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Come mai sempre più paesi fanno incetta di pillole anti-radiazioni?


Marcello Pamio

Cosa sta succedendo realmente? Come mai sempre più paesi stanno facendo incetta di pillole anti-radiazioni?
L’Ufficio Federale Tedesco per la Protezione dalle Radiazioni qualche giorno fa ha effettuato un ordine da 190 milioni di compresse di iodio a un produttore austriaco.
Ufficialmente le pillole sarebbero pronte per essere distribuite alla popolazione in caso di disastro nucleare, ma l’Ufficio federale ha fatto sapere immediatamente che si tratta solo di un acquisto a scopo preventivo.
Come non crederci? Questi spendono 8,4 milioni di euro per 50 milioni di confezioni (il più grande ordinativo mai ricevuto dal gruppo farmaceutico austriaco Gerot Lannach), solo in via preventiva?

A complicare il quadro generale facendo nascere ancora più interrogativi, c’è il fatto che simili e ambigui acquisti non riguardano solo la Germania ma anche Francia e Russia.
Il governo di Macron ha infatti dichiarato proprio in questi giorni che saranno distribuite gratuitamente compresse di iodio a circa 2,2 milioni di persone, cioè a quelle che vivono in un’area compresa tra 10 e 20 km da una delle 19 centrali nucleari.
Mentre alcune città del nord della Russia hanno fatto incetta del medesimo medicinale in seguito all’incidente nucleare avvenuto alla base militare di Nyonoksa lo scorso 8 agosto.

Come mai oltre ai tedeschi, anche transalpini e russi adottano le stesse misure “preventive”, più o meno nello stesso periodo?
Il motivo è l’incidente avvenuto ad agosto nella base russa, o c’è qualcos’altro che non ci raccontano?

Incidenti nucleari
Gli incidenti alle centrali nucleari sono così numerosi che sarebbe impossibile in questa sede elencarli tutti, ma in ordine cronologico va ricordato l’ultimo, quello a seguito di un’esplosione nella base missilistica militare russa di Nyonoksa.
A denunciare il grave incidente (ovviamente ridimensionato dal governo), che ha causato anche 7 morti, è stata l’agenzia atomica Rosatom. L’esplosione è stata registrata giovedì 8 agosto 2019 nella regione di Arkhangelsk, sul Mar Bianco.
Le autorità locali a 30 chilometri dalla base hanno registrato un breve picco di radioattività, livelli che sono stati definiti però «normali», mentre secondo Greenpeace avrebbero superato di ben «20 volte» tale livello…
Una bella differenza: a chi dobbiamo credere? All’associazione ambientalista o ai gestori della base militare?

Dopo tutto questo sta ritornando ancora lo spettro dell’immane catastrofe globale di Fukushima avvenuta l’11 marzo del 2011. Il ministro dell’ambiente nipponico ha dichiarato qualche giorno fa che la Tepco (Tokyo Electric Power Company Holdings), la compagnia giapponese che gestisce la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, potrebbe vedersi costretta a riversare l’acqua radioattiva nel Pacifico perché lo spazio di stoccaggio starebbe per finire!
La Tepco da anni è alle prese infatti con l’accumulo di acqua radioattiva: hanno stoccato finora oltre 1 milione di tonnellate di acqua contaminata e non sanno più dove metterla, per cui finirà nell’oceano.
Se ovviamente non lo stanno già facendo…

Per non parlare di tutte le navi contenenti rifiuti e/o scorie radioattive che sono finite nel fondo dei mari e degli oceani nel corso degli anni. Dalla fine degli anni Settanta sarebbero almeno 30 le navi affondate solo nel Mediterraneo, con il risultato che il nostro mare è diventato una vera e propria discarica di rifiuti tossici e soprattutto radioattivi.
Il problema però non riguarda solo il Mare Nostrum, ma l’intero pianeta: la radiazione di fondo è aumentata certamente negli ultimi decenni, non solo per via degli incidenti alle centrali o alle navi affondate, ma anche e soprattutto a causa degli esperimenti nucleari in superfice o sottomarini fatti da America, Russia, Francia, India, Pakistan, Israele, Inghilterra e Cina.

Pillole di iodio
Perchè in medicina si consiglia l’assunzione di pillole di iodio?
Perché lo iodio satura la ghiandola tiroidea impedendo di fatto che si accumuli lo iodio radioattivo.
Infatti, normalmente la tiroide lega lo iodio che noi assumiamo con il cibo per svolgere le sue normali funzioni fisiologiche, ma quando dalle centrali nucleari lo Iodio-131 (radioattivo) passa nell’ambiente e contamina gli alimenti, questo si fissa nella tiroide e può danneggiarla causando tiroiditi, ma anche patologie tumorali.
La dose saturante comunemente accettata per gli adulti è di 100 mg di iodio stabile, e non vi sono vantaggi ad aumentare questa dose giornaliera. Qualora invece sia necessario prolungare nel tempo il blocco della captazione tiroidea, bisogna somministrare giornalmente ma riducendo la posologia a 25 mg/die (quindi un quarto), visto che dopo la dose iniziale di 100 mg sono sufficienti dosaggi nettamente più bassi.
Esistono per fortuna anche sistemi naturali che aiutano a mantenere in salute la ghiandola endocrina, e a tal proposito ringrazio il dottor Roberto Gava* per le interessanti e utili indicazioni omeopatiche sotto riportate.

Consigli naturali in caso di incidente nucleare:

OMEOPATIA
- SULPHUR JODATUM 9CH (persona calorosa, vigorosa e piena di energia):
5 gocce a giorni alterni a stomaco vuoto, dopo aver agitato bene il flacone, per circa 30 giorni;

- RADIUM BROMATUM 9CH (persona debole, stanca, con qualche dolore articolare che migliora col calore):
5 gocce a giorni alterni a stomaco vuoto, dopo aver agitato bene il flacone, per circa 30 giorni.

Il periodo di 30 giorni non casuale ma dipende dall’emivita dello iodio radioattivo I-131 che è di 8 giorni!

INTEGRAZIONE
- LUGOL: questa soluzione è disponibile alla concentrazione del 5% (forte) oppure del 2%. La soluzione al 5% contiene 130 mg di iodio per millilitro (1 ml = 130 mg di iodio, 0,8 ml = 100 mg di iodio).

Esempio pratico con soluzione Lugol al 5%
Per somministrare la dose standard nell’adulto di 100 mg di iodio, sono necessarie 15 gocce suddivise in tre dosi: 5 gocce per 3 volte al giorno
.
La soluzione va diluita in acqua o in un succo e presa durante i pasti per diminuire e ridurre gli effetti irritanti soprattutto nello stomaco.
La somministrazione è unica, ma se si è costretti a prolungarla nel tempo, dal secondo giorno la dose deve diventare un quarto (Lugol al 5%: 3 gocce – Lugol al 2%: 10 gocce e Lugol all’1%: 20 gocce)

INTEGRAZIONE 
- LAPAVIS (del Dr. Giorgini): depurativo e protegge dalle radiazioni: dose 1 cucchiaio 2-3 volte/dì
- NIACINA (detta anche vitamina B3 o vitamina PP): dose individuale
- ZEOLITE: roccia vulcanica in grado di chelare metalli e radioisotopi come il Cesio.

ALIMENTAZIONE
- KELP: alga molto ricca di iodio
- SALE IODATO

IMPORTANTE:
Con lo ioduro di potassio possiamo proteggerci dallo iodio radioattivo liberato dalle centrali nucleari, ma questo radioisotopo ha una emivita di 8 giorni e quindi in poco più di un mese decade. Purtroppo dalle catastrofi nucleari si liberano nell’ambiente anche altri isotopi: Cesio-137, Cesio-134, Stronzio-90.
Tra questi, il Cesio-137 è quello che ha la maggior emivita: 30 anni!
Come facciamo a difenderci da questo?

Per maggiori informazioni

** Roberto Gava: «Come proteggere la tiroide in caso di disastro nucleare
http://www.robertogava.it/ripercussioni-sanitarie-disastro-nucleare

Roberto Gava: «Nube radioattiva: dobbiamo usare lo iodio
http://www.robertogava.it/nube-radioattiva-iodio

https://it.euronews.com/2019/09/18/la-francia-cordone-di-sicurezza-pillole-di-iodio-entro-20km-dalla-centrale-nucleare

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/08/22/germania-berlino-ordina-190-milioni-di-compresse-di-iodio-anti-radiazioni-acquisto-preventivo-in-caso-di-disastro-nucleare/5402761/

https://www.linkiesta.it/it/article/2019/09/11/fukushima-oceano-veleni-nucleare/43503/

 

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