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Marcello Pamio

Ieri 29 agosto 2020 proprio nello stesso momento in cui una marea umana (nel silenzio tombale dei media mainstream) si riuniva a Berlino per la imponente manifestazione contro la “Dittatura sanitaria”, mi trovavo a Bologna perché avrei dovuto tenere una conferenza al Bo Etico Vegan Festival.
Manifestazione organizzata dall’amica Marina a cui partecipo volentieri ogni anno da almeno cinque di fila proprio per l’affetto e la stima che ci lega.

La mia relazione è stata volutamente impedita da un gruppo facinoroso, da una squadriglia formata esclusivamente da gay, lesbiche che urlando, sbraitando e offendendo ne hanno impedito lo svolgimento.
Il frutto del contendere non riguardava i nostri amici a quattro zampe (o a due zampe, e lo dico perché non vorrei una denuncia per aver discriminato gli animali a due zampette), ma il bipede chiamato uomo.
Sono stato apostrofato come “fascista”, “omofobo” e “transfobo”, questo ultimo termine, sicuramente un neologismo, mi era del tutto sconosciuto, per cui ringrazio questi giovani indefessi (non è un’offesa, eh?) per avermi fatto crescere culturalmente.

Non perdo tempo a dire che queste offese mi lasciano indifferente, perché ovviamente non vere, e certamente non devo giustificarmi nei confronti di nessuno: sono onesto e coerente con me stesso, e ci metto sempre la faccia.
Tra le cose che più mi hanno contestato è la visione omofoba tradizionale della famiglia (papà, mamma e figlio) non così allargata come vorrebbero, per loro due padri o due madri e figli. Chiedo venia ma non sono così evoluto.
Una coppia omosessuale deve avere riconosciuti tutti i diritti come chiunque altra realtà, ma quando ci sono di mezzo delle piccole creature allora il discorso si fa molto più delicato e complesso!

Ma per loro poco importa se la natura non lo contempli: l’uomo deve essere libero di fare quello che vuole. Per cui se due uomini vogliono un figlio non devono far altro che pagare una povera ragazza che per disperazione affitta il proprio utero per nove mesi. Gran bella libertà, complimenti.
Due donne invece devono prendere lo sperma congelato di un uomo da qualche banca del seme, e poi farselo impiantare in tuba.
La tuba ricordo essere il luogo d’incontro, dove avviene la magia della fecondazione, dove l’OVULO (il femminile) SCEGLIE LO SPERMATOZOO giusto (il maschile), quello la cui vibrazione è perfetta.

La narrazione ufficiale vorrebbe farci credere che è lo spermatozoo più veloce a vincere la corsa, come se fosse una semplice gara, perché nel loro paradigma la vita è competizione! Invece è la danza della Vita: un momento di pura magia, che dura anche ventiquattr’ore nelle quali l’ovulo roteando ed emettendo lampi di luce (biofotoni) sembra proprio danzare, con la finalità di scegliere (o anche no) lo spermatozoo.

Già da questi primi istanti si dovrebbe capire che la Vita si erge dalla fusione/unione del maschile con il femminile. Mi dispiace dirvelo, ma con due “principi” femminili o due “principi” maschili LA VITA NON SI SVILUPPA, né oggi, né mai. Mettetevelo dentro il cervello: potete urlare per impedire le riunioni, potete far saltare le conferenze, ma i risultati delle vostre azioni andranno contro di voi e contro la Vita.
Fa tristezza poi aver visto che tra le persone che più mi hanno attaccato e contestato c’è stato un medico (forse perché ha la figlia lesbica). Attenzione non un medico di famiglia qualunque, ma vegano e soprattutto animalista, quindi in teoria una persona sensibile e aperta mentalmente.
Qualunque medico che parli per esempio di aborto dovrebbe prima riprendere in mano il giuramento di Ippocrate: “Primum non nocere”. “Mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo”.
Così tanto per ricordare, tralasciando il resto per pura decenza d’animo nei suoi confronti.

Concludo questo sfogo ringraziando Marina che da ben otto anni, con tutte le difficoltà del caso, organizza un evento importante a Bologna. Grazie per l’invito e per aver sempre avuto fiducia nella mia persona, per aver cercato in ogni modo di far ragionare gli animi feriti, ma chi osserva la realtà con gli occhiali neri dei pregiudizi e della rabbia non può vedere la vita per quella che è, ma solo quello che vuole vedere. D’altronde il Rifugio Alma Libre specifica chiaramente che “noi antispecistx, frocie, lelle e trans non accettiamo nessun confronto pacifico con certa gente di merda”. Capito l’antifona e l'amore per il prossimo?

L’amarezza è doppia perché quando si pensa ai giovani che si fanno in quattro per difendere giustamente i diritti degli animali, degli esseri più indifesi, e nella realtà si vede che sono più aggressivi e cattivi di tanta gente, beh questo fa riflettere.
Senza saperlo si comportano esattamente come quel Sistema che massacra gli animali; quel Sistema che loro stessi combattono. Inconsapevolmente si comportano come nel fascismo quando impedivano le conferenze non gradite al regime...

Ringrazio infine tutte le persone che sono arrivate anche da lontano per ascoltare quello che avevo da dire sul delicatissimo momento storico che stiamo vivendo, il “periodo del corona”, e sulle possibili vie di uscita, ma per qualcuno queste cose non si dovevano dire: l’ordine alla “manovalanza” era infatti di impedire la conferenza con ogni mezzo…
Nonostante tutto ringrazio anche chi mi ha attaccato perché così facendo mi hanno dato ancor più forza e linfa vitale per andare avanti!

Marcello Pamio

Quando oggi si tira in ballo il termine «vegano» (esattamente come avviene per il tema «vaccini») la popolazione e anche la scienza si dividono in due schieramenti contrapposti, da una parte coloro che ne capiscono la valenza e la rispettano, dall’altra quelli in preda ad una strana isteria che attaccano senza mezze misure e senza minimamente sapere di cosa si sta parlando.
Una buona parte della popolazione generale, grazie a decenni di lavaggio del cervello e trasmissioni televisive fatte ad arte, è stata addestrata e allevata (ecco il vero «effetto gregge») non a ragionare con la propria testa e avere un pensiero lineare, ma a reagire comandati.
Quando il discorso tocca tematiche delicatissime e personali (vaccini, alimentazione, salute, ecc.), è come se la gente sentisse messa in discussione la propria visione delle cose e della stessa vita, per cui reagisce attaccando senza mezzi termini e in ogni modo.

L’alimentazione è un argomento la cui importanza non può essere messa in discussione da nessuno, come pure non possono essere giudicate le motivazioni che spingono una persona a intraprendere una scelta piuttosto che un’altra. Quello che muove una persona sono sempre motivazioni interiori (etiche, morali, salutistiche o altro) non criticabili a prescindere, perché andrebbero viste nel loro insieme e nella loro globalità. Viene da sé che se di mezzo ci sono bambini tali scelte si caricano di una maggiore responsabilità; ma ogni scelta, se fatta consapevolmente (e non per emulare o copiare qualcuno o una moda), deve essere rispettata. 
Purtroppo continuano invece i rigurgiti e gli attacchi scandalosi nei confronti dell’ormai irreprensibile regime vegano. Oltre a medici, perfino esponenti della politica nazionale sono intervenuti con arroganza e ignoranza sul tema, facendo passare i genitori che adottano un regime naturale, come dei malati di mente da incarcerare e multare.

Mi riferisco alla folle proposta di legge presentata nel 2016 dalla deputata Elvira Savino di Forza Italia, il cui testo prevedeva fino a un anno di carcere (arrivando a 2 se il minore aveva meno di 3 anni) per i genitori che adottavano una dieta «priva di elementi essenziali per la crescita».
Ci sarebbero mille domande da porre alla deputata, ma purtroppo non servirebbe a nulla visto che a monte necessiterebbe avere delle conoscenze nutrizionali, che la forzaitaliota non ha.
Per esempio a quali «elementi essenziali» si riferisce? Alle intoccabili «proteine nobili», cioè quelle di origine animale? Oppure alle vitamine e minerali...?
La fortuna vuole che ce lo spieghi lei stessa: «molte volte, infatti, soprattutto ai figli di genitori che seguono diete vegane o vegetariane, viene imposta a minori un’alimentazione che esclude categoricamente e imprudentemente alimenti di origine animale e loro derivati».
Secondo la Savino, per gli adolescenti e i bambini l’alimentazione vegana o anche vegetariana «è carente di zinco, ferro tipo eme (contenuto in carne e pesce), vitamina D, vitamina B12 e omega-3».
Qui se c’è una carenza è di tipo culturale…

Il paradosso - non comprensibile per la maggior parte dei politicanti della domenica - è che la dieta onnivora, cioè quella ricchissima degli «elementi essenziali» tanto osannati e propagandati dalla giovine deputata, è esattamente la dieta che sta trasformando i nostri bambini in piccole creature mostruosamente obese. Sarà un caso infatti che i bambini italiani sono tra i più obesi d’Europa?[1]
Alla Savino sono sfuggiti gli ultimi dati della «Childhood Obesity Surveillance initiative» (2015-17) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, perché era tutta intenta a dare la caccia ai genitori vegani.
Come pure non avrà letto le pubblicazioni che sbugiardano le sue aberranti posizioni, ad esempio l’ennesimo documento dell’ADA, l’«American Dietetic Association».
L’Associazione dei Dietisti Americani ha pubblicato una valanga di documenti sull’argomento, affermando ogni volta la propria posizione ufficiale a favore dei regimi alimentari vegetariani e vegani.

Hanno iniziato nel lontano 1987, per poi riaffermarlo nel 1992, nel 1997 (J Am Diet Assoc. 1997;97:1317-1321) e nel 2000. Nel 2003 («Journal American Dietetic Association» 2003;103:748-765) addirittura si sono aggiunti pure i medici canadesi dell’Associazione dei Dietisti. 
Nel 2009 («Journal of The Academy of Nutrition and Dietics» 2009;109:1266-1282) la penultima, per giungere al 30 agosto 2018 con la pubblicazione sul «Journal of The Academy of Nutrition and Dietics».
La loro posizione, nonostante i decenni trascorsi, è sempre la medesima: «l’American Dietetic Association ed i Dietitians of Canada affermano che le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e che comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie».

Quindi a differenza delle sciocchezze esposte da alcuni politicanti, ciarlatani e medicastri, le associazioni che riuniscono i dietisti americani e canadesi affermano da oltre trent’anni che la dieta vegetariana è in grado di apportare «benefici per la salute» sia nella prevenzione che nel «trattamento di alcune patologie».
Non si sono limitati a questo, perché oltre a quella vegetariana i dietisti si sono occupati anche di quella vegana, e il motivo è semplice: negli anni il numero di persone che hanno abbracciato questa scelta è aumentato moltissimo. Era d’obbligo per loro, per cui hanno allargato la loro posizione ufficiale nella seguente maniera: «le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti».

Sfatiamo un volta per tutte il mito della dieta onnivora, assai comodo a un certo tipo di Sistema, che ci vuole invece all’ingrasso come i maiali, predisponendoci a tutte le malattie moderne.
La dieta onnivora-carnivora non a caso fa aumentare il PIL (industrie lattiero-casearie-macellatorie, farmaceutiche, chimiche, ecc.), perché rende le persone maggiormente vulnerabili alle malattie, con la logica conseguenza dell’aumento degli introiti farmaceutici. Mentre un regime sano a base vegetale, predisponendo alla salute, non produce lo stesso effetto…
Oggi si può affermare senza paura di smentita che una dieta vegetariana (intelligente) e/o vegana ben pianificata, è adatta in TUTTE le fasi della vita, anche nell’infanzia e gravidanza, soddisfacendo il fabbisogno di TUTTI i nutrienti e microelementi.
Per cui basta, non ci sono più scusanti! Mai più nessuno potrà attaccarsi al ridicolo, quanto ascientifico carrozzone del Ferro-eme, della Vitamina D e delle «proteine nobili».
La conclusione è scontatissima: se ci si vuole mantenere sani, rispettando al contempo la Natura, gli animali e l’ambiente, la strada verso un regime vegetale è quasi obbligatoria.
Esattamente come ha scritto nel 1891 il grandissimo Leone Tolstoi nell’introduzione del volume di Howard Williams «The ethics of Diet», poi divenuta un vero e proprio libro dal titolo «Il primo gradino».

«Così non si può pensare di voler cuocere sul serio il pane, se prima non si è impastata la farina e scaldato il forno. Allo stesso modo non si può credere di poter arrivare a condurre una vita morale, se non si rispetta un ben preciso ordine nell’acquisizione progressiva delle virtù necessarie».[2]

Per il Leone russo infatti, il primo gradino che permette la salita nella scala dell’evoluzione spirituale è la non violenza in senso assoluto, tra cui ovviamente non creare sofferenza animale con le proprie scelte alimentari….
Per cui se oggi un medico, un dietista o un nutrizionista sconsiglia i regimi alimentari vegetali, li ridicolizza, o peggio ancora li usa per fare del facile terrorismo, salutatelo lasciandolo nel suo triste brodo culturale. Diamo un segnale a quegli individui che non si aggiornano, che non aprono la mente e il cuore e che sono impantanati (senza nessuna scala) nelle sabbie mobili dell’ignoranza!

 

[1] «Bambini italiani tra i più obesi d'Europa, il 38% delle femmine», www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/salute_bambini/medicina/2018/05/24/bambini-italiani-tra-i-piu-obesi-deuropa-il-38-delle-femmine_010d90c6-32d0-44d8-be1e-aa6b0813a1c3.html

[2] https://www.sololibri.net/Il-primo-gradino-Lev-Tolstoj.html