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Marcello Pamio – 7 agosto 2023

Uso Linux da molto tempo e ne sono entusiasta. Il livello raggiunto dal sistema operativo è pazzesco e si trovano tutti i programmi che servono sia a casa che a lavoro. Programmi open source quindi gratis!
E poi c’è poco da fare: quando accendi il computer senza avere tra le palle Windows del pedosatanista è una goduria assoluta.
Ecco perché dedico questo semplice e incompleto articolo a Linux, proprio con la speranza che sempre più persone si sgancino dal maligno, dando un segnale importante al Sistema.

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Era il 25 agosto del 1991 quando un giovane informatico finlandese di nome Linus Torvalds annunciò di aver creato un nuovo sistema operativo aperto (open source). Il motivo è semplice: era insoddisfatto di Minix, il sistema operativo dell’epoca.
Linus voleva divertirsi e studiare il funzionamento del suo nuovo computer e il 17 settembre rilasciò la prima kernel Linux. Da allora quel progetto, nato quasi per scherzo, è diventato uno dei sistemi operativi open source più interessanti e utilizzati: dopo 33 anni lo troviamo infatti nei pc, negli smartphone e perfino nelle automobili.

Il nome Linux è “solo” il Kernel del sistema operativo perché il nome corretto sarebbe GNU/Linux e deriva da LINus UniX. Pensate che il nome originariamente scelto da Torvalds era Freax, una combinazione tra free, freak e x, ad indicare le caratteristiche Unix-like del sistema.
Dalla sua nascita i sistemi operativi derivati (dette “distribuzioni”) da questa tecnologia sono tantissimi: ognuno ha la sua peculiarità che lo rende più o meno adatto all’utilizzo per una fetta di pubblico. Ricordando sempre che i Linux offre la massima sicurezza dal punto di vista degli attacchi malware.
Ecco un elenco incompleto delle cosiddette versioni chiamate “distribuzioni” o semplicemente “distro”.


Ubuntu

È la distribuzione di Linux più diffusa e apprezzata dal pubblico. Ottimo come punto di partenza per i nuovi utenti dato che è il sistema operativo è il più semplice in circolazione.
La sua ampia diffusione lo rende il più fruibile dal punto di vista dell’assistenza, grazie a molteplici community e forum che assistono gli utenti proponendo consigli utili.


Mint

Questa versione risulta essere ancora più vicina ai sistemi tipo Windows. Quindi è ottimo per i neofiti che arrivano dalla Microsoft: ha infatti una interfaccia familiare e molti software già preinstallati.


Debian

E’ il fratello maggiore di Ubuntu e anche il padre di molte distro che hanno visto la luce negli anni. E’ sempre aggiornata, potremo dire un pilastro portante dell’ambiente Linux con tantissime applicazioni. Forse è più indicata però per i smanettoni.


Manjaro

Anche questa versione è molto affine al mondo di Windows e certamente tra i prodotti più utilizzati. Manjaro è una distribuzione basata su Arch Linux conosciuta per essere leggera, veloce, scalabile e adattabile alle proprie esigenze che semplifica ulteriormente molti degli aspetti.
Permette l’installazione facilitata di applicazioni che su altre distribuzioni sono difficoltose da configurare


Fedora

Il papà di Linux Linus Torvalds è tra i maggiori fan di Fedora tanto da dichiarare di utilizzarlo su tutti i computer in casa.
Lo sviluppo di Fedora è assicurato da una fitta rete di sviluppatori indipendenti e ingegneri che assicurano il costante miglioramento delle funzionalità presenti all'interno della distribuzione Linux.
Fedora è la quinta più scaricata negli ultimi 12 mesi dopo Mint, Debian, OpenSUSE e Ubuntu.

Conclusione
Una delle cose belle del Sistema operativo basato su GNU/Linux è che si può installare anche in vecchi computer con poca memoria, cosa questa impossibile per l’idrovora di memoria e spazio di Windows.
Detto questo, scegliete una distribuzione (potete iniziare con Ubuntu o Mint), oppure fatevi consigliare da qualcuno più esperto ma sostituite Windows quanto prima dal vostro computer, fisso o portatile che sia. Potrete tranquillamente continuare ad usare tutti i programmi.
Ricordo una cosa importante: Windows è il peggiore sistema operativo che esista al mondo. Il pensiero va al controllo. Gli attuali computer, rispetto al passato, sono perennemente connessi in Rete, da quando vengono accesi fino allo spegnimento. Quindi scambiano dati continuamente all’esterno e con chi? La Microsoft non è certo un ente umanitario, ma una società estremamente pericolosa, se teniamo conto dell’inquietante personaggio che ci sta dietro...
Per cui diamo un segnale potente al Sistema: eliminiamo tutti i programmi collegati a Bill Gates e usiamo solo quelli open source, cioè liberi e gratuiti!

Marcello Pamio – 21 aprile 2023
Fa un po' ridere spiegare alle persone con due o tre smartphone geolocalizzabili in tasta che da Windows 10 in poi, anche Microsoft ha dotato il suo sistema operativo di funzionalità evolute in grado di tracciare la posizione degli utenti!
Un po' come accade per le app mobile anche quelle desktop di Windows possono geolocalizzare l'utilizzazione.
Ovviamente Microsoft si para il culo dicendo che il fine è quello di migliorare e potenziare Cortana, localizzare il computer in caso di smarrimento, mostrare previsioni meteo e visualizzare mappe più accurate. Giustificazioni che lasciano il tempo che trovano.

COME WINDOWS GEOLOCALIZZA GLI UTENTI?
A differenza degli smartphone la maggior parte dei pc non è dotata di sensoristiche GPS.
Come fa allora Microsoft col suo sistema operativo a localizzare gli utenti? La risposta si nasconde nella combinazione di dati forniti da più tecnologie: triangolazioni delle reti wi-fi, informazioni provenienti dal fornitore di connettività internet, celle delle reti mobili utilizzate per connettersi in mobilità, eventuali dispositivi Bluetooth registrati sui sistemi Microsoft.

COME DISATTIVARE LA GEOLOCALIZZAZIONE?
I servizi di geolocalizzazione Windows possono essere agevolmente bloccati oppure configurati per essere più affini alle proprie esigenze riguardo alla privacy.
Possiamo agevolmente verificare se la nostra posizione è attualmente condivisa con il sistema operativo cliccando sull'icona a forma di fumetto presente in basso a destra di fianco all'orologio di sistema, quindi, se attiva, cliccare su l'area denominata “Posizione”; qualora l'area non dovesse essere visibile cliccare sulla voce “Espandi” così da visualizzare tutte le opzioni disponibili.
La disattivazione della geolocalizzazione può avvenire anche agendo dalle impostazioni del sistema: cliccare col tasto destro del mouse sul pulsante “Start” (la bandierina bianca di Windows) in basso a sinistra, quindi scegliere le voci “Impostazioni” del menù. Dalla nuova schermata scegliere la voce “Privacy” e (sezione“Autorizzazione App”) cliccare la voce “Percorso”, quindi sul pulsante “Modifica” sotto la dicitura “Rilevamento della posizione attivato per questo dispositivo”; poi disattivare la funzionalità. Su Windows 11 i passi sono pressoché molto simili.
Ecco un altro validissimo motivo per abbandonare Windows dello psicofilantropo Bill Gates e passare al sistema operativo (open source) Linux


Tratto da "Hacker Journal", n.270 marzo/aprile 2023
Disinformazione.it (https://t.me/marcellopamio)