Contrariamente a quanto suggerisce il nome, il denaro Fiat moderno non viene creato dal nulla per volontà del governo; in altre parole, non sono più gli Stati a stampare valuta distribuendola alla società. Il suo funzionamento è diventato nel tempo molto più sofisticato e contorto. Oggi, possiamo affermare che la caratteristica fondamentale del sistema Fiat sia quella di trattare le promesse di pagamento, governative o emesse da un'istituzione monetaria autorizzata, come fossero denaro. Nella rete Bitcoin per effettuare i pagamenti e regolare le transazioni possono essere utilizzate SOLO le monete esistenti. In maniera analoga in un'economia basata sull'oro possono essere usate solo le monete o lingotti d'oro già prodotti. In entrambi i sistemi, venditori o mutuanti possono decidere di consegnare un bene presente in cambio di una promessa di pagamento a valere su Bitcoin ancora da generare o su oro ancora da estrarre, ma solo assumendosi rischi a livello personale. Qualora infatti mutuatari non riuscissero a restituire le monete secondo i termini contrattuali, la perdita ricadrebbe interamente su di loro. Nel Fiat standard invece il credito consente di anticipare al presente valuta che verrà generata solo in futuro. Accendendo un prestito, infatti, la banca genera dal nulla una quantità di valuta Fiat che va ad aggiungersi a quella in essere prima dell'operazione. In altre parole, la rete Fiat crea denaro ogni qualvolta un'entità autorizzata dal governo concede un prestito in valuta Fiat locale. Essendo nato dall'inadempienza del governo, la caratteristica essenziale del Fiat standard è l'utilizzo del decreto governativo come fonte di valore del denaro. Questo rende il debito statale assimilabile in tutto e per tutto al denaro. Offuscare la linea di demarcazione tra denaro e credito rende praticamente impossibile poter misurare l'offerta di denaro. In un sistema di pagamento come Bitcoin, o ancorato all'oro, solo il denaro presente può essere utilizzato per regolare i pagamenti e distinguere i debiti. A differenza di quanto accade nel Gold Standard puro o come Bitcoin, l'offerta monetaria Fiat non corrisponde a un numero fisso e oggettivo di unità scambiate tra i membri della rete.
Iniziate a comprendere come mai il sistema economico è arrivato a fine corsa?
Tratto da "Fiat Standard", di Saifedean Ammous, ed USEMLAB
Bitcoin non è soltanto una nuova tecnologia finanziaria; è l'incarnazione di un'idea. Nato nel 2008 dal misterioso Satoshi Nakamoto, questo protocollo di moneta digitale ha fin dall'inizio veicolato una forte impronta filosofica libertaria. Bitcoin rappresenta un esperimento di libertà individuale applicata alla finanza: una moneta che vive fuori dai circuiti tradizionali, indipendente dalle banche centrali e progettata per resistere a censure o interferenze esterne. Bitcoin non è solo software o investimento speculativo, ma una rivoluzione culturale che mira a restituire sovranità monetaria. Le radici ideologiche di Bitcoin affondano nel pensiero libertario declinato in due sottocorrenti: il movimento Cyberpunk e la Scuola Austriaca di economia. Già negli anni 90, crittografi immaginavano internet come un terreno di conquista per la libertà: sognavano strumenti digitali capaci di tutelare la privacy e l'autonomia personale dall'ingerenza di governi e corporazioni. In quei circoli maturò anche l'idea di una moneta fuori dal controllo statale, ispirata dai principi della Scuola Austriaca, critici verso il monopolio delle banche centrali. Non sorprende che il movimento dietro Bitcoin sia stato talvolta definito anarco-libertario, proprio perché sfida l'ordine finanziario costituito e l'egemonia del sistema bancario. Bitcoin non è quindi un semplice codice informatico, ma il mezzo pratico per realizzare idee di libera scelta monetaria e di resistenza al controllo centrale sul denaro. La sfiducia verso gli intermediari è la scintilla che ha definitivamente acceso la fiamma di Bitcoin. Nel suo White Paper del 2008, Satoshi descriveva un sistema di contante elettronico peer-to-peer concepito per eliminarla la necessità di intermediari centralizzati nelle transazioni on-line. Il problema, sosteneva Satoshi, era che il commercio digitale fino ad allora dipendeva esclusivamente da "istituzioni finanziarie come terze parti fidate" per validare i pagamenti. La soluzione proposta? "È necessario un sistema di pagamento elettronico basato su prova crittografica invece che sulla fiducia", così che due soggetti possono effettuare transazioni dirette senza bisogno di un intermediario. In altre parole, Bitcoin nasce per disintermediare: sostituire la fiducia nell'autorità centralizzata con la fiducia nella matematica e nel consenso distribuito tra pari. Questo concetto - eliminare il filtro delle banche centrali o commerciali nelle transazioni - incarna un principio cardine della filosofia libertaria: togliere potere agli enti centrali e restituirla gli individui. Ma come Bitcoin riesce in concreto a dare forma a questo ideali? La risposta risiede nella sua architettura decentralizzata e nelle scelte tecniche innovative, che combinano tecnologie preesistenti in una nuova sinergia. La rete Bitcoin è mantenuta da una miriade di computer indipendenti (nodi) sparsi in tutto il mondo, ognuno dei quali conserva una copia aggiornata della cosiddetta blockchain o timechain: la cronologia univoca delle transazioni tra diverse chiavi pubbliche, che muovono tra loro frammenti di "prove di lavoro" controllati da altrettante chiavi private. Non esiste un server centrale da abbattere, né un singolo ente che possa imporre dall'alto le regole: il protocollo è Open Source e le modifiche alle regole richiederebbero il consenso di tutti i partecipanti. Questa decentralizzazione fa sì che Bitcoin sia di fatto ingovernabile da un'autorità unica - nessuno, nemmeno uno Stato, può decidere arbitrariamente del destino della moneta digitale. La forza di Bitcoin sta anche nel riparo da manipolazioni politiche o finanziarie esterne. È qui che risiede la filosofia di libertaria di Bitcoin: nella creazione di un sistema monetario libero, incensurabile e decentralizzato, in cui la libertà individuale viene potenziata dalla tecnologia e la fiducia non è concessa per decreto, ma nasce dalla trasparenza del codice e dalla cooperazione spontanea di una rete globale di pari! Giacomo Zucco, "Cripto Wallet", luglio 2025
Marcello Pamio - 29 luglio 2025 Esistono due tipi di wallet in circolazione: custodial e non-custodial. La differenza principale riguarda chi detiene le chiavi private del wallet, che sono essenziali per accedere ai propri fondi! In un wallet custodial, una terza parte (Exchange) gestisce le chiavi per conto dell'utente, quindi non si ha il controllo diretto sui propri fondi, ma ci si affida alla piattaforma per la sicurezza e la gestione. I vantaggi sono la facilità d'uso e il recupero più semplice in caso di perdita della password. Gli svantaggi sono però il minore controllo sulla sicurezza delle criptovalute e la dipendenza dalla piattaforma stessa. In un wallet non-custodial invece, si ha il controllo completo sulle chiavi private e quindi sui propri fondi. Si è però anche responsabili della loro sicurezza e del loro accesso. Perdendo le chiavi, si perde tutto! Metamask è uno dei più famosi wallet cripto non-custodial in circolazione. Si installa come estensione del browser web ed è compatibile con i più utilizzati (Chrome, Firefox, ecc.). C’è anche la versione per smartphone MetaMask Mobile. La volpe rossa conta più di 10 milioni di utenti. Tra le sue caratteristiche principali c’è quella di inter-operare con diversi network (Ethereum, BNB Smart Chain, Polygon, ecc.). La seed phrase di MetaMask, o frase di recupero segreta o chiave privata, è una sequenza di 12 parole. Quando si crea per la prima volta il wallet MetaMask viene generata questa frase e va conservata al sicuro, preferibilmente offline (scritta su carta, incisa sul metallo, ecc.). Queste 12 parole permettono di accedere al wallet, quindi direttamente ai fondi, ma anche recuperarlo nel caso in cui si perdesse la password o il dispositivo (pc, smartphone, ecc.) su cui è installato MetaMask. Un hardware wallet è invece un dispositivo fisico che conserva le chiavi private offline, offrendo un ulteriore livello di sicurezza contro attacchi online.
Ecco come funziona la seed phrase di Metamask con un hardware wallet
Creazione del wallet Quando si configura un hardware wallet, verrà presentata una seed phrase. Questi codici vanno scritti su carta o incisi sul metallo e tenuti in posti segreti.
Importazione su MetaMask Si può collegare l’hardware wallet a MetaMask, ma non importando direttamente la seed phrase, bensì collegando il dispositivo. Non tutti gli hardware sono però compatibili con Metamask. Ecco dal sito ufficiale quelli supportati: Ledger, Trezor, AirGap, Keystone 3 pro, CoolWallet, Ngrave Zero.
Firma delle transazioni Quando si fanno transazioni tramite MetaMask, l’hardware wallet le firmerà offline, mantenendo le chiavi private al sicuro.
Recupero: Se si perde l'accesso all'hardware wallet, si può utilizzare la sua frase seed per recuperare le chiavi private e riaccedere ai fondi tramite un altro hardware wallet o software.
Ripeto: la seed phrase è essenziale per la sicurezza del wallet MetaMask e per il recupero dei fondi, mentre l'hardware wallet aggiunge un ulteriore livello di protezione per le chiavi private.
Un wallet software è un portafoglio elettronico dedicato alla gestione delle criptovalute digitali che fisicamente non esistono, ma possono essere archiviate, conservate, inviate e ricevute proprio come qualsiasi altra valuta tradizionale. Ogni wallet è dotato di un indirizzo unico, composto da lettere e numeri, che consente di inviare e ricevere denaro esattamente come l’IBAN, ma senza l'intermediazione del cartello bancario…
Il wallet custodisce due chiavi: una pubblica e una privata, entrambe necessarie per le transazioni. La chiave pubblica viene utilizzata per ricevere denaro e durante ogni transazione viene inviata al mittente. La chiave privata invece è il codice che permette l’accesso al wallet, più o meno come il PIN di un Bancomat. Necessita della massima protezione per cui NON va MAI condivisa con nessuno, pena la perdita di tutte le cripto. Chi possiede la chiave infatti ha accesso al wallet e possiede le cripto!
Esistono due tipi di wallet: custodial e non-custodial. Con il primo si delega la proprietà delle monete all’Exchange, con il secondo invece si conserva la proprietà di tutte le valute digitali, nonché la responsabilità delle chiavi private del wallet stesso! Perdendo il codice, si perde tutto! Viene da sé che la sicurezza dei software wallet è direttamente proporzionale alla sicurezza del dispositivo (smartphone o computer). La perenne connettività (internet, wifi, bluetooth) e gli onnipresenti virus e mailware, rendono il wallet software non sicuro! Vediamo adesso alcuni tra i migliori software wallet in circolazione
ELECTRUM
Wallet dedicato esclusivamente ai Bitcoin. E’ considerato uno dei migliori e sicuri, forse perché è uno dei software più vecchi del settore (2011). È gratuito soprattutto il codice è open source. Compatibile con i sistemi operativi Windows, MacOS, Linux, e Android tramite app.
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EXODUS
Portafoglio software lanciato nel lontano 2016 è in grado di conservare in sicurezza più di 100 criptovalute diverse. Il software è gratuito ma applica delle commissioni per l’Exchange e le transazioni effettuate tramite il portafoglio. Compatibile con i sistemi Windows, MacOS e Linux, e Android tramite app.
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METAMASK
E’ uno dei più famosi wallet cripto non-custodial in circolazione. Si installa come estensione del browser web ed è compatibile con i più utilizzati (Chrome, Firtefox, ecc.). C’è anche la versione per smartphone MetaMask Mobile. Il portafoglio della volpe rossa è stato fondato nel 2016 e ad oggi conta più di 10 milioni di utenti. Tra le sue caratteristiche principali c’è quella di inter-operare con diversi network (Ethereum, BNB Smart Chain, Polygon, ecc.).
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HARDWARE WALLET
I wallet hardware sono dispositivi fisici, spesso simili a chiavette USB o della dimensione di una carta di credito progettati specificamente per archiviare le chiavi private completamente offline. Le chiavi, cioè le o parole, sono custodite in uno o più chip sicuri e resistenti alle manomissioni! I migliori sono air-gapped ("vuoto d'aria") cioè separati fisicamente dai dispositivi e da qualsiasi rete, Internet compresa, eliminando così i rischi di connettività e garantendo la massima sicurezza. Si collegano mediante codici QR e solo quando è necessario confermare una transazione. Vediamo alcuni hardware wallet in commercio.
BITBOX02
E’ un hardware wallet prodotto in Svizzera a forma di penna USB in policarbonato con display in vetro temperato. Lo schermo OLED permette una ottima visibilità. La sicurezza è di livello superiore perché utilizza un secure chip certificato EAL6+, uno dei massimi standard del settore per la sicurezza. BitBox può essere usato su tutte le principali piattaforme: Windows, MacOS, Linux, Android e iOS! Dimensioni: 54.5 x 25.4 x 9.6 mm incluso il connettore USB-C. Costo 149 €
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LEDGER NANO X
E’ il portafoglio hardware per eccellenza offerto da un produttore leader del settore. Consente di conservare e gestire fino a 26 valute digitali e più di 1.500 token. La scocca è in alluminio e lo schermo OLED. Compatibile con i sistemi operativi Windows, MacOS e Linux e con Android. Dimensioni: 98 x 18 x 9 mm Costo 149 €
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TREZOR SAFE 5
E’ stato il primo portafoglio hardware disponibile offerto dalla SatoshiLab. Si tratta di un piccolo dispositivo che offre algoritmi crittografici sempre aggiornati per consentire l’archiviazione di molte cripto. È realizzato in plastica. Il display OLED consente di visualizzare i menu, navigabili con soli due tasti. Compatibile con sistemi operativi Windows, MacOS e Linux. Costo 169 €
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KEYSTONE 3 PRO
E’ l'unico portafoglio hardware dotato di tre chip di sicurezza per gestire in modo sicuro più account crittografici. Lo schermo è touchscreen da 4 pollici. La sua modalità air-gapped (nessun WiFi, Bluetooth, USB o rete) elimina tutti i rischi di connettività garantendo la massima sicurezza. L’intero codice, compresi hardware e software sono totalmente open source. Costo 175 $
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ELLIPAL TITAN 2.0
Questo hardware wallet supporta più di 40 cripto e più di 10.000 token, comprese le stablecoin. La protezione, grazie al chip di sicurezza integrato, raggiunge il livello EAL5+. Se viene rilevata una manomissione, le informazioni private verranno automaticamente distrutte. Schermo a colori da 4 pollici per una visualizzazione vivida. Gestisce 5 seed phrase (frase di recupero) e 5 account diversi in un unico dispositivo. Costo 169 €
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NGRAVE ZERO
Costruito totalmente in Belgio è l'unico portafoglio crittografico air-gapped che ha ottenuto la più alta certificazione di sicurezza nel settore blockchain e finanziario. Con la sua prova di manomissione a più livelli, la biometria e un sistema operativo personalizzato ha infatti ottenuto la certificazione EAL7, la massima mai raggiunta da nessun altro dispositivo. Essendo totalmente air-gapped non si basa su USB, WiFi, Bluetooth, NFC o 4G per firmare le transazioni, ma solo tramite codici QR. E’ possibile creare più di 100 account, per cui molti portafogli possono finalmente essere tenuti su un unico dispositivo. E se dovesse venire rubato dopo la configurazione, una volta aperto dei sensori all'interno cancelleranno tutto! Il sensore biometrico di NGRAVE ZERO aggiunge un livello di sicurezza per l'autenticazione e la generazione di chiavi. L'impronta digitale viene utilizzata come variabile per creare la chiave perfetta, sbloccare il dispositivo e firmare le transazioni in combinazione con un solido codice PIN a 8 cifre. Si integra perfettamente con MetaMask e Rabby Wallet. Costo 398 €
È la storia vera di James Howells, un ingegnere di origini gallesi che nel 2013 ha buttato per sbaglio un hard disk contenente la chiave privata di un wallet con dentro 8000 Bitcoin! 😳 Per l'esattezza è stata la sua fidanzata (sicuramente ex) a buttarlo via mentre puliva la scrivania! Oggi, con il valore di Bitcoin che ha superato i 118.000 dollari, quella disattenzione è costata oltre 900 milioni di euro!!! Howells da anni prova a recuperare quel disco finito nella discarica municipale della sua città, Newport. Ha offerto milioni di dollari al consiglio comunale per ottenere l'autorizzazione agli scavi. Ha coinvolto esperti, avvocati, investitori, persino proposto di comprare l'intera area. Tutto inutile. I rischi ambientali, il regolamento locale e le complessità logistiche hanno sempre bloccato ogni tentativo. "Ho offerto di donare il 25% o 52,5 milioni di sterline alla città di Newport per distribuirli a tutti i residenti locali", ha dichiarato Howells alla CNN. Ma niente. Disperato nel 2024 ha anche intentato una causa legale sostenendo che la proprietà del disco non sarebbe dovuta passare al comune, visto che non c'era volontà esplicita di abbandono. Ma la giustizia ha respinto sempre tutto. Se questa storia è diventata iconica, non è solo per l'ammontare della cifra in gioco, ma per il messaggio che porta in sé. In un mondo dove il denaro digitale è accessibile SOLO attraverso chiavi crittografiche, la sicurezza non è una scelta, ma una responsabilità personale. Non esistono infatti procedure di recupero, sportelli di emergenza o password secondarie. La chiave privata è l'unico elemento che consente di firmare una transazione. Perdere quella chiave equivale a perdere tutto!!! Molti utenti sottovalutano questo rischio. La fretta, la mancanza di consapevolezza, sono tutte variabili che moltiplicano la possibilità di incidenti, e quando si parla di patrimoni digitali anche un piccolo errore può avere conseguenze irreversibili. Non a caso ogni anno migliaia di utenti fanno la fine di Howells: dimenticano le seed phrase (parole chiave), smarriscono chiavette hardware, cancellano backup o usano dispositivi compromessi. La lezione più importante di questa storia è semplice: affidarsi a un unico supporto lasciato sulla scrivania o in un cassetto è una pessima idea. Esistono strumenti, metodi e buone pratiche che riducono sensibilmente il rischio di perdere l'accesso ai propri fondi. Uno di metodi più affidabili è l'uso di placche in acciaio inossidabile su cui incidere la propria frase di recupero. Sono resistenti al fuoco, all'acqua, alla corrosione, proteggono i dati in caso di disastri. Altri preferiscono creare più copie di backup e distribuirle in luoghi sicuro come casseforti, abitazioni diverse, depositi fiduciari. Poi ci sono gli hardware wallet, dispositivi fisici esterni progettati per archiviare le chiavi e sono molto sicuri, come vedremo al prossimo articolo.
Da gennaio l'ex direttore operativo di PayPal, l'ashkenazita David Sacks sarà lo zar della IA, Intelligenza Artificiale e delle criptovalute della White House. Non tutti sanno che Sacks assieme a Peter Thiel e Elon Muskio fanno parte della cosiddetta mafia di PayPal. Avevano lanciato la startup di pagamenti e dopo la quotazione a Wall Street, l'hanno venduta per passare ad altri progetti, sempre nel segno della totale liberalizzazione delle nuove tecnologie. Nel loro vocabolario non esistono i termini "restrizioni" e "vincoli". Ora che Sacks ha in mano le leve del comando a Washington farà esplodere il mondo delle criptovalute e della IA: "Due aree cruciali per il futuro della competitività americana" come ha detto lo stesso Donaldo! Casualmente ieri Trump ha lanciato la sua criptovaluta ufficiale su rete Solana denominata TRUMP! Ad un giorno dall'insediamento (se non lo tirano giù dalle spese in queste ore) la sua cripto ha superato i 15 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato e ora viaggia tra le prime quindici di maggior valore dopo 1 giorno dal suo lancio. Come sempre, preparate il popcorn e lanciate il wallet…perché ne vedremo delle belle!
Uno progetti più importanti per l'élite mondialista è la cashless society: una società priva di contanti. I tecnosatanisti europei stanno infatti lavorando su questa strada da anni, e quando dalla moneta Fiat cartacea (carta da culo in quanto non coperta da alcun valore reale: oro, argento, ecc.) passeranno all'euro digitale centralizzato, il controllo dei sudditi sarà assoluto e totalizzante! Ufficialmente la UE deve decidere per la nuova moneta elettronica entro ottobre 2025. La risposta ovviamente sarà scontata: è solo questione di tempo, e quando sarà tutto centralizzato e digitalizzato (passaporto, conto corrente, dati sanitari, ecc.) l'uomo sarà un semplice codice ID gestibile da remoto. Risultato? Se rompi le palle ti cancellano la vita; se non ti fai i diserbanti, ti bloccano il conto, ecc. Eh, ma lo possono fare anche oggi direbbe l'encefalogramma piatto. Sì certo, ma se uno ha contanti può sbattersene i maroni e continuare a vivere (almeno riuscendo a soddisfare i bisogni primari), ma se i contanti non ci sono, cosa fate? Ve la siete mai posta questa semplice domanda? Ecco alcuni dei validissimi motivi per iniziare in tempi utili a mettere il naso nel mondo delle cosiddette criptomonete, perché quando arriverà l'euro digitale, o qualsiasi altra moneta elettronica MA CENTRALIZZATA, cioè emessa dal cartello massomafioso bancario (centrale o meno poco importa), solo con una valuta decentralizzata come i Bitcoin potremmo conservare la nostra totale libertà! Lo capite o no? Perfino BlackRock, la più grande società di gestione di investimento al mondo (roba da 11 trilioni di dollari), ha dovuto accettare questa semplice realtà. Fino al 2017 il CEO di BlackRock, l'ebreo Larry Douglas Fink vomitata veleno sui BTC, e troverete varie interviste a tal proposito. Oggi Fink invece afferma di essersi sbagliato e definisce Bitcoin "oro digitale". Della serie: se non puoi distruggere il tuo nemico, fattelo amico! E i nasoni sono maestri… Detto questo, siamo noi che dobbiamo svegliarci dal coma, comprendendo tali dinamiche e cercando di abbracciare tutti quegli strumenti che ci permettono di diventare più liberi, i Bitcoin sono uno di questi.
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Con la scusa di contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio, il regime vuole far sparire dalla circolazione la moneta. La nostra beneamata lira coniata nel 1860 a Firenze, venne in prima battuta scaricata nel cesso da un giorno all’altro dopo 140 anni, con l’introduzione dell’euro! Ora tocca alla moneta europea scomparire, lo hanno già detto.
Ma come metterla al bando, per fare posto alle monete elettroniche molto più controllabili (e non mi riferisco alle criptovalute, anche se la strada imboccata è quella)? Semplice: basta dire agli schiavi che meno cartamoneta c’è in circolazione e meglio sarà per il Fisco. Ovviamente solo un decerebrato può pensare che siano queste le motivazioni, ma dopo due anni di lavaggio encefalico e propaganda, alla gente si può raccontare qualunque minchiata.
Ed ecco la genialata del limite al contante! Dal primo luglio 2020 il limite per l’uso massimo dei contanti è sceso a 2000 euro, per calare ulteriormente quest’anno a 1000 euro. Tale scadenza è stata rinviata al 1° gennaio 2023. Questo percorso criminoso volto alla sparizione della moneta non è nato con i gesuiti Draghi o Monti, ma nel lontano 1991 quando il governo Andreotti mise il limite a 20 milioni di lire.
Con il passaggio all’euro nel 2002 è diventato 10.329,14 euro e il 26 dicembre 2002 il governo Berlusconi lo alzò a 12.500 euro. Prodi dal canto suo il 30 aprile 2008 lo fece scendere a 5000 euro per poi magicamente il 25 giugno 2008 ci pensa sempre il Caimano a rialzarlo portandolo a 12.500 euro. Il 31 maggio 2010 ritorna a 5000 euro.
Il grande passaggio è avvenuto il 13 agosto 2011 quando Berlusconi abbassa i contanti a 2500 euro mentre Monti il 6 dicembre 2011 ha il coraggio di portarlo a 1000 euro! Quindi il governo ha stabilito nel caso in cui la somma da pagare sia superiore a 999,99 euro, il pagamento con assegno, bonifico o carta di credito, tracciato cioè attraverso il sistema bancario o postale.
La legge di stabilità del 2016 ha riportato il limite a 3000 euro per poi, come detto in apertura, dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 il limite è di nuovo sceso a 2000 euro e dal 1° gennaio di quest’anno a 1000 euro con il banchiere Draghi. Ma il Milleproroghe ha spostato la scadenza del demenziale limite a gennaio 2023. Vedremo nel frattempo cosa succederà...
Cosa possiamo fare? Come direbbe De André: “in direzione ostinata e contraria”! Usare meno possibile le carte di credito e/o debito e andare a fare acquisiti SOLO da chi accetta i contanti. Tutti quelli che pretendono solo il pagamento elettronico vanno boicottati e anche denunciati.