompieri se ne vanno in giro non a spegnere ma a bruciare tutto quello che è considerato uno strumento di cultura (libri, cd, ecc.). La storia e la conoscenza sono pericolosissime per il Sistema, e le persone dipendono dai nuovi media che pervadono la loro vita, se ne stanno infatti a casa davanti a enormi schermi, e ogni mattina prendono una droga.

Per arrivare al capolavoro editoriale del futurologo Aldous Huxley, «Il Mondo Nuovo».
Un mondo pervaso dal «Soma», una droga il cui effetto è quello di rendere la gente più docile e disponibile a obbedire alle direttive dello Regime.

Perfino nel mitico «Matrix», all’inizio della trilogia, Morpheus fa scegliere all’eletto Neo tra la pillola rossa e quella blu. Una permette il risveglio della coscienza e la visione reale del mondo, l’altra invece fa continuare tranquillamente il “sonno” nella matrix…

All’appello mancano molti di film sui generis, ma questa seppur breve carrellata dimostra che la massonica Hollywood è impegnata da molti anni a indottrinare e propagandare per creare nell’inconscio collettivo la possibilità e la visione di un futuro distopico in cui il Regime interviene nelle coscienze umane con farmaci o vaccini...
Tale ingerenza ovviamente è per il bene comune, per un mondo migliore, privo di guerre e più buono nei confronti di tutti, soprattutto degli immigrati…
Quanto manca alla realizzazione di simili visioni?

 

Marcello Pamio

Dal 7 al 10 Giugno, quasi in concomitanza con le elezioni politiche italiane, avrà luogo un grande evento che si tiene con cadenza annuale dal lontano 1954.
Si tratta del Bilderberg o, come viene spesso chiamato, il “meeting annuale degli alti sacerdoti della globalizzazione”.
Il Gruppo prenota tutto un hotel o un resort tra i più famosi e costosi del mondo, circondato da un esercito di sicurezza armata e polizia locale (pagata da chi?).
Quest’anno ritornano in Italia a Torino, dopo ben 14 anni dall’ultimo incontro avvenuto nel 2004 a Stresa sul Lago Maggiore.
Il luogo del soggiorno molto probabilmente sarà il NH Lingotto.

Per chi ancora non conosce l'avvenimento facciamo di seguito un breve resoconto: il Bilderberg Group è un conferenza “non ufficiale” che prevede circa 120-150 invitati, influenti, potenti personalità dai regni dell’economia, dei media, della politica, guru della tecnologia, banchieri centrali, funzionati dell’intelligence, segretari di stato, primi ministri, ecc.
Quest'anno saranno esattamente 128 gli invitati.
Il nome del Gruppo deriva dal loro primo incontro che risale al 1954, avvenuto nell’Hotel de Bilderberg in Oosterbeek nei Paesi Bassi.
Come si può intuire dal periodo storico, il Bilderberg è una creazione della Guerra Fredda o per meglio dire, del R.I.I.A. britannico, cioè del Royal Institute of International Affaire. Un istituto nato il 30 maggio 1919 a Londra, come capitolo locale della Round Table fondata invece con proiezioni transnazionali.
Il R.I.A.A., noto anche come Chatam House, con sede al numero 10 di St. James Square a Londra, nel 1979 contava su un Consiglio di 33 persone alla guida di circa 3000 membri.
L'idea della nascita del Gruppo Bilderberg venne ad un certo Joseph Retinger, che al tempo si occupava della crescita dell'anti-americanismo in Europa Occidentale. Personaggio chiave della politica mondiale per quasi mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni con il “Colonnello” House, con la potentissima famiglia ebraica Warburg con i banchieri internazionali Lehman, Baruch. Era anche membro della Pilgrim’s Society e del C.F.R. statunitense (il corrispondente del RIIA negli Stati Uniti).
L’influenza di Joseph Retinger sui circoli mondialisti era tale da meritargli il soprannome di “His Grey Eminence” (Sua Eminenza Grigia)
Quindi lo scopo iniziale del Bilderberg, esattamente come della NATO, era quello di rinforzare l’unità dei Paesi Occidentali contro la “minaccia comunista”.
Con il collasso del Patto di Varsavia, il gruppo, con a capo l’America, si è concentrato sul rafforzamento e sullo sviluppo della globalizzazione.
Dall’11 Settembre 2001, a seguito degli attacchi su New York, un altro target è diventato di primaria importanza, ovvero ciò che possiamo chiamare “lo scontro tra civiltà” o “scontro di religione”
Nel 2003 uno dei pochi giornalisti che si dedicano alla ricerca sull'argomento, ai quali va il merito della pubblicazione anno per anno delle liste dei partecipanti, Tony Gosling, un inglese che gestisce il sito www.bilderberg.org, chiese a David Rockefeller il perchè di tanta segretezza ricevendo come risposta che si tratta di un meeting privato.
Ma come dichiara il giornalista stesso «i personaggi politici e gli esponenti del mondo economico e dell'informazione che vi partecipano non sono individui privati, anzi sono proprio loro che dovrebbero rendere conto alla gente...».
Secondo l’attivista britannico Gosling, aver fatto circolare il nome di Torino potrebbe essere un depistaggio per sfuggire ai sempre più numerosi gruppi di contestatori pronti ad accogliere i partecipanti. Venezia infatti potrebbe essere la sede effettiva dell’incontro.
Gli argomenti chiave della discussione di quest'anno saranno:

Populismo in Europa
La sfida della disuguaglianza
Il futuro del lavoro
Intelligenza artificiale
Gli Stati Uniti prima dei midterms
Libero scambio
Leadership mondiale degli Stati Uniti
Russia
Calcolo quantistico
Arabia Saudita e Iran
Il mondo "post-verità"
Eventi attuali

Interessante notare che nel Comitato Direttivo figurano personaggi come la giornalista Lilli Gruber, John Elkann...

Ecco l'elenco completo dei nomi dei partecipanti.
Gli italiani sono nove: Alberto Alesina, Lucio Caracciolo, Elena Cattaneo, Vittorio Colao, John Elkann, Lilli Gruber, Giampiero
Massolo, Mariana Mazzucato, Salvatore Rossi.

ELENCO COMPLETO:

Achleitner, Paul M. (DEU), Chairman Supervisory Board, Deutsche Bank AG; Treasurer, Foundation Bilderberg Meetings
Agius, Marcus (GBR), Chairman, PA Consulting Group
Alesina, Alberto (ITA), Nathaniel Ropes Professor of Economics, Harvard University
Altman, Roger C. (USA), Founder and Senior Chairman, Evercore
Amorim, Paula (PRT), Chairman, Américo Amorim Group
Anglade, Dominique (CAN), Deputy Premier of Quebec; Minister of Economy, Science and Innovation
Applebaum, Anne (POL), Columnist, Washington Post; Professor of Practice, London School of Economics
Azoulay, Audrey (INT), Director-General, UNESCO
Baker, James H. (USA), Director, Office of Net Assessment, Office of the Secretary of Defense
Barbizet, Patricia (FRA), President, Temaris & Associés
Barroso, José M. Durão (PRT), Chairman, Goldman Sachs International; Former President, European Commission
Beerli, Christine (CHE), Former Vice-President, International Committee of the Red Cross
Berx, Cathy (BEL), Governor, Province of Antwerp
Beurden, Ben van (NLD), CEO, Royal Dutch Shell plc
Blanquer, Jean-Michel (FRA), Minister of National Education, Youth and Community Life
Botín, Ana P. (ESP), Group Executive Chairman, Banco Santander
Bouverot, Anne (FRA), Board Member; Former CEO, Morpho
Brandtzæg, Svein Richard (NOR), President and CEO, Norsk Hydro ASA
Brende, Børge (INT), President, World Economic Forum
Brennan, Eamonn (IRL), Director General, Eurocontrol
Brnabic, Ana (SRB), Prime Minister
Burns, William J. (USA), President, Carnegie Endowment for International Peace
Burwell, Sylvia M. (USA), President, American University
Caracciolo, Lucio (ITA), Editor-in-Chief, Limes
Carney, Mark J. (GBR), Governor, Bank of England
Castries, Henri de (FRA), Chairman, Institut Montaigne; Chairman, Steering Committee Bilderberg Meetings
Cattaneo, Elena (ITA), Director, Laboratory of Stem Cell Biology, University of Milan
Cazeneuve, Bernard (FRA), Partner, August Debouzy; Former Prime Minister
Cebrián, Juan Luis (ESP), Executive Chairman, El País
Champagne, François-Philippe (CAN), Minister of International Trade
Cohen, Jared (USA), Founder and CEO, Jigsaw at Alphabet Inc.
Colao, Vittorio (ITA), CEO, Vodafone Group
Cook, Charles (USA), Political Analyst, The Cook Political Report
Dagdeviren, Canan (TUR), Assistant Professor, MIT Media Lab
Donohoe, Paschal (IRL), Minister for Finance, Public Expenditure and Reform
Döpfner, Mathias (DEU), Chairman and CEO, Axel Springer SE
Ecker, Andrea (AUT), Secretary General, Office Federal President of Austria
Elkann, John (ITA), Chairman, Fiat Chrysler Automobiles
Émié, Bernard (FRA), Director General, Ministry of the Armed Forces
Enders, Thomas (DEU), CEO, Airbus SE
Fallows, James (USA), Writer and Journalist
Ferguson, Jr., Roger W. (USA), President and CEO, TIAA
Ferguson, Niall (USA), Milbank Family Senior Fellow, Hoover Institution, Stanford University
Fischer, Stanley (USA), Former Vice-Chairman, Federal Reserve; Former Governor, Bank of Israel
Gilvary, Brian (GBR), Group CFO, BP plc
Goldstein, Rebecca (USA), Visiting Professor, New York University
Gruber, Lilli (ITA), Editor-in-Chief and Anchor "Otto e mezzo", La7 TV
Hajdarowicz, Greg (POL), Founder and President, Gremi International Sarl
Halberstadt, Victor (NLD), Professor of Economics, Leiden University; Chairman Foundation Bilderberg Meetings
Hassabis, Demis (GBR), Co-Founder and CEO, DeepMind
Hedegaard, Connie (DNK), Chair, KR Foundation; Former European Commissioner
Helgesen, Vidar (NOR), Ambassador for the Ocean
Herlin, Antti (FIN), Chairman, KONE Corporation
Hickenlooper, John (USA), Governor of Colorado
Hobson, Mellody (USA), President, Ariel Investments LLC
Hodgson, Christine (GBR), Chairman, Capgemini UK plc
Hoffman, Reid (USA), Co-Founder, LinkedIn; Partner, Greylock Partners
Horowitz, Michael C. (USA), Professor of Political Science, University of Pennsylvania
Hwang, Tim (USA), Director, Harvard-MIT Ethics and Governance of AI Initiative
Ischinger, Wolfgang (INT), Chairman, Munich Security Conference
Jacobs, Kenneth M. (USA), Chairman and CEO, Lazard
Kaag, Sigrid (NLD), Minister for Foreign Trade and Development Cooperation
Karp, Alex (USA), CEO, Palantir Technologies
Kissinger, Henry A. (USA), Chairman, Kissinger Associates Inc.
Kleinfeld, Klaus (USA), CEO, NEOM
Knot, Klaas H.W. (NLD), President, De Nederlandsche Bank
Koç, Ömer M. (TUR), Chairman, Koç Holding A.S.
Köcher, Renate (DEU), Managing Director, Allensbach Institute for Public Opinion Research
Kotkin, Stephen (USA), Professor in History and International Affairs, Princeton University
Kragic, Danica (SWE), Professor, School of Computer Science and Communication, KTH
Kravis, Henry R. (USA), Co-Chairman and Co-CEO, KKR
Kravis, Marie-Josée (USA), Senior Fellow, Hudson Institute; President, American Friends of Bilderberg
Kudelski, André (CHE), Chairman and CEO, Kudelski Group
Lepomäki, Elina (FIN), MP, National Coalition Party
Leyen, Ursula von der (DEU), Federal Minster of Defence
Leysen, Thomas (BEL), Chairman, KBC Group
Makan, Divesh (USA), CEO, ICONIQ Capital
Massolo, Giampiero (ITA), Chairman, Fincantieri Spa.; President, ISPI
Mazzucato, Mariana (ITA), Professor in the Economics of Innovation and Public Value, University College London
Mead, Walter Russell (USA), Distinguished Fellow, Hudson Institute
Michel, Charles (BEL), Prime Minister
Micklethwait, John (USA), Editor-in-Chief, Bloomberg LP
Minton Beddoes, Zanny (GBR), Editor-in-Chief, The Economist
Mitsotakis, Kyriakos (GRC), President, New Democracy Party
Mota, Isabel (PRT), President, Calouste Gulbenkian Foundation
Moyo, Dambisa F. (USA), Global Economist and Author
Mundie, Craig J. (USA), President, Mundie & Associates
Netherlands, H.M. the King of the (NLD),
Neven, Hartmut (USA), Director of Engineering, Google Inc.
Noonan, Peggy (USA), Author and Columnist, The Wall Street Journal
Oettinger, Günther H. (INT), Commissioner for Budget & Human Resources, European Commission
O'Leary, Michael (IRL), CEO, Ryanair D.A.C.
O'Neill, Onora (GBR), Emeritus Honorary Professor in Philosophy, University of Cambridge
Osborne, George (GBR), Editor, London Evening Standard
Özkan, Behlül (TUR), Associate Professor in International Relations, Marmara University
Papalexopoulos, Dimitri (GRC), CEO, Titan Cement Company S.A.
Parolin, H.E. Pietro (VAT), Cardinal and Secretary of State
Patino, Bruno (FRA), Chief Content Officer, Arte France TV
Petraeus, David H. (USA), Chairman, KKR Global Institute
Pichette, Patrick (CAN), General Partner, iNovia Capital
Pouyanné, Patrick (FRA), Chairman and CEO, Total S.A.
Pring, Benjamin (USA), Co-Founder and Managing Director, Center for the Future of Work
Rankka, Maria (SWE), CEO, Stockholm Chamber of Commerce
Ratas, Jüri (EST), Prime Minister
Rendi-Wagner, Pamela (AUT), MP (SPÖ); Former Minister of Health
Rivera Díaz, Albert (ESP), President, Ciudadanos Party
Rossi, Salvatore (ITA), Senior Deputy Governor, Bank of Italy
Rubesa, Baiba A. (LVA), CEO, RB Rail AS
Rubin, Robert E. (USA), Co-Chairman Emeritus, Council on Foreign Relations; Former Treasury Secretary
Rudd, Amber (GBR), MP; Former Secretary of State, Home Department
Rutte, Mark (NLD), Prime Minister
Sabia, Michael (CAN), President and CEO, Caisse de dépôt et placement du Québec
Sadjadpour, Karim (USA), Senior Fellow, Carnegie Endowment for International Peace
Sáenz de Santamaría, Soraya (ESP), Deputy Prime Minister
Sawers, John (GBR), Chairman and Partner, Macro Advisory Partners
Schadlow, Nadia (USA), Former Deputy National Security Advisor for Strategy
Schneider-Ammann, Johann N. (CHE), Federal Councillor
Scholten, Rudolf (AUT), President, Bruno Kreisky Forum for International Dialogue
Sikorski, Radoslaw (POL), Senior Fellow, Harvard University; Former Minister of Foreign Affairs, Poland
Simsek, Mehmet (TUR), Deputy Prime Minister
Skartveit, Hanne (NOR), Political Editor, Verdens Gang
Stoltenberg, Jens (INT), Secretary General, NATO
Summers, Lawrence H. (USA), Charles W. Eliot University Professor, Harvard University
Thiel, Peter (USA), President, Thiel Capital
Topsøe, Jakob Haldor (DNK), Chairman, Haldor Topsøe Holding A/S
Turpin, Matthew (USA), Director for China, National Security Council
Wahlroos, Björn (FIN), Chairman, Sampo Group, Nordea Bank, UPM-Kymmene Corporation
Wallenberg, Marcus (SWE), Chairman, Skandinaviska Enskilda Banken AB
Woods, Ngaire (GBR), Dean, Blavatnik School of Government, Oxford University
Yetkin, Murat (TUR), Editor-in-chief, Hürriyet Daily News
Zeiler, Gerhard (AUT), President, Turner International

 

di Peter Phillips

La classe dirigente degli Stati Uniti è oggi dominata da un gruppo neo-conservatore di circa 200 persone che condividono l'obbiettivo comune di imporre sul mondo il potere militare statunitense. Questo Global Dominance Group (Gruppo per il dominio Globale), in cooperazione con le maggiori industrie di appalti militari, è diventato una potente forza nei processi di unilateralismo militare e nelle faccende politiche americane.
Una lunga serie di ricerche sociologiche, documenta l'esistenza di una classe dirigente predominante negli Stati Uniti che stabilisce le linee politiche nazionali e ne determina le priorità. C. Wright Mills, nel suo libro del 1956 sull'elite al potere, ha documentato come la Seconda Guerra Mondiale abbia condensato una terna di poteri degli Stati Uniti, costituita dalle elite aziendali, militari e governative, in una struttura di potere centralizzata, che agisce all'unisono attraverso "alti circoli" di contatto e consenso.

I Neo-conservatori che promuovono il controllo militare mondiale da parte degli Stati Uniti sono adesso nelle posizioni politiche di comando, tramite questi alti circoli. Il magazine Adbusters ha riassunto le posizioni neo-conservatrici come: "La convinzione che la Democrazia , anche se difettosa, è difesa al meglio da un popolo ignorante gonfiato di nazionalismo e religione. Solo uno stato nazionalista militante può impedire l'aggressione umana. Un tale nazionalismo richiede una minaccia esterna e se questa non c'è la si deve fabbricare."
Nel 1992, durante il primo mandato di Bush, Dick Cheney appoggiò Lewis Libby e Paul Wolfowitz che produssero la relazione "Guida alla Pianificazione della Difesa" ("Defense Planning Guidance"), che propugnava il dominio militare degli Stati Uniti sul mondo all'interno di un "nuovo ordine". La relazione chiedeva che gli Stati Uniti accrescessero la superiorità militare e che prevenissero il sorgere di nuovi rivali a sfidarli sul palcoscenico mondiale.

Al termine dell'amministrazione Clinton, i propugnatori del dominio globale diedero vita al Progetto per un Nuovo Secolo Americano - Project for a New American Century (PNAC). Tra i fondatori del PNAC c'erano otto persone affiliate con il primo fornitore della difesa, Lockheed-Martin, e altri sette collegati al terzo fornitore, Northrop Grumman. Dei venticinque fondatori del PNAC, dodici furono in seguito nominati a posizioni di alto livello all'interno dell'amministrazione Bush.
Nel settembre del 2000, il PNAC produsse una relazione di 76 pagine dal titolo Rebuilding America's Defenses: Strategy, Forces and Resources for a New Century. La relazione, analoga a quella del 1992, richiedeva la protezione della Casa Americana, l'abilità di intraprendere più teatri di guerra simultanei, l'assunzione di ruoli di polizia globali, e il controllo dello spazio e dell'informazione elettronica (cyberspace). Affermava che gli anni '90 erano stati una decade di trascuratezza verso la difesa e che gli USA dovevano aumentare le spese militari per conservare la leadership geopolitica Americana nel ruolo di superpotenza mondiale. La relazione riconosceva inoltre che: "il processo di trasformazione sarà probabilmente lungo, in assenza di qualche evento catastrofico e catalizzante quale una nuova Pearl Harbor". Gli eventi dell'11 settembre 2001 sono stati esattamente la catastrofe che gli autori di Rebuilding America' Defenses teorizzavano essere necessari per accelerare un programma di dominio globale. La permanente guerra al terrore che ne è risultata ha condotto a massicce spese per la difesa da parte del governo, l'invasione di due nazioni, e minacce ad altre tre, e la rapida accelerazione dei piani neo-conservatori per il controllo militare del mondo.

Oggi gli Stati Uniti spendono per la difesa quanto tutto il resto del mondo assieme. Il budget del Pentagono per acquistare nuovi armamenti è cresciuto da 61 miliardi di dollari del 2001 a più di 80 miliardi nel 2004. Nello stesso periodo, le vendite della Lockheed Martin sono aumentate di oltre il 30%, con decine di miliardi di dollari nel registro ordini degli acquisti futuri. Dal 2000 al 2004, il valore delle azioni Lockheed Martin è salito del 300%. La Northrup-Grumann ha subito una crescita analoga con i contratti del Dipartimento per la Difesa lievitati da $3.2 miliardi di dollari nel 2001 fino agli 11,1 miliardi del 2004. La Halliburton , di cui Dick Cheney è stato CEO in precedenza, aveva contratti con la difesa per 427 milioni nel 2001. Nel 2003, il valore dei contratti era salito a 4.3 miliardi, e di questi circa un terzo sono stati assegnati senza gara d'appalto.
Oggi, all'inizio del 2006 l 'agenda del Global Dominance Group è ben introdotta all'interno degli alti circoli politici e resa operativa in modo astuto all'interno del Governo USA. Lavorano mano nella mano con i fornitori della difesa, promuovendo lo spiegarsi delle forze militari su oltre 700 basi su tutto il globo.
C'è una differenza importante tra l'auto-difesa dai pericoli esterni e la convinzione nel controllo totale del mondo. Se glielo si chiede, la maggioranza delle persone in USA ha seri dubbi sull'accettabilità morale e pratica di finanziare la dominazione del mondo.
Peter Phillips è un professore di Sociologia all'Università di Sonoma State e direttore del Project Censored a media research organization.
Per un approfondimento dell'agenda del Global Dominance Group vedere: http://www.projectcensored.org/

Nomi e organizzazioni

1. Abramowitz Morton I.; PNAC, NSC, Asst. Sec. of State, Amb. to Turkey, Amb. To Thailand, CISS, Carlyle
2. Abrams, Elliott; PNAC, Heritage, DoS, HU, Special Asst. to President Bush, NSC
3. Adelman, Ken; PNAC, CPD, DoD, DPB, Fox News, CPD, Affairs, Commander in Chief Strategic Air Command, Northrop Grumman, Arms Control Disarmament Agency
4. Aldrige, E.C. Jr.; CFR, PNAC, NSA, HU, HF, Sec. of the Air Force, Asst. Sec. of State, Douglas Aircraft, DoD, LTV Aerospace, WHOMB, Strategic Systems Group, Aerospace Corp.
5. Allen, Richard V.; PNAC, HF, HO, CFR, CPD, DPB, CNN, US Congress, CIA Analyst,CSIS, NSC
6. Amitay, Morris J.; JINSA, AIPAC
7. Andrews, D.P.; SAIC
8. Andrews, Michael; L-3 Communications Holdings, Deputy Asst. Sec. of Research and Technology, Chief Scientist for the US Army
9. Archibald, Nolan D.; Lockheed Martin
10. Baker, James, III, Caryle, Sec. of State (Bush), Sec. of Tres. (Reagan)
11. Barr, William P.; HF, HO, PNAC, CFR, NSA, US Congress, Asst. to the President (Reagan), Carlyle,
12. Barram, David J.; Computer Sciences Corporation, US DoC
13. Barrett, Barbara; Raytheon
14. Bauer, Gary; PNAC, Under Sec. of Ed.
15. Bechtel, Riley; Bechtel
16. Bechtel, Steve; Bechtel
17. Bell, Jeffrey; PNAC, MI
18. Bennett, Marcus C.; Lockheed Martin
19. Bennett, William J.; PNAC, NSA, HU, Sec. of Education
20. Bergner, Jeffrey; PNAC, HU, Boeing
21. Berns, Walter; AEI, CPD
22. Biggs, John H.; Boeing, CFR
23. Blechman, Barry; DoD, CPD
24. Bolton, John; JINSA, PNAC, AEI, DoS, DoJ, Amb. to UN, WH Legis. Counsil, Agency Int'l Devel, Under Sec. State Arms Control-Int'l Security
25. Boot, Max; PNAC, CFR
26. Bremer, L. Paul; HF, CFR, Administrator of Iraq
27. Brock, William; CPD, Senator, Sec. of Labor
28. Brooks, Peter; DoD, Heritage, CPD
29. Bryen, Stephen; JINSA, AEI, DoD, L-3 Network Security, Edison Int'l, Disney
30. Bryson, John E.; Boeing
31. Bush, Jeb; PNAC, Governor of Florida
32. Bush, George H. W., President, Carlyle, CIA Dir.
33. Bush, Wes; Northrop Grumman
34. Cambone, Stephen; PNAC, NSA, DoD, Los Alamos (specialized in theater nuclear weapons issues), Ofc. Sec. Defense: Dir. Strategic Def., CSIS, CSP
35. Chabraja, Nicholas D.; General Dynamics
36. Chain, John T. Jr. Northrup Grumman, Sec. of the Air Force, Dir. of Politico-MilitaryAffairs, DoS, Chief of Staff for Supreme Headquarters Allied Powers Europe, Commander in Chief Strategic Air Command
37. Chao, Elaine; HF, Sec. of Labor, Gulf Oil, US DoT, CFR
38. Chavez, Linda; PNAC, MI, CFR
39. Cheney, Lynne; AEI, Lockheed Martin
40. Cheney, Richard; JINSA, PNAC, JINSA, AEI, HU, Halliburton, Sec. of Defense, VP of US
41. Cohen Eliot A.; PNAC, AEI, DPB, DoD, CLI, CPD
42. Coleman, Lewis W.; Northrop Grumman
43. Colloredo-Manfeld, Ferdinand; Raytheon
44. Cook, Linda Z.; Boeing
45. Cooper, Dr. Robert S.; BAE Systems, Asst. Sec. of Defense
46. Cooper, Henry; CPD, DoD, Heritage, Depty Asst. Sec. Air Force, US Arms Control Disarm. Strategic Def. Initiative, Applied Research Assoc, NIPP
47. Cox, Christopher; CSP, Senior Associate Counsel to the President, Chairman: SEC.
48. Crandall, Robert L.; Halliburton, FAA Man. Advisor Bd.
49. Cropsey, Seth; PNAC, AEI, HF, HU, DoD, Under-Sec. Navy
50. Cross, Devon Gaffney; PNAC, DPB, HF, CPD, HO
51. Crouch, J.D.; CSP, Depty. National Security Advisor, DoD, Amb. to Romania
52. Crown, James S.; General Dynamics, Henry Crown and Co.
53. Crown, Lester; General Dynamics, Henry Crown and Co.
54. Dachs, Alan; Bechtel, CFR
55. Dahlburg, Ken; SAIC, DoC, Asst. to Reagan, WHOMB
56. Darman, Richard G.; Carlyle, Dir. of the US Office of Management and Budget, President Bush's Cabinet, Asst. to the President of the US, Deputy Sec. of the US Treasury, Asst. US Sec. of Commerce
57. Dawson, Peter; Bechtel
58. Decter, Midge; HF, HO, PNAC, CPD
59. Demmish, W.H.; SAIC
60. DeMuth, Christopher; AEI, US Office of Management and Budget, Asst. to Pres. (Nixon)
61. Derr, Kenneth T.; Halliburton
62. Deutch, John; Dir. CIA, Deputy Sec. of Defense, Raytheon
63. Dine, Thomas; CLI, US Senate (Church, Ed. Kennedy), AIPAC, US Agency Int'l Development, Free Radio Europe/Radio Liberty, Prague, Czech Rep., CFR
64. Dobriansky, Paula; PNAC, HU, AEI, CPB, DoS, Army, NSC European/Soviet Affairs, USIA, ISS
65. Donnelly, Thomas; AEI, PNAC, Lockheed Martin
66. Downing, Wayne, Ret. Gen. US Army, NSA, CLI, SAIC
67. Drummond, J.A.; SAIC
68. Duberstein, Kenneth M.; Boeing, WH Chief of Staff
69. Dudley, Bill; Bechtel
70. Eberstadt, Nicholas; AEI, CPD, PNAC, DoS (consultant)
71. Ebner, Stanley; Boeing, McDonnell Douglas, Northrop Grumman, CSP
72. Ellis, James O. Jr.; Lockheed Martin, Retired Navy Admiral and Commander US Strategic Command
73. Epstein David, PNAC, Office of Sec. Defense
74. Everhart, Thomas; Raytheon
75. Falcoff, Mark; AEI, CFR
76. Fautua, David; PNAC, Lt. Col. US Army
77. Fazio, Vic; Northrup Grumman, Congressman (CA)
78. Feith, Douglas; JINSA, DoD, L-3 Communications, Northrup Grumman, NSC, CFR, CPS
79. Feulner, Edwin J. Jr.; HF, HO, Sec. HUD, Inst. European Def. & Strategy Studies, CSIS
80. Foley, D.H.; SAIC
81. Fradkin, Hillel; PNAC, AEI,
82. Frank, Stephen E.; Northrop Grumman
83. Fricks, William P.; General Dynamics
84. Friedberg, Aaron; PNAC, CFR, NSA, DoD, CIA consultant
85. Frost, Phillip (M.D.); Northrop Grumman
86. Fukuyama, Francis; PNAC, CFR, HU
87. Gates, Robert, CIA-dir. NSA, SAIC
88. Gaffney, Frank; CPD, PNAC, Washington Times, DoD
89. Gaut, C. Christopher; Halliburton
90. Gedmin, Jeffrey; AEI, PNAC, CPD
91. Gerecht, Reuel Marc; PNAC, AEI, CIA, CBS
92. Gillis, S. Malcom; Halliburton, Electronic Data Systems Corp
93. Gingrich, Newt; AEI, CFR, HO, DPB, U.S House of Reps., CLI, CPD
94. Goodman, Charles H.; General Dynamics
95. Gorelick, Jamie S. United Technologies Corporation, Deputy attorney general, DoD, Asst. to the Sec. of Energy, National Com. Terrorist Threats Upon the US, DoJ, Nat'l
Security Adv., CIA, CFR
96. Gouré, Daniel; DoD, SAIC, DoE, DoS (consultant), CSP
97. Haas, Lawrence J.; Communications WHOMB, CPD
98. Hadley, Stephen; NSA advisor to Bush, Lockheed Martin
99. Hamre, John J. ITT Industries, SAIC, U. S. Dep. Sec. of Defense, Under Sec. of Defense, Senate Armed Services Committee
100. Hash, Tom; Bechtel
101. Haynes, Bill; Bechtel
102. Hoeber, Amoretta; CSP, Defense Industry consultant, CPD, CFR, DoD
103. Horner, Charles; HU, CSP, DoS, Staff member of Sen. Daniel Patrick Moyihan
104. Howell, W.R.; Halliburton, Dir. Deutsche Bank
105. Hunt, Ray L.; Halliburton, Electronic Data Systems Corp, President's Foreign Intelligence Advisory Board
106. Inman, Bobby Ray; Ret. Adm. US Navy, CIA-Dir, CFR, NSA, SAIC
107. Ikle, Fred; AEI, PNAC, CPD, HU, DPB, Under Sec. DoD, Def. Policy Board
108. Iorizzo, Robert P.; Northrop Grumman
109. Jackson, Bruce; PNAC, NSA, AEI, CFR, Office of Sec. of Def., US Army Military Intelligence, Lockheed Martin, Martin Marietta, CLI, CPD
110. Jennings, Sir John, Bechtel
111. Johnson, Jay L.;General Dynamics, Retired Admiral, US Navy
112. Jones, A.K.; SAIC, DoD
113. Joseph, Robert; Under Sec. of State for Arms Control and Int'l Security Affairs, DoD, CSP, NIPP
114. Joulwan, George A.; General Dynamics, Retired General, US Army
115. Kagan, Frederick PNAC, West Point Military Academy
116. Kagan, Robert; PNAC, CFR, DoS (Deputy for Policy), Washington Post, CLI, editor Weekly Standard
117. Kaminski, Paul G. General Dynamics, Under Sec. of US Department of Defense
118. Kaminsky, Phyllis ; JINSA, CSP, NSC, Int'l Pub. Rel. Society,
119. Kampelman, Max M.; PNAC, JINSA, CPD, Sec. Housing and Urban Development, CPD
120. Keane, John M. General Dynamics, Retired General, US Army, Vice Chief of Staff of the Army, DoD Policy Board
121. Kennard, William, Carlyle, NY Times, FCC
122. Kemble, Penn; PNAC, DoS, USIA
123. Kemp, Jack; JINSA, HF, Sec. of HUD, US House of Reps., CPD
124. Keyworth, George; CSP, HU, Los Alamos, General Atomics, NSC
125. Khalilzad, Zalmay; PNAC, Amb. to Iraq
126. King, Gwendolyn S.; Lockheed Martin
127. Kirkpatrick, Jeane; AEI, JINSA, CFR, CPD, NSA, Sec. of Defense Commission, US Rep. to UN, CLI, CPD, Carlyle
128. Kramer, H.M.J., Jr.; SAIC
129. Kristol, Irving; CFR, AEI, DoD, Wall Street Journal Board of Contributors
130. Kristol, William; PNAC, AEI, MI, VP Chief of Staff '89, CLI, Domes. Policy Adv. To VP, '89
131. Kupperman, Charles; CPD, Boeing, NIPP
132. Lagon, Mark; PNAC, CFR, AEI, DoS
133. Lane, Andrew; Halliburton
134. Larson, Charles R.; Retired Admiral of the US Navy, Northrop Grumman
135. Laspa Jude; Bechtel
136. Ledeen, Michael; AEI, JINSA, DoS (consultant), DoD
137. Lehman, John; PNAC, NSA, DoD, Sec. of Navy
138. Lehrman, Lewis E.; AEI, MI, HF, G.W. Bush Oil Co. partner
139. Lesar, Dave; Halliburton
140. Libby, I. Lewis; PNAC, Chief of Staff to Dick Cheney, DoS, Northrup Grumman, RAND, DoD, House of Rep., Team B
141. Livingston, Robert; House of Rep., CSP, DoJ
142. Loy, James M., Lockheed Martin, Retired US Navy Admiral
143. Malone, C.B.; SAIC, Martin Marietta, DynCorp, Titan Corp., CLI, CPD
144. Martin, J. Landis; Halliburton
145. McCorkindale, Douglas H.; Lockheed Martin
146. McDonnell, John F.; Boeing
147. McFarlane, Robert; National Security Advisor (Reagan), CPD, Bush's Transition Advisory Committee on Trade
148. McNerney, James W.; Boeing, 3M, GE
149. Meese, Edwin; HF, HO, US Attorney General, Bechtel, CPD
150. Merrill, Philip; CSP, DoD, Import-Export Bank of US
151. Minihan, Kenneth A.; Ret. General US Air Force, BAE Systems, DoD, Defense Intelligence Agency
152. Moore, Frank W.; Northrop Grumman
153. Moore, Nick; Bechtel
154. Moorman, Thomas S.; CSP, Aerospace Corporation, Rumsfeld Space Commission, US Air Force: Former vice chief of staff
155. Mundy, Carl E. Jr.; General Dynamics, Retired General, US Marine Corps Commandant
156. Muravchik, Joshua; AEI, JINSA, PNAC, CLI, CPD
157. Murphy, Eugene F.; Lockheed Martin, GE
158. Nanula, Richard; Boeing
159. Novak, Michael; AEI, CPD
160. Nunn, Sam; GE, US Senator, Chairman Senate Armed Services Committee
161. O'Brien, Rosanne; Northrop Grumman, Carlyle
162. Odeen, Philip A.; Defense and Arms Control Staff for Henry Kissinger, TRW, Northrop Grumman
163. Ogilvie, Scott; Bechtel
164. Owens, William, Ret. Adm. US Navy, DPB, Joint Chiefs of Staff, SAIC
165. Perle, Richard; AEI, PNAC, CPD, CFR, NSA, JINSA, HU, DoD, DPD, CLI, Carlyle
166. Peters, Aulana L.; Northrop Grumman, SEC
167. Pipes, Daniel; PNAC, CPD, Team B
168. Podhoretz, Norman; PNAC, CPD, HU, CFR
169. Poses, Frederic; Raytheon
170. Precourt, Jay A.; Halliburton
171. Quayle, Dan; PNAC, VP US
172. Ralston, Joseph W.; Lockheed Martin, Retired Air Force Gen., Vice Chairman of Joint Chiefs of Staff
173. Reed, Deborah L.; Halliburton, Pres. Southern CA. Gas & Elec
174. Ridgeway, Rozanne; Boeing, Asst. Sec. of State- Europe and Canada, Amb. German Democratic Republic, Finland, DoD
175. Riscassi, Robert; L-3 Communications Holdings, UN Command/Korea, Army vice chief of staff; Joint Chiefs of Staff
176. Roche, James; Sec. of the Air Force, CSP, Boeing, Northrop Grumman, DoS
177. Rodman, Peter W.; PNAC, NSA, Asst. Sec. of Defense for Int'l Security Affairs, DoS,
178. Rowen, Henry S.; PNAC, HO, CFR, DPB, DoD
179. Rubenstein, David M.; Carlysle, Deputy Asst. to the President for Domestic Policy (Carter)
180. Rubin, Michael; AEI, CFR, Office of Sec. of Defense
181. Rudman, Warren; US Senator, Raytheon
182. Ruettgers, Michael; Raytheon
183. Rumsfeld, Donald; PNAC, HO, Sec. of Defense, Bechtel, Tribune Co.
184. Sanderson, E.J.; SAIC
185. Savage, Frank; Lockheed Martin
186. Scaife, Richard Mellon; HO, HF, CPD, Tribune Review Publishing Co.
187. Scheunemann, Randy; PNAC, Office of Sec. of Defense (consultant), Lockheed Martin, CLI Founder /Dir., CPD
188. Schlesinger, James ; DoE, Atomic Energy Commission, Dir. CIA, CSP
189. Schmitt, Gary; PNAC, CLI, DoD (consultant), CLI
190. Schneider, William, Jr.; BAE Systems, PNAC, DoS, House of Rep./Senate staffer, WHOMB, CSP, NIPP
191. Schultz, George; HO, AEI, CPD, CFR, PNAC, Sec. of State, Sec. of Treasury, Bechtel, CLI, CPD
192. Shalikashvili, John M.; Boeing, Retired Chairman of Joint Chiefs of Staff, DoD, Ret. Gen. US Army, CFR
193. Sharer, Kevin; Northrup Grumman, US Naval Academy, Ret. Lt. Com. US Navy
194. Sheehan, Jack, Bechtel, DPB
195. Shelman, Thomas W.; Northrup Grumman, DoD
196. Shulsky, Abram; PNAC, DoD
197. Skates, Ronald L.; Raytheon
198. Slaughter, John Brooks; Northrop Grumman
199. Sokolski, Henry; PNAC, HF, HO, CIA, DoD
200. Solarz, Stephen; PNAC, HU, DoS, CPD, Carlyle
201. Spivey, William; Raytheon
202. Statton, Tim; Bechtel
203. Stevens, Anne; Lockheed Martin
204. Stevens, Robert J.; Lockheed Martin
205. Stuntz, Linda; Raytheon, US DoE
206. Sugar, Ronald D.; Northrup Grumman, Association of the US Army
207. Swanson, William; Raytheon, Lockheed Martin
208. Tkacik, John; PNAC, HF, US Senate
209. Turner, Michael J.; BAE Systems
210. Ukropina, James R., Lockheed Martin
211. Van Cleave, William R.; Team B, HO, CSP, CPD, DoD, NIPP
212. Waldron, Arthur; CSP, AEI, PNAC, CFR
213. Walkush, J.P.; SAIC
214. Wallop, Malcolm; Heritage, HU, CSP, PNAC, Senate
215. Walmsley, Robert; General Dynamics, Retired Vice-Admiral, Royal Navy, Chief of Defense Procurement for the UK Ministry of Defense
216. Warner, John Hillard; SAIC, US Army/Airforce Assn.
217. Watts, Barry; PNAC Northrop Grumman
218. Weber, John Vincent (Vin); PNAC, George W. Bush Campaign Advisor, NPR
219. Wedgewood, Ruth; CLI, DoD, DoJ, DoS, CFR
220. Weldon, Curt; House of Rep, CSP
221. Weyrich, Paul; HF, PNAC, US Senate
222. White, John P.; L-3 Communications, Chair of the Com. on Roles and Missions of the Armed Forces, DoD
223. Wieseltier, Leon; PNAC, CLI
224. Williams, Christopher A.; PNAC, DPB, Under Sec. for Defense, Boeing (lobbyist), Northrop Grumman (lobbyist), CLI
225. Winter, Donald C; Northrop Grumman
226. Wolfowitz, Paul; PNAC, HF, HU, Team B, Under-Sec. Defense, World Bank, Northrop Grumman, DoS
227. Wollen, Foster; Bectel
228. Woolsey R. James; PNAC, JINSA, CLI, DPB, CIA (Dir.), Under Sec. of Navy, NIPP
229. Wurmser, David; AEI, Office of VP Middle East Adviser, DoS
230. Yearly, Douglas C.; Lockheed Martin
231. Young, A.T.; SAIC
232. Zaccaria, Adrian; Bechtel
233. Zafirovski, Michael S.; Boeing
234. Zakheim, Dov S.; PNAC, HF, CFR, DoD, Northrup Grumman, McDonnell Douglas, CPD
235. Zinni, Anthony C.; Retired General US Marines, BAE Systems, Commander in Chief US Central Command
236. Zoellick, Robert; PNAC, US Trade Representative, DoS, CSIS, CFR, DOJ

GLOBAL DOMINANCE GROUP: ORGANIZZAZIONI favorevoli
PNAC Project For New American Century
HO Hoover Institute
AEI American Enterprise Institute
HU Hudson Institute
NSC National Security Council
HF Heritage Foundation
DPB Defense Policy Board
CPD Committee on Present Danger
JINSA Jewish Institute of National Security Affairs
MI Manhattan Institute
CLI Committee for the Liberation of Iraq
CSP Center for Security Policy: Institute for Strategic Studies
CSIS Center for Strategic and Int'l Studies
NIPP National Institute for Public Policy
AIPAC American Israel Public Affairs Committee
Team B Presidents Foreign Advisory Board

Agenzie di rilievo e altre organizzazioni
CIA Central Intelligence Agency
DoD Department of Defense
DoS Department of State
CFR Council on Foreign Relations
DoJ Department of Justice
DoC Department of Commerce
WHOMB White House Office of Management and Budget
DoE Department of Energy
DPB Defense Policy Board
DoT Department of Transportation
NSA National Security Agency

Anticorpi.info

Dietro le numerose ed insistenti preghiere rivoltemi  dagli  amministratori di questo blog ho deciso di regalarvi il privilegio di ascoltare la mia voce.
Prima di tutto mettiamo in chiaro una cosa:  io non sono come voi. Sono superiore. Faccio parte della categoria di persone alle quali i più attenti di voi addebitano lo stato di degenerazione in cui è scivolato il mondo.
Uno di quelli che controllano, organizzano, manipolano la società al solo scopo di preservare l'antico status di invisibile sovranità di cui gode la mia stirpe. Il mio nome non lo rivelerò, anche perchè dubito che vi direbbe qualcosa. Se proprio ci tenete potete chiamarmi Vostra Maestà, o Massimo Regnante, oppure Occhio che Tutto Vede.
L'organizzazione alla quale mi fregio di appartenere è tra le più potenti del mondo, e come si conviene alle organizzazioni di siffatta portata, è totalmente ignota alla gente comune.

Vi basti sapere che mediante strumenti quali la legge, l'economia e la politica noialtri controlliamo Ogni Singolo Aspetto di quella che da bravi boccaloni ritenete essere la cosiddetta "società democratica." Che ci crediate o no, non esiste tendenza, indirizzo, linea politica, sentimento  popolare, mutamento sociale, tradizione, consuetudine, uso, costume, legge, innovazione scientifica e tecnologica, personaggio famoso che prima di emergere a livello massivo  non sia stato preventivamente approvato dalla nostra organizzazione.

Noi decidiamo se e quando debba scoppiare una guerra. Decidiamo se la vostra economia sia florida oppure in crisi. Decidiamo come e quando dovete pensare a qualcosa. Decidiamo se dovete essere favorevoli o contrari. Decidiamo se dovete essere benestanti o nullatenenti, religiosi o atei, pacifici o bellicosi, sereni o terrorizzati. Decidiamo se vivrete a lungo o morirete giovani.
Perfino quando ritenete di trovarvi di fronte una qualche insperata nuova forma di sincera espressione democratica (ad esempio la rete globale, o l'attuale presidente degli USA), la realtà dei fatti è che dietro le quinte ci siamo noialtri, con la nostra agenda ed i nostri piani di governo che viaggiano sempre in siderale anticipo rispetto alle vostre patetiche intuizioni.

Delle modalità con cui riusciamo a fare tutto ciò parlerò nei prossimi post.
Per il momento vorrei soffermarmi su un singolo aspetto, fondamentale chiave di lettura utile a spiegare le cupe acque in cui naviga il mondo contemporaneo. Ossia il motivo per cui noi regnanti, di comune accordo, abbiamo deciso che la maggior parte di voi debba morire giovane.

Partiamo da un dato statistico. Secondo uno studio effettuato dall'ONU, ossia una delle organizzazioni "note" che noialtri controlliamo più o meno indirettamente, nell'anno 2025 la popolazione mondiale potrebbe superare lo spropositato numero di 8 miliardi di persone. Otto miliardi.
In assenza delle grandi malattie come cancro, diabete, aids, cardiopatie e leucemia, in assenza delle grandi guerre e degli eventi catastrofici che da brave pecorelle siete portati a ritenere "naturali", già attualmente la popolazione del globo avrebbe raggiunto questa spropositata entità numerica.

Avete mai provato a domandarvi quali potrebbero essere le conseguenze di una tale abnorme sovrappopolazione? Per fornirvi un'idea, provate a immaginare una scialuppa di salvataggio tarata  per trasportare 20 passeggeri, sulla quale cerchino in tutti i modi di restare aggrappati 100 naufraghi. A che destino andrebbe incontro viaggiando con una tale sovrabbondanza di passeggeri? Porterebbe in salvo tutti i naufraghi o finirebbe per affondare, causando la dipartita dell'intero equipaggio?
Ebbene, il mondo oggi è esattamente come quella barca; rischia di affondare insieme a tutti i suoi abitanti a causa della sovrabbondanza di individui che cerca di sopravviverci sopra.
Dobbiamo essere realisti. La realtà ci dice che sul pianeta Terra non vi è abbastanza cibo, energia, aria, acqua e perfino spazio fisico per contenervi tutti, saziare la vostra fame e smaltire i vostri rifiuti organici). Questa, detta in parole povere, è la ragione per cui da circa mezzo secolo ci stiamo adoperando per sterminarvi sistematicamente.
Del resto non è mica colpa nostra, se continuate a riprodurvi come conigli.

Abbiamo provato a dissuadervi in tutti i modi. Abbiamo creato l'AIDS, abbiamo attentato alla fertilità di entrambe i sessi, abbiamo diffuso la pornografia e incoraggiato la masturbazione, abbiamo cercato di inflazionare  il sesso così che vi venisse a nausea, abbiamo portato avanti un numero infinito di campagne sull'uso degli anticoncezionali, abbiamo fatto  di tutto e di più, ma non c'è stato nulla da fare.
In definitiva, non ci è rimasta altra scelta che puntare sulle maniere forti.

A tal proposito, credete forse che il cancro esistesse cento anni fa? Ebbene, vi sbagliate. Il cancro che voialtri conoscete lo abbiamo diffuso noialtri con la industrializzazione, subito prima di manipolare la memoria storica allo scopo di farvi credere che sia sempre esistito e che la Rivoluzione Industriale sia stata una grande conquista. Siete portati a pensare che le guerre scaturiscano da una micidiale concatenazione di eventi politici unita all'indole bellicosa dell'essere umano? Se vi fa stare meglio continuate pure a crederlo, ma in tutta sincerità vi dico che le cose stanno diversamente.

La verità è che l'essere umano è bellicoso in quanto noialtri abbiamo deciso che debba esserlo..
La verità è che i padroni del mondo hanno statuito che una certa percentuale di esemplari umani debbano periodicamente sterminarsi a vicenda in combattimento. E' bastato introdurre nella coscienza collettiva concetti astratti e divisivi quali patria, eroismo, valore, onore, nemico, straniero, confine, e via dicendo, il tutto connesso al mantenimento di uno stato di diffusa povertà, competitività e disoccupazione per garantire un costante livello di arruolamenti negli eserciti.

La verità è che le strisce bianche che quotidianamente sorvolano le vostre teste hanno poco a che fare con le scie di condensazione dei velivoli di venti anni fa, e molto a che fare con alcuni elementi chimici che abbiamo accuratamente selezionato affinchè producano nei vostri organismi, sulla terra che coltivate e sui prodotti agricoli che mangiate alcuni effetti - diciamo - non propriamente salubri.

La verità è che gli OGM sono stati creati per nuocere al primo mondo, non certo per aiutare il terzo.

La verità è che la prevenzione tanto pubblicizzata non è finalizzata a garantire la salute del cittadino, ma al reperimento di nuovi malati, ai quali diagnosticare una patologia da curare mediante i nostri farmaci pieni zeppi  di controindicazioni. Leggere attentamente le avvertenze, mi raccomando.

La verità è che gran parte delle epidemie e delle catastrofi naturali, di naturale hanno ben poco.

La verità è che quando (ormai entro breve) la Grande Catastrofe giungerà a mietere miliardi di vittime, l'evento avrà in se ben poco di trascendente, naturale o casuale.

Il problema è grave, sicchè la soluzione non potrà che essere drastica.
Prima di continuare ad illustrarvi quanto siamo bravi a fregarvi vorremmo però anche consolarvi un po'. Come?
Ma offrendovi un nuovo entusiasmante servizio che potrebbe rendere la vita di qualcuno di voi, per così dire, più SUCCOSA. Parliamo del nuovo servizio che sta cambiando il mondo e che cambierà la vostra rendendola tanto ... easy!

E-A-S-Y DISMISCION!
Quante volte vi è successo di dover abbozzare alla testardaggine di qualche burocrate che ostacolava i vostri sogni, i vostri piani di conquista del mondo, la vostra ricerca della felicità? Quante volte vi siete detti che se solo quella persona si fosse fatta da parte la vostra qualità della vita sarebbe molto migliorata? Noi della Nuova Officina Meravigliosa sappiamo bene come siete, conosciamo le vostre ambizioni totalitaristiche, la vostra grande voglia di far del male al vostro prossimo, ed è per questo che abbiamo creato qualcosa che soddisferà in pieno le vostre esigenze!
E-A-S-Y DISMISCION!

Anni di ricerca nei nostri laboratori di infiltrazione mediatica, finanziaria e istituzionale ci hanno consentito di sviluppare un innovativo metodo di cancellazione parziale o totale del personaggio scomodo, davvero irrinunciabile per voi che esigete il meglio nel campo delle offerte che non si possono rifiutare!
E-A-S-Y DISMISCION!

Vi basta una semplice telefonata senza impegno al numero verde in sovrimpressione per individuare insieme ai nostri esperti il pacchetto che fa al caso vostro! Ma andiamo a fare una breve presentazione delle nostre offerte, e ricordate di chiamare ora, perché solo le prime 33 telefonate riceveranno in omaggio il best seller: Come Tassare al 75%  Senza Intaccare la Comune Percezione Democratica in 11 Semplici Passi.

Il nostro primo pacchetto è:
EASY DISMISCION BASIC - E' l'entry level, ma non pensate che non sia potente! Con una spesa adatta a tutte le tasche potrete defenestrare un amministratore locale poco collaborativo oppure un manager della comunicazione che si rifiuta di far vincere Sanremo al vostro giovane deficiente raccomandato! Easy Dismiscion Basic garantisce dimissioni irrevocabili nel giro di 30-45 giorni, mediante uno scandalo sessuale o di appropriazione indebita, oppure una totale riconversione operativa in favore delle vostre esigenze. Inoltre, acquistando in abbinamento la opzione SCIATAP potrete divertirvi a commissionare una pena detentiva contro quel giornalista che osò farvi fare una figuraccia in tivvù! La opzione Sciatap non è acquistabile separatamente.

EASY DISMISCION PREMIUM - Se nella vita fate sul serio, ma un personaggio di medio livello ha deciso di ostruire la strada verso la vostra realizzazione, Easy Dismission Premium fa al caso vostro! Con il nostro pacchetto Premium potrete liberarvi di qualsiasi governante nazionale, ricco industriale, presidente del FMI, magistrato, intellettuale, artista, studioso / cattedratico non adeguatamente asservito alle vostre esigenze. Easy Dismiscion Premium aggiunge alla affidabilità dei metodi tradizionali l'innovatività del ricatto finanziario o creditizio, ed il potere dirompente delle accuse di razzismo e/o pedofilia. Inoltre, abbinando la opzione DOMINO MEDIA potrete strumentalizzare lo scandalo per demonizzare l'intera fazione politica della vostra vittima, giustificando agli occhi della opinione pubblica il fatto che alle prossime elezioni truccate sarà sbattuta fuori dal parlamento!

EASY DISMISCION BANZAI - Non sarebbe bello se ogni scocciatore intenzionato a danneggiare lavostra reputazione con un articolo di giornale, un libro, una testimonianza legale, potesse suicidarsi semplicemente con un click? Il pacchetto BANZAI vi offre il miglior servizio di simulazione suicidi attualmente disponibile sul mercato! Con Easy Dismission Banzai potrete spaparanzarvi nel salone della vostra magione e attendere allegramente che sia pubblicato il trafiletto che annuncerà l'inatteso suicidio dello scocciatore, il quale da tempo soffriva di depressione, oppure era solito abusare di alcool, droga e psicofarmaci!

EASY DISMISCION PRO - Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Il pacchetto Pro è  la summa dei primi tre, ed è fatto per chi non pone alcun limite alla propria immaginazione. Se vivete al di fuori della economia e della legge, se quando vi occorrono contanti invece di andare al Bancomat passate dalla Zecca; se dopo cena vi rilassate con un film pedopornografico ,se i vostri migliori amici sono grandi sacerdoti di Baal Easy Dismiscion Pro è quello che fa per voi! Costa quanto un F35 senza aria condizionata ma vale la spesa fino all'ultimo centesimo! Un presidente della repubblica si è messo in testa di emettere moneta? Un sommo capo spirituale ha deciso di fare chiarezza sui lucrosi affari che avete imbastito coi vertici del suo culto? Un profeta / guru getta discredito sulla mentalità materialistica che state cercando di instaurare trasformando in vip una nutrita manica di kapò e prostitute?  Niente paura! Con il pacchetto PRO potrete cancellare le personalità più importanti del pianeta, le più amate, e far risultare che il decesso sia stato causato da un malore improvviso, un incidente o dal folle gesto di uno psicopatico! Easy Dismiscion Pro non guarda in faccia nessuno!

E allora, cosa aspettate? E-A-S-Y DISMISCION!
Chiamate adesso.

Bene. Dopo avervi illustrato le nostre proposte commerciali vi spiegherò meglio perché noialtri ragazzi della oligarchia siamo convinti che alla maggior parte di voi debba essere - diciamo così - revocato il permesso di soggiorno su questa terra.
C'è però un altro tema che ci sta particolarmente a cuore. E' il nostro sogno, la nostra ossessione, il progetto sul quale ci trastulliamo da secoli.
Sto parlando della schiavizzazione della razza umana, of course. E quando dico schiavizzazione, intendo dire a tutti gli effetti; non come accade oggi, attraverso i magheggi di matrix, che andranno pur bene come rappezzamento ma dal punto di vista della soddisfazione personale lasciano molto a desiderare.
Parlo di completa sottomissione; della possibilità di disporre di qualsiasi individuo su questo pianeta mediante aggeggi assimilabili a un joypad, pressappoco come si fa con Mario della Nintendo. In qualsiasi momento e per qualsiasi necessità. Non so se mi spiego.

Vi fu un tempo in cui tutto ciò era realtà. Nella antichità noi oligarchi eravamo venerati come dei in terra. Governavamo per "diritto divino", nel senso che la gente era convinta che le nostre teste coronate fossero una cosa decisa dagli dei. Tutto era semplice e meraviglioso. Qualcuno ti contraddiceva? Tu lo facevi scuoiare vivo. Un altro ti si rivolgeva con parole men che adoranti? Via la lingua. La figlia del panettiere ti attizzava più delle cortigiane? Ebbene, incaricavi qualcuno di recarsi a comperare un chilo di pane e cinquanta chili di figlia del panettiere.

Poi però intorno al Diciottesimo secolo accadde qualcosa che ci colse alla sprovvista. La gente, che fino ad allora si era bevuta le fregnacce sulla discendenza divina ed il sangue reale, incominciò a risvegliarsi. Bada che non sto parlando di qualche mente sveglia, com'era avvenuto fino ad allora. No, quella volta il fenomeno coinvolse un sacco di gente contemporaneamente. Una massa abnorme di plebei improvvisamente consapevoli della fregatura che per secoli noialtri ragazzi della oligarchia gli avevamo rifilato.
Puoi ben capire quanto delicata fosse la situazione. Se non ci fossimo inventati un magheggio alla velocità della luce avremmo rischiato di perdere non solo il potere, ma perfino le nostre stesse inestimabili vite!
Sicché dopo esserci consultati decidemmo di agire in modo tale che nella forma tutto cambiasse, affinché nella sostanza potessimo proseguire a governare come si era sempre fatto.
Organizzammo la rivoluzione francese e i successivi moti rivoluzionari che per decenni sommossero il mondo. Offrimmo vittime sacrificali alle folle assetate di vendetta, e nel frattempo facemmo in modo che si instaurasse questa nuova forma di organizzazione sociale, la cosiddetta: "democrazia rappresentativa."
La cosa è buffa perché tra tutte le forme di governo teorizzate e sperimentate nel corso dei secoli proponemmo proprio quella più irrealizzabile; la più utopistica, convinti che il popolo ci rispondesse con una sonora pernacchia.

Ebbene, ancora una volta se la bevvero.
Creammo così le figure che oggigiorno siete indotti a ritenere "gli uomini più potenti del pianeta", e da quel momento cessammo ufficialmente di esistere, lasciandovi l'illusione di essere i padroni del mondo per il semplice fatto di apporre una crocetta su una scheda elettorale più o meno ogni quattro anni, in favore del vostro "uomo potente" preferito.
Adesso che ci penso quella fu la prima cosa che ci preoccupammo di fare: trovare qualcuno che si assumesse la responsabilità dei casini che avremmo provocato per ritardare l'avvento di un nuovo risveglio collettivo. Qualcuno che attirasse su di se le attenzioni, le nevrosi e le rimostranze del popolo affinché noialtri potessimo dedicarci in tutta tranquillità allo studio di una soluzione - diciamo così - definitiva.
Selezionammo perciò alcuni dei nostri migliori schiavi, quelli più propensi all'annichilimento, e facemmo di loro degli specchietti per le allodole.
Proprio così, amico mio. Per quanto schiavizzato tu possa essere, vi è qualcuno che ti è superiore in quanto ad attitudine allo zerbinismo. Qualcuno disposto a svendere il proprio nome, il proprio onore, la propria dignità, e soprattutto la propria libertà intellettuale in cambio di un piatto di lenticchie.
Sto parlando degli uomini politici, of course.

Non tutti, ma quasi. Sebbene taluni siano animati da buone, per quanto sterili intenzioni, tutti gli altri intraprendono le loro carriere ben consci di dovere rinunciare ad ogni autonomia intellettuale in cambio dei privilegi che offriamo loro in cambio. Voglio dire, questi tizi denotano perfino un certo orgoglio nell'incarnare la più moderna versione di kapò sul mercato. Pur di possedere qualche milione in banca ed una sfilza di puerili privilegi di rara inutilità, calpestano continuamente le loro idee, il loro libero arbitrio, la loro coscienza, la loro stessa anima, e abbracciano con entusiasmo le loro catene, facendo tutto quanto necessario affinché le redini del mondo restino saldamente nelle nostre mani.

Che spasso! Quello dei politici fu uno dei magheggi meglio architettati di tutta la nostra illuminata carriera di oligarchi. Modestia a parte, quando si tratta di organizzare magheggi su scala globale non ci batte nessuno.

Cioè, nonostante questi poveri disgraziati facciano una vita d'inferno: sveglia alle sei, sempre di corsa, sempre in giro tra conferenze, congressi, commissioni parlamentari, riunioni elettorali, comizi elettorali, incontri di stato, summit economici, concertazioni sindacali; tutta roba su cui - ti garantisco - non hanno alcuna reale voce in capitolo. Nonostante il ruolo che occupano precluda loro le soddisfazioni del pensiero libero e della evoluzione spirituale. Nonostante siano le persone più sole al mondo, in quanto consapevoli che l'apparente amichevolezza ed interessamento della gente celi sempre - e sottolineo sempre - un fine utilitaristico. Nonostante siano costretti a mentire sapendo di mentire e ripetere, ripetere ovunque, innumerevoli volte, sempre le stesse menzogne, con tutto lo stress psicologico che ne consegue. Nonostante debbano sorridere a comando come dei bambolotti. Nonostante siano obbligati ad apparire sempre in forma, reattivi, determinati, informati. Nonostante siano derisi praticamente da chiunque, ad iniziare dai loro stessi figli per finire con i satiristi politici. Nonostante siano obbligati ad andare in giro circondati da squadriglie di guardie del corpo che li separano dalla realtà e dal mondo. Nonostante gli sia preclusa la possibilità di trascorrere due serate di seguito in compagnia dei loro famigliari, amici e animali domestici. Nonostante incorrano in frequenti lanci di monetine, componentistica fotografica, scarpe, souvenir, insulti, uova, pomodori. Nonostante a volte siano costretti a riparare in qualche esercizio commerciale per sottrarsi al linciaggio. Nonostante siano obbligati a metterci la faccia, interpetrando il ruolo che competerebbe a noialtri, quello di uomini più potenti del mondo, e di conseguenza debbano presenziare a frequenti, pallosissimi teatrini istituzionali in compagnia di altri kapò di diversa nazionalità. Nonostante debbano partecipare a lunghi talk show nei quali per giunta non sono neppure liberi di esprimersi liberamente, in quanto stipendiati per insultarsi a vicenda e inventarsi scuse su scuse per giustificare i casini che noialtri, da dietro le quinte, provochiamo.

Nonostante tutto ciò, noi della oligarchia siamo riusciti a fare in modo che la gente identificasse in costoro gli "uomini più potenti del pianeta." Chiamaci fessi. Perché - sai - loro comandano il mondo. Vanno in giro sotto scorta, in auto blu, ed hanno un sacco di belle case ed il privè riservato al Billionaire. Wow!
Ora, detto tra noi, questa è tutta roba da schiavi; una manciata di zuccherini per i cavallucci ammaestrati. Tu ce lo vedi un uomo davvero, dico davvero potente fare una vita grezza come quella di un politico? Andare a sfoggiare robetta sfigata in Sardegna in mezzo a un nugolo di mignotte e papponi? Andiamo, siamo seri. Saranno anche più ricchi e più in vista di molti altri schiavi, ma restano pur sempre degli schiavi di bocca buona.
Quand'è che un uomo può definirsi davvero potente? Forse quando viaggia in una auto blu? O quando le sue opinioni, la sua libertà intellettuale, la sua moralità sono in vendita, acquistabili in ogni momento dal primo lobbista che ne abbia voglia, come un fumetto su Ebay? Nossignore, tutti questi aspetti esprimono uno status di sottomissione al debito, alle leggi di matrix. E chiunque sia assoggettato a matrix automaticamente non può definirsi davvero potente.

Il vero potere opera al di fuori di matrix. E' in mano agli amministratori di matrix, questo geniale sistema entro cui la gente nasce e muore senza mai essere sfiorata dal sospetto di avere vissuto in catene.
Altro che sveglia alle sei, scadenze improrogabili e dibattiti tra buoi. Insomma, che gusto ci sarebbe ad essere gli uomini più potenti del mondo se poi ci si dovesse sbattere peggio di un qualsiasi precario? Gli uomini davvero potenti non si sbattono e sono molto gelosi della loro privacy. Fidati, è così. Le auto blu, le ville sontuose, i locali esclusivi sono il minimo che noialtri oligarchi potessimo concedere a questi poveri disgraziati in cambio dei loro servigi e del rischio di essere gonfiati di botte potenzialmente da ogni cittadino incazzato e su di giri. Tutto sommato non mi sembra così difficile da capire. Chi sceglierebbe di rischiare il culo al posto nostro, e di calpestare la propria identità e la propria anima se in cambio non potesse godere di qualche piccola soddisfazione personale.

Tornando al discorso principale, come ti dicevo, fino a qualche tempo fa la gente continuava a bersela. La stampa se la prendeva con i politici, l'opinione pubblica se la prendeva con i politici, i satiristi se la prendevano con i politici. I cineasti impegnati se la prendevano coi i politici.
E noialtri nel frattempo potevamo lavorare in tutta calma al progetto che in un futuro non troppo lontano ci avrebbe consentito di uscire nuovamente allo scoperto, rivendicare il nostro diritto divino e ricominciare a fare cose strabilianti tipo nominare senatore un cavallo.
Sta di fatto che - purtroppo -  proprio adesso che il nostro progetto era ormai ad un passo dalla concretizzazione, quel maledetto fenomeno è ricominciato. Eh, già, porco Horus. Un nuovo dannato risveglio collettivo. Ad un tiro di schioppo dai chip. Dalla fine degli anni '60 del secolo scorso la ipnosi è ricominciata a scemare, e la gente sta ricominciando a mangiare la foglia.

La situazione ricorda quella di trecento anni fa, ma con una basilare differenza: ci siamo già giocati la carta della democrazia. Voglio dire, una ennesima finta rivoluzione presupporrebbe l'instaurazione di una nuova organizzazione politica che sia migliorativa rispetto a quella attuale; già, peccato che non ne esistano! Come puoi migliorare un concetto già di per se utopistico? Tutte le possibilità opzionabili apparirebbero comunque inadeguate rispetto al tanto decantato "governo del popolo."
Per cui non ci resta che stringere i denti e resistere ancora per qualche anno, almeno fino a quando i nuovi chip corporei non si saranno mediamente affermati.

Abbiamo intensificato il bombardamento mediatico: cronaca nera, sesso e demenzialità a tutto spiano. Per confondervi le idee abbiamo immesso fluoruro nella acqua corrente, mercurio nei vaccini e metalli pesanti nell'aria. Ultimamente abbiamo perfino simulato un cambiamento epocale eleggendo un presidente degli Stati Uniti nero (eravamo indecisi tra il nero e la donna, ma poi abbiamo scelto il primo). Ogni giorno che passa dobbiamo inventarci qualcosa che rallenti questo processo di risveglio. Crisi economiche, licenziamenti di massa, disastri naturali, guerre al terrorismo. Abbiamo messo in pratica tutte le carte del Gioco degli Illuminati, e probabilmente tra non molto ci giocheremo pure quella della "invasione aliena". Insomma, stiamo raschiando il fondo del barile pur di distrarvi ancora per quel poco che manca alla diffusione dei chip.

Dopodiché potrete anche risvegliarvi in massa come nel film La Notte dei Morti Viventi, ma ormai sarà tardi.
Con i microchip le cose torneranno ad essere semplici e meravigliose come un tempo. Perfino migliori, oserei dire, poiché finalmente tra il popolo bue e Mario della Nintendo non passerà più alcuna differenza. A noi il joypad, a voi il compito di saltellare.

CHIUSURA
A noi il compito di saltellare quindi. Possiamo non farlo forse? Certo possiamo, a patto di iniziare a considerare il nostro immenso personale potere, il potere di diventare sovrani della nostra vita sapendo che niente e nessuno potrà mai controllarla se riusciremo a liberarci dalla paura per il domani (che di fatto in questo istante non esiste), dal timore che possa accaderci chissà quale disgrazia o che saremo puniti se non accetteremo ciò che ci viene imposto. Nulla è pericoloso per noi se siamo consapevoli di essere la sintesi dell'universo e come tali eterni e unici. Questa consapevolezza é ciò che l'Allegra Compagnia dei cosiddetti illuminati teme di più. Perché sa che con tale coscienza saremo capaci di liberarci dalla paura e liberi dalla paura farci una sonora risata pensando a quanto si stanno arrabattando per mantenere ciò che hanno già perso: il loro dominio su di noi.
Pensateci: oggi come oggi una semplice risata carica di ironia è in grado di inceppare un meccanismo di controllo millenario. Indubbiamente i nostri amici quì non se la passeranno bene d'ora in poi.
Che dite cominciamo a sbellicarci?

Fonte: Blog ANTICORPI. Articolo di HAARPO.
Tratto da http://www.anticorpi.info/