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Marcello Pamio

Come sarà il futuro dell’umanità? Il settimanale Panorama ha intervistato il dottor Peter Schwarts, ingegnere aeronautico di formazione, ma diventato uno dei più apprezzati futurologi a livello globale.
Lo ha voluto perfino Steven Spielberg per aiutarlo ad immaginare il mondo del suo film “Minority Report”.
Schwarts ha partecipato alla creazione di Arpanet, l’antesignana rete che poi è diventata internet, ha contribuito al programma Apollo della Nasa e i suoi libri (“The art of the long view” e “The long boom”) sono manuali adottati dalle più blasonate business schools. Collabora anche con la Rockefeller Foundation...
Stando alle previsioni, ne ha azzeccate parecchie finora, quindi è bene ascoltare quello che dice.

Lavoro
Per quanto concerne il lavoro, ovviamente sarà sempre più smart perché grazie al coronavirus si sono accorti che molte cose possono essere gestite a distanza. Risultato: sempre meno persone negli uffici e questo determinerà la perdita del contatto e delle relazioni umane…
Proprio quello che sta accadendo a scuola con la vergognosa DAD, la didattica a distanza, anche se i danni sociali, psicologici e relazionali li vedremo più avanti.

Vaccini
Il vaccino secondo Schwarts è sicuro e molto efficace e più andremo avanti con questa psicopandemia più le persone si faranno inoculare di tutto, e alla fine i dubbi, le preoccupazioni e le resistenze andranno a scemare. La sana abitudine vaccinale si diffonderà ovunque e diventerà la nuova normalità. Previsione questa già anticipata anche dagli esperti: le persone infatti dovranno farsi almeno un vaccino all’anno!

Tecnologie
La voce nell’interazione con le macchine e le tecnologie farà da padrona, assieme alle interazione neurali mediante chip.
Tra non molto potremo chiedere qualcosa al pc o allo smartphone col solo pensiero e questi risponderanno. Ovviamente l’Intelligenza Artificiale (AI) sarà ovunque.
Un banalissimo esempio: le porte di casa riconosceranno il nostro viso e si apriranno senza chiave.
Il futuro immaginato (proprio da lui) sul film Minority Report sta diventando realtà...

Vecchiaia
Avremo anziani relativamente in salute a 140 anni e sicuramente saremo “esseri umani aumentati, fisicamente e mentalmente più capaci”. Il dottor Schwarts stende il tappeto rosso al transumanesimo e al postumano. Uomini “potenziati” grazie alla biotecnologia e all’ingegneria robotica.
Le persone per esempio che avranno riportato danni al cervello dopo un incidente, con un microchip neurale potranno recuperare la memoria. Nuove strade terapeutiche per malattie neurodegenerative fungeranno da testa di ariete per queste ricerche, ma lo scopo occulto è far diventare normale impiantare microchip non solo nel corpo ma anche nel cervello! Ne sa qualcosa il miliardario di Tesla, Elon MuskLe protesi a braccia e gambe saranno diffusissime in futuro, e proprio per questo “le forme classiche della nostra fisicità non rappresenteranno più un limite”.
Esattamente quello che vuole il transumanesimo, andare oltre l’umano, oltre la materialità del corpo fisico!

Alla fine dell’intervista il dottor Schwarts svela il suo sogno, quello di tutti i transumanisti: l’immortalità! “Per essere onesto fino in fondo, sogno l’immortalità. Sarebbe splendido vedere come sarà il mondo tra mille anni”.
Ma ci pensate se lo venisse a sapere Silvio Berlusconi? Poter partecipare a festine-maiali per qualche millennio? Oppure dal nostro punto di vista vivere secoli assistendo impotenti ai squallidi giochi dei parassiti della politica come Conte, Di Maio, Renzi, Zingaretti e tutti gli altri?
No grazie. Chi ha paura della morte, ha paura della Vita!
L’immortalità è la cosa più abominevole dal punto di vista spirituale e denota una totale visione materialistica dell’esistenza!

Conclusione
Il futuro immaginato da Peter Schwarts è assolutamente inquietante, perché con la scusa del miglioramento della qualità, della sicurezza e della durata della vita, l’uomo sta scivolando sempre più velocemente verso una disumanizzazione globale.
L’uomo del futuro infatti non avrà nulla in comune, o quasi, con l’uomo del passato.

- Vaccini e farmaci gm andranno a modificare la genetica;
- Paura e condizionamenti sociali andranno a modificare la mente;
- Protesi robotiche andranno a modificare il corpo fisico.

Non è detto che quello vede Schwarts diventi per forza di cose realtà.
Sta a noi agire e modificare nel presente per creare un futuro migliore. Questo lavoro per va fatto “qui e ora” (hit et nunc)…


Marcello Pamio

Marie-Claire Springham è una studentessa britannica di design e durante la trasmissione televisiva Good Morning Britain, ha dichiarato di aver sviluppato un prototipo di kit per consentire agli uomini di allattare al seno il proprio figlio. Si avete letto benissimo.
Non esiste ancora nulla di concreto, perché il prodotto finito potrebbe (forse) essere disponibile al pubblico tra cinque anni, ma nonostante questo ha vinto, guarda caso, il premio «Design Centered Award»…

La folle invenzione consisterebbe in una dose massiccia, in grado di coprire almeno nove mesi, di farmaci come la progestina, una specie di pillola anticoncezionale a base non-estrogenica.
Questi delicatissimi ormoni stimolerebbero «la produzione di ghiandole lattifere» negli uomini che la assumono. Il kit comprenderebbe tutto anche il dosaggio, per le sei settimane antecedenti alla nascita del bambino, di un altro ormone il domperidone, che stimola la prolattina, a sua volta l’ormone che induce nella donna la produzione di latte.

Il motivo (sulla carta) di questa invenzione è che, secondo l’esperta in erba, uno dei principali fattori scatenanti la depressione postnatale negli uomini è il sentirsi escluso dall’allattamento al seno.
Ebbene sì, l’uomo entrerebbe in depressione perché il neonato si attacca alla tetta della mamma e non alla sua! Pertanto questa invenzione avrà benefici sia per la madre che per il padre.
Che dire se non eccezionale?!
Il mondo ringrazia Marie Claire Springham, perché è riuscita a colmare la «disparità di genere» dell’allattamento. Basta infatti con le disparità sessuali: perché lo stress, il dolore ai capezzoli e la stanchezza dell’allattamento deve essere caricato sulle spalle, o meglio sulle mammelle della donna?

Ecco che diventa necessario una più equa spartizione dei ruoli.
Oggi la studentessa ci ha fatto prendere coscienza che la Natura sbaglia di continuo. E’ infatti un gravissimo errore discriminatorio e limitante quello di dare solo alla donna un utero per far crescere la vita, due ghiandole mammarie con due dotti e due capezzoli, per allattare quella creatura.
Ma per fortuna un domani anche i padri potranno farsi crescere le poppe.
Finalmente anche l’uomo saprà cosa vuol dire avere le perdite di latte dal seno che macchiano costantemente le magliette, o le fastidiosissime ragadi ai capezzoli, per non parlare delle allucinanti mastiti. Un colpo al cerchio e uno alla botte.

L’ironia è d’obbligo perché l’allattamento al seno rappresenta uno dei momenti più delicati e importanti nel rapporto mamma-bambino. Il latte materno non è solo il primo nutrimento per la creatura venuta al mondo, ma è pura comunicazione empatica: amore distillato!
Nelle prime due ore dopo il parto avvengono degli scambi emozionali e spirituali che non avverranno mai più nel resto di tutta la vita. Un imprinting spirituale unico nel suo genere.
Per tanto, le gratificazioni e gli scambi psicologici, emozionali e spirituali dell’allattamento al seno non possono venire sminuiti e ridicolizzati da progetti sfornati dalla mente malata di qualche squinternato. La donna è procreatrice e quindi madre nutrice della vita che porta in grembo; l’uomo protegge il nido e dà l’orientamento alla genìa. Confondere volutamente - come sta avvenendo - le differenze biologiche, mentali ed emozionali che esistono tra l’uomo e la donna, sostenendo che l’unica divergenza sia culturale, è una devianza pericolosissima!

La cosa inquietante è che il progetto è funzionale al Sistema, e infatti nonostante non vi sia nulla di concreto, la Springham è già stata premiata con uno dei Meaning Centred Design Awards per avere «sfidato coraggiosamente il significato di maschio e femmina, madre e padre, genitore o figlio». Chiaro il messaggio?
In conclusione secondo Marie Claire «il kit ha il potere di prendere quello che pensavamo di sapere sulla genitorialità e di rovesciarlo, rompendo i rigidi ruoli sociali e di genere che abbiamo creato per i nuovi genitori». Infine si augura che le discussioni sollevate dal suo progetto vengano portate avanti da qualcuno. Non si sa bene da chi…

Però tutto ciò che è previsto in natura e viene artificialmente rovesciato, non ha mai un destino tanto roseo….

Per pura casualità, in una puntata dei Griffin si vede Peter Griffin che allatta al seno un piccolo...

 

Per maggiori informazioni
https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/kit-ormoni-permettera-uomini-allattare-inghilterra-106283/