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Bitcoin non è per tutti. Usarlo significa essere liberi di gestire il proprio denaro senza intermediari, ma a un prezzo: essere responsabili delle proprie scelte. Significa confrontarsi con la propria indole e con il mondo in cui si vive.
Se ti sta bene che qualcuno decida per te cosa studiare, cosa comprare, come curarti e quanto guadagnare, allora Bitcoin non fa per te. Puoi anche trattarlo come una commodity qualsiasi su cui speculare.
Ma se senti che qualcosa non torna, se cerchi un significato più profondo oltre le apparenze, allora potresti voler entrare nella tana del Bianconiglio.

Bitcoin è più di una moneta: è un pensiero sociologico, un urlo politico, una trama matematica e un flusso finanziario. Ognuno lo interpreta a modo proprio, ma una cosa è certa: non può più essere cancellato. Troppo diffuso per essere fermato, Bitcoin ti mette di fronte a una scelta: fidarti o studiare.
E chi sono quelli che hanno scelto di studiarlo e di abbracciarlo? I cripto-libertari.
Non sono speculatori alla ricerca dell'ennesima scommessa vincente, non sono maghi della finanza: sono sognatori realisti, rivoluzionari pacifici, libertari (da non confondersi con i liberali). Per loro, Bitcoin non è solo un mezzo per fare soldi, ma un'opportunità per costruire un futuro diverso, più libero, più equo, sano ed eticamente morale, dove il potere non è accentrato nelle mani di pochi.
Nonostante le narrative dominanti vogliano ridurre Bitcoin a un semplice asset finanziario, la realtà è diversa.
La partita non è ancora chiusa e ogni giorno nuovi individui si uniscono a questa rivoluzione.
C'è il bitcoiner della prima ora, che ha chattato con Satoshi Nakamoto, ma anche l'operaio di Brescia che ha trovato un modo innovativo per usarlo nella vita quotidiana, il ragazzo marocchino che scambia antiquariato in bitcoin, il falegname friulano e il camionista piemontese, il barista di Lignano, il pizzaiolo veneto, l'ingegnere romano, il venditore di telefonini e il dipendente dell'acquedotto di Napoli. Persone normali, che credono in una moneta libera e non inflattiva, una moneta che protegge dall'erosione del valore e dall'arbitrarietà dei governi e della sua moneta fiat.
Bitcoin sta già cambiando il mondo: in Sud America e in Africa protegge milioni di persone dall'inflazione, permette agli «unbanked» di conservare i loro risparmi al sicuro, senza dipendere da banche o istituzioni finanziarie. E anche se questi nuovi utenti non hanno studiato i filosofi anarchici o l'economia austriaca, stanno vivendo sulla propria pelle l'importanza di un sistema finanziario libero.

Il genio è uscito dalla lampada
I governi e le istituzioni possono cercare di regolamentarlo, di farselo amico, di comprarlo, ma Bitcoin non tornerà indietro. E tu? Vuoi essere spettatore o parte della rivoluzione? Il momento di prenderne un pezzettino è adesso. Non è un consiglio finanziario. È un consiglio filosofico.

Questo commento è la risposta all’editoriale di Vittorio Macioce su "Il paradosso anarchico dei bitcoin di Stato". È firmato da anarco-capitalisti che investono in criptovalute
Tratto da https://t.me/Bitcoin_Veneto/1

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Bitcoin non è soltanto una nuova tecnologia finanziaria; è l'incarnazione di un'idea.
Nato nel 2008 dal misterioso Satoshi Nakamoto, questo protocollo di moneta digitale ha fin dall'inizio veicolato una forte impronta filosofica libertaria.
Bitcoin rappresenta un esperimento di libertà individuale applicata alla finanza: una moneta che vive fuori dai circuiti tradizionali, indipendente dalle banche centrali e progettata per resistere a censure o interferenze esterne.
Bitcoin non è solo software o investimento speculativo, ma una rivoluzione culturale che mira a restituire sovranità monetaria. Le radici ideologiche di Bitcoin affondano nel pensiero libertario declinato in due sottocorrenti: il movimento Cyberpunk e la Scuola Austriaca di economia.
Già negli anni 90, crittografi immaginavano internet come un terreno di conquista per la libertà: sognavano strumenti digitali capaci di tutelare la privacy e l'autonomia personale dall'ingerenza di governi e corporazioni.
In quei circoli maturò anche l'idea di una moneta fuori dal controllo statale, ispirata dai principi della Scuola Austriaca, critici verso il monopolio delle banche centrali.
Non sorprende che il movimento dietro Bitcoin sia stato talvolta definito anarco-libertario, proprio perché sfida l'ordine finanziario costituito e l'egemonia del sistema bancario. Bitcoin non è quindi un semplice codice informatico, ma il mezzo pratico per realizzare idee di libera scelta monetaria e di resistenza al controllo centrale sul denaro.
La sfiducia verso gli intermediari è la scintilla che ha definitivamente acceso la fiamma di Bitcoin.
Nel suo White Paper del 2008, Satoshi descriveva un sistema di contante elettronico peer-to-peer concepito per eliminarla la necessità di intermediari centralizzati nelle transazioni on-line.
Il problema, sosteneva Satoshi, era che il commercio digitale fino ad allora dipendeva esclusivamente da "istituzioni finanziarie come terze parti fidate" per validare i pagamenti.
La soluzione proposta?
"È necessario un sistema di pagamento elettronico basato su prova crittografica invece che sulla fiducia", così che due soggetti possono effettuare transazioni dirette senza bisogno di un intermediario. In altre parole, Bitcoin nasce per disintermediare: sostituire la fiducia nell'autorità centralizzata con la fiducia nella matematica e nel consenso distribuito tra pari.
Questo concetto - eliminare il filtro delle banche centrali o commerciali nelle transazioni - incarna un principio cardine della filosofia libertaria: togliere potere agli enti centrali e restituirla gli individui.
Ma come Bitcoin riesce in concreto a dare forma a questo ideali?
La risposta risiede nella sua architettura decentralizzata e nelle scelte tecniche innovative, che combinano tecnologie preesistenti in una nuova sinergia.
La rete Bitcoin è mantenuta da una miriade di computer indipendenti (nodi) sparsi in tutto il mondo, ognuno dei quali conserva una copia aggiornata della cosiddetta blockchain o timechain: la cronologia univoca delle transazioni tra diverse chiavi pubbliche, che muovono tra loro frammenti di "prove di lavoro" controllati da altrettante chiavi private.
Non esiste un server centrale da abbattere, né un singolo ente che possa imporre dall'alto le regole: il protocollo è Open Source e le modifiche alle regole richiederebbero il consenso di tutti i partecipanti.
Questa decentralizzazione fa sì che Bitcoin sia di fatto ingovernabile da un'autorità unica - nessuno, nemmeno uno Stato, può decidere arbitrariamente del destino della moneta digitale.
La forza di Bitcoin sta anche nel riparo da manipolazioni politiche o finanziarie esterne.
È qui che risiede la filosofia di libertaria di Bitcoin: nella creazione di un sistema monetario libero, incensurabile e decentralizzato, in cui la libertà individuale viene potenziata dalla tecnologia e la fiducia non è concessa per decreto, ma nasce dalla trasparenza del codice e dalla cooperazione spontanea di una rete globale di pari!
Giacomo Zucco, "Cripto Wallet", luglio 2025

Il demone alla presidenza della BCE, Christine Madeleine Odette Lallouette, coniugata Lagarde lo spaccia per progresso, ma l'euro digitale CENTRALIZZATO è il sogno del controllo finanziario globale.
Ogni pagamento verrà registrato e ogni acquisto monitorato, molto più di oggi. Certamente non esiste un sistema più dittatoriale di questo.
Il denaro è libertà: l'euro digitale è controllo assoluto.
Già oggi il denaro in banca non è nostro, ma possiamo sempre ritirarlo e usarlo. Domani con il digitale sarà la fine di ogni libertà!!!
L'unica strada si chiama decentralizzazione…

Marcello Pamio - 21 ottobre 2023

La BCE di Francoforte avvia la fase di sperimentazione dell'euro digitale che durerà due anni, in attesa poi del via libera da parte dei camerieri: i politici.
Tale test partirà il primo di novembre, quindi con la festa di Ognissanti, la cui vigilia era nota nella tradizione celtica col termine pagano di Samhain, ossia “la fine dell’estate”.
I Celti dividevano l’anno in due sole stagioni: estate e inverno, e la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre rappresentava la fine dell’anno: il capodanno celtico! Stiamo parlando della notte nella quale il “velo” che separa il nostro mondo da quello dei morti è più sottile. Non a caso Samhain racchiudeva i riti più importanti dell'anno ed era un momento di raccoglimento mistico.

I demoni (morti che camminano) che gestiscono la Troika (Commissione europea, BCE e FMI) ma non solo, casualmente hanno scelto come inizio della sperimentazione dell'euro digitale proprio questo momento di passaggio. Sarà il capodanno del Nuovo Ordine Mondiale!

Vogliono far sparire la moneta cartacea e sostituirla con una digitale centralizzata! Avete idea di cosa significherà questo passaggio epocale? E' la pietra miliare dell'elite mondialista, dei gruppi massonici e dell'alta finanza! La schiavitù assoluta!
Ma state pur certi che i plurisierati (quelli che ancora respirano) accoglieranno a braccia aperte questa grande innovazione digitale!
E infine lo dico anche ai cosiddetti "risvegliati": confondere i Bitcoin (non controllabili, anonimi e decentralizzati) con le valute digitali centralizzate è come confondere Burioni o Bassetti con esseri senzienti!