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Marcello Pamio

A dicembre si respira lo spirito natalizio: le città s’illuminano, i negozi pullulano di addobbi e le nostre case si riempiono del profumo di dolci appena sfornati.
Insomma un’atmosfera magica e carica di tradizioni.
Per la religione cristiana il natale corrisponde alla nascita del bambin Gesù, per i riti pagani alla festa del Sol Invictus, l’astro invitto (invincibile) che sconfiggerà la tenebra.
La festa infatti corrisponde al solstizio invernale e quindi è dedicata al Sole, a commemorazione della nascita del mondo, che segnava il ciclo dell’anno nuovo.
Il rinnovamento e la pulizia che avviene nel periodo del Natale, si fa sentire non solo nella profondità dell’anima umana, ma anche nelle istituzioni pubbliche. Una fresca aria di rinnovo...

A dicembre 2014 il ginecologo Sergio Pecorelli si è dimesso da presidente dell’Aifa perché accusato di un presunto conflitto di interessi di «livello 3» (il più elevato), per la sua partecipazione a due Fondazioni e a una società di venture capital. Pecorelli avrebbe ricoperto il ruolo di advisor dei fondi di investimento «Principia sgr», in grado di investire centinaia di milioni di euro in diversi settori, tra cui quello medico e farmaceutico.

Il 5 dicembre 2018 il ministro della Salute Giulia Grillo azzera con un colpo di bacchetta il Consiglio Superiore di Sanità. Il mandato sarebbe dovuto durare tre anni. Praticamente rimangono in carica solo i membri delle istituzioni, quindi quelli del ministero stesso, dell’Aifa e dell’Istituto superiore di sanità.

Il 19 dicembre 2018 il dottor Gualtiero Walter Ricciardi si è dimesso dall’incarico di direttore dell’Istituto Superiore di Sanità ufficialmente per ritornare all’attività di ricerca e insegnamento.
Ma è lampante che ad aiutarlo nella decisione è stato il presunto conflitto di interesse. L’ex presidente dell’Iss avrebbe infatti collaborato per alcune società di lobbying nel settore farmaceutico, oltre ad avere consulenze per case farmaceutiche per diversi prodotti, tra cui il vaccino contro il meningococco B (poi divenuto obbligatorio, anche su spinta dello stesso Ricciardi).

Il ministro della salute Giulia Grillo e tutti coloro che parteciperanno alle elezioni, hanno una possibilità (e quindi responsabilità) straordinaria, perché il momento storico è catartico.
Vedremo quindi se questa importante ventata di cambiamento sarà costruttiva per il Paese, o se al posto dei membri del Consiglio di sanità e dell’uscente capo dell’Iss verranno posizionati individui ancor più corrotti e collusi con il Sistema metastatizzato…
Nella seconda ipotesi sarà il segnale inequivocabile che l’attuale «governo del cambiamento» è stato messo al potere proprio perché il cambiamento non avvenga!

Marcello Pamio

I vaccini sono sicuri? Domanda retorica, ovviamente per la visione ufficiale, anche se è mal posta.
La domanda corretta secondo l’establishment, dovrebbe essere: «i vaccini fanno bene o benissimo»?
Stando invece ai risultati delle analisi biologiche e chimiche finanziate dall’associazione Corvelva, quello che salta fuori dalle fialette vaccinali supera il film horror più spinto.
Questi «farmaci biologici» dovrebbero contenere SOLO antigeni (virus e/o batteri), adiuvanti e pochissimo altro, in pratica dovrebbero essere esenti da tossine e contaminanti, perché la loro sicurezza è prioritaria, e invece sono delle vere e proprie zozzerie, discariche pregne di sostanze anche sconosciute e a livelli preoccupanti.

Stiamo parlando della presenza abnorme di DNA, animale (pollo, bovino, ecc.), umano (cellule diploidi fetali) e batterico.
I virus contenuti in alcuni vaccini hanno subìto centinaia di mutazioni dando origine a qualcosa di diverso dall’originale. Addirittura alcuni virus il laboratorio non è stato in grado di trovarli nelle fiale, come quello della rosolia e della polio.
La cosa che invece è saltata agli occhi è stata la quantità industriale di proteine allergizzanti oltre a centinaia di sostanze chimiche diverse (farmaci, pesticidi, alcaloidi, ecc.).

Ha ancora senso parlare di sicurezza?
Ma nonostante dal vaso di pandora scoperchiato stia uscendo di tutto e di più, il verbo impone che i vaccini sono sicurissimi ed innocui.
Così sicuri, che qualche giorno fa la ULSS6 di Padova ha spedito a farmacisti e addetti alla prevenzione una e-mail privata informando che nel nuovo portale è «stata inserita la voce "segnalare una reazione avversa da farmaco" con il link al portale VIGIFARMACO per la segnalazione on-line delle sospette reazioni avverse da farmaco o vaccino». Come mai parlano di «reazioni avverse» e «vaccini»?

Che sia stato un gravissimo errore del webmaster, o anche questi farmaci possono avere effetti collaterali?
Lo trovo strano, perché stando alle dichiarazioni dei burioni, lopalco e villani di turno, sembra che l’acqua potabile sia molto più pericolosa di un tossico vaccino inoculato nel corpo di un neonato.
Nella stessa e-mail si avverte pure che «i medici e gli altri operatori sanitari sono tenuti a segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse», e che «la definizione di reazione avversa comprende qualsiasi "Effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale.
Il comunicato termina con una precisazione molto interessante: «NON è necessario avere la certezza della correlazione tra farmaco e reazione avversa».

Qual è il senso di questa comunicazione partita dalla ULSS6 e destinata ai farmacisti?
Il portale Vigifarmaco è attivo da anni, ma evidentemente non così conosciuto dagli addetti del settore - benché sia proprio a loro che viene demandato il compito di rendere la farmacovigilanza uno strumento efficace.
Se i vaccini sono sicuri perché la necessità di un promemoria sul compito di segnalare le sospette reazioni avverse?
Forse si stanno accorgendo che così sicuri proprio non sono...
Per caso si stanno verificando sempre più reazioni avverse nell’ultimo periodo, grazie alla legge 119/2017 che ha fatto aumentare esponenzialmente il numero dei vaccini obbligatori, e vogliono monitorarle? O forse si sono resi conto che sempre più cittadini sono costretti a farla da sé, la segnalazione, trovando spesso un muro di gomma o personale impreparato?

Ripetiamo l’ultimo passaggio della ULSS6, proprio perché stiamo assistendo ad una gravissima e pericolosa superficialità e menefreghismo da parte di medici ospedalieri e/o pediatri: «i medici e gli altri operatori sanitari sono TENUTI a segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse» e «NON è necessario avere la certezza della correlazione tra farmaco e reazione avversa».
Chiaro?