I tubuli collettori renali sono nati per canalizzare l'urina, regolando il deflusso o reflusso. Il programma biologico e sensato dei tubuli è stato codificato quando abbiamo avuto la necessità di trattenere il liquido più importante per la vita umana: l'acqua!
E' un conflitto di lotta per l'esistenza chiamato "profugo". Il senso biologico è quello di conservare acqua e proteine.
Quando ci sentiamo sbalzati fuori dalle nostre sicurezze, quando abbiamo il percepito di aver perso ogni punto di riferimento che ci garantisca l'esistenza, quando ci sentiamo come un pesce fuor d'acqua…
Non potendo o non riuscendo a contare sui nostri mezzi di sussistenza il cervello attiva il programma, non a caso il più utilizzato dai mammiferi.
I reni hanno cinque qualità sensoriali, quella che si attiva nel profugo è la capacità "assorbente".
In condizioni normali i reni filtrano 180 litri di sangue per produrre circa 1,2 - 1,5 litri di urina, ma prima che diventi tale il cervello, in base a quanto distanti siamo dal "nostro mare", riassorbe più o meno acqua, con il risultato che pisciamo di meno o di più.
Si può arrivare all'oliguria con poca produzione di pipì (inferiore ai 500 ml), o addirittura all'assenza nell'anuria (inferiore ai 100 ml), con l'aumento di due parametri ematici: creatinina e urea. Vengono trattenute e immagazzinate queste sostanze per i momenti di scarsità proteica, in quanto l'organismo le può trasformare in proteine attraverso l'inversione del ciclo dell'azoto.
Quella che i camici bianchi chiamano "uremia" infatti, attribuita ad un cattivo funzionamento dei reni, è in realtà una soluzione che cerca disperatamente la sopravvivenza. Stessa cosa per la creatinina, che in situazioni di emergenza aumenterà nel sangue.
Ricordo che una persona che sente la fine vicina, che respira la paura fottuta di morire, attiva il "profugo", trattiene i liquidi e si gonfia. Avete finalmente capito come mai il vecchiotto qualche giorno prima di morire non urina più? Non è un errore, ma il disperato tentativo di sopravvivere.
Dalle recenti foto del gesuita di Roma la sua condizione di profugo è chiarissima…
Sente che ci stiamo avvicinando al passaggio della soglia!
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