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Al centro della storia un personaggio femminile interpretato magistralmente dalla bravissima Valentina Lodovini, che personalmente adoro...
Giulia è la classica donna che vive in funzione degli altri. Subisce continue vessazioni da parte di tutti: dai colleghi che non riconoscono le sue competenze, alla sorella che pensa solo al gatto, al compagno di vita, un pittore fallito parassita, che la sfrutta. Per non parlare del peso che lievita ogni volta che si mette sulla bilancia...

Va tutto storto, ma la vita deve andare avanti, esattamente come le frustrazioni che l'accompagnano giornalmente.
Dopo anni di questa non-vita camuffata da falsi sorrisi di circostanza e da una pressoché totale disponibilità, Giulia non ne può più. E’ sempre più stanca di fare lo zerbino, lo stress le impedisce di dormire per cui è sull'orlo dell'esaurimento. La notte sta sul divano a sfondarsi di gelato al pistacchio.

Il destino di Giulia cambia dopo il fortuito incontro con un counselor in stile santone, interpretato dal bravo Neri Marcorè, che l'aiuta a liberasi da tutta quella energia negativa che reprimeva dentro di sé.
Detto in parole povere: sbrocca!

Questa è la parte più bella e divertente del film.
Dalle ceneri rinasce la nuova Giulia, una donna libera che senza peli sulla lingua e senza mezze misure dice ad ognuno quel che pensa, in pratica lascia fluire tutto quel che ha tenuto dentro e castrato in anni di repressione. Il risultato come potete immaginare è una bomba atomica. Alla gente infatti non fa molto piacere sentirsi dire tutto quello che si pensa di loro!
Non dico altro per non spoilerare.

Il film è simpatico perché tra una risata e l’altra mostra la molla che ha fatto scattare in Giulia il desiderio di dare una svolta alla propria vita.
Ma prima di farlo ha dovuto passare frustrazioni di ogni tipo, rischiando di fatto la malattia. Lo so cambiare, non è facile per via di tutti i condizionamenti, i sensi di colpa e le pippe mentali. Serve coraggio infatti essere se stessi in una società dove tutto è finto, dove il bon-ton deve mantenersi all’interno di cliché prestabiliti e politicamente corretti.
Ma se non lo fai paghi pegno: la malattia è dietro l'angolo.

Il regista Guido Chiesa affronta il pesante esaurimento al quale tutti noi siamo sottoposti nel quotidiano, sottolineando anche come sia più facile auto limitarsi nel dire le cose che pensiamo e proviamo per paura delle reazioni altrui, piuttosto che esternare il vissuto!
Cambio tutto insegna che non è mai troppo tardi per reimpossessarsi della propria vita! Non sto parlando di un capolavoro, ma è un film che merita assolutamente di essere visto!

Il 28 ottobre 2020 il ministro dallo sguardo vigile Speranza, sospese l'entrata in vigore del DM 1° ottobre 2020 sull'aggiornamento della Tabella contenente l'indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope. In particolare sull'inserimento dei medicinali delle composizioni di cannabidiolo (CBD) estratto dalla Cannabis.

In pratica volevano far diventare "medicinale" il CBD, un cannabinoide estratto dalla cannabis, che a differenza del THC non provoca alterazioni psichiche, ma al contrario può aiutare l'organismo con numerosissimi effetti benefici. Ed è proprio questo il problema: funziona alla grande.

Il 7 agosto 2023 il medico Orazio Schillaci, attuale ministro della salute, revoca la sospensione del 28 ottobre. Decreto pubblicato in gazzetta il 21 agosto 2023.
Quindi se non succederà nulla entro il 22 SETTEMBRE 2023, da questa data in poi l'olio di CBD non potrà più rientrare nella libera vendita, a meno che non sia preparato con CBD sintetico (che guarda caso non viene citato nella norma).
Non male direi come regalo di Schillaci alla potente lobbies del farmaco!

Ma tutto questo va in contrasto con la pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del novembre 2020, in cui si è sancito che i prodotti a base di CBD non devono essere considerati come stupefacenti.
C'è poi la sentenza nella Causa C-663/18 (Comunicato Stampa 141/2020) della Corte di Giustizia dell'Unione europea che ricorda come "uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo legalmente prodotto in un altro stato membro, qualora sia estratto dalla pianta Cannabis sativa nella sua interessa e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi". Quindi, come la mettiamo? Fatta la legge, trovato l'inganno?
Basterà far figurare la produzione in un altro paese europeo e il gioco è fatto? Resta comunque un decreto vergognoso che mette i bastoni tra le foglie di una pianta importantissima e miracolosa.
Tutto quello che funziona viene sistematicamente boicottato dal regime.
Giù le mani dalla Maria!

Marcello Pamio - 1 settembre 2023
"Il sangue è un succo molto peculiare", diceva Johann Wolfgang von Goethe nel Faust…
Eh già…un liquido molto peculiare, soprattutto per i vampiri delle lobbies farmaceutiche!
Mi dispiace dirvelo, ma il sangue è un business spaventoso.
Il sangue delle sacche - quelle donate amorevolmente dalle persone - in minima parte viene usato per scopi nobili: la maggior parte viene venduto al miglior offerente.
Ora finalmente è uscito un documentario su questo argomento. Una inchiesta tedesca mandata in onda dal canale franco-tedesco Arte dal titolo “Le business du sang“.
Il video spiega come in Svizzera il sangue donato alla Croce Rossa (monopolista della raccolta) viene venduto a imprese private. Come detto, solo una piccola parte del sangue finisce a veri malati bisognosi, il resto (oltre l’80%) va nei laboratori di Big Pharma, che usa il plasma per estrarre proteine e chissà cos'altro. Lo scopo ovviamente è nobile: sfornare droghe legali, cioè farmaci costosissimi per alleviare ai subumani le pene (create da loro stessi).

Attualmente a livello mondiale solo quattro multinazionali (Octapharma, Baxter, CSL Behring e Grifols) si spartiscono la torta.
Secondo Forbes l’amministratore delegato di Octapharma, Wolfgang Marguerre, vanta un patrimonio di 6 miliardi di dollari.
Ma non è tutto, la cosa ancora più schifosa è sono riusciti a creare un nuovo mercato. Il sangue infatti arriva da disperati pagati 60 dollari per DUE litri di sangue. Avete capito? Gente messa male, spesso sono drogati o alcolisti che arrotondano facendosi svenare. Così per pochi spicci si fanno togliere il sangue, scusate volevo dire il "succo peculiare"!
Trenta dollari a litro. Tanto vale la Vita Umana?

Stavo proprio leggendo in questi giorni il suo libro “L’arte dell’invisibilità”, quando mi sono imbattuto nella notizia che Kevin Mitnick, considerato da tutti l’hacker più ricercato del mondo, è morto a 59 anni!
Universalmente conosciuto con il soprannome di "Condor" per via di una serie di crimini informatici e furti di dati commessi tra gli anni Ottanta e Novanta.

La più grande minaccia per la sicurezza di un’azienda o un’organizzazione, era solito dire, non è un virus informatico, ma l’uomo: “L’anello debole sono le persone”!

Kevin è stato una delle persone più ricercate negli Stati Uniti, ma ad abbatterlo è stato un cancro al pancreas (non sappiamo se incentivato o meno dai diserbanti genici).

Il ‘re degli hacker’ ha manomesso reti informatiche aziendali e governative, sottratto migliaia file di dati, compresi segreti industriali e numeri di carte di credito che ha sempre affermato di non aver mai utilizzato.
E’ riuscito a bucare i sistemi informatici della potente compagnia telefonica Pacific Bell, di Motorola, Nokia, Nec, Apple e moltissimi altri.

Quando entrò in gioco l’Fbi, la sua cambia drasticamente, trasformandolo in un fuggitivo. Passerà parecchio tempo a Denver con il nome inventato di Eric Weisz (il vero nome dell’illusionista Harry Houdini). Qui si iscriverà in palestra per cambiare fisico, modificherà la sua camminata e cercherà di restarsene per conto suo per evitare di essere riconosciuto in un periodo durante il quale le televisioni mostrano spesso il suo volto.

Nel 1994, quando ha 31 anni ed è in fuga, Mitnick commette un errore fatale. Nel giorno di Natale entra nel computer del ricercatore Tsutomu Shimomura, esperto di sicurezza informatica impiegato nel San Diego Supercomputer Centre. Il giapponese non la prende bene e si mette all’opera per capire chi è il responsabile dell’incursione, scoprendo che il modem da cui tutto è partito è collegato a una rete telefonica vicina a Raleigh, North Carolina, dove nel frattempo Mitnick si è trasferito.

Alle 2 del mattino del 16 febbraio 1995 l’Fbi sfonda la porta di casa e lo arresta con l’accusa di uso illegale del telefono e di frode informatica.
Ma nel corso del processo l’accusa riesce a convincere il giudice che Mitnick sarebbe stato in grado di intrufolarsi nei più critici sistemi di sicurezza nazionale e sferrare un attacco nucleare. Accusa a dir poco ridicola, ma eravamo agli albori della cybersicurezza, per cui il giudice si convince dell’estrema pericolosità di Mitnick e lo condanna a cinque anni di carcere di cui uno in isolamento.

Contro la sentenza si levò la protesta di un movimento mondiale con lo slogan "Free Kevin".

Cosa ha spinto Mitnick a rischiare così tanto? “Le motivazioni sono sempre state opache”, si legge sul New York Times. “Si è recentemente scoperto che aveva accumulato migliaia di numeri di carte di credito, inclusi quelli di alcuni ben noti milionari della Silicon Valley. Eppure non c’è al momento alcuna prova che Mitnick abbia usato questi numeri. Inoltre, ignorando la possibilità di guadagni economici derivanti dalle informazioni sottratte, Mitnick è sempre sembrato più che altro interessato a dimostrare che le sue capacità tecniche erano superiori degli esperti incaricati di garantire la sicurezza dei sistemi informatici”.

Scontata la pena, Kevin Mitnick aveva cambiato vita, sfruttando le sue abilità per lavorare come consulente informatico, fondando la società di cybersicurezza Mitnick Security.

A Mitnick nel 2000 gli hanno dedicato perfino un film: Takedown

R.I.P.

Marcello Pamio - 31 agosto 2023
Nel 2015 i ricercatori in Sicurezza Informatica, Ken Munro e David Lodge vollero scoprire se i televisori Samsung ad attivazione vocale ascoltassero le conversazioni nella stanza anche quando il dispositivo non era in uso.
Se da un lato scoprirono che la tv digitale in realtà resta inattiva quando è spenta, si resero conto che registrano invece tutto ciò che viene detto una volta in funzione.
I dati registrati non sono crittografati, per cui se si riesce ad accedere alla rete domestica è possibile origliare qualunque conversazione in casa.
Ma il problema è anche un altro: Samsung trasmette quei dati non solo a se stessa, ma anche a un'altra società chiamata Nuance, una società di software di riconoscimento vocale.
Per disabilitare questa funzione, basta andare nel menu “impostazioni”, selezionare “funzioni Smart” e negare il “riconoscimento vocale”.
I flussi di dati non crittografati però non sono un esclusiva di Samsung. Durante un test delle smart TV LG, un ricercatore scoprì che i dati vengono inviati alla stessa LG tramite internet ogni volta che lo spettatore cambia canale!
Quindi tutte le informazioni sulla visione vengono spedite via internet.
Questo è quello che fa una tv digitale, riuscite ad immaginare cosa fa lo smartphone?
La comunità è divisa in dure, da una parte chi è convinto che bisogna togliere la batteria del cellulare per essere sicuri che non stia ascoltando, dall’altra che invece è convinto che basti spegnerlo.
In realtà basterebbe infiltrare un semplice malware in uno smartphone, per cui il dispositivo non si spegne mai del tutto e potrebbe quindi registrare ogni conversazione.
E’ oggettivo che alcuni telefoni si risvegliano quando pronunciamo una frase magica, proprio come i televisori ad attivazione vocale. Questo implica che siano sempre in ascolto. In attesa della frase. Implica anche, che ciò che diciamo è in qualche modo registrato e trasmesso.
Qualcuno azzarda l’ipotesi che la NSA abbia inserito chip nei nostri telefoni capaci di fornire alimentazione e consentire il tracciamento anche quando il telefono è fisicamente spento e anche se la batteria viene estratta.
Indipendentemente dal fatto che il telefono sia in grado di ascoltare o meno, il browser installato lo è di certo.
Intorno al 2013 Google avviò il cosiddetto hotwording, una funzione che permette di dare un semplice comando che in Chrome attiva la modalità di ascolto. Molti altri seguirono l’esempio, come Siri di Apple, Cortana di Microsoft e Alexa di Amazon.
Quindi il tuo telefono, il tuo PC e quel dispositivo autonomo sul tavolino da caffè contengono tutti i servizi back-end, sul cloud, progettati per rispondere a comandi vocali.
Questo significa che ti ascoltano.
Per il pc esistono dei modi poco tecnologici per mitigare queste inquietanti funzioni di intercettazione. Per la webcam basta metterci sopra un pezzo di nastro adesivo, per il microfono una delle migliori difese è quella di inserire una finta spina nella presa. Per farlo prendi un vecchio paio di cuffie o auricolari rotti e taglia semplicemente il cavo vicino al jack del microfono. Ora collega quel mozzicone alla presa e il tuo computer penserà che c'è il microfono, anche se non c'è…

Le sfere metalliche lucide si sono materializzate in varie città del mondo!
No, non si tratta di alieni venuti da altri mondi, e neppure delle palle sempre più gonfie delle persone per la commedia che che ci stanno facendo vedere. Sono dei dispositivi rivoluzionari che "inaugurano una nuova era di umanità globale e stabilità finanziaria". Così dicono gli ideatori.
Per i detrattori, invece, come lo scrivente, sono strumenti distopici agghiaccianti.

Worldcoin è la Rete globale per le Identità Digitali planetarie, nata dalla fusione tra Intelligenza Artificiale, controllo sociale e criptomonete. L’ideatore è Sam Altman, l’ashkenazita fondatore di OpenAI (ChatGPT). Guarda caso, sempre lui...

Sam Altman

Le sfere servono a scansionare gli occhi delle persone in cambio di un ID digitale e di una criptovaluta. Una valanga di decerebrati (parlano di 2 milioni) sono stati in colonna per ore pur di farsi scansionare l’iride e ricevere una manciatina di criptomonete. Infatti per l’occasione Worldcoin ha creato il proprio token crittografico, chiamato WLD, offrendo 25 unità (circa 60 dollari) a chiunque si faccia scansionare gli occhi da una sfera.

Colonna di persone in Kenya per farsi dare i soldini...

Ma vi rendete conto del livello? Vendere l'anima per 60 dollari!
D'altronde siamo abituati: vi ricordate un paio di anni fa? Qualcuno ha venduto il proprio corpo ai diserbanti genici per una birra o un gelato.

Scansionamento dell'iride

Ma qual è l'obiettivo di Worldcoin? Secondo Altman sarebbe la soluzione finale per distinguere definitivamente gli umani dalla IA.
Ma per dimostrare di essere umani veri, Worldcoin necessita delle vostre iridi che sono uniche, per poi rilasciare la famosa Identità Digitale Mondiale chiamata World ID. Con questo ID le persone potranno usarlo per il riconoscimento e accedere ai vari siti e/o app con sicurezza assoluta. Bellissimo, vero? Straordinario direi, peccato che gli scopi occulti sono a dir poco aberranti. Stanno spingendo la digitalizzazione di tutti gli aspetti della Vita, perché così avranno il controllo assoluto dell’uomo. E l'ID è parte cruciale.

Con l'ID avranno il controllo assoluto della Vita

Immaginate una qualsiasi situazione che necessiti del riconoscimento: dai pagamenti, alle visite, alle vaccinazioni, ecc. Ecco, in tutti questi casi l'Identità Digitale sarà fondamentale. L'ID associata alla transizione della moneta fiat (contanti) verso quella digitale, sarà la tomba delle libertà.
Se non ci svegliamo dal coma e quanto prima, conosceremo di persona la dittatura più spietata e distopica che sia mai stata pensata!

Marcello Pamio - 20 agosto 2023

Perché compriamo una cosa invece di un'altra? Siamo realmente noi che l'acquistiamo? Chi o cosa influenza veramente le nostre scelte?
Le industrie spendono ogni anno svariati miliardi di dollari affinché i loro prodotti compaiano negli spettacoli televisivi, video musicali e film. Se lo fanno è perché il tornaconto è enorme!
Questa tecnica molto persuasiva di neuromarketing si chiama "Product placement" ("Posizionamento di prodotto").

In ogni film o trasmissione tv vengono inseriti prodotti a pagamento. Almeno il 75% di tutte le trasmissioni in prima serata presentano prodotti che sono stati pagati dalle lobbies. Addirittura alcune trasmissioni vengono appositamente create attorno a specifici brand. Ovviamente il subumano medio non si accorgerà di nulla…
Non ci credete? Ecco un esempio per tutti molto illuminante.
Verso l'inizio degli anni Ottanta, la Ray-Ban, società produttrice di occhiali da sole con sede in America, faticava a sopravvivere: le sue vendite rimanevano drammaticamente basse.
Finché un giorno l'azienda non firma un contratto con Paul Brickman regista di Risky Business, film del 1983, e Tom Cruise dà tutta una nuova immagine a quelle lenti di sapore un po' retrò.
Il film fu un grande successo e le vendite della Ray-Ban aumentarono di oltre il 50%.
Sempre Tom Cruise, tre anni dopo, in Top Gun saliva nel suo caccia con giubbotto di pelle dell'Air Forze e occhiali da aviatore Ray-Ban: il produttore di occhiali da sole poté registrare un altro incremento del 40% dei suoi profitti.
Il successo della Ray-Ban nel "product placement" si è ripetuto 20 anni dopo. Nei sei mesi successivi all'uscita di Men In Black 2 in cui Will Smith indossava quegli occhiali, a quel punto estremamente retrò, le vendite della società triplicarono!
E questo è quello che noi comuni mortali sappiamo, figuriamoci tutto il resto…

Tratto dal libro: "Neuromarketing: attività cerebrale e comportamento d'acquisto", Martin Lindstrom

Marcello Pamio - 20 agosto 2023

Prosegue la transizione dalla moneta contante a quella digitale.
Si tratta di un passaggio molto lento - così la mandria non se ne accorge - ma inesorabile…
Si sta infatti registrando la chiusura dei bancomat dalle città italiane. Il processo di rimozione non è recente e le statistiche ufficiali lo evidenziano.
Il numero è calato del 12% dal 2012 al 2022.
Quindi il progetto di far sparire i soldi cartacei non è certo nato ieri.

Ancor più seria è la riduzione degli sportelli bancari: diminuiti del 36%.
Nel 2010 c'erano 34.036 sportelli ora sono 24.321 in Italia (dati forniti da Banca d’Italia.)
Tutto ormai viene essere effettuato via app e smartphone.
Tutto il Sistema spinge verso la digitalizzazione della moneta: tassello cruciale della dittatura per il controllo assoluto. Quando infatti tutto sarà digitalizzato, la vostra vita - che già vale una cicca - varrà ancora meno e dipenderà da una tastiera di un pc.

Ma tranquilli beoti, va tutto benissimo: continuate pure a pagare il caffè con la carta di credito, perché fa figo!!!

Visto su https://quifinanza.it/economia/economia-italiana/addio-contante-bancomat-spariti/741084/

Marcello Pamio - 20 agosto 2023

Secondo 𝗙𝗼𝗰𝘂𝘀, la prestigiosa rivista della 𝘚𝘤𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢𝘩 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘪𝘦𝘳𝘪𝘯𝘰𝘩, l'infertilità maschile sarebbe causata dal troppo caldo! Eh già, l'ebollizione climatica farebbe bollire anche gli spermatozoi.
Ma cosa ti ridi? I dati parlano chiaro: la concentrazione di spermatozoi è calata di oltre il 50% negli ultimi anni, proprio in concomitanza con l'aumento delle temperature globali. Semplice e logico.
E se pensate all'inquinamento elettromagnetico, a quello chimico con le molecole estrogenizzanti come i bisfenoli, e soprattutto ai diserbanti genici sterilizzanti siete dei bastardi novax.

Ma per fortuna arriva la soluzione:  "𝘜𝘰𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘪𝘯 𝘱𝘪𝘦𝘥𝘪 𝘦 𝘯𝘶𝘥𝘪"!
Avete capito? Chi ride è un 𝘤𝘢𝘴𝘵𝘳𝘢𝘵𝘰!

Hanno infatti misurato la temperatura dello scroto di uomini vestiti e nudi, in piedi e seduti.
Stare in piedi riduce la temperatura dei coglioni, mentre indossare vestiti la aumenta. E se niente niente avete la malsana abitudine di incrociare le gambe da seduti, beh…metterete a rischio la procreazione (e in certi casi sarebbe auspicabile).
Mentre usare il kilt è il top. La gonnella arieggia le palle e questo mantiene bassa la loro temperatura.
Se poi, visto che ci siete, vi fate anche una bella transizione chimica e cambiate sesso, avete risolto tutto a monte.

Marcello Pamio - 20 agosto 2023

Oggi ho visitato la cappella di San Severo a Napoli.
Beh, che dire? Stupenda e merita di essere visitata non solo per l'esplicito riferimento alla tradizione ermetica e massonica ma soprattutto per conoscere alcune opere di Raimondo di Sangro.
Il Principe di San Severo fu uno dei personaggi più eclettici e misteriosi non solo di Napoli ma d'Italia. Scienziato, esoterista, alchimista e Gran Maestro della Massoneria di Napoli.

Fu grazie alle sue conoscenze esoteriche che prese piede il quadro ritualistico nel quale operò e maturò l'impianto simbolico per la sua cappella. È un vero e proprio viaggio iniziatico. Non a caso le sculture della Cappella sono state collocate secondo lo schema di una vera Officina Massonica: l'ingresso principale è a Occidente, a destra c'è il Sud con la colonna del Sud (Jakin), a sinistra il Nord (Boaz) con la colonna del Nord e di fronte c'è l'Oriente. Le due colonne del Tempio di Salomone…
Per arrivare al capolavoro assoluto del 'Cristo velato' pensato come il coronamento del percorso dei tre gradi massonici. Solo a loro era infatti riservata la visione.

Ancora oggi questa opera scultorea di marmo rimane un mistero per la sua magnificenza realistica…
Per non parlare delle "macchine anatomiche". Un uomo e una donna metallizzati.

Il risultato degli esperimenti di Raimondo, che avrebbe iniettato a due suoi servi una soluzione misteriosa in grado di metallizzare il sangue dell’apparato circolatorio…
Ovviamente secondo la narrativa ufficiale sono il frutto del lavoro di un medico siciliano, Giuseppe Salerno. Sarà ma oggi non sono in grado di riprodurle…
Insomma un luogo assolutamente da visitare!!!

Marcello Pamio - 19 agosto 2023

Sono stato autorizzato a pubblicare lo scambio di e-mail (ovviamente in maniera anonima) tra un installatore di accumulatori per casa al litio della nota marca 𝗧𝗲𝘀𝗹𝗮! Un progetto definitivo di un edificio particolarmente importante prevede 6 dispositivi da 13,5 kWh con accumulatori al litio, con l'impianto predisposto per essere raddoppiati.
In realtà ne prevede 5 che sono distribuiti sulle 3 fasi (una barzelletta per una casa).

Tecnico al cliente: 𝘓𝘰 𝘴𝘢𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘨𝘰𝘯𝘰 𝘭𝘪𝘵𝘪𝘰? 𝘓𝘰 𝘴𝘢𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘧𝘢 𝘪𝘭 𝘭𝘪𝘵𝘪𝘰?
𝘛𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘭𝘪 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘪𝘯𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘪𝘣𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘤𝘭𝘪𝘮𝘢𝘵𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘭'𝘦𝘴𝘱𝘭𝘰𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘦𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘢 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘪.

Risponde il cliente: 𝘭𝘪 𝘮𝘦𝘵𝘵𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘭𝘰𝘤𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰. 𝘚𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘧𝘰𝘳𝘯𝘪𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘵𝘦𝘥𝘦𝘴𝘤𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘨𝘨𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘥𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘶𝘯 𝘢𝘳𝘮𝘢𝘥𝘪𝘰, 𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭'𝘦𝘴𝘱𝘭𝘰𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘢𝘨𝘩𝘪 𝘯𝘦𝘭 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘢𝘣𝘣𝘳𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰.

Il tedesco risponde: 𝘵𝘪𝘦𝘯𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭'𝘢𝘳𝘮𝘢𝘥𝘪𝘰 𝘳𝘪𝘵𝘢𝘳𝘥𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘪 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘦𝘴𝘱𝘭𝘰𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘢 𝘶𝘯'𝘰𝘳𝘢. 𝘐𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭'𝘰𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘷𝘪 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘳𝘭𝘪 𝘧𝘶𝘰𝘳𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯 𝘮𝘶𝘭𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘦 𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘭𝘪 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘭'𝘦𝘴𝘱𝘭𝘰𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘢 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘪.

Allora il cliente si è deciso a metterli in un container coibentato e climatizzato in un punto dove l'esplosione non determini danni.
Queste cose i tecnici e gli addetti ai lavori le sanno molto bene. Gli ignoranti siamo noi.
Ma tranquilli va tutto bene: la transizione ecologica ed energetica è per il nostro bene!!!

A proposito di neuromarketing e dei comportamenti di acquisto, lo sapevate che la nostra vista è di gran lunga il meno potente dei nostri sensi, per sedurci, generare il nostro interesse e spingerci ad acquistare?
Oggi siamo iperstimolati visivamente, molto di più rispetto al passato. Vari studi dimostrano però che quanto più siamo stimolati, tanto più difficile è catturare la nostra attenzione.
Come detto, olfatto e udito sono sostanzialmente più potenti di quello che si sia mai pensato.

I pubblicitari per molto tempo hanno dato per scontato che l’immagine sia tutto. Ecco perché le aziende hanno speso milioni di dollari per creare il loro logo. Questo perché il marketing si è concentrato sull’attirare e motivare i consumatori visivamente. Ma la verità è che le immagini visive sono di gran lunga più efficaci e più memorabili quando sono abbinate ad un altro senso, come l'udito o l'olfatto.

Per coinvolgerci emotivamente a pieno, le aziende stanno scoprendo che farebbero meglio a inondarci di profumi per le nostre narici, e di musica per le nostre orecchie!
Questa tecnica si chiama Sensory Branding.

Quando vediamo e annusiamo contemporaneamente qualcosa che ci piace (come il talco Johnson’s & Johnson’s combinato con il suo profumo vagamente di vaniglia), si attivano insieme varie regioni del nostro cervello fra le quali la corteccia orbitofrontale mediale destra, una regione associata alla percezione di qualcosa di piacevole o gradevole.
Quando siamo esposti a combinazioni che sembrano funzionare, sono attivate sia la corteccia piriforme destra (che è la corteccia olfattiva primaria), sia l'amigdala che codifica la rilevanza emotiva.

L'odore di un prodotto attiva molte delle stesse regioni che sono attivate dalla sua vista. In altre parole se sentite il profumo di ciambelle, è molto probabile che ve ne facciate anche un'immagine nella vostra testa. Com'è possibile però che gli odori attivino le stesse aree cerebrali delle immagini? La risposta sta nei neuroni specchio. Grazie ai neuroni specchio anche i suoni possono evocare immagini visive altrettanto potenti.
Ecco un esempio. Quale che sia la vostra età, se vi arriva un filo di profumo del talco Johnson’s è molto probabile che tutte le associazioni infantili si risveglino nella vostra memoria. Essere allattati dalla mamma; la sensazione di essere stretti fra le sue braccia.
Le associazioni di questo tipo sono il motivo per cui alcune aziende usano il profumo di vaniglia nei loro prodotti.

Fra tutti i sensi, l’olfatto è il più primitivo, quello con le radici più profonde. È il modo in cui i nostri antenati hanno sviluppato il gusto per il cibo, hanno cercato partner e intuito la presenza di nemici.
Quando sentiamo l'odore di qualcosa, i recettori degli odori nei nostri nasi puntano dritti al sistema limbico, che controlla le emozioni, i ricordi e il senso di benessere.
Con tutti gli altri sensi, si pensa prima di rispondere, ma con l’olfatto il cervello risponde prima che si pensi!

Non a caso il negozio principale della Samsung a New York profuma di melone, una fragranza distintiva che ha lo scopo di rilassare i consumatori e di metterli in una disposizione d'animo da isole dei Mari del Sud.
Nei supermercati il profumo di pane è dato da un aroma chimico (“crosta di pane bianco”) che viene irrorato perché si è dimostrato un ottimo investimento per aumentare le vendite di molte linee di prodotti. I direttori dei grandi magazzini sanno bene che quando l'aroma di pane o di dolci sale al naso, arriva subito la fame e aumentano gli acquisti...
Una catena di negozi in California ha sperimentato la diffusione di profumo di caffè fresco nei suoi parcheggi per attirare i clienti. La Procter & Gamble recentemente ha messo in commercio dei fazzolettini per il viso Puffs con il profumo di Vicks, con l'obiettivo di far presa sui ricordi di infanzia dei clienti, curati dalle loro madri per il raffreddore con l'unguento Vicks.

Ecco come ci prendono per il...naso!

Tratto dal libro "Neuromarketing: attività cerebrale e comportamenti d'acquisto", Martin Lindstrom, ed. Apogeo