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Nassim K. Langrudi e Marcello Pamio

A partire dal 2002 è iniziata una seria e importante sorveglianza delle reazioni avverse da parte dell’Istituto Superiore di Sanità
Detta così, sembra una grande cosa. Ma purtroppo è l’ennesima manifestazione dell’arroganza inarrestabile di un Sistema che ha raggiunto oggi livelli parossistici e proprio per questo sta collassando su sé stesso!
Tale sorveglianza riguarda i «potenziali rischi associati all’uso dei prodotti “naturali”».  
Avete purtroppo letto bene: non farmaci, non vaccini o droghe, ma piante!

Sono questi infatti gli obiettivi del sistema di sorveglianza messo in atto, a partire dal 2002, dall’Iss in collaborazione con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e il ministero della Salute. 
Per l’establishment quindi «è fondamentale implementare le conoscenze sul profilo del rapporto beneficio-rischio per l’uso salutistico di una pianta» .
Il risultato è «un attento monitoraggio delle reazioni avverse a questi prodotti che deve necessariamente passare attraverso sistemi di “segnalazione spontanea”». 

Oggi a tal proposito è nato il portale VigiErbe.it dove operatori sanitari e semplici cittadini potranno segnalare possibili reazioni avverse.  
La home page è chiarissima: «Segnalaci le reazioni avverse ai prodotti naturali». 
E poi la domanda di rito: «Hai avuto qualche problema dopo l’assunzione di un integratore alimentare, vitamine, probiotici, prodotti erboristici, tisane, medicinali omeopatici, preparazioni galeniche e/o magistrali, preparati della medicina tradizionale cinese o ayurvedica?».

Dopo gli ultimi vergognosi attacchi all’omeopatia, era ovvio e scontato che venissero scatenate le forze - come preannunciato più volte da queste pagine - contro tutto quello che è naturale, non brevettabile e che funziona.
Ricordiamo che i farmaci sono una delle prime tre cause di morte accertate, nel mondo occidentale. Non parliamo dei danni indotti dai vaccini, come pure del fatto che ogni anno oltre 7000 persone muoiono per infezioni ospedaliere evitabili. E questi cosa fanno? Spendono soldi pubblici e risorse per accanirsi contro le erbe, gli integratori e gli omeopatici.

Farmacovigilanza oggi
La questione della farmacovigilanza è affare serissimo, in quanto i dati raccolti dalle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai farmaci sono l’unico mezzo a disposizione per valutare la sicurezza degli stessi ed un loro eventuale ritiro dal commercio, quindi sono fondamentali per verificare che, dopo l’immissione sul mercato di questi prodotti, non si verifichino effetti collaterali sulla popolazione che non erano stati previsti o che erano stati sottostimati…ed accade spessissimo, purtroppo.
Nel sito Aifa leggiamo: «la farmacovigilanza è l’insieme delle attività finalizzate all'identificazione, valutazione, comprensione e prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema correlato all'uso dei medicinali, al fine di assicurare un rapporto beneficio/rischio favorevole per la popolazione». 

Purtroppo però, come testimoniato dalla scarsa attendibilità della vaccinovigilanza, questo sistema non funziona come dovrebbe. Infatti basta approfondire anche di poco i dati che emergono dagli annuali rapporti Aifa per rendersi conto che qualcosa non va per il verso giusto: nel 2017 ben 1952 casi segnalati di sospetta reazione avversa ai vaccini provenivano dal Veneto, su un totale di 6696 casi segnalati a livello nazionale, testimoniando una discrepanza che sottolinea la scarsa attendibilità dei dati… Ma anziché concentrarsi sull’implementazione ed incoraggiamento delle fondamentali segnalazioni relative a reazioni da farmaci e vaccini, che sono responsabili di gravi problemi di salute, si pensa bene di concentrare le già scarse attenzioni su altro…

Dal nuovo sito VigiErbe.it si evince che la segnalazione «verrà inviata all’Istituto Superiore di Sanità e sarà valutata da un Comitato Scientifico composto da esperti di farmacologia, farmacognosia, fitoterapia, botanica, tossicologia ed omeopatia e verrà condivisa a livello nazionale ed internazionale contribuendo alla migliore conoscenza del profilo di rischio di questi prodotti». 
Non si fa cenno dunque al se e come verranno messi a disposizione del pubblico questi dati.
Una domanda sorge spontanea: come verranno valutate le effettive «responsabilità» di tali preparati dinanzi a disturbi più o meno comuni e possibilmente dovuti ad una quantità di fattori (inclusi l’assunzione di farmaci)? 
Oggi sappiamo che i vaccini sono - tristemente - la più frequente causa di «coincidenze» temporali con eventi avversi di svariata entità, gravità e natura: vengono regolarmente scagionati dal nesso di causalità. Come possiamo aspettarci che vengano valutati gli episodi conseguenti all’assunzione di prodotti che la natura ci mette a disposizione da millenni? Speriamo di non ritrovarci a breve con qualche divieto nell’utilizzo di questo o quel rimedio erboristico, in ragione della tutela della salute pubblica…

La sicurezza sanitaria dei sudditi è una squallida scusante mediatica, perché quello che stiamo vedendo è un attacco premeditato a tutto quello che non è protocollabile, brevettabile e che viene usato dalla popolazione dalla notte dei tempi.
Forse è arrivato il momento di svegliarsi dal letargo cerebrale…

 

Marcello Pamio

Continua - nel silenzio tombale dei medici omeopati - l’attacco alla medicina codificata da Samuel Hahnemann a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
Il medico tedesco, laureatosi con il massimo dei voti, si era accorto che prendendo del chinino, una persona sana manifestava gli stessi sintomi – attenuati, però - della malaria, cioè del disturbo per cui viene usato l’alcaloide.
Tale esperienza fu per lui l’ispirazione che lo portò al famosissimo «simile cura simile» («similia similibus curantur»). Questo principio, dopo oltre due secoli, rimane il fulcro centrale dell’omeopatia.

L’intento profondo di Hahnemann, e quindi della medicina omeopatica, non era quello di garantire la guarigione dalla malattia, ma la guarigione della persona nella sua totalità!
Sembra banale, ma non lo è. Il medico non deve guarire la malattia, cioè non deve fare esattamente quello che stanno facendo oggi i camici bianchi allopati: far sparire e distruggere il sintomo con ogni mezzo (chimico, radioattivo o nucleare).
Il medico dovrebbe puntare alla guarigione dell’Essere umano, invece ahinoi siamo agli antipodi, e il nome «allopatia» è chiarissimo: si fonda sul «contraria contrariis curantur», cioè i contrari si curano con i contrari!

Dopo quanto detto è necessario un ulteriore passaggio storico per ammirare il quadro nella sua interezza…
Agli inizi del secolo scorso la nascente ma potentissima «Industria petrol-chimico-farmaceutica», grazie ad alcune agevolazioni («Rapporto Flexner» del 1910 e la soglia minima di finanziamento alle scuole di medicina), è riuscita a catturare e fagocitare la struttura formativa in medicina.
L’AMA, l’Associazione dei medici americani, finanziata da Big Pharma, assunse il totale controllo del sistema didattico, e in soli 20 anni creò di fatto il monopolio medico, una dittatura che brilla di luce riflessa ancora oggi!

Grazie alla chimica organica e inorganica, potevano alterare le molecole basate sul petrolio, che loro stessi estraevano, trasformandole in ogni sorta di sostanze «farmaceutiche». Stava nascendo il business da mille e una notte...
Da allora si studia medicina nelle loro scuole; si preparano gli esami sui loro testi; si pratica l’arte medica solo iscrivendosi ai loro “ordini”; si devono usare i protocolli decisi dai loro panel e imposti da loro, e infine prescrivere i farmaci brevettati dai medesimi. Sorvoliamo sulla ricerca scientifica che per ovvi motivi viene finanziata con i loro soldi.
Se questo sistema non piace, il laureato in medicina può sempre cambiare lavoro, e siccome non è bello e igienico sputare nel piatto in cui si mangia…ci s’infila il camice, si aggiusta l’anello al naso e…si va a lavoro.

Attacco all’omeopatia
Quello che oggigiorno sta avvenendo nell’ambito medico (ma non solo) è un’operazione voluta dal Sistema per cancellare la concorrenza.
Esattamente ciò che è avvenuto all’inizio del secolo scorso in America, quando le scuole di medicina era circa 650 e venivano insegnate le arti mediche tra cui omeopatia, fitoterapia, ecc.
Entro il 1925 più di 12.000 erboristi avevano smesso di esercitare la loro attività, e in pochi anni più di 1.500 chiropratici sarebbero stati perseguitati a norma di legge per «ciarlataneria». Le 22 scuole di medicina omeopatica, ridotte a 2 nel 1923 e azzerate del tutto nel 1950.
Il numero delle facoltà di medicina passarono da 650 a 50 e in qualche decennio la salute mondiale cadde nelle mani dell’élite finanziatrice: Carnegie, Rockefeller, Mellon, JP Morgan e combriccola.
Così l’intera struttura educativa medica viene formata dall’industria farmaceutica, la quale ha tutti gli interessi che venga universalmente accettata la «Teoria dei germi» di Louis Pasteur e che vengano usati esclusivamente i loro contrari (farmaci). Se poi ricordiamo che la mission delle lobbies non è guarire le persone ma mantenerle in uno stato perenne e cronicizzato di malattia, viene da sé che tutto quello che va fuori dal loro paradigma deve essere abbattuto.

Qualsiasi cosa che non contempli armi chimiche, o che esca dai «protocolli», e soprattutto che funzioni deve venire boicottato.
Da questa visione gli attacchi all’omeopatia non sono casuali, ma rientrano in una strategia ben pianificata e lungimirante.
Non sono sprovveduti: per demolire una medicina che ha più di duecento anni e che viene praticata da circa 9-10 milioni di persone in Italia (sicuramente anche di più) e 100 milioni in Europa, ci devono andare con i piedi di piombo e con i guanti felpati. In gergo tecnico «strategia della gradualità».
Fanno parte del Sistema i vari futili personaggetti televisivi geneticamente cikappiani, o i rosiconi scovabufale un tanto all’etto (s’intende il peso encefalico), che continuano ad criticare e smontare tutto e tutti, ma il loro peso condizionante è inconsistente per cui li tralasciamo. Molto indicativo invece è l’attacco da parte della casta dei camici bianchi (Fnomceo), la Federazione degli ordini dei medici che sancisce che «l’omeopatia non ha basi scientifiche, è un placebo». Quando il moloch si muove significa che l’affare si sta ingrossando…
Un altro personaggio che si è speso molto in Italia per smantellare l’omeopatia è il divulgatore televisivo Piero Angela. Il giornalista a pieno diritto nel Sistema, è colui che con i mezzi e i soldi pubblici ha cercato di condizionare scientificamente le menti di milioni di italiani per decenni.
Secondo Angela «l’omeopatia è acqua fresca. Lo dicono sentenze e premi Nobel». Questi grandi premi nobel sarebbero Dulbecco e Montalcini...
Il concetto è questo: se lo dice un Premio Nobel, deve per forza essere vero!

E’ necessario aprire una piccola parentesi sul fatto che i Premi Nobel presi a modello sono solo quelli che sostengono il paradigma, e il caso di Luc Montagnier è illuminante. Il Nobel francese, prima di prendere una posizione chiara sui vaccini, era universalmente riconosciuto come un genio; dopo aver toccato il paradigma vaccinale si è trasformato all'improvviso in un imbecille. Quindi per loro sei un genio solo se supporti le loro verità, altrimenti diventi un ciarlatano.
Lascia un po’ di perplessità il nome di Rita Levi Montalcini, ma d'altronde la senatrice a vita è diventata un mito perché faceva parte del Sistema, non a caso era una dei massimi sponsor di un farmaco rivelatosi poi disastroso come il Cronassial[1] la cui concessione è stata autorizzata nientepopodimeno che da Duilio Poggiolini, quello che si sedeva sul divano pieno di marenghi e dobloni.
Diversi, prima e dopo Piero Angela, hanno concertato attacchi mirati da personaggi televisivi, politici (come l’ex comico Giuseppe Grillo), medici ed ora anche governi di diversi Paesi.
Il più recente caso è quello spagnolo, che presenta addirittura un piano per contrastare l’omeopatia!
A settembre al summit di Vienna dei ministri Ue della Sanità, la Spagna aveva invitato l’Unione europea ad abrogare le norme che riconoscono lo status di medicinale ai preparati omeopatici.
I ministeri spagnoli (Scienza e Salute) hanno presentato un piano d’azione contro le «pseudo-terapie», tra cui figura anche l’omeopatia.
E’ partita perfino una lettera aperta firmata da oltre mille medici e scienziati spagnoli, che esortava il ministro della Sanità a rafforzare la lotta contro le medicine alternative, contro i ciarlatani.
L'azione del governo è volta anche alla proibizione della pubblicità ingannevole
delle pseudoterapie e l'eliminazione di queste nei centri di salute pubblici e privati!

Purtroppo la Spagna non è l’unico Paese europeo ad aver avviato campagne contro le terapie non convenzionali. In Inghilterra a dicembre i preparati omeopatici sono stati esclusi dalla rimborsabilità.
Cosa non strana se leggiamo le parole del dottor Simon Stevens, il capo del Servizio sanitario di Sua Maestà «National Health Service» (NHS): «nel migliore dei casi, l’omeopatia è un placebo e un uso improprio di fondi pubblici che potrebbero essere destinati a trattamenti che funzionano davvero».
Sarebbe interessante sapere se i “trattamenti che funzionano” sono per caso quelli che elevano le cause iatrogene, cioè gli effetti avversi dei farmaci, ad una delle prime tre cause di morte al mondo, forse la prima.
In Francia, sempre casualmente, il governo ha annunciato l’avvio di verifiche sui farmaci omeopatici.

L’attacco all’omeopatia (ma toccherà alla fitoterapia, alla medicina antroposofica, ayurvedica, cinese, ecc.) è multiplo e assai pesante.
Stupisce sapere che migliaia di medici usano questa medicina dolce (20.000 medici la prescrivono almeno una volta all’anno, ma erano 12.000 nel 2006 secondo l’Eurispes, e 4000 la esercitano con regolarità) eppure nessuno di loro si sta muovendo, a parte qualche eccezione, per rigettare una simile deriva autoritaria pericolosissima.
Perché, attenzione, l’attacco non riguarda solo la cancellazione della concorrenza: rimedi della tradizione, piante, medicina omeopatica e antroposofica, ma anche l’autonomia e libertà dei medici. Cosa questa gravissima.
Stupisce infine anche l’inerzia, per non dire assenza totale, delle industrie farmaceutiche che producono e vendono rimedi omeopatici. Si stanno accontentando delle propagandistiche aperture di tavoli sul tema, o della conoscenza del politico di turno, ma non hanno focalizzato che a breve, se non s’inverte la rotta, chiuderanno le fabbriche e manderanno a casa migliaia di persone.
Visto l’andazzo ci vorrà pochissimo. Oggi infatti se un medico parla bene delle «Leggi biologiche» o parla male dei vaccini viene sospeso o radiato.
Perché non dovrebbe accadere ai medici che prescrivono omeopatici? In fin dei conti, consigliando ad un malato «acqua fresca che nel migliore dei casi è placebo», si impedisce a quella persona di fruire della cura seria «scientificamente provata». Per l’ordine dei medici questo potrebbe essere interpretato come violazione del codice deontologico.
Esattamente lo stesso meccanismo è in atto per i vaccini. Il paradigma ci spiega che se un medico sconsiglia le vaccinazioni, sta mettendo a rischio la salute dei bambini e degli immunodepressi. Violazione sempre del codice!

Il momento è cruciale e le forze in gioco notevoli. Da una parte il Sistema oramai allo stadio terminale, che sta lottando con le ultime energie ancora a disposizione, e attacca come un animale ferito messo all’angolo. Dall’altra migliaia di medici e milioni di persone che potrebbero invertire il processo e cambiare paradigma se solo ne prendessero seriamente coscienza.
Le persone e i medici hanno paura. Questi ultimi perché rischiano il lavoro, i primi perché non conoscono il senso della malattia. Il paradosso è che se cancellano la medicina omeopatica e/o biologica, la gente saprà sempre meno qual è il senso della propria malattia, del proprio sintomo.

La paura è una vibrazione bassissima che blocca e impedisce di vivere la propria vita.
La paura uccide forse anche di più delle malattie.
Esiste un solo antidoto per la paura. Uno solo: la conoscenza!
I medici che sanno, che conoscono, come possono continuare a far parte di questo Sistema? Un medico che conosce i pericoli dei vaccini o della chemioterapia come può continuare a prescriverli ogni giorno, come se nulla fosse, senza oscurare la propria coscienza? E i rimorsi dove li mettiamo?
Anche perché secondo Hahnemann «nella vita ci sono due tesori: una salute perfetta e una coscienza senza rimorsi». Ma mentre l’omeopatia dà la prima, «l’amore di Dio e del prossimo ci offrono la seconda». I due tesori però fanno gola all’establishment: persone malate e coscienze intorpidite...
I tempi però sono maturi per schiacciare il drago e cambiare il paradigma, ma per fare questo serve la partecipazione di TUTTI gli attori e di tutte le comparse.
Il momento è topico per intervenire, in massa, prima che diventi troppo tardi.

[1]Farmaco prodotto dalla società Fidia di Padova, la quale giocò un ruolo cruciale nell’assegnazione del Premio Nobel…

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Articoli per approfondire

«Nascita della dittatura medica: dal Rapporto Flexner alla vaccinocrazia»
https://disinformazione.it/2018/05/29/nascita-della-dittatura-medica-dal-rapporto-flexner-alla-vaccinocrazia/

Beppe Grillo e «Paraculum 100 CH»
https://disinformazione.it/2018/08/15/beppe-grillo-e-il-paraculum-100-ch/

Rimedio per gli omeopati: “Svegliarina 30 CH”
https://disinformazione.it/2018/05/29/rimedio-per-gli-omeopati-svegliarina-30-ch/

Scienziati messi in allerta per un nuovo patogeno mortale: "Disease X"
https://www.corvelva.it/blog/news/109-dal-mondo/287-scienziati-messi-in-allerta-per-un-nuovo-patogeno-mortale-disease-x.html