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L’Etere e la Lente Planare

Marcello Pamio - 20 marzo 2023

L’etere è come una nebbia finissima che riempie tutto, dallo spazio vuoto alla materia e si comporta come un fluido idrodinamico privo di attrito.
Quella che noi percepiamo come materia solida in realtà è costituita da minuscoli vortici toroidali di etere. Perfino tutte le forme di energia a noi note come l’elettricità, il magnetismo e le forze atomiche non sono altro che vari tipi di oscillazioni dell'etere. Secondo le ultime ricerche l’etere è costituito da oscillazioni energetiche chiamate “stringhe”, così piccole che nel volume di un atomo di idrogeno ce ne possono essere migliaia di miliardi.

Esempio di idrogeno nella struttura atomica a vortice anulare, nel modello idrodinamico dell'etere. Gli elettroni sono gli anelli più grandi e i protoni quelli più piccoli. La carica è la stessa, ma la massa diversa. Questo perché nel protone l'etere è forzato a scorrere più velocemente entro un diametro minore, e la massa aumenta

Queste “stringhe” nascono spontaneamente da un livello sottostante di energia detto “Energia del Punto Zero” o ZPE (Zero-Point Energy), e in esso ritornano spontaneamente, così facendo la densità locale media resta sempre uguale.
Ma in particolari circostanze il processo di apparizione delle “stringhe” dallo ZPE può essere forzato, e siccome tutte le forme di energia non sono altro che perturbazioni e/o oscillazioni dell'etere, è anche possibile trasformare quelle energie in etere e viceversa.

L’etere non è solo il costituente delle particelle che formano gli atomi e la materia, ma riempie anche tutto lo spazio vuoto attorno agli atomi: è ubiquitario.
Tanto più la materia è densa e tanto maggiore sarà la quantità di etere libero che “si stringe” attorno alle singole particelle. L'ultima proprietà dell'etere è quella di tendere ad addensarsi su se stesso al contrario di tutte le altre energie che invece si disperdono. La conseguenza è che l'etere tende spontaneamente a creare ordine e quindi strutture ordinate (atomi, cristalli, ecc.).

In Natura sappiamo che nulla è statico, nemmeno le energie sottili, esse infatti vibrano continuamente su più frequenze e questa oscillazione avviene ovviamente nell’etere.
Possiamo a questo punto immaginare l’etere come l’acqua di un oceano immenso, con onde che viaggiano continuamente sulla sua superficie e non si fermano mai, interagendo continuamente le une con le altre. La differenza è che nell'etere non c'è una “superficie”, perché è ovunque, anche nello spazio vuoto, e le sue onde si muovono come onde di pressione o onde longitudinali proprio come le onde sonore in un gas o in un liquido. Tutto è vibrazione dell'etere, quindi anche la materia (inanimata e vivente), e anche tutte le energie conosciute (calore, elettricità, magnetismo, ecc.), sono tutte vibrazioni.

La “memoria” dell’etere
Le vibrazioni nell'etere non risentono di alcun attrito pertanto le onde non si smorzano mai e una volta prodotte esisteranno per sempre, oscillando e interagendo con tutte le altre. L'etere quindi è una vera e propria memoria infinita che “memorizza” per sempre ogni nuova frequenza che vi è prodotta.
Come detto tutte le “particelle” della fisica (elettroni, protoni, neutroni, ecc.) non sono che microscopiche onde stazionarie toroidali nell'etere. Nulla quindi è realmente “solido”, la materia in sé non esiste, c’è solo un oceano infinito di etere vibrante.

Le onde stazionarie possono assumere tutte le forme, secondo la quantità e i rapporti fra le varie vibrazioni che le compongono. Le forme d'onda stazionaria più semplici hanno forme geometriche regolari (tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro e icosaedro).
Anche noi come esseri umani siamo un campo energetico risonante e relativamente stabile di forma ovoidale, costituito da miriadi di altre strutture con diversi livelli di grandissima complessità e interazione.

L’etere e la Lente Planare
L'energia eterica tende sempre al movimento e lo fa avanzando nello spazio secondo linee a spirale.

Quando l'etere nel suo continuo fluire incontra una linea curva subito prende quella via.
Fra due linee o due superfici che convergono l’etere tende sempre a fluire verso il punto di incontro addensandosi.

Tra due linee, anche se disegnate o stampate il flusso dell'Etere va verso il vertice

Ma la cosa incredibile è che tutti i vertici, sia solidi che piani (ma anche quelli disegnati o stampati) creano l'addensamento dell'etere! Quindi una linea disegnata o stampata dal punto di vista dell'etere non è diversa da una linea (filo di ferro) o superficie solida! Questa linea ha sempre un suo spessore anche se microscopico ed ha sempre una sua conduttività verso l'etere e questo è sufficiente ad alterare il flusso eterico circostante, creandovi correnti a vortice.

Per questo motivo una linea disegnata o stampata agisce sull'etere come se fosse solida!
Il movimento a spirale e l’effetto delle linee curve sono visibili nella “Lente planare” di Dan A. Davidson.

Il flusso avanza sempre seguendo le linee in senso orario, come l'avvitamento di una vite

Questa forma movimenta l'etere forzandolo a riversarsi nei lati e nella parte posteriore della lente, attraversandola concentrandosi, e infine ad essere proiettato verso il lato anteriore.
Se le linee fossero orientate nel senso inverso la direzione del flusso avverrebbe al contrario...


Per approfondire

  • Shape Power: il Potere della Forma. Vol. I
  • Shape Power. Potere della Forma e Risonanza Universale. Vol. II
  • OmPhi Labs. www.omphilabs.it

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