Per comprendere realmente quello che sta accadendo in Palestina - al di là delle ideologie - è importante conoscere la storia di quella terra e di quelle popolazioni.
La frontiera tra Gaza e Israele, lunga circa 5 km, è l’area più sorvegliata del pianeta. Ci sono bunker ovunque pieni zeppi di soldati 24 ore su 24. Telecamere, visori a infrarossi e sensori di ogni genere.
Quindi com'è possibile che centinaia di terroristi di Hamas con trattori, jeep, deltaplani, droni (mancavano solo i monopattini) siano spuntati dal nulla, senza che il Mossad lo sapesse?
Diciamolo chiaramente: è impossibile! A Gaza non c'è foglia che si muova senza che Israele lo voglia…
Categoria: NWO
Scatola nera e Crediti Sociali in Veneto

Marcello Pamio - 11 settembre 2023
Il Consiglio Regionale in Veneto ha approvato all'unanimità la "scatola nera" per le auto con più di 10 anni!
Sì, non è un errore siamo proprio in Veneto: nel nord-est leghista, quello di "Roma ladronaaaa", ricordate?
Sto parlando di un dispositivo di controllo che tutti gli schiavi con l'anello al naso che possiedono un veicolo Euro 0, 1, 2, 3 e 4 dovranno installare nella propria auto e ovviamente a proprie spese per poter circolare nell'Impero, nonostante le limitazioni.
La scatola nera con GPS è collegata a una app per cellulare per registrare i movimenti del veicolo, garantendo la possibilità di percorrere un tot di chilometri all'anno a seconda della classe ambientale.
Un euro 0 potrà fare solo 1000 km; gli euro 1 invece ben 2000, mentre 7000 sono i km per gli euro 3 e infine 10.000 km per gli euro 4.
Ho un dubbio: quanta strada secondo loro dovrei fare con la mia Alfa 75 la cui classe sarà euro meno 8? 🤔
Ma la chicca sono i Crediti Sociali in stile cinese camuffati da premi per i comportamenti virtuosi. Il veneto che da bravo suddito risparmierà carburante, frenate, ecc. per ogni chilometro percorso avrà in regalo ben 100 metri da percorrere nel corso dell'anno 😂😂😂
Insomma ai bravi cittadini c'è il bonus! E così a colpi di cento metri a volta, potranno andare velocemente all'Hub per spararsi l'ennesima dose di diserbante genico… Così ce li togliamo dalle palle una volta per tutte!
A dare la stupenda notizia della scatola nera è stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, Lucas Pavanetto che aggiunge fiero: “I veicoli non saranno più soggetti ai blocchi degli orari giornalieri vigenti, ma saranno monitorati attraverso il conteggio totale dei chilometri percorsi".
Scommettete che qualche annientato cerebralmente e iperdosato, ringrazierà gli squallidi camerieri dei banchieri per questo "regalo"?
PS: Se uno possiede un Nokia 8210 non può certo scaricare l'app. Come farà? 😉
Come proteggere le e-mail

MArcello Pamio - 9 settembre 2023
Ci sono molti motivi per cui è importante nascondere il proprio indirizzo email.
Può capitare di creare un account con qualche servizio interessante o di iscriversi a newsletter: è una pratica comune. Se però si verificasse una violazione dei database del servizio web, il vostro indirizzo potrebbe essere esposto a ogni truffatore e spammer.
Database di indirizzi email vengono costantemente venduti sul Dark Web da pirati informatici.
Ecco cinque strumenti gratuiti da utilizzare per salvaguardare l'identità dietro la privacy e sistemi di posta elettronica da spam e spioni
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SIMPLELOGIN è una soluzione Open Source che permette di generare alias di posta elettronica gratuitamente. Il servizio, la cui startup è stata acquisita da Proton, ha anche implementato dei filtri antispam che rivelano automaticamente gli indirizzi e i contenuti dei messaggi di questo tipo e bloccano le mail forwarding per mantenere pulita la vostra casella di posta. Il piano gratuito vi consente di creare 10 alias con larghezza di banda illimitata, e di avere una casella di posta elettronica. Se invece desiderate un numero illimitato di alias e la possibilità di aggiungere altri indirizzi email per la protezione, potete optare per il suo piano Premium che costa 30 dollari all'anno se pagate in una unica soluzione o 4 euro al mese se fatturati mensilmente.
È possibile accedere al servizio tramite web, un'estensione del browser (Chrome, Firefox e Safari) e applicazioni mobili (Android e iOS).
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FIREFOX RELAY è un servizio gratuito con opzioni a pagamento diverse in base al paese. Se si sceglie di usarlo è meglio abbinarlo a Firefox come browser web per ottenere una perfetta integrazione ma è possibile usarlo anche su browser basati su Chromium come Brave e Vivaldi. Avrete a disposizione gratuitamente 5 alias di posta elettronica. Otterrete inoltre l'estensione del browser per utilizzare Relay su qualsiasi sito e la rimozione degli elementi traccianti dalle email. Se si desidera avere un piano di alias di posta elettronica e che vengano reindirizzati alla propria casella risulta una buona opzione. Si noti che non è disponibile alcuna app per dispositivi mobili e quindi si può accedere al servizio solo utilizzando il browser mobile o l'estensione per il browser desktop.

ANONADDY è una soluzione simile a SimpleLogin in termini di funzionalità di base disponibili. I piani tariffari potrebbero aiutarvi a sceglierne uno dei due, considerando che AnonAddy gratuitamente fornisce alias standard illimitati con una larghezza di banda mensile di 10 Mb.
È anche possibile fare self-hosting del servizio per una maggiore privacy. Consente inoltre di inserire le proprie chiavi pubbliche GPL/OpenPGP e di aggiungerle per ogni destinatario. Potete poi attivare o disattivare la crittografia. Quando è attiva, tutti i messaggi inoltrati vengono cifrati con la vostra chiave pubblica e solo voi sarete in grado di decifrarli con la chiave privata corrispondente. È inoltre possibile nascondere e crittografare l'oggetto delle mail, che può essere utile se si utilizza Gmail o Outlook e si desidera evitare che la casella di posta possa essere spiata.
AnonAddy offre anche estensioni del browser per Chrome, Firefox e client per l'utilizzo su dispositivi mobili Android e iOS.

DOCKDOCKGO se utilizzate lo stesso browser potete approfittare del suo servizio di protezione delle mail che vi permette di ottenere un alias di posta elettronica da utilizzare per nascondere il vostro vero indirizzo. Ottenere la propria email @duck.com per proteggere la privacy è facile. Andate sul sito duckduckgo.com/email, scegliete il vostro indirizzo unico e inserite l'email a cui volete che siano inoltrati i messaggi che vi arriveranno dopo che saranno stati rimossi più tracker possibili. Email Protection è supportato dalle app DuckDuckGo per Android, Mac e iOS, nonché dall'estensione di dackduckgo per Firefox, Chrome, Brave ed Edge. Sia le app, sia l’estensione del browser rivelano automaticamente i campi per inserire il recapito di posta elettronica e consentono di riempire facilmente i moduli con il proprio indirizzo personale @duck.com o con uno privato del servizio generato in modo causale, da utilizzare quando si pensa che un sito possa inviare spam o condividere le informazioni degli utenti

PROTONMAIL ha un approccio diverso ma interessante per il suo ampio respiro, in tema della protezione della posta elettronica.
Si tratta di un servizio di posta elettronica privata che si serve della crittografia end-to-end Open Source e della crittografia d’accesso zero per proteggere la posta da ogni genere di violazione.
Offre funzioni anti-tracking bloccando automaticamente i pixel di tracciamento e nascondendo il vostro indirizzo IP e permette di creare più indirizzi collegati allo stesso account. Utilizza anche PishGuard per offrire una tutela dal phishing segnalando e-mail potenzialmente falsificate nella posta in arrivo, ma il suo principale punto di forza è la criptazione dei messaggi dei contatti. Al servizio si accede attraverso app web, per Android per iOS ed è anche disponibile Protonmail Bridge per aggiungere la crittografia end-to-end ad applicazioni come Outlook e Thunderbird. La versione gratuita del servizio offre la cifratura della posta elettronica, un indirizzo email gratuito e fino a 150 messaggi al giorno cifrati, oltre ad alcuni servizi del pacchetto Proton.
Tratto da "Hacker Journal", n.273 settembre/ottobre 2023
Le tv e gli smartphone ci ascoltano!

Marcello Pamio - 31 agosto 2023
Nel 2015 i ricercatori in Sicurezza Informatica, Ken Munro e David Lodge vollero scoprire se i televisori Samsung ad attivazione vocale ascoltassero le conversazioni nella stanza anche quando il dispositivo non era in uso.
Se da un lato scoprirono che la tv digitale in realtà resta inattiva quando è spenta, si resero conto che registrano invece tutto ciò che viene detto una volta in funzione.
I dati registrati non sono crittografati, per cui se si riesce ad accedere alla rete domestica è possibile origliare qualunque conversazione in casa.
Ma il problema è anche un altro: Samsung trasmette quei dati non solo a se stessa, ma anche a un'altra società chiamata Nuance, una società di software di riconoscimento vocale.
Per disabilitare questa funzione, basta andare nel menu “impostazioni”, selezionare “funzioni Smart” e negare il “riconoscimento vocale”.
I flussi di dati non crittografati però non sono un esclusiva di Samsung. Durante un test delle smart TV LG, un ricercatore scoprì che i dati vengono inviati alla stessa LG tramite internet ogni volta che lo spettatore cambia canale!
Quindi tutte le informazioni sulla visione vengono spedite via internet.
Questo è quello che fa una tv digitale, riuscite ad immaginare cosa fa lo smartphone?
La comunità è divisa in dure, da una parte chi è convinto che bisogna togliere la batteria del cellulare per essere sicuri che non stia ascoltando, dall’altra che invece è convinto che basti spegnerlo.
In realtà basterebbe infiltrare un semplice malware in uno smartphone, per cui il dispositivo non si spegne mai del tutto e potrebbe quindi registrare ogni conversazione.
E’ oggettivo che alcuni telefoni si risvegliano quando pronunciamo una frase magica, proprio come i televisori ad attivazione vocale. Questo implica che siano sempre in ascolto. In attesa della frase. Implica anche, che ciò che diciamo è in qualche modo registrato e trasmesso.
Qualcuno azzarda l’ipotesi che la NSA abbia inserito chip nei nostri telefoni capaci di fornire alimentazione e consentire il tracciamento anche quando il telefono è fisicamente spento e anche se la batteria viene estratta.
Indipendentemente dal fatto che il telefono sia in grado di ascoltare o meno, il browser installato lo è di certo.
Intorno al 2013 Google avviò il cosiddetto hotwording, una funzione che permette di dare un semplice comando che in Chrome attiva la modalità di ascolto. Molti altri seguirono l’esempio, come Siri di Apple, Cortana di Microsoft e Alexa di Amazon.
Quindi il tuo telefono, il tuo PC e quel dispositivo autonomo sul tavolino da caffè contengono tutti i servizi back-end, sul cloud, progettati per rispondere a comandi vocali.
Questo significa che ti ascoltano.
Per il pc esistono dei modi poco tecnologici per mitigare queste inquietanti funzioni di intercettazione. Per la webcam basta metterci sopra un pezzo di nastro adesivo, per il microfono una delle migliori difese è quella di inserire una finta spina nella presa. Per farlo prendi un vecchio paio di cuffie o auricolari rotti e taglia semplicemente il cavo vicino al jack del microfono. Ora collega quel mozzicone alla presa e il tuo computer penserà che c'è il microfono, anche se non c'è…
Worldcoin: benvenuti nel futuro più dispotico che potete immaginare

Le sfere metalliche lucide si sono materializzate in varie città del mondo!
No, non si tratta di alieni venuti da altri mondi, e neppure delle palle sempre più gonfie delle persone per la commedia che che ci stanno facendo vedere. Sono dei dispositivi rivoluzionari che "inaugurano una nuova era di umanità globale e stabilità finanziaria". Così dicono gli ideatori.
Per i detrattori, invece, come lo scrivente, sono strumenti distopici agghiaccianti.
Worldcoin è la Rete globale per le Identità Digitali planetarie, nata dalla fusione tra Intelligenza Artificiale, controllo sociale e criptomonete. L’ideatore è Sam Altman, l’ashkenazita fondatore di OpenAI (ChatGPT). Guarda caso, sempre lui...

Le sfere servono a scansionare gli occhi delle persone in cambio di un ID digitale e di una criptovaluta. Una valanga di decerebrati (parlano di 2 milioni) sono stati in colonna per ore pur di farsi scansionare l’iride e ricevere una manciatina di criptomonete. Infatti per l’occasione Worldcoin ha creato il proprio token crittografico, chiamato WLD, offrendo 25 unità (circa 60 dollari) a chiunque si faccia scansionare gli occhi da una sfera.


Ma vi rendete conto del livello? Vendere l'anima per 60 dollari!
D'altronde siamo abituati: vi ricordate un paio di anni fa? Qualcuno ha venduto il proprio corpo ai diserbanti genici per una birra o un gelato.

Ma qual è l'obiettivo di Worldcoin? Secondo Altman sarebbe la soluzione finale per distinguere definitivamente gli umani dalla IA.
Ma per dimostrare di essere umani veri, Worldcoin necessita delle vostre iridi che sono uniche, per poi rilasciare la famosa Identità Digitale Mondiale chiamata World ID. Con questo ID le persone potranno usarlo per il riconoscimento e accedere ai vari siti e/o app con sicurezza assoluta. Bellissimo, vero? Straordinario direi, peccato che gli scopi occulti sono a dir poco aberranti. Stanno spingendo la digitalizzazione di tutti gli aspetti della Vita, perché così avranno il controllo assoluto dell’uomo. E l'ID è parte cruciale.
Con l'ID avranno il controllo assoluto della Vita
Immaginate una qualsiasi situazione che necessiti del riconoscimento: dai pagamenti, alle visite, alle vaccinazioni, ecc. Ecco, in tutti questi casi l'Identità Digitale sarà fondamentale. L'ID associata alla transizione della moneta fiat (contanti) verso quella digitale, sarà la tomba delle libertà.
Se non ci svegliamo dal coma e quanto prima, conosceremo di persona la dittatura più spietata e distopica che sia mai stata pensata!
Neuromarketing e il Product Placement

Marcello Pamio - 20 agosto 2023
Perché compriamo una cosa invece di un'altra? Siamo realmente noi che l'acquistiamo? Chi o cosa influenza veramente le nostre scelte?
Le industrie spendono ogni anno svariati miliardi di dollari affinché i loro prodotti compaiano negli spettacoli televisivi, video musicali e film. Se lo fanno è perché il tornaconto è enorme!
Questa tecnica molto persuasiva di neuromarketing si chiama "Product placement" ("Posizionamento di prodotto").
In ogni film o trasmissione tv vengono inseriti prodotti a pagamento. Almeno il 75% di tutte le trasmissioni in prima serata presentano prodotti che sono stati pagati dalle lobbies. Addirittura alcune trasmissioni vengono appositamente create attorno a specifici brand. Ovviamente il subumano medio non si accorgerà di nulla…
Non ci credete? Ecco un esempio per tutti molto illuminante.
Verso l'inizio degli anni Ottanta, la Ray-Ban, società produttrice di occhiali da sole con sede in America, faticava a sopravvivere: le sue vendite rimanevano drammaticamente basse.
Finché un giorno l'azienda non firma un contratto con Paul Brickman regista di Risky Business, film del 1983, e Tom Cruise dà tutta una nuova immagine a quelle lenti di sapore un po' retrò.
Il film fu un grande successo e le vendite della Ray-Ban aumentarono di oltre il 50%.
Sempre Tom Cruise, tre anni dopo, in Top Gun saliva nel suo caccia con giubbotto di pelle dell'Air Forze e occhiali da aviatore Ray-Ban: il produttore di occhiali da sole poté registrare un altro incremento del 40% dei suoi profitti.
Il successo della Ray-Ban nel "product placement" si è ripetuto 20 anni dopo. Nei sei mesi successivi all'uscita di Men In Black 2 in cui Will Smith indossava quegli occhiali, a quel punto estremamente retrò, le vendite della società triplicarono!
E questo è quello che noi comuni mortali sappiamo, figuriamoci tutto il resto…
Tratto dal libro: "Neuromarketing: attività cerebrale e comportamento d'acquisto", Martin Lindstrom
Sensory Branding: vendere ai nostri sensi

A proposito di neuromarketing e dei comportamenti di acquisto, lo sapevate che la nostra vista è di gran lunga il meno potente dei nostri sensi, per sedurci, generare il nostro interesse e spingerci ad acquistare?
Oggi siamo iperstimolati visivamente, molto di più rispetto al passato. Vari studi dimostrano però che quanto più siamo stimolati, tanto più difficile è catturare la nostra attenzione.
Come detto, olfatto e udito sono sostanzialmente più potenti di quello che si sia mai pensato.
I pubblicitari per molto tempo hanno dato per scontato che l’immagine sia tutto. Ecco perché le aziende hanno speso milioni di dollari per creare il loro logo. Questo perché il marketing si è concentrato sull’attirare e motivare i consumatori visivamente. Ma la verità è che le immagini visive sono di gran lunga più efficaci e più memorabili quando sono abbinate ad un altro senso, come l'udito o l'olfatto.
Per coinvolgerci emotivamente a pieno, le aziende stanno scoprendo che farebbero meglio a inondarci di profumi per le nostre narici, e di musica per le nostre orecchie!
Questa tecnica si chiama Sensory Branding.
Quando vediamo e annusiamo contemporaneamente qualcosa che ci piace (come il talco Johnson’s & Johnson’s combinato con il suo profumo vagamente di vaniglia), si attivano insieme varie regioni del nostro cervello fra le quali la corteccia orbitofrontale mediale destra, una regione associata alla percezione di qualcosa di piacevole o gradevole.
Quando siamo esposti a combinazioni che sembrano funzionare, sono attivate sia la corteccia piriforme destra (che è la corteccia olfattiva primaria), sia l'amigdala che codifica la rilevanza emotiva.
L'odore di un prodotto attiva molte delle stesse regioni che sono attivate dalla sua vista. In altre parole se sentite il profumo di ciambelle, è molto probabile che ve ne facciate anche un'immagine nella vostra testa. Com'è possibile però che gli odori attivino le stesse aree cerebrali delle immagini? La risposta sta nei neuroni specchio. Grazie ai neuroni specchio anche i suoni possono evocare immagini visive altrettanto potenti.
Ecco un esempio. Quale che sia la vostra età, se vi arriva un filo di profumo del talco Johnson’s è molto probabile che tutte le associazioni infantili si risveglino nella vostra memoria. Essere allattati dalla mamma; la sensazione di essere stretti fra le sue braccia.
Le associazioni di questo tipo sono il motivo per cui alcune aziende usano il profumo di vaniglia nei loro prodotti.
Fra tutti i sensi, l’olfatto è il più primitivo, quello con le radici più profonde. È il modo in cui i nostri antenati hanno sviluppato il gusto per il cibo, hanno cercato partner e intuito la presenza di nemici.
Quando sentiamo l'odore di qualcosa, i recettori degli odori nei nostri nasi puntano dritti al sistema limbico, che controlla le emozioni, i ricordi e il senso di benessere.
Con tutti gli altri sensi, si pensa prima di rispondere, ma con l’olfatto il cervello risponde prima che si pensi!
Non a caso il negozio principale della Samsung a New York profuma di melone, una fragranza distintiva che ha lo scopo di rilassare i consumatori e di metterli in una disposizione d'animo da isole dei Mari del Sud.
Nei supermercati il profumo di pane è dato da un aroma chimico (“crosta di pane bianco”) che viene irrorato perché si è dimostrato un ottimo investimento per aumentare le vendite di molte linee di prodotti. I direttori dei grandi magazzini sanno bene che quando l'aroma di pane o di dolci sale al naso, arriva subito la fame e aumentano gli acquisti...
Una catena di negozi in California ha sperimentato la diffusione di profumo di caffè fresco nei suoi parcheggi per attirare i clienti. La Procter & Gamble recentemente ha messo in commercio dei fazzolettini per il viso Puffs con il profumo di Vicks, con l'obiettivo di far presa sui ricordi di infanzia dei clienti, curati dalle loro madri per il raffreddore con l'unguento Vicks.
Ecco come ci prendono per il...naso!
Tratto dal libro "Neuromarketing: attività cerebrale e comportamenti d'acquisto", Martin Lindstrom, ed. Apogeo
Togliete Windows quanto prima dal vostro PC e installate Linux

Marcello Pamio – 7 agosto 2023
Uso Linux da molto tempo e ne sono entusiasta. Il livello raggiunto dal sistema operativo è pazzesco e si trovano tutti i programmi che servono sia a casa che a lavoro. Programmi open source quindi gratis!
E poi c’è poco da fare: quando accendi il computer senza avere tra le palle Windows del pedosatanista è una goduria assoluta.
Ecco perché dedico questo semplice e incompleto articolo a Linux, proprio con la speranza che sempre più persone si sgancino dal maligno, dando un segnale importante al Sistema.
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Era il 25 agosto del 1991 quando un giovane informatico finlandese di nome Linus Torvalds annunciò di aver creato un nuovo sistema operativo aperto (open source). Il motivo è semplice: era insoddisfatto di Minix, il sistema operativo dell’epoca.
Linus voleva divertirsi e studiare il funzionamento del suo nuovo computer e il 17 settembre rilasciò la prima kernel Linux. Da allora quel progetto, nato quasi per scherzo, è diventato uno dei sistemi operativi open source più interessanti e utilizzati: dopo 33 anni lo troviamo infatti nei pc, negli smartphone e perfino nelle automobili.
Il nome Linux è “solo” il Kernel del sistema operativo perché il nome corretto sarebbe GNU/Linux e deriva da LINus UniX. Pensate che il nome originariamente scelto da Torvalds era Freax, una combinazione tra free, freak e x, ad indicare le caratteristiche Unix-like del sistema.
Dalla sua nascita i sistemi operativi derivati (dette “distribuzioni”) da questa tecnologia sono tantissimi: ognuno ha la sua peculiarità che lo rende più o meno adatto all’utilizzo per una fetta di pubblico. Ricordando sempre che i Linux offre la massima sicurezza dal punto di vista degli attacchi malware.
Ecco un elenco incompleto delle cosiddette versioni chiamate “distribuzioni” o semplicemente “distro”.
Ubuntu

È la distribuzione di Linux più diffusa e apprezzata dal pubblico. Ottimo come punto di partenza per i nuovi utenti dato che è il sistema operativo è il più semplice in circolazione.
La sua ampia diffusione lo rende il più fruibile dal punto di vista dell’assistenza, grazie a molteplici community e forum che assistono gli utenti proponendo consigli utili.
Mint

Questa versione risulta essere ancora più vicina ai sistemi tipo Windows. Quindi è ottimo per i neofiti che arrivano dalla Microsoft: ha infatti una interfaccia familiare e molti software già preinstallati.
Debian

E’ il fratello maggiore di Ubuntu e anche il padre di molte distro che hanno visto la luce negli anni. E’ sempre aggiornata, potremo dire un pilastro portante dell’ambiente Linux con tantissime applicazioni. Forse è più indicata però per i smanettoni.
Manjaro

Anche questa versione è molto affine al mondo di Windows e certamente tra i prodotti più utilizzati. Manjaro è una distribuzione basata su Arch Linux conosciuta per essere leggera, veloce, scalabile e adattabile alle proprie esigenze che semplifica ulteriormente molti degli aspetti.
Permette l’installazione facilitata di applicazioni che su altre distribuzioni sono difficoltose da configurare
Fedora

Il papà di Linux Linus Torvalds è tra i maggiori fan di Fedora tanto da dichiarare di utilizzarlo su tutti i computer in casa.
Lo sviluppo di Fedora è assicurato da una fitta rete di sviluppatori indipendenti e ingegneri che assicurano il costante miglioramento delle funzionalità presenti all'interno della distribuzione Linux.
Fedora è la quinta più scaricata negli ultimi 12 mesi dopo Mint, Debian, OpenSUSE e Ubuntu.
Conclusione
Una delle cose belle del Sistema operativo basato su GNU/Linux è che si può installare anche in vecchi computer con poca memoria, cosa questa impossibile per l’idrovora di memoria e spazio di Windows.
Detto questo, scegliete una distribuzione (potete iniziare con Ubuntu o Mint), oppure fatevi consigliare da qualcuno più esperto ma sostituite Windows quanto prima dal vostro computer, fisso o portatile che sia. Potrete tranquillamente continuare ad usare tutti i programmi.
Ricordo una cosa importante: Windows è il peggiore sistema operativo che esista al mondo. Il pensiero va al controllo. Gli attuali computer, rispetto al passato, sono perennemente connessi in Rete, da quando vengono accesi fino allo spegnimento. Quindi scambiano dati continuamente all’esterno e con chi? La Microsoft non è certo un ente umanitario, ma una società estremamente pericolosa, se teniamo conto dell’inquietante personaggio che ci sta dietro...
Per cui diamo un segnale potente al Sistema: eliminiamo tutti i programmi collegati a Bill Gates e usiamo solo quelli open source, cioè liberi e gratuiti!
Le vendite dei quotidiani continuano a crollare. Dio esiste e ogni tanto guarda giù!

I giornalai vendono sempre di meno e questa bellissima tendenza prosegue anno dopo anno.
Ne avevo già parlato a suo tempo. A giugno 2020 infatti rispetto lo stesso mese del 2019 le vendite sono crollate di circa il 25%. Tanto per capirci: il totale delle copie cartacee vendute ammontava a quasi 2 milioni al giorno, e sono scese sotto il milione e mezzo. Sicuramente la psicopandeminchia ha partecipato, ma tale tendenza ha proseguito.
Quindi come mai i giornaloni sono sempre più penalizzati dai lettori? Forse perché la gente si sta svegliando dal coma, sta iniziando a capire che l’informazione mainstream è totalmente falsa!
Il Corriere (della Serva)
A marzo 2023 ha venduto 250.000 copie (cartacee e digitali), ad aprile le copie 247.000 e a maggio 246.000.
La Repubblica (delle banane)
A marzo 2023 ha venduto 153.000 copie (cartacee e digitali), ad aprile le copie sono state 152.000 e a maggio 151.000.
La Stampa (degli ashkenaziti)
A marzo 2023 ha venduto 89.000 copie (cartacee e digitali), ad aprile 88.000 e a maggio 87.000.
Conclusioni
Semestre dopo semestre i media mainstream perdono lettori per strada.
Qualcuno si sposta dall’edicola al digitale con gli abbonamenti on-line, ma anche i media virtuali non coprono la voragine di soldi perduta costantemente dall’abbandono degli aficionados.
Il calo delle vendite indica che si stiamo lentamente svegliando dal letargo cerebrale e dal vuoto informativo. I tempi sono infatti maturi per dire basta ad una informazione vergognosamente unidirezionale, pilotata e direzionata esclusivamente al condizionamento mentale delle masse.
Senza questi megafoni la dittatura sarebbe meno pervasiva e meno persuasiva, e certamente non avrebbero potuto fare il disastro che hanno fatto durante la psicopandeminchia!
Il potere lo abbiamo noi, e tra le altre cose, è anche quello di non finanziare più tale sistema. Sganciarsi dal mainstream e dai loro tentacoli predatori è vitale.
Per cui boicottiamo i giornali, la televisione (non pagando più il pizzo chiamato canone) e tutti i network radiofonici, dando un chiaro segnale che il risveglio è in atto!
Conformismo sociale e l’esperimento di Solomon Asch

Marcello Pamio – 23 luglio 2023
Il seguente esperimento dimostra che l’unanimità è prodotta dalla pressione di un gruppo nei confronti dell’individuo.
L’esperimento è stato ideato e condotto nel 1951 dallo psicologo sociale polacco Solomon Asch, docente all’Università della Pennsylvania. Lo scopo era di comprendere se l’appartenenza a un gruppo può modificare o meno il comportamento del singolo, per conformarlo alle aspettative del gruppo stesso.
L’esperimento è banalissimo e si basa su un test di discriminazione visiva a 8 soggetti alla volta all’interno di un laboratorio di psicologia. Solo una persona del gruppo è il vero soggetto sperimentale le altre sono complici con l’istruzione di fornire risposte sbagliate.
In una scheda vi sono tre linee: A, B e C tutte diverse tra loro, mentre nella seconda scheda c’è solo una linea di lunghezza identica ad A della prima scheda.

Lo sperimentatore chiede ai soggetti, lasciando la cavia alla fine di dire quali sono le linee della stessa lunghezza nelle due schede.
Dopo le prime due prove, dalla terza comincia ad accadere qualcosa di singolare: i complici iniziano a rispondere in maniera concorda ma palesemente errata.
A questo punto il 75% dei soggetti si adegua alla risposta errata del gruppo almeno 1 volta su 12 somministrazioni di schede.
In termini assoluti i soggetti sperimentali danno risposte palesemente errate in un terzo dei casi (32%) mentre, senza il condizionamento del gruppo le risposte esatte salgono al 98%.
Le ragioni del conformismo risiedono nelle risposte che ciascuno si dà a due domande fondamentali che tutti ci poniamo prima di esprimere un giudizio in pubblico: la mia opinione è corretta? Gli altri mi approveranno, mi accetteranno?
Queste due fondamentali domande sono sottoposte a due pressioni del gruppo.
La prima pressione definita “influenza informativa” induce alcuni soggetti a subire una vera e propria distorsione del proprio giudizio interno e a credere davvero che l’opinione generale sia quella corretta e meglio informata. Ma nella maggioranza dei casi è quella che viene definita “pressione normativa” a indurre il conformismo: si è consapevoli che il proprio giudizio è corretto ma si sceglie di distorcere la propria risposta per conformarsi alle attese del gruppo, adottando norme, comportamenti e criteri presenti in esso.
Questo confermarsi alla maggioranza nasce dall’esigenza di sentirsi accettati, mostrandosi uguali agli altri, e dal bisogno di piacere, per evitare lo sgradevole disaccordo col gruppo o per timore di essere ridicolizzati. Più un gruppo è coeso e numericamente grande più la maggioranza dei suoi membri tenderà a uniformarsi ai valori e al consenso sociali perdendo così l’autonomia del giudizio su questioni di tipo oggettivo e di tipo soggettivo...
Se non ti allinei alla narrativa ti congelano il conto corrente

Marcello Pamio - 20 luglio 2023
Ricordate il caso dei Freedom Convoy? I camionisti anti green-pass canadesi si sono visti bloccare il conto corrente dal governo del gaio Justin Trudeau.
E' passato più di un anno ma i soprusi continuano, hanno solo cambiato continente. Nuovi casi in Germania e in Inghilterra, e a breve anche da noi.
La tanto sbandierata libertà è solo una concessione che viene elargita a chi sta nel politicamente corretto. Tradotto: se ti metti l'anello al naso, guardi la tv e ti sieri a comando, puoi stare tranquillo (almeno fino al malore o alla malattia fulminante). Ai divergenti invece, a quelli che non si conformano al regime, vengono bloccati i social (tutti allineati) e ora anche i conti bancari.
Le banche quindi pretendono che il correntista si adegui alla narrativa. E' passata in sordina anche la vergognosa decisione di congelare carte di credito e proprietà dei cittadini russi all'indomani dello scoppio della guerra in Ucraina.
Arrivano i primi casi in Europa. Al noto politico britannico Nigel Farage la banca gli ha bloccato i conti per motivi economici, hanno detto.

In realtà la motivazione è molto più orwelliana. Secondo il Daily Mail la causa sarebbero «dei suoi commenti sulla Brexit e i suoi legami con Donald Trump e Novak Djokovic». Il secondo caso ha interessato un blogger tedesco Hadmut Danisch, il quale avrebbe definito «grassa» la leader tedesca dei Verdi, Ricarda Lang.

Per questo suo pericoloso scritto si è attivata la magistratura tedesca e la Deutsche Bank gli ha congelato il conto. 😳
Avete capito dove ci stanno portando? Se ti allinei bene, altrimenti cazzi tuoi. Se metti in discussione il Verbo paghi pegno.
Lo capite o no che diventa sempre più importante staccarsi dal cartello masso-mafioso bancario! E' questione di vita o di morte
Svegliaaaaaaaa
Preparatevi ai lockdown climatici

Marcello Pamio - 20 luglio 2023
Voi pensavate di essere usciti dalla psicopandeminchia indenni, vero? Oddio…indenni proprio no: quelli che sono ancora in vita dopo i sieri non stanno certo in straspolvero.
Però vi stavate godendo la tanto agognata "normalità", non capendo che avevano solo allungato la catena, allentato il collare e aperto momentaneamente le gabbie, proprio per darci l'illusione della libertà. E ci siete cascati in pieno.
Adesso dovrete prepararvi ai "Lockdown climatici"! Si tratta di una lubrificante politica di Austerity in puro stile anni Settanta volta a ridurre soprattutto gli spostamenti (ma non solo) con la scusante del riscaldamento globale. Quindi via auto, aerei e moto. Tranquilli ci sono le alternative. Te ne stai comodamente in divano con la vasca di popcorn GM a guardare il vedovo di Costanzo, Maria de Filippi; oppure ti vaccini contro la scabbia e la sifilide e prendi il treno.
Se non ti garba nessuna di queste soluzioni, monta in bici e pedala!
Tutto questo è olio utile a far scivolare nel didietro le "Città da 15 minuti": il progetto dell'ONU ripreso dalla supposta umana del World Economic Forum.
Quartieri-carcere a cielo aperto, blindati e separati da varchi elettronici, dove nel lasso temporale di appunto un quarto d'ora si possono raggiungere i servizi necessari alle persone. Per servizi intendono i bisogni primari del primate chiamato uomo.
Quindi potete dire addio a svaghi e cultura. E fanno bene cazzo: il pianeta sta andando a fuoco e voi pensate al divertimento? Ricordate che è anche colpa vostra che inspirate ossigeno ed eruttate anidride carbonica. Ecco perché prima faranno sparire le auto e poi toccherà a voi…