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In queste ore l'ashkenazita serba naturalizzata statunitense Marina Abramovic ha tenuto a Torino una lectio magistralis sotto la Mole Antonelliana, ricevendo la laurea honoris causa dall'Accademia Albertina.

"Torino è una città speciale: è la capitale dell'arte contemporanea e dell'arte povera", ha detto la sacerdotessa di Satana, espertissima di arte povera (non per chi compra le sue "opere")…
La Abramovic è l'artista preferita dal Deep State statunitense, famosa per le sue performance aberranti di magia nera, nonché neo-ambasciatrice dell'Ucraina.
Ho capito che Torino è la capitale dell'esoterismo e della magia, ma dare la laurea ad una satanista che pratica magia nera, mi sembra un cicinin esagerato. Forse sbaglio?
Mi sa di sì, perché osservando come sta andando il mondo, hanno fatto benissimo! Anzi, visto il suo amore viscerale per i bambini (e non ironizzate per favore sull'adrenocromo…) la farei ministro dell'istruzione!

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Marcello Pamio - 28 dicembre 2022
La potentissima industria cinematografica è rappresentata da pochi conglomerati tutti interconnessi tra loro, in quanto tutti controllati dai medesimi gruppi finanziari!
Sono le major: Paramount (Viacom), Time-Warner, MGM (Amazon), Twentieth Century-Fox (Disney), Universal (Comcast), Columbia (Sony) e Walt Disney.
Tutte le società sono state fondate da ashkenaziti e sono attualmente gestite dal medesimo gruppo!
Il motivo è semplice: controllare i sogni dei subumani, cioè della mandria, per i gli “Illusionisti” è basilare!

Paramount

La prima delle major è la Paramount fondata e diretta per vent’anni dall’ashkenazita Adolph Zukor di origine ungherese. Ecco in sintesi il pensiero di Zuckor: “Gli uomini hanno bisogno dei loro sogni. Ebbene, noi fabbricheremo dei sogni, sogni in serie, sogni divertenti, che costano poco. Voi mi prestate 5000 dollari e in pochi anni ne avrete 500.000. Osservate la gente, vuole delle illusioni”.
Aveva ragione da vendere: la gente vuole illusioni e paga per averle, per cui loro le creano!
Nel 1929 la casa, acquista dalla seconda compagnia radiofonica CBS il 49% delle azioni, ma nel 1935 dopo la bancarotta, Leonard Goldenson riorganizza la major come Paramount Pictures Inc., la cui presidenza viene assunta dal banchiere John Otterson e il capo studio è Emanuel Cohen.
Nel settembre 1994 la Paramount Communications viene comperata per 10 miliardi di dollari dal colosso televisivo Viacom, proprietaria dei canali MTV.
L’obiettivo è formare dopo Time-Warner, News Corporation e Walt Disney il quarto colosso dell’entertainment. Il trust Viacom-Paramount è un conglomerato che controlla 12 stazioni televisive, 14 radio e 1927 sale cinematografiche.
Nel settembre 1999 Viacom acquista la CBS (14 tv e 160 radio) per 34,5 miliardi di dollari arrivando a controllare e gestire 200 siti internet, MTV, 138 reti via cavo, 200 canali tv tradizionali e 144 emittenti radio.
La sede principale è a Los Angeles in California
I principali azionisti sono: Berkshire Hathaway, The Vanguard Group, BlackRock e Charles Schwab Investment Management.

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Universal

Carl Laemmle ashkenazita emigrato in America dalla Germania a Chicago nel 1906 apre il suo primo teatro, ma dopo tre anni, diventa il più potente distributore di pellicole degli Stati Uniti.
A marzo del 1910 imprime una svolta storica nella cinematografia mondiale inaugurando l’era dello “star system”. Fino ad allora infatti gli attori e le attrici erano poco noti al grande pubblico. Nasce così anche il gossip. Nel 1912 aiutato dal cognato Isadore Bernstein fonda la Universal Film Manufacturing Company che poi diventerà Universal Studios.Nel 1990 il conglomerato giapponese Matsushita Electric Industrial rileva la MCA e l’Universal Pictures per 6,5 miliardi di dollari, ma poi il controllo passa alla Seagram dell’ashkenazita canadese Edgar Bronfman che già possedeva il 19% del gruppo Time-Warner. La Seagram Company Ltd era la più grande compagnia di distillazione al mondo e aveva sede a Montréal, Québec, Canada. Nel 2000 Pernod Ricard, la seconda società di vendita di alcolici al mondo rilevò la maggior parte delle attività di Seagram. Infine nel giugno 2000 la Seagram (Universal) si fonde con Vivendi il maggior gruppo francese Vivendi-Universal.
Oggi la Universal è di proprietà di Comcast Corporation, un colosso con 189.000 dipendenti in tutto il mondo e un fatturato annuo di 116 miliardi di dollari!
La sede si trova a San Fernando Valley nella contea di Los Angeles, California.
I principali azionisti sono: Blackrock, Vanguard Group e State Street Corporation!

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20th Century-Fox

William Fox con l’aiuto del finanziare Sol Brill acquista il suo primo locale e nel giro di poco tempo arriva a possedere 25 locali di proiezione cinematografica.
La Fox inizia nel 1913 a produrre cortometraggi, girare una cinquantina di film e nel 1916 si trasferisce nell’Eldorado californiano: Hollywood. La Fox Film Corporation diviene il primo conglomerato filmico e nel 1927 conta mille sale di proiezione. Nello stesso anno la Fox acquista la maggioranza azionaria della Loew’s Incorporated, la società finanziaria tramite la quale ottiene il controllo della MGM, costituendo la nuova Fox-Loew la più grande società dell’industria del cinema.
Nel 1935, dopo la grande Depressione, la Fox si fonde con la 20th Century Pictures Incorporated.
Dal 2019 è diventata di proprietà di The Walt Disney Company.
La sede si trova a Los Angeles in California.
I principali azionisti sono Vanguard Group, Dodge & Cox, Blackrock, State Street Corporation, Norges Bank Investment Management.

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MGM: Metro Goldwyn Mayer

Louis (Lazar) Burt Mayer nel 1912 si associa con Ben Stern e con Adolph Mayer per costituire la Louis B. Mayer Film Company con sede a Boston. Nel frattempo Samuel Goldwyn dopo aver lasciato la Paramount nel 1919 fonda con i fratelli Edgar e Arch Selwyn la Goldwyn Pictures.
Il terzo polo della futura MGM è Marcus Loew e la sua Loew’s Incorporaed, società di distribuzione che inizia acquistando la Metro Pictures.
A maggio del 1924 nasce la famosissima MGM, Metro Goldwyn Mayer che diventerà il complesso cinematografico più grande del mondo: una stazione ferroviaria, un porto e anche una giungla.
Nel 1969 la MGM finisce nelle mani di Ted Turner per 1,5 miliardi di dollari e nel 2004 spiazzando la Time-Warner, la Sony Corporation rileva la MGM per 5 miliardi di dollari accaparrandosi una libreria di 4100 pellicole, tra le quali ben 208 Premi Oscar e 10,400 episodi di serie tv.
Nel maggio 2021 Amazon ha acquisito lo studio per 8,45 miliardi di dollari. L'accordo si è concluso nel marzo 2022.
La sede centrale si trova a Beverly Hills nella contea di Los Angeles, in California
I principali azionisti sono dopo Amazon, Corey Ian Sanders, William Joseph Hornbuckle, John M. McManus, IAC/InterActiveCorp, Vanguard Group e BlackRock.

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Warner Bros

La Warner Bros, prende il nome dai fratelli Warner: Sam (Samuel), Jack, Albert (Abraham) ed Harry. Dopo aver iniziato la loro attività nel 1917 con una piccola sala di proiezione, divengono in breve direttori della catena teatrale First National e fondano la vera e propria compagnia.
Nel 1923 acquistando la Viagraph Company, proprietaria di un brevetto di registrazione sonora che accompagna i film muti, la Warner diviene, grazie alla rivoluzione sonora, una tra le più affermate major di Hollywood.
Nel 1989 la Warner si fonde con il gruppo editoriale Time generando un mostro gigantesco Time-Warner, il più potente conglomerato multimediale del mondo.
Gli uffici della Warner Bros sono a Burbank nella contea di Los Angeles in California.
I principali azionisti sono: Newhouse Broadcasting, The Vanguard Group, BlackRock.

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Columbia

La Columbia deriva dalla Cohn Brothers e poi CBS Film Sales Corporation, di proprietà di Harry Cohn e dal fratello Jacob.
Dopo varie vicissitudini, negli anni Settanta per sopravvivere alla crisi, deve vendere gli studios e fondersi con la Warner. Negli anni Ottanta passa alla Coca-Cola ma è solo nel 1989 che la Columbia Pictures si fonda con la Tri-Star Pictures per formare il Motion Pictures Group.
Nel 1991 la compagnia cambia nome in Sony Pictures Entertainment con Columbia e Tri-Star come società sussidiarie di produzione filmica.
La sede si trova a Culver City in California
La proprietà è di Sony Pictures Motion Picture Group.

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The Walt Disney Corporation

La Disney è stata fondata dai fratelli Walt e Roy Disney nel 1923 come Disney Brothers Cartoon Studio.
Nel 1995 acquisì la ABC e tale accordo ha permesso alla Disney di diventare la prima società con una presenza importante nelle quattro chiavi: distribuzione sistemi di trasmissione, telefono, televisione via cavo e intrattenimento. Tra le altre risorse è diventata proprietaria di The History Channel, Lifetime Television.
Steve Jobs ha creato la Pixar dopo ha acquistato la divisione di animazione al computer da Lucasfilm nel 1986. La Pixar venne acquisita nel 2006 dalla DisneyLa sede si trova a Burbank, un comune della contea di Los Angeles, California

I principali azionisti della Disney sono Robert A. Iger, Christine M. McCarthy, Alan N. Braverman, Vanguard Group, BlackRock, State Street Corporation e Morgan Stanley.

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I finanziatori

All’inizio i padroni degli oligopoli multimediali erano i grandi imperi finanziari, quali Rockefeller, Morgan e Kuhn, Loeb & Co. e pochissimi altri.
La nascita dei colossi è stata permessa dalle banche d’affari dell’epoca: Baring, Lazard, Erlanger, Warburg, Schroder, Seligman, Speyer, Mirabaud, Mallet, e soprattutto Rothschild e Morgan. Di queste 12 banche, ben 9 erano di proprietà ashkenazita, e se teniamo conto che Morgan era un agente americano dei Rothschild, il numero sale a 10!
Queste case controllano Hollywood, sede satanica del controllo sociale. Sono nate con i soldi delle banche ashkenazite e da imprenditori ashkenaziti: Paramount (Zukor), Warner Bros (Warner), Loew-MGM (Mayer), Twentieth Century-Fox (William Fox), Universal (Laemmle), Columbia (F.lli Cohen).
Oggi grazie a fusioni, le banche e gli istituti finanziari sono in numero ancora più inferiore.
Mostri come The Vanguard Group, BlackRock e State Street Corporation sono dietro le principali corporation del pianeta e non solo dell’intrattenimento. Avrete capito che a certi livelli non esiste la concorrenza...

Aveva ragione da vendere il registra Frank Capra quando disse che “al giorno d’oggi sei produttori decidono in merito al novanta per cento delle sceneggiature e montano il novanta per cento dei film”. Oggi il numero dei controllori si è ridotto...

Tratto dal bellissimo libro: "Trafficanti di sogni: Hollywood, creatura ebraica", di Gianantonio Valli, edizioni Effepi


Marcello Pamio

In un clima generale dove il Sistema sta facendo di tutto per rendere “normale” la pedofilia e il satanismo, poteva mancare un brand che vende magliette per “malvagi in erba”? Ovviamente no.
Tale marchio statunitense si chiama Wicked Clothes, e si rivolge ai giovanissimi!
Producono una linea composta da t-shirt e felpe suddivisa per categorie («Shop by Theme»): «Satanism», «Death ‘n’ Bones», «Witchcraft» e «Ghosts & Aliens»
Quindi si può scegliere tra «Satanismo», «Morte e teschi», «Stregoneria» e «Fantasmi e alieni»
Se questo non bastasse, c’è tutta una serie dedicata alle magliette per bambini dal nome simpatico e invitante: «Activities for children», cioè «Attività per bambini». Peccato che tra le “attività” troviamo «l'evocazione di demoni», «il patto col diavolo», «vendere l'anima al diavolo», ecc.
La società con sede ad Orlando in Florida si presenta come «una piccola azienda» che cerca di soddisfare i suoi clienti, ma dalle immagini che veicola, risulta chiarissimo che sta partecipando con la moda a propagandare satanismo, aborto e stregoneria.
Ma lasciamo parlare le magliette…


[Economia per bambini: "Vendi la tua anima]


["Me l'ha fatto fare il diavolo"]


["Se gli uomini potessero rimanere incinti", e poi un dito preme il bottone "Get abortion". Si tratta di inno all'aborto]


["Satana illumina il mio cammino"]


["Iniziamo un culto"]


["Evocare i demoni"]


["Patto col diavolo"]


["Chiamiamo l'esorcista"]

I giovani e peggio ancora i giovanissimi sono molto attirati da magliette come queste, molto colorate, provocanti e irriverenti, ma purtroppo per loro NON conoscono i simboli che indossano!
Apparentemente sembrano disegni innocui e privi di significato, ma in realtà non lo sono.

ma che tipo di messaggio viene veicolato, e soprattutto che tipo di energia viene richiamata indossando simboli satanici?

 

Per approfondire

"Wicked Clothes, il brand che promuove satanismo e stregoneria come “attività per bambini” 

https://oltrelamusicablog.com/2019/07/15/wicked-clothes-il-brand-che-promuove-satanismo-e-stregoneria-come-attivita-per-bambini/


Marcello Pamio

Per riuscire a vedere il quadro globale è necessario allontanarsi un po’, perché solo quando ci mettiamo alla giusta distanza la visione risulta più completa.
Ben prima che lo scandalo dell’ebreo pedofilo Jeffrey Epstein sconquassasse in lungo e in largo il mondo, la cronaca ha registrato degli accadimenti strettamente interconnessi.
A marzo 2018 vengono arrestati - dopo ben 20 anni di denunce - Keith Raniere, il guru della setta NXIVM ed una dei suoi membri, l’attrice della serie televisiva «Smallville» Allison Mack.

Tanto per cambiare l’accusa è pesantissima: traffico sessuale di minorenni e pedofilia!
Nella rete di Raniene sono cadute sia supermanager che attrici, e questo ha fatto sì che in soli 20 anni egli sia riuscito ad accumulare un patrimonio di svariati milioni di dollari.
La sua perversione non aveva limiti: le sue schiave sessuali venivano addirittura marchiate a fuoco!

 

Tre mesi dopo questo arresto, la Walt Disney finisce nella polemica per aver licenziato l’attrice Roseanne Barr (foto), perché a favore della lotta di Donald Trump contro il “cancro” del pedosatanismo.
La ragione del licenziamento non è stata ovviamente per questa sua posizione, ma per alcuni insulti rivolti a Valerie Jarrett, l’ex consigliera di Obama.
Ma Disney ha due pesi e due misure, e a luglio 2018 licenzia il regista de «I Guardiani della Galassia» James Gunn (foto a destra) per alcuni suoi tweet riguardanti pedofilia e stupri, scritti anni prima.

La cosa sconvolgente non è il licenziamento, ma la riassunzione del regista avvenuta a marzo del 2019, come se nulla fosse.
Non conosciamo le vere motivazioni del reintegro, se sono economiche, visto che ha scritto e diretto due film della Marvel che hanno incassato oltre 1,6 miliardi di $, o di altra natura, magari più occulta…
Fatto sta che l’attrice Roseanne Barr ha perfettamente ragione quando ha scritto di essere disgustata dal supporto che ha ricevuto il regista.

Comportamenti questi della Disney assolutamente coerenti, visto che hanno reintegrato pure l’attore Brian Peck, nonostante la condanna di pedofilia e diversi mesi di carcere.

 Il Daily Mail addirittura aveva reso pubblici gli 11 capi d’imputazione, tra cui: atti osceni, sodomia, penetrazione sessuale, copulazione orale, invio di materiale nocivo di minorenni maschi sotto i 16 anni, svelando così il legame fra pederastia e omosessualità. Ma sembra che alla casa di produzione di intrattenimento per bambini più famosa al mondo sembra non importare se si è pedofili o stupratori seriali.
Sembra quasi che chi difende la pederastia e la pedofilia debba essere reintegrato a prescindere, e la conferma arriva da Hollywood: i film che trattano queste tematiche vengono osannati e applauditi.
Esattamente quello che è avvenuto con il recente «Call me by your name» («Chiamami col tuo nome»).
Osservare come lavora la macchina hollywoodiana è sempre affascinante: da una parte è la fucina della pederastia e della pedofilia che incensa il mondo LGBTQ+ con sempre più film di propaganda, dall'altra nessuno al suo interno osa commentare e criticare le riassunzioni e riabilitazioni professionali di pedofili...

Ma Brian Peck non è certo l’unico attore condannato per abusi sessuali su minori e poi assunto dalla ABC (di cui la Disney è la proprietaria ufficiale) dopo la condanna.
Nel 1988, l’attore bambino Nathan Forrest Winters confessò alla madre che il regista Victor Salva lo molestava da parecchi anni. Fu riconosciuto colpevole di 5 fra 11 capi di imputazione, ammettendo di aver abusato di Winters, e la polizia lo trovò in possesso di videocassette e riviste pedo-pornografiche, ma il regista ha continuato a lavorare senza problemi. La sua ultima produzione è la serie Jeepers Creepers
L’elenco è lunghissimo, per cui suona strano vedere che un attore come Kevin Spacey viene scaricato dai produttori di «House of Cards» dopo le accuse di «molestie sessuali» verso un minorenne, ma tutti applaudono il debutto della pellicola pederasta?
Mentre Netflix annuncia che la produzione di House of Cards proseguirà senza l’Oscar, tutti i media e il cinema progressista si commuovono applaudendo «Call me by your name» che parla di un 17enne invaghitosi di un giovane uomo.
Tutto viene naturalmente tenuto sospeso sul filo del rasoio, perché un 17enne è pur sempre un minorenne, ma non è certo un bambino, e anche perché il 17enne è non solo consenziente ma appare come il più "audace" fra i due.
Strategia a dir poco geniale: fanno apparire il 17enne come il vero “provocatore”, quindi l’omoerotismo praticato con i più piccoli diventa lecito!
La conseguenza logica è che se un 17enne deve essere libero di vivere la propria sessualità come gli pare, perché non lo deve essere anche un 15enne, un 13enne o un 11enne, e via così senza nessun limite di età? Giustamente, dicono gli esperti, l’amore è amore e non dipende dall’anagrafe!

Ma chi conosce le strategie psicosociali messe in atto dalle potentissime lobbies omosessuali e/o pedofile sa bene che per ottenere l’accettazione della pedofilia è necessario far apparire il bambino «consenziente», quindi libero di scegliere e di innamorarsi di chi vuole.
Questa ingegneria sociale si chiama «Finestra di Overton».

Siamo passati dalla fase dell’autodeterminazione sessuale di ogni uomo, a quella dei diritti sessuali dei bambini: per cui se un bambino “ci sta” con un vecchio bavoso, NON è pedofilia, ma AMORE incondizionato, AMORE allo stato puro!
Giustamente per coerenza la colonna sonora del film «Mystery of Love» del cantante Sufija Steven, parla ambiguamente dell’amore fra lui e la nipote di appena 5 anni…
Il messaggio che sta passando è chiarissimo: con la scusa dell’«amore libero con chiunque», indipendentemente dal sesso e dall’età, stanno sdoganando la pedofilia!
Tra non molto dovremo finirla con lo stereotipo del cattivo, dell’orco pedofilo che stupra e abusa di bambini innocenti, perché si tratta di un atto d’amore spontaneo. Anzi, si finirà per rovesciare i ruoli: si darà la responsabilità al bambino che si è innamorato dell’uomo più grande, provocandolo, e a questo ultimo verrà riconosciuto il premio del “Buon Samaritano” per lo spirito di abnegazione, per aver soddisfatto le esigenze (anche sessuali) della piccola creatura!

Concludo riportando alla memoria due semplici esempi di messaggi subliminali che la Disney si è divertita a mettere nei suoi lavori, e forse si sta divertendo ancora…

L’8 gennaio del 1999 ha annunciato il ritiro dal mercato della videocassetta versione Home Video del cartone animato del 1977 «The Rescuers», uscito in Italia con il titolo «Le avventure di Bianca e Bernie» perché essa conterrebbe una «riprovevole immagine che passa sullo sfondo».
Dopo circa 38 minuti dall’inizio del cartone animato, mentre i due simpatici roditori planano tra i grattacieli a bordo di una scatola di sardine allacciata ad un gabbiano, in due fotogrammi appare alla finestra l’immagine di una donna in topless con la maschera sul viso satanica!

In una scena finale del cartone animato «La Sirenetta», durante il banchetto per le nozze del Principe Eric con la sirena Ariel, il granchio Sebastian assume una forma inequivocabilmente fallica…

Questa immagine sotto non è di un cartone, ma è la Gift Card della Disney...

Questi sono solo semplici esempi, ma le manipolazioni sono a centinaia.
Perché prendersi la briga di inserire consapevolmente svariati simboli, disegni, foto e immagini nei fotogrammi dei cartoni? Perché rischiare di essere scoperti e perdere la faccia? A che pro?
Si tratta dello scherzo - come hanno detto - di qualche buontempone o invece c’è un significato occulto che mira al condizionamento delle masse?
Questa ultima ipotesi è suffragata e supportata dal fatto che tutto quello che viene inserito e/o modificato ha sempre a che fare col sesso!

 

Per approfondire:

 

«La pedofilia dilaga fra i media, la politica e Hollywood», Benedetta Frigerio
http://www.lanuovabq.it/it/la-pedofilia-dilaga-fra-i-media-la-politica-e-hollywood?fbclid=IwAR0jtSMeUR2_gFtcUTFEvoHrjmVMfntCCv22bZEadysPnQ12oPbldBuCOks

«La Finestra di Overton sempre più aperta sulla pedofilia»
https://disinformazione.it/2018/07/24/finestra-di-overton-sempre-piu-aperta-sulla-pedofilia/